Il Canapaio - Soft Secrets | News website about the Cannabis, … · Gli inventori dello Zwerfketel...

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Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi – Numero 4 - 2005

GRATIS

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Tanto per cominciare, vi comunichiamo un importante cambiamento: dallo scorso numero di Soft Secrets abbiamo rilevato la distribuzione del giornale, che parte ora direttamente dall’Olanda, per raggiungere un numero ancora maggiore di punti vendita. Soft Secrets è disponibile gratuitamente in tutti i negozi, e qualora il vostro negozio non riceva ancora il giornale, potete richiederlo scrivendo un’e-mail a [email protected] citando i dati del negozio (indirizzo, numero di telefono, ecc).

A questo punto, continuiamo a esprimere il nostro malcontento di fronte all’atteggiamento del governo sulle droghe leggere. La proposta di legge Fini ispira visioni perlomeno allarmanti, ma l’opinione pubblica non sembra reagire con un’opposizione proporzionata. In tema di droghe, ci si aspetterebbe un approccio più intelligente e calibrato. È ormai noto che la repressione non funziona nei confronti del “problema” droga, in particolare quando si tratta di droghe leggere.

Condannando la diffusione di questa piantina alquanto amata (in alcune zone, i rilevamenti effettuati sull’atmosfera registrano da qualche anno la presenza del polline della pianta), il governo pone i suoi consumatori nella posizione di persone bisognose di cure e passibili di dure pene. Tuttavia è risaputo che la cannabis non provoca dipendenza, a differenza di sostanze socialmente e legalmente consentite (alcool, tabacco, farmaci...). Si intaserà ulteriormente il sistema carcerario e il “recupero” dei fumatori diventerà un potenziale settore lucrativo da parte di strutture di cui saremmo gli ultimi a trarre giovamento, mentre la criminalità continuerà ad arricchirsi coi proventi della vendita illegale.

Di fronte alle decisioni politiche più assurde e lesive siamo sempre più passivi, come di fronte al teatrino a cui ci sottopongono dagli schermi televisivi: polemiche, insulti, governi che escono dalla porta girevole e rientrano un minuto dopo... come se le alternative al sistema malato imperante non siano nemmeno da valutare. Forse ci siamo rassegnati di fronte all’incredibile e all’ingiusto, forse ci piace sentirci vittime, di sicuro reagiamo sempre di meno e sempre più tiepidamente. Ma prima che sia troppo tardi, prima che ci vengano tolte altre e ancora più fondamentali libertà, è dovere di tutti noi far sentire la nostra voce, dire basta, urlarlo, firmarlo e cantarlo.

Non possiamo restare chiusi in casa nel terrore di essere beccati con un paio di canne e finire in mezzo a mille grane: è ora di mostrare che è finita l’era del fumatore stereotipo del fricchettone o ancor peggio del “disadattato”. Queste deformazioni fanno solo comodo a chi si arricchisce tramite la proibizione.

Ribaltiamo la frittata, facciamo vedere che siamo un popolo eterogeneo e intelligente: fumare cannabis non è né di destra né di sinistra, né da giovani né da vecchi.

Come chi in età adulta apprezza le virtù del vino e ne approfondisce i segreti, senza per questo diventare un relitto della società, chi fuma marijuana è consapevole delle sue caratteristiche e vorrebbe solamente fumare tranquillamente, senza dover comprare prodotti di infima qualità sul mercato nero e rischiare pure stigmate e sanzioni. Se poi pensiamo a chi assume cannabis per ottener sollievo dalle malattie...

questo popolo nascosto ha già abbastanza sofferenze da sopportare!

Facciamo sentire la nostra voce, parliamo delle virtù della canapa (non è che la vietano per proteggere gli interessi delle lobby petrolchimiche? Non si parla molto delle applicazioni industriali di questa pianta, capace di produrre carburante diesel pronto da esser messo nel serbatoio... o migliaia di prodotti di qualità elevatissima) ma di questo torneremo presto a scrivere), discutiamo dell’arbitrarietà e dei rischi legati al proibizionismo, proponiamo strade nuove.

Certo, siamo impegnati in una lotta a armi impari, ma se è vero che chi è al governo ha in mano la TV, siamo noi a contatto con la gente, conosciamo le realtà locali e possiamo agire direttamente: organizziamo feste, incontri, dibattiti e iniziative nelle piazze, nelle scuole, ai festival estivi... per far sì che per una volta si ragioni su un tema così importante come quello della canapa: ne va della nostra salute e della nostra libertà.

Emma Marziali

Questo tipo, prevalentemente Skunk, è una vera bellezza, con fiori molto sodi e compatti. Questo splendore assorbe la luce del mondo in 60 giorni. Durante questo processo di fioritura si sviluppa fino a raggiungere la maturità. I segnali con cui seduce sono di quelli che volete provare, ma siate avvisati, il suo effetto è quello di un viaggio di natura allucinogena!

Genetica: Incrocio fra una Superskunk e un potente ibrido da F1 di origine per il 60% Sativa e per il 40% Indica.Durata della fioritura: 55 - 60 giorniResa per m2 : da 400 a 450 gramResa per pianta (outdoor): 400 grammi è fattibilePeriodo del raccolto (outdoor): Metà di ottobre (a 50º L.N.)Consigli per la coltivazione: Dà il meglio con una tecnica SOG (Sea Of Green).

Foto: Paradise Seeds

La bimba dipagina 3

Soft Secrets 3

INDICEEditoriale 3La bimba di pagina 3 3Flash prodotti 4Caro Soft Secrets 9Rubrica giuridica 14Antiproibizionismo 14La pagina del canapaio 15Le meraviglie di Weckels (indoor) 17Coltivate con Cervantes 20Guerriglia: lo preparano così 22Le meraviglie di Weckels (outdoor)26Poster 30Intervista ai Linea 77 31Growing for dummies 33Cans ‘n Roses 35Extra 36Fili d’erba 36Geneticultura 38La rubrica di Cavo 38Canapa e industria 38Fai Da Te 39Notizie dall’Italia 41Recensioni negozi 45Colofon 46Indice pubblicità 46

Risveglio delle coscienze

Editoriale

Belladonna

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4 Soft Secrets

Flash prodotti

Lo ZwerfketelDate un caloroso benvenuto allo “Zwerfketel”. Questa unità indipendente per a “torre” offre ai coltivatori amatoriali con poco spazio a disposizione la possibilità di coltivare 100, 170, 200 o 270 piante su una superficie molto ridotta e consuma pochissima energia. Lo Zwerfketel, dal discreto diametro di 125

cm, può essere posto in qualsiasi angolino tranquillo della casa. Non è più privarsi parti della casa. Lo Zwerfketel è a non lascia passare la luce e non emette né rumori, né odori. L’unico suono percepibile è la lieve emissione di aria dal filtro al carbone. Lo Zwerfketel è disponibile in due misure: Model 1, grande abbastanza da ospitare 100 piante, è alto 60 cm, ha un diametro di 125 cm ed è dotato di un’unica lampada da 400 Watt, oppure Model 2 con uno spazio sufficiente per 200 piante. Questo modello è alto 105 cm, ha anch’esso un diametro di 125 cm ed è dotato di due lampade da 400 Watt. Gli utenti possono anche decidere di aggiungere un altro anello di estensione in una fase successiva della crescita, per aumentare l’altezza dell’unità di altri 40 cm, il che consente di piazzarvi altre 70. L’anello di estensione è adatto a entrambi i modelli. Gli inventori dello Zwerfketel avevano delle ambizioni modeste in termini di coltivazione quando hanno iniziato. Quel che volevano creare era un sistema economico per quanto riguarda il consumo energetico e che occupasse poco spazio. Degli obiettivi semplici che son stati più che raggiunti! Grazie a lampade speciali, raffreddate ad aria, le piante possono crescere liberamente fino a raggiungere il vetro caldo intorno alle lampade. Il risultato ha superato le previsioni, regalando delle rese fantastiche tanto per cominciare! Il coperchio e la base sono fatti di poliestere. L’interno consiste in anelli interni ed esterni di metallo con uno spazio fra di loro. In questo spazio sono poste delle comuni piastre da idroponica, le piastre sono bagnate con acqua e la superficie interna della parete interna delle piastre presenta un forellino. A questo punto basta attaccare lo Zwerfketel a una presa di corrente e iniziare a coltivare! L’unità è costituita da piastre che possono essere montate facilmente dai “profani”. Queste piastre vengono spedite imballate in discrete scatole di cartone marrone, opppure vengono fornite sciolte come piastre piatte. Viene data anche una semplice guida per l’assemblaggio, insieme a una guida chiara per la coltivazione.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a +31 (0) 78 654 9167 www.zwerfketel.com

I 3 segreti più oscuri 3 Pac Magic Grow annuncia l’avvento di una nuova era per chi coltiva in terra e terriccio. Dal suo arrivo, anche i più convinti coltivatori in idroponica e cocco hanno un buon motivo per passare alla coltivazione in terra. I risultati e le rese dei raccolti ottenuti con questa formula magica sono semplicemente sovrannaturali.

La formula magica del 3 Pac è una combinazione di funghi del sottosuolo che, insieme agli altri due componenti, garantiscono un apparato radicale estremamente robusto. Dato che le radici si trovano sempre ad affrontare le malattie in fase di incubazione che impediscono loro di crescere al 100% di efficienza, vengono fatte crescere varie muffe (Myco) che le contrastano. Tali Myco sono semplicemente delle muffe selezionate che distruggono gli agenti patogeni, in modo che le radici possano veramente funzionare al 100 %, il che garantisce un aumento clamoroso della percentuale di assorbimento (la quale può raggiungere il 700%). Inoltre fa sì che la pianta sviluppi più radici e soprattutto che fabbrichi più zuccheri. Di conseguenza, la pianta ha un livello di zuccheri elevato, prossimo al massimo, grazie al quale la pianta è meno suscettibile a tutte le malattie e/o disturbi (persino i germogli marci tendono a non farsi vedere mai più). Il suo utilizzo è molto semplice, quindi tutti i principianti non dovrebbero far fatica a mettercisi al lavoro. In questo numero potrete vedere nella nostra pubblicità come funziona e scoprire quali sono questi tre segreti oscuri. Quindi scoprite la formula magica e regalatevi un 2005 magico e grandioso!

Per ulteriori informazioni: Tel: + 31 (0) 31 4393 748. Fax: +31 (0) 31 4393 437 www.3pac.nl

Organic B di Advanced NutrientsFinalmente è arrivato sul mercato un supplemento di vitamina B completamente biologico, come alternativa alle vitamine B sintetiche. Organic B di Advanced Nutrients è fatto con tre idrolisati unici ricavati dallo lievito, che combinati forniscono un’integrazione equilibrata di B-1 (tiamina cloridrato), B-2 (riboflavina), B-3 (Niacina), B-5 (Acido Pantotenico), B-6 (Piridoxina), B-7 (Biotina) e B-12 (Cobalamina). Organic B inoltre contiene proteine, peptidi, aminoacidi liberi, lipidi, vitamine, minerali, tracce di altri elementi e citochinine. Organic B è completamente biologico e può essere usato in coltivazioni idroponiche e in terreni. Sono anche una fonte di alimenti preziosa per prodotti per la crescita microbica, quali

Voodoo, Piranha e Tarantula, tutti prodotti da Advanced Nutrients. Nonostante Organic B sia disponibile sul mercato europeo soltanto da alcuni mesi, sta diventando rapidamente uno dei prediletti dai migliori coltivatori e selezionatori olandesi grazie alla sua capacità di favorire una rapida crescita delle radici e di procurare delle piante sane e forti.

I prodotti Advanced Nutrients sono distribuiti in Italia da HydraSystemsinfoline +39(0)3290103006 E-mail: [email protected]

Green Sensation per una fioritura sensazionale

Questo nuovo germoglio nel vasto albero genealogico dei prodotti Plagron regala dei risultati inauditi nelle ultime 4-6 settimane di fioritura. Green Sensation è uno stimolatore di fioritura dalla formulazione complessa, ricavato da elementi biologici e biominerali. Grazie alla sua composizione sofisticata, la pianta riceve tutti gli alimenti di cui ha bisogno per produrre fiori e frutti sensazionali. Gli effetti più

notevoli di Green Sensation sono: germogli più numerosi e voluminosi, aumento della concentrazione di zuccheri nel frutto e maggiore resistenza allo stress. Grazie a questo sensazionale stimolatore di fioritura, non servono altri addittivi e potete risparmiare almeno il 35% in costi di concimi di base! Oltre ai vantaggi per il vostro portafogli, Green Sensation è altamente facile da usare. Ecco quali risultati finali sensazionali potete raggiungere comodamente: germogli più grossi e consistenti con un livello di THC considerevolmente superiore.

Per informazioni Plagron: Tel: + 31 (0) 495 631 559 www.plagron.nl

Create il vostro Ecosystem a casaEcosystem ha introdotto un altro sistema completo da coltivazione, che questa volta è una variante del principio a tamburo. Il design rotondeggiante estremamente comodo (diametro 122 cm, altezza 168 cm) è realizzato con pannelli che si aprono, una cosa che lo rende decisamente molto più simpatico e agevole da usare, in confronto ad altri tamburi da coltivazione in cui i cloni devono essere posti dall’alto. Un altro punto forte è che ogni centimetro di spazio è usato in modo efficiente, cosicché in poco più di un solo metro quadro possono essere coltivate 80 piante. Due lampade da 600-Watt appese in alto, dotate di tubi di raffreddamento, creano un mare di luce. L’unica cosa che bisogna

fare per far funzionare questa splendida vasca sono una ventina (20) di blocchi di lana di roccia, visto che Ecosystem viene consegnato completo di lampade e di un filtro al carbone.

Per informazioni: PK Trading Tel + 31 (0) 10 280 9878 www.pktrading.nl

‘Sweep’ Detector rintraccia i trasmettitori nascostiLo ‘Sweep’ Detector P 4.5 offre la sofisticatezza di un sistema professionale di contromisure in un apparecchio piccolo e compatto dalle stesse capacità, e si presta a rintracciare i trasmettitori audio e GPS/GSM nascosti (per esempio sotto le automobili). È l’ideale per sventare dei tentativi di intercettazione, per esempio prima di un incontro importante. La trasmissione può essere seguita e

verificata con allarme visivo e sonoro. Usando l’apparecchio con degli auricolari, si può effettuare una “controllatina” silenziosa. Durante l’incontro, il P 4.5 può essere nascosto in una tasca e restare in allerta in cerca di altri sweep nello spazio. Il P 4.5 è uno strumento affidabile di alta qualità e facile utilizzo.

Info: Detect Nu. Tel: +31 (0) 26 352 1840 www.detectnu.nl

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6 Soft Secrets

Prodotti flash

Nuove macchine da cimatura per il coltivatore solitarioDirettamente dalla Svizzera, ecco due nuove macchine da taglio per il coltivatore solitario. La versione più piccola si chiama Small One Stripper. Si tratta di una macchina da taglio che consente di cimare delle piante intere a una velocità che equivale a otto volte quella richiesta tagliando a mano. L’utente deve solamente tenere un ramo e muoverlo in cerchi verso la griglia della cimatrice. A questo punto le foglie vengono tagliate via con una precisione svizzera, mentre l’infiorescenza rimane bella intatta. Le foglie rimosse vengono automaticamente aspirate via e da questo materiale si può facilmente ricavare hashish (lo skuff). La versione più grande di questa cimatrice è chiamata Big One Stripper. Questa cimatrice gigantesca e rapida consente di cimare una pianta intera nel giro di un minuto, il che è almeno 20 volte più rapido rispetto al taglio manuale.

Con questa macchina cimatrice non serve un aspiratore: viene dato in dotazione un sacco da raccolta in fibra plastica per le foglie tagliate. Entrambi gli apparecchi sono certificati con un marchio CE e hanno diverse caratteristiche per la sicurezza. Attualmente è in fase di realizzazione una terza versione di dimensioni intermedie.

Per informazioni: Growside Maastricht VOF. Tel: +31 (0) 43 362 7990 www.growside.nl

Organic Iguana Juice BloomDr. Hornby di Advanced Nutrients voleva proporvi una formulazione liquida a parte unica completamente biologica per fioritura, facilmente solubile in acqua e completamente biodisponibile per la vostra preziosa coltivazione medica. Ecco perché ha realizzato Iguana Juice Bloom del Dr. Hornby, un prodotto che è stato ampiamente testato sul campo e che ha dimostrato di dare delle rese eccezionali. Infatti le rese ricavate grazie a Iguana Bloom

sono state talmente notevoli da raggiungere quasi la prestazione delle formulazioni sintetiche di AN, ossia un grammo per Watt! Quando Iguana Bloom è stato sottoposto al confronto con le formulazioni biologiche a parte unica di alcuni concorrenti, Iguana li ha distrutti. L’Iguana Juice del Dr. Hornby è una miscela potente di sostanze organiche, che produce un numero maggiore di punti da frutto, ridotte distanze internodali, potenzia la reazione di fioritura e la formazione di germogli, creando un fresco bouquet/profumo aromatico caratteristico solamente delle coltivazioni biologiche. Dr. Hornby’s Iguana Juice contiene una base di pesce proveniente dalle acque gelide e pulitissime dell’estremità settentrionale dell’Oceano Pacifico, oltre a più di 70 minerali, estratto di krill, estratto di yucca, humus di lombrico, guano di uccelli marini, guano di pipistrello e alfalfa. Questo prodotto è una specialità sostenuta dall’incredibile garanzia di Advanced Nutrients del 100% delle prestazioni.

I prodotti Advanced Nutrients sono distribuiti in Italia da HydraSystemsinfoline +39(0)3290103006 E-mail: [email protected]

Small One Stripper.

Big One Stripper.

La FloradaUna delle grandi attrazioni per il pubblico alla scorsa fiera Highlife è stato il sistema di crescita Florada. Questo clamoroso tour de force tecnico dai Paesi Bassi fa un uso ottimale dello spazio, è insolitamente tirchio per quanto riguarda il consumo energetico (40 Euro al mese!) ed è estremamente sicuro. Nonostante Florada colpisca per le sue dimensioni piuttosto grandi, non è poi così enorme: con un’altezza di 2,20 metri (compreso tetto ed estrattore a vuoto) e un diametro di 2,20 metri, può essere collocato

senza problemi in qualche punto nella maggior parte delle case. Ciò che distingue Florada da altri “tamburi” da crescita è che le piante al suo interno crescono in orizzontale, pendendo lievemente verso la parte frontale. Grazie al design sofisticato, la superficie di crescita corrisponde ad almeno 5 metri quadrati. Può sembrarvi un po’ laborioso riempire l’unità, che può infatti contenere 432 cloni. Questi ultimi vengono illuminati da tre lampade centrali da 400 Watt, dotate di tubi di raffreddamento montati sopra ciascuna. Le piante non sono mai destinate a crescere molto, ma grazie al loro grandissimo numero e all’enorme disponibilità di luce, possono essere comunque raggiunti dei raccolti mostruosi: fino a 3 grammi (!) per Watt. Florada è stato ideato originariamente per la coltivazione in lana di roccia, ma i fabbricanti stanno già effettuando esperimenti con le strisce di cocco, cosicché anche i coltivatori biologici potranno, in un prossimo futuro, utilizzare questo sistema. Gli aspetti relativi alla sicurezza sono garantiti dalla preziosa scatola di giunzione certificata CE. Di norma, Florada non viene fornito con l’estrazione dell’aria incorporata e può essere ammirato in funzione nello showroom olandese di Breda.

Info: Florada Tel: +31 (0) 76 544946 www.florada.nl

Coltiva facile con EasygrowerEasygrower si differenzia da altre unità di crescita per via della sua struttura: è fabbricato a partire da quattro elementi verticali, di cui tre privi di base e uno con base, in modo da poter essere posto a terra dall’utente senza che questi debba entrare nell’unità Easygrower stessa. In più, Easygrower è anche dotato di un serbatoio in poliestere per l’acqua da circa 250 litri, in modo che annaffiare le vostre piante diventa un gioco da ragazzi. Grazie a questo prodotto non avrete più da faticare in futuro per trasportare l’acqua. Un altro vantaggio importante di Easygrower è il suo diametro di soli 120 cm e la sua altezza, di soli 145 cm. Lo spazio effettivo all’interno è di circa 3.25 metri quadrati. Easygrower è dotato di quattro inserti circolari, realizzati con materiale filtrante nero, cosicché la luce non possa trapelare all’esterno o all’interno. Così progettato, non vi porrà mai problemi di tubi staccati penzolanti e simili. Sulla parte più bassa del serbatoio di acqua c’è un’apertura grande abbastanza da consentirvi di posizionare la pompa dall’esterno ed eventualmente di sostituirla. L’Easyblower 250, progettata specificamente, è dotata di cassette sostituibili ed è posta direttamente sopra il tubo di raffreddamento per garantire un’estrazione ottimale di aria. Easygrower 180-400 è progettato per 180 piante con solamente due lampade da 400-Watt. Presenta il vantaggio di mantenere dei costi energetici relativamente contenuti (dieci Euro alla settimana).

Info: Easygrower Tel: +31 (0) 10 295 7488 www.easygrower.com

Fuori dall’armadio con Hy SupplyCon il nuovo armadietto da coltivazione dal semplice nome di Growkast, i ragazzi del rivenditore all’ingrosso Hy Supply hanno lanciato un bel pezzo di design tecnologico per coltivazione. Il Growkast è disponibile in due misure: 121 cm x 109 cm x 220 cm e 215 cm x 109 cm x 220 cm; può essere costruito facilmente anche da un coltivatore con tre mani sinistre. I suoi vantaggi comprendono la leggerezza del materiale col quale è costruito, che è ignifugo (pensate alla sicurezza!) e ha delle forti proprietà isolanti, oltre alla completa impermeabilità alla luce e al suono garantite dal design.. In linea di massima il grower stesso deve scegliere la tecnica di coltivazione che intende applicare alle piante nell’armadietto. Per un lieve costo aggiuntivo, l’unità può essere fornita già montata come prodotto “chiavi in mano”.

Informazioni: Hy Supply, Tel. + 31 (0) 481 452 290

Coltivate cloni biologici con PlagronSpesso è decisamente contrario alla fibra di molti coltivatori biologici dover piantare i semi in uno squallido pezzo di lana di roccia. Per fortuna, gli specialisti del biologico di primo ordine, Plagron, hanno messo in vendita un’alternativa pienamente funzionale ai ben noti blocchi gialli: il blocco di partenza di cocco. Mettere in funzione questo dolce vaso marrone è un piacere già per conto suo: basta appoggiarlo su uno strato di acqua e nel giro di pochi secondi vedrete sotto i vostri occhi questo blocchetto nella sua busta di carta gonfiarsi fino a raggiungere quasi il doppio delle sue dimensioni iniziali e trasformarsi nel blocco di partenza arioso ideale.

