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IL CASTello PARROCCHIA DI CARPENEDOLO IL CASTello novembre 2009

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IL CASTelloPARROCCHIA DI CARPENEDOLO

IL CASTellonovembre 2009

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Sento il dovere di un’umile efranca devozione al Papa, grani-tica e biblica figura del nostrotempo, dono dello Spirito del Pa-dre alla storia per condurre l’uo-mo alla riscoperta di se stesso ealla ricerca di Dio. Questo vec-chio profeta che sta guidando lachiesa nell’esodo al terzo millen-nio, pellegrino instancabile, testi-mone dell’Assoluto giunge danoi. Per un giorno la terra bre-sciana godrà la parola e la pre-senza di Benedetto XVI nel ricor-do di Paolo VI.

Senza volerlo apertamente di-chiarare, credenti e non credenti,riconosciamo d’istinto che c’è ri-masto in piedi un’unica casa,quella del Padre, e che la solaparola che si può ascoltare sen-za timore è la sua.

Viene anche per dire il suoamore alla chiesa di Brescia enoi gli dobbiamo riconoscenzae filiale affetto. Si ama con ilcuore che si ha, se uno ce l’ha.E a prestito di cuore è inutile an-dare. Anche il Papa ha bisognodi figli che gli vogliano bene allabuona, che gli obbediscano inpiedi e che in piedi gli diano ma-no a portare la grossa croce cheha sul cuore e sulle spalle. Ri-mane indelebilmente incisa nel-la memoria l’accorata richiestadi Paolo VI che nel settembre1964 stringendo energicamen-te le mani a me, allora seminari-sta, e a Don Corti già prevostodella cattedrale, disse, fissan-doci dritto negli occhi “pregateper me, pregate per il Papa, aiu-tatemi a portare questa pesantecroce”.

Guardo oggi al Papa che vienecome si guarda a un uomo, a unuomo solo, a un profeta, all’oran-te portavoce di Dio. Raramente ilPapa, all’altare, è sentito dal po-polo anche nella sua umanità. Levesti sacre, che lo ricoprono, aiu-tano a farlo dimenticare. Cristo

ne ha fatto una pietra, un fonda-mento.Un pastore è pietra e cuo-re. Benedetto XVI ha un cuore,un grande cuore. Cristo gliel’hapreso, l’ha acceso della sua ca-rità e lo ha inserito nella pietra, vel’ha crocifisso sopra. La chiesa èin queste due realtà: cuore e pie-tra. Il cuore della chiesa batte colcuore di Pietro, ama col cuore diCristo. Nel cuore di BenedettoXVI batte il cuore di Pietro, ama ilcuore di Cristo. Riposando suquel cuore si riposa sul cuore diCristo...

Il Vaticano, per lui, è un giardi-no come il Getsemani. Nella suasolitudine, egli assiste allo stra-zio del Cristo che muore senzapoter morire.Non si possono giu-dicare leggermente le impreseche vengono pagate a prezzo delsangue. Il Papa è presente nelmondo, non con spirito di compe-tizione o di parte, non per chiede-re o sopraffare, ma con purezzadi cuore e universale paternità,con disinteresse completo e ca-rità illimitata.

Questo Uomo vestito di bian-co è chiamato al deserto, aduna vocazione che lo deruba ditutto, è la sor te di essere “dinessuno”. La dignità allontana e

scosta dagli uomini mediocri epassionali e non ti consente diconcederti a nulla e a nessuno.Quell’uomo è un orante, un que-stuante, un naufrago. Ha biso-gno di Dio e della mamma, è ri-masto, Lui che non ha vicinonessun parente, un uomo solo,un figlio che vuole vicino qual-cuno. Un uomo che non cono-sce interessi terreni, che non hanulla da difendere sul piano del-l’effimero, che vuole soltanto unpo’ di cielo su questa povera ter-ra, è assai pericoloso special-mente per chi vuole una terrasenza cielo.

Il Papa viene. Paolo VI ti fissa-va sempre dritto negli occhi; Be-nedetto XVI ti fissa prima di ten-derti la mano e quando ti passaaccanto il suo sguardo è già lon-tano a guardare la folla: è un ma-re come quello che lui ha dentro.Stende la mano, traccia il segnodivino... Nell’istante in cui cerca ilcuore per donarlo... gliel’hannorubato: è già per il mondo, ovun-que è un’anima.... Forse la tua...Si forse viene proprio da te...

Auguri per un proficuo incon-tro.

L’arciprete don Franco Tortelli

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Il Papa viene da noi

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Domenica 8 Novembre 2009

BRESCIA ACCOGLIE IL PAPANel ricordo di Paolo VI

1 tappaDa Ghedi (Aeroporto Militare “Ten. Alfredo Fusco”) a Botticino Sera - ChiesaParrocchialeItinerario principaleAeroporto Militare - S.P. 66 - S.P. BS 236 - Raccordo autostradale Brescia Est - S.S. 45bis - Uscita S.P. BS 11 in direzione Rezzato - Svolta a destra per S.P. 30 - Via L. Ales-sandrini di Rezzato - Ingresso in Botticino - Via Garibaldi - Via Molini - Via Tito Speri -Via Carini - Piazza IV Novembre.

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Percorso

Botticino SeraChiesa Parrocchiale

2 tappaDa Botticino Sera - Chiesa Parrocchiale a Brescia - Piazza Paolo VIItinerario principaleBotticino: Piazza IV Novembre - Via Valverde - Via Carini - Via Tito Speri - Via Ca-vour - Ingresso in Brescia - Via Goldoni - Via Sant’Orsola - Via Indipendenza - Vialedella Bornata - Viale Venezia - Via Turati - Via Pusterla - Via San Faustino - Piazzadella Loggia - Via X Giornate - Via Trieste - Piazza Paolo VI. Brescia

Piazza Paolo VI

3 tappaDa Brescia - Piazza Paolo VI a Centro Pastorale Paolo VIItinerario principalePiazza Paolo VI - Via Trieste - Via X Giornate - Corso Zanardelli - Corso Magenta - ViaCallegari (in contromano) - Centro Pastorale Paolo VI.

BresciaCentro Paolo VI

4 tappaDa Brescia - Centro Pastorale Paolo VI a Concesio - Casa natale di Paolo VIItinerario principaleCentro Pastorale Paolo VI - Via Callegari - Corso Magenta (in contromano) - Via Maz-zini - Galleria Tito Speri - Via Lombroso - Via Crocifissa di Rosa - Via B. Gualla - Via To-soni - Via T. Bonizzardi - Via Triumplina - “Stocchetta” - Concesio - Viale Europa - ViaRodolfo da Concesio - Casa natale di Paolo VI. Concesio

Istituto Paolo VI

5 tappaDa Concesio - Casa natale di Paolo VI a Concesio - Chiesa ParrocchialeItinerario principaleVia Marconi - Via C. Bonomini - Chiesa Parrocchiale

A cura del Servizio Informatico della Curia di Brescia

ConcesioChiesa Parrocchiale

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• Il 26 settembre 1897 Giovanni Battista Montini nascea Concesio (Brescia) da Giorgio Montini, esponente diprimo piano del cattolicesimo sociale e politico italiano difine Ottocento, e da Giuditta Alghisi.Ordinato sacerdoteil 29 maggio 1920, il giorno seguente celebra la primaMessa nel Santuario di Santa Maria delle Grazie in Bre-scia.Trasferitosi a Roma, tra il 1920 e il 1922 frequenta icorsi di diritto civile e di diritto canonico presso l’Univer-sità Gregoriana e quelli di lettere e filosofia presso l’Uni-versità statale. Nel maggio 1923 inizia la carriera diplo-matica presso la segreteria di Stato di Sua Santità.È in-viato a Varsavia come addetto alla Nunziatura apostoli-ca.Rientrato in Italia nell’ottobre dello stesso anno, è no-minato dapprima (1924) assistente ecclesiastico del Cir-colo romano della Fuci (Federazione universitaria catto-lica italiana), quindi nel 1925 assistente ecclesiasticonazionale della stessa Federazione, carica che lascerànel 1933. Il 13 dicembre 1937 è nominato sostituto dellasegreteria di Stato e il 29 novembre 1952 pro-segretariodi Stato per gli Affari straordinari. Il 1° novembre 1954Pio XII lo elegge arcivescovo di Milano. Il 15 dicembre1958 è creato cardinale da Giovanni XXIII.

