Il Corpo di Sicurezza

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Il Corpo di Sicurezza Author(s): ARTURO FERRARA Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 5, No. 8 (Agosto 1950), pp. 173-174 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40755953 . Accessed: 14/06/2014 15:25 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.2.32.134 on Sat, 14 Jun 2014 15:25:56 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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Il Corpo di SicurezzaAuthor(s): ARTURO FERRARASource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 5, No. 8 (Agosto 1950), pp. 173-174Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40755953 .

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AFFRICA 173

meno sino a quando le aziende indigene non diano ga- ranzia di adeguata organizzazione), altre piante indu- striali potrebbero sin d'ora essere offerte alla coltivazio- ne dei somali; si conseguirà così, ad un tempo, il com- pletamento della quadratura tecnica ed il consolidamento dell'economia della loro produzione.

Molti somali conoscono già i sistemi di coltivazione di alcune di queste colture per averle seguite nelle conces- sioni europee; la loro affermazione nell'ambito dei giar- dini indigeni non è quindi tanto questione di divulgazione tecnica quanto di dimostrazione della loro convenienza economica. H cammino non è così semplice come parrebbe, date appunto le caratteristiche psicologiche del nativo, il quale, in determinate circostanze ed oltre certi limiti, può mostrarsi assai poco sensibile alla sollecitazione del gua- dagno. Ma nell'atmosfera della nuova evoluzione del paese le cose potranno e dovranno procedere con maggiore fa- cilità.

Le imprese indigene continueranno ad avere una im- portanza rilevante, e quella parte del lavoro nativo che non potesse trovare più conveniente utilizzazione e gua- dagno nelle aziende intensive dovrebbe essere possibil- mente convogliata in comprensor! collettivi organizzati, dove l'opera dei singoli sia più agevolmente coordinata da una assistenza tecnica competente e potenziata dall'in- tervento dì macchine e di attrezzi adeguati, nella misura che l'economia delle rispettive realizzazioni consiglia e sopporta.

Di più difficile soluzione sono indubbiamente i proble- mi relativi al potenziamento dell'agricoltura seccagna, la quale si svolge in condizioni così aleatorie e limitate, che anche gli ausili della più progredita tecnica le possono recare un ben modesto vantaggio. Ma, salvo le popolazioni che per essere dedite ad una attività mista sono vincolate ad una sede pastorale lontana dai corsi d'acqua, si può prevedere che tutte le altre genti che si occupano oggi o si occuperanno domani di una attività agraria potranno trovare ampie possibilità di insediamento lungo i fiumi, dove, con le forme di organizzazione auspicate, la pro- duzione dovrebbe effettuarsi sulla base sicura dell'attua- zione irrigua.

Il problema del potenziamento dell'agricoltura somala è, in definitiva, un problema di organizzazione e di mezzi. Trascurando le realizzazioni rigidamente seccagne, che probabilmente non rappresentano mai un allettamento per il capitale e che quindi dovranno essere più che altro considerate e curate in funzione sociale e politica, la consistenza delle possibilità agricole della Somalia può ricapitolarsi nella esistenza di una disponibilità di varie centinaia di migliaia di ettari di terreno atto alla col- tura irrigua; di acqua di irrigazione sufficiente a bagnare per un periodo di 8/10 mesi all'anno, con un'erogazione media di circa 2 litri sec, una superficie complessiva di circa 250 mila ettari; di almeno 100 mila persone idonee già dedite quasi esclusivamente all'agricoltura, il cui la- voro (organizzato e completato con le prestazioni di op- portune macchine) potrebbe abbastanza agevolmente as- sicurare l'attività di buona parte della superficie irrigabile.

La copertura di un simile programma esigerebbe in- vestimenti oggi non ancora determinati, ma sicuramente ingenti, ed in qualche caso non propozionati all'imme- diato ritorno degli utili consegnabili. La più sicura e breve via per valorizzare le possibilità di questo esteso ma sostanzialmente povero paese è tuttavia ancora e sol- tanto questo. Nell'attuale orientamento di assistenza in- ternazionale ai tenitori meno gratificati da propizie con- dizioni naturali e attualmente condannati ad un'economia depressa, gli investimenti in Somalia non andrebbero con- siderati dall'esclusivo punto di vista della convenienza, o per lo meno non secondo la ricerca dì una convenienza elettiva nel confronto con quella possibile in altri paesi più felicemente dotati; bensì dovrebbero avere implicita la preminente finalità di sollevare questo territorio dalle proprie condizioni deficitarie, e trovare pertanto la loro più giusta base in fondi provenienti da finanziamenti in- ternazionali.

