IL BACO DA SETA - Appuntamento di Cultura e Società di ... · che il tedesco ha forse sbagliato...

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Cammino per Lugagnano e l'estate è quella del ‘92. Un Mercedes, con targa tedesca, si ferma e dall’auto scende un uomo, anziano. La moglie in macchina, bionda, accaldata, con vetro abbassato, mi guarda. Il signore si avvicina e con uno italiano stentato mi chiede della Piazza di Lugagnano, vicino alla Chiesa. Rispondo gesticolando e improvvisando un mix italiano-inglese tipico da studente alla prima interrogazione in lingua. Indico verso il centro del paese... “Strada sempre dritta, dopo il semaforo a sinistra!”. L'anziano non capisce. Tento allora di disegnare, su un foglio chiesto alla signora (che mi consegna proprio quello che stava utilizzando per “sventolarsi”), una piccola mappa… L'uomo osserva e contemporaneamente commenta in tedesco Il rammarico S o m m a r i o 3 Il rammarico Quei da le Casele Il fenomeno dell’emigrazione: i lugagnanesi nel mondo Ora è certo: nuova vita per il capitello Vocabolario minore Divieto di scarico? Un milione di chilometri... senza fermarsi mai Viabilità: E’ ancora possibile una soluzione? La nostra proposta AVIS - Una richiesta di collaborazione Il NAL ieri ed oggi Quando scende la sera Miss Lugagnano Una penisola di lugagnanesi Lugagnano on line Analogico o digitale? Dalla parte dei funghi Relax La poesia e un poeta Comune di Sona: uno sguardo al bilancio 1999 La Gazzetta Comunale Il Comune come Ente Territoriale. Il Consiglio Lettere al giornale Discorsi da bar 1 3 5 5 6 7 8 12 14 15 16 17 18 19 20 20 22 24 25 27 29 32 34 35 Numero 3 - Anno Primo - SETTEMBRE 2000 BIMESTRALE - Stampato in proprio Costituito a norma dell’art. 18 della Costituzione e dell’art. 36 del C.C. IL BACO DA SETA - Appuntamento di Cultura e Società di Lugagnano Argenteria, bomboniere e liste di nozze Ingrosso e dettaglio Via Pelacane, 41/2 a Lugagnano (Verona) - Telefono 045 514567 Stime, consigli, creazioni di prestigio ----------------------------------------------------------- Via Pelacane, 41 - Lugagnano (Verona) - Telefono 045 8680460

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Cammino per Lugagnano e l'estate è quella del ‘92.Un Mercedes, con targa tedesca, si ferma e dall’auto scendeun uomo, anziano. La moglie in macchina, bionda, accaldata,con vetro abbassato, mi guarda.Il signore si avvicina e con uno italiano stentato mi chiededella Piazza di Lugagnano, vicino alla Chiesa.Rispondo gesticolando e improvvisando un mix italiano-inglese

tipico da studente alla prima interrogazione in lingua.Indico verso il centro del paese... “Strada sempre dritta, dopoil semaforo a sinistra!”.L'anziano non capisce. Tento allora di disegnare, su unfoglio chiesto alla signora (che mi consegna proprio quelloche stava utilizzando per “sventolarsi”), una piccola mappa…L'uomo osserva e contemporaneamente commenta in tedesco

Il rammarico

S o m m a r i o

3Il rammaricoQuei da le CaseleIl fenomeno dell’emigrazione: i lugagnanesi nel mondoOra è certo: nuova vita per il capitelloVocabolario minoreDivieto di scarico?Un milione di chilometri... senza fermarsi maiViabilità: E’ ancora possibile una soluzione?La nostra propostaAVIS - Una richiesta di collaborazioneIl NAL ieri ed oggiQuando scende la seraMiss LugagnanoUna penisola di lugagnanesiLugagnano on lineAnalogico o digitale?Dalla parte dei funghiRelaxLa poesia e un poetaComune di Sona: uno sguardo al bilancio 1999La Gazzetta ComunaleIl Comune come Ente Territoriale. Il ConsiglioLettere al giornale Discorsi da bar

