IL DIAVOLO L’ACQUASANTA - ilvicolo.com · di predire il futuro per mezzo dei tarocchi si estese a...

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I L D IAVOLO & L ’A CQUASANTA T a r o c c h i F a n t a s t i c i a cura di Antonio Paolucci Marisa Zattini Questo progetto dedicato al tema IL DIA- VOLO & L’ACQUASANTA - Tarocchi Fantastici, curato da Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e dal- l’Architetto Marisa Zattini, promosso dal Comitato Nazionale per il Millenario del- la Basilica Cattedrale di Sarsina, in colla- borazione con il Comune della Città di Sarsina si pone come evento espositivo principe delle iniziative previste per l’arte contemporanea. La mostra gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubbli- ca, del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Patrocinio del- la Regione Emilia-Romagna e della Pro- vincia di Forlì-Cesena. Si tratta di un evento che si inaugurerà sabato 15 novembre 2008 e sarà visitabile fino al 31 maggio 2009, data conclusiva dell’Anno giubilare. I TAROCCHI, con il loro complesso codice simbolico, possono essere inquadrati, nel- la loro più affascinante funzionalità, pro- prio nell’ambito di questa complessa scienza dell’immaginazione creatrice, che tanta parte ha nella riflessione magico- filosofica di alcune delle grandi persona- lità della cultura rinascimentale. In que- sta chiave, il ruolo esoterico del popolare gioco di carte, cui si sono interessati molti artisti nel corso dei secoli, si disvela in tutta la sua portata e in tutta la sua capa- cità di suggestioni fantastiche. Per questa rassegna sono stati coinvolti 22 artisti contemporanei invitati a realiz- zare un’opera, cioé un “Arcano Mag- giore”, che è stato attribuito sulla base di un “sorteggio”. La “cerimonia” verrà documentata con un filmato. Ogni artista dovrà interpretare l’Arcano attribuito realizzando un’opera pittorica o polimaterica che lo rappresenti: in tal modo si avranno ventidue opere “diverse” ma omogenee che rappresenteranno, nelle diverse cifre stilistiche, questi “Trionfi” (o Lame) dall’alto contenuto allegorico e simbolico. I TAROCCHI sono costituiti da una serie di 21 “trionfi”, ciascuno con l’immagine di un soggetto - il Papa, l’Amore, la Giusti- zia, il Diavolo, la Luna, l’Angelo ecc... - e una singola carta, il Matto. È interes- sante scoprire che non nacquero per pra- ticare “fini occulti”. Di fatto, la predizio- ne applicata alle carte da gioco ebbe origine solo nel ’700 a Bologna e qualche anno dopo, indipendentemente, in Fran- cia. Verso la fine del XIX secolo la pratica di predire il futuro per mezzo dei tarocchi si estese a Inghilterra e Stati Uniti. Da qui ritornò in Occidente. In Italia si diffusero dapprima nei tre centri del gioco: Milano, Ferrara e Bologna. Già nel 1450 erano conosciuti a Firenze, e a Roma probabil- mente prima della fine del XV secolo. All’inizio del ’500, quale conseguenza del- le guerre francesi per Milano, i tarocchi arrivarono in Francia e Svizzera. Nel ’600 penetrarono nei territori di lingua tede- sca, poi nel resto d’Europa. Qualche ec- cezione c’era: la Penisola Iberica, le Isole Britanniche e i paesi sotto il dominio tur- co. Disperdendosi, il gioco sviluppò molte varianti, che mantenevano caratteristiche tipiche. Scrive Sir Michael Dummett, filosofo, lau- reato ad Oxford nel 1954 e docente di Logica, sempre ad Oxford, dal 1979 al 1992: «Nel 1854 l’occultista Eliphas Levi propose una nuova teoria: queste carte sono di origine ebraica e si devono inter- pretare alla luce della Cabala. Una simile ipotesi, poi molto seguita, fornisce simboli a volontà. Così i tarocchi sono diventati una componente forte delle teorie magi- che. Il fenomeno fu limitato, almeno per circa 35 anni, alla Francia; poi sbarcò in Gran Bretagna e quindi trovò fortuna in tutto il mondo occidentale. E questo an- che se storicamente tali carte non hanno un legame con la magia, sono semplice- mente strumenti per giochi ingegnosi. Le interpretazioni occultistiche dei taroc- chi non hanno bisogno di prove, sono as- siomi». Nel giardino prospiciente il Museo d’Arte Diocesano, a fianco della Cattedrale di San Vicinio, è collocata l’opera