Il Corpo li Siora Mutato il nome, mutati i compiti, non sono mutati né lo spirito né il cuore del soldato italiano e somalo. Ad essi non è affidata soltanto la sicurezza del territorio; è affidato anche un alto compito di ricostruzione e di riaffermazione di civiche virtù.

di ARTURO FERRARA

In vista del ritorno in Somalia, il Ministero della Difesa organizzò e preparò tempestivamente le forze terrestri, marit- time ed aeree atte ad assolvere nel miglior modo ai compiti prevedibili in rapporto alle decisioni deH'O.N.U. e a far fronte, entro ragionevoli margini, ad eventualità impreviste.

I criteri base adottati per la costituzióne di tali forze furono : personale tutto volontario e selezionatissimo, fisicamente e mo- ralmente; quadri ottimi, con notevole percentuale di elementi già conoscitori della Somalia; trattamento economico atto ad as- sicurare l'afflusso degli elementi migliori e a consentir loro di far fronte alle necessità materiali derivanti dagli immancabili disagi della vita e della attività operativa in Somalia e dalle non trascurabili conseguenze dirette o indirette di tale attività, svolta in clima debilitante e comunque profondamente diverso da quello della Madrepatria; vitto adatto al particolare clima; armamento, equipaggiamento ed attrezzature generali accurati, efficientissimi e per quanto possibile moderni e' adatti allo spe- ciale ambiente.

Avvenute le decisioni dell'O.N.U. e meglio precisati i com- piti affidati all'Italia in relazione al mandato fiduciario, l'entità delle forze apprestate venne ridotta, anche in vista della autoriz- zazione data dalle autorità britanniche di iniziare in Somalia, ancor prima del trapasso dei poteri, l'arruolamento di nativi per la ricostituzione dei battaglioni somali.

Ne risultò così un organismo militare ulteriormente scelto e ben preparato, di entità analoga a quella delle forze britanni- che di occupazione. Ad esso, in relazione alla missione affi- datagli, fu dato il nome di Corpo di Sicurezza per la Somalia.

In complesso il Corpo ebbe questa composizione organica (che conserva tuttora, salvo piccoli alleggerimenti già effettuati) :

un comando del Corpo di Sicurezza; un comando truppe esercito; un comando marina; un comando aeronautica

con cinque battaglioni motoblindati (quattro di fanteria ed

uno di carabinieri); una batteria di artiglieria; una compagnia genio pionieri; una compagnia genio collegamenti; reparti e servizi vari;

con una forza complessiva di circa cinquemila uomini, equi- valente, come s'è detto, alle forze britanniche dislocate in Somalia.

Alle truppe italiane si sono aggiunte poi quelle somale, che, smentendo la propaganda a noi ostile, hanno potuto fare la loro apparizione ufficiale lo stesso giorno del trapasso dei poteri fra l'amministrazione britannica e quella italiana.

Il Io aprile 1950 veniva infatti ufficialmente ricostituito in Danane il Io Battaglione Somalo, che con la fascia e il fiocco

» cremisi riprendeva i suoi vecchi colori e le sue belle tradi- zioni.

L Successivamente venne ricostituito anche il 2° Battaglione Somalo (fascia e fiocco verdi).

ì Queste truppe somale sono destinate a sostituire gradual- > mente quelle nazionali; esse rappresentano già una aliquota di

quell'esercito che con cura ed amore l'Italia preparerà per la futura Somalia indipendente.

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174 AFFRICA,

La propaganda antitaliana ha cercato di far apparire il Corpo di Sicurezza in Somalia quale strumento di dominio tirannico per le popolazioni somale e di aggressione per i paesi vicini.

