IL BULLISMO IN GONNELLA · la saggia donna. Nel frattempo passava di lì un vigile del parco che,...

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IL BULLISMO IN IN GONNELL A

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IL

BULLISMO

ININ

GONNELLA

REALIZZATO

DAGLI

ALUNNI DELLE

CLASSI QUINTECLASSI QUINTE

DELLA SCUOLA

PRIMARIA DI

BUCALO

DIREZIONE

DIDATTICA DI

SANTA TERESA DI

RIVARIVA

ANNO

SCOLASTICO

2011 - 2012

Sono bulli prevalentemente i maschi , ma il fenomeno si fa strada anche in

ambienti femminili e si esprime in forme d' isolamento sociale e d' esclusione

intenzionale dal gruppo , con modalità più sleali ed indirette , come lo scherno,

la calunnia, la maldicenza, l'alterazione dei rapporti di amicizia e quant'altro.

Anche la forza delle bulle è intensificata dal supporto e dall'attenzione delle

sostenitrici e da chi semplicemente non si oppone per sottomissione o per

paura.paura.

La loro prepotenza le spinge a voler primeggiare e soprattutto a cercare

gratificazione.

Noi alunni delle quinte classi della scuola primaria di Bucalo, siamo riusciti a

trasformare , paradossalmente , una favola molto antica e dolce in un racconto

assai aggressivo, dal titolo: "CAPPUCCETTO ROSSO NELL'ERA DEL

BULLISMO".

Siamo riusciti così ad inventare "LA FAVOLA DI CAPPUCCETTO ROSSO IN

CHIAVE MODERNA" e con sommo piacere ve la presentiamo.

Cappuccetto Rosso

era una bambina molto

scontrosa, dispettosa e

capricciosa; faceva

sempre il contrario di

quello che le dicevano

i suoi genitori e poiché

alla sua mamma

piacevano le sue

lunghe trecce dorate,

lei le copriva con una

mantella e con un

cappuccio di colore cappuccio di colore

rosso, da cui le derivò

il soprannome. Era sua

abitudine girovagare

per le strade del suo

paese e fare dispetti ai

tanti bambini che

incontrava, attraverso

una serie di prepoten=

ze, aggressioni, torture

e umiliazioni di vario

genere.

Un dì, le balenò l’idea di

recarsi dalla sua nonna,

per spillarle qualche

euro, poiché era sua

intenzione acquistare

giochi “violenti” e quindi

di suo gradimento, da

utilizzare nella

playstation.

La nonna abitava in una

villetta isolata al di là

della zona dei parchi, in della zona dei parchi, in

un quartiere periferico;

ma la cosa non la

preoccupava affatto,

anzi era ben felice di

poter attraversare quel

luogo nel quale avrebbe

potuto lanciare pietre

agli uccelli, scrivere sui

tronchi e terrorizzare

alcuni animaletti.

Tra gli alberi

vide un lupo

spaventato ed

affamatissimo,

a tal punto

senza esitare,

Cappuccetto

rosso tirò fuori

dalla tracolla il

pranzo che le

aveva dato la

sua mamma e sua mamma e

glielo offrì.

Il lupo si

accostò piano

piano

dapprima,

diffidente poi,

preso dalla

tanta fame, si

apprestò a

mangiarlo.

Contemporaneamente,

l’aggressiva e violenta

bambina, prese un

bastone di legno e lo

picchiò impetuosamente

tanto che l’animale

scappò via dolorante,

ma prima di allontanarsi

definitivamente sentì

pronunciare alla piccola

insolente che ora

sarebbe stata la volta sarebbe stata la volta

della “cara” nonnina se

non avesse sganciato i

soldi.

Subito dopo,

il lupo, anche se

zoppicante,

pensò bene di

dirigersi dalla

vecchietta per

avvisarla della

situazione,

poiché la stessa

era sempre

stata gentile e

generosa nei generosa nei

suoi confronti,

lasciandogli

spesso qualche

avanzo di cibo

sull’uscio di

casa.

