Il Bollettino Del Rosario Perpetuo n.1 - Gennaio-Aprile 2012

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   n   u   o   o   v   a   s   e   r    i   e   -   a   n   n   o    X    X    V    I    I    I   -   n  .    1   -   g   e   n   n   a    i   o   -   a   p   r    i    l   e    2    0    1    2   -   p    i   a   z   z   a   s   a   n    d   o   m   e   n    i   c   o  ,   n  .    5   -    0    9    1    2    7   c   a   g    l    i   a   r    i IL ROSARIO PERPETUO

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  n  u  o  o  v  a  s  e  r   i  e  -  a  n  n  o   X   X   V   I   I   I  -  n .

   1  -  g  e  n  n  a   i  o  -  a  p  r   i   l  e   2   0   1   2  -  p   i  a  z  z  a  s  a  n   d  o  m  e  n   i  c  o ,  n .

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   1   2   7  c  a  g   l   i  a  r   i

IL ROSARIO

PERPETUO

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 20122

L’ASSOCIAZIONE

DEL

ROSARIO PERPETUO

Supplemento a“DOMENICANI”autoriz. Tribunale di Firenze

del 4 Gennaio 1967 - n. 1800

 Nuova serie - Anno XXVIIIgennaio - aprile

n. 1 - 2012

c /c postale n. 15 38 10 98intestato a: Bollettino del

Rosario Perpetuo - ConventoS. Domenico - 09127 Cagliari

Direzione & Redazione:P. Eugenio Zabatta o.p.

  piazza San Domenico, n. 5

09127 CAGLIARITel. 055-2656453Cell. 339 18 22 685

e.mail: [email protected]

Con approvazione Ecclesiastica

e dell’Ordine Domenicano.

Anno XXVIII

gennaio - aprile

n. 1 - a. 2012

quadrimestraledi collegamento dei gruppidell’Ass. Rosario Perpetuo

 Regina del Santo Rosariovenerata in s. Domenico

di Cagliari(statua in legno - sec. xv)

copertina: Natività,di Matthias Grünewald. • • •

 3

5 7 

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15 

17 

1921

2327 

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Lettera del direttore alle zelatrici… p. Eugenio Zabatta op.

Onoriamo la Madre di Dio.L’incarnazione del Figlio di Dio e la divi-na Maternità della Madonna.

Marianus.Il Rosario in Famiglia e dinanzi a Gesùpresente nel Sacramento dell’Eucaristia.

P. E. Z.

Maria ci guida a Gesù.a cura della Direzione.

Il Corpo di Gesù.N.N.

Maria e i Papi: la preghiera del Rosario.Il direttore.Echi lontani: cronaca della festa mariana.

Emilia Lattanzio.

Nella Casa del Padre. Nuovi Iscritti.Il Rosario Vivente: formare un gruppo.Tra le Sue braccia materne.Meditiamo insieme i Misteri della Luce.

a cura della redazione.

Sommario 

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 3

Lettera alle gentili zelatrici e alle iscritte al Rosario Perpetuo

una speranza che accomuna noi tut-ti dell’Associazione è certamente que-sta: che il Rosario che recitiamo, da solio insieme, riesca gradito alla Madonnae che la lode continua, che vogliamoelevarle, ci renda più cari a Lei, Madredi Dio.

Gli sforzi che, in questi ultimi anni,abbiamo fatto per migliorare la nostrarisposta a Lei con una recita più atten-ta del Rosario e soprattutto con l’Oradi Guardia mensile, hanno dato certa-mente dei buoni frutti.

Alimentando la nostra ducia lialee sincera verso la Madonna, e attraversoLei in Gesù, il Rosario ci assicura quel-

la abbondanza di grazia che riceviamodalle sue stesse mani (RVM, n. 1).

L’attenzione e la pazienza, lo slan-cio e la tenace perseveranza che, so-prattutto voi zelatrici, avete nel guidareil gruppo delle iscritte all’Associazione,certamente ottengono un maggiore in-cremento e alimentano, in tutte loro, lafede e l’amore necessari per ottenerel’aiuto di Dio. Pensate che le iscritte leha afdate a voi la Madonna stessa.

Personalmente ringrazio, e sarà laMadonna del Rosario a ricompensarle,coloro che n ora hanno collaborato invari modi, anche con sacricio, afn-ché continuasse questo apostolato dipreghiera rosariana, che la nostra As-

sociazione promuove a lode della Ma-donna e per il bene delle persone.La devozione a Maria per mezzo del

Rosario, sappiamo, è l’itinerario sicuroche «uno stuolo innumerevole di santiha seguito» (RVM, n. 9).

Quanto bene ha fatto e, grazie allaMadonna stessa, continua a fare la no-stra Associazione che ha il “vanto” di ri-

unire, nella comunione dei santi, tantepersone che fanno in modo, passando-si la corona, che il Rosario sia recitatoperpetuamente.

Le difcoltà non mancano, ma il no-stro amore di gli verso la Mamma co-mune deve metterci addosso più slan-cio per farci riscoprire il modo di te-stimoniare, di far sapere che vogliamobene a Lei. «È necessario che il mondosappia che noi, in Gesù, amiamo il Pa-dre, amiamo la Madonna».

Una difcoltà al nostro proposito,ora espresso, per alcune di voi zelatri-ci può essere la recente decisione chei superiori dei domenicani hanno pre-so: la decisione di unicare il “Centro

Regionale del Rosario Perpetuo dellaSardegna” con il “Centro Nazionale delRosario, che si trova a S. M. Novella diFirenze”. È una difcoltà, ma dobbiamosaperla superare.

Quanto sto dicendo è molto impor-tante e va capito bene perché la deci-sione è presa perché costituisca pertutti un vantaggio e non una perdita. In

pratica l’Assistente dell’Associazione, ilP. Eugenio Zabatta, che n’ora era resi-dente a San Domenico di Cagliari, sarà

Gentili Z elatrici  ,

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a S. Maria Novella di Firenze, ma con-tinua ad essere assistente di tutti i grup-pi, come prima. Il luogo di riferimento,perciò, per comunicare i nuovi iscritti oi nomi dei defunti; per chiedere librettie pagelline o altro; per chiedere visiteai gruppi da parte del padre assistente,è S. Maria Novella di Firenze.

L’indirizzo lo trovate in questo bol-lettino che sarà fuso, in qualche modo,con la rivista del Rosario di Firenze eperciò avrete una rivista migliore.

In questo passaggio storico della di-rezione dell’Associazione, da Cagliari

a Firenze, invoco lo Spirito Santo perintercessione della Madonna, ma nel-lo stesso tempo faccio afdamento al-la sapienza e all’amore di voi zelatrici.Vi prego di non preoccuparvi e, con lemoderne tecnologie di corrispondenza,tutto procederà bene, come prima. Lavostra collaborazione, care zelatrici, èstata sempre buona e penso veramen-

te meritevole, per la vostra ducia nellaMadonna, davanti a Dio.

Mi piace con voi ora, dopo il Signo-re e la Madonna, ringraziare anche i Pa-dri Domenicani che prima di me hannolavorato per l’Associazione del RosarioPerpetuo in Sardegna.

Il primo direttore, dopo la secondaguerra mondiale, fu P. Giovanni Sorbi,intrepido e instancabile apostolo perquasi 40 anni. Lo animava lo spiritomissionario del pioniere: ogni paese,della vostra bella isola, lo ha visto al-meno una volta. P. Sorbi morì il 20 giu-gno 1984.

Prese poi la direzione del Rosario

il P. Carlo Macciocu, nativo di Caglia-ri (6.10.1945). Morì a soli 48 anni, nel1993. Promosse la diffusione dell’Asso-

ciazione senza risparmio di energie esostenne i gruppi con impegno e gene-rosità. Fu lui a iniziare il Bollettino chegrazie al vostro contributo ha potutocontinuare n ora e migliorarsi.

Per oltre otto anni ha seguito i gruppidel Rosario in Sardegna, con non mino-re entusiasmo e competenza, il P. Mar-co Baron, nativo di Malta. Nel 2002 ilP. Marco fu nominato parroco di Mon-tepulciano, al Santuario di S. Agnese,dove attualmente, con zelo apostolico,svolge la sua attività.

Dal 2002 ad oggi ha continuato,

quale incaricato regionale dell’Asso-ciazione del Rosario, il P. Eugenio Za-batta che ora è chiamato dai superiorialla direzione della stessa Associazioneal Centro Nazionale di Firenze.

Con i Padri domenicani e con voinumerose zelatrici, l’Associazione, tra-

mite questo Bollettino, vuole ringrazia-re anche i parroci delle parrocchie cheospitano e si avvalgono della testimo-nianza di fede dei nostri gruppi. L’acco-glienza e l’incoraggiamento dei parroci,ai quali va la nostra sincera stima, sonostati sempre schietti. L’aiuto del parro-co, la sua parola, il suo esempio, la suapresenza sono per noi determinanti a

che l’Associazione offra alla Chiesa ealla stessa Parrocchia il suo servizio difede e di carità.

Mie care zelatrici, in questo perio-do delicato, facciamo sì che il lavorogià compiuto non vada perduto, ma an-che questa prova o sda ci sia di stimo-lo a crescere nella ducia della sicuraprotezione della Madonna, Regina del

Santo Rosario e Mamma nostra.

P. Eugenio Zabatta op. • • •

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ONORIAMO LA MADRE DEL SIGNORE

Cerchiamo rifugio sotto la sua protezione materna

Onoriamo Maria e rifugiamoci sottola sua materna protezione.

Paul Claudel, nel suo libro: “La rosae il rosario”, paragona la santa coronadel Rosario ad una scala per il cielo icui gradini ristabiliscono la comunionetra l’umanità in cammino e la realtàceleste. «In alto - scrive Claudel - c’è

il volto splendente di Maria e in basso,ai suoi piedi, un’anima miserabilee appesantita dal peccato e tuttaviacontemplante».

Tutt’altro che preghiera ridotta,ripetitiva e mnemonica! Il Rosario èuna lunga meditazione, è una catenache unisce insieme la Vergine, gliangeli e gli uomini in un cadenzato

salmodiare, denito dal Paolo VI,nell’enciclica Marialis Cultus: «unadelle più eccellenti ed efcacipreghiere che la famiglia cristiana èchiamata a recitare».

Quando dico l’Ave Maria: «i cielisorridono, gli angeli esultano e idemoni tremano e si danno alla fuga».

