Il Centro Maggio 2015

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  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

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     Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO

      Anno XV - n° 155  Maggio 2015  Maggio 2015  Maggio 2015  Maggio 2015  Maggio 2015

    Salvini sì

    Salvini no

     segue a pag. 2

    Il 9 maggio 1978 fu ritrovato il corpo delPresidente della DC, Aldo Moro, assassi-nato.Aldo Moro era stato cinque volte Presi-dente del Consiglio dei Ministri. Gli uomi-ni della scorta erano morti al tempo del ra-

     pimento, di marzo. Quattro nel corso del-l’operazione, il quinto più tardi, in conse-guenza delle ferite riportate.L’ex-Presidente della Repubblica Giusep-

     pe Saragat disse che accanto al cadavere

    di Aldo Moro giaceva quello della primaRepubblica. Per vent’anni, Moro aveva vis-suto una vicenda inconsueta nella politi-ca italiana: fu cercato e respinto, lodato econtestato, sostenuto e combattuto. So-stenne che le istituzioni debbano accom-

     pagnare le preoccupazioni del quotidiano,

    La folta presenza di pubblicoche ha fatto registrare la visitadi Matteo Salvini in alcune lo-calità della Toscana, citiamoCecina e Fucecchio, può esserefonte di preoccupazione ma an-

    che motivo di approfondita ana-lisi.Di preoccupazione perché sonoarcinote le posizioni oltranzistedi questo personaggio politicoche ha letteralmente invaso lagrande maggioranza degli orga-ni di informazioni, in particolarequelli televisivi dove “la com-

     parsata” del leader di questa rin-novata Lega Nord, è divenutauna costante.

    Si dice che parla “alla pancia del-la gente”: interpreta, magari inmaniera smodata, quelle chesono divenute ormai le sensibi-lità più smaccate di una opinio-ne pubblica preoccupata per il

     persistere di una crisi che, seb- bene attenuata dai primi sinto-mi di una ripresa ancora poco

     percettibile, preoccupa tantagente ed in particolare la fascia

     più giovane che si sente sem- pre più esclusa dal sistema.

    In proposito, concordiamo conl’acuta analisi fatta dal collegaMario Lancisi, apparsa su Il Tir-reno, all’indomani della visita

    Se il problema siamo noiUn articolo dell'On. Ivo Butini L’Editoriale 

    di Enrico Dello [email protected] 

    Un grande evento per il prestigioe il futuro del nostro Paese

    Giovedì 14 Maggio, h. 18 c/o il Circolo Il Centro - Via Trieste 7, Livorno

    un’ ora di domande e risposte

    con

    Lorenzo Bacci Segretario Provinciale P.D.

    Giovedì 21 Maggio, h. 18 Sala Consiliare Provincia Livorno

     Don Milani - La vitadi Mario Lancisi

     Relatrice: Carla Roncaglia

     Moderatore: Enrico Dello Sbarba

    Sarà presente l'autore segue a pag. 3

     presentazione del libro

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    e-mail: [email protected] Politica

    Salvini sì 

    Salvini no 

    dalla prima pagina

    2

    compiuta in Toscana da questo leader po-litico così pericolosamente emergente.Scrive infatti Lancisi che i giovani, esul-tanti intorno a Salvini, si sentono isolatied esclusi perché senza lavoro e perchécondizionati dalla concorrenza dei mi-granti ma anche fasce di lavoratori anzia-ni a cui la legge Fornero ha impedito diandare in pensione, così come il piccoloartigiano in contrasto con la burocraziasoffocante di Bruxelles e gli imprenditoriche vedono esaurirsi o scomparire le cer-tezze di una stagione ormai irrimediabil-mente tramontata, anche, aggiungiamo

    noi, per una mancata o ritardata moder-nizzazione del sistema lavoro.Un’altra causa di questa “ascesa” che ri-teniamo pericolosa per il futuro democra-tico del nostro Paese e che fa “pendent”con il qualunquismo de il Movimento5telle, è la persistente ed ormai inconte-nibile crisi dei partiti: un fenomeno, que-st’ultimo, in essere dai primi anni novanta.La grave ed inarrestabile crisi di ForzaItalia ed il proliferare di piccoli partiti natidal ventre molle del PdL,stanno facilitan-

    do l’escalation della Lega Nord guidata,con indubbia abilità da Matteo Salvini, do-tato di una spregiudicatezza inconsueta.Il nostro resta un giudizio complessiva-mente negativo, contrari, come siamosempre stati, ad ogni forma di intolleran-za e di estremismo politico: in molte altrelocalità, del resto, Salvini è stato duramen-te contestato ed in qualche circostanza im-

     pedito a parlare proprio per la discutibilelinea politica che sta portando avanti.Propone l’uscita dall’euro ed addiritturail suo “esperto economico”, il prof. Bor-ghi, capolista in Toscana, sollecita addi-rittura quella dalla comunità europea: pre-vale un’accentuazione di comportamen-ti, come quello di uno strisciante razzi-smo, che poco si confanno con la nostrastoria e con il prezioso bagaglio dellanostra millenaria civiltà.E’ insomma quello che si pone di fronte anoi un quadro inquietante aggravato dal-la completa sparizione di una democrazia

     basata sui partiti che, sebbene criticabile per le sue perversioni, ha rappresentato

    un elemento di garanzia e di equilibrio per l’intero sistema paese.Oggi che questa diga è miseramente crol-lata, il paese si trova di fronte al pericolocrescente della instabilità e dell’incertez-za che rende quasi indispensabile, anche

    se difficilmente comprensibile, discuti- bil i prese di posizioni dell’esecutivocome è accaduto con l’approvazione,attraverso la mozione di fiducia impostadal governo Renzi, sulla contrastatissi-ma legge elettorale ITALICUM.

    Ma sono proprio le assenze di serie econcrete alternative che rendono inevi-tabili certe forzature, a cui ci è difficileabituarci, ma che sono la conseguenzaanche del crescere indistinto dei parti-colarismi e di fenomeni di esasperato in-dividualismo che ormai sono una costan-te di una società da troppo tempo in crisidi credibilità e di speranza: questo ren-de, allo stato dei fatti, praticamente in-sostituibile il governo Renzi checché nedicono i suoi oppositori interni al partitodemocratico e la variegata compagine,

    autentica armata brancaleone dell’oppo-sizione.Del resto, quando mi capita di chiedere a“questi oppositori” se sono in grado di

     proporre una alternativa all’attuale go-verno, mi rispondono, all’unisono, chenon ce ne sono. Ed allora?

    non rinunciando però ai loro ideali e co-munque elevando il livello dei loro calcoli.E i partiti dovevano misurare la loro realtàcon la realtà della nazione, con l’unità del-lo Stato, con la capacità reattiva delle isti-tuzioni rappresentative.Oggi viviamo un percorso di disfacimentodei tratti simbolici del potere. Ernesto Gallidella Loggia l’ha chiamato “giacobinismomaniacale”. Scrive Galli della Loggia che“anche in una società democratica è giu-sto che i rappresentanti del popolo goda-no di una indipendenza economica signifi-cativa”. Il direttore del “Corriere Fiorenti-no” Paolo Ermini si chiedeva, or non èmolto tempo fa, “se dobbiamo mandare inciabatte i rappresentanti delle istituzioni”.Cinque secoli fa Nicolò Machiavelli “s’in-gaglioffiva” al confino in quel di S. Andreain Percussina. Gliele avevano date le cia-

     batte a messer Nicolò, i fiorentini!Ma quando la sera tornava a casa, si to-glieva l’infangata veste “cotidiana”, indos-sava “panni reali e curiali” ed entrava “nel-

    le antique corti degli antiqui uomini”. Par-lava con loro e quelli gli rispondevano e

     per quattro ore Machiavelli “non sentivaalcuna noia”.Su “ToscanaOggi”, settimanale cattolico,Andrea Drigani richiamò il 5 maggio 2013

    un giudizio di Alessandro Manzoni su Ni-colò Machiavelli: “mariolo sì, ma profon-do”. Andrea Drigani, citando le “Osser-vazioni sulla morale cattolica” metteva inevidenza i giudizi del Manzoni sulle ideedel Machiavelli in particolare riguardo alrapporto tra la morale e l’utilità. Un rap-

     porto che è sempre stato centrale nella vita pubblica. Andrea Drigani sollevava undubbio che probabilmente, anche a suogiudizio, non si risolverà mai: “Machia-velli condivideva o no ciò che scrivevacon tanta maestria?”.Confesso che anch’io ho nutrito spessoil dubbio che sotto la copertura della cam-

     pagna moralistica si nascondessero lottedi potere. Anche, e soprattutto, nella lotta

     politica. E sono stato sempre colpito dachi realizzava utilità dalla predicazione mo-

    ralistica. Così convincendomi che il pro- blema non è Nicolò Machiavelli. Il proble-ma siamo noi. Cioè, il problema è più gran-de anche di Machiavelli.

    Se il problema 

    siamo noi 

     Ancora in crescita

    il traffico passeggeri 

    del Sistema

     Aeroportuale Toscano Marzo 2015: +14,2%Gli aeroporti toscani di Pisa e Firenze an-nunciano dati in forte crescita nel mese dimarzo 2015 (sia nel singolo mese che nel-la valutazione progressiva), conferman-do così un trend ormai da molto tempo inforte ascesa.I due aeroporti toscani, che nel 2014 han-no rappresentato il quarto polo aeropor-tuale in Italia con circa 7 milioni di pas-

    seggeri, hanno complessivamente chiu-so il mese di marzo 2015 con un incremen-to del 14,2% rispetto allo stesso mesedell’anno passato e del 14,7% rispetto ai

     primi tre mesi del 2014. Tassi di crescitadecisamente superiori a quelli registratidal sistema aeroportuale italiano che hachiuso il mese di marzo 2015 con un+5,7%1 ed il primo trimestre dell’anno increscita del 5,8%2.La continuità nella crescita dei due scalirappresenta la solida base su cui il pro-getto d’integrazione intrapreso si inne-

    sterà per garantire ulteriori prospettive disviluppo agli aeroporti e, di conseguen-za, all’intera regione Toscana. I dati pre-sentati sono quindi la migliore confermadella solidità del sistema aeroportuale to-scano.

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  3Politica

     Le insidie dopo il trionfodi Nicola Graziani

    Sessanta voti sono un po' poco per un dis-senso che vuole essere incisivo. E' beneche la minoranza del Pd accetti la realtà:Renzi è padrone della situazione, e l' Itali-cum è la rappresentazione plastica di que-sto stato di cose. Intendiamoci: hanno ra-gione Bersani e Bindi a sostenere che lospirito con cui è nato il Pd era altro rispettoalla prassi renziana. Ma il problema è pro-

     prio questo: il Pd non è un partito nato su

    un patto vero di natura politica. Non si èmai liberato dall'equivoco dell'essere più uncartello elettorale che non un partito. Logi-co che sia stato scalato da chi di un cartel-lo elettorale aveva bisogno, essendo re-frattario ad ogni tipo di analisi culturalequanto politica.Finora la strategia di Renzi è stata vincen-te. E l'Italicum rappresenta il trionfo del pre-mier.Ma tutti i trionfi, soprattutto quelli malge-stiti, portano con se' i germi di altre stagio-

    ni politiche. Il sistema politico italiano poie' tradizionalmente poco propenso ad ac-

    cettare un dominus per un periodo tempo-ralmente troppo lungo.