Quando la giovane “teppista” giunse dalla nonna, aveva ancora il bastone in mano ed era ben pronta e decisa ad adoperarlo...; così la povera anziana le chiese in maniera tremante cosa volesse da lei, ma già conosceva la lei, ma già conosceva la risposta perché non era la prima volta che la sua terribile nipotina andava a battere cassa.

Proprio nel momento

in cui Cappuccetto

Rosso si avvicinava

alla nonna per

minacciarla,

sopraffarla ed

aggredirla con il

bastone, arrivò il lupo

che iniziò a ringhiare

cercando di

proteggere e tutelare

la saggia donna. Nel

frattempo passava di frattempo passava di

lì un vigile del parco

che, attirato dal

frastuono, entrò per

capire cosa stesse

accadendo e

sbalordito dovette

assistere alla scena

di quella “bulla” che

stava per alzare il

pezzo di legno sulla

nonna e sul lupo!.

Il vigile del parco si

attivò subito, fermò la

delinquentella,

obbligandola a salire

sull’auto di servizio,

e la portò in un

istituto dei minori,

dove l’avrebbero

rieducata.

FINE

F I N E FINEE

RIFLESSIONI DELLE CLASSI QUINTE

Realtà scolastica e bullismo.

Partendo da questa favola rimodernata e diremmo assai peggiorata, prendiamo spunto per affrontare il problema del bullismo.

Nella nostra società la sfida più impegnativa per piccoli scolari come noi e per studenti più grandi, non è costituita tanto da interrogazioni ed esami, ma dal dilemma dell’accettazione nel gruppo-classe.

Spesso l’emarginazione dai coetanei diventa un fattore di fragilità Spesso l’emarginazione dai coetanei diventa un fattore di fragilità e quindi favorisce la sottomissione ai più forti diventando bersaglio di una persecuzione violenta e prolungata che è all’origine del bullismo che, generalmente, nasce e si sviluppa indisturbato nei tempi e negli spazi non sottoposti al controllo degli adulti: durante il tragitto da casa a scuola, nella ricreazione, in orario mensa, negli spogliatoi della palestra, etc…

Tale fenomeno, negli ultimi dieci anni è presente anche in Italia sin dalla scuola primaria, ma è maggiormente evidente nelle fasce d’età dei giovani che frequentano le medie inferiori e le scuole superiori. Si tratta di un comportamento legato all’aggressività.

E’ un’azione di prevaricazione, singola o di gruppo, che viene

esercitata in maniera continuativa da parte di uno o più bambini definiti “bulli” nei confronti di una vittima predestinata (che il più delle volte, per evitare di essere vittima, si unisce al branco).

Non si tratta dei normali litigi o conflitti che avvengono tra studenti, ma di vere e proprie sopraffazioni preordinate, di soprusi che sistematicamente, con violenza fisica, morale e psicologica, vengono ripetutamente imposti su soggetti particolarmente deboli ed incapaci di difendersi, portandoli spesso ad una condizione di soggezione, sofferenza psicologica, isolamento ed emarginazione nei confronti di altri coetanei. altri coetanei.

Il bullo vuole primeggiare, pertanto cerca gratificazioni varie. I motivi che portano un ragazzo a diventare prevaricatore ed aggressivo, possono derivare dal desiderio di identificarsi con un gruppo (o branco) per aumentare il livello di autostima. Egli, costituisce così, un modello positivo per i componenti del gruppo, che sono spinti ad imitarlo.

Le vittime dei bulli hanno vita difficile, sono spesso bambini o ragazzi che fanno parte di gruppi socialmente disapprovati, come individui sovrappeso, o appartenenti a minoranze etniche, o con certe caratteristiche di personalità, quali introversione, scarsa socializzazione, ecc …

Le vittime dei bulli possono sentirsi oltraggiate, rifiutando di andare a scuola. Nel corso del tempo è probabile che perdano sicurezza ed autostima, rimproverandosi di attirare le prepotenze dei loro compagni, un disagio che può influire sulla loro concentrazione e sul loro apprendimento.

