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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Realizzato secondo le procedure standardizzate ai sensi degli artt. 17, 28 e 29 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Documento di valutazione dei rischi elaborato sulla base delle istruzioni di compilazione previste dal D.M. del 30 novembre 2012 “Recepimento delle procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni, ai sensi dell’articolo 6, comma 8, lettera f), del medesimo decreto legislativo” (12A12848) (G.U. n. 285 del 6-12-2012) Data, ................ (Il documento deve essere munito di “data certa” o attestata dalla sottoscrizione del documento, ai soli fini della prova della data, da parte del RSPP, RLS o RLST, e del medico competente, ove nominato. In assenza di MC o RLS o RLST, la data certa va documentata con PEC o altra forma prevista dalla legge) IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA) IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA) IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA) IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA) IL RESPONSABILE PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI …………………………………………………………………………………….. (FIRMA) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ……………………………………………………………………….. (FIRMA) Ad uso esclusivo per i soci AIO Ferrara Via Don Tazzoli, 1 – 44100 Ferrara Tel. 0532 205528 fax 0532 245794 [email protected] www.odontoiatriestensi.it TIMBRO STUDIO DENTISTICO 1

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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHIRealizzato secondo le procedure standardizzate ai sensi

degli artt. 17, 28 e 29 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.Documento di valutazione dei rischi elaborato sulla base delle istruzioni di compilazione previste dal D.M. del 30 novembre 2012 “Recepimento delle procedure standardizzate di

effettuazione della valutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni, ai sensi dell’articolo 6,

comma 8, lettera f), del medesimo decreto legislativo” (12A12848) (G.U. n. 285 del 6-12-2012)

Data, ................(Il documento deve essere munito di “data certa” o attestata dalla sottoscrizione del documento, ai soli fini della prova della data, da parte del RSPP, RLS o RLST, e del medico competente, ove nominato. In assenza di MC o RLS o RLST, la data certa va documentata con PEC o altra forma prevista dalla legge)

IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA)

IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA)

IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA)

IL DATORE DI LAVORO …………………………………………………………………………………….. (FIRMA)

IL RESPONSABILE PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI …………………………………………………………………………………….. (FIRMA)

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ……………………………………………………………………….. (FIRMA)

IL MEDICO COMPETENTE (SE NOMINATO) ……………………………………………………………………….. (FIRMA)

SCOPO DELLA PROCEDURA STANDARDIZZATA

Lo scopo della procedura standardizzata è quello di indicare il modello di riferimento sulla base del quale effettuare la valutazione dei rischi e il suo aggiornamento, al fine di

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Via Don Tazzoli, 1 – 44100 FerraraTel. 0532 205528 fax 0532 245794

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individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione ed elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

CAMPO DI APPLICAZIONE

La procedura si applica agli studi odontoiatrici che occupano fino a 10 lavoratori (art. 29 comma 5, D.Lgs. 81/08 s.m.i.).

SCHEMA DELLA PROCEDURA STANDARDIZZATA

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COMPITI E RESPONSABILITA'

Il datore di lavoro effettua la valutazione sulla base della procedura standardizzata coinvolgendo i soggetti riportati nello schema seguente, in conformità a quanto previsto dal Titolo I, Capo III del D.Lgs. 8 1/08 s.m.i. e in relazione all'attività e alla struttura dell'azienda.

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Pagg. 6-8

Pagg. 9-18

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ISTRUZIONI OPERATIVE

Il Datore di lavoro in collaborazione con il RSPP (se diverso dal Datore di lavoro) e il Medico competente, ove previsto (art. 41 D.Lgs. 81/08 s.m.i.), effettuerà la valutazione dei rischi aziendali e la compilazione del documento, previa consultazione del RLS/RLST, tenendo conto di tutte le informazioni in suo possesso ed eventualmente di quelle derivanti da segnalazioni dei lavoratori, secondo i passi di seguito riportati:1. descrizione dello studio/ambulatorio odontoiatrico, del ciclo lavorativo e delle mansioni;2. identificazione dei pericoli presenti nello studio/ambulatorio odontoiatrico;3. valutazione dei rischi associati ai pericoli identificati e individuazione delle misure di

prevenzione e protezione attuate;4. definizione del programma di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza.

La valutazione dei rischi, essendo un processo dinamico, deve essere riesaminata qualora intervengano cambiamenti significativi, ai fini della salute e sicurezza, nel processo produttivo, nell'organizzazione del lavoro, in relazione al grado di evoluzione della tecnica, oppure a seguito di incidenti, infortuni e risultanze della sorveglianza sanitaria.

Si ricorda che i principi generali che devono guidare il Datore di lavoro nella scelta delle misure di riduzione e controllo dei rischi sono contenuti nel D.Lgs. 81/08 s.m.i. all'art. 15 e sono così sintetizzabili: l'eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione alla fonte in relazione

alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico; la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza (criterio di completezza della

valutazione); il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti

di lavoro, nella scelta delle attrezzature; la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; il controllo sanitario dei lavoratori (sorveglianza sanitaria); l'informazione, la formazione e l'addestramento adeguati per i lavoratori; la partecipazione e consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la

sicurezza; le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di

evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; l'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza (segnaletica di salute e sicurezza); la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai

dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti; la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel

tempo dei livelli di salute sicurezza.

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DESCRIZIONE GENERALE DELLO STUDIO ODONTOIATRICO

DATI DELLO STUDIO ODONTOIATRICO

· Ragione sociale: ................................................................................................................................................................

(es: Studio Dentistico Dr. …../Ambulatorio Odontoiatrico ……/ Studio Associato Dr. …..)

· Attività economica: Attività degli studi odontoiatrici

· Codice ATECO (facoltativo): codice ATECO 2007 86.23.00 - Attività degli studi odontoiatrici

· Nominativo del Titolare/Legale Rappresentante: ...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

· Indirizzo della sede legale: ................................................................................................................................................

· Indirizzo dello studio professionale: ................................................................................................................................

(deve essere redatta una valutazione dei rischi per ogni studio professionale di cui si è titolari)

SISTEMA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALE

· Nominativo del Datore di Lavoro: ....................................................................................................................................Indicare se svolge i compiti di RSPP Sì _ No _

· Nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi, se diverso dal datore di lavoro: ...............................................................................................................................................................................................Interno _ Esterno _

(rispop0ndere a questa domanda solo se il datore di lavoro non ha assunto la carica di RSPP)

· Nominativi degli addetti al Servizio di Pronto Soccorso: ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

(nella maggior parte degli studi odontoiatrici l’addetto al pronto soccorso è lo stesso datore di lavoro che ha assunto anche la carica di RSPP)

· Nominativi degli addetti al Servizio di Antincendio ed Evacuazione: ............................................................................................................................................................................................................................................................................

(nella maggior parte degli studi odontoiatrici l’addetto al pronto soccorso è lo stesso datore di lavoro che ha assunto anche la carica di RSPP)

· Nominativo del Medico competente (ove nominato): ....................................................................................................

· Nominativo del RLS/RLST: .................................................................................................................................................