     Nemmeno Berlusconi è riuscito a gover-nare senza strappi tutto il tempo che avreb-

     be voluto. Se il premier cede all'umanissi-ma tentazione di credersi invincibile, i guai

     potrebbero iniziare presto, anche in casodi successo alle prossime regionali. Nonc'è stato miglior sprone per l'approvazio-ne della nuova legge elettorale della mi-

    naccia dello scioglimento delle Camere.Oggi, però, tutti sanno che quel pericoloe' ancora piuù concreto, proprio grazie al-l'onnipotenza del premier. E tutto può ri-mettersi in movimento

    Matteo Renzi

     Italicum: il resoconto finale della votazione alla Camera

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    e-mail: [email protected] 4 Politica

    Mentre sto scrivendo questo articolo laCamera viene chiamata ad esprimere lafiducia al Governo proprio sulla nuovalegge elettorale.Il Governo è stato costretto a porre lafiducia per superare le mille difficoltà chele opposizioni e la minoranza PD conti-

    nuavano a fare, nonostante la legge aves-se già avuto una prima approvazione dal-la Camera, poi quella del Senato e quindifosse tornata alla Camera per la definiti-va approvazione.Durante questo iter sono state apportatenumerose modifiche, proprio per recepi-re le varie osservazioni giunte sia dallamaggioranza che dalle opposizioni, e finoa prima dell’elezione del Presidente dellaRepubblica anche Forza Italia appoggia-va il testo proposto. Poi il cambiamento,

    non certo quindi per la validità della leg-ge, ma evidentemente per altre motiva-zioni.Prima di esporne le caratteristiche princi-

     pali occorre ricordare alcuni principi e ne-cessità che hanno poi portato alla formu-lazione della nuova legge.Perché un Paese possa considerarsi affi-dabile e democratico non occorre solo chesiano assicurati i principi della rappresen-tanza parlamentare, occorre che questi

     principi vengano espressi in modo da as-sicurare anche una guida certa al Paese.Solo così si riescono ad individuare le re-sponsabilità ed i meriti e si può dare aicittadini elettori una sicura indicazione seil Governo è meritevole o no di continuarea governare alla scadenza del mandato ose è più giusto passare la palla ad altri.Questo è quanto accade nelle democra-zie più consolidate, dove i Governi giun-gono a fine legislatura, e ,se hanno benoperato, vengono riconfermati, altrimen-ti vengono sostituiti da Governi espres-sione di altri partiti.

    In genere i sistemi elettorali di questi Pa-esi (Stati Uniti,Gran Bretagna, Francia,Germania,Spagna e altri), prevedono ,invari modi e misure, premi per consolidarela maggioranza e soglie di sbarramento

     per dare maggiore significato alla rappre-

    Ci sarà sicuramente un miglioramento sulla parità di genere tra gli eletti

    La nuova legge elettorale di Massimo Cappelli sentatività elettorale.Detto ciò la storia dei Governi del nostroPaese, dopo l’uscita dal fascismo, è sta-ta caratterizzata da una assoluta propor-zionalità della rappresentanza ai voti eda una grande fragilità e scarsa duratadegli stessi.Se si esclude il primo periodo di consen-so plebiscitario alla Democrazia Cristia-na, i Governi si sono sempre basati per necessità su coalizioni di partiti dove

    spesso i più piccoli divenivano determi-nanti per assicurare una maggioranza go-vernativa. Da qui la debolezza del siste-ma.L’Italia, agli occhi del mondo, si è carat-terizzata come una democrazia con Go-verni di breve durata. Nel dopoguerra neabbiamo avuti oltre quaranta a guida de-mocristiana. L’avvento di Berlusconi eForza Italia nel 1994 con l’appoggio dellaLega Nord, non ha dato garanzie perchécaduto proprio per colpa dei partiti mi-

    nori. Sorte migliore non hanno avuto lecoalizioni di centrosinistra di Prodi ca-dute per la mancanza dell’appoggio dialcuni partiti minori sia di centro che disinistra.La guida del Paese ne ha risentito nega-tivamente. L’assunzioni di decisioni èstata lenta, frutto di elaborati compromes-si, spesso più funzionali a interessi di par-tito se non di singoli esponenti e nonagli interessi dei cittadini.Questa lentezza, questa inefficienza si ènel tempo trasmessa a tutto l’apparatostatale determinando una delle principalicause di inaffidabilità del nostro Paese.La legge in discussione, se verrà appro-vata, dovrebbe rimediare a queste ano-malie e far compiere un passo avanti trale democrazie occidentali.La base del sistema elettorale proposto èquella del sistema spagnolo con signifi-cative modifiche.Il sistema è proporzionale, con seggi as-segnati in proporzione ai voti ricevuti, ilcalcolo verrà fatto su base nazionale.

    E’ prevista una soglia di sbarramento per le liste al 3%. La discussione su questo

     punto è stata lunga, l’abbassamento al3% è voluto andare incontro anche ai

     partiti più piccoli (altri Paesi in Europahanno soglie al 4% se non al 5% ).

    Il partito che raggiunge il 40% dei votiotterrà un premio di maggioranza che lo

     porterà automaticamente a 340 seggi as-sicurando una maggioranza stabile ed unGoverno certo al Paese.Questa norma, molto criticata dai nostal-gici del non governo, è stata frutto diuna lunga discussione che ha visto in-nalzare la soglia dal 35% al 37% per poigiungere al 40%.La norma prevede, nel caso,molto pro-

     babile, in cui nessun partito o coalizioneraggiungano il 40%, un secondo turnoelettorale di ballottaggio, per il premio dimaggioranza, tra le due liste o partiti piùvotati al primo turno.Il principio, come si vede, è quello di as-sicurare al Paese una guida stabile.

     Non esiste legge perfetta, tutte sono mi-gliorabili, ma a mio modesto avviso quan-to fatto e proposto è ragionevole e di

     buon senso. Non capisco quindi la forte opposizione

    della minoranza PD.Il sistema prevede anche il ritorno alle preferenze. Ci saranno collegi di minoridimensioni, si passerà dalle 27 attuali cir-coscrizioni elettorali a 100 collegi di cir-ca 600 mila abitanti ciascuno. Ogni col-legio avrà una lista di 6 candidati e diquesti solo il capolista sarà bloccato e

     primo ad essere eletto, per gli altri 5 var-ranno le preferenze espresse dagli elet-tori che potranno esprimere due prefe-renze.Le liste dovranno essere composte con

     parità di genere e le preferenze dovran-no riguardare due candidati di sesso di-verso altrimenti la seconda sarà nulla.Anche se il sistema non può dare garan-zie assolute, si avrà comunque un mi-glioramento sulla parità di genere tra glieletti.Queste sono le principali caratteristichedel nuovo sistema elettorale. Non misembra sia una proposta antidemocrati-ca, non capisco le polemiche e i drammi

     personali che si sono consumati e si

    stanno consumando su questa legge.Mi sembra un onesto tentativo di far 

     progredire il nostro Paese sulla strada diuna democrazia moderna.Forse sbaglierò, ma questo è il mio pen-siero.

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     Nuovo servizio di Cma-Cgm

     Il Med Gulf collegherà il Mediterraneo al Centro-America

    Gallanti: «Livorno è sempre più competitiva»

    FRATELLI NERI

    S.P.A.

    LIVORNO - ITALY

    Giuliano Gallanti consegna il crest dell’APL a

     Nicole Chamard, senior manager delle linee

    transatlantiche della Cma-Cgm.

    «Avendo la doppia cittadinanza, ita-liana e francese, sono particolarmen-te contento di sapere che la Cma Cgmha deciso di rafforzare la propria pre-senza a Livorno», sono le parole usa-te dal presidente dell’Authority, Giu-liano Gallanti, per ringraziare la liner d’oltralpe della decisione di includerelo scalo labronico nel nuovo servizioMed Gulf, che collegherà il Mediter-raneo e il Golfo del Messico. Il nuovoloop partirà da Tanger-Med, per toc-care poi i porti italiani di Livorno eGenova, quindi Barcellona e Valenciain Spagna, Caucedo nella RepubblicaDominicana, Kingston in Giamaica,Vera Cruz e Altamira in Messico eHouston, negli USA, per poi tornare aTanger-Med.In occasione della cerimonia di inau-gurazione del servizio, tenutasi que-sta mattina nella sala Ferretti della For-

    tezza Vecchia, il primo inquilino di Pa-lazzo Rosciano, che ha consegnato ilcrest dell’APL a Nicole Chamard, se-nior manager delle linee transatlanti-che della Cma-Cgm, ha esposto i mo-tivi della propria soddisfazione: «Legrandi compagnie di navigazione in-teressate alle rotte tra Mediterraneo eCentro-Nord America – ha detto Gal-lanti - credono fortemente nel portodi Livorno e ritengono che lo scalo

     possa garantire, anche nel prossimo

    futuro, servizi efficienti e sempre piùcompetitivi. Il Piano Regolatore Por-tuale, il progetto di terminalizzazioneferroviaria della Darsena Toscana e la

    Piattaforma Europa, sono le carte checi giocheremo per acquisire un ruolosempre più strategico nel Mediterra-neo».«Il Mediterraneo - ha dichiarato il di-

    rettore generale di Cma-Cgm Italy, Pa-olo Lo Bianco – è la culla storica delnostro gruppo. Nel 2014 abbiamo tota-lizzato 1900 scali in Italia, di cui 266 aLivorno, il 14% del totale, a dimostra-zione del forte interesse che nutriamo

     per il vostro porto. L’aggiunta del ser-vizio Med Gulf è una riconferma del no-stro impegno nei confronti dello scalolabronico».La presenza della compagnia francese aLivorno è oggi testimoniata, oltre chedal nuovo Med Gulf, da ben quattro ser-vizi di linea regolari con l’America: IlMediterranean Caribbean; il Sirius;l’Amerigo Express e il Florida Shuttle.«La fiducia che un armatore importan-te come Cma-Cgm ripone nel nostro ter-minal ci rende orgogliosi - ha dettol’amministratore delegato di TDT, LucaBecce -, ma, soprattutto, ci responsa-

     bilizza a fare meglio. Il nostro obietti-vo è recuperare i traffici containerizza-ti con il Far- East. Le flotte che com-merciano con l’estremo Oriente, infat-

    ti, hanno dimensioni tali da non poter entrare nel nostro porto. Per questomotivo dobbiamo fare in fretta, faresquadra tutti assieme per traguardarenuovi risultati. TDT non farà mancareil proprio contributo».