Info: Plagron Tel: +31 (0) 495 631 559 www.plagron.nl

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Soft Secrets 7

Il BubbleatorIl Bubbleator è l’ultima creazione della Pollinator Company di Mila. Nel 1994, la Pollinator Company aveva presentato il Pollinator, il primo sistema automatizzato di setacciamento dei tricomi al mondo. Questo sistema sfrutta un setaccio a tamburo per centrifugare la materia vegetale e raccogliere la resina che attraversa la sottile rete.

Nel 1998 Pollinator Company inventa Ice-o-lator, il primo sistema di separazione dei tricomi basato sul setacciamento con acqua e ghiaccio. Il sistema prevede che la materia vegetale sia scossa in acqua fredda per separare le capocchie dei tricomi dagli steli, regalando una resina di qualità superiore rispetto a quella ottenuta con il Pollinator, anche se la lavorazione risulta più laboriosa che col Pollinator. La soluzione a questo dilemma adesso è arrivata, sotto forma del Bubbleator, che non solo ha una resa superiore all’Ice-o-lator, ma richiede anche molto meno lavoro.

Il Bubbleator B-quick ha una capacità di 500 grammi ed è progettato nell’ottica di un uso intensivo professionale e di un ricambio rapido.

Il sistema è completo e funziona pienamente con il solo ausilio di: acqua fredda, secchiello di raccolta, elettricità e materia vegetale da usare. Il design è compatto e discreto e questo insieme leggero può essere trasportato con le maniglie incorporate.

È dotato di un sistema di propulsione che provoca il movimento della materia vegetale senza mezzi intrusivi. E questo è il segreto che spiega la qualità superiore del prodotto ottenuto con il Bubbleator.

Il Bubbleator è dotato di una busta unica a forma di piramide per separare i tricomi dalla materia vegetale. Questa busta è stata ideata appositamente per far sì che l’acqua avesse più gioco con la materia vegetale. Dopo che è finito il “lavaggio”, l’acqua contenente i tricomi attraversa una borsa filtrante che raccoglie tutte le parti di foglia rimaste nell’acqua. In seguito i tricomi più grossi restano intrappolati in una borsa dal setaccio da 90 micron. In seguito una borsa da 70 micron raccoglie i tricomi di medie dimensioni, poi la borsa da 38 micron trattiene i tricomi più piccoli.

Il Bubbleator B-Quick utilizza il potente sistema di propulsione di cui è dotato riuscendo a ridurre a soli 3-8 minuti la durata di un turno di funzionamento, rispetto ai 15-20 minuti dei sistemi tradizionali a sacchetti. Se poi ci aggiungete una capacità di 500 grammi capirete che questo sistema è in grado di tenere il passo anche con i grower più prolifici.

Speriamo che siate entusiasti quanto noi nei confronti di queste nuove possibilità. Nel tentativo di semplificare la vita e contemporaneamente di offrirvi l’opportunità di assaggiare una qualità eccellente!

Per informazioni o ordini: www.bubbleator.com & www.pollinator.nl

Hy-Ox di Advanced NutrientsQuesto prodotto di AN è destinato ai serbatoi idroponici. Hy-Ox ossigena al massimo l’acqua per garantire un trasferimento migliore di alimenti e ossigeno alle radici, ai rami, ai fiori e alle foglie, creando così una pianta più robusta. Hy-Ox contiene acqua ossigenata (H2O2) pura al 35% di indice alimentare e oltre a ossigenare il serbatoio di soluzione nutritiva, mantiene sotto controllo anche un’eventuale eccesso di biocrescita, disinfetta la soluzione e elimina le condizioni anossiche che contribuiscono a produrre odori. Siccome funge da disinfettante, Hy-Ox non deve essere utilizzato se state utilizzando degli addittivi biologici quali i microbi benefici, i batteri o gli enzimi benefici quali quelli prsenti in Voodoo Juice, Piranha, Tarantula o Sensizym.

I prodotti Advanced Nutrients sono distribuiti in Italia da HydraSystemsinfoline +39(0)3290103006 E-mail: [email protected]

Armadietto da coltivazione Coolkast con tendine arrotolabili elettriche

Il Coolkast è un armadietto da coltivazione attentamente studiato, con qualcosa in più: una porta a comando elettrico (si può scegliere tra uno strumento a portachiavi o a telecomando) che oltretutto si può chiudere in modo completamente stagno contro luce e aria. Il Coolkast offre una flessibilità estrema e in effetti è un pezzo di attrezzatura su misura: è disponibile in tutte le forme e dimensioni. A seconda dei vostri requisiti, vi possono essere forniti filtro/i, ventilatore, sistema di irrigazione, quadro circuiti, Secla VSA + lampada, calotta-Megalux, SMS Controller e un misuratore Mini-Maxi. Tutte le componenti

devono essere messe insieme prima che vi mettiate al lavoro, ma è davvero una cavolata e si può fare facilmente in mezzora di lavoro.

Per informazioni: Grow World Tel: +31 (0) 555 403 381 www.growworld.nl

Giostra carosello per le vostre pianteIn Canada gira già a partire dal 1999, scodellando raccolti per i suoi clienti felici, e adesso questo unico sistema rotante da coltivazione Omega è disponibile in Europa. Nel tamburo orizzontale di Omega ci sono i vassoi di acciaio inossidabile nei quali vanno inseriti i blocchi di lana di roccia, mentre al centro del tamburo ci sono due lampade da 600-Watt, collocate in tubi di raffreddamento. La giostra gira 24 ore al giorno e compie una rotazione completa ogni 50 minuti. Questo è necessario, altrimenti le piante seguirebbero

la loro inclinazione naturale e crescerebbero contro la gravità, il che in questo caso significherebbe lontano dalla luce. Il carosello può ospitare 260 cloni e può essere spostato facilmente. La superficie di crescita risulta essere di 2.5 metri quadrati e l’altezza dell’unità è di 180 cm. Sono disponibili due modelli: Basic e Pro. Con il modello Basic, l’utente deve montare da solo l’illuminazione e la ventilazione. Il modello Pro è pronto per l’uso.

Info: PK Trading Tel: +31 (0) 10 280 9878 www.pktrading.nl

Fioritura esuberante con House & GardenAlmeno il 20% in più in peso dei raccolti è quel che ci promette Shooting Powder. Con soli 65 grammi di questo potente stimolatore della fioriture potete trasformare 100 litri di acqua in una pozione magica per tramutare i vostri germogli in solide sfere ciccione e adorabili. Il produttore consiglia di applicare Shooting Powder nelle ultime tre settimane di fioritura per ottenere il raccolto massimo.

Informazioni: House & Garden Tel: +31 (0) 610 939 412 www.house-garden.nl

Naturalmente logico, con EcologicECOlogic è nota per le varie miscele di terra ricavate da componenti preziosi su una base di torba bianca, fra le altre. Le miscele di terra sono conformi al marchio di qualità kitemark RHP. La gamma comprende anche il Lightmix ECOlogic, una miscela di terra leggera e prefertilizzata dalla struttura sottile. Grazie alla delicata fertilizzazione, questa terra è il complemento ideale nelle prime settimane. Allmix è l’ormai famosa miscela

prefertilizzata di terreni: è un composto completo dalla struttura grezza, alla quale bisogna aggiungere solamente acqua. Contiene abbastanza sostanze nutritive da durare per l’intera crescita (ovviamente potete comunque aggiungervi il vostro stimolante o booster preferiti). Potgrond ECOlogic: questa miscela di vari tipi di torba è favolosa per far crescere con vigore le piante giovani. Cocospeat ECOlogic: una miscela di fibra di cocco e di granigliatura di cocco è arricchita con tricodermi. Perlite ECOlogic: l’ideale per gestire l’aria e l’acqua, presenta la più piccola confezione di farina di lava di silice disponibile nei Paesi Bassi. Imparate a conoscere queste miscele di terreni di ECOlogic, chiedete le confezioni prova al grow shop della vostra zona!

Per ulteriori informazioni, Plagron: + 31(0) 495 631559 www.plagron.nl

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Ciao a tutto lo staff, Sono alla primacultivarindoor, mi sono trasferitoal nord Italia e mi mancavail contatto con le piante che coltivavo

all’aperto (sono di Reggio Calabria, penso conosciate la calabrisella natural); devo dire che scoprire le lampade è stata una rivelazione per me, non immaginavo mai di ottenere dei buoni risultati. Le due belle

davanti la mia ragazza sono una Sativa di non so cosa, ma che sta rendendo bene, l’altra invece è una Hindu K. Tutte e due a dieci giorni di fioritura, aiutate con Green Sensation. Adesso vorrei sperimentare o con la fibra di cocco o con l’idoponica. L’altra cosa importante è ringraziarvi per avermi sollevato facendomi vedere che non sono io a stare in fissa con la coltivazione di Maria, ma che è una sana passione condivisa da moltissimi. Comunque la maria è la più bella invenzione della natura. Ciao a tutti! Andrea

Una cowgirl dal pollicione verde? Sicuramente dall’aria contenta!

Zanna e Jeck.

Siete proprio dei grower ambiziosi! Dove viene pubblicata di preciso la vostra rivista? È un sintomo noto degli uomini senza ragazza… saper usare Photoshop da dio! ;-)

Soft Secrets 9

Caro Soft SecretsSoft Secrets Italia, PoBox 17250, 1001 JG, Amsterdam, Paesi Bassi * E-mail: [email protected]

Lettere dai lettori

Attenzione coltivatori da assalto! Ti piacerebbe ricevere GRATIS una confezione di semi di High Quality Seeds? Sogni di far crescere Master Kush, Holland’s Hope, White Widow, Olé 47, BlueBerries, Sensi Star, Jack Herer o Neville’s Haze? Allora mandaci una fotografia del tuo giardino e noi ti spediremo i semi. Se la fotografia conterrà una copia ben visibile di Soft Secrets Italia ti spediremo due confezioni di semi High Quality Seeds a scelta. Ma non è tutto! Se nel tuo giardino sarà ritratta in topless la tua ragazza, o tua moglie, ti manderemo addirittura 1 confezione dei pregiatissimi Black Label, la marca dei Campioni! (i soggetti delle foto non sono tenuti a mostrare il volto). Inviate le vostre lettere e foto a Soft Secrets Italia, PoBox 17250, 1001 JG, Amsterdam, Paesi Bassi o per e-mail a [email protected]: Naturalmente, il materiale inviato viene trattato con la massima discrezione. Nomi, lettere e indirizzi vengono cancellati appena i semi sono stati spediti. Non pubblichiamo foto sfocate e non ci piacciono troppo le foto di piante in stato vegetativo. Le foto pubblicate possono essere usate anche sul nostro sito internet. * Spiacenti, non teniamo corrispondenza sulle foto pervenute

Cullate con tanto amore, le tue piantine diventeranno delle bombe, siamo sicuri!

Caro Soft Secrets,Vi allego tre foto della mia prima esperienza indoor. Trattasi di 5 signorine di nome White Widow cresciute in terra con aggiunta di perlite, lampada da 400W, estrattore,ventilatore e calorifero (visto l’inverno rigido). Piantate il 18/11/04 mi appresto a raccogliere i frutti. Free Ganja. Alla prossima e buon lavoro.

Le cime hanno un aspetto promettente. Purtroppo la formazione di fiori nella parte inferiore della pianta è trascurata. Alcuni coltivatori furbi eliminano per tempo (ben prima che la pianta incominci a fiorire) le buttate di crescita che crescono sui rami più in basso. In questo modo la pianta rivolge automaticamente tutta l’energia alle cime principali. E come grower ti risparmia inoltre un bel po’ di tempo al momento del raccolto.

Caro Soft Secrets,Vi inviamo la foto delle nostre “piccole Mazar”, ringraziandovi per il giornale e per i “regali” che ci invierete.

Una piantagione in un locale doccia, come siete creativi! Se ogni tanto spruzzi le piante con acqua tiepida, le signorine te ne saranno estremamente grate! Se le sciacqui così, si puliscono bene e in più durante la crescita la marijuana adora essere in un ambiente ad alta umidità atmosferica.

Caro Soft Secrets,Ecco qua la nostra White Widow di Dutch Passion pronta per l’uso con la mia ragazza sullo sfondo! Complimenti per il giornale.

Nemmeno noi siamo così rovinati da lasciar essiccare le piante quasi intere. Ci vuole veramente troppo tempo e tagliare le piante risulta davvero noioso. Inoltre le cime non seccano mai

gradualmente. Le cime piccole sono pronte già dopo tre o quattro settimane se le metti in un armadietto da essiccazione, mentre le cime più grosse hanno bisogno di ancora più tempo!

Caro Soft Secrets,Ecco a voi le mie adorate White Rhino, se poi aguzzate la vista potrete scovare sulla sinistra una White Widow che nasce da una pianta ermafrodita e quelle adorabili tettine sono della mia girl anche lei appassionata di Marijuana. Spero che i miei gioielli vi piacciano anche perchè le tratto davvero come bambine. I miei più sinceri complimenti per il giornale, è bello avere tante dritte su questo mondo sconosciuto (anzi oppresso dal sistema). Che mondo sarebbe senza erba! Respect per Soft Secrets...

Questa sì che è come fatta si deve! A parte quella pianta gialla a sinistra, le altre hanno un aspetto ben curato. Le lampade sono state appese piuttosto vicino alle piante e chiaramente l’effetto è stato positivo! Dei bei cespuglietti compatti che alla fine daranno delle belle cime fiorite! Continua così!

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10 Soft Secrets

Lettere-foto dai lettor

i

Carissimo Soft Secrets,Sono the Weedmaker (ti ricordi la vigilessa?), per me si avvicina ancora il tempo della semina e poichè ho sempre seminato in luna crescente vi invio un altro saggio delle mie capacità. Grazie ancora.

Weedmaker, per una pianta outdoor questo sarebbe un bel raccolto. Come pianta indoor però le cime ci sembrano un pochino smunte. Va beh, se usi solo una lampada da pochi Watt, non ti puoi aspettare troppo.

Ciao a tutti, Questa è la mia prima raccolta! E tra un po’ me la brucio tutta! Un saluto allo staff!

Ti sei già messo a tagliare, a quanto vediamo. Peccato, perché secondo noi questa signora avrebbe potuto diventare ancora più pesante. Soprattutto nell’ultima settimana, una pianta di marijuana può aumentare considerevolmente in termini di raccolto. Spreme tutte le ultime forze vitali a quel punto e tu che la coltivi dovresti esserne grato e farne uso. D’ora in poi porta un po’ più di pazienza, amigo!

Cara redazione di Soft Secrets, Queste sono le mie meraviglie. Le due creature ai lati sono di varietà diverse; della cima di sinistra non conosco la provenienza, mentre quella di destra è di produzione spagnola e si chiama La Blanca. L’immagine centrale ritrae la regina del mio secret garden…la mia Lady. Colgo l’occasione per farvi i miei complimenti per la rivista, fantastico aiuto e punto di riferimento per la dimensione “verde” del nostro mondo. Manu

La pianta alta ci sembra di tipo Haze. Oppure devi aver trattato proprio male questa piantina! Spesso è un bello spettacolo quando coltivi diversi tipi nello stesso spazio. Puoi notare facilmente le differenze fra le varietà. Però ci comporta anche alcuni svantaggi, ad esempio un tipo di pianta commerciale sarà pronta per il raccolto nel giro di 8 settimane, mentre una esclusiva Haze richiede a volte 16 settimane (!!). Perciò: pensaci bene prima di incominciare!

Ciao a tutti ragazzi, sono stato colpito dal vostro spettacolare giornale, che sinceramente non mi aspettavo di trovare liberamente in una nazione piena di pregidizi e gente bigotta... Vi ho mandato la mia bimba che sono riuscito a tirar su dai dei semi di specie ignota reperiti comunementenel mercato, con allegata l’immagine di fiori di White Widow che ti spaccano in due! Continuate alla grande! Dalla Sicilia con “furore”Marco.

Una cima dall’aspetto eccellente! Questa signora riceve le cure giuste. Probabilmente anche il clima favorevole (il sole del mezzogiorno!) e un terreno ben concimato contribuiscono al tuo successo. Vai avanti così!

Caro Soft Secrets, questa è una Sacra Frasca di 3 mesi il giorno che l’abbiamo staccata...infatti scusa se sto ancora in pigiama ma quella mattina ero troppo impegnata!

No, non è giusto! Hai lasciato stare solo la pianta migliore (stupenda!) e hai ranzato via subito le altre due!La cima principale però ha proprio un bell’aspetto. Dal punto di vista del raccolto la parte inferiore è un pochino scarna.

Caro Soft Secrets, ecco le foto delle meraviglie... sperando che non si perdano fra i server. Altrimenti dovrò aspettare la prossima bloomatura. Attendo fiducioso i graditi semini, ciao.

Ma sembri proprio un Olandese! Anche in Olanda coltivano delle piante compatte, come fai tu. La cosa più furba poi è suddividere

i vari rami laterali delle piante giovani con l’aiuto di una rete (metodo SCROG). Così facendo, anche con poche piante puoi coprire tutta la superficie di coltivazione che hai a disposizione. Le piante rimangono basse e le cime ricevono tutte altrettanta luce. Il tuo angolino è ben fatto, l’unica cosa che potresti fare ancora, per aumentare la resa, è appendere ai muri dei teli di Mylar. Ben fatto!

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Ciao grande redazione! Questa è la mia bimba. Si chiama Rose...anzi....White Rose! Piantata a settembre, ha fiorito in balcone a dicembre e tra un po’ la gusterò...non vedo l’ora! non ho la tipa quindi niente zinne! Continuate cosi che andate da paura. Caldi salutiSeeKir Prod. 05

Ai ai, a questa signora non arriva proprio abbastanza ossigeno alle radici. Se vediamo quel cucchiaio appoggiato per terra, poi, ci viene

già la pelle d’oca. Lo usate per pressare la terra? Non fatelo! Dovete al contrario fare in modo che la terra resti bella ariosa! Un pochino di alimenti e di cure in più fanno il resto!

Soft Secrets 11Lettere-foto dai lettori

Ciao a tutta la redazione di Soft Secrets, Il vostro giornale è l’unico che ci dà una cultura, queste sono le nostre Mazar e Ultraskunk cresciute in indoor con tanto amore e affetto. Speriamo che sempre più gente coltivi la nostra passione, ciao!

Wow, sono tornati i Tre Moschettieri della Ganja! ;-) Le foglie hanno un bel colore verde scuro e le piante sembrano stare proprio bene. Ben fatto, ragazzi! Una bomba questa cima, zeppa di filamenti bianchi di THC, molto promettente, per la canna che vi farete poi... A giudicare dalle foglie così scure, sospettiamo di avere a che fare con una pianta di Afgana, giusto?

Salve, vi mando la foto di una delle mie bambine. Spero la pubblichiate e mi mandiate i semini per la prossima semina (e speriamo sia fruttifera come sempre). Saluti, complimenti per il vostro giornale e le belle ragazze che vi compaiono. Buona coltivazione a tutti!Bruno

Che bella foto, Bruno! Però dalle foglie viola si capisce chiaramente che la pianta ha sofferto considerevolmente il freddo (probabilmente di notte). Il freddo frena notevolmente il fluire della linfa all’interno della pianta, per cui la signora talvolta cessa precocemente di formare le cime da fiore. Purtroppo qui all’aperto c’è poco da fare per evitarlo, sebbene ci siano dei coltivatori che fabbricano dei cappucci speciali intorno alle loro piante. Questa potrebbe essere una soluzione.

Ciao a tutti gli amici di Soft Secrets, Sono orgoglioso di presentarvi le mie 6 bimbe di Orange Bud, ormai cresciutelle, al 48° giorno di bloom in fibra di cocco sotto una hps 400W. Per quanto riguarda invece la mia ragazza ho faticato molto a convincerla ad affiancarsi alle signorine, ma ce l’ho fatta! Non vedo l’ora che arrivi il momento del raccolto ma penso che siano più impazienti le talee che aspettano di subentrare al posto delle loro madri. Concludo salutando e ringraziando, sperando che la situazione in Italia prenda la giusta strada e che tutti si convincano che la Marijuana è una nostra amica, e se non sarà così noi comunque continueremo a prenderci cura di lei. Ciau, Al.

Cerca di non far diventare le piante troppo grandi, altrimenti poi diventa difficile riuscire a illuminare ancora bene le cime!

Che buffo, usi i CD per riflettere la luce. Ma non è che sia proprio sicuro, per le piante! Una volta cresciute, rischi che si feriscano il tronco di brutto contro i bordi affilati dei CD. Ci sono anche dei vasi speciali che possono essere rivestiti di pellicola bianca, che riflette molto meglio oltre a essere più sicuro per le tue piante!

Mamma Mia...!!!

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12 Soft Secrets

Lettere-foto dai lettor

i

Fustacchione a parte (preferiamo le tipe ;-)), elogiamo le cime che son

proprio meritevoli!

Rocco

Andrea a.k.a. Vurpoman

Gianni, TriesteHai ragione, Gianni, potare le foglie inferiori delle piante favorisce la produzione di cime più potenti. E dalla foto si capisce quanto THC ci sia su quella cimona! Mmmh…

Valentina e Lara

Toni Arkanoide, Club Stalla, Nordest ke produce.

Ale

Francesca

Lady Ganja

Bellissimeentrambe, questesignore!

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Giurisprudenza: scarso principio attivo, respinto patteggiamento

Anche se una perizia tossicologica ha accertato la presenza di soli 62 grammi di principio attivo nei 12 chilogrammi di eroina sequestrati a Recanati nell’aprile 2004 dalla guardia di finanza ad un cittadino macedone, non può essere applicata l’attenuante della modica quantità di stupefacente. È la motivazione

con cui il Gup di Ancona ha respinto l’istanza di patteggiamento della pena a due anni di reclusione e circa 2 mila euro di multa, concordata tra il pm e l’avvocato difensore. L’imputato era stato arrestato dagli uomini delle Fiamme gialle al ritorno da un viaggio in patria, dove aveva concordato il trasporto dello stupefacente con alcuni connazionali. Una perizia aveva dimostrato che l’eroina costituiva appena lo 0,5% dell’intero carico, per il resto formato da sostanze da taglio. Sulla base di questo accertamento difesa e accusa avevano proposto al giudice un patteggiamento leggero che prevedeva anche l’applicazione dell’attenuante relativa alla modica quantità. Il Gup però non ha accolto l’istanza, rilevando che occorreva fare riferimento all’intero carico trasportato e che, in ogni caso, anche i 62 grammi di eroina potevano servire a confezionare oltre 600 dosi da immettere

sul mercato. Non si trattava quindi di un modico quantitativo di eroina.