scultorea realizzata da I LARIO F IORAVANTI , L’Indemoniato. Un suggestivo bronzo “a tutto tondo” raf- figurante un “povero” uomo inginocchiato dalla cui bocca fuoriescono sette diavoli muniti di zampe, code e artigli, ritagliati su lastra di acciaio. Una icona “ideale” per questo progetto che dopo “mille anni” vuole ripercorrere le tappe simboliche di una umanità da sempre posta fra le due polarità del Bene e del Male. Luogo: Città di Sarsina Rassegna: IL DIAVOLO & L’ACQUASANTA Tarocchi Fantastici Periodo: dal 15 novembre 2008 al 31 maggio 2009 Organizzazione: IL VICOLO - Sezione Arte Società di servizi culturali e progetti espositivi Via Carbonari, 16 - 47023 Cesena (FC) Tel. 0547 21386 - Fax 0547 27479 e-mail: [email protected] http://www.ilvicolo.com Curatori: Antonio Paolucci Marisa Zattini Allestimento: Augusto Pompili Catalogo: IL VICOLO - Editore Promozione: COMITATO NAZIONALE PER IL MILLENARIO DELLA BASILICA CATTEDRALE DI SARSINA Don Gabriele Foschi (Presidente) COMUNE DELLA CITTÀ DI SARSINA Sen. Leonardo Cappelli (Sindaco) Ufficio Stampa: Francesco Zanotti Tel. 0547 300258 [email protected] S TORICAMENTE La Cattedrale di Sarsina si erge sull’antico foro - una preesistenza romana o paleocristiana, e per questo ricca di reimpieghi lapidei romani - luogo di incontro di scambio e di dialogo, a cornice della tomba di San Vicinio - famoso per il suo collare e per la pratica di grande esorcista - come a volerne perpetuare nel tempo la sua presenza evangelizzatrice. La sua edificazione, non certa, risale circa all’anno Mille. L’impianto urbano di Sarsina, città fondata da popolazioni umbre tra il VI e il IV sec. a.C., grazie alla sua posizione strategica, divenne presto capoluogo della Confederazione Umbro-sarsinate. Nel 266 a.C. conquistata dai Romani, diventò città federata e quindi Municipio romano, mentre intorno al 250 a.C. vi nascerà il massimo commediografo latino Tito Maccio Plauto. Circondata di mura durante la tarda età repubblicana raggiungerà nel I sec. d.C., il suo massimo splendore edilizio ed economico tanto da essere celebrata dal poeta Marziale per i suoi templi, i suoi portici e le botteghe del suo foro. All’inizio del IV secolo avrà il suo primo vescovo, San Vicinio (Patrono della Città e Diocesi), la cui fama di “taumaturgo” si è mantenuta sino ad oggi”. B REVE NOTA BIOGRAFICA Ilario Fioravanti , nato a Cesena il 25 settembre del 1922, è uno dei più interessanti protagonisti dell’Arte Italiana. Fin da giovanissimo, prima con il disegno poi attraverso l’incisione e la scultura, si avvicina alle arti figurative. Nel 1949 si laurea in architettura a Firenze. La professione di architetto non lo distacca tuttavia da una necessità “organica” di testimoniare ogni sua emozione ed esperienza attraverso il disegno. Negli anni Sessanta ritorna alla scultura realizzando una serie di ritratti. Negli anni Settanta-Ottanta Fioravanti si appassiona alle espressioni artistiche arcaiche. Guarda con molto interesse l’arte egizia, le terrecotte della civiltà mesoamericana, le sculture nuragiche, l’arte etrusca e quella africana. Ha esposto a Cesena (1988), a Milano (1990), a Longiano (1996). Nel 2000 riceve l’incarico, dall’Amministrazione Comunale di Cesena, di realizzare due bronzi per l’ingresso principale del cimitero urbano. Vittorio Sgarbi cura le mostre personali presentate a Spoleto e Potenza. Nel 2003 partecipa alla mostra La ricerca dell’identità . Da Tiziano a De Chirico , tenutasi a Cagliari e a Palermo. Sempre nel 2003 espone presso il Palazzo Ducale di Pesaro e nel 2004 è presente alla mostra Giovanni Testori presso il Palazzo Reale di Milano. Nel 2006 è invitato alla rassegna Visionari Primitivi eccentrici, presso la Galleria Civica di Palazzo Loffredo a Potenza. Nel 2007 è alla Koller Galéria di Budapest, poi a Bruxelles in Lussemburgo, nel dicembre dello stesso anno viene presentato ad Haifa, in Israele, con un suggestivo Presepe. Infine, lo scorso 26 Gennaio é stata inaugurata nelle prestigiose sedi di Palazzo Romagnoli e Palazzo del Ridotto, una grande antologica dal titolo Ilario Fioravanti - Il destino di un “Uomo” nell’Arte, curata da Antonio Paolucci e Marisa Zattini.

