Il commissariamento del comune 1914

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maggio 2004 - CONCESIO I per “conciliare gli animi” e realizzò tramite una commis- sione apposita una riforma del servizio. Gli abitanti infatti si erano rivolti anche al Prefetto per cambiare alcune norme comunali e in specifico quella che obbligava i cit- tadini a trasportare la salma con il carro. Il problema che dovette affrontare in questo senso il Commissario era le- gato alla rescissione dell’appalto con la impresa Frigerio di Brescia per il trasporto delle salme. Si definì pertanto di far trasportare col carro solamente i defunti delle famiglie che lo avessero richiesto e di abbassare dal £ 25 a 20 il costo per il trasporto di ultima classe, cioè delle persone più povere. Restava a carico del Comune il trasporto dei defunti poveri. Questo atto “poneva fine alla scabrosa ver- tenza”. Il Commissario termina però con una raccoman- dazione di curioso effetto realistico: “Ed ora che gli animi si sono quietati, non posso a meno di osservare aperta- C irca un secolo fa, nel gennaio 1914, il Comune di Concesio venne commissariato. Si tratta di un evento raro di cui non si conserva attual- mente memoria. Fortunatamente un documento a stampa firmato dal “Regio Commissario cav. Rag. Francesco Marini” e edito dalla Tipografia F. Apollo- nio & C. ci permette di ricostruire almeno le linee base di questo difficile momento amministrativo; il documento, pur risultando un poco “arido”, considerato l’argomento eminentemente tecnico, apre tuttavia squarci sulle pro- blematiche e sulle esigenze sociali del tempo. Le cause Il Commissario non si dilunga sulle cause specifiche del commissariamento che andranno dunque ricercate nell’ar- chivio storico del Comune, ma accenna comunque a due motivazioni di fondo: “il bisogno di acquietare gli animi al- quanto turbati dagli avvenimenti dello scorso gennaio” e “l’imperiosa necessità di sistemare le finanze del comune per porle in grado di soddisfare convenientemente ai ser- vizi, ogni giorno più costosi, della civica azienda, e nell’ur- genza di dare espletamento all’ingorgo di affari che, per cause diverse, non ultima l’intervenuta crisi municipale, si era andata formando”. In sostanza dunque il Comune vi- veva una difficile situazione economica (realtà molto dif- fusa a livello italiano in quell’epoca e causa riconosciuta dello scoppio delle guerre coloniale e della incipiente Guerra Mondiale), accompagnata da una litigiosità interna dei Consiglieri che aveva sostanzialmente bloccato gli in- terventi amministrativi, facendo precipitare la situazione. L’azione del Commissario Dopo la breve introduzione il Marini espone un bilancio del suo operato. Alcune linee appaiono ancora attuali, mentre altre appaiono tipiche dell’epoca, come la prima problematica affrontata, molto spinosa a quanto si capi- sce dalle parole usate: i “trasporti funebri”. Dice il Com- missario: “La mia venuta in comune coincide col momento nel quale la questione dei trasporti funebri con carro, se- gnava il suo punto più acuto. I disordini e le dimostrazioni del pubblico avevano assunto tale intensità che, per evi- tare pericolose conseguenze, fu d’uopo di ricorrere all’as- sistenza della pubblica forza”. Il Marini si diede da fare la nostra storia Il commissariamento del comune di Concesio nel 1914 la nostra storia Il commissariamento del comune di Concesio nel 1914 La piazzetta laterale della Pieve. Sullo sfondo il vecchio Municipio con il famoso motto fascista.

