Il Bilancio Sociale - opere e progetti 2009

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Bilancio sociale della Congrega della Carità Apostolica e delle Fondazioni amministrate - volume 2

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Congrega della Carità Apostolica e Fondazioni Amministrate

IL BILANCIO SOCIALE OPERE E PROGETTI 2009

Brescia, 2010

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© 2010 – Congrega della Carità Apostolica – via Mazzini, 5 – 25121 Brescia www.congrega.it

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INDICE

I. L’assetto istituzionale

1. Gli organi statutari ............................................................................. 2. La struttura operativa .........................................................................

9 ... 11 ...

II. Gli ambiti di attività

1. La beneficenza erogata alle persone ..................................................... 2. La beneficenza erogata alle organizzazioni ........................................... 3. La casa e il fabbisogno abitativo ........................................................ 4. Le residenze per anziani ..................................................................... 5. Le residenze per studenti ....................................................................

15 ... 25 .... 28 ..... 30 ..... 33 ......

III. La dimensione economica Prospetto delle risorse 2009 ...................................................................

39 ..

IV. Appendice Codice Etico della Congrega e delle Fondazioni Amministrate ..................

43 ....

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L’ASSETTO ISTITUZIONALE

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I. L’assetto istituzionale

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1. GLI ORGANI STATUTARI Con la denominazione di Sodalizio è indicata da tempo immemorabile l’assemblea dei Confratelli deputata all’amministrazione della Congrega della Carità Apostolica, che al 31 dicembre 2009 annoverava 58 membri: nel suo ambito sono eletti i tre Revisori dei Conti e gli undici membri del consiglio di amministrazione, detto Collegio degli Amministratori.

COLLEGIO DEGLI AMMINISTRATORI per il triennio 2010 -2012

1. Mario Taccolini Presidente

2. Renzo Catellani Vice Presidente

3. Attilio Franchi Vice Presidente

4. Giuseppe Andreis Consigliere

5. Giovanni Falsina Consigliere

6. Giancarlo Faroni Consigliere

7. Franco Gheza Consigliere

8. Martino Mattei Consigliere

9. don Armando Nolli Consigliere

10. Francesco Onofri Consigliere

11. Antonio Sueri Consigliere

REVISORI DEI CONTI per il triennio 2010 -2012

1. Flavio Gnecchi Presidente

2. Giovanni Nulli Revisore

3. Guido Piccinelli Revisore

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I. L’assetto istituzionale

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In conformità ai relativi dettati statutari e potendo contare sul supporto offerto da commissioni appositamente costituite, al Presidente e al Collegio competono l’amministrazione e la rappresentanza della Congrega e delle quattro fondazioni amministrate dal Sodalizio, delle quali di seguito sono presentati rendiconti ed attività: Fondazione Conte Gaetano Bonoris, Fondazione Luigi Bernardi, Fondazione Guido e Angela Folonari, Fondazione Alessandro Cottinelli. Nel 2009 il Sodalizio ha tenuto cinque assemblee – ciascuna delle quali preceduta da una celebrazione eucaristica tenuta presso la cappella della Congrega, situata all’interno della storica sede di via Mazzini – mentre il Collegio degli Amministratori nello stesso periodo si è riunito in otto sedute. Il Presidente della Congrega e i due Vice Presidenti compongono il Comitato di Presidenza, che si è convocato con cadenza periodica per ventitre volte nel corso dell’anno 2009. Tutti gli incarichi sono gratuiti. Per la natura stessa dell’Ente fondato sull’«impegno solidale gratuito, personale e professionale dei Confratelli» (art. 3 dello Statuto) la Congrega si giova infatti delle prestazioni volontarie offerte dai membri del Sodalizio attraverso molteplici forme: accompagnamento delle persone assistite, cura delle residenze protette e visita a domicilio degli ospiti, monitoraggio dei progetti finanziati, presenza nei consigli di amministrazione, nelle commissioni di erogazione, nei comitati e negli organi direttivi della Congrega, delle realtà amministrate e partecipate. Nel tentativo di stimare, sia pur approssimativamente, il tempo complessivamente dedicato dai Confratelli al lavoro volontario in favore della Congrega, si giunge ad un totale annuo di oltre 5.000 ore.

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I. L’assetto istituzionale

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2. LA STRUTTURA OPERATIVA L’opera della Congrega della Carità Apostolica si dispiega anche grazie ad una struttura interna articolata in tre unità funzionali – denominate rispettivamente amministrazione, beneficenza e patrimonio – e in una segreteria generale.

ORGANIGRAMMA unità operative e funzionari di riferimento

Mario Cucchi Responsabile Amministrazione [email protected]

Gianpiero Falconi Responsabile Beneficenza [email protected]

Luigi Mazzocchi Responsabile Patrimonio [email protected]

Giorgio Grazioli Segretario Generale [email protected]

Il personale dipendente al 31 dicembre 2009 era costituito da 20 persone – di cui 6 uomini e 14 donne – inquadrati secondo la seguente tipologia d’impiego:

TIPOLOGIA DEL RAPPORTO DI LAVORO (CCNL settore commercio)

A tempo indeterminato 19 A tempo pieno 8

A tempo determinato 1 A tempo parziale 12

Totale 20 Totale 20

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I. L’assetto istituzionale

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L’età media del personale che compone la struttura operativa sopra descritta è di 44 anni; il titolo di studio più diffuso è la laurea, per il 50% del totale. Al numero dei dipendenti in forza agli uffici di via Mazzini va aggiunto il personale impiegato presso il laboratorio di sartoria gestito dalla Fondazione Alessandro Cottinelli, che al 31 dicembre 2009 occupava otto donne.

La spesa complessiva per il personale dipendente nel 2009 è stata pari a 819.820 euro; il 34.8% di tale cifra è stato destinato a compensare il lavoro prestato dagli addetti alle attività di assistenza e beneficenza.

Amministrazione13%

Patrimonio22%

Segreteria23%

Beneficenza42%

Suddivisione per settore

delle ore lavorate

Amministrazione

Patrimonio

Segreteria

Beneficenza

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GLI AMBITI DI ATTIVITÀ

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II. Gli ambiti di attività

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1. LA BENEFICENZA EROGATA ALLE PERSONE L’insieme dei servizi offerti ai propri utenti da parte della Congrega della Carità Apostolica e delle fondazioni amministrate si dispiega, in coerenza con la vocazione al servizio alla persona che ispira l’intera attività dell’ente, in erogazioni di contributi e in prestazioni di vario genere in favore di persone ed organizzazioni. Benché le categorie concettuali di servizi ed utenti siano tecnicamente ben riconoscibili, quando siano rapportate alla specifica realtà della Congrega possono dirsi, se non improprie, quanto meno insufficienti a rappresentare adeguatamente le diversificate tipologie di aiuto che, nella prassi dell’ente, sono identificate con la locuzione riassuntiva di beneficenza. Un apposito ufficio composto da personale professionale si dedica all’esame delle situazioni di necessità come pure, in parte, all’accompagnamento delle persone. Tale servizio di ascolto, che si esplica in colloqui quotidiani, si affianca all’opera prestata dai Confratelli e alla collaborazione in rete con numerose realtà civili ed ecclesiali del territorio. Attraverso la cosiddetta beneficenza istituzionale – che consiste nel mettere a disposizione di ogni Confratello una modica somma di denaro da distribuire direttamente a bisognosi da essi individuati – è inoltre testimoniata vicinanza ad una cinquantina di nuclei familiari della città. Tale antica forma di erogazione – risalente alle origini stesse della Congrega – perpetua anzitutto il fine del coinvolgimento dei membri del Sodalizio nelle pratiche della carità ad personam. Tra gli enti amministrati dalla Congrega, la Fondazione Alessandro Cottinelli non compie direttamente erogazioni alle persone, bensì utilizza le risorse destinate alla beneficenza nella gestione del laboratorio di sartoria, che promuove percorsi d’inserimento lavorativo.

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II. Gli ambiti di attività

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Nelle attività della Congrega, grande rilevanza è storicamente rivestita dall’erogazione di sussidi a favore di persone svantaggiate a causa di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali e familiari. Le domande di sussidio, presentate previo colloquio individuale con il personale degli uffici di via Mazzini e la raccolta di accurata documentazione, sono periodicamente valutate dalle Commissioni di Beneficenza, composte da una rappresentanza dei Confratelli e da altre figure indicate negli statuti e nei regolamenti delle fondazioni amministrate. Per la Congrega, nell’esercizio di riferimento, la Commissione incaricata delle erogazioni alle persone ha tenuto dodici riunioni con cadenza mensile. Le tipologie di contributo erogato sono così distinte:

- prima necessità 36% (n. casi 233): all’interno di tale tipologia, il 37% è stato sostenuto con l’erogazione di ticket alimentari, il 36% attraverso sovvenzioni in denaro, il 27% in buoni pasto da utilizzare presso la mensa intitolata a madre Eugenia Menni gestita dalla Caritas.

- spese casa 24% (n. casi 159): il 45% dei sussidi erogati per tale voce riguarda la spesa energetica (A2A), mentre il resto è stato destinato per traslochi, spese condominiali, e via dicendo.

- affitti 14% (n. casi 94): le erogazioni sono equamente distribuite tra affitti privati e pubblici (ALER).

- spese sanitarie 23% (n. casi 154): i contributi si suddividono in spese per cure dentistiche (39%), per l’acquisto di occhiali (22%) e per spese farmaceutiche, visite specialistiche, terapie (39%).

- spese scolastiche 2% (n. casi 10). - spese viaggio 1% (n. casi 6).

EROGAZIONI 2009 CONGREGA DELLA CARITÀ APOSTOLICA

Casi esaminati dalla commissione mensile di beneficenza n. 608

Nuclei familiari seguiti dai Confratelli n. 48

Totale n. 656

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II. Gli ambiti di attività

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Per statuto le erogazioni della Congrega sono riservate ai residenti nel Comune di Brescia: la distribuzione territoriale dell’utenza conferma che il più elevato numero di richieste proviene dal centro storico e dai paraggi di via Milano e di San Polo, ove si concentrano buona parte degli alloggi di edilizia popolare ed emergono situazioni di disagio.