Politica interna: disegno di legge Fini Continua al Senato la discussione agli emendamenti presentati ai primi 50 articoli della legge in materia di droghe e tossicodipendenze. Questi sono ancora articoli “organizzativi”, disciplinanti la composizione e le competenze del Comitato Nazionale di coordinamento, dell’Osservatorio, del Comitato scientifico e del Dipartimento nazionale per le politiche antidroga. Nell’ambito delle audizioni, invece, il Presidente della Commissione ha richiesto all’Associazione Cannabis Terapeutica di presentare una memoria con le proprie osservazioni al testo in discussione che costituiranno parte integrante della documentazione dell’iter del suddetto disegno di legge.

Notizie internazionaliOlandaCannabis nei coffee shop: tutti contro tutti

Comuni contro Governo, opposizione contro maggioranza, liberali contro democristiani: l’Olanda si spacca sulla proposta di legalizzare, sotto certe condizioni, la produzione di cannabis che può già essere venduta liberamente in piccole quantità nei circa 800 coffee shop sparsi un po’ ovunque nel paese, ma non prodotta.

Le divisioni sono emerse all’Aja, alla Camera dei deputati, dove il ministro della Giustizia, pur confermando in pieno la scelta fatta dal 1976 dai Paesi Bassi di praticare una distinzione tra droghe leggere, tollerate, e droghe pesanti, contro le quali la tolleranza è zero.

Secondo un rapporto del ministro, la presenza dei coffee shop non ha indotto a un aumento del consumo della cannabis in Olanda, inferiore che in Francia o in Gran Bretagna, ma ha incrementato il turismo della droga e le bande criminali che operano al confine olandese tra il Belgio e la Germania. Per combatterlo, il ministro ha proposto di ridurre il numero dei coffee shop e di bandirne l’ingresso ai non residenti. Trenta grandi città, tra cui Amsterdam e Maastricht, la pensano diversamente e hanno proposto di regolamentare la produzione di cannabis allo scopo di fornire un canale legale di approvvigionamento ai coffee shop. Si consente infatti ai coffee shop di vendere, ma non di produrre né di rifornirsi legalmente e ciò alimenta fenomeni di illegalità. Il confronto è destinato a proseguire e le proposte a moltiplicarsi. Tra le altre spiccano quella di una parte della maggioranza di Governo, i liberali del Vvd,

che si sono espressi a favore di una legalizzazione a livello europeo, e quella del sindaco di Heerlen, che ha suggerito che sia lo Stato a farsi carico della produzione necessaria a rifornire i coffee shop, destinando i proventi alla lotta alla criminalità.

Germania. BerlinoLegalizzato il possesso personale di hashish

A Berlino l’acquisizione di 10 grammi di hashish per uso personale non sarà punita. Il 5 aprile, il Senato berlinese ha infatti liberalizzato il consumo di questa sostanza e ha stabilito che anche 15 grammi non dovrebbero di regola essere sanzionati. Finora la quantità massima non soggetta a sanzione era di 6 grammi.

Gran BretagnaSolo una multa, ma niente carcere per la “nonna cannabis”

Patricia Tabram, 66 anni e più nota come “nonna cannabis” non è stata condannata al carcere nonostante abbia ammesso di coltivare piante di marijuana e di farne uso per combattere i reumatismi. Un giudice del tribunale di Newcastle ha detto che non ne farà una “martire”, così, dopo averla condannata a 6 mesi di carcere, ha sospeso l’esecuzione della sentenza. Dopo aver sentito la lettura della condanna, miss Tabram non si è mostrata pentita, e ha ripetuto che continuerà a mangiare cannabis: “la migliore medicina che riceviamo dal Sistema Nazionale Sanitario”. La Tabram è diventata una celebrità per chi lotta in Gran Bretagna per la legalizzazione della cannabis.

Per i più curiosi http://grandma-eats-cannabis.com(Fonti ADUC)F.P.

14 Soft Secrets

RUBRICA GIURIDICA

Abbiamo fatto una chiaccherata con la Biosfera Crew (Davide, Michele e Massimo) per farci raccontare come è nato il primo, coraggioso, canapaio d’Italia.

Soft Secrets: Parlaci di come è nato Biosfera, il primo canapaio italiano...

Davide: Biosfera, prima che attività commerciale, nasce dalla necessità e dalla voglia di trasmettere le coscienze sulla nostra amata pianta a tutte le persone interessate e non, mettendoci noi per primi in gioco nella sfida antiproibizionista.

Come è nata questa sfida?La sfida inizia alla fine del secolo scorso e posso assicurarvi che non è stato per nulla facile, come relativamente lo è ora, aprire un attività del genere e soprattutto, dato che eravamo il primo grow shop aperto in Italia, eravamo descritti dalla cronaca milanese come l’emporio della droga!

Che prodotti c’erano al primo canapaio?Si è iniziato vendendo i lampadoni al sodio, i fertilizzanti olandesi, i primi kit per l’aeroponica, regalando i semi ungheresi di canapa industriale, destinati principalmente ai canarini e altri volatili, avendo un tenore di thc non superiore allo 0,03 ma che vennero sequestrati dai Nas di Milano (per questo motivo fummo denunciati e processati per spaccio e ovviamente poi assolti per non avere commesso il fatto, sul sito www.biosfera.it troverete varie chicche del processo).

Ecco che ci si scontra ancora una volta con la mancanza di informazione... e dopo le prime grane giudiziarie come si è evoluta la “sfera”?Sì, non è stato facile partire in un clima di proibizione e non informazione. Eppure

pian piano le cose iniziano a cambiare a livello comunicativo e anche editoriale: la rivista “Cannabis” fa la sua comparsa, purtroppo con puntualità scarsa e distribuzione inadeguata; poi è la volta della rivista “Stupefacente”, anch’essa scomparsa nel nulla, successivamente nasce “il Lecito”, rivista italo-svizzera...Queste sono le tappe che abbiamo attraversato, fino ad arrivare ai giorni d’oggi, quando circola in tutta Italia Soft Secrets, il giornale su cui sarà pubblicata questa intervista e che a mio avviso ha contribuito non poco all’apertura di negozi in tutta Italia e quindi ad una diffusione collettiva della scena grow, con i suoi pro e contro, ma comunque positiva.

Come vedi la realtà in fatto di coltivazione ultimamente?Guardandomi intorno, parlando con chi entra in negozio, non posso che rendermi conto che le persone che scelgono la via dell’autoproduzione stanno aumentando a livelli esponenziali e che quest’attività coinvolge gente di ogni ceto sociale ed età.

Siete attivi anche nel movimento antiproibizionista nazionale MDMA, ce ne vuoi parlare?MDMA sta per movimento di massa antiproibizionista, è nato alla terza conferenza nazionale sulla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope (a Genova nel novembre 2000) come contrapposizione alle politiche proibizioniste e al loro drammatico fallimento. Abbiamo praticato una conflittualità “fatta” di feste della semina e sagre del raccolto e della marjuana, di street parade antiproibizioniste, di contestazioni nei confronti degli schemi proibizione-repressione-carcere oppure rieducazione coatta in comunità terapeutiche.

Le lotte antiproibizionismo però non finiscono, Biosfera è sempre stata in prima linea, adesso come vedi la situazione a livello nazionale?Sì la nostra è una storia di iniziative e movimenti. Anche per la questione legislativa, pensando alla famigerata Legge- Fini siamo da tempo sulle barricate (con le iniziative FINItela e FINIconfini), ma essendo convinti che il governo non regga l’urto delle prossime elezioni, grazie anche al movimento antiproibizionista, ci rilassiamo leggendo Soft Secrets ...

Finitela… e piantatela!

In questo numero, dato il minor spazio a disposizione, saremo telegrafici nel segnalarvi le ultime notizie e curiosità in campo giuridico e legislativo. Dott. F. Piccinini

Notizie dall’Italia

In prima linea da sempre per la canapa

antiproibizionismo

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la formazione di malattie fungine, favorite da aria fredda e umida.

Seminate in agosto, a metà settembre le ore di buio naturale cominceranno a far fiorire le piantine, che saranno di piccola taglia, ma rapidamente pronte: entro la fine di novembre, o prima.

A settembre le ore di luce cominciano a scarseggiare per una crescita rapida e vigorosa: sarebbe bene, dalla seconda decade del mese (per circa un mese) fornire luce supplementare, altrimenti avremo, alla raccolta, piantine nane, cosa a volte utile. La maturazione avverrà prima della fine di dicembre.

Partendo in ottobre, bisognerà, per il periodo di crescita, garantire 18 ore di luce. A metà novembre potranno iniziare la fioritura, che potrà durare fino a febbraio. Attenzione alle gelate. Un’intensità minore della luce porterà a un ritardo nella maturazione.

A novembre allungheremo le giornate a 18 ore. Le piante potranno usufruire della sola luce naturale da metà dicembre in poi, ed inizieranno la fioritura rapidamente. Potremo raccogliere varietà precoci prima dell’equinozio di primavera. Date le ridotte ore di luce (da 10 a 13), le infiorescenze potrebbero non svilupparsi al massimo, ma se l’intensità luminosa è sufficiente la qualità può essere comunque eccellente.

Con l’inizio della coltivazione ai primi di dicembre daremo fin dall’inizio 18 ore di luce e una temperatura superiore ai 20 gradi, per permettere un buon vigore iniziale. Si potrà iniziare la fioritura a metà gennaio, per raccogliere dalla fine di marzo in poi. Con varietà a ciclo lungo da questo momento bisognerà coprire le piante per 12 ore continue, se no potrebbe ripartire la crescita.

Se si vogliono ottenere infiorescenze di dimensioni maggiori, si può ricorrere alla tecnica detta “double budding” - doppia fioritura: intorno alla sesta settimana di fioritura si daranno due-tre giorni di luce ininterrotta, oppure per un paio di settimane quindici- sedici ore di luce, per poi tornare a dodici ore. Si stimolerà così una nuova crescita, all’inizio di fiori, e le “cime” potranno aumentare di anche il 30% in volume. Si prolungherà la maturazione di almeno 15 giorni.

Serra contro indoor: le piante in serra subiranno variazioni di temperatura, di intensità e di durata di luce notevoli rispetto a quelle indoor, dove le condizioni sono costanti: questo si tradurrà in un più lungo periodo di maturazione. Ma la luce del sole avrà la stessa intensità per tutta la pianta, mentre con le lampade la parte inferiore delle piante riceverà una luce molto meno intensa: si avranno così, sotto il sole, una maturazione più uniforme, una resa finale leggermente maggiore e la possibilità di avere piante più grandi.

Il Canapaio

Soft Secrets 15La pagina del Canapaio

Durante la crescita, la canapa ha bisogno di almeno 14-15 ore di luce al giorno per non allungarsi troppo. L’ideale sono 18 ore, con 6 di buio. Alcuni coltivatori, durante la crescita, danno alle piante 24 ore di luce continua: con questo sistema le piante crescono più velocemente, ma sono più a rischio di stress. Di “notte” le piante scaricano tossine e prodotti di rifiuto, la loro respirazione si modifica (consumano più ossigeno e meno anidride carbonica) e, come gli animali, anche le piante devono “riposare” (di notte non avviene la fotosintesi della clorofilla). Ogni funzione naturale della pianta che viene impedita può portare a scompensi, a volte avvertibili quando è troppo tardi.

Nella coltivazione in interni con la sola luce artificiale, il problema delle ore di luce/buio si risolve grazie a un timer, per non dover accendere e spegnere le luci manualmente tutti i giorni alla stessa ora. 18/6 ore di luce/buio durante la crescita e 12/12 durante la fioritura sono i tempi più usati per la crescita e la fioritura di tutte le piante di cannabis (con alcune varietà può essere utile per la maturazione diminuire le ore di luce da 12 a 10 nelle ultime due settimane). Attenzione! Il periodo di buio deve essere ininterrotto.

In indoor il cambiamento di stagione si limita alle differenze di temperatura, l’isolazione termica non è adeguata, e a eventuali infestazioni di insetti provenienti dall’esterno.

Per l’isolamento, l’ideale è un ambiente sotterraneo, dove la temperatura resta abbastanza costante tutto l’anno; anche una stanza centrale, circondata da altre, offre un buon isolamento. Al contrario, un

sottotetto o una stanza esterna saranno difficilmente riscaldabili d’inverno ed esageratamente caldi d’estate. Le temperature ideali sono fra i 20 e i 26 C°, potendo scendere di notte anche intorno ai 10 C° (giornate tiepido-calde e notti fredde stimolano la fioritura e la produzione di resina). Contro gli insetti, premessa una sterilizzazione degli ambienti e di tutto il materiale per la coltivazione, la stagione migliore per coltivare è l’inverno, quando gli insetti sono praticamente assenti.

Possiamo seminare (o fare talee) a gennaio per raccogliere a maggio-giugno, e così via, raccogliendo dopo quattro - cinque mesi dalla semina.Dopo sei-sette settimane dalla semina, la cannabis dovrebbe essere pronta a fiorire, aspettare di più è solo un problema di dimensioni: in genere si preferiscono piante di dimensioni abbastanza ridotte, maneggevoli da spostare.

A gennaio in Italia le ore di luce naturale sono insufficienti e serviranno luci supplementari; basta usare tubi fluorescenti prima dell’alba e/o dopo il tramonto per raggiungere le 18 ore di illuminazione (continua). A volte l’uso di lampade in esterni o anche in serre può creare problemi di sicurezza personale o per le piante. Spesso si preferisce usare un’illuminazione completamente artificiale durante le 18 ore di crescita e poi trasferire le piante in serra o fuori (se la temperatura lo permette - se facesse troppo freddo bisognerà riscaldare: stufe a butano, propano e GPL sono l’ideale, avendo come prodotto di combustione acqua e anidride carbonica (CO2).Dopo 40 giorni dalla semina le piante dovrebbero essere pronte a iniziare la fioritura. Le ore di sole in febbraio sono 10 - 11 , e le piante inizieranno

rapidamente a fiorire, fino alla fine di marzo, quando le aumentate ore di luce (13) ci obbligheranno a coprire e scoprire le piante fino alla loro maturazione, garantendo loro una notte sufficientemente lunga (teli di plastica bianchi in un lato e neri sull’altro danno un ottimo oscuramento, purché si garantisca l’aerazione, indispensabile anche di notte - attenzione alla formazione di muffe: controllare quotidianamente).Se seminiamo a gennaio la fioritura dovrà cominciare a febbraio, per concludersi fra maggio e giugno.

Iniziando la semina ai primi di febbraio, bisognerà aumentare le ore di luce per i primi 40-50 giorni di crescita; le piante cominceranno a fiorire a metà marzo, dovranno essere oscurate dai primi di aprile e potranno essere raccolte fra giugno e luglio, usufruendo della massima intensità solare dell’anno proprio alla fine della fioritura. Attenzione che durante la fase di oscuramento la temperatura sotto i teli non salga eccessivamente (aumentare la ventilazione). La parte bianca del telo deve essere sempre rivolta all’esterno, per non accumulare calore, e quella nera all’interno per non riflettere la luce.

Cominciando la coltivazione in marzo,si potrà fare a meno di aumentare le ore di luce, ma bisognerà comunque che le piante siano in posizione ben soleggiata, altrimenti tenderebbero ad allungarsi alla ricerca di luce. Fra la metà e la fine di aprile si potrà cominciare a coprire le piante per 12 ore, e fra luglio e i primi giorni di agosto a raccogliere cime mature. Con questa tecnica si può anticipare la fioritura di qualità tropicali, a ciclo molto lungo e di difficile maturazione: continuando a coprire le piante fino a metà agosto, saranno mature al massimo entro ottobre (sei mesi di fioritura).

Seminando in aprile, oscureremo parzialmente da metà maggio, e continueremo a farlo regolarmente fino a metà agosto. A seconda della varietà, le piante saranno pronte già dalla fine di luglio, o si lasceranno da ora scoperte fino a completa maturazione.

A maggio ci dovrebbe essere una buona insolazione, dalla prima decade di giugno si può cominciare la fioritura, che si protrarrà almeno fino ad agosto (dopo la metà si può comunque fare a meno di coprire).

Se seminate ai primi di giugno, le piante cresceranno velocemente. Potremo accelerare la fioritura coprendo da metà luglio a metà-fine agosto. Raccoglieremo dalla fine di settembre in poi.

Iniziando la coltivazione a luglio, le piante entreranno in fioritura da sole a fine agosto -inizio settembre. Potremo anticipare di una quindicina di giorni (se proprio necessario) coprendo le piante dalla fine della prima decade di agosto. Conviene utilizzare varietà a ciclo corto (indica -incroci indica/sativa) per poter raccogliere prima dell’inverno. Controllate per evitare

Coltivare fuori stagioneIl fattore più importante che determina l’inizio della fioritura della cannabis è la durata della “notte” per le piante. In esterni o in serra, il ciclo naturale va dalla primavera all’autunno inoltrato (sopra ai tropici, perché nella fascia tropicale ed equatoriale ha tempi normalmente più lunghi, spesso regolati dalle piogge). Se modifichiamo il ciclo di luce/buio e lo regoliamo per le esigenze delle piante, potremo avere piante mature in qualunque stagione. Questa tecnica è praticabile sia in interni che in esterni, e trova le sue migliori applicazioni in serra.

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una certa facilità eventutali piante che crescono male. Per alcuni coltivatori questo motivo è sufficiente per coltivare le piante in vasi da fiore. In questo modo possono spostare le piante ogni volta che vogliono e spesso è anche più semplice fare in modo che le piante crescano tutte alla stessa altezza. Quando la terra c’è davvero abbastanza aria nella terra, può essere opportuno anche spostare le piante e fare in modo che criecano in uno strato di terra, a patto che procediato con una certa attenzione. In questo caso un trucco è quello di non mettere i cloni nella terra e basta, ma di porre tutti i blocchi di lana di roccia (nella quale sono messi) su uno strato di perlite.

Se lasciamo semplicemente crescere questi giovani cloni da parte, possiamo sempre usarli eventualmente per rimpiazzare le piante che faticano a crescere. Di solito tolgo subito le piante che non crescono bene. Nel corso di ogni coltura ci sono sempre alcuni problemi fra le piante, che provocano solo arrabbiature e/o problemi superflui. Inoltre, le piante mal sviluppate forniscono raramente dei germogli fioriti decenti, per cui tutto sommato facciamo meglio a sostituirle con piante che crescono bene. Una pianta che non rende bene viene poi sorpassata rapidamente dalle sue sorelle che hanno una crescita più energica, finendo poi spesso per morire comunque, ancor prima di raggiungere la fioritura. Oltretutto, le piante morte attraggono una vera e propria piaga in termini di muffe e parassiti, che possono provocare la rovina della coltura prima ancora che ce ne accorgiamo.

Pianta madre

Talvolta non si tratta solo di poche piante che crescono diversamente dal resto, ma sembra che vengano coltivate due varietà completamente diverse nello stesso locale da coltivazione. Si sente parlare regolarmente di grower che hanno uno spazio zeppo di piante, di cui la metà sono pronte per essere messe in fase di fioritura, mentre l’altra metà è ben più indietro in termini di sviluppo. Parecchi coltivatori a quel punto incominciano a ricostruire l’intero locale da coltivazione e/o ad appendere più lampade sulle piante che rendono di meno. Spesso, nonostante questi nobili sforzi, la causa risiede solo nel fatto che non tutti i cloni provengono dalla stessa pianta madre. Non c’è da stupirsi se la metà dei cloni cresce molto più rapidamente dell’altra.

Se non doveste riuscire a far crescere tutte le piante alla stessa altezza, il problema successivo farà immediatamente capolino. Quando

44), quasi tutti i grower prediligono le miscele di terra. Si tratta di mix (spesso contengono vari tipi di concime) molto adatti a costituire il sottosuolo. Se potete farlo anche voi, fate in modo che i cloni mettano prima radici in mix di terra “povera”, chiamata anche “terra da taglio”. Questi tipi di terreno non contengono nessun tipo di fertilizzante, per cui consentono alle piccole radici di svilupparsi molto meglio. Fate in modo che questo strato di terra sia ancora ossigenato bene, mescolandovi una buona dose di perlite. Le piante possono così sviluppare l’apparato radicale molto più rapidamente che non quando le sbattiamo nel terreno come capita.

La Top 44 è fantastica da coltivare in una miscela di terra, tanto che la possiamo addirittura, per esempio, porre su un tavolo per farla crescere. Questo presenta l’enorme vantaggio di non lasciare quasi mai delle macchie di umidità, dato che le piante riescono sempre a scolarsi tutte le tracce di acqua nutritiva. Oltretutto, potete usare un sistema di sgocciolatura per distribuire l’acqua nutritiva il più uniformemente possibile sullo strato di terra.

TrucchettoIl solo inconveniente che presenta la coltivazione su un unico strato di terra, è che è quasi impossibile togliere con

veramente critico e richiede al grower di fare di tutto per cercare di farlo diminuire e di mantenerlo a un livello minimo. Fate comunque in modo di avere una buona espulsione dell’aria e rimuovete le foglie più grandi, questo già migliora la situazione in modo sostanziale.

Canne di bambù

Proprio siccome i cloni coltivati al chiuso, in circostanze ideali, crescono così rapidamente, è un’idea assennata quella di sostenere le piante giovani con delle canne di bambù, in modo che le piante ottengano un sostegno completo e che (più avanti) possano produrre delle cime fiorite molto più pesanti. Durante la fase di crescita, la cosa migliore è piazzare le canne di bambù fra le piante, dato che non sono ancora cresciute completamente, così che noi potremo muoverci ovunque liberamente fra le piante. Inoltre, è cosa saggia anche consentire alle piante di crescere più alte delle canne di bambù, cosicché le punte abbiano tutto lo spazio che vogliono e si prendano una piena razione di luce. Questo è un aspetto particolarmente importante, dato che può procurare un vistoso miglioramento nell’eventuale resa.

Quando si tratta di scegliere il mezzo più adatto per coltivare le piante (Top

La Top 44 produce una quantità di foglie infinita e per questo motivo è in grado di assorbire la luce in modo molto più efficiente rispetto alle varietà con una copertura inferiore. Grazie in parte a questo, la varietà Top 44 si adatta bene alla coltivazione outdoor, dato che la pianta ha un periodo di fiornitura molto ridotto e può quindi assorbire abbastanza luce, persino in posti come quello dove abito, che sono spesso nuvolosi. Inoltre, la Top 44 è raramente vittima di infezioni da muffa, il che la rende praticamente inattaccabile persino quando viene coltivata all’aperto.