A tal proposito, noi alunni vi proponiamo un cortometraggio, ideato e scritto dalla nostra insegnante, dal titolo:

”COSA ACCADE DURANTE LA RICREAZIONE”

Purtroppo, certi messaggi lanciati continuamente dai mass media fanno credere che il mondo sia una “giungla “ in cui solo i più forti ed i fanno credere che il mondo sia una “giungla “ in cui solo i più forti ed i più astuti riescono a sopravvivere, per cui è preferibile stare dalla parte dei vincenti e non di coloro che per i loro modi gentili o per le loro convinzioni sono destinati a soccombere. Disavventure del genere si verificano anche a scuola, luogo dove il bullismo trova sicuramente terreno fertile, ideale per mettere le sue radici. Si tratta di episodi che si registrano solitamente durante la ricreazione, quando ci si accalca tutti davanti al distributore automatico, per prelevare una merendina.

I ragazzi della “giungla”approfittano di questi momenti di aggregazione per esercitare la legge del più forte.

CORTOMETRAGGIO

COSA ACCADE DURANTE LA RICREAZIONE(sceneggiatura)

INIZIO

NARRATORE - Un gruppo di bulli deridono quasi davanti al distributore un bambino insicuro che diventa “bersaglio”o meglio “vittima” del gruppo.gruppo.

NARRATORE - Il bambino timidamente si dirige verso il distributore automatico per prelevare una merendina, ma non vi arriverà mai, perchè durante il tragitto viene bloccato da un gruppo di bulli.

NARRATORE - Tutti i membri del branco si accalcano su di lui e gli chiedono :

BRANCO (tutti) - Dove vai?VITTIMA -Vado al distributore per prendermi un

dolcetto.BRANCO (tutti) -Dolcetto, scherzetto ! (risate... )

BRANCO (1° bullo) - Tieni, accetta questi biscottini con laNutella .

BRANCO (2° bullo) - E voilà , prendi un po’ di cioccolato.BRANCO (3° bullo) - Bevi questa coca-cola: è miracolosa ...BRANCO (4° bullo) - Vuoi assaggiare un po’ di crostata

alle mele?BRANCO (5° bullo) - Io ti offro degli occhi di bue alla

marmellata avvelenata … assaggiali, vedrai, non te ne pentirai !

(tutti i componenti del branco continuano a ridere di lui, un vero e proprio(tutti i componenti del branco continuano a ridere di lui, un vero e proprio

atto di derisione).

GIULIANO – Mangia e fatti grande!

(dà alla vittima una pacca sulle spalle e sorride)ANDREA – Sai, mangiando mangiando, diventerai

davvero un autentico gigante !EMILIO - Io so che le calorie fanno bene, addirittura

sviluppano l’intelligenza e fanno lievitare la cosiddetta materia grigia !

ANDREA - Allora, se non ho capito male, diventerai il

“genio della lampada!”STEFANO - No, sarà un vero “pozzo di scienza !”ANTONIO - Ma quale intelligenza e scienza , non te ne rendi

conto che puoi diventare obeso? (poi, rivolto agli altri intonando una canzoncina derisoria) …e mangiando a crepapelle la montagna di frittelle, gli è cresciuto un gran pancione che somiglia ad un pallone !

ARMANDO (dandogli un pugno) - Oltre ad essere obeso, sei proprio un gran fallito ! Ti devi rassegnare.

DIEGO - Ma quale fallito e fallito, è un vero fifone! Se la fa sotto, vedete sta tremando !sotto, vedete sta tremando !

NICOLO’ (mentre gli dà un ceffone, lo aggredisce, lo prende dalle spalle e lo conduce al muro):

- Sei un secchione formidabile! (continuando ad aggredirlo) Così impari ad aiutarmi, a suggerire e a passarmi la copia del compito ! Se ti interessa , ieri ho consegnato il foglio in bianco, proprio per colpa tua ! Adesso mi spetterà una sicura bocciatura ! Non pensare che tutto finirà qui, perché io te la farò pagare e pagherai a caro prezzo !

NARRATORE - C’è nella vittima la paura, ma anche tanta…tanta rabbia . Egli comincia a tremare, ha una strana sudorazione… si sente oltraggiato e deriso. Non si tratta dei normali

conflitti che avvengono tra compagni di scuola , ma di una vera e propria sopraffazione preordinata , di soprusi che sistematicamente con violenza fisica,morale e psicologica vengono imposti su questo bambino particolarmente debole ed incapace di autodifendersi, che è costretto a subire ed è portato soprattutto ad una condizione di soggezione, di sofferenza, di isolamento ed emarginazione nei confronti di altri coetanei.nei confronti di altri coetanei.