E non solo i santi, ma anche grandiuomini, come ad esempio Manzoni,Marconi o Rosmini, chiudevanosempre la loro giornata con la recitadel S. Rosario. Quale meditazionepiù completa ed efcace, per il benedelle nostre anime, di quella che cipermettono i quindici “misteri“!

La Madonna stessa, nelle sueapparizioni a Lourdes e a Fatima,raccomanda la recita del Rosario neicui “misteri“, c’è la volontà del Padre,l’amore fecondo dello Spirito Santo el’accettazione del Figlio il cui amoreper l’umanità culmina nel dono di Vita.

Rifugiamoci con ducia sotto laprotezione della Madre di Dio che non

disprezzerà le nostre suppliche, maci libererà da ogni pericolo. «Siamonella prova, liberaci da ogni pericolo,Santa Madre di Dio!». Così pregavanoi cristiani dei primi secoli che hannosubito riconosciuto in Maria la Madredi Dio.

  marianus

 AUGURI  È un Volto di Bambino che i Pastori 

sono andati a vedere e sono ripartiti da Lui  pieni di gioia, cantando lodi a Dio.

Il Cristo porti a tutti la sua luce e la sua pace.

 BUON NATALE BUON ANNO NUOVO

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FIRENZE- Galleria degli Ufzi - Correggio - La Vergine adora il Suo Figlio.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 7

“Il Rosario è il compendio del Van- gelo”, cioè la sintesi, perché “concentrain sé la profondità dell’intero messaggio

evangelico” e, mentre recitiamo le pa-role dell’Ave Maria, fa passare “davanti agli occhi dell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo”.

Tanto più possiamo dire questo do-po la ”opportuna integrazione”, “deimisteri della vita pubblica di Cristo trail Battesimo e la Passione”, fatta dal Pa-pa Giovanni Paolo II.

Non si sbaglia, perciò, a dire che ilRosario è una “preghiera evangelica, eincentrata particolarmente nel misterodell’Incarnazione redentrice …”.

La stessa Ave Maria che si rivolge al-la Madre di Dio, e che si ripete comel’elemento che è più caratteristico delRosario, ha il suo punto di gravità nelnome di Gesù, quale frutto benedetto

del Suo seno (n. RVM, 33), e perciòfatto uomo; e la corona, che teniamonelle mani, “converge verso il Crocis-so” cioè a Gesù che nella Sua umanitàè stato immolato per noi (ivi, 36).

Più esplicitamente, la “Ave Maria” siarmonizza con i misteri gaudiosi e que-sti più direttamente degli altri, fanno“ssare lo sguardo” sulla concretezza

del mistero dell’Incarnazione (ivi, 20b)e mentre esprimiamo tutta “la gioia cheirradia dall’evento dell’Incarnazione”

(ivi, 20a) inneggiamo alla divina Ma-ternità di Maria, perché la nascita delglio è l’onore della madre1.

Due realtà inseparabili: l’Incarna-zione e la Maternità divina! Maria cheè “unita da uno stretto e indissolubilevincolo al Figlio suo, è insignita delsommo ofcio e dignità di Madre delFiglio di Dio” (LG., 53).

È interessante ricordare la rispo-sta che ricevette santa Matilde mentrechiedeva aiuto alla Madonna per com-

porre una preghiera bella e universale:“Matilde, non provarti a comporre lapreghiera che tu desideri, perché nonpotrai mai farla più bella dell’Ave Ma-ria. È questa che io gradisco sopra ognialtra preghiera”.

Alla stessa santa che poi chiedevaalla Vergine come ottenere il Paradiso,disse: “Otterrai certamente questa gra-

zia recitando ogni giorno tre Ave Mariaper ringraziare la Santissima Trinità ditutte le grazie che io ho ricevuto da cia-scuna delle Tre divine Persone”.

Nella stessa linea scriveva anche laveggente di Fatima, Sr Lucia: “L’Ange-lo inviato dal Signore ad annunciare aMaria l’Incarnazione del Verbo, la salu-ta con le parole: “Ave, piena di grazia, il

Signore è con te”. Come dire: “Sia glo-ria a Te, Maria, perché sei Tempio in cuiDio abita”. >>>

 L’INCARNAZIONE DEL FIGLIO  DI DIO

 E LA DIVINA MATERNITÀ DELLA MADONNA

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Ci troviamo di fronte al primo Tem-pio vivo “dove il Padre racchiuse SuoFiglio, il Verbo fatto Carne”. Nel suoCuore Immacolato e nelle sue vene cir-colò il sangue per un Dio fatto Uomo”(sr Lucia di Fatima al “Centro Marianodi Rosato” TO 1970).

In altre parole “quello che noi cele-briamo (nell’Eucarestia) viene dalla Ver-gine”; Egli ha preso la sua Carne dallaCarne di Maria e ci dà quella stessa car-ne da mangiare” nell’Eucaristia. (Orien-tamenti e Proposte per l’Anno Mariano1987-88, n. 19).

Veramente non possiamo pensare alNatale di Gesù, vero Uomo e vero Dio,e non riconoscere Maria vera madre diDio. Durante la recita del santo Rosarioriettiamo soprattutto su queste verità:Incarnazione di Cristo e divina Mater-nità di Maria.2 

E non è un caso! Fu San Domeni-co che, “come piamente si crede, sottol’ispirazione dello Spirito Santo, inven-tò quel modo assai facile, pio e acces-sibile a tutti di pregare Dio, chiamatoRosario” (Pio V, Consueverunt Romani Pontices, 17.IX.1569). Domenico allo-ra predicava nel sud della Francia dovesi era diffusa l’eresia catara, che negavala divina Maternità della Madonna, ela dissipò ”riportando alla Chiesa innu-merevoli anime”.

Ed è proprio alla vittoria su questaeresia, da parte di S. Domenico e dei

suoi frati, che fa riferimento il PapaGiovanni Paolo II, nell’Esortazione apo-stolica, per indicare l’efcacia sempreoperante ed attuale del Rosario.3

Questa efcacia, insiste più volte ilPapa, possiamo averla proprio “portan-do i nostri occhi”, con Maria e come

FIRENZE. Santa Maria Novella. Sandro Botticelli - Natività (1476).

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Maria, sul Volto di Gesù (n.10), a Bet-lemme bambino in fasce (Lc. 2,7) o mo-rente sulla Croce, oppure risorto.

Nel Rosario, ci ricorda ancora il Pa-pa, “riecheggia la preghiera di Maria,il suo perenne Magnicat per l’operadell’Incarnazione redentrice iniziatanel Suo grembo verginale (RVM, 1).

È questa Incarnazione del Figlio diDio “che si compie nel grembo dellaVergine di Nazareth” il “capolavoro” diDio dinanzi al quale: “è giubilo, stupo-re, riconoscimento del più grande mira-colo della storia (RVM, 2).

È il compimento della profezia diMaria: “D’ora in poi tutte le generazio-ni mi chiameranno beata” (Lc. 1,48).

A nostra consolazione e ripetendoper noi l’insegnamento di sempre dellaChiesa, il Concilio Vaticano II ci ricor-da che “Cristo è sempre presente nellaChiesa, soprattutto sotto le specie euca-

ristiche” (Cf. Sacrosanctum Concilium,n. 7 ).È proprio nell’Eucarestia che possia-

mo “mangiare la sua carne e bere il suoSangue” (Gv. 6,51).

È esatto dire, perciò, che l’Eucare-stia è la reale e universale continuazio-ne e amplicazione del grande Misterodell’Incarnazione”.4 

“Il mutamento del pane nel Corpo diCristo, per opera dello Spirito Santo, è

un rinnovarsi dell’atto meraviglioso concui Egli formò originariamente il suoCorpo nel seno della Vergine per virtùdello stesso Spirito Santo e lo assunsenella sua Persona” (M.J. Scheeben, I Mi-steri del Cristianesimo).

“Maria guida i fedeli all’ Eucarestia”,leggiamo ancora nella Redemptoris Ma-ter (n. 47). Ugualmente possiamo dire:“È nell’Eucarestia che ha il suo naturalecompimento il Rosario”.5

“È Gesù Cristo il termine di questalunga e ripetuta invocazione a Maria. Siparla a Maria per arrivare a Gesù”6. 

 p. eugenio zabatta o.p.

1. Per la fede della Chiesa è essenziale e ir-rinunciabile affermare che davvero il Verbo“si è fatto carne” ed ha assunto tutte le di-mensioni dell’umano, tranne il peccato (cf Eb. 4,15).

2. GIOVANNI PAOLO II, Esort. Ap. NovoMillennio ineunte (NMI) (6 gennaio 2001),n. 22.3. GIOVANNI PAOLO II, Esort. Ap. Rosa-rium Virginis Mariae (=RVM) (16 ottobre2002), nn. 19.4. PAOLO VI, Esort. ap. Marialis Cultus (=MC.) (2 febbraio 1974), nn. 42, 46;5. GIOVANNI PAOLO II, Esort. Ap. Rosa-rium Virginis Mariae (=RVM) (16 ottobre

2002), nn. 1, 26. PAOLO VI, Discorso del 10.V.1964).

RINGRAZIO tutte le Zelatrici per il prezioso lavoro che svolgono per l’As-sociazione mentre RICORDO loro di informarsi se ogni iscritta, del gruppo che

 guidano, ha la propria pagellina d’iscrizione. Questa serve come utile prome-moria della adesione data a onore della Madonna e dell’impegno dell’Ora di Guardia mensile. Ugualmente si dica del libretto per la recita del Rosario.

 ATTENZIONE! Per le comunicazioni e per le ordinazioni, rivolgersi al Cen-tro del Rosario, Piazza S. Maria Novella, n. 18 - 50123 FIRENZE.

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I padri del Concilio hanno messo inevidenza il grande valore, sacro e ina-lienabile, della Famiglia vedendo in essala stessa Chiesa, “la grande Famiglia”1,come in miniatura e l’hanno chiamata“Chiesa domestica”2. Infatti «le Fami-glie credenti sono… come focolari di

fede viva e irradiante e offrono una ri-velazione e una realizzazione specicadella comunione ecclesiale».

E come nella Messa l’Eucaristia, dal-la quale la Chiesa è nata ed è formata3,è la preghiera più propria della Chiesa,così si è giustamente indicato, per alcu-ni punti di contatto con l’Eucaristia, ilRosario come la preghiera propria della

“piccola” Famiglia.Le due realtà sociali, la Chiesa e la

Famiglia, trovano così, proprio nell’af-nità delle preghiere che le animano, ilpunto focale del loro incontro4.