Ticket alimentari 

[86]

Erogazioni monetarie 

[84]

Mensa Menni 

[63]

Consumi A2A

[72]

Traslochi, utenze, 

condominiali

[87] Affitto privati e pubblici 

[94]

Cure dentistiche

[60]

Acquisto occhiali[34]

Spese farmaceutiche, 

visite specialistiche, 

terapie[60]

Scolastiche[10]

Viaggio [6]

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Prima necessità Spese casa Affitto Sanitarie Scolastiche Viaggio

Suddivisione per tipologia dei sussidi alla persona

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II. Gli ambiti di attività

18  Per quanto riguarda la nazionalità dei destinatari degli aiuti, gli italiani sono in prevalenza, rappresentando il 77% del totale: del restante 23%, una quota corrispondente all’8% è composta da persone provenienti da paesi dell’Unione Europea, mentre il 15% da cittadini extracomunitari. Il secondo grafico evidenzia la suddivisione per continenti dell’utenza straniera.

Italiani 77%

Stranieri23%

Ripartizione degli utenti Congrega 2009

Italiani Stranieri

maggiori di 61 anni 31%

minori di 30 anni 10%tra 31 e 45 anni

25%

tra 46 e 60 anni 34%

Fasce d'età utenti Congrega 2009

maggiori di 61 anni

minori di 30 anni

tra 31 e 45 anni

tra 46 e 60 anni

Africa50%

Europa dell’Est

35%

Asia13%

America 2%

Africa Europa dell’Est Asia America

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II. Gli ambiti di attività

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Nella rilevazione dei dati da parte dell’ufficio beneficenza sono state distinte le fasce d’età degli utenti maggiorenni, dato che la Congrega tendenzialmente si occupa solo di chi abbia compiuto i 18 anni: il grafico evidenzia una sostanziale copertura di tutte le fasce d’età con percentuali omogenee. Un’analisi più approfondita consente di cogliere le specificità delle singole zone urbane: si pensi, ad esempio, alla preponderanza degli anziani nel centro storico. In merito alle modalità di erogazione, uno degli strumenti rivelatosi più utile negli ultimi anni di lavoro dell’ufficio beneficenza è rappresentato dalle convenzioni e collaborazioni per servizi e prestazioni: l’acquisto di occhiali, le cure dentistiche, i ticket per gli alimentari e per i farmaci. Per quanto concerne le collaborazioni, può citarsi il sostegno al progetto di reinserimento sociale promosso dall’associazione Casa Emmaus Onlus per i detenuti a fine pena ai quali è offerta l’alternativa degli arresti domiciliari e la possibilità di svolgere attività lavorativa presso la lavanderia industriale gestita dalla stessa associazione, promossa dalle Suore Ancelle della Carità. Ben 63, d’altro canto, sono state le persone – in gran parte senza fissa dimora – ad aver usufruito di un pasto per un periodo continuativo di sei mesi presso la mensa “Madre Eugenia Menni”. La Congrega ha ritenuto di sostenere alcuni progetti della Caritas diocesana: in particolare, mettendo a disposizione risorse umane e finanziarie, è stato supportato un progetto di microcredito consistente nell’accensione di un credito bancario a condizioni vantaggiose, sia per durata della restituzione, sia per condizioni creditizie, ed è stato appoggiato lo sviluppo di una rete informatizzata con i centri di ascolto, per favorire un più agevole trasferimento delle informazioni ai vari livelli d’intervento.

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II. Gli ambiti di attività

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EROGAZIONI 2009 FONDAZIONE GUIDO E ANGELA FOLONARI

Spese scolastiche n. 442

Spese di prima necessità n. 391

Spese sanitarie n. 107

Spese climatiche n. 46

Totale n. 986 Nel corso dell’anno, la Commissione erogatrice della Fondazione Guido e Angela Folonari si è riunita per dodici volte, esaminando come disposto dallo statuto 1.059 richieste di intervento economico a favore di minori residenti nella provincia di Brescia. Di queste domande, 986 (relative a 1.482 minori) sono state accolte, mentre 73 (riguardanti 169 minori) sono state respinte per mancanza dei presupposti. Il monte delle risorse complessivamente erogate dalla Fondazione nell’esercizio 2009 è di 816.641 euro, suddiviso in quattro grandi aree come da grafico seguente.

Prima necessità49%

Cure sanitarie13%

Cure climatiche 2%

Scolastiche36%

Suddivisione per tipologia

dei sussidi ai minori

Prima necessità

Cure sanitarie

Cure climatiche

Spese scolastiche

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II. Gli ambiti di attività

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Giovandosi del tramite insostituibile delle parrocchie, l’opera della Fondazione è stata declinata in collaborazione con tutte le realtà operanti nel sociale quali associazioni di volontariato (Caritas, S. Vincenzo, Centro Aiuto alla Vita Onlus, e così via), Comuni, ASL, istituti scolastici, centri di primo intervento e comunità di accoglienza. Le basilari linee di principio adottate sono state, da un lato, evitare forme improprie di assistenzialismo e, d’altro canto, ottimizzare anche le risorse impiegate dal nucleo familiare per lo sviluppo di una vera rete di sostegno a favore dei minori. Come da statuto, la richiesta di contributo economico avviene esclusivamente su segnalazione del parroco di residenza, che con una breve relazione provvede ad illustrare la situazione presentata. Avvalendosi anche dell’aiuto di volontari, in molti casi la parrocchia tenta di accompagnare la famiglia allo scopo di sostenerne con dignità la precaria condizione economica ed offrendole la possibilità di dare ai minori un’educazione equa e commisurata alla effettiva necessità. Un esame delle situazioni segnalate evidenzia come gli interventi della Fondazione siano stati destinati per il 32% a minori italiani e per il 68% a minori stranieri: da tali dati sembra potersi dedurre che il tema dell’integrazione dei migranti solleciti ed impegni sempre più le realtà parrocchiali ed educative della nostra provincia.

Stranieri 68%

Italiani 32%

Ripartizione degli utenti della Fondazione Folonari 2009

Stranieri Italiani

Africa51%

Europa27%

Asia14%

America latina8%

Africa Europa Asia America latina

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II. Gli ambiti di attività

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L’ambito cittadino risulta preponderante, a maggior ragione quando si consideri che anche il 45% delle richieste pervenute dalle parrocchie della provincia gravita nella zona sub-urbana: ciò sembrerebbe dovuto alla maggiore concentrazione di povertà in città e nel suo hinterland. Le domande della città pervengono per lo più da quartieri ad alta densità demografica, dove risultano presenti gli insediamenti a rischio più elevato (San Polo, Carmine, Via Milano). Seguono, in termini numerici, la Bassa Orientale, la Bassa Occidentale, il Lago di Garda, la Val Camonica, la Bassa centrale, la Val Trompia, la Val Sabbia e il Sebino.

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE EROGAZIONI

Parrocchie nel Comune di Brescia n. 641

Parrocchie nella provincia di Brescia n. 345

Totale n. 986

Per gli interventi in campo educativo, la distribuzione delle erogazioni mirate all’accompagnamento dei minori nei percorsi scolastici ha consentito di seguire 442 casi. Nelle scuole statali l’intervento è prevalentemente fatto a sostegno delle spese per l’acquisto di materiale didattico (libri, cancelleria, etc.) o di trasporto, nelle scuole paritarie per la frequenza (rette, refezione, residenzialità). Considerata l’indicazione statutaria che esplicita il fine «dell’educazione umana e cristiana dei minori soccorsi», si riserva particolare attenzione alle famiglie che abbiano scelto di iscrivere i propri figli presso istituti cattolici, che nella gran parte dei casi sono direttamente coinvolti nel percorso di sostegno ai casi di specifico bisogno. Nel 2009 il progetto Contributi scolastici continuativi a favore di istituti cattolici ha sostenuto 121 minori.

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II. Gli ambiti di attività

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Si segnala infine, in questo ambito, l’indizione del concorso Mettiti alla Prova, svolto in collaborazione con le scuole secondarie di primo grado degli istituti cattolici della città e giunto nell’anno scolastico 2008/2009 alla quarta edizione.

Sembra significativo evidenziare che buona parte degli interventi è stata destinata a sostenere spese di prima necessità (spese farmaceutiche, neonatali, di degenza, cura ed assistenza): una particolare attenzione è stata riservata alle richieste per psicoterapia e per apparecchi e cure dentistiche, mentre modesta rilevanza hanno avuto le erogazioni per l’acquisto di occhiali.

Scuole paritarie

45%

Scuole statali55%

Ripartizione erogazioni Folonari

per contributi scolastici

Scuole paritarie

Scuole statali

Dentistiche11%

Psicoterapia19%

Ottiche2%Prima necessità

68%

Ripartizione erogazioni Folonari per spese sanitarie

Dentistiche

Psicoterapia

Ottiche

Prima necessità

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II. Gli ambiti di attività

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La categoria delle spese climatiche comprende, oltre a colonie e soggiorni, anche interventi a sostegno dei Grest estivi parrocchiali: l’obiettivo è quello di garantire la permanenza dei minori in un ambiente educativo protetto e di svago quali i Grest, perseguendo una continuità formativa anche durante il periodo estivo. Tale aiuto, vista la chiusura di scuole ed asili, è particolarmente prezioso per le madri sole che svolgono un’attività lavorativa. Otto sono state le parrocchie che hanno avanzato richieste, in seguito alle quali sono stati erogati € 10.642 a sostegno di 50 minori.

Grest67%

Colonie e soggiorni

33%

Ripartizione erogazioni Folonari per spese climatiche

Grest

Colonie e soggiorni

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II. Gli ambiti di attività

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2. LA BENEFICENZA EROGATA ALLE ORGANIZZAZIONI Una corretta interpretazione del concetto di sussidiarietà implica che sia riservata la giusta attenzione alle realtà intermedie che, interponendosi tra la persona e lo Stato, favoriscono lo sviluppo di autentiche reti di solidarietà sociale. Per questa ragione, la Congrega e le fondazioni amministrate offrono in varie forme aiuto e sostegno ad enti e organizzazioni aventi finalità socio-assistenziali. In ragione di una distribuzione delle funzioni tra gli enti che fanno riferimento al Sodalizio dei Confratelli della Congrega, la beneficenza erogata alle organizzazioni compete per lo più alle fondazioni amministrate. Con tali criteri e nell’ambito dei propri parametri statutari, la Fondazione Conte Gaetano Bonoris – la cui Commissione erogatrice nell’anno 2009 si è riunita due volte, nei mesi di giugno e novembre – ha finanziato quarantanove progetti a favore dei minori delle province di Brescia e Mantova, per una cifra complessiva di circa 533.000 euro, suddivisi come sotto indicato.

