“Il Cyberbullismo” - comprensivogereschi.gov.it · Con il termine pet therapy, o anche detto...

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Sondaggio Cyberbullismo Tecnologie e disabilità Oggetto di atti di bullismo virtuale sono sempre più spesso le ragazze (il 7,1% di quelle )tra gli 11 e i 17 anni che si colle- gano a internet o dispongono di un tele- fono cellulare è stata vittima di bulli- smo. Pag.2 Gentili lettrici e lettori è con enorme piacere che apro questo numero del giornale, del mese di giu- gno intanto per salutarvi prima delle sperate vacanze e poi per invogliarvi a leg- gere. Un altro anno è già trascorso ed è stato ve lo assicuro, molto intenso ma in ogni caso ricco di novità. Tra le tante, una è proprio questa, occuparmi del labo- ratorio di giornalismo dopo che il nostro prof. Viaggio è partito per l’Eritrea ad in- segnare. Devo dire che scri- vere il giornale della scuola con i ragazzi mi ha inse- gnato un’altra competenza in più, quella di creare una redazione digitale e ne sono entusiasta. La passione per la scrittura ce l’ho sempre avuta ma l’avevo accanto- nata, il bello della vita è proprio questo, l’inaspetta- to che sta dietro l’angolo e, quando è positivo non si deve fare altro che “indossarlo” proprio come un bel vestito nuovo ed essere felici. L’argomento di questo numero è il Cy- berbullismo, buona lettura da tutti noi! La vostra prof. Numero 18 - Giugno 2018 Cyberbullismo al femminile Insulti e scherzi Con il termine pet therapy, o anche detto zooterapia, di solito con questo termine si intende terapia “dolce” basa- ta sull’interazione uomo-animale, aiutano il paziente affetti da diverse patologie, di solito questa terapia è applicata dagli ospedali, case di riposo e comunità..Pag.3 Paolo Lapi è nato nel 1935 e ha iniziato la sua attività artistica negli anni ‘50. Ha esplorato molte delle correnti dell'arte contemporanea: espressionismo, informale, astrattismo. Ha partecipato a decine di mostre collettive. Pag.4 Omaggio a Paolo Lapi Il Giornale della Scuola Media “E. Fermi” - IC “Livia Gereschi” Pontasserchio Quello di disabilità non è un concetto universale, ma mol- to spesso la sua definizione è legata al ricercatore e/o al tipo di ricerca. Pag.5 Pet therapy L’URLO DELLA GERESCHI “Il Cyberbullismo” Il cyberbullismo è una forma di violenza che si sviluppa in genere tra bambini e adolescenti. A differenza del bullismo “tradizionale”, il cyberbullismo (come dice la stessa parola -Cyber- ovve- ro interazione tra uomo e computer) è una forma di violenza digitale. I Cyberbulli o le Cyberbul- le agiscono prevalentemente su social network o mandano foto e video offensivi; il loro vantag- gio è che possono agire in un qualsiasi momento rimanendo anonimi quindi non rintracciabi- li. Questo può spingere il cyberbullo a colpire in modo ancora più aggressivo e violento, dicendo cose che dal vivo non direbbe. E le conseguenze possono essere gravi e persistenti come nel bulli- smo tradizionale, anche se non c’è contatto fisico. Per la prevenzione occorre aumentare la con- sapevolezza del problema tra gli adulti che non sempre sono a conoscenza del coinvolgimento dei ragazzi in questo fenomeno. Ad un’aumentata coscienza della gravità di tale fenomeno do- vrebbe accompagnarsi una maggior conoscenza e padronanza dei nuovi mezzi di comunicazione, che spesso risulta più carente negli adulti/educatori rispetto ai ragazzi, creando un divario gene- razionale nell’uso delle metodologie di comunicazione digitali. (Giorgio Bernardo) Un bambino italiano tra gli 11 e i 17 anni ha subìto un episodio di bulli- smo nell'arco di un anno. Quali sono le cause? Le cause sono molteplici: il bullo è incapace di comunicare. Pag.2 Gli alunni della redazione hanno posto in forma anonima un questionario ai ragazzi/e delle classi I e II sul cyberbullismo. Pag.6