Il Rosario: preghiera propria dellafamiglia cristiana.

A questa devozione, il Rosario, qua-

si colto dalla plurisecolare tradizionecristiana si riferivano i Padri del Con-cilio Vaticano II, nel messaggio da essi

inviato a tutta l’Umanità. Rivolgendosiai genitori dissero: «…nel segreto deifocolari, trasmettete ai vostri gli e allevostre glie le tradizioni dei vostri Pa-dri, nello stesso tempo che li preparatead un imprevedibile futuro…».

E al Rosario, come preghiera tradi-

zionale della Famiglia, hanno fatto ri-ferimento tutti i Papi del secolo scorso,a cominciare da Leone XIII, con le suedodici encicliche sul Rosario, no aPaolo VI con la “Marialis Cultus” nellaquale «raccomanda vivamente la recitadel santo Rosario in famiglia»5.

Quasi a sintesi di quanto era statoprecedentemente insegnato sul Rosario,

all’inizio del nuovo millennio, il PapaGiovanni Paolo II ci ha donato la letteraapostolica sul “Rosario della Beata Ver-

 gine Maria”. Con questa lettera egli ha“integrato” il Rosario con i misteri dellaLuce e ne ha caldeggiato nuovamentela recita assidua per la pace e per la fa-miglia: per la pace perché: «il Rosario èpreghiera orientata per sua natura alla

pace»; per la famiglia perché: «da sem-pre il Rosario è preghiera della famigliae per la famiglia». >

Tenendo conto del Congresso Eucaristico, celebrato nel settembre 2011 ad  Ancona, e del periodo liturgico natalizio che ancora stiamo vivendo, in questonumero del bollettino mettiamo in risalto le relazioni intime che il Rosario ha conl’Eucarestia o la Liturgia in generale. Riscoprire questo rapporto servirà ad alimen-tare la nostra preghiera e a crescere nella vita spirituale.

 IL ROSARIO IN FAMIGLIA E DINANZI A GESÙ EUCARISTIA

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 11

Nel Rosario meditiamo il mistero di Gesù Cristo.

Non solo, ma c’è ancora qualcosadi più! Il Papa spiega ancora una volta,in linea con i suoi predecessori, che ilRosario non si oppone alla Liturgia – eneppure al movimento ecumenico – epuò essere recitato dinanzi al Santissi-mo Sacramento. Perché?

Il Rosario «ci impegna alla contem-plazione del mistero cristiano» secondo«la migliore e più collaudata tradizionecristiana» e ci fa esercitare «nell’artedella preghiera». Il Rosario ci «mettealla scuola di Maria» e ci fa «contem-plare con Maria il Volto di Cristo»: lasua natura è di carattere evangelico e ilsuo orientamento cristologico. Il Rosa-rio è “contemplazione cristologica”, è“compendio del Vangelo”6.

La stessa Ave Maria ci riporta essen-zialmente all’Incarnazione del Figlio di

Dio e il Nome di Gesù ne è il centro7.Nella lettera ricordata si nota come an-che la Corona del Rosario, “nella suaforma, converge verso il Crocisso”.

E già nella “Redemptoris Mater” silegge: «… a ragione la pietà del po-polo cristiano ha sempre ravvisato unprofondo legame tra la devozione allaVergine Santa e il culto dell’Eucaristia:Maria guida i fedeli all’Eucaristia»8. IlPapa ci ricorda, secondo l’insegnamen-to già dato da Paolo VI, che il Rosario«non solo non si oppone alla Liturgia,ma le fa da supporto».

In effetti anche nel Rosario tuttogravita intorno al “mistero di Cristo” evengono contemplati i medesimi eventisalvici. Gli stessi misteri di salvezza,cioè, misteri che l’Eucaristia rende pre-senti realmente sotto il velo dei “segnisacramentali”, il Rosario li riporta allamente e ce li fa contemplare con affet-

 Nel Santo Sacramentodell’Eucaristia,

il Salvatore,

incarnato nel grembodi Maria,

oltre venti secoli fa,continua a offrirsiall’umanità intera

come sorgente di

Vita divina.(Tertio Millennio Adveniente, n. 55)

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to: rendendoceli familiari ci prepara al-la celebrazione di essi9.

La recita del Rosario dinanzi al San-

tissimo Sacramento.Non so valutare quale sia stata larisposta dei fedeli cristiani al Rosarionel secolo scorso che si è aperto conle apparizioni della Madonna a Fatima,proprio là dove Lei si presentò come la“Regina del S. Rosario”.

Tutti i Papi sono intervenuti a ripro-porne la recita quando si è manifesta-

ta «una certa crisi di questa preghiera”(cf RVM, n. 4) e il ricorso ad essa, neimomenti più difcili della storia o dellaChiesa, è stato sempre efcace.

Nessuna meraviglia perciò se PapaPio XI, il 4 settembre 1927 a dieci annidalle apparizioni a Fatima, in occasio-ne del Congresso Eucaristico celebra-to a San Domenico di Bologna, dietro

richiesta dei Domenicani, concedeval’indulgenza plenaria a coloro che aves-sero recitato una terza parte del Rosario

dinanzi al Santissimo Sacramento espo-sto alla pubblica adorazione o conser-vato dentro il tabernacolo.

All’inizio del nostro secolo, il Beato

Giovanni Paolo II, ricordando le vittoriedomenicane sulle eresie con il Rosario,mobilitava a «riprendere con duciatra le mani la Corona del Rosario» e siraccomandava afnché il suo “appellonon fosse caduto inascoltato”10.

Suor Lucia, una delle veggenti diFatima, scriveva già nel 1970: «Se dia-mo all’Ave Maria il vero signicato, ci

accorgeremmo che oltre che marianail Rosario è una preghiera eucaristicae trinitaria. Non so se potremo trovareorazioni più proprie e gradevoli da reci-tare davanti alla divina Eucaristia»11.

Nel Rosario Maria Santissima ci ap-pare quale primo Tabernacolo dinanzial quale fu recitata la prima Ave Maria:«Maria fu il primo Tabernacolo viven-

te dove il Padre racchiuse Suo Figlio, ilVerbo fatto Carne. Fu il primo Ostenso-rio che lo accolse. Il suo grembo e poi

CAGLIARI. Cripta S. Domenico.Cappella della Madonna

del Rosario.

 REGINA

 DEL SANTO ROSARIO.

 PREGA PER NOI  .

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 13

le sue braccia verginali, il primo altare:lì lo adorarono gli Angeli, i Pastori e isaggi Magi 12».

Giustamente, ha notato qualcuno,partendo da questo intimo legame conl’Eucaristia, il Rosario ci fa parteciparespiritualmente, in intima unione, allaSanta Messa che in qualche parte delmondo viene celebrata nello stessomomento che lo recitiamo. Quanto laMessa, in quel momento, sta realizzan-do, arriva a me attraverso il Rosario chesto recitando: colgo il suo frutto.

In pratica è proprio all’Eucaristia checi si deve saper portare con il nostroRosario.

Quel Gesù che contempliamo neimisteri, non possiamo che desiderare diriceverlo reale nell’Eucaristia.

È signicativo che l’Ordine domeni-cano – l’Ordine dei Predicatori – “cu-stode e propagatore del Rosario”13 nello

stesso tempo «ebbe sempre una parti-colare devozione verso l’Eucaristia»14.E Mons. Bougand scriveva: «L’Or-

dine del Rosario è anche l’Ordinedell’Eucaristia»15.

P. Eugenio Zabatta op.

1. CCC. (Catechismo della Chiesa Cat-tolica), n. 1658.

2. LG, (Lumen Gentium), n. 11; Fami -liaris Consortio, n. 21; CCC., n. 2204). LaFamiglia è detta anche “Piccolo Oratorio”(CCC., n. 2691) come luogo che favorisce

ed educa alla preghiera (2685): in Famiglia«i gli imparano a pregare “come Chiesa”e a perseverare nella stessa preghiera»(ivi).

3. CCC ., n. 766; De Oec. (Ecumeni-smo), n. 2).

4. Per i rapporti intercorrenti tra Liturgiae Rosario vedi Marialis Cultus, n. 48.

5. MC . (Marialis Cultus), n. 52. «Se nel-la famiglia manca la preghiera in comune,

viene a mancare il carattere stesso di fami-glia cristiana» (ivi).

6. Cf rispettivamente: RVM, nn.1, 3, 2,12, 18. 7. Ivi, nn. 18, 33.

8. Redemptoris Mater , n. 47.9. Cf MC., n. 48.10. RVM (Rosario della Vergine Maria),

n. 43 e 19.11. Lettera al Centro Mariano Rasta –

Torino, 1970).12. Pagine Eucaristiche Domenicane,

Roma 1928, p. 92. 13. MC., 43.14. Gregorio XIII, Cum Interdum (11 di

maggio 1573).15. M. Bougand, Vita di Santa Margheri-

ta Alacoque, c. XI).

RECITIAMO IL ROSARIO IN FAMIGLIA. 

La recita del S. Rosario in famiglia è stato sempre raccomandato: an-che nell’ultima lettera apostolica sul Rosario (Rosarium Virginis Mariae).Raccomandazione che si riferisce sia alla recita comunitaria, in Chiesae dinanzi al Santissimo, solennemente esposto, sia alla recita personale,con la possibilità di lucrare, in entrambi i casi, l’indulgenza plenaria.

Già il decreto di Pio XI, nel 1917, in occasione del Congresso Euca-ristico, offriva questo dono ai devoti del santo Rosario.

Per quanto concerne il rapporto della preghiera mariana con la liturgia, è signica-tivo quanto il Beato Bartolo Longo, che ha cercato salvezza recitando e propagando

il Rosario, dice a proposito della possibile sinergia Eucaristia-Rosario: «L’Eucaristia è il Rosario vivente, e tutti i quindici Misteri si trovano nel Santo Sacramento in una formaattiva e vitale» (Il Rosario e la Nuova Pompei, 1914, p. 86).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201214

 ATTENZIONE !

IL NUOVO INDIRIZZOdell’Associazione del Rosario Perpetuo:

Per le comunicazioni e per le ordinazioni, rivolgersi al: 

Centro del Rosario, Piazza S. Maria Novella, n. 1850123 FIRENZE.

telefoni: Tel. 055 239 60 34 - 055 35 56 80cellulare: 339 18 22 685.conto corrente postale numero 304501

Come abbiamo spiegato nella lettera a pagina 3, ilCentro del Rosario Perpetuo di Cagliari si è trasferitoa FIRENZE per fondersi con il Centro Nazionale.

