Il Corpo Della Nazione - V Ribeiro Corossacs

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IL CORPO DELLA NAZIONE Cap. 1 - Il percorso Questo testo nasce dalla domanda: come possono convivere all'interno della società brasiliana la pratica discriminatoria e l'ideologia antirazzista? L'idea della comunità "misturada" (mescolata) occupa un posto centrale nelle forme di discriminazione razziale e sociale, nel rapporto tra "favela" e "asfalto" (i quartieri), e nel sentimento di appartenenza alla collettività. La scelta di termini che classificano il colore di una persona indica di per sé un posizionamento rispetto al sistema di relazioni sociali e alle identità sociali: - l'opposizione bianco/non bianco dove bianco è positivo e nero è negativo. - il termine "afrodiscendente" che implica il riconoscimento e l'affermazione di un'origine culturale africana. E' usato con un'accezione politica dal movimento negro e dai soggetti che si occupano di razzismo. - il termine "negro", usato dal movimento negro, dagli accademici e dalle persone comuni con un'accezione politica che implica l'esplicitazione dell'esistenza del razzismo. - il termine "pardo" = bruno, scuro, usato nel censimento e nei documenti ufficiali per indicare le persone nate da genitori di colori diversi; è poco frequente nel linguaggio quotidiano a cui si preferisce "moreno". Il razzismo si manifesta all'interno dell'ambiente ospedaliero attraverso trattamenti e comportamenti differenziati (2002, Rio de Janeiro, 10.000 donne in maternità: 73% donne bianche sono informate sul parto, 62% sono le donne nere, anche quando appartengono alla stessa classe sociale e istruzione). La dimensione nazionale della riproduzione e della nascita, come fatti biologici, sono investiti da una dimensione collettiva oltreché sociale e culturale nel momento in cui lo Stato si prende cura della riproduzione e della nascita (aspetti materiali dentro una struttura ospedaliera). Nella riproduzione umana e nella nascita sono impliciti l'idea e il progetto di futuro e di presente, sia dal punto di vista dei singoli individui, sia da quello dello Stato che, nel mettere in atto programmi di salute materno-infantile e di salute riproduttiva, si prende cura del futuro della collettività. Il libro ha analizzato gli aspetti sul controllo della riproduzione e in particolare sulla sterilizzazione femminile e sul metodo di contraccezione definitivo. Nel primo caso la decisione della singola donna assume un significato per la collettività, in un movimento in cui i destini del singolo e della collettività si univano. La sterilizzazione è il campo etnografico più denso per capire come viene organizzata la riproduzione dal punto di vista dello Stato e dei singoli. Cap- 2 - I luoghi 1. Il SUS e il PAISM: in Brasile il servizio sanitario pubblico è organizzato nel Sistema Unico de Saude (Sisema Unico di Salute) creato nel 1988 quando, con l'approvazione della nuova Costituzione, è stata messa in atto la riforma del sistema sanitario. Il SUS è gestito dallo Stato ed è comporto da una rete decentralizzata di centri fornitori di servizi, pubblici e privati. I principi su cui si basa sono assistenza sanitaria integrale ed universale, garantendo l'accesso gratuito a qualsiasi servizio di salute. L'espressione "sistema unico" indica che questi principi sono applicati in tutto il territorio nazionale sotto la responsabilità delle 3 sfere autonome del governo: federale, statale e municipale. Il SUS non è un'istituzione, ma un insieme di servizi che interagiscono con un unico fine. Le azioni del governo sulla salute riproduttiva sono contenute nel PAISM, Programa de Atençao Integral a Saude da Mulher, creato nel 1983 grazie alla collaborazione tra movimento delle donne, professionisti della salute e funzionari del Ministero alla Salute. Il PAISM ha come finalità azioni volte ad assicurare la salute della donna, considerata in tutte le fasi della sua vita. Esso nasce dall'esigenza di riempire il vuoto istituzionale sulla salute della donna, nel processo di democratizzazione della società brasiliana avvenuto negli anni '80. Nel PAISM un'attenzione particolare è rivolta alle pratiche educative per la valorizzazione della conoscenza di sé stessa e del corpo della donna. 2. Gli ospedali: Maria do Carmo, nella Zona Norte di Rio de Janeiro in cui ci sono quartieri di classe media (commercianti, liberi professionisti), di classe popolare e "favelas". Il reparto di maternità è stato fondato nel 1947, inizialmente sotto l'amministrazione del SESC (Serviço Sociale do Comercio), dunque una maternità privata, solo per i lavoratori del commercio. Nel 1974 viene assorbito dal INPS e quindi i servizi estesi a tutti i cittadini. Maria do Carmo è il primo ospedale pubblico in ordine di numero di nascite a Rio. Ha un'impostazione tradizionale che manifesta resistenza verso progetti innovativi, come per esempio la presenza del partner. Le pratiche educative sono impostate sull'insegnamento, ossia sulla passività di informazioni e non sull'interazione paziente-medico. Il reparto di maternità Santa Lucia si trova in campagna circondata da "favelas". In entrambi gli ospedali scarseggiano le unità ospedaliere specializzate in salute riproduttiva. Santa Lucia è un ospedale più piccolo, fondato nel 1994 con un progetto di salute riproduttiva molto avanzato e con un nuovo modello di assistenza nella salute riproduttiva. In questa struttura il servizio sociale è molto importante e valorizzato. All'interno è presente un distaccamento dell'ufficio di stato civile, in modo da