EROGAZIONI 2009 FONDAZIONE CONTE GAETANO BONORIS

Progetti finanziati

Diocesi di Brescia n. 36

Diocesi di Mantova n. 13

Totale n. 49 Sono state interessate le aree più diverse del settore dei progetti sociali per minori in difficoltà, privi del sostegno familiare, disabili ed ammalati, individuati in collaborazione con le due diocesi indicate dal fondatore stesso nel proprio testamento. L’illustrazione dei progetti finanziati dalla Fondazione Bonoris è pubblicata in un’apposita sezione del sito www.congrega.it.

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II. Gli ambiti di attività

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Nel 2009 la Commissione erogatrice ha approvato le Linee guida aggiornate per la richiesta delle sovvenzioni ed è stata introdotta una procedura di raccolta dei dati online a cura dei richiedenti all’interno del sito istituzionale www.congrega.it. Pur nella piena discrezionalità della Commissione, le attività presentate sono valutate tenendo principalmente in considerazione i seguenti criteri: - coerenza interna dell’iniziativa - qualità - analisi dei bisogni e delle motivazioni - contributo di volontari - grado di impatto ed efficacia - incidenza sul territorio - innovatività - durata e sostenibilità - co-finanziamenti

accoglienza7%

accoglienza residenziale

13%

climatico formativo

13%

orientamento 3%

sostegno sanitario

34%

sostegno scolastico

30%

accoglienzaaccoglienza residenzialeclimatico formativoorientamento sostegno sanitariosostegno scolastico

Ripartizione erogazioni Diocesi di Brescia

accoglienza12%

accoglienza educativa

6%

accoglienza residenziale

38%accoglienza residenziale

sanitaria6%

prima necessità

6%

sostegno sanitario

13%

sostegno scolastico

19%

accoglienza accoglienza educativaaccoglienza residenziale accoglienza residenziale sanitariaprima necessità sostegno sanitariosostegno scolastico

Ripartizione erogazioni nella Diocesi di Mantova

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II. Gli ambiti di attività

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Nel medesimo esercizio, la Fondazione Luigi Bernardi ha erogato 45.000 euro destinandoli ad enti e organizzazioni che accolgono «minori disabili, bisognosi ed appartenenti al Comune di Brescia» (art. 3 dello Statuto). Il sostegno della disabilità psichica e fisica rappresenta il fine tipico dei progetti sostenuti dalla Fondazione, il cui intervento – in un’ottica di gruppo – va ad integrarsi con le azioni degli altri enti amministrati e partecipati dalla Congrega.

EROGAZIONI 2009 FONDAZIONE LUIGI BERNARDI

Progetti finanziati

n. 2 Merita notare che solo eccezionalmente la collaborazione della Congrega della Carità Apostolica con altri enti e istituzioni che operano in vario modo nel sociale, s’esplica in contributi e sovvenzioni alle organizzazioni, dato che prevale – anche per ragioni storiche – la scelta di aiuti diretti alle persone. Prefissatasi tale finalità, la Congrega di volta in volta procede a stipulare convenzioni su singoli progetti o ad attivare, per il tramite diretto dei Confratelli, le istituzioni partecipate a seconda della specifica area di competenza.

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II. Gli ambiti di attività

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3. LA CASA E IL FABBISOGNO ABITATIVO L’offerta di alloggi e abitazioni a canoni inferiori rispetto agli standard del mercato corrente delle locazioni, è uno degli strumenti attraverso cui la Congrega persegue la propria missione istituzionale. La disponibilità duratura del bene casa costituisce un mezzo di contrasto primario alla precarietà che origina la povertà nelle sue varie forme: indigenza, emarginazione, disagio ed esclusione. Con tale consapevolezza, l’Ente gestisce il proprio patrimonio immobiliare coniugandone i differenti impieghi, nel tentativo di conciliare le finalità sociali con le esigenze di redditività, indispensabili per disporre delle risorse da erogare in beneficenza. La formazione stessa del patrimonio, nei cinque secoli di storia del Sodalizio, riflette tali dinamiche: dall’utilizzo delle rendite dei lasciti in contesto rurale e urbano, a veri e propri interventi di edilizia popolare per colmare il fabbisogno abitativo dei ceti meno abbienti. Emblematica, a tal proposito, è la costruzione agli inizi del Novecento del Quartiere Mazzucchelli alle porte della città, oggi interessato da un radicale piano di riqualificazione cofinanziato dalla Regione Lombardia d’intesa con il Comune di Brescia.

COMPOSIZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELLA CONGREGA E DELLE FONDAZIONI AMMINISTRATE (*)

DESTINAZIONE A REDDITO NR. UNITÀ Uso abitativo e residenziale 100 Uso diverso (uffici, esercizi commerciali e magazzini) 61

TOTALE 161 DESTINAZIONE SOCIALE

Uso abitativo e residenziale 353 Alloggi protetti 56 Uso diverso (sedi di servizi e realtà no-profit) 19

TOTALE 428 TOTALE GENERALE 589

(*) La suddivisione è basata sulla misura del canone applicato e sui servizi collegati alla locazione.

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II. Gli ambiti di attività

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Sono stati promossi dalla Congrega accordi con il Comune di Brescia – dov’è ubicata la maggior parte degli immobili – e con associazioni e cooperative operanti nel campo dell’housing sociale allo scopo di far fronte ad esigenze abitative peculiari, legate a situazioni di disagio o particolare necessità, come il reinserimento di detenuti o le emergenze via via palesatesi. Tra le unità immobiliari ad uso diverso, si segnalano quelle destinate a sede di servizi e realtà no profit, quali ad esempio il Centro diocesano per i migranti, la cooperativa Scalabrini Bonomelli, l’associazione Piccoli Passi, il Volontariato per il Carcere (Vol.ca), l’associazione Anziani del Duomo, il Centro Aiuto alla Vita Onlus, l’associazione Bimbo chiama Bimbo, la cooperativa La Rete e, di recente, la fondazione Museke. Per la difficoltà di stimare il dato in maniera rigorosa, non si è ritenuto di valorizzare in termini pecuniari la beneficenza erogata dalla Congrega e dalle fondazioni amministrate ai destinatari delle locazioni sotto la forma del canone ridotto: a tale aspetto, numericamente rilevante, sono da aggiungersi le varie soluzioni di accompagnamento praticate per nuclei familiari problematici o versanti in condizioni di difficoltà.

Destinazione sociale73%

Destinazione a reddito

27%Impiego del

patrimonio immobiliare della Congrega

e delle amministrate

Destinazione sociale

Destinazione a reddito

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II. Gli ambiti di attività

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4. LE RESIDENZE PER ANZIANI La scelta di destinare parte del patrimonio immobiliare alla costituzione di mini alloggi protetti per anziani soli ed autosufficienti rappresenta da tempo una delle priorità dell’Ente, che a Brescia gestisce tre residenze – per un totale di 56 alloggi – intitolate alla memoria dei benefattori.

nr. alloggi

Casa “Daniele Bonicelli”, rua Confettora, 29 15

Casa “Rizzotti Scalvini”, vicolo San Clemente, 25 28

Casa “Augusto ed Elvira Ambrosi”, via della Congrega, 5 13

Totale 56

L’età media degli ospiti è di 80 anni, con una preponderante presenza femminile. Ogni ospite dispone di un minialloggio privato dotato di cucina, soggiorno, camera e bagno (mono o bilocali): l’appartamento così strutturato permette di costruire uno spazio personale, dotato anche di arredi adatti a preservare un concreto legame di continuità con il proprio passato. È previsto un corrispettivo mensile, per la locazione e le spese.

La Congrega segue ciascuna casa tramite l’azione dell’ufficio beneficenza e la supervisione di alcuni Confratelli. Attraverso l’integrazione con le realtà territoriali (enti pubblici, servizi sociali e sanitari, parrocchie e volontariato) e la collaborazione di operatori in loco (volontari e custodi), il supporto alle residenti si articola su diversi livelli:

- visite domiciliari individuali - coordinamento custodi sociali/volontari - verifiche con Assistenti Sociali del Comune - rapporti con familiari/volontari/tutori - attività di socializzazione e animazione

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II. Gli ambiti di attività

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Questa soluzione abitativa rappresenta anzitutto una valida e collaudata alternativa al ricovero nelle residenze sanitario-assistenziali, e risponde al bisogno di garantire la permanenza a domicilio e sostenere l’identità personale al fine di prevenire l’isolamento e la marginalizzazione.

Alla tipologia dei minialloggi si aggiunge il servizio offerto dalla Residenza Socio-Assistenziale “Pasotti Cottinelli”, che ha sede a Brescia in via Grazzine, 16.

La casa di riposo, istituita dalla Congrega a seguito di un lascito della famiglia Cottinelli, diede avvio alle proprie attività nel 1963 accogliendo anziani parzialmente autosufficienti, con specifica preferenza verso le parenti e le domestiche dei sacerdoti.

FONDAZIONE PASOTTI COTTINELLI ONLUS PROSPETTO DELLE RISORSE 2009

ENTRATE Rette ospiti 1.186.773 Altri ricavi e proventi 902.534 2.089.307 USCITE Spese per servizi sanitari 1.060.946 Spese per servizi ausiliari 561.268 Spese generali 354.344 1.976.558 TOTALE RISORSE DISPONIBILI 112.749

DESTINAZIONE DELLE RISORSE

Imposte e tasse 759 Costituzione fondi e Copertura disavanzi esercizi precedenti

Fondo vertenze legali 35.000 Fondo nuovi investimenti 25.000 Decurtazione perdite esercizi precedenti 51.990

112.749 TOTALE RISORSE DESTINATE 112.749

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II. Gli ambiti di attività

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Nel 1998 la gestione della casa di riposo di via Grazzine fu scorporata dalle attività direttamente seguite dalla Congrega, e resa autonoma con la costituzione della Fondazione Pasotti Cottinelli Onlus, il cui Consiglio di Amministrazione – proprio in ragione di ciò – è interamente formato da Confratelli, che rendono tale opera a titolo gratuito.