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Sondaggio Cyberbullismo Tecnologie e disabilità

Oggetto di atti di bullismo virtuale sono

sempre più spesso le ragazze (il 7,1% di

quelle )tra gli 11 e i 17 anni che si colle-

gano a internet o dispongono di un tele-

fono cellulare è stata vittima di bulli-

smo. Pag.2

Gentili lettrici e lettori è

con enorme piacere che

apro questo numero del

giornale, del mese di giu-

gno intanto per salutarvi

prima delle sperate vacanze

e poi per invogliarvi a leg-

gere. Un altro anno è già

trascorso ed è stato ve lo

assicuro, molto intenso ma

in ogni caso ricco di novità.

Tra le tante, una è proprio

questa, occuparmi del labo-

ratorio di giornalismo dopo

che il nostro prof. Viaggio è

partito per l’Eritrea ad in-

segnare. Devo dire che scri-

vere il giornale della scuola

con i ragazzi mi ha inse-

gnato un’altra competenza

in più, quella di creare una

redazione digitale e ne sono

entusiasta. La passione per

la scrittura ce l’ho sempre

avuta ma l’avevo accanto-

nata, il bello della vita è

proprio questo, l’inaspetta-

to che sta dietro l’angolo e,

quando è positivo non si

deve fare altro che

“indossarlo” proprio come

un bel vestito nuovo ed

essere felici. L’argomento

di questo numero è il Cy-

berbullismo, buona lettura

da tutti noi! La vostra prof.

Numero 18 - Giugno 2018

Cyberbullismo al femminile Insulti e scherzi

Con il termine pet therapy, o anche detto zooterapia, di

solito con questo termine si intende terapia “dolce” basa-ta sull’interazione uomo-animale, aiutano il paziente affetti da diverse patologie, di solito questa terapia è applicata dagli ospedali, case di riposo e comunità..Pag.3

Paolo Lapi è nato nel 1935 e ha iniziato la sua

attività artistica negli anni ‘50. Ha esplorato

molte delle correnti dell'arte contemporanea:

espressionismo, informale, astrattismo. Ha

partecipato a decine di mostre collettive. Pag.4

Omaggio a Paolo Lapi

Il Giornale della Scuola Media “E. Fermi” - IC “Livia Gereschi” Pontasserchio

Quello di disabilità non è un concetto universale, ma mol-to spesso la sua definizione è legata al ricercatore e/o al tipo di ricerca. Pag.5

Pet therapy

L’URLO DELLA GERESCHI

“Il Cyberbullismo”

Il cyberbullismo è una forma di violenza che si sviluppa in genere tra bambini e adolescenti. A

differenza del bullismo “tradizionale”, il cyberbullismo (come dice la stessa parola -Cyber- ovve-

ro interazione tra uomo e computer) è una forma di violenza digitale. I Cyberbulli o le Cyberbul-

le agiscono prevalentemente su social network o mandano foto e video offensivi; il loro vantag-

gio è che possono agire in un qualsiasi momento rimanendo anonimi quindi non rintracciabi-

li. Questo può spingere il cyberbullo a colpire in modo ancora più aggressivo e violento, dicendo

cose che dal vivo non direbbe. E le conseguenze possono essere gravi e persistenti come nel bulli-

smo tradizionale, anche se non c’è contatto fisico. Per la prevenzione occorre aumentare la con-

sapevolezza del problema tra gli adulti che non sempre sono a conoscenza del coinvolgimento

dei ragazzi in questo fenomeno. Ad un’aumentata coscienza della gravità di tale fenomeno do-

vrebbe accompagnarsi una maggior conoscenza e padronanza dei nuovi mezzi di comunicazione,

che spesso risulta più carente negli adulti/educatori rispetto ai ragazzi, creando un divario gene-

r a z i o n a l e n e l l ’ u s o de l l e m et o do l og i e d i co m u n i ca z i o n e d i g i t a l i .