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MODULO N. 1.1

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(L’RLS è la persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Qualora non si proceda alle elezioni le funzioni di Rappresentante dei Lavoratori per la

Sicurezza sono esercitate dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali )

Evidenziare le figure esterne al Servizio di prevenzione e protezione (dirigenti e/o preposti ove presenti), ai sensi dell'art. 2, comma 1, lettere d) ed e), e allegare eventualmente l'organigramma aziendale nel quale sono indicati ruoli e mansioni specifiche.

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LAVORAZIONI AZIENDALI E MANSIONI

Ciclo lavorativo/attività: Attività dell’assistente di studio odontoiatrico (ASO) e personale di segreteria (PS)

1 2 3 4 5 6

Fasi del ciclolavorativo/

attività

Descrizionedelle fasi

Area/Reparto/Luogo dilavoro

Attrezzature dilavoro - macchine,

apparecchi, utensili ed

impianti (di produzione e

servizio)

Materieprime, semilavorati

esostanze impiegati e

prodotti. Scarti dilavorazione

Mansioni/Postazion

i

Accoglienza di chiunque acceda o contatti lo studio odontoiatrico (pazienti, accompagnatori, corrieri, ….)

Riceve chiunque si rivolga allo studio odontoiatrico e dopo avere sentito le loro esigenze programma appuntamenti, riceve merci o posta, …

Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a:- reception- sala di attesa- area amministrativa

Supporto cartaceo o digitale

Materiale di cancelleria, sopporti digitali e conseguenti scarti

ASO e PS

Rapporti con i fornitori

Comunica gli ordini di materiali e attrezzature secondo le indicazioni del datore di lavoro e controlla che questi siano consegnati nei tempi previsti e che siano rispettati i costi di acquisto concordati. Gestisce il magazzino/riserva minima di materiali

Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a:- reception- sala di attesa- area amministrativa

Supporto cartaceo o digitale

Materiale di cancelleria, sopporti digitali e conseguenti scarti

ASO e PS

Accoglienza e supporto ai pazienti che necessitano di una terapia

Accoglie il paziente, lo accompagna nell’area operativa. Gestisce la relazione personale durante tutto il periodo di trattamento, sino al momento delle dimissioni assicurandosi che, se lo necessitano, siano accompagnati a domicilio

Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a area operativa

Niente di specifico Niente di specifico ASO

Gestione amministrativa e contabile dei pazienti cui sono state erogate delle prestazioni

Emissione di ricevute sanitarie/fatture.Su indicazione dell’odontoiatra controlla e aggiorna il diario clinico.Corretta compilazione della modulistica per il trattamento dei dati personali (D.lgs 196/03)

Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a:- reception- sala di attesa- area amministrativa- area operativa

Supporto cartaceo o digitale

Materiale di cancelleria, sopporti digitali e conseguenti scarti

ASO e PS

Gestisce i rapporti con il laboratorio odontotecnico

Fornisce al laboratorio odontotecnico le impronte rilevate dall’odontoiatra e l’igienista dentale (per quanto di sua competenza).Si accerta e si adopera, in generale, affinché venga restituito/consegnato all’odontotecnico tutto quanto necessario alla realizzazione del manufatto protesico anche nelle sue fasi intermedie (es: modelli in gesso, prove fuso, prove biscotto). In ogni caso si accerta che il tutto sia adeguatamente accompagnato da quanto richiesto dalla Direttiva Comunitaria 93/42 inerente i Dispositive Medici su misura. Questo dopo adeguata disinfezione dei manufatti protesici.

Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a:- reception- sala di attesa- area amministrativa- area operativa- area di sterilizzazione

Per la parte amministrativa utilizza dei supporti cartacei o digitali.Per la parte riguardante la disinfezione dei manufatti protesici/impronte utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) e specifica attrezzatura

Per la parte amministrativa utilizza dei supporti cartacei o digitali e conseguenti scarti. Per la parte riguardante la disinfezione dei manufatti protesici/impronte utilizza idonei disinfettati e Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) forniti dal datore di lavoro e conseguenti relativi scarti smaltiti secondo

ASO e PS (solo per gli aspetti burocratici)

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MODULO N. 1.2

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Fornisce ogni altro materiale ritenuto necessario alla realizzazione del manufatto protesico (es: fotografie del paziente). Alla fine della terapia riconsegna all’odontotecnico l’attrezzatura di lavoro di sua proprietà (es: articolatori).

la normativa vigente. Ogni prodotto è utilizzato secondo le indicazioni del produttore

Gestisce la corretta manutenzione e disinfezione delle attrezzature di lavoro

Si occupa delle manutenzioni ordinarie delle attrezzature di lavoro secondo quanto indicato dal produttore e dall’odontoiatra. In caso di guasto o necessità di manutenzione straordinaria può contattare idoneo manutentore secondo le indicazioni del datore di lavoro

Aree o locale dello studio odontoiatrico in cui si trova l’attrezzatura di lavoro e l’area di sterilizzazione.

Idoneo strumentario come da indicazioni del produttore. Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) e materiale monouso

Utilizza idonei disinfettati e Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) forniti dal datore di lavoro, materiale monouso e conseguenti relativi scarti smaltiti secondo la normativa vigente.Ogni prodotto è utilizzato secondo le indicazioni del produttore

ASO

Disinfezione degli ambienti di lavoro

Si occupa della normale disinfezione degli ambienti di lavoro e relativo mobilio secondo la loro criticità

Tutte i locali dello studio odontoiatrico

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) e materiale monouso

Utilizza idonei disinfettati e Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) forniti dal datore di lavoro, materiale monouso e conseguenti relativi scarti smaltiti secondo la normativa vigente. Ogni prodotto è utilizzato secondo le indicazioni del produttore

ASO

Decontaminazione, disinfezione, sterilizzazione e mantenimento della sterilità dello strumentario non monouso

Si occupa della decontaminazione, disinfezione, sterilizzazione e mantenimento della sterilità dello strumentario non monouso dopo il suo utilizzo

Area o locale destinata ad “area di sterilizzazione”

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) e materiale monouso.Utilizza, secondo la disponibilità dello studio:- vaschette per la decontaminazione/disinfezione- vaschette per la sterilizzazione a freddo-ultrasuoni- lavaferri- termo disinfettore- autoclavi- macchina per imbustare- test fisici, chimici, biologici per il controllo della avvenuta fase di sterilizzazione

Test fisici, chimici, biologici per il controllo della avvenuta fase di sterilizzazione.Utilizza idonei agenti decontaminanti e disinfettati e Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) forniti dal datore di lavoro, materiale monouso. Successivi e conseguenti relativi scarti smaltiti secondo la normativa vigente. Ogni prodotto è utilizzato secondo le indicazioni del produttore

ASO

Smaltimento dei prodotti monouso

Si occupa dello smaltimento dei prodotti monouso

Area o locale destinata ad:- area operativa- “area di sterilizzazione”

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali), materiale monouso e adeguati contenitori secondo la normativa vigente

Utilizza idonei disinfettati e Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) forniti dal datore di lavoro, materiale monouso e conseguenti relativi scarti smaltiti secondo la normativa vigente. Ogni prodotto è utilizzato secondo le

ASO

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indicazioni del produttore

Rapporti con la ditta di smaltimento dei rifiuti

Si occupa della consegna dei contenitori contenenti i rifiuti sanitari pericolosi alla ditta di smaltimento dei rifiuti

Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a:- reception

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali), materiale monouso e adeguati contenitori secondo la normativa vigente

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali) forniti dal datore di lavoro, e conseguenti relativi scarti smaltiti secondo la normativa vigente

ASO e PS

Sviluppo e archiviazione delle radiografie

Si occupa dello sviluppo e archiviazione delle radiografie. Utilizza supporti digitali

Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a area operativa

Per le radiografie analogiche utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali), materiale monouso e liquidi di sviluppo e di fissaggio. Secondo le esigenze dello studio può utilizzare sistemi automatici di sviluppo oppure manuali.Per la radiografie digitali utilizzare idonea apparecchiature.Utilizza materiale di cancelleria per l’archiviazione delle radiografie analogiche e sistemi informatici per le radiografie digitali.