Il 21 giugno 1963 viene eletto Pontefice e il 29 settem-bre apre la seconda sessione del Concilio ecumenicoVaticano II, che, alla fine della quarta sessione, conclu-derà solennemente l’8 dicembre 1965. Il 1° gennaio1968 celebra la prima Giornata mondiale della pace. Il24 dicembre 1974 apre la Porta santa nella Basilica diSan Pietro, inaugurando l’Anno santo del 1975. Il 16aprile 1978 scrive alle Brigate Rosse implorando la libe-razione di Aldo Moro e il 13 maggio nella basilica di SanGiovanni in Laterano assiste alla messa in suffragio del-lo statista assassinato e pronuncia una solenne preghie-ra. Il 6 agosto 1978, alle ore 21.40, muore nella residen-za estiva dei papi a Castel Gandolfo.

I principali documenti del suo magistero sono: Eccle-siam suam (6 agosto 1964), Mysterium fidei (3 settembre1965), Christi Matri (15 settembre 1966), Populorum pro-gressio (26 marzo 1967), Sacerdotalis caelibatus (24 giu-gno 1967), Humanae vitae (25 luglio 1968).Paolo VI fu ilprimo papa ad usare l’aereo per numerosi viaggi all’este-ro e in Italia. I principali viaggi all’estero:Terra Santa (4-6gennaio 1964);India (2-5 dicembre 1964);Onu, New York(4-5 ottobre 1965);Fatima (13 maggio 1967);Turchia (25-26 luglio 1967); Colombia (22-25 agosto 1968); Ginevra(10 giugno 1969); Uganda (31 luglio-2 agosto 1969);Estremo Oriente (26 novembre-4 dicembre 1970).

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Paolo VISacerdote nel cuore

della Chiesa

La statua di Paolo VI nel Duomo di Brescia.

Aspettando l’8 novembreProgramma

Ore 9.30Ghedi - Papa Benedetto XVI giungerà

all’aeroporto militareLungo il tragitto per Brescia è prevista

una breve sosta nella chiesa parrocchiale di Botticino Sera per la venerazione del corpo di Sant’Arcangelo Tadini.

Ore 10.30Brescia - Concelebrazione eucaristica

in piazza Paolo VI a BresciaRecita dell’Angelus

Ore 13.00Pranzo e riposo

presso il Centro pastorale Paolo VI

Ore 16.45Concesio - Visita alla Casa natale di papa Montini e inaugurazione

della nuova sede dell’Istituto Paolo VI

Ore 18.15Visita alla chiesa parrocchiale

di Sant’Antonino in cui Giovanni Battista Montini fu battezzato

Ore 19.00Ghedi - partenza dall’aeroporto militare

per Roma

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Pass di accesso alla piazza Paolo VI

L’accesso alla Piazza è consentito soltanto a coloroche sono in possesso del pass gratuito.

I pass disponibili (a sedere e in piedi) sono circa 8300.Verranno spediti (mezzo raccomandata) ai vicari

zonali suddivisi per ciascuna parrocchia a secondadel numero degli abitanti. Ogni parrocchia avrà a di-sposizione posti a sedere e posti in piedi.

I giovani avranno un settore loro riservato di 2600 po-sti in piedi (oltre gli 8300). In ogni zona pastorale è statoindividuato un curato che è responsabile dell’iscrizionedei propri giovani (14-30 anni). Sarà poi questo a co-municare nomi e iscrizioni al Centro oratori.

I pass saranno contrassegnati da un colore cheidentifica i varchi di accesso (indicati sul pass stesso);un totem del medesimo colore permetterà ai parroc-chiani di trovarli facilmente.Tutti devono attenersi agliorari di accesso indicati sul pass. Ai varchi inoltreverrà distribuita una sacca contenente: il libretto per lacelebrazione, un poncho (utile qualora dovesse pio-vere), un cappellino e un numero speciale de “La Vocedel Popolo”. Le piazze Loggia e Rovetta sono libere,non serve pass. Saranno attrezzate con maxi scher-mo, verrà distribuita l’eucaristia, il Papa vi transiteràcon la papamobile. Inoltre chi non è in possesso delpass può trovare ampie zone lungo il passaggio delPapa. I parroci delle rispettive parrocchie, toccate dalpassaggio della papamobile sono stati convocati perlunedì 12 ottobre per organizzare un’accoglienza ca-lorosa al Santo Padre.

Parcheggi auto e autobusAuto. Si raccomanda di utilizzare il minor numero

possibile di auto.Parcheggio per i sacerdoti: Istituto Artigianelli.Parcheggi gratuiti: (si raggiunge il Centro con i bus

pubblici r inforzatinegli orari per l’oc-casione).

Piazzale Iveco;Brescia 2 zona No-votel; Centro Mar-gherita D’Este; SanPolo (area spettaco-l i v iaggiant i - v iaBorgosatollo).

Pullman. Parcheg-geranno incolonnatilungo il ring da viaSpalto San Marco avia Lupi di Toscana epotranno sostarvi fi-no al termine dellacelebrazione.

Sarebbe impor-tante organizzarepullman per zona oparrocchie.

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Aspettando l’8 novembre Joseph RatzingerDalla cattedra universitaria