    Sulle recentiquestioni

     portualidi Cristina Battaglini

    Avendo notato l’affacciarsi più omeno recente di alcuni detrattori del-la visione sinergica con Piombino ma

     più in particolare sulle caratteristichee sulle potenzialità della Darsena Eu-ropa, riteniamo opportuno sofferma-re l’attenzione su alcuni punti.Innanzitutto, la Darsena Europa è sta-ta pensata per ampliare le opportuni-tà e il futuro stesso di un porto, quel-lo di Livorno, che soprattutto negliultimi anni ha sempre più perso terre-no competitivo con le altre realtà. Lavocazione del porto di Livorno, portomultipurpose che si affaccia sul Me-diterraneo e che per la sua stessa po-sizione geografica è votato a quellamission di porto leader nel Mediter-raneo, necessita di essere sostenutada un progetto- peraltro già bene av-viato dall’attuale presidente dell’Au-torità Portuale Giuliano Gallanti- checontinuamente porti avanti nel tem-

     po le sue potenzialità. Chi si fa detrat-tore di tale visione di adeguamentodel porto di Livorno all’attuale sce-nario di globalizzazione dimostra sol-tanto di non sapere dove si trova nédi cosa si sta parlando.A completamento di tale visione, ed a

     proposito delle iniziative di sinergia conil porto di Piombino, per il quale attra-verso il recente accordo siglato per le

    acciaierie Lucchini si apre inoltre unafinestra in più sulla fattibilità degli scam-

     bi marittimi con l’Africa, si ricorda che i più recenti studi in materia logisticavanno nella direzione di agire nella piùampia ottica di distretto logistico e disuperamento delle visioni campanilisti-che. In quest’ottica rientra inoltre la lo-devole iniziativa di includere Collesal-vetti nel comitato portuale per darevoce all’Interporto Vespucci.Infine, la caratterizzazione che si vuoldare alla futura Darsena Europa privi-

    legiando le merci pregiate come i con-tainer ed i ro-ro, unitamente alla già

     presenza già consol idata di real tàcome la Zim nel nostro porto, costitu-iscono un volano importante per l’economia livornese.

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    e-mail: [email protected] 6   Attualità

    Preoccupa il tassodell'abbandono scolastico

     LE ISCRIZIONI CONFERMANO LE SCELTE DEGLI STUDENTI 

    di Mario Lorenzini

    “Boom di iscritti all’Enriques” cosi titola-va con evidenza il quotidiano locale.Per la verità 27 studenti hanno scelto il

    LICEO SPORTIVO (che è tutto da scopri-re sul piano didattico) anziché scegliereun indirizzo del Liceo Cecioni che in ef-fetti ha registrato un calo di 23 iscrizioni.Tutto qui.Ma un dato è da tenere presente e chenon è stato ancora esaminato,quello re-lativo alla popolazione scolastica che altermine della scuola dell’obbligo scegliei nostri Istituti con appena 1500 (l’annoscorso erano stati 1491).L’opporto provenienti dai Comuni limitro-fi è insignificante.Gli stessi studenti di Collesalvetti prefe-riscono Pisa anziché Livorno anche per-ché - dicono - sono migliori i collegamen-ti stradali. E dal sud, da Castiglioncello aSan Vincenzo, preferiscono gli Isituti vi-ciniori.

    Ma un altro dato è preoccupante.Lo ha segnalato l’ex presidente della Pro-vincia Claudio Frontera in un pubblicatosu IL CENTRO dello scorso mese “ ….sia-mo i primi a Livorno per tasso di abban-

    dono scolastico e ultimi per percentuale

    di laureati……”.

    Segnalato questo, non sorprende il calodel NAUTICO e la situazione veramentecritica delL’Indirizzo Classico del NICCO-

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    LINI GUERRAZZI (appena 27 iscrizioni),dell’IT GEOMETRI (26 iscritti) e dell’IP-SIA ( 34). Situazioni note da tempo per non dire da anni come lo possiamo testi-

    moniare.In crescita l’ITI i cui indirizzi, ormai con-solidati, sono preferiti dai giovani in con-siderazione della possibile occupazione

     più o meno immediata a diploma conse-guito.Ma quale sarà fra cinque anni la situa-zione italiana e quella livornese?Speriamo che sia migliore di quella dioggi.Un augurio che facciamo ai ragazzi che asettembre inizieranno un percorso sco-

    lastico tutto da scoprire.

    Questi i dati:

     ISTITUTI 2014 2015

    CLASSICO 24 27PALLI 71 76ENRIQUES 157 191CECIONI 393 374TOTALE 645 668ITC 192 164ITN 117 96ITG 21 26ITI 370 396 TOTALE 700 682

    IPC 115 110IPSIA 31 34TOTALE 146 144

     Liceo Cecioni  Istituto Nautico

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  7 Cinguettare 7 

    Ø La politica è chiamata a dare ri-sposte e a darle con rapidità. Matteo Renzi procede spedito con il suo cronoprogram-ma e ha superato lo scoglio dell’Italicum,sicuramente una legge elettorale che po-

    teva essere fatta anche meglio di quellache è stata partorita. Ma francamente dopoanni geologici in cui i tanti “baroni” della politica non sono riusciti a dare risposteurgenti a quello che i cittadini invocava-no, occorre fare un grande applauso aRenzi, un grande “artigiano della politi-ca”, per dirla con Sturzo.Troppi discorsi-chiacchiere o promessecon tempi “geologici”, senza fatti con-creti mettono la democrazia in serio peri-colo. Ora occorre andare avanti affrontan-do le vere priorità per il paese che ha

    urgente necessità di uscire dalla crisi e ri-solvere il fondamentale problema del la-voro. La politica metta in campo i fatti eforse i tantissimi elettori che hanno abdi-cato dal diritto a votare ritorneranno a cre-dere nel loro voto. Sarà interessante, il prossimo 31 maggio, assistere alle vota-zioni regionali e leggere i dati. Siamo al-quanto poco ottimisti sulla partecipazio-ne, per un diffuso clima di disimpegno edi disinteresse e una scelta poco felice diinserire il voto a cavallo di un lungo pon-te. Occorrono scelte forti e coraggiose,

    anche se impopolari. Il premier Renzi èsulla buona strada! Ma quanta strada!

    Ø Sottolineava acutamente LuigiSturzo che “non è di tutti saper fare poli-tica, ma di coloro che ne sono dotati”.Quante persone animate, forse, da buonavolontà sono entrate o sono state “cata- pultate” in politica, e anche con ruoli di prestigio, senza esserne dotati. E non si pensi che l’esperienza sul campo accre-sca automaticamente la “dote”. “Comeogni arte anche la politica ha i suoi grandiartefici e i suoi artigiani” – evidenziavaancora Sturzo-, e “naturalmente vi saran-no anche i mestieranti; e il pubblico sce-glie i suoi beniamini anche tra i mestieran-ti”. Ecco oggi, forse, abbiamo troppo po-chi grandi artefici, scarsi artigiani e un pul-lulare indefinito di mestieranti.

    Ø  Milioni di euro che mancano nel-le casse dei comuni per tanti che non pa-

    gano. Sarebbe più coerente per chi adesempio non ha la possibilità di pagare lamensa dei figli, fare immediatamente unaccertamento, anche con i potenti stru-menti informatici, e offrire loro un esone-ro. Che senso ha e che comportamentoetico è quello di mettere in bilancio creditiche non saranno affatto esigibili! Si rive-da piuttosto l’organico e il capitale uma-

    no degli Enti e si faccia un lavoro vero di

    azione di recupero di ciò che è dovuto! Simettano in campo tutte le energie valoriz-zando il personale e intensificando con-trolli diretti con tutti gli organi preposti. APistoia, ad esempio, più della metà dei passicarrabili sono abusivi! Se non si riesce a far  pagare ciò che è visibile, figuriamoci ciò chenon si vede (o non si vuole vedere!)

    Ø Garibaldo Benifei,  il partigiano“sempre al pezzo” nonostante i suoi 103anni, ci ha lasciato il 24 aprile all’alba. Pro- prio alla vigilia di quel 25 aprile che lo ve-

    deva sempre presente, con la sua compa-gna di una vita, la moglie Osmana, allecelebrazioni della liberazione. Garibaldo èstato un personaggio libero ed unico,come il nome che portava, capace di in-fondere serenità con il suo volto pacato esorridente che lo faceva essere “un non-no sapiente” per tutti. Lo ricordo con af-fetto e stima per la sua “gioventù”, per lasua energia nel difendere e promuoverenei confronti dei bambini (tantissimi gliincontri nelle scuole) e per gli adulti i gran-di valori della democrazia, della pace edella libertà. Anche il 25 aprile ho conti-nuato a vederlo, con la sua lenta eleganzasorretta dal suo bastone, di fronte ai mo-numenti ai caduti. Di ognuno di loro sa- peva ben custodire la memoria, nome per nome, e portava a ciascuno il giusto edoveroso tributo. Ho continuato a strin-gere lui la mano e sorridendo con lui edirgli, come mia consuetudine, “Ecco lagioventù sempre presente! ArrivederciGaribaldo, alla prossima!”

    Ø L’Associazione Sarda QuattroMori di Livorno ha ricordato due grandi personaggi della politica italiana, EnricoBerlinguer e Francesco Cossiga, nella salaconferenze del Museo di Storia Naturaledella Provincia di Livorno, di fronte ad unfolto pubblico. Due sardi che hanno la-

    sciato una impronta indelebile nella me-moria di tanti italiani e che hanno scrittola storia della nostra Repubblica per i lororuoli di prestigio. Enrico Berlinguer, ricor-dato dal prof. Giuseppe Marci, ha rappre-

    sentato un’anima politica di grande leva-tura e di elevato carisma e la sua figura èimpossibile non ricordarla e leggerla a fian-co di quella di Aldo Moro. Come non ram-mentare infatti “il compromesso storico”tra Dc e Pci promosso dai due segretari di partito “rivali”? E poi Francesco Cossiga“il picconatore”, raccontato in storie ine-dite dal professor Cesare Casula, che fu ilsuo consigliere per la cultura. Ricordi per-sonali, di profonda amicizia con l’ uomo-Presidente, che mai perdeva lo smaltodell’ironia e della signorilità e naturalmen-

    te che mai rinunciava alla “sua sardità”!

    Ø Il primo maggio ha aperto Expo.“Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Leattese sono moltissime, speriamo nelle presenze che farebbero bene alla nostraeconomia ma soprattutto auspichiamoche le tematiche che saranno affrontatediano risposte vere al problema dell’ac-qua e del cibo. Produciamo beni in so-vrappiù che potrebbero bastare a tutti gliabitanti del pianeta. Ma ancora oggi pur essendo nell’era iper-tecnologica che per-

    mette di arrivare ovunque, milioni di per-sone, e tra queste in prevalenza bambini,muoiono di fame. Si di fame! Sono 805milioni infatti i poveri costretti alla fame!Questo scandalo può finire. Basta voler-lo! “C’è pane per tutti”. Expo aiuti a saper dividere il pane, a saper innescare azionicapaci di sconfiggere una tragedia umanavergognosa e ingiusta. Expo aiuti a “nonlavarsene le mani” ma a tendere le mani per trovare con coraggio strade nuove digiustizia in cui il pane sia realmente per tutti!

