La Nazione Edizione Straordinaria

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www.lanazione.it MERCOLEDÌ 1 luglio 2009 Anno 151 - Numero 178 E 1,10 EdizioneStraordinaria L’apocalissediViareggio Diciassette i morti, trenta i feriti gravi. Bertolaso: «Ma il bilancio resta provvisorio» IL COMMENTO UNATRAGEDIA, DUE MONDI RACCONTI DRAMMATICI Ilfuocoincasa uccideduesorelle ALARIallepagine4e5 L E AGENZIE mi scorrono davanti agli occhi, mentre i colleghi telefonano e inviano mail dalla redazione di Viareg- gio. La prima cosa che mi fa una terribile impres- sione è l’abisso che si apre tra una fonte e l’al- tra. Da una parte le polemiche, il maledetto tritume del «dopo» di ogni tragedia che, ogni volta, ci sbatte in faccia la certificazione di un’irresponsabilità diffusa, il fantasma inaf- ferrabile di un’inefficienza e di un menefreghi- smo che allarga sempre di più i suoi confini. Untemposolonazionali,oggipiùchemaiglo- bali. Dall’altra l’umanità straziante e pietosa della nostra gente, colpita nell’intimità dei suoi affet- ti privati eppur così generosa nello straordina- rio senso pubblico di appartenenza collettiva. Il senso vero di una comunità. Segue a pagina 3 ALL’ALBA ARRIVA LIPPI «Sonobombe messesuibinari» MARTINAapagina15 di GIUSEPPE MASCAMBRUNO TRE INCHIESTE Sultreno merci sièrottounasse GHERARDESCHIallepagine2e3 GRATUITO DOLORE Uno dei soccorritori mostra la foto di una bimba deceduta

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Disastro Ferroviario a Viareggio

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Page 1: La Nazione Edizione Straordinaria

www.lanazione.itMERCOLEDÌ 1 luglio 2009Anno 151 - Numero 178 € 1,10 Edizione Straordinaria

L’apocalisse di ViareggioDiciassette i morti, trenta i feriti gravi. Bertolaso: «Ma il bilancio resta provvisorio»

I L C O M M E N T O

UNA TRAGEDIA,DUE MONDI

RACCONTI DRAMMATICI

Il fuoco in casauccide due sorelle

ALARI alle pagine 4 e 5

LE AGENZIE mi scorrono davantiagli occhi, mentre i colleghi telefonano einviano mail dalla redazione di Viareg-

gio.La prima cosa che mi fa una terribile impres-sione è l’abisso che si apre tra una fonte e l’al-tra. Da una parte le polemiche, il maledettotritume del «dopo» di ogni tragedia che, ognivolta, ci sbatte in faccia la certificazione diun’irresponsabilità diffusa, il fantasma inaf-ferrabile di un’inefficienza e di un menefreghi-smo che allarga sempre di più i suoi confini.Un tempo solo nazionali, oggi più che mai glo-bali.Dall’altra l’umanità straziante e pietosa dellanostra gente, colpita nell’intimità dei suoi affet-ti privati eppur così generosa nello straordina-rio senso pubblico di appartenenza collettiva.Il senso vero di una comunità. Segue a pagina 3

ALL’ALBA ARRIVA LIPPI

«Sono bombemesse sui binari»

MARTINA a pagina 15

di GIUSEPPEMASCAMBRUNO

TRE INCHIESTE

Sul treno mercisi è rotto un asse

GHERARDESCHI alle pagine 2 e 3

GRATUITO

DOLOREUno deisoccorritori mostrala foto di una bimbadeceduta

Page 2: La Nazione Edizione Straordinaria

•• 2 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009PRIMOPIANO.

CON ESSA il patrimonioinestimabile dei soccorrito-ri, vigili del fuoco in testa,

che rispondono, come sempre,con una prova sublime allaprecarietà crescente di uomini emezzi. Eppoi i volontari, il perso-nale medico e paramedico delledecine di ospedali e strutture sani-tarie chiamate ad affrontarel’emergenza. Che sensazione spa-ventosa di dualità. Due mondiche sembrano sempre più lonta-ni, verticalmente divisi da duemodi completamente diversi di in-terpretare l’etica pubblica in que-sta interminabile stagione impa-stata e impestata da egoismo, cu-pidigia e vanità.

IL TRENO della morte è unsimbolo di questo tempo: binari emotrice italiani, convoglio di ci-sterne immatricolate in Polonia,società di gestione austriaca cheaffitta le carrozze a mezzo mon-do. In questo puzzle si smarrisco-no le ragioni di valori universaliche si chiamano sicurezza, rispet-to del prossimo, responsabilità ap-punto. Al soggetto X spetta lamanutenzione, al soggetto Y laverifica, al soggetto Z il controllo.Ma, alla fine, sotto l’etereo patro-cinio di un’Europa efficiente e so-lidale solo nella moltiplicazionedelle sue cervellotichefarraginosità burocratiche, tuttisono in grado di sfuggire a tutto.Come si dice sempre in questi ca-si, la magistratura e le tante al-tre, inutili, inchieste ci diranno co-me sono andate le cose. Poi qual-che altro garbuglio normativo in-ternazionale allungherà i tempi eil brodo di un’attribuzione certadi responsabilità che rimbalzeràda una parte all’altra. Con unasola certezza: i funerali delle vitti-me si faranno al più tardi tra dueo tre giorni, la giustizia arriveràquando arriverà, se arriverà nel-la sua pienezza, in un tempo sen-za scadenza.

ORA SI DICE quel che il buon-senso dovrebbe imporre da sem-pre: bisogna rivedere le normedell’Unione Europea che (non)regolano i trasporti nel territoriocomunitario; bisogna rivedere leapplicazioni nazionali di quelledirettive; bisogna rivedere glistandard di sicurezza domestici ecomunitari. Un sacco di cose sidovranno rivedere. Come un sac-co di cose, europee e nazionali,dovevano essere già riviste, peresempio, dopo le tragedie provo-cate dai Tir che soprattuttodall’Est ex comunista, sono arri-vati e continuano ad arrivare inItalia in condizioni da terzo mon-do. O di fronte alle quotidianeviolazioni che si giustificano innome di una libertà di circolazio-ne delle persone e delle merci.Che, in queste condizioni, senzacontrolli e controllori ben stabilitie identificati, rischia ogni giornodi più di diventare, libertà di fareil proprio comodo. Fino al puntodi [email protected]

di PIERO GHERARDESCHI— VIAREGGIO —

UN INFERNO. E’ stato uninferno. Pochi minuti do-po la mezzanotte una tre-

menda esplosione ha squarciatola notte della Versilia. Un vago-ne-cisterna di un treno merci, chetrasportava gpl, proveniente daLa Spezia e diretto verso Pisa è de-ragliato probabilmente per un ce-dimento strutturale. Solo qualcheattimo, poi una dietro l’altra, treesplosione violentissime hannoprovocato il crollo di due palazzi-ne vicino alla stazione, inceneritoauto e devastato i binari.Il bilancio, ancora provvisorio,parla di almeno 17 morti ed unatrentina di feriti. Quattro personesarebbero ancora disperse: i vigilidel fuoco, i volontari del 118, gliuomini della polizia, i carabinierie i vigili urbani giunti sul postostanno scavando dalla scorsa not-te alla ricerca di persone ancorain vita. Fra le vittime ci sono an-che due bambini, mentre altridue piccoli sono stati ricoverati alMeyer a Firenze e al Bambino Ge-sù a Roma, ma le loro condizionisono disperate.Gli altri feriti sono stati trasporta-ti oltre che all’ospedale Versilia,ai pronto soccorso di Pisa, Massa,Parma Roma e Genova.Sulla tragedia la Procura della Re-pubblica di Lucca ha aperto un’in-chiesta. Tre le ipotesi di reato: di-sastro ferroviario, omicidio colpo-so plurimo e incendio colposo. Inmattina è arrivato il cordoglio delPontefice e del Presidente della re-pubblicaLe persone evacuate dalle loro abi-tazioni, secondo il sindaco di Via-reggio Lunardini, sono un miglia-io, anche se una parte di loro sonostate fatte evacuare per motivi pre-cauzionali. Il comune si è attivatoper dar loro una sistemazione findalla serata: al momento è stata al-lestita una sorta di piccola tendo-poli nel centro della città per dareristoro e conforto agli sfollati.Difficile la ricostruzione delle cau-se che hanno provocato la trage-dia: il treno, secondo alcune testi-monianze, sarebbe entrato in sta-zione a Viareggio addirittura conun principio d’incendio anche sequesto particolare è tutto da verifi-

care. Per l’Ad delle Ferrovie sareb-be stata la rottura di un asse la cau-sa dell’incidente al carro merci,immatricolato dalle ferrovie po-lacche, ma di proprietà della Ga-tx, una società austriaca. Comin-cia, ora, il rimpallo delle responsa-bilità in attesa che la magistraturafaccia chiarezza.Resta il fatto che il merci, compo-sto da quattordici vagoni, è dera-gliato con il vagone cisterna chetrasportava 30 metri cubi di gplnel tratto che attraversa la città. Ilgas petrolio, fuoriuscito, a contat-to con l’aria, si è di fatto trasforma-to in una nube che ha trovato su-bito un innesco: da qui la deflagra-zione violentissima con la poten-za di una bomba. Due palazzine

che si trovavano a poche decinedi metri dal luogo dell’esplosionesono state letteralmente spazzatevia. L’onda d’urto, simile a quelladel terrimoto, ha coinvoltoun’area di circa trecento metri.Un motociclista è stato investitodal fuoco ed è morto carbonizza-to. Distrutte dalle fiamme anchedecine di auto che si trovavo par-cheggiate nella zona e danneggia-te molte abitazioni della zona.E’ seguito un fuggi fuggi genera-le. La gente, terrorizzata e in pre-da al panico, ha cominciato a scap-pare dalle case vicine. Nel giro dipochi minuti sono scattati i soc-corsi: i vigili del fuoco hanno do-vuto muoversi, almeno all’inizio,con grande attenzione per il timo-

re di nuove esplosioni. Le fiam-me sono state domate soltanto al-le prime luci dell’alba, mentrecontinuava la spola delle ambu-lanze verso gli ospe-dali. Alcuni feritipiù gravi sono statitrasferiti con l’aiu-to anche dei C-130dell’Aeronauticamilitare e dell’eli-soccorso della Re-gione Toscana.Si è capito subito che il bilanciodelle vittime sarebbe stato gravis-simo, un bilancio che, a quasi ven-tiquattro ore dalla tragedia, è im-possibile rendere definitivo. Sicontinua ancora a scavare per cer-care eventuali altri dispersi. Men-

tre, infatti, in una delle due palaz-zine crollate si conosceva il nume-ro dei residenti (diciotto in tutto)più difficile è stato ricostruirequante persone in effetti abitasse-ro nell’altra. Lì, infatti, secondoalcune testimonianze abitavanoda poco anche alcuni extracomu-nitari venuti in Versilia per lavo-rare durante la stagione estiva.Fra le vittime, come accennato,anche due bambini. Uno stavacercando di fuggire dal luogodell’esplosione insieme al babbo,alla mamma e ai due fratellini,quando è stato investito da unalingua di fuoco che l’ha ucciso.Molti dei feriti (una trentina intutto) versano in gravissime con-dizioni: uno di loro è morto nellatarda mattina al Santa Chiara diPisa, mentre altri ricoverati alCentro Grandi Ustionati sono incondizioni disperate. Il bilanciodelle vittime, secondo i medici, èpurtroppo destinato a salire.Fin dalla nottata grande caos an-che sulla linea ferroviaria Tirreni-ca. I viaggiatori diretti verso la To-scana da La Spezia con treni a lun-ga percorrenza sono stati costrettiad usare pullman messi a disposi-zione da Trenitalia e dalla CroceRossa. Solo così, pur con grandidifficoltà e inevitabili ritardi, han-no potuto raggiungere Pisa. Daqui è stato poi possibile riprende-re il treno per raggiungere Romae Firenze . Stesso percorso in dire-zione opposta, dalla Toscana ver-so la Liguria. I convogli tra Tori-no e Roma sono invece stati fattitransitare nella pianura padana fi-no a Bologna e da qui hanno rag-giunto Firenze e successivamentePisa.Il traffico regionale, invece, è sta-

to interrotto tra Pi-sa e Forte dei Mar-mi. Intanto è mon-tata anche la prote-sta dei viaggiatoried in particolare deituristi per la man-canza di informazio-

ni sugli orari di partenza dei bus.Difficile stabilire, però, quantotempo sarà necessario per metterein sicurezza i vagoni merci di-strutti dalle fiamme, liberare i bi-nari e rimettere in sicurezza la li-nea per poter ripristinare il transi-to regolare.