a quella di PietroPapa Benedetto XVI, Jo-

seph Alois Ratzinger, è natoa Marktl am Inn il 16 aprile1927. Il padre, Joseph Rat-zinger, era commissario digendarmeria e proveniva dauna modesta famiglia diagricoltori della diocesi diPassavia, nella Bassa Ba-viera; la madre, di Rimsting,sul lago Chiem in Baviera,era figlia di artigiani e, primadi sposarsi, aveva lavorato come cuoca in diversi alber-ghi. Dopo i primi studi in Seminario, all’età di 16 anni ilgiovane Joseph venne assegnato al programmaLuftwaffenhelfer (“personale di supporto alla Luftwaffe”)a Monaco.Nell’aprile del 1944 disertò, e riuscì ad evitarela fucilazione, prevista per i disertori, grazie ad un ser-gente che lo fece scappare.Con la disfatta tedesca, nel-l’aprile del 1945 Ratzinger fu recluso per alcune settima-ne in un campo degli Alleati, vicino a Ulma, come prigio-niero di guerra; venne rilasciato il 19 giugno 1945. Hacompiuto inizialmente i suoi studi in filosofia all’univer-sità di Monaco di Baviera e successivamente alla scuolasuperiore di Filosofia e Teologia di Frisinga, dove discus-se la tesi di teologia dal titolo “Popolo e casa di Dio nelladottrina della Chiesa di Sant’Agostino”. Il 29 giugno1951 all’età di 24 anni è stato ordinato sacerdote, assie-me a suo fratello maggiore Georg. Per dieci anni, dal1959 al 1969 fu insegnante a Bonn, Münster, e Tubinga.Per il giovane professore fu un’esperienza fondamenta-le la partecipazione, dal 1962, al Concilio dove acquisì lanotorietà internazionale. Inizialmente partecipò comeconsulente teologico dell’arcivescovo di Colonia (Ger-mania) cardinale Josef Frings, e poi come perito delConcilio, su interessamento dello stesso Frings, fin dallafine della prima sessione. Nel 1969 divenne professoreordinario di teologia dogmatica e storia dei dogmi all’U-niversità di Ratisbona. Il 24 marzo 1977 nominato arci-vescovo di Monaco e Frisinga da papa Paolo VI e il 28maggio dello stesso anno ricevette la consacrazioneepiscopale. Il successivo 27 giugno Paolo VI lo creò car-dinale, e gli fu assegnato il titolo di Santa Maria Consola-trice al Tiburtino. Nel 1978 prese parte ai conclavi cheelessero papa Giovanni Paolo I e papa Giovanni PaoloII. Il 25 novembre 1981 papa Giovanni Paolo II lo nominòprefetto della Congregazione per la dottrina della fede,l’organo della Santa Sede che si occupa di vigilare sullacorrettezza della dottrina cattolica, carica che manterràfino all’elevazione al soglio pontificio. Il 15 febbraio 1982rinunciò al governo pastorale dell’arcidiocesi di Monacoe Frisinga.Eletto papa il 19 aprile 2005, dopo la morte diGiovanni Paolo II, è il settimo pontefice tedesco nellastoria della Chiesa cattolica e il primo dopo Stefano IX,eletto nel 1057.È il 265° papa della Chiesa cattolica.

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Una visita breve quella del SantoPadre davanti a don Tadini,una visita che si inserisce in un tempo di grazia per la nostraChiesa, una visita che ci aiuteràa scoprire la santità di un parroco semplice, vicino a ciascuno di noi, “uno di noi”.

L’8 novembre, appena atterrato aGhedi, il Santo Padre andrà nella chiesa parrocchiale diBotticino a venerare le spoglie di Sant’Arcangelo Tadini.È prevista una visita brevissima, di pochi minuti, in cui ilPapa pregherà personalmente davanti a quel parroco diBotticino che lui stesso il 26 aprile scorso ha indicato atutta la Chiesa come intercessore e modello, dichiaran-dolo santo. Una visita breve, ma non per questo menosignificativa, che si pone all’interno di un anno moltoparticolare per tre aspetti.

Siamo nell’Anno tadiniano: tra le diverse iniziative chescandiranno quest’anno – l’urna di don Tadini che visitaalcune parrocchie, un musical che uscirà a metà dicem-bre, i pellegrinaggi... – la visita del Papa brilla per la suauniversalità. Nella persona di Benedetto XVI è come setutta la Chiesa riconoscesse nella grandezza di questosacerdote zoppo, parroco per 25 anni a Botticino, che lanostra terra bresciana è terra di santi.

Siamo nell’anno dell’eucaristia: il vescovo Luciano in-vita tutta la nostra Chiesa bresciana a mettere al centrol’eucaristia. Don Tadini è un uomo che ha fatto dell’eu-caristia la sorgente del suo impegno apostolico. Il Papal’ha ricordato il giorno della canonizzazione: “Quantoprofetica fu l’intuizione carismatica di don Tadini e quan-to attuale resta il suo esempio anche oggi, in un’epocadi grave crisi economica! Egli ci ricorda che solo colti-vando un costante e profondo rapporto col Signore,specialmente nel sacramento dell’eucaristia, possiamopoi essere in grado di recare il fermento del Vangelo nel-

le varie attività lavorative e in ogniambito della nostra società”.

Infine siamo nell’Anno sacerdota-le, un intero anno in cui la Chiesa tut-ta riflette e prega per i sacerdoti. So-no molti i sacerdoti santi, pochissimii parroci santi, tra questi don Tadini.Egli era un prete attento al sociale,ha fatto molte opere nella sua vita –ha aperto una filanda, un convitto

per lavoratrici, ha fondato le Suore Operaie... – ma ave-va ben chiaro che il compito principale del sacerdotenon è fare, neppure fare il bene, è portare l’umanità aDio: “Tutti gli affari più importanti del mondo che cosasono in confronto della salvezza dell’anima? Niente.L’a-nima del più miserabile pezzente uomo della terra, valepiù di tutto l’oro del mondo e più della vita di tutti gli uo-mini; essa è la cosa più preziosa”. Il sacerdozio era lafonte della sua forza e la croce la sintesi del suo sapere.Presentandosi ai suoi parrocchiani disse: “Io sono am-basciatore povero.Tutta la mia scienza: la croce, tutta lamia forza: la stola”.

Pur vivendo prima del Concilio sorprende la sua visio-ne moderna del rapporto tra prete e laico.Per spiegarlausava il paragone del rapporto tra le diverse parti delcorpo: “Come nel nostro corpo umano dal perfetto ac-cordo di ogni sua parte dipendono lo sviluppo e la suasalute, così dai sublimi rapporti tra il laico e il sacerdotescaturisce, come un fiume dalla sorgente, il benesseredella società”.

Una visita breve quella del Santo Padre davanti a donTadini, una visita che si inserisce in un tempo di graziaper la nostra Chiesa, una visita che ci aiuterà a scoprirela santità di un parroco semplice, vicino a ciascuno dinoi, ‘uno di noi’.

“Mi aspetto da voi un miracolo di amore scambievole in mezzo a tanta freddezza di cuori!”.

La visita a S. Arcangelo Tadini a Botticino

L’urna del Tadini.

Biografia di Sant’Arcangelo TadiniNacque il 12 ottobre 1846 a Ve-

rolanuova (Brescia) ultimo di un-dici figli. Durante il periodo del Se-minario una caduta lo rese claudi-cante per tutta la vita. Ordinato

sacerdote nel 1870, esercitò il suo ministero a Lodri-no, a La Noce e, come Parroco per 25 anni, a Bottici-no Sera.

Vero pastore, si dedicò ai bisogni spirituali della suaparrocchia attraverso la predicazione e la catechesi.Attento ai segni dei tempi, diede vita a iniziative so-ciali quali la “Società Operaia di mutuo soccorso”, laBanda musicale, il progetto per una ferrovia. Si de-dicò in particolare alle giovani operaie. Per loro, dietrol’impulso della prima Enciclica sociale, la “Rerum No-varum” di Leone XIII, progettò e costruì nel 1895 una

filanda, nel 1898 aprì un pensionato, nel 1900 fondòle “Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth”, conla missione di educare le giovani lavorando con loro.

Austero e riservato, fu uomo di fede incrollabile da-vanti alle numerose difficoltà incontrate per realizzarela sua Opera. Devoto dell’Eucaristia e di Maria, uomodi profonda preghiera, fu apostolo instancabile delmondo del lavoro, al quale additò come modello Ge-sù lavoratore a Nazareth.

Morì a Botticino il 20 maggio 1912. Fu proclamatobeato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999 e fu cano-nizzato da Benedetto XVI il 26 aprile 2009. Don Ar-cangelo Tadini è una figura che si staglia limpida e af-fascinante. Uomo intraprendente, prete autentico, haintrecciato sapientemente rischio e fede, amore pergli uomini e amore per Dio, austerità e tenerezza.

