Il castrum e il borgo · 2020. 7. 16. · 10. TORRI INTERNE ALLA CINTA MURARIA A pianta quadrata,...

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PARCO ARCHEOLOGICO E ANTIQUARIUM

CASTELSEPRIOIl castrum e il borgo

Guida alla visita

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L’epopea di Castelseprio ha i culmini nelle età gota (V/VIsecolo), quando venne molto probabilmente costruito il castrum,postazione militare integrata nel sistema fortificato subalpino enella viabilità maggiore, longobarda (568-774) e carolingia (774-fine IX secolo), quando divenne centro giuridico-amministrativodi un ampio territorio (giudicaria prima, comitato poi).Nel VII secolo il castrum è una città, con assetto urbano. Le murasono provviste di contrafforti, nicchie, camminamenti e torri diguardia. L’abitato è servito da strade che collegano le abitazioni,concentrate soprattutto presso le mura sudoccidentali, al settorereligioso settentrionale, costituito dalla basilica di San GiovanniEvangelista, dal battistero di San Giovanni Battista e dall’adia-cente cimitero, alla casaforte, edificio tardoantico (IV/V secolo),forse sede dell’autorità del luogo (comandante militare, gastaldoregio, conte ?).Con il longobardo Desiderio è città Flavia (VIII secolo), dipen-dente direttamente dal potere regio, sotto i Carolingi governanoil castello il conte Leo, che opera come notaio a Milano e a Farfa(Lazio), e i suoi eredi. Non a caso nel XIII secolo diviene luogodi scontro tra i della Torre e i Visconti, nobili famiglie in lottaper il dominio di Milano e del suo contado. La vittoria dei Vi-sconti (1287) sugli avversari è fatale al castello: i vincitori ne de-

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IL CASTRUM E IL BORGO

Il lustro di questa città/castello è attestato da fonti rinasci-mentali, ma solo dopo che G.P. Bognetti (1944) riscoprì la chiesadi Santa Maria foris portas e i suoi affreschi il sito divenne oggettodi studi scientifici programmati. A partire da questi anni le ri-cerche archeologiche e i rilievi topografici ricomposero la formadel castrum, l’andamento delle mura, la loro estensione che sispinge fino alla valle dell’Olona a comprendere l’area di Torba,gli edifici di culto e civili. Dalle indagini emerse la difficoltà diricostruire le diverse fasi di vita di un luogo che visse con alternefortune e mutamenti dal IV/V secolo d.C. fino al XVI/XVIIsecolo. Il processo di sviluppo comprende, infatti, la pre-proto-storia (X-IX/VIII secolo a.C. ?), con i primi insediamenti e unanecropoli, l’età tardoantica e altomedievale estendendosi fino alXVI/XVII secolo, quando le funzioni pievane della basilica diSan Giovanni si estinsero, per il generale abbandono del luogo,passando alla vicina chiesa di Carnago. Sono, al contrario, moltofragili le testimonianze di un insediamento romano imperiale(I/III secolo), limitate al momento a epigrafi funerarie e a fram-menti di decorazioni architettoniche reimpiegate negli edificipiù tardi.

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cretano la distruzione, ma non estinguono le funzioni cultuali ereligiose, attestate dalla costruzione della casa dei Canonici, diun edificio di servizio (XIV secolo), a nord della basilica di SanGiovanni, e del conventino francescano (XIII-XIV secolo, oggiAntiquarium dell’area archeologica) sorto al margine orientaledel pianoro, su una precedente struttura altomedievale. Nell’altomedioevo sui colli esterni alle mura si sviluppò un estesoborgo, dove sorse l’oratorio nobiliare di Santa Maria foris portas,celebre per il prezioso ciclo di affreschi. La fortuna di Castelseprio in età tardoantica e altomedievale èdeterminata dalla posizione geografica d’altura che permette ilcontrollo del territorio circostante e delle vie di collegamento (diterra e d’acqua) con i principali abitati della regione dei laghiMaggiore, di Lugano e Como, dell’odierno Canton Ticino, delComasco, di Milano e Pavia. A questa dotazione si aggiunge laricchezza di risorse naturali e materie prime (acqua, foreste,pietra, con tutti i loro derivati).

1. IL BORGOEsterno alle mura occidentali del castrum, il borgo si componevadi più nuclei abitativi che formavano un insediamento popoloso,a sua volta difeso da mura. L’esplorazione del borgo ha portatoin luce resti di edifici di notevoli dimensioni e di buona qualitàcostruttiva.