FIRENZE. Basilica di S. Maria Novella.a lato: Interno; Crocisso di Giotto;

Statua della Madonna del Rosario con S. Domenico.

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Abbiamo cercato di trascorrere ilmese di ottobre, ormai da secoli consa-crato al Rosario, in compagnia di Ma-ria, meglio, alla scuola di Maria, ma-dre, maestra e guida, per chiamarla coni titoli a Lei riconosciuti nell’ultima let-tera apostolica sul Rosario1.

Ci siamo raccomandati a Lei conaffetto di pietà liale riconoscendola,nello stesso tempo, Madre del Signore eMadre nostra e abbiamo desiderato, inverità, che ci istruisse direttamente Leisu ciò che è necessario e fosse semprela sua maternità premurosa a guidarci.

Abbiamo cercato di far tutto questodando maggior tempo alla preghiera esolennizzando in particolare la recitadel Rosario, contemplando con “indu-gio pensoso”2 i suoi misteri che il SantoPadre ha voluto, nel 2002 anno del Ro-sario, integrare con i Misteri della luce.

L’intimo nostro desiderio era di con-templare, lungo tutto il mese di otto-

bre, tutti i misteri della nostra salvezza“con gli occhi del cuore di Maria”3, e inqualche modo abbiamo sperimentatola loro dolcezza ed efcacia.

Ci è venuto naturale, guidati da quel-la Madre, “meditare“, “in compagnia diLei“, con la corona in mano, sul Vol-to di Gesù: ci auguriamo che, quantoprima, tutti riprendano in mano, quella

corona, per recitare il Rosario “con lafede di coloro che ci hanno preceduto”,particolarmente in famiglia.

Nella “contemplazione” del Volto diCristo, non ci siamo fermati all’immagi-ne di Lui crocisso: Egli è ormai risorto.Andando oltre il buio della Passione edella morte, noi credenti abbiamo s-sato lo sguardo sul Volto di Lui Risor-to, Volto che è “più luminoso del solequando splende in tutta la sua forza”4.

È sul Volto di Cristo crocisso, ma ri-sorto che troviamo, infatti, “le ragionidella nostra fede“.

«Nel sacramento dell’Eucari-stia, il Salvatore, incarnatosi nel 

 grembo di Maria oltre venti se-coli fa, e nato a Betlemme, con-tinua a offrirsi all’Umanità comesorgente di Vita divina» 

(Tertio millennio adveniente, n. 55).

Inne, nella chiusura del mese ma-riano e rosariano, che abbiamo fatto

con una particolare predicazione di tregiorni, è stato evidenziato il passo indi-spensabile da fare per la nostra salvez-za: non ci basta pensare e contemplarei misteri di Gesù, ma dobbiamo riceve-re, “mangiare“ Lui.

È nel Sacramento dell’Eucaristia, in-fatti, che incontriamo Cristo realmente,ci nutriamo di Lui, ci assimiliamo a Lui:

“formiamo una cosa sola con Lui”.È proprio all’Eucaristia che ci guida

la Madonna come ci ha ricordato il Pa-

MARIA CI GUIDA AGESÙ EUCARISTIA

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pa nell’Enciclica “Redemptoris Mater“6.E il motivo è questo: «Ciò che Gesù ha“meritato” morendo sulla Croce, per lasalvezza del mondo intero, viene con-cesso ad ogni uomo, per la sua per-sonale salvezza, solo nell’Eucaristia enegli altri Sacramenti, che sono unitiall’Eucaristia».

Ricordiamo quanto è stato afferma-to da Gesù stesso, quando parlava agliapostoli e alle folle che lo seguivano:“Chi mangia la mia Carne e beve il mioSangue ha la vita eterna”.

Tra la folla c’erano anche scribi e

farisei, che non credevano a Gesù. Maanche gli stessi Apostoli ebbero, all’ini-zio, momenti di dubbio se Gesù rivol-gendosi a loro disse. “ Ve ne volete an-dare via anche voi?”7.

 Maria modello dei nostri doveri 

verso l’Eucaristia.

«Maria per prima adorò il Verbo incarnato nel suoseno verginale e lo adorò alla sua nascita nella grotta di Betlemme; essa gli offrì la prima confessione della fede.Maria, alle nozze di Cana, adorò per prima la potenza

di Gesù e la sciolse in favore degli uomini. E per primaadorò Gesù in Croce e si unì al suo sacricio.

Ma dov’è l’adorazione di Maria in tutto il suo prima-to? Dinanzi al Sacramento! Non deve far meraviglia chei primi operai evangelici convertissero tanto facilmentedelle nazioni intere, dato che Maria se ne stava ai piedi del Trono della misericordia a supplicare per essi labontà del Signore. La sua preghiera predicava, converti-va le anime».

(da Direttorio degli Aggregati, parte 2a: “Della devo-zione a Maria Regina del Cenacolo).

1. É la Lettera Apostolica di Giovanni Pa-olo II: “Rosarium Virginis Mariae” (RVM).

2. Marialis Cultus (MC), n. 47.3. RVM, n. 3.

4. RVM, n. 23.5. La Famiglia: “Chiesa Domestica”: cf.LG n. 11; CCC nn. 1656, 1666.

6. Redemptoris Mater, n. 47.7. Vangelo di S. Giovanni, 6,67.

Arrivare a Gesù, arrivare ad esserepiù intimi a Lui, è perciò il risultato, ilfrutto più proprio del cammino spiritua-le, che abbiamo cercato nel “mese diottobre”, mese della Madonna del Ro-sario. Questa ci guida e ci afda a Ge-sù, nostra Via, Verità e Vita.

P. Eugenio Zabatta op.

effeffeff

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La sera prima della sua morte in Cro-ce, Gesù era a cena con i suoi apostoli, isuoi amici. Era l’ultima sera che trascor-revano assieme. Con loro c’era anche

Giuda che era già deciso a tradirlo.Gesù ad un certo momento presedel pane, elevò gli occhi al cielo, rin-graziando il Padre suo, lo spezzò, lodiede ai suoi apostoli dicendo: «Pren-dete e mangiate, questo è il mio Corpoche è dato per voi ». Prese poi anche uncalice con del vino, lo benedisse e rin-graziando ancora il Padre lo offrì agli

apostoli dicendo: «Questo è il calice del mio Sangue che è sparso per voi e per molti per ottenere il perdono dei pecca-ti. Fate questo in memoria di me». Poiaggiunse: «Ogni volta che mangerete di questo pane e berrete di questo calicericorderete la mia morte».

Mentre Gesù diceva queste parole, ilpane e il vino erano trasformati davvero

nel Suo Corpo e nel Suo proprio San-gue, pur continuando ad avere l’aspettodi pane e di vino.

Gli apostoli e, dopo di loro i vescovied i sacerdoti hanno ubbidito e sempreripeteranno il gesto e le parole di Gesù:“Fate questo in memoria di Me”. Essi re-

alizzano nella S. Messa quello che Ge-sù nell’Ultima Cena ha ordinato di fare;quando essi pronunziano le parole diGesù il pane e il vino sono trasformatinel Corpo e nel Sangue di Gesù.

Perciò, quando un sacerdote, duran-te la Messa, ripete le parole: “Questoè il mio Corpo”, il pane che è sull’al-tare diventa davvero Corpo di Gesù. E

ugualmente per il vino: dopo la “con-sacrazione” (così si dice), sull’altare c’èdavvero Gesù. I cristiani che fanno lacomunione, quindi, ricevono veramen-te Gesù e si uniscono a Lui e diventano“una cosa sola” con Lui: molto più chesolo amici.

Si comprende bene che per ricevereGesù dobbiamo essere senza peccati

gravi. Egli ci aspetta sempre e deside-ra molto che noi andiamo a riceverlo. Iveri amici si cercano e stanno volentieri

Gesù ha voluto unire alla sua Persona anche la nostra realtà umana: Egli èvero Dio, ma anche vero Uomo. Per la Sua umanità è in tutto simile a noi, per la sua divinità è in tutto uguale al Padre. Ma a che scopo assumere la nostranatura umana? Egli nasce da Maria non solo per farsi uno di noi e “riparareal peccato” per noi, ma come per la sua divinità è causa efciente principale

della nostra redenzione (liberazione dal peccato e partecipazione di vita di-vina), così con la sua umanità è causa efciente strumentale della nostra sal -vezza: il suo Corpo, che sottopone alla sofferenza sica è la causa materiale;il suo animo e la volontà causa formale di salvezza eterna per tutti.

IL CORPO DI GESÙoffertosi vittima di espiazione e di redenzione per tutti noi.

 

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insieme. Durante la S. Messa noi ren-diamo attuale la morte e resurrezionedi Gesù che ha liberato gli uomini dalpeccato e ha aperto loro il Paradiso: perquesto “rendiamo grazie” (= facciamoeucaristia) al Padre che ha disposto tut-to questo per il nostro bene.

Partecipando con devozione allaMessa, dunque, noi uniamo le nostrepreghiere e sacrici alla preghiera e alsacricio di Gesù e li offriamo al Padreper la salvezza di tutti. Naturalmentericordiamo anche la sua Resurrezionee perciò il momento più prezioso e più

bello è quando partecipiamo alla Mes-sa come amici di Gesù.

Dopo queste riessioni facciamo al-cune domande per i ragazzi del RosarioVivente, ma che sono buone anche pergli adulti. Leggi qui accanto.

Cercare di avere risposte chiare inmodo da progredire nella propria fede.

Può essere utile l’aiuto del Parroco odel Catechista per la risposta giusta alleseguenti domande:

1.Il pane e il vino “consacrati” duran-

te la S. Messa dal Sacerdote conservanoancora l’apparenza del pane e del vino?

2.Solo i sacerdoti possono “consacra-

re” e cosa avviene con la “consacrazio-ne” che compiono sull’altare?

3.

Dove si conseva il pane consacrato,cioè Gesù Eucaristia?4.È bene fare spesso la Comunione?5.In quali misteri del Rosario si fa più

direttamente riferimento all’Eucarestia?

LOURDES. Chiesa del Rosario. Concelebrazione Eucaristica durante il pellegrinaggioannuale dell’Associazione del Rosario, guidato dai Padri Domenicani.