(Giorgio Bernardo)

Un bambino italiano tra gli 11 e i 17

anni ha subìto un episodio di bulli-

smo nell'arco di un anno. Quali sono

le cause? Le cause sono molteplici: il

bullo è incapace di comunicare.

Pag.2

Gli alunni della redazione hanno

posto in forma anonima un

questionario ai ragazzi/e delle

classi I e II sul cyberbullismo.

Pag.6

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Insulti e altro genere di soprusi

Partiamo dall'ultimo e recentissimo ca-

so, quello della quattordicenne inglese

Bethany Gallimore, colpita con violenza

da un gruppo di coetanee incontrate per

strada, le quali, successivamente, hanno

postato il video dell'aggressione su Fa-

cebook. Il cyberbullismo è un fenomeno

drammaticamente in crescita e non ri-

guarda soltanto la condivisione in rete di

foto e video che testimoniano atti di

violenza fisica, ma anche altre

“prepotenze virtuali”, che si situano in

continuità rispetto alle offese offline o le

integrano e, che includono una vasta

gamma di violenze di natura Pagina 2

psicologica. Episodi come quello di Be-

thany dimostrano come le ragazze possa-

no trovarsi anche tra gli aggressori, spe-

cialmente quando la vittima è dello stes-

so sesso. In un sondaggio del 2013 pro-

mosso da Save the Children e Ipsos il

67% degli studenti intervistati dichiara-

va che il motivo per cui un ragazzo/una

ragazza viene preso/a di mira è da ricer-

care nelle sue caratteristiche fisiche (tra

le motivazioni specifiche vi è, ovviamen-

te, la bellezza, con un 59% degli intervi-

stati che rispondono con “se femmina, è

considerata brutta” e un 46% con “se

maschio, è considerato brutto”), nella

timidezza (67%) e nel successo scolastico

(59%).

Abbiamo affrontato questo tema con

un'esperta, la senatrice e docente Elena

Ferrara, I ragazzi" ci dice Ferrara

"spesso non hanno la percezione di com-

piere dei reati e non si rendono conto dei

rischi ai quali vanno incontro; come nel

caso del sexting che consiste nell'inviare

tramite smartphone e pc immagini e

messaggi con espliciti contenuti o riferi-

menti sessuali Indagini confermano che

questo tipo di messaggi sia comune tra i

più giovani.

(Alena Lenzoni)

Cyberbullismo al femminile

Wonder(che in italiano significa

"meraviglia”) è un film del 2017 diretto da

Stephen Chbosky, che vede protagonisti

Jacob Tremblay, Julia Roberts e Owen

Wilson. August Pullman (detto Auggie)è

un bambino di undici anni con una malfor-

mazione cranio facciale. Ama Halloween

(perché è l’unico giorno in cui può essere se

stesso, perché tutti sono “paurosi”) .Ha

subito circa 27 interventi chirurgici e, un

po’ per questo e un po’ per paura della rea-

zione degli altri bambini, non è mai andato

a scuola in vita sua. È arrivato per lui il

momento di affrontare la prima media e i

suoi genitori gli fanno visitare la Beecher

Prep School. Il preside, il signor Tushman,

delega a tre studenti di nome Julian, Jack e

Charlotte il compito di fargli visitare la scuo-

la. Auggie a scuola si rivela un buon alunno,

naturalmente non tutti vogliono fare amici-

zia con lui. Persino a mensa quando tutti i

tavoli sono affollati, al suo tavolo non c’è

nessuno Nel frattempo Julian prende di mira

Auggie con continue battute sul suo aspetto,

tormentandolo ogni giorno. Finché non sente

brutti commenti su di lui da alcuni compa-

gni, compreso Jack che sostiene di stare solo

fingendo di essere amico di August su richie-

sta del preside, e perciò i due ragazzi smetto-

no di frequentarsi. August, alla fine dell'anno

scolastico, ottiene un importante riconosci-

mento dal preside: il ragazzino emarginato è

diventato un esempio e l'amico di tutti. La

diversità fisica può essere un proble-

ma, soprattutto quando la malattia

deforma il proprio aspetto. Quando

poi è un bambino a sottoporsi allo

sguardo dei propri compagni, in un

contesto in cui il bullismo è un ri-

schio, allora la diversità diventa un

rischio assoluto. (Alena Lenzoni)