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine oro nasali, schermi facciali), materiale monouso e liquidi di sviluppo e di fissaggio e conseguenti relativi scarti smaltiti secondo la normativa vigente. Ogni prodotto è utilizzato secondo le indicazioni del produttore

ASO e PS (solo per l’archiviazione)

Supporto all’odontoiatra e o l’igienista dentale durante una seduta operatoria

Coadiuva il lavoro dell’operatore Aree o locale dello studio odontoiatrico destinata a area operativa

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale, attrezzatura di vario genere, prodotti e strumentari idonei all’esecuzione della prestazione odontoiatrica. Utilizza vari prodotti monouso. Ogni prodotto è utilizzato secondo le indicazioni del produttore

Utilizza idonei Dispositivi di Protezione Individuale, attrezzatura di vario genere, prodotti per l’esecuzione della prestazione odontoiatrica. Utilizza vari prodotti monouso. Ogni prodotto è utilizzato secondo le indicazioni del produttore. Conseguenti relativi scarti smaltiti secondo la normativa vigente

ASO

………………….. ………………………………………………… …………………. …………………………….. ……………………………

L’esame delle fasi che compongono il ciclo/attività deve essere completo, includendo anche quelle di manutenzione, ordinaria e straordinaria, riparazione, pulizia, arresto e riattivazione, cambio di lavorazioni, ecc.È importante evidenziare, ove presenti, situazioni lavorative quali ad esempio: lavoro notturno, lavoro in solitario in condizioni critiche (nella colonna Descrizione Fasi); attività effettuate all’interno di aziende in qualità di appaltatore, attività svolte in ambienti confinati, lavori in quota (nella colonna Ambiente/Reparto), ecc.È utile allegare al Modulo, ove presente, la planimetria degli ambienti di lavoro e dei locali di servizio con la disposizione delle attrezzature (lay-out).

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INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI PRESENTI IN AZIENDA

Dopo aver descritto l’attività dello studio odontoitarico, si devono individuare i pericoli presenti.

Questi sono legati alle caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle attrezzature di lavoro, dei materiali; agli agenti fisici, chimici o biologici presenti; al ciclo lavorativo, a tutte le attività svolte (comprese quelle di manutenzione, ordinaria e straordinaria, riparazione, pulizia, arresto e riattivazione, cambio di lavorazioni, ecc.); a fattori correlati all’organizzazione del lavoro adottata; alla formazione, informazione e addestramento necessari e, in generale, a qualunque altro fattore potenzialmente dannoso per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Si tenga presente che il datore di lavoro è tenuto ad effettuare, ogni qualvolta sia possibile, le lavorazioni pericolose o insalubri in luoghi separati allo scopo di non esporvi senza necessità i lavoratori addetti ad altre lavorazioni (D.Lgs. 8 1/08 s.m.i., Allegato IV punto 2.1.4).Per individuare i pericoli si utilizzerà il MODULO 2, che dovrà essere barrato nelle caselle delle colonne 3 e 4.

1 2 3 4 5 6famiglia di

pericolipericoli pericolo

presente

pericolononpresente

riferimenti legislativi

esempi di incidenti e di criticità

 Luoghi dilavoro:- al chiuso(anche inriferimento ailocali sotterraneiart. 65)- all’apertoN.B.: Tenereconto deilavoratori disabiliart. 63 comma 2 e3           

Stabilità e solidità dellestrutture

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV)

· Crollo di pareti o solai percedimenti strutturali;· Crollo di strutture causateda urti da parte di mezziaziendali

Gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro devono essere stabili e possedere una solidità che corrisponda al loro tipo d'impiego ed alle caratteristiche ambientali (paragrafo 1.1.1 allegato IV D.lgs 81/08). Gli stessi requisiti vanno garantiti nelle manutenzioni (paragrafo 1.1.2 allegato IV D.lgs 81/08).Il datore di lavoro deve mantenere puliti i locali di lavoro, facendo eseguire la pulizia, per quanto è possibile, fuori dell'orario di lavoro e in modo da ridurre al minimo il sollevamento della polvere dell'ambiente, oppure mediante aspiratori (paragrafo 1.1.6 allegato IV D.lgs 81/08).

Altezza, cubatura, superficie

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV) enormativa localevigente

· Mancata salubrità oergonomicità legate adinsufficienti dimensionidegli ambienti

Lo spazio destinato al lavoratore nel posto di lavoro deve essere tale da consentire il normale movimento della persona in relazione al lavoro da compiere (paragrafo 1.2.6 allegato IV D.lgs 81/08).

Pavimenti, muri, soffitti,finestre e lucernari

    -  D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV)

· Cadute dall’alto;· Cadute in piano;· Cadute in profondità;· Urti

I pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi (paragrafo 1.3.2 allegato IV D.lgs 81/08).Le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza. Quando sono aperti essi devono essere posizionati in modo da non costituire un pericolo per i lavoratori (paragrafo 1.3.7 allegato IV D.lgs 81/08).Le finestre e i lucernari devono essere concepiti congiuntamente con l'attrezzatura o dotati di dispositivi che consentano la loro pulitura

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MODULO N. 2

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senza rischi per i lavoratori che effettuano tale lavoro nonchè per i lavoratori presenti nell'edificio ed intorno ad esso (paragrafo 1.3.8 allegato IV D.lgs 81/08).Qualora non ostino particolari condizioni tecniche, le pareti dei locali di lavoro devono essere a tinta chiara (paragrafo 1.3.5 allegato IV D.lgs 81/08).Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all'altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione succitati in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti, nè rimanere feriti qualora esse vadano in frantumi. Nel caso in cui vengano utilizzati materiali di sicurezza fino all'altezza di 1 metro dal pavimento, tale altezza è elevata quando ciò è necessario in relazione al rischio che i lavoratori rimangano feriti qualora esse vadano in frantumi (paragrafo 1.3.6 allegato IV D.lgs 81/08).

Vie di circolazione interne ed esterne utilizzate per:-raggiungere il posto di lavoro- fare manutenzione agliimpianti

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV)

· Cadute dall’alto;· Cadute in piano;· Cadute in profondità;· Contatto con mezzi inmovimento;· Caduta di materiali

I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio non devono presentare buche o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito delle persone (paragrafo 1.4.9 allegato IV D.lgs 81/08).I pavimenti ed i passaggi non devono essere ingombrati da materiali che ostacolano la normale circolazione (paragrafo 1.4.10 allegato IV D.lgs 81/08).Le zone di pericolo devono essere segnalate in modo chiaramente visibile (paragrafo 1.4.8 allegato IV D.lgs 81/08).Quando per evidenti ragioni tecniche non si possono completamente eliminare dalle zone di transito ostacoli fissi o mobili che costituiscono un pericolo per i lavoratori, che tali zone devono percorrere, gli ostacoli devono essere adeguatamente segnalati (paragrafo 1.4.11 allegato IV D.lgs 81/08).