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MARIA E I PAPIe la preghiera del Rosario

I sommi ponteci romani hanno sempre suggerito a tutti i cristiani, grandi e pic-coli, la recita quotidiana e attenta del santo Rosario anche in famiglia.

Il Rosario, la caratteristica formula di

preghiera a Maria che si è diffusa nellaChiesa romana, è stata favorita sempredall’esempio e dalle parole dei Ponte-ci! È nato dall’amore e dalla ducia chei cristiani hanno verso Maria, la Madredel Signore. Chi prega sente la gioia diripetere alla Vergine Madre le paroledell’angelo dell’Annunciazione, con ilsaluto di Elisabetta. Ripetendo quelle

parole, in qualche modo, partecipanoalla gioia del Magnicat.L’ammirazione e la lode per Maria

alimenta, nel cuore dei credenti, la -ducia nel Suo aiuto, per cui la Chiesa cifa chiedere alla Madre di Dio di prega-re il Signore per noi. Dinanzi alla san-tità e alla bontà di Maria invochiamola sua intercessione nell’ora presente e

in quella nale della nostra morte. Eccoalcuni motivi che ci spingono a pren-dere la corona in mano e ad unirci indevota e “perpetua“ preghiera.

Oggi occorre continuare a contaresulla preghiera a Maria e particolar-mente sul suo Rosario, non solo per lapace tra i popoli, ma anche per la pa-cica convivenza tra i fedeli delle variereligioni. In particolare occorre chiede-re alla Madre della Chiesa di insegnar-ci a testimoniare Cristo nel dialogo, a

guardare i nemici di ieri e di oggi con

maggiore serenità e ducia nel suo aiu-to; ci insegni a ritrovare tra noi cristianie con gli ebrei e i musulmani il senso ela forza che ci può dare la fede nell’uni-co Dio.

I cristiani debbono continuare a “di-re” molti rosari! È questo l’invito con-tinuo dei Papi che si succedono nellacattedra di Pietro. A Maria, anche Pa-

pa Benedetto XVI afda la salute deimalati, la pace dei popoli, l’avveniredell’evangelizzazione.

Giovanni Paolo II, invitava, attra-verso il Rosario, alla contemplazionee all’ascolto della Parola. Era la suapreghiera prediletta, che batte il ritmodella giornata. Paolo VI invitava a porrel’attenzione a Maria, Madre di Dio: il

Rosario ci fa pregare con Maria e co-me Maria, che più di tutti ha pensatoa Gesù, l’ha creduto, l’ha amato, l’havissuto. Il Rosario è, comunque, un attodi fede e di amore a Gesù, frutto delseno di Maria. Per Giovanni XXIII non siraccomanderà mai abbastanza la recitadel Rosario non solo con la bocca, macon la mente ssa sulle verità della fedee con il cuore carico di riconoscenza.

Ugualmente, prima di loro, LeoneXIII, Benedetto XV e Pio XII hanno spro-

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nato la cristianità alla recita del Rosarioper impetrare dalla Madonna la pacetra i popoli, il bene delle famiglie.

Il Rosario ci richiama S. Pio V cheistituì la festa del Rosario per esprime-re e alimentare la ducia in Maria, allacui intercessione attribuì la liberazionedalla minaccia musulmana.

Ecco ancora alcune incoraggianti espressioni dei Papi del secolo scorso checi muovono a ben recitare il Rosario:

“Maria distruggerà gli errori… ad

una condizione, che i fedeli recitinospesso il rosario” (Pio IX).“Questa preghiera è meravigliosa-

mente idonea a nutrire le anime e a farsorgere in esse la carità e la virtù” (Be-nedetto XIV).

“Non vi è mezzo più potente pervincere le eresie e per conservare la fe-de” (Leone XIII).

Essa è di origine più divina che uma-na, insegnava Pio XII e diceva: grande èla speranza da noi riposta nel S. Rosarioper risanare i mali che afiggono i no-stri tempi.

Per Papa Giovanni XXIII il Rosarioera la grande preghiera pubblica e uni-versale di fronte ai bisogni ordinari estraordinari della Chiesa, delle Nazionie del mondo intero (1963).

Per Paolo VI il Rosario ci ssa in Cri-sto, nei quadri della Sua Vita e dellaSua teologia, non solo con Maria, maanche, per quanto ci è possibile, comeMaria.

Ricordiamo ancora quanto Giovan-ni Paolo II disse ai membri del RosarioPerpetuo, nell’aprile dell’Anno Santo:«Continuate ad amare il rosario e dif-

fondetelo in tutti gli ambienti in cuivenite a trovarvi… il rosario è una pre-ghiera che vi forma alla scuola del Van-gelo… vi prepara alla vita e vi fa cari aMaria la quale vi custodirà e vi difende-rà dalle insidie del male».

E terminiamo con quanto disse l’in-dimenticabile Papa Giovanni Paolo I°(1978): Il Rosario è uno sguardo getta-

to su Maria, che aumenta di intensità amano a mano che si procede. Recitatola sera, dai genitori insieme ai gli, èuna specie di liturgia domestica».

( A cura del direttore). • • •

 Anche il Santo Padre, Bene-detto XVI, più volte ha racco-mandato la recita del Rosarioin famiglia.

 A Maria, Papa Benedetto af-da la salute dei malati, la pacedei popoli, l’avvenire dell’evan-

 gelizzazione.

eff

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Con la gioia e l’entusiasmo di sem-pre abbiamo celebrato, nella bella e lu-minosa chiesa “San Francesco di Popoli(PE)”, la festa della Madonna del Rosa-rio, festa che è stata occasione nuovaper rendere a Maria l’onore che meritae per manifestarle, con la sentita pre-ghiera e con la profonda meditazione,la nostra devozione: devozione che na-sce dal cuore ed è frutto genuino dellanostra fede.

Grande infatti è la nostra ducia in

Maria, la tutta Santa, la piena di Grazia,la Madre di ogni generazione, il soste-gno di ogni creatura, nonché il modellodi virtù: quelle virtù tra le quali spic-cano l’umiltà, l’obbedienza, la fede, lasperanza e la carità; delle quali Ella hafatto grande esperienza e delle qualinoi, a sua imitazione, dobbiamo saperfare un programma di vita.

Maria è una donna vera e, come ta-le, ha atteso con trepidazione la nascitadi Suo Figlio Gesù e da quel momento èstata sempre presente nella Sua vita e loha seguito con materna premura condi-videndo con Lui la povertà di Betlem-me, l’esilio in Egitto, la tranquillità diNazareth, l’atroce dolore del Calvarioe, inne, a Gerusalemme nel Cenaco-

lo, ha atteso in preghiera, insieme agliApostoli, la venuta dello Spirito Santo.

È stata quindi sempre presente nei

momenti decisivi: perciò ha una posi-zione particolarmente importante nellastoria della nostra Salvezza.

Proprio questi momenti decisivi so-no contemplati nei misteri del Rosarioche giustamente viene denito “Com-pendio del Vangelo”.

In questo mese di ottobre, dedica-to tradizionalmente al Rosario, sentia-mo il desiderio di ravvivare nel nostroanimo l’amore per questa preziosa pre-ghiera attraverso la quale ci mettiamo

alla scuola di Maria per apprendere dalei, Madre e discepola del Cristo, comevivere in profondità la fede; entriamo incolloquio con lei per manifestarle le no-stre speranze, condarle le nostre peneed anche la nostra disponibilità ad ac-cettare il progetto che Dio ha su ciascu-no di noi, con la convinzione che El-

la, come la migliore delle Madri, sapràascoltare sempre le nostre suppliche eda Mediatrice qual’è, ci otterrà dal Suo

ECHI LONTANI

 Riessione in occasione della festa

della Madonna del Rosario

La cooperazione di Maria alla na-scita e allo sviluppo della vita divinanegli uomini fa parte integrante del Mistero dell’umana salvezza: essa

 perciò deve essere ritenuta per fededa tutti i cristiani.

(Enc. “Signum Magum”).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201222

Figlio Gesù, tutte le grazie necessarieper la nostra salvezza.

Cerchiamo dunque di recitare quo-tidianamente questa preghiera che, co-me sappiamo, è il ore all’occhiello deiDomenicani che tanto si sono adopera-ti per la sua diffusione ed è inoltre mol-to gradita a Maria.

In questi giorni davanti alla classi-ca e sempre bella immagine della Ma-donna del Rosario, abbiamo recitato divero cuore questa preghiera inserendo,ad ogni Mistero, brevi ma profonde me-ditazioni che sono state morivo di in-

tima personale riessione e con canti,dedicati alla Madonna, canti che hannocoinvolto maggiormente i presenti.

Al termine di tutto, nasce spontaneaun’invocazione alla Madonna: «O Ma-ria, fa che il Rosario sia sempre la no-stra forza, la nostra arma contro il ma-le; fa che contemplando i suoi misteri econ il tuo aiuto, possiamo metterci allasequela del tuo Figlio Gesù per trovarein Lui parole di Vita ed un senso al no-stro cammino.

(Emilia Lattanzio di Popoli).

«L’Incarnazione del Figlio di Dio nel grembo verginale di Maria», nella let -tera apostolica Rosarium Virginis Mariae, viene indicata come «il capolavoro di Dio» e «Il più grande miracolo della storia» (RVM, n. 33).

«In realtà, il mistero dell’uomo si illumina soltanto nel Mistero del Verbo In-carnato» (GS, 22, RVM, 25).

