FORTIFICAZIONI MEDIOEVALI: Un metodo di lettura Il caso della cinta muraria di porto venere

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FORTIFICAZIONI MEDIOEVALI: UN METODO DI LETTURA IL CASO DELLA CINTA MURARIA DI PORTO VENERE Relatore: Arch. Enrica Maggiani Elaborazione grafica: Dott. Giacomo Gianardi Comune di Porto Venere Turismo, cultura e ambiente CICLO DI INCONTRI SULLA STORIA E LA CULTURA NEL TERRITORIO COMUNALE E PROVINCIALE 16/02/2012 CEA Porto Venere

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Comune di Porto Venere Turismo, cultura e ambiente CICLO DI INCONTRI SULLA STORIA E LA CULTURA NEL TERRITORIO COMUNALE E PROVINCIALE. FORTIFICAZIONI MEDIOEVALI: Un metodo di lettura Il caso della cinta muraria di porto venere. 16/02/2012 CEA Porto Venere. Relatore: Arch. Enrica Maggiani - PowerPoint PPT Presentation

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FORTIFICAZIONI MEDIOEVALI: UN METODO DI LETTURAIL CASO DELLA CINTA MURARIA DI PORTO VENERE

Relatore: Arch. Enrica MaggianiElaborazione grafica: Dott. Giacomo Gianardi

Comune di Porto Venere

Turismo, cultura e ambiente

CICLO DI INCONTRI SULLA STORIA E LA CULTURA

NEL TERRITORIO COMUNALE E PROVINCIALE

16/02/2012CEA Porto Venere

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Il nucleo storico del borgo è cinto da mura in evidente continuità con la morfologia del sito. La via d’accesso al borgo fortificato è il mare. Il rapporto con la terraferma circostante è caratterizzato da netta separazione/isolamento:

Porto Venere quarta isola dell’arcipelago.

Immagine aerea di Porto Venere. Fonte Google Maps.

INQUADRAMENTOTERRITORIALE

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Le fonti scritte forniscono generalmente scarse informazioni sulla consistenza e sulle vicende nei secoli XII e XIII; esse sono costituite dai “cartularia” (registi) di notai locali, il portovenerese Giovanni di Giona, attivo tra il 1259 e il 1275, ed il contemporaneo Ursone da Vernazza.

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FONTI DOCUMENTARIE

1113: il borgo diventa Colonia JanuensisSecondo quanto riportato negli Annali del Caffaro, fu allora che i genovesi deliberarono la costruzione di un castello, detto castrum superior o novum per distinguerlo da quello già esistente sul promontorio di San Pietro, noto come castrum o burgus vetus.

Nel manoscritto originale del cronachista appare un disegno che rappresenta una torre circolare cinta da mura sulla quale batte un vessillo genovese.

Evidenze architettoniche suggeriscono che la prima fase costruttiva del castello comportò l’edificazione di una struttura che viene oggi concordemente individuata nel bastione a pianta circolare inglobato nel vertice settentrionale del Castello.

Successive notizie tratte dalle cronache indicano che intorno al 1160 nuove mura racchiusero tutto l’abitato ed il Castello fu sottoposto ad un radicale rinnovamento, inglobando le strutture preesistenti in un più articolato complesso che corrisponde all’attuale mastio.

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Il Castello ingloba più fasi costruttiveIL CASTELLO

Pianta alla quota della copertura della parte cinquecentesca.

Fonte: “I castelli della Liguria”, ed. Stringa Editore 1973, vol. II pag. 668.

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Il complesso segue l’andamento della formazione rocciosa e si sviluppa su quattro livelli

Sezione longitudinale. Fonte: “I Castelli della Liguria” ed. Stringa Editore 1973, vol. II pag. 669

IL CASTELLO

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FONTI DOCUMENTARIE

TEALDO DA SIGESTRO

Più eloquenti si dimostrano gli scritti di Tealdo da Sigestro (1258-59), anch’egli notaio in Porto Venere, ma di origine genovese e competente in materia militare, in quanto preposto alla custodia della più importante torre della cinta muraria del borgo, ossia quella oggi nota come “Capitolare”.

Da un atto del 1258 si apprende che la guarnigione del castrum novum era composta da una quarantina di persone che esercitano vari mestieri, tra cui vengono ricordati il Magister axie, il Callegarius, il Pelli Parius, il Barberius oltre ai soldati di professione, quali il Turrexanus ed il Porterius.

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Nella mappa è ben visibile il tracciato originale della cinta muraria Lo sviluppo urbano extra moenia è ancora molto limitatoIl sedime corrispondente all’insedimento pre-genovese rimane configurato come una spianata

Mappa del XVIII secolo eseguita da Matteo Vinzoni. Fonte: “I Castelli della Liguria”

ed. Stringa Editore 1973, vol. II, pagg. 652-653.

CARTOGRAFIA STORICA

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FONTI DOCUMENTARIE

Del castrum vetus è attestata l’esistenza fino alla metà del XIII secolo.

Non sono certi né la ragione né l’inizio del declino dell’antico sito, che sicuramente subì danni gravissimi a causa di un attacco portato dal mare ad opera degli aragonesi alla fine del XV secolo. Si può solo ipotizzare che, mutate le tecniche belliche ed in particolare con la diffusione dell’artiglieria dal mare, il promontorio non fosse più balisticamente difendibile, e che perciò sia stato abbandonato. Ridotto ad un cumulo di macerie, il castrum vetus non fu più riedificato ed assunse un aspetto simile all’attuale.

