IL BULLISMO IN GONNELLA · la saggia donna. Nel frattempo passava di lì un vigile del parco che,...
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Sono bulli prevalentemente i maschi , ma il fenomeno si fa strada anche in
ambienti femminili e si esprime in forme d' isolamento sociale e d' esclusione
intenzionale dal gruppo , con modalità più sleali ed indirette , come lo scherno,
la calunnia, la maldicenza, l'alterazione dei rapporti di amicizia e quant'altro.
Anche la forza delle bulle è intensificata dal supporto e dall'attenzione delle
sostenitrici e da chi semplicemente non si oppone per sottomissione o per
paura.paura.
La loro prepotenza le spinge a voler primeggiare e soprattutto a cercare
gratificazione.
Noi alunni delle quinte classi della scuola primaria di Bucalo, siamo riusciti a
trasformare , paradossalmente , una favola molto antica e dolce in un racconto
assai aggressivo, dal titolo: "CAPPUCCETTO ROSSO NELL'ERA DEL
BULLISMO".
Siamo riusciti così ad inventare "LA FAVOLA DI CAPPUCCETTO ROSSO IN
CHIAVE MODERNA" e con sommo piacere ve la presentiamo.
Cappuccetto Rosso
era una bambina molto
scontrosa, dispettosa e
capricciosa; faceva
sempre il contrario di
quello che le dicevano
i suoi genitori e poiché
alla sua mamma
piacevano le sue
lunghe trecce dorate,
lei le copriva con una
mantella e con un
cappuccio di colore cappuccio di colore
rosso, da cui le derivò
il soprannome. Era sua
abitudine girovagare
per le strade del suo
paese e fare dispetti ai
tanti bambini che
incontrava, attraverso
una serie di prepoten=
ze, aggressioni, torture
e umiliazioni di vario
genere.
Un dì, le balenò l’idea di
recarsi dalla sua nonna,
per spillarle qualche
euro, poiché era sua
intenzione acquistare
giochi “violenti” e quindi
di suo gradimento, da
utilizzare nella
playstation.
La nonna abitava in una
villetta isolata al di là
della zona dei parchi, in della zona dei parchi, in
un quartiere periferico;
ma la cosa non la
preoccupava affatto,
anzi era ben felice di
poter attraversare quel
luogo nel quale avrebbe
potuto lanciare pietre
agli uccelli, scrivere sui
tronchi e terrorizzare
alcuni animaletti.
Tra gli alberi
vide un lupo
spaventato ed
affamatissimo,
a tal punto
senza esitare,
Cappuccetto
rosso tirò fuori
dalla tracolla il
pranzo che le
aveva dato la
sua mamma e sua mamma e
glielo offrì.
Il lupo si
accostò piano
piano
dapprima,
diffidente poi,
preso dalla
tanta fame, si
apprestò a
mangiarlo.
Contemporaneamente,
l’aggressiva e violenta
bambina, prese un
bastone di legno e lo
picchiò impetuosamente
tanto che l’animale
scappò via dolorante,
ma prima di allontanarsi
definitivamente sentì
pronunciare alla piccola
insolente che ora
sarebbe stata la volta sarebbe stata la volta
della “cara” nonnina se
non avesse sganciato i
soldi.
Subito dopo,
il lupo, anche se
zoppicante,
pensò bene di
dirigersi dalla
vecchietta per
avvisarla della
situazione,
poiché la stessa
era sempre
stata gentile e
generosa nei generosa nei
suoi confronti,
lasciandogli
spesso qualche
avanzo di cibo
sull’uscio di
casa.
Quando la giovane “teppista” giunse dalla nonna, aveva ancora il bastone in mano ed era ben pronta e decisa ad adoperarlo...; così la povera anziana le chiese in maniera tremante cosa volesse da lei, ma già conosceva la lei, ma già conosceva la risposta perché non era la prima volta che la sua terribile nipotina andava a battere cassa.