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8 Dicembre Festa dell’Immacolata Concezione di Maria

Per chi giunge a Carpenedolocertamente non sfugge la vista delcampanile che pare essere ungrande dito di Dio puntato verso ilcielo e dall’alto del Santuario lamano della Madonna rivolta versoil paese sottostante .Da secoliL’Immacolata è compatrona dellanostra comunità. Nella corniceesterna della fiera,non dimenti-chiamo che soggetto della festa èla Madonna Immacolata,cui è de-dicato il bel santuario che troneg-gia alto come un fiore bianco sullacollina.

A Nazaret l’Angelo entrò da lei,disse: “Gioisci, piena di grazia, ilSignore è con te”.

Nel nostro cammino verso ilNatale ci viene in aiuto la solen-nità di Maria SS. Immacolata –segno di un compimento che su-pera ogni nostra attesa. In Lei tro-viamo il modello e l’aiuto per unautentico cammino di fede, cheha come fine accogliere Gesù:“Parola incarnata”.

“L’Angelo entrò da lei”. Entrònella sua casa, nella sua vita inti-ma e profonda. La trovò luminosanella fede, ricolma di autenticaumiltà, totalmente disponibile alprogetto di Dio. Per questo le vie-ne detto: “GIOISCI” – Sii pienadella gioia di Dio.

Anche noi siamo casa di Dio (cfEb 3,5b), ma domandiamoci: Co-me è il nostro cuore? Esteriorizza-to, pronto a lasciarsi dissipare daogni stordimento di passione oappesantire da eccesso di preoc-cupazioni?

Maria, oggi, ci insegna e aiuta afar ordine nel cuore per poter ac-cogliere il “Dio che viene”. Peravere anche noi la vera “gioia”,sgombriamo la nostra vita dapseudo sicurezze malate di orgo-glio e superficialità. Se facciamoconcreti passi di umiltà, se ci la-sciamo penetrare dalla Parolacreatrice di Dio, troveremo gioianelle nostre giornate spesso op-presse da nubi nere di pessimi-smo e insoddisfazione. Come Ma-ria diventeremo casa aperta ai do-ni di Dio per l’accoglienza dei fra-

telli. Sì, lei è per eccellenza “la pie-na di grazia” ma anche in noi la vi-ta battesimale è grazia. E quel diredell’Angelo a Maria “il Signore ècon te” in qualche modo è dettoanche a noi.

Nella festa dell’8 dicembre mifarò aiutare da Maria SS. Immaco-lata a mettere ordine nella casa delmio cuore. Ne custodirò il silenziosia per guardare in faccia quel cheva tolto (presunzione, orgogliosepretese, ripicche ecc.) sia per gioi-re della vera certezza che conta: ilSignore è con me, mi vuol salvare.Nei nostri deliri di onnipotenza ab-biamo la tentazione continua dicostruire la nostra vita senza laSua presenza, di considerare noistessi i padroni assoluti e allorasentiamo non solo Dio come ne-mico, ma vediamo e sentiamo ne-mici dappertutto... abbiamo cosìcancellato da noi e intorno a noil'immagine di un Dio presente edamico, abbiamo cancellato da noie intorno a noi l’immagine di uomi-ni e donne che altro non sono chefratelli e sorelle facendoli diventareuna minaccia per il nostro succes-so e la nostra indipendenza.

Cercare Dio nel nostro futuroè: “l’uomo e la donna, per quantopeccatori, saranno in fuga da Dio,si ritroveranno nudi e nella vergo-gna, ma non sono nella maledizio-ne. L’ultima parola non è la maledi-

zione: questo grido di speranza èstupendamente racchiuso nel ge-sto di Adamo che chiama la donnaEva e cioè madre del vivente,madre del futuro. C’è un futuronella storia del mondo, c’è un futu-ro di positività nella storia delmondo che appartiene a Dio, allaforza di Dio. Non ti scoraggi la de-bolezza, la piccolezza, la fragilità.Dio va oltre. Dio inizia, inizia sem-pre una cosa nuova e la inizia inbasso, in basso dove stiamo noi...cominciando da Nazareth, in bas-so perché un insignificante paesi-no della Galilea, in basso perché inuna casa qualsiasi, in basso per-ché in un’ora qualsiasi...” in bassoperché appena nata, Maria, Bam-bina, è Immacolata, colmata del-l’amore di Dio. Le ore vere della vi-ta saranno le ore in cui si è amato.Facendo i dovuti calcoli quanti mi-nuti della nostra vita rimarrannonel tempo dell’eternità?

Il vero suicidio è quando nonriusciamo a dare più niente a nes-suno: è solo allora che siamo ve-ramente morti.

Ciascuno di noi cerchi di imitareMaria nell’atteggiamento che è sta-to la sua caratteristica di sempre:piena di grazia. Preghiamo il Signo-re che questa diventi anche la no-stra caratteristica, se non di sem-pre almeno dei momenti migliori.

Il Parroco

Maria Bambina Immacolata sotto l’altare della Chiesa del S. Cuore.

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La nostra “storia breve”

Dani, la donna che abbiamo “co-nosciuta” come figlia, moglie, ma-dre e nonna, ci presenta ora unproblema in qualità di nonna. Og-gi, si tratta di Enrico (Rico, perquelli di casa) che ormai è vicino aitre anni: nonna Dani è preoccupa-ta per la sua educazione religiosa,anzi – a sentir lei – il povero Rico«vien su come una bestiolina».Nessuno che gli insegni le pre-ghierine, nessuno che faccia su dilui il segno di croce. E, allora, ci hapensato lei: e chi se no?

Per cui, quando per tre volte allasettimana la nuora lo viene a pren-dere molto tardi e lui è già in pigia-mino, dopo aver cenato, prontoper essere portato in auto avvoltoin un soffice plaid, lei – Dani – hagià «fatto il suo dovere». E cioè gliha fatto recitare l’Ave Maria, gli hafatto fare un bel segno di croce,aggiungendo, sospirando: «Que-ste cose dovrebbe insegnartele latua mamma! Meno male che ci so-no io che ti insegno qualcosa di re-ligione! E poi, mi raccomando, an-che quando sei da solo, le altre se-re, fatti il segno di croce prima diaddormentarti!».

Dani è sicura di aver fatto una co-sa buona per l’amato nipotino enon ha dubbi che ciò vada bene,perché il papà di Rico – suo figlioMarco – è sempre andato in chie-sa, quando era “in casa”. Ciò chel’ha invece sconvolta è la reazionedella nuora Silvia, che un giorno,senza preamboli, l’ha apostrofatacosì: «Chi le ha dato il permesso diinsegnare le preghierine al miobambino?!». E il suo sguardo eraduro e tagliente. Dani si è sentitaumiliata e non sa più cosa pensare!

Il vero bene del bambino

Diciamo anzitutto che l’educa-

zione religiosa di un bambino èun bene primario, almeno quantola nutrizione e l’amore. Perché?Nel nostro libro sull’educazionereligiosa dei bambini1 affermiamoche la trasmissione della fedenon è un optional, non è qualcosadi aggiunto, ma è una grande ri-sorsa per il bambino, il quale, pro-prio per la sua crescita, si affidaspontaneamente ai genitori e agliadulti di riferimento e assorbe leloro idee, convinzioni, opzionisulla realtà.