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Costituito a norma dell’art. 18 della Costituzione e dell’art. 36 del C.C.IL BACO DA SETA - Appuntamento di Cultura e Società di Lugagnano

Argenteria, bomboniere e liste di nozzeIngrosso e dettagl io

Via Pelacane, 41/2 a Lugagnano (Verona) - Telefono 045 514567

S t i m e , c o n s i g l i , c r e a z i o n i d i p r e s t i g i o-----------------------------------------------------------

Via Pelacane, 41 - Lugagnano (Verona) - Telefono 045 8680460

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come Lugagnano, guerra, piazza, monumento,Chiesa, portico, stalla, "famiglia aiutato me""famiglia avere cavallo". Mi parla di tantagente in piazza, tanti bambini...Non capisco è la risposta! Non comprendo e midispiace.Il rossore nel suo viso è accentuato. Ripete tutto,con maggior enfasi. Mi dispiace è ancora larisposta. Di nuovo la richiesta di aiuto e di nuovola mia triste risposta.Desolato mi saluta... In volto è triste maringrazia e amareggiato sale sul Mercedes. Lasignora, sempre in macchina, sorride e mi fa uncenno di saluto con la mano.Innesta la retromarcia, fa una doppia manovra,mi saluta di nuovo dal vetro e via!Non lo vidi più.

Otto anni sono passati e dentro di me c'è ungrosso rammarico.Quell'uomo ha vissuto e sofferto a Lugagnanonel periodo della Seconda Guerra. Ha abitato inuna famiglia nel nostro paese e ricordava laLugagnano di allora.Aveva ragione: la piazza, la chiesa, ilmonumento, allora, erano diverse esoprattutto... erano da un'altra parte!La piazza rimasta nel suo cuore e nei suoiricordi oggi non esiste più!

Due le speranze.La prima è che l'anziano tedesco ritorni e troviqualcuno che possa confermare che questa era lasua Lugagnano!La seconda è che Lugagnano ritorni ad avereuna piazza!

Gianluigi Mazzi

PS. Il cavallo era quello del Nini, i Valentini, che al tempoabitavano in Piazzetta e fornivano servizi di trasporto concarozza e calesse.

la mia piccola opera geografica, guardandospesso la moglie con manifestazioni di stupore eperplessità.Una riflessione. Turisti a Lugagnano non ne homai incontrati e visto che il signore sembra beninteressato al nostro paese offro la disponibilitàad accompagnarli alla Chiesa.Salgo in macchina, saluto la signora e indico ladirezione.Si parte! Dal Borgo ci dirigiamo verso il centro diLugagnano. All'altezza della strettoia (extabaccheria per intenderci) il tedesco guarda

sulla sinistra il grandeedificio della banca,rallenta, bisbigliaqualcosa alla moglie…La piazzetta, subitodopo, richiama ancora lasua attenzione,soprattutto l'angolo asinistra in fondo, sotto ilvolto.Arriviamo al semaforo edavviso di manteneresempre la stessa strada.Attendiamo il verde eripartiamo: mi premurodi segnalare laprossimità alla svolta e

dopo una trentina di metri ci fermiamo sullasinistra, nella grande Piazza.Eccola la Chiesa!“No! Questa non è la Chiesa di Lugagnano!”La risposta dell’anziano mi lascia di stucco. Ladeterminazione dell’anziano nel controbattere lamia indicazione di Piazza mi porta a pensareche il tedesco ha forse sbagliato paese!Parcheggia l’auto e mi fa scendere.Mi parla di guerra, di prigionieri, di fuga.Comprendo a stento le poche parole italiane

Il Baco da Setalo puoi trovare presso

EdicolaCastioni Sergio

Via Cao Prà, 30Lugagnano (Verona)

Tel. 045 514268

La stessaPiazza divisada 50 anni distoria: com’è ecom’era!