Wonder

Un bambino su 5 è vittima di atti di bulli-

smo ripetuti e frequenti. Il bullismo è un

fenomeno troppo spesso trascurato, ma

molto frequente nelle nostre scuole. Le

aggressioni possono essere di tipo fisico,

oppure psicologico. Avvenire dentro gli

spogliatoi di una palestra, all’intervallo,

all’uscita da scuola o dentro un gruppo

di WhatsApp. Per Amnesty Internatio-

nal il bullismo è una violazione dei dirit-

ti umani. Toglie agli studenti il rispetto

e la dignità impedendo il godimento ai

diritti quali l’inclusione, la partecipazio-

ne e la non discriminazione. Il bullismo è

un fenomeno troppo spesso trascurato,

ma molto frequente nelle nostre scuole.

(Cesare Galli, Tommaso Vattiata)

Cos'è che spinge un bullo a compor-

tarsi così? La paura di non sentirsi

accettato o dimostrare di essere

grande. Cosa spinge un bambino o

un ragazzo a fare il prepotente? Se

siete stati vittime di un bullo, potre-

ste essere tentati di dire: “Non me ne

importa! Non ci sono scuse per que-

sto modo di comportarsi”. Probabil-

mente avete ragione. C’è una bella

differenza, però, fra individuare una

causa e accampare scuse. I motivi

per cui un ragazzo diventa un bullo

non giustificano il suo comporta-

mento scorretto, ma forse aiutano

a capirlo. E questo può essere vera-

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Numero 18 – Giugnio 2018

La legge 71 votata dalla Camera dei depu-

tati ed in Senato e promulgata dal Presi-

dente della Repubblica, all’Art. 1, comma

1. è scritto che tale legge si pone l’obiettivo

di contrastare tale fenomeno, con azioni a

carattere preventivo e per tutelare ed edu-

care sia i minori vittime che quelli coinvol-

ti, assicurando l’attuazione degli interventi

senza distinzione di età, nell’ambito delle

istituzioni scolastiche. Ai fini della presente

legge,all’art.2,comma 1. leggiamo:

per «cyberbullismo» si intende qualunque

forma di pressione, aggressione, molestia,

ricatto,ingiuria, denigrazione, diffamazio-

ne, furto d' identita', alterazione,

acquisizione illecita, manipolazione, tratta-

mento illecito di dati personali in danno di

minorenni, realizzata per via telematica,

nonché la diffusione di contenuti on line

aventi ad oggetto anche uno o piu' compo-

nenti della famiglia del minore il cui

scopo intenzionale e predominante sia quello

di isolare un minore o un gruppo di minori

ponendo in atto un serio abuso, un attacco

dannoso, o la loro messa in ridicolo.

Da questa lettura è da riconoscere tuttavia

che prima di arrivare a sancire una legge che

riconosca questi comportamenti devianti, dei

reati seri, sono dovuti accadere diversi suici-

di tra i giovani e giovanissimi e senza pensare

al dolore delle famiglie. La legge era stata

proposta dalla senatrice del Partito Demo-

cratico Elena Ferrara, che era stata

l’insegnante di una ragazza di Nova-

ra che nel 2013 si suicidò dopo che era

stato diffuso un video dove veniva

molestata sessualmente. La legge è

rivolta soprattutto ai minori. È stata

abbassata a 14 anni l’età minima per

fare richiesta a siti che gestiscono dati

o ai social network di rimuovere un

contenuto sgradito, anche se appa-

rentemente non prefigura ipotesi di

reato; se il sito non provvederà a

rimuovere il contenuto entro 48 ore,

dovrà farlo il Garante per la protezio-

ne dei dati personali entro 48 ore.