— VIAREGGIO —

«E’ UNA delle peggiori tragedieche abbiano colpito il settoredei trasporti nel nostro Paese».A parlare è il capo del diparti-mento della protezione civileGuido Bertolaso nel corso diuna conferenza stampa che si ètenuta stamani a Viareggio perfare un primo, seppure approssi-mativo, punto sulla tragedia cheha scosso la città ed ha provoca-to una quindicina di morti.«Dopo questa lezione, ha insisti-to, ci saranno degli interventi daadottare per far si che non abbia-no a riproporsi tragedie di que-sto genere».Il capo della Protezione civile,dopo aver sottolineato che il bi-lancio delle vittime è ancoraprovvisorio, ha poi spiegato lemodalità del travaso di gpl dallecisterne del treno. «E’ questaun’operazione particolarmentedifficile e delicata. Richiedegrandissima cautela ed è una

delle fasi più rischiose anche sela situazione appare sotto con-trollo».Bertolaso ha ricordato che inparticolare sono tredici le cister-ne piene di gpl che dovranno es-sere svuotate. Quattro di questesono quelle che,dopo il deraglia-mento, si sono ro-vesciate. E’ statonecessario, in unprimo tempo, boni-ficare e raffredda-re la zona per po-ter far avvicinare ivigili del fuoco chehanno iniziato, ap-punto, l’opera difuoriuscita delgpl.A questo propo-sito sono giuntesquadre speciali da Roma, Vene-zia e Milano.Il capo della Protezione civileha sottolineato lo sforzo tempe-stivo dei soccorritori che con

grande lucidità hanno evitatodanni ancora più gravi.In parti-colare ha sottolineato l’operadel Prefetto, del questore e delcomandante dei carabinieri ol-tre che delle decine di volontariche dalla notte lavorano senza

sosta.«Siamo impegnati- ha detto Bertola-so - a ripristinarela normalità. Sia-mo all’inizio dellastagione estiva edè giusto che le viedi comunicazionesiano ripristinatequanto prima. E’ugualmente impor-tante dare immedi-sata accoglienzaagli sfollati. Siamo

al lavoro, in collaborazione conla regione Toscana, per ripararei danni e per dare assistenza sa-nitaria nelle migliori strutturespecializzate ai ferfiti»

Bertolaso in mattinata si è reca-to anche nel centro della cittàdove l’amministrazione comu-nale di Viareggio si era attivataper sistemare gli sfollati. I senzatetto dovrebbero essere un mi-gliaio, ma di questi fanno parteanche coloro che non hannol’abitazione dannegiata, ma ri-siedono nella zona considerataancora a rischio. Fin dal mo-mento della tragedia sono statifatti uscire dalle loro case a sco-po precauzionale ma probabil-mente nel giro di qualche gior-no saranno in grado di poter ri-prendere possesso delle loro abi-tazioni. Sempre secondo il capodella Protezione civile le perso-ne che sono realmente senza ca-sa dovrebbero essere poco me-no di trecento.Bertolaso continuerà anche neiprossimi giorni a coordinare leoperazioni di lavoro sulla lineaferroviaria che al momento è im-pissibile stabilire quando potràessere per intero riattivata.

SEGUE DALLA PRIMA

UNA TRAGEDIA,DUE MONDI

Uno dei carri mercidistruttidall’esplosione. Un’immagine cherende l’idea deldisastro che si èverificato la scorsanotte in prossimitàdella stazioneferroviaria

Difficile l’opera daparte dei

soccorritori. Perore c’è stato il

rischio di eventualinuove esplosioni

causate dallafuoriuscita del gpl

dai vagoni che sonoderagliati

Subito dopol’esplosione, nel

cuore della notte,sono divampate

altissime fiammevisibili non soltanto

dalla zona diViareggio ma

anche dai paesivicini

Imponente l’operadei soccorritoriaccorsi da ogniparte dellaToscana. Oltre aivigili del fuoco e aivolontari sono statiimpegnati anche iC-130dell’Aeronauticamilitare el’elisoccorso dellaRegione Toscana

SOCCORSIAncora dispersi

e centinaiadi personeevacuate

IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE GUIDO BERTOLASO

«Una delle peggiori catastrofiOra interventi di sicurezza»

GIUSEPPE MASCAMBRUNO

Ecco come appariva lastazione di Viareggioalle prime luci dell’albadopo la tremendaesplosione delconvoglio merci

E ora comincia il rimbalzo delle responsabilitàLa rottura di un asse del treno merci secondo le Ferrovie avrebbe innescato il disastro. Tre ipotesi di reato

Page 3: La Nazione Edizione Straordinaria

••LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009 3PRIMOPIANO.

CON ESSA il patrimonioinestimabile dei soccorrito-ri, vigili del fuoco in testa,

che rispondono, come sempre,con una prova sublime allaprecarietà crescente di uomini emezzi. Eppoi i volontari, il perso-nale medico e paramedico delledecine di ospedali e strutture sani-tarie chiamate ad affrontarel’emergenza. Che sensazione spa-ventosa di dualità. Due mondiche sembrano sempre più lonta-ni, verticalmente divisi da duemodi completamente diversi di in-terpretare l’etica pubblica in que-sta interminabile stagione impa-stata e impestata da egoismo, cu-pidigia e vanità.

IL TRENO della morte è unsimbolo di questo tempo: binari emotrice italiani, convoglio di ci-sterne immatricolate in Polonia,società di gestione austriaca cheaffitta le carrozze a mezzo mon-do. In questo puzzle si smarrisco-no le ragioni di valori universaliche si chiamano sicurezza, rispet-to del prossimo, responsabilità ap-punto. Al soggetto X spetta lamanutenzione, al soggetto Y laverifica, al soggetto Z il controllo.Ma, alla fine, sotto l’etereo patro-cinio di un’Europa efficiente e so-lidale solo nella moltiplicazionedelle sue cervellotichefarraginosità burocratiche, tuttisono in grado di sfuggire a tutto.Come si dice sempre in questi ca-si, la magistratura e le tante al-tre, inutili, inchieste ci diranno co-me sono andate le cose. Poi qual-che altro garbuglio normativo in-ternazionale allungherà i tempi eil brodo di un’attribuzione certadi responsabilità che rimbalzeràda una parte all’altra. Con unasola certezza: i funerali delle vitti-me si faranno al più tardi tra dueo tre giorni, la giustizia arriveràquando arriverà, se arriverà nel-la sua pienezza, in un tempo sen-za scadenza.

ORA SI DICE quel che il buon-senso dovrebbe imporre da sem-pre: bisogna rivedere le normedell’Unione Europea che (non)regolano i trasporti nel territoriocomunitario; bisogna rivedere leapplicazioni nazionali di quelledirettive; bisogna rivedere glistandard di sicurezza domestici ecomunitari. Un sacco di cose sidovranno rivedere. Come un sac-co di cose, europee e nazionali,dovevano essere già riviste, peresempio, dopo le tragedie provo-cate dai Tir che soprattuttodall’Est ex comunista, sono arri-vati e continuano ad arrivare inItalia in condizioni da terzo mon-do. O di fronte alle quotidianeviolazioni che si giustificano innome di una libertà di circolazio-ne delle persone e delle merci.Che, in queste condizioni, senzacontrolli e controllori ben stabilitie identificati, rischia ogni giornodi più di diventare, libertà di fareil proprio comodo. Fino al puntodi [email protected]

di PIERO GHERARDESCHI— VIAREGGIO —

UN INFERNO. E’ stato uninferno. Pochi minuti do-po la mezzanotte una tre-

menda esplosione ha squarciatola notte della Versilia. Un vago-ne-cisterna di un treno merci, chetrasportava gpl, proveniente daLa Spezia e diretto verso Pisa è de-ragliato probabilmente per un ce-dimento strutturale. Solo qualcheattimo, poi una dietro l’altra, treesplosione violentissime hannoprovocato il crollo di due palazzi-ne vicino alla stazione, inceneritoauto e devastato i binari.Il bilancio, ancora provvisorio,parla di almeno 17 morti ed unatrentina di feriti. Quattro personesarebbero ancora disperse: i vigilidel fuoco, i volontari del 118, gliuomini della polizia, i carabinierie i vigili urbani giunti sul postostanno scavando dalla scorsa not-te alla ricerca di persone ancorain vita. Fra le vittime ci sono an-che due bambini, mentre altridue piccoli sono stati ricoverati alMeyer a Firenze e al Bambino Ge-sù a Roma, ma le loro condizionisono disperate.Gli altri feriti sono stati trasporta-ti oltre che all’ospedale Versilia,ai pronto soccorso di Pisa, Massa,Parma Roma e Genova.Sulla tragedia la Procura della Re-pubblica di Lucca ha aperto un’in-chiesta. Tre le ipotesi di reato: di-sastro ferroviario, omicidio colpo-so plurimo e incendio colposo. Inmattina è arrivato il cordoglio delPontefice e del Presidente della re-pubblicaLe persone evacuate dalle loro abi-tazioni, secondo il sindaco di Via-reggio Lunardini, sono un miglia-io, anche se una parte di loro sonostate fatte evacuare per motivi pre-cauzionali. Il comune si è attivatoper dar loro una sistemazione findalla serata: al momento è stata al-lestita una sorta di piccola tendo-poli nel centro della città per dareristoro e conforto agli sfollati.Difficile la ricostruzione delle cau-se che hanno provocato la trage-dia: il treno, secondo alcune testi-monianze, sarebbe entrato in sta-zione a Viareggio addirittura conun principio d’incendio anche sequesto particolare è tutto da verifi-

care. Per l’Ad delle Ferrovie sareb-be stata la rottura di un asse la cau-sa dell’incidente al carro merci,immatricolato dalle ferrovie po-lacche, ma di proprietà della Ga-tx, una società austriaca. Comin-cia, ora, il rimpallo delle responsa-bilità in attesa che la magistraturafaccia chiarezza.Resta il fatto che il merci, compo-sto da quattordici vagoni, è dera-gliato con il vagone cisterna chetrasportava 30 metri cubi di gplnel tratto che attraversa la città. Ilgas petrolio, fuoriuscito, a contat-to con l’aria, si è di fatto trasforma-to in una nube che ha trovato su-bito un innesco: da qui la deflagra-zione violentissima con la poten-za di una bomba. Due palazzine

che si trovavano a poche decinedi metri dal luogo dell’esplosionesono state letteralmente spazzatevia. L’onda d’urto, simile a quelladel terrimoto, ha coinvoltoun’area di circa trecento metri.Un motociclista è stato investitodal fuoco ed è morto carbonizza-to. Distrutte dalle fiamme anchedecine di auto che si trovavo par-cheggiate nella zona e danneggia-te molte abitazioni della zona.E’ seguito un fuggi fuggi genera-le. La gente, terrorizzata e in pre-da al panico, ha cominciato a scap-pare dalle case vicine. Nel giro dipochi minuti sono scattati i soc-corsi: i vigili del fuoco hanno do-vuto muoversi, almeno all’inizio,con grande attenzione per il timo-

re di nuove esplosioni. Le fiam-me sono state domate soltanto al-le prime luci dell’alba, mentrecontinuava la spola delle ambu-lanze verso gli ospe-dali. Alcuni feritipiù gravi sono statitrasferiti con l’aiu-to anche dei C-130dell’Aeronauticamilitare e dell’eli-soccorso della Re-gione Toscana.Si è capito subito che il bilanciodelle vittime sarebbe stato gravis-simo, un bilancio che, a quasi ven-tiquattro ore dalla tragedia, è im-possibile rendere definitivo. Sicontinua ancora a scavare per cer-care eventuali altri dispersi. Men-

tre, infatti, in una delle due palaz-zine crollate si conosceva il nume-ro dei residenti (diciotto in tutto)più difficile è stato ricostruirequante persone in effetti abitasse-ro nell’altra. Lì, infatti, secondoalcune testimonianze abitavanoda poco anche alcuni extracomu-nitari venuti in Versilia per lavo-rare durante la stagione estiva.Fra le vittime, come accennato,anche due bambini. Uno stavacercando di fuggire dal luogodell’esplosione insieme al babbo,alla mamma e ai due fratellini,quando è stato investito da unalingua di fuoco che l’ha ucciso.Molti dei feriti (una trentina intutto) versano in gravissime con-dizioni: uno di loro è morto nellatarda mattina al Santa Chiara diPisa, mentre altri ricoverati alCentro Grandi Ustionati sono incondizioni disperate. Il bilanciodelle vittime, secondo i medici, èpurtroppo destinato a salire.Fin dalla nottata grande caos an-che sulla linea ferroviaria Tirreni-ca. I viaggiatori diretti verso la To-scana da La Spezia con treni a lun-ga percorrenza sono stati costrettiad usare pullman messi a disposi-zione da Trenitalia e dalla CroceRossa. Solo così, pur con grandidifficoltà e inevitabili ritardi, han-no potuto raggiungere Pisa. Daqui è stato poi possibile riprende-re il treno per raggiungere Romae Firenze . Stesso percorso in dire-zione opposta, dalla Toscana ver-so la Liguria. I convogli tra Tori-no e Roma sono invece stati fattitransitare nella pianura padana fi-no a Bologna e da qui hanno rag-giunto Firenze e successivamentePisa.Il traffico regionale, invece, è sta-

to interrotto tra Pi-sa e Forte dei Mar-mi. Intanto è mon-tata anche la prote-sta dei viaggiatoried in particolare deituristi per la man-canza di informazio-

ni sugli orari di partenza dei bus.Difficile stabilire, però, quantotempo sarà necessario per metterein sicurezza i vagoni merci di-strutti dalle fiamme, liberare i bi-nari e rimettere in sicurezza la li-nea per poter ripristinare il transi-to regolare.