La R.S.A. dispone oggi di 54 posti accreditati; i numerosi servizi che caratterizzano questo tipo di strutture (assistenza medica e infermieristica, ristorazione e cura della persona, fisioterapia, animazione) sono prestati agli ospiti con la volontà di assicurare un clima familiare e attento a tutte le esigenze.

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II. Gli ambiti di attività

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5. LE RESIDENZE PER STUDENTI La sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore fu inaugurata nel 1965, mentre al 1982 risale l’istituzione dell’Università degli Studi di Brescia: sommando agli iscritti dei due atenei quelli delle due accademie di belle arti sorte a Brescia in anni recenti, la popolazione universitaria cittadina è oggi complessivamente stimata intorno alle 20mila unità. Per corrispondere alle esigenze correlate a tale realtà, nel 2008 la Congrega ha individuato due immobili che dopo una integrale ristrutturazione sono stati destinati ad alloggi per gli studenti:

- Casa “Alessandro Cottinelli” - via Silvio Pellico, 8 (Brescia) La casa di proprietà della Fondazione Alessandro Cottinelli è un villino in stile liberty, oggi suddivisa in 2 monolocali, 2 bilocali, 3 trilocali ed un quadrilocale, per un totale di 17 posti letto.

- Casa per studenti “Beato Bartolomeo Guala” - via Pusterla 4 (Brescia)

L’edificio, di proprietà della Congrega, è situato all’incrocio tra via San Faustino e via Pusterla, e dispone oggi di 6 monolocali, 3 bilocali, 3 quadrilocali, per un totale di 24 posti letto.

L’ampio intervento è stato possibile grazie al cofinanziamento della Regione Lombardia e al contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. I 41 posti disponibili presso le residenze sono stati assegnati a seguito della pubblicazione di un bando e della successiva graduatoria, calcolata sulla base dei requisiti richiesti:

- iscrizione a corso universitario o post-universitario; - residenza a più di 30km dalla sede di frequenza; - reddito ISEE inferiore a 44.000€ riferito al nucleo familiare.

Si è inoltre tenuto conto di requisiti di merito quali il numero di crediti formativi ottenuti dagli studenti in corso di studi o la votazione di maturità nel caso di iscritti al primo anno. Bando e graduatoria sono stati pubblicati sul sito www.congrega.it.

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II. Gli ambiti di attività

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Tutte le unità abitative sono dotate di arredamento completo e di cucina con piastre a induzione, postazioni studio e adeguate armadiature. In entrambi gli edifici gli studenti possono disporre di una connessione internet senza fili. «La Congrega della Carità Apostolica intende offrire ai giovani, attraverso le residenze universitarie la possibilità di dedicarsi serenamente agli studi intrapresi e favorire un equilibrato inserimento nella vita universitaria, per il conseguimento di una completa maturazione personale e civile, educativa e culturale» (dal Regolamento delle Residenze Universitarie, approvato dal Collegio degli amministratori il 27 maggio 2009). Nell’anno accademico 2008-2009 sono stati locati continuativamente n. 35 posti letto a studenti regolarmente iscritti a corsi universitari o post-universitari delle principali facoltà di Brescia. Il contratto applicato per la locazione ha la durata massima di dodici mesi, con possibilità di rinnovo in permanenza dei requisiti fissati nel bando (art. 5, comma 2, Legge 9 dicembre 1998, n. 431).

Università degli Studi57%Accademia Laba

29%

Accademia Santa Giulia

8%

Università Cattolica6%

Ripartizione degli studenti ospitati per Ateneo

Università degli Studi

Accademia Laba

Accademia Santa Giulia

Università Cattolica

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II. Gli ambiti di attività

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La provenienza geografica degli studenti è eterogenea: alcuni provengono dalla provincia di Brescia (principalmente dalla Valcamonica), molti dalle regioni del nord Italia (Lombardia, Liguria, Veneto) e qualcuno dal sud Italia (prevalentemente dalla Sicilia). Sei ragazzi sono di origine straniera.

Hanno inoltre trovato alloggio presso le residenze quattordici studenti in trasferimento temporaneo da altre università attraverso il programma Erasmus (dalla Repubblica Ceca, dal Belgio, dalla Gran Bretagna e dalla Turchia).

Italiani43%

Stranieri57%

Italiani Stranieri

Provenienza degli studenti

Nord 73%

Sud  27%

Erasmus 70%

non Erasmus 30%

0

5

10

15

20

25

Italiani Stranieri

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LA DIMENSIONE ECONOMICA

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III. La dimensione economica

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CONGREGA DELLA CARITÀ APOSTOLICA E FONDAZIONI AMMINISTRATE

PROSPETTO DELLE RISORSE 2009

ENTRATE Ricavi della gestione del patrimonio immobiliare 3.401.135 Proventi finanziari 1.399.718 Altri ricavi e proventi 303.542 5.104.395 USCITE Costi della gestione del patrimonio immobiliare 313.202 Spese per il personale tecnico e amministrativo 534.190 Spese per servizi 268.168 Oneri diversi di gestione 11.965 Ammortamenti 38.917 Accantonamenti per manutenzione e ripristino immobili 733.100 Accantonamenti per svalutazione crediti 16.398 Oneri finanziari 71.572 Oneri straordinari 94.238 2.081.750 TOTALE RISORSE DISPONIBILI 3.022.645

DESTINAZIONE DELLE RISORSE

BENEFICENZA E ASSISTENZA Erogazioni a persone 1.310.000 Erogazioni a organizzazioni 577.465 Spese per il personale addetto all’assistenza 285.630 Accantonamenti a fondo beneficenza 60.000 2.233.095 ALTRE DESTINAZIONI Imposte e tasse 378.796 Riserve di patrimonio 40.633 Copertura disavanzi esercizi precedenti 370.121 789.550 TOTALE RISORSE DESTINATE 3.022.645

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III. La dimensione economica

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I dati esposti rappresentano un’elaborazione delle risultanze dei rendiconti d’esercizio 2009, approvati dal Sodalizio dei Confratelli nell’assemblea del 17 aprile 2010. Il consolidamento contabile opera nei riguardi dei bilanci della Congrega della Carità Apostolica, della Fondazione Conte Gaetano Bonoris, della Fondazione Luigi Bernardi, della Fondazione Guido e Angela Folonari e della Fondazione Alessandro Cottinelli, in quanto direttamente amministrate dal Collegio degli amministratori della Congrega. Tenendo altresì conto delle risultanze ascrivibili alla Fondazione Pasotti Cottinelli Onlus che, pur nella diversità di funzione rispetto agli enti di erogazione sopra richiamati, è anch’essa interamente amministrata dai Confratelli, il totale delle risorse rese disponibili dal sistema Congrega nel 2009 ammonta a 3.135.394 euro, quale risultato di entrate per 7.193.702 euro e uscite per 4.058.308 euro. Ulteriori risorse destinate a beneficenza e prive di riscontro contabile riguardano le 5.000 ore di volontariato prestate a vario titolo dai Confratelli e la differenza tra i canoni di mercato e quelli effettivamente praticati su nr. 428 unità immobiliari del patrimonio istituzionale.

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APPENDICE

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Il testo integrale del Codice etico è pubblicato sul sito web www.congrega.it

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CODICE ETICO DELLA CONGREGA DELLA CARITÀ APOSTOLICA

E DELLE FONDAZIONI AMMINISTRATE Approvato con delibera del Collegio n. 29/1353 prot. in data 13.05.2010

PREMESSA

La “Congrega della Carità Apostolica” è una delle più antiche istituzioni caritative del territorio bresciano che deriva la propria origine dalla fusione, fra il 1535 ed il 1538, dei “consorzi caritativi” fondati intorno al 1230 dal vescovo di Brescia beato Guala in varie parrocchie della città, i cui “confratelli”, anche per il personale perfezionamento spirituale, osservavano talune pratiche religiose e mettevano in comune denaro, masserizie ed altro al fine di soccorrere famiglie decadute.

La Congrega è oggi un ente di natura privata senza scopo di lucro, il cui scopo precipuo è «offrire a mezzo

dell’impegno solidale gratuito, personale e professionale dei "Confratelli", servizi e prestazioni di carattere assistenziale», senza perseguire alcun fine di lucro, in favore anzitutto di «persone bisognose del Comune di Brescia» e dei «bisogni sommersi di famiglie in stato di sopravvenuta indigenza».

«In nome ed in attuazione del precetto cristiano della Carità e in conformità alla tradizione dell’ente

nell’ambito della Chiesa locale bresciana» - come recita l’articolo 3 dello Statuto — la Congrega pone a coerente fondamento della propria azione all’interno ed in favore della città dell’uomo la rivelazione di Gesù, quale principio generale di ispirazione e regola di condotta [...].

I criteri ispiratori della missione istituzionale del Sodalizio discendono dal dinamico accostamento di due

piani basilari: se da un lato, infatti, sono posti gli impulsi e le disposizioni che derivano dalle parole e dall’atteggiamento di Gesù — il lieto annuncio è l’amore di Dio per l’uomo e, in risposta, l’amore dell’uomo per i fratelli — d’altro canto stanno gli orientamenti e gli appelli che scaturiscono da un sapiente confronto con il proprio passato e soprattutto da un’attenta analisi dell’odierno. Senza il primo riferimento, l’azione della Congrega smarrirebbe la propria originaria idealità e identità; mancando il secondo, verrebbe meno all’indispensabile concretezza storica.

Il Sodalizio — termine con il quale storicamente è indicata l’assemblea dei Confratelli — assolve tale

esigente compito istituzionale anche tramite l’amministrazione di quattro istituzioni benefiche sorte lungo il corso del Novecento: la Fondazione Conte Gaetano Bonoris, la Fondazione Luigi Bernardi, la Fondazione Guido e Angela Folonari e la Fondazione Alessandro Cottinelli. [...].