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Quei da le Casele

Tra fine luglio ed i primi di agosto si sono tenute letradizionali sagre di Lugagnano e di Caselle: inentrambe le occasioni è iniziata una rissa fraragazzotti, presto sedata, che comunque harischiato di rovinare la festa.Ci si augura che Carabinieri e Giudice insegnerannoa questi bulletti a tenere a posto le mani. Da partesua, Il Baco ha pensato di cogliere l'occasione perrivisitare le radici della rivalità fra i due paesi,attraverso un riassunto del capitolo che il libroFregole de storia aveva dedicato proprio a Queida le Casele.

Quando ancora non si pensava alle ferie esotiche,quando ancora non si ragionava di villaggioglobale, nè si usavano termini qualiterzomondiale, terrone e così via, quando nellenostre campagne l'umanità intera veniva distintasemplicemente in paesani e forèsti, aLugagnano comunque si adoperava una precisasottodivisione, per individuare fra questi ultimiquei da le Casele."La prima a sposar uno da le Casele lè stà la JoleCaliari, nel 1924. Dopo la guèra ghe nè stàancora dei altri, ma no à fato più tanto efèto".Così gli anziani ricordavano le prime commistionifra Lugagnano ed i vicini di Caselle. E le parolesembrano conservare ancora l'eco dell'anticoscandalo.Volendo considerare concluso il periodo delcampanilismo vero, quello duro, con la metà circadi questo secolo, si può riconoscere certo che fufrutto di ignoranza, intesa soprattutto comechiusura a ciò che usciva dalla propria monotonama sicura quotidianità, nonchè di incapacità divincere la diffidenza verso gli estranei al propriogruppo.In questo senso, esperienze come l'emigrazione ole due guerre mondiali, affiancando coattivamentetradizionali "nemici di campanile" in situazioni didisagio o di drammaticità, risultarono determinantiper squassare i munitissimi recinti che le nostrecomunità paesane avevano eretto nel corso di piùsecoli. Infatti le scarse occasioni e possibilità dimovimento sul territorio costituivano una delleprincipali cause del campanilismo: ciò peraltrooriginava anche un forte attaccamento al luogonatìo o comunque di residenza, così da garantirea ciascuno, anche al più povero, al più debole,una precisa anche se angusta identità in cuirifugiarsi.

Detto tutto questo, resta ilfatto che Lugagnano e Casellenon si potevano propriosoffrire.Non si ricorda un fatto, unmotivo particolare per cui idue paesi si scelsero comenemici: successe e basta e,visto che l'amore è cieco,possiamo dire che in questocaso si trattò invece di odio aprima vista.Innumerevoli le rampogne e glisgarbi che i due paesireciprocamente sirinfacciavano, soprattutto pergiustificarne di nuovi: dato chequesto lavoro è dedicato aLugagnano, diremo che inostri vecchi imputavano aglialtri di essere gente propioordinaria, greza e così viainsultando in crescendo.Considerato che,obiettivamente, non sipossono invece pensare stili divita estremamente diversi,vien da pensare che la piùaccentuata rusticità di quei dale Casele venisse dilatatamagari a causa della rigida divisione tra classisociali, che si rifletteva anche su piccoli proprietarie semplici lavorenti, pur assai vicini nellecondizioni economiche: a Lugagnano infatti i primierano più diffusi che non a Caselle, dovepredominava la grande proprietà.Ma tant'è: bastava questo perchè a Lugagnano,ancora in tempi recenti, si potesse sentirapostrofare con uno sprezzante "sìto comequei da le Casele" chi, magari per fretta, non sisedeva a tavola e si limitava a mangiare qualcosarestando in piedi. Stigmatizzando così l'usanzadegli odiati vicini, in essere almeno fino agli anniQuaranta, di consumare il pasto seduti fuoridall'uscio ed un po' rinfrescati dalla prospicentecanaletta, con un piatto in mano ed una fetta dipolenta nell'altra.La preminenza pretesa da quei de Lugagnan -ed ovviamente mai riconosciuta da quei de leCasele - si fondava su una lunga serie di piccolitraguardi tagliati per primi, dilatati nella loro reale