Umidità atmosferica

Il principale problema quando si coltiva la Top 44 indoor è che questa varietà rilascia enormi quantità di umidità dalle sue grandi foglie, che crescono molto fitte. La Top 44 richiede quindi l’installazione di molti misuratori di umidità nel locale in cui viene coltivata. Durante la fase di crescita questo fatto di per sé ha solo un effetto positivo (purché non diventi umido da soffocare con tutta quell’umidità nell’aria); i giovani cloni crescono come pazzi e si sviluppano molto meglio quando sono coltivati in un ambiente con un’alta umidità atmosferica. In seguito, nella fase di fioritura, questa elevata umidità atmosferica può rivelarsi un fattore

Soft Secrets 17

Indoor

Testo e fotografie: Weckels, specialista della coltivazione di Atami

weckels

world of

wonders

Top 44Top 44 è forse una delle varietà di marijuana maggiormente coltivate indoor. Questa pianta commerciale è amata in particolare in quanto combina un breve periodo precedente alla fioritura con una resa elevata. Sebbene la maggior parte dei grower conosca questa pianta come una vera varietà indoor, si possono raggiungere delle buone rese anche coltivandola all’aperto. Questa volta nel Mondo delle Meraviglie di Weckels: Top 44.

Sosteniamo le piante giovani con canne di bambù. In tal modo le piante ottengono un sostegno completo e produrranno (più avanti) delle cime fiorite molto più pesanti. We support the young plants with bamboo stakes. In this way the plants get full support and they will (at a later stage) produce much heavier flower heads.

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le piante non provengono tutte dalla stessa pianta madre originale, non solo ci possono essere problemi per quanto riguarda il ritmo di crescita, ma anche il periodo di fioritura potrà essere completamente diverso. In aggiunta, le cime coi fiori avranno anche un aspetto diverso e questo può avere ripercussioni negative quando si tratta di piazzare tutto il raccolto (dopo averlo cimato e essiccato). La maggior parte dei commercianti diventano sospettosi quando hanno la sensazione gli si proponga una partita di fiori di erba misti. Non è raro dover faticare per recuperare la partita dalla fogna in cui è stata sbattuta (letteralmente o metaforicamente)... e la vostra motivazione per la coltura successiva crolla a livello zero.

Lampade TL

Per evitare questa situazione, la decisione giusta al momento dell’acquisto (accertarvi che i cloni provengano tutti dalla stessa pianta madre) vi pporta già a metà dell’opera. Anche per questo motivo è un peccato, quando abbiamo una bella partita di cloni, metterli tutti in fase di crescita e poi in fase di fioritura contemporaneamente. Dovreste valutare l’opzione di togliere un paio di piante ben sviluppate prima del periodo di fioritura e metterele sotto una lampada TL per far sì che continuino a crescere. A quel punto poi possiamo scegliere le piante dall’aspetto migliore, con ramificazioni numerose, dato che queste renderanno anche il maggior numero di cloni, e farle diventare madri. Se lasciamo che queste piante (quelle che abbiamo rimosso prima della fase di fioritura) crescano un

pochino più a lungo sotto una lampada TL, possiamo poi prelevarne dei cloni completi (per la prima coltura successiva).

La lampada TL è molto adatta a questo scopo, perché consuma poca energia e le piante non ricevono troppa luce. Le lampade che usiamo nel locale da coltivazione non sono molto adatte a questo compito, dato che fanno crescere le piante troppo rapidamente. Utilizzando delle lampade TL, copriamo facilmente il periodo in cui le altre piante (alle quali abbiamo consentito di entrare nella fase di fioritura) continuano a sviluppare le cime da fiore. Se prendiamo direttamente dei cloni dalle piante che abbiamo riservato a questo scopo, questi fremeranno per essere piantati dopo una settimana o due. Ma non abbiamo assolutamente spazio (dato che il locale da coltivazione è già pieno zeppo di piante in fiore). Per riuscire a evitare questa situazione, lasciamo prima crescere un po’ più a lungo sotto una lampada TL le piante selezionate. Questo tipo di lampade comunque è l’ideale anche per metterci sotto i cloni che devono sviluppare le radici.

Proprio con le varietà a fioritura rapida quali la Top 44 questo metodo di coltivazione funziona in modo eccellente, dato che abbiamo i cloni pronti da piantare non appena le altre piante (quelle che abbiamo fatto fiorire) sono state raccolte. Un’altro vantaggio eccezionale è che sappiamo già esattamente quali sono le condizioni ideali per far crescere questa nuova partita di cloni, dal momento che abbiamo appena coltivato i loro predecessori con ottimi risultati!

Dopo un po’ di tempo, le punte crescono al di sopra delle canne di bambù. Adesso i fiori si potranno sviluppare davvero bene.

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Questo appezzamento è cresciuto piuttosto uniformemente in altezza. In questo periodo dobbiamo ricordarci di tenere attentamente sotto controllo l’umidità atmosferica.

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Lo stress da acqua e da calore, così come le infestazioni, può rallentare lo spettacolo della vostra coltivazione fino a farlo assomigliare a una nuotatina in acqua calda.Tutti gli anni, i coltivatori più bravi sembrano scordare le calde giornate estive. Spesso i sintomi di stress da calore sono lievi e i coltivatori meno esperti noteranno il danno subìto quando ormai è troppo tardi. Capire quel che avviene all’interno delle piante vi aiuterà a risolvere molti problemi legati al calore prima che provochino dei rallentamenti della crescita botanica. Abbinando queste informazioni alla conoscenza dei microclimi, sarete in grado di tenere il vostro giardinetto, sia indoor che outdoor, più fresco di alcuni gradi. In parecchi casi, bastano pochi gradi di differenza a far aumentare sostanzialmente i raccolti.Quando fa caldo, cambiano i processi interni alla pianta. Quando la temperatura esterna è di 20 gradi centigradi, la temperatura interna alle foglie è di circa 5 gradi in più. La temperatura può salire, all’interno della superficie della foglia, fino a 10 gradi in più che all’esterno della superficie della foglia. Quando la temperatura aumenta, le piante impiegano molta più acqua per restare fresche. Il conseguente aumento nel consumo di acqua mette sotto stress tutti i sistemi vegetali. Quando non si interviene per alleviare tale affaticamento, la crescita rallenta notevolmente e le piante risultano più vulnerabili nei confronti di malattie e infestazioni.Le piante di cannabis portano l’acqua al fogliame facendola salire dalle radici. L’acqua serve a raffreddare i tessuti vegetali e a trasportare le sostanze all’interno della pianta. Dei pori minuscoli sulla parte inferiore delle foglie, chiamati stomi, si aprono e chiudono regolarmente per far passare il flusso di acqua che viene rilasciata sotto forma di vapore acqueo. Tale traspirazione tiene fresche le piante, in modo simile al modo in cui gli esseri umani si raffreddano quando sudano. Le piante usano la stessa quantità di fertilizzante rispetto a prima dell’arrivo del caldo, ma usano più acqua. In molti casi il consumo di acqua raddoppia quando si coltiva in contenitori all’aperto o in una stanza calda al chiuso. Questo cambiamento a livello di consumo idrico può spesso causare dei problemi molto gravi, sia al chiuso che all’aperto.Se si aggiunge un po’ di vento, aumenta rapidamente il

consumo di acqua dovuto alla traspirazione. I terrazzi sui tetti e i giardini a terrazzo sono i più soggetti alla perdita di liquidi causata dal vento. In molti casi i coltivatori indoor aumentano la circolazione dell’aria e la ventilazione per cercare di raffreddare le piante. Una maggior ventilazione e circolazione di aria aiuta le piante a restare fresche nelle giornate calde. Provoca anche un maggior consumo di acqua da parte delle piante.

L’aria trattiene più umidità quando sale la colonnina di mercurio, il che provoca una diminuzione dell’umidità relativa. Una minore umidità relativa, a sua volta, fa sì che le piante traspirino più umidità e impieghino più acqua.

Anche i contenitori e i mezzi di crescita stessi usati per la coltivazione, quali acqua o terra, tendono a restare più caldi quando il clima è caldo. I processi chimici avvengono più rapidamente in mezzi da coltivazione caldi e viene utilizzata una quantità superiore di acqua. Una volta che la temperatura aumenta al di sopra dei 25-30 gradi, la crescita rallenta rapidamente. All’aperto, oppure al chiuso con lampade HID, le temperature dei contenitori possono superare facilmente i 30 gradi. Un contenitore su un balcone caldo può andare facilmente oltre i 30 gradi, anche più, in meno di mezzora di sole pieno. Le temperature così elevate cuociono letteralmente le radici. Una volta cotte, le radici non riescono ad assorbire acqua e sostanze nutritive, sebbene vi sia abbastanza acqua nel mezzo di coltivazione. Le radici morte incominciano immediatamente a marcire e invitano parassiti e malattie. Una volta cotte, ci vogliono alcune settimane perché le radici ricrescano, a patto che si trovino in condizioni perfette.

Quando aumenta il consumo di acqua, il consumo di fertilizzante rimane pressoché invariato. È importantissimo diminuire la concentrazione di fertilizzante adesso, per evitare che i sali alimentari si accumulino nel terreno. Quando avviene un accumulo di sali alimentari, diminuisce la capacità delle radici di estrarre acqua per osmosi dal terreno. Effettivamente, la capacità delle radici di estrarre acqua dal terreno diminuisce proporzionalmente all’accumularsi di sali tossici. Più un terreno o un ambiente idroponico è eccessivamente fertilizzato, meno le piante riescono ad assorbire l’acqua.

Per evitare l’accumulo tossico di nutrimenti nel terreno, diluite la concentrazione di fertilizzante secondo le specifiche del fabbricante. Inoltre lasciate uscire dal fondo del contenitore almeno il 20 percento dell’acqua ogni volta che annaffiate. Il venti percento vuol dire un sacco d’acqua, ma dare abbastanza acqua, in modo che ne defluisca a sufficienza dai contenitori, vi risparmierà moltissimi problemi più avanti. Considerate l’elenco di problemi descritti qui sopra e capirete che un’annaffiatura insufficiente può derivare da svariati fattori contemporaneamente. Quando si vengono a sommare tutti quanti, il loro effetto è una sinergia che provoca il ritardo di crescita della pianta.

Quali sono i sintomi dell’affaticamento da calore? Se dite che le piante avvizziscono, avete indovinato! Tuttavia, una volta che le piante iniziano ad avvizzire, il danno è già inoltrato. Alcune lievi differenze compaiono prima. Il primo sintomo – un ridotto passaggio di liquidi dovuto alla carenza d’acqua – si manifesta all’interno della pianta e non è visibile. Il primo segno esterno di disidratazione del tessuto vegetale si nota dalle punte delle foglie, che si rivolgono leggermente verso l’alto. Le punte delle foglie si girano un po’ verso l’alto perché è in quel punto che perdono più rapidamente i liquidi. Quando le foglie non hanno liquidi a sufficienza per traspirare, le punte cercano di espellere la maggior quantità possibile di acqua. Tuttavia, anche un eccesso di potassio (K) può far sì che le foglie si rivolgano verso l’alto. La tossicità del potassio è difficile da diagnosticare perché solitamente è mischiata a sintomi da carenza di altri nutrienti. Un eccesso di potassio ostacola e rallenta l’assorbimento di magnesio, manganese e talvolta di zinco e ferro. Cercate di individuare i sintomi di accumulo di potassio quando compaiono dei sintomi di carenza di magnesio, manganese, zinco e ferro. Tali sintomi compaiono normalmente dopo che le piante. Sono sintomi che normalmente compaiono dopo che le piante hanno risentito della carenza di acqua.

Coltivate con

Jorge Cervantes

Un tetto di plastica per bloccare un po’ del solleone e mantenere più fresche le piante su questo terrazzo. Il coltivatore ha lasciato un passaggio per l’aria sotto il tetto per consentire all’aria di circolare, un altro modo per mantenere fresco il suo giardinetto.

Sconfiggereil caloreCome affrontare lo stress da acqua e da calore

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in eccesso si accumulano nel mezzo di crescita e le radici non riescono ad assorbire acqua a sufficienza, le piante mostrano segni precoci di disidratazione, anche se nel contenitore c’è acqua più che a sufficienza. Se le radici friggono oltretutto in un contenitore caldo posto sotto il sole cocente, i problemi si sommano ulteriormente. Fra i mix senza terra che trattengono molta aria consentono un drenaggio rapido e trattengono bene l’umidità ci sono la torba di cocco di alta qualità o la fibra di cocco, il muschio di torba misto a vermiculite e lana di roccia. Potrete trovare degli ottimi mix senza terra anche nei vivai all’ingrosso e nei negozi economici per giardinaggio. Se avete in mente di usare terreno di bassa qualità, fate in modo di mischiarlo con un 20-30 percento di farina di lava di silice (perlite) per migliorare il drenaggio. Proteggete le piante all’esterno dal sole caldo di mezzogiorno con telo per fare ombra. Coltivare sotto un telo per fare ombra (tipo ombrellone o tenda parasole) permette di ridurre notevolmente il consumo idrico. La luce solare nel bel mezzo di una giornata serena rende una potenza luminosa equivalente a 50.000 lumen per piede quadrato, molto più del fabbisogno della cannabis per poter crescere e grande e forte. Mettere le piante all’ombra reduce lo stress a tutti i livelli e vi fa risparmiare lavoro e manutenzione. Predisporre un telo da ombra che ripari al 30% dal sole consente in realtà di aumentare la crescita!

Proteggete i contenitori dal calore della luce solare. I contenitori pieni di terreno immagazzinano il calore. Per primo è l’esterno ad essere scaldato dal sole. Una volta che si è scaldata la terra, rimane calda per ore. I contenitori di plastica bianca dissipano rapidamente il calore. I contenitori bianchi di Styrofoam respingono la luce e sono i più facili da mantenere freschi. I vasi di ceramica e di cemento trattengono maggiormente il calore, quindi il mezzo di crescita rimane più caldo. Potete deflettere il calore prodotto dai raggi riparando i contenitori dal sole cocente. Questo piccolo gesto di affetto può risparmiare molte sofferenze a voi e alle vostre piante! Le piante coltivate in giardini “guerrilla” possono essere legate verso il basso in modo che siano protette dal sole di mezzogiorno. In molti casi è possibile piegare gli alberi o i cespugli sopra alle piante di marijuana per fare loro ombra nelle ore più calde del giorno. Proteggete le piante outdoor

Capita che il terreno sia bagnato ma che non riesca a fornire abbastanza acqua alle radici. Tale fenomeno è perlopiù causato dall’accumulo tossico di Sali (alimentari) nel mezzo di crescita. Quando i sali del fertilizzante e quelli sciolti nell’acqua si accumulano, le radici non riescono ad assorbire acqua e sostanze nutritive. Basta che nell’acqua ci siano solamente 50 PPM (parti per milione) di sodio perché le radici riescano ad assorbire pochissima acqua e nutrienti. Il primo segno esterno sono le foglie ammosciate. Le piante, se questo stato si protrae, appassiscono.

Il modo migliore per evitare l’accumulo di sostanze nutritive è utilizzare un mezzo di crescita a drenaggio rapido e far in modo da garantire un abbondante drenaggio. Certi mezzi hanno abbastanza spazi d’aria da accelerare l’assunzione di acqua e sostanze nutritive. Tali mezzi possono difficilmente essere annaffiati in eccesso e consentono al grower un controllo nettamente superiore.

Le radici assorbono acqua e alimenti in presenza di ossigeno (aria). In caso non ci sia abbastanza acqua a disposizione nella zona radicale, le radici non possono funzionare adeguatamente. Se il livello di acqua è eccessivo, buona parte dell’aria sarà costretta a uscire dal mezzo di crescita e le radici marciscono rapidamente. Ciò che è interessante, è che quando i sali

Soft Secrets 21

dal vento per limitare la traspirazione e abbassare il consume di acqua. Per esempio, alle Isole Canarie, dove il vento soffia 24 ore al giorno, i grower costruiscono dei muretti spezzavento alti circa un metro. Vengono impilate le pietre in modo che rimangano dei fori nei muri. Tali fori consentono all’aria di passare un po’ ma il grosso del vento rimane bloccato. Costruite sempre le barriere antivento in modo che possa passare comunque un po’ di arietta. Se il vento viene fermato da un muro massiccio, gira sopra l’orlo del muro e scende dietro il muro provocando una turbolenza di vento ancora più forte. Il muro antivento farebbe arrivare sulle piante un vento ancora più violento!

In indoor, i contenitori tendono a scaldarsi meno. Potete mantenerli freschi se li appoggiate su un pavimento fresco di cemento o mattonelle. Inoltre, in generale la temperatura del pavimento è quella più fresca della stanza. Utilizzando dei vasi bianchi anche indoor potrete mantenere il mezzo di crescita un po’ più fresco. L’aria che entra nella stanza deve essere più fresca possibile. Fatela sempre entrare dal basso della stanza, in modo che sia più fresca. Un mio amico in California aspirava l’aria da sotto la casa in cui coltivava. Entrava aria che era circa 5 gradi centigradi in meno rispetto alla temperatura ambiente. Aveva messo anche la vasca con le sostanze nutritive per il sistema di idroponica vicino al ventilatore che aspirava l’aria in entrata, per contribuire a mantenere fresca la soluzione di alimenti. La combinazione di alcuni trucchetti come questi aiuta veramente a tenere la stanza di coltivazione più fresca di alcuni gradi.Ventilate sempre il giardinetto indoor dal

punto più alto del locale da coltivazione. L’aria calda sale e questo è il punto migliore per toglierla. Il tubo che collega la ventola di estrazione e il filtro dell’aria dovrebbe essere il più dritto e breve possibile, per aumentare sostanzialmente l’efficienza del ventilatore. In effetti, se l’aria deve passare attraverso una ventola con un angolo a 90 gradi, la ventola perde circa la metà della sua efficacia! Ponete i reattori delle lampade fuori dalla stanza di coltivazione poiché generano calore. Spostate fuori dal locale in cui coltivate tutto ciò che potrebbe produrre calore, per esempio i reattori, le radio, gli apparecchi elettrici, eccetera. Alcuni fabbricanti vendono dei cappucci che riflettono la luce e sono già dotati di una ventola e di una tubatura di aerazione. L’aria calda generata dalla lampada viene portata direttamente all’esterno del locale grazie alla ventola. Nonostante sia funzionale, la tubatura attaccata ai teli che riflettono la luce è ingombrante in un locale da coltivazione piccolo. Accendete le luci di notte in modo che il locale rimanga fresco durante il giorno. Potete tenere accesa la ventola giorno e notte. Grazie a questo semplice accorgimento, manterrete il locale da coltivazione più fresco di alcuni gradi. Se potete, spostate lo spazio di coltivazione nel punto più fresco della casa. Coltivare in solaio o direttamente sotto un tetto può creare delle condizioni di calore eccessivo. Le cantine e le stanze prive di muri esterni, o quelle rivolte a nord sono solitamente i punti più freschi nella maggior parte delle case.

Ricordatevi di stare freschi!

Jorge Cervantes ha scritto Indoor Marijuana Horticulture: The Indoor Bible (con 200 foto a colori TUTTE NUOVE), Marijuana Indoors: Five Easy Gardens, Marijuana Outdoors: Guerilla Growing e centinaia di articoli. Visitate: www.marijuanagrowing.com.I suoi lavori sono pubblicati in olandese, inglese, francese, tedesco e spagnolo.

Una volta che le piante hanno sviluppato un bel fogliame, i contenitori sono più protetti dalla calda luce solare, che friggerebbe le radici ostacolando la crescita.

Una splendida cima di Jack Herer in piena fioritura: ecco la ricompensa per aver mantenuto freschi gli allestimenti da coltivazione outdoor.

I tubi portano via l’aria calda da questa lampada HP al sodio. Le curve nella tubatura e la lunghezza stessa riducono di almeno la metà l’efficacia del flusso di aria. Credo che questo locale da coltivazione rimarrebbe più fresco, in realtà, se la ventola fosse collegata direttamente con l’esterno, piuttosto che attaccata alla lampada.

Piantare in un punto ombreggiato serve a mantenere le piante al fresco quando fa caldo. Sebbene questa pianta riceva meno luce e sia cresciuta di meno, ha prodotto della buona erba.

Questo grower fa crescere le piante madri sotto delle luci fluorescenti compatte da 110 Watt. Queste lampade sono molto efficaci e creano solo una minima parte di calore rispetto alle lampade alogene o alle lampade HP a vapore di sodio.

Questi fiori hanno un bell’aspetto, ma avrebbero potuto sviluppare il 20-30 percento di peso in più se il locale fosse stato tenuto più fresco.

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Lo preparano così

La scelta del luogo è fondamentale nella coltivazione da guerriglia. L’ideale è un luogo ben nascosto, a cui non abbiano accesso turisti domenicali, pescatori, cacciatori, pastori o escursionisti e che sia il meno popolato possibile. Deve inoltre essere il più soleggiato possibile, pertanto si consiglia una posizione orientata verso sud. Le zone con forte presenza di rovi, ortiche, arbusti, cactus o felce rendono più facile la mimetizzazione. Un esempio di questa ossessione per la sicurezza è Pedro, un coltivatore cantabrico da guerriglia, che opera nelle zone più recondite delle montagne: “Dove si riesce ad arrivare in auto, brutto affare, è facile che ti scoprano. Per cercare una buona posizione, io vado a piedi seguendo percorsi dove non arrivano neanche i fuoristrada. Dopo aver camminato un’oretta comincio a cercare una zona soleggiata di difficile accesso, perché dove ci sono arbusti di solito la gente non va. Chiaramente cerco di vestirmi sempre con roba pesante e scarpe buone. Quando mi trovo su una montagna boscosa, faccio attenzione alle piante: se sono giovani, sottili e piccole, non è un posto adatto. Potrebbero infatti venirci a togliere le erbacce che soffocano gli alberelli. L’ideale sono le montagne già sviluppate o non utilizzate per produrre legname. Mi piace anche trovare un posto a una buona altitudine, perché ho notato che la marijuana cresce meglio se piantata più in alto possibile. La soluzione migliore per evitare i problemi e per non essere visto dai turisti domenicali, è alzarsi di buon ora ed è per questo che io esco di casa alle quattro. Arrivo alla piantagione da guerriglia che è ancora notte, mi preparo una cannetta per vedere l’alba, lavoro la terra e me ne vado in fretta. Di solito a quest’ora non c’è gente”.