— VIAREGGIO —

«E’ UNA delle peggiori tragedieche abbiano colpito il settoredei trasporti nel nostro Paese».A parlare è il capo del diparti-mento della protezione civileGuido Bertolaso nel corso diuna conferenza stampa che si ètenuta stamani a Viareggio perfare un primo, seppure approssi-mativo, punto sulla tragedia cheha scosso la città ed ha provoca-to una quindicina di morti.«Dopo questa lezione, ha insisti-to, ci saranno degli interventi daadottare per far si che non abbia-no a riproporsi tragedie di que-sto genere».Il capo della Protezione civile,dopo aver sottolineato che il bi-lancio delle vittime è ancoraprovvisorio, ha poi spiegato lemodalità del travaso di gpl dallecisterne del treno. «E’ questaun’operazione particolarmentedifficile e delicata. Richiedegrandissima cautela ed è una

delle fasi più rischiose anche sela situazione appare sotto con-trollo».Bertolaso ha ricordato che inparticolare sono tredici le cister-ne piene di gpl che dovranno es-sere svuotate. Quattro di questesono quelle che,dopo il deraglia-mento, si sono ro-vesciate. E’ statonecessario, in unprimo tempo, boni-ficare e raffredda-re la zona per po-ter far avvicinare ivigili del fuoco chehanno iniziato, ap-punto, l’opera difuoriuscita delgpl.A questo propo-sito sono giuntesquadre speciali da Roma, Vene-zia e Milano.Il capo della Protezione civileha sottolineato lo sforzo tempe-stivo dei soccorritori che con

grande lucidità hanno evitatodanni ancora più gravi.In parti-colare ha sottolineato l’operadel Prefetto, del questore e delcomandante dei carabinieri ol-tre che delle decine di volontariche dalla notte lavorano senza

sosta.«Siamo impegnati- ha detto Bertola-so - a ripristinarela normalità. Sia-mo all’inizio dellastagione estiva edè giusto che le viedi comunicazionesiano ripristinatequanto prima. E’ugualmente impor-tante dare immedi-sata accoglienzaagli sfollati. Siamo

al lavoro, in collaborazione conla regione Toscana, per ripararei danni e per dare assistenza sa-nitaria nelle migliori strutturespecializzate ai ferfiti»

Bertolaso in mattinata si è reca-to anche nel centro della cittàdove l’amministrazione comu-nale di Viareggio si era attivataper sistemare gli sfollati. I senzatetto dovrebbero essere un mi-gliaio, ma di questi fanno parteanche coloro che non hannol’abitazione dannegiata, ma ri-siedono nella zona considerataancora a rischio. Fin dal mo-mento della tragedia sono statifatti uscire dalle loro case a sco-po precauzionale ma probabil-mente nel giro di qualche gior-no saranno in grado di poter ri-prendere possesso delle loro abi-tazioni. Sempre secondo il capodella Protezione civile le perso-ne che sono realmente senza ca-sa dovrebbero essere poco me-no di trecento.Bertolaso continuerà anche neiprossimi giorni a coordinare leoperazioni di lavoro sulla lineaferroviaria che al momento è im-pissibile stabilire quando potràessere per intero riattivata.

SEGUE DALLA PRIMA

UNA TRAGEDIA,DUE MONDI

Uno dei carri mercidistruttidall’esplosione. Un’immagine cherende l’idea deldisastro che si èverificato la scorsanotte in prossimitàdella stazioneferroviaria

Difficile l’opera daparte dei

soccorritori. Perore c’è stato il

rischio di eventualinuove esplosioni

causate dallafuoriuscita del gpl

dai vagoni che sonoderagliati

Subito dopol’esplosione, nel

cuore della notte,sono divampate

altissime fiammevisibili non soltanto

dalla zona diViareggio ma

anche dai paesivicini

Imponente l’operadei soccorritoriaccorsi da ogniparte dellaToscana. Oltre aivigili del fuoco e aivolontari sono statiimpegnati anche iC-130dell’Aeronauticamilitare el’elisoccorso dellaRegione Toscana

SOCCORSIAncora dispersi

e centinaiadi personeevacuate

IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE GUIDO BERTOLASO

«Una delle peggiori catastrofiOra interventi di sicurezza»

GIUSEPPE MASCAMBRUNO

Ecco come appariva lastazione di Viareggioalle prime luci dell’albadopo la tremendaesplosione delconvoglio merci

E ora comincia il rimbalzo delle responsabilitàLa rottura di un asse del treno merci secondo le Ferrovie avrebbe innescato il disastro. Tre ipotesi di reato

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•• 4 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009PRIMOPIANO.

IL BOLLETTINOMEDICO

I sanitari e i verticiamministrativi dell’Asl 3

fanno il punto dellasituazione dei morti e deiferiti. L’ospedale Versilia

ha accolto la maggioranzadelle persone che

dovevano essere curate

di FRANCESCO MEUCCI— VIAREGGIO —

UN VOLONTARIO ustio-nato, altri feriti. Due am-bulanze distrutte, altret-

tante pesantemente danneggiate;un’auto bruciata. L’area del pron-to soccorso e quella dedicata alCup inagibili. E’ pesante il bilan-cio dei danni subiti dalla CroceVerde, il cui edificio si trova a po-ca distanza dal luogo dell’esplosio-ne ed è stato investito dalle linguedi fuoco sprigionatesi dall’incen-dio di questa notte alla stazioneferroviaria. Il disastro ha colpitoal cuore una delle istituzioni piùcare ai viareggini, proprio perchéda sempre in prima linea in ognigenere di emergenza.

«IERI SERA ero a casa, ma sonostato avvisato subito e sono arriva-to nella sede della Croce Verde ap-pena pochi minuti dopo che lefiamme erano divampate — rac-conta Milziade Caprili, presiden-te dell’associazione di volontaria-to — Giusto in tempo per vedermorire carbonizzato il giovane di34 anni che era a bordo di una Ve-spa ed è stato investito dalle fiam-me».Al momento dell’incidente, all’in-terno della sede della Croce Ver-

de c’erano una decina di persone,tutti volontari — in totale attornoall’associazione ne gravitano piùdi duecento — pronti a fare il lorodovere. Molti di loro sono rimastiferiti in modo non grave, uno in-vece versa in condizioni abbastan-za preoccupanti. Si tratta di un ra-gazzo che, udito il botto, si è preci-pitato fuori per vedere cosa stavaaccadendo.«E’ stato investito dal colpo di ca-

lore e ha riportato ustioni su buo-na parte del corpo — riferisce an-cora il presidente — Per fortuna,a quanto ci hanno detto dall’ospe-dale, le sue condizioni non sonodisperate».

ALTRETTANTO drammaticaè la testimonianza del gestore delbar della Croce Verde. «Era l’oradi chiusura — racconta — e stavoper uscire dal locale. Ho sentito ilcolpo e tutti i vetri sono immedia-tamente saltati in aria. Ma la cosapiù impressionante — aggiunge— è che la violenza dell’esplosio-

ne ha smurato il portone blinda-to».

NONOSTANTE la sede lesiona-ta, i mezzi bruciati, i volontari fe-riti, la Croce Verde non si è certatirata indietro di fronte alla trage-dia. Anzi.«Nel giro di breve — spiega anco-ra Caprili — siamo riusciti adaprire la nostra sede e, nonostantele grandi difficoltà, a dar soccorsoai feriti. Grazie all’aiuto e alla col-laborazione delle Pubbliche Assi-stenze, poi, abbiamo contribuitoall’apertura del presidio di primosoccorso al commissariato. Abbia-mo lavorato tutta la notte conl’unica ambulanza rimasta illesadall’esplosione. I nostri volontarisono rientrati subito in sede e,consapevoli dell’enorme tragediache la nostra città sta vivendo, sisono prodigati per aiutare la popo-lazione. D’altronde — aggiungeancora il presidente — la forzadella nostra associazione è pro-prio questa: star vicino alle perso-ne nel momento del bisogno. Cer-to, per far questo servono energie,fatica e adesso anche tanto danaroper riparare i gravissimi danniche abbiamo subito. Ma sono cer-to — conclude Caprili — che ilbuon cuore dei viareggini e degliitaliani ci aiuteranno a superarequesto momento di grandissimadifficoltà».

BONIFICALe bombole chetrasportavano ilGpl sul «treno dellamorte» debbonoessere messe insicurezza e civorranno dei giorni.La linea tirrenicaresta chiusa

MACERIELa casa di via

Burlamacchi, tra laCroce Verde e la

concessionaria Fiat,che è andata

completamenbtedistrutta. E’

disabitatada alcuni anni

dall’inviato LAURA ALARI— VIAREGGIO —

OLLY ERA arrivataall’ospedale Versilia conla speranza nel cuore. Le

avevano detto che le sue amichelunedì sera erano uscite, era con-vinta che nel peggio-re dei casi le avreb-be trovate ferite. Ma-gari in modo legge-ro, magari si saran-no trovate nei parag-gi dell’esplosionementre rientravanoa casa, avrà pensato.Invece le due sorelle Mazzone era-no all’obitorio ed è toccato all’ami-ca d’infanzia il compito di ricono-scerle. Ilaria aveva 36 anni, lavora-va come direttrice in un hotel del-la Passeggiata, il «London». Mi-chela, due anni in meno, faceva lababy sitter e lo scorso Natale ave-va deciso di trasferirsi dalla sorel-la. Erano state proprio loro a darequel soprannome ad Olizia, l’ami-ca d’infanzia mai persa, quasiun’altra sorella. Una bella ragazzabruna, Olly, che adesso piange adirotto con il volto sfigurato daldolore.Le ultime tracce di Ilariarisalivano a lunedì pomeriggio.Aveva salutato i colleghi del «Lon-

don» poco dopo le 15, alla fine delturno. Da allora nessuno ha piùavuto notizie. Nè di lei nè di Mi-chela.

LA PALAZZINA dove vivevanoè una di quelle investite in pienodall’esplosione, al numero 20 di

via Ponchielli.Dell’appartamentorestano solo mace-rie e la proprietariache lo aveva affitta-to quattro anni fa,Linda Profili,dall’altra notte nonsi dava pace: «Ho

fatto mille telefonate, sto chieden-do aiuto a tutti quelli che conoscoe alle istituzioni ma non si riescea sapere niente di preciso». Lindavive con la madre, inferma, e conla badante della donna in via Ve-spucci: «Appena ho capito cosastava succedendo le ho lasciate incasa e mi sono precipitata cercan-do di arrivare in zona ma ormaiera impossibile, non si poteva piùpassare. Allora ho iniziato la ricer-ca per telefono di tutte le personeche conoscevo e che abitano daquelle parti. Era un problema an-che chiamare con i cellulari, l’uni-ca cosa che sono riuscita a sapereè che dopo il crollo si sentivano

voci che gridavano aiuto e qualcu-no pensa che fossero proprio quel-le delle due ragazze. Ma da stamat-tina non si sente più niente».

ANCHE I VIAREGGINI che so-no stati solo sfiorati dalla trage-dia, o per fortuna nemmeno tocca-ti, la vivono in pri-ma persona. Da lu-nedì notte si è inne-scata una catena disolidarietà che noncoinvolge solo gliaddetti ai lavori maanche dalla gentecomune. Chi può simette a disposizione per fornirealmeno qualche notizia utile ed ègrazie a questa catena che la signo-ra Linda arriva nell’agenzia im-mobiliare Bechelli, in via Buonar-roti. Una delle socie ha un paren-te che abita propprio lì, in via Pon-chielli al 20. Si chiama CeccardoBillot, ha 80 anni ed è riuscito ascappare dopo la prima esplosio-ne, in tempo per evitare di finiresotto le macerie della palazzinacrollata. Insieme a lui c’erano lamoglie e la figlia, ancora in cami-cia da notte, che confermano diaver sentito qualcuno lanciare gri-da da sotto le macerie. «Sembrava-no voci di donna» ma nessuno sa-

peva con precisione se Ilaria e Mi-chela fossero davvero in casa. An-zi, l’amica Olly racconta dai sin-ghiozzi che alcuni vicini erano si-curi di averle uscire più o menoall’ora di cena. Forse un’indicazio-ne sbagliata, o forse le ragazze so-no uscite davvero ma all’ora della

tragedia purtroppoavevano già fatto ri-torno a casa.

DI SICURO si sasoltanto che Ilaria èstata trovata ancoraa letto, morta proba-bilmente per asfis-

sia. Mentre la sorella stava riversasul pavimento e presenta ustioniin varie zone del corpo. All’ hotel«London» hanno sperato finoall’ultimo in un colpo fortunatodel destino. Ancora stamattina,nell’incertezza, una collega di Ila-ria alla reception si illudeva chedirettrice fosse fuori Viareggio:«Oggi non sarebbe comunque ve-nuta a lavorare perchè è il suogiorno libero». Poi, nel primo po-meriggio, è arrivata l’agghiaccian-te conferma dei timori che ha de-vastato di dolore parenti, amici,colleghi e la signora Linda. Impie-trita, senza parole, insieme alle ri-cerche ha fermato per un attimoanche il respiro.