E’ interessante notare che nei documenti fino a tutto il XIII secolo il nucleo sul promontorio viene indifferentemente indicato come burgus o castrum, il che implica una percepita, sostanziale identità tra i due fenomeni urbani, a differenza di quanto accadeva per il nucleo genovese, per il quale fu chiara fin dall’inizio della vicenda coloniale la distinzione tra burgus e castrum: quest’ultimo concepito come funzionale rispetto all’insediamento civile e non identificato con esso.

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La sezione territoriale evidenzia i rapporti altimetrici tra il Castello, la Torre Capitolare e le mura

Laboratorio di Restauro Urbano e Territoriale – Università degli Studii di Bologna (2005)

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

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La mappa testimonia della permanenza dei caratteri del borgo, all’interno e all’esterno delle mura, fino ai primi del XIX secolo

CARTOGRAFIA STORICA

Carta del Genio Napoleonico, Porto Venere 1809Fonte: “Napoleone e il Golfo della Spezia”, Silvano Editoriale

2008, pag. 138.

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Inizia una tradizione di rappresentazione fotografia del borgo murato destinata ad avere duratura fortuna e a caratterizzare le visioni “turistiche” del borgo fino ai nostri tempi

Immagine del borgo, 1860.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA STORICA

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Nella visione di Noack, il poderoso sistema difensivo fa da sfondo ad una scena pittoresca di imbarcazioni e reti da pesca stese ad asciugare: nasce lo stereotipo turistico del “borgo di pescatori”

Immagine di fine ‘800 - A. Noack.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA STORICA

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45 luoghi da visitare nel 2012 secondo il New York Times.

Porto Venere un tradizionale villaggio di pescatori?

45. Portovenere, ItalyStepping in while the Cinque Terre rebuilds.In late October, torrential rain caused catastrophic mudslides and flooding that devastated Monterosso and Vernazza, two of the cliff-clinging, seaside villages in the famed Cinque Terre on Italy’s northwestern coast. Though the towns are slowly being rebuilt, travelers seeking the pleasures of the area in 2012 should instead consider Portovenere, an equally charming, though largely overlooked, town just south of the Cinque Terre.

Like its more famous neighbors, Portovenere is a traditional fishing village with a picturesque jumble of pastel houses, boats bobbing in the harbor and a network of meandering hiking trails. But here, crowds are sparse, so poke around the 13th-century, black-and-white striated church in peace, before marveling at the views across the glittering Bay of La Spezia, which has long inspired poets and writers, from Lord Byron to D.H. Lawrence. INGRID K. WILLIAMS

http://travel.nytimes.comIMMAGINE TURISTICAE STEREOTIPI

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Porto Venere un borgo di pescatori?Uno stereotipo oggi privo di fondamento…

Fonte: Piano Pluriennale Socio-Economico 2011 / 2014 – Parco Nat. Reg. di Porto VenereParte IV – fig. 7

IMMAGINE TURISTICAE STEREOTIPI

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La linea di costa avanza; si modifica il rapporto tra la cinta muraria e lo spazio circostante

Immagine di Porto Venere risalente ai primi del ‘900.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA STORICA

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Primo maquillage del borgo

Immagine di Porto Venere, 1930.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA STORICA

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A Porto Venere in automobile e in torpedone

Sullo sfondo, la Torre Capitolare e le mura sottoposte a restauri storicistici

Immagine di Porto Venere risalente ai primi anni Cinquanta del

NovcentoDOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA STORICA

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Visione pittoresca dell’unità costruttiva e funzionale tra borgo e sistema difensivo

Immagine di Porto Venere, anni’ 70.Fonte: “I Castelli della Liguria” ed. Stringa Editore 1973, vol. II pgg. 664

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA STORICA

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Nell’immagine sono evidenziati i tratti della cinta muraria superstiti

Immagine con evidenziato il tracciato attuale della cinta muraria.

SITUAZIONE ATTUALE

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Nel versante verso il mare aperto la FALESIA formava la più efficace cortina muraria

Il castello Doria visto dalla grotta Byron.Fonte: “Ecclesia” bimestrale di arte, architettura e comunicazione, agosto-

settembre 1997.

IL CASTELLO

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Continuità tra la formazione rocciosa e la struttura edilizia

Viste esterne del Castello

IL CASTELLO

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Elementi costruttivi caratteristici

Vista esterna delle mura della roccaforte Vista della porta di accesso al castello

IL CASTELLO

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Elementi strutturali caratteristici

Viste interne del Castello

IL CASTELLO

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Scorci sugli spalti del Castello

Viste interne della fortezza.

IL CASTELLO

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Prospetto della Torre prima dell’intervento di restauro del 2009

Vista della Torre Capitolare

LA TORRE CAPITOLARE

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Immagini precedenti l’intervento di restauro del 2009

Particolari della Torre Capitolare

LA TORRE CAPITOLARE

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I testi contrassegnati con l’asterisco * sono disponibili presso la Biblioteca Comunale di Porto Venere

BIBLIOGRAFIAESSENZIALE

U. Formentini, Monumenti di Portovenere. Restauri (1929-1934), in Memorie dell’Accademia Lunigianese di Scienze e Lettere Giovanni Capellini n. XV, 1934 * F. Marmori, I castelli della Liguria, 1972 *

G. Rossini, I monumenti del Golfo della Spezia: problemi di tutela ed interventi effettuati (1882-1982) in San Venerio del Tino Atti del Convegno Lerici-La Spezia-Porto Venere settembre 1982, 1986 * A.A. V.V. Relazione su Cento Lavori, 1995 *

P. Spagiari (a cura di), Nel territorio della Luna castelli fra terra e mare, 2006