Il Consiglio di Stato - cft17.ch · Dipartimento delle istituzioni Rapporto del gruppo di lavoro...

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numero 1536 fr 0 10 aprile 2018 Repubbiica e Cantone Ticino Oansigiio di Stato Piazza Governo 6 Casella postale 2170 6501 Bellinzona telefono +41 91 814 43 20 fax +41 91 814 44 35 e-mail [email protected] Repubblica e Cantone Ticino Il Consiglio di Stato richiamati: la Legge federale del 3 febbraio 1995 sull'esercito e sull'amministrazione militare (Legge militare, LM); la Legge federale del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (LPAmb); l'Ordinanza federale del 5 dicembre 2003 sul tiro fuori del servizio (Ordinanza sul tiro); l'Ordinanza federale dell'11 dicembre 2003 del DDPS sul tiro fuori del servizio (Ordinanza del DDPS sul tiro); l'Ordinanza federale del 15 novembre 2004 sugli impianti per il tiro fuori del servizio (Ordinanza sugli impianti di tiro); l'Ordinanza federale del 29 febbraio 1988 sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (Ordinanza sulla caccia, OCP); l'Ordinanza federale del 15 dicembre 1986 contro l'inquinamento fonico (01F); l'Ordinanza federale del 26 agosto 1998 sul risanamento dei siti inquinati (0Siti); l'Ordinanza federale del 4 dicembre 2015 sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti (OPSR); la risoluzione governativa n. 4027 dell'11 luglio 2012 relativa alla costituzione del gruppo di lavoro "Tiro Ticino"; la risoluzione governativa n. 960 del 7 marzo 2017 relativa alla composizione del gruppo di lavoro "Tiro Ticino" per il periodo 2017- 2020; considerata la necessità di proseguire con l'attività di pianificazione degli impianti di tiro situati sul territorio cantonale; assodata la volontà di procedere per sostenere ed elaborare una visione comune in maniera coordinata nell'ambito delle rispettive competenze e responsabilità; appurato il consenso generale dei partecipanti per i risultati ottenuti e le varianti proposte; sentito il parere della Divisione della giustizia, del Segretario generale del Dipartimento delle istituzioni, dell'Ufficio della prevenzione dei rumori, dell'Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati e dell'Ufficio della caccia e della pesca; preso atto del riscontro positivo dell'Ufficiale federale di tiro del 17° circondano e della Federazione ticinese delle società di tiro e della Federazione cacciatori ticinesi; su proposta del Dipartimento delle istituzioni, risolve: Bellinzona 1.0212

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numero

1536 fr 0 10 aprile 2018

Repubbiica e Cantone Ticino Oansigiio di Stato Piazza Governo 6 Casella postale 2170 6501 Bellinzona telefono +41 91 814 43 20 fax +41 91 814 44 35 e-mail [email protected]

Repubblica e Cantone Ticino

Il Consiglio di Stato

richiamati: la Legge federale del 3 febbraio 1995 sull'esercito e sull'amministrazione militare (Legge militare, LM); la Legge federale del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (LPAmb); l'Ordinanza federale del 5 dicembre 2003 sul tiro fuori del servizio (Ordinanza sul tiro); l'Ordinanza federale dell'11 dicembre 2003 del DDPS sul tiro fuori del servizio (Ordinanza del DDPS sul tiro); l'Ordinanza federale del 15 novembre 2004 sugli impianti per il tiro fuori del servizio (Ordinanza sugli impianti di tiro); l'Ordinanza federale del 29 febbraio 1988 sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (Ordinanza sulla caccia, OCP); l'Ordinanza federale del 15 dicembre 1986 contro l'inquinamento fonico (01F); l'Ordinanza federale del 26 agosto 1998 sul risanamento dei siti inquinati (0Siti); l'Ordinanza federale del 4 dicembre 2015 sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti (OPSR); la risoluzione governativa n. 4027 dell'11 luglio 2012 relativa alla costituzione del gruppo di lavoro "Tiro Ticino"; la risoluzione governativa n. 960 del 7 marzo 2017 relativa alla composizione del gruppo di lavoro "Tiro Ticino" per il periodo 2017- 2020;

considerata la necessità di proseguire con l'attività di pianificazione degli impianti di tiro situati sul territorio cantonale;

assodata la volontà di procedere per sostenere ed elaborare una visione comune in maniera coordinata nell'ambito delle rispettive competenze e responsabilità;

appurato il consenso generale dei partecipanti per i risultati ottenuti e le varianti proposte;

sentito il parere della Divisione della giustizia, del Segretario generale del Dipartimento delle istituzioni, dell'Ufficio della prevenzione dei rumori, dell'Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati e dell'Ufficio della caccia e della pesca;

preso atto del riscontro positivo dell'Ufficiale federale di tiro del 17° circondano e della Federazione ticinese delle società di tiro e della Federazione cacciatori ticinesi;

su proposta del Dipartimento delle istituzioni,

risolve:

Bellinzona

1.0212

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1. Il gruppo di lavoro "Tiro Ticino" accompagna le fasi 1, 2 e 3 della pianificazione così come presentata nel rapporto.

Il Dipartimento del territorio (DT), Ufficio della caccia e della pesca, allestisce la regolamentazione inerente al tiro obbligatorio di caccia nel rispetto delle disposizioni federali in materia. In base allo studio di fattibilità che verrà presentato dallo Studio Lucchini e Canepa, definisce, entro il 10 luglio 2018, le necessità specifiche, assumendone la partecipazione finanziaria, per effettuare il tiro obbligatorio di caccia nel futuro centro polifunzionale e poligono di tiro del Monte Ceneri.

3. La Sezione del militare e della protezione della popolazione (SMPP), avvalendosi della collaborazione della Federazione Ticinese delle Società di tiro (FTST) e dell'Ufficiale federale di tiro del 17° circondario (UFT17), è incaricata di: - allestire il concetto di tiro obbligatorio secondo l'Ordinanza sul tiro fuori del servizio presso

il nuovo poligono del Monte Ceneri; intervenire per mediare a situazioni particolari inerenti ai poligoni di tiro;

- partecipare all'organizzazione della formazione dei dirigenti delle Società di tiro e delle Commissioni cantonali di tiro; organizzare un incontro informativo con i responsabili dei Comuni.

La Divisione della giustizia mette a disposizione della SMPP un giurista per l'allestimento di un progetto di legge e relativo regolamento d'applicazione per la gestione di tutti i poligoni di tiro e le rispettive autorizzazioni al tiro.

5. Il DT è incaricato di: - accertare la situazione ambientale in seguito alla chiusura di un poligono; - mettere a disposizione della SMPP le proprie competenze e conoscenze nel valutare,

definire e favorire possibili soluzioni alle questioni di carattere ambientale, pianificatorio ed edilizio;

- verificare le perizie foniche prodotte al fine di valutare il risanamento dei poligoni esistenti e di determinare il numero massimo di giornate di tiro ed il numero massimo di colpi che possono venir esplosi.

6. La SMPP e il DT si occupano di: - verificare lo stato dei poligoni avvalendosi della collaborazione dell'Ufficiale federale di tiro

17° circondario (UFT17) e delle Commissioni cantonali di tiro, per dare indicazioni a Società e Comuni su come procedere per i risanamenti e le chiusure degli stessi.

- proporre le casistiche per le quali può essere considerato un sussidio, per il rinnovo o per il risanamento delle infrastrutture di tiro, da parte del Cantone (rispetto 01F/OSiti).

7. Intimazione e comunicazione a: - Federazione ticinese delle società di tiro ([email protected]); - Federazione cacciatori ticinesi (segretariatoecacciafcti.ch). Membri del gruppo di lavoro: - Maurizio Gianella (maurizio.gianellaeftst.ch); - Renato Fiscalini (renatofiscalini(gmail.com); - Mirko Tantardini ([email protected]); - Donano Junghi (dorianolunghieftst.ch); - Ryan Pedevilla ([email protected]); - Stefano Fedele ([email protected]); - Federico Chiesa ([email protected]); - Alfio Moro (alfio.moroeti.ch); - Simone Regazzi (simone.regazzi(ti.ch).

3

Invio interno a: - Direzione del Dipartimento delle istituzioni (di-direti.ch); - Direzione del Dipartimento del territorio (dt-direti.ch); - Divisione della giustizia (di-dg(ti.ch); - Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità (dt-dstmeti.ch); - Divisione delle costruzioni (dt-dceti.ch); - Segreteria generale del Dipartimento delle istituzioni (di-sqeti.ch); - Sezione del militare e della protezione della popolazione ([email protected]); - Sezione dello sviluppo territoriale ([email protected]); - SPAAS (dt-spaas(ti.ch); - Ufficio della caccia e della pesca (dt-ucpeti.ch); - Ufficio della prevenzione dei rumori (dt-spaas.upr©ti.ch); - Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati ([email protected]).

PER IL CONSIGLIO Dl STATO Il Cancelliere:

1

Repubblica e Cantone Ticino

Dipartimento delle istituzioni

Rapporto del gruppo di lavoro

"Tiro Ticino"

Pianificazione cantonale dei poligoni di tiro Sezione del militare e della protezione della popolazione

Bellinzona, 3 aprile 2018

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Rapporto del gruppo di lavoro "Tiro Ticino"

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Indice

1. SINTESI 5

2. INTRODUZIONE 6

2.1 COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO (GL) 6

2.2 COMPITI DEL GRUPPO DI LAVORO 7

2.3 ATTIVITÀ DEL GRUPPO DI LAVORO 7

2.4 ATTIVITÀ FUORI DEL SERVIZIO 7

2.5 OBBLIGHI DEGLI ASTRETTI AL SERVIZIO E DEI CACCIATORI 7

2.6 OBBLIGHI DEI COMUNI 8

2.7 OBBLIGHI DEL CANTONE 9

2.7.1 OBBLIGHI DEL CANTONE NELL'AMBITO DEL TIRO FUORI DEL SERVIZIO 9

2.7.2 OBBLIGHI DEL CANTONE NELL'AMBITO DELL 'INQUINAMENTO FONICO 11

2.7.3 OBBLIGHI DEL CANTONE NELL'AMBITO DEI SITI INQUINATI 12

2.7.4 CATASTO DEI POLIGONI E DELLE ZONE DI SICUREZZA NELLE GEO MAPPE 14

2.8 NORME ASSICURATIVE 14

3. PROSPETTIVE SULLE ATTIVITÀ DI TIRO 14

3.1 FUTURO DEL TIRO OBBLIGATORIO 14

3.2 FUTURO DELLE ATTIVITÀ DI TIRO SPORTIVO 15

3.3 FUTURO DEL TIRO VENATORIO 15

3.4 FUTURO DEL TIRO IN GENERALE 16

4. SITUAZIONE DEI POLIGONI DI TIRO NEL CANTON TICINO 1 7

4.1 POLIGONI DI TIRO A 300M 17

4.2 POLIGONI PER IL TIRO FUORI SERVIZIO A 25/50M 18

4.3 POLIGONI E PIAZZE DI TIRO MILITARI 19

4.3.1 INQUINAMENTO FONICO 19

4.3.2 SITI INQUINATI 19

4.4 POLIGONI PER IL TIRO DI CACCIA 20

4.5 POLIGONI PER IL TIRO SPORTIVO PER ARMI E MUNIZIONI NON D 'ORDINANZA 20

4.5.1 POLIGONI PICCOLO CALIBRO 21

4.5.2 POLIGONI PER IL TIRO A VOLO O TIRO AL PIATTELLO 21

4.5.3 POLIGONI PER IL TIRO DINAMICO (IPSC), DIFENSIVO (IDPA) E OPERATIVO (FORZE DI

SICUREZZA 22

4.5.4 POLIGONI AD ARIA COMPRESSA (10M) 23

4.5.5 POLIGONI PER BIATHLON 23

4.5.6 POLIGONI PER AVANCARICA E PER ARMI A POLVERE NERA 24

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4.5.7 POLIGONI PRIVATI 25

4.5.8 PIAZZE OCCASIONALI DI TIRO 25

4.6 POLIGONI SOFT AIR , PAINTBALL E LASER 26

4.7 POLIGONI DISMESSI 26

4.8 POLIGONI DI TIRO NON SOTTOPOSTI ALLA SMPP 27

5. SITUAZIONE E GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE DI TIRO 27

5.1 SITUAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE DI TIRO 27

5.2 SITUAZIONE INQUINAMENTO FONICO (OIF) 28

5.3 SITUAZIONE INQUINAMENTO DEL SUOLO 29

5.4 SOCIETÀ DI TIRO 30

5.5 CHIUSURA DI POLIGONI E SOCIETÀ 31

6. NECESSITÀ PER LE ATTIVITÀ DI TIRO IN TICINO 31

6.1 NECESSITÀ REGIONALI E LOCALI 31

6.2 IDENTIFICAZIONE DELLE STRUTTURE PRIORITARIE 32

7. OBIETTIVI DELLA PIANIFICAZIONE 32

7.1 OBIETTIVI GENERALI 32

7.2 PRIORITÀ OPERATIVE 33

7.3 RISTRUTTURAZIONI E RISANAMENTI AMBIENTALI DEI POLIGONI 33

7.4 CENTRO POLIFUNZIONALE DI ISTRUZIONE E TIRO DEL MONTE CENERI 34

7.5 SOLUZIONI PER LA REGIONE DEL LOCARNESE 34

7.6 ATTRIBUZIONE DELLE COMPETENZE PER TUTTI I POLIGONI DI TIRO 34

7.7 SOSTEGNO FINANZIARIO DA PARTE DEL CANTONE 35

8. PIANIFICAZIONE CANTONALE DEI POLIGONI DI TIRO 36

8.1 FASE 1 (2018 - 2024) - IN CORSO 36

8.2 FASE 2 (2025 – 2030) 36

8.3 FASE 3 (OLTRE IL 2030) 36

9. CONCLUSIONI 37

10. STUDI SETTORIALI 37

11. BASI LEGALI 38

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12. ABBREVIAZIONI 39

13. ALLEGATI 40

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1. Sintesi

Conformemente ai compiti assegnati il Gruppo di lavoro Tiro Ticino (GL Tiro Ticino) ha redatto una mappa aggiornata di tutte le infrastrutture di tiro presenti sul territorio cantonale, incluse quelle che non rientrano nelle competenze della Sezione del militare e della protezione della popolazione (SMPP), e definito le necessità di risanamento degli impianti di tiro tenuto conto delle esigenze regionali per le attività in ambito militare/sportivo/venatorio. La struttura del rapporto è suddivisa sostanzialmente in tre parti principali:

