Crowdfunding civico, cooperative di comunità, prestito ... · Crowdfunding civico Crowdfunding...
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CASO DI STUDIO: Recupero e riuso dell’ex deposito Atac “Vittoria” di Piazza Bainsizza a Roma (Parte terza)
Crowdfunding civico, cooperative di comunità, prestito obbligazionario: ipotesi di fattibilità economica per l’ex
deposito Atac “Vittoria”
Verso la fattibilità dei progetti
Le Amministrazioni locali non hanno più risorse per realizzare le opere pubbliche. Il project financing non sembra essere la forma migliore di Partenariato Pubblico Privato (PPP) che consente al soggetto pubblico di portare avanti progetti urbani con il supporto dei privati.
Necessitano forme di finanziamento alternative, dove le amministrazioni si rivolgono non solo ai soggetti finanziatori usuali (Europa, Stato, Regione, banche, grandi imprese private), ma anche a soggetti come gli abitanti, i city users, le cooperative e le imprese locali.
Crowdfunding civico
Crowdfunding civico: pratica di finanziamento collettivo dal basso di opere e progetti pubblici basato sulla fiducia ed il coinvolgimento dei cittadini.
COME si diffonde?
Attraverso piattaforme come Kickstarter, IndieGoGo.
In Italia: Eppela, SkinyNote, SiamoSoci, Starteed.
Origini e principi
Aprile 1968: Conferenza - Università di Yale sui cambiamenti che si sarebbero verificati nella professione dell’architetto con l’uso del computer.
La maggior parte degli esperti convenne sul fatto che il computer sarebbe potuto diventare un valido aiuto nel processo progettuale.
Dal progetto come prodotto al progetto come processo;
Persone diventano sorgenti di idee;
Progettazione partecipata = processo orizzontale (idee - innovazione - creatività - nuove tecnologie);
Le persone coinvolgono la pubblica amministrazione su temi trascurati.
Origini e principi Nel 1884 i francesi erano sul punto di inviare la Statua della Libertà negli Stati Uniti, ma l’American Committee aveva stanziato solo parte dei fondi necessari alla costruzione del piedistallo necessario a sostenere la costruzione. La situazione rimase in una fase di stallo fino a quando Joseph Pulitzer, magnate della stampa, mobilitò l’opinione pubblica attraverso il suo giornale, invitando i cittadini ad effettuare una sottoscrizione economica affinché l’opera potesse essere effettuata. In 5 mesi furono raccolti 100.000 dollari provenienti da oltre 120 mila micro-donazioni, permettendo così di collocare la statua sulla baia di NY.
Principi
Aspetti comuni del fenomeno del crowdfunding Causa: mancanza di finanziamenti pubblici Motivazione: attaccamento al territorio, benessere della comunità per progetti comuni Risultato: cura del territorio, senso di appartenenza del cittadino, aumento delle relazioni. Web 2.0 e aspetto “social” del crowdfunding creano maggiore trasparenza
Le piattaforme - modelli
Modelli del crowdfunding: donation-based, reward-based, crowlending. Il primo modello donation-based, si basa sulle emozioni e sulle idee: i cittadini che si riconoscono nell’appartenenza a un territorio finanziano dei progetti a cui sono legati (es. mantenimento delle aree verdi di una determinata zona). Il senso di collaborazione e di partecipazione delle persone è fondamentale e deve essere supportato da campagne di comunicazione su internet.
Le piattaforme - modelli
Modelli del crowdfunding: donation-based, reward-based, crowlending. Il secondo modello, chiamato reward-based, prende il nome dalle ricompense che vengono distribuite in cambio di una donazione. La ricompensa puo’ essere simbolica, come nel caso di una targa con il proprio nome sulle pareti di un’opera realizzata in Civic Crowdfunding, ma nella maggior parte dei casi consiste nel pre-acquisto di un servizio o di un bene che ancora non esiste. Il terzo modello chiamato crowdlending prevede il prestito da parte dei cittadini all’ente governativo o amministrazione locale che intende portare avanti il progetto.
Le piattaforme: esempi
Un esempio di crowdfunding civico è Citizinvestor, piattaforma statunitense che consente ai governi e alle organizzazioni non profit di presentare proposte d’intervento di interesse pubblico che i residenti possono scegliere di sostenere (nuovo parco pubblico).