(A. Lenzoni G. Bernardo)

Pet Therapy

Pagina 3

Legge sul Cyberbullismo 2017

Le persone per cui risulta più efficace

questo tipo di cura sono i bambini e gli

anziani. I ragazzi quando crescono gra-

zie all’animale potranno fare delle rifles-

sioni, su cosa significhi rispetto, fiducia

e, magari trovare la soluzione per con-

trastare il bullismo. Questo tipo di tera-

pia è stata “annunciata” la prima volta

dallo psichiatra Boris Levinson nel

1960, il quale scrive che un animale può

calmare l’ansia, stress e può dare calore

affettivo. Gli animali che si usano per

fare questa terapia sono: gatti, cani,

conigli, cavalli e asini. In Italia la pet

therapy è diffusa praticamente dapper-

tutto, al centro-nord, ma soprattutto

all’ospedale

Niguarda di Milano, il Meyer di Firenze e

la Delta Society in Lombardia. Negli

anni questa forma di aiuto psicologico per

superare le paure, le ansie e lo stress della

nostra società contemporanea si è diffusa

anche nelle scuole attraverso degli opera-

tori sociali (psicologi, educatori, istruttori

di animali). Questi sono chiamati sempre

più nelle scuole, là dove c’è più bisogno di

intervenire per aiutare quei ragazzi/e che

hanno un disagio profondo. Tali fenomeni

sempre più in crescita nelle nostre realtà

di paesi e piccoli centri sono il risultato, di

adolescenti sempre più soli e che non rie-

scono più a dialogare con la famiglia. Le

cooperative che spesso si occupano di

portare nelle scuole gli animali da

compagnia sono in grado dopo un

ciclo di incontri, in compresenza con

gli animali addestrati, (cani) di far

ritornare il sorriso, la fiducia, la

responsabilità che deve scattare tra

esseri umani e poi tra esseri umani e

animali. Questo tipo di percorso

insegna a volersi bene e a prendersi

cura di una persona, imparando

prima da un animale. Inoltre sono

svolti dei giochi dagli educatori con

gli animali e gli studenti per insegna-

re tramite il gioco, il rispetto delle

regole e della sana convivenza civile.

(Samuele Bottai)

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Numero 18 - giugno 2018 L’aula magna della nostra scuola intitolata a Paolo Lapi Paolo Lapi ha partecipato a decine e decine di esposizioni, perso-

nali e collettive, all'Italia e all'estero. Nel 1979 è stato nominato

Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. Sono migliaia i

suoi quadri in giro per il mondo. Al secondo piano di Palazzo

Gambacorti si trovano esposte alcune delle sue opere. Anche il

Museo della Grafica ha una collezione delle sue tele, che sono

state esposte nel 2013 durante la mostra “Lasciare un segno”.

Ma sono anche molte le collezioni private e le donazioni agli enti

pubblici, per esempio, quest’anno è stato donato dalla famiglia

Lapi un suo quadro alla nostra scuola, e successivamente la no-

stra dirigente scolastica ha invitato Ilario Luperini (critico d’arte

e conoscente di Paolo Lapi), a ricordare la figura dell’artista,

sindaco di S. Giuliano Terme

Sergio Di Maio che apriva

una giornata così importante

e la famiglia Lapi emozionata

la cara moglie per l’invito

della nostra scuola, a donare

il nome di Paolo Lapi all’aula

magna.

(Francesco Pierini,

Luca Franchi)

