Il Brainstorming Caleidoscopio

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PILLOLA: Il Brainstorming Caleidoscopio

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Tecnica avanzata di brainstorming per problem-solving, team-building, processi creativi

La tecnica del brainstorming ha subito un’innovazione, chiamata “brainstorming silenzioso” o “brainstorming caleidoscopio”, sviluppata dal Dottor Murthy della Nisvara Inc, e largamente riconosciuta. Il Dott, Murthy si riferisce alla tecnica del brainstorming come ad “una conferenza tra più menti”. Il brainstorming Caleidoscopio non solo produce un numero di idee molto superiore rispetto a quello tradizionale, ma agisce anche a livelli più profondi di team building e di lavoro di squadra.Come nella tecnica di brainstorming tradizionale, anche qui il moderatore è investito di una grande responsabilità, poiché deve gestire l’intero procedimento, il coinvolgimento delle persone e la loro sensibilità, nonché le azioni che ne seguono.Un corretto uso del brainstorming porterà ad eccellenti risultati nel miglioramento dell’organizzazione, della performance e dello sviluppo del team.

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La tecnica del brainstorming caleidoscopioQuesta tecnica è applicabile a ogni questione o situazione e a ogni occasione in cui le persone devono lavorare in gruppo, comprese le comunicazioni e le conferenze via internet. La tecnica del Caleidoscopio fa un uso efficiente di comunicazione e silenzio, perfettamente bilanciati e usati come veri e propri strumenti di lavoro per la buona riuscita della sessione di brainstorming.

• Le idee inizialiLa sessione comincia nel modo tradizionale, con il moderatore che sovrintende la situazione mentre i partecipanti tirano fuori le loro idee seguendo un ordine, oppure a caso, rispettando il limite di tempo prestabilito.

• La sessione di brainstorming silenziosaE’ necessario che i partecipanti smettano di parlare: devono continuare a pensare a idee da proporre ma non devono dirle. Il mediatore può utilizzare il suono di una campanella o qualsiasi altro segnale che segni l’inizio e la fine di questa parte dell’ esercizio. Ogni partecipante, in silenzio, scrive le proprie idee, e poi tenta di indovinare quelle che gli altri partecipanti possono aver pensato, e scrivere anche quelle. Idealmente ogni partecipante dovrebbe provare a indovinare le idee di ciascun altro partecipante singolarmente, ovvero persona per persona, basandosi su ragionamenti e sugli interventi dei compagni durante la prima parte del brainstorming. Questo per incoraggiare le persone a pensare a come funziona la mente degli altri partecipanti, a mettersi nei loro panni, a entrare in empatia con loro in maniera più intuitiva e accurata possibile.

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• presentazione delle ideeIl moderatore suona la campanella, a significare che il periodo di silenzio è finito. Ogni partecipante può esporre le idee che si è appuntato, leggendo prima le sue e poi quelle che ha immaginato potesse elaborare ciascuno degli altri. Durante queste presentazioni, gli altri partecipanti devono semplicemente ascoltare, senza intervenire e senza cominciare una discussione.

• discussione delle ideeLe presentazioni sono seguite da una sessione di discussione in cui i partecipanti devono parlare del come e del perché hanno ipotizzato le idee degli altri. Ogni partecipante può commentare i tentativi degli altri, confermando le loro ipotesi o chiarificandole. Il moderatore deve appuntarsi le conversazioni salienti e le conclusioni della discussione, e incoraggiare i partecipanti a esporre le loro osservazioni. In questo senso l’attività aiuta ad aprire le aree più nascoste della percezione del sé e degli altri, e aiuta a migliorare la comprensione, la comunicazione e la collaborazione tra gli membri del team.

• ulteriore sessione di brainstorming ‘parlato’ e silenzioso: l’effetto caleidoscopio

Ulteriori sessioni di questo tipo possono ripetere ed estendere la sessione silenziosa, così che i partecipanti aumentino ancora di più la profondità e la complessità del loro pensiero. I partecipanti ora dovrebbero pensare e indovinare a come i loro compagni pensano alle idee degli altri, silenziosamente. “Prima il soggetto A ha pensato alle proprie idee, e le ha annotate. Successivamente, A ha riflettuto su cosa potessero pensare B, C e D, e se l’è annotato. Ora, A deve pensare a cosa B può pensare di A,C e D; a cosa C pensa di A, B e D; etc.

Ovviamente, a questo stadio l’esercizio è aumentato in maniera esponenziale, e non lo si può applicare a un numero troppo esteso di persone, a meno che non si formino dei gruppetti di lavoro e non si eleggano dei rappresentanti, oppure dando un limite al numero di idee che si possono formulare.