Vie e uscite di emergenza

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV);- DM 10/03/98;- Regole tecniche diprevenzione incendiapplicabili;- D. Lgs. 8/3/2006 n.139, art. 15

· Vie di esodo non facilmente fruibili

Si intende per:· via di emergenza: percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro (paragrafo 1.5.1.1 allegato IV D.lgs 81/08);· uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro (paragrafo 1.5.1.2 allegato IV D.lgs 81/08).Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emergenza devono essere adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro, alla loro ubicazione, alla loro destinazione d'uso, alle attrezzature in essi installate, nonchè al numero massimo di persone che possono essere presenti in detti luoghi (paragrafo 1.5.4 allegato IV D.lgs 81/08). Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro (paragrafo 1.5.2 allegato IV D.lgs 81/08). Le vie e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m 2,0 e larghezza minima conforme alla normativa vigente in materia antincendio (paragrafo 1.5.5 allegato IV D.lgs 81/08). La larghezza minima di una uscita non può essere inferiore a 0,80 metri (paragrafo 3.5 allegato III D.M 10 marzo 1998). Le porte delle uscite di emergenza non devono essere chiuse a chiave, se non in casi specificamente autorizzati dall'autorità competente (paragrafo 1.5.7 allegato IV D.lgs 81/08).Le vie e le uscite di emergenza che richiedono un'illuminazione devono essere dotate di un'illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente, che entri in funzione in caso di guasto dell'impianto elettrico (paragrafo 1.5.11 allegato IV D.lgs 81/08). Devono essere adeguatamente illuminanti per consentire la loro percorribilità in sicurezza fino all’uscita sul luogo sicuro. Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell’alimentazione di rete (paragrafo 3.13 allegato III D.M. 10/3/1998).Le vie e le uscite di emergenza devono essere evidenziate da apposita segnaletica, conforme alle disposizioni vigenti, durevole e collocata in luoghi appropriati (paragrafo 1.5.10 allegato IV D.lgs 81/08).

Porte e portoni      - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV);- DM 10/03/98;- Regole tecniche diprevenzione incendiapplicabili;- D. Lgs. 8/3/2006 n.139, art. 15

· Urti, schiacciamento;· Uscite non facilmentefruibili

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Le porte dei locali di lavoro devono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, consentire una rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall'interno durante il lavoro (paragrafo 1.6.1 allegato IV D.lgs 81/08). Le porte e i portoni apribili nei due versi devono essere trasparenti o essere muniti di pannelli trasparenti (paragrafo 1.6.9 allegato IV D.lgs 81/08).Se le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiali di sicurezza e c'è il rischio che i lavoratori possano rimanere feriti in caso di rottura di dette superfici, queste devono essere protette contro lo sfondamento (paragrafo 1.6.11 allegato IV D.lgs 81/08). Le porte scorrevoli devono disporre di un sistema di sicurezza che impedisca loro di uscire dalle guide o di cadere (paragrafo 1.6.12 allegato IV D.lgs 81/08). Le porte ed i portoni che si aprono verso l'alto devono disporre di un sistema di sicurezza che impedisca loro di ricadere (paragrafo 1.6.13 allegato IV D.lgs 81/08).Le porte ed i portoni ad azionamento meccanico devono funzionare senza rischi di infortuni per i lavoratori. Essi devono essere muniti di dispositivi di arresto di emergenza facilmente identificabili ed accessibili e poter essere aperti anche manualmente, salvo che la loro apertura possa avvenire automaticamente in caso di mancanza di energia elettrica (paragrafo 1.6.14 allegato IV D.lgs 81/08).Quando i luoghi di lavoro sono occupati le porte devono poter essere aperte (paragrafo 1.6.16 allegato IV D.lgs 81/08).Sulle porte trasparenti deve essere apposto un segno indicativo all'altezza degli occhi (paragrafo 1.6.10 allegato IV D.lgs 81/08).Le porte situate sul percorso delle vie di emergenza devono essere contrassegnate in maniera appropriata con segnaletica durevole conformemente alla normativa vigente. Esse devono poter essere aperte, in ogni momento, dall'interno senza aiuto speciale (paragrafo 1.6.15 allegato IV D.lgs 81/08). Per indicare le porte sul percorso delle vie di emergenza e le porte trasparenti si utilizzano i cartelli di avvertimento (art. 2, lettera c D.lgs 493/96; art. 162, comma 1, lettera c D.lgs 81/08).

Scale      - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV punto1.7; Titolo IV capoII; art 113);- DM 10/03/98;- Regole tecniche diprevenzione incendiapplicabili;- D. Lgs. 8/3/2006 n.139, art. 15

· Cadute;· Difficoltà nell’esodo

Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, devono essere costruite e mantenute in modo da resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza. I gradini devono avere pedata e alzata dimensionate a regola d'arte e larghezza adeguata alle esigenze del transito (paragrafo 1.7.1.1 allegato IV D.lgs 81/08).Dette scale ed i relativi pianerottoli devono essere provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale o di altra difesa equivalente. Le rampe delimitate da due pareti devono essere munite di almeno un corrimano (paragrafo 1.7.1.2 allegato IV D.lgs 81/08).

Posti di lavoro e di passaggio eluoghi di lavoro esterni

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV)

· Caduta, investimento damateriali e mezzi inmovimento;· Esposizione ad agentiatmosferici

I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la caduta o l'investimento di materiali in dipendenza dell'attività lavorativa (paragrafo 1.8.1 allegato IV D.lgs 81/08).

 Microclima     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV)

· Esposizione a condizioni· microclimatiche nonconfortevoli;· Assenza di impianto diriscaldamento;· Carenza di areazionenaturale e/o forzata

Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente anche ottenuta con impianti di areazione (paragrafo 1.9.1.1 allegato IV D.lgs 81/08). Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante (paragrafo 1.9.1.2 allegato IV D.lgs 81/08). Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell'aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d'aria fastidiosa (paragrafo 1.9.1.3 allegato IV D.lgs 81/08).La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori (paragrafo 1.9.2.1 allegato IV D.lgs 81/08).Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggia mento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro (paragrafo 1.9.2.4 allegato IV D.lgs 81/08).

 Illuminazione naturale eartificiale

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Allegato IV);- DM 10/03/98- Regole tecniche diprevenzione incendiapplicabili

 · Carenza di illuminazionenaturale;· Abbagliamento;· Affaticamento visivo;· Urti;· Cadute;· Difficoltà nell’esodo

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- D. Lgs. 8/3/2006 n.139, art. 15

I luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentano un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di lavoratori (paragrafo 1.10.1 allegato IV D.lgs 81/08). Gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi devono essere illuminati con luce naturale o artificiale in modo da assicurare una sufficiente visibilità (paragrafo 1.10.5 allegato IV D.lgs 81/08).Negli stabilimenti e negli altri luoghi di lavoro devono esistere mezzi di illuminazione sussidiaria da impiegare in caso di necessità (paragrafo 1.10.7.1 allegato IV D.lgs 81/08).