• Situazione attuale • Analisi delle problematiche e individuazione delle esigenze • Proposta di attuazione di misure correttive

Dall'analisi delle problematiche sono state individuate diverse lacune comuni a pressoché tutti gli impianti di tiro:

• Manutenzione e risanamento delle strutture insufficiente • Inadempienze di carattere ambientale in particolare per quanto riguarda

l'inquinamento fonico e del suolo • Inadempienze da parte dei proprietari e dei gestori degli impianti • Mancanza dell’attribuzione dei compiti autorizzativi, controllo e sorveglianza

per i poligoni di tiro all'interno dell'Amministrazione cantonale Si evidenzia come si sia reso necessario assegnare delle priorità di intervento per i poligoni di importanza regionale o locale che dovranno essere mantenuti per adempiere agli obblighi legislativi legati alle le attività militari fuori del servizio, alle attività sportive e a quelle venatorie. A conclusione del rapporto viene proposta al Consiglio di Stato (CdS) una visione futura del settore sotto forma di una pianificazione cantonale:

• Realizzazione del poligono di tiro del Monte Ceneri per sostituire impianti non conformi alle attuali esigenze ambientali e dei quali è già stata decisa la chiusura una volta a disposizione il poligono sostitutivo

• Risanamento delle strutture necessarie allo svolgimento delle attività fuori servizio, sportive e venatorie individuate dal GL Tiro Ticino

• Allestimento di un quadro legale di riferimento • Decisioni da parte dell'Autorità cantonale per il risanamento delle strutture

adeguandole alle nuove e future esigenze • Razionalizzazione delle strutture esistenti in particolare nei luoghi in cui vi

sono conflitti con la crescente urbanizzazione e con le normative ambientali • Procedere allo studio di una soluzione per il comparto del Locarnese e, come

misura transitoria, proporre un uso più razionale dei poligoni per le attività delle Società, coerente con le esigenze ambientali e della popolazione

• Chiusura delle strutture superflue, non risanabili o incompatibili con la situazione e normative ambientali attuali

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2. Introduzione Nel rapporto viene presentata la situazione attuale dei poligoni di tiro (civili, militari, pubblici e privati) presenti sul territorio cantonale per identificare gli impianti che necessitano di interventi di risanamento (tecnico e/o ambientale) e definire i poligoni di importanza regionale o locale che dovranno essere mantenuti per adempiere agli obblighi legislativi per le attività militari fuori del servizio, le attività sportive e quelle venatorie. Si approfondisce in particolare la situazione legata ai poligoni che attualmente non rientrano nelle competenze della Sezione del militare e della protezione della popolazione (SMPP), la quale si occupa unicamente dei poligoni necessari per l'assolvimento degli obblighi fuori del servizio secondo le ordinanze federali vigenti, in modo da identificare le misure atte a regolare e colmare queste lacune. Nel documento vengono esposti gli scenari futuri per permettere di allestire la pianificazione cantonale in materia di poligoni di tiro per una visione a lungo termine sul loro esercizio, così da essere preparati ad eventuali adeguamenti legislativi e allo stesso tempo per dar modo ai proprietari degli impianti e ai Comuni di prevedere manutenzioni e risanamenti regolari delle infrastrutture.

2.1 Composizione del gruppo di lavoro (GL) Il gruppo di lavoro "Tiro Ticino" è stato costituito con RG no. 4027 dell'11 luglio 2012 ed era formato da: - Fabio Conti, 1957, Caposezione ad interim della SMPP; - Alfio Moro, 1961, SPAAS, Ufficio prevenzione rumori; - Simone Regazzi, 1972, SPAAS, Ufficio industrie, sicurezza e protezione del suolo; - col Mirko Tantardini, 1959, Morbio Inferiore, Ufficiale federale di tiro 17° circ; - Doriano Junghi, 1952, Federazione ticinese società di tiro (FTST); - Maurizio Gianella, 1957, Federazione Ticinese delle Società di Tiro (FTST); - Renato Fiscalini, 1953, Borgnone, Federazione Cacciatori Ticinesi (FCT). Il 7 marzo 2017 la composizione del GL Tiro Ticino è stata aggiornata con RG no. 960 come segue: - Ryan Pedevilla, 1977, Caposezione della SMPP; - Stefano Fedele, 1975, Capo del Servizio degli affari militari, SMPP; - Federico Chiesa, 1984, Collaboratore scientifico, SMPP; - Alfio Moro, 1961, SPAAS, Ufficio della prevenzione dei rumori; - Simone Regazzi, 1972, SPAAS, Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati; - col Mirko Tantardini, 1959, Ufficiale federale di tiro 17° circondario; - Doriano Junghi, 1952, Presidente Federazione ticinese società di tiro (FTST); - Maurizio Gianella, 1957, Comitato Federazione ticinese società di tiro (FTST); - Renato Fiscalini, 1953, Federazione cacciatori ticinesi (FCTi).

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2.2 Compiti del gruppo di lavoro Con RG no. 4027 dell'11 luglio 2012 e in seguito con RG no. 960 del 7 marzo 2017 al GL è stato assegnato il compito di: - redigere una mappa aggiornata di tutte le infrastrutture di tiro (civili, militari,

pubbliche e private) presenti sul territorio cantonale; - definire le necessità di risanamento degli impianti di tiro (inquinamento da

piombo/fonico); - stabilire le necessità regionali per l’attività di tiro militare/sportivo/venatorio; - proporre al Consiglio di Stato (CdS) una visione futura in questo settore sotto

forma di una pianificazione cantonale. Annualmente il gruppo di lavoro allestisce un rapporto, all'attenzione del Consiglio di Stato, quale resoconto delle attività svolte nell'anno precedente.

2.3 Attività del gruppo di lavoro

Ogni membro del GL ha apportato i propri contributi e le esperienze personali maturate durante gli incontri e ha identificato le necessità per il futuro di tutte le attività di tiro e condivide, se non indicato diversamente come varianti o ulteriori proposte, la pianificazione così come presentata. Misure d'urgenza già individuate nel corso degli incontri sono state implementate nell'ambito delle singole competenze esecutive dei membri e delle associazioni o enti che rappresentano.

2.4 Attività fuori del servizio

L'art. 4 dell'Ordinanza sul tiro fuori del servizio (RS 512.31) definisce che gli esercizi di tiro e i corsi d'istruzione nell'interesse della difesa nazionale sono:

• gli esercizi federali (tiro obbligatorio (TO) e tiro in campagna (TC) a 25m, 50m e 300m);

• gli esercizi di tiro facoltativi (allenamenti delle società, gare di tiro ed esercizi preliminari agli esercizi federali, gare di tiro delle associazioni e delle società militari);

• tutti i corsi di tiro.

2.5 Obblighi degli astretti al servizio e dei cacciatori Tutti i militi obbligati al servizio così come gli ufficiali subalterni sono astretti al tiro obbligatorio fuori del servizio annualmente fino e compreso l’anno precedente il proscioglimento. Con l'introduzione dell'Ulteriore Sviluppo dell'Esercito (USEs), ad inizio 2018, i militi resteranno incorporati 10 anni dopo la loro promozione a soldato.

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Gli ufficiali subalterni avranno la possibilità di effettuare il tiro obbligatorio sia con il fucile d’assalto sia con la pistola. A questo proposito è utile ricordare che per permettere il tiro obbligatorio degli ufficiali, che sono equipaggiati con la pistola quale arma personale, sono necessarie e previste dalle ordinanze, anche le strutture di tiro a 25/50m (cfr. art. 4 cpv.1 Ordinanza sul tiro fuori del servizio). Con l'USEs, diverse formazioni dell'Esercito avranno in dotazione come arma personale la pistola, pertanto vi è la necessità di mettere a disposizione dei poligoni idonei per quei militi che devono svolgere gli esercizi obbligatori e per l'allenamento dei militi durante la scuola reclute e i corsi di ripetizione. Recentemente è stato confermato che non vi saranno modifiche sostanziali delle Ordinanze sul tiro così come l’informazione secondo la quale l’arma d’ordinanza dei militi (Fucile d’assalto 90) resterà in dotazione fino al 2050. Con l'introduzione dell'obbligatorietà del tiro di caccia nel Canton Ticino, i cacciatori dovranno eseguire regolarmente una prova di tiro che gli permetterà di svolgere l'attività venatoria in modo conforme alla legislazione federale e cantonale. Un apposito GL sta valutando le modalità di applicazione della legge a livello cantonale, il tipo di esercizio da svolgere e il risultato minimo da conseguire per l'ottenimento della certificazione, oltre all'opportunità di eseguire questi tiri obbligatori con una frequenza variabile da uno a più anni. Nel Cantone Ticino gli obbligati al tiro militare sono circa 5'000 mentre gli interessati al tiro di caccia circa 2'500. Già solo per queste attività sono necessari impianti moderni e con un numero sufficiente di linee di tiro da sfruttare in maniera intensiva durante tutto l'anno. Se si considera che gli esercizi obbligatori devono essere svolti anche dai possessori di armi in prestito (circa 1'000) con la necessità di aver effettuato almeno 2 TO e 2 TC ogni 3 anni, al fine di poter continuare a detenere l'arma e che i monitori di tiro (circa 850) devono svolgere gli esercizi obbligatori tutti gli anni, gli astretti sono circa 9'250. Inoltre se un milite volesse acquistare la sua arma personale dovrà svolgere almeno 2 TO e 2 TC negli ultimi 3 anni prima del suo proscioglimento. Assistiamo negli ultimi anni anche alla presenza di militi dalla Svizzera interna durante il periodo delle vacanze estive, questo grazie alla libera circolazione dei tiratori per il TO/TC prevista dall'Ordinanza sul tiro fuori del servizio. Per concludere possiamo affermare con sicurezza che il numero di tiratori si situa sulle 10'000 unità.

2.6 Obblighi dei Comuni L'art. 7 cpv. 1 e 2 dell'Ordinanza sugli impianti per il tiro fuori del servizio (RS 510.512) descrive gli obblighi dei Comuni come segue: 1In vista della costruzione e dell'esercizio di un impianto di tiro a 300 m, sono a carico dei Comuni:

a. l'acquisizione del terreno mediante:

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1. l'acquisto, l'affitto o la costituzione di diritti di superficie per la costruzione di un impianto di tiro adatto alle circostanze, con le vie di accesso e i posteggi indispensabili,

2. la costituzione delle servitù necessarie e la loro iscrizione nel registro fondiario;

b. la costruzione dell'impianto di tiro con tutte le installazioni appropriate quali: 1. lo stand dei tiratori con lo spazio riservato al tiro, la possibilità di pulire

le armi, l'ufficio, gli impianti sanitari, il magazzino delle munizioni, 2. le installazioni elettriche, 3. le necessarie misure di protezione contro i rumori conformemente

all'ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l'inquinamento fonico, 4. lo stand per bersagli mobili o elettronici con tutte le installazioni

accessorie, 5. i meccanismi e i telai dei bersagli o i bersagli elettronici, 6. il parapalle e il pre-parapalle con le piastre d'acciaio prescritte, 7. le paratie di altezza, di profondità e laterali nell'esecuzione prescritta

nonché la sistemazione, nello stand dei tiratori, dell'altezza per l'arma puntata, uguale per tutte le posizioni di tiro, se paratie esistenti o installazioni di isolamento acustico lo richiedono,

8. dispositivi di sbarramento e di avvertimento; c. le spese per la manutenzione e il rinnovo delle installazioni ai sensi della

lettera b. 2 Se il terreno per l'impianto di tiro, comprese le zone di pericolo, non è di proprietà del Comune o della società di tiro, il Comune conclude i necessari contratti di servitù e li fa iscrivere nel registro fondiario. Un'eventuale espropriazione è retta dalla legge federale del 20 giugno 1930 sull'espropriazione. Inoltre l'art. 8 della medesima ordinanza regola gli obblighi per i Comuni sprovvisti di un proprio impianto di tiro a 300m. I Comuni che non sono proprietari di un impianto di tiro a 300 m e che non adempiono entro i limiti del loro territorio comunale ai loro obblighi legali in materia di tiro conformemente all'articolo 133 capoverso 1 della legge militare, devono acquistare una quota proporzionale dell'impianto di tiro assegnato ai propri abitanti o da essi utilizzato. Essi corrispondono adeguati contributi alla manutenzione e al risanamento. Per l'assegnazione degli impianti di tiro è applicabile l'articolo 29 dell'ordinanza del 5 dicembre 2003 sul tiro fuori del servizio (cfr. 2.8 Obblighi del Cantone).

2.7 Obblighi del Cantone

2.7.1 Obblighi del Cantone nell'ambito del tiro fuori del servizio

La Legge federale sull'esercito e sull'amministrazione militare del 3 febbraio 1995

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(Legge militare, LM; RS 510.10) nell'art.125 relativo al tiro fuori del servizio prevede che: 1 I Cantoni nominano le commissioni cantonali di tiro e riconoscono le società di tiro. 2 I Cantoni decidono circa l'esercizio di impianti di tiro per il tiro fuori del servizio e assegnano gli impianti alle società di tiro. Tengono conto degli impianti di tiro compatibili con l'ambiente e promuovono impianti di tiro collettivi o regionali. 3 Il Consiglio federale disciplina l'ambito di competenza e gli obblighi dei Cantoni. 4 Contro le decisioni delle autorità cantonali di ultimo grado nel settore del tiro fuori del servizio è ammesso il ricorso al Tribunale amministrativo federale. Il DDPS è parimenti legittimato a ricorrere. Le autorità cantonali di ultimo grado inviano immediatamente e gratuitamente le loro decisioni al DDPS. Secondo l'art. 34 dell'Ordinanza fuori del servizio (RS 512.31) le autorità militari cantonali:

a. nominano, dopo aver sentito il parere dell'ufficiale federale di tiro competente, il presidente e i membri delle commissioni cantonali di tiro;

b. riconoscono le società di tiro; c. puniscono il mancato adempimento del tiro obbligatorio e le violazioni delle

prescrizioni sul tiro fuori del servizio; d. concedono le autorizzazioni per la partecipazione di stranieri agli esercizi

federali; e. concedono e revocano l'autorizzazione d'esercizio d'impianti di tiro per il tiro

fuori del servizio; f. ordinano le misure necessarie conformemente all'articolo 29.