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riassunto di: Il corpo della nazione. Corossacs

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IL CORPO DELLA NAZIONECap. 1 - Il percorsoQuesto testo nasce dalla domanda: come possono convivere all'interno della società brasiliana la pratica discriminatoria e l'ideologia antirazzista?L'idea della comunità "misturada" (mescolata) occupa un posto centrale nelle forme di discriminazione razziale e sociale, nel rapporto tra "favela" e "asfalto" (i quartieri), e nel sentimento di appartenenza alla collettività. La scelta di termini che classificano il colore di una persona indica di per sé un posizionamento rispetto al sistema di relazioni sociali e alle identità sociali:- l'opposizione bianco/non bianco dove bianco è positivo e nero è negativo.- il termine "afrodiscendente" che implica il riconoscimento e l'affermazione di un'origine culturale africana. E' usato con un'accezione politica dal movimento negro e dai soggetti che si occupano di razzismo.- il termine "negro", usato dal movimento negro, dagli accademici e dalle persone comuni con un'accezione politica che implica l'esplicitazione dell'esistenza del razzismo.- il termine "pardo" = bruno, scuro, usato nel censimento e nei documenti ufficiali per indicare le persone nateda genitori di colori diversi; è poco frequente nel linguaggio quotidiano a cui si preferisce "moreno".Il razzismo si manifesta all'interno dell'ambiente ospedaliero attraverso trattamenti e comportamenti differenziati (2002, Rio de Janeiro, 10.000 donne in maternità: 73% donne bianche sono informate sul parto, 62% sono le donne nere, anche quando appartengono alla stessa classe sociale e istruzione). La dimensione nazionale della riproduzione e della nascita, come fatti biologici, sono investiti da una dimensione collettiva oltreché sociale e culturale nel momento in cui lo Stato si prende cura della riproduzione e della nascita (aspetti materiali dentro una struttura ospedaliera).Nella riproduzione umana e nella nascita sono impliciti l'idea e il progetto di futuro e di presente, sia dal punto di vista dei singoli individui, sia da quello dello Stato che, nel mettere in atto programmi di salute materno-infantile e di salute riproduttiva, si prende cura del futuro della collettività.Il libro ha analizzato gli aspetti sul controllo della riproduzione e in particolare sulla sterilizzazione femminile esul metodo di contraccezione definitivo. Nel primo caso la decisione della singola donna assume un significato per la collettività, in un movimento in cui i destini del singolo e della collettività si univano. La sterilizzazione è il campo etnografico più denso per capire come viene organizzata la riproduzione dal punto di vista dello Stato e dei singoli.

Cap- 2 - I luoghi1. Il SUS e il PAISM: in Brasile il servizio sanitario pubblico è organizzato nel Sistema Unico de Saude