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IL D IAVOLO & L’ACQUASANTAT a r o c c h i F a n t a s t i c i

a cura diAntonio Paolucci

Marisa Zattini

Questo progetto dedicato al tema IL DIA-VOLO & L’ACQUASANTA - TarocchiFantastici, curato da Antonio Paolucci,Direttore dei Musei Vaticani, e dal-l’Architetto Marisa Zattini, promosso dalComitato Nazionale per il Millenario del-la Basilica Cattedrale di Sarsina, in colla-borazione con il Comune della Città diSarsina si pone come evento espositivoprincipe delle iniziative previste per l’artecontemporanea. La mostra gode dell’AltoPatronato del Presidente della Repubbli-ca, del Patrocinio del Ministero per i Benie le Attività Culturali, del Patrocinio del-la Regione Emilia-Romagna e della Pro-vincia di Forlì-Cesena.Si tratta di un evento che si inaugureràsabato 15 novembre 2008 e sarà visitabilefino al 31 maggio 2009, data conclusivadell’Anno giubilare.I TAROCCHI, con il loro complesso codicesimbolico, possono essere inquadrati, nel-la loro più affascinante funzionalità, pro-prio nell’ambito di questa complessascienza dell’immaginazione creatrice, chetanta parte ha nella riflessione magico-filosofica di alcune delle grandi persona-lità della cultura rinascimentale. In que-sta chiave, il ruolo esoterico del popolaregioco di carte, cui si sono interessati moltiartisti nel corso dei secoli, si disvela intutta la sua portata e in tutta la sua capa-cità di suggestioni fantastiche.Per questa rassegna sono stati coinvolti22 artisti contemporanei invitati a realiz-zare un’opera, cioé un “Arcano Mag-giore”, che è stato attribuito sulla base diun “sorteggio”.La “cerimonia” verrà documentata conun filmato.Ogni artista dovrà interpretare l’Arcanoattribuito realizzando un’opera pittoricao polimaterica che lo rappresenti: in talmodo si avranno ventidue opere “diverse”ma omogenee che rappresenteranno, nellediverse cifre stilistiche, questi “Trionfi”(o Lame) dall’alto contenuto allegorico esimbolico.

I TAROCCHI sono costituiti da una serie di21 “trionfi”, ciascuno con l’immagine diun soggetto - il Papa, l’Amore, la Giusti-zia, il Diavolo, la Luna, l’Angelo ecc... -e una singola carta, il Matto. È interes-sante scoprire che non nacquero per pra-ticare “fini occulti”. Di fatto, la predizio-ne applicata alle carte da gioco ebbe

origine solo nel ’700 a Bologna e qualcheanno dopo, indipendentemente, in Fran-cia. Verso la fine del XIX secolo la praticadi predire il futuro per mezzo dei tarocchisi estese a Inghilterra e Stati Uniti. Da quiritornò in Occidente. In Italia si diffuserodapprima nei tre centri del gioco: Milano,Ferrara e Bologna. Già nel 1450 eranoconosciuti a Firenze, e a Roma probabil-mente prima della fine del XV secolo.All’inizio del ’500, quale conseguenza del-le guerre francesi per Milano, i tarocchiarrivarono in Francia e Svizzera. Nel ’600penetrarono nei territori di lingua tede-sca, poi nel resto d’Europa. Qualche ec-cezione c’era: la Penisola Iberica, le IsoleBritanniche e i paesi sotto il dominio tur-co. Disperdendosi, il gioco sviluppò moltevarianti, che mantenevano caratteristichetipiche.

Scrive Sir Michael Dummett, filosofo, lau-reato ad Oxford nel 1954 e docente diLogica, sempre ad Oxford, dal 1979 al1992: «Nel 1854 l’occultista Eliphas Levipropose una nuova teoria: queste cartesono di origine ebraica e si devono inter-pretare alla luce della Cabala. Una simileipotesi, poi molto seguita, fornisce simbolia volontà. Così i tarocchi sono diventatiuna componente forte delle teorie magi-che. Il fenomeno fu limitato, almeno percirca 35 anni, alla Francia; poi sbarcò inGran Bretagna e quindi trovò fortuna intutto il mondo occidentale. E questo an-che se storicamente tali carte non hannoun legame con la magia, sono semplice-mente strumenti per giochi ingegnosi.Le interpretazioni occultistiche dei taroc-chi non hanno bisogno di prove, sono as-siomi».

Nel giardino prospiciente il Museo d’ArteDiocesano, a fianco della Cattedrale diSan Vicinio, è collocata l’opera scultorearealizzata da ILARIO FIORAVANTI,L’Indemoniato.Un suggestivo bronzo “a tutto tondo” raf-figurante un “povero” uomo inginocchiatodalla cui bocca fuoriescono sette diavolimuniti di zampe, code e artigli, ritagliatisu lastra di acciaio.Una icona “ideale” per questo progettoche dopo “mille anni” vuole ripercorrerele tappe simboliche di una umanità dasempre posta fra le due polarità del Benee del Male.