A causa di tutto ciò la vittima presenta attacchi di panico e sintomi da stress.

VITTIMA - Ho mal di testa, sì, ho la mente offuscata, confusa, ho mal di pancia, nausea e tanta…tanta paura !

NARRATORE - A questo punto si allontanano i componenti del branco ed entrano in scena alcuni compagni, i quali, dietro le quinte hanno percepito che il problema è davvero serio e manifestano tutta l’intenzione di voler aiutare il compagno in difficoltà; intanto quest’ultimo si sfoga.

VITTIMA - Io, non ce la faccio più. Non ho più fiducia in me stesso e soprattutto negli altri. Ho perso la sicurezza, l’ autostima, mi sento troppo offeso e non voglio più venire a concentrarmi.

GIORDANA - Secondo me, tu sbagli, non puoi chiuderti, ma devi assolutamente reagire !

MIRKO - Quando si registrano questi episodi è necessario l’aiuto degli adulti.

LUCIA – E’ giusto che lo sappiano i tuoi genitori e soprattutto dobbiamo informare i nostri soprattutto dobbiamo informare i nostri insegnanti.

EMANUELA - Parlare con qualcuno quando si subiscono atti di bullismo, non vuol dire “fare la spia” , ma riferire qualcosa di serio.

MELINA - Secondo me dobbiamo aiutare anche i compagni aggressivi e scontrosi, perché bulli non si nasce,ma si diventa.

SAMUELE - A volte sono i disagi che si vivono in famiglia: si diventa inquieti,aggressivi ed egocentrici, per richiamare l’attenzione dei coetanei, degli adulti e

- della società intera.MAURO - La nostra è davvero una richiesta di aiuto !

NARRATORE - Come si evince,i compagni sensibili e pronti ad aiutare, esistono ancora! Si tratta di veri e propri “angeli della scuola” che incoraggiano la vittima e si ergono a sua difesa.

VERONICA (rivolgendosi alla vittima):

- Stai tranquillo, vedrai in qualche modocercheremo di risolvere il problema !

NARRATORE (mentre entrano le insegnanti): NARRATORE (mentre entrano le insegnanti):

- Si riunisce il consiglio di classe e una docente (la primamaestra, di nome Giorgia) con molta autorevolezza si rivolge agli alunni che hanno agito con violenza:

GIORGIA (1a maestra)

- Noi insegnanti vi educhiamo a vivere in armonia e a confrontarvi con le mille diversità in modo costruttivo e non certamente ad agire con aggressività. Promettete dunque di non usare più questi atteggiamenti offensivi e violenti ma unitevi come le cinque dita di una mano,

altrimenti sarete voi bulli gli emarginati.

NARRATORE - A tal punto tutti i compagni, grazie all’intervento dell’insegnante, battono cinque come segno di amicizia e fratellanza.

ARIANNA (2a maestra) - Avete visto se c’è la solidarietà e l’aiuto da parte di chi opera per la legalità e la giustizia all’interno della scuola, sicuramente le forze del bene trionferanno su quelle del male !

(Nel frattempo entra in scena il Dirigente scolastico, bussando alla porta) (Nel frattempo entra in scena il Dirigente scolastico, bussando alla porta)

GIORGIA (3a maestra) - Diamo il benvenuto al nostro dirigente scolastico !

DIRIGENTE SCOLASTICO - Buongiorno a tutti ! BAMBINI - Buongiorno !DIRIGENTE SCOLASTICO - Mi auguro che episodi del genere non si

verifichino mai più, proprio per questo sono venuta a portarvi un importante messaggio: non siate mai gli uni contro

gli altri , mai nemici, perché il terrore e lo spavento creano nel mondo isolamento, mentre la fratellanza e l’unione portano pace e perfezione !

(Il cortometraggio si conclude con la canzone “Uno su mille” di

Gianni Morandi)

F I N E

Autrice, regista ed ideatrice delle scene:

ins. Maria Rosaria Pizzolo.