(Sisema Unico di Salute) creato nel 1988 quando, con l'approvazione della nuova Costituzione, è stata messa in atto la riforma del sistema sanitario. Il SUS è gestito dallo Stato ed è comporto da una rete decentralizzata di centri fornitori di servizi, pubblici e privati. I principi su cui si basa sono assistenza sanitaria integrale ed universale, garantendo l'accesso gratuito a qualsiasi servizio di salute. L'espressione "sistema unico" indica che questi principi sono applicati in tutto il territorio nazionale sotto la responsabilità delle 3 sfere autonome del governo: federale, statale e municipale. IlSUS non è un'istituzione, ma un insieme di servizi che interagiscono con un unico fine.Le azioni del governo sulla salute riproduttiva sono contenute nel PAISM, Programa de Atençao Integral a Saude da Mulher, creato nel 1983 grazie alla collaborazione tra movimento delle donne, professionisti della salute e funzionari del Ministero alla Salute. Il PAISM ha come finalità azioni volte ad assicurare la salute della donna, considerata in tutte le fasi della sua vita. Esso nasce dall'esigenza di riempire il vuoto istituzionale sulla salute della donna, nel processo di democratizzazione della società brasiliana avvenuto negli anni '80. Nel PAISM un'attenzione particolare è rivolta alle pratiche educative per la valorizzazione della conoscenza di sé stessa e del corpo della donna.

2. Gli ospedali: Maria do Carmo, nella Zona Norte di Rio de Janeiro in cui ci sono quartieri di classe media (commercianti, liberi professionisti), di classe popolare e "favelas". Il reparto di maternità è stato fondato nel 1947, inizialmente sotto l'amministrazione del SESC (Serviço Sociale do Comercio),dunque una maternità privata, solo per i lavoratori del commercio. Nel 1974 viene assorbito dal INPS e quindi i servizi estesi a tutti i cittadini. Maria do Carmo è il primo ospedale pubblico in ordine di numero di nascite a Rio. Ha un'impostazione tradizionale che manifesta resistenza verso progetti innovativi, come per esempio la presenza del partner. Le pratiche educative sono impostate sull'insegnamento, ossia sulla passività di informazioni e non sull'interazione paziente-medico.Il reparto di maternità Santa Lucia si trova in campagna circondata da "favelas". In entrambi gli ospedali scarseggiano le unità ospedaliere specializzate in salute riproduttiva. Santa Lucia è un ospedale più piccolo, fondato nel 1994 con un progetto di salute riproduttiva molto avanzato e con un nuovo modello di assistenza nella salute riproduttiva. In questa struttura il servizio sociale è molto importante e valorizzato. All'interno è presente un distaccamento dell'ufficio di stato civile, in modo da

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facilitare la registrazione del nuovo nato. I corsi di pianificazione familiare sono gestiti da 2 assistenti sociali che hanno una formazione sociologica improntata all'approccio di genere. Le donne partecipano attivamente ai corsi e il tema della contraccezione viene trattato nel tema più ampio delle relazioni sociali tra i sessi.

La metodologia di ricerca è basata prevalentemente su interviste con un questionario strutturato in 4 parti: dati sociologici (età, studi, professione, stato civile), storia riproduttiva, storia ospedaliera e classificazione razziale nei documenti ospedalieri; questa ricerca è stata caratterizzata da un atteggiamento interlocutorio e di scambio.

Cap. 3 - La classificazione razziale nella DNV: la nascita, il colore, la nazioneLa "Declaraçao de nascido vivo" (dichiarazione di nato vivo - DNV) permette di attestare la nascita di un nuovo essere umano e successivamente di registrarlo all'ufficio di Stato Civile. Nel 1990 il Ministero della Salute crea il Sistema di Informazione sui Nati Vivi (SINASC), fino a quel momento le informazioni erano ottenute attraverso i registri degli uffici di Stato Civile. A Rio de Janeiro la DNV viene introdotta nelle strutture pubbliche e private dal 1992, fino a quel momento ogni ospedale forniva il proprio documento per attestare lanascita. La DNV è considerata uno strumento di lavoro molto importante perché permette di calcolare il tassodi mortalità infantile e materna e, in generale, di accompagnare le condizioni della nascita.La DNV ha dunque un doppio uso, legale e statistico, di carattere sociologico (filiazione materna del neonato,studi, attività professionale della madre) e sanitario (visite prenatali, numero gravidanze, tipo di parto). In essa non è presente nessun riferimento e informazione del padre.Nel 1998 avviene una revisione della DNV e viene introdotta una casella relativa al "colore/razza" del neonato. Attualmente è composta da 7 parti: ufficio di Stato Civile, luogo della nascita (ospedale o casa), madre, gestazione e parto, neonato, identificazione con impronta digitale, identificazione responsabile per la compilazione della dichiarazione. Tra le informazioni sulla madre non è presente il colore.Nonostante sia presente il colore nella DNV, nel certificato di nascita, secondo l'attuale legislazione, non compare.Fino al 1973 era in vigore il decreto n. 4857 del 9 novembre 1939 che prevedeva il colore tra le informazioni presenti nel certificato di nascita; attualmente no. Questo fa capire un impegno da parte dello Stato a non differenziare i cittadini secondo il colore; ma allo stesso tempo , a partire dalla seconda metà degli anni '90, assistiamo ad una sistematizzazione della classificazione razziale nei documenti relativi alla salute tra cui la DNV. Tale sistematizzazione è stata richiesta dal Movimento Negro al fine di avere più informazioni sulla salute della popolazione afrodiscendente.Nel 1996 il Ministero della Salute introduce l'informazione sul colore nella DNV e nella DO (Declaraçao de Orbito, dichiarazione di morte).