Le piattaforme: esempi
Una piattaforma britannica orientata prevalentemente al crowdfunding civico è Spacehive, modello donation, chiunque puo’ fare una donazione. Esempi: parco gioco – progetti che migliorano il quartiere. La piattaforma utilizza anche volontari che aiutano a realizzare il progetto e a manutenerlo.
Le piattaforme: esempi Neighbor.ly (Stati Uniti), piattaforma che accetta solo progetti proposti da amministrazioni locali ed enti pubblici e funziona secondo il modello reward-based.
Progetti: esempi Esperienze significative di progetti urbani realizzati con il crowdfunding sono “I Make Rotterdam” in Olanda, “Franklin Park Coalition” e “the Rebuild the Joplin Mosque project”.
Il progetto “I Make Rotterdam” ha l’obiettivo di collegare il centro della città di Rotterdam a Hofbogen, per questo è stato realizzato un ponte pedonale (Luchtsingel) di legno, lungo 350 metri. Luchtsingel è un progetto proposto da ZUS (Zones Urbaines Sensibles).
Progetti: esempi
Progetto “I Make Rotterdam”, fonte: Luchtsingel
L’iniziativa “I Make Rotterdam” di Rotterdam, lanciata l’11 ottobre del 2011 è un perfetto esempio di come una campagna di crowdfunding può servire a diversi scopi: l'iniziativa ha raccolto i fondi per completare il ponte pedonale, riuscendo ad avere anche finanziamenti pubblici. Essa si è basata sul modello della donazione in cambio di un premio (Reward-based crowdfunding), ossia ogni donatore aveva il proprio nome scritto su una parte del ponte. Alla cifra raccolta, si è aggiunto un premio di 4.000.000 di euro assegnato dal governo.
Progetti: esempi
“Franklin Park Coalition”, campagna di crowdfunding promossa su Razoo, fonte: “Franklin Park Coalition”
La “Franklin Park Coalition” si è occupata di trovare fondi per la manutenzione del parco attraverso Razoo, una piattaforma di crowdfunding basata su donazioni con cifre specifiche, che hanno finanziato per esempio un campo di pallacanestro, un ristorante costruito in legno, il lavoro di promozione di un graphic designer per realizzare la documentazione conoscitiva del parco
Progetti: esempi
Un altro caso di successo è la ricostruzione della Moschea di Joplin in Missouri (USA), rasa al suolo da eventi catastrofici nel 2011. Un gruppo indipendente locale ha avviato la sua ricostruzione tramite una campagna di crowdfunding intitolata “Rebuild Joplin Mosque” sulla piattaforma IndieGoGo, chiedendo 250.000 dollari, che sono stati raggiunti in una settimana. A questi si sono aggiunti ulteriori fondi per finanziare la sicurezza, l’espansione della struttura originaria e le strade di accesso.
Ricostruzione della Moschea di Joplin in Missouri (crowdfunding sulla piattaforma IndieGoGo), fonte: “Rebuild Joplin Mosque”
Progetti: esempi
Per questa iniziativa sono stati raccolti in tutto più di 400.000 dollari. Inoltre, chi donava più di 250 dollari poteva avere una targa all’interno della moschea, ma solo 400 degli oltre 3000 donatori hanno voluto ciò.
Le Cooperative di Comunità
Le cooperative sono costituite da persone che si auto-organizzano in forma partecipativa e mutualistica per risolvere problemi e bisogni comuni. In un modello di nuovo protagonismo sociale e di maggiore equità tra tutti i cittadini si colloca il progetto delle “Cooperative di Comunità” avviato a fine 2010 dal Congresso Nazionale di Legacoop. Le cooperative di comunità hanno un particolare scopo: quello di mantenere vive e valorizzare comunità locali a rischio di deperimento o di estinzione. Alcune si sono formate per far fronte alla mancanza o al venir meno di servizi basilari per la comunità, come scuole, negozi, servizi socio-assistenziali; altre sono spinte da motivazioni ambientalistiche e di valorizzazione delle risorse del territorio, o dalla necessità di rispondere a crisi occupazionali determinatesi nelle aree circostanti.