    Ø A Expo ci sarà anche Livorno.Michelangelo Rongo, chef dell’Aragosta,ha fatto subito centro e con la caratteristi-ca Palamita (il tonnetto tipico dei nostrimari) ha portato un po’ di sapore labroni-co a Milano nella prima settimana di mag-gio. Degustazioni con sugo di Palamita per lasciare immediatamente un segnotangibile delle ricchezze del nostro mare;una anteprima e assaggio di quello chesarà poi l’evento clou ad agosto. Un meseintero che vedrà protagonista la cucinalivornese con la presenza continuativadell’Aragosta a Expo e con i piatti di tradi-zione tra cui il mitico cacciucco. Felici dicinguettare con chi ha creduto nell’impor-tanza di uscire un po’ da Livorno per far crescere Livorno!

    Cinguettare di Luca Lischi 

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

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    e-mail: [email protected] 8 Spigolature

     Ed ora cosa dirà Landini? Nel corso dell'assemblea degli azionisi dellaFca (Fiat Chrysler Automobile svoltasi inOlanda, è stato deliberato, tra l'altro, che i

    48.000 mila dipendenti in Italia partecipe-ranno ai risultati del gruppo ed avrannodei premi legati all'andamento dell'azien-da.Questo l'annuncio dell'amministratore de-legato Sergio Marchionne nel corso di unincontro avvenuto il giorno dopo a Torinocon i sindacati.Per la Fca si tratta di un costo di oltre 600milioni di euro in quattro anni.E’ un evento di straordinaria importanza

     perchè lega i risultati di gestione al coin-volgimento diretto dei lavoratori.

     Ne parlava Giovanni Gronchi - democri-stiano ed ex presidente della Repubblica -allorchè ricoprì, in uno dei primi governiDe Gasperi, il ministero del lavoro.Si realizza un traguardo importante ed inmaniera così eclatante. dopo quasi 70 anni.Il nostro pensiero corre veloce verso Mau-rizio Landini - il segretario generale dellaFIOM in corso per fondare un qualcosache assomigli ad un nuovo partito ed acer-rimo avversario di Sergio Marchionne....non vogliamo fare "il maramaldo": cer-

    tamente il buon Maurizio non ne azzeccauna!!!!

     A proposito

    del Sindaco Nogarin Nel corso delle sue trionfali dichiarazioni, post imprevista elezione a sindaco di Li-vorno, Filippo Nogarin ebbe a dichiarare,tra l'altro, che nel programma vi era anchela gratuità del servizio urbano per tutti: poi,messo in imbarazzo da una domanda che

    gli ponemmo in occasione della conferen-za stampa di fine anno, rispose, facendocapire, che era stata "una boutade".Le cronache di questi giorni ci dicono chela situazione dei trasporti urbani a Livornoè quasi al collasso e il trasferimento, atte-so da 40 anni, del deposito dell’AziendaTrasporti CTT da via Mayer è stata ulte-riormente rimandata per la esosità dell’af-fitto richiesto dal Comune!

     Nessun commento amici miei!

     Le esecrazioni razzistiche Non possiamo nascondere il nostro ma-lessere, meglio sarebbe disgusto, per lavisita dell'esponente della Lega Nord aLivorno del "sempreterno Borghezio" -

     parlamentare europeo - dove un ristretto

    numero, rappresentato, in prevalenza, daalcune signore livornesi, ha ascoltato "leesecrazioni razzistiche" del parlamentareleghista.Ed egualmente a Cecina dove addiritturaè stato ospite, invitato da un consigliereindipendente, il leader Salvini che si ca-rattera per il suo alto senso di moderazio-ne e di rispetto nei confronti del drammadegli immigrati. (sic!!!).

     Il prof. Pasquino

    ed il TirrenoDa un po’ di tempo in qua il quotidiano

    locale si sta caratterizzando, attraverso isuoi editorialisti,citiamo, in particolare, il

     prof.Gianfranco Pasquino per un’acuta edinsistente critica nei confronti del gover-no Renzi: per la verità gli strali del profes-sore bolognese sono indirizzati soprattut-to su Matteo Renzi.Ormai – il professore – non parla più diPartito Democratico ma di Partito renzia-no individuando, nel leader, un partitoormai pseudopersonale al di fuori di ognilogica democratica.

     Niente viene perdonato all’attuale presi-dente del consiglio, ogni suo provvedi-mento sia esso di natura politica o istitu-

    zionale , viene puntualmente criticato eduramente contrastato.Parla, con disarmante facilità., di sopruso

     politico, di attentato al sistema democra-tico dei partiti (ma dove sono, caro pro-

    fessor Pasquino, i partiti in un questa de-solante stagione della politica Italiana?).Il nostro Professore, noto politologo,molto presente negli ormai decadenti“tolk-show televisivi” non perdona nien-te al governo Renzi e non riconosce al-l’esecutivo nessun provvedimento utileal difficile disboscamento dell’arcaico si-stema burocratico che asfissia il paese che,

     pur in mezzo, a tante difficoltà sta cercan-do di praticare o almeno di tentare di dis-sodare.

     Niente nemmeno sul piano del risanamen-to finanziario e del rilancio dell’economia,tutto da buttare.Il governo Renzi è “solo da buttare” e conlui tutti “i pasdaran renziani” che non han-no nessuna capacità di ascolto alle richie-ste od alle pretese della minoranza del PDimpersonificata dalla moderazione (sic!)della Rosy Bindi e di Stefano Fassina per non citare PierLuigi Bersani, sopravvis-suto politicamente dopo “i fallimenti” postelezioni del febbraio 2013!

     Noi non vogliamo passare come “difen-

    sori o sostenitori di Renzi e del suo go-verno” solo suggerire a questi “politolo-ghi di professione” un qualche senso diresponsabilità e di una maggiore obietti-vità nei giudizi.Restiamo, comunque, sorpresi ed un po’interdetti da questa linea politica assuntada Il Tirreno in questi ultimi mesi a cui,

     per la verità, non eravamo abituati: un giu-dizio condiviso da molti lettori.In un ulteriore articolo di martedì 28 apri-le, accentua i suoi strali affermando che

    ormai il Partito democratico si sta trasfor-mando in una caserma dove non abita piùla democrazia.

      S  p  i g o  l a  t  u

      r e

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  9  Livorno

    di Bruno Damari

    Quella stretta di mano, quel sorriso, quella battuta “Ai livornesi non si può non an-dare incontro”, lo porterò per sempre nelcuore. Ora più che mai. A distanza di 33anni, in una giornata di ottobre del 1982,ho ancora vivido il ricordo di quel brevissi-mo e primo incontro, peraltro casuale, conElio Toaff. Ero in gita con mia moglie daalcuni giorni a Roma e tra i suoi desideric’era anche quello di visitare la Sinagoga.

     Non fu possibile entrare nel Tempio per-ché chiuso, ma a pochi passi dall’ingresso

     principale di Lungotevere scorgemmo il rab- bino capo, accompagnato da alcuni uomi-ni della sicurezza, anche perché pochi gior-ni prima la Sinagoga era stata oggetto del

     brutale e vile attentato, da parte di cinqueterroristi palestinesi, che costò la vita adun bambino di due anni (che partecipava albar mitzvah di alcune decine di adolescen-ti della comunità ebraica romana) e il feri-mento di una quarantina di persone.

    La tensione era molto alta in quei giorni manoi volevamo avvicinarci al rabbino sol-tanto per un semplice saluto e, per far capi-re le nostre intenzioni, mi venne da dire“Professore, siamo di Livorno”. Fu pro-

     prio Elio Toaff - dopo aver tranquillizzato isuoi accompagnatori: “sono miei concit-tadini, li devo salutare” - a venirci incon-tro, stringerci calorosamente la mano escambiare qualche frase di circostanza sul-la nostra città.Ecco, in tale flash, rivedo tutta quella livor-nesità che non ha mancato di sottolineareil figlio, Ariel Toaff, durante la commemora-zione laica sul piazzale della Sinagoga diLivorno.“Era ebreo italiano, ma livorne-

     se” ha così esordito Ariel durante il brevediscorso, raccontando lo speciale feelingche suo padre aveva mantenuto con la cit-tà, nonostante la sua missione religiosa loavesse portato a stabilirsi a Roma da oltremezzo secolo. Ma nella sua abitazione siera costruito un “angolo di Livorno”: i qua-dri di Ulvi Liegi, di Natali, le fotografie, levecchie cartoline di via del Giardino, di via

    E. Rossi, del palazzo Balbiani, i testi del ba-gitto nostrano, dove spesso si rifugiavanel ricordo delle sue radici.Sul profondo attaccamento di Toaff per lasua Livorno, Vittorio Mosseri, presidentedella locale Comunità Ebraica, ha poi sve-

    lato un altro particolare: negli ultimi tempiquando la libertà di movimento era com-

     promessa dai vari acciacchi dell'età avan-zata, chiedeva di essere accompagnato aOstia per prendere un caffè. Lo scopo prin-cipale era però quello di vedere il mare, re-spirare il salmastro, per sentirsi più vicinoalla sua città.

    “Il legame tra il rabbino Toaff e Livorno- ha sempre ricordato Mosseri - passavaanche attraverso l'amicizia con il presi-

    dente Carlo Azeglio Ciampi con il quale

    condivise gli studi da ragazzo”.

    Aldilà di questa livornesità che ce lo fasentire ancora più “nostro”, Elio Toaff èstato un grande uomo, un uomo di dialo-go, di pace, amato e apprezzato da tutti. Èstato un “maestro d’Europa” - come giu-stamente lo ha ricordato il ministro Stefa-nia Giannini, presente ai funerali di Livor-

    no, in rappresentanza dello Stato - che hasaputo far incontrare ebrei e cristiani. Èormai passata alla storia quella celeberri-ma immagine dell’abbraccio nella Sinago-ga di Roma del 13 aprile 1986 tra rav ElioToaff e papa Giovanni Paolo II che, di col-

     po, cancellò secoli di attriti - o comunquedi rapporti assai modesti - tra la comunitàcristiana e quella israelitica. Wojtyla, intale occasione, parlò di “Fratelli maggio-ri”, frase che Toaff prese subito a prestito

     per il titolo del suo libro più noto: Perfidi giudei, fratelli maggiori.Elio Toaff è stato anche un partigiano,appartenente alla Brigata Garibaldi X bis,quando a 29 anni fu testimone indirettodella strage di Sant’Anna di Stazzema, unaferita che si è sempre portato dentro, mairimarginata. Tra le atrocità della guerra, an-

    che il ricordo di un gesto generoso, quellodi un tedesco che poco prima della suafucilazione (gli avevano già fatto scavarela fossa), in un raro ed improvviso gesto di

     pietà, lo lasciò andare. Ne ha vissute molte di tragedie Elio Toaff,dalla Shoah sino ai numerosi e vili attentatiantisemiti che, in tempi passati e recenti, han-no causato incomprensibili spargimenti disangue e vittime innocenti.Toaff ha sempre reagito con forza, con co-raggio, determinazione, grazie al suo tem-

     peramento di combattente, pugnace, conlo scopo di contribuire a cancellare l’odioe far crescere il dialogo e la pace. Una mis-sione che ha sempre portato avanti nei suoicinquantanni nella veste di rabbino capodella Comunità Ebraica romana, che comemembro dell’Esecutivo della conferenza deirabbini europei. Era“un gigante del Pae-

     se” (parole di Riccardo Pacifici, presidentedella Comunità Ebraica di Roma), e giganterimarrà per sempre, a dispetto di un fisicominuto.Ha voluto essere sepolto nella sua città

    natale, il cui accento è rimasto inequivoca- bile fino all’ultimo.Oltre a quella dialettica incisiva - un vero

     piacere ascoltarla - e a quegli occhietti sem- pre vispi, un’altra caratteristica era il suosorriso aperto, sincero ed anche ironico,come solo da queste parti sappiamo fare.Livorno è fiero di questo suo concittadi-no, “grandissimo italiano e uomo simbo-lo della comunità ebraica” - così come loha ricordato il premier Matteo Renzi: ci sia

     però concesso aggiungere, anche paladi-

    no di fratellanza e di pace, aldilà di ognicredo religioso.Shalom.A noi ci piace salutarlo con la stessa locu-zione che ha citato il sindaco Filippo No-garin, Che la terra ti sia lieve.