Luogo: Città di SarsinaRassegna: IL DIAVOLO & L’ACQUASANTATarocchi FantasticiPeriodo: dal 15 novembre 2008al 31 maggio 2009Organizzazione: IL VICOLO - Sezione ArteSocietà di servizi culturali e progetti espositiviVia Carbonari, 16 - 47023 Cesena (FC)Tel. 0547 21386 - Fax 0547 27479e-mail: [email protected]://www.ilvicolo.com

Curatori:Antonio PaolucciMarisa ZattiniAllestimento:Augusto PompiliCatalogo:IL VICOLO - Editore

Promozione:COMITATO NAZIONALE PER IL MILLENARIODELLA BASILICA CATTEDRALE DI SARSINADon Gabriele Foschi (Presidente)COMUNE DELLA CITTÀ DI SARSINASen. Leonardo Cappelli (Sindaco)Ufficio Stampa: Francesco ZanottiTel. 0547 [email protected]

STORICAMENTE

La Cattedrale di Sarsina si ergesull’antico foro - una preesistenzaromana o paleocristiana, e perquesto ricca di reimpieghi lapideiromani - luogo di incontrodi scambio e di dialogo, a cornicedella tomba di San Vicinio - famosoper il suo collare e per la praticadi grande esorcista - come a volerneperpetuare nel tempo la suapresenza evangelizzatrice.La sua edificazione, non certa, risalecirca all’anno Mille.L’impianto urbano di Sarsina, cittàfondata da popolazioni umbretra il VI e il IV sec. a.C., grazie allasua posizione strategica, divennepresto capoluogo dellaConfederazione Umbro-sarsinate.Nel 266 a.C. conquistata daiRomani, diventò città federatae quindi Municipio romano, mentreintorno al 250 a.C. vi nasceràil massimo commediografo latinoTito Maccio Plauto. Circondatadi mura durante la tarda etàrepubblicana raggiungerà nel I sec.d.C., il suo massimo splendoreedilizio ed economico tanto da esserecelebrata dal poeta Marzialeper i suoi templi, i suoi porticie le botteghe del suo foro.All’inizio del IV secolo avrà il suoprimo vescovo, San Vicinio(Patrono della Città e Diocesi),la cui fama di “taumaturgo”si è mantenuta sino ad oggi”.

BREVE NOTA BIOGRAFICA

Ilario Fioravanti, nato a Cesena

il 25 settembre del 1922, è uno dei

più interessanti protagonisti dell’Arte

Italiana. Fin da giovanissimo, prima

con il disegno poi attraverso l’incisione

e la scultura, si avvicina alle arti figurative.

Nel 1949 si laurea in architettura a Firenze.

La professione di architetto non lo distacca

tuttavia da una necessità “organica” di

testimoniare ogni sua emozione ed

esperienza attraverso il disegno.

Negli anni Sessanta ritorna alla scultura

realizzando una serie di ritratti.

Negli anni Settanta-Ottanta Fioravanti si

appassiona alle espressioni artistiche arcaiche.

Guarda con molto interesse l’arte

egizia, le terrecotte della civiltà

mesoamericana, le sculture nuragiche, l’arte

etrusca e quella africana.

Ha esposto a Cesena (1988), a Milano (1990),

a Longiano (1996). Nel 2000 riceve l’incarico,

dall’Amministrazione Comunale di Cesena,

di realizzare due bronzi per l’ingresso

principale del cimitero urbano.

Vittorio Sgarbi cura le mostre personali

presentate a Spoleto e Potenza.

Nel 2003 partecipa alla mostra La ricerca

dell’identità. Da Tiziano a De Chirico,

tenutasi a Cagliari e a Palermo.

Sempre nel 2003 espone presso il

Palazzo Ducale di Pesaro e nel 2004 è

presente alla mostra Giovanni Testori

presso il Palazzo Reale di Milano.

Nel 2006 è invitato alla rassegna

Visionari Primitivi eccentrici, presso la

Galleria Civica di Palazzo Loffredo a

Potenza. Nel 2007 è alla Koller Galéria

di Budapest, poi a Bruxelles in

Lussemburgo, nel dicembre dello stesso

anno viene presentato ad Haifa, in

Israele, con un suggestivo Presepe.

Infine, lo scorso 26 Gennaio é stata

inaugurata nelle prestigiose sedi di

Palazzo Romagnoli e Palazzo del

Ridotto, una grande antologica dal titolo

Ilario Fioravanti - Il destino di un

“Uomo” nell’Arte, curata da Antonio

Paolucci e Marisa Zattini.