ESPLOSIONELa casa

dove vivevanoè stata investitain pieno dal gas

LE VITTIMEUna delle due donnelavorava al «London»

L’altra facevala baby sitter

DISTRUTTE DUE AMBULANZE, FERITI ALCUNI VOLONTARI

Una lingua di fuocoavvolge la Croce Verde

TESTIMONEIl raccontodi MilziadeCaprili,presidentedella CroceVerdeddddd

LA PRIMA VITTIMA Il corpo senza vita delpovero Rosario Campo, l’operaio della Darsenaoriginario della Sicilia, trapiantato a Massarosa.E’ stato il primo a morire carbonizzato (Umicini)

SOLIDARIETA’Il botto e le fiammenon hanno fermato

la macchinadegli aiuti

HA ABBRACCIATO ilfiglioletto di 8 anni e si e’lanciato nel vuoto da unatettoia alta alcuni metriper sfuggire alle fiamme.Un gesto istintivo,disperato che è valso lasalvezza del figlio. Ibambino, infatti, e’rimasto quasi illesotranne un taglio alla testa.Peggio è andata all’uomoche è’ stato operatod’urgenza all’ospedaledella Versilia per untrauma toracico dovutoalla drammatica caduta.Un trauma occorsogliproprio per proteggere ilbambino nel volodall’alto. E’ una delletante, drammatiche storieche emergono dalletestimonianze successiveall’ esplosione che hacolpito al cuoreViareggio la notte scorsa.Il bambino ora e’ricoverato nel reparto dipediatria e, secondoquanto hanno affermato imedici, se la cavera’ senzaproblemi. Piu’ difficili,invece, le condizioni diun altro bambino di 8anni, con forti ustioni alvolto, ricoverato anche luinello stesso reparto delVersilia. Nello scoppio haperso un fratellino e lamadre che era statainizialmente trasferitaall’ospedale di Pisa. Madopo alcune ore la donnanon ce l’ha fatta. Semprea Pisa, nello stessoospedale, è ricoverato ingravi condizioni anche ilpadre.

Si getta nel vuotocon il figlioletto

in braccio

Ilaria e Michela, unite anche nella morteTragica fine di due sorelle. Un’amica le cerca per ore, poi il drammatico riconoscimento all’obitorio

Page 5: La Nazione Edizione Straordinaria

••LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009 5PRIMOPIANO.

IL BOLLETTINOMEDICO

I sanitari e i verticiamministrativi dell’Asl 3

fanno il punto dellasituazione dei morti e deiferiti. L’ospedale Versilia

ha accolto la maggioranzadelle persone che

dovevano essere curate

di FRANCESCO MEUCCI— VIAREGGIO —

UN VOLONTARIO ustio-nato, altri feriti. Due am-bulanze distrutte, altret-

tante pesantemente danneggiate;un’auto bruciata. L’area del pron-to soccorso e quella dedicata alCup inagibili. E’ pesante il bilan-cio dei danni subiti dalla CroceVerde, il cui edificio si trova a po-ca distanza dal luogo dell’esplosio-ne ed è stato investito dalle linguedi fuoco sprigionatesi dall’incen-dio di questa notte alla stazioneferroviaria. Il disastro ha colpitoal cuore una delle istituzioni piùcare ai viareggini, proprio perchéda sempre in prima linea in ognigenere di emergenza.

«IERI SERA ero a casa, ma sonostato avvisato subito e sono arriva-to nella sede della Croce Verde ap-pena pochi minuti dopo che lefiamme erano divampate — rac-conta Milziade Caprili, presiden-te dell’associazione di volontaria-to — Giusto in tempo per vedermorire carbonizzato il giovane di34 anni che era a bordo di una Ve-spa ed è stato investito dalle fiam-me».Al momento dell’incidente, all’in-terno della sede della Croce Ver-

de c’erano una decina di persone,tutti volontari — in totale attornoall’associazione ne gravitano piùdi duecento — pronti a fare il lorodovere. Molti di loro sono rimastiferiti in modo non grave, uno in-vece versa in condizioni abbastan-za preoccupanti. Si tratta di un ra-gazzo che, udito il botto, si è preci-pitato fuori per vedere cosa stavaaccadendo.«E’ stato investito dal colpo di ca-

lore e ha riportato ustioni su buo-na parte del corpo — riferisce an-cora il presidente — Per fortuna,a quanto ci hanno detto dall’ospe-dale, le sue condizioni non sonodisperate».

ALTRETTANTO drammaticaè la testimonianza del gestore delbar della Croce Verde. «Era l’oradi chiusura — racconta — e stavoper uscire dal locale. Ho sentito ilcolpo e tutti i vetri sono immedia-tamente saltati in aria. Ma la cosapiù impressionante — aggiunge— è che la violenza dell’esplosio-

ne ha smurato il portone blinda-to».

NONOSTANTE la sede lesiona-ta, i mezzi bruciati, i volontari fe-riti, la Croce Verde non si è certatirata indietro di fronte alla trage-dia. Anzi.«Nel giro di breve — spiega anco-ra Caprili — siamo riusciti adaprire la nostra sede e, nonostantele grandi difficoltà, a dar soccorsoai feriti. Grazie all’aiuto e alla col-laborazione delle Pubbliche Assi-stenze, poi, abbiamo contribuitoall’apertura del presidio di primosoccorso al commissariato. Abbia-mo lavorato tutta la notte conl’unica ambulanza rimasta illesadall’esplosione. I nostri volontarisono rientrati subito in sede e,consapevoli dell’enorme tragediache la nostra città sta vivendo, sisono prodigati per aiutare la popo-lazione. D’altronde — aggiungeancora il presidente — la forzadella nostra associazione è pro-prio questa: star vicino alle perso-ne nel momento del bisogno. Cer-to, per far questo servono energie,fatica e adesso anche tanto danaroper riparare i gravissimi danniche abbiamo subito. Ma sono cer-to — conclude Caprili — che ilbuon cuore dei viareggini e degliitaliani ci aiuteranno a superarequesto momento di grandissimadifficoltà».

BONIFICALe bombole chetrasportavano ilGpl sul «treno dellamorte» debbonoessere messe insicurezza e civorranno dei giorni.La linea tirrenicaresta chiusa

MACERIELa casa di via

Burlamacchi, tra laCroce Verde e la

concessionaria Fiat,che è andata

completamenbtedistrutta. E’

disabitatada alcuni anni

dall’inviato LAURA ALARI— VIAREGGIO —

OLLY ERA arrivataall’ospedale Versilia conla speranza nel cuore. Le

avevano detto che le sue amichelunedì sera erano uscite, era con-vinta che nel peggio-re dei casi le avreb-be trovate ferite. Ma-gari in modo legge-ro, magari si saran-no trovate nei parag-gi dell’esplosionementre rientravanoa casa, avrà pensato.Invece le due sorelle Mazzone era-no all’obitorio ed è toccato all’ami-ca d’infanzia il compito di ricono-scerle. Ilaria aveva 36 anni, lavora-va come direttrice in un hotel del-la Passeggiata, il «London». Mi-chela, due anni in meno, faceva lababy sitter e lo scorso Natale ave-va deciso di trasferirsi dalla sorel-la. Erano state proprio loro a darequel soprannome ad Olizia, l’ami-ca d’infanzia mai persa, quasiun’altra sorella. Una bella ragazzabruna, Olly, che adesso piange adirotto con il volto sfigurato daldolore.Le ultime tracce di Ilariarisalivano a lunedì pomeriggio.Aveva salutato i colleghi del «Lon-

don» poco dopo le 15, alla fine delturno. Da allora nessuno ha piùavuto notizie. Nè di lei nè di Mi-chela.

LA PALAZZINA dove vivevanoè una di quelle investite in pienodall’esplosione, al numero 20 di

via Ponchielli.Dell’appartamentorestano solo mace-rie e la proprietariache lo aveva affitta-to quattro anni fa,Linda Profili,dall’altra notte nonsi dava pace: «Ho

fatto mille telefonate, sto chieden-do aiuto a tutti quelli che conoscoe alle istituzioni ma non si riescea sapere niente di preciso». Lindavive con la madre, inferma, e conla badante della donna in via Ve-spucci: «Appena ho capito cosastava succedendo le ho lasciate incasa e mi sono precipitata cercan-do di arrivare in zona ma ormaiera impossibile, non si poteva piùpassare. Allora ho iniziato la ricer-ca per telefono di tutte le personeche conoscevo e che abitano daquelle parti. Era un problema an-che chiamare con i cellulari, l’uni-ca cosa che sono riuscita a sapereè che dopo il crollo si sentivano

voci che gridavano aiuto e qualcu-no pensa che fossero proprio quel-le delle due ragazze. Ma da stamat-tina non si sente più niente».

ANCHE I VIAREGGINI che so-no stati solo sfiorati dalla trage-dia, o per fortuna nemmeno tocca-ti, la vivono in pri-ma persona. Da lu-nedì notte si è inne-scata una catena disolidarietà che noncoinvolge solo gliaddetti ai lavori maanche dalla gentecomune. Chi può simette a disposizione per fornirealmeno qualche notizia utile ed ègrazie a questa catena che la signo-ra Linda arriva nell’agenzia im-mobiliare Bechelli, in via Buonar-roti. Una delle socie ha un paren-te che abita propprio lì, in via Pon-chielli al 20. Si chiama CeccardoBillot, ha 80 anni ed è riuscito ascappare dopo la prima esplosio-ne, in tempo per evitare di finiresotto le macerie della palazzinacrollata. Insieme a lui c’erano lamoglie e la figlia, ancora in cami-cia da notte, che confermano diaver sentito qualcuno lanciare gri-da da sotto le macerie. «Sembrava-no voci di donna» ma nessuno sa-

peva con precisione se Ilaria e Mi-chela fossero davvero in casa. An-zi, l’amica Olly racconta dai sin-ghiozzi che alcuni vicini erano si-curi di averle uscire più o menoall’ora di cena. Forse un’indicazio-ne sbagliata, o forse le ragazze so-no uscite davvero ma all’ora della

tragedia purtroppoavevano già fatto ri-torno a casa.

DI SICURO si sasoltanto che Ilaria èstata trovata ancoraa letto, morta proba-bilmente per asfis-

sia. Mentre la sorella stava riversasul pavimento e presenta ustioniin varie zone del corpo. All’ hotel«London» hanno sperato finoall’ultimo in un colpo fortunatodel destino. Ancora stamattina,nell’incertezza, una collega di Ila-ria alla reception si illudeva chedirettrice fosse fuori Viareggio:«Oggi non sarebbe comunque ve-nuta a lavorare perchè è il suogiorno libero». Poi, nel primo po-meriggio, è arrivata l’agghiaccian-te conferma dei timori che ha de-vastato di dolore parenti, amici,colleghi e la signora Linda. Impie-trita, senza parole, insieme alle ri-cerche ha fermato per un attimoanche il respiro.

ESPLOSIONELa casa

dove vivevanoè stata investitain pieno dal gas

LE VITTIMEUna delle due donnelavorava al «London»

L’altra facevala baby sitter

DISTRUTTE DUE AMBULANZE, FERITI ALCUNI VOLONTARI

Una lingua di fuocoavvolge la Croce Verde

TESTIMONEIl raccontodi MilziadeCaprili,presidentedella CroceVerdeddddd

LA PRIMA VITTIMA Il corpo senza vita delpovero Rosario Campo, l’operaio della Darsenaoriginario della Sicilia, trapiantato a Massarosa.E’ stato il primo a morire carbonizzato (Umicini)

SOLIDARIETA’Il botto e le fiammenon hanno fermato

la macchinadegli aiuti

HA ABBRACCIATO ilfiglioletto di 8 anni e si e’lanciato nel vuoto da unatettoia alta alcuni metriper sfuggire alle fiamme.Un gesto istintivo,disperato che è valso lasalvezza del figlio. Ibambino, infatti, e’rimasto quasi illesotranne un taglio alla testa.Peggio è andata all’uomoche è’ stato operatod’urgenza all’ospedaledella Versilia per untrauma toracico dovutoalla drammatica caduta.Un trauma occorsogliproprio per proteggere ilbambino nel volodall’alto. E’ una delletante, drammatiche storieche emergono dalletestimonianze successiveall’ esplosione che hacolpito al cuoreViareggio la notte scorsa.Il bambino ora e’ricoverato nel reparto dipediatria e, secondoquanto hanno affermato imedici, se la cavera’ senzaproblemi. Piu’ difficili,invece, le condizioni diun altro bambino di 8anni, con forti ustioni alvolto, ricoverato anche luinello stesso reparto delVersilia. Nello scoppio haperso un fratellino e lamadre che era statainizialmente trasferitaall’ospedale di Pisa. Madopo alcune ore la donnanon ce l’ha fatta. Semprea Pisa, nello stessoospedale, è ricoverato ingravi condizioni anche ilpadre.

Si getta nel vuotocon il figlioletto

in braccio

Ilaria e Michela, unite anche nella morteTragica fine di due sorelle. Un’amica le cerca per ore, poi il drammatico riconoscimento all’obitorio

Page 6: La Nazione Edizione Straordinaria

•• 6 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009.

Per informazioni e arretrati: www.quotidiano.net oppure 199.155.955 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 - il costo della chiamata da telefono Telecom Italia è di Euro 0,1188 al minuto Iva inclusa. Ulteriori informazioni sugli elenchi telefonici. Per le chiamate da altri operatori i prezzi sono forniti dall’operatore utilizzato) - e-mail: [email protected]

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Page 7: La Nazione Edizione Straordinaria

••LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009 7PRIMOPIANO.