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L’orientamento all’etica è pertanto approccio indispensabile per l’affidabilità dei comportamenti della Congrega verso l’intero contesto civile ed economico in cui la stessa opera: a tali esigenze risponde la predisposizione del Codice Etico, che rappresenta un sistema di regole da osservarsi da parte di tutti coloro che operano in nome e per conto della Congrega, sia con riferimento a rapporti interni che con soggetti esterni.

L’importanza del Codice Etico è peraltro resa sempre più attuale dalle indicazioni di cui al Decreto

legislativo 8 giugno 2001, n. 231, ove si pone in rilievo la centralità del Codice stesso nel sistema di controllo interno degli Enti, al fine di scongiurare la commissione di reati.

La Congrega, in forza di quanto premesso ed al fine di definire con chiarezza e trasparenza i valori ai quali si

ispira nello svolgimento delle proprie attività, ha adottato il Codice Etico con delibera della Collegio degli Amministratori del 13 maggio 2010. La Congrega s’impegna a divulgare il Codice Etico, mediante apposita attività di comunicazione, a tutti coloro con i quali intrattiene regolari rapporti.

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1. DEFINIZIONI Nel presente documento, denominato d’ora in poi "Codice Etico" o "Codice", si intendono per: 1. Destinatari, i soggetti definiti nell’articolo 2 del Codice Etico; 2. Stakeholder, i soggetti portatori di un interesse rilevante rispetto all’attività dell’ente cioè gli individui, le comunità gli enti che influiscono sulla attività della Congrega o ne subiscono le ripercussioni. I soggetti interessati possono essere interni (ad es.: lavoratori e i dipendenti) o esterni (ad es.: beneficiari, fornitori, finanziatori, la comunità locale cfr. Libro Verde Commissione delle Comunità Europee 18/07/2001); 3. Pubblici ufficiali, coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giurisdizionale o amministrativa. Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi, e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione e dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi e certificativi (art. 357 Codice Penale); 4. Incaricati di pubblico servizio, coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Per pubblico servizio deve intendersi un’attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di quest’ultima e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni d’ordine e della prestazione di opera meramente materiale (art. 358 Codice Penale); 5. D. Lgs. n. 231/01, il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 intitolato "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300"; 6. D. Lgs. n. 196/2003, il Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 intitolato "Codice in materia di protezione dei dati personali"; 7. L. n. 300/1970, la Legge 20 maggio 1970 n. 300 intitolata "Norme sulla tutela della libertà e dignità del lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nel luoghi di lavoro e norme sul collocamento".

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2. DESTINATARI

Sono "Destinatari" del Codice Etico:

a) i Confratelli, che si ispirano ai principi del Codice nel fissare gli obiettivi nei documenti programmatici della Congrega e nel "governare", indirizzando e amministrando la gestione della Congrega;

b) i componenti di Organi Amministrativi di altri Enti designati dalla Congrega;

c) i membri del Collegio dei Revisori dei Conti, che fanno propri i principi del Codice nella loro funzione

di controllo, in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Congrega;

d) i funzionari che danno concretezza ai valori ed ai principi contenuti nel Codice, facendosi carico delle

responsabilità verso l’interno e verso l’esterno, rafforzando la fiducia, la coesione e lo spirito di gruppo;

e) i dipendenti e i collaboratori su base continuativa, che nel dovuto rispetto della legge e delle normative vigenti, adeguano le proprie azioni ed i propri comportamenti ai principi, agli obiettivi ed agli impegni previsti dal Codice.

Il Destinatario che, nell’esercizio delle sue funzioni, entri in contatto con terzi, è tenuto a:

informare, per quanto attinente e necessario, il terzo degli obblighi sanciti dal Codice Etico;

esigere il rispetto e l’osservanza dei principi etici contenuti nel Codice che riguardano l’attività in cui è

coinvolto il terzo stesso;

informare l’Organismo di Vigilanza di cui al Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. n. 231/01, riguardo qualsiasi comportamento di terzi rilevato che violi il Codice;

nel caso del dipendente o del collaboratore, comunicare direttamente all’Organismo di Vigilanza o riferire al proprio responsabile o referente che tempestivamente dovrà informare l’Organismo di Vigilanza, riguardo qualsiasi condotta di terzi contraria al Codice.

La Congrega promuove l’applicazione del Codice da parte dei Destinatari anche mediante inserimento, nei rispettivi contratti, di apposite clausole che stabiliscono l’obbligo di osservarne le disposizioni; cura la sua

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trasmissione ai Destinatari, che firmano per presa d’atto al momento del ricevimento, nonché la diffusione, ai sensi e per gli effetti dell’art. 7, comma 1, della L. n. 300/1970; cura che la selezione dei candidati dipendenti, collaboratori e responsabili sia condotta anche al fine di valutare la congruità delle qualità morali, personali e professionali dei candidati selezionati con le disposizioni del Codice Etico.

L’Organismo di Vigilanza vigila sull’attuazione di quanto previsto al comma precedente.

L’osservanza delle disposizioni del Codice Etico costituisce obbligo specifico di diligenza da parte dei Destinatari indicati nei punti a) e b) e la relativa violazione può essere addebitata dalla Congrega quale atto illecito, quando ne sia derivato un danno.

L’osservanza delle disposizioni del Codice Etico deve considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali previste per i Destinatari indicati ai punti d) e e). La violazione delle suddette norme costituisce, a seconda dei casi, un illecito disciplinare (sanzionabile nel rispetto della normativa applicabile) e/o un inadempimento contrattuale.

3. PRINCIPI FONDAMENTALI Di seguito sono indicati i principi e valori ritenuti fondamentali, condivisi e riconosciuti dalla Congrega e dalle Fondazioni Amministrate (Fondazione Conte Gaetano Bonoris, Fondazione Luigi Bernardi, Fondazione Guido e Angela Folonari, Fondazione Alessandro Cottinelli) per l’affermazione della propria missione cui devono far riferimento i Destinatari ed i diversi stakeholder coinvolti, per favorire il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione dell’Ente. I valori a cui la Congrega della Carità Apostolica ispira la propria attività sono i seguenti: 3.1. Carità La Congrega della Carità Apostolica riconosce come principio ispiratore della propria attività la Carità Cristiana. Ciascun Destinatario deve acquisire la consapevolezza che tutte le prestazioni e i servizi di carattere assistenziale svolti dalla Congrega devono essere sempre adempiuti in attuazione del precetto cristiano della Carità. 3.2. Legalità La Congrega della Carità Apostolica riconosce come principio fondamentale il rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti. Nello svolgimento delle proprie funzioni e nell’esercizio delle rispettive attività, i Destinatari sono tenuti a rispettare le norme dell’ordinamento giuridico.

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Ciascun Destinatario deve acquisire la conoscenza delle norme applicabili allo svolgimento delle proprie funzioni, di volta in volta vigenti, con la necessaria diligenza. Ciascun dipendente della Congrega è tenuto ad osservare le prescrizioni comportamentali contenute nei CCNL di riferimento, oltre ai principi generali di diligenza e fedeltà di cui agli artt. 2104 e 2105 cod. civ. 3.3 Professionalità e qualità Ciascun Destinatario svolge le proprie attività con la professionalità richiesta dalla natura dei compiti e delle funzioni esercitate, adoperando il massimo impegno per conseguire gli obiettivi assegnatigli ed assumendosi le responsabilità che gli competono. Ciascun Destinatario è tenuto – nell’ambito delle rispettive competenze e funzioni – alla rigorosa osservanza delle procedure previste dai protocolli, in cui si regolamentano con puntualità tutte le attività della Congrega e, in particolare, quelle inerenti alla valutazione delle domande di assistenza presentate da terzi. Nelle fasi di istruttoria, di valutazione, di comparazione e di gestione delle domande di assistenza, ogni Destinatario è tenuto al rispetto di quanto espressamente indicato nelle procedure interne ed è altresì tenuto a finalizzare la propria attività ad alleviare le sofferenze del prossimo.

3.4 Integrità e imparzialità Nello svolgimento delle proprie funzioni, ciascun Destinatario tiene una condotta ispirata ai principi di integrità morale e trasparenza ed ai valori di onestà, correttezza e buona fede. La Congrega evita qualsiasi forma di discriminazione che sia basata sugli orientamenti sessuali, sulla razza, sull’origine nazionale e sociale, sulla lingua, sulla religione, sulle opinioni politiche, sull’età, sullo stato di salute, sulla vicinanza ad associazioni politiche e sindacali, salvo quanto espressamente stabilito dalle normative in vigore. 3.5 Dignità e uguaglianza Ciascun Destinatario riconosce e rispetta la dignità personale, la sfera privata ed i diritti della personalità di qualsiasi individuo. Ciascun Destinatario lavora con donne e uomini di nazionalità, culture, religioni e razze diverse. Non sono tollerate discriminazioni, molestie o offese sessuali, personali o di altra natura. 3.6 Solidarietà Ciascun Destinatario deve conformare la propria condotta alla solidarietà, all’assistenza ed alla beneficenza verso le categorie sociali deboli.

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3.7 Tracciabilità Ciascun Destinatario deve conservare adeguata documentazione di ogni operazione effettuata, al fine di poter procedere in ogni momento a verificare le motivazioni e le caratteristiche dell’operazione nelle fasi di autorizzazione, effettuazione, registrazione e verifica dell’operazione stessa. 3.8 Conflitto di interessi I Destinatari, nell’espletamento delle proprie funzioni, evitano che insorgano situazioni di conflitto di interesse per quanto in loro conoscenza, ovvero, nel caso ne abbiano la consapevolezza, ne comunicano l’esistenza secondo le modalità previste dal Codice Etico. Ogni situazione potenzialmente idonea a generare un conflitto di interessi o comunque a pregiudicare la capacità del Destinatario di assumere decisioni nel migliore interesse della Congrega, deve essere immediatamente comunicata dal Destinatario direttamente all’Organismo di Vigilanza oppure al proprio responsabile o referente, che tempestivamente dovrà informare l’Organismo, e determina, per il Destinatario in questione, l’obbligo di astenersi dal compiere atti connessi o relativi a tale situazione. 3.9 Sussidiarietà Ciascun Destinatario deve ispirarsi al principio di sussidiarietà, intesa come affiancamento degli enti, e non come sostituzione degli stessi, nello svolgimento delle loro funzioni. 3.10 Sostenibilità Ciascun Destinatario deve operare sulla base di una strategia ambientale, in modo tale da ottimizzare l’uso delle risorse naturali e limitare il loro utilizzo in un’ottica di salvaguardia degli interessi delle generazioni future. 3.11 Riservatezza La Congrega assicura la riservatezza delle informazioni in proprio possesso e si astiene dal ricercare dati riservati, fatti salvi i casi di espressa autorizzazione in conformità alle normative vigenti. Ciascun Destinatario del Codice è tenuto a non utilizzare le informazioni riservate di cui sia venuto in possesso, per scopi non attinenti le proprie mansioni lavorative.