Nell'ospedale Maria do Carmo la DNV è compilata da funzionari amministrativi, mentre nell'ospedale S.Lucia è compilata dal pediatra presente al parto. Le difficoltà nel definire il colore del neonato sono di 2 tipi: difficoltà tecniche dovute alle condizioni del parto, e difficoltà di ordine biologico e culturale. I piccoli infatti neiprimi anni di vita cambiano i tratti del viso, colore degli occhi, dei capelli e della pelle. In tutti i casi per scegliere il colore del neonato i medici si basano sul colore della madre.La classificazione razziale nei documenti istituzionali occupa un posto privilegiato nell'immaginario dei brasiliani, tanto da offuscare la realtà. Il motivo è per ribadire il tratto caratteristico dell'identità nazionale brasiliana: il meticciato, la "miscigenaçao". La TRADIZIONE è la parola chiave per capire la percezione che i brasiliani hanno della classificazione razziale istituzionale: un atteggiamento che si riproduce per motivi che hanno a che vedere con l'identità nazionale.Nel contesto brasiliano, la comparsa di termini per indicare il colore della pelle, sono riconducibili a un momento storico determinato, ossia il passaggio da società schiavista a società egualitaria. In questo processo storico, il bianco ha funzionato come punto di riferimento, da cui si delineano e differenziano gli altricolori.In un contesto un cui non vi è l'abitudine di chiedere alle persone di autoclassificarsi, la classificazione dei neonati facilita l'attivazione di tecniche classificatorie come quella in cui si guarda l'orecchio, la pelle attorno alle dita e gli organi genitali: questa è una pratica classificatoria che ha le sue origini nel 19° secolo con l'intento di stabilire una relazione tra conformazione fisica/dato biologico e comportamento sociale o psicologico.Parlando con madri e medici la logica nella trasmissione del colore è apparsa in due casi: quando si vuole che il figlio sia più chiaro, e quindi che prenda il colore di uno dei due genitori, e nel caso che il colore possa venire a indicare l'infedeltà della donna. Il problema principale nella definizione del colore del bambino e della sua classificazione razziale nella DNV è che nell'atto di classificare in modo pubblico il colore, si entra allo stesso tempo nel rapporto di coppia dando risonanza ai conflitti esistenti nelle relazioni sociali tra i sessi. La sessualità dunque entra in scena non solo perché comporta la nascita di una nuova vita, ma anche perché non è esercitata in maniera eguale da uomini e donne. Ma l'atto della classificazione razziale è anche

