Il crotonese 21 aprile 2012 - arspot

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8 SABATO 21 APRILE 2012 N. 46 il CROTONESE PENSIAMO POSITIVO I lettori possono segnalare la loro storia o un’altra storia che li ha indotti alla fiducia e all’ottimismo. Le migliori saranno affidate ai nostri giornalisti o ai nostri collaboratori e destinate alla pubblicazione. Attendiamo le vostre mail all’indirizzo dedicato pensiamopositivo @ilcrotonese.it. Il vino (con etichetta) prima che nei calici è servito al telefonino Nella foto grande e nelle altre immagini alcuni esempi del funzionamento delle app ‘Arspot’ e ‘Arwine’, che consentono di visualizzare informazioni aggiuntive virtuali semplicemente puntando il proprio smartphone su biglietti da visita, volantini ed etichette di vini. Nella pagina a fianco, dall’alto gli ideatori Domenico Di Paola e Cosimo Risoleo C’ era una volta Caro- sello. Per la prima volta le aziende en- travano nelle case degli ita- liani grazie a brevi e diver- tenti sketch televisivi e claim divenuti tormentoni. Da allora sono trascorsi più di cinquant’anni, anni in cui l’evolversi della tecnologia e degli usi e costumi degli ita- liani ha comportato l’utiliz- zo dei più disparati supporti e delle più disparate formule per veicolare i messaggi pub- blicitari. Un’evoluzione che negli ultimi anni diventa sempre più rapida, perché rapido, da capogiro, è il rit- mo con cui la tecnologia si trasforma, si affina, fino a raggiungere livelli che, an- cora oggi, sembrano da fan- tascienza. COME SI PUÒ definire, se non con il termine fanta- scienza, infatti, la possibilità di veder comparire un som- melier sul proprio telefonino semplicemente inquadran- do una bottiglia di vino col proprio telefonino? E cos’è, se non fantascienza, un bi- glietto da visita che si “apre”, che parla con la voce del suo proprietario, che mo- stra video e foto della sua at- tività? Eppure non si tratta di fan- tascienza, ma di “realtà au- mentata”, ovvero un poten- ziamento degli elementi rea- li con l’aggiunta e la sovrap- posizione di elementi virtua- li. Si tratta di una tecnologia, definita in inglese “Augmen- ted reality’, nata circa 5 anni fa in campo militare, dove ad esempio al pilota che moni- tora il terreno, attraverso di- spositivi integrati nel casco o nell’abitacolo, vengono for- nite informazioni digitali co- me la classificazione dei mezzi militari presenti nel punto osservato. Alla base della “realtà aumentata” c’è un software che, partendo da dei punti fissi in uno spazio, vi aggancia degli oggetti vir- tuali: foto, video, audio, ed anche immagini in 3D, i co- siddetti oleogrammi. Per vedere un oggetto in “realtà aumentata” fino a po- co fa serviva un computer con una webcam che inqua- drasse l’oggetto arricchito delle informazioni virtuali, ma oggi, grazie all’evolversi rapido della tecnologia, ciò è possibile anche grazie agli smartphone, i telefonini più in voga del momento, le cui funzionalità sono pratica- mente infinite grazie alla possibilità di integrarle sca- ricando da internet apposite applicazioni, definite in ger- go “app”. E sono proprio delle apposite “app” a dare vita alla “realtà aumentata”. Questa la tecno- logia su cui si basano, nello specifico, le futuristiche “app” ideate e sviluppate da due crotonesi nell’ambito di ‘Arspot’, progetto di “mobile marketing”, di quella forma di marketing legata non più semplicemente ad internet, come nel caso del “web ma- reketing” e quindi dei ban- ner e dei pop up sui siti web o delle newsletter e mailing li- st che finiscono nelle e-mail dei potenziali clienti, ma pensata e sviluppata proprio per la telefonia mobile di ul- tima generazione. I DUE IDEATORI di ‘Arspo- t’ sono Cosimo Risoleo e Do- menico Di Paola, lanciati in quest’avventura da pochis- simi mesi, da quando, cioè, la scorsa estate, durante le fe- rie trascorse a Crotone, si so- no trovati a parlare delle po- tenzialità del mobile marke- ting ed hanno pensato di pro- vare a sfruttarle mettendo in campo le rispettive compe- tenze. Domenico Di Paola è un qua- rantenne crotonese con una storia simile a molte altre: dopo la laurea in Marketing presso la facoltà di Scienze economiche e sociali dell’U- nical, è costretto a migrare per cercare lavoro e si stabi- lisce in Lombardia dove si occupa inizialmente di con- sulenze di marketing e svi- luppo di reti franchising, per poi approdare alla formazio- ne e alla formazione finan- ziata. Nonostante siano tra- scorsi 15 anni dal suo trasfe- rimento, è rimasto ben anco- rato alle sue radici crotonesi ed alla sua famiglia che conta anche Cosimo Risoleo, nipo- te acquisito, con cui da pochi mesi ha avviato il progetto ‘Arspot’. Risoleo è, appunto, lo svilup- patore informatico delle ap- plicazioni in realtà aumenta- ta: trentenne, vive a Crotone, e lavora come impiegato am- ministrativo presso uno stu- dio notarile della città, ma coltiva da sempre la passio- ne per il computer, definen- dosi “smanettone”, come si Il crotonesi Cosimo Risoleo e Domenico Di Paola lanciati in quest’avventura