     La scomparsa del rabbino capo emerito di Roma che sino all ’ ultimo ha tenuto vive le origini con la sua città

    Elio Toaff, figlio di Livorno, maestro d’Europa

    Elio Toaff (Livorno 30/4/1915 - Roma 19/4/2015).

     L'on. Clelio Darida, già sindaco di Roma, e

     più volte ministro della Repubblica, confidan-

    do dell'amicizia con il sottoscritto, che risale

    ormai da lunghi anni, non potendo essere pre-

     sente al funerale di Livorno, ha telefonato alla

    nostra redazione per essere incluso nel "Li-bro delle presenze" di coloro che hanno par-

    tecipato al cordoglio per la scomparsa di Elio

    Toaff.

    Un gesto affettuoso e di grande rispetto verso

    il rabbino capo emerito di Roma, considerato

    un "gigante" della nostra storia.

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    10/24

    e-mail: [email protected] 10 Livorno

    CHORUS S.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) ItalyTelefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

    +30% nei primi tre mesi dell’anno e 170

    mila Teu, quasi 40 mila in più rispetto

    al primo trimestre dell’anno preceden-

    te. Il 2015 si preannuncia da record per 

    il porto di Livorno. I dati sul traffico con-

    tenitori elaborati dall’Ufficio Studi e

     Analisi economiche dell’Autorità Por-

    tuale sono ancora parziali ma dimostra-

    no che il porto continua a macinare ri-

    sultati positivi nei traffici containerizza-

    ti.

    Se nei mesi dell’ultimo trimestre del

    2014 la movimentazione mensile dei

    contenitori dello scalo labronico era

    infatti risultata ben superiore alla me-

    dia dell’anno (48.122 Teu), con volumi

    vicini ai 55 mila Teu, nel 2015 la cre-

    scita si sta consolidando con una me-

    dia mensile del trimestre pari a 56.666

    Teu.

    La rilevazione non è definitiva, e con il

    completamento dell’analisi statistica i

    dati saranno sicuramente rivisti al rial-

    zo, ma dalla valutazione provvisoriaemerge comunque un quadro molto

    chiaro: il traffico container si attesta per 

    il momento a 54.291 Teu nel mese di

    gennaio (+30,4% rispetto allo stesso

    mese dell’anno precedente), a 55.943

    Teu nel mese di febbraio (+29,6%) e

    ad oltre 60.000 Teu nel mese di marzo

    (+31%).

    Sul trend di crescita ha sicuramente

    inciso il nuovo impulso registrato dal

    traffico con gli Stati Uniti e il rinnovato

    interesse per la tratta transatantlica dimolti importanti carrier, come ZIM, Ha-

    pag Lloyd, Msc, Uasc, e Cma CGm.

    In particolare, la compagnia di naviga-

    zione francese scala già Livorno con

    ben quattro servizi di linea regolari con

    l’America (Mediterranean Caribbean;

    Sirius; Amerigo Express e Florida

    Shuttle) e la prossima settimana ne

    annuncerà uno nuovo con il Messico

    e la costa del golfo degli Usa (Med

    Gulf).

    «I dati provvisori del primo trimestre

    dimostrano che stiamo andando nel-

    la direzione giusta –

    è il commento a cal-

    do del presidente

    della Port Authority,

    Giuliano Gallanti –,

    se mantenessimo

    questi ritmi, potrem-

    mo avvicinarci al no-

    stro massimo stori-

    co registrato nel

    2008, quando furono

    movimentati quasi

    779 mila Teu. Bene

    così, andiamo avan-

    ti».L’analisi del traffico

    contenitori del porto

    per singoli operatori

    evidenzia che alla

    crescita del settore

    hanno contribuito i

    due principali termi-

    nal contenitori del

    porto, Tdt e Lorenzi-

    ni & C.: il primo ha

    conseguito un au-

    mento trimestraledel 37,3%, con oltre

    il 20% di trasbordo;

    il secondo ha totaliz-

    zato 29.136 Teu, pari

     I dati (provvisori) forniti dall’Ufficio Studi e Analisi Economiche dell’Authority

    Livorno: + 30% nei primi tre mesi dell’anno

    Il 2015 si preannuncia da record per i contenitoriad un incremento del 23,5% rispetto aiprimi tre mesi del 2014. Se dovesse con-

    fermarsi lo stesso trend di crescita an-

    che per i prossimi mesi, per quest’ulti-

    mo si tratterebbe di un ulteriore passo

    in avanti verso il raggiungimento di un

    nuovo record storico rispetto a quello con-

    seguito l’anno precedente, quando mo-

    vimentò 114.393 Teu.

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  11Livorno

    Il nuovo Presidente del Mascagni è Mar-co Luise, docente nella facoltà d’Ingegne-ria dell’Università di Pisa, tra i protagoni-sti di livello internazionale nel campo dellaricerca scientifica in ambito di telecomuni-cazioni, presidente dell’Associazione To-scanaSpazio e della Fondazione Silio Tad-dei, conoscitore e cultore di musica.La lettera di nomina del ministro del Miur,

    Stefania Giannini, è arrivata il giorno pri-ma di Pasqua.“Il prof. Luise – commenta il direttore delMascagni, Stefano Guidi - è uomo di gran-de cultura, appassionato cultore dellamusica, con il quale, nel suo ruolo di pre-sidente della fondazione Taddei, abbiamogià avuto modo di collaborare proprio per 

    la Borsa di studio Taddei, che il Rotarymette a disposizione degli studenti”.

     Nel ringraziare anche il costituzionalistaEmanuele Rossi e il sindaco Filippo Noga-rin – gli altri due nomi della terna inviata aRoma affinché il ministro procedesse nel-la scelta e nella nomina del nuovo presi-dente – che si erano pure dati disponibili,Stefano Guidi ha sottolineato che il prof.

    Luise si trova a dover affrontare un com- pito severo.Un grande percorso si è compiuto, infat-ti, negli ultimi anni durante i quali GiulioCesare Ricci, il cui mandato si è chiusolo scorso febbraio, aveva portato il pro-

     blema degli istituti musicali ex pareggia-ti all’attenzione del Parlamento e del Go-

    La presidente della Fidapa sez Livorno,Maria Yasmine Cipriani ha dato un rilie-vo particolare alla Cerimonia delle Can-dele, perché il 2015 costituisce di sé unadata storica per la Fidapa (Federazioneinternazionale donne dedite ad affari e professioni) che festeggia gl i 85 annidella sua fondazione avvenuta il 26 ago-sto 1930, ad opera di Lena Madesin Phi-lips. In quella circostanza la Madesin isti-tuì anche la suggestiva e solenne Ceri-monia delle Candele, dove le candelesimboleggiano le ambizioni e l'opera del-le donne impegnate in tutti i paesi delmondo.Yasmine Cipriani ha fissato la data dellaCerimonia, oltre che in primavera comedi rito, proprio alla vigilia dell' 8 marzo,festa della donna, mettendo in relazionei due movimenti, apparsi nella prima metàdel Novecento con modalità diverse, maentrambi tesi a promuovere uguaglianzae diritto delle donne all'inserimento nel-la società, nella politica e nel lavoro conlo stesso prestigio degli uomini.Particolare la location, la Sala delle Bale-ne del Museo di Storia Naturale, illumi-

    verno.“Sono due i versanti della sfida che il nuo-vo presidente si trova a dover affrontare”,

     prosegue Guidi. “Da un lato, c’è l’impor-tante partita della statalizzazione: su que-sta non è consentito abbassare la guardia esi deve cercare di favorire una conclusio-ne, la più rapida e proficua possibile. E, dal-l’altro lato, occorre riuscire a far quadrare i

     bilanci, stanti le obiettive difficoltà che vi-vono oggi gli enti locali, principali finanzia-tori del Mascagni, sostenendo comunquel’alto livello dell’offerta formativa dell’Isti-tuto e consolidando progetti, iniziative ecollaborazioni che ne caratterizzano il pro-filo di soggetto attivo della vita culturaledella città e del territorio”.

     Il Prof. Marco Luise nominato

     Presidente del «Mascagni»

    In sostituzione di Giulio Cesare Ricci per fine mandato

    nata a giorno per la circostanza, dove lamusicista e socia Scilla Lenzi ha esegui-to al pianoforte i tre Inni: Nazionale, dellaComunità Europea e della Fidapa. Im-mancabile la breve sosta da parte della presidente sui rapporti che l'Associa-zione ha tessuto con le più alte istitu-zioni internazionali, dove peraltro laBPW (Business Poofessional Women) partecipa come organo consultivo (Onu,Unesco, Unicef, Fao...). Erano presenti

    la past presidente della sezione, Mar-gherita Minucci Mazzelli, responsabileanche della Commissione Nazionale Fi-dapa BPW Italy “Sviluppo, Formazio-ne, Lavoro”) e nella sua veste di presi-dente del Club Unesco di Livorno; Pa-trizia Bonciani , segretaria di Distretto; Nicla Capua, past presidente nazionaleFidapa; il giornalista Enrico Dello Sbar- ba, presidente dell'Associazione Cultu-rale Il Centro. Numerosi gli ospiti e le presidenti delle sezioni della Toscana.La presidente, dopo il tradizionale ben-

    venuto agli ospiti, ha tracciato la storiadella associazione e le sue finalità, ha porto ai presenti i sentiti e affettuosi sa-luti di Giuseppina Bombaci, past presi-dente nazionale, al momento impegnatain America nelle riunioni internazionali

    della Fidapa.In nome dei diritti umani e delle conqui-ste culturali, la past presidente naziona-le Nicla Capua ha espresso vivo sgomen-to per le distruzioni vandaliche commes-se in Iraq ai danni dei musei dichiaratidall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.Ma la cerimonia delle Candele è anche ilmomento di espansione e di crescita del-la sezione, dove si presentano le nuovesocie: Luana Poli, pittrice, Tiziana Lenzi

    e Daniela Amendolia, operatrici nel set-tore socio-sanitario.Altra nota di vivacità è stato l'intratteni-mento musicale offerto dal soprano Ma-rianna Pace, che ha interpretato branisuggestivi del repertorio leggero.Il celebre Valzer delle Candele ha con-cluso l'incontro.

    di Angela SiminiLa Cerimonia delle Candele della Fidapa

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    12/24

    e-mail: [email protected] 12 Rosignano

     Anche Rosignano, sia pure in misura mi-

    nore rispetto ad altre realtà circostanti,ha subito e subisce gli effetti della crisi

    economica che ormai da oltre un quin-

    quennio investe il nostro Paese. Anche

    da noi abbiamo aziende in difficoltà, al-

    cune di esse hanno dovuto ridurre la pro-

    duzione e l'occupazione, altre che mani-

     festano problemi finanziari. Il tutto in un

    quadro di tenuta complessiva della gran-

    de industria che, anzi, grazie all'interven-

    to delle istituzioni locali, regionali e del 

    Governo centrale, mostra ultimamente

     segnali di possibile ripresa e di capacitàdi investimento.