In altre parole, di Dio non si puònon parlare. Anche tacendo, si di-ce qualcosa di Lui: in questo casoche Dio è indifferente o inesisten-te o perfino nemico (salvo poi affi-dare i nostri bambini ai Babbi Na-tali, alle presenze evocate daHalloween e a maghi maghetti didubbia provenienza). Ma se gliadulti di riferimento hanno fede inun Dio Padre e provvidente, allo-

ra i bambini non solo assorbonoqueste benedette convinzioni,ma sono maggiormente protetti: igenitori, cioè, non si sentirannogli dei onnipotenti del bambino,sanno che il Padre ama i loro figli,quanto e più di loro stessi, e san-no che la loro genitorialità vieneda Dio e a Lui dovranno rendereragione!

A tutto questo si aggiunge cheil bambino è naturalmente porta-to al sacro, all’oltre, all’invisibile(non abbiamo qui lo spazio persviluppare tali concetti) e si affidapienamente alla cultura degliadulti cui è legato.

Le ragioni della nonnaPoste queste premesse, emer-

gono altre domande: nonna Danifa bene ad attivarsi per l’educa-zione religiosa del nipotino, postoche le viene affidato per tre po-

ILCASTELLO 8

Nonne, nipotini e segni di fedeParlare di Dio ai bambini è un aspetto spesso trascurato nelle famiglie.

Molte volte lo fanno i nonni, con il rischio di entrare in conflitto con i genitori. La storia di Dani ci dice qualcosa al riguardo e ci offre delle possibili soluzioni,

nel rispetto e nel dialogo reciproco.

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ILCASTELLO9

meriggi fino a sera inoltrata? De-ve essere indifferente a comecresce i l p iccolo Rico? Deveastenersi per paura del giudiziodei genitori? Di più: se i genitori leaffidano il bambino, va da sé chedevono fidarsi anche di come lotratta, del cibo che gli prepara, diciò che gli dice: e per lei parlare diDio e di Gesù è sicuramente ne-cessario, molto più che parlarglidi fate e di gnomi!

Tutte queste sono le ragioni diDani, in forza delle quali lei nonha avuto dubbi ad iniziare il bam-bino al linguaggio religioso. Inol-tre c’è in lei una preoccupazioneprofonda che esprime nei se-guenti termini: «Se no, cresci co-me una bestiolina!». Possiamoimmaginare che Dani ha fatto ildebi to interrogator io a Rico:«Mamma e papà ti fanno fare ilsegno di croce? Ti parlano diDio?». E naturalmente il bambinosarà rimasto senza parole, sor-preso. E così a nonna Dani è par-so che quel tenerissimo essere alei affidato si meritasse un po’ dieducazione religiosa, che non bi-sognasse perdere tempo, che,anzi, lei si sentiva autorizzata dalfatto che il figlio, nonché padre diRico, fosse prima un “normale”cristiano.

L’assenza degli uominiMa, allora, perché Silvia, la

nuora e madre di Rico, è così ge-lida e inferocita? Perché le si ri-volge con quel tono, parlando di“permessi”? Perché, pur affidan-dole il bambino, ritiene che per ilsegno di croce ci voglia un per-messo speciale? Ma non sa chelei, la suocera, è profondamentereligiosa e se non si preoccupa diche cosa gli mette nel piatto, per-ché poi dovrebbe preoccuparsi diun gesto religioso?

Notiamo anzitutto che in que-sta nostra “storia breve” sono na-scoste due piccole buone notizieche occorre rilevare. La prima:evidentemente Rico tiene moltoalla mamma, ha una gran fiduciain lei, se le ha raccontato per filoe per segno ciò che fa con lanonna!

La seconda: la nuora, colpitadal racconto del bambino, si è ri-volta direttamente alla suocera,

in maniera diretta e leale, perquanto gelida e scomoda possasembrare alle orecchie della non-na; ci sono dunque delle “lealtà”cui occorre dar voce, senza chiu-dersi in un pessimismo senzasperanza.

Ma in tutta questa storia brillaun’assenza: quella degli uomini;né il nonno né il papà di Ricopaiono interferire, sembrano lon-tani. La nonna agisce come senon avesse un marito con cuiconsultarsi e il papà di Rico nonappare all ’or izzonte. Perché?Forse sembra loro che l’educa-zione religiosa dei piccoli sia unaffare di donne; magari malde-stramente credono che standozitti, stando tra le quinte non... in-tervengono. E invece intervengo-no alla grande, proprio con il si-lenzio, con l’indifferenza o la non-curanza. Se mettessero in campola loro voce, questo problema as-sumerebbe le sue reali dimensio-ni: come gestire la trasmissionedella fede, problema non eludibi-le e che riguarda anche il padre eil nonno.

Tappare la bocca alla nonna?

Ha ragione la nonna? Cer toche no! In questa sua supplenzaansiosa, di quelle che le paionomancanze gravi a scapito del ni-potino, lei non fa che complicarele cose e proprio al nipotino chevorrebbe custodire nella fede eproteggere. Non diremo mai ab-bastanza che l’educazione allafede nasce dal vedere e dall’a-scoltare, cioè ha radici nella con-templazione.

E per la contemplazione ci vuo-le umiltà, pazienza, gratitudine: ècosì che nasce il Magnificat diMaria che educa alla fede il popo-lo di Dio. Prima di vedere che co-sa deve fare, la giovane di Naza-ret guarda e ascolta: cioè con-templa che cosa ha fatto e fa il Si-gnore. E perché nonna Dani nonpotrebbe regalarsi un briciolo dicontemplazione? Perché non po-trebbe prima di tutto vedere comela mamma educa il piccolo Rico?Come il papà gli dà attenzione elo fa fe l i ce? So lo dopo, conumiltà, potrebbe chiedere: «Pos-so parlargli di Dio? Posso fare su

di lui il segno di croce?».Simili richieste, però, vanno fat-

te almeno a due condizioni: sen-za minacce e senza giudizi, più omeno espliciti, del tipo «se no, abadare a voi, cresce come unabestiolina», e ad ambedue i geni-tori, nello stesso tempo, per ri-spetto ad entrambi e per non ri-schiare di mettere l’uno control’altra. A queste condizioni è pro-babile che anche la più atea dellenuore pensi di non aver nulla datemere da un segno di croce del-la nonna.

Altrimenti, è meglio ritirarsi inbuon ordine, proprio per rispettoa quel nipotino che Dio ama e chenon va tirato a parteggiare per inonni o per i genitori: e simile ri-spetto sarebbe già un’efficace le-zione di fede! E naturalmenteproprio nel rispetto non può esse-re impedito alla nonna di essereciò che è: donna di fede che cu-stodisce la nuova generazionenelle sue preghiere.

di Mariateresa Zattoni Gillini

1 Zattoni M., Gillini G., Dio fa beneai bambini. La trasmissione dellafede al le nuove generazioni ,Queriniana, Brescia 2008.

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ILCASTELLO 10

Relazione sull’attività svolta nell’anno precedente (a.s. 2008/09)

Il Gruppo Missionario sostiene, grazie all’interessa-mento di molte persone, progetti di sostegno e di svi-luppo per i paesi del terzo mondo. Inoltre cerca di ri-spondere per quanto possibile alle richieste di aiutoper emergenze umanitarie. A livello locale i volontaridel gruppo gestiscono un servizio di “Porta aperta”per la distribuzione di vestiario e generi alimentari.Vengono organizzate giornate di sensibilizzazione.Quest’anno, oltre alle iniziative già programmate, ab-biamo accolto l’appello per il sostegno alle popolazio-ni dell’Abruzzo colpite dal disastroso terremoto.

Il Gruppo si riunisce una volta al mese per la propriaformazione, per programmare l’attività e studiare ini-ziative atte al coinvolgimento della popolazione car-penedolese. Frutto di questa sensibilizzazione è l’ini-ziativa annuale, giunta alla dodicesima edizione, di“Sport e Solidarietà” (settembre 2009).