Nata a Milano in una famiglia ebrea, visse con suo padre. La

madre, morí quando Liliana non aveva neanche compiuto un anno. La consapevolezza di essere ebrea giunge a Liliana attra-verso il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali viene espulsa dalla scuola. Dopo l'intensificazione

della persecuzione degli ebrei italiani. Il 10 dicembre 1943 pro-vò, assieme al padre e due cugini, di fuggire in Svizzera: i quat-tro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il gior-

no dopo, venne arrestata in provincia di Varese, all'età di tredi-ci anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e poi a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni. Il 30 gennaio 1944 venne deportata con il padre in Germania,

partendo dal 'Binario 21' della Stazione Centrale di Milano. Raggiunto il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz, fu internata nella sezione femminile. Non rivedrà mai più il padre, che morirà ad Auschwitz il 27 aprile 1944. Anche i suoi

nonni paterni, arrestati a Inverigo, Como, il 18 maggio 1944, furono deportati ad Auschwitz, dove furono uccisi il giorno stesso del loro arrivo, il 30 giugno dello stesso anno. Il 27 gen-naio 1945, sgomberato il campo di concentramento di Birkenau

-Auschwitz per sfuggire all'avanzata dell'Armata Rossa, i nazi-sti trasferirono 56.000 prigionieri, tra cui anche Liliana Segre, a piedi, attraverso la Polonia, verso nord. La Segre, non ancora

15enne, fu condotta nel campo femminile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sotto campo di Malchow, nel nord della Germania. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l'occupazione del campo di Malchow da parte dei russi. Tornò a Milano nell'ago-

sto 1945.

Il fenomeno dell’immigrazione

Nel 1990, dopo 45 anni di silenzio, si rese per la prima

volta disponibile a partecipare ad alcuni incontri con

gli studenti delle scuole di Milano, portando la sua

testimonianza di ex deportata. E' insignita dell'onorifi-

cenza di Commendatore Ordine al Merito della Repub-

blica Italiana, conferitagli con motu proprio del Presi-

dente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 29 no-

vembre 2004; della Medaglia d'oro della riconoscenza

della Provincia di Milano. Quest’anno dal Presidente

Mattarella è stata insignita senatrice a vita della Re-

pubblica. (Niccolò Feola)

La storia di Liliana Segre

L'immigrazione in Italia, ha cominciato a raggiungere dimensioni

significative all'incirca nei primi anni settanta, per poi diventare

un fenomeno caratterizzante della demografia italiana del XXI

sec. Secondo le definizioni fornite dall'ISTAT, la popolazione immigrata

non va confusa con la popolazione straniera: la popolazione immigrata è

composta da tutti i residenti che sono nati all'estero con cittadinanza stra-

niera, anche se hanno poi acquisito la cittadinanza italiana; mentre la

popolazione straniera è composta da tutti i residenti che hanno cittadi-

nanza straniera, anche se sono nati in Italia. Secondo Eurostat, al 1º gen-

naio 2015 l'Italia era il quinto Paese dell' U.E. per popolazione immigrata,

ovvero nata all'estero, con 5,8 milioni di immigrati Analizzando i Paesi di

provenienza dei cittadini stranieri regolarmente residenti, si nota come

negli ultimi anni ci sia stato un deciso incremento dei flussi provenienti

dall'Europa orientale, e dai paesi del Nordafrica, fino dagli anni novanta.

Negli ultimi anni si vede la presenza anche di rumeni. (N. Testi C. Galli)

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La moda fra i nostri alunni Numero 18 - giugno 2018

Tecnologie e sport in aiuto dei disabili Quello di disabilità non è un concetto universale, ma molto spesso

la sua definizione è legata al ricercatore e/o al tipo di ricerca che si

sta effettuando. Non esiste a livello internazionale un'univoca defi-

nizione del termine, anche se il concetto di disabilità è stato dibattu-

to in occasione della Convenzione ONU per i diritti delle persone

con disabilità, redigendo un documento finale approvato dall'As-

semblea generale il 25 agosto 2006, ovvero qualsiasi limitazione

della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno stato di mino-

razione/menomazione. Ad esempio nei casi di incidenti stradali

gravi, centri di alta formazione e ricerca come la Scuola S. Anna di

Pisa hanno portato a termine dei robot in grado di aiutare o sosti-

tuire là dove, gli arti del corpo umano sono stati amputati o sono

assenti dalla nascita. Un robot flessibile è utile quando in campo

medico, tale flessibilità gli consente di evitare nelle esplorazioni

ostacoli e zone sensibili o pericolose. Tale caratteristica fa progetta-

re applicazioni mediche sul corpo umano “La tecnologia brevettata

consente al robot di costruirsi una guida tramite il suo stesso avan-

zamento. Il robot è costituito da due strumenti flessibili identici e

“intrecciati”, che avanzano uno sull’altro supportandosi a vicenda,

in modo alternato” che ricordano i movimenti delle gambe e delle

braccia di un essere umano. Anche nello sport si utilizzano protesi

che permettono di raggiungere gli stessi risultati di un atleta nor-

modotato. (Lorenzo Tamarri)