Proprio nel momento
in cui Cappuccetto
Rosso si avvicinava
alla nonna per
minacciarla,
sopraffarla ed
aggredirla con il
bastone, arrivò il lupo
che iniziò a ringhiare
cercando di
proteggere e tutelare
la saggia donna. Nel
frattempo passava di frattempo passava di
lì un vigile del parco
che, attirato dal
frastuono, entrò per
capire cosa stesse
accadendo e
sbalordito dovette
assistere alla scena
di quella “bulla” che
stava per alzare il
pezzo di legno sulla
nonna e sul lupo!.
Il vigile del parco si
attivò subito, fermò la
delinquentella,
obbligandola a salire
sull’auto di servizio,
RIFLESSIONI DELLE CLASSI QUINTE
Realtà scolastica e bullismo.
Partendo da questa favola rimodernata e diremmo assai peggiorata, prendiamo spunto per affrontare il problema del bullismo.
Nella nostra società la sfida più impegnativa per piccoli scolari come noi e per studenti più grandi, non è costituita tanto da interrogazioni ed esami, ma dal dilemma dell’accettazione nel gruppo-classe.
Spesso l’emarginazione dai coetanei diventa un fattore di fragilità Spesso l’emarginazione dai coetanei diventa un fattore di fragilità e quindi favorisce la sottomissione ai più forti diventando bersaglio di una persecuzione violenta e prolungata che è all’origine del bullismo che, generalmente, nasce e si sviluppa indisturbato nei tempi e negli spazi non sottoposti al controllo degli adulti: durante il tragitto da casa a scuola, nella ricreazione, in orario mensa, negli spogliatoi della palestra, etc…
Tale fenomeno, negli ultimi dieci anni è presente anche in Italia sin dalla scuola primaria, ma è maggiormente evidente nelle fasce d’età dei giovani che frequentano le medie inferiori e le scuole superiori. Si tratta di un comportamento legato all’aggressività.
E’ un’azione di prevaricazione, singola o di gruppo, che viene
esercitata in maniera continuativa da parte di uno o più bambini definiti “bulli” nei confronti di una vittima predestinata (che il più delle volte, per evitare di essere vittima, si unisce al branco).
Non si tratta dei normali litigi o conflitti che avvengono tra studenti, ma di vere e proprie sopraffazioni preordinate, di soprusi che sistematicamente, con violenza fisica, morale e psicologica, vengono ripetutamente imposti su soggetti particolarmente deboli ed incapaci di difendersi, portandoli spesso ad una condizione di soggezione, sofferenza psicologica, isolamento ed emarginazione nei confronti di altri coetanei. altri coetanei.
Il bullo vuole primeggiare, pertanto cerca gratificazioni varie. I motivi che portano un ragazzo a diventare prevaricatore ed aggressivo, possono derivare dal desiderio di identificarsi con un gruppo (o branco) per aumentare il livello di autostima. Egli, costituisce così, un modello positivo per i componenti del gruppo, che sono spinti ad imitarlo.
Le vittime dei bulli hanno vita difficile, sono spesso bambini o ragazzi che fanno parte di gruppi socialmente disapprovati, come individui sovrappeso, o appartenenti a minoranze etniche, o con certe caratteristiche di personalità, quali introversione, scarsa socializzazione, ecc …
Le vittime dei bulli possono sentirsi oltraggiate, rifiutando di andare a scuola. Nel corso del tempo è probabile che perdano sicurezza ed autostima, rimproverandosi di attirare le prepotenze dei loro compagni, un disagio che può influire sulla loro concentrazione e sul loro apprendimento.
A tal proposito, noi alunni vi proponiamo un cortometraggio, ideato e scritto dalla nostra insegnante, dal titolo:
”COSA ACCADE DURANTE LA RICREAZIONE”
Purtroppo, certi messaggi lanciati continuamente dai mass media fanno credere che il mondo sia una “giungla “ in cui solo i più forti ed i fanno credere che il mondo sia una “giungla “ in cui solo i più forti ed i più astuti riescono a sopravvivere, per cui è preferibile stare dalla parte dei vincenti e non di coloro che per i loro modi gentili o per le loro convinzioni sono destinati a soccombere. Disavventure del genere si verificano anche a scuola, luogo dove il bullismo trova sicuramente terreno fertile, ideale per mettere le sue radici. Si tratta di episodi che si registrano solitamente durante la ricreazione, quando ci si accalca tutti davanti al distributore automatico, per prelevare una merendina.