Per scegliere un’enclave Julián, coltivatore di Granada, segue una strategia del tutto diversa: “All’inizio mi facevo un sacco di problemi, perché tutti i posti mi sembravano poco sicuri e andavo sempre in posti più lontani, solo che poi era molto stancante andare a visitare la coltivazione. Ora utilizzo zone più accessibili con rischi diversificati. Di solito ho una decina di piantagioni diverse con cinque o sei talee (parti di germogli) ciascuna. Se mi rubano il lavoro ne perdo solo uno, ma visto che coltivare a guerriglia non costa tanto, non si tratta di una perdita grave. Mi piacciono il ciglio della strada e i percorsi forestali. Per cercare i posti vado in macchina lentamente e quando vedo una zona che mi sembra interessante mi fermo, vado un po’ a piedi e verifico se va bene. Dev’essere un po’ lontana dalla strada, ma non troppo perché poi bisogna caricarsi con i sacchi di terra e con le taniche d’acqua. Io ho fantastiche coltivazioni da guerriglia a 100 metri da una statale”.

Preparare il terreno

Anche per preparare il terreno ci sono vari sistemi. Lucas e Mateo, coltivatori da guerriglia galiziani, sono fautori dell’utilizzo di materiali di facile trasporto. Come spiega Mateo: “Le montagne dove teniamo la “guerrilla” sono vicine a paeselli, posti dove passa poca gente, perché di solito preferiscono quelle un po’ fuori. Se ti vedono mentre porti sacchi su e giù, i vicini si insospettiscono, però se passi con uno zaino normale e nascondi le pale, ti confondono con un escursionista. Una volta arrivati al luogo prescelto, togliamo le erbacce e scaviamo alcune buche. Bisogna stare attenti nel farlo, perché lo strato superiore di terra di solito è più fertile di quello sotto, cosa che si nota dal diverso colore, quindi non conviene

mescolarli. Mentre riempiamo le buche sistemiamo sul fondo alcuni dei sassi trovati mentre scaviamo. Sopra bisogna mettere lo strato d’erba che si strappa all’inizio, affinché si decomponga e arricchisca la terra. Poi si mette la terra buona. La mischiamo con farina di sangue, polvere di ossa, guano di pipistrello e humus di lombrico, cose molto nutrienti ma che sono di facile trasporto”.

Invece Tomás, coltivatore del nord di Castellón, preferisce preparare la terra con lo sterco di cavallo e pollina: “Lo sterco ben composto è estremamente nutriente, non è facile portarlo fino alla piantagione da guerriglia, ma vi assicuro che ne vale la pena. Faccio una buona buca e la riempio con la terra del posto, mescolata con una quantità generosa di sterco. Poi

non lo concimo più per tutto il periodo e la pianta assorbe gli elementi nutritivi a seconda del bisogno”.

A Pedro piace lavorare molto la terra: “Preparo una zona ampia zappando, aggiungo pre-mix e sterco di pecora, così mi assicuro che non manchino gli elementi nutritivi. Metto anche un po’ di calce di alghe per sistemare il ph del terreno e torba di cocco che migliora il drenaggio e la ritenzione di umidità. Quando uso la stessa zona per coltivare due stagioni di seguito, approfitto del periodo di riposo per seminare concime verde, rape da foraggiera per esempio, così poi devo solo tagliare il tutto e lasciare che si decomponga sul terreno”.

Mercedes, coltivatrice da guerriglia sulle alte montagne dei Pirenei, preferisce partire da un terreno fertile: “Se scegli un terreno di buona qualità, le cose sono già più facili e poi preparare la terra è meno difficoltoso, visto che non c’è bisogno di portare troppe cose. A me serve un terreno che contenga humus di lombrico all’inizio, durante la fioritura lo integro con pollina e poi non ho bisogno di aggiungere nulla”.

Un’altra possibilità è riutilizzare la terra di coltivazioni domestiche e visto che Julián arriva facilmente in macchina alle sue coltivazioni da guerriglia, questa è la sua strategia: “Cerco di non spendere molto, per non rimanerci male se me la rubano. Conservo tutto l’anno la terra usata per le mie piante domestiche e con questa anche gli avanzi di cibo, oltre alla torba e alla perlite che contiene. Tutto ciò dà consistenza al terreno. Scavo aiuole grandi, di circa 6 metri quadrati, riempio poi con la terra del posto, cinque sacchi di terra usata, un sacco da dieci litri di humus di lombrico e una borsa di cenere di legno ben setacciata. In questo modo il terreno è pronto in tutto e per tutto. In ogni aiuola si possono mettere tranquillamente cinque o sei talee e vi assicuro che se non te la fregano, un chilo d’erba non te lo leva nessuno”.

Genetica

Un aspetto importante sono le caratteristiche genetiche prescelte e il momento di trapiantare. Visto che non riceveranno molte cure, conviene scegliere varietà resistenti e rapide, che possano essere raccolte il prima possibile.

Pedro ha scelto la “Outsider” di High Quality Seeds, una varietà olandese creata per le coltivazioni all’aperto in condizioni difficili: “Bisogna tenere in considerazione che queste piante riescono a sopportare le condizioni climatiche olandesi. Se si considera il clima del posto, è ovvio che in Cantabria crescano senza problemi. Per giunta non volevo spendere molto per coltivare a guerriglia e questi semi hanno un buon rapporto qualità / prezzo. È germinata alla fine di aprile, dopo le ultime gelate, tre pacchetti. Per i vasi ho usato una miscela di humus di lombrico e light mix (torba con perlite). All’inizio di giugno, una volta ben cresciute, ho portato in montagna le migliori tra le mie piante e le ho trapiantate. Quando vedo che qualcuna fa fatica a germogliare, che cresce lentamente o che dà problemi, la elimino. Tutte le volte che vado alla piantagione,

Coltivatori da guerriglia in Spagna: combattenti solitari Monsignor Jose Maria

Non urlano ‘Fermate l’esercito della repubblica!’, come era usanza fra i loro antenati quando scorgevano la guardia civil. Nonostante ciò i guerriglieri pattugliano ancora i monti spagnoli, con fare discreto, vigile e astuto. L’assurda “guerra alle droghe” ha costretto un’altra generazione a scegliere la montagna: sono i coltivatori da guerriglia, consumatori di marijuana che la piantano nei luoghi più reconditi, per proteggere la loro attività dagli sguardi indiscreti.

Prevedere i fattori strategici è la chiave del successo

Lucas e Mateo in piena preparazione delle buche.

Julián coltiva piante piccole in zone secche.

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Soft Secrets 23

cerco di fare pipì attorno per spaventare gli animali selvatici che potrebbero mangiare le piante o utilizzo esche per chiocciole e lumache. Il problema maggiore è separare i maschi. Bisogna passare ogni tanto, usare una lente per guardare i più interni e avere occhio. Un anno infatti mi sono distratto e mi sono ritrovato il raccolto completamente gravido. Ho dovuto usarlo tutto per fare hashish perché era un casino separare i semi.”

Anche Lucas e Mateo sono per la genetica olandese, sebbene preferiscano selezionare una madre al coperto e poi prenderne alcune talee. Spiega Lucas: “Nel raccolto del 2003 ho scelto la Guerrillas Gusto di Sensi Seeds. Ho letto sul catalogo che proveniva dal nord della Spagna e che aveva un periodo di coltivazione breve, così ho pensato che avrebbe sopportato bene la muffa. Ho fatto germogliare i semi in casa nel mese di gennaio e prima che fiorissero, ho preso una talea da ognuno di questi. Una volta raccolte ho scelto la madre che aveva il rapporto migliore fra produzione e tempo di fioritura. Da questa madre ho preso le talee per tutta la piantagione da guerriglia. Abbiamo trapiantato all’inizio di giugno perché visto che i semi erano abituati al ciclo di luce al coperto, una volta messi all’esterno, la crescita può fermarsi e iniziare la fioritura, se arrivano giornate nuvolose. Sono cresciuti molto velocemente e alla fine di settembre erano già pronti con una resa abbastanza buona”.

Julián vive in una zona dove si può coltivare quasi qualsiasi varietà: “Di solito prendo le talee da quello che ho a disposizione in casa e cerco di trovarne che non abbiano un tempo di fioritura molto lungo, per ridurre il rischio che me le rubino. Preferisco fare pianticelle basse perché si nascondono meglio fra le erbacce e per questo porto le talee all’aperto a metà o alla fine di luglio. Mi piace sincronizzarle con il calendario lunare, mettono le radici molto bene e dopo poco iniziano a crescere e fiorire allo stesso tempo. Alla fine ottieni piante piccole ma con molti germogli”.

Un’altra soluzione interessante è quella di utilizzare semi di qualità iberiche che per genetica sono già acclimatati. Mercedes è una forte sostenitrice dei Good House Seeds, una qualità testata in tutto il territorio nazionale. “Lo scorso anno ho fatto germogliare alcuni semi di Hash Balls e Brave Unicorn a maggio, visto che cominciava la bella stagione. I Brave Unicorn erano molto forti a livello vegetativo e avevano un’esplosione di germogli alla fine. Ho ottenuto in media 400 grammi per pianta. La

Hash Balls si è sviluppata molto bene e ha avuto una produzione alta, di 700 grammi in media”. Anche Tomas è

sostenitore dei Good House Seeds: “Ho fatto germogliare alcuni Red Horse all’inizio di giugno, li ho trapiantati in montagna non appena si sono sessuati e prima della metà di ottobre, erano già rigogliosi di germogli maturi e leggermente rossicci. Sono diventati piante sane, resistenti e produttive. Non avrei mai immaginato di ottenere un risultato di questo tipo a un prezzo così basso”.

Irrigazione

La varietà climatica della Spagna peninsulare crea forti distinzioni a seconda della zona. Per alcuni i problemi arrivano a luglio e agosto, con mesi

torridi e caldissimi, durante i quali le piante richiedono un altissimo apporto d’acqua.

Mercedes bagna le sue piante mediante una minicanalizzazione collegata a una falda acquifera vicina: “Val più l’ingegno che la forza, con un po’ di tubi e di cervello ho creato un sistema d’irrigazione automatica utilizzando l’acqua che gocciolava da una parete lì vicina. La migliore misura di sicurezza è visitare la piantagione il giusto e non attirare l’attenzione portando grossi recipienti”.

Julián ha scelto di aggiungere polimetri alla terra e trasportare acqua: “I polimetri sono molto utili perché trattengono l’acqua e la rilasciano a seconda delle necessità, tuttavia bisogna usarne veramente poca. Ricordo il primo anno

in cui li ho usati. Ho esagerato un po’ e quando si sono gonfiati hanno riempito la buca. A causa della pressione hanno quasi dissotterrato la marijuana e quando sono arrivato ho trovato un disastro. Tutte le settimane vado a irrigare, metto nel bagagliaio della macchina alcune taniche d’acqua, subito prima di uscire di casa aggiungo il concime e regolo il ph. Dovreste vedere che piacere provano quando le irrigo. Visto che pianto tardi, cerco di non far mancare nulla alle piante perché abbiano una crescita rapida”.

Tomás tiene sempre in considerazione questo aspetto nella scelta del luogo: “Nei posti dove non c’è acqua non guardo neanche, perché mi stanco tantissimo a trasportare le taniche da una parte all’altra. Una buona posizione sono le rive dei fiumi. Metto degli stivali da pescatore e guado, uso qualunque angolo particolarmente inaccessibile e pieno di erbacce. Lo scorso anno ho anche piantato nei pressi di una chiatta e questo mi ha reso le cose facili. Se prepari una pozzetta attorno alla pianta poi ha bisogno di molta meno acqua”.

Nel nord del paese di solito piove regolarmente e questo riduce il fabbisogno d’acqua. Le preoccupazioni arrivano con le piogge di settembre e ottobre, quando la muffa può distruggere un intero raccolto. Per Mateo è molto importante pulire il terreno attorno alle piante. “Più è il materiale vegetale, maggiore è l’umidità e quindi è più probabile che si crei muffa. Bisogna quindi pulire bene la zona attorno alla pianta, compresa la parte bassa delle pianticelle di marijuana. Dev’essere ben ventilato e quindi chiaramente le piante devono essere separate le une dalle altre. Se arriva la stagione delle piogge e le piante sono tutte attaccate e circondate da un sacco di erbacce, non c’è dubbio che si creerà la muffa. È anche importante non tagliarsi nelle operazioni di preraccolto. All’inizio mi preoccupavo molto di vedere se erano arrivate a maturazione, ma mi è anche capitato di arrivare e trovare una pianta intera mangiata dalla muffa. A conti fatti anche se non ha raggiunto il punto di maturazione ti stampa, perciò quando inizia il brutto tempo, se vedo che ci sono germogli con un po’ di muffa stacco tutta la pianta”.

Pedro ha anche problemi di eccesso di umidità: “Per portare alcuni secchi d’acqua nei giorni più caldi tengo un bidone nascosto fra le erbacce, dove raccolgo acqua piovana. A partire da settembre non irrigo mai. Se vedo che le piante sono molto frondose, le stendo con dei cavi perchè siano ben arieggiate. Poi le metto a seccare e quando le divido nelle boccette le esamino per bene, visto che un germoglio infettato può rovinare tutto il resto”.

Ogni coltivatore da guerriglia è il comandante di un piccolo esercito della liberazione verde. Dovrà prendere le sue decisioni in base alla climatologia, alle necessità di mimetizzazione, all’accesso, all’immagazzinamento o alla presenza di truppe nemiche sul terreno. Se l’impresa riesce, torna a casa con un buon bottino di deliziosi germogli, oltre alla soddisfazione di aver inferto un altro colpo al proibizionismo.

Gli aspetti importanti sono le caratteristiche genetiche prescelte e il momento di trapiantare.

Gli Outsider Gusto di Pedro sono stati rapidi e produttivi.

Le Brave Unicorn sono state molto forti a livello vegetativo.

Hash Balls: piante frondose e ad alta resa.

I Red Horse hanno reso molto a bassissimo prezzo.

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Al centro della filosofia di TGC vi è il desiderio di combattere l’immagine antiquata del coffeshop e la creazione di un negozio con un look aperto, in cui tutti si sentono a proprio agio. E ci sono riusciti con onori e gloria. Chiamatela normalizzazione o, se preferite, upgrading, ma una cosa è sicura: a coloro che entrano per la prima volta nel negozio di The Grass Company la parola coffeeshop non viene in mente. Forse grand caffè, un pub inglese diclasse o un club esclusivo per uomini e donne di mondo? A dire il vero, un po’ di tutto questo. Con i diversi livelli e le decine di dettagli che colpiscono subito, in questo locale guardate con gli occhi di fuori. Ogni dettaglio è stato pensato nei minimi particolari e poi eseguito alla perfezione, per trasmettere una piacevole sensazione di lusso, nonostante i prezzi siano rimasti incredibilmente ragionevoli. In questo modo TGC attira un pubblico vario, che raramente si vede in un coffeshop; da anziani e tipi in giacca e cravatta ai streetstyler dal look arruffato.

L’assortimento di bevande è vastissimo e in parte esclusivo. Perché se non si può servire alcool ma si cerca di sorprendere i propri clienti, un imprenditore creativo con una certa flair fa sì che nel locale si possano, per esempio, servire cocktail analcolici interessanti. Anche dal punto di vista gastronomico, il locale ha raggiunto un livello mai prima d’ora visto in un semplice coffeshop. Niente sfogliatine di patate, un panino bapao tiepido o

un toast secco, ma una vasta scelta di sorprese culinarie di qualità. Non per

niente il cuoco di TGC ha vinto il primo premio durante un festival gastronomico locale, una prestazione significativa in una città famosa per l’alto livello dei suoi ristoranti e trattorie.

Pacchetti di joint

Naturalmente ci sono anche gli articoli da fumo, che vengono venduti alla reception non appariscente, vicino all’ingresso. Anche questo è un aspetto particolare del Brabant, se non fosse altro per gli eleganti pacchetti di joint con cui TGC sottolinea la propria identità. Aspetto particolare è che l’intero assortimento è disponibile sotto forma di joint, in tre diverse misure: una confezione da uno, da tre e da sei. Indiscusso numero uno della classifica è la confezione regalo di grande lusso che contiene l’intera collezione. L’assortimento di articoli da fumo non è esagerato, ma la selezione è più che accurata e copre l’intera gamma di prodotti di cannabis, fra cui una top-haze, due tipi di hashish nero (fra cui il Nepal, sempre più raro) e un ice-o-lator hashish prodotto localmente.

A dire il vero una visita a questo Smokers Club è un must per tutti coloro che provano affetto per il coffeshop. E se non siete nei dintorni, potrete sempre dare un’occhiata al sito per avere un’idea dell’atmosfera creata da TGC. Come ci si può aspettare, il sito è curato, vivace e versatile, con mille cose da scoprire ad ogni visita e su cui, come ospite, si possono esprimere le proprie opinioni, per esempio, sotto forma di recensioni musicali o partecipando ad un concorso fotografico. Dalla homepage si può anche accedere al negozio online di TGC Trading per un quadro completamente diverso sul mondo della cannabis. Lo raccomandiamo caldamente.

Ci sono coffeshop e ci sono…Smokers Club. Di quest’ultima categoria esclusiva fanno parte indubbiamente le tre attività di The Grass Company: Pistache, Ochtendgloren e, quella che potremmo definire la nave ammiraglia, The Grass Company di Tilburg (Olanda). Nel mondo della cannabis il concetto aziendale di TGC è veramente speciale. Si può affermare a piena ragione che a Tilburg il coffeshop si è evoluto.

The Grass Company: al di là del coffeshop

Piaceri d’alto livello

The Grass CompanySpoorlaan 360, 5038 CD TilburgTelefono per le prenotazioni: +31 (0)13-5821420

Orario d’apertura:Ogni giorno dalle 10.00 alle 01.00

Grand Coffeeshop Pistache Emmaplein 24a, Den Bosch

Orario d’apertura:Ogni giorno dalle 10.30 alle 24.00

Cannabistro Ochtendgloren Piusstraat 124, Tilburg

Orario d’apertura:Domenica fino a giovedì11.00 alle 23.00

Venerdì e sabato11.00 alle 24.00

InternetTGCTrading: www.tgctrading.comThe Grass Company:www.thegrasscompany.nl.

TGC Trading: online Smokers Paradijs Circa tre anni fa The Grass Company ha festeggiato la fondazione della consociata TGC Trading, un negozio di vendita online sia al dettaglio che all’ingrosso, che si occupa di tutto ciò che rende piacevole la vita del fumatore di cannabis, dagli articoli da fumo ad un’accurata selezione di smart drug, attraverso capi d’abbigliamento fatti con canapa.

La collezione di bong, pipe (ad acqua), vaporizzatori ed altri articoli da fumo (che si possono ammirare nel negozio online) è impressionante e si contraddistingue chiaramente dagli assortimenti normalmente presenti in questo settore. Vi sono oltre 500 articoli in scorta, un numero ogni giorno in aumento. L’azienda non vuole rimanere ferma agli articoli della vecchia scuola che tutti noi ormai conosciamo, ma vuole creare la più bella collezione in Olanda e nei lontani dintorni.

L’ingresso maestoso con la reception per gli acquisti e l’headshop

Grafica ben meditata: il menu del ristorante

Grass Company di notte

A tutti coloro che visitano per la prima

volta The Grass Company la parola

coffeshop non viene in mente.

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Uno dei fattori più importanti per riuscire bene a coltivare l’erba outdoor è l’apparato radicale. Un sistema radicale ben radicale consente di ottenere una pianta grande, forte e con una resistenza maggiore nei confronti di malattie e infestazioni da insetti. Dato che la pianta ha un grande sistema radicale è in grado di assorbire più sostanze nutritive e di conseguenza migliorano la qualità e la resa della ganja.

In primavera, intorno alla metà di marzo, faccio germinare i semi. Per farlo, potete mettere i semi fra dei fazzoletti di carta bagnati (va bene anche un panno bagnato) in una vaschetta di plastica chiusa da un coperchio. La vaschetta serve a mo’ di incubatrice e evita che i semi siano colpiti dalla luce. Questo è importantissimo, perché altrimenti i semi non germogliano. Mettete sopra un termosifone, visto che i semi germogliano più rapidamente a una temperatura di circa 20 °C. La maggior parte dei semi incomincia a germinare fra i terzo e il quinto giorno. I semi che dopo il decimo giorno non hanno fatto spuntare il germoglio li butto via. Anche se questi semi alla fin fine germogliano dopo la soglia del decimo giorno, non produrrebbero mai, crescendo, delle piante di marjuana forti. In effetti, non facciamo altro che una sorta di selezione naturale “intelligente”, buttando via i semi che non germogliano entro dieci giorni.

Procedete con un controllo dei semi un paio di volte al giorno. Quando l’involucro che ricopre i semi incomincia ad aprirsi, dobbiamo metterlo immediatamente nella terra (in un vaso da fiori, all’inizio). Dovete controllare che nel vaso ci sia terreno non arricchito (terra senza l’aggiunta di concimi) e magari aggiungeteci un po’ di nutrimento per radici. Praticamente, il seme deve sviluppare prima un piccolo sistema radicale, per poter assumere sostanze

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nutritive. La pianta riceverà supplementi alimentari in una fase successiva dello sviluppo, ossia quando viene trapiantata in una vasca di cemento. Mettete i semi schiacciandoli delicatamente per farli entrare nel terriccio per mezzo/un centimetro nel terriccio (non mettete più di un seme per vaso), riempite il buco con del terriccio e inumidite la superficie del terreno: sottolineo, inumidite. Non mettete troppa acqua se non volete far marcire i semi.

Il vaso da fiori in cui far crescere il seme deve essere alto almeno 20 centimetri. Questa è l’altezza necessaria perché il seme sviluppi un lungo fittone (la radice principale), la quale alla fine determina le dimensioni della pianta. I vasi da fiore piccoli bloccano lo sviluppo in lunghezza del fittone con delle gravi conseguenze in fatto di crescita.