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associato al RAZZISMO perché non è un'operazione oggettiva, né medico scientifica, ma perché ritualizza l'atto del razzismo e allo stesso tempo sottende una classificazione più ampia: quella di sessualità legittima enon legittima della donna o dell'uomo.La DNV, in quanto momento di classificazione istituzionale rinvia alla questione più ampia delle implicazioni di tutte le forme in cui lo Stato classifica dentro categorie predefinite la vita, i comportamenti e le relazioni sociali dei cittadini, quindi scatena forme di resistenza individuale perché rappresenta un'intromissione dell'istituzione nella vita personale.La conoscenza e l'identificazione tramite categorizzazione non sono mai neutre e nella storia dello Stato-Nazione esse nascono dall'esigenza di governare. Nell'ambito della salute pubblica, la nozione di BIOPOTERE di Foucault indica bene questo insieme di significati impliciti nelle classificazioni istituzionali. Il biopotere si sviluppa nel corso del XIX° secolo ed è "un insieme di processi come la proporzione delle nascite e dei decessi, il tasso di riproduzione, la fecondità di una popolazione". La sua caratteristica è l'emergenza di un nuovo soggetto-bersaglio del controllo pubblico e del sapere scientifico: la popolazione o ilcorpo-specie.E' in questo quadro che devono considerarsi le reazioni di resistenza perché rimanda le donne ad una situazione di dominazione, che prende forma nelle relazioni sociali tra i sessi.L'importanza del certificato di nascita e dell'atto di registrare il figlio con il nome del padre è molto sentito in Brasile perché avviene il riconoscimento di sé stessi in quanto soggetti riproduttori biologici e sociali. Il "DOCUMENTO" ha un aspetto rituale che sancisce l'esistenza di una persona dentro la comunità e le relazioni che ha con i suoi simili.Perché il padre non è menzionato nella DNV?Nel momento del riconoscimento delle relazioni sociali che generano e situano nella struttura sociale un nuovo essere umano vi è una asimmetria tra maternità e paternità a livello biologico e sociale. Il controllo dell'identità della madre biologica potrebbe essere interpretato come una forma per negare la possibilità di una maternità esclusivamente sociale. La paternità sociale è così importante che a livello istituzionale non si verifica se ad essa corrisponde quella biologica.La maternità è associata al dato biologico della riproduzione: la madre e le gravidanza vengono isolate dalle relazioni sociali che le circondano nel momento in cui entra in ospedale.La struttura della DNV e del certificato di nascita ci permette dunque di capire attraverso quali meccanismi cognitivi lo Stato pensi e organizzi la famiglia, il rapporto tra maternità e paternità, tra uomo e donna.

Cap. 4 - La classificazione razziale delle pazientiLa classificazione razziale nella medicina ha una lunga tradizione. Sin dal 19° secolo la nozione di "razza", era intesa come una realtà naturale che indicava gruppi naturalmente differenti.L'idea di classificare i gruppi umani secondo il colore e poi la razza, inizia ad affermarsi in Brasile al momentodell'abolizione della schiavitù nel 1888. Fino a quel momento la distinzione fondamentale era tra schiavi nazionali, CRIOULOS ossia nati in Brasile, e quelli stranieri, PRETOS (neri) arrivati dall'Africa. Il colore in sé non identificava un gruppo sociale.Lo sviluppo di idee più razziste avviene alla fine del 19° secolo , quando si inizia a parlare di "sbiancare" o "purificare" il popolo brasiliano, in virtù dell'immigrazione europea (1880). Si sviluppò un dibattito su come regolare il flusso di immigrati che, oltre a sbiancare la popolazione, dovesse contribuire al popolamento delle terre e sopperire alla richiesta di manodopera. I contadini brasiliani infatti, per la maggior parte neri e meticci,erano considerati incapaci di praticare un'agricoltura moderna.Questo processo avrebbe permesso la formazione di una nazione culturalmente e "razzialmente" omogenea,ossia bianca.La TESI DEL BRANQUEAMENTO conciliava le teorie dell'epoca sulla razza, che consideravano gli africani inferiori, con la realtà brasiliana. Tali teorie affermavano che il nero e il meticcio sarebbe sparito grazie all' "iniezione" di sangue bianco, portato dai brasiliani di origine portoghese e dagli immigrati europei.Sylvio Romero è uno dei primi autori a presentare questa teoria nel 1888 con "Historia da literatura brasileira" in cui propone un'interpretazione evoluzionista della storia sociale del Brasile, secondo la quale i bianchi erano gli elementi superiori e più resistenti a sopravvivere alla selezione naturale. Al contrario, i neri erano condannati a sparire, mentre i meticci rappresentavano la transizione verso una nazione bianca.Il medico e antropologo Joao Batista Lacerda considera la tesi del "branqueamento" come una soluzione reale al problema della degenerazione della popolazione, risultato del meticciato.Lo strumento per sbiancare la popolazione è l'uomo bianco, e non la donna bianca: non era infatti presa in considerazione che le donne andassero con gli uomini neri per "sbiancarli". Essa è stata sempre consideratacome colei che "mescolandosi", porta la degenerazione.La figura di Lacerda testimonia come medicina e antropologia fisica si sovrapponessero, e come fossero dei medici ad occuparsi di definire un linguaggio e la formazione razziale della popolazione.L'antropologia fisica brasiliana nasce sotto l'influenza di Paul Brota e la Società di Antropologia di Parigi fondata nel 1859 e si sviluppa grazie a istituzioni pubbliche situate nelle città più importanti. Nel suo studio sulla nascita di queste istituzioni, Lilia Schwarcz (1993) rintraccia tre filoni principali di ricerca: fino al 1880