Il Rosario è meditazione su Cristo Incarnato (RVM 13).Il Rosario è: preghiera evangelica incentrata nel mistero dell’IncarnazioneRedentrice di Cristo (MC, 46; RVM, n. 18).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 23

Ricordiamo con la preghiera e l’affettoi cari defunti di:

Burcei : Zuncheddu Angela e ConcasSantina; Ca-Pirri : Pinudu Fernanda;

Fonni : (S. Maria dei Martiri): PirisiMariantonia, Marceddu Mariangela, (S.Giovanni Battista): Urrai Angelina, NoiAnna, Piras A. Rosa;

Lei : Cadau Filomena; Nule: ArcaduAntonia, Coloru Michela;

Sassari : (S. Agostino): Carta Mirella,Pirino Assunta;

Scano Montiferro: Rosa M. Giusep-

pa, Delogu Gigia, Sanna M. Francesca,Pirittu Angelica, Matris Imbenia, Detto-ri Raffaela, Leoni Angelica, Leoni Gio-vanna, Tiana M. Antonia, Trogo Vittoria,Congiu Querina, Biccai Mariangela,Curcu Annamaria, Curcu Concetta, Ur-ru Peppina, Ardu Angelica, BattilanzaMaria, Cadau Angela, Marras Luigina,Fenu M. Giovanna, Fenu Maddalena,

Loche Maddalena, Serra M. Antonia,Chessa Elena, Pes Imbenia;Sedilo: Carboni Antoniangela; De-

palmas Giovanna Maria, Carta Angeli-na, Pia M. Antonia, Spada Elena;

Sinnai : Murru Elena;Sorgono: Manca Mondina, Corriga

Sebastiana, Sulis Annetta, Mereu Maria,De Murtas Rosaria;

Tertenia: Lorrai Assunta;Villamassargia: Bacchis Tilde e Con-giu Grazietta. • • •

  NELLA CASA DEL

PADRE

“La nostra unione con i fratelli morti nella pace di Cristo non è minima-

mente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consoli-data dalla comunicazione dei 

beni spirituali. Ammessi nella patria e presenti al 

Signore, per mezzo di Lui, con Lui ein Lui non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo

i meriti acquistati in terra mediante

Gesù Cristo, unico mediatoretra Dio e gli uomini” (Lumen Gentium, n. 49).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201224

Devotissima della Madonna e iscrit-ta da molto tempo all’Associazione delRosario Perpetuo è stata sempre fedeleall’Ora di Guardia.

Ha sofferto lungamente e con vera

rassegnazione cristiana. Ci lascia unbuon ricordo e l’incoraggiamento al-la perseveranza. Mentre la ricordiamonella preghiera, anche lei si ricorderà dinoi presso il Signore.

Con il parroco, Don Giovanni, e isuoi cari, tutti gli associati la ricordanonella preghiera. È stata iscritta alle Mes-se perpetue di suffragio.

(La zel. Assunta Ghiani).

Molte volte non comprendiamosubito i disegni del Signore… Siamochiamati ad essere testimoni nella fede,nella speranza anche se contriti nellasofferenza; sofferenza che Santina ha

conosciuto per lunghi anni duri ed este-nuanti, ma ha saputo viverla con meritodinanzi a Dio e a noi tutti.

Confortiamoci con il messaggio diS. Caterina da Siena: «Consolatevi conme, voi tutti che mi eravate tanto cari.Io lascio un mondo di dolori per un re-gno di pace».

Una preghiera per la sua anima!

(la zel. Cesarina Zuncheddu).

Con grande commozione e affettoricordiamo una persona speciale: spe-ciale per le collaboratrici dell’Associa-zione e soprattutto per me, zelatrice,essendo Angela la mia cara mamma.

Linea costante di vita, per lei, è stataMaria. Nelle sue mani il Rosario, maimancato, è stato fonte di conforto, for-

ANGELA

ZUNCHEDDU

di Burcei

5 maggio 19342 luglio 2011.

za e grazia; sì grazia perché Angela hacombattuto santamente per 19 anni lamalattia e la sofferenza.

Anima sensibile e aperta alla caritàverso il prossimo e alla preghiera assi-dua: non mancava mai alla Liturgia.

Il 2 luglio 2011, primo sabato delmese, festa del Cuore Immacolato diMaria, durante l’Ora di Guardia dinan-zi a Gesù Eucaristia stavamo pregandoanche per Lei, sofferente, mentre si ac-cingeva a raggiungere il Padre che si-curamente l’avrà accolta con le parole:“serva buona e fedele …”.

Ringraziamo quanti si sono sempre

uniti in preghiera con noi a suffragiodella sua anima benedetta.

(la zel. Cesarina Zuncheddu).

SANTINA

CONCAS

di Burcei

8 aprile 195227 luglio 2011.

ASSUNTA

LORRAI

di Tertenia

19 ottobre 1940 -14 agosto 2010.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 25

Socia devota del Rosario, è nata aSamatzai, ma sposata a Serrenti: mam-ma di cinque gli. È stata Priorissa dellaConfraternita del Rosario. Alla mortedel marito era rientrata in paese e vive-va presso la casa dell’anziano con tantiproblemi di salute, sopportati semprecon tanta fede. Ricordiamola nelle pre-ghiere. Era sorella della zelatrice emeri-ta di Samatzai, Bernardina Putzolu.

(Le zel. Pibiri e Sanna).

Fedele alla Madonna del Rosario ea Gesù Eucaristia, ha perseverato conmolta fede durante tutta la vita.

I familiari e tutta l’Associazione delRosario Perpetuo la ricordano con vivastima e affetto nel Signore.

Chiediamo una preghiera di suf-fragio per la sua anima benedetta e diconforto per i suoi familiari.

(la zel. Manca M. Antonietta).

Da oltre trent’anni zelatrice del Ro-sario Perpetuo. Era una sorella di fede,

aveva un’anima buona, era devotissimadella Madonna. Quotidianamente, congrande amore, recitava il Rosario of-frendo la sofferenza della sua malattia.

A 84 anni lascia il fratello, le sorelle,nipoti e pronipoti che le hanno volutotanto bene e che lei ha amato incondi-zionatamente. Dal Paradiso continueràa pregare per tutti coloro che le sono

stati vicino. Prende il suo posto nell’as-sociazione la sorella Barbarina

(La glia Barbarina Cocco).

CRISTINA

PUTZOLU 

di Samatzai

15 dicembre 192227 gennaio 2011

MARIA

COCCO

di Sinnai

14 dicembre 19269 settembre 2011

IMBENIA

PES

diScano Montiferro

27 agosto 192115 agosto 2011

BASILIA

MATTANA

di Atzara

deceduta il28 luglio 2011

La nostra carissima consorella ci halasciati per la Casa del Padre. Era iscrittaall’Associazione del Rosario da tantissi-

mi anni ed era sempre presente all’Oradi Guardia. Pregava, comunque, moltoanche in casa e soprattutto per le voca-zioni sacerdotali. Era stata dell’AzioneCattolica e assieme a suo marito ha fat-to alcune adozioni a distanza. Tra que-ste, quella di un ragazzo di Napoli cheè diventato Diacono permanente.

La raccomandiamo al Signore e cer-

tamente pregherà, dal Cielo, per la Par-rocchia e la nostra Associazione.

(La zel. Muggianu Grazia).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201226

NUOVI ISCRITTI  AL ROSARIO PERPETUO

Burcei : Pomenti Nunzia, Concas Li-netta, Sanna Giovanna;

Cagliari (Carmine): Loi Ignazio;

Monti : Columbanu Antonietta, Nied-du Pasqualina; Nurachi : Carta Rosina,Deidda Antonia, Fara Miriam, Lasiu Al-fredo, Lasiu Lucia, Trogu Rosalba, ViviliAmelia, Porcu Antonietta;

Ozieri : Fresu Mario, Lostia Rosa;Pirri  (S. Pietro): Cadeddu Mariange-

la, Zorcolo Esio;Pula: Giacomini Ivana, Paola Lecca;

Samatzai : Piga Chiara, Sanna Patri-zia, Ortu Roberto;Siddi : Atzori Audilla, Matta Angela,

Murru Grazietta, Macis Gilda, DessìLucia, Pisanu Zelanda, Pisanu Gisella;

Villanovafranca: Melis Rosina;Villamassargia: Sanna Silvia, Bac-

chis Paolo, Farci A. Maria, Porru Gio-vanna, Cardia Chiarina.

Villasor : Corda Annamaria, DeiddaAlessandra, Silenus Assunta e Setzi Sec-ci Lucia •••

Mamma, buona e sempre sorriden-te, una vita lunga dedicata alla famigliae ai nipoti. Donna di fede partecipavatutti i giorni, no ad alcuni anni fa, allaMessa e all’Ora di guardia.

Ricordiamola nelle preghiere(La Zel. Graziella Sanna)

TOMASA

PISU

di Serrenti

16 dicembre 191630 marzo 2011

Mamma di tre glie e donna di fede.Perse la sua mamma a 18 mesi. Moltodevota alla Madonna, ora abbraccia lamamma naturale e la mamma celeste eprega per la sua famiglia e per tutti noi.Ricordiamola nelle nostre preghiere.

(La Zel. Graziella Sanna)

 AUSILIA

CORDA

di Serrenti

05 luglio 193117 settembre 2010

All’età di 78 anni, il Signore ha vo-luto chiamare a se questa nostra carasocia. È stata moglie e mamma esem-plare, ben voluta da tutti, molto devotadella Madonna del Rosario e, nché hapotuto, ha sempre partecipato alla reci-

ta dell’Ora di Guardia.Chi l’ha conosciuta la ricorda come

una persona semplice e buona, umile esocievole con tutti.

Tutti noi la ricorderemo sempre nel-la preghiera, mentre afdiamo a lei ealle sue preghiere, ormai nella gloriadi Dio, la nostra Associazione afnchèperseveri e cresca anche di numero.

(Lo Zel. Massimo Porchedda  per l’Associazione del Rosario Perpetuodi Nurachi (OR). • • •

GENESIA

FIRINU 

di Nurachi

22 maggio193329 luglio 2011

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 27

I MISTERI DEL ROSARIO:FINESTRE APERTE SUL MONDODI DIO

“Giustamente i Misteri del Rosariosono paragonati a delle nestre attra-verso le quali potete spingere e immer-gere lo sguardo sul “mondo di Dio”.

È solo da quel mondo, dall’esempio

che Gesù ci ha lasciato (I Pt. 2,21) cheimpariamo ad essere forti nelle difcol-tà, pazienti nelle avversità, sicuri nellatentazione.

Voi siete organizzati in gruppi diventi, secondo il numero dei Misteri delRosario, e pregate gli uni per gli altri.

E così, mentre tutti insieme offrite al-la Madre del Redentore l’intera Coro-

na di “Ave Maria”, venite esauditi piùfacilmente secondo la Parola stessa delSignore: “Dove due o tre sono uniti nel mio Nome, Io sono in mezzo a loro”(Mt. 18,20).

La sicurezza di avere Gesù con voi,mentre meditate con il Rosario, vi deverendere arditi nel chiederGli, per inter-cessione della Madonna, la pace e la

giustizia per la Chiesa e per il mondo”.(Giovanni Paolo II ai rosarianti riuniti a

Roma - 25 aprile 1987). •••

Interéssati per formare un gruppodel Rosario Vivente

tra i ragazzi e le ragazze.