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per “conciliare gli animi” e realizzò tramite una commis-

sione apposita una riforma del servizio. Gli abitanti infatti

si erano rivolti anche al Prefetto per cambiare alcune

norme comunali e in specifico quella che obbligava i cit-

tadini a trasportare la salma con il carro. Il problema che

dovette affrontare in questo senso il Commissario era le-

gato alla rescissione dell’appalto con la impresa Frigerio

di Brescia per il trasporto delle salme. Si definì pertanto di

far trasportare col carro solamente i defunti delle famiglie

che lo avessero richiesto e di abbassare dal £ 25 a 20 il

costo per il trasporto di ultima classe, cioè delle persone

più povere. Restava a carico del Comune il trasporto dei

defunti poveri. Questo atto “poneva fine alla scabrosa ver-

tenza”. Il Commissario termina però con una raccoman-

dazione di curioso effetto realistico: “Ed ora che gli animi

si sono quietati, non posso a meno di osservare aperta-

Circa un secolo fa, nel gennaio 1914, il Comune

di Concesio venne commissariato. Si tratta di

un evento raro di cui non si conserva attual-

mente memoria. Fortunatamente un documento

a stampa firmato dal “Regio Commissario cav.

Rag. Francesco Marini” e edito dalla Tipografia F. Apollo-

nio & C. ci permette di ricostruire almeno le linee base di

questo difficile momento amministrativo; il documento,

pur risultando un poco “arido”, considerato l’argomento

eminentemente tecnico, apre tuttavia squarci sulle pro-

blematiche e sulle esigenze sociali del tempo.

Le cause

Il Commissario non si dilunga sulle cause specifiche del

commissariamento che andranno dunque ricercate nell’ar-

chivio storico del Comune, ma accenna comunque a due

motivazioni di fondo: “il bisogno di acquietare gli animi al-

quanto turbati dagli avvenimenti dello scorso gennaio” e

“l’imperiosa necessità di sistemare le finanze del comune

per porle in grado di soddisfare convenientemente ai ser-

vizi, ogni giorno più costosi, della civica azienda, e nell’ur-

genza di dare espletamento all’ingorgo di affari che, per

cause diverse, non ultima l’intervenuta crisi municipale, si

era andata formando”. In sostanza dunque il Comune vi-

veva una difficile situazione economica (realtà molto dif-

fusa a livello italiano in quell’epoca e causa riconosciuta

dello scoppio delle guerre coloniale e della incipiente

Guerra Mondiale), accompagnata da una litigiosità interna

dei Consiglieri che aveva sostanzialmente bloccato gli in-

terventi amministrativi, facendo precipitare la situazione.

L’azione del Commissario

Dopo la breve introduzione il Marini espone un bilancio

del suo operato. Alcune linee appaiono ancora attuali,

mentre altre appaiono tipiche dell’epoca, come la prima

problematica affrontata, molto spinosa a quanto si capi-

sce dalle parole usate: i “trasporti funebri”. Dice il Com-

missario: “La mia venuta in comune coincide col momento

nel quale la questione dei trasporti funebri con carro, se-

gnava il suo punto più acuto. I disordini e le dimostrazioni

del pubblico avevano assunto tale intensità che, per evi-

tare pericolose conseguenze, fu d’uopo di ricorrere all’as-

sistenza della pubblica forza”. Il Marini si diede da fare

la nostra storiaIl commissariamento del comune di Concesio nel 1914

la nostra storia

Il commissariamentodel comune di Concesio nel 1914

La piazzetta laterale della Pieve.Sullo sfondo il vecchio Municipio con il famoso motto fascista.

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la nostra storia

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mente, o Signori, che avuto riguardo alle peculiari condi-

zioni topografiche del comune, la civile innovazione dei

trasporti funebri con carro, dovrebbe sempre preferirsi al-

l’antiquato sistema del trasporto a braccia, meno igienico

e meno decoroso e non scevro di poco edificanti incidenti

quando, i portatori affaticati, devono percorrere le lunghe

distanze che separano le diverse frazioni dalla Chiesa par-

rocchiale o dal cimitero”.