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Rubrica: pensiamo positivo de IL CROTONESE - l'informazione della provincia di Crotone parla della REALTA' AUMENTATA e del progetto ARspot.http://www.ilcrotonese.it/content/pensiero-positivo

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8 SABATO 21 APRILE 2012 N. 46 il CROTONESE

PENSIAMO POSITIVO

I lettori possonosegnalare la loro storiao un’altra storia che li

ha indotti alla fiducia eall’ottimismo. Lemigliori sarannoaffidate ai nostri

giornalisti o ai nostricollaboratori edestinate alla

pubblicazione.Attendiamo le vostre

mail all’indirizzodedicato

[email protected].

Il vino (con etichetta)prima che nei calici

è servito al telefonino

Nella foto grande e nellealtre immagini alcuniesempi del funzionamentodelle app ‘Arspot’ e‘Arwine’, che consentonodi visualizzare informazioniaggiuntive virtualisemplicemente puntandoil proprio smartphone subiglietti da visita, volantinied etichette di vini. Nellapagina a fianco, dall’altogli ideatori DomenicoDi Paola e Cosimo Risoleo

C’era una volta Caro-sello. Per la primavolta le aziende en-

travano nelle case degli ita-liani grazie a brevi e diver-tenti sketch televisivi eclaim divenuti tormentoni.Da allora sono trascorsi piùdi cinquant’anni, anni in cuil’evolversi della tecnologia edegli usi e costumi degli ita-liani ha comportato l’utiliz -zo dei più disparati supportie delle più disparate formuleper veicolare i messaggi pub-blicitari. Un’evoluzione chenegli ultimi anni diventasempre più rapida, perchérapido, da capogiro, è il rit-mo con cui la tecnologia sitrasforma, si affina, fino araggiungere livelli che, an-cora oggi, sembrano da fan-tascienza.

COME SI PUÒ definire, senon con il termine fanta-scienza, infatti, la possibilitàdi veder comparire un som-melier sul proprio telefoninosemplicemente inquadran-do una bottiglia di vino colproprio telefonino? E cos’è,se non fantascienza, un bi-glietto da visita che si“apre”, che parla con la vocedel suo proprietario, che mo-stra video e foto della sua at-tività?Eppure non si tratta di fan-tascienza, ma di “realtà au-mentata”, ovvero un poten-ziamento degli elementi rea-li con l’aggiunta e la sovrap-posizione di elementi virtua-

li. Si tratta di una tecnologia,definita in inglese “Augmen -ted reality’, nata circa 5 annifa in campo militare, dove adesempio al pilota che moni-tora il terreno, attraverso di-spositivi integrati nel cascoo nell’abitacolo, vengono for-nite informazioni digitali co-me la classificazione deimezzi militari presenti nelpunto osservato. Alla basedella “realtà aumentata” c’èun software che, partendo dadei punti fissi in uno spazio,vi aggancia degli oggetti vir-tuali: foto, video, audio, edanche immagini in 3D, i co-siddetti oleogrammi.Per vedere un oggetto in“realtà aumentata”fino a po-co fa serviva un computercon una webcam che inqua-drasse l’oggetto arricchitodelle informazioni virtuali,ma oggi, grazie all’evolversirapido della tecnologia, ciò èpossibile anche grazie aglismartphone, i telefonini piùin voga del momento, le cuifunzionalità sono pratica-mente infinite grazie allapossibilità di integrarle sca-ricando da internet appositeapplicazioni, definite in ger-go “app”.E sono proprio delle apposite“app” a dare vita alla “realtà

aumentata”. Questa la tecno-logia su cui si basano, nellospecifico, le futuristiche“app” ideate e sviluppate dadue crotonesi nell’ambito di‘Arspot’, progetto di “mobilemarketing”, di quella formadi marketing legata non piùsemplicemente ad internet,come nel caso del “web ma-reketing” e quindi dei ban-ner e dei pop up sui siti web odelle newsletter e mailing li-st che finiscono nelle e-maildei potenziali clienti, mapensata e sviluppata proprioper la telefonia mobile di ul-tima generazione.