SCENARIOUn drammaticoscorciodi via Ponchiellidistruttadall’esplosione.Nella foto piccolaalcuni sfollati

PIANTOLe lacrime deisuperstiti. Qualcuno,come Ayad Ibtissam(al centro) ha perso lasorellina e il fratello di17 anni, mentre lamadre è gravissima

di DIEGO CASALI

ITELEFONI cellulari chesquillano a vuoto. La linea in-terrotta o la segreteria telefoni-

ca che entra in automatico. Lasperanza appesa a una voce che,però, non si materializza. «Da ierisera e per tutta la mattinata stoprovando a contattare i miei ami-ci free bikers Andrea e Luisa — di-ce tra le lacrime Donatella Raffael-li — ma il telefonino tace. Abita-vano proprio in via Ponchielli,nell’epicentro di quella che unatragedia immane. Non so più co-sa pensare, sono distrutta. Ho vi-sto da lontano la loro casa: è uncumulo di macerie. E loro, conmolta probabilità, si trovano anco-

ra lì sotto. Sono dati per dispersi.E questo, da un certo punto di vi-sta, ci consente ancora di sperare.A quell’ora solitamente portano apasseggio il cane. Magari si fosse-ro salvati grazie al loro... Filippo».Pensieri in libertà e desideri ag-grappati al flebile filo di una spe-ranza che va via viaassottigliandosiall’esterno dell’ac-cettazione del pron-to soccorsodell’Ospedale Uni-co della Versilia.

UNA FOLLA dimessa di parentie amici dei feriti si accalca intor-no ai medici per avere le ultime in-

formazioni utili. Una ve-ra e propria unità di crisicon tanto di psicologi èstata allestita per venireincontro all’esigenza diconforto e sostegno psico-logico di chi ha perso casae affetti nell’esplosione.Ayad Ibtissam è l’unicasuperstite di una famigliadi origini islamiche di viaPonchielli e che è statapraticamente sterminata.«Mia madre sta morendo,è in condizioni disperate— spiega con un filo divoce la ragazza — la miasorellina di tre anni e miofratello di 17 sono morti.Di mio padre non ho noti-zie, so solo che è ricovera-to all’ospedale di Massa

ma non ho idea delle sue condizio-ni. Cos’è successo? E’ successoche prima abbiamo sentitodell’odore di gas e poi le esplosio-ni, una dietro l’altra. Io mi sonosalvata perché sono riuscita a fug-gire, ma adesso la mia famiglianon c’è più». «Sono stati quattro i

boati — raccontaGabriele Pellicci—. Abito a circa800 metri in linead’aria e stavo pren-dendo sonno quan-do ho sentito comeun terremoto. Le fi-

nestre hanno iniziato a vibrare el’istinto mi ha fatto precipitare instrada. Ho visto il cielo tutto colo-rato di rosso e illuminato quasi agiorno. Una scena apocalittica».

«ALL’INIZIO ho pensato si trat-tasse di un attentato, perché unaserie di esplosioni così potentidavvero non le avevo mai senti-te». Così Maurizio Bertuccelli, re-sidente in via di Montramito.«Stavo dormendo quando ho udi-to i boati — afferma —. Mi sonoalzato dal letto e ho visto mio pa-dre sconvolto. Entrambi siamoscesi in strada e abbiamo vistouna luce accecante. A quel puntosono salito in auto e mi sono reca-to sul luogo della tragedia. Quan-do sono arrivato ho visto la palaz-zina (poi crollata) invasa dallefiamme e molte persone che scap-pavano all’impazzata. Sembravadi essere in un film dell’orrore».

«La mia famiglia non c’è più»Tra i disperati di via Ponchielli arrivano anche gli psicologi

LE MACERIE«Non trovoi miei amici

Abitavano proprioin quella palazzina»

NOTTE d’inferno anche per chi è scampato alla trage-dia. Drammatiche le testimonianze degli sfollati di viaPonchielli. Famiglie che hanno dovuto abbandonarele abitazioni e cercare riparo altrove. «Al momentodell’esplosione ero in bicicletta con mia moglie e i no-stri cani, ed è proprio grazie a loro, e al classico girettoserale — dice tra le lacrime Riccardo Lucatelli — seposso raccontare la nostra storia. Abbiamo visto la casabruciare e tutti i vicini e gli amici correre in strada. Al-cuni purtroppo non li abbiamo più visti. Poi è arrivatoil crollo della palazzina che ha investito il negozio diparrucche di mia moglie. Abbiamo perso tutto». Im-provvisamente una telefonata: «Hanno appena traspor-

tato mio cognato a Milano — continua — dove è giàstata trasferita anche la moglie, che è in condizioni cri-tiche, con gravi ustioni alle gambe». Roberta Marcelli,seduta accanto al marito nel campo adibito per l’emer-genza dalla protezione civile, racconta: «Abito in unapalazzina di sei appartamenti investita dalle fiamme,ma fortunatamente ha retto all’urto. Ero sola con miafiglia che ha avvertito gli amici e li ha guidati nel corti-le esterno. Ci hanno raggiunto e grazie a loro siamouscite e scappate. La casa di fronte si è sbriciolata. Lì,ormai da anni, abitava una famiglia di extracomunita-ri, di loro non sappiamo più niente, temo che non sia-no riusciti a uscire». M.D.C.

LE TESTIMONIANZE LA DISPERAZIONE DI CHI, SEPPUR VIVO, HA PERSO IL TETTO

«La casa in fumo, ora siamo degli sfollati»

Page 8: La Nazione Edizione Straordinaria

•• 8 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009PRIMOPIANO.

1 2 3 4

PRIME LUCI SULLA TRAGEDIA1- La cisterna rovesciata che ha provocato la strage2 - Soccorsi ai sopravvissuti nelle case pericolanti3 - Anche decine di auto sono state distrutte4 - Si scava fra le macerie degli edifici rasi al suolo dall’esplosione5 - Vigili del fuoco con le mascherine fra i detriti di una città in pezzi6 - L’arrivo di Guido Bertolaso con lo staff della Protezione civile7 - Il sopralluogo di Bertolaso in uno dei luoghi dove ci sono state vittime8 - Uno dei volontari della Croce rossa alla ricerca di feriti9 - I carabinieri fra le case annerite dalle fiamme10 - Il salvataggio di un gatto ferito

5 6

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••LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009 9PRIMOPIANO.

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PRIME LUCI SULLA TRAGEDIA1- La cisterna rovesciata che ha provocato la strage2 - Soccorsi ai sopravvissuti nelle case pericolanti3 - Anche decine di auto sono state distrutte4 - Si scava fra le macerie degli edifici rasi al suolo dall’esplosione5 - Vigili del fuoco con le mascherine fra i detriti di una città in pezzi6 - L’arrivo di Guido Bertolaso con lo staff della Protezione civile7 - Il sopralluogo di Bertolaso in uno dei luoghi dove ci sono state vittime8 - Uno dei volontari della Croce rossa alla ricerca di feriti9 - I carabinieri fra le case annerite dalle fiamme10 - Il salvataggio di un gatto ferito

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•• 10 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009PRIMOPIANO.

Centinaia e centinaiale persone sconvolteche nella notte hannodovuto abbandonarele loro case nella zonadella stazione perché

ritenute ancora a rischioper i danni alle strutture

o per il pericolodi nuove esplosioni

di MARZIO PELU’

— PISA —

«LA COSA che ci fa piùsoffrire in questo mo-mento è non poter star-

le vicino, abbracciarla. Non pos-siamo nemmeno vederla e non cidicono come sta. E’un incubo». A parla-re, nel cortile davan-ti al Centro GrandiUstioni di Cisanelloa Pisa è la sorella diuna delle sei perso-ne (erano sette, mauna è deceduta all’al-ba) ricoverate da stanotte nei dueospedali della città della Torre.«Mia sorella era a Viareggio percaso, ieri sera: noi infatti abitia-mo a Massa — ci racconta la don-na — e abbiamo saputo solo all’al-ba che le era successo qualcosa. Cihanno detto che era qui e ci siamoprecipitati. Abbiamo paura, per-ché non sappiamo nulla». Accan-to a lei ci sono il marito e il figliodella donna ricoverata, una 45en-ne massese. Non hanno nemme-no la forza per parlare. Solo la so-rella riesce a dire qualche parola.«Si trovava proprio nei pressi del

luogo dell’incidente: una verasfortuna. Adesso speriamo che cela faccia...».Poco più lontano, un altro grup-petto di persone. Alcuni di loro so-no arrivati nella notte, subito do-po l’esplosione alla stazione diViareggio. «Là dentro c’è mia fi-

glia, cosa vuole chele dica?» ci dice ilpadre di un’altradonna ricoverata,trattenendo a sten-to le lacrime. Nes-suno ha voglia diparlare anche per-ché nessuno ha

idea di come stiano i familiari ri-coverati. «Non possiamo direniente — spiega un medico —perché, in una simile situazione,non possiamo creare false speran-ze né gettare nella disperazione in-tere famiglie: l’ustione spesso tra-disce le reali condizioni del pa-ziente. Dobbiamo aspettare, ci di-spiace per i familiari ma non pos-siamo fare altro».

«CI HANNO DETTO che do-vremo aspettare cinque giorni —prosegue la sorella della 45ennemassese ricoverata — prima di ve-

derla e di sapere come sta: questaattesa ci sfinisce, è una cosa terri-bile».

QUELLO che la direzionedell’Azienda ospedaliero-univer-sitaria di Pisa ha dichiarato uffi-cialmente, al momento in cui scri-viamo, è che i pa-zienti giunti a Pisada Viareggio nellanotte sono sette:quattro donne e unuomo nel CentroGrandi Ustioni diCisanello, un altrouomo nel repartodi Anestesia e rianimazione delDipartimento di emergenza-ur-genza dell’ospedale Santa Chiaradove, all’alba di stamani, è dece-duta la settima ustionata arrivatanella notte, una paziente 32enneche era giunta in ospedale in con-dizioni disperate.Era madre di due bambini: uno èmorto, l’altro è ricoverato conustioni al volto in pediatria a Via-reggio. Il marito invece è ricovera-to a Pisa. Per i sei pazienti rima-sti, di età compresa fra i 16 e di 45anni, la prognosi è comunque as-solutamente riservata: hanno

ustioni profonde sulla superficiecorporea, in una percentuale va-riabile fra il 50% e il 100% e dannia carico dell’apparato respiratorioper inalazione di sostanze tossi-che. Alcuni presentano, inoltre,lesioni da scoppio agli organi in-terni. E il rischio per la sopravvi-

venza è elevato.Via via che passanole ore e si avvicina ilprimo pomeriggio,arrivano semprepiù persone nel cor-tile di fronte al Cen-tro Grandi Ustionidi Cisanello. Sono

parenti e amici delle persone chestanno lottando contro la morte,assistiti in ogni istante dai medicie dagli infermieri dello stabili-mento ospedaliero.

«LA MACCHINA si è subitomessa in moto anche qui a Pisa,subito dopo l’incidente di Viareg-gio — ci spiega il dottor AndreaFerrari della direzione medica dipresidio dell’Aoup — . Tutto hafunzionato alla perfezione e sia-mo stati in grado di accogliere im-mediatamente i sette pazienti in-viatici da Viareggio».

— FIRENZE —

«STA MALE, molto male. Haustioni del terzo grado sul 90 percento del corpicino. È in condizio-ni gravissime e in imminentissi-mo pericolo di vita». Non usanomezze parole i medici dell’ospeda-le pediatrico Meyer di Firenze. Ilpiccolo di quasi due anni e mezzoarrivato dal ‘Versilia’ di Camaiorenella notte è in situazione dispera-ta. Ha ustioni dappertutto, voltoincluso, e a livelli gravissimi. Lostaff che l’ha preso in cura sa pocodi lui, neanche di preciso l’età. Sasoltanto che va salvato.Il piccolo è arrivato al Meyer alletre di notte. Con lui ci sono dei pa-renti lontani, forse dei biscugini.All’ospedale fiorentino non si sacosa sia successo alla sua mammae al suo fratellino. Le voci che cir-colano nei corridoi del pediatricoad alta specializzazione fiorenti-no sono pessimiste, ma nessunovuole parlare della sorte dei suoiparenti. Ora a interessare i medicidel Meyer è solo lui, questo picci-no. Ad attenderlo c’era l’equipead alta specializzazione del Trau-ma center, un team di specialistiche dopo una lunga formazione èin grado di gestire tutte le emer-genze pediatriche. E’ un ‘E. R.’all’italiana, ma con formazionetutta americana, grazie alla colla-borazione con le università Usa,unico esempio del genere in tutta

Italia per un ospedale pediatrico,che ha cominciato a lavorare a pie-no ritmo poche settimane fa, pro-prio poco tempo prima della trage-dia di Viareggio.

IL BIMBO è stato preso in curadallo staff composto da medici einfermieri specializzati nell’emer-genza grave e dai migliori speciali-sti del Meyer in chirurgia, ortope-dia, neurochirurgia, cardiologia,

rianimazione.Appena arrivato e constatata lagravità delle sue condizioni, il pic-colo è stato stabilizzato al Traumacenter. Poi è stato trasferito in chi-rurgia al Centro ustioni delMeyer, anche questo creato in sti-le americano, ma già attivo dal1954 fondato dal dottor GiovanniAndrea Grisolia, unico (insieme asoli due altri esempi al Sant’Euge-nio di Roma e al Santo Bono diNapoli) centro specializzato ingravi ustioni pediatriche in Italia.Qui gli specialisti Enrico Pinzau-ti e Simone Pancani, del Diparti-mento di chirurgia diretto dal dot-tor Antonio Messineo, hanno pra-

ticato subito una Tac total body.«Non ha lesioni interne — spiegail dottor Pancani — né traumi daschiacciamento. Ma le ustioni sulcorpo sono molto gravi ed estese».Alle 6 di stamani lo hanno porta-to in sala operatoria.«Aree ustionate così profonde —dice ancora Pancani — creanouna specie di corazza che impedi-sce la circolazione del sangue e inormali movimenti respiratoridella gabbia toracica. Abbiamodovuto fare alcune incisioni perdecomprimere queste zone e per-mettere al sangue e alla respirazio-ne di tornare regolari, seppure ilpiccolo debba restare attaccato auna macchina per poter respira-re».