     Il quadro di crisi si è ripercosso, ovvia-

    mente, su molte famiglie e si è assistito ad 

    un incremento della necessità di interven-

    ti in ambito sociale non soltanto per quelle

    che erano le fasce ormai tradizionalmen-

    te deboli, ma anche per segmenti della

     popolazione che in precedenza erano

    autonomi nel far fronte alle proprie ne-

    cessità.

     Pur nelle difficoltà di bilancio e di ridu-

     zione complessiva della spesa corrente,

    il nostro Comune ha mantenuto inaltera-

    ti i finanziamenti per il sociale, sia quelli

    tradizionalmente dedicati all'inclusione

    (servizi per l'accessibilità allo studio dei

    ragazzi con diversabilità, per la pratica

     sportive ecc.), sia quelli rovolti in gene-

    rale alle famiglie (trasporti scolastici,

    mense ecc.), che quelli specifici per far 

     fronte alle fasce di povertà (emergenza

    abitativa, contributi ad utenze ecc.).

    Oltre a questi interventi diretti, si devono

    aggiungere i trasferimenti che vengono

     garantiti alla Società della Salute, che gestisce una gran parte di servizi sociali

    aventi integrazione con i servizi sanitari.

    Questi trasferimenti ancora oggi sono tra

    i più alti della Toscana, raggiungendo

    una quota pro-capite di E. 44 ad abitan-

    Il bilancio del Comune di Rosignano è sta-to condizionato, specie nell'ultimo anno,dai vincoli di finanzia pubblica legati al

     patto di stabilità ed all'alimentazione delFondo di solidarietà, che è destinato alla

     perequazione finanziaria degli enti locali.Tali elementi, specie nel corso del 2014hanno portato ad un maggior carico di cir-ca E. 6 milioni, con eliminazione dei trasfe-rimenti a noi destinati da parte del gover-no centrale ed obbligo di contribuire inmaniera importante al fondo di cui sopra.Ciò comporta che i cittadini di Rosignano,attraverso la tassazione cosidetta locale,in buona parte drenata dal governo cen-trale, contribuiscono in maniera importan-

    3-domande-3 a Daniele Donati

    di Enrico Dello Sbarba

    te a reggere l'intero sistema delle autono-mie locali.

     Nell'ultimo anno, inoltre, abbiamo dovutoapplicare obbligatoriamente la nuovaTARI, la tassazione sui rifiuti, con la ne-cessità di caricare sugli utenti il totale co-sto del servizio, mentre in precedenza ab-

     biamo sempre cercato, fino a che è stato possibile, di far pagare solo il 60% circadel costo.Ad oggi il Comune di Rosignano, in que-sto ambito, si è dovuto quindi adeguare aquanto gli altri Comuni fanno già da anni.Parallelamente abbiamo avviato un'azio-ne di forte contenimento della spesa cor-rente, con risparmi per oltre E. 3 milioni,oltre a prevedere una riorganizzazionecomplessiva dell'ente con l'obiettivo digarantire una maggiore efficienza ed effi-

    cacia della struttura. E' stato notevolmen-te ridotto anche l'indebitamento, il cui co-sto si assesta ad una percentuale di circail 2% della spesa corrente, sottolinendoche a livello nazionale vienne considera-to come limite di virtuosità il non supera-mento dell'8%. Per gli investimenti, parti-colarmente colpiti dall'incidenza del pattodi stabilità, abbiamo individuato delle prio-rità per quanto riguarda gli interventi ma-nutentivi sul territorio e sugli edifici di par-ticolare valenza sociale (scuole, impianti

    sportivi ecc.). Questi interventi, più fra-zionati in termini di importi e di complessi-tà tecnica, sono, tra l'altro, quelli che piùdi tutti possono alimentare anche il siste-ma imprenditoriale locale.

    V.sindaco ed Assessore alle politiche sociali ed abitativa

     

    In qualità di Vicesindaco ed Asses-

    sore alle politiche sociali ed abita-

    tiva, può dirci qual'è la situazione econo-

    mica e sociale del Comune di Rosignano?

    te. Il lavoro che abbiamo svolto è stato

    anche quello di ridisegnare il sistema di

    accesso ai servizi, con possibilità di de-

    terminare priorità ed effettive necessità

    di intervento, coniugando capacità di ri-

     sposte e sostenibilità finanziaria.

     Lei ha anche la delega al bilancio

    ed al personale, che ci dice in pro-

    posito?

    Daniele Donati

     

    Tra le sue deleghe c'è anche quel-

    la specifica per i rifiuti, quali sono

    le prospettivemin questo ambito?

    Il nostro territorio, attraverso il sito di Sca- pigliato, ha storicamente dato risposte inmateria di corretto smaltimento dei rifiuti

    urbani e speciali non perciolosi ai cittadinied alle aziende, non soltanto del nostroterritorio, ma anche a livello Regionale edoltre, prevenendo situazioni di emergenzao di illegalità.Oggi occorre tuttavia ripensare il ruolo di

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    13/24

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  13  Rosignano

    (eds) - Voglio proprio sperare che il bando per la gestione della Limonaia, pubblicatonei giorni scorsi sul sito del Comune e diArmunia, non vada deserto e rapidamentevenga assicurata una gestione dignitosae continuativa tale da far uscire l'elegantelocale dall'emergenza nel quale ha vissutoquesti ultimi anni.Uso questo termine, ma sarebbe più con-sono parlare di "stato di "emergenza" per-chè alla difficile situazione della Limonaia,si deve aggiungere quella del "mitico Ten-nis" in pineta Marradi, l'incertezza su undefinitivo e razionale utilizzo di Villa Cele-

    stina, il parcheggio del campo sportivo conla coda di una sua definitiva destinazionelegata, purtroppo ed ancora, alla ricerca

     probabilmente "introvabile" di una qual-cuno (nel nostro caso dovrebbe trattarsidi solide realtà imprenditoriali private) di-

    Daniele Donati -  Assessore Vicesindaco - Deleghe: Politiche Sociali eabitative, Bilancio, Personale, Patrimonio, Affari Generali, Protezione Civile

    Daniele Donati, nato a Livorno il 13 settembre 1964, è stato Vicesindaco e Assessore ai lavori Pubblici, all’Ambiente e alla Sicurezza nella legislatu-ra 2009-2014.Dopo il conseguimento del diploma presso l’Istituto Tecnico Commercialedi Cecina, ha frequentato il corso di Laurea in Scienze Politiche pressol’Università di Pisa.

    Dal 1984 lavora presso la Cassa di Risparmio di Volterra, dove attualmen-te presta servizio come quadro direttivo.Dal 1985 svolge attività di volontariato presso la Pubblica Assistenza diRosignano.Nel 1987 ne è diventato vice presidente e nel 1995 è statoeletto presidente rimanendo in carica fino al luglio 2008.

    Durante questo periodo ha ricoperto anche la carica di Coordinatore pro-vinciale delle Pubbliche Assistenze della Provincia di Livorno ed è statoindicato dall’A.N.P.As. Toscana come membro dell’assemblea dei socidell’associazione Esculapio, composta dalle Pubbliche Assistenze e dal-le Misericordie della Toscana, per la gestione della sala operativa del 118di Firenze ed il coordinamento del trasporto di organi a livello regionale.E’ stato Amministratore Delegato, dal luglio 2008 al 30 giugno 2009, dellaC.Ro.M. Servizi srl ed anche consigliere regionale dell’A.N.P.A.S (Ass.Naz. Pubbliche Assistenze) e tesoriere dell’Associazione Cure palliativedella Bassa Val di Cecina.

    Scapigliato alla luce dell'evoluzione nor-mativa sugli assetti gestionali e sulle nor-me ambientali. Mentre stiamo ridisegnan-do il sistema delle partecipazioni, abbiamoavviato investimenti importanti e program-mi futuri che classificheranno sempre dimeno il sito come discarica e sempre di piùcome Polo impiantistico e di recupero, inlinea con i nuovi obiettivi previsti dal Pia-no regionale dei rifiuti.Stiamo lavorando per la realizazione di un

     polo di trattamento dei rifiuti organici, con possibilità di creare le premesse per un in-cremento significativo di raccolte differen-ziate e capacità di recupero di materiali.Scapigliato, nelle nostre intenzioni, dovràdiventare un punto avanzato di trattamen-to dei rifiuti a livello regionale, un labora-torio di ricerca in questo ambito, capace di

    alimentare una filiera che possa anche rap- presentare un'occasione di ulteriore occu- pazione sul territorio.Ovviamente questi progetti, finalizzati adare un respiro di lungo periodo al poloinpiantistico, altrimenti destinato all'esau-rimento, hanno necessità di investimentiche dovranno essere recuperati con unminor impatto delle entrate del polo sul bi-lancio comunale.

    Chi è Daniele Donati 

    1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0

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    sposte ad investire grossi capitali per larealizzazione di un parcheggio sotterraneosu quell'area.Ed il "cartier de dolèance" non finisce

     purtroppo qui perchè si deve aggiungerelo stallo drammatico del rudere del Ciu-cheba, dove, malgrado le assicurazioni del-l'assessore Margherita Pia (propugnatri-ce o lanciatrice, fra l'altro, del progetto par-cheggio sull'area del campo sportivo),"niente di nuovo sotto il sole".

     Non più di un paio di mese fa, a seguitodella ingiunzione, da parte del Comune diRosignano, alla proprietà, di mettere in sicu-rezza i ruderi del Ciucheba, sembrava che,una volta avuto conferma da parte del set-tore urbanistico,la cui direzione politica èaffidata appunto all'assessore Pia,"delle

    cubature",a suo tempo concordate, si dove-va procedere all'abbattimento e successiva-mente alla ricostruzione del complesso, se-condo il progetto approvato ed il cui ritardo,ormai datato, era dovuto alla indisponibilitàdei posti macchina: esigenza, quest'ultima,finalmente risolta attraverso l'individuazionedi un sito in loc. Le Spianate.Ebbene siamo ormai alle soglie della sta-gione estiva ma, a tutt'oggi, com'era facil-mente prevedibile, i ruderi stanno ancora

    la "sublimalmente disponibili" agli occhidei villeggianti e dei visitatori.Purtroppo vi è poc'altro da aggiungere:solo prendere atto che "il lungo infinitoinverno" delle strutture turistiche dellaPerla del Tirreno, rimane una dolorosa macruda realtà.

     Il lungo

    infinito

    inverno...