Il secondo punto affrontato era relativo al Bilancio preven-

tivo e ai vari provvedimenti finanziari che presentavano

vari “imbarazzi finanziari” e “la necessità di porvi rimedio

con provvedimenti impopolari che le ordinarie ammini-

strazioni non intendono di affrontare”. Su questo aspetto

il Marini aggiunge perentoriamente: “Così era anche per il

Vostro Comune”. Per appianare i debiti era necessario un

aumento delle entrate (più precisamente un raddoppio!),

dal momento che l’Amministrazione non aveva tenuto

esatto conto dei residui degli esercizi passati e non aveva

disposto i fondi per alcune spese intraprese. Viene così

attuato un aumento dei tributi diretti su tre diverse voci:

aumento della “sovrimposta”, aumento della tassa su

esercizi e rivendite, aumento della tassa sul bestiame. Il

Marini aggiunge per giustificarsi che “in questo ultimo de-

cennio la proprietà fondiaria ha beneficiato molto sensi-

bilmente dell’aumentato costo delle derrate e dell’accre-

sciuto presso degli affitti”. Aggiunge inoltre, che anche

dopo l’aumento l’aliquota risulta comunque minore ri-

spetto ai Comuni limitrofi di S.Vigilio, Bovezzo e Collebe-

bato e che “in questo Comune la maggior ricchezza è rap-

presentata dalla proprietà immobiliare”. Egli sottolinea

inoltre come “l’industria armentizia importa notevole

onere alle finanze comunali pei servizi di assistenza e poli-

zia veterinaria”.

La risanata economia comunale sarebbe servita per rea-

lizzare tre opere pubbliche: la costruzione dell’edificio sco-

lastico di Cadebosio (tuttora esistente), la conduttura del-

l’acqua potabile e l’ulteriore ampliamento del cimitero di

Pieve. Indicava inoltre un’altra fonte di spesa significativa

nel funzionamento dell’Asilo infantile di Campagnola “di

indispensabile istituzione”:

Riguardo ai conti consuntivi il Marini ritrova quelli del 1911

e 1912 non ancora approvati (siamo nel febbraio 1914!) e

pertanto provvede ad una analisi dettagliata. Egli riferisce

che gli erano “pervenute delle voci colle quali pareva si

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Un caratteristico funerale “da ricchi” con l'elegante carrozza a lutto in zona Campagnola. Proprio la questione dei funerali scatenò le tensioni nel consiglio comunale.

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movesse dubbio sulla correttezza della cessata ammini-

strazione e si accennasse a spreco di denaro pubblico in

spese inutili, ed in opere male ideate o peggio eseguite e

di averne trascurate altre più necessarie e più rispondenti

ai bisogni del paese”. Le sue “investigazioni” furono in-

vece completamente negative e pertanto approvò anche

il Conto 1913 anche se non contemplava la spesa impe-

gnata per l’istituzione del corpo dei pompieri ritenuto im-

portante.

Per quanto concerne il patrimonio comunale il Commissa-

rio nota che “I beni fruttiferi che il Vostro Comune possiede

a titolo di privata proprietà sono costituiti da terreni coltivi,

da boschi cedui, parte dei quali sono collocati in enfiteusi,

da fabbricati, e da rendita del Demanio Pubblico: quelli pas-

sivi sono rappresentati da debiti per mutui e da oneri da

culto. Il Commissario sottolinea che è importante che venga

compilato un inventario aggiornato, dal momento che dal

1895 non se ne è provveduto e che da allora “si sono veri-

ficate diverse modificazioni per compera di aree destinate

alla costruzione di edifici pubblici, per ampliamento di fab-

bricati, per alienazione di rendita, per costituzione di mutui

e per affrancazione e trapassi di fondi livellari”. Il Marini rin-

grazia a giusto punto Angelo Remida, segretario comunale,

(e padre del pittore Angelo), per l’aiuto ricevuto nella for-

mazione dell’inventario dei beni patrimoniali.

Nel capitolo “Regolamenti e capitolati di servizio” si an-

nuncia la revisione dei capitolati dello stradaiuolo e della

levatrice (all’epoca di competenza comunale) e la forma-

zione del regolamento del corpo dei pompieri, degli inser-

vienti delle Scuole Elementari e altri. Riguardo agli impie-

gati comunali ne viene sottolineata la fondamentale utilità

e le accresciute difficoltà riguardo ai compiti assegnati;

di seguito si assiste a un miglioramento delle competenze

del segretario consorziale che si divideva tra S. Vigilio e

Concesio. Tali competenze aggiunte riguardano i registri

di stato civile, nascite e morti, la riscossione del dazio sui

suini e la vendita delle targhette per i velocipedi!