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l'igiene pubblica, dal 1890 la medicina legale, e negli anni '30 l'eugenetica. Così mostra come "l'incrocio razziale" e le conseguenze per la salute della popolazione costituissero il tema principale degli studi. La sifilide e altre malattie venivano spiegate come conseguenza della "degenerazione meticcia", il male della nazione. E' in questo momento che il medico diviene colui che si occupa del singolo caso per curare l'intera comunità.Sostenuti dalla legittimazione scientifica delle teorie razziste sull'inferiorità dei neri e dalla legittimazione sociale di curare una popolazione "degenerata", i medici costituiranno nella loro pratica il corpo malato in quanto corpo razzizzato, diffondendo la credenza nella razza di un tratto biologico che spiega la condizione fisica e sociale di un individuo e della classe sociale a cui appartiene.

A partire dal XX° secolo, con Boas e l'antropologia culturale americana, nelle scienze fisiche e umane è messo in discussione in legame tra razza e fenomeni sociali. Infatti durante gli anni '30 e '40 si pensava che ci fosse una relazione tra tratti somatici e comportamenti psicologici (Europa, fascismo e nazismo). Questo ha contribuito a censurare, in Brasile, la classificazione razziale istituzionale in alcuni settori.Attualmente nel reparto di maternità Maria do Carmo le pazienti sono classificate secondo il colore in 3 circostanze:1. al pronto soccorso, nel "boletim de atendimento", il primo documento di identificazione;2. all'accettazione;3. nella cartella clinica ginecologica.In tutte le circostanze non viene chiesto alle pazienti di autoclassificarsi (1967 fu tolto con l'introduzione del computer).Il colore è circoscritto all'identificazione della paziente e non più al quadro clinico; il termine usato è "colore" enon "razza". Solo nell'attuale DNV è presente l'espressione razza/colore. Ciò non significa che manchi l'idea di razza ma viene omessa perché storicamente e socialmente è associabile al pensiero razzista che l'ha prodotta perché una nozione classificatrice, gerarchizzante e valorizzante. Il colore invece tenta di nominare la varietà di tratti somatici delle persone. Tuttavia dalle interviste è emerso che il colore, nel contesto ospedaliero, rimanda alla classificazione razziale e al razzismo.Secondo i medici la razza, in quanto dato biologico, esiste e non esiste. Pur non riconoscendo una realtà scientifica alla categoria "razza", i medici ritengono che sia importante per comprendere meglio il quadro clinico e individuare le "malattie razziali".Ci sono delle contraddizioni sulla classificazione razziale per i medici che corrispondono a momenti storici del Brasile:- la razza scientifica non esiste più (il declino delle teorie razziste, la condanna degli orrori);- ma esiste la razza come categoria sociale che serve a riattivare l'appartenenza alla comunità mista (il processo di formazione dell'identità nazionale brasiliana);- il colore indica un insieme di attributi che stabiliscono la condizione sociale di un individuo (sistema di classificazione razziale brasiliano);- esiste un nucleo ancora biologico/genetico nella nozione di "razza" che esce quando si stabilisce una correlazione tra patologie e determinate razze.Le modalità di scelta di un colore per i medici sono le stesse di vigilanti e funzionari: guardare e constatare. La percezione del colore è un fatto scontato ma per i medici è legittimo in quanto la differenza di classe ha un ruolo importante.

Cap. 5 - Il Brasile come comunità mistaEsiste una relazione tra "razza" nell'ambito della salute pubblica e nell'identità nazionale brasiliana: la prima usa questa categoria dimostrando una differenza nella mortalità, l'insorgenza delle patologie e nelle condizioni di accesso ai servizi. E' il principale spazio istituzionale in cui tutti i cittadini brasiliani sono classificati secondo il colore:- censimento, in cui la persona si autoclassifica;- burocrazia militare nei propri documenti;- la polizia nei confronti di detenuti e vittime;- salute pubblica.In nessun altro ambito burocratico il colore dei cittadini è presente e regolato secondo la legge.Nel censimento del 2000 vengono usate le categorie: amarelo, branco, preto, pardo, indigeno. Nel 1991 viene introdotta la parola "razza" accanto a "colore". Nel 1940 c'erano 3 grandi gruppi etnici (neri, bianchi, gialli) e un gruppo generico: i pardos. Dal 1950 al 1991 vi sono 4 gruppi (bianchi, neri, gialli e pardos che include gli indigeni). La categoria pardo ha costituito per lungo tempo (1940 - 1960) un contenitore in cui erano inclusi coloro che non entravano negli altri gruppi etnici.Secondo molti autori è importante continuare ad usare la classificazione razziale nella salute pubblica perchéla razza esiste in quanto categoria sociale di organizzazione della società. Oggi esiste una relazione tra biologico e sociale in un sistema più egualitario in cui rientrano movimenti sociali, categorie professionali e strutture statali.