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    14/24

    e-mail: [email protected] 14 Rosignano

    Non c'è un limite al ridicolodi eds

    Le minipasionarie si stanno moltipli-

    cando: anche nel Consiglio Comuna-

    le di Rosignano la presenza di que-

    sto "strano fenomeno" si sta allargan-

    do: Serena Mancini (M5S) e Silvia

    Gesess (Suil - un appendice della

    sinistra estrema) hanno inviato un

    esposto alla Procura della Repubbli-

    ca oltre che ai Carabinieri di Rosi-

     Iacopo Pizzineo dottore

    Il nostro giovane amico, collabora-tore de  Il Centro, Jacopo Pizzi haconseguito, con il massimo dei voti,

     presso il dipartimento di Scienze po-litiche dell'Università LUISS GuidoCarli di Roma, la laurea magistrale inScienze Politiche, indirizzo Interna-

    tional Relations. Titolo della tesi "TheConstitutional Process in Three For-mer Yugoslavian Countries" (Il pro-cesso costituzionale in tre paesi del-la ex-Jugoslavia).Insegnamento "Comparative Consti-tutional Law" (Diritto Costituziona-le Comparato) Relatore: Professor Giovanni RizzoniAl neo dottore le più vive congratu-lazioni da parte della redazione del Il Centro e dell'omonimo Circolo Cul-

    turale.

     Nei giorni scorsi si è spento a Roma, doveera ritornato da molti anni, praticamentedopo essere andato in pensione dallo Sta-

     bilimento Solvay, Roberto Del Gaudio: ave-va compiuto da poco 90 anni.

    Con Roberto, esponente di spicco dellaCISL e della D.C., ho trascorso momentiimportanti della mia vita politica.E' uno degli amici che ho ricordato sulla"mia opera prima" - La mia D.C. - spezzonidi vita politica - che ho presentato nei mesiscorsi. Insieme abbiamo attraversato mo-menti importanti nella storia politica di Ro-signano.Durante la durissima campagna elettoraledel 18 aprile 1948 fu, insieme ad uno spa-ruto gruppetto di coraggiosi democristia-

    ni, uno dei più impegnati dirigenti dellaD.C. rosignanese: lo scrivente, all'epoca

    gnano ed all'ASL a seguito della pre-

    senza di batteri nell'acqua della cuci-

    na della RSA c/o la Fattoria Il Castel-

    lo a Castelnuovo della M. Sull'incon-

    veniente, come riportato dalla stampa

    locale, erano già intervenute le strut-

    ture comunali e dell'ASL.

    Non vogliamo entrare nel merito di un

    problema in corso di risoluzione ma

    ma con sorpresa ed amarezza con-

    statare come ormai la degenerazionedella politica sia giunto ad un punto di

    non ritorno.

    I consiglieri dispongono, da sempre,

    di validi strumenti di garanzia per de-

    nunciare situazioni anomale per cui

    non riusciamo a comprendere quale

    abetrrante logica li porti a decidere di

    coinvolgere magistratura e altri organi

    dello Stato: si tratta di un modo per-

    verso di svolgere il proprio mandato

    esclusivamente per minare le non più

    solide basi democratiche del nostropaese.

    Via Caduti di Nassiriya - Loc. Le Morelline Due - Rosignano SolvayPhone: +39 0586 728111 - Fax: +39 0586 728222

    e-mail: [email protected] - website: www.simeeng.com

     La scomparsa di Roberto Del Gaudioragazzino, portava il secchio della colla cheserviva per affiggere, dappertutto, i mani-festi della D.C., aggrediti, verbalmente, daiduri comunisti rosignanesi.Siamo stati nel consiglio comunale di Ro-

    signano nel decennio 1960-1970: nella pri-ma legislatura Roberto ricoprì l'incarico dicapogruppo. Dal 1962 al 1964 fu segretariodella sezione di Rosignano Solvay.Fu, la nostra, un'opposizione dura ma se-ria e costruttiva come quando approvam-mo, con Sindaco Demiro Marchi, il primo

     piano regolatore comunale predispostodall'arch. Piccinato: le cronache di quei tem-

     pi scrissero che si trattò del primo pianoregolatore presentato in un comune italia-no. Quella fu una decisione politica che,all'interno della D.C. rosignanese e nonsolo, suscitò naturali perplessità e contra-sti.Ma, in quei tempi, avevamo il maledettovizio di anteporre l'interesse primario dellacomunità agli interessi, molto spesso, di

     bottega del partito esattamente l'oppostodi quanto accade oggi caratterizzato da as-surdi comportamenti delle opposizioni.

     Negli anni avvenire approvammo la costi-tuzione dei Consigli di frazione e la nascitadell'ATUM (Azienda comunale dei traspor-ti urbani).

    Mi sono volutamente dilungato nel ricor-do di questo grande amico democristianocon il quale ho sempre cercato di interpre-tare gli aspetti più nobili dell'impegno poli-tico, oggi completamente scomparsi.

    eds

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    15/24

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  15 Attualità

    …la lettura della narrazione politica, mi

     procura francamente stanchezza , delu-

     sione e anche una sottile sfiducia nel-

    l’avvenire, probabilmente anche per il 

     periodo impegnativo che sto vivendo,

    ed allora ritorno con pensiero struggen-

    te ad uno dei miei più luminosi inse-

     gnanti della mia vita, un incontro che

    ne ha modificato la traiettoria…….

    Lo conobbi nell’autunno del 1972.Senz’altro il più interessante insegnantedi Religione, mai avuto. Vestiva in modoaustero, una giacca scura, di lana, pan-taloni neri di lana anch’essi. Sotto la giac-ca una camicia ed un golf. Non portavasoprabiti. Aveva una voce forte e arro-chita dalle tante sigarette, ed esprimevaconcetti arguti all’interno di una culturanon comune. Era un prete, giovane diSacerdozio, ma già saturo di anni. Voca-zione matura, era stato ordinato prete da

    Monsignor Guamo, quando ormai ave-va 43 anni e aveva lasciato alle spalleuna carriera pubblica (era impiegato della

     provincia di Treviso), una carriere poli-tica, (era un dirigente locale della DC), euna terra cattolicissima, il Veneto, e moltianni dopo, raccontandomi la propria vitami confessò che la sequela di Gesù, edei Suoi Apostoli, la comprendeva me-glio in una terra di rinnovata, necessariaevangelizzazione. Cioè nella rossa e pro-fondamente immanente realtà di Livor-

    no.Le sue lezioni erano intense, riuscivasempre a trovare l’aggancio di una pro-fonda umanità nel trascendente che in-dicava. Riusciva a dare, a me giovanis-simo allora, sempre più di una sola in-terpretazione della realtà e si sforzava difarmi cercare la forza primigenia, “Cer-to questo è l’atto, ma la Potenza da cuiscaturisce….cercala!”I primi anni di conoscenza furono inten-si e pieni di dialettica. Io da giovane con-

    testatore, volevo tutto. E subito. E inquegli anni ci si divideva in estenuantidiscussioni sul divorzio.Ma con lui ricordo anche molte visite inseminario, dove da sotto il letto facevamagicamente apparire una “damina” di

    La figura di Don Mario Girardi

    grappa e spicchi di arancia. Memora- bili le nostre visite alla fabbrica di grap- pa di Bassano, e gli aperitivi al Pedroc-chi a Padova. Ammetto che ci ha unitianche molto lo “spirito” immanente,oltre che, successivamente, per me,lo Spirito Trascendente.

     Non era solo un forte bevitore cometutti i veneti, ma anche un grande fu-matore, certo due debolezze che glihanno, con il tempo, indebolito il fisico.Ricordo con commozione che avevasempre due pacchetti di sigarette nelletasche interne della giacca: uno di Su-

     per Esportazione Senza Filtro per con-sumo personale e uno di MS, per chigliene avesse chiesta una, ritenendo lenazionali troppo brutali per i suoi ra-gazzi.

    La vita ci separò, per lungo tempo an-dai a lavorare fuori Livorno, ci ritro-vammo vent’anni dopo nel 1995, quan-do l’incontro con il Signore avevamodificato l’andamento e la percezio-ne della mia vita.E cominciammo una frequentazionesettimanale con cena al Castellaccio euna frequentazione quasi quotidianacon aperitivo.L’età aveva reso ancora più intensa lasua osservazione della realtà, e con una

    tenerezza sconfinataricordo ancora le parole udite da suamadre che in dialetto diceva a suo fi-glio di non fare come molti preti cheerano incantati da Berlusconi, diceva lamadre con saggezza contadina infinita,

    che il Cavaliere aveva troppi soldi di cui

     preoccuparsi, per poter pensare ai po-veretti.Un evento terribile ci legò poi alla fine,lo stesso anno che morì, la sofferenzae la morte di un mio compagno di scuolae suo alunno. Il pomeriggio andavamoin clinica a trovarlo, e non sempre era-no lucide le conversazioni, fino all’ulti-mo saluto nella Cappella della Clinica. Ilricordo forte sono le parole che DonMario diceva, raccontando al mio ami-co ciò che Dio stava preparando per lui.

    Rivendicava con orgoglio il suo esserediventato prete tardi, e diceva che sa-rebbe stato opportuno renderlo obbli-gatorio per tutti; medico dell’anima,così si definiva, e infatti una delle ulti-me volte che mi confessò, mi scrisseuna vera e propria ricetta che ho appe-sa in casa.Ci lascò all’improvviso. In un indimen-ticabile martedì 30 giugno, 1998. La no-tizia arrivò nell’ufficio di Don Medori,dove ero a lavorare con lui nel primo

     pomeriggio. Recitammo l’eterno ripo-so, ma faticai parecchio a realizzarecosa davvero fosse accaduto.E quando finalmente me ne resi conto,riandai con la memoria, alla domenica

     precedente, quando in serata, dopo aver-lo accompagnato al Seminario, mi dis-se - riprendendo il filo di certi discorsiche avevamo fatto – che certamentesarebbe morto prima di me, ma che nonmi sarei dovuto preoccupare giacché,

     per evitarmi smarrimenti di strada e per 

    raccomandarmi, mi avrebbe aspettatoalle porte del Paradiso…”…altrimentichissà dove vai , te!!”E ci demmo appuntamento per la cena

     proprio per quel martedì 30 giugno.Qualche anno dopo andai a Bonisiolo,dove è sepolto. Faticai a trovare la tom-

     ba, per quanto piccolo il cimitero, Gi-rardi è un cognome molto diffuso.Poi la trovai.E mi consolò il fatto di trovarci nume-rosi sassolini sulla pietra del sepolcro,

    segno che in molti, come me, eranocresciuti grazie a lui, e soprattutto lo portavano ancora nel cuore. Così misianche il mio, e quelli che mi erano staticommissionati.Grazie, don Mario.

    di Antonio Melani

     Don Mario Girardi

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    16/24

    e-mail: [email protected] 16   Attualità

    Recentemente il Parlamento Italiano haapprovato, con grandissima maggioran-za, il “divorzio breve”, un provvedimentoche riduce il tempo che deve intercorreretra separazione e divorzio dai canonici treanni a uno soltanto se occorre il ricorso algiudice, riducibile a sei mesi se ci sia ac-cordo tra i coniugi.