Le Cooperative di Comunità: Casi
Il 9 febbraio 2011, Legacoop e Borghi autentici d’Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sulla sperimentazione delle cooperative di comunità e il 18 luglio 2011, in Piazza San Giorgio, i 71 soci fondatori, hanno sottoscritto l’atto costitutivo e lo statuto della Cooperativa di comunità, la prima nata in modo partecipato. Comunità Cooperativa Melpignano conta oggi 136 soci e a fronte di un investimento di 400.000 euro ha realizzato i primi 33 impianti, per un totale di 179,67 kW installati.
Cooperativa di comunità Melpignano (Puglia)
Le Cooperative di Comunità: Casi
Si è creata un’economia virtuosa con l’utilizzo di risorse umane e professionali della piccola comunità. 5 ingegneri per i progetti e la direzione dei lavori, 2 fabbri per la realizzazione dei telai, 7 elettricisti per il montaggio degli impianti. Il cittadino ha l’energia gratis per i prossimi 20 anni, mentre con l’incentivo del GSE che percepisce la cooperativa con una cessione di credito, va a coprire il mutuo erogato da BANCA ETICA. Come spendere questo utile lo decide l’assemblea dei soci e cioè i cittadini, migliorando la qualità della vita della comunità. http://www.coopcomunitamelpignano.it/
Le cooperative dell'Appennino reggiano sono dei bellissimi esempi, come la cooperativa I Briganti di Cerreto. In un paesino di circa 90 abitanti, quasi tutti anziani, Cerreto Alpi, un gruppo di giovani nel 2003 ha costituito una cooperativa per tenere vivo il paese: hanno recuperato l'edificio scolastico, hanno trasformato l'antico mulino in un alloggio per turisti e hanno ripreso la produzione della farina di castagne e di un formaggio con le tecniche tradizionali, hanno riaperto il negozio di alimentari che aveva chiuso, il bar e il distributore di carburante, per alcune ore al giorno. I risvolti di queste attività non sono solo di tipo occupazionale e turistico-economico, ma anche sociali: agli anziani è stata offerta la possibilità di entrare in relazione con altre persone e di sentirsi meno isolati. http://www.ibrigantidicerreto.com/
Le Cooperative di Comunità: Casi
Le Cooperative di Comunità: Casi
Ci sarebbero altri esempi interessanti da citare, la cooperativa Valle dei Cavalieri in Emilia Romagna, che collabora con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, e che si occupa di educazione ambientale e di escursionismo http://www.valledeicavalieri.it/ la cooperativa L’innesto in Lombardia che contribuisce a fermare il processo di abbandono del territorio, ponendosi come base per la cura e salvaguardia del territorio, la ricerca, il recupero e la divulgazione della cultura, della storia e delle tradizioni locali, l’integrazione nei processi lavorativi di persone in situazione di svantaggio sociale http://www.innesto.org/ o la cooperativa Cogecstre che in Abruzzo porta avanti progetti di conservazione della flora e della fauna a rischio. http://www.cogecstre.com/
Le Cooperative di Comunità e l’ex deposito Atac
Le Cooperative di Comunità possono essere utilizzate per affrontare problemi di degrado o di sottoutilizzo del patrimonio pubblico, anche in grandi città, laddove l’investimento dei soci dovrebbe riguardare beni pubblici che possono essere utilizzati da loro stessi in interventi di recupero di tale patrimonio per attività sociali, culturali e commerciali, previo riscatto delle quote versate - da utilizzare per il recupero - come quote anticipate di affitto da versare all’ente gestore: nel caso dell’ex deposito Atac la cooperativa stessa, che dovrà fare riferimento all’amministrazione pubblica. Il patrimonio resta di proprietà pubblica a tutto vantaggio della comunità che verrebbe a utilizzare i servizi offerti dai soci impegnati nelle diverse attività.
Le Cooperative di Comunità e l’ex deposito Atac
Gli interventi potrebbero essere articolati per attività (residenziale, culturale, sociale, ristoro, sport e commerciale), mentre i soci potrebbero essere imprese di costruzione, esperte nel recupero; privati interessati a gestire una attività di quelle sopra indicate; privati interessati ad utilizzare una delle residenze singole o organizzate in cohousing, ecc.