Refezione      - D.Lgs. 8 1/08 es.m.i. (Allegato- IV);- Normativa localevigente

 · Scarse condizioni diigiene;· Inadeguata conservazionedi cibi e bevande

Ai lavoratori deve essere dato il mezzo di conservare in adatti posti fissi le loro vivande, di riscaldarle e di lavare i relativi recipienti (paragrafo 1.11.3.1 allegato IV D.lgs 81/08). E' vietata la somministrazione di vino, di birra e di altre bevande alcooliche nell'interno dell'azienda (paragrafo 1.11.3.2 allegato IV D.lgs 81/08).

Spogliatoi e armadi per ilvestiario

     - D.Lgs. 8 1/08 es.m.i. (Allegato- IV);- Normativa localevigente

· Scarse condizioni diigiene;· Numero e capacitàinadeguati;· Possibile contaminazionedegli indumenti privaticon quelli di lavoro

Locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei lavoratori quando questi devono indossare indumenti di lavoro specifici e quando per ragioni di salute o di decenza non si può loro chiedere di cambiarsi in altri locali (paragrafo 1.12.1 allegato IV D.lgs 81/08). Qualora non sia possibile avere un locale destinato a spogliatoio, ciascun lavoratore deve poter disporre delle attrezzature che consentono di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro (paragrafo 1.12.6 allegato IV D.lgs 81/08).Gli spogliatoi devono essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati. Nelle aziende che occupano fino a cinque dipendenti lo spogliatoio può essere unico per entrambi i sessi; in tal caso i locali a ciò adibiti sono utilizzati dal personale dei due sessi, secondo opportuni turni prestabiliti e concordati nell'ambito dell'orario di lavoro (paragrafo 1.12.2 allegato IV D.lgs 81/08).Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che consentono a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro (paragrafo 1.12.4 allegato IV D.lgs 81/08).

 Servizi igienico assistenziali

     - D.Lgs. 8 1/08 es.m.i. (Allegato- IV);- Normativa localevigente

 · Scarse condizioni diigiene;· Numero e dimensioniinadeguati

Impianti diservizio    

Impianti elettrici (circuiti dialimentazione degliapparecchi utilizzatori e delleprese a spina; cabine ditrasformazione; gruppielettrogeni, sistemifotovoltaici, gruppi dicontinuità, ecc.)

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit III capo III);- DM 37/08;- D.Lgs. 626/96 (Dir.BT);- DPR 462/01;- DM 13/07/2011;- DM 10/03/98;- Regole tecniche diprevenzione incendiapplicabili;- D. Lgs. 8/3/2006 n.139, art. 15

 · Incidenti di naturaelettrica (folgorazione,incendio, innesco diesplosioni)

Gli impianti elettrici negli studi odontoiatrici devono soddisfare i requisiti contenuti nella Legge 46/90 e del successivo DPR 447/91. In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di (art. 7, comma 2 Legge 46/90):_ impianti di messa a terra;_ interruttori differenziali ad alta sensibilità (i cosiddetti salvavita);_ altri sistemi di protezione equivalenti.E’ stato successivamente emanato il DPR 462/01 contenente il regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazione di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici. Le norme sugli impianti elettrici (Legge 46/90 e DPR 447/91) sono state in parte abrogate dal Decreto Ministeriale 22/1/2008 n. 37 successivamente aggiornato con il DL 25/06/2008 n. 112. Si applicano altresì le norme sulla tutela e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro che prevedono che il datore di lavoro prenda le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica (D.lgs 81/08). Per l’esecuzione dell’impianto elettrico nei locali destinati a studi dentistici si fa, generalmente, riferimento alla Norma CEI 64-8/7. Per garantire la sicurezza è necessario almeno quanto

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segue:1) Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti elettrici deve essere redatto un progetto da parte di un

professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta (art. 5, comma 1 e comma 2, lettera d D.M. 37/08).

2) Al termine dei lavori l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità (art. 7, comma 1 D.M. 37/08).

3) La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall'installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell'impianto (art. 2, comma 1 DPR 462/01).

4) Rispettare le verifiche iniziali e periodiche sia per gli impianti elettrici come per gli impianti di messa a terra.

Impianti radiotelevisivi,antenne, impianti elettronici(impianti di segnalazione,allarme, trasmissione dati,ecc. alimentati con valori ditensione fino a 50 V incorrente alternata e 120 V incorrente continua)

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III- capo 111);- DM 37/08;- D.Lgs. 626/96(Dir.BT)

· Incidenti di naturaelettrica;· Esposizione a campielettromagnetici

Impianti di riscaldamento, diclimatizzazione, dicondizionamento e direfrigerazione

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo Te III);- DM 37/08;- D.Lgs. 17/10;- D.M. 01/12/1975;- DPR 4 12/93;- DM 17/03/03;- D.Lgs. 311/06;- D.Lgs. 93/00:- DM 329/04;- DPR 661/96;- DM 12/04/1996;- DM 28/04/2005;- DM 10/03/98;- RD 9/01/1927

· Incidenti di naturaelettrica;· Scoppio diapparecchiature inpressione;· Incendio;· Esplosione;· Emissione di inquinanti;· Esposizione ad agentibiologici;· Incidenti di naturameccanica (taglischiacciamento, ecc)

Impianti idrici e sanitari

    - D.Lgs. 8 1/08- s.m.i. (Tit. III- capo I);- DM 37/08;- D.Lgs. 93/00 

· Esposizione ad agentibiologici;· Scoppio diapparecchiature inpressione

Impianti di distribuzione eutilizzazione di gas

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- DM 37/08;- Legge n. 1083- del 1971;- D.Lgs. 93/00;- DM 329/04;- Regole tecniche diprevenzione incendiapplicabili

· Incendio;· Esplosione;· Scoppio diapparecchiature inpressione;· Emissione di inquinanti

Impianti di sollevamento(ascensori, montacarichi, scalemobili, piattaforme

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- DM 37/08;- DPR 162/99;

 · Incidenti di naturameccanica(schiacciamento, caduta,ecc.);

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elevatrici,montascale) 

- D.Lgs. 17/10;- DM 15/09/2005

· Incidenti di naturaelettrica

 Attrezzature dilavoro -apparecchi emacchinarifissi  

Apparecchi e impianti inpressione(es. autoclavi, impianti e azionamenti ad aria compressa, compressoriindustriali, ecc.)

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I);- D.Lgs. 17/2010;- D.Lgs. 93/2000;- DM 329/2004

 · Scoppio diapparecchiature inpressione;· Emissione di inquinantigetto di fluidi e proiezionedi oggetti

Impianti e apparecchi termicifissi (forni per trattamentitermici)

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- D.Lgs. 626/96 (Dir.BT);- D.Lgs. 17/2010;- D.Lgs. 93/00;- DM 329/04;- DM 12/04/1996;- DM 28/04/2005;- D. Lgs. 8/3/2006 n.139, art. 15

· Contatto con superficicalde;· Incidenti di naturaelettrica;· Incendio;· Esplosione;· Scoppio diapparecchiature inpressione;· Emissione di inquinanti

Impianti di aspirazionetrattamento e filtraggio aria(per polveri o vapori dilavorazione, fumi di saldatura,ecc.)