ORA il bambino si trova nel re-parto di rianimazione diretto daldottor Lorenzo Mirabile: la pro-gnosi è strettamente riservata.Nelle prossime ore i medici do-vranno verificare se le ustioni han-no danneggiato o stanno per dan-neggiare gli organi interni per-ché, spiega ancora Pancani, «ustio-ni del genere coinvolgono tuttol’organismo».Non resta che aspettare e teneresotto controllo il piccolo viareggi-no. Un bambino di cui nessuno saniente, né come è rimasto coinvol-to nella tragedia, né cosa sia acca-duto alla sua famiglia. Niente.

Manuela Plastina

Le tende allestitedalla protezionecivile in piazzadel Comunedi Viareggioper accoglierei tanti sfollatinella nottedalle casedanneggiate

Alcune donnemedicate fuori

delle tende, dove medicie infermieri

hanno prestatole prime cure

alle persone feritepiù leggermente

dalla devastazione

UNO DEI BAMBINI RICOVERATO A FIRENZE. FORSE NON HA PIU’ FAMIGLIA

Due anni, in fin di vitaAl Meyer si tenta il miracolo

VITTIMAAl Santa Chiara

è decedutauna madredi 32 anni

MEDICI«Non possiamo

dare false illusioni:le ustioni tradisconola situazione reale»

ATTESALo sgomentosui volti dei parenti:davanti all’ospedaleCisanello di Pisasi attendononotizie sullo statodei ricoverati

PAURAVolti angosciati tra la genteospitata nella tendopoliallestita dopo l’esplosione:il primo ricovero per gli sfollatie per i feriti più leggeri

SOCCORSO Il piccolo di due anni e mezzo è stato trasportato a Firenze con l’elisoccorso

BOLLETTINO«Ustioni di terzo grado

sul 90 per cento del corpoAbbiamo dovuto incidereper aiutarlo a respirare»

Sgomento e speranza tra i parenti in attesaAgli ospedali di Pisa sei ricoverati in condizioni molto gravi. «Ma qui nessuno ci dice niente»

Page 11: La Nazione Edizione Straordinaria

••LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009 11PRIMOPIANO.

Centinaia e centinaiale persone sconvolteche nella notte hannodovuto abbandonarele loro case nella zonadella stazione perché

ritenute ancora a rischioper i danni alle strutture

o per il pericolodi nuove esplosioni

di MARZIO PELU’

— PISA —

«LA COSA che ci fa piùsoffrire in questo mo-mento è non poter star-

le vicino, abbracciarla. Non pos-siamo nemmeno vederla e non cidicono come sta. E’un incubo». A parla-re, nel cortile davan-ti al Centro GrandiUstioni di Cisanelloa Pisa è la sorella diuna delle sei perso-ne (erano sette, mauna è deceduta all’al-ba) ricoverate da stanotte nei dueospedali della città della Torre.«Mia sorella era a Viareggio percaso, ieri sera: noi infatti abitia-mo a Massa — ci racconta la don-na — e abbiamo saputo solo all’al-ba che le era successo qualcosa. Cihanno detto che era qui e ci siamoprecipitati. Abbiamo paura, per-ché non sappiamo nulla». Accan-to a lei ci sono il marito e il figliodella donna ricoverata, una 45en-ne massese. Non hanno nemme-no la forza per parlare. Solo la so-rella riesce a dire qualche parola.«Si trovava proprio nei pressi del

luogo dell’incidente: una verasfortuna. Adesso speriamo che cela faccia...».Poco più lontano, un altro grup-petto di persone. Alcuni di loro so-no arrivati nella notte, subito do-po l’esplosione alla stazione diViareggio. «Là dentro c’è mia fi-

glia, cosa vuole chele dica?» ci dice ilpadre di un’altradonna ricoverata,trattenendo a sten-to le lacrime. Nes-suno ha voglia diparlare anche per-ché nessuno ha

idea di come stiano i familiari ri-coverati. «Non possiamo direniente — spiega un medico —perché, in una simile situazione,non possiamo creare false speran-ze né gettare nella disperazione in-tere famiglie: l’ustione spesso tra-disce le reali condizioni del pa-ziente. Dobbiamo aspettare, ci di-spiace per i familiari ma non pos-siamo fare altro».

«CI HANNO DETTO che do-vremo aspettare cinque giorni —prosegue la sorella della 45ennemassese ricoverata — prima di ve-

derla e di sapere come sta: questaattesa ci sfinisce, è una cosa terri-bile».

QUELLO che la direzionedell’Azienda ospedaliero-univer-sitaria di Pisa ha dichiarato uffi-cialmente, al momento in cui scri-viamo, è che i pa-zienti giunti a Pisada Viareggio nellanotte sono sette:quattro donne e unuomo nel CentroGrandi Ustioni diCisanello, un altrouomo nel repartodi Anestesia e rianimazione delDipartimento di emergenza-ur-genza dell’ospedale Santa Chiaradove, all’alba di stamani, è dece-duta la settima ustionata arrivatanella notte, una paziente 32enneche era giunta in ospedale in con-dizioni disperate.Era madre di due bambini: uno èmorto, l’altro è ricoverato conustioni al volto in pediatria a Via-reggio. Il marito invece è ricovera-to a Pisa. Per i sei pazienti rima-sti, di età compresa fra i 16 e di 45anni, la prognosi è comunque as-solutamente riservata: hanno

ustioni profonde sulla superficiecorporea, in una percentuale va-riabile fra il 50% e il 100% e dannia carico dell’apparato respiratorioper inalazione di sostanze tossi-che. Alcuni presentano, inoltre,lesioni da scoppio agli organi in-terni. E il rischio per la sopravvi-

venza è elevato.Via via che passanole ore e si avvicina ilprimo pomeriggio,arrivano semprepiù persone nel cor-tile di fronte al Cen-tro Grandi Ustionidi Cisanello. Sono

parenti e amici delle persone chestanno lottando contro la morte,assistiti in ogni istante dai medicie dagli infermieri dello stabili-mento ospedaliero.

«LA MACCHINA si è subitomessa in moto anche qui a Pisa,subito dopo l’incidente di Viareg-gio — ci spiega il dottor AndreaFerrari della direzione medica dipresidio dell’Aoup — . Tutto hafunzionato alla perfezione e sia-mo stati in grado di accogliere im-mediatamente i sette pazienti in-viatici da Viareggio».

— FIRENZE —

«STA MALE, molto male. Haustioni del terzo grado sul 90 percento del corpicino. È in condizio-ni gravissime e in imminentissi-mo pericolo di vita». Non usanomezze parole i medici dell’ospeda-le pediatrico Meyer di Firenze. Ilpiccolo di quasi due anni e mezzoarrivato dal ‘Versilia’ di Camaiorenella notte è in situazione dispera-ta. Ha ustioni dappertutto, voltoincluso, e a livelli gravissimi. Lostaff che l’ha preso in cura sa pocodi lui, neanche di preciso l’età. Sasoltanto che va salvato.Il piccolo è arrivato al Meyer alletre di notte. Con lui ci sono dei pa-renti lontani, forse dei biscugini.All’ospedale fiorentino non si sacosa sia successo alla sua mammae al suo fratellino. Le voci che cir-colano nei corridoi del pediatricoad alta specializzazione fiorenti-no sono pessimiste, ma nessunovuole parlare della sorte dei suoiparenti. Ora a interessare i medicidel Meyer è solo lui, questo picci-no. Ad attenderlo c’era l’equipead alta specializzazione del Trau-ma center, un team di specialistiche dopo una lunga formazione èin grado di gestire tutte le emer-genze pediatriche. E’ un ‘E. R.’all’italiana, ma con formazionetutta americana, grazie alla colla-borazione con le università Usa,unico esempio del genere in tutta

Italia per un ospedale pediatrico,che ha cominciato a lavorare a pie-no ritmo poche settimane fa, pro-prio poco tempo prima della trage-dia di Viareggio.

IL BIMBO è stato preso in curadallo staff composto da medici einfermieri specializzati nell’emer-genza grave e dai migliori speciali-sti del Meyer in chirurgia, ortope-dia, neurochirurgia, cardiologia,

rianimazione.Appena arrivato e constatata lagravità delle sue condizioni, il pic-colo è stato stabilizzato al Traumacenter. Poi è stato trasferito in chi-rurgia al Centro ustioni delMeyer, anche questo creato in sti-le americano, ma già attivo dal1954 fondato dal dottor GiovanniAndrea Grisolia, unico (insieme asoli due altri esempi al Sant’Euge-nio di Roma e al Santo Bono diNapoli) centro specializzato ingravi ustioni pediatriche in Italia.Qui gli specialisti Enrico Pinzau-ti e Simone Pancani, del Diparti-mento di chirurgia diretto dal dot-tor Antonio Messineo, hanno pra-

ticato subito una Tac total body.«Non ha lesioni interne — spiegail dottor Pancani — né traumi daschiacciamento. Ma le ustioni sulcorpo sono molto gravi ed estese».Alle 6 di stamani lo hanno porta-to in sala operatoria.«Aree ustionate così profonde —dice ancora Pancani — creanouna specie di corazza che impedi-sce la circolazione del sangue e inormali movimenti respiratoridella gabbia toracica. Abbiamodovuto fare alcune incisioni perdecomprimere queste zone e per-mettere al sangue e alla respirazio-ne di tornare regolari, seppure ilpiccolo debba restare attaccato auna macchina per poter respira-re».

ORA il bambino si trova nel re-parto di rianimazione diretto daldottor Lorenzo Mirabile: la pro-gnosi è strettamente riservata.Nelle prossime ore i medici do-vranno verificare se le ustioni han-no danneggiato o stanno per dan-neggiare gli organi interni per-ché, spiega ancora Pancani, «ustio-ni del genere coinvolgono tuttol’organismo».Non resta che aspettare e teneresotto controllo il piccolo viareggi-no. Un bambino di cui nessuno saniente, né come è rimasto coinvol-to nella tragedia, né cosa sia acca-duto alla sua famiglia. Niente.

Manuela Plastina

Le tende allestitedalla protezionecivile in piazzadel Comunedi Viareggioper accoglierei tanti sfollatinella nottedalle casedanneggiate

Alcune donnemedicate fuori

delle tende, dove medicie infermieri

hanno prestatole prime cure

alle persone feritepiù leggermente

dalla devastazione

UNO DEI BAMBINI RICOVERATO A FIRENZE. FORSE NON HA PIU’ FAMIGLIA

Due anni, in fin di vitaAl Meyer si tenta il miracolo

VITTIMAAl Santa Chiara

è decedutauna madredi 32 anni

MEDICI«Non possiamo

dare false illusioni:le ustioni tradisconola situazione reale»

ATTESALo sgomentosui volti dei parenti:davanti all’ospedaleCisanello di Pisasi attendononotizie sullo statodei ricoverati

PAURAVolti angosciati tra la genteospitata nella tendopoliallestita dopo l’esplosione:il primo ricovero per gli sfollatie per i feriti più leggeri

SOCCORSO Il piccolo di due anni e mezzo è stato trasportato a Firenze con l’elisoccorso

BOLLETTINO«Ustioni di terzo grado

sul 90 per cento del corpoAbbiamo dovuto incidereper aiutarlo a respirare»

Sgomento e speranza tra i parenti in attesaAgli ospedali di Pisa sei ricoverati in condizioni molto gravi. «Ma qui nessuno ci dice niente»

Page 12: La Nazione Edizione Straordinaria

•• 12 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009PRIMOPIANO.

Nella zona del disastrooperano squadre dellaprotezione civile con icani, nella speranza ditrovare in vita qualcunodei dispersi. Con ilpassare delle ore ilbilancio rischia di farsisempre più pesante

«PROFONDAMENTEcolpito dal catastroficoincidente», il Capo del-

lo Stato ha telefonato al sindacodi Viareggio per esprimergli i sen-timenti di partecipazione «al dolo-re di tante famiglie colpite e di vi-cinanza all’intera cittadinanza».Il Quirinale ha fatto sapere che ilpresidente Napolita-no è costantementeinformato dal prefet-to di Lucca Carme-lo Aronica e seguel’opera di soccorso.Da Napoli, dove par-tecipava in mattina-ta all’assemblea del-la Confindustria partenopea il pre-mier Silvio Berlusconi ha fatto sa-pere che sarebbe partito subito do-po per Viareggio «per prendere inmano la situazione». Al terminedi una delle telefonate con il capodella protezione civile Guido Ber-tolaso, Berlusconi ha parlato di«incidente grave, anche sconvol-gente per come si è palesato».Da Viareggio il ministro dell’In-terno Roberto Maroni, dopo unbriefing al Comune, presenti Ber-tolaso, il sindaco, il presidente del-la Regione e autorità locali, ha pre-cisato che sono state aperte due in-

chieste, una della magistratura el’altra del ministero delle infra-strutture. «Non facciamo ipotesinon essendoci ancora un accerta-mento tecnico — ha precisato —ma dobbiamo capire se si è tratta-to di una lacuna tecnica delle nor-me che regolano il trasporto peri-coloso nell’Unione europea, oppu-

re se vi sia statauna mancanza nelrispetto di tali nor-me». Insomma,questa è la tesi diMaroni, «se ci sonodelle norme il ri-spetto delle qualinon ha garantito la

sicurezza provocando un simileincidente, allora o sono inadegua-te e quindi chiederemo alla Ue dimodificarle per renderle più effi-cienti, o non sono state rispettatee allora dovrà risponderne chi haprovocato il disastro».A livello europeo il presidente del-la Commissione Josè Manuel Bar-roso esprime «profonda tristezzae cordoglio e le più sentite condo-glianze a nome personale e dellaCommissione europea». Si asso-cia il vice presidente e commissa-rio responsabile dei trasporti An-tonio Tajani dal quale arriva una

sottolineatura: nella Ue le regoleper la sicurezza nel trasporto fer-roviario «sono già abbastanza se-vere», ma «per quanto riguarda leverifiche si dovrà comimciare avalutare il chilometraggio, piutto-sto che il tempo intercorrente traun controllo e l’altro». Poi una se-conda sottolineatura da parte diTajani: «Con la libe-ralizzazione dobbia-mo lavorare perchéi livelli di sicurezzasiano sempre altissi-mi», il che pone an-che la necessità di al-zare gli «standarddi sicurezza».Nel pomeriggio è previsto l’arrivoa Viareggio anche dei ministri al-le Infrastrutture Altero Matteoli eal Lavoro Maurizio Sacconi. Mat-teoli stava rientrando in Italia do-po un viaggio ufficiale in Ve-nezuela e invece di atterrare a Ro-ma ha deciso di proseguire fino aPisa per poi raggiungere diretta-mente Viareggio. Sacconi, impe-gnato in mattinata a Firenze perl’assemblea della Confindustriafiorentina, ha fatto un breve com-mento prima di partire: «Purtrop-po dovremo interrogarci sulle ra-gioni di ciò che è accaduto. Non

soltanto su quelle prossime ma an-che su quelle che, in termini piùremoti, costituiscono la spiegazio-ne di una cosa peraltro assurda».Poi un’aggiunta: «La sicurezza èun bene prezioso al quale dovre-mo nella nuova dimensione chequesta grande crisi sollecita pre-stare un’attenzione altrettanto pri-

maria».Da parte delle Fer-rovie una certezza(«in base alle primeevidenze i macchi-nisti non hannocommesso errori»)come ha spiegatol’amministratore

delegato Mauro Moretti, presentea Viareggio, che ha poi tenuto a fa-re notare che «questi vagoni ap-partenenti a società internaziona-li rispondono a norme di traspor-to dell’Unione europea edell’Onu». Nello specifico i quat-tordici carri del convoglio hannoimmatricolazioni delle ferrovie te-desche e polache e il primo appar-tiene ad una società viennese. Mo-retti ha parlato di «probabile cedi-mento strutturale nel primo car-ro: si è spezzato l’asse», precisan-do che i controlli sull’asse sono«obbligatori per le società poprie-tarie».

E’ SUBITO scontro duro a livel-lo politico con Italia dei Valori,Rifondazione e Verdi che metto-no sotto tiro governo e Ferrovie,accusate di trascurare il problemadella sicurezza, e con il Pdl che faquadrato attorno al ministro Alte-ro Matteoli (i Verdi hanno chie-sto le sue dimissioni) e all’ammi-nistratore delegato delle FerrovieMauro Moretti. Il senso di quan-to è accaduto a Viareggio vieneriassunto così da Emma Marcega-glia, presidente di Confindustria,impegnata a Firenze nell’assem-blea degli industriali locali: «E’una tragedia enorme: non è possi-bile che succedano cose di questotipo in un Paese civile. Bisogna ca-pire cosa abbiamo davanti ma que-ste cose non devono succedere».Dal sindacato arriva il commentodel segretario generale della CgilGuglielmo Epifani che parla di«tragedia enorme» e pur invitan-do «ad aspettare di capire le cau-se», apre il fronte delle responsabi-lità: «I primi riscontri darebberoragione dei tanti allarmi lanciatiin questi mesi dai sindacati su cuil’azienda aveva reagito, sbaglian-do, perché nelle Ferrovie c’è unuso di materiali troppo vecchi».Va giù molto duro Paolo Ferrero,segretario di Rifondazione: «Ri-tengo necessario denunciare co-me tragedie come queste siano lar-gamente annunciate dalla scarsità

di attenzionre e manutenzioneche caratterizza l’attuale gestionedelle Ferrovie. Tutte le risorsevengono assorbite dalla vetrinadell’Alta velocità e mancano le ri-sorse per l’ordinaria manutenzio-ne».Una contestazione pesante, nonl’unica, che spinge il presidentedella commisione trasporti dellaCamera Mario Valducci, del Pdl,a replicare a stretto giro di posta.

Valducci parla di critiche faziosee di opposizione non costruttiva,poi sostiene che «lo stato della si-curezza delle ferrovie italiane èmolto positivo, è a un livello tra ipiù alti d’Europa». Poi definisce«veramente fazioso che una partedella sinistra radicale e una partedel sindacalismo stia già condan-nando i vertici delle Ferrovie del-lo Stato e stia già condanando l’al-ta velocità». Da parte sua FabrizioCicchitto, capo gruppo del centrodestra alla Camera, definisce«inopportune» le polemiche, pursostenendo la necessità di una «se-ria riflessione su quanto è accadu-to per evitare in futuro incidentidi questa gravità».

Ill Pd ha una posizione più cautarispetto agli altri partito dell’oppo-sizione: «E’ imprescindibile capi-re cosa è successo — sotolinea Er-mete Realacci, responsabiledell’Ambiente — ed interveniresia sul fronte della prevenzione edei controlli, anche sui treni cheprovengono dall’estero, sia conun ripensamento ai tagli di fondisulle ferrovie e sulla sicurezza, in-cluso il ridimensionamento alle ri-sorse per il corpo dei vigili del fuo-co». L’Italia dei Valori accusa in-vece le Ferrovie, parla di «inciden-ti e disservizi preoccupanti, certa-mente sottovalutati» e con il capo-gruppo nella Commissione tra-sporti del Senato Giampiero DeToni lancia un segnale preciso:«Se la sicurezza non è pienamentegarantita, chiediamo che i respon-sabili ne traggano le naturali con-clusioni: chi ha sbagliato vada acasa, a cominciare dai livelli piùalti».Duri anche i commenti di due or-ganizzazioni dei consumatori:Adusbef e Federconsumatori:«Berlusconi e Moretti hannoscommesso tutto sull’alta velocitàe da questo investimento si aspet-tano solo prestigio e un ritorno diimmagimne che possa far dimen-ticare la situazione drammaticain cui versa il sistema ferrovia-rio». Sull’incidente domani il mi-nistro Matteoli riferirà allaCamerà.

NAPOLITANOIl Capo dello Stato

è in continuocollegamento

col prefetto Aronica

I FERROVIERI toscani si fermeranno domani, dalle 11 alle 12, a livelloregionale e in riferimento anche agli altri incidenti accaduti in questigiorni nel pratese avvertono che «non possono e non devono essere con-siderati una fatale coincidenza, ma esigono una rigorosa attenzione sullasicurezza e sulla mautenzione del materiale rotabile». Da parte sua il pre-sidente della commissione trasporti del consiglio regionale ErasmoD’Angelis ha fatto sapere da Viareggio (dove ci sono, fra gli altri, il presi-dente della giunta Claudio Martini e quello del consiglio Riccardo Nen-cini) che intende convocare per un’audizione urgente l’amministratoredelegato delle Ferrovie, Moretti.Il disastro di Viareggio è stato preceduto da due incidenti avvenuti sem-pre in Toscana. Il 6 giugno nella galleria Val di Sambro, tra Bologna eFirenze, un cavo della linea elettrica aerea si stacca e colpisce il locomo-tore di un Intercity proveniente da Milano. le schegge feriscono legger-mente al volto un macchinista. L’Intercity riesce ad uscire dal tunnel ead arrivare alla stazione di Vernio (Prato) mentre un altro treno restabloccato per due ore in galleria. Pesanti ripercussioni su tutto il traffico.Il 27 giugno due vagoni di un treno merci deragliano a Vaiano, semprenel pratese, urtando un Regionale, senza conseguenze per i viaggiatori.Uno dei vagoni del merci era una cisterna piena di acido fluoridrico. Peralcune ore l’Italia ferroviaria è spezzata in due, vengono istituiti servizisostitutivi con autobus ma il disagio è pesante e le proteste sono forti.

Il presidenteGiorgio Napolitano,il premier SilvioBerlusconil’amministratoredelegato delleFerrovie, MauroMoretti

La solidarietà è stataimmediata, in tantihanno partecipatoall’assistenza agli sfollatiUn centro operativodi coordinamento è statoorganizzatonel commissariatodi polizia

MARONIIl ministro

dell’Interno«Rivedere le norme

Europee sui trasporti»

I SINDACATI NELL’ULTIMO MESE ALTRI DUE INCIDENTI

Domani un’ora di sciopero

DURE ACCUSE DELL’OPPOSIZIONE AL GOVERNO

E’ subito scontro politicoIl Pdl difende Moretti

DISPERAZIONEDue vigili del fuocoriprendono fiato dopouna notte di intensolavoro. Uno di loro,ripensando alle scenecui ha assistito, simette le mani neicapelli, mentre ilcollega rivede davantia sé le immaginiapocalitticheprovocate dallaterribile esplosione

LE REAZIONIRealacci (Pd): «Occorre

investire sulla prevenzione»Il ministro Matteoli

riferirà domani alla Camera

«Gestirò personalmente questa tragedia»Il premier Berlusconi ha lasciato Napoli per raggiungere Viareggio nel pomeriggio

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••LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009 13PRIMOPIANO.

Nella zona del disastrooperano squadre dellaprotezione civile con icani, nella speranza ditrovare in vita qualcunodei dispersi. Con ilpassare delle ore ilbilancio rischia di farsisempre più pesante

«PROFONDAMENTEcolpito dal catastroficoincidente», il Capo del-

lo Stato ha telefonato al sindacodi Viareggio per esprimergli i sen-timenti di partecipazione «al dolo-re di tante famiglie colpite e di vi-cinanza all’intera cittadinanza».Il Quirinale ha fatto sapere che ilpresidente Napolita-no è costantementeinformato dal prefet-to di Lucca Carme-lo Aronica e seguel’opera di soccorso.Da Napoli, dove par-tecipava in mattina-ta all’assemblea del-la Confindustria partenopea il pre-mier Silvio Berlusconi ha fatto sa-pere che sarebbe partito subito do-po per Viareggio «per prendere inmano la situazione». Al terminedi una delle telefonate con il capodella protezione civile Guido Ber-tolaso, Berlusconi ha parlato di«incidente grave, anche sconvol-gente per come si è palesato».Da Viareggio il ministro dell’In-terno Roberto Maroni, dopo unbriefing al Comune, presenti Ber-tolaso, il sindaco, il presidente del-la Regione e autorità locali, ha pre-cisato che sono state aperte due in-

chieste, una della magistratura el’altra del ministero delle infra-strutture. «Non facciamo ipotesinon essendoci ancora un accerta-mento tecnico — ha precisato —ma dobbiamo capire se si è tratta-to di una lacuna tecnica delle nor-me che regolano il trasporto peri-coloso nell’Unione europea, oppu-

re se vi sia statauna mancanza nelrispetto di tali nor-me». Insomma,questa è la tesi diMaroni, «se ci sonodelle norme il ri-spetto delle qualinon ha garantito la

sicurezza provocando un simileincidente, allora o sono inadegua-te e quindi chiederemo alla Ue dimodificarle per renderle più effi-cienti, o non sono state rispettatee allora dovrà risponderne chi haprovocato il disastro».A livello europeo il presidente del-la Commissione Josè Manuel Bar-roso esprime «profonda tristezzae cordoglio e le più sentite condo-glianze a nome personale e dellaCommissione europea». Si asso-cia il vice presidente e commissa-rio responsabile dei trasporti An-tonio Tajani dal quale arriva una

sottolineatura: nella Ue le regoleper la sicurezza nel trasporto fer-roviario «sono già abbastanza se-vere», ma «per quanto riguarda leverifiche si dovrà comimciare avalutare il chilometraggio, piutto-sto che il tempo intercorrente traun controllo e l’altro». Poi una se-conda sottolineatura da parte diTajani: «Con la libe-ralizzazione dobbia-mo lavorare perchéi livelli di sicurezzasiano sempre altissi-mi», il che pone an-che la necessità di al-zare gli «standarddi sicurezza».Nel pomeriggio è previsto l’arrivoa Viareggio anche dei ministri al-le Infrastrutture Altero Matteoli eal Lavoro Maurizio Sacconi. Mat-teoli stava rientrando in Italia do-po un viaggio ufficiale in Ve-nezuela e invece di atterrare a Ro-ma ha deciso di proseguire fino aPisa per poi raggiungere diretta-mente Viareggio. Sacconi, impe-gnato in mattinata a Firenze perl’assemblea della Confindustriafiorentina, ha fatto un breve com-mento prima di partire: «Purtrop-po dovremo interrogarci sulle ra-gioni di ciò che è accaduto. Non

soltanto su quelle prossime ma an-che su quelle che, in termini piùremoti, costituiscono la spiegazio-ne di una cosa peraltro assurda».Poi un’aggiunta: «La sicurezza èun bene prezioso al quale dovre-mo nella nuova dimensione chequesta grande crisi sollecita pre-stare un’attenzione altrettanto pri-

maria».Da parte delle Fer-rovie una certezza(«in base alle primeevidenze i macchi-nisti non hannocommesso errori»)come ha spiegatol’amministratore

delegato Mauro Moretti, presentea Viareggio, che ha poi tenuto a fa-re notare che «questi vagoni ap-partenenti a società internaziona-li rispondono a norme di traspor-to dell’Unione europea edell’Onu». Nello specifico i quat-tordici carri del convoglio hannoimmatricolazioni delle ferrovie te-desche e polache e il primo appar-tiene ad una società viennese. Mo-retti ha parlato di «probabile cedi-mento strutturale nel primo car-ro: si è spezzato l’asse», precisan-do che i controlli sull’asse sono«obbligatori per le società poprie-tarie».

E’ SUBITO scontro duro a livel-lo politico con Italia dei Valori,Rifondazione e Verdi che metto-no sotto tiro governo e Ferrovie,accusate di trascurare il problemadella sicurezza, e con il Pdl che faquadrato attorno al ministro Alte-ro Matteoli (i Verdi hanno chie-sto le sue dimissioni) e all’ammi-nistratore delegato delle FerrovieMauro Moretti. Il senso di quan-to è accaduto a Viareggio vieneriassunto così da Emma Marcega-glia, presidente di Confindustria,impegnata a Firenze nell’assem-blea degli industriali locali: «E’una tragedia enorme: non è possi-bile che succedano cose di questotipo in un Paese civile. Bisogna ca-pire cosa abbiamo davanti ma que-ste cose non devono succedere».Dal sindacato arriva il commentodel segretario generale della CgilGuglielmo Epifani che parla di«tragedia enorme» e pur invitan-do «ad aspettare di capire le cau-se», apre il fronte delle responsabi-lità: «I primi riscontri darebberoragione dei tanti allarmi lanciatiin questi mesi dai sindacati su cuil’azienda aveva reagito, sbaglian-do, perché nelle Ferrovie c’è unuso di materiali troppo vecchi».Va giù molto duro Paolo Ferrero,segretario di Rifondazione: «Ri-tengo necessario denunciare co-me tragedie come queste siano lar-gamente annunciate dalla scarsità

di attenzionre e manutenzioneche caratterizza l’attuale gestionedelle Ferrovie. Tutte le risorsevengono assorbite dalla vetrinadell’Alta velocità e mancano le ri-sorse per l’ordinaria manutenzio-ne».Una contestazione pesante, nonl’unica, che spinge il presidentedella commisione trasporti dellaCamera Mario Valducci, del Pdl,a replicare a stretto giro di posta.

Valducci parla di critiche faziosee di opposizione non costruttiva,poi sostiene che «lo stato della si-curezza delle ferrovie italiane èmolto positivo, è a un livello tra ipiù alti d’Europa». Poi definisce«veramente fazioso che una partedella sinistra radicale e una partedel sindacalismo stia già condan-nando i vertici delle Ferrovie del-lo Stato e stia già condanando l’al-ta velocità». Da parte sua FabrizioCicchitto, capo gruppo del centrodestra alla Camera, definisce«inopportune» le polemiche, pursostenendo la necessità di una «se-ria riflessione su quanto è accadu-to per evitare in futuro incidentidi questa gravità».

Ill Pd ha una posizione più cautarispetto agli altri partito dell’oppo-sizione: «E’ imprescindibile capi-re cosa è successo — sotolinea Er-mete Realacci, responsabiledell’Ambiente — ed interveniresia sul fronte della prevenzione edei controlli, anche sui treni cheprovengono dall’estero, sia conun ripensamento ai tagli di fondisulle ferrovie e sulla sicurezza, in-cluso il ridimensionamento alle ri-sorse per il corpo dei vigili del fuo-co». L’Italia dei Valori accusa in-vece le Ferrovie, parla di «inciden-ti e disservizi preoccupanti, certa-mente sottovalutati» e con il capo-gruppo nella Commissione tra-sporti del Senato Giampiero DeToni lancia un segnale preciso:«Se la sicurezza non è pienamentegarantita, chiediamo che i respon-sabili ne traggano le naturali con-clusioni: chi ha sbagliato vada acasa, a cominciare dai livelli piùalti».Duri anche i commenti di due or-ganizzazioni dei consumatori:Adusbef e Federconsumatori:«Berlusconi e Moretti hannoscommesso tutto sull’alta velocitàe da questo investimento si aspet-tano solo prestigio e un ritorno diimmagimne che possa far dimen-ticare la situazione drammaticain cui versa il sistema ferrovia-rio». Sull’incidente domani il mi-nistro Matteoli riferirà allaCamerà.

NAPOLITANOIl Capo dello Stato

è in continuocollegamento

col prefetto Aronica

I FERROVIERI toscani si fermeranno domani, dalle 11 alle 12, a livelloregionale e in riferimento anche agli altri incidenti accaduti in questigiorni nel pratese avvertono che «non possono e non devono essere con-siderati una fatale coincidenza, ma esigono una rigorosa attenzione sullasicurezza e sulla mautenzione del materiale rotabile». Da parte sua il pre-sidente della commissione trasporti del consiglio regionale ErasmoD’Angelis ha fatto sapere da Viareggio (dove ci sono, fra gli altri, il presi-dente della giunta Claudio Martini e quello del consiglio Riccardo Nen-cini) che intende convocare per un’audizione urgente l’amministratoredelegato delle Ferrovie, Moretti.Il disastro di Viareggio è stato preceduto da due incidenti avvenuti sem-pre in Toscana. Il 6 giugno nella galleria Val di Sambro, tra Bologna eFirenze, un cavo della linea elettrica aerea si stacca e colpisce il locomo-tore di un Intercity proveniente da Milano. le schegge feriscono legger-mente al volto un macchinista. L’Intercity riesce ad uscire dal tunnel ead arrivare alla stazione di Vernio (Prato) mentre un altro treno restabloccato per due ore in galleria. Pesanti ripercussioni su tutto il traffico.Il 27 giugno due vagoni di un treno merci deragliano a Vaiano, semprenel pratese, urtando un Regionale, senza conseguenze per i viaggiatori.Uno dei vagoni del merci era una cisterna piena di acido fluoridrico. Peralcune ore l’Italia ferroviaria è spezzata in due, vengono istituiti servizisostitutivi con autobus ma il disagio è pesante e le proteste sono forti.

Il presidenteGiorgio Napolitano,il premier SilvioBerlusconil’amministratoredelegato delleFerrovie, MauroMoretti

La solidarietà è stataimmediata, in tantihanno partecipatoall’assistenza agli sfollatiUn centro operativodi coordinamento è statoorganizzatonel commissariatodi polizia

MARONIIl ministro

dell’Interno«Rivedere le norme

Europee sui trasporti»

I SINDACATI NELL’ULTIMO MESE ALTRI DUE INCIDENTI

Domani un’ora di sciopero

DURE ACCUSE DELL’OPPOSIZIONE AL GOVERNO

E’ subito scontro politicoIl Pdl difende Moretti

DISPERAZIONEDue vigili del fuocoriprendono fiato dopouna notte di intensolavoro. Uno di loro,ripensando alle scenecui ha assistito, simette le mani neicapelli, mentre ilcollega rivede davantia sé le immaginiapocalitticheprovocate dallaterribile esplosione

LE REAZIONIRealacci (Pd): «Occorre

investire sulla prevenzione»Il ministro Matteoli

riferirà domani alla Camera

«Gestirò personalmente questa tragedia»Il premier Berlusconi ha lasciato Napoli per raggiungere Viareggio nel pomeriggio

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•• 14 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009.

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I GRANDI SCENEGGIATID’AVVENTURAPer Colombo il Nuovo Mondo si fa sempre più duro: sofferente per una grave malattia e per i soprusi di capitani e hidalgos, deve difendersi da assurde accuse davanti ai reggenti di Spagna. A Santo Domingo trova rivolte e massacri. Disgustato, salpa per l’Asia, ma viene catturato e riportato in Spagna in catene. Isabella lo libera, ma il tempo dei suoi viaggi è fi nito: sarà suo fi glio a portare avanti le sue scoperte.

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Alla scoperta dell’avventura con Cristoforo Colombo.

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••LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009 15PRIMOPIANO.

MANLIO CANCOGNILo scrittore da Fiumetto:

«Prego per i mortie per i sopravvissuti

Siamo tutti colpiti al cuore»

«Quei treni come delle bombe»All’alba il ct della Nazionale Marcello Lippi si precipita alla stazionedi ROSSELLA MARTINA

MARCELLO LIPPI, via-reggino di nascita e dicuore, è lì alle prime luci

del giorno. Qualcuno lo ha avver-tito di quello che è successo allastazione di Viareggio e lui è venu-to immediatamente. I carabinierilo accompagnano per quanto èpossibile vicino all’area devastata.Il fumo è ancora denso, nero,l’odore acre brucia in gola, si giracon le mascherine e tra le urla del-le sirene. E’ silenzioso, commos-so, il ct della Nazionale campionedel mondo. Gloria e polemichenon sono mai state tanto lontane.Del resto lui l’ha sempre detto:«Quando parliamo di calcio, si liti-ga, si discute, ci infervoriamo, vabene, ma ricordiamo che le coseimportanti sono altre». E proprio

perché questo lo tiene sempre pre-sente, oggi Lippi non vorrebbeche si parlasse di lui: «Non è dime che vi dovete occupare» diceai giornalisti, ma non c’è irritazio-ne stavolta nella sua voce, solouna grande tristezza. Quando tor-nerà il momento in cui si potràpensare al domani certamente fa-rà la sua parte, non si è mai tiratoindietro di fronte a nessuna richie-sta di aiuto, ma per il momento«ogni parola sarebbe inutile – di-ce – l’unica cosa, se vogliamo ba-nale, che possiamo dire subito èche queste bombe non dovrebbe-ro passare in mezzo alle città.Bombe, perché è questo che sono,che attraversano l’Europa e inogni momento possono provoca-re morte e distruzione. Quanto-meno dovrebbero esserci delle re-gole di sicurezza per questi convo-gli assolutamente straordinarie, li-miti di velocità, doppi e tripli con-trolli per qualsiasi manovra. Equesto vale per ogni mezzo, nonsolo per quelli sui binari, che tra-sportano sostanze infiammabili,

esplosive, in generale sostanze pe-ricolose». Si allontana a testa bas-sa. Sono in tanti, uomini e donneillustri a vario titolo, che amanola Versilia è che in questi giorni sitrovano qui in vacanza o che han-no scelto di abitarci stabilmente.A Forte dei Marmi ci vive tuttal’estate il professor Francesco Al-beroni, da sempre è il rifugio diMina e di Giorgio Armani. E’ quiquasi tutto l’anno Giorgio Pana-riello. Giorgio Gaber abitava aMonte Magno, sulle colline die-tro Viareggio, e adesso ci sono suafiglia Dalia e Ombretta Colli. Pao-

lo Brosio e Flavio Briatore hannoa Marina di Pietrasanta il Twiga,stabilimento balneare e discoteca.Per non parlare degli sportivi, cal-ciatori, tennisti, nuotatori chescelgono queste spiagge per le lo-ro vacanze. Molti le donne e gliuomini di lettere. Tra questi loscrittore Manlio Cancogni chedalla sua casa di Fiumetto vuol sa-pere: «Ma come è stato, a che ora,dunque dormivano?». Radio e te-legiornali non gli bastano, vuol sa-pere cosa ho visto e come ha reagi-to la città, se è partecipe, se il dolo-re lo si vede. Rispondiamo di sì,che la città brucia di calore – a

mezzogiorno siamo a 33 gradi – eal tempo stesso sembra chiusa inuna calotta di gelo. Non si parlad’altro, la gente discute per stra-da, nei bar, nelle case, in tantipiangono, molti vanno a cercaredi vedere con i propri occhi anchese tutta l’ampia zona attorno allastazione, di qua e di là dalla ferro-via è isolata dalle forze dell’ordi-ne.

PROFESSORE, chiediamo, leiche è un uomo di fede, pensa chequeste cose siano dovute al caso?«Non lo so, non lo so, è una do-

manda troppo difficile. L’unicacosa che posso fare è pregare. Pre-go per tanti e a maggior ragionepregherò per coloro che sono statiuccisi, per chi è rimasto, per quel-li, e mi dicono siano tanti, feriti.La stazione di Viareggio è la sta-zione di tutta la Versilia, noi cheamiamo questa terra siamo tutticolpiti al cuore».

PIU’ SICUREZZA«Ogni parola

sembra inutile»Poi si allontana

in silenzio

LO SCONFORTODi fronte a tanta

distruzione e a tanti lutti,il cuore della città è stato

profondamente feritoSi lavora con gli occhi

gonfi di lacrime

A FORTE DEI MARMIFrancesco Alberoni, ospite fisso

ADDOLORATOLo scrittore Manlio Cancogni

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•• 16 LA NAZIONE MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009.

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