In questo ultimo mese siamo passati in

tutte le classi della scuola per chiedere

loro, se usavano capi di abbigliamento di

una marca che conoscevano tra una serie

di nomi da noi elencati. E’ stato interes-

sante notare la differenza di risposte data

dai ragazzi rispetto le ragazze; la marca

per ragazzi è di gran lunga più gettonata,

scrivo Boy London, mentre spopola per

entrambe le categorie prese in esame, la

marca Adidas che marchio inconfondibi-

le , è in testa a tutte. Il nostro sondaggio

è stato divertente non è stato fatto in

modo superficiale ma attento alle regole e

risponde bene alle aspettative dei ragazzi/

e

La storia di Bebe Vio Bebe Vio è una donna che ha

avuto ad undici anni un vacci-no il quale se non lo avesse fatto le sarebbero scoppiate le vene. Lei non lo fece e quindi

in una intervista disse che le era scoppiata per prima una vena sulla fronte. Bebe si rivol-

se con la sua famiglia da un chirurgo e così venne a sapere che le avrebbero dovuto ampu-tare, le gambe e le gambe. Lei

dal dolore tentò di suicidarsi ma non lo fece perché sui padre la fermò. Chiese poi al chirurgo

se le avesse potuto trovare un rime-

dio a parte le stampelle e la sedia a rotelle perché lei avrebbe voluto con-tinuare a correre, giocare e soprattut-to a fare sport cioè la scherma. Il

chirurgo non sapeva cosa fare allora le diede delle braccia e delle gambe artificiali. Bebe Vio è diventata mol-

to famosa perché continuando a fare scherma, ha vinto dei tornei interna-zionali per ben tre volte. Nonostante ciò Bebe è anche stata violentata su

facebook.Questa è la storia di Bebe Vio o come il suo vero nome Beatrice Vio. (Dario Baldocchi)

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oltre a queste vengono usate anche molti

altri capi di abbigliamento come le-

vis,scorpion bay,nike,hunt,vans,puma.

(Angelica Lagordi, Filippo Repetto)

Supreme: 17

Boy london: 54

Pyrex: 180

Adidas:206

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Le gare d’istituto che si sono svolte nel mese di marzo, a San Giuliano Ter-

me ha visto svolgersi 4 gare che comprendevano: 80 m. ostacoli, il vortex e il

lancio del peso. Tra gli alunni che si sono qualificati ha vinto nelle tre spe-

cialità Alice Bigongiali della 2°F che ha vinto tre medaglie d’oro, mentre

Sveva Mugnaini ha vinto l’argento nel vortex. Nelle seguenti gare provin-

ciali che si sono svolte a Pisa in aprile, l’alunna Bogongiali ha vinto la prima

posizione nel lancio del peso con una distanza di 9,10 m. Concludendo il

nostro spazio sportivo, nel mese di maggio si svolti i Campionati Regionali a

Firenze di Atletica Leggera, e con grande soddisfazione, Alice Bigongiali è

arrivata prima con 9,98 m. nel lancio del peso, mentre Alessandro Petri di

2D è arrivato quinto sempre nella stessa specialità. Giovedì 31 maggio 2018

Alice è stata premiata a Pisa al “Fascetti” con l’attestato “Panathon”.E.C.

