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IL CONCERTO DI ZUCCHERO

Dall’ultimo concerto di Zucchero a Roma sono passati ormai diversi anni. Dal

lontano 1989 non mi sono perso una tappa dei suoi concerti. Stavolta è stato

diverso dal solito, perché ho trovato il mio idolo musicale molto diverso; si

dice che il vino invecchiando diventa più buono… beh, credo che il termine di

paragone oltre a far piacere al godereccio Zucchero sia pertinente. Non

avevo mai visto Zucchero così in forma come questa volta. In questo

momento ha una voce che penetra nel cuore, e non a caso in più occasioni, anche da personaggi

autorevoli, è stato definito come uno dei cantanti di blues tra i migliori del mondo. È così. Zucchero

al Palalottomatica di Roma non ha cantato i classici del blues ma ha interpretato le sue meravigliose

canzoni con un’energia e con uno spirito quasi rinnovato. Molto curati gli arrangiamenti che hanno

rinverdito alcune canzoni storiche che altrimenti rischiavano di risultare troppo sentite e risentite,

con musicisti di spessore elevato. Zucchero inizia il suo concerto un po’ in sordina, quasi sottovoce,

interpretando “Dune mosse” e poi “Occhi” creando una certa emozione. Il pubblico (Palalottomatica

praticamente esaurito) si è scaldato lentamente, per poi esplodere nei pezzi movimentati tra i più

classici del repertorio di Zucchero. Giusta, direi azzeccata, la scelta dei brani: c’erano i classici del

repertorio di Sugar, ma anche alcune sorprese come “Indaco dagli occhi del cielo”, “Nel così blu”

(una cover nella versione internazionale di “Fly”, ma soprattutto un “Urlo” energico tratto

dall’album “Miserere” che i più avevano dimenticato da un po’. Zucchero ha alternato, come nel suo

stile, momenti di dolcezza a momenti più goderecci, con il pubblico che saltava e cantava per poi

accomodarsi e sognare. Particolarmente belle le interpretazioni di “Così celeste” e soprattutto di

“Misrere”, con la voce del grande maestro Pavarotti che ha fatto vibrare i cuori di molti. Inevitabile

commuoversi!

Durante il concerto si è visto un uomo non più ragazzino, oltrepassati i 50, cantare e suonare con una

vigoria davvero invidiabile. Un tour mondiale giunto alla 95a tappa, con il suo protagonista in una

forma splendida. Zucchero ha dimostrato ancora una volta di essere irresistibile dal vivo, incantando

il suo pubblico. E come faccio di solito, mi sono guardato intorno, volevo vedere chi sono i fans di

Zucchero: beh, ho visto gente di tutte le età emozionarsi per la sua musica, come un simpatico

signore (sulla ottantina!) che non ha saputo tenere ferme le sue mani che hanno accompagnato

battendo il ritmo di tutte le canzoni. Un pubblico eterogeneo con la voglia di aggregarsi, con

Zucchero che ha saputo creare un feeling davvero unico.

“You are so beatiful” è stato il pezzo di chiusura. Con un impeto quasi benignesco gli sarei voluto

saltare addosso e abbracciarlo, questo grande bluesman che ha accompagnato tutte le fasi della mia

vita con le sue canzoni che sembrano cucite addosso su misura per me, come un bell’abito.

Grazie Sugar… e soprattutto torna presto! E se capita dalle vostre parti… non perdetelo!