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4. RAPPORTI CON I MEDIA La Congrega riconosce ai media un ruolo di primaria importanza nel processo di corretto trasferimento delle informazioni ed in ragione di ciò impone di gestire i rapporti con i media nel pieno rispetto del principio di trasparenza. La Congrega della Carità Apostolica si impegna a rendere pubbliche quelle informazioni utili alla piena e corretta comprensione delle attività svolte, dei possibili effetti per la collettività e dei programmi futuri. In ragione della particolare delicatezza di tale compito, la Congrega espressamente stabilisce come la divulgazione di tali informazioni debba essere esclusivamente riservata al Presidente. Tutti i Confratelli e il personale devono inoltre astenersi dal diffondere notizie e rilasciare dichiarazioni se non espressamente autorizzati dal Presidente. 5. PRINCIPI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON GLI STAKEHOLDER E IN MATERIA CONTABILE La Congrega uniforma la propria condotta nei rapporti con gli stakeholder a principi di trasparenza, responsabilità e qualità. Tutti i Destinatari, pertanto, devono osservare scrupolosamente le disposizioni del Codice e tutte le disposizioni contrattuali. 5.1 Registrazioni contabili I funzionari, dipendenti e collaboratori operano affinché siano costantemente garantite veridicità, completezza e tempestività d’informazione, sia all’interno che all’esterno della Congrega. A tal fine, ogni operazione o transazione deve essere correttamente e tempestivamente rilevata e registrata nel sistema di contabilità secondo i criteri indicati dalla legge e sulla base dei principi contabili applicabili; ogni operazione o transazione deve essere legittima, autorizzata, verificabile, coerente e congrua. Affinché la contabilità risponda ai requisiti di veridicità, completezza e trasparenza, deve essere conservata agli atti dell’Ente un’adeguata e completa documentazione di supporto dell’attività svolta, in modo da consentire:

a) l’accurata rilevazione e registrazione contabile di ciascuna operazione; b) l’immediata determinazione delle caratteristiche e delle motivazioni alla base della stessa; c) l’agevole ricostruzione formale e cronologica dell’operazione; d) la verifica del processo di decisione, di autorizzazione e di realizzazione, nonché l’individuazione dei vari

livelli di responsabilità e controllo.

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Ciascuna registrazione contabile deve riflettere esattamente ciò che risulta dalla documentazione di supporto. Pertanto, è compito di ciascun funzionario, dipendente o collaboratore, a ciò deputato, fare in modo che la documentazione di supporto sia facilmente reperibile e ordinata secondo criteri logici e in conformità alle disposizioni e procedure aziendali. Nessun funzionario, o altro dipendente e/o collaboratore può effettuare, in mancanza di adeguata documentazione di supporto e formale autorizzazione, pagamenti nell’interesse e per conto della Congrega. I funzionari, gli altri dipendenti e i collaboratori – questi ultimi nella misura in cui siano a ciò deputati – che vengano a conoscenza di omissioni, falsificazioni o trascuratezze nelle registrazioni contabili o nelle documentazioni di supporto, sono tenuti a riferire direttamente all’Organismo di Vigilanza o al proprio responsabile o referente che dovrà tempestivamente informare l’Organismo. 5.2 Controlli interni Per "controlli interni" si intendono tutti gli strumenti necessari o utili ad indirizzare e verificare le attività della Congrega con il fine di assicurare il rispetto delle leggi e delle procedure interne, proteggere i beni, gestire efficacemente le attività dell’ente e fornire con chiarezza informazioni veritiere e corrette sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria, nonché individuare e prevenire i rischi in cui la Congrega possa incorrere. Nell’ambito delle loro funzioni e competenze, i funzionari e dipendenti della Congrega sono tenuti a partecipare alla realizzazione e all’attuazione di un sistema di controllo interno efficace ed a renderne partecipi i loro sottoposti.

I funzionari, gli altri dipendenti e i collaboratori della Congrega devono, per quanto di loro competenza: contribuire al corretto funzionamento del sistema di controllo; custodire responsabilmente i beni di proprietà della Congrega e delle Fondazioni Amministrate, siano

essi materiali o immateriali, strumentali all’attività svolta e non farne un uso improprio. 5.3 Rapporti con i Revisori dei Conti I rapporti con il Collegio dei Revisori dei Conti sono fondati sulla massima collaborazione, disponibilità, diligenza, professionalità, trasparenza nonché sul più ampio rispetto del ruolo da questo ricoperto. La Congrega esegue con sollecitudine e puntualità le prescrizioni e gli eventuali adempimenti legittimamente richiesti dai Revisori. La Congrega rende disponibile ogni dato ed informazione, con linguaggio chiaro ed esaustivo, in modo da fornire informazioni accurate, complete, fedeli e veritiere.

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5.4 Rapporti con controparti esterne Prima di stabilire relazioni o stipulare contratti con fornitori ed altri partner i funzionari, gli altri dipendenti e i collaboratori devono assicurarsi dell’integrità morale, della reputazione e del buon nome della controparte.

6. PRINCIPI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON I FUNZIONARI, DIPENDENTI E COLLABORATORI Il valore del rispetto della persona e del suo sviluppo professionale è considerato preminente per la Congrega, insieme alla consapevolezza che il complesso delle capacità relazionali, intellettive, organizzative e tecniche di ogni funzionario, dipendente e/o collaboratore rappresenta il vero vantaggio e una risorsa strategica per l’Ente. La Congrega uniforma la condotta nei rapporti di lavoro ai principi primari di seguito rappresentati. 6.1 Selezione e gestione del personale La ricerca e selezione del personale è effettuata unicamente in base a criteri di oggettività e trasparenza, garantendo pari opportunità ed evitando qualsiasi forma di favoritismo, nepotismo e clientelismo. La Congrega proibisce ogni e qualsiasi forma di molestia – psicologica, fisica, sessuale – nei confronti di funzionari, degli altri dipendenti, dei collaboratori, dei fornitori, dei richiedenti di contributi o dei visitatori. Per molestia si intende qualsiasi forma di intimidazione o minaccia (anche non verbale, ovvero derivante da più atteggiamenti atti a intimidire perché ripetuti nel tempo o perché provenienti da diversi soggetti) che sia di ostacolo al sereno svolgimento delle proprie funzioni ovvero l’abuso da parte del superiore gerarchico della posizione di autorità. In particolare, la Congrega proibisce ogni e qualsiasi comportamento che possa concretizzarsi nel mobbing secondo il concetto di tempo in tempo elaborato dalla giurisprudenza italiana. È proibito qualsiasi atto di ritorsione nei confronti del funzionario, di qualsiasi altro dipendente e/o collaboratore che rifiuta, lamenta o segnala tali fatti incresciosi. 6.2 Sicurezza, salute e ambiente La Congrega tutela l’ambiente e pone particolare attenzione alla creazione e gestione di ambienti e luoghi di lavoro adeguati dal punto di vista della sicurezza e della salute dei dipendenti, in conformità alla normativa, alle direttive nazionali ed internazionali in materia.

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6.3 Tutela della privacy La Congrega si uniforma alle prescrizioni in materia di riservatezza dei dati personali di cui al D. Lgs. n. 196/2003 e successive modificazioni, integrazioni e regolamenti attuativi. Con particolare riguardo al trattamento dei dati personali dei lavoratori e delle persone che richiedono aiuto, la Congrega mette in atto specifiche cautele volte a informare i soggetti interessati sulla natura dei dati personali oggetto di trattamento da parte dell’Ente, sulle modalità di trattamento, sugli ambiti di comunicazione e, in generale, su ogni dato relativo alla sua persona. 6.4 DOVERI DEI FUNZIONARI, DIPENDENTI E COLLABORATORI 6.4.1 Diligenza e buona fede I responsabili delle Unità Organizzative della Congrega sono tenuti, in coerenza con i principi fondamentali del Codice, a:

a) rendere noti e far rispettare i regolamenti interni al personale della Congrega; b) effettuare, nei confronti del personale, una costante attività di sensibilizzazione dei valori etici

riconosciuti dalla Congrega; c) svolgere una attenta e costante valutazione dei rischi operativi legati allo svolgimento delle attività di

pertinenza dell’Unità Organizzativa stessa, garantendo una diligente esecuzione dei controlli; d) segnalare all’Organismo di Vigilanza ogni infrazione o sospetta tale, rispetto alle regole interne ed ai

principi etici dell’Ente; e) segnalare all’Organismo di Vigilanza il rinvenimento di nuovi rischi di commissione di reato, non

contemplati nel Modello implementato ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001; f) sensibilizzare il personale a comunicare all’Organismo di Vigilanza ogni sospetta infrazione delle norme

interne della Congrega; g) gestire al meglio il personale, pianificando le attività, fornendo informazioni accurate su mansioni da

svolgere e responsabilità, valorizzando le professionalità presenti e sviluppando le competenze, la motivazione e la partecipazione ai processi interni;

h) valutare il personale da assumere esclusivamente sulla base dei requisiti morali e della coerenza con i requisiti della posizione organizzativa da coprire;

i) astenersi dal richiedere prestazioni o favori personali, evitare forme di favoritismo, nepotismo e clientelismo o qualunque altro comportamento in violazione del Codice Etico.