Relazione sull’attività per l’anno successivo (a.s. 2009/10)Quest’anno, oltre alla normale attività del gruppo, si

è deciso di proseguire il sostegno ai 7 progetti finan-ziati dall’anno scorso:• Missione di Madre Pietta in Ruanda;• Siccità in Darfur;• Ammalati di tracoma;• Ragazzi di strada di S. Pietroburgo;• Ragazzi di strada in Moldavia;• Lebbrosario di Padre Pietta;• Missione in Malawi.

Le necessità che ci propongono i diversi missionarisono sempre in crescita e riguardano aspetti rilevanti,ma il gruppo ritiene più proficuo proseguire nelle atti-vità già intraprese.

Gruppo Missionario Parrocchiale Madre Teresa di Calcutta

ENTRATE A.S. 2008/09Giornate del dolce 3.000,00Giornata dell’ulivo 1.500,00Mercatino di Natale 7.000,00Offerte da privati 3.000,00Sport e solidarietà 23.000,00Offerte per adozioni a distanza 13.400,00

50.900,00

BILANCIO DI PREVISIONE A.S. 2009/10

ENTRATESport e solidarietà 30.000,00Giornata del dolce 4.000,00Giornata dell’ulivo 1.500,00Mercatino di Natale 6.000,00Adozioni a distanza 13.000,00

54.500,00

USCITEMissione Madre Pietta in Rwanda 5.000,00(adozioni a distanza)Siccità in Darfur 4.000,00Ammalati di tracoma 5.000,00Ragazzi di strada di S. Pietroburgo 3.000,00Ragazzi di strada in Moldavia 2.000,00Lebbrosario di Padre Pietta 5.000,00(adozioni a distanza)Missione in Malawi 3.000,00Adozioni a distanza 12.400,00Altri aiuti ai missionari 13.000,00Sostegno ai bisogni locali 2.000,00Spese postali invio denaro e posta 100,00

54.500,00

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ILCASTELLO11

Cari amici,vi confesso che non è facile davvero per me parlare in

pubblico, anche davanti a persone care come voi. Miconforta il fatto che mi si domanda di portare la mia testi-monianza, di raccontare un’esperienza che mi ha se-gnato tanto profondamente quanto positivamente.

Il campo di lavoro a Marracuene, in Mozambico, èstata la mia prima volta da volontaria del Grimm in terrad’Africa: sino ad ora ero stata in Romania, in Ecuadored in Brasile, sempre col Grimm. Mio marito Celeste èinvece già stato, con un’altra organizzazione, in Mali do-ve ha contribuito alla realizzazione di un Centro Sanita-rio, un reparto del quale è dedicato alla memoria di miofiglio Graziano, oltre ad avere partecipato a diversi cam-pi con il Grimm.

Vi confesso che, prima della partenza, avevo qualchetimore: la durata del turno, il gruppo numeroso, benquattordici volontari, alcuni dei quali sono qui in questomomento, la destinazione a me totalmente nuova, tuttomi destava qualche preoccupazione.

Invece, una volta giunti a Marracuene, le paure si so-no dissolte e le preoccupazioni sono scomparse e sequesto è avvenuto, consentitemelo, è grazie agli splen-didi missionari della Congregazione della Sacra Fami-glia che operano in quella lontana località: fra’ Alessan-dro, padre Agostino, padre Aurelio e padre Gian Marcoche mai ci hanno fatto mancare quella preziosa opera diaccompagnamento materiale, umano e spirituale che ècosa essenziale per la buona riuscita di un campo di la-voro così come lo è saper creare un armonico rapportoall’interno del gruppo dei volontari.

A tal proposito mi permetto di affermare che, nono-stante qualche incomprensione e qualche difficoltà nel-la comunicazione, per usare un’espressione cara al no-stro indimenticabile e compianto Fondatore, le relazionifra i volontari sono state buone, in particolare nelle ulti-me quattro settimane di permanenza, quando, ormai, irapporti si erano rinsaldati fra i quattro volontari che era-

no rimasti a Marracuene dopo il rientro del “grosso” delgruppo ai quali si è aggiunto anche un volontario cheaveva inizialmente previsto di protrarre più a lungo ladurata del suo turno.

È mia ferma convinzione che il segreto del successodi un campo di lavoro, a livello umano ed interpersona-le, sia nel non dimenticare mai, e nell’applicare sempreed in modo concreto, i perennemente validi insegna-menti di don Serafino: rispetto, correttezza e disponibi-lità reciproci, oltre che verso la dignitosa povertà dellapopolazione locale alla quale non deve essere fatta pe-sare, con l’esibizione, la nostra ricchezza materiale e,quando qualche divergenza insorge, il responsabile delgruppo deve sapere gestire la situazione, stando soprale parti e chiarendo in sede di riunione i motivi di attritoper appianarli, senza colpevolizzare nessuno, senzaredigere liste di “buoni”e di “cattivi”e senza creare fazio-ni.

Passando al lavoro al cantiere, ne è stato eseguitoparecchio: il tetto è stato collocato e si è ben procedutoanche nell’installazione dell’impiantistica elettrica edidrosanitaria, grazie all’impegno dei volontari che si so-no adoperati, ciascuno secondo le proprie competenzee le proprie capacità: chi si occupava dei lavori edili, chidegli impianti ed anche chi non si è risparmiato per assi-curare adeguati rifornimenti di generi alimentari, diconforto e di prima necessità alla cucina dei volontari,gestita da noi donne, che speriamo sia stata all’altezzadel suo compito.

E per finire, permettetemi due parole sulla popolazio-ne mozambicana povera di beni materiali, ma ricca divalori umani, morali e spirituali. Non potrò mai dimenti-care la cordialità e l’ospitalità degli adulti e l’irruente ecalda affettuosità dei bambini.

Il desiderio di tornare in Mozambico è grande: abbia-mo dato un arrivederci e non un addio ai nostri amici inquel lontano paese.

Rita Lunati Ghisleri

Dai “campi di lavoro” del GRIMMTestimonianze dal Mozambico di una coppia di sposi di Carpenedolo.

Battesimi57. Paini Marianna di Massimo e AngeloniMarika58. Mombelli Francesco di Cristian e Caval-leri Claudia59. Boselli Asia di Mirko e Bettari Laura60. Pari Aurora di Davide e Tononi Michela61. Foresta Ginevra di Gianluca e BaroneAntonella62. Bechi Andrea di Roberto e Fezzardi Elena63. Carleschi Fabio di Livio e Nutile Lorenza64. Bonati Caia di Fabio e Barbieri Maura65. De Silvi Matteo di Gian Luigi e Iori Elena66. Caprioli Serena Evelina di Cristian eBiondelli Doretta

67. Zaniboni Miranda di Gian Lorenzo eGhelfi Francesca68. Di Noia Victoria di Devid e Talarico Va-nessa69. Percivalli Chiara di Federico e BrescianiKatia70. Perini Matilde di Roberto e Borsari Lorena71. Pasotti Davide di Cristian e Panichi Cristina

Matrimoni14. Ghisleri Marco con Alberti Emanuela15. Rossi Diego con Ravere Stefania16. Comencini Simone con Foroni Sara17. Uccheddu Francesco con Rodella Fran-cesca