    - D.Lgs. 81/08 s.m.i.(Tit. III capo I e IIITit. XI; Allegato IV,punto 4);- D.Lgs. 626/96 (BT);- D.Lgs. 17/2010

· Esplosione;· Incendio;· Emissione di inquinanti

Attrezzature dilavoro –Apparecchie dispositivielettrici o adazionamento nonmanualetrasportabili,portatili.ApparecchitermicitrasportabiliAttrezzature inpressionetrasportabili     

 Apparecchiatureinformatiche e da ufficio(PC, stampante,fotocopiatrice, fax, ecc.)Apparecchiature audio ovideo(Televisori Apparecchiaturestereofoniche, ecc.)Apparecchi e dispositivi varidi misura, controllo,comunicazione(sistemi per controllo accessi, ecc.)

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo III);- D.Lgs. 626/96 (BT)

 · Incidenti di naturaelettrica

Utensili portatili, elettrici

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit III capo I e III);- D.Lgs. 626/96 (BT);- D.Lgs. 17/2010

· Incidenti di naturameccanica;· Incidenti di naturaelettrica;· Scarsa ergonomicitàdell’attrezzature dilavoro

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Apparecchi portatili persaldatura

     - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III- capo I e III; Tit.- XI);- D.Lgs. 626/96 (BT);- DM 10/03/98;- D.Lgs. 8/3 /2006 n.139, art. 15;- Regole tecniche dip.i. applicabili

 · Esposizione a fiamma ocalore;· Esposizione a fumi disaldatura;· Incendio;· Incidenti di naturaelettrica;· Innesco esplosioni;· Scoppio di bombole inpressione

Elettrodomestici(Frigoriferi, forni a microonde,aspirapolveri, ecc)

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III- capo I e III);- D.Lgs. 626/96 (BT);- D.Lgs. 17/2010

 · Incidenti di naturaelettrica;· Incidenti di naturameccanica

Apparecchi termicitrasportabili(Termoventilatori, stufe agas trasportabili)

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- D.Lgs. 626/96 (BT);- D.Lgs. 17/2010;- DPR 66/96

· Incidenti di naturaelettrica;· Formazione di atmosfereesplosive;· Scoppio diapparecchiature inpressione;· Emissione di inquinanti;· Incendio

Organi di collegamentoelettrico mobili ad usodomestico o industriale(Avvolgicavo, cordoni diprolunga, adattatori, ecc.)

    - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- D.Lgs. 626/96 (BT)

· Incidenti di naturaelettrica;· Incidenti di naturameccanica

Apparecchi diilluminazione(Lampade da tavolo, lampadeda pavimento, lampadeportatili, ecc.)

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- D.Lgs. 626/96 (BT)

· Incidenti di naturaelettrica

Gruppi elettrogenitrasportabili

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- D.Lgs. 626/96 (BT);- D.Lgs. 17/2010;- DM 13/07/2011

· Emissione di inquinanti;· Incidenti di naturaelettrica;· Incidenti di naturameccanica;· Incendio

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Attrezzature in pressionetrasportabili(compressori, sterilizzatrici,bombole, ecc.)

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo III capo I eIII);- D.Lgs. 626/96 (BT);- D.Lgs. 17/2010;- D.Lgs. 93/2000;- D.Lgs. 23/2002.

· Scoppio diapparecchiature inpressione;· Incidenti di naturaelettrica;· Incidenti di naturameccanica;· Incendio.

Apparecchielettromedicali

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III capo I e III);- D.Lgs. 37/2010.

· Incidenti di naturaelettrica.

Si intende per attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti e necessari allo svolgimento di un’attività o all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro (art. 69, comma 1, lettera a D.lgs 81/08).Le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto (art. 70, comma 1 D.lgs 81/08). Le principali norme di riferimento sono:_ D.P.R. del 24/07/1996 n. 459 _ Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n. 46. Questo Decreto si applica ai dispositivi medici e relativi accessori.Le attrezzature di lavoro devono essere corredata da dichiarazione CE di conformità e marcatura “CE”. La marcature CE per gli elettromedicali è obbligatoria dal 14 giugno 1998 (art. 24, comma 1 D.lgs 46/97). Ogni dispositivo deve essere corredato delle necessarie informazioni per garantirne un'utilizzazione sicura. Le informazioni sono costituite dalle indicazioni riportate sull'etichetta e dalle indicazioni contenute nelle istruzioni per l'uso (allegato I, paragrafo 13.1 D.lgs 46/97).

Attrezzature dilavoro –Utensilimanuali

Martello, pinza, taglierino, ecc.

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo III- capo I).

· Incidenti di naturameccanica

Scaricheatmosferiche

Scariche atmosferiche - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Tit. III- capo III);- DM 37/08;- DPR 462/01

· Incidenti di naturaelettrica (folgorazione);· Innesco di incendi o diesplosioni

Lavoro alvideoterminale

Lavoro al videoterminale - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VII; AllegatoXXXIV)

· Posture incongrue;· Movimenti ripetitivi;· Ergonomia del posto dilavoro;· Affaticamento visivo

Si intende un lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminale colui che la utilizza in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali (art. 173, comma 1, lettera c D.lgs 81/08). Il datore di lavoro analizza i posti di lavoro con particolare riguardo (art. 174, comma 1 D.lgs 81/08):a) ai rischi per la vista e per gli occhi;b) ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale;c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.Il datore di lavoro organizza e predispone i posti di lavoro, in conformità ai requisiti minimi di cui all’allegato XXXIV del D.lgs 81/08 (art. 174, comma 3 D.lgs 81/08). Il datore di lavoro deve quindi rispettare i requisiti minimi per:- le attrezzature (schermo, tastiera e dispositivi di puntamento, piano e sedile di lavoro, porta documenti, computer portatili)- postura e indicazioni comportamentali per ridurre l’insorgenza di disturbi visivi- i posti di lavoro (spazio, illuminazione, rumore, radiazioni, parametri microclimatici)- interfaccia elaboratore/uomo

Agenti fisici Rumore - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VIII, Capo I;Titolo VIII, Capo II)

· Ipoacusia;· Difficoltà dicomunicazione;· Stress psicofisico

A seguito delle misurazioni campione effettuate in uno studio di medie/grandi dimensioni e della valutazione dei rischi, con particolare riferimento alle informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro, si puo fondatamente ritenere che i valori inferiori di azione, in uno studio odontoiatrico medio, non sono superati (art. 192, comma 2, art. 190, comma 2 D.lgs 81/08).

Vibrazioni - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VIII,- Capo I; Titolo VIII,Capo III)

· Sindrome di Raynaud· Lombalgia

Le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio sono vibrazioni meccaniche che comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei

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lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari (art. 200, comma 1, lettera a D.lgs 81/08). In uno studio odontoiatrico ciò può verificarsi in presenza di dipendenti che utilizzano ablatori oppure manipoli e turbine da laboratorio o da studio. Quindi il rischio si ha solo in presenza di odontoiatri, odontotecnici e igieniste che intrattengano con lo studio un rapporto di dipendenza. A seguito delle informazioni fornite dai costruttori delle attrezzature di lavoro, dalle informazioni reperibile nelle banche dati dell’ISPSEL si puo fondatamente ritenere che i valori di azione e di esposizione giornaliero non sono superati.