Di seguito le misure contenute nell'art. 29 della medesima ordinanza: Se in un Comune non può essere costruito un impianto di tiro e non è possibile l'unione con un altro Comune, l'autorità militare cantonale, dopo aver sentito l'ufficiale federale di tiro competente, ordina:

a. l'assegnazione di un impianto di tiro di un altro Comune; b. la costituzione di un consorzio intercomunale per la costruzione di un

impianto di tiro collettivo; c. la costruzione di un impianto di tiro comunale sul territorio di un altro

Comune. Infatti l'art. 35 della citata ordinanza precisa che i Cantoni stabiliscono i circondari di tiro cantonali.

Per quanto riguarda tutti gli altri poligoni di tiro, l'art. 23 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro (RS 510.512) prevede quanto segue: 1 L'omologazione e il controllo di impianti non disponibili per il tiro fuori del servizio, quali gli impianti per il tiro ad avancarica, il tiro con la carabina di piccolo calibro, il tiro con la balestra, il tiro ad aria compressa, il tiro dinamico o di caccia, competono alle autorità cantonali.

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2 Le autorità competenti possono chiedere presso l'AIST, a spese del committente, la collaborazione di uno specialista per la perizia. 3 Se un impianto per altre attività di tiro è integrato in un impianto di tiro giusta l'articolo 1 capoverso 1, il collaudo è effettuato dall'ufficiale federale di tiro competente. 4 Per la valutazione della sicurezza di impianti per altre attività di tiro sono applicabili le prescrizioni dell'AIST.

Per la comprensione dell'articolo precedente la sigla AIST sta per la vecchia

assicurazione per i tiratori nel frattempo divenuta USS assicurazioni (secondo le norme FINMA). Si specifica che per i tiri e i corsi federali l'assicurazione militare (SUVA) copre tutte le prestazioni, mentre per tutte le altre attività e per le prestazioni complementari la copertura è garantita dalla USS assicurazioni.

2.7.2 Obblighi del Cantone nell'ambito dell'inquinamento fonico

L'Ordinanza contro l’inquinamento fonico (OIF; RS 814.41) fissa i limiti massimi di immissioni foniche che non devono essere superati in funzione dei gradi di sensibilità al rumore (GdS) a seconda delle zone previste a Piano regolatore (PR). Il Dipartimento del territorio (DT) è competente per l'applicazione dell'OIF. Nel caso di superamento di tali valori, l’impianto di tiro deve rientrare nei limiti fissati con misure tecniche-costruttive e/o con una riorganizzazione dell’attività di tiro. Qualora ciò non fosse possibile o economicamente insostenibile, l’attività di tiro può essere limitata al minimo indispensabile per svolgere le attività nell'ambito dell’interesse per la difesa nazionale secondo le indicazioni dell'Autorità militare cantonale , la quale deve giudicare tale infrastruttura indispensabile e per la quale non è possibile spostare l'attività oppure non è possibile la costruzione di un nuovo impianto. In tal senso la scheda di Piano direttore V10 non prevede l'edificazione di nuovi poligoni ad eccezione di quelli regionali del Monte Ceneri e del comparto del Locarnese. Di conseguenza per i poligoni non conformi il DT dovrà emanare un ordine di risanamento nel quale verrà fissato il limite massino dell'attività (numero di semi-giornate di tiro e numero massimo di cartucce), conformemente a quanto previsto dall’art. 16 LPAmb e 13 OIF. Le misure di risanamento ordinate dal DT verranno in ogni caso precedentemente coordinate tra il DI e il DT, avvalendosi della consulenza dell'UFT17, della FTST e della FCTi, tenendo in considerazione l'interesse per la difesa nazionale. A tal proposito l'art. 43 cpv. 2 OIF indica che nei PR parti delle zone (e non nella loro interezza) a cui sono attribuiti i GdS I e GdS II possono essere declassate di 1 grado (quindi GdS II o GdS III) se sono già esposte al rumore. In ogni caso questa possibilità deve essere oggetto di un’attenta e precisa ponderazione in modo da non risultare prassi ma bensì l’eccezione. L’attribuzione dei GdS va fatta in

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considerazione della destinazione e dell’utilizzo delle varie zone di PR e non in funzione del rumore esistente da esse subito. Il rispetto dell'OIF per ogni poligono dovrà essere determinato ai sensi dell’art. 36 OIF (di regola spetta al proprietario dell'impianto, di solito il Comune o i Comuni del comprensorio). Pertanto per ogni poligono di tiro che già ora risulta non essere conforme all'OIF, nell'ambito di una eventuale ristrutturazione o per lavori che necessitano una licenza edilizia o su richiesta, il proprietario dell'impianto dovrà allestire una perizia fonica tenendo conto di tutte le indicazioni del DT, DI e UFT17. Nel caso in cui, dalle valutazioni foniche, si riscontrassero dei superamenti dei valori limite d’esposizione al rumore, il detentore dell’impianto dovrà presentare all’autorità esecutiva delle proposte di risanamento che, visti i progressi tecnici in questo ambito, potrebbero migliorare situazioni ritenute fino a qualche anno fa difficilmente sanabili.

LPAmb e OIF Tutti gli impianti di tiro, privati, pubblici o inseriti in piazze d’armi, di tiro d’esercizio militari, sono considerati impianti fissi ai sensi della LPAmb (art. 7 cpv. 7) e dell’OIF (cap. 3 art. 7 e 8). Tutti gli impianti di tiro in cui si spara con armi da fuoco portatili o da pugno definite dall’allegato 7 OIF al cap. 1 cpv. 2 da lett. a. a lett. g., devono soddisfare i requisiti di protezione fonica stabiliti dagli art. 7 e 8 OIF. I valori limite d’esposizione da rispettare sono definiti dall’allegato 7 OIF al cap. 2. I poligoni di tiro sopra descritti, che non soddisfano le prescrizioni della LPAmb e dell’OIF, devono essere risanati ai sensi dell’art. 16 LPAmb e 13 OIF. Nel caso di impianti che hanno un interesse preponderante, segnatamente quelli che svolgono prevalentemente attività legate alla difesa integrata, l’autorità esecutiva accorda facilitazioni in materia di risanamento ai sensi dell’art. 14 OIF. Le facilitazioni non possono essere concesse per i tiri non inerenti all a difesa nazionale (privati, sportivi, ecc.). L'analisi dell'impatto acustico dei singoli poligoni redatta dal DT- Ufficio dei rumori è a disposizione presso i loro uffici o presso la SMPP.

2.7.3 Obblighi del Cantone nell'ambito dei siti inquinati

Tutti gli impianti di tiro, indipendentemente se in attività o dismessi (fuori servizio), sono dei siti inquinati ai sensi dell’art. 2 OSiti. Gli stessi sono perciò censiti nel catasto cantonale dei siti inquinati (cfr. www.ti.ch/oasi), i quali sono da risanare obbligatoriamente ai sensi degli artt. 32c LPAmb e 9-12 OSiti. Un impianto di tiro è un sito contaminato se: a. la collina paracolpi si trova in zona di protezione delle acque (S3 o S2), o

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b. la collina paracolpi si trova in zona agricola (art. 12 OSiti), o c. le acque sotterranee o superficiali sono minacciate da un inquinamento in

espansione (le indagini rilevano una contaminazione delle acque ai sensi degli artt. 9-10 OSiti).

La Confederazione indennizza l’esame, la sorveglianza e il risanamento di siti contaminati (= siti inquinati da risanare obbligatoriamente) negli impianti di tiro ubicati in zona di protezione delle acque, se non sono più stati depositati rifiuti dopo il 31.12.2012, mentre nel caso di altri siti se non sono più stati depositati rifiuti dopo il 31.12.2020 (cfr. art. 32e cpv. 3 LPAmb). Per rifiuti depositati s’intendono i proiettili e le loro schegge finiti nel terreno. Il sussidio, per il risanamento della collina paracolpi di un impianto di tiro a 300m, è forfetario e ammonta a CHF 8'000 a bersaglio, negli altri impianti di tiro (25m-50m-altre distanze ) invece ammonta al 40% dei costi computabili (cfr. art. 32e cpv. 4 LPAmb). Nel raro caso in cui i costi di risanamento complessivi computabili risultassero inferiori all’indennità forfetaria, verrebbero indennizzati solamente i costi effettivi: l’indennità può corrispondere al massimo ai costi effettivi del risanamento (cfr. art. 3 cpv. 2 della Legge federale sugli aiuti finanziari e le indennità, LSu, RS 616.1). Con risanamento è inteso lo scavo e lo smaltimento del materiale di scavo inquinato da piombo (Pb) e antimonio (Sb) della collina paracolpi (decontaminazione). Prima di procedere alla bonifica del materiale di scavo inquinato, è comunque necessario eseguire, tramite uno studio ambientale specializzato, l'indagine preliminare ai sensi della direttiva UFAm “Indennità per gli impianti di tiro secondo l'OTaRSi”. I costi di risanamento, oltre allo studio ambientale, dipendono dalle analisi chimiche, e soprattutto dallo smaltimento dei materiali inquinati. A dipendenza della tipologia di materiale di scavo inquinato vi sono diverse vie di smaltimento (discarica di tipo B, discarica di tipo E, centro di trattamento) e differenti costi di deposito. Di principio le misure d’indagine e risanamento devono essere intraprese dal detentore dell’installazione o dal principale responsabile delle attività di tiro, e quindi dalla Società di tiro che gestisce l’impianto o dal Comune dove questo è ubicato, il quale di solito è pure il proprietario dell'impianto. I poligoni per il tiro al piattello al momento non sono per contro inseriti nel catasto dei siti inquinati poiché l’origine di un potenziale inquinamento è diffusa e non diretta. In futuro potrebbero venire iscritti qualora nel terreno fossero rilevati e superati i limiti di risanamento (OSuolo) per metalli pesanti, e i limiti definiti nell’allegato 3 numero 1 OPSR per gli idrocarburi policiclici aromatici (PAK).

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2.7.4 Catasto dei poligoni e delle zone di sicurezza nelle geo mappe

L’allestimento di un catasto dei poligoni di tiro nelle geo mappe, permetterebbe di avere a disposizione una visione globale dei poligoni sul territorio ed in particolare tutte le zone di sicurezza del poligono. Con questo presupposto si potrebbe facilitare la pianificazione del territorio e mettere a disposizione di eventuali progettisti le informazioni di cui necessitano, evitando conflitti al momento del deposito di domande di costruzione. Il tema sarà da approfondire in collaborazione con il DT e Centro sistemi informativi (CSI).

2.8 Norme assicurative La SUVA è responsabile per la copertura assicurativa degli esercizi federali mentre l'USS assicurazioni per tutte le attività di tiro previste dalle Condizioni generali. La SUVA e l'assicurazione dei tiratori USS assicurazioni emanano delle prescrizioni nell'ambito della sicurezza in collaborazione con le federazioni di tiratori e gli ufficiali federali di tiro. Pertanto nei poligoni le prestazioni assicurative nell'ambito del tiro possono essere effettuate presso l'assicurazione dei tiratori. Questo determina anche quali sono le attività previste e permesse nell'ambito della difesa nazionale e quali altre attività di tiro, che esulano dalle attività fuori del servizio, possono essere assicurate e di conseguenza svolte nella legalità. Per i poligoni indoor la SUVA sta adeguando le normative in materia. L'USS prescrive pure le modalità di omologazione di un impianto (collaudo effettuato da parte dell'ufficiale federale di tiro competente o dall'esperto federale) e delle attività che vi possono essere svolte in un determinato tipo di infrastruttura. Queste prescrizioni completano quelle già contenute nelle Leggi e Ordinanze federali riguardanti i poligoni e le attività di tiro. Nelle condizioni generali vi sono delle disposizioni che vengono aggiornate annualmente da cui derivano nuove restrizioni (per esempio munizione ricaricata). Per alcuni tipi di tiro, notturno o avancarica, possono essere stipulati contratti che permettono o meno l'attività a seconda del contratto stipulato. Per il tiro sportivo la USS assicurazioni è solamente un'assicurazione complementare. È auspicabile che tutti i tiratori abbiano un'assicurazione privata (RC, infortuni).

3. Prospettive sulle attività di tiro

3.1 Futuro del tiro obbligatorio

L’Ulteriore sviluppo dell'esercito (USEs) è entrato in vigore il 1° gennaio 2018 e prevede ancora lo svolgimento del tiro obbligatorio fuori del servizio. È giusto ricordare che vi sono comunque molte pressioni a livello internazionale per fare in

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modo che i militi non possano più custodire l’arma d'ordinanza presso il proprio domicilio, abolire il tiro obbligatorio e che il possesso delle armi così come la loro regolamentazione debbano essere adattate alle normative europee. Tuttavia per il momento non si ritiene probabile un cambiamento repentino che porti alla soppressione del TO, per il quale dipendono anche le attività delle Società di tiro, in particolare quelle sportive, come indicato nell'art. 4 dell'Ordinanza sul tiro fuori del servizio (RS 512.31). Si precisa inoltre che l'art. 12 dell'Ordinanza sul tiro fuori del servizio (RS 512.31) prevede la partecipazione volontaria al TO e al TC anche per tutti i cittadini Svizzeri che non incorporati nell'esercito. Questo permette di garantire a livello nazionale l'attività dei circa 130'000 tiratori iscritti regolarmente ad una Società di tiro.