Ponete i vasi da fiori con dentro i semi di fronte a una finestra (o un altro punto luminoso) o sotto una lampada da coltivazione. Una lampada da coltivazione è molto utile anche quando fuori rimane incessantemente nuvoloso (almeno così la pianta riceve abbastanza luce). Ad ogni modo, cercate di controllare le ore di luce o le ore in cui accendete la lampada. Se lasciamo i semini per più di 18 ore sotto una lampada fluorescente, per loro sarebbe uno stress non indifferente essere messi all’aperto nell’arietta fresca primaverile, dato che in primavera il periodo di ore di luce non ha ancora raggiunto le 18 ore. In poche parole, sottoporremmo i semini a uno stress superfluo se li mettessimo direttamente sotto la luce artificiale (dalle lampade fluorescenti) per 18 ore al giorno. Lasciateli crescere sotto una luce naturale, che al massimo raggiunge le 16 ore. In pratica dovete cercare di impostare il numero di ore in modo che sia basato il più possibile sulle circostanze esterne in questa stagione, in cui metteremo le piante nel grande spazio outdoor.

Una volta che i semi si sono trasformati in una pianticella giovane (dopo circa quattro settimane) e sono visibili le prime radici dalla base del vaso, la pianta può essere trapiantata nella vasca di cemento. Assicuratevi di travasare solamente piante femmine, fate meglio a buttare via tutti i maschi a meno che li vogliate usare in seguito per impollinare le piante femmine.

Ecco come si travasano le piante:Innanzitutto date alla pianta un po’ d’acqua nel vaso da fiori, lasciate che le radici assorbano l’acqua, poi sollevate il vaso e ribaltatelo. Ticchettando delicatamente contro il vasetto, tutta la zolla di terra, radici comprese, ne scivoleranno fuori. Con l’altra mano afferrate delicatamente terra e pianta e tenetele sopra il buco che avete praticato nella vasca di cemento in cui verranno poste la pianta e la sua zolla. Ora, facendo attenzione, mettete la pianta e la zolla nel buco e massaggiate leggermente le radici. La zolla di terra intorno si sgretolerà, staccandosi dalle radici. In questo modo siete sicuri che le radici cresceranno verso l’esterno e non solo verso il basso.

Se preferite affidarvi ai cloni così almeno siete certi di avere piante femmine, è consigliabile lasciar crescere prima la pianta in un vaso da fiori (riempito anch’esso con terriccio universale non arricchito) per le prime settimane. Poi anche in questo caso si travasano le piante nel modo descritto sopra.

Personalmente, per essere sicuro da ottenere un ottimo sistema radicale, scelgo di coltivare in vasche di cemento. Coltivare in queste vasche consente di controllare sempre tutto; possiamo fare in modo che la pianta assorba la giusta quantità di alimenti e se necessario le diamo degli alimenti liquidi da un innaffiatoio. Così facendo, il sistema radicale si sviluppa in modo molto più compatto, dato che le radici si concentrano all’interno della vasca di cemento. Solitamente riempio la vasca di miscela

leggera (disponibile in buste pronte all’uso), humus di lombrico, cenere di legno (da un caminetto o una stufa), calcio (estratto di alghe) e aggiungo anche un po’ di lava di silice (perlite) in più, per render la terra il più areata possibile.

Più il terreno è areato, e meglio può svilupparsi il sistema radicale. Inoltre, l’acqua con le sostanze nutritive aggiunte può essere assorbita prima e meglio nella terra. Si elimina la possibilità che le radici rimangano soffocate (da un terreno inzuppato di acqua) e contemporaneamente evitiamo che il terreno rimanga fangoso troppo a lungo, dato che l’acqua in eccesso scorre via prima se il terreno è ben areato.

Una volta riempita la vasca di cemento, pongo tre vasetti da fiore nel terreno intorno al gambo della pianta, il che evita alle radici della pianta rimangano esposte a causa delle innaffiature. Dopo un po’ di tempo, se togliamo uno dei vasi da fiore dal terreno, vedremo un sacco di radici ammassate nel buco dove un tempo c’era il vasetto da fiori. Il buco sembra completamente riempito dal bianco delle radici. La pianta sta quindi traendo il massimo vantaggio dalla nostra acqua arricchita con concimi, assicurandosi di scolarsela tutta senza sprecarne nemmeno un po’.

Dato che la vasca di cemento è di colore nero, il sole la scalda dall’esterno. Tramite questo processo la temperatura del terreno aumenta, il che favorisce enormemente lo sbocciare della vita vegetale. Le radici della pianta di marijuana vanno pazze per i terreni leggermente riscaldati. Crescono più rapidamente e assorbono meglio gli alimenti. Ovviamente se abitate in una zona molto calda è meglio che i vasi di cemento non vengano colorati di nero, quindi grigio naturale o bianco.

Un vantaggio del coltivare in una vasca di cemento è quello di poter spostare facilmente le piante. Per esempio, le possiamo mettere in garage se c’è una tempesta in arrivo, evitando tutto il lavoro e lo spiacere di dover “riparare” poi i rami rotti con del nastro adesivo. Possiamo anche metteri i cloni semplicemente in terra, tuttavia con l’inconveniente che le piante possano crescere una sull’altra, sopraffacendosi a vicenda. Vi potreste ritrovare con piante a “foresta pluviale”, che crescono tutte incrociandosi a vicenda.

Riuscire a districarvi fra le piante risulterebbe impossibile e di conseguenza diventerebbe impossibile eliminare le erbacce. Se continuassimo a farci strada fra le piante rischieremmo di danneggiarle senza motivo.Oppure potremmo danneggiare le radici calpestando con troppa forza il terreno circostante e rendendo la terra troppo compatta (se il terreno non è arioso, le radici soffocano e la pianta potrebbe morire di conseguenza). Se le piante nelle vasche di cemento dovessero cominciare a crescere l’una sull’altra, possiamo semplicemente spostare le vasche allontanandole ulteriormente in modo da poter continuare a utilizzare i raggi solari in maniera ottimale.

weckels

world of

wonders

Outdoor

Un sistema radicale ben sviluppato garantisce delle piante ben sviluppate. Un sistema radicale resistente è importantissimo per una buona coltura all’aperto.

Le radici stanno uscendo dal vaso della pianta. Questo è il momento di trasferire le giovani piante nel contenitore di cemento.

Il sistema radicale Di Weckels, specialista della coltivazione di Atami

Dopo il raccolto potette vedere come si sono sviluppate bene le radice. Questo ammasso arriva dal contenitore di cemento, reso bianco dalle tante radici.

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Una buona qualità e un’alta resa per pianta possono essere ottenute anche quando si coltiva outdooor. Dobbiamo investire il tempo e gli sforzi necessari, ma in cambio otterremo risultati eccellenti. Perciò in questo articolo voglio descrivere un esperimento studiato con lo scopo di ottenere una resa ancora superiore per pianta (outdoor), che in più consiste in un raccolto di altissima qualità.

I preparativi

Per questo esperimento vi serve una pianta con un gambo principale solido e ampio e con rami laterali forti. Il modo per ottenerla è stato l’argomento del mio articolo precedente sulla coltivazione outdoor. Di solito elimino i due rami laterali più bassi, dato che il vento può far asciugare la pianta soffiando con maggior facilità dal basso e migliora in generale la circolazione di aria. Ciò riduce il rischio che la pianta si prenda un’infezione da funghi.

Sul tronco principale della pianta potete vedere che talvolta ci sono ancora due o tre rami laterali della pianta, situati tutti nello stesso punto. Possiamo chiamare questo punto il “nodo” della pianta. Ad ogni nodo ci sono due o tre rami laterali che crescono verso l’esterno e sotto ogni ramo laterale dello stesso gambo c’è un’unica grossa foglia. Una volta che la pianta inizia a crescere, fareste meglio a eliminare queste foglie, un’operazione nota come “spogliare” la pianta. Così facendo, tutta la linfa nutritiva che viene risucchiata nel gambo principale attraverso le radici viene distribuita solamente verso i rami laterali e non va a finire anche a quelle foglie.

La pianta adesso può indirizzare le sue risorse in modo migliore verso i rami laterali, infatti noterete probabilmente che diventano ben presto enormi grazie a tutta quella linfa nutritiva in più che ricevono. L’effetto è che anziché crescere solo verso l’alto, la pianta comincia a crescere anche in diametro, con grande vantaggio per la pianta e quindi per l’eventuale resa, dato che più il gambo principale e i rami laterali son diventati grandi e grossi, più le cime da fiori che darà la pianta saranno grandi.

Se noi coltivatori dovessimo concentrarci solamente sulla cima “capitale” più alta, forse questa crescerebbe abbastanza grossa, ma aumenterebbero anche le possibilità che marcisca o che prenda delle malattie da funghi. Questo perché un germoglio superiore (troppo) grande funziona come una specie di spugna e questo grasso fiorellone trattiene l’acqua troppo a lungo dopo una pioggia, favorendo la prosperazione di

tutti i tipi di infestazioni da lieviti. In parole povere è molto meglio fare in modo che anche i rami laterali possano sviluppare delle adorabili cime da fiore.

Se vogliamo far sviluppare ulteriormente i rami laterali è importantissimo tagliare via la parte superiore della pianta dopo averla “spogliata”. Possiamo chiamare questa operazione “spuntare” la pianta. Per farlo, basta anche tagliarla via con delle cesoie, ma è molto meglio spezzare a mano la cima o piegarla e poi sostenerla. Entrambe le due ultime tecniche evitano che la pianta perda i suoi preziosi succhi nutritivi. Spezzando via la parte superiore, muore la parte superiore della pianta, dopodiché la potremo togliere facilmente.

Per piegare all’ingiù la parte apicale e sostenerla, possiamo per esempio legarla ad una recinzione in modo che la parte superiore venga praticamente trasformata in un altro ramo laterale. Non incominciate troppo presto a piegare o staccare la cima, ma aspettate fino a quando la pianta ha raggiunto un’altezza di circa un metro e mezzo o due.

Due settimane dopo che le piante incominciano a fiorire stacco via (ancora una volta) i rami più bassi e meno sviluppati. Questi producono generalmente pochissimo ed eliminandoli la pianta può dedicare tutte le sue energie ai forti rami rimanenti. Di conseguenza le cime da fiore saranno ancora più grosse.

Esperimento

A mo’ di esperimento ho messo in tensione i forti rami rimanenti, tirandoli gentilmente un pochino verso il basso. Per farlo ho inserito nel terreno intorno alla pianta dei picchetti da tenda, ai quali è fissato un pezzo di spago con un pezzo di elastico attacato a metà. Questo elastico (preferibilmente grosso) garantisce che i rami non si rompano tanto facilmente, per esempio quando soffia un pochino di vento. In effetti l’elastico funge da assorbi colpi.

Per quanto riguarda lo spago o corda, fate meglio a usare una corda plastificata o uno spago artificiale, dato che lo spago naturale (come lo spago di canapa) si rompe troppo facilmente siccome non è idrorepellente e marcisce. In seguito, legate l’altro capo dello spago a uno dei forti rami laterali della pianta. I rami meno sviluppati dopo tutto sono già stati rimossi. Lo spago (o corda) non deve essere troppo sottile, per non tagliare il ramo e danneggiarlo e/o far cadere via i rami laterali.

Le “giovincelle” con i rami laterali legati verso il basso

Un esperimento per aumentare la resa

Un primo piano delle pietre. Impilando un po’ di pietre alla base di ogni picchetto, rischiate meno di inciamparci sopra.

I fiori sulle cime dei rami laterali ricevono il sole da tutti i lati e cominciano a crescere dritti all’insù.

Una vera bellezza di fiore che si è sviluppato all’aperto all’aria fresca. Un’immagine che può essere d’ispirazione a tutti i coltivatori outdoor.

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Intorno ai picchetti da campeggio ammassiamo alcuni mattoni uno sopra l’altro. Questi ci impediscono di calpestare i picchetti per sbaglio e staccare via i rami laterali della pianta. Se per caso questo dovesse comunque accadere, prendete il ramo che si è appena piegato o spezzato, sostenetelo con un bastoncino e riattaccatelo al suo posto con del nastro adesivo impermeabile. Il ramo si riaggiusterà da solo. Se il ramo dovesse ancora sembrare prossimo a morire, allora toglietelo non appena potete dal resto della pianta.

Grazie al fatto che abbiamo tenuto i rami verso il basso con una lieve tensione, i germogli da fiore sui rami cresceranno verso l’alto, dato che crescono verso la luce. I germogli riceveranno inoltre più luce solare dato che i rami del sole riescono anche a penetrare fino ai rami più bassi. Tutto ciò va a vantaggio della qualità e del volume del prodotto finale.

Contemporaneamente, i rami tirati verso il basso favoriscono una migliore circolazione di aria intorno alla pianta, in modo che il vento e il sole riescano meglio a togliere la rugiada che resta fra i rami. Le possibilità di attecchimento di funghi tipo le muffe diminuiscono sostanzialmente. E poi anche le cime da fiore saranno

molto probabilmente meno propense a pendere verso il basso e toccarsi, il che riduce a sua volta il rischio che i fiori marciscano.

Se dovesse fare la sua comparsa comunque una muffa o un fungo, cosa che capita piuttosto spesso quando si coltiva outdoor, se coltiviamo nel modo descritto qui sopra, possiamo intervenire più rapidamente e più facilmente. I fiori colpiti possono essere identificati più facilmente, dato che praticamente ogni cima da fiore può essere esaminata singolarmente e viene raggiunta da una maggiore quantità di luce. Tutti i fiori marciscenti, anche i più piccoli, devono essere eliminati immediatamente. Altrimenti il fungo si può diffondere velocemente e minacciare l’intera pianta. L’esperimento dovrebbe quindi essere descritto come un fallimento totale.

Finalmente

Se sceglierete di adottare il metodo della coltivazione outdoor descritto in questo articolo, certamente contribuirà a dare un buon risultato. Naturalmente ci sono tantissimi altri fattori in gioco, quali dare i nutrimenti corretti, evitare le infestazioni da insetti e i capricci degli dei delle intemperie, ma vale sicuramente la pena di tentare l’esperimento di cui vi ho parlato.

Un’altro dei bellissimi fiori sulla cima dei rami laterali.

Alla fine dell’esperimento c’erano delle cime ben sviluppate alle estremità di tutti i rami laterali. Abbiamo dovuto sostenere la pianta con delle corde.

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30 Soft Secrets

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DIESEL HAZE

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Soft Secrets 31Musica

Soft Secrets: Come la vedete la faccenda ganja in Italia?

Nitto: Credo che ormai si sia arrivati a un punto dove sembrerebbe tutto un’enorme e quantomai pericolosa farsa: ormai si cerca di penalizzare chi ne fa uso esattamente come se fosse un criminale qualsiasi... ed è assolutamente ridicolo. I politici credo che preferiscano altri tipi di droga, magari un po’ più d’elite!

Perché si è arrivati a questo punto?

Beh, a questo punto ci siamo arrivati perchè la classe dirigente non conosce minimamente il problema (sempre che di problema si voglia parlare) e soprattutto ne ha paura: se ci facciamo caso il nostro attuale governo ha sempre cercato di risolvere i “reali“ problemi del nostro paese con politiche “da bar” cercando una via intransigente, non accorgendosi che così lascia campo libero alla criminalità organizzata e inoltre provoca un collasso della burocrazia spaventoso. Dicendo questo penso ad esempio ai poliziotti che devono preoccuparsi di fermare chi ha una canna piuttosto che pensare ad altre cose molto più importanti.Inoltre credo sia da idioti pensare che così facendo si risolva la questione. Io non so che dati abbia il governo ma praticamente tutti quelli che conosco fanno uso di ganja... e non sono poche decine di persone!

Come pensate si possa smuovere la situazione accontentando tutti e senza creare più danno che beneficio?

Credo che la liberalizzazione sia comunque un metodo che potrebbe dare un duro colpo al mercato clandestino, mi piacerebbe che nelle scuole se ne parlasse di più, creando un’autocoscienza nei più giovani. Il fatto è che si deve lasciare una libera scelta a chi vuole farlo o meno, senza incutere paure e timori del tutto fuoriluogo, ma parlandoci chiaro, viviamo in un paese per lo più ignorante, dove la chiesa e il perbenismo di facciata prevalgono in modo assoluto... e qui

non vedo alcuna distinzione tra destra e sinistra, anzi!

Voi siete appena tornati dagli States dopo la registrazione del vostro ultimo lavoro, che differenze avete notato tra gli americani e noi sul mondo della ganja? Sono fanatici come il loro capo Bush oppure sono più morbidi?

Non ho notato differenze fondamentali, come si riesce sempre e comunque a trovarla qui, anche lì non ci sono state particolari difficoltà.

Negli States però, se le forze dell’ordine ti dovessero beccare con, mi sembra un’ oncia di ganja, ti fanno un semplice verbale; se invece ci sono casi di recidività o ti dovessero fermare con qualcosa in più, la prigione ti aspetta... senza poi contare tutte le trafile che ci sono anche qui adesso, tipo il controllo settimanale delle urine, oppure gli incontri con lo psicologo e tutte quelle cagate.La cosa interessante e da un certo punto di vista anche simpatica, è che è nato un mercato, quanto mai florido, di tutte quelle bevande per pulire le urine o per cancellare ogni traccia di droga nel sangue.

Non ho una conoscenza approfondita della legislatura americana in tal senso, so solo che se ti ferma la polizia sei nella merda... li abbiamo visti all’opera più di una volta e non c’era un cazzo da stare allegri.

E riguardo alle droghe pesanti come vi ponete?

La prima cosa da chiarire è che tutto ciò che dico, lo dico come Nitto e non come linea 77: siamo un gruppo di persone, le opinioni divergono e proprio perchè ci piace a volte creare discussioni tra di noi tendiamo a non darci una linea di pensiero comune ma anzi fomentiamo le differenze al nostro interno.Personalmente non ho un’idea precisa riguardo alle droghe pesanti, di una cosa sono certo però, che trattare un tossicodipendente come un criminale sia un modo sbagliato di risolvere il problema.

Ho conosciuto svariate persone che nel corso della loro vita sono finite in mezzo a roba pesante e i perchè di questa scelta erano svariati ....non c’era una motivazione comune.Quando sapevo di qualcuno che ci “cadeva dentro” mi sono sempre incazzato subito, proprio perchè ho sempre creduto che tutti sapessero a cosa cazzo andavano incontro, alle sofferenze fisiche, allo stupro psicologico a cui ci si affacciava, eppure mi son dovuto ricredere più di una volta.Credo che bisogna insistere più che altro sulla formazione dei più giovani, fornendo loro tutto il necessario per capire e comprendere quale sia la strada migliore da intraprendere, esattamente come per le droghe leggere, fornendo una sorta di aiuto psicologico soprattutto quando, magari, l’istituzione famiglia non è più presente e oggi come oggi i genitori son sempre più lontani dal sapere cosa vivono e vedono i figli giorno dopo giorno.

È vero che negli ultimi periodi la cocaina sta prendendo piede e che i ragazzi cominciano a farne uso già a 15 anni?

Credo sia da idioti rispondere di no, è cosi... e ormai tra i più o i meno giovani, ho paura che la cocaina sia molto più diffusa della ganja!

Perché poi?

Non lo so. Una volta ci si faceva una canna per rilassarsi e per farsi quattro risate insieme, ora credo che si pippi per stare dentro a dei ritmi assurdi, tipo andare in 4 posti diversi al venerdì sera, bere quantità d’alcol paurose e comunque rimanere in piedi, ricominciare al sabato sera dopo aver dormito 4 ore e visitare altre 5 o 6 discoteche, bere e restare in piedi... credo che a un certo punto diventi una “corsa al massacro”.

Voi come eravate a quell’età?

Ci beccavamo in una decina di persone si tiravano su un po’ di canne e si passava la serata a ridere e parlare di qualsiasi cosa oppure a suonare.

Cosa è cambiato in questo periodo?

Non credo sia cambiato molto da una decina di anni fa. Una volta forse, c’era l’idea dello stare in gruppo e del divertirsi assieme. Oggi in parte è ancora così, ma

quei tipi di sballo sono più improntati sul singolo che sullo stare insieme; oppure, più semplicemente, come mi trovo a dire spesso, “la gente sta male” e non riesce più a porsi con tranquillità verso il prossimo, ad ascoltare gli altri e a parlare liberamente, senza per questo essere tagliato fuori dal cosiddetto gruppo. Oppure ancora, i più giovani vedono che la cocaina è depenalizzata rispetto alla ganja ed allora ci si buttano con più leggerezza... diciamo che il messaggio che il governo sta dando ai giovanissimi con queste nuove leggi è pessimo.Cambiamo un po’ direzione: adesso in Italia, come in altri paesi europei, si stanno diffondendo i cosidetti grow shop; saranno contente le forze dell’ordine che adesso un ragazzo con pochi soldi si compri tutto il necessario e si faccia la sua piccola attività illecita comodamente a casa per sé e per i suoi amici?Boh, che adesso si chiamino grow shop sinceramente non lo sapevo, comunque con un po’ di sbattimento si è sempre riusciti a tirarsi su qualche piantina, purtroppo però so di persone che si son beccate sei mesi per 5 o 6 piante.Se lo volete fare, state sempre all’occhio, anche ai vicini!

E gli smart shop invece? È verosimile l’accusa che istighino i loro clienti a delinquere?

Non credo, i problemi sono di tutt’altra natura.

Vogliamo chiudere con un bel messaggio rivolto a tutti quelli che hanno letto l’intervista fino a questo punto?

Credo che l’unica cosa che potrei dire è di pensare sempre con la propria testa a cosa si sta facendo e se siete in dubbio su qualcosa, informatevi prima di intraprendere strade del cazzo!

INTERVISTA AI LINEA 77abbiamo parlato con Nitto, voce del gruppo torinese di Albertoetniko feat Celestinax

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i vostri occhi. Una mera descrizione di come una pianta femmina fabbrica una cima non basta a far capire un bel niente. Come potete vedere, la pianta femmina produce molti peli bianchi che spuntano da un germoglietto minuscolo, e più la fioritura raggiunge un punto avanzato, più questi germogli si gonfiano e crescono.

In molti casi, le cime crescono alla fine una dentro l’altra, e sembra che ci sia solamente una cima enorme. Alla fine le cime smettonon di crescere in dimensioni (alla fine della fioritura) e i pelucchi bianchi si coloreranno. Quando l’80% dei peletti delle cime hanno cambiato colore è giunto il momento di raccogliere la pianta.

Le uniche parti fumabili della pianta di cannabis sono i fiori. Le cime coltivate vengono fatte seccare in un luogo buio e fresco (15-20 gradi Celsius), dove possono attraversare tranquillamente e lentamente la fase di essicazione insieme al processo di “conversione” che produce le sostanze che fanno sballare. Serve a ben poco cercare di far essiccare rapidamente le cime, siccome il vero sballo si ottiene solamente fumando cannabis che ha avuto il tempo di maturare durante l’essicazione. Il fogliame tagliato via intorno alla cima si può fumare, ma il sapore non è buono quanto quello

delle cime stesse. Fate meglio a farne dell’hashish, ma di questo parleremo meglio nei prossimi numeri.