I DUE IDEATORIdi ‘Arspo -t’ sono Cosimo Risoleo e Do-menico Di Paola, lanciati inquest’avventura da pochis-simi mesi, da quando, cioè, lascorsa estate, durante le fe-rie trascorse a Crotone, si so-no trovati a parlare delle po-tenzialità del mobile marke-ting ed hanno pensato di pro-vare a sfruttarle mettendo incampo le rispettive compe-tenze.Domenico Di Paola è un qua-rantenne crotonese con unastoria simile a molte altre:dopo la laurea in Marketingpresso la facoltà di Scienzeeconomiche e sociali dell’U-

nical, è costretto a migrareper cercare lavoro e si stabi-lisce in Lombardia dove sioccupa inizialmente di con-sulenze di marketing e svi-luppo di reti franchising, perpoi approdare alla formazio-ne e alla formazione finan-ziata. Nonostante siano tra-scorsi 15 anni dal suo trasfe-rimento, è rimasto ben anco-rato alle sue radici crotonesied alla sua famiglia che contaanche Cosimo Risoleo, nipo-te acquisito, con cui da pochimesi ha avviato il progetto‘Arspot’.Risoleo è, appunto, lo svilup-patore informatico delle ap-plicazioni in realtà aumenta-ta: trentenne, vive a Crotone,e lavora come impiegato am-ministrativo presso uno stu-dio notarile della città, macoltiva da sempre la passio-ne per il computer, definen-dosi “smanettone”, come si

Il crotonesi CosimoRisoleo e Domenico

Di Paola lanciatiin quest’avventura

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La ‘realtà aumentata’ha già l’applicazione‘Arwine’ presentataal ‘Vinitaly’ di Verona

suole indicare le persone perle quali i software non hannosegreti. Sin da quando eraadolescente, infatti, è abitua-to a “montare e smontare icomputer come se fosserodelle costruzioni Lego”, co-me racconta di lui Di Paola.Sviluppatore di vari siti epiattaforme informatiche,più per diletto che per ritor-no economico, ha spesso sa-crificato alla programmazio-ne la sua vita sociale e molteore di sonno, cosa che conti-

nua a fare, ma questa voltaper seguire un progetto dallepotenzialità straordinarieche il suo collega conosce be-ne e conta di cavalcare.“Adesso che è pronta la sca-tola - spiega Di Paola - biso-gna costruire i contenuti”. Equi entrano in gioco le azien-de che vorranno investirenelle infinite possibilità of-ferte dalla realtà aumenta-ta.

UN SEMPLICE volantinocartaceo, infatti, può trasfor-marsi in un fitto depliant ri-sparmiando carta e stampa;addirittura i suoi contenutipossono animarsi, parlare,ed addirittura “uscire” dallostesso volantino, assumendole dimensioni reali, opportu-nità che potrebbe trovare ap-plicazione nelle pubblicità dimobili, che il potenziale

cliente potrebbe visualizza-re direttamente dentro casasua. Lo stesso genere di tec-nologia può essere applicataai bigliettini da visita, aglispazi pubblicitari sui gior-nali che, puntandoci controuno smartphone, possono in-grandirsi ed arricchirsi disvariati elementi.La “realtà aumentata”ha giàun’applicazione concreta,infine, nell’ambito del mer-cato vinicolo per il quale èstata sviluppata e già resa di-sponibile per iPhone e smar-tphone con tecnologia An-droid una “app” chiamata‘Arwine’ e recentementepresentata alla fiera ‘Vinita -ly’ di Verona. ‘Arwine’ è ilprimo sommelier virtuale inrealtà aumentata anche se inrealtà non è altro che l’ava -tar di Andrea Gori, apprezza-to sommelier italiano. Pun-

tando il proprio smartphonesull’etichetta di una bottigliadi vino (sempre che la rela-tiva casa vinicola abbia scel-to di essere censita da ‘Arwi -ne’), ecco apparire accantoall’etichetta, nello schermodel telefonino, Andrea Goripronto a spiegare le caratte-ristiche del vino, mentre suldisplay scorrono le immagi-ni del vigneto, dell’aziendaed ulteriori informazioniche questa vorrà diffondere.Infinite sono, secondo gli svi-luppatori, le possibilità chesi dispiegano alle aziende vi-nicole che, attraverso l’ap -plicazione, possono segnala-re su Googlemaps i puntivendita in cui è possibile ac-quistare quel vino, ma anchedare la possibilità al clientedi fare un ordine attraversoil proprio telefonino, oltre adaggiungere tutte quelle in-formazioni che non potreb-bero mai trovare spazio suun’etichetta.L’applicazione è, inoltre,multilingue e compare sul te-lefonino nell’idioma del pae-se in cui si trova l’utente, ec-co perché Di Paola sta “spin -gendo”il prodotto informati-co tra le aziende vinicole ita-liane, in previsione della fie-ra di Hong Kong. Tra gli altriritorni per l’azienda, anchela possibilità di sapere, attra-verso dei geolocalizzatori, daquale zona del Globo unutente ha “puntato” la suaetichetta.

AD ‘ARWINE’ seguirà pre-sto ‘Aroil’ che permette di fa-re le stesse cose semplice-mente con l’etichetta di unabottiglia di olio; è in fase disviluppo anche ‘Artrip’,“app” che attraverso la real-tà aumentata realtà aumen-tata permette di informare ilcliente sulle caratteristichedi un pacchetto turistico, diun evento e di qualsiasi altrasituazione.Numerosi altri sono i campiin cui Domenico Di Paola eCosimo Risoleo contano disviluppare la tecnologia del-la realtà aumentata, una tec-nologia che punta non soload informare e comunicare,ma soprattutto ad emoziona-re attraverso un contatto colprodotto inedito e senza dub-bio capace di stupire.

SARA GRILLETTA