Diceva Paolina Jaricot, la fondatricedel Rosario Vivente:«Rosario Vivente: rosario dei cuori 

che amano e pregano; catena di rose profumate i cui anelli si intrecciano a

cinque a cinque, perché ogni associatodeve procurare cinque nuovi aderenti,

ciascuno dei quali, a sua volta,ne deve procurare altri cinque, in

 progressione illimitata».( Palmira Melesi, Paolina Jaricot, Roma

1937, p. 63).

IL ROSARIO VIVENTEÈ il movimento di preghiera tra i ragazzi e ragazze. Ogni Associazione locale

del Rosario Perpetuo dovrebbe fondarne un gruppo e averne cura.Siate voi Zelatrici a premurarvi di quest’opera, non guardando le difcoltà ma

condando nell’aiuto della Madonna che si rivolge spesso proprio ai ragazzi.

f

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201228

INSEGNIAMO IL VANGELO AI RAGAZZI, CON LE IMMAGINI CHE CI OFFRE IL ROSARI O

I Misteri del Rosario ci presentanotutta la storia della salvezza: nascita, vi-ta, morte-resurrezione di Gesù.

Recitando quei misteri noi riettia-mo, quasi riviviamo, ciò che Gesù hadetto, ciò che Gesù ha fatto per noi.Nelle parole e nelle opere, infatti, simostrò vero Dio e vero Uomo: Dio checi creò, Uomo che ci redense.

Il Rosario si serve delle immagini,quasi ricostruzione degli episodi dellavita del Signore… per questo possiamodire che il Rosario è attuale e di… mo-da. Non siamo, infatti, nell’epoca delleimmagini? L’epoca del linguaggio attra-verso le immagini? Riviste e libri corre-dati da splendide immagini; fotograee tanti mezzi-visivi tra cui la televisioneal primo posto.

Ma, ci richiamava il Papa nella lette-

ra sul Rosario, sono ben altre immagi-ni che dobbiamo saper immettere nellanostra vita quotidiana (n. 41).

L’immagine è stata sempre mezzoespressivo eccezionale di interesse e diattrazione. Un mezzo di insegnamentoche incide profondamente nell’animodi tutti; l’arte dell’immagine che con-quista tutti: piccoli e grandi. Ma, dice-va il Papa, quelle che ci salvano sono:l’immagine del Redentore, l’immaginedella sua Madre Santissima (n. 41).

Ancora oggi si possono vedere tan-te chiese, soprattutto antiche, ricoper-

te di splendide pitture: lo scopo di esseera di far conoscere l’insegnamento delVangelo. Nel Rosario siamo noi, con lanostra mente, a “rafgurarci” la vita diGesù, accompagnati dal cuore, perchéattingiamo da Essa. Maria ci sia Maestrae guida perché impariamo a meditarecon “gli occhi del suo Cuore”.

La Redazione del Bollettino.

“Perchè andiate e portiate frutto eil vostro frutto sia abbondante”.

 Abbiamo veramente bisogno di “momenti comu-nitari” durante i quali pregare e istruirci per crescerenella vera devozione alla Madonna con il suo Rosario.

E la necessità della preghiera è immenso, partico-larmente in questo periodo di maggiori movimen-ti socio-politici e di crisi economica.

Dobbiamo veramente fare pressione attorno a Ma-ria, la nostra Mamma celeste, perchè interceda per noi,

 per la Chiesa e per il mondo.

Questo invito ci viene pressante proprio dalla nostra Associazione del Ro-sario Perpetuo che è organizzata, con le continue “Ora di Guardia”, perchè

la preghiera e la lode a Maria sia perpetua. Appartenere all’Associazione èuna grazia speciale della Madonna, di cui dobbiamo essere grati. 

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 29

La conoscenza delle efcaci possibi-lità di bene, che il movimento del Rosa-

rio Vivente offre ai ragazzi e ai giovani,ci fa insistere nell’invito, a zelatori e azelatrici del Rosario Perpetuo, a forma-re presso di sé un gruppo di piccoli ro-sarianti.

La risposta di alcuni che ne voglio-no saper di più di questo movimento,perché particolarmente sensibili al pro-blema della formazione spirituale dei

ragazzi, ci incoraggia a presentare que-sta semplice ma efcacissima preghieradel Rosario, nella forma propria del Ro-sario Vivente, che insiste sulla medita-zione dei misteri.

Sono convinto infatti, con Paolina Jaricot che fu la fondatrice del R.V., che“nella conoscenza e nel ricordo di que-sti misteri (del Rosario) è tutta la salvez-

za del mondo”.

Rispondiamo al problema: come ar-rivare a formare un gruppo di ragazzi/erosarianti?

Trattandosi di ragazzi, proprio peraiutarli nella fedeltà e nell’impegnodella preghiera, è utile che siano orga-nizzati in gruppo. Da soli e senza un

continuo richiamo ed assistenza - ciòavviene anche per gli adulti - i ragazzinon persevererebbero.

Per farmi capire meglio, faccio mial’immagine che amava ripetere spesso

il Padre Renault. Diceva: “Supponia-mo che ci siano quindici carboni (tie-ni conto del numero dei misteri di unavolta) di cui uno solo sia ben acceso,tre o quattro lo siano a metà, gli altrispenti. Uniteli, diventeranno un bracie-re. È bastato unirli; ma ciò era necessa-rio. Se li tenete separati, che ne sarà diessi? Ecco il Rosario Vivente!”.

Il Rosario Vivente organizza i ragaz-zi a gruppi di venti e impegna ognunodi loro a recitare uno dei misteri del Ro-sario in modo che da tutti insieme, ognigiorno viene recitato l’intero Rosario.

Tutte le più varie iniziative che ven-gono prese nel gruppo devono condur-re a realizzare questo ideale: imparare

a recitare bene i misteri del Rosario.Ciò presuppone una conoscenzasempre maggiore della Madonna e unesercizio continuo della meditazione.

Formazione del gruppo. Il responsa-bile è un adulto e viene chiamato “As-sistente”. Questi abbia l’accortezza didare al gruppo subito la sensazione di

una propria autonomia organizzativa.Individui, perciò, un capogruppo tra iragazzi e lo proponga ad essi.

 PER FORMARE UN GRUPPO DEL ROSARIO VIVENTE 

Insegniamo ai nostri ragazzi come ben pregare…e otterremo grazie speciali.Facciamoli esercitare in questa semplice e profonda devozione,che non mancherà di formarli e che essi sapranno gustare.

Page 30: Il Bollettino Del Rosario Perpetuo n.1 - Gennaio-Aprile 2012

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201230

Il “capogruppo”:a. tiene un piccolo registro dove an-

notare i nomi di tutti e il mistero cheognuno deve recitare.

b. ogni due settimane farà passareciascuno dei compagni al mistero se-guente a quello recitato.

Il cambiamento deve avvenire con-temporaneamente per tutti afnché ilRosario rimanga completo. In pratica,ad esempio: si incarica del 2° misterochi aveva il primo; del terzo chi aveva ilsecondo, eccetera.

c. Con l’Assistente, il capogruppo

suggerisce iniziative, ricerche, lavoretti,riunioni, ed altro.

La coroncina:ogni ragazzo deve avere la coron-

cina benedetta, composta di soli diecigrani. È bene che sia una corona par-ticolare, propria del R. V.. Spiegare cheserve (non come braccialetto), ma per

contare le “Ave Maria”. Il nostro Centrole ha disponibili per chi le richiede. Èbene che ogni ragazzo abbia anche:

il Libretto dei misteri: è “Il mio Rosario”, un librettino pre-

parato apposta per i ragazzi/e e contie-ne delle riessioni, adatte alla loro età,che devono accompagnare la recita del

mistero, delle “Ave Maria”.

Il Foulard: Sono a disposizione anche i fou-

lards: sono fazzolettoni triangolari dicolori differenti che simboleggiano imisteri (bianchi i gaudiosi; dorati i lu-minosi; rossi i dolorosi; azzurri i glorio-si). Il foulard va dato ai ragazzi quandosono ormai avviati ed è bene che nelgruppo siano presenti tutti i colori.

La recita del mistero. L’assistente abbia particolare cura

nell’insegnare la recita del mistero. Findall’inizio insistere sulla meditazione:

cercare, con la mente, di ricosturire lascena indicata dal mistero per indivi-duare la virtù che ci insegna, per cerca-re di praticarla.

Attenzione alla recita dell’Ave Ma-ria! Bisogna dirla pronunciando le pa-role in modo giusto; né in fretta, nétroppo lentamente.

Istruire, poi, i ragazzi che l’attenzio-

ne va portata maggiormente sul misteroche stanno recitando. Lo faranno cer-cando di ricostruire con la loro “fanta-sia” la scena che il mistero suggerisce,pensandosi loro stessi presenti.

Altre indicazioni in seguito. A quantici leggono per la prima volta, suggeria-mo di chiederci tutto il materiale utileper la formazione di un gruppo del Ro-

sario Vivente. (La Redazione).

Per ulteriori spiegazioni e per ottenere il materia-le occorrente rivolgersi al seguente indirizzo:

Centro del Rosario Perpetuo,piazza S. Maria Novella, 1850123 FIRENZE.

Tel. 055 265 64 53 - 055 239 60 34E.mail: [email protected]

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 31

Quando preghiamo, lo sapete bene,noi parliamo con Dio: un vero dialogodel Padre con i suoi gli.

Anche quando recitiamo, ogni gior-

no, la nostra decina del Rosario, noidialoghiamo con Dio e con la Madon-na. Mentre, infatti, viene detto il “miste-ro“ da recitare, sono loro che parlano anoi; quando recitiamo le “Ave Maria“e pensiamo al mistero, siamo noi cherispondiamo a loro.

Nel “mistero“ è Gesù che ci dicequello che ha fatto per noi - con la coo-

perazione di Maria - quello che ha det-

to e ha sofferto; con la recita delle “AveMaria“, ispirati e aiutati dalla Madonna,noi rispondiamo a Lui. Con le “Ave Ma-ria“, in certo modo, noi preghiamo con

Maria e come Maria, Madre di Gesù.Comunicando così con Gesù, lanostra preghiera, capite subito, diven-ta più accolta, più sicura ed efcaceperché noi uniamo la nostra preghiera,piccola e distratta, alla preghiera stessadella Madonna che è nostra Mediatrice,Avvocata, presso il Signore.

Che meraviglia avviene mentre di-

ciamo le “Ave Maria“! «Ricordiamo

Questa pagina è particolarmente per i ragazzi del Rosario vivente, ma l’afdia-mo, come traccia, ai loro Assistenti o Catechisti, perché, rileggendola con loro li aiutino a crescere nella conoscenza e nell’amore verso la Madonna.