3.2 Futuro delle attività di tiro sportivo

Il tiro sportivo rappresenta una buona parte dell’attività di una Società. Bisogna tenere presente che l'attività sportiva è parte integrante degli esercizi previsti nell'ambito della difesa nazionale come indicato all'art. 4 dell'Ordinanza sul tiro fuori del servizio (Otir; RS 512.31). L'attività del tiro sportivo, di cui diverse discipline fanno parte del programma olimpico, è considerato oggi uno sport di massa che negli ultimi anni ha visto, in Ticino, incrementare i propri affiliati. Si nota una grande differenza di attività nei poligoni di tiro moderni di grossa/media dimensione rispetto a quella nei poligoni vetusti o di media/piccola dimensione, dove l’attività è in diminuzione e sovente limitata al TO e al TC. Pertanto con strutture adeguate e moderne il tiro sportivo, e ne è conferma l'aumento di giovani tiratori negli ultimi anni, potrà consolidarsi e perfino aumentare i praticanti di queste discipline. Indipendentemente dal mantenimento o meno del TO, tenuto conto che il tiro sportivo (a corta e a lunga distanza) ora è inglobato nelle attività delle Società nell'ambito della difesa nazionale, tutte le attività di tiro, ed in particolare quelle di carattere prettamente sportivo, devono essere salvaguardate. A questo proposito la Federazione Ticinese delle Società di Tiro (FTST) condivide questa visione di sviluppo, cercando di mantenere in esercizio i poligoni che nel frattempo si sono, o si stanno, adattando alle mutate esigenze, in particolare dal punto di vista dell'inquinamento fonico e del suolo. Si stanno vieppiù promuovendo nuove attività sportive, tra queste discipline vi sono: il tiro a polvere nera (avancarica), il tiro con armi da collezione, il tiro con armi storiche, il tiro dinamico (IPSC), il tiro difensivo (IDPA), il tiro operativo (polizia), il tiro a corta e a lunga distanza.

3.3 Futuro del tiro venatorio In ambito venatorio molti cacciatori provano e regolano le loro armi nei poligoni di tiro. Con l'introduzione della prova obbligatoria per i cacciatori, oltre all'esame per

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ottenere la patente di caccia, queste attività avranno un incremento nei prossimi anni per poi stabilizzarsi negli anni successivi. Il futuro di queste attività non è messo in discussione, quindi bisognerà provvedere affinché ci sia un numero sufficiente di infrastrutture atte a garantire lo svolgimento di questi esercizi. L'uso sinergico delle infrastrutture è possibile con l'adattamento di strutture normalmente utilizzate per il TO e/o il tiro sportivo. È tuttavia auspicabile, in collaborazione con il DT, allestire o adattare alcuni poligoni per lo svolgimento di queste attività . La distanza di tiro prevista a livello cantonale, per le prove obbligatorie di caccia (alta) e gli esami dei nuovi cacciatori, è 100m. Per la caccia bassa si effettuano dei tiri alla lepre/cinghiale in movimento a 30m (prova d'esame) e per l'allenamento molti cacciatori effettueranno il tiro al piattello (o a volo). L’Ufficio della caccia e della pesca prevede che in futuro il tiro obbligatorio sarà centralizzato presso il nuovo poligono di tiro del Monte Ceneri e il rinnovo della patente dovrebbe avvenire ciclicamente. Dall’altra parte la FCTi predilige una visione decentralizzata dei tiri identificando poligoni idonei già presenti sul territorio da trasformare in poligoni dedicati a queste attività. Le distanze ideali per l'allenamento sono comprese tra i 100m e i 200m, distanze che non sono previste nei poligoni esistenti. Per la maggior parte di essi sono possibili degli adattamenti per questa attività, in particolare con la posa di bersagli adeguati, cassoni recuperatori oltre ad una nuova verifica degli aspetti legati alla sicurezza.

3.4 Futuro del tiro in generale In futuro tutte le attività di tiro (difesa nazionale, sportivo e venatorio) in Ticino dovranno essere garantite tramite due poligoni regionali di grandi dimensioni (Poligono del Monte Ceneri e poligono per il Locarnese), da altri 3 o 4 poligoni di medie dimensioni (dalle 16 alle 24 linee di tiro) oltre ad una quindicina di poligoni di piccole dimensioni a carattere locale. I poligoni dovranno essere delle infrastrutture moderne con possibilità di tiro a più distanze con marcazione [sic] elettronica , rigorosamente attenti alle tematiche ambientali (inquinamento fonico e inquinamento da metalli pesanti) e ripartiti sul territorio in modo di garantire la funzione di punto di riferimento a livello regionale. I poligoni di piccole dimensioni dovranno essere adeguati tecnicamente alle esigenze attuali e garantire il rispetto delle norme ambientali come i precedenti, per assicurare anche a livello locale lo svolgimento di esercizi di tiro, tenendo presente le esigenze degli utenti, le peculiarità locali e diversificando le attività che vi possono essere svolte. Bisogna inoltre considerare la necessità di mantenere, viste le accresciute necessità, tutti i poligoni esistenti a corta distanza 25/50m e prevedere l'ampliamento a queste distanze per i poligoni che ne sono sprovvisti oltre alla costruzione di linee a 100m, distanza utilizzata sia per il tiro di caccia che per competizioni a livello internazionale (ad es. avancarica) per le quali il Ticino non dispone di strutture adeguate. Infatti l'unico poligono con queste caratteristiche è

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quello di Castel San Pietro. Si prevede, in futuro, con la ristrutturazione del poligono di Chiasso, la nuova costruzione di alcune linee a 100m.

4. Situazione dei poligoni di tiro nel Canton

Ticino

In generale i poligoni di tiro presenti soggiacciono alla Legge militare e pertanto sono collaudati dall'Ufficiale federale di tiro (Confederazione) e autorizzati dall'autorità militare cantonale competente (SMPP). Vi sono alcuni poligoni di tiro che non soggiacciono ad alcuna regolamentazione, ad esempio i poligoni utilizzati da alcuni corpi di Polizia o per il tiro a volo e privati. Questi poligoni non sono stati omologati dall’Ufficiale federale di tiro e non sono autorizzati dalla SMPP (perché al momento non rientrano nei poligoni di sua competenza). Inoltre vengono svolte delle attività non autorizzate quali il tiro di caccia presso dei poligoni omologati per il tiro fuori del servizio, ma non per questo tipo di armi e munizioni. Oltre ad avere dei problemi di sicurezza, vi sono anche delle problematiche legate a chi esegue i tiri nei poligoni privati: - persone che non possono detenere armi ai sensi della Legge sulle armi (LArm); - coperture assicurative insufficienti; - armi e munizioni non omologate; - persone che hanno un divieto di acquistare o possedere armi; - persone a cui è stata ritirata l'arma, ma che possono utilizzarle comunque in

queste strutture prive di regolamentazione e controllo. Di conseguenza risulta che nelle strutture che non soggiacciono a regole precise in ottemperanza alle ordinanze sugli obblighi fuori del servizio o a carattere sportivo hanno potenzialmente accesso persone che non sono autorizzate all'uso di armi quali minori e stranieri. I poligoni riconosciuti e autorizzati per il tiro obbligatorio fuori del servizio sono gestiti dalla Società di tiro. È auspicabile una costruzione massiccia della casa del tiratore con i servizi di base . In questi poligoni vengono svolte pure le attività sportive nell'ambito della difesa nazionale. Tutte le attività sono verificate dalle commissioni cantonali di tiro sotto la supervisione dell'UFT e dell'autorità militare cantonale. Anche questi poligoni sono considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione fonica sopra descritti.

4.1 Poligoni di tiro a 300m Nel Canton Ticino vi sono 52 poligoni per il tiro a 300m: 33 sono attivi, 4 non svolgono più delle attività, per 5 poligoni è prevista la chiusura e altri 10 sono in fase di chiusura definitiva. Alcuni poligoni nel corso dell'anno cesseranno l'attività

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per diversi motivi ma rimarranno potenzialmente utilizzabili per delle attività limitate. Questi poligoni sono gestiti ad interim dal presidente di una commissione cantonale di tiro con la supervisione dell'Ufficiale federale di tiro. Altri poligoni dovranno essere chiusi per ragioni d'incompatibilità ambientale o di sicurezza con l'introduzione di norme più restrittive di quelle attuali. I poligoni di Lugano, Bellinzona, Origlio, Monte Ceneri e Camignolo saranno dismessi in concomitanza con l'apertura del nuovo poligono del Monte Ceneri. Per questi poligoni sono già stati pianificati, o dovranno esserlo, i lavori di risanamento per l'inquinamento da piombo, secondo quanto previsto dalle ordinanze, per la cessazione definitiva delle attività in quanto i terreni verranno utilizzati per altri scopi. Per tutti questi casi il DT emanerà disposizioni in merito. I poligoni di tiro 300m iscritti nel catasto dei siti inquinati sono 58, di cui 38 ancora in attività nel corso del 2017 e 20 dismessi. Diversi di questi poligoni di tiro dispongono anche di linee di tiro a distanze inferiori (25/50m). Due poligoni sono stati risanati ai sensi OSiti (Cevio e Bellinzona-Gorduno) e due sono da risanare (siti contaminati): Cadenazzo e Mendrisio-Rancate. Altri sono stati risanati volontariamente o per cause contingenti (incidenti, progetti edilizi), o lo saranno prossimamente (citiamo ad esempio Faido-Chironico e Quinto).

4.2 Poligoni per il tiro fuori servizio a 25/50m Nel Cantone vi sono 9 poligoni per il tiro a 25m e 15 poligoni per il tiro a 50m (di cui 2 senza attività e 1 chiuso). Vista la scarsa disponibilità non sono previste chiusure di questa tipologia di strutture. Sarebbe auspicabile la nuova costruzione e l'integrazione di queste attività nei poligoni che ne sono sprovvisti e che sono stati identificati dal GL come necessari per lo svolgimento di tutte le attività di tiro. I poligoni con distanze a 25m e a 50m vengono utilizzati per lo svolgimento del TO e del TC da parte degli ufficiali subalterni, dai corpi di Polizia, dalle Guardie di confine, dall'esercito e Forze di sicurezza private, come pure per l'allenamento dei militi che sono equipaggiati con l'arma corta (ad esempio le truppe sanitarie a partire dal 2018). Inoltre sono spesso utilizzati per il tiro sportivo con armi sport. Le corte distanze sono fondamentali per l'allenamento (difesa nazionale) sia con armi lunghe che con armi corte. Queste attività si svolgono prevalentemente con armi di piccolo calibro, che generano meno rumore rispetto a quelle di grosso calibro, e permettono un'attività di tiro intensa. In questi impianti possono essere inoltre svolte attività di tiro secondo ISSF con armi da pugno e armi portatili. Altri calibri non sono permessi salvo che siano collaudati per tale scopo dall'UFT17.

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Nel catasto dei siti inquinati sono iscritti 12 impianti di tiro con distanze di tiro 25/50m, di cui 10 ancora in attività nel 2017 e 2 dismessi. Due poligoni sono stati risanati ai sensi OSiti (Bellinzona-Giubiasco e Riviera-Iragna). Nota: Per il poligono di Cevio, a seguito della domanda di costruzione inerente il risanamento della zona bersagli, la Società ha rinunciato all’utilizzo delle linee di tiro a 25 e 50 metri. Nell’avviso cantonale no. 94754 l’utilizzo di queste linee di tiro non è stato permesso. Si precisa che è stato eseguito anche il risanamento ambientale delle distanze 25/50m (tutto il materiale di scavo inquinato presente è stato asportato).

4.3 Poligoni e piazze di tiro militari I poligoni e le piazze di tiro militari presenti sul territorio appartengono alle piazze d'armi di Airolo, Isone, Monte Ceneri e al comando della divisione territoriale 3. Queste strutture sono utilizzate prevalentemente per l'istruzione delle reclute e per le attività dell'esercito. Spesso vi sono accordi per permetterne l'utilizzo da parte delle Società di tiro, delle forze di polizia, delle associazioni di ufficiali e sottufficiali e dei cacciatori. La competenza e la gestione di queste piazze di tiro è del DDPS, che ha siglato, per le principali piazze di tiro, degli accordi, con i Comuni ospitanti, per la limitazione delle attività di tiro delle Società che non possono quindi usufruire in maniera ottimale di queste installazioni. Sulla piazza d'armi di Airolo sono ospitate 3 Società mentre ad Isone le Società ospitate sono 2. Vengono utilizzate dalla FTST per gare, formazione dei monitori e dei giovani, queste ultime attività si svolgono sotto la condotta dell'UFT17.

4.3.1 Inquinamento fonico

La regolamentazione sull'inquinamento fonico dei poligoni e delle piazze di tiro dipende in questi casi dall'allegato 9 OIF, così come è definito a livello federale l'utilizzo di armi e munizioni. Per il rumore del tiro civile su piazze d’armi, di tiro e d’esercizio militari, oltre al rispetto dei valori limite d’esposizione stabiliti dall’allegato 9 OIF, valgono i valori limite d’esposizione secondo l’allegato 7 OIF, salvo il tiro della polizia e del corpo delle guardie di confine.

4.3.2 Siti inquinati

I poligoni di tiro e gli impianti di tiro militari sono iscritti nel catasto federale dei siti inquinati del DDPS (cfr. www.csi-ddps.ch/index.php?lang=it). La gestione amministrativa di questi siti, è dunque di competenza federale ai sensi dell’art. 21 cpv. 2 OSiti.

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Al momento della cessazione dell’attività militare la rilevanza OSiti degli ex impianti di tiro e poligoni di tiro federali ritorna all’autorità cantonale (ad esempio la piazza d’armi di Losone). I modi circa il passaggio delle necessarie informazioni dal DDPS al DT sono sicuramente da implementare e migliorare.

4.4 Poligoni per il tiro di caccia L'unico poligono collaudato per il tiro di caccia dall'UFT17 è quello di Castel San Pietro, inoltre lo stesso è l'unico poligono a 100m dove è permesso il tiro ad avancarica a questa distanza. Il poligono di Quinto, dove sarebbe stato possibile effettuare questo tipo di tiro, verrà chiuso nel corso del 2018 in quanto si trova nell'area prevista per il bacino di demodulazione per la nuova centrale del Ritom (PUC Ritom). Per 4 poligoni può essere valutata l'opportunità di un adeguamento alle esigenze della caccia e ad un collaudo da parte dell'UFT17. Questa tipologia di tiro è permessa nelle piazze di tiro militari. Su altri poligoni vengono svolte attività di tiro di caccia senza che vi sia stato un collaudo da parte dell'UFT17 ad eccezione delle piazze d'armi per le quali è responsabile il DDPS. Il tiro di caccia, con l'introduzione della prova obbligatoria e la necessità di svolgere gli esami per ottenere il permesso venatorio, dovrà trovare altri luoghi idonei vista la carenza di impianti dove questo particolare tipo di tiro è permesso. L'Ufficio della caccia e della pesca (DT) ha istituito un GL per l'introduzione del tiro obbligatorio di caccia in Ticino e si occuperà anche di questo aspetto. Di principio i tiri per la prova obbligatoria per gli esami di caccia dovranno svolgersi in strutture già conformi all’OIF che hanno la possibilità d’incrementare l’attività conformemente ai parametri di protezione fonica.