2. SANTA MARIA FORIS PORTASSul colle settentrionale del borgo sorge l’oratorio di Santa Maria,con sepolture privilegiate interne all’edificio e un cimitero alto-medievale e medievale disposto all’esterno lungo i perimetrali.L’edificio, a pianta triconca di cultura tardoromana, subì modi-fiche fino al tardo Rinascimento e restauri alla metà del Nove-cento. Sono tuttora visibili le tracce di demolizioni, ricostruzioni(absidi laterali), aperture e chiusure di finestre e porte. Il preziosociclo di affreschi altomedievali che riveste l’abside maggiore (sco-perto nel 1944) narra l’infanzia e la vita di Cristo secondo la tra-dizione dei vangeli apocrifi. L’autore è un artista di straordinariasapienza e freschezza interpretativa. L’eccezionale qualità dellepitture ha suscitato tra gli storici dell’arte un vivace dibattito re-lativo all’origine culturale dell’autore, bizantino od occidentale,e alla datazione, che oscilla tra VI-VII e VIII-IX secolo. Ipotesirecenti attribuiscono il ciclo alla tarda età longobarda. La chiesavenne sconsacrata solo nel 1933.

3. L’INGRESSO AL CASTRUML’accesso al castrum tardoantico avviene attraverso una strettalingua di terra, sulla quale si impostava un ponte, di cui restano

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quattro piloni in muratura. Una struttura semicircolare, impo-stata sul declivio e collegata a un muro rettilineo, è ciò che restadell’originario torrione d’accesso. Qui convergevano le vie pro-venienti dalle vicine Carnago (ovest), Gornate (nord) e VicoSeprio (sud), l’attuale paese di Castelseprio.

4. LE FORTIFICAZIONI DEL CASTRUMDifeso naturalmente da versanti scoscesi, il pianalto è stato sot-toposto a ripetuti interventi di fortificazione. L’originaria cortinadi mura, eretta tra V e VI secolo, è dotata di torri quadrangolarie si estende per circa m 900, seguendo la conformazione delterreno cinge tutto il pianoro e ad Oriente scende a comprendereTorba. Restaurata e modificata nel corso dei secoli, la cerchia fuparzialmente demolita nel 1287 dagli eserciti viscontei. Oggi siconservano ampi tratti con i resti di sette torri, le murature sonorealizzate con ampio reimpiego di materiali lapidei di etàromana.

5. IL COMPLESSO BASILICALE DI SAN GIOVANNIIl centro religioso del castrum comprende la basilica di San Gio-vanni Evangelista (VI/VII secolo), un edificio a tre navate mo-noabsidato (m 14x22) con muri segnati da paraste, di cui siignora l’impianto originario, che subì modifiche nel Medioevo(aggiunta dell’abside meridionale), e il battistero paleocristianodedicato al Battista (V/VI secolo), ottagonale con absidiola adest, affrescato, con un prezioso pavimento a piastrelle geome-triche prevalentemente in marmi bianchi e neri, vasca batte-simale e cisterna/serbatoio. Anche il battistero subì numerosi in-terventi di adeguamento funzionale in età medievale e romanica.Lungo il perimetrale sud della basilica si allineano un’ampia ci-sterna e una torre più antiche, forse relative ad un presidioarmato tardoromano (IV secolo?). Il cimitero ebbe lunga vita, alVII secolo si data la sepoltura di cavaliere longobardo scopertain un muro di facciata, all’esterno dell’abside si dispongono se-polture nobiliari. Nei muri interni della chiesa si ricavarono,inoltre, altre sepolture aristocratiche. San Giovanni fu parrocchiafino al XVI secolo, poi andò lentamente in rovina.

6. LE CASE DELLE COMUNITÀ RELIGIOSELa casa dei Canonici della basilica si compone di tre ambientirettangolari aperti verso Occidente. Documenti del XIII secoloricordano che era dotata di altari dedicati a San Vittore e a SanPietro, per questo nel XV secolo il vano meridionale fu decoratoda affreschi a girali vegetali. Nel tardo Cinquecento l’edificio era

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già in rovina. Di fronte alla casa dei Canonici sorge una costru-zione bassomedievale, a tre vani autonomi con accessi sul latoorientale, in origine sviluppata su due piani. In un solo vano siconservano resti di intonaco parietale. Gli scavi archeologici e idocumenti d’archivio ne evidenziano la funzione di abitazionedi laici al servizio dei religiosi.È probabile che il quartiere dedicato al culto fosse chiuso a nordda un muro, di cui si leggono le tracce, che formava una cortecomprendente le due case canonicali e San Giovanni.

