Il buco dell'ozono

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Il buco dell'ozono - Benedetta Rapezzi Il buco dell'ozono

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Il buco dell'ozono - Benedetta Rapezzi

Il buco dell'ozono

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Il buco dell'ozono è una riduzione ciclica dello strato di ozono stratosferico (ozonosfera) che si verifica, principalmente in

primavera, sopra le regioni polari. La diminuzione può arrivare fino al 71% nell'Antartide e al 40% (2011) nella zona dell'Artide. La

riduzione dell'ozono indica il generico assottigliamento dello strato di ozono della stratosfera che si è cominciato a studiare e rivelare

a partire dalla fine degli anni settanta.Lo strato di ozono (O3) funge da filtro per le radiazioni ultraviolette:

infatti assorbe del tutto la loro componente UV-C, e per il 90% la UV-B. Gli UV-A non risentono molto dell'atmosfera, ma d'altronde

sono poco attivi biologicamente. Quindi la dose di radiazioni UV-B che raggiunge la superficie

terrestre dipende inversamente dalla concentrazione di ozono in alta atmosfera. Le radiazioni UV-B possiedono un effetto

sterilizzante per moltissime forme di vita, sono dannose per la pelle potendo innescare la formazione di melanomi e altri tumori, e per

gli occhi, causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, diminuzione dei raccolti compresa, e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è

alla base della catena alimentare marina.

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● Il più grande buco dell'ozono mai registrato sopra l'Antartico nel 2006.

In questo anno sono state perdute 40 milioni di tonnellate di Ozono, riuscendo a battere le quantità del 2000 dove erano state perse 39 milioni di tonnellate.

Tutto ciò è successo a causa della temperatura molto bassa che si è registrata sopra l'Antartide.

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● Secondo gli scienziati il 22 settembre 2012 si è registrato il picco massimo degli ultimi anni. Ma ora è ufficiale che il buco si stia restringendo.

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Il 16 settembre 1987 fu firmato un trattato internazionale chiamato Patto di Montreal. Esso è volto a ridurre la produzione e l'uso di

quelle sostanze che minacciano lo strato di ozono. L'ex segretario dell'ONU Kofi Annan ebbe a dichiarare in proposito: “Si tratta di un

esempio di eccezionale cooperazione internazionale: probabilmente l'accordo tra nazioni più di successo”.

La Conferenza delle Parti si riunisce ogni anno in uno dei paesi aderenti per valutare la validità e l'efficacia del Protocollo stesso.

Eventualmente apporta delle modifiche al trattato al fine di mantenerne integra l'efficienza.

Ad oggi 192 nazioni hanno ratificato il protocollo, con l'esclusione di Andorra, Iraq, Timor Est e Città del Vaticano.

Il trattato prende in considerazione le sette categorie di alogenuri alchilici considerati responsabili dei danni allo strato di ozono.

Per ogni categoria è previsto un piano di smaltimento o di eliminazione con precise scadenze temporali. Inoltre il trattato

prevede delle limitazioni di produzione di CFC.

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● Le ricerche sui danni provocati dai raggi ultravioletti non schermati dall'ozono sono recenti e non hanno ancora dato risultati definitivi. Le radiazioni ultraviolette soprattutto quelle a più alta energia hanno più effetti di mutazione genetica e quindi sono la causa di molti tumori.

● Gli Stati Uniti e l'Unione Europea dichiararono nel 1989 che avrebbero cessato la produzione dei cinque più comuni CFC entro il 2000 e la decisione venne poi condivisa a Londra nel 1990 da altri 90 paesi, grazie anche alla costituzione di un fondo per sostenere la conversione dai CFC ad altri prodotti.

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Ecco i principali gas che causano il buco dell'ozono:

55%

24%

6%

15%

Co 2

CFC

No 2

Metano

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Effetti sull'uomo.Il buco dell’ozono ed in generale la diminuzione dell’ozono stratosferico non rappresentano al momento un rischio immediato per la salute dell’uomo. L’ozono agisce schermando la maggior parte delle pericolose radiazioni UV-B provenienti dal sole ed un drastico aumento delle radiazioni ultraviolette anche nelle zone popolate della terra potrebbe causare danni impensabili. Alcuni studi teorizzano che una diminuzione dell’1% dell’ozono colonnare possa comportare un aumento delle radiazioni ultraviolette a livello del suolo pari all’1,2%. I raggi UV-B sono in grado di attaccare e danneggiare molecole come il DNA e l’RNA. L'eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette sono associate con:

● Danni agli occhi: cecità, cancro e cataratta;

● Alterazioni del sistema immunitario;

● Tumori, melanomi, carcinomi;

● Accellerazione del photoaging;

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Concentrazione di ozono sopra l'Antartide(30/9/14)

Gli scienziati stanno lavorando per determinare se la riduzione del buco dell'ozono negli ultimi dieci anni è il risultato di aumenti di temperatura o di declino di cloro. Un aumento della temperatura della stratosfera sopra l'Antartide diminuirebbe l'area del buco dell'ozono. Il satellite e le misurazioni a terra dimostrano che i livelli di cloro sono in calo.

Inoltre è stato scoperto che lo spessore minimo dello strato di ozono di quest'anno è stato registrato a 114 unità Dobson, rispetto aille 250-350 unità Dobson del 1960.

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Per vedere la riduzione del buco, Repubblica.it ha creato un video breve ma molto esaustivo:

● http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/nasa-il-buco-nell-ozono-dal-1979-a-oggi-visibili-miglioramenti/176950/175662

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“Cerchiamo di salvare il salvabile”