    Gli “ultras” del divorzio non sono peròdel tutto soddisfatti; il traguardo è il di-vorzio istantaneo, cui si sta già lavoran-do, il raggiungimento, dicono, della libe-razione dai vincoli anacronistici, adegua-mento della legge alla società modernaetc…Si tratta invece di un’altra picconata allafamiglia cosi com’era comunemente e co-stituzionalmente intesa: un impegno distabilità che i coniugi prendono non solotra di loro ma anche con tutta la società,mettendo in conto non solo l’amore reci-

     proco ma anche il proprio impegno, la loro

    guardi che prevedono la liquidità dei rap- porti interpersonali, la teoria sballata del“gender” e cose simili che lobby astutecontrabbandano come la modernità e il

     progresso. Pensiamo a quanti sono gli ostacoli cheuna giovane famiglia incontra ogni gior-no: la precarietà lavorativa, la concilia-

    zione tra tempi di lavoro e la presenza infamiglia, il fisco che la rende meno con-veniente di un’unione di fatto, il costodell’istruzione dei figli, l’insufficienza distrutture per i bambini e per gli anzianiche spesso finiscono per appesantire irapporti familiari.Sembra tutto preordinato non per aiuta-re la famiglia a resistere alla crisi econo-mica o alle difficoltà quotidiane ma, piut-tosto, a convincere che meno ci s’impe-gna, meno siamo responsabili più age-

    volmente ci possiamo muovere nella so-cietà dei consumi, magari usufruendodelle pensioni dei nonni… Risultato: matrimoni in calo e che dura-no sempre meno, ma anche sempre meno

    Se questo è il progresso...

    FRATELLI NERI

    S.P.A.

    LIVORNO - ITALY

     Dopo l'approvazione del "divorzio breve" 

    di Franco Spugnesi

    www.circoloilcentro-livorno.it

    convivenze e sempre più brevi. Il precariato è drammaticamente entrato nelcuore e negli affetti degli uomini e delledonne del nostro tempo incentivato danorme che finiscono per normalizzare l’in-stabilità affettiva e il disimpegno.Peccato nessuno abbia ancora inventatoun altro luogo, dove insegnare alle nuo-

    ve generazioni l’amore, la solidarietà (den-tro e fuori casa), l’apertura alla vita, il co-struire un domani per se e per la comuni-tà!

    Complimenti! Laura Spugnesi, figlia del

    nostro collaboratore Fran-

    co, ha brillantemente con-

    seguito, al termine del suo

    percorso di studi presso

    l’Università di Pisa, il dot-

    torato di ricerca in Scien-

    ze Biologiche e Molecola-

    ri.

    Il Consiglio direttivo ha deliberato, nella riunione che ha fatto seguito all’assem- blea generale per l’esame e l’approvazione del bilancio 2014, di pubblicare sul sitodel circolo notizie e informazioni di generale interesse che possono cosi diffonder-

    si senza aspettare l’uscita mensile del giornale.Invitiamo perciò i nostri lettori a collegarsi periodicamente per scoprire interes-santi novità.Ricordiamo che “il Centro” è sempre aperto a commenti, contributi e collabora-

    zioni dei lettori da inviare [email protected]

     pazienza, il sen-so di responsa-

     bilità, la disponi- bilità a soppor-tare anche deisacrifici per unavvenire miglio-re.Purtroppo lanostra organiz-zazione socialesembra non

    comprendere più, tra le coseimportanti, la fa-miglia, lanciataverso nuovi tra-

    Giovedì 14 Maggio, h. 17.30 c/o Libreria Erasmo - V.le Avvolarati, Livorno

     presentazione del libro:

    La strega di Baratti

    di Stelio Montomoli  Relatore: Pablo GoriniSarà presente l'autore

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    17/24

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  17  Attualità

    Ciò che accadde a Piombino e a Campiglia dopo la data dell'armistizio

    Leggi razziali e la persecuzione

    in Val di Corniadi  Jacopo Bertocchi

    Nella Germania nazista le prime leg-

    gi razziali sono promulgate nel set-

    tembre del 1935. Il razzismo anti-

    semita trova la sua ufficializzazione

    con due provvedimenti: la legge

    sulla cittadinanza del Reich e la leg-ge per la protezione del sangue e

    dell’onore tedesco.

    In Italia, la produzione legislativa

    antigiudaica fu preceduta da un’in-

    tensa campagna mediatica che ac-

    compagnò, durante un anno dal-l’estate del ’38, l’approvazione di

    una decina di provvedimenti tra cui

    il Regio decreto del 17 novembre

    “Per la difesa della razza ariana”.

    Tuttavia, in Italia, provvedimenti e

    azioni nell’ottica “della soluzione fi-nale” avranno concretamente luo-

    go dopo l’8 settembre 1943.

    La data dell’armistizio segna, infat-

    ti, un nuovo e tragico inizio per la

    società italiana. Il 24 settembre vie-

    ne annunciata la costituzione di unnuovo governo repubblicano fasci-

    sta presieduto da Benito Mussolini,

    la Repubblica sociale italiana. Il 18

    novembre 1943 appaiono su IlCorriere della Sera queste paro-

    le: “La forza, oscura e rapace, che

    riassume nel suo nome e nella sua

    organizzazione, i nefasti del capi-

    talismo plutocratico, il giudaismo,

    viene senza remissione colpita”. Il30 novembre 1943 l’ordine di poli-

    zia n. 5 del ministro dell’interno

    Buffarini Guidi annuncia l’avvio di

    una sistematica e capillare caccia

    agli ebrei.

     A Piombino e a Campiglia, cosìcome in altre città, la campagna

    antiebraica inizia con una fitta cor-

    rispondenza tra Prefetto, Questo-

    re, segretari del Fascio e Arma dei

    Carabinieri, col fine di ottenere in-

    formazioni e dettare ordini per losfollamento e la confisca dei beni

    di tutti gli ebrei presenti sul territo-rio.

    Siamo nel giugno 1943 quando il

    Prefetto inoltra al Questore Pen-

    netta, grazie al lavoro dell’Arma,una lista delle famiglie ebree resi-

    denti a Campiglia.

    Del 22 dicembre ’43, uno dei primi

    documenti riferibili al “carcere” del-

    l’Ospedale di Maremma, luogo in

    cui sono portati i beni sequestrati

    ai 27 ebrei schedati tra campigliesie residenti nel borgo. Del maggio

    '44 un lucido rendiconto economi-

    co individua nell’ospedale di Cam-

    piglia il carcere degli internati ebrei

    della Val di Cornia.

    Il Commissario Prefittizio Cionini indata 31 maggio, a seguito dei bom-

    bardamenti di aprile sulla città di

    Piombino, dopo aver messo ai do-

    miciliari gli ebrei reclusi pressol’ospedale per fare spazio ai feriti,

    invia alla Prefettura un rendicontoper il rimborso delle “spese soste-

    nute per il fermo degli ebrei presso

    l’ospedale di Campiglia”, dove alle-

    gata troviamo la lista completa dei

    tanti che vi hanno “soggiornato”.

    Non conoscendo con certezza il nu-mero di persone e il periodo di per-

    manenza presso le soffitte del-

    l’ospedale, possiamo concludere

    sperando che nessuno di quei 35ebrei internati a Campiglia, per quan-

    to vittime di violazioni dei più elemen-tari diritti umani, non siano state vit-

    time anche di una delle più spaven-

    tose stragi della storia umana.

     Lettera con oggetto: Ebrei - Internamento

     Divieti per gli ebrei.

  • 8/9/2019 Il Centro Maggio 2015

    18/24

    e-mail: [email protected] 18  Attualità

    Il dramma di essere leghisti:MATTEO SALVINI

    Io ci credevo che questa volta, con un espo-nente della Chiesa Cattolica, avrei potutotrovarmici totalmente in sintonia: poten-zialmente era una grande occasione, diquelle ghiottissime, un invito per due che bastava semplicemente accettare, e il gio-co era fatto.E invece, con le parole del cardinale Anto-nio Maria Vegliò, capo dicastero del Pon-

    tificio Consiglio per i Migranti e gli Itine-ranti (“sono posizioni estreme, assurde,come quelli che dicono -i musulmani? Liammazzerei tutti- o -i migranti? Vadano tuttia casa loro. Sono frasi stupide, e non var-rebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle”) mi ritrovo d’accordo esat-tamente per un 50% -che comunque è unottimo risultato-, ossia finché lo stesso nondichiara che su certi concetti non serveneanche esprimersi.Perché?, sarebbe da domandarsi. Esprimia-moci, invece, ché il giochino del “non vale

    la pena” va a favore di chi dello sforzo -enorme, questo sì, poiché nei confronti dialcuni servirebbe un impegno quotidiano,implacabile e quindi sfiancante- dovrebbeessere il destinatario.Altra cosa è se il concetto di “non vale la pena commentare” è sinonimo o perlome-no conseguenza del “ormai ci siamo abi-tuati”, e quindi: non serve esprimersi, per-ché dovremmo farlo continuamente e per-ché probabilmente non porterà a niente;ed eccoci tornati allo sforzo enorme di cuisopra. In ogni caso, quando Matteo Salvi-

    ni  dichiara che i campi rom li raderebbetutti al suolo, si può pensare che siamo difronte a:1) una boutade: è stato spiritoso, forse un po’ eccessivo, ma questi sono questo, ov-

    vero veraci, popolari, senza peli sulla lin-gua, e per questo vanno in una certa mi-sura giustificati (per inciso, questa è un’op-zione, esistente e diffusa, certo, che il sot-toscritto rifiuta e disprezza).2) un lampante esempio di populismo: “iovi capisco, italiani invasi, perché io sono

    come voi: italiano, invaso, e invasato (maquesto è una mia peculiarità specifica)”.3) un bugiardo  -sempre ammesso che ta-cere una verità molto importante sia sino-nimo di mentire, e personalmente sono portato ad ammetterlo- che finge di aver dimenticato che l’amico Roberto Maroni,nel 2009, come Ministro dell’Interno, pre-sentò e fece attuare un progetto di stan-ziamento di 50 milioni di euro per la crea-zione di campi rom tra Lazio, Campania eLombardia.4) un soggetto che molto spesso dimenti-

    ca che le parole hanno un valore preciso,e che in certe circostanze l’espressione“radere al suolo” non è propriamente quel-la che un elettore si aspetta da un espo-nente politico -no, amici, neanche da un

     Matteo Salvini

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    esponente della Lega, altrimenti ritornia-mo al “non varrebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle”.Ora, se fossimo il cardinale Antonio Ma-ria Vegliò diremmo che non vale la penaricordare che cosa  e chi  sono i leghisti;invece, giusto per rinfrescarsi la memoria -che è corta, davvero troppo corta: la stes-sa memoria corta che ci fa dimenticare ap- punto che il consenso elettorale questi loricercano denunciando un problema chehanno contribuito a creare- consigliamo atutti, ogni tanto, di utilizzare gli inesauribiliarchivi -frasi, dichiarazioni, azioni- che sitrovano sul web per una buona ragione.

    di Paolo Arzilli

     Nell'ultimo giorno del 2014 il Ministro del-l'Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare Gianluca Galletti ha nominato il con-siglio direttivo del Parco Nazionale dell'Ar-cipelago Toscano con decreto di nomina.In quota Ministero dell'Ambiente e dellaTutela del Territorio e del Mare è stato desi-gnato il piombinese Luigi Coppola, il qualesuccessivament