7. CASE E QUARTIERINel settore sud-occidentale del castello sono stati scoperti restidi abitazioni, datate tra V/VI e XIII secolo, più volte ristrutturateanche a causa di numerosi incendi. Varie le tecniche costruttive,la più frequente è ad alzato ligneo su muretti in pietre legate damalta. Le indagini archeologiche hanno messo in luce tratti distrade acciottolate, pavimentazioni, pozzi, canalette di scolo, tu-bature in terracotta e resti di muri di recinzione e tramezzi. No-tevoli due edifici in uso in età longobarda: il primo, ampio, apianta trapezoidale, si sviluppava su due piani attorno a uncortile interno; il secondo, una casa a più vani sorta su un edi-ficio più antico, ha restituito testimonianza di attività artigianali.A Settentrione della basilica di San Giovanni si collocano un edi-ficio altomedievale, a pianta quadrangolare, monovano, di cuiresta l’impianto di un pilastro centrale a sostegno del tetto, ealtre tracce di costruzioni.

8. LA CASAFORTEAl V/VI secolo potrebbe risalire la casaforte, probabile residenzadell’autorità del castrum. L’edificio ha pianta rettangolare, alzatoin muratura, e si sviluppava su due piani come attestano le fi-nestre strombate e il piano di imposta di una scala. Situato nellaparte meridionale del pianalto, sorse su un’area precedentementeinsediata e protetta da un fossato.

9. SAN PAOLOL’edificio sacro, a pianta centrale e articolato su due piani, èposto poco a sud del complesso di San Giovanni. Le fonti scrittedi XI secolo ne attestano l’esistenza, anche se le sue funzioni sonoancora oggetto di discussione. È un pregevole esempio di archi-tettura romanica, che sottolinea la rilevanza dell’insediamentocastellano ancora in pieno Medioevo. Alla fine del XVIII secoloquesta raffinata costruzione risultava abbandonata e utilizzatacome cava di pietre.

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10. TORRI INTERNE ALLA CINTA MURARIAA pianta quadrata, con lato di circa m 2,20 con variazioni di-mensionali, le due torri appartengono secondo alcuni studiosial primo sistema difensivo del pianalto, apprestato nel IV/Vsecolo. Non presentano nelle parti conservate materiali di reim-piego, utilizzati invece nelle mura e nelle torri della cortina, checingeva l’insediamento castrense.

11. IL CONVENTINO DI SAN GIOVANNI - ANTI-QUARIUMProbabile romitorio francescano del XIII secolo, dal XIV secolopassò ai Francescani di Gallarate. Il primo nucleo della strutturafu costituito da un edificio, nell’angolo sud-orientale del com-plesso, i cui accessi sono ubicati su piani di calpestio più bassidegli attuali. A questi ambienti si affiancarono vani abitativi adue piani e la chiesa, della quale si colgono ancora le tracce deidiversi rifacimenti. In un primo momento ad aula quadrata,voltata a crociera con abside quadra affrescata da Francesco daGattinara che dipinse il Cristo risorto (1532), la chiesa vieneampliata nel XVI secolo, con un vano antistante eccedente permisura l’aula originaria. La nuova facciata, con portale e finestrelaterali, viene successivamente coperta da un corpo di fabbricavasto e alto quanto l’edificio preesistente. Il complesso, cinto daalte mura e con portale seicentesco, racchiude un cortile por-ticato su uno dei due lati e un pozzo. Agli inizi dell’Ottocento,a seguito delle soppressioni napoleoniche, quando il complessoapparteneva ormai ai nobili Archinto, il convento fu adibito acascina. Successivamente, nel Novecento, venne trasformato inresidenza privata pienamente ruralizzata (ad eccezione del-l’abside), abitata da più famiglie. Il conventino, giunto a noi quasi integro nelle sue linee origi-narie, fu acquisito dallo Stato nel 1988 e dopo graduali lavori direstauro è stato destinato ad Antiquarium e aperto al pubbliconel 2009. Il percorso espositivo, costituito da testimonianze ma-teriali organizzate in senso diacronico, pannelli e un grande pla-stico che ricostruisce il sito con tutte le emergenze archeologiche,offre un ottimo supporto per la comprensione della lunga vi-cenda storica di Castelseprio.

La storia di Castelseprio si completa con la visita al complessomonumentale di Torba (proprietà FAI) posto a valle lungo la viadell’Olona in comune di Gornate.

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Testi:Paola Marina De Marchi e Rosa CampanellaFotografie:Luigi Monopoli e Luciano CalderaPianta e ricostruzione in 3D: Dario GallinaPer informazioni:tel. 0331/820438, fax 0331/855816 [email protected]

Castelseprio (VA) - Via Castelvecchio

Ristampa 2017 Edizioni Et, Milano

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