Ogni confratello funzionario, dipendente e collaboratore, coerentemente con i principi fondamentali del Codice: a) deve agire lealmente e secondo buona fede rispettando gli obblighi stabiliti e assicurando le prestazioni

richieste con adeguati standard di qualità e quantità; b) deve esercitare i propri compiti e funzioni nell’ambito del sistema di responsabilità e competenze

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definito dalle disposizioni di Legge e dai Regolamenti della Congrega; c) deve assicurare, nei luoghi di lavoro e nell’ambito delle funzioni che gli sono state affidate,

comportamenti improntati alla correttezza e al rispetto della dignità di ciascuno; d) deve sviluppare con le controparti esterne rapporti ispirati alla massima correttezza, probità e

imparzialità, nella più totale trasparenza, evitando comportamenti che possano avere effetti negativi sulla serenità di giudizio degli stessi;

e) deve trattare le informazioni nel rispetto della riservatezza e della privacy degli stessi. Qualsiasi informazione ottenuta nell’adempimento dei compiti dell’Ente non può essere comunicata a terzi all’esterno della Congrega, salvo nel caso in cui tale comunicazione sia necessaria per adempiere ai propri doveri professionali;

f) deve astenersi dal divulgare ai mezzi di informazione le notizie connesse allo svolgimento delle attività lavorative o delle funzioni che gli sono state attribuite, salvo specifica autorizzazione;

g) deve astenersi dal portare fuori dei locali dell’Ente gli atti e i documenti riservati o confidenziali se non per motivi strettamente connessi all’adempimento dei doveri professionali;

h) non è tenuto ad eseguire un ordine o ad attuare un atto direttivo emanati dal soggetto non competente o non legittimato. In tali casi, il dipendente e collaboratore deve dare immediata comunicazione dell’ordine o dell’atto direttivo ricevuti al proprio responsabile o referente, mentre il confratello deve informare tempestivamente il Presidente;

i) deve astenersi dal prestare servizio sotto gli effetti di sostanze alcoliche o sostanze stupefacenti e consumare o cedere sostanze stupefacenti;

j) deve, altresì, conoscere e osservare le norme deontologiche contenute nel Codice.

Il personale della Congrega, a prescindere dalla funzione esercitata e/o dal livello di responsabilità assunto, deve conoscere ed attuare quanto previsto in tema di tutela dell’ambiente, di sicurezza e igiene del lavoro e di tutela della privacy.

6.4.2 Conflitto d’interessi I Confratelli, dipendenti e collaboratori devono astenersi dallo svolgere attività, perseguendo un loro interesse patrimoniale diretto, che siano anche potenzialmente in conflitto con gli interessi della Congrega.

A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, costituiscono fattispecie di conflitto di interessi:

la cointeressenza – palese od occulta – del confratello, del dipendente, del collaboratore o dei suoi familiari in attività di fornitura all’Ente di beni o servizi.

lo svolgimento di attività lavorative di qualunque genere (prestazioni d’opera e prestazioni intellettuali) presso fornitori e/o presso terzi che intrattengono rapporti con l’Ente;

la strumentalizzazione della propria posizione funzionale per la realizzazione di interessi contrastanti

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con quelli dell’Ente; l’utilizzazione di informazioni acquisite nello svolgimento di attività lavorative a vantaggio proprio o di

terzi, in contrasto con gli interessi dell’Ente; la conclusione, il perfezionamento o l’avvio di trattative e/o contratti - in nome e per conto dell’Ente -

che abbiano come controparte familiari o soci del funzionario, del dipendente o del collaboratore, ovvero persone giuridiche a cui egli sia personalmente ed economicamente interessato;

l’accettazione di denaro da persone, associazioni o comunque Enti non commerciali, o aziende che sono o intendono entrare in rapporti con la Congrega.

È fatto divieto di avvantaggiarsi personalmente di opportunità di affari di cui si è venuti a conoscenza nel corso dello svolgimento delle proprie funzioni all’interno della Congrega. Prima di accettare un incarico di consulenza, di direzione, amministrazione o altro incarico in favore di altro soggetto, oppure nel caso in cui si verifichi una situazione di conflitto di interessi, anche potenziale, ciascun confratello, dipendente o collaboratore è tenuto a darne comunicazione al Presidente che effettuerà una verifica formale e sostanziale della effettiva rilevanza del conflitto di interesse e, se necessario, sottoporrà il singolo caso all’Organismo di Vigilanza e al Collegio degli Amministratori.

6.4.3 Omaggi e regali Tutti i Destinatari del Codice possono essere beneficiari di omaggi o liberalità da parte di soggetti terzi che intrattengono o potrebbero potenzialmente intrattenere rapporti con l’Ente, esclusivamente nell’ambito delle usanze e nei limiti del modico valore e delle normali relazioni di cortesia. Nel caso in cui tali omaggi siano di valore non facilmente stimabile o di non modico valore, secondo l’accezione definita nelle procedure interne, dovranno rifiutare l’omaggio e darne comunicazione all’Organismo di Vigilanza. Le stesse procedure interne indicano l’ammontare complessivo annuo degli omaggi di modico valore, oltre il quale i Destinatari hanno l’obbligo di comunicazione all’Organismo di Vigilanza e al Presidente. 6.4.4 Tutela del patrimonio dell’Ente Ogni Destinatario del Codice Etico è responsabile della protezione delle risorse dell’ente a lui affidate e, qualora sia a conoscenza di eventi potenzialmente dannosi per la Congrega, ha il dovere di informarne tempestivamente il proprio responsabile o referente, nel caso dei dipendenti e collaboratori, il Presidente, nel caso dei funzionari, e, negli altri casi, il Collegio degli Amministratori. Ognuno deve sentirsi custode responsabile dei beni dell’Ente (materiali e immateriali) che sono strumentali all’attività svolta e deve attenersi a quanto previsto dai Regolamenti interni.

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7. PRINCIPI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON I FORNITORI 7.1 Comportamenti generali nei confronti di fornitori La Congrega impronta la propria condotta nei rapporti con i fornitori a principi di trasparenza, eguaglianza, lealtà e libera concorrenza. In particolare i funzionari, i dipendenti ed i collaboratori della Congrega devono:

a) osservare e rispettare, nei rapporti di fornitura, le disposizioni di legge applicabili e le condizioni contrattualmente previste;

b) osservare scrupolosamente le procedure interne relative alla selezione ed alla gestione dei rapporti con i fornitori;

c) ottenere la collaborazione dei fornitori nell’assicurare il soddisfacimento delle esigenze in termini di qualità, costo e tempi di consegna dei beni o di prestazione dei servizi;

d) osservare i principi di trasparenza e completezza di informazione nella corrispondenza fornitori; e) evitare di subire qualsiasi forma di condizionamento da parte di terzi estranei alla Congrega per

l’assunzione di decisioni e/o l’esecuzione di atti relativi alla propria attività lavorativa; f) sensibilizzare i fornitori al rispetto del Codice Etico della Congrega.

7.2 Scelta del fornitore I processi di acquisto/scelta del fornitore sono improntati alla ricerca del miglior equilibrio tra vantaggio economico e qualità della prestazione. Nella procedura di selezione dei fornitori la Congrega, inoltre, valuterà anche le scelte in funzione della tutela della propria immagine, evitando in qualsiasi caso lo sfruttamento della propria posizione di cliente rilevante. A tal fine, i funzionari e dipendenti della Congrega responsabili delle funzioni aziendali che partecipano a detti processi, fatto salvo quanto riportato in specifichi protocolli, devono:

a) riconoscere ai fornitori in possesso dei requisiti necessari, pari opportunità di partecipazione alla selezione;

b) assicurare la partecipazione alla selezione di almeno tre fornitori, salvo casi eccezionali e motivati, oppure disciplinati da apposite procedure aziendali e qualora il prodotto o servizio oggetto di fornitura non sia inserito in un mercato monopolista;

c) verificare, anche attraverso idonea documentazione, che i fornitori partecipanti alla gara dispongano di mezzi, anche finanziari, strutture organizzative, capacità tecniche ed esperienza, sistemi di qualità e risorse adeguate alle esigenze e all’immagine della Congrega.

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7.3 Integrità e indipendenza nei rapporti con i fornitori Le relazioni con i fornitori sono regolate da principi etici generali della Congrega, di cui al precedente art. 3 del Codice, e sono oggetto di un costante monitoraggio da parte della Congrega stessa. In particolare, nella gestione dei rapporti con i fornitori, al fine di garantire integrità ed indipendenza, deve essere evitato di indurre un fornitore a stipulare un contratto a lui sfavorevole lasciandogli intendere la possibilità della stipula di un successivo contratto più vantaggioso. 7.4 Tutela degli aspetti etici nelle forniture e negli accordi commerciali La Congrega porta a conoscenza dei fornitori il contenuto del Codice Etico, attraverso la pubblicazione sul sito "www.congrega.it" Le controparti contrattuali dovranno sottoscrivere dichiarazioni di conoscenza dei principi del Codice, impegnandosi a non porre in essere alcun comportamento che induca in qualsiasi modo la Congrega o i suoi funzionari, dipendenti o collaboratori a violare i propri principi, specificati nel Codice stesso. 8. PRINCIPI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I rapporti della Congrega con la Pubblica Amministrazione sono improntati alla massima trasparenza e correttezza. In particolare la Congrega intrattiene necessarie relazioni, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni attribuite in base alla legge, nonché in spirito di massima collaborazione con le Amministrazioni Pubbliche locali, regionali e statali. A tal fine la Congrega s’impegna a non offrire, direttamente o attraverso intermediari, somme di denaro o altri mezzi di pagamento a pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio al fine di influenzare la loro attività nell’espletamento dei propri doveri. Tali prescrizioni non possono essere eluse ricorrendo a forme diverse di contribuzioni che, sotto veste di sponsorizzazioni, incarichi e consulenze, pubblicità, ecc. abbiano le stesse finalità sopra vietate. Atti di cortesia, come omaggi, compiuti dai Destinatari del Codice verso pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, sono consentiti purché tali da poter essere considerati usuali in relazione alla ricorrenza, da non compromettere l’integrità e la reputazione della Congrega e da non influenzare l’autonomia di giudizio del destinatario. Tali atti dovranno essere comunicati all’Organismo di Vigilanza. In ogni caso tali spese devono sempre essere autorizzate secondo specifica regolamentazione dell’Ente e documentate in modo adeguato.