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La caratteristica di "razza", per il fatto che categorizza gruppi umani in una struttura gerarchica, è quella di rimandare ad un dato di natura che definisce chi è bianco e chi è nero e che la razza sociale è legata alla razza biologica.Questo ci fa comprendere come sia solo sul piano dell'immaginario che la razza/colore fonda l'identità nazionale dei brasiliani ed oggi essa esiste dove non vi è identità politica, nel censimento, area della salute, forze armate. La classificazione razziale istituzionale esiste e si rifà al piano rappresentativo solo quando si riferisce all'individuo in quanto membro della collettività, formando la comunità nazionale. Non esiste classificazione quando ci si riferisce al singolo e quindi nei documenti di identità e di stato civile.I conflitti che si manifestano al momento della classificazione del neonato sono da intendersi dentro una prospettiva storica: la DNV infatti si trova tra la dimensione nazionale e quella individuale del soggetto.La classificazione razziale istituzionale nella salute pubblica crea un conflitto: da una parte rappresenta il razzismo, e per questo viene criticata; dall'altra riattiva l'identità nazionale brasiliana, ossia l'idea di essere una comunità mista.

Cap. 6 - La ligaduraLa ligadura indica la sterilizzazione femminile, ossia l'operazione con cui si legano le tube di Falloppio.Essa inizia a diffondersi in Brasile durante gli anni '70 tra le donne di classe media attraverso la rete di cliniche e consultori privati. Solo durante gli anni '80 la ligadura si diffonde tra le donne di classe popolare e diviene il metodo contraccettivo più usato. Inizialmente ottenuta attraverso favori resi al medico, diviene una pratica a pagamento e, in occasione delle elezioni, oggetto di scambio per ottenere voti. Negli ultimi venti anni la società brasiliana ha cambiato atteggiamento riguardo a questo metodo contraccettivo irreversibile: oggi è considerata da donne e medici come la soluzione a differenti problemi; tuttavia, a differenza di venti anni fa, i movimenti femministi e il movimento negro hanno aperto un dibattito sulle condizioni in cui viene condotta tra le donne di classe popolare, condannandone gli abusi. All'interno di questo movimento ci sono diverse posizioni: 1. la sterilizzazione femminile è considerata come una pratica di controllo della natalità delle classi popolari;2. un'amputazione del corpo della donna;3. opzione contraccettiva a cui le donne hanno diritto di accedere.Queste condanne hanno portato nel 1997 alla legge n. 9263 a definire le condizioni per sottoporsi alla sterilizzazione (appendice D).Questo ha portato a un calo demografico (6 figli per donna nel 1960 / 2 figli nel 2000) dovuto a:

Anni '50, investimenti nella ricerca di metodi anticoncezionali femminili destinati al controllo della fecondità;

Diffusione in massa di metodi anticoncezionali femminili e la pratica dell'aborto clandestino; Movimenti femministi e movimento per i diritti riproduttivi; Mancanza di una politica antinatalità da parte delle istituzioni brasiliane.

Inoltre le cause di questo calo demografico sono dovute anche a trasformazioni socio-economiche e culturali come l'entrata delle donne nel mercato del lavoro, l'urbanizzazione, l'affermarsi di un nuovo modello di famiglia poco numerosa associata alla ricchezza.