Campi elettromagnetici - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VIII, Capo I;Titolo VIII, Capo IV)

· Assorbimento di energia e correnti di contatto

Il rischio da campo elettromagnetico è classificato come un Rischio per la salute tra i rischi igienico-ambientali all'interno della classe "Agenti Fisici", nell'ambito delle "Radiazioni non Ionizzanti", che comprendono una parte dei raggi ultravioletti, le microonde, le radiofrequenze, i raggi infrarossi, i raggi X ed i raggi laser. La Commissione Europea ha rinviato l’entrata in vigore dell'obbligo di valutare il rischio da campi elettromagnetici al 31 ottobre 2013. Infatti con la Direttiva 2012/11/UE del 19 aprile 2012 ha modificato la direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici campi elettromagnetici.

Radiazioni otticheartificiali

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VIII, Capo I;Titolo VIII, Capo V)

· Esposizione di occhi e cute a sorgenti di radiazioni ottiche di elevata potenza econcentrazione

Si intende per radiazioni ottiche tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d'onda compresa tra 100 nm e 1 mm (art. 214, comma 1, lettera a D.lgs 81/08). In odontoiatria queste radiazioni ottiche sono prodotte da:1. apparecchiature laser. 2. Lampade fotopolimerizzatrici a led.3. Lampade fotopolimerizzatrici a luce alogena.4. Lampade al plasma.In uno studio odontoiatrico medio si può fondatamente ritenere che, a seguito delle attenta lettura delle informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro, i valori limite di esposizione non sono superati (art. 216 D.lgs 81/08).Per mantenere il rischio basso devono essere forniti idonei dispositivi di protezione individuali per la protezione degli occhi durante l’utilizzo di attrezzature che emettono radiazioni ottiche artificiali (art. 217, comma 1, lettera g D.lgs 81/08).L’accesso ai luoghi di lavoro in cui si utilizzano tali apparecchiature deve esserere limitato solo al paziente e al personale autorizzato.In caso di utilizzo di apparecchi laser tali aree sono adeguatamente segnalate utilizzando apposita segnaletica (art. 217, comma 2 D.lgs 81/08).

Radiazioniionizzanti

Raggi alfa, beta, gamma - D.Lgs. 230/95 · Esposizione a radiazioniionizzanti

Se si rispettano le norme interne di protezioni i lavoratori di uno studio odontoiatrico sono “non esposti” al rischio di radiazioni ionizzanti.

Sostanzepericolose

Agenti chimici(comprese le polveri)

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo IX, Capo I;Allegato IV, punto2);- RD 6/5/1940, n. 635e s.m.i.

· Esposizione per contatto,ingestione o inalazione;· Esplosione;· Incendio

Agenti cancerogenie mutageni

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo IX, Capo II)

· Esposizione per contatto,ingestione o inalazione

Si intende per agenti chimici tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attivita lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato (art. 222, comma 1, lettera a D.lgs 81/08). E’ possibile identificare tali sostanze attraverso le frasi di rischio presenti sulla etichettatura (art. 9, comma 1 D.leg 14 marzo 2003, n. 65). In relazione al tipo e alle quantita di un agente chimico pericoloso e alle modalita e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi e solo un rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori. Se si elimina la presenza di sostanze cancerogene o mutagene (cosa assolutamente possibile in uno studio odontoiatrico), attraverso la lettura delle schede di sicurezza e delle etichette, non c’e rischi per la salute dei lavoratori.

Agenti biologici

Virus, batteri, colturecellulari, microrganismi,endoparassiti

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo X)

· Esposizione per contatto,ingestione o inalazione

Si intende per agente biologico qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni (art. 267, comma 1, lettera a D.lgs 81/08). L’attivita odontoiatrica rientra tra quelle che, pur non comportando la deliberata intenzione di operare con agenti biologici, possono implicare il rischio di esposizioni dei lavoratori agli stessi (art. 271, comma 4 e ALLEGATO XLIV D.lgs 81/08).

Incendio Presenza di sostanze(solide, liquide o gassose)combustibili, infiammabili

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo I, Capo III,sez. VI Allegato IV

· Incendio· Esplosioni

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econdizioni di innesco (fiammelibere, scintille, parti calde,ecc.)

punto 4);- D.M. 10 marzo1998;- D. Lgs. 8/3/2006 n.139, art. 15;- Regole tecniche dip.i. applicabili;- DPR 151/2011

Nei luoghi di lavoro devono essere adottate idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori (art. 46, comma 2 D.lgs 81/08). Per le norme antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro si applicano i criteri generali di cui al Decreto del Ministro dell’Interno del 10 marzo 1998 (art. 46, comma 4 D.lgs 81/08).In uno studio odontoiatrico non esistono pericoli specifici di incendio ma è necessario adottare le seguenti misure:1. rispettare il divieto di fumo nei luoghi di lavoro;2. informare i dipendenti del divieto di utilizzare l'acqua per lo spegnimento di determinati incendi;3. adeguata scelta ed ubicazione dei locali e dei posti di lavoro e relativo arredamento e adeguata scelta dell’abbigliamento dei lavoratori contro i riscaldamenti pericolosi o la produzione di scintille;4. nominare il responsabile del servizio di prevenzione incendi e di evacuazione;5. realizzare le misure per una rapida segnalazione dell’incendio al fine di garantire l’attivazione dei sistemi di allarme e delle procedure di intervento;6. valutazione del rischio incendio negli studi odontoiatrici;7. ridurre la probabilità di insorgenza di un incendio;8. dotarsi di mezzi per l’estinzione degli incendi e garantirne l’efficienza per assicurare l’estinzione di un incendio;9. realizzare le vie e le uscite di emergenza per garantire l’esodo delle persone in sicurezza in caso di incendio o di emergenza;10. fornire ai lavoratori una adeguata informazione e formazione sui rischi di incendio;11. pianificazione delle procedure da attuare in caso di incendio.

Altre emergenze

Inondazioni, allagamenti,terremoti, ecc.

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo I, Capo III,sez. VI)

· Cedimenti strutturali

Fattoriorganizzativi

Stress lavoro-correlato - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(art. 28, comma lbis);- Accordo europeo 8ottobre 2004;- Circolare Ministerodel Lavoro e dellePolitiche sociali del18/11/2010

· Numerosiinfortuni/assenze;· Evidenti contrasti tralavoratori;· Disagio psico-fisico;· Calo d’attenzione;· Affaticamento;· Isolamento

La valutazione dei rischi da stress lavoro correlato deve seguire le indicazioni della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro licenziate in data 17 novembre 2010 (Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Prot. 15/SEGR/0023692 del 18/11/10). La metodologia proposta si articola in due fasi:- una necessaria (la valutazione preliminare) - l’altra eventuale, da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro-correlato e le misure di correzione adottate a seguito della stessa, dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.In uno studio odontoiatrico medio si può ritenere che la valutazione preliminare del rischio da stress lavoro-correlato identifichi un “rischio non rilevante”.

Pericoliconnessiall’interazione conpersone

Attività svolte a contatto conil pubblico (attivitàospedaliera, di sportello, diformazione, di assistenza, diintrattenimento, divigilanza in genere, ecc.)