A questo punto la relazione passa ad analizzare le opere

che si stavano realizzando a Concesio: è la parte più co-

spicua della relazione e certo la più interessante.

Acqua potabile: soltanto la frazione capoluogo (Pieve)

possiede una fontana pubblica, “tutte le altre frazioni prov-

vedono alla bisogna con pozzi e cisterne fornite da acqua

insufficiente ed impura”. I progetti riguardavano il prolun-

gamento delle condutture dalla sorgente del Casello che

rifornisce la Piazza della Pieve fino alle altre frazioni. Altra

acqua sarebbe derivata dalla sorgenti di Villa Cogozzo che

potevano essere raccordate all’altezza della vecchia

Triumplina. La burocrazia aveva però fermato fin dal 1910

tali pratiche. Dopo aver fatto sistemare la camera di rac-

colta del Casello il Commissario sollecita di continuare

l'importante opera a S. Andrea e Campagnola. Di tale pe-

riodo. Di tale periodo credo debbano ritenersi la bocca

della fontana di Campagnola (all’altezza della conceria) e

quella di Cadebosio (nel parchetto pubblico).

Il cimitero della Pieve era già stato oggetto di un amplia-

mento nel 1905 “per l’ampliamento del campo per le fosse

comuni, nonché per la costruzione di tombe di famiglia e

colombari distinti, e di uno speciale riparto per la sepoltura

e memoria delle persone che, per virtù di opera o di mente,

sieno per rendersi benemerite del paese”. Si prevede ora

un ampliamento verso est su un’area di proprietà parroc-

chiale, “già permutata con altra di spettanza comunale resi-

duata dal primo ampliamento”, per ricavare “duecento co-

la nostra storiaIl commissariamento del comune di Concesio nel 1914

Didascalia.?

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la nostra storia

vessero essere stanziati dalla Congregazione di Carità

(parrocchiale), inoltre avendo due enti erogatori riusci-

vano “facili i duplicati a favore dei più scaltri con danno di

altri forse più bisognosi”. Da parte del comune – afferma

il Marini – possono talvolta diventare “un’arma parti-

giana”, cioè di parte.

Il nuovo Consiglio Comunale si riunì il giorno 2 luglio 1914

ed erano presenti il Regio Commissario Marini, i consi-

glieri: dr. Giorgio Montini (consigliere anziano), Primo Fio-

rini, nob. Giorgio Anelli, Domenico Nassini, Giovanni Fac-

chetti, Giuseppe Polizzari, Giuseppe Tognoli, Angelo

Adami, Giacomo Mussolini, Pietro Brioni, Piccinelli Giu-

seppe, Giuseppe Donzelli, Domenico Fiorini, Angelo Re-

mida, cav. Luigi Rossi. Dopo aver espresso il pubblico rin-

graziamento per l’operato del Commissario, i consiglieri

approvano la sua relazione.

Valutazione del documento

Il testo che ho velocemente riassunto (la versione com-

pleta a stampa è di 36 facciate) risente chiaramente

dell’impianto burocratico e “ufficiale” e pertanto risulta

non di facile lettura e poco accattivante. Ciononostante

riassume in maniera efficace le problematiche aperte a

livello amministrativo. Purtroppo la parte più interes-

sante e cioè l’analisi della diatriba interna al consiglio è

solo accennata, ma la composizione del nuovo Consi-

glio fa già capire come all’epoca fossero coinvolte le

eminenze del paese. Accanto al padre del futuro Paolo

VI, ampliamente coinvolto nelle vicende bresciane cat-

toliche, sia della stampa che dei partiti, troviamo il più

grande industriale concesiano, quel Luigi Rossi che non

esitava a rivolgersi ai ministri per risolvere i problemi

relativi all’asilo necessario per le lavoratrici della sua

azienda, per non citare il Nassini presidente della So-

cietà di Mutuo Soccorso di Pieve-Costorio o le famiglie

Brioni e Picinelli, da sempre coinvolte nella vita della

zona di S. Andrea e anche altri nomi importanti per il

nostro Comune.