I ragazzi della “giungla”approfittano di questi momenti di aggregazione per esercitare la legge del più forte.
CORTOMETRAGGIO
COSA ACCADE DURANTE LA RICREAZIONE(sceneggiatura)
INIZIO
NARRATORE - Un gruppo di bulli deridono quasi davanti al distributore un bambino insicuro che diventa “bersaglio”o meglio “vittima” del gruppo.gruppo.
NARRATORE - Il bambino timidamente si dirige verso il distributore automatico per prelevare una merendina, ma non vi arriverà mai, perchè durante il tragitto viene bloccato da un gruppo di bulli.
NARRATORE - Tutti i membri del branco si accalcano su di lui e gli chiedono :
BRANCO (tutti) - Dove vai?VITTIMA -Vado al distributore per prendermi un
dolcetto.BRANCO (tutti) -Dolcetto, scherzetto ! (risate... )
BRANCO (1° bullo) - Tieni, accetta questi biscottini con laNutella .
BRANCO (2° bullo) - E voilà , prendi un po’ di cioccolato.BRANCO (3° bullo) - Bevi questa coca-cola: è miracolosa ...BRANCO (4° bullo) - Vuoi assaggiare un po’ di crostata
alle mele?BRANCO (5° bullo) - Io ti offro degli occhi di bue alla
marmellata avvelenata … assaggiali, vedrai, non te ne pentirai !
(tutti i componenti del branco continuano a ridere di lui, un vero e proprio(tutti i componenti del branco continuano a ridere di lui, un vero e proprio
atto di derisione).
GIULIANO – Mangia e fatti grande!
(dà alla vittima una pacca sulle spalle e sorride)ANDREA – Sai, mangiando mangiando, diventerai
davvero un autentico gigante !EMILIO - Io so che le calorie fanno bene, addirittura
sviluppano l’intelligenza e fanno lievitare la cosiddetta materia grigia !
ANDREA - Allora, se non ho capito male, diventerai il
“genio della lampada!”STEFANO - No, sarà un vero “pozzo di scienza !”ANTONIO - Ma quale intelligenza e scienza , non te ne rendi
conto che puoi diventare obeso? (poi, rivolto agli altri intonando una canzoncina derisoria) …e mangiando a crepapelle la montagna di frittelle, gli è cresciuto un gran pancione che somiglia ad un pallone !
ARMANDO (dandogli un pugno) - Oltre ad essere obeso, sei proprio un gran fallito ! Ti devi rassegnare.
DIEGO - Ma quale fallito e fallito, è un vero fifone! Se la fa sotto, vedete sta tremando !sotto, vedete sta tremando !
NICOLO’ (mentre gli dà un ceffone, lo aggredisce, lo prende dalle spalle e lo conduce al muro):
- Sei un secchione formidabile! (continuando ad aggredirlo) Così impari ad aiutarmi, a suggerire e a passarmi la copia del compito ! Se ti interessa , ieri ho consegnato il foglio in bianco, proprio per colpa tua ! Adesso mi spetterà una sicura bocciatura ! Non pensare che tutto finirà qui, perché io te la farò pagare e pagherai a caro prezzo !
NARRATORE - C’è nella vittima la paura, ma anche tanta…tanta rabbia . Egli comincia a tremare, ha una strana sudorazione… si sente oltraggiato e deriso. Non si tratta dei normali
conflitti che avvengono tra compagni di scuola , ma di una vera e propria sopraffazione preordinata , di soprusi che sistematicamente con violenza fisica,morale e psicologica vengono imposti su questo bambino particolarmente debole ed incapace di autodifendersi, che è costretto a subire ed è portato soprattutto ad una condizione di soggezione, di sofferenza, di isolamento ed emarginazione nei confronti di altri coetanei.nei confronti di altri coetanei.