4.5 Poligoni per il tiro sportivo per armi e munizioni non

d'ordinanza

In Ticino i poligoni adibiti esclusivamente al tiro sportivo si suddividono in: poligoni per il calibro 22, poligono per il tiro a volo o piattello, poligoni per il tiro dinamico, difensivo o operativo, poligoni ad aria compressa (10m), poligoni per biathlon, poligoni per armi avancarica e per armi a polvere nera, poligoni per armi da collezione, poligoni privati e piazze occasionali di tiro. Per tutte queste attività di tiro vi sono società riconosciute a livello locale, federale e internazionale e le specifiche per l'attività, la costruzione e la gestione dei poligoni sono regolate a livello internazionale secondo le indicazioni fornite dal Comitato Olimpico internazionale (CIO), dalla International Shooting Sport Federation (ISSF)

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e dalla Muzzle Loaders Associations International Committee (MLAIC), per citare unicamente le più importanti. Anche questi poligoni sono considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione fonica sopra descritti. Secondo l'art. 23 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro (RS 510.512): 1 L'omologazione e il controllo di impianti non disponibili per il tiro fuori del servizio, quali gli impianti per il tiro ad avancarica, il tiro con la carabina di piccolo calibro, il tiro con la balestra, il tiro ad aria compressa, il tiro dinamico o di caccia, competono alle autorità cantonali. 2 Le autorità competenti possono chiedere presso l'AIST, a spese del committente, la collaborazione di uno specialista per la perizia. 3 Se un impianto per altre attività di tiro è integrato in un impianto di tiro giusta l'articolo 1 capoverso 1, il collaudo è effettuato dall'ufficiale federale di tiro competente. 4 Per la valutazione della sicurezza di impianti per altre attività di tiro sono applicabili le prescrizioni dell'AIST.

4.5.1 Poligoni piccolo calibro

I poligoni dedicati al piccolo calibro (22) non sono direttamente legati alle attività fuori del servizio (se viene svolta anche attività con armi d'ordinanza rientrano nella categoria dei poligoni per il tiro fuori del servizio a 25/50m). I poligoni che svolgono attività di questo tipo sono regolamentati dall'assicurazione dei tiratori USS la quale può chiedere all'UFT17 di collaudare la struttura. Impianti di questo tipo si trovano a Bodio, Giubiasco, Iseo, Locarno, Taverne, Tenero e Peccia, soprattutto per le attività ad arma lunga, e allo stato attuale non devono sottostare, per le loro attività, ad una regolamentazione particolare.

Anche questi poligoni sono considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione fonica già descritti.

I poligoni di Bellinzona-Giubiasco e Riviera-Iragna sono stati risanati ai sensi OSiti.

4.5.2 Poligoni per il tiro a volo o tiro al piattello

Per il tiro al piattello vi sono due poligoni con attività sportiva (fosse olimpiche a Biasca e Meride), altri sono utilizzati saltuariamente per lo più dai cacciatori. I poligoni di tiro al piattello non sono, al momento, iscritti nel catasto dei siti inquinati (cfr. www.ti.ch/oasi) (vedi cap. 2.8).

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Sarebbe comunque opportuno censire i poligoni dismessi e procedere al controllo del potenziale inquinamento del suolo prodotto dall'utilizzo, fino a qualche anno fa, dai pallini contenenti piombo, ora vietati, e dai piattelli stessi (contenenti PAK).

Nei poligoni dismessi sarebbe opportuno che le Società di tiro e/o i Comuni, bonificassero i sedimi, raccogliendo e smaltendo innanzitutto i detriti dei piattelli ancora depositati, ed eseguissero dei controlli del terreno ai sensi dell’OPSR, atti a verificarne lo stato. Nei poligoni in attività sarebbe invece auspicabile l’utilizzo di piattelli e pallini compatibili con l’ambiente (non contenenti PAK), così come la raccolta periodica e regolare dei relativi detriti, anche e soprattutto nelle zone discoste (bosco,..). Si segnala che è in corso una richiesta per svolgere l'attività di tiro a volo o al piattello sulla Piazza d'armi del Monte Ceneri da parte di un'associazione nell'ambito del tiro di caccia (percorso di caccia). Queste attività esulano dalle competenze della SMPP giacché i tiri sui poligoni militari e sulle piazze d'armi sono disciplinati dalla Confederazione. Anche questi poligoni sono considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione fonica sopra descritti.

4.5.3 Poligoni per il tiro dinamico (IPSC), difensivo (IDPA) e operativo (Forze di

sicurezza

Per questa disciplina sportiva sono stati recensiti due poligoni: quello coperto di Bedano e il poligono di Certara, oltre ai poligoni omologati dall'UFT contenuti in strutture per l'attività fuori servizio. Il tiro dinamico e il tiro difensivo sono attività sportive riconosciute in ambito internazionale e stanno conoscendo un accresciuto interesse. La mancanza di strutture adatte a praticare questi sport non ne permettono lo sviluppo nel nostro territorio. Il tiro operativo è diventato un'esigenza importante con l'evoluzione della situazione della minaccia (ad esempio i poliziotti londinesi sono stati armati per essere pronti a rispondere delle esigenze di sicurezza). Anche in Svizzera i corpi di polizia e di sicurezza devono svolgere annualmente esercizi obbligatori e superare test e prove per poter utilizzare le armi in dotazione. Le conseguenze sono che il Canton Ticino è arrivato impreparato a queste nuove richieste e i corpi di polizia hanno dovuto trovare delle soluzioni alternative. L'unica struttura per il tiro operativo, difensivo e dinamico, è il poligono privato di Bedano; lo stesso è utilizzato anche dalla Polizia cantonale per la formazione e l'istruzione degli agenti, con un importante onere finanziario.

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I poligoni di Mendrisio-Rancate e Riviera-Iragna dispongono di un canale per il tiro dinamico ma non hanno una società affiliata e riconosciuta dalle competenti associazioni nazionali, pertanto non dispongono di personale formato a gestire i tiri e della relativa copertura assicurativa. Non sussistono dunque i presupposti per autorizzare e collaudare gli impianti per queste attività da parte dell'UFT. Anche questi poligoni sono considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione fonica sopra descritti.

4.5.4 Poligoni ad aria compressa (10m)

Molte Società di tiro affiliate alla Federazione sportiva Svizzera di tiro (FST) si sono dotate di poligoni ad aria compressa, non necessariamente presso il poligono principale (Bellinzona presso un impianto PCi, Agno nella palestra delle scuole, Torre presso la ex latteria, Chiasso presso il Palapenz, Lugano nella baracca adiacente il poligono di tiro a 25m/50m/300m, Tenero presso il Centro sportivo e installato all'occorrenza). Vista la tipologia di armi, non è richiesto un permesso d'acquisto armi. Gli utenti sono in prevalenza tiratori delle squadre match, tiratori d'élite, veterani con le nuove discipline del tiro appoggiato, ma soprattutto giovani che si avvicinano alle attività agonistiche di tiro. Questi poligoni possono: essere costruiti senza particolari problemi, essere inseriti in strutture esistenti o utilizzare temporaneamente altre strutture indoor (palestre e simili). Inoltre l'attività è svolta in prevalenza nel periodo invernale o negli orari serali. Necessitano di un collaudo, secondo il documento 5.60.01 della Federazione sportiva Svizzera di tiro (FST), per la sicurezza, la costruzione, l'illuminazione e l'attività svolta così come essere conformi alle indicazioni dell'USS. Le armi ad aria compressa non rientrano nella categoria di armi da fuoco secondo l’allegato 7 OIF. In ogni caso questi poligoni sono anch’essi considerati impianti fissi secondo la LPAmb e l’OIF, devono quindi soddisfare i requisiti di protezione fonica. Per questi impianti, poiché l’OIF non contempla allegati specifici, i valori limiti d’esposizione da rispettare dovranno essere stabiliti secondo la scienza e l’esperienza come indicato nell’art. 15 LPAmb.

4.5.5 Poligoni per biathlon

Il Ticino è sprovvisto di un poligono di questo tipo, il quale ben si sposerebbe con l'attività dello sci di fondo. In occasione di allenamenti di squadre nazionali o di competizioni internazionali nel passato si sono allestite delle postazioni di tiro provvisorie con speciali bersagli. Sarebbe auspicabile per il turismo invernale ticinese, e per incrementare lo sport d'élite in Ticino, di disporre, nelle stazioni sciistiche principali, di alcune strutture di

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questo tipo. Nel caso di realizzazione di queste strutture sarà necessario seguire la procedura per ricevere l’autorizzazione secondo la Legge edilizia cantonale. In questa procedura bisognerà valutare inoltre l’impatto fonico secondo quanto stabilito dall’OIF. L'USS prevede già speciali polizze assicurative anche per queste tipologie di tiro.

4.5.6 Poligoni per avancarica e per armi a polvere nera

Il tiro ad avancarica e per armi a polvere nera è rimasto un'attività di nicchia dal 1800 ad oggi. In Svizzera esiste una Federazione nazionale (Tiratori Svizzeri con polvere nera, VSV) e vengono organizzati campionati svizzeri, competizioni regionali che permettono ai partecipanti di qualificarsi a competizioni europee e internazionali (Mondiali). La Svizzera a livello internazionale è leader in diverse discipline, su distanze che vanno da 25m/50m per le armi corte fino a 50m/100m/300m, e a lunga distanza fino a 1000 yards (914m), per le armi lunghe. In Ticino si è regolarizzato l'uso di queste armi a partire dal 2013, quando è stata costituita l'Associazione Ticinese Tiratori Collezionisti d'Armi (ATTCA), riconosciuta dalla Federazione cantonale FTST e affiliata alla VSV. In collaborazione con l'UFT17 e la SMPP si sono definiti i parametri di questa attività regolamentando e collaudando i poligoni sui quali può essere svolta. In collaborazione con Federazione svizzera (VSV) si è provveduto a formare gli organi di sicurezza e di controllo (direttore di tiro, monitori e presidente della commissione di tiro cantonale e caporiparti responsabili) che, inoltre, devono essere anche monitori secondo le direttive contenute nell'Ordinanza per il tiro fuori del servizio. L'evoluzione dal 2013 è stata rapidissima con quasi 100 soci che hanno svolto i corsi di formazione e sono stati abilitati e certificati all'uso di questa tipologia di armi. L'UFT ha omologato e disciplinato, tenuto conto delle disposizioni dell'USS e della Federazione svizzera, poligoni di tiro non problematici dal profilo OIF e ambientali per il tiro con armi a polvere nera. L’utilizzo di queste armi da fuoco rientra nella categoria d’armi regolate dall’art. 7 OIF (cap. 1 cpv. 2 lett. g). Di conseguenza, anche questi poligoni sono considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione fonica sopra descritti. Ci si aspetta un accresciuto interesse verso queste discipline così come l’uso sporadico della armi da collezione, anche grazie ai brillanti risultati conseguiti dai tiratori ticinesi recentemente costituitisi nella Squadra Ticino Avancarica. Le norme di sicurezza impongono che non possono essere svolte altre tipologie di tiro contemporaneamente così come l'utilizzo di armi che non siano a polvere nera (il tiro indoor è sconsigliato).

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Attualmente vi sono 4 poligoni collaudati per queste attività, per altri 2 vi sarebbero i presupposti e altri 4 poligoni sono al vaglio dell’UFT17, il quale potrà omologare questa tipologia di tiro negli impianti dedicati alla caccia.

4.5.7 Poligoni privati

Al momento si contano tre poligoni privati aperti al pubblico (Bedano, Gordola e Madonna del Piano). Questi poligoni sono utilizzati da tutte le tipologie di utenti: dalle Forze di sicurezza ai privati, dai commercianti agli armaioli così come da tiratori occasionali. Vi sono investitori interessati ad aprire altri poligoni privati collaudati secondo le disposizioni per il tiro fuori del servizio, in modo che le Società di tiro possano svolgere tutte le attività di tiro beneficiando delle prestazioni della Confederazione. Un esempio degli anni '90 è il poligono privato di Bedano, in parte omologato (solo un canale di tiro su due) per lo svolgimento degli esercizi obbligatori poiché le Società che vi fanno capo sono autorizzate ad organizzare il tiro obbligatorio e in campagna. Questo poligono è attualmente utilizzato pure dalla Polizia cantonale (scuola di Polizia) e dalle Polizie comunali. Diverse attività di tiro svolte dalle Polizie comunali si svolgono su fondi o presso strutture di proprietà comunale o di privati. Anche questi poligoni o piazze di tiro dovrebbero essere autorizzati secondo l'art. 23 cpv. 1 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro. Questi impianti non rientrano nelle competenze della SMPP, ma sono comunque considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione fonica sopra descritti.

4.5.8 Piazze occasionali di tiro

Per esigenze a favore della difesa nazionale e per esercizi autorizzati dal DDPS (Corsa d'orientamento notturna, esercizi di tiro delle associazioni militari riconosciute e della truppa) possono essere allestiti poligoni temporanei. Inoltre in questa categoria rientrano i poligoni temporanei allestiti per manifestazioni di tiro (tiri cantonali e federali, biathlon, avancarica, tiri di caccia). La competenza per la sicurezza e l'attività spetta all'UFT17 e l'autorizzazione per tali esercizi spetta al DDPS e alla SMPP secondo le disposizioni federali. Devono inoltre disporre della copertura assicurativa riconosciuta dalle rispettive federazioni nazionali. Le piazze o postazioni di tiro che vengono allestite volta per volta, a seguito di manifestazioni sporadiche o occasionali, non sono considerate quali impianti fissi.

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Le stesse devono comunque essere programmate e regolate secondo quanto stabilito dall’art. 7 del ROIF. Per la truppa, il comandante di compagnia è responsabile per la gestione di una piazza di tiro occasionale secondo le prescrizioni di sicurezza previste nelle “Prescrizioni generali di sicurezza per gli esercizi d’impiego e i tiri di combattimento” (regolamento 51.030). L'uso di armi in luoghi pubblici o privati dovrebbe di principio essere annunciato all'autorità cantonale competente.