Differenza fra fumo e ganja

Come ormai dovreste sapere, la ganja non è altro che le cime essiccate di una pianta femmina di cannabis. Soltanto le femmine possono produrre della ganja potente. L’hashish invece è ottenuto raccogliendo i cristalli presenti sulle cime, le foglie e il tronco della pianta. Visto che una foto spiega meglio di mille frasi complicate, probabilmente capite meglio da voi quanti cristalli sono presenti su una cima di canapa. Le palline trasparenti che vedete ingrandite sono i cristalli di cui parlo e si trovano attaccati a dei piccoli gambi.

Quando la pianta di cannabis è matura, questi cristalli assumono una colorazione color ambrato o dorato. Facendo essiccare i fiori e le foglie della pianta, i cristalli si staccano facilmente dalla vegetazione, soprattutto se mettiamo tutto questo fogliame in un pollinator. Il pollinator è una scatola quadrata contenente un tamburo, come una lavatrice, però con un setaccio circolare. Il tamburo gira e i cristalli, scossi dalla rotazione, si staccano e cadono attraverso il setaccio. A questo punto possiamo raschiarlo e farne un mucchietto che chiamiamo

Qui vedete chiaramente i cristalli di THC su una cima. I cristalli di THC pressati sono l’ingrediente dell’hashish.

Soft Secrets 33Growing for dummies

Crescita e fioritura

La crescita di una pianta di cannabis dipende dal numero di ore di luce che riceve giornalmente. Il periodo di luce più utilizato per coltivare la cannabis consiste in 18 ore di luce al giorno, con notti da 6 ore. Corrisponde praticamente al 21 giugno, il giorno più lungo dell’anno, e oltretutto soleggiato! Facciamo credere alla pianta che sia sempre il giorno più bello e più lungo dell’anno.

Potete comunque dare alle vostre piante 19, 20, persino 24 ore di luce al giorno. Con un periodo di luce da 24 ore le lampade sono accese di continuo, ovviamente. Se però date alle piante poco meno di 18 ore, aumentate le probabilità che la pianta cominci la fioritura. Certe varietà fioriscono quando ricevono 15-16 ore di luce.

Quando parliamo di “portare la pianta alla fioritura” ci riferiamo alla pratica che consiste nel mettere le lampade su un’impostazione di 12 ore di luce e 12 ore di buio. Questo è il periodo ottimale per la fioritura. Se date alla pianta più ore di buio, incomincerà prima a fiorire, ma il raccolto sarà meno abbondante, poiché l’avete convinta che l’inverno sia proprio a un soffio. A volte vale la pena di farlo al termine del periodo di fioritura, per suggerire alle piante di passare un po’ prima alla fase “pronta per il raccolto”.

Perché soltanto 12 ore? Perché la pianta ha bisogno di luce per poter sviluppare i fiori e produrre il THC. Più luce riceve, più crescono le cime da fiori e più riesce a produrre THC. Il limite perfetto quindi è di 12 hours, in modo che la pianta possa fiorire bene, sviluppando contemporaneamente una buona cima piena di THC e dando un raccolto decente.

Mi sembra di sentirvi dire: “Allora basta che dia alla pianta ancora più luce!” Ma questo prolungherebbe solamente il periodo di fioritura, senza aggiungere niente alle dimensioni o alla potenza della vostra coltivazione. La lunghezza del periodo di fioritura dipende dalla varietà di pianta e può andare dalle 5 alle 16 settimane. Le varietà più comuni comunque fioriscono tutte dopo 8-10 settimane.

Differenze fra le piante maschio e femmina di cannabis e gli ermafroditi

La pianta femmina della cannabis si riconosce facilmente dalla produzione di

pelucchi bianchi. I primi peletti bianchi si trovano sulle “ascelle” della pianta, dove ne escono due da un pistillo. Il pistillo si trova in quel punto della pianta nel quale la foglia è attaccata al tronco principale e dal quale crescono i rami laterali.

La pianta maschio, invece, non fa i pelini bianchi per cui si distingue bene dalla pianta femmina. La pianta maschio presenta dei pallini che appaiono sempre in gruppi appesi con una specie di filo alla pianta. Quando queste palline si dischiudono, dopo un lungo periodo di fioritura, sono visibili dei pezzetti a forma di banana. Da questi esce il polline che può fecondare le piante femmine.

Appena inizia la fioritura, le palline maschio e i pistilli femmina si assomigliano, dato che son grandi circa un millimetro, ma se osservate attentamente potete notare che una palla maschio crescendo si allontana dal tronco, pende da un filo e si moltiplica creando altre palline. Un pistillo femmina resta ben vicino al tronco principale, finché a un certo punto, quando è abbastanza grande, compaiono i due peli bianchi. Quindi se vedete crescere due palline in un pistillo ci sono alte probabilità che stiate osservando un esemplare maschio.

In questo modo, durante la fioritura, potete stabilire abbastanza presto quali sono i maschi per eliminarli e lasciare alle femmine più spazio e più risorse affinché si sviluppino bene. Gli ermafroditi sono piante dal sesso doppio, dotate di caratteristiche sia maschili sia femminili. In questa categoria ci sono vari tipi: alcuni ermafroditi sono maschio al 90% e femmina 10%, altri sono femmina al 90% e maschio al 10%, o semplicemente maschio-femmina al 50%. Nel caso di piante ermafrodite femmina al 90%, non dobbiamo fare altro che eliminare i fiori maschili per riuscire comunque a far sviluppare delle cime da raccolto, non impollinate e di conseguenza prive di semi. Il polline di queste ermafrodite genera principalmente semi femmina.

Come si creano le cime e quali parti della pianta si possono fumare?

Per capire come viene prodotta una cima su una pianta, da fiore a prodotto fumabile, dovete veramente vederlo con

Coltivazione per principianti Parte secondaI lettori che erano riusciti già ad accaparrarsi l’edizione precedente forse hanno già letto quail sono secondo me i requisiti essenziali per incominciare a coltivare cannabis. Per prima cosa se mettervi al lavoro con la coltivazione dovete procurarvi tali elementi essenziali. Guardatevi intorno con comodo, confrontate i prezzi nei vari negozi su una vasta gamma di prodotti, composti, semi, lampade e simili, prima di metter mano al portafoglio. Ogni cosa a suo tempo, e siete voi a dover far le scelte giuste. Un grow shop rispettabile non cercherà di rifilarvi una serie infinita di pozioni e marchingegni, per cui dite chiaramente al negoziante in che posizione siete. In questo numero cercheremo di capire meglio i termini generali utilizzati dai grower spiegando certi termini ed espressioni del mondo dei coltivatori.

Di Bart B.

Ecco come potete vederli ingranditi. Più le cime luccicano, migliore è la qualità.a

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fertilizzanti non sono altro che sali. Più fertilizzante aggiungete all’acqua, e più aumenta il valore EC. EC quindi è una misura della concentrazione totale dei concimi dati alla pianta.

Per tutta la fase di crescita, il valore EC è compreso fra 1,2 e 2,8. Si parte con una bassa concentrazione di sostanze nutritive, intorno a 1,2, per aumentare durante il periodo di crescita fino a raggiungere un massimo di 2,8. Se vi doveste avventurare su concentrazioni superiori, rischiereste molto di bruciare le radici. Quindi infilate nella vasca di acqua un misuratore di EC, aggiungete i nutrimenti fino a quando leggete il livello di EC desiderato e sarete a posto.

Nella prossima puntata considereremo i pro e i contro della coltivazione biologica rispetto all’idroponica e parleremo di come fare talee su richiesta. Rispetto a quanto avevo in mente, tutto ciò arriva un po’ prima, tanto per dare a voi dummy la possibilità di fare pratica.

Segue

Dovete controllare la piantagione tutti i giorni e dare acqua con nutrimenti ogni volta che la pianta ne ha bisogno. Se decidete di coltivare al chiuso vuol dire che avete scelto anche di dedicare all’attivita un po’ del vostro tempo libero. Se credete che basti piazzar lì qualche piantina e fare capolino quando ne avete voglia per buttare un’occhiata rapida, scoprirete ben presto che vi state illudendo.

Siccome si possono controllare semplicemente quasi tutti i fattori climatici, il vostro lavoro sarà continuamente volto a ottenere un raccolto altissimo di erba della migliore qualità. Per controllare la temperatura potete far andare a un certo livello le pompe dell’aria; il livello ottimale di umidità atmosferica si raggiunge installando un umidificatore per ambienti, mentre per avere un buon circolo di aria dovete dotare il locale da coltivazione di uno o più ventilatori.

Al chiuso, così come fuori, si può ottenere una ganja di qualità eccezionale in quantità impressionanti. Dovreste fare la scelta che più vi si addice, a seconda delle vostre possibilità e dei vostri desideri.

pH e EC

Il valore del pH indica l’acidità del terreno. La scala del pH va da 1 a 14. Una soluzione con pH compreso fra 1 e 7 viene definita “acida”, mentre una con pH 7 è nota come “neutra” e fra 7 e 14 si parla di soluzione basica o “alcalina”. Man mano che diminuisce il pH la soluzione risulta maggiormente acida. Quando il pH è troppo alto o troppo basso, le piante non riescono ad assumere alcune sostanze nutritive essenziali. La conseguenza sono malattie da carenze. Un buon livello per il pH è compreso fra 5.6 e 6.6. Con un pH in questo intervallo, le piante di cannabis possono estrarre gli alimenti dal mezzo di crescita.

Il pH influenza anche la vita (batterica) del terreno e se il suolo è attivo la fertilità del terreno aumenta e le piante diventano più forti e sane. Misurando con un misuratore del pH l’acidità dell’acqua possiamo poi portarla al valore giusto. L’acqua del rubinetto solitamente ha un pH vicino al 7.0, per cui dobbiamo aggiungere un pochino di acidificatore del pH per abbassare il pH fino a 6.3, per esempio.

Questo lo possiamo fare per tutta la coltura oppure non farlo per niente. Una volta che avete iniziato a regolare il pH dovete continuare a farlo. Anche senza un misuratore di pH potete ottenere dei raccolti eccellenti, ma quando volete raggiungere quel qualcosina in più, un giusto pH garantisce una crescita e una fioritura migliori. Il pH è più importante dell’EC, quindi se vi tocca scegliere, optate prima per il misuratore di pH. Il pH del terreno si aggira intorno al 6.3 per consentire un buono sviluppo della vita batterica e sappiate che il pH della fibra di noce di cocco è di circa 6.0.

EC è la misura della conduttività di una soluzione. La conduttività aumenta con l’aumentare dei sali in una soluzione. I

Col metodo indoor, potete ottenere fino a quattro, cinque, e pure sei raccolti all’anno, a seconda di quanto dura il periodo di crescita della particolare varietà che coltivate. Non dovete limitarvi a seconda delle stagioni e di conseguenza potete decidere liberamente quando iniziare una coltura. Potete godere di una libertà completa se coltivate indoor e potete coltivare qualsiasi varietà in qualsiasi momento.

D’altro canto dovete stare molto più attenti alle piante se coltivate al chiuso. Ci vuole un po’ più di lavoro, però ovviamente lavoro piacevole. Dovrete anche fare un piccolo investimento iniziale per acquistare le cose essenziali.

skuff, ossia hashish non compresso. Possiamo pressare questa polvere di fumo per farne un bel cubetto, di quelli che magari avete visto in vendita.

Il fumo, o hashish, è fatto quindi raccogliendo i cristalli di THC presenti sulla pianta di cannabis, invisibili a occhio nudo. Questo concentrato puro dà uno sballo più energetico e pulito. Se vi fate uno spino con una cima, noterete che vi si ricoprono le dita di una polvere dorata, aprendo e sbriciolando la cima: questa polvere sono proprio i cristalli di cui parlavo.

Coltivare indoor o outdoor?

Ci sono moltissime cose da dire a proposito e bisogna dire che entrambi i metodi hanno delle buone qualità. All’aperto, potete arrivare a concentrare tre raccolti fra la primavera e l’inverno. Tuttavia se coltivate all’aperto dipendete dagli dèi del tempo, senza avere certezze a cui aggrapparvi. Ci sono tante cose che possono andare storte e dopo aver sfacchinato per mesi potreste ritrovarvi a raccogliere quattro cimette striminzite. Una seccatura incredibile.

Il vantaggio di coltivare outdoor è che non costa praticamente nulla. Serve soltanto un buon pezzetto di terra o un bel vaso grande in cui mettere un seme o una talea, che diventando un albero femmina vi regalerà qualche etto di cime. Tempo permettendo…

Una talea, o clone, è un pezzo di ramo che è stato indotto a produrre radici. La coltivazione outdoor rappresenta un modo eccellente per imparare a conoscere la pianta di cannabis e le sue preferenze in termini di nutrizione. Il periodo della coltivazione all’aperto va dall’inizio di Aprile (se abitate in una zona calda, anche prima) e arriva fino alla metà di agosto (ma in certe zone temperate anche oltre), quindi se rovinate una pianta potete semplicemente ripartire da un altro seme.

Se incominciate a coltivare all’aperto, vi farete un bagaglio di conoscenze che si rivela utilissimo una volta che iniziate eventualmente a coltivare al chiuso. Il grande spazio all’aperto insomma è il luogo di coltivazione ideale per i principianti, che si possono godere le numerose sorprese che incontrano a mano a mano che le piante iniziano a lussureggiare. Soprattutto se piantate le bimbe in piena terra e poi non vi resta molto da fare, tranne che mettervi comodamente e pigramente ad aspettare che maturino per il raccolto.

Con la coltivazione indoor, siete voiMadre Natura stessa e pertanto dovete avere sotto controllo tutti gli aspetti della coltivazione, come garantire il ricambio di aria e la ventilazione, il livello di umidità atmosferica, e via dicendo.

Coltivare al chiuso offre un po’ più di sicurezza rispetto alla coltivazione outdoor, dato che le piante sono protette e al sicuro, mentre eventuali vicini curiosi possono accorgersi facilmente se tenete delle piante fuori e causarvi un sacco di grane.

34 Soft Secrets

Pianta maschio.

I peli bianchi della pianta femmina stanno diventando marroncini. Il momento del raccolto è alle porte!

Fiori femmina.

Questa serie è realizzata in cooperazione con Plagron, visitateli www.plagron.nl

Alcune madri hanno ce l’hanno davvero: questa pianta è una Crystal Galore.

I pallini della pianta maschio sono visibili chiaramente.

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36 Soft Secrets

Extra

A inizio giugno è uscita la sesta edizione della guida International Highlife Guide. Anche quest’anno, questa unicissima guida verde trabocca di informazioni imperdibili per tutti quelli che sono attivi nel settore della cannabis in Europa. Dai grossisti ai negozi, a livello nazionale e internazionale, la guida fornisce una visione praticamente completa delle aziende che operano in questo settore.

L’aggiunta più importante nell’edizione 2005-2006 è proprio la rubrica Italia, un paese che nell’ultimo hanno ha vissuto uno sviluppo strabiliante in fatto di coltivazione domestica. In questo modo, insieme alle rubriche Germania, Inghilterra, Spagna e Svizzera, viene fornito un quadro altamente completo di questo ramo che è ancora in crescita in tutta Europa. Si tratta di un riferimento diventato ormai essenziale, soprattutto per gli imprenditori che guardano oltre ai propri confini nazionali e che non vogliono lasciarsi sfuggire le opportunità commerciali che si profilano anche fuori dall’Italia. Ma l’efficacia è valida anche in senso inverso, dato che gli imprenditori, i consumatori e i turisti dei vari paesi possono reperire facilmente i prodotti o i servizi delle aziende dei paesi recensiti.

Gli autori della guida hanno lavorato per rendere la Highlife Guide ancora più attraente e comoda da usare. Le varie rubriche sono quindi facilmente riconoscibili dal loro colore distintivo. Basta dare un’occhiata all’indice per capire quale colore corrisponde a una determinata rubrica. Le rubriche sono rispettivamente: coffeeshop, grossisti, growshop, media (internazionali), articoli per fumatori, smartshop, aziende dei semi e, infine, varie. Gli indirizzi e i numeri di telefono delle aziende olandesi citate in ciascuna rubrica sono elencati in ordine alfabetico per luogo e sono corredati da un colorato fascicoletto pubblicitario conclusivo.

Per quanto riguarda gli altri paesi, è stata scelta una suddivisione più semplice, ossia per grossisti, negozi e altro, elencati per città in ordine alfabetico. Per un’ulteriore praticità, per quanto riguarda Inghilterra, Spagna e Italia sono elencate anche per provincia. In fondo alla guida si trova anche un indice alfabetico delle pubblicità.

La guida è disponibile gratuitamente presso il tuo grow shop locale.

I negozianti che desiderano distribuire la Highlife Guide sono pregati di inviare per fax i dati del loro negozio al numero +31.73. 547.9732 per ricevere le guide.

Gratis!

Sesta edizione della International Highlife Guide

Cazzo piove. Avrei preferito una fresca notte d’estate con la luna, un dolce preludio d’autunno.

Invece merda, il peggio. Acquazzone spesso da morire e freddo e vento. Striscio nella fanghiglia già bagnato fin dentro le mutande, nella mano una malmessa ascia da legna.Ci fosse qualcuno in giro non servirebbe a granchè.La missione contro la ‘ndrangheta aveva molti lati positivi per un alpino: mare, soldi, poco lavoro e le leggendarie ‘cime rosse’ calabresi.

Ognuno sfruttava l’occasione assecondando la propria indole.Io sono finito lì nel periodo del raccolto.

Un giorno, durante un rastrellamento, andando a zonzo per l’Aspromonte, mi sono allontanato un po’ troppo dai compagni, fino a perdermi.Era una splendida mattina, l’odore del bosco cotto da un sole ancora timido, il frastuono assordante di grilli e cicale… appena rimasto solo, il rastrellamento è diventato una scampagnata.

Cercando di ritrovare la squadra, venivo distratto da un profumo dolce nell’aria, che mi riportava di colpo ai bei tempi del Marocco, un paio d’anni prima.Proveniva da dietro una collinetta leggermente in discesa. Rapidamente ho superato l’ostacolo, facendomi strada tra i rovi.

Davanti ai miei occhi si apriva una minuscola valle completamente invisibile ai lati, come un piccolo cratere, sul cui fondo sonnecchiava una piantagione di canapa ben curata e pronta da mietere.Per esposizione solare e mimetismo quello era un luogo ideale per una coltivazione del genere.Ho cominciato a scendere quasi inconsapevolmente.Avvicinandomi ho notato un albero più grosso, sul lato più lontano della piantagione, credevo fosse una specie di palma.Le piante erano alte quasi tre metri, raramente ne avevo viste di così belle.Inebriato e commosso, danzavo sognante tra i fusti, come un bambino in un negozio di giocattoli; strizzavo, accarezzavo, controllavo, le mani subito incollate dalla resina fresca.Era la mirabile opera di un grande coltivatore in una regione baciata dal sole.Mi muovevo talmente che l’ho attraversata tutta da parte a parte, scivolando filante e innocente fino all’incontro con il miracolo: la palma che avevo notato scendendo era una abnorme pianta di marijuana alta almeno cinque metri, con decine e decine di cime più grosse di palle da bowling.Ne ho subito staccata una, stando attento a non rovinare alla vista l’insieme e dopo averla ben bene impacchettata nel sacchetto di plastica del pranzo, l’ho nascosta sul fondo dello zaino.Poi sono rientrato, sapendo già che non sarebbe stato un addio.La famiglia xxx si dice sia reggente a Locri.; qualsiasi

commercio è affar loro, certamente anche quel piccolo miracolo botanico. Son cazzi a dar loro fastidio. Per chiunque. Stanotte io ci provo. E spero sinceramente di rimanere anonimo. Non bisogna essere ingordi. Un profilo basso rende il futuro più tranquillizzante. La moderazione, in certe questioni, fornisce buoni appigli agli avvocati e trasforma le pallottole in sberle. Io lo so. Per questo motivo, lo scopo della visita è una pianta. Una sola. A voi immaginare quale.La consapevolezza dei vestiti bagnati scompare appena supero la collina che apre sulla piccola valle; è tutto

buio, le forme sono sfumature che vanno dal nero al blu intenso.Mi servirò del frastuono della pioggia senza approfittarne.L’adrenalina sale. Tra venti minuti Riccardo sarà qui mentre Mattia darà la copertura al servizio, piantonando mezz’ora più del dovuto, la casa del magistrato di Gerace a noi affidato.Si sono uniti spontaneamente all’impresa due sere fa, quando ho mostrato loro il souvenir della mia escursione solitaria.Il piano è semplice, ma dobbiamo coinvolgere le squadre di alpini a noi assegnate in quanto graduati di truppa e il cuoco della dimenticata polveriera di Platì.Così abbiamo valide braccia, un mezzo militare e un buon nascondiglio, lontano da occhi e nasi indiscreti.Se tutto fila liscio, tra un paio di settimane ne godremo i frutti.Vedo la piantagione.La discesa non è agevole e soprattutto è allo scoperto, chiunque potrebbe vedermi scivolare come un verme dal pendio.Sarebbe imbarazzante. Spacciato.Il fango che adesso è d’aiuto, chiederà il conto quando si tratterà di risalire.

Tocco il fondo e subito mi rintano tra le piante.Il mio obbiettivo è dietro di me. Ad un passo.

Sollevo il passamontagna sulla testa per respirare meglio. Non vedo nessuno.Mi alzo e prendo l’accetta.Al primo colpo la pianta non fa una piega, si scrolla l’acqua di dosso mentre la lama scivola sul fusto.Il secondo è più deciso, ma lei ancora incassa bene e ondeggia quasi sfidandomi.

Comincio a menare fendenti a tutto spiano, con tutta la forza che ho in corpo; le fronde vibrano impazzite come urlando di dolore o chiedendo aiuto; il suo corpo si sfilaccia e poi si scheggia, ma ancora non cede.Il rumore mi sembra assordante, sono sicuro che verrò scoperto da un momento all’altro.Picchio sempre più forte, la spalla e il braccio sono ormai insensibili. Cadi troia! Cadi!La prendo a calci sulla ferita. Cadi puttana!Improvvisa la resa.Come un bisonte abbattuto crolla di schianto verso il pendio.Ho vinto. E’ morta.Con una sega avrei avuto certamente meno problemi.

…continua

Rubrica a cura di Filippo Gatti

Fili d’erba

Cime rosse per gli alpini Parte I di Enzo Giulio Salomoni

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38 Soft Secrets

Breeder G.