Il prestito obbligazionario
In Italia il Consiglio dei Ministri, attraverso l’Unità Tecnica di Finanza di Progetto del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, con riferimento alle grandi opere infrastrutturali, ha individuato alcuni strumenti a sostegno del PPP atti a favorire lo sviluppo di forme di finanziamento alternative al finanziamento bancario, come il prestito obbligazionario (2010). Questa forma di finanziamento viene già utilizzata dalla città di New York a partire dal 2002 per finanziare i progetti da realizzare (trasporti, education, sanità, salute e servizi sociali, housing, cultura, biblioteche e parchi, manutenzioni, ecc.). Il programma è finanziato principalmente mediante l'emissione di debito a lungo termine (principalmente obbligazioni).
Il prestito obbligazionario
Poiché i progetti variano notevolmente in termini di dimensione, complessità e costi, il flusso di spesa può essere considerevolmente irregolare. Mettere a bilancio queste spese comporterebbe un onere eccessivo e imprevedibile per i contribuenti, a causa della variazione delle aliquote fiscali di anno in anno. Nel 2009 l’impegno di capitali è stato di 9.5 miliardi di dollari di cui il 75% coperto da finanziamenti di cittadini; il restante dallo stato di New York, dallo Stato federale, e da sovvenzioni private. (New York City Independent Budget Office 2010). Fonte: Ipotesi di fattibilità nel percorso partecipato per il recupero e il riuso dell’ex deposito Atac Vittoria a Roma Lea Angeloni, Alessandro Giangrande, Elena Mortola, Romina Peritore
Conclusioni: prospettive fattibili per l’ex-deposito ATAC Vittoria
Una proposta per il recupero e riuso dell’ex deposito ATAC Vittoria, restando l’area di proprietà pubblica, potrebbe fondarsi su alcune pratiche di PPP tra quelle sopra indicate, dove il privato è soprattutto rappresentato da cooperative e da piccole imprese di costruzione. Ad esempio, una Cooperativa di comunità, creata dagli abitanti interessati - singoli o organizzati in associazione - con l’adesione di singole imprese (o di un consorzio di piccole imprese) specializzate nel recupero di edifici esistenti, di amministrazioni pubbliche e di altri soggetti economici, si potrebbe fare carico sia della realizzazione delle opere, sia della gestione delle attività individuate dagli abitanti durante il processo partecipato.
Conclusioni: prospettive fattibili per l’ex-deposito ATAC Vittoria
Secondo questa ipotesi il Comune avrebbe l’obbligo di cedere il suolo occupato dal complesso in comodato d’uso per un certo numero di anni alla Cooperativa di comunità, diventando lui stesso socio della Cooperativa e ricavando, in quanto tale, una parte di utili. In questo modo, la proprietà sia dell’area che delle residenze rimarrebbe pubblica. Grazie per l’attenzione! Romina Peritore [email protected]
Bibliografia e Siti web
Lea Angeloni, Alessandro Giangrande, Elena Mortola, Romina Peritore 2013, Ipotesi di fattibilità nel percorso partecipato per il recupero e il riuso dell’ex deposito Atac Vittoria a Roma http://saperi.forumpa.it/story/75007/la-smart-city-al-servizio-del-cittadino-la-call-papers-di-sce-2013 AA.VV. 2012, Scenari futuri per l’ex deposito ATAC “Vittoria” a Roma, Quaderno OPEN PISM/PSP n. 1, collana a cura di Elena Mortola, Aracne editrice, Roma Howe J. 2006, The Rise of Crowdsourcing, Wired, giugno. Guida alle cooperative di comunità legacoop http://www.legacoop.coop/wp-content/uploads/2013/03/CoopComunita%CC%80.pdf
Siti web Partenariato pubblico privato (PPP) http://www.utfp.it/ Piattaforme di Civic Crowdfunding http://www.urenio.org/2012/09/04/fiv-platforms-for-crowdfunding-civic-projects/ Crowdfunding Italia http://www.crowdfundingitalia.com/ Progetto “I Make Rotterdam” http://en.imakerotterdam.nl/2011/11/u-kunt-nu-meedoen/ Crowdfunding Architecture 2013, Massolution e The American Institute of Architects (AIA) http://www.aia.org/aiaucmp/groups/aia/documents/pdf/aiab097668.pdf Progetto “Franklin Park Coalition” http://www.razoo.com/story/Fpcmarathoncharityteam