Al di là delle diversità nell'accesso ai metodi contraccettivi, vi è un elemento comune a tutte le donne, indipendentemente dalla classe sociale: la gestione della riproduzione nella dinamica dei rapporti tra i sessi.La posizione del movimento negro è di denunciare quella che considerano una politica di genocidio della popolazione afrodiscendente perché riguarda in forma massiccia le donne di classe popolare e di origine africana. La sterilizzazione non è una scelta libera e un diritto, ma un controllo della natalità della popolazione negra. Questa questione è un esempio dell'importanza della classificazione razziale per il movimento negro.La ligadura è diventata nelle mani delle donne uno strumento per poter marcare la propria presenza nella propria vita ed esprimere la propria soggettività, in un contesto in cui i rapporti sociali tra i sessi sono sempre più conflittuali.

Cap. 7 - La sterilizzazione femminile nel contesto della nazioneTra il 17° e 19° secolo il parto e il ciclo riproduttivo, fino ad allora in mano alle levatrici, diventano un campo medico. La cura del corpo assume una sfera della vita dei cittadini organizzata e gestita dallo Stato-nazione: nasce una medicina nazionalizzata e istituzionale. Lo sguardo del medico non è più di un osservatore ma sostenuto e legittimato da un'istituzione che ha il potere di intervenire sul corpo biologico e politico della nazione inserito in una storia di relazioni di potere tra medici e Stato (Foucault, 1998).In questo contesto di trasformazione sociale delle cure del corpo, la riproduzione è passata da campo del sapere popolare, orale e femminile, a sapere scientifico, scritto e maschile; l'entrata delle donne nella professione medica fu inizialmente ristretta all'ambito della salute riproduttiva.

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Quindi la sessualità, fino a quel momento di dominio della religione e della Chiesa, entra a far parte della medicina e il medico trasforma le relazioni sociali di interesse nazionale perché diventa oggetto di un discorso scientifico.Si afferma una differenza biologica tra i sessi e la legittimazione della dominazione di un sesso su un altro.All'inizio del '900 si delinea la medicina igienica e in seguito l'eugenetica o igiene della razza, che avranno come obiettivo educare adulti e bambini a nuovi comportamenti sociali per migliorare la qualità della riproduzione. Si afferma il nazionalismo e l'idea di razza sana a cui corrisponde una nazione forte.Le cure della madre per la prole diventano un canale per gestire il proprio corpo perché è dalla condotta femminile che dipende la salute dei figli che sono anche figli della nazione: il corpo sano, bianco, diventa espressione di nazionalismo. La razza è la chiave per pensare la popolazione e la nazione brasiliana.Dunque la sessualità entra nel discorso dei medici sulla sterilizzazione e sui metodi anticoncezionali, in quanto terreno di riproduzione biologica, separata dalle relazioni sociali perché non riconosce che il comportamento sessuale si apprende anche dentro la società e che i comportamenti sessuali sono codificati e organizzati socialmente e culturalmente. E' come se la sessualità non dipendesse dalle motivazioni affettive, economiche e sociali che spingono le persone ad agire.In questo contesto la ligadura assume un doppio valore: per i medici è un modo per limitare, in un'ottica nazionale, una riproduzione incontrollata. Per le donne per interrompere il lavoro riproduttivo. Tra questi due punti di vista si è radicata la cultura della sterilizzazione femminile in Brasile.

Cap. 8 - Due mondi a confronto: medici e pazientiNella cultura brasiliana coesistono due modelli riproduttivi:

1. Fecondità non contenuta. Malgrado le difficoltà i figli sono richiesti dal partner maschile e dalla societàperché è una forma di investimento affettivo ed economico per il futuro;2. Fecondità contenuta. Si hanno pochi figli come segno di affermazione di status, modernità e distanziamento dalle classi popolari. La sterilizzazione femminile è uno strumento per acquistare uno status sociale.

Oltre a questi due modelli occorre tenere conto della variabile sociologica del sesso: ciò che influenza questi due modelli riproduttivi non è il colore ma il vissuto delle persone nella relazioni sociali tra i sessi.

Questo libro nasce con l'intento di contribuire allo studio del razzismo nella società brasiliana, scegliendo come terreno di ricerca la classificazione razziale istituzionale nelle strutture ospedaliere e nell'ambito dell'identità nazionale.Nel tentativo di ricostruire i valori, le scelte, le dinamiche che segnano la definizione del colore del neonato, èemerso che le relazioni sociali tra i sessi giocano un ruolo centrale, mettendo in secondo piano la logica del branqueamento riscontrata in altri momenti di classificazione. La gerarchia tra i sessi è più importante di quella tra le razze.Il legame tra riproduzione e sessualità è il filo conduttore nella formazione dell'identità nazionale.