18. Nestori Fabrizio con Micheli Marzia19. Corani Mauro con Rodella Laura20. Toscani Pier Bassano con GhisleriRosanna

Defunti72. Zaniboni Angela di anni 8173. Bocchio Maria Rosa di anni 7874. Pirini Agnese di anni 7675. Zecchini Giuseppe di anni 7676. Pesci Evelina di anni 7677. Corsi Annetta di anni 8978. Graziotti Bruna Lucia di anni 8579. Corneglio Giovanni di anni 8480. Tononi Andrea di anni 68

AAAANNNNAAAAGGGGRRRRAAAAFFFFEEEE PPPPAAAARRRRRRRROOOOCCCCCCCCHHHHIIIIAAAALLLLEEEE

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ILCASTELLO 12

GRUPPO NAZARETH (2a ELEMENTARE)Menghini Elvira e Boschetti Giovanna Domenica dalle 11.00 alle 12.00Ferrari Teresa e Bondioli Elena Domenica dalle 11.00 alle 12.00Chiarini Sofia e Chioda Alessandro Domenica dalle 11.00 alle 12.00Balardi Nadia Domenica dalle 11.00 alle 12.00Zanardelli Marina e Naccari Carmela Domenica dalle 11.00 alle 12.00Ferrari Noemi e Pellegrini Alessio Domenica dalle 11.00 alle 12.00

GRUPPO CAFARNAO (3a ELEMENTARE)Cavallari Roberta e Sacco Adele Domenica dalle 11.00 alle 12.00Bondioli Elisabetta e Rodella Beatrice Domenica dalle 11.00 alle 12.00Bruni Annalisa e Penotti Lidia Sabato dalle 14.30 alle 15.30Boschetti Onorina e Inglesi Natalina Sabato dalle 14.30 alle 15.30

GRUPPO GERUSALEMME (4a ELEMENTARE)Romagnoli Stefania e Tironi Gloria Domenica dalle 11.00 alle 12.00Riello Nuccia e Bazzoli Elisa Domenica dalle 11.00 alle 12.00Astori Elena e Mazzardi Annalisa Domenica dalle 11.00 alle 12.00Bettari Adriana e Dalla Bona Alda Domenica dalle 11.00 alle 12.00Scaroni Monia - Odescalchi Enrico - Tonoli Davide Domenica dalle 11.00 alle 12.00

GRUPPO EMMAUS (5a ELEMENTARE)Bruni Valeria e Ghirardi Sandra Domenica dalle 11.00 alle 12.00Bondioli Irene e Tacconi Sabrina Domenica dalle 11.00 alle 12.00Treccani Antonella Domenica dalle 11.00 alle 12.00Franceschi Milena e Pesci Enrico Domenica dalle 11.00 alle 12.00Desenzani Rinalda e Bonati Fiorenza Lunedì dalle 14.30 alle 15.30

1a MEDIASuor MariaPia Domenica dalle 09.45 alle 10.45Crotti Aldo e Ghisleri Sara Domenica dalle 09.45 alle 10.45Ferrari Mario Lunedì dalle 14.30 alle 15.30Salzani Luigina e Mondini Stefania Lunedì dalle 14.30 alle 15.30Lanfranchi Daniella e Scutteri Luciana Lunedì dalle 14.30 alle 15.30

2a MEDIASuor Paola Domenica dalle 09.45 alle 10.45Osio Claudio Domenica dalle 09.45 alle 10.45Tortelli Carla e Tononi Pierina Domenica dalle 09.45 alle 10.45Perini Pietro e Di Nuzzo Carolina Lunedì dalle 14.30 alle 15.30Marchioni Giusy e Zanola Agnese Lunedì dalle 14.30 alle 15.30

3a MEDIAManili Flavia Domenica dalle 09.45 alle 10.45Ferrari Gianni Domenica dalle 09.45 alle 10.45Franceschi Marilisa - Bignotti Anna - Bassi Andrea Domenica dalle 09.45 alle 10.45Bignotti Giulia Lunedì dalle 14.30 alle 15.30Belleri Angela e Bettari Adriana Lunedì dalle 14.30 alle 15.30

GRUPPO ADOLESCENTI1-2-3 SUPERIORE Venerdì ore 20.304-5 SUPERIORE Mercoledì ore 20.30

ANNO CATECHISTICO 2009-2010 Catechisti ed orari

Interno chiesa del Sacro Cuoreprossima sedeiniziazione cristiana.

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ILCASTELLO13

“Ero straniero e mi avete ac-colto” (Mt. 25,35). La Parola diCristo porta a compimento la logi-ca della Scrittura dal Levitico19,33-34 - “Tratterete lo stranie-ro che risiede fra voi come coluiche è nato fra voi; tu l’amerai co-me te stesso”, al Deuteronomio10,19 - “Amate lo straniero per-ché anche voi foste stranieri nelpaese d’Egitto”, alla Lettera agliEbrei 13,2 - “Non dimenticatel’ospitalità, perché alcuni, prati-candola, hanno ospitato senzasaperlo degli angeli”.

Dolore e orrore. Il 2 luglio 2009è stata votata una legge che rom-pe l’unità della famiglia umana ene offende la dignità, prende piedel’idea che esistano esseri umani diseconda e terza categoria, un po-polo di “non-persone”, di esseriumani, uomini e donne invisibili. Èuna perdita totale di senso moralee di sentimento dell’umano; que-sto accade, nel nostro paese cheha prodotto milioni di emigranti. Lalegge “porterà solo dolore”, osser-va Agostino Marchetto del Pontifi-cio Consiglio dei Migranti.

Il dolore nasce dall’orroregiuridico e civile del “reato diclandestinità”, dall’idea del po-vero come delinquente e dellapovertà come reato. La leggevotata non è solo contraria allanostra Costituzione ma a tuttala civiltà del Diritto. Punisceuna condizione di nascita, l’es-sere straniero, invece che lacommissione di un reato. Di-chiara reato una condizione ana-grafica. Infermieri, domestici, ba-danti, lavoratori (vittime spesso dimorti nei cantieri) o persone incerca di lavoro e di dignità diven-tano delinquenti. A questo punto,quanti stranieri frequenterannoun servizio sociale o si rivolge-ranno, se vittime della “tratta”, adassociazioni volontarie o istitu-zionali, forze di Polizia comprese,oggi messe in un angolo dalla dif-fusione delle cosiddette “ronde”?Quanti stranieri andranno a far

registrare una nascita, si presen-teranno in ospedale per farsi cu-rare? Quali gravi conseguenzequesto potrà produrre sulla salu-te di tutti i cittadini è già stato evi-denziato da moltissime associa-zioni di medici. Siamo il paese diCaino? Abbiamo una legge catti-va che ostacola i matrimoni, rom-pe l’unità delle famiglie. Si intro-duce il divieto per le donne stra-niere, in condizioni di irregolaritàamministrativa, di riconoscere ifigli da loro stesse generati chediverranno “figli di nessuno”, po-tranno essere sottratti alle ma-dri e messi nelle mani delloStato. Neanche il fascismo, han-no rivelato alcuni scrittori, si eraspinto fino a questo punto. Infattile leggi razziali del 1938 non pri-vavano le madri ebree dei loro fi-gli, né le constringevano all’abor-to per evitare la confisca dei lorobambini da parte dello Stato. Lalegge è pericolosa perché accre-scerà la clandestinità che dice dicombattere, favorirà il “si salvi chipuò”, darà spazio alla criminalitàorganizzata, aumentando l’insi-curezza di tutti.