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Alcune delle notizie riportatein questo giornale sonodescritte, in maniera più

approfondita ed ampliata,nel libro “Fregole di Storia

- Appunti e spunti suLugagnano e dintorni” diMassimo Gasparato con lacollaborazione di Gianluigi

Mazzi.Il volume, edito da ProformaEdizioni, è disponibile pressol’Edicola Castioni Sergio (via

Cao Prà, 30 - Tel.045.514268), al costo di L.40.000. Parte dei proventiviene devoluta a progetti

umanitari nel mondo.

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due fazioni schierate e contrapposte lungo ilsacro confine del canalon, il canale d'irrigazionedell'Alto Agro Veronese.Da parte loro, i maschi adulti avevano invece unmomento privilegiato nelle rispettive sagre - altrototem del campanilismo - quando nel finale diserata l'eccitazione della festa ed i fumi dell'alcolscatenavano l'immancabile zuffa, con i cazzotti afar da surrogato dei fuochi artificiali.Per mettere fine ad un elenco che rischierebbe didiventare infinito, concludiamo con l'oggetto deisarcasmi più feroci, colui che diede addirittura ilproprio nome a queste interminabili rivalità: ilcampanile, appunto.Si dà il caso che Caselle, nel 1906, diederealizzazione alla legittima ambizione di avereuna chiesa più grande, così da soddisfare leesigenze di una popolazione via via accresciutasi.Però i tempi erano veramente duri e l'erezionedella torre campanaria venne rimandata amomenti migliori. Così per oltre mezzo secolo ilnuovo edificio, addossato al precedente, dovetteutilizzare il vecchio campanile, che purtropporisultò addirittura più basso della nuovaimponente chiesa.Ora, a parte gli inconvenienti pratici (per esempioil suono delle campane che, a causa di cotantoschermo, si udiva solo in metà del paese, cosìche la campana più piccola dovette essereinstallata sul tetto della chiesa nuova) risulta contutta evidenza che una simile particolarità esposegli sciagurati (dallo stretto punto di vista delcampanilismo) abitanti di Caselle al ludibrio ditutta la provincia.Da parte sua, Lugagnano non fu così signore dasnobbare una simile opportunità di beffe,figurarsi.L'episodio che più caratterizzò questa disputanella disputa fu la proditoria incursionenotturna con cui degli audaci di Lugagnano, conreale sprezzo della propria incolumità, ardironoscaricare un carro di letame alla base delcampanile, al derisorio fine di concimarlo per unarigogliosa crescita.Bisogna dire che Caselle ribattè presto conanalogo blitz, scaricando sulla piazza diLugagnano una carrettata di taièle e barbe depanòcia, per sottolineare la ben differente resadei suoi campi, già benedetti dall'irrigazioneartificiale, rispetto ai campi di Lugagnano, ancorariarsi dalle frequenti sute estive.Peraltro, l'acqua di lì a una quindicina d'anniarrivò anche a Lugagnano, mentre il campanile sirifiutò testardamente di crescere.

Massimo Gasparato

importanza dall'orgogliodi chi ben poco d'altroaveva per differenziarsi.Innanzitutto laparrocchia, centronevralgico della vitasociale del tempo edancor più in paesi chenon erano sedimunicipali: Lugagnanopoteva vantarsi di avereun proprio parroco giàdal 1797, mentreCaselle dovettemasticare amaroaddirittura fino agli anniTrenta di questo secolo.E ancora, Caselle nonpoteva esibire unapropria squadra de

fùbal, mentre i rivali fondavano una associazionecalcistica nel 1932 e possedevano addirittura unapposito campo, opportunamente liberato dalleimmancabili bine de morari. Ma forse,considerato che in quei tempi le partite spessoerano sentite come una sorta di riproposizionedella mortale sfida fra Orazi e Curiazi, il mancatoconfronