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IL CANCRO DELLA MAMMELLA
Edmondo StranoGiulia Sudano
A cura di:
Università degli studi di CataniaCorso di Biologia e Genetica
Prof.ssa: Cinzia Di Pietro
domenica 17 gennaio 16
COS’È IL CANCRO?
Cancro
Angiogenesi Proliferazione: Afinalistica
IncontrollataRapida
Invasione tessuti
Danno geneticoPerdita adesione da contatto
Capacità di evitare apoptosi
domenica 17 gennaio 16
COS’È IL CANCRO?
Le neoplasie si distinguono in benigne o maligne, in relazione al comportamento biologico.
domenica 17 gennaio 16
COS’È IL CANCRO?
Hanno una crescita di tipo espansivo ed in genere sono ben confinate. Non metastatizzano e
possono anche regredire
Le neoplasie si distinguono in benigne o maligne, in relazione al comportamento biologico.
domenica 17 gennaio 16
COS’È IL CANCRO?
Hanno una crescita di tipo espansivo ed in genere sono ben confinate. Non metastatizzano e
possono anche regredire
I tumori maligni si caratterizzano per crescita rapida, elevato indice
mitotico, vascolarizzazione (angiogenesi), metastasi.
Le neoplasie si distinguono in benigne o maligne, in relazione al comportamento biologico.
domenica 17 gennaio 16
CARCINOMA DELLA MAMMELLA
E’ la più comune neoplasia maligna non cutanea nelle donne
I maggiori fattori di rischio per il suo sviluppo sono genetici e
ormonali
domenica 17 gennaio 16
CARCINOMA DELLA MAMMELLA
E’ una malattia eterogenea con una grande varietà di aspetti istologici
Esistono diversi tipi che si possono classificare in base alle differenze biologiche e cliniche:
domenica 17 gennaio 16
CARCINOMA DELLA MAMMELLA
E’ una malattia eterogenea con una grande varietà di aspetti istologici
Esistono diversi tipi che si possono classificare in base alle differenze biologiche e cliniche:
LUMINALI A (ER+ PgR+ e bassa attività proliferativa)
LUMINALI B (ER+ e PgR+ ed alta attività proliferativa)
“HER2” (HER2+ ER- PgR-)
TRIPLE NEGATIVE (HER2- ER- PgR-)
domenica 17 gennaio 16
LUMINALI “A” E “B”
I principali fattori di rischio sono legati all’esposizione ormonale (sesso,
menopausa, menarca)
L’esposizione ormonale stimola cicli di proliferazione che espongono le cellule a
possibili danni del DNA
domenica 17 gennaio 16
LUMINALI “A” E “B”La maggior parte delle neoplasie è costituita da
carcinomi ER+:
ERα: maggiore importanza recettoriale nel carcinoma mammario
ERβ: non è stato ancora definito il suo ruolo
domenica 17 gennaio 16
LUMINALI “A” E “B”
E’ stato ipotizzato che i tumori della mammella derivino da cellule inizialmente ER- che acquistano successivamente l’espressione di ER+ (meccanismo paracrino)
Con la progressione della neoplasia, può avvenire la transizione da ER- a ER+ ma non il contrario
domenica 17 gennaio 16
LUMINALI “A” E “B”
La maggior parte dei tumori ER+ sono anche PgR+:
PgRα funziona come repressore dell’attività trascrizionale dei recettori degli ormoni steroidei
PgRβ: agisce come attivatore trascrizionale in molte cellule
domenica 17 gennaio 16
HER2
I fattori di crescita sono polipeptidi che regolano la crescita e la differenziazione delle cellule, interagendo con recettori specifici di membrana
Rappresentano uno stimolo mitogeno che induce le cellule quiescenti ad entrare nel ciclo cellulare per dividersi
domenica 17 gennaio 16
HER2HER2 è una glicoproteina
transmembranaria codificata dal proto-oncogene HER2/c-erb-B2 e rappresenta un recettore per i fattori di crescita
L’iperespressione del recettore HER2 è legata ad un iniziale amplificazione genica, con una replicazione aberrante del DNA che genera un numero maggiore delle normali 2 copie del gene.
domenica 17 gennaio 16
HER2Le cellule ricevono segnali dal microambiente che le
circonda mediante proteine extracellulari che si legano a recettori specifici di membrana, il risultato è
l’attivazione del processo di trasduzione dei segnali
L’iperespressione di HER2 comporta un’attivazione costitutiva dei recettori HER2 senza la necessità del
legame con il ligando specifico, di conseguenza la stimolazione continua porterà o alla cancerogenesi o
alla progressione di un tumore
domenica 17 gennaio 16
METODI PER MISURARE L’AMPLIFICAZIONE HER2
IHC (metodo immunoistochimico)
FISH (fluorescence in situ hybridization)
ELISA (enzyme-linked immunosorbent assay)
domenica 17 gennaio 16
TERAPIA MOLECOLAREPER CELLULE BERSAGLIO
Il Trastuzumab (Herceptin) è un anticorpo monoclonale umanizzato utilizzato per combattere il carcinoma mammario
Il target molecolare del farmaco è l'antigene nonché recettore HER2 e impedisce il legame del recettore iperespresso con il fattore di crescita, evita alle proteine HER2 difettose di provocare una divisione cellulare incontrollata e quindi al cancro di crescere
domenica 17 gennaio 16
TRIPLE NEGATIVE
NEGATIVO AI RECETTORI PER GLI ESTROGENI
NEGATIVO AI RECETTORI PER IL PROGESTERONE
NEGATIVO AI RECETTORI HER2
domenica 17 gennaio 16
BRCAONCOGENI E ONCOSOPPRESSORI
Gli oncogeni inducono la proliferazione cellulare,al contrario i geni oncosoppressori la frenano
La perdita del controllo negativo della crescita è una delle alterazioni fondamentali nel processo di cancerogenesi.
domenica 17 gennaio 16
BRCA 1
E’ localizzato sul cromosoma 17q21
Costituito da 24 esoni
Occupa una vasta regione cromosomica di circa 100kb,in cui si riscontra un’elevata densità di sequenze ripetitive di Alu,che facilitano la comparsa di delezioni e duplicazioni.
domenica 17 gennaio 16
BRCA II
E’ localizzato sul cromosoma 13q12.3
Costituito da 27 esoni,il più grande è l’esone 11
Costituito da 10254 bp,codifica una proteina di 3418 amminoacidi
domenica 17 gennaio 16
FUNZIONE BRCA1 E 11
Mantengono la stabilità del genoma
L e p r o t e i n e B R C A 1 e I 1 impediscono la ricombinazione inappropriata del DNA ed hanno un ruolo centrale nella riparazione delle rotture della doppia elica
domenica 17 gennaio 16
FUNZIONE BRCA1 E 11
BRCA1 facilita la trascrizione degli altri geni coinvolti nella riparazione del danno,regola i check-point del ciclo cellulare,modifica la struttura della cromatina per facilitare l’accesso dei complessi di riparazione
BRCA II regola l’attività di Rad51,una proteina essenziale nel processo di riparazione del DNA.
domenica 17 gennaio 16
MUTAZIONI
MUTAZIONE TUMORE
I n BRC A1 l e mutaz ion i ne l l a metà 5 ’ predispongono sia al carcinoma mammario che ovarico,mentre le mutazioni vicino l’estremità 3’ si associano prevalentemente al tumore mammario.
5’ca mammella
ca ovaio3’ ca mammella
domenica 17 gennaio 16
MUTAZIONI
MUTAZIONE TUMORE
In BRCA11 le mutazioni presenti nella cosiddetta “ovarian cancer cluster region”,situata nella zona centrale,comportano un più elevato rischio di carcinoma ovarico ed un rischio minore di carcinoma mammario.
domenica 17 gennaio 16
TEST GENETICO
L’unico modo per conoscere preventivamente la presenza di una mutazione a livello di BRCA1 e II è il test genetico:
- Effettuato operando una reazione enzimatica di amplificazione del DNA, conosciuta come Polymerase Chain Reaction (PCR).
domenica 17 gennaio 16
TEST GENETICO
- Un risultato positivo significa che sono state identificate una o più specifiche mutazioni, e quindi può essere stimato in termini probabilistici il rischio di sviluppare il tumore associato a quel tipo di mutazione.
- Un risultato negativo significa che non è stata riscontrata alcuna mutazione. Tuttavia è importante sottolineare che un risultato negativo non significa che la paziente ha rischio zero di sviluppare un tumore al seno o all’ovaio.
domenica 17 gennaio 16
SCREENING
Diagnosticare precocemente una malattia quando è in fase iniziale e prima della comparsa dei sintomi, è
dimostrato che ciò ridurrà l’incidenza e/o la mortalità per quella malattia:
AUTOPALPAZIONE
ECOGRAFIA (nelle donne giovani)
MAMMOGRAFIA (dopo i 40 anni)
domenica 17 gennaio 16