4.6 Poligoni soft air, paintball e laser

Queste attività nate recentemente stanno anch’esse entrando nel panorama delle offerte di tiro del Cantone. Si sono costituite società e gruppi che praticano questi sport riconosciuti a livello internazionale. In boschi, capannoni e stazioni turistiche viene offerta la possibilità di provare questa tipologia di divertimento e passatempo. In Svizzera queste attività sono sfruttate anche a scopi commerciali. Queste attività non rientrano nella categoria di armi da fuoco secondo l’allegato 7 OIF. Le strutture in cui sono svolte queste attività sono considerate impianti fissi secondo la LPAmb e l’OIF, quali attività ricreative che vanno valutate dal profilo fonico secondo il manuale di aiuto all’esecuzione per i rumori quotidiani redatto dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

4.7 Poligoni dismessi Vi sono numerosi poligoni dismessi la cui procedura presenta ancora delle lacune, a livello amministrativo e formale, per permettere la chiusura definitiva. In particolare mancano le iscrizioni a Registro fondiario (RF) non eseguite dal proprietario del fondo (soppressione delle limitazioni, servitù, …), lo smantellamento del poligono non è stato eseguito correttamente (compito di Società, Comune e proprietario del fondo), non è stata fatta una domanda di costruzione per eliminare il poligono, la documentazione del gestore è incompleta (Società di tiro), l'ordine di risanamento ambientale è talvolta pendente (secondo indicazioni DT, SPAAS, Comune). Queste situazioni dovranno essere risolte in collaborazione tra UFT17, FTST, DT e la SMPP allestendo un promemoria o una lista di controllo per la chiusura di una società di tiro in modo che casi simili non abbiano a ripetersi. Sul territorio cantonale inoltre esistono alcuni poligoni abbandonati o dimenticati che devono essere censiti nel catasto dei siti inquinati. I poligoni di tiro, 300m o <50m,

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iscritti nel catasto dei siti inquinati e non più in attività sono 21. Di questi vi è assolutamente da risanare il poligono 300m di Cadenazzo (sito contaminato).

4.8 Poligoni di tiro non sottoposti alla SMPP Sul territorio cantonale vi sono, come spiegato in precedenza, diverse tipologie di poligoni che non sono di competenza della SMPP. La maggior parte di questi poligoni non dispongono di alcuna autorizzazione cantonale ad esercitare le attività di tiro. Alcuni di essi tuttavia sono stati collaudati dall'ufficiale federale di tiro o dal perito federale degli impianti di tiro, competenti anche per il collaudo di poligoni non legati esclusivamente alle attività militari e alle attività fuori del servizio, in particolare per soddisfare sia le richieste dell'USS assicurazioni su mandato dell'autorità militare cantonale competente per i poligoni di tiro. Secondo l'art. 23 cpv. 1 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro, tutti i poligoni che non sono adibiti per il tiro fuori del servizio "competono alle autorità cantonali". Pertanto bisognerà valutare l'opportunità di attribuire le competenze anche per questi poligoni, i quali sono considerati impianti fissi ai sensi della legislazione federale in materia ambientale e quindi devono soddisfare i requisiti di protezione ambientale sopra descritti.

5. Situazione e gestione delle infrastrutture di tiro

5.1 Situazione delle infrastrutture di tiro

Le infrastrutture di tiro in Ticino sono generalmente in uno stato di degrado dovuto in particolare alla scarsa manutenzione. Molte infrastrutture hanno più di cinquant'anni e non sono mai state ristrutturate in modo completo e non vi è stata effettuata una manutenzione regolare. Questo compito spetta ai Comuni, secondo le disposizioni federali, ma per diversi motivi spesso è risultato lacunoso. Sarà necessario attuare delle ristrutturazioni importanti per la maggior parte dei poligoni. Allo stato attuale l'ordinaria manutenzione non sarà sufficiente a garantire lo svolgimento delle attività in una situazione dignitosa nel rispetto delle normative ambientali.

Le norme di sicurezza dei poligoni (verificate tramite le carte di sicurezza dei poligoni attualmente in allestimento) impongono dei vincoli e limitano le possibilità edificatorie. Lo stesso discorso vale per i disturbi causati dal rumore. Infatti le emissioni foniche generate dai poligoni di tiro hanno anche come effetto quello di limitare le possibilità edificatorie dei sedimi sottoposti a valori superiori a quelli fissati dall’OIF. Pertanto vengono imposte delle norme precise per la costruzione di

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stabili in zone soggette ad esposizione al rumore con un conseguente aumento dei costi edificatori. Molti poligoni, oggi rispettosi dei limiti imposti, potrebbero entrare in contrasto con desideri di modifica dei PR comunali o ancora non rientrare nelle norme di sicurezza (ad esempio la costruzione di sentieri nelle zone di pericolo dei poligoni), creando situazioni irregolari o di pericolo che rendono difficoltoso lo svolgimento delle attività di tiro. Si necessita quindi, per evitare queste situazioni, di approfondire a livello pianificatorio l’attuale situazione. Allo stato attuale la SMPP verifica le varianti di PR sottopostele per i comparti oggetto di modifica e formula il proprio preavviso al fine di garantire le attività di tiro, tuttavia l’onere di proteggere i propri interessi spetta al proprietario dell’impianto. Si tiene a ricordare che la competenza per la chiusura di un poligono spetti alle autorità cantonali e federali come previsto all'art. 21 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro (RS 510.512).

5.2 Situazione inquinamento fonico (OIF)

Il GL Tiro Ticino, ed in particolare l'Ufficio per la prevenzione dei rumori (UPR), in collaborazione con la SMPP e le Società di tiro, ha provveduto a raccogliere le necessarie informazioni sulle varie attività di tiro relative al periodo 2012/al fine di disporre dei dati di partenza necessari per l'aggiornamento del catasto delle immissioni foniche dei poligoni di tiro per il tiro fuori del servizio, visto che le norme ambientali (OIF) prevedevano che i poligoni dovevano essere risanati a livello fonico entro il 1° novembre 2016, a 30 anni dall'introduzione dell'OIF. Ad oggi molti poligoni non sono conformi alle normative OIF e dovranno, laddove possibile, essere risanati, ricevere delle limitazioni e/o facilitazioni (art. 14 OIF) oppure cessare le proprie attività. Per i poligoni di tiro che rientrano nella pianificazione cantonale, che non possono essere risanati completamente dal punto di vista tecnico e/o costruttivo, l’autorità esecutiva concede facilitazioni (art. 17 cpv. 1 LPAmb) nell’ambito dell’emanazione della decisione di risanamento fonico se, nel singolo caso, il risanamento fosse sproporzionato e qualora il risanamento provochi limitazioni dell’esercizio sproporzionate o costi sproporzionati (art. 14 cpv. 1 lett. a OIF) oppure al risanamento si oppongono interessi preponderanti, segnatamente nel campo della difesa integrata (art. 14 cpv 1 lett.b OIF). I valori d’allarme (VA) non devono essere superati dagli impianti privati non concessionati (art. 17 cpv. 2 LPAmb e art. 14 cpv. 2 OIF). Se, a causa delle facilitazioni accordate, le misure alla fonte non permettessero di ridurre a un livello inferiore ai VA le immissioni foniche, gli art. 20 LPamb e 15 OIF prevedono infine l’adozione di provvedimenti d’isolamento acustico su edifici esistenti situati in vicinanza di strade, aeroporti, impianti ferroviari o altri impianti fissi pubblici o concessionari esistenti.

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Le facilitazioni sono accordate unicamente per le esigenze della difesa nazionale, segnatamente per gli esercizi di tiro previsti dall’art. 4 dell’Ordinanza sul tiro fuori del servizio (Ordinanza sul tiro) del 5 dicembre 2003. Secondo l’art. 4 cpv. 1 Ordinanza sul tiro , sono considerati esercizi di tiro e corsi d’istruzione nell’interesse della difesa nazionale: - lett. a: gli esercizi federali (programma obbligatorio e tiro in campagna a 25, 50,

300m) - lett. b: gli esercizi di tiro facoltativi (allenamenti delle società, gare di tiro ed

esercizi preliminari agli esercizi federali, gare di tiro delle associazioni e delle società militari)

- lett. c: i corsi di tiro Per gli altri tiri che esulano dalle lett. a-c (tiri dopo il 31 agosto, tiri sportivi e della società) non possono essere accordate le facilitazioni. Le facilitazioni comportano l’assegnazione di un numero massimo di semi-giornate e un numero massimo di colpi esplosi che non possono essere superati per lo svolgimento di tutte le attività.

Questi dati dovranno essere accertati tramite perizie foniche che dovranno essere ordinate dall’autorità esecutiva (DT) ai proprietari degli impianti non conformi, secondo gli art. 16. LPAmb e art. 13 OIF (in generale i Comuni). I proprietari dovranno pure presentare proposte concrete e operative per far rientrare il livello delle immissioni foniche entro i valori limiti d’esposizione al rumore fissati dall'OIF laddove il poligono è considerato di importanza regionale o locale, secondo la pianificazione cantonale. Questi dati serviranno per risanare i poligoni a livello di immissioni foniche. La decisione per ordinare il risanamento degli impianti non conformi secondo gli art. 16 LPAmb e 13 OIF spetta all’autorità esecutiva (DT – cfr. ROIF art. 2 let. d)). La pianificazione cantonale, che stabilisce nel dettaglio il mantenimento dei poligoni o la loro chiusura, spetta alla SMPP nell’ambito dei lavori del GL Tiro Ticino.

5.3 Situazione inquinamento del suolo Esistono due poligoni di tiro ancora da risanare ai sensi OSiti a causa della loro ubicazione: Mendrisio-Rancate (50m), ancora attivo e Cadenazzo (300m), disemsso. Nel recente passato sono stati bonificati i poligoni di Cevio (300m+50m), Faido-Chironico (300m), Bellinzona-Giubiasco (50m), Riviera-Iragna (50m), Bellinzona-Gorduno (300m). Presso il poligono della Rovagina (Breggia-MorbioSuperiore), indagato e bonificato in parte nel periodo 2011-2014, è in corso un complemento investigativo per determinare la necessità di una bonifica supplementare.

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Il poligono di Quinto sarà soppresso e completamente bonificato a causa della creazione del bacino di demodulazione del Ritom. I sussidi federali di risanamento OTaRSi sono assegnati solamente se il sito è contaminato (vedi capitolo 2.8.3); questo è dato da una contaminazione delle acque (superficiali o sotterranee) o dall’ubicazione in zona agricola o di protezione delle acque S3. Per le colline paracolpi ubicate in zona di protezione delle acque, i sussidi erano garantiti se si fosse terminata l’attività, o fosse stato posato un sistema paracolpi artificiale (SPA), entro il 31.12.2012. Per tutte le altre colline paracolpi, i sussidi possono essere concessi se si è terminata l’attività o è stato posato un sistema paracolpi artificiale (SPA) entro il 31.12.2020 e il sito è contaminato. Cautelativamente si consiglia comunque vivamente alle società di tiro (e/o ai Comuni) di dotare di un sistema paracolpi artificiale (SPA) gli impianti di tiro entro i termini definiti. In caso di lavori edificatori e/o di miglioria dell’impianto (posa SPA,..) sono richiesti dall’autorità, a dipendenza dell’invasività degli interventi proposti, dei controlli OPSR/OSiti atti a definire le vie di smaltimento del materiale di scavo che sarà necessario asportare o a classificare il materiale di scavo non più direttamente raggiungibile dopo detti interventi. La posa di un sistema paracolpi artificiale (SPA) è pertanto da considerare più che opportuna per i poligoni di importanza regionale e locale che saranno attivi oltre il 2020. La bonifica dei poligoni di tiro dismessi non è obbligatoria, ma, dove tecnicamente fattibile ed economicamente e finanziariamente sostenibile, è comunque consigliata per non lasciare in eredità oneri ambientali. In futuro al momento della cessazione dell’attività di un impianto di tiro, sarà comunque necessario eseguire un’indagine per stabilire o meno la necessità di bonifica ai sensi OSiti (cfr. cap. 2.8.3) e valutare, sulla base di un’analisi del rischio, eventuali misure di bonifica parziali.

5.4 Società di tiro Molte società di tiro non dispongono più o non disporranno a breve, dei requisiti per organizzare i tiri obbligatori. Queste società saranno quindi, secondo la legislazione federale, non più riconosciute dall'Autorità militare cantonale; decisione questa che impedirà alla società di tiro l'organizzazione dei tiri obbligatori e ne decreterà la chiusura. In collaborazione con la FTST bisognerà sostenere le fusioni di società in difficoltà e parallelamente dare un supporto per lo scioglimento di quelle società che non adempiono ai requisiti. La FTST, con il supporto della SMPP, dovrà organizzare dei

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corsi di formazione per membri di comitato, in particolare per i presidenti delle società. Questo servirà a formare soci e monitori sulla legislazione in materia di tiro (ora superficiale e non al passo con il quadro legale di riferimento) ad un livello che garantisca la sopravvivenza delle società stesse. Infatti molti problemi delle società, e di riflesso di scarsa manutenzione dei poligoni e lungimiranza nel risanamento e nella ristrutturazione delle strutture, deriva spesso da lacune informative e gestionali da parte dei membri di comitato.

5.5 Chiusura di poligoni e società

Alcuni poligoni e società hanno cessato l'attività o sono stati chiusi in passato senza aver completato i necessari passi formali. Per lo scioglimento o la fusione di una società la FST, la FTST e le Autorità militari cantonali emanano precise direttive in merito. Infatti per effettuare una chiusura bisogna anche tenere contro dell'art. 21 cpv. 3 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro (RS 510.512) che spiega come “Gli impianti di tiro possono essere soppressi soltanto quando sono disponibili impianti sostitutivi pronti per l'esercizio”. In alcuni casi recenti, come già indicato al cap. 4.7, non sono state modificate le iscrizioni a registro fondiario (RF) dopo la cessazione dell'attività da parte dei Comuni (servitù, oneri o diritti in correlazione all'attività di tiro), situazioni che in taluni casi non permettono cambio di proprietà del fondo rispettivamente una parcellizzazione dello stesso. In altri invece le società non sono formalmente sciolte e risultano debitrici presso la FTST e l'USS assicurazioni.