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta del meraviglioso mondo della genetica della Cannabis. Nello scorso numero ci siamo occupati in particolare della genetica Indica, adesso è il momento di parlare della Sativa e della Ruderalis.

Le piante di cannabis sativa crescono tra l’equatore e il 50° parallelo, ma quelle che interessano i nostri lettori provengono da una stretta fascia compresa tra il 20° parallelo nord e sud; sono alte e slanciate, con meno rami laterali e una distanza internodale maggiore delle varietà indiche. Essendosi evolute sotto il sole dei tropici, la colorazione risulta essere verde pallido: ciò è normale, essendo in condizioni di grande abbondanza di luce la pianta contiene meno clorofilla, mentre le indiche ne sono più cariche per sfruttare meglio le diverse condizioni di luce. Anche la forma delle foglie riflette questa diversa espostizione ai climi e agli agenti atmosferici: le foglie delle piante di sativa sono infatti più snelle

di quelle delle piante di indica. Le cime sono più numerose, ma anche più piccole e meno dense. I tricomi (cioè i produttori di resina) si concentrano sulle cime in modo differente: nella maggior parte dei casi essi si trovano fittamente ammassati sui calici, fino a formare, in alcuni casi, un guscio di peluria bianca. Normalmente vi sono

molti meno tricomi sulle foglie intorno alle cime. La miscela di cannabinoidi nella resina è diversa, ciò produce un effetto cerebrale, cioè di euforia, ebbrezza (in inglese “high”), mentre l’effetto sul resto del corpo è molto meno intenso ed avvertibile di quanto accade con una indica.

La sativa più famosa è senza dubbio la Haze. Contrariamente a quanto si può pensare, questa non è una varietà esistente in natura, ma è stata creata dall’uomo. Pare che due fratelli californiani, gli Haze Brothers appunto, abbiamo lavorato, a partire dai primi anni ’70, ad una super-sativa. Per realizzare questo multi-ibrido, sono state impiegate sicuramente una Thai, una Colombiana ed una

Messicana. La Haze ripaga il proprio lungo periodo di fioritura (stiamo parlando di oltre 3 mesi) con un high energetico e un sapore di limone. E’ impossibile fare un elenco degli ibridi a cui la Haze ha contribuito nei 30 anni ed oltre da quando ha lasciato la Bay Area in California: Super Silver Haze, Neville’s Haze, Haze#19 x Skunk solo per citarne alcune.

Naturalmente non c’è solo la Haze: spostandoci a sud della California troviamo il Messico con le sue Acapulco Gold, Oaxaca, Guerriero e Michoacan, la Colombia (Colombian Gold, Red Bud, Panama Red, Purple). In Jamaica, l’erba di gran pregio si chiama Lamb’s Bread. Più a sud, in Brasile, abbiamo una grande “maconha”, la Brazilian Lemon. Spostandoci in Africa, nel bel mezzo del continente nero, troviamo il Malawi. Qui cresce una sativa di alta qualità, dal sapore speziato e dalla grande adattabilità a climi diversi. E, restando in Africa, non ci possiamo scordare la Durban Poison, né la Swaziland. Nel sud est asiatico invece, troviamo genetiche quali Laos, Cambogia, Vietnam e Thailandia. L’erba thailandese o “thai stick” deve il suo nome alla proprio forma (a bastoncino), che è il risultato del processo di asciugatura e legatura.

La Ruderalis è la terza sottospecie di cannabis ed è originaria delle steppe siberiane. È bassa, intorno al mezzo metro d’altezza, e cresce tutta intorno al tronco principale, producendo foglie molto ampie. Non produce cime come le altre, e soprattutto non contiene THC in misura apprezzabile.

Perché ne parliamo allora? Il motivo è piuttosto semplice: seppure priva di principi attivi, la Ruderalis possiede una caratteristica unica. Sappiamo che in genere le piante di cannabis sono a fotoperiodo corto, fioriscono cioè quando le giornate si accorciano, in autunno. La ruderalis invece è a fotoperiodo neutro, fiorisce cioè quando ha raggiunto una certa “età” e non in relazione alle ore di luce che riceve. Questo tratto distintivo la rende appetibile per essere usata per produrre ibridi. Incrociando piante che contengono di solito un quarto o la metà di genetiche ruderalis, si cerca di creare nuove varietà di marijuana che crescano per qualche settimana e poi fioriscano, anche se in piena estate, all’aperto, o anche se non si somministrano 12 ore di buio, al chiuso.

Adesso che abbiamo introdotto le 3 sottofamiglie della cannabis, i luoghi da cui provengono e le principali caratteristiche siamo pronti a parlare, nel prossimo numero, di ibridi. Scopriremo come vengono selezionate le caratteristiche degli incroci, cosa comporta avere una prevalenza di indica o sativa. Parleremo di fenotipi e genotipi, entrando sempre più nel dettaglio del meraviglioso pianeta cannabis. Non mi resta che darci appuntamento al prossimo numero di Soft Secrets Italia.

Genetica della Cannabis

Sativa e Ruderalis

geneticultura

Per iniziare con questa nuova avventura ho pensato bene di farmi una canna. Per iniziare al meglio ho pensato di farmi una canna davanti a un fermoimmagine dell’onorevole Gianfranco Fini che tra l’altro mi sta pure simpatico nonostante tutto.Per continuare sulla strada tortuosa di questa nuova avventura ho accompagnato una mia amica dj a casa di Storace, in quel frangente metteva i dischi a casa dell’onorevole. Sempre dopo essermi fatto questa santa canna. È stata una festa piuttosto divertente, perché si può dire di tutto ma non che quelli “a destra” non sappiano divertirsi. Magari sono convinti che per divertirsi non serva la cannabis in tutte le sue fantasmagoriche forme ma questo è un altro paio di maniche. È come dire: mi piace andare a sciare o preferisco andare in snowboard. Sempre di divertimento, in entrambi i casi, si sta parlando. È solo un fatto di scelte e “discipline” che uno decide di affrontare.

Per continuare, mi è tornato in mente l’episodio dei Beatles quando ricevettero il titolo di Baronetti. John Lennon si accese una bella canna di marijuana a Buckingham Palace. Dovete sapere che la legge inglese in questo caso e in tutti gli altri casi simili punisce il proprietario di casa e non il fumatore. Si dà il caso che il proprietario di casa fosse la Regina. Cosa successe? Nulla.

Così mi sono acceso una canna sotto la consolle del dj e non è successo nulla e questo lo immaginavo. E così ho osato. Ho detto alla mia amica dj: - Torno subito. Cinque minuti. Anzi meno.Mi sono frugato in tasca e l’ho trovato. Sudato sono corso in giardino. Ho cercato un bell’angolo, riparato ma non troppo ho preso la mia bussola, sapete non esco mai di casa senza di lei, ho individuato il nord, il sud e l’ovest e anche l’est già che c’ero e poi questo piccolo e delizioso seme è caduto dalla mia tasca proprio in una bella buca che, come per magia, si è ricoperta di terra una volta che il delizioso seme ha trovato la giusta posizione. Sono tornato dalla mia amica con un bel sorriso e le ho detto: - Aspettiamo. Aspettiamo e vediamo cosa succede. Continua a mettere i dischi, tu.

A cura di Cavo

Per vedere l’effetto che fa…la rubrica di cavo

Questo tratto distintivo rende la

ruderalis appetibile per produrre ibridi.

In genere le piante di cannabis sono a fotoperiodo corto, fioriscono cioè quando le

giornate si accorciano, in autunno. La ruderalis invece è a fotoperiodo neutro.

Fiera Highlife 2005 a Barcellona!

Si avvicina la festa più bella dell’autunno! Il meglio della scena grow, seminari, musica, spettacoli,

dj e tantissimo altro...La Farga de l’Hospitalet

14, 15 e 16 ottobre!

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Soft Secrets 39Fai da te

1) Appoggia il Bubbleator su una piattaforma rialzata e metti il secchio per terra. Metti la busta filtrante nel secchiello: nel set da tre buste, questa è quella da 70 mc. Se hai svariati sacchetti di raccolta dei cristalli, mettili in ordine da quello più fitto a quello più poroso. Se dovessi usare tutte le buste disponibili, l’ordine sarebbe 38mc, 70mc e infine 90mc.

2) Riempi a metà il Bubbleator di acqua fredda. Poi aggiungi il ghiaccio; se il ghiaccio è a pezzi grossi, spezzali in parti grosse al massimo quanto dei cubetti di ghiacci. Adesso fai andare il Bubbelator per 2 minuti in modo da mischiare acqua e ghiaccio. Controlla la temperature, che dovrebbe essere scesa a circa 4°C, altrimenti aggiungi del ghiaccio e mescola nuovamente.

3) Riempi la busta piramidale con 500 grammi di materiale fogliaceo surgelato e inseriscila nel Bubbleator. Poi chiudi il coperchio del Bubbleator e imposta il timer fra i 3 e gli 8 minuti. Ora incomincerà ad agitare le foglie.

4) Una volta che il timer è tornato a 0, puoi aprire il coperchio del Bubleator e strizzare via tutta l’acqua dal materiale fogliaceo nella busta piramidale. In seguito, poni intorno alla busta manicotto la busta dal filtro più fine, tenendo sollevato il manicotto. Appendi il manicotto nel secchio e lascia sgocciolare il Bubbleator.

5) Togli la busta filtro dal manicotto e rimetti il manicotto nel Bubbleator. Togli dal secchio la prima busta (in caso tu stia usando varie buste), immergila nell’acqua 2 o 3 volte, in modo che tutti i cristalli si ammassino al centro. Strizza via tutta l’acqua per prima cosa con la mano, poi con un pezzo di carta da cucina.

6) Metti i cristalli nel colino da cucina e schiacciali per farli passare attraverso le maglie del colino (per esempio con un cucchiaio) facendoli ricadere su un foglio di carta. Questo serve a far sì che i cristalli secchino separatamente, evitando quindi che si formino muffe. Ci vogliorno circa 48 ore per l’essiccatura, dopo di che i cristalli ottenuti sono pronti per essere consumati o compressi. Puoi ripetere le operazioni descritte al punto 5 e al punto 6 usando le altre buste filtro, eventualmente. Dovresti sciacquare con acqua fredda tutte le buste filtro subito dopo averle usate. Qualora rimessero comunque dei cristalli secchi, li puoi rimuovere ogni 2 mesi usando dell’alcool (96%).

Requisiti• Materiale fogliaceo essiccato e surgelato• 1 secchio (diametro +/- 30cm)• Carta da cucina (assorbente)• 2 kg di cubetti di ghiaccio, sufficienti a mantenere la temperature a 4ºC (41ºF) (+/- da 2 a 4 chili)• Termometro (incluso)• Colino da cucina (incluso)• Busta piramidale da 220mc (inclusa)• Busta manicotto 220mc (inclusa)• Busta raccogli cristalli da 70mc (inclusa) (su richiesta sono disponibili anche le buste da 90mc e da 38mc per qualità extra)

Per ulteriori informazioni: Pollinator Company, Amsterdam

[tel] +31-20-4708889[fax] +31-20- 4715242

[e-mail] [email protected]

Come usare il Bubbleator

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CATALOGO GRATIS !COMPILA QUI SOTTO E INVIA IL TUTTO A; High Quality Seeds,Casella Postale 362, 5460 AJ Veghel, Olanda.

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Soft Secrets 41Notizie Dall’Italia

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MAG 2005

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Soft Secrets 45Recensioni negozi

Semitalia è stato il primo negozio italiano su internet a proporre semi di cannabis, provenienti dalle migliori seedbank olandesi. Allora – nel 2002 - solo alcuni negozi avevano semi in vendita: ma la scelta era limitata e molti potenziali acquirenti non avevano nemmeno idea dell’esistenza di tali negozi. La missione di Semitalia è stata fin da allora rendere disponibile una grande varietà di semi, allo

stesso prezzo dei negozi olandesi, nel rispetto delle regole, ma alla luce del sole.Adesso il catalogo contiene oltre 100 varietà, il meglio dai cataloghi Dutch Passion, Nirvana, Serious Seeds, Paradise Seeds e Sativa Seedbank. Tutte le varietà più celebrate degli ultimi 25 anni trovano posto, e molte sono vincitrici di coppe: dalla White Widow alla Super Skunk, dalla Blueberry alla Sensi Star, passando per AK47, Northern Lights, Crystal, Orange Bud, oltre ad almeno dieci varianti di Skunk ed altrettante di Haze. La dovuta attenzione è riservata a coloro che vogliono solo semi

femminili: l’assortimento comprende infatti quasi 30 tipi in rappresentanza di tutte le più ricercate varietà e combinazioni genetiche.

Nel febbraio 2005 Semitalia ha rilasciato la sua “Babilonia”, un ibrido sviluppato in Olanda ma con il sole dell’Italia bene in mente: si tratta di un ibrido f1 ottenuto incrociando una bella sativa sudafricana con un maschio robusto e precoce proveniente dal nord dell’India. Il risultato è una pianta stabile e robusta, che si trova perfettamente a suo agio in una grow room, così come sotto la luce del sole. Essendo Semitalia rifornitore all’ingrosso di una gran parte dei canapai e grow shops italiani, c’è da scommettere che Babilonia sarà disponibile un po’ dappertutto.Semitalia è conosciuta per l’alto livello della sua assistenza al cliente: perché non la mettete alla prova?

Semitalia (On-line)

Per ulteriori informazioni e per scaricare l’intero Catalogo Semitalia in formato PDF: www.semitalia.comTelefono (0039) 055-8457452 oppure (0039) 320-0875135.Fax (0039) 02-700558360

Hemporium nasce nel 2002, il primo a Roma (tanto che è diventato il loro slogan), ed è stato il punto di riferimento per i grower della capitale, compresi coloro che hanno aperto growshop o smartshop (attualmente ve ne sono circa 16).Il vantaggio di partenza è stato anche economico, dopo tre anni Hemporium può permettersi di comprare grandi quantità di merce e avere un ampio ventaglio di prodotti permettendo a tutti di trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze; inoltre l’attività è

riuscita a stringere rapporti commerciali che le permettono di avere prezzi assolutamente competitivi (stanno lavorando, per il 2005, per fornire una garanzia sul prezzo).Avere un magazzino fornito per proporre un vasto assortimento è sempre stato uno degli obiettivi fondamentali, infatti il nome Hemporium nasce proprio da questo: un emporio, un bazar della canapa dove si può trovare tutto, dal necessario per il grow (ottime marche scelte in base alle loro esperienze), una selezione dei migliori semi olandesi, libri e riviste specializzate, articoli per fumatori e non fumatori (grinders, bong e ricambi di tutti i tipi, chilum), idee regalo per tutte le tasche, prodotti derivati dalla canapa (tessuti,

abbigliamento, scarpe, borse, alimenti biologici, corde e spaghi, cosmesi biologica “non testata su animali”) e molto altro. Oltre all’ampia scelta, quelli di Hemporium hanno soprattutto una disponibilità incredibile nel fornire informazioni di tutti i tipi, sul grow, sulle iniziative antiproibizionismo, sulle leggi in materia di droghe e sui molteplici utilizzi possibili di questa straordinaria pianta. Il tutto in un’atmosfera tranquilla e familiare: tanto che amano definire i loro grow... delle botteghe: in fondo, spiegano, anche noi growers usiamo bene le mani e il nostro ingegno, proprio come nelle botteghe degli artigiani.Hemporium si propone come soggetto attivo nelle iniziative organizzate dal movimento di massa antiproibizionista (M.D.M.A.) sia a livello romano sia a livello nazionale, è parte integrante di Confinizero (il cartello contro la legge Fini), e figura tra i co-promotori di molte iniziative antiproibizioniste, come la Million Marjuana March in Italia.

Hemporium, Roma

Roma Tuscolana:[email protected] / Via Masurio Sabino 23 / TEL e FAX. 0039 06 / 97618522

Roma S. Lorenzo:[email protected] / Via dei campani 33/35 TEL e FAX. 0039 06 / 97618522

Fral è nato come rivenditore di lampade e parti elettriche da coltivazione; dopo aver iniziato rifornendo ai negozi le classiche lampade HPS da 400 e 600W e varie parti elettriche, ha deciso alla fine dell’anno scorso di espandersi in due direzioni: aprire le porte al pubblico e introdurre i prodotti per la coltivazione (fertilizzanti) delle migliori marche (Icuz, Canna, Hydroponic, Advanced Nutrients, Atami…).Fral è in grado di offrire al pubblico dei prezzi molto concorrenziali, con un servizio “su

appuntamento” comodo ed efficiente: per poterlo visitare basta telefonare o scrivere un’e-mail al proprietario Francesco, che vi aprirà le porte del suo interessantissimo negozio.

Ma se avete già le idee chiare, potete semplicemente ordinare per telefono o posta elettronica, e gli oggetti dei desideri vi saranno recapitati a domicilio entro 24, massimo 48 ore. Se poi siete un cliente noto e affidabile, il pagamento potete farlo comodamente dopo 30 giorni! La particolarità di questo negozio sono comunque i riflettori: sviluppati in proprio, grazie all’ingegno del proprietario, consentono, a differenza di quelli di importazione (adatti solo ai piccoli bulbi HPS) di installare le più nuove e pesanti lampade al neon, grazie alla staffa di acciaio lunga 1 metro e spessa 2 mm e bombata al centro, in grado di sostenere un peso assai superiore. La superficie riflettente a sua volta ha uno spessore di 0,8 cm anziché 0,5, dimensioni di 1 metro per 64 cm, dalla forma a parabola che non disperde la luce. Facilissimo da raggiungere, Fral si trova all’uscita dell’autostrada 22, la “Brennero”. E chissà magari vi fate anche un giro per questa bella città.

Fral, Carpi

Fral, Viale Commercio 10/2 , 41012 CarpiTelefono: (0039) 335-5496693 / E-mail: [email protected]

Ecco qualche informazione su un negozio on-line da visitare assolutamente. Il catalogo vastissimo di Near Dark offre un’ottima scelta fra circa 450 articoli: dai semini agli infiniti modelli e materiali per bongs e ricambi, bilancine,

cartine, filtri, chillum, grinders, ice hash & pollinatori, libri, magliette, oggettistica, pipe e vaporizzatori, fino ai sarong dipinti a mano... Near Dark si occupa di vendita su internet all’ingrosso e anche la vendita al pubblico avviene on-line. Basta un’occhiata al sito per intuire la professionalità e il buon gusto di chi gestisce Near Dark, punto di riferimento essenziale per rifornire il negozio o la casa di articoli originali. Abbiamo chiesto a Ysabelle, la proprietaria, di raccontarci come è nato Near Dark Italia: il negozio on-line viene creato nell’ottobre 2003 in società con il proprietario di Near Dark Germany. Stufo di constatare la scarsa qualità di molti prodotti per fumatori e dintorni circolanti allora sul mercato (pezzi che si staccavano, parti che si sbriciolano), il creatore di Near Dark ha

dato vita al proprio marchio, Black Leaf, diventato una garanzia nel settore. Di recente si è aggiunta una nuova linea: i prodotti di marchio proprio Skunkhead, dedicati all’oggettistica di ottimo stile e qualità. Si va dalle magliette ad alcuni gioielli di estetica e fantasia, come le lampade a forma di foglia, ai giochi e passatempo originali come i Giardini Zen a forma di foglia di maria, dotati di rastrellino e foglioline di ganja da radunare... una vera oasi per la pace interiore. Questi e altri prodotti sono fabbricati a mano in Asia con tecniche eco-sostenibili, a partire da materiali naturali: per esempio, la carta grezza prodotta utilizzando fibre vegetali e canapa, oppure il materiale da costruzione fatto di cocco, banano, mais, canapa e sabbia. O ancora, le candele in cera naturale... Insomma, a voi la scelta!Oltre al fantastico assortimento di prodotti, la logistica funzionale consente di evadere gli ordini velocissimamente grazie al fatto che quasi sempre è tutto presente in magazino.Per maggiori informazioni e per “frugare” in questo affascinante bazar, l’indirizzo di Near Dark è www.neardark.it

Near Dark, (On-line)

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Advanced Hydroponics 0031-297-363404 40Al Tao 0039-0424-220055 43Atami 0031-73-5223256 47Bio Bizz 0031-50-5414650 2Bio Nova 0031-416-651147 44Canna 48Cannabistro Ochtendgloren 25Dutch Passion 0031-20-4215051 5Female Seeds 0031-78-6132263 32Fral 0039-0335-5496693 43Future Bags 0031-20-6811319 20G.H.E. 0033-562-060830 29Grand Coffeeshop Pistache 25Grass Company the 0031-13-5821420 25Hempatia 0039-010-666565 8Hempatia Milano 0039-02-89074388 43Hemporium 0039-06-97618522 5Hesi 0031-45-5690420 13High Quality Seeds 0031-73-5479916 40Highlife Fiera Della Canapa Amsterdam 0031-73-5498112 37Highlife Fiera Della Canapa Barcelona 0034-93-8616280 24I.G.T. 0031-10-2099665 19Il Canapaio Ducale 43La Canna 0031-20-4284482 44MCK-Biogardening 0039-0586-852877 43Near Dark Italia 0039-010-6962196 5Nirvana 0031-20-3640233 16Noon the 43Paradise Seeds 0031-20-6795422 44Plagron 0031-495-631559 32Pollinator 0031-20-4708889 43Pollinator 0031-20-4708889 44POP Filters 43Popeye 0031-20-3206589 36Semitalia 0039-055-8457452 5Sensi Seeds 0031-10-4763044 37Serious Seeds 29TGC Trading 25Vu-Du 0039-02-66985657 43

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Soft Secrets Italia 5

9 settembre 2005

ColofonSoft Secrets Italia è pubblicato da:Discover Publisher BVP.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi BassiTel: 0031.73.549.81.12Fax: 0031.73.547.97.32E-mail: [email protected]

Direttore: Boy Ramsahai

Redazione internazionale: Cliff Cremer

Caporedattrice Italia: Emma Marziali

Redazione: il Canapaio, dottor F. P., Cavo, Filo, Weckels, Giulio, Ciro, Bart B e altri.

Pubblicità: Ysabelle Margalhan Ferratpubblicità@softsecrets.nl

Traduzioni: Emma Marziali e Valentina Gianoli

Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito al presente numero.

Foto di copertina: White Widow © Highlife

Indirizzo redazione:Soft Secrets ItaliaPoBox 172501001 JG Amsterdam, Paesi BassiE-mail: [email protected]

Sito internet: www.softsecrets.nl

Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori.

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