A causa di tutto ciò la vittima presenta attacchi di panico e sintomi da stress.
VITTIMA - Ho mal di testa, sì, ho la mente offuscata, confusa, ho mal di pancia, nausea e tanta…tanta paura !
NARRATORE - A questo punto si allontanano i componenti del branco ed entrano in scena alcuni compagni, i quali, dietro le quinte hanno percepito che il problema è davvero serio e manifestano tutta l’intenzione di voler aiutare il compagno in difficoltà; intanto quest’ultimo si sfoga.
VITTIMA - Io, non ce la faccio più. Non ho più fiducia in me stesso e soprattutto negli altri. Ho perso la sicurezza, l’ autostima, mi sento troppo offeso e non voglio più venire a concentrarmi.
GIORDANA - Secondo me, tu sbagli, non puoi chiuderti, ma devi assolutamente reagire !
MIRKO - Quando si registrano questi episodi è necessario l’aiuto degli adulti.
LUCIA – E’ giusto che lo sappiano i tuoi genitori e soprattutto dobbiamo informare i nostri soprattutto dobbiamo informare i nostri insegnanti.
EMANUELA - Parlare con qualcuno quando si subiscono atti di bullismo, non vuol dire “fare la spia” , ma riferire qualcosa di serio.
MELINA - Secondo me dobbiamo aiutare anche i compagni aggressivi e scontrosi, perché bulli non si nasce,ma si diventa.
SAMUELE - A volte sono i disagi che si vivono in famiglia: si diventa inquieti,aggressivi ed egocentrici, per richiamare l’attenzione dei coetanei, degli adulti e
- della società intera.MAURO - La nostra è davvero una richiesta di aiuto !
NARRATORE - Come si evince,i compagni sensibili e pronti ad aiutare, esistono ancora! Si tratta di veri e propri “angeli della scuola” che incoraggiano la vittima e si ergono a sua difesa.
VERONICA (rivolgendosi alla vittima):
- Stai tranquillo, vedrai in qualche modocercheremo di risolvere il problema !
NARRATORE (mentre entrano le insegnanti): NARRATORE (mentre entrano le insegnanti):
- Si riunisce il consiglio di classe e una docente (la primamaestra, di nome Giorgia) con molta autorevolezza si rivolge agli alunni che hanno agito con violenza:
GIORGIA (1a maestra)
- Noi insegnanti vi educhiamo a vivere in armonia e a confrontarvi con le mille diversità in modo costruttivo e non certamente ad agire con aggressività. Promettete dunque di non usare più questi atteggiamenti offensivi e violenti ma unitevi come le cinque dita di una mano,
altrimenti sarete voi bulli gli emarginati.
NARRATORE - A tal punto tutti i compagni, grazie all’intervento dell’insegnante, battono cinque come segno di amicizia e fratellanza.
ARIANNA (2a maestra) - Avete visto se c’è la solidarietà e l’aiuto da parte di chi opera per la legalità e la giustizia all’interno della scuola, sicuramente le forze del bene trionferanno su quelle del male !
(Nel frattempo entra in scena il Dirigente scolastico, bussando alla porta) (Nel frattempo entra in scena il Dirigente scolastico, bussando alla porta)
GIORGIA (3a maestra) - Diamo il benvenuto al nostro dirigente scolastico !
DIRIGENTE SCOLASTICO - Buongiorno a tutti ! BAMBINI - Buongiorno !DIRIGENTE SCOLASTICO - Mi auguro che episodi del genere non si
verifichino mai più, proprio per questo sono venuta a portarvi un importante messaggio: non siate mai gli uni contro
gli altri , mai nemici, perché il terrore e lo spavento creano nel mondo isolamento, mentre la fratellanza e l’unione portano pace e perfezione !
(Il cortometraggio si conclude con la canzone “Uno su mille” di
Gianni Morandi)
F I N E
Autrice, regista ed ideatrice delle scene:
ins. Maria Rosaria Pizzolo.