Ricordiamo che l’alienazione o il frazionamento di un fondo iscritto nel catasto dei siti inquinati soggiace ad autorizzazione cantonale ai sensi dell’art. 32dbis cpv. 3 LPAmb, mentre se il sito è contaminato , l’autorizzazione è vincolata a precise garanzie finanziarie. Per le chiusure di poligoni nel contesto della pianificazione cantonale occorre che vi siano delle regole chiare sulle procedure da seguire da parte degli attori coinvolti, soprattutto in vista di chiusure forzate e di nuove attribuzioni. In questo senso sarebbe auspicabile approfondire la tematica fra UF T17, FTST, DT e SMPP e allestire una lista di controllo ad uso delle Socie tà e dei proprietari degli impianti.

6. Necessità per le attività di tiro in Ticino

6.1 Necessità regionali e locali

Il Cantone ha già pianificato nella Scheda di Piano direttore V10 due poligoni regionali di grandi dimensioni (Poligono del Monte Ceneri e poligono per il Locarnese). Oltre a importanti poligoni il GL è dell'opinione che per adempiere agli

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obblighi e alle attività sportive siano necessari, a livello cantonale, 3-4 strutture con 16-24 linee di tiro a 300m e 10-15 linee a 25m/50m e una ventina di piccole strutture di importanza locale. Le strutture identificate sono distribuite sul territorio in maniera proporzionata agli utenti e ai costi, in previsione di aggregazioni comunali, in essere o previste, tenendo in considerazione le parti di territorio più discoste laddove l'attività favorisce il mantenimento di tradizioni locali. Tra le strutture da mantenere spicca il poligono di Chiasso – Morbio Superiore che si presta, vista la sua ubicazione e le sue dimensioni, a fungere da punto di riferimento per le attività di tiro nel Mendrisiotto. Il potenziale di sviluppo di questa infrastruttura, che necessita di importanti lavori di ristrutturazione e manutenzione, permetterà di assorbire le chiusure di piccoli poligoni della regione (Muggio, Meride).

6.2 Identificazione delle strutture prioritarie

Le strutture prioritarie sono quelle che necessitano di interventi urgenti per essere conformi alle nuove regolamentazioni a livello legislativo, in particolar modo per quanto attiene agli aspetti di sicurezza, ambientali, oppure per una carenza di manutenzione e che necessitano quindi, per poter assorbire una massa più importante di tiratori, di lavori di ristrutturazione (vetustà degli impianti e/o scarsa manutenzione). Si evidenzia come questi oneri, di competenza comunale, non siano stati riconosciuti come prioritari ed ora, a causa di una mancata regolare manutenzione, messi in discussione in vista di investimenti importanti per il ripristino di una situazione consona alle attività. Queste situazioni devono essere risolte al più presto per colmare situazioni insostenibili che possono eventualmente generare chiusure degli impianti (ad esempio Chiasso-Morbio Superiore) con conseguenze importanti per le attività obbligatorie, per le attività dei giovani, per quelle sportive e non da ultimo le attività della truppa presente sul territorio cantonale.

7. Obiettivi della pianificazione

7.1 Obiettivi generali

Nell'ambito della pianificazione cantonale per le future attività di tiro il GL Tiro Ticino si è posto i seguenti obiettivi: - ristrutturare completamente i poligoni identificati dal GL Tiro Ticino che dovranno

garantire il futuro delle attività di tiro sul territorio;

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- ordinare i lavori necessari (sicurezza, manutenzione, indagini e bonifiche ambientali) e allestire la tempistica per il completamento degli stessi;

- valutare l'opportunità di colmare le lacune legislative nell'ambito dei poligoni di tiro con la riunione delle competenze per la gestione e il controllo dei poligoni sotto un'unica istanza (autorità) cantonale;

- gestire razionalmente le aperture e gli orari dei poligoni in un concetto regionale.

7.2 Priorità operative 1. Realizzare il poligono regionale polifunzionale del Monte Ceneri. 2. Mantenere i poligoni conformi, esclusi dalla pianificazione, fino a quando vi sarà

una società di tiro interessata ad occuparsene (Castel San Pietro, Chironico, Lumino, Medeglia, Mugena, Muggio, Prato Sornico e Vergeletto).

3. Ordinare il risanamento e la manutenzione straordinaria dei poligoni identificati dal GL (esigenze tecniche, misure foniche e inquinamento del suolo).

4. Procedere con ordini di risanamento fonico da parte del DT che, in deroga ai normali limiti OIF, conceda le facilitazioni previste dall'art. 14 OIF unicamente in favore dell'attività legata alla difesa nazionale per i poligoni che non possono essere risanati ma che rientrano in quelli identificati nella pianificazione del GL.

5. Valutare nuovi indirizzi per trovare una soluzione per il Locarnese e far fronte agli obiettivi pianificatori contenuti nella Scheda di PD V10.

6. Colmare le lacune legislative e armonizzare le normative riguardanti i poligoni di tiro in Ticino.

7. Chiusura progressiva e pianificata dei poligoni di tiro che non possono essere risanati fonicamente, ristrutturati senza oneri sproporzionati all'attività svolta o che, a causa delle importanti limitazioni, non possono più svolgere un'attività.

7.3 Ristrutturazioni e risanamenti ambientali dei poligoni

L'Autorità cantonale preposta, a supporto della Confederazione, sarà chiamata a verificare le modalità con le quali dovrà invitare i Comuni ad adeguare le infrastrutture allo stato attuale delle normative vigenti in ambito di sicurezza, manutenzione e risanamenti ambientali (fonica / siti inquinati) laddove necessari. Per questi ultimi il DT ha la competenza per ordinare le misure di risanamento ambientale che sono a carico dei proprietari degli impianti (Comuni). Le infrastrutture presenti nel Cantone necessitano di importanti e urgenti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Questi compiti spettano ai Comuni secondo la legislazione federale. Bisognerà dunque trovare una soluzione affinché i Comuni si adoperino, in tempi brevi, per adempiere ai loro obblighi per la Difesa nazionale. La programmazione e la pianificazione di queste misure dovrà essere coordinata a livello cantonale, particolare fra DT e DI.

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7.4 Centro polifunzionale di istruzione e tiro del Monte Ceneri

Il nuovo poligono del Monte Ceneri previsto per il 2023 – 2024 non sarà la soluzione che permetterà lo smantellamento di tutti i poligoni a livello cantonale ma porterà a risolvere in particolare la situazione dei poligoni di Lugano, Bellinzona e Origlio, oltre a quello di Camignolo e allo stesso Monte Ceneri, che già oggi non rispettano le normative in particolare per l'inquinamento fonico e non possono essere risanati. Ciò permetterà, nel contempo, lo sviluppo di importanti aree cittadine (Cornaredo e Saleggi). La scheda di Piano direttore V10 indica che lo scopo è quello di concentrare le infrastrutture necessarie per l’istruzione e il tiro dei diversi corpi di sicurezza e delle diverse associazioni, nell’ottica di un loro sfruttamento efficiente e sinergico e di un uso parsimonioso del territorio. La struttura è concepita per assorbire le attività dei poligoni che saranno chiusi e ospitare le Società che oggi vi fanno capo, oltre a permettere delle sinergie per l'istruzione e la formazione di militi dell'esercito, per gli agenti delle forze di polizia e per la prova periodica dei cacciatori.

7.5 Soluzioni per la regione del Locarnese

Il Locarnese si presenta con diversi poligoni che non rispettano più le norme ambientali o che sono al limite dei valori di sicurezza per l'esercizio delle attività. Quindi alcuni poligoni dovranno essere chiusi nonostante non vi sia la possibilità di trovare subito un poligono sostitutivo. Le Società dovranno adeguarsi a questa particolare situazione tramite fusioni, scioglimenti o collaborazioni con altre Società di tiro. Nella scheda di Piano direttore V10 è prevista l'edificazione di un poligono regionale nel Locarnese. Pertanto una possibilità che deve essere approfondita sarà quella di ristrutturare in modo importante uno dei poligoni esistenti adeguandolo, grazie alle nuove disponibilità tecniche, alle normative sulle immissioni foniche. Questo permetterebbe di concentrare le attività e allo stesso tempo ridurre l'impatto ambientale provocato da quei poligoni la cui chiusura è già decretata.

7.6 Attribuzione delle competenze per tutti i poligoni di tiro L'attribuzione delle competenze per tutti i poligoni di tiro ad un'autorità dell'Amministrazione cantonale permetterebbe di colmare le lacune in ambito di competenze per tutti i poligoni che attualmente non soggiacciono alla SMPP senza dover introdurre nuove leggi o regolamenti a livello cantonale visto quanto già previsto nell'art. 23 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro (RS 510.512):

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1 L'omologazione e il controllo di impianti non disponibili per il tiro fuori del servizio, quali gli impianti per il tiro ad avancarica, il tiro con la carabina di piccolo calibro, il tiro con la balestra, il tiro ad aria compressa, il tiro dinamico o di caccia, competono alle autorità cantonali. 2 Le autorità competenti possono chiedere presso l'AIST, a spese del committente, la collaborazione di uno specialista per la perizia. 3 Se un impianto per altre attività di tiro è integrato in un impianto di tiro giusta l'articolo 1 capoverso 1, il collaudo è effettuato dall'ufficiale federale di tiro competente. 4 Per la valutazione della sicurezza di impianti per altre attività di tiro sono applicabili le prescrizioni dell'AIST. Con l'attribuzione di queste competenze, l'autorità cantonale avrà la possibilità di monitorare la situazione di tutti gli impianti e incaricare ad esempio l'UFT, in collaborazione con le commissioni cantonali di tiro, di collaudare e di verificare il rispetto della sicurezza per tutti gli impianti di tiro presenti sul territorio e facilitare la verifica sul territorio di situazioni particolari legate alle tematiche ambientali, che devono essere rispettate anche per questi poligoni. È necessario studiare una soluzione per creare le b asi legali che permettano d’intervenire.

7.7 Sostegno finanziario da parte del Cantone Il sostegno finanziario da parte del Cantone, in particolare del DT, per quanto riguarda il tiro venatorio e del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) tramite i fondi Swisslos / Sport-Toto, per quanto attiene alle attività prettamente sportive, potrà, in alcuni casi, essere determinante per rendere sostenibile il risanamento delle infrastrutture di tiro e il mantenimento di alcuni poligoni identificati dal GL al fine di disporre di sufficienti risorse per svolgere tutte le attività di tiro.

Questo è ritenuto un punto fondamentale per poter risolvere, in tempi brevi, la situazione precaria venutasi a creare negli ultimi anni a causa di un forte disinteresse, in particolare di alcuni Comuni, ad investire e a mantenere queste infrastrutture a norma e in efficienza, pur essendo obbligati a farlo secondo le disposizioni federali. I costi delle perizie foniche complete per l’esecuzione dei successivi interventi e per i risanamenti sono a carico del proprietario dell’impianto (art. 16 OIF). L'ufficio preposto del DT non ha né risorse finanziarie né umane per assumersi autonomamente l’incarico di queste verifiche.

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8. Pianificazione cantonale dei poligoni di tiro

8.1 Fase 1 (2018 - 2024) - in corso

• Disporre di un numero sufficiente di poligoni in attesa della costruzione del poligono

regionale del Monte Ceneri; • Ordinare il risanamento ambientale (OIF/OSiti) e le ristrutturazioni (strutture,

sicurezza) dei poligoni prioritari che non hanno particolari difficoltà e ritenuti necessari secondo il GL Tiro Ticino per le attività di tiro nel Cantone;

• OIF: catasto e studio risanamenti; • Allestimento perizie foniche e pianificazione lavori per il rientro in norma per tutti i

poligoni della pianificazione cantonale; • Allestimento delle carte di sicurezza dei poligoni; • Posa di un sistema paracolpi artificiale (SPA) per i poligoni di tiro prioritari per poter

eventualmente disporre dei relativi sussidi per i risanamenti; • Terminare le procedere di chiusura dei poligoni conformemente alle direttive; • Apertura ed esercizio del nuovo poligono del Monte Ceneri.

8.2 Fase 2 (2025 – 2030)

• Assestamento della gestione del nuovo poligono del Monte Ceneri • Adattamento dei comprensori di tiro dopo l’apertura del nuovo poligono del Monte

Ceneri; • Chiusura dei poligoni che verranno sostituiti dal nuovo poligono del Monte Ceneri; • Chiusura di altri poligoni che non soddisfano più i requisiti per un loro

mantenimento; • Valutazione nuove/mutate esigenze.

8.3 Fase 3 (oltre il 2030)

• Mantenimento dell'efficienza e della sicurezza dei poligoni; • Sostituzione di bersagli e cassoni recuperatori (tutti i poligoni); • Pianificazione dei risanamenti ambientali necessari (termine 2050); • Monitoraggio situazione e adeguamenti alle nuove normative.

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9. Conclusioni

La definizione dei poligoni prioritari permetterà di ristrutturare e mantenere unicamente quei poligoni che rispondono alle esigenze attuali o che saranno chiamati a farlo per garantire l'esercizio delle attività di tiro sul nostro territorio. In particolare tutte le strutture necessarie allo svolgimento delle attività fuori servizio, sportive e venatorie dovranno essere adeguate alle tematiche ambientali e ai contenuti del Piano direttore oltre a rispettare la legislazione vigente in materia di sicurezza delle installazioni. Per questi motivi è auspicabile che i poligoni siano delle infrastrutture moderne con possibilità di tiro a più distanze con marcazione elettronica , rigorosamente attenti alle problematiche ambientali e ripartiti sul territorio conformemente alle esigenze degli utilizzatori e della popolazione. Allo stesso tempo con la realizzazione del nuovo poligono di tiro del Monte Ceneri, il quale determinerà la chiusura dei poligoni che andrà a sostituire, si inizierà ad entrare nel vivo dei mutamenti per i prossimi decenni. Una volta realizzato questo progetto si dovrà nuovamente valutare l'opportunità di trovare una soluzione per il comparto del Locarnese, che sarà certamente chiamato a ridurre in maniera significativa le proprie attività a favore di un uso più razionale dei poligoni per le attività delle Società coerentemente con le esigenze ambientali e della popolazione. Nel rapporto è stato evidenziato come diversi poligoni di tiro non soggiacciono alle competenze autorizzate della SMPP. Infatti secondo l'art. 23 cpv. 1 dell'Ordinanza sugli impianti di tiro, tutti i poligoni che non sono adibiti per il tiro fuori del servizio "competono alle autorità cantonali", ma fino ad ora queste competenze non sono state formalmente attribuite. Pertanto con l'attribuzione di tali competenze ad un'autorità dell'Amministrazione cantonale si potrebbero sciogliere dubbi circa le autorizzazioni e i controlli di queste infrastrutture che potranno essere eseguiti sfruttando le sinergie con gli organi preposti già presenti nelle strutture di controllo nominate dalla SMPP (Commissioni cantonali di tiro) e attribuite all'Ufficiale federale di tiro (UFT17).