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.art. 15, comma 1,lettera a)

Aggressioni fisiche everbali

Movimentazionemanuale deicarichi

Posture incongrue - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VI AllegatoXXXIII)

· Prolungata assunzione dipostura incongrua

Movimenti ripetitivi - D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VI Allegato

· Elevata frequenza deimovimenti con tempi direcupero insufficienti

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XXXIII)Sollevamento espostamento di carichi

- D.Lgs. 81/08 e s.m.i.(Titolo VI AllegatoXXXIII)

· Sforzi eccessivi;· Torsioni del tronco;· Movimenti bruschi;· Posizioni instabili

Si intende per movimentazione manuale dei carichi le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o piu lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari (art.167, comma 2, lettera a D.lgs 81/08). L’attivita svolta nello studio odontoiatrico non comporta movimentazione manuale di carichi. Nello studio odontoiatrico si puo pensare al fatto che un dipendente debba spostare piccole attrezzature o mobilio (es: sedia) per il riordino dello studio, ma non ci sono compiti definibili “di fatica”. Tale rischio sussiste non per qualunque carico ma per quelli che avvengono in condizioni ergonomiche sfavorevoli. Una adeguata formazione consente al personale di svolgere tutti i compiti di assistenza in studio in maniera corretta. Devono essere comunque adottate misure organizzative adeguate per ridurre il rischio che tale azione potrebbe comportare (art.168, comma2 D.lgs 81/08).

ALTRO

ALTRO

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VALUTAZIONE DEI RISCHI ASSOCIATI AI PERICOLI INDIVIDUATIE IDENTIFICAZIONE DELLE MISURE ATTUATE

Per ciascun pericolo individuato nel MODULO 2, si deve accertare che i requisiti previsti dalla legislazione vigente siano soddisfatti (se del caso, anche avvalendosi delle norme tecniche), verificando che siano attuate tutte le misure tecniche, organizzative, procedurali, DPI, di informazione, formazione e addestramento, di sorveglianza sanitaria (ove prevista) necessarie a garantire la salute e sicurezza dei lavoratori. Nella valutazione si terrà conto delle condizioni che possono determinare una specifica esposizione ai rischi, tra cui anche quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere (considerando le problematiche al maschile e al femminile), all’età (considerando non solo i giovani lavoratori, ma le fasce di età avanzata, quali gli over 50), alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale (art. 28, c. 1, deI D.Lgs. 81/08 s.m.i.).

Qualora si verifichi che per alcuni pericoli non siano state attuate le misure previste dalla legislazione di cui sopra, necessarie a garantire la salute e sicurezza dei

lavoratori, si dovrà provvedere con interventi immediati.

Il MODULO 3 consente di documentare sinteticamente la valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e il programma di miglioramento. Si può scegliere, secondo la modalità che si riterrà più adatta alle caratteristiche dell’azienda, se effettuare la valutazione del rischio e la conseguente compilazione del MODULO 3 a partire dall’Area/Reparto /Luogo di lavoro o dalle mansioni/postazioni o dai pericoli individuati.

Il modulo è suddiviso in due sezioni: “Valutazione dei rischi e misure attuate” e “Programma di miglioramento”.

La prima sezione è composta dalle seguenti colonne:• colonna 1 - “Area/reparto/luogo di lavoro”• colonna 2 - “Mansione/Postazione”• colonna 3 - “Pericoli che determinano rischi per la salute e sicurezza”• colonna 4 - “Eventuali strumenti di supporto”• colonna 5 - “Misure attuate”

La seconda sezione è composta dalle seguenti colonne:• colonna 6 - “Misure di miglioramento da adottare e tipologie di misu-re preventive/protettive”• colonna 7 - “Incaricati della realizzazione”• colonna 8 - “Data di attuazione delle misure di miglioramento”

Il MODULO 3 deve riportare in modo coerente le aree/reparti/luoghi di lavoro (colonna 1), le corrispondenti mansioni/postazioni (colonna 2) individuati nel MODULO 1.2 ed i pericoli correlati (colonna 3) individuati nel MODULO 2. Per quanto riguarda le attrezzature di lavoro dovranno essere indicate le singole tipologie di attrezzature già identificate nel proprio ciclo lavorativo/attività.

La valutazione dei rischi sarà effettuata per tutti i pericoli individuati, utilizzando le metodiche ed i criteri ritenuti più adeguati alle situazioni lavorative aziendali, tenendo conto dei principi generali di tutela previsti dall’art. 15 del D.Lgs. 8 1/08 s.m.i.

Laddove la legislazione fornisce indicazioni specifiche sulle modalità di valutazione (ad es. rischi fisici, chimici, biologici, incendio, videoterminali, movimentazione manuale dei carichi, stress lavoro-correlato ecc.) si adotteranno le modalità indicate dalla legislazione stessa, avvalendosi anche delle informazioni contenute in banche dati istituzionali nazionali ed internazionali.

In assenza di indicazioni legislative specifiche sulle modalità di valutazione, si utilizzeranno criteri basati sull’esperienza e conoscenza delle effettive condizioni Lavorative dell’azienda e, ove disponibili, su strumenti di supporto, su dati desumibili da registro infortuni, profili di rischio, indici infortunistici, dinamiche infortunistiche, liste di controllo, norme tecniche, istruzioni di uso e manutenzione, ecc.

Sulla base dei risultati della valutazione dei rischi, verranno definite per tipo ed entità le misure di prevenzione e protezione adeguate.

Gli strumenti informativi di supporto in generale, ove utilizzati nel processo valutativo, verranno indicati nel MODULO 3 (colonna 4).

In relazione al pericolo specifico individuato (colonna 3) e ai relativi strumenti di supporto (colonna 4), le misure di prevenzione e protezione attuate (scelte, tra quelle tecniche,

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organizzative, procedurali, DPI, di informazione, formazione e addestramento, di sorveglianza sanitaria, ove prevista) verranno indicate in colonna 5.

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DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO

Le misure ritenute opportune per il miglioramento della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori dovranno essere indicate nella colonna 6.

Completano il modulo i dati relativi all’incaricato/i della realizzazione (che può essere lo stesso datore di lavoro), delle misure di miglioramento (colonna 7) e la data di attuazione delle stesse (colonna 8). Per programma di miglioramento si intende il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza (fra le quali ad esempio il controllo delle misure di sicurezza attuate per verificarne lo stato di efficienza e di funzionalità).

Da un punto di vista metodologico, ai fini della gestione dei rischi, è utile suddividere le misure di prevenzione e protezione previste per il piano di miglioramento, tra quelle tecniche, procedurali, organizzative, dispositivi di protezione individuali, formazione, informazione e addestramento, sorveglianza sanitaria.

Qualora il datore di lavoro lo ritenga opportuno ai fini di una migliore descrizione del processo di valutazione del rischio seguito e della gestione della attuazione delle misure di prevenzione e protezione, la modulistica indicata nei passi precedenti può essere ampliata con informazioni riportate in colonne aggiuntive.

VALUTAZIONE RISCHI, MISURE DI PREVENZIONEE PROTEZIONE ATTUATE, PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO

N. Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento1 2 3 4 5 6 7 8

Area/Repart

o/Luogo

dilavoro

Mansioni/

Postazioni

Pericoli chedeterminano rischi per la salute e la sicurezza

Eventuali

strumentidi

supporto

Misure attuat

e

Misure dimigliorament

oda adottareTipologie di

MisurePrev./Prot.

Incaricati

dellarealizzaz

ione

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dimigliora

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MODULO N. 3

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