Nulla di tutto questo: il Corpo di Sicurezza non ha, come dice il suo stesso nome, altro scopo che quello di dare sicurezza alle popolazioni somale, talché esse possano con serenità affi- darsi, sotto la guida dell'Amministrazione Italiana, a quella ci- vile evoluzione che sola potrà consentire loro di giungere, tra- scorso il periodo di mandato fiduciario, all'autogoverno.

£ invero i soldati italiani si sono dedicati con passione ed entusiasmo all'assolvimento di tale compito. Pur mante- nendosi, come soldati, allenati ed addestrati, essi hanno sinora impiegato gran parte delle loro energie in opere di pace: rico- struzione e costruzione di campi, accantonamenti ed alloggi, riattamento di strade, impianto di orti, costruzione di pozzi, ri- parazione di campi di aviazione, rimessa in efficienza di se- gnalazioni marittime ecc.

Generosamente si sono prestati al soccorso delle popolazioni, come in occasione del grande incendio sviluppatosi a Belet Uen, che fu circoscritto e domato. Viva fu in quell'occasione la rico- noscenza della popolazione del grosso villaggio salvato dalla distruzione, espressa dai suoi capl.

Slancio, perizia e consapevole dedizione ai suoi compiti civici dimostrò il Corpo di Sicurezza in varie altre occasioni nel breve volgere di questi mesi. Non è ancora spento il ri- cordo del salvataggio di un aereo americano costretto ad un attcrraggio di fortuna in fitta boscaglia inospite, ed è recen- tissima l'opera lunga e difficile di soccorso svolta a favore dei naufraghi della nave francese « Doba » , incastratasi sulle im- pervie coste rocciose della Migiurtinia, presso Hafun, tra le furie dell'Oceano Indiano e dei cicloni di sabbia. Uomini e mezzi furono sottoposti anche in tale occasione a duro collaudo.

E che dire dell'opera diuturna che i medici del Corpo di Sicurezza svolgono a favore delle popolazioni somale, seguendo una vecchia, nobile ed apprezzatissima tradizione italiana? E quella dei veterinari che, pur ridotti ad un numero estrema- mente esiguo, rivolgono le loro cure alla soluzione di im- portantissimi problemi zootecnici ed agrari? E del concorso dei reparti nella attuale campagna contro le cavallette in Mi- giurtinia e nel Mudugh? E dei lavori idrici per migliorare le possibilità e le condizioni del Paese? Qui, l'acqua è oro; ogni pozzo d'acqua buona che si scava rappresenta una nuova fonte di vita, un nuovo passo verso la pacificazione, perché diminuisce le cause di conflitto fra le popolazioni nomadi, così bisognose del prezioso liquido.

Nel campo radiotelegrafico l'opera del Corpo di Sicurezza è estesa a tutto il territorio e alla Madrepatria. Mentre infatti la Marina provvede anche ai collegamenti radiotelegrafici civili con l'Italia, e l'Aeronautica provvede a quelli che riguardano l'assistenza al volo prevista dalle norme internazionali, l'Eser- cito si è assunto, in tutti i presidi ora esistenti anche il servizio radiotelegrafico civile, portando così anche un notevole contri- buto di semplificazione e di alleggerimento finanziario nella Amministrazione fiduciaria.

L'Aviazione provvede (nonostante il limitato numero di ap- parecchi in rapporto alla vastità del territorio) anche al tra- sporto della posta civile e continuerà nei limiti del possibile a provvedervi sino a quando non sarà organizzati) un apposito servizio, economizzando le notevoli spese di impianto e ài esercizio di quest'ultimo.

Sono in corso di istituzione corsi di insegnamento artigiano e di specializzazione per nativi, che saranno svolti nell'interno dei reparti tecnici del Corpo di Sicurezza.

Numerosi ufficiali, sottufficiali e soldati si sono inoLre of- ferti volontariamente per dedicare le ore libere all'insegnamento a favore dei somali.

Una scuola agricola sta per sorgere a cura del Benessere deJ Soldato.

Una scuola di specializzazione meccanici con relativo fab- bricato sarà offerta ai somali dal personale dell'Aeronautica, con versamenti mensili volontari, ed un Collegio sarà offerto dal personale dell'Esercito ai figli dei militari somali, pure con versamenti volontari.

