Il capo carismatico

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IL CAPO CARISMATICO Alla fine dell’800 si viene a formare, come effetto della Seconda Rivoluzione Industriale, la così detta “società di massa” ( rappresentata efficacemente dal dipinto di James Ensor “L’ingresso di Cristo a Bruxelles”). Come afferma lo spagnolo Ortega Y Gasset nel suo libro La ribellione delle masse, la moltitudine fagocita l’individuo che perde la sua identità e per questo può essere rappresentato attraverso una maschera. Con la creazione della società di massa la politica si fa carico di realizzare la salvezza dell’uomo sulla terra (questo fenomeno è definito come messianesimo politico) e per questo c’è la creazione di un capo carismatico. Il sociologo Max Weber definì l' autorità carismatica come "fondata sulla devozione all'eccezionale santità, eroismo o carattere esemplare di una singola persona, e dei modelli normativi o ordini rivelati o impartiti da tale soggetto." L'autorità carismatica è una delle tre forme di autorità esposte nella classificazione tripartita delle autorità di Weber, assieme a quella tradizionale ed alla razionale-legale . [Nei suoi scritti sull'argomento, Weber applica il termine carisma ad «una certa qualità della personalità di un individuo, in virtù della quale egli si eleva dagli uomini comuni ed è trattato come uno dotato di poteri o qualità soprannaturali, sovrumane, o quanto meno specificamente eccezionali. Questi requisiti sono tali in quanto non sono accessibili alle persone normali, ma sono considerati di origine divina o esemplari, e sulla loro base l'individuo in questione è trattato come un leader[…] Come si dovrebbe in ultima analisi giudicare detta qualità da un punto di vista etico, estetico o di altro genere analogo, è naturalmente indifferente per quanto riguarda la definizione.»] L'autorità carismatica è "potere legittimato sulla base delle eccezionali qualità personali di un capo o la dimostrazione di uno straordinario successo, che ispirano lealtà ed obbedienza tra i seguaci." In quanto tale, si fonda integralmente sulla figura del leader: se questi viene meno per qualunque causa, il potere dell'autorità potrebbe rimanerne annientato. A dispetto dell'attuale significato nel linguaggio comune dell'espressione leader carismatico, Weber ravvisò nell'autorità carismatica non tanto dei tratti particolari del capo carismatico, quanto piuttosto il riflesso di una relazione tra leader e discepoli. La validità del carisma si fonda sul suo "riconoscimento" da parte dei seguaci (o adepti — Anhänger, in lingua tedesca). Ma secondo Weber, il capo carismatico non deve per forza essere una forza positiva, pertanto Benito Mussolini e Adolf Hitler potrebbero ragionevolmente essere considerati leader carismatici. Riconosciuti tali da una società che è spinta da una forza irrazionale (l’attrazione) e per il bisogno che una figura forte si affermi e prenda il posto della capacità di pensiero del singolo, che si sottomette alle decisioni del leader perché egli si ritiene incapace di farlo o più semplicemente doveroso di seguire la massa e il pensiero comune.

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IL CAPO CARISMATICO

Alla fine dell’800 si viene a formare, come effetto della Seconda Rivoluzione Industriale, la così detta “società di massa”

( rappresentata efficacemente dal dipinto di James Ensor “L’ingresso di Cristo a Bruxelles”). Come afferma lo spagnolo Ortega Y Gasset nel suo libro La ribellione delle masse, la moltitudine fagocita l’individuo che perde la sua identità e per questo può essere rappresentato attraverso una maschera. Con la creazione della società di massa la politica si fa carico di realizzare la salvezza dell’uomo sulla terra (questo fenomeno è definito come messianesimo politico) e per questo c’è la creazione di un capo carismatico. Il sociologo Max Weber definì l'autorità carismatica come "fondata sulla devozione all'eccezionale santità, eroismo o carattere esemplare di una singola persona, e dei modelli normativi o ordini rivelati o impartiti da tale soggetto." L'autorità carismatica è una delle tre forme di autorità esposte nella classificazione tripartita delle autorità di Weber, assieme a quella tradizionale ed alla razionale-legale.

[Nei suoi scritti sull'argomento, Weber applica il termine carisma ad «una certa qualità della personalità di un individuo, in virtù della quale egli si eleva dagli uomini comuni ed è trattato come uno dotato di poteri o qualità soprannaturali, sovrumane, o quanto meno specificamente eccezionali. Questi requisiti sono tali in quanto non sono accessibili alle persone normali, ma sono considerati di origine divina o esemplari, e sulla loro base l'individuo in questione è trattato come un leader[…] Come si dovrebbe in ultima analisi giudicare detta qualità da un punto di vista etico, estetico o di altro genere analogo, è naturalmente indifferente per quanto riguarda la definizione.»]

L'autorità carismatica è "potere legittimato sulla base delle eccezionali qualità personali di un capo o la dimostrazione di uno straordinario successo, che ispirano lealtà ed obbedienza tra i seguaci." In quanto tale, si fonda integralmente sulla figura del leader: se questi viene meno per qualunque causa, il potere dell'autorità potrebbe rimanerne annientato. A dispetto dell'attuale significato nel linguaggio comune dell'espressione leader carismatico, Weber ravvisò nell'autorità carismatica non tanto dei tratti particolari del capo carismatico, quanto piuttosto il riflesso di una relazione tra leader e discepoli. La validità del carisma si fonda sul suo "riconoscimento" da parte dei seguaci (o adepti — Anhänger, in lingua tedesca). Ma secondo Weber, il capo carismatico non deve per forza essere una forza positiva, pertanto Benito Mussolini e Adolf Hitler potrebbero ragionevolmente essere considerati leader carismatici. Riconosciuti tali da una società che è spinta da una forza irrazionale (l’attrazione) e per il bisogno che una figura forte si affermi e prenda il posto della capacità di pensiero del singolo, che si sottomette alle decisioni del leader perché egli si ritiene incapace di farlo o più semplicemente doveroso di seguire la massa e il pensiero comune.