TRA LE SUE BRACCIA MATERNE troveremo, adoreremo e ameremo Gesù fatto Uomo

FIESOLE. Convento S. Domenico. Antonio Sogliani .Adorazione dei Magi.

«Diede alla luce il suoglio primogenito,lo avvolse in fasce e lodepose in una mangiatoia,

 perché non c’era posto

 per loro nell’albergo.(Luca, 2.7).

eff

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201232

Cristo con Maria; impariamo Cristo daMaria; ci conformiamo a Cristo comeMaria; e insieme a Maria supplichiamoGesù Cristo.

Recitando le nostre “Ave Maria“,nello stesso tempo, imploriamo Maria,ci uniamo a Lei sicuri che “la sua ma-terna intercessione può tutto sul Cuoredel Figlio“; sicuri che “mentre è sup-plicata da noi, si pone per noi davantial Padre che l’ha colmata di grazia e alFiglio, nato dal suo grembo, pregandocon noi e per noi“ (RVM, 16).

Ma c’è una considerazione ancora

più profonda che il Papa Giovanni Pa-olo II suggeriva nella sua enciclica cita-ta: la Madonna continua con il Rosariola sua opera di annuncio di Cristo (cf RVM, n. 17) e attraverso il Rosario cheLei esercita, a nostro vantaggio, la suagrande premura materna.

In effetti il Rosario, mettendoci allascuola di Maria (RVM, n. 1) ci richiama

il mistero essenziale che è il Figlio diDio che si fa uomo nel grembo di Maria(n. 24). Questo mistero è «il capolavorodi Dio» (n. 33) che la Madonna stessa

loda nel Magnicat (n. 1) e che ci ricor-da in questo Natale. Il Magnicat è ilcanto di riconoscenza che Lei eleva aDio “per le grandi cose che ha operatoin Lei” e ci invita ad unirci a Sé in que-sto ringraziamento.

A considerare bene le cose, possia-mo anche dire che pure Gesù “si serve“di Maria, Sua Madre, per venire da noie per donarsi a noi. Anche per Gesù lavia, per arrivare a noi, è la sua stessaMamma, la cui maternità divina ha vo-luto che si estendesse no a noi.

È quanto vediamo a Natale! Comenovelli pastori o al seguito dei Re Magitroveremo e adoreremo Gesù che si fatrovare “tra le sue braccia“.

«Recitando le Ave Maria noi ci sen-tiamo spinti a cercare sempre nuova-mente in Maria, tra le sue braccia e nelsuo cuore, il frutto benedetto del suogrembo» (RVM, n. 24).

Non solo tra le sue braccia mater-ne - notiamo - ma più nel suo Cuore diMadre, pieno d’amore.

(a cura della Redazione).

 NELL’EUCARISTIALA NOSTRA FORZA

«Non c’è nulla di autenticamente umano che non tro-vi nell’Eucaristia la forma adeguata per essere vissuto in

 pienezza… È anzitutto il primato di Dio che dobbiamorecuperare nel nostro mondo e nella nostra vita, perchèè questo primato a permetterci di ritrovare la verità di ciò che siamo…».

Lo ha detto il Papa, Benedetto XVI, durante la Messaconclusiva del 25° Congresso Eucaristico nazionale cele-brato ad Ancona, 3-11 settembre 2011.

La recita del S. Rosario, naturalmente sboccia neldesiderio di ricevere realmente quel Gesù che meditiamonei misteri. Il Rosario è il primo passo verso l’Eucaristia.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 33

  e Dio è venuto a noi come un Bambino,nella semplicità e nella debolezza senza mai

imporsi, noi saremo capaci di scorgere la sua presenza attraverso dei segni tenui, ma reali dellavita quotidiana?

È un volto di Bambino,il Suo, che i Pastori sonoandati a vedere eripartiti da Lui erano

 pieni di gioia, ecantavano lodi a Dioche ci ha amati.

 Il Cristo porti a tutti la sua lucee la sua pace.

AUGURI diBUON NATALEe BUON ANNO NUOVO

La Direzione dell’Associazione del Rosario Perpetuopiazza S. Maria Novella, 18 - 50123 FIRENZE - Cell. 339 18 22 685

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Page 34: Il Bollettino Del Rosario Perpetuo n.1 - Gennaio-Aprile 2012

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201234

Gesù battezzato da Giovanni nel ume Giordano.Gesù presentandosi da Giovanni per farsi battezzare si presenta come

un peccatore in cerca di perdono. In verità Egli è senza peccato, ma hapreso come suoi i peccati di tutti gli uomini; Egli si è caricato di tutte lecolpe umane. Egli si è fatto peccato, come dice S. Paolo (2 Cor. 5,21).

Questo suo gesto di immenso amore per noi viene accolto dal Padreche lo proclama Figlio prediletto da ascoltare. A noi il compito di aderi-re alla Volontà di Dio per ottenere il Paradiso.

Gesù, Maria e gli Apostoli alle nozze di Cana.Tra i vari insegnamenti ne cogliamo due: l’obbedienza liale di Ge-

sù alla richiesta della Madre e la premura di Maria per le nostre umanenecessità. Maria resa ardimentosa dal suo amore per noi, è potente Me-diatrice: come nostra Madre è sollecita per il nostro bene. Ella ci ripete:“Fate ciò che Egli vi dice”: convinciamoci che l’obbedienza ai voleri diDio è indispensabile.

L’annuncio del Regno di Dio e la nostra conversione.Gesù ci chiede adesione al Vangelo e la conversione. Questo com-

porta che dobbiamo impegnarci a non peccare e a credere al suo inse-gnamento: comporta di pensare secondo Dio e non lasciarci guidaredalle nostre cattive inclinazioni. Ciò che Gesù predica è che Dio ci vuo-le partecipi della sua stessa Vita. Con la grazia di Dio possiamo fare tuttociò che favorisce l’accoglienza di questo dono eterno.

Gesù si trasgura sul Tabor e manifesta la sua divinità.Come al battesimo, anche in questo evento il Padre fa sentire la sua

voce: “Questi è il mio Figlio diletto”. Gesù è vero uomo, in tutto simile

a noi; ma è anche vero Dio, in tutto uguale al Padre. La sua umanità è lostrumento della sua divinità che è la sorgente principale della nostra sal-vezza. Uniti a Gesù anche noi saremo in una dimensione di perfezione,che sarà piena nella gloria in Paradiso.

Gesù è presente realmente nell’Eucaristia.Come mangiamo il pane e lo assimiliamo a noi per vivere sicamen-

te, così mangiamo Gesù, vero Pane che il Padre ci dà, perché ci assimi-liamo a Lui e diventiamo “una cosa sola con Lui”. Infatti “la mia carne è

vero cibo e il mio sangue vera bevanda; chi mangia la mia carne e beveil mio sangue dimora in Me e io in lui”. Nutrendoci di Gesù Eucaristicosiamo come le membra unite al Capo: una sola mistica Persona.

MEDITIAMO INSIEME

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012 35

I MISTERI DELLA LUCE

Trovandoci al buio ci sentiamo smarriti e inca-

  paci di tutto. Troviamonoi stessi nella luce: l’al-ba, il sole, le stelle …

Nell’oscurità dell’esi-stenza, nel disorienta-mento di vita, è Cristo laluce, il sole…

È lui che ci guida a leg- gere i segnali delle cosee della storia.

Seguendo i suoi inse- gnamenti, quale luce ai nostri passi, troviamo il senso giusto del vivere,del soffrire. In lui recu-

  periamo la nostra iden-tità: Egli che viene nel 

mondo quale Luce daLuce, illumini ognuno di noi e ci introduca nellavera Vita.

Mentre meditiamo sualcuni episodi della Vita

di Gesù Cristo, si recita:1 Padre nostro10 Ave Maria

1 Gloria al Padre.Poi si aggiunge:

“O Gesù mio, perdonale nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, por-ta in Cielo tutte le anime,specialmente le più biso- gnose della Tua misericor-dia”. • • •

Primo mistero

Battesimo di Gesùnel ume Giordano.

Secondo misteroLe nozze aCana di Galilea.

Quinto misteroIstituzione dell’Eucaristia

nel Cenacoloa Gerusalemme.

Quarto misteroTrasgurazione di Gesùsul monte Tabor.

Terzo mistero

Predicazione di Gesùe la nostra conversione.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 201236

 

BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO gennaio - aprile 2012 - n. 1

Conto corrente postale n. 304501

intestato a: Rosario Perpetuo - FItel. 055 2656453 - cell. 339 18 22 685

E.mail: [email protected]

Sede nazionaledell’AssociazioneRosario Perpetuo

 p.za S. Maria Novella, 1850123 Firenze

L’ASSOCIAZIONE LAICALE APOSTOLICA

DI PREGHIERA

“IL ROSARIO PERPETUO”

Il Rosario Perpetuo unisce numerose per-sone che, con la recita del Rosario, intendo-no elevare una lode perenne alla S. Vergi-ne Maria. Queste persone sono collegate inmodo tale che in ogni ora, del giorno e dellanotte, ci siano alcune, tra loro, che dicono ilRosario. L’ora di preghiera, che ognuno sce-glie, è detta «l’Ora di Guardia» in memoriadi quell’ora che Gesù chiese ai suoi apostoliprediletti, nell’Orto degli ulivi, prima dellaSua Passione.

Fondato nel 1630, approvato e arricchitod’indulgenze dai Sommi Pontefci, il RosarioPerpetuo ha avuto sempre particolare acco-glienza tra i fedeli di tutto il mondo.

L’impegno dell’«Ora di Guardia», una vol-ta al mese, è personale, ma quasi ovunque sisono costituiti dei “gruppi di preghiera” che,

per farla, si riuniscono in chiesa, case priva-te, istituti. Per la recita del Rosario è consi-gliato l’uso del libretto dei Misteri che offrela direzione dell’Associazione. Chi aderisce,con l’iscrizione necessaria, è animato da mo-tivi spirituali: pregare in unione stretta gliuni per gli altri, a lode della Madonna.

L’Associazione del Rosario Perpetuo ha la

sua sede centrale presso la splendida basili-ca-santuario di S. Maria Novella di Firenze.

Indirizzo: Centro del Rosario Perpetuo,p.za S. Maria Novella, 18 - 50123 FIRENZETel. 055 23 96 034 - Cell. 339 18 22 685.