Non c’è futuro senza solida-rietà. La legge, tra l’altro, è inutil-mente crudele, ricorda don Ciotti.Ci fa tornare ai tempi della discri-minazione razziale. È una formadi accanimento contro i poverianche se la povertà più grande,oggi, è la nostra: povertà di co-raggio, di umanità, di capacità discommettere sugli altri, di co-struire insieme una sicurezza co-mune. La sicurezza basata sullapaura sta diventando un alibi pernorme ingiuste e dannose, perscaricare il malessere di molti ita-liani sugli immigrati, capro espia-torio della crisi, bersaglio facilesu cui sfoghiamo il tramonto diogni etica condivisa e della testi-monianza cristiana. La tutela del-la vita e della dignità umana vaassunta nella sua interezza pertutti e in ogni momento dell’esi-stenza. “Non c’è futuro senza so-

lidarietà” scrive il cardinal Tetta-manzi. Non c’è sicurezza senzal’aiuto reciproco, senza l’eserci-zio dei diritti e dei doveri dentroun’azione comune per il bene co-mune.

Costruire comunità e cittàconviviali. Benedetto XVI da tem-po ci invita come comunità eccle-siale a diventare “casa ospitale pertutti, segno e strumento di comu-nione per l’intera famiglia umana”.Per il Papa ogni comunità cristianadeve “aiutare la società civile a su-perare ogni possibile tentazione dirazzismo, di intol leranza e diesclusione [...]. Solo nella recipro-ca accoglienza di tutti è possibilecostruire un mondo segnato daautentica giustizia e pace vera”(Angelus 17 agosto 2008).

Invitiamo, quindi, le comunitàcristiane e tutti gli operatori di pacea mobilitarsi per costruire la pacenella vita quotidiana spesso pri-gioniera di solitudini, governatadalla paura e coinvolta in progettitribali e autoritari.

La gloria di Dio. Nessuno ci èstraniero anche perché la distanzache ci separa dallo straniero èquella stessa che ci separa da noistessi e la nostra responsabilità difronte a lui è quella che abbiamoverso la famiglia umana amata daDio, verso di noi, pronti a testimo-niare la profezia del Risorto cheannuncia la pace. “Dio non fa pre-ferenze di persone” (Atti 10,34;Romani 2,11 e 10,12; Galati 2,6 e3,28; Efesini 6,9; 1 Corinti 12,13;Colossesi 3,11) poiché tutti gli uo-mini hanno la stessa dignità dicreature a Sua immagine e somi-glianza. Poiché sul volto di ogniuomo risplende qualcosa dellagloria di Dio, la dignità di ogni uo-mo davanti a Dio sta a fondamentodella dignità dell’uomo davanti aglialtri uomini (Compendio della dot-trina sociale n. 144).

Questi nostri giorni sono difficilied oscuri. È stata oscurata la glo-ria di Dio.

Pax Christi

La gloria di Dio risplende sul volto di ogni personadolore e orrore perché il razzismo

è ormai “a norma di legge”

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ILCASTELLO 14

1. Userò il cellulare come strumento di comunica-zione per vera necessità e non come passatempoo gioco. Limiterò il tempo di conversazione allostretto necessario.

2. Rispetterò sempre il divieto di utilizzare il cellularequando è imposto dai regolamenti, come negliospedali o sugli aerei.

3. Mi collegherò in bluetooth o altre tecnologie puntoa punto solo con persone conosciute. Accenderòbluetooth in modalità protetta e lo disattiverò subi-to dopo l’uso.

4. Utilizzerò la fotocamera (se presente) solo per ri-prendere amici che abbiano dato il consenso.Non trasmetterò le immagini acquisite ad altri enon le immetterò su Internet senza il consensodegli interessati.

5. Dirò subito ai miei genitori se ricevo chiamate oSMS che mi infastidiscono o mi fanno sentire a di-sagio o minacciato; potrò anche chiamare il nu-mero di Davide.it 800.980.260 per chiedere aiutoe consiglio.

6. Terrò spendo il cellulare a casa mentre sto stu-diando, a scuola, in biblioteca, in chiesa e in qua-lunque luogo sia richiesto il silenzio. Alla seraspegnerò il cellulare alle ore ............... Dimostreròsempre che non sono “posseduto” dal cellulare,ma che lo posseggo e lo posso disattivare.

7. Non invierò mai, senza il permesso dei miei geni-tori, filmati o fotografie mie o di altri membri dellafamiglia senza autorizzazione dei miei genitori.

8. Non fornirò mai a nessuno (neanche ai miei ami-ci) le mie password e i codici PIN, con la sola ec-cezione dei miei genitori.

9. Non farò mai chiamate o messaggi che possanooffendere o infastidire altre persone.

10. Non installerò loghi e suonerie a pagamento.11. Non richiamerò numeri sconosciuti per evitare ad-

debiti indesiderati. Non comporrò numeri di servizie non chiederò attivazione di servizi a pagamentosenza esplicita autorizzazione dei miei genitori.

12. Permetterò ai miei genitori di accedere ai conte-nuti multimediali memorizzati.

Genitore o tutore legale Data

Nome del minore Data

Davide.it consiglia ai genitori di far sottoscrivere al figlio minorenne un codice di comporta-mento, accettato e condiviso, per l’uso del telefono cellulare:

Patti chiari per l’uso del cellulareMi impegno a rispettare le seguenti regole:

FLASH DI CRONACA

La ritrovata bellezza del portico attiguo alla Chiesa del S. Cuore nel cortile dell’ex Oratorio femminile...quando si dice che il vecchio è ancora bello.

DDaavviiddee..iittACCESSO FILTRATO A INTERNET

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ILCASTELLO15

Attorniati dalla folta rappresentanza di parenti e amici, iconiugi Monteverdi Severino e Zaniboni Maria hanno co-ronato i 65 anni di matrimonio. Attivi e partecipi hannocondiviso con tutti una S. Messa di ringraziamento... admultos annos... (per Severino sono già 98!).

Domina la Val Camonica dal colle vicino all’Eremo diBienno la maestosa statua di Cristo Re. Il 22 novembre2009 solennità di Cristo Re dell’universo, a conclusionedell’anno liturgico, celebreremo la festa degli anniversaridi matrimonio.

Alberto è felice e gli occhi dei suoi piccoli amici sono tuttiper lui. La felicità non passa inosservata nemmeno per igatti.

Inaugurata a Carpenedolo la sede FNP-CISL. Presente daun certo periodo, in Via G. Garibaldi 65, si è inaugurata uf-ficialmente in ottobre la sede dei Pensionati CISL. Apertail lunedì e mercoledì dalle ore 8.30 alle 11.30. Attraverso ilPatronato Inas e il Segretariato sociale, svolge un positi-vo lavoro a favore dei lavoratori, pensionati ed anziani.

Quando si dice volere è potere!!Sembrava improponibile ma dal passaparola sono passati ai fatti. A Lourdes in un giorno. Partenza alle 4 del mattino erientro all’una di notte. In tutto 5 ore di pullman, 3 ore di aereo, S. Messa internazionalenella basilica di S. Pio X, visita al museo di Bernardette,visita alla basilica, sosta alla grotta, pranzo e visita ai luoghi di Bernardette,processione eucaristica con gli ammalati, rosario alla grotta e passaggio alla nuova Via Crucis.Giornata meravigliosa, esperienza indimenticabile.

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“Il Castello” - Novembre 2009 - Aut. Trib. BS N. 13/94 del 14/5/94 - Direttore responsabile: Mons. Antonio FappaniDirezione e redazione: Parrocchia S. G. Battista V. Ventura, 1 Carpenedolo (BS) - Videoimpaginazione: C.G.S. - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)