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Allo stesso modo, i Destinatari del Codice possono essere beneficiari di omaggi, liberalità o trattamenti di favore da parte di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, esclusivamente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia. Tali atti dovranno essere comunicati all’Organismo di Vigilanza.

9. PRINCIPI DI CONDOTTA CON LE AUTORITÀ E LE ISTITUZIONI 9.1 Autorità La Congrega si impegna a dare piena e scrupolosa osservanza alle regole dettate dalle Autorità per il rispetto della normativa vigente nei settori connessi con la propria attività. La Congrega non nega, nasconde o ritarda alcuna informazione richiesta dalle Autorità nelle loro funzioni di vigilanza ispettiva e collabora attivamente con i propri funzionari, dipendenti e collaboratori nel corso delle procedure istruttorie. Per garantire la massima trasparenza, la Congrega s’impegna a non trovarsi con dipendenti di qualsiasi Authority in situazioni di conflitto di interessi. 9.2 Rapporti istituzionali Nei rapporti con le Istituzioni locali, regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali la Congrega si impegna a:

a) instaurare, senza alcun tipo di discriminazione, canali stabili di comunicazione con tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti durante la realizzazione delle proprie attività;

b) rappresentare gli interessi e le posizioni proprie in maniera trasparente, rigorosa e coerente, evitando atteggiamenti di natura elusiva e collusiva;

c) agire nel rispetto dei principi definiti dal Codice nello svolgimento delle proprie attività, non esercitando attraverso propri confratelli, dipendenti o collaboratori pressioni dirette o indirette a responsabili o rappresentati delle Istituzioni per ottenere favori o vantaggi.

10. PRINCIPI DI CONDOTTA CON GLI ENTI CONTROLLATI, COLLEGATI, PARTECIPATI I rapporti tra la Congrega e gli enti da questa amministrati, controllati, partecipati o a questa collegati sono ispirati al continuo rispetto dei dettami normativi, dei principi della trasparenza e della correttezza e dei valori etici espressi dal Codice. Tutti i rappresentanti della Congrega nominati in organi amministrativi o gestionali di enti da questa amministrati, controllati, partecipati o a questa collegati devono rispettare scrupolosamente le norme contenute nel presente codice.

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Tutti i rappresentanti della Congrega nominati in organi amministrativi o gestionali di enti da questa amministrati, controllati, partecipati o a questa collegati devono riferire immediatamente all’Organismo di Vigilanza ogni violazione delle norme del presente codice di cui siano venuto a conoscenza e le eventuali notizie relative alla commissione od alla ragionevole convinzione di commissione, di reati. In particolare, devono obbligatoriamente e tempestivamente essere trasmesse all’Organismo di Vigilanza le informazioni concernenti:

a) provvedimenti e/o notizie provenienti dall’Autorità Giudiziaria, da organi della polizia giudiziaria o da qualsiasi altra autorità, relativi allo svolgimento di indagini aventi rilevanza penale o amministrativa;

b) richieste di assistenza legale, provenienti da persone nei cui confronti siano stati aperti procedimenti giudiziari;

c) relazioni e rapporti, preparati dai responsabili delle funzioni e delle aree dell’Ente a rischio, nell’ambito della loro attività di controllo, dai quali potrebbero emergere fatti, atti, eventi od omissioni con profili di criticità rispetto all’osservanza del Codice;

d) notizie relative ai procedimenti sanzionatori svolti e alle eventuali misure irrogate, ovvero in merito ai provvedimenti di archiviazione di tali procedimenti, con le relative motivazioni.

11. ATTUAZIONE DEL CODICE ETICO 11.1 Comunicazione e formazione Il Codice Etico è portato a conoscenza degli stakeholder della Congrega, degli organi sociali, dei Revisori, dei confratelli, degli altri dipendenti e dei collaboratori della stessa mediante apposita attività di comunicazione. Allo scopo di assicurare la corretta comprensione del Codice Etico a tutti i confratelli, dipendenti e collaboratori della Congrega, il Presidente nel predisporre il piano formativo annuale di cui al D.Lgs 231/2001 prevederà degli appositi interventi volti a favorire la conoscenza dei principi e delle norme etiche. Le iniziative di formazione saranno differenziate secondo il ruolo e la responsabilità dei confratelli, dipendenti o collaboratori; per i neoassunti sarà previsto un apposito programma formativo che illustra i contenuti del Codice di cui è richiesta l’osservanza. L’attività di formazione dovrà inoltre possedere i caratteri di obbligatorietà e di reiterazione. 11.2 Efficacia del Codice Etico Il Codice Etico si intende efficace sin dal momento della sua approvazione ad opera della Collegio degli Amministratori che provvederà, inoltre, a valutare periodicamente il suo aggiornamento su proposta dell’Organismo di Vigilanza.

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12. SISTEMA SANZIONATORIO [OMISSIS]

13. L’ORGANISMO DI VIGILANZA 13.1 Autonomia e indipendenza L’Organismo di Vigilanza risponde, nello svolgimento delle proprie funzioni, solo al Collegio degli Amministratori. I requisiti di autonomia ed indipendenza sono fondamentali, affinché l’Organismo di Vigilanza non sia direttamente coinvolto nelle attività gestionali che costituiscono l’oggetto della sua attività di controllo: tali requisiti vengono ottenuti garantendo all’Organismo di Vigilanza una dipendenza gerarchica la più elevata possibile, e prevedendo una attività di reporting direttamente al Collegio degli Amministratori. L’Organismo di Vigilanza deve possedere al suo interno competenze tecnico - professionali adeguate alle funzioni che è chiamato a svolgere. Tali caratteristiche, unite all’indipendenza, garantiscono l’obbiettività di giudizio. L’Organismo di Vigilanza deve lavorare costantemente sulla vigilanza del modello, con i necessari poteri d’indagine, per cui deve essere una struttura interna, in modo da garantire la continuità dell’attività di vigilanza. 13.2 Nomina durata e revoca L’Organismo di Vigilanza è composto da tre a cinque membri nominati Collegio degli Amministratori che ha il potere di revocarli solo per giusta causa. I componenti dell’Organismo di Vigilanza restano in carica per tre esercizi sociali, e la scadenza è fissata dopo la presentazione della relazione annuale, al Collegio degli Amministratori, relativa al terzo esercizio. L’Organismo di Vigilanza, nella sua composizione collegiale, è tenuto a disciplinare il proprio funzionamento interno, mediante un apposito regolamento delle proprie attività (convocazione e organizzazione delle riunioni, modalità di funzionamento, ripartizione dei compiti, eccetera). 13.3 Funzioni e poteri dell’Organismo di Vigilanza All’Organismo di Vigilanza vengono attribuite le seguenti funzioni:

a) vigilare sull’osservanza delle prescrizioni del presente Codice; b) individuare e proporre gli opportuni aggiornamenti e le opportune modifiche del Codice in relazione alla

mutata normativa o alle mutate condizioni organizzative.

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13.4 Poteri dell’Organismo di Vigilanza Per lo svolgimento dei propri compiti, l’Organismo di Vigilanza:

a) gode di ampi poteri ispettivi e di accesso ai documenti interni b) dispone di risorse finanziarie e professionali adeguate c) si avvale del supporto e della cooperazione delle varie strutture dell’Ente, che possano essere interessate

o comunque coinvolte nelle attività di controllo d) può avvalersi di terzi esterni, portatori di competenze necessarie per l’ottimale svolgimenti dei propri

compiti. 13.5 Segnalazione delle violazioni I soggetti tenuti all’osservanza del modello devono informare il proprio superiore gerarchico e l’Organismo di Vigilanza di qualunque evento che potrebbe ingenerare in capo alla Congrega una responsabilità in relazione a violazioni della legge e del presente Codice.

Gli esponenti aziendali hanno il dovere di segnalare all’Organismo di Vigilanza le eventuali notizie, relative alla commissione, od alla ragionevole convinzione di commissione, di reati. In particolare, devono obbligatoriamente e tempestivamente essere trasmesse all’Organismo di Vigilanza le informazioni concernenti:

a) provvedimenti e/o notizie provenienti dall’Autorità Giudiziaria, da organi della polizia giudiziaria o da qualsiasi altra autorità, relativi allo svolgimento di indagini aventi rilevanza penale o amministrativa;

b) richieste di assistenza legale, provenienti da persone appartenenti alla Congrega, nei cui confronti siano stati aperti procedimenti giudiziari;

c) relazioni e rapporti, preparati dai responsabili delle funzioni e delle aree a rischio, nell’ambito della loro attività di controllo, dai quali potrebbero emergere fatti, atti, eventi od omissioni con profili di criticità rispetto all’osservanza del Codice;

d) notizie relative ai procedimenti sanzionatori svolti e alle eventuali misure irrogate, ovvero in merito ai provvedimenti di archiviazione di tali procedimenti, con le relative motivazioni.

13.6 Modalità delle segnalazioni Se un funzionario desidera effettuare una segnalazione, deve riferirne al suo diretto superiore, il quale provvede ad inoltrare la segnalazione all’Organismo di Vigilanza. Qualora la segnalazione non dia esito, o il funzionario si senta a disagio nel rivolgersi al suo diretto superiore, per la presentazione della segnalazione, può riferire direttamente all’Organismo di Vigilanza.

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I confratelli e i soggetti esterni, tenuti all’osservanza del modello (consulenti, collaboratori), devono segnalare direttamente all’Organismo di Vigilanza le violazioni riscontrate utilizzando l’indirizzo di posta elettronica riservato dell’Organismo di Vigilanza oppure a mezzo posta.

Le segnalazioni devono essere in forma scritta e non anonima. La Congrega garantisce la riservatezza a chi segnala eventuali violazioni e adotta tutte le misure necessarie ad

impedire che il segnalante possa subire, in ambito lavorativo, ritorsioni, illeciti condizionamenti, disagi e discriminazioni di qualunque tipo, per avere inoltrato la segnalazione.

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Coordinamento editoriale, progetto grafico e impaginazione a cura della Congrega della Carità Apostolica

Finito di stampare nel giugno 2010 da Industrie Grafiche Bresciane Group srl

San Zeno Naviglio (BS)

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