Campionati regionali di atletica

L’Urlo della Gereschi

Supplemento del giornale d’Istituto

“Il Giornale di Livia”

La Redazione 2017-2018

Coordinamento: Prof.ssa Elisabetta Caporali Redazione: Baldocchi Dario, Bernardo Giorgio,

Bonacchi Gabriele, Bottai Samuele, Derjaj Qaualmil,

Feola Niccolò, Franchi Luca, Galli Cesare, Karafili

Skender, Lagordi Angelica, Lenzoni Alena, Pierini

Francesco, Repetto Filippo, Strimbeanu Alexandru

Tiberiu, Tamarri Lorenzo, Testi Nathan, Vattiata

Tommaso.

Pagina 6

Numero 18– Giugno 2018

Il tema di questo numero è il cyberbullismo, questo è stato motivo di discussione e di ap-profondimento tra gli studenti

del laboratorio di giornalismo. Gli articoli presenti sono quasi tutti incentrati sull’argomen-

to. E’ nata l’occasione di crea-re un questionario ispirato proprio a questo fenomeno. I ragazzi hanno elaborato una

serie di domande, non solo inerenti al cyberbullismo ma anche all’uso improprio che hanno nell’usare il cellullare,

nel navigare su Internet. Nel tempo impiegato che i ragazzi

dedicano a questi nuovi mezzi di comunicazione virtuale e di quanta consapevolezza abbia-no nell’utilizzo di tali stru-

menti, e se infine fossero mai stati vittime di bullismo tra-mite i social network . I ra-

gazzi hanno portato il que-stionario nelle classi 1° e 2° del nostro istituto per farlo compilare in forma anonima.

In un secondo tempo i ragazzi elaboreranno le risposte e le presenteranno graficamente, all’inizio del prossimo anno

scolastico. In base all’esito del sondaggio potremmo conosce-

Lo scandalo FB Tutto è iniziato nel 2014, quando la

società si è assicurata un finanziamento

da 15 milioni di dollari dal finanziatore

repubblicano Robert Mercer e ha attira-

to l'attenzione di Steve Bannon con la

promessa di strumenti per identificare la

personalità degli elettori americani e

influenzare il loro comportamento. La

società di analisi dati Cambridge Analy-

tica è accusata di aver rubato i profili

Facebook di 50 milioni di utenti e di

aver usato queste informazioni riservate

per influenzare i risultati delle elezioni

presidenziali americane, ma anche della

Brexit. A due anni di distanza, arriva la

decisione di Facebook, basta sull’accusa

di aver incamerato un’enorme massa di

informazioni personali senza autorizza-

zione già dagli inizi del 2014 e di non

averli poi distrutti. Da tempo la Cam-

bridge Analytics era nel mirino di Ro-

bert Mueller, il procuratore speciale per

il Russiagate: Trump avrebbe infatti

sfruttato i dati raccolti da questa socie-

tà. Cambridge Analytica ha avuto acces-

so ai dati degli elettori americani tramite

l’accademico russo-americano Aleksandr

Kogan, dal quale li ha acquistati. Ko-

gan, da parte sua, aveva chiesto il per-

messo a Facebook di raccogliere infor-

mazioni solo a scopo di studio. Il tutto

contravvenendo alle politiche del social

network, che vietano la vendita o l’uso

dei dati personali per pubblicità. La

scoperta della fuga di informazioni, la

maggiore nella storia di Facebook, riac-

cende i riflettori anche sul ruolo del

social media nelle elezioni, esponendolo a

nuove critiche. Facebook ha ammesso

ciò che è successo. (Francesco Pierini)

re se all’interno della nostra

scuola sono presenti episodi di cyberbullismo. Gli atti di bulli-smo infatti non sono scherzi, ma vere e proprie violenze

(fisiche o psicologiche), rivolte verso altri bambini. Purtroppo c’è chi, ancora oggi, tende a

sottovalutare il fenomeno, sostenendo che si tratta di ra-gazzate e che spesso le cose si risolvono da sole. Invece, la

realtà ci spiega che non è così.

La cultura occidentale, però, sembra faticare a comprendere la pericolosità di questo feno-

meno. (Nathan Testi)

Sondaggio cyberbullismo