Grossi nomi nel Consiglio, ma anche diversi interessi, sia

a livello di aree geografiche che di ambiti economici. Se

strade, cimiteri e acqua potabile occupano posti signifi-

cativi nella trattazione, non mancano accenni ai bisogni

sociali essenziali, soprattutto la scuola e l’assistenza dei

poveri. Stranamente non c’è nessun accenno alla moder-

nizzazione delle infrastrutture elettriche o telegrafiche e

postali che all’epoca era particolarmente significativa ed

un presupposto fondamentale per la modesta industrializ-

zazione che investirà in parte anche Concesio, come paese

di chiusura della ben più produttiva Valle Trompia.

Giovanni Boccingher

Le fotografie sono tratte dall'Archivio fotografico

dell'Associazione Culturale Progetto Atlantide - Concesio

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lombari (loculi), un buon numero di tombe di famiglia, non-

ché un’estensione di quasi 600 mq per fosse comuni. Si

tratta dell'area dove sorge ora la cappellina del cimitero”.

Riguardo alle scuole, quella di Cadebosio necessitava di

essere ampliata: si erano eseguiti quasi tutti i lavori, ma

mancava la cancellata (tuttora esistente). Riguardo in-

vece all’asilo di Concesio (attuale Via Rodolfo) i problemi

erano maggiori. Identificata l’area e redatto il progetto

della tanto discussa opera, mancava la concessione del

mutuo del Consiglio Scolastico Provinciale. Infatti (informa

il Provveditore agli Studi) all’epoca ben venti comuni erano

nelle stesse condizioni di Concesio e i fondi non erano suf-

ficienti. Nel frattempo erano stati affittati dei locali per

realizzare una “scuola mista di indilazionabile istituzione”.

Il paragrafo successivo della relazione parla delle discus-

sioni accanite riguardo alla dislocazione delle diverse sedi

degli Asili, ma mi propongo di ampliare l’argomento in un

successivo articolo monografico.

Sulla viabilità, il Marini afferma che “in generale, le strade

comunali, sono in discreto stato di manutenzione e di ser-

vibilità, quando si astragga dalla traversa provinciale in

Contrada Concesio (l’attuale Via Rodolfo) che, come ben

sapete, si trova in condizioni deplorevolissime. Gli avval-

lamenti e le asperità di quel selciato sono tanto frequenti

e pericolose che ogni giorno si ripetono lamentele e recri-

minazioni da parte del pubblico. Vari sono i coefficienti di

tale stato di cose: la larghezza inadeguata della strada, la

sua sezione a culla e la mancanza di tombinatura per le

piovane, l’esistenza della sede tranviaria, la deficiente so-

leggiatura, e più di tutto il continuo ininterrotto transito di

pesantissimi carichi”. Nonostante “vennero eseguiti i rap-

pezzamenti di selciato, poi si pensò come si usa tuttora

all’inghiaiatura come sulle strade a massicciata comune,

ma tanto l’uno che l’altro di questi mezzi non diedero buoni

risultati; il primo anche per la grave spesa il secondo an-

che perché la ghiaia, trovando resistenza sul sottoposto

acciottolato, rapidamente si sgretola e si riduce in pol-

vere o fango. Per questi motivi l’amministrazione cessata

commise al sig. Ing. Francesco Bondini lo studio per una

radicale riforma della strada indirizzata allo spostamento

della traversa ed in via secondaria, al trasporto della sede

tranviaria”. Il Commissario invita poi la provincia a pren-

dersi cura di questo tratto della strada di Valle Trompia,

l’unico – dice – così malridotto e ad approvare un appalto

per una manutenzione più efficace.

Il Marini provvede poi a una forte sollecitazione riguardo

all’amministrazione della beneficenza: “Il vostro Comune

suole stanziare, per antica usanza, un fondo per provve-

dere alla distribuzione dei sussidi di baliatico e di benefi-

cenza ai poveri ed in ciò è lodevole la sua filantropia. Ma

ove a me sembrò che la pratica non fosse lodevole era

nel sistema di erogare direttamente questi soccorsi dal-

l’Amministrazione Comunale e a seconda delle domande

o dei casi”. La legge infatti definiva che i contributi do-

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