Questo, in definitiva, il volto umano del Corpo di Sicu- rezza a disposizione dell'Amministratore Fiduciario Italiano in Somalia,

Strumento nato per volontà e per opera del Ministero della Difesa, e specie degli Stati Maggiori, è moralmente e tecnica- mente efficientissimo, e tutti gli sforzi vengono fatti perché esso si conservi pari ai suoi compiti e alla sua giovane tradi- zione anche quando saranno attuate la riduzione e la trasforma- zione previste.

L'efficienza, lo spirito militare, la disciplina di questo Corpo sono stati collaudati già nelle operazioni di trapasso dei poteri, effettuate cronometricamente nonostante le numerose difficoltà opposte dal mare e dall'ambiente fisico; altri collaudi ha avuto ed ha tuttora nella fase di assestamento militare-politico (sul quale, in buona e in mala fede, tanti dubbi erano stati sollevati all'estero ed anche in Italia).

Nessun « fattaccio » , nessuna tragedia. I militari italiani so- no sbarcati, anche quando ciò era ritenuto impossibile, in modo impeccabile, riscuotendo il plauso e la simpatia delle autorità britanniche, con le quali la collaborazione è stata cordiale e per- fettamente reciproca.

Ora i militari italiani e somali compiono tranquilli il pro- prio servizio, in genere assai gravoso e disagiato, tra la simpatia della grande maggioranza delle popolazioni.

Voglio ancora sottolineare che il Corpo ha voluto di propo- sito dedicarsi, pur salvaguardando gelosamente la propria effi- cienza da qualsiasi causa indebolitrice, ad opere di pace. As- solvendo, direttamente o indirettamente, ad attività civili, ha oltre tutto contribuito ad evitare o a rimandare l'impianto di nuovi servizi, a vantaggio della economia dell'Amministrazione fiduciaria e delle genti somale.

A queste, come a quelle dei paesi vicini, ha così dimostrato di non essere soltanto un organismo di sicurezza, ma di voler e saper contribuire efficacemente alla evoluzione delle popo- lazioni stesse verso l'alto scopo di civiltà, che la fiducia delle Nazioni Unite ha affidato all'Italia.

SOMALIA A BARI L'Amministrazione della Somalia sta attivamente or-

ganizzando la partecipazione del Territorio alla Fiera del Levante, che si svolgerà a Bari nel prossimo settembre. Nonostante la brevità del tempo a disposizione, si spera di potere offrire ai visitatori dell'importante rassegna in- ternazionale una visione generale delle possibilità eco- nomiche del Territorio, in modo da potere attirare l'at- tenzione degli ambienti commerciali ed industriali del- l'Italia e degli altri paesi interessati ai traffici con la Somalia! Accanto alle fotografie e ai pannelli illustrativi della fauna, dell'agricoltura, dell'industria, del commer- cio della Somalia, vi saranno anche un campionario di prodotti del suolo, sia spontanei che coltivabili, una espo- sizione, possibilmente con vendite al pubblico, dei pro- dotti più caratteristici dell'artigianato locale, e, infine, si spera di organizzare durante i giorni della Fiera la vendita al pubblico della frutta somala ancora poco nota in Italia, come le papaie. I filatelici potranno ammirare i pezzi rari del Museo della Garesa, che saranno esposti alla Fiera, e acquistare la serie dei francobolli in corso dal lo aprile in Somalia, con speciali bolli di annulla- mento.

Negli ambienti industriali, agricoli, commerciali ed artigiani della Somalia si manifesta vivíssimo interesse a questa manifestazione, mentre da più parti si solle- cita il rinnovo della «Rassegna delle Attività somale» che, organizzata lo scorso anno a Mogadiscio, ebbe un significativo successo.

AVVERTENZA La rassegna della Somalia non può considerarsi

esaurita con questo Numero Speciale. Altri impor- tanti aspetti, come la politica sociale e del lavoro, le aziende agricole del Giuba, di Genale e di Afgoi, le ricerche minerarie e petrolifere, l'allevamento e l'assistenza veterinaria del bestiame, l'industria ittica, l'industria delle pelli e del cuoio, i servizi di pubblica utilità ecc. ecc, saranno ripresi nei pros- simi numeri.

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