10. Studi settoriali

A disposizione presso il DI (SMPP) e il DT vi sono gli studi settoriali di dettaglio per i quali, vista l'entità del materiale, vengono solo citati: - mappe di tutte le tipologie di poligoni; - mappe delle situazioni attuali e future per tipologia di poligono; - documentazione inerente ai poligoni; - situazione OIF aggiornata; - situazione inquinamento del suolo.

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11. Basi legali - Legge federale del 3 febbraio 1995 sull’esercito e sull’amministrazione militare

(Legge militare, LM; RS 510.10); - Legge federale sulla protezione dell'ambiente del 7 ottobre 1983 (Legge sulla

protezione dell'ambiente, LPAmb1, RS 814.01, stato 1° gennaio 2017); - Legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici

del 20 giugno 1986 (Legge sulla caccia, LCP; RS 922.0); - Legge cantonale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli

selvatici dell’11 dicembre 1990 (8.5.1.1); - Ordinanza sul tiro fuori del servizio del 5 dicembre 2003 (Ordinanza sul tiro, RS

512.31); - Ordinanza del DDPS sul tiro fuori del servizio dell'11 dicembre 2003 (Ordinanza

del DDPS sul tiro, RS 512.311); - Ordinanza del DDPS sui corsi di tiro dell'11 dicembre 2003 (Ordinanza sui corsi

di tiro, RS 512.312); - Ordinanza del DDPS sugli ufficiali federali di tiro e sulle commissioni cantonali di

tiro dell'11 dicembre 2003 (Ordinanza sugli ufficiali di tiro, RS 512.313); - Ordinanza sugli impianti per il tiro fuori del servizio del 15 novembre 2004

(Ordinanza sugli impianti di tiro, RS 510.512); - Ordinanza sulle piazze d'armi, di tiro e d'esercitazione del 26 giugno 1996

(Ordinanza sulle piazze d'armi e di tiro, OPAT, RS 510.514); - Ordinanza del DDPS sulle piazze d'armi, di tiro e d'esercitazione del 26 giugno

1996 (Ordinanza del DDPS sulle piazze d'armi e di tiro, OPAT-DDPS, RS 510.514.1);

- Ordinanza sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici del 29 febbraio 1988 (Ordinanza sulla caccia, OCP; RS 922.01);

- Ordinanza contro l'inquinamento fonico del 15 dicembre 1986 (OIF, RS 814.41, stato 1° gennaio 2016); in particolare l'Allegato 7 e 9 OIF;

- Ordinanza sul risanamento dei siti inquinati del 26 agosto 1998 (OSiti, RS 814.680);

- Ordinanza sulla tassa per il risanamento dei siti contaminati del 26 settembre 2008 (OTaRSi, RS 814.681);

- Ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti del 04.12.2015 (OPSR, RS 814.600);

- Regolamento di applicazione dell’Ordinanza federale contro l’inquinamento fonico (ROIF) del 17 maggio 2005 (9.2.1.1.3), segnatamente l’art. 2 lett. d);

- Regolamento per l’ottenimento del certificato d’abilitazione alla caccia del 13 gennaio 1993 (8.5.1.3);

- Indennità per gli impianti di tiro secondo l’OTaRSi, UFAm 2016; - Decreto legislativo concernente il sussidiamento delle piazze di tiro del 3 luglio

1961 (DL 1.5.2.1); - Direttive e verbali Conferenze federali di tiro; - Direttive, regolamenti e promemoria DDPS; - Convenzione fra CdS e FTST del 1993; - Convenzione fra CdS e FTST del 2017; - FU040/2014;

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- FU056/2017; - Formulario per le spese e tariffario cantonale.

12. Abbreviazioni AIST Assicurazione infortuni delle società svizzere di tiro CdS Consiglio di Stato del Catone Ticino CIO Comitato olimpico internazionale DDPS Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione

e dello sport DECS Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport DI Dipartimento delle istituzioni, Cantone Ticino Div Ter 3 Divisione territoriale 3 DT Dipartimento del territorio (Cantone Ticino) FCTi Federazione cacciatori ticinesi FINMA Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FTST Federazione ticinese delle società di tiro GdS Gradi di sensibilità al rumore GL Gruppo di lavoro GLTT Gruppo di lavoro tiro Ticino IDPA International Defensive Pistol Association (tiro di difesa) IPSC International Practical Shooting Confederation (tiro dinamico) ISSF International Shooting Sport Federation (Federazione internazionale di

tiro sportivo) LM Legge militare LPAmb Legge sulla protezione dell'ambiente LSu Legge federale sugli aiuti finanziari e le indennità MLAIC Muzzle Loaders Associations International Committee (avancarica) OIF Ordinanza federale contro l'inquinamento fonico OPAT Ordinanza sulle piazze d'armi e di tiro OPSR Ordinanza sui rifiuti OSiti Ordinanza sui siti contaminati OSuolo Ordinanza contro il deterioramento del suolo OTaRSi Ordinanza sulla tassa per il risanamento dei siti contaminati Otir Ordinanza sul tiro fuori del servizio PAK Metalli pesanti e idrocarburi aromatici policiclici Pb Piombo PD Piano direttore PR Piano regolatore PUC Piano di utilizzazione cantonale RF Registro fondiario RG Risoluzione governativa ROIF Regolamento di applicazione dell'Ordinanza federale contro

l'inquinamento fonico Sb Antimonio SMPP Sezione del militare e protezione della popolazione

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SPA Sistema paracolpi artificiale SPAAS Sezione della protezione dell'aria dell'acqua e del suolo TC Tiro in campagna TO Tiro obbligatorio UFAm Ufficio federale dell'ambiente UFT17 Ufficiale federale di tiro del 17° Circondario UPR Ufficio prevenzione rumori (Cantone Ticino) USEs Ulteriore sviluppo dell'Esercito USS Assicurazione dei tiratori VA Valore d’allarme

13. Allegati Allegato 1 – Poligoni di tiro in Ticino – stato 2017 Allegato 2 – Poligoni situazione OSiti – stato 2017 Allegato 3 – Poligoni situazione OIF – stato 2017

Ponto Valentino

Biasca

Faido

Airolo

Cevio

Iseo Maroggia

Mendrisio Chiasso / Morbio Superiore

Muggio

Quinto

Castel S. Pietro Meride

Stabio

Mugena

Bedigliora

Chironico Cavagnago

Giornico Dongio Motto

Olivone

Dangio Torre

Bosco Gurin

Prato Sornico

Brissago

Borgnone

Comologno

Mosogno

Loco

Vergeletto

Ascona

Losone Minusio

Intragna

Ponte Brolla

Sonogno

Lavertezzo Lumino (stand GR)

Bellinzona

Origlio

Lugano

Cimadera

Bidogno

Isone

Camignolo

Grancia

Medeglia

Quartino

Monte Ceneri

Sonvico

Personico

33 attivi

4 senza attività

5 chiusura prevista

Poligoni a 300m

10 in fase di chiusura

Situazione 2017 52 poligoni in Ticino

Vogorno

Allegato 1

41

Iragna

Faido

Airolo

Cevio

Mendrisio Chiasso / Morbio Superiore

Olivone

Prato Sornico

Ponte Brolla

Lumino (stand GR)

Bellinzona

Origlio

Lugano Grancia

12 attivi

2 senza attività

Poligoni a 50m pistola

Tesserete

1 chiuso

Situazione 2017 15 poligoni in Ticino

42

Iragna

Faido

Airolo

Mendrisio Chiasso / Morbio Superiore

Olivone

Situazione 2017 9 poligoni in Ticino

Ponte Brolla

Lugano

9 attivi

0 senza attività

Poligoni a 25m pistola

Bedano

Tesserete

0 chiusi

43

Biasca

Cevio

Quinto

Castel S. Pietro

Olivone

Bidogno

Isone

Monte Ceneri

1 collaudato UFT 17

4 possibili da valutare

1 non permesso

Poligoni per tiro di caccia

Cavagnago

Airolo

Chiasso / Morbio Superiore

Situazione 2017 1 poligono in Ticino

1 chiusura prevista

3 Piazza d’armi

1 con restrizioni 44

Iragna 25/50m

Chiasso / Morbio Superiore 25/50m

Lugano 25/50m

4 attivi

2 possibili

Poligoni per avancarica

Tesserete 25/50m

0 non permesso

Bidogno 300m

Situazione 2017 6 poligoni in Ticino

Castel S. Pietro 100m

45

Ponto Valentino

Biasca

Faido

Airolo

Cevio

Iseo Maroggia

Mendrisio

Morbio Superiore

Muggio

Quinto

Castel San Pietro

Meride

Stabio

Mugena

Bedigliora

Chironico

Cavagnago

Giornico Motto Dongio

Olivone

Torre

Bosco Gurin Prato Sornico

Brissago

Borgnone

Comologno

Mosogno

Loco

Vergeletto

Ascona

Losone Minusio

Intragna

Ponte Brolla

Sonogno

Lavertezzo Lumino

Bellinzona

Origlio

Lugano

Cimadera

Bidogno Camignolo

Grancia

Medeglia

Quartino Cadenazzo

Sonvico

Personico

da iscrivere

siti inquinati

Poligoni 300m

siti contaminati

Situazione 2017

Vogorno

Airolo

bonificati indagini in corso

dismessi

Bedretto

Arbedo Castione

Fusio

Gorduno

Rovio

Genestrerio

Valcolla

Poligoni di responsabilità federale del DDPS non sono indicati

Allegato 2

46

Iragna

Cevio

Mendrisio

Morbio Superiore

Olivone

Peccia

Ponte Brolla

Bellinzona

Origlio

Lugano

Grancia

bonificati

siti inquinati

Poligoni 25/50m

Tesserete

siti contaminati

Giubiasco Locarno

Quinto

indagini in corso

dismessi

Arbedo Castione

Genestrerio

Gnosca

Bodio

Certara

Melide 2x

Sigirino

Taverne

Faido

Situazione 2017

Poligoni di responsabilità federale del DDPS non sono indicati

47

Ponto Valentino – 1/3/B

Biasca

Faido – 1/B

Airolo

Cevio */***

Iseo – 1/2 Maroggia

Mendrisio - */***/4 Chiasso / Morbio Superiore * - 2

Muggio - SI

Quinto – C x PUC Ritom

Castel S. Pietro – 2 Meride - 3

Stabio - NO

Mugena

Bedigliora - SI

Chironico – 2/3 Cavagnago */** - 4

Giornico - NO Dongio Motto - SI

Olivone – */ 3/B

Dangio Torre - */ NO

Bosco Gurin - SI

Prato Sonico – 2/3

Brissago – B/C

Borgnone - SI

Comologno - C

Mosogno - NO

Loco – B/C

Vergeletto

Ascona – 3/C

Losone - NO Minusio – B/C

Intragna - C

Ponte Brolla – B/C

Sonogno - SI

Lavertezzo - NO San Vittore (stand GR)

Bellinzona - A

Origlio - */**/A

Lugano - A

Cimadera

Bidogno

Isone

Camignolo - SI

Grancia - B

Medeglia

Quartino - B

Monte Ceneri - A

Sonvico - NO

Personico - NO

Poligoni a 300m

Situazione OIF 2017 52 poligoni in Ticino

Vogorno - NO

Airolo - 1

Lumino - NO

Allegato 3

48

Iragna

Faido

Airolo

Cevio

Mendrisio Chiasso / Morbio Superiore

Olivone

Prato Sornico

Ponte Brolla San Vittore (stand GR)

Bellinzona

Origlio – SI -A

Lugano

Grancia

Poligono già conforme (1)

Poligoni da valutare con 300 m. (6)

Poligoni a 50m pistola

Tesserete

Poligoni da valutare senza il tiro a 300 m. (4)

Situazione OIF 2017 15 poligoni in Ticino

Chiusi (2)

Poligono da valutare (1)

Territorio del Cantone Grigioni (1) 49

Iragna

Faido

Airolo

Mendrisio Chiasso / Morbio Superiore

Olivone

Situazione OIF 2017 10 poligoni in Ticino

Ponte Brolla

Lugano

Poligoni a 25m pistola

Bedano

Tesserete

Poligono già conforme (1)

Poligoni da valutare con 300 m (4)

Poligoni da valutare senza il tiro a 300 m. (3)

Chiusi (0)

Poligoni da valutare (2)

50

Legenda Poligoni già conformi (13)

Poligoni non conformi, con possibilità di risanamento fonico (9)

Poligoni non conformi, con risanamento difficile tecnicamente(13)

Poligoni chiusi o dismessi (16)

Poligono sul territori del Cantone Grigioni (1)

* Perizie foniche già elaborate (7)

** Ordini di risanamento fonico DT già emanati (2)

*** Attività di tiro limitate e fissate con procedura edilizia (2)

Risanamenti possibili:

1. Misure tecniche/costruttive – tunnel, paratie, ecc. (4)

2. Riorganizzazione dell’attività di tiro (5)

3. Limitazione dell’attività di tiro (6)

4. Ripristino dell’attività di tiro secondo la decisione di risanamento o della procedura edilizia (2)

Risanamento difficile o impossibile tecnicamente

A. Spostamento attività al futuro poligono consortile del Monte Ceneri (4)

B. Previso allestimento perizia fonica, accordi di facilitazioni (art. 14 OIF), con limitazione attività di tiro allo stretto necessario (9)

C. Chiusura poligono (8)

Poligoni chiusi o dismessi – possibilità di riapertura

SI Con allestimento perizia fonica per stabilire l’attività di tiro possibile (7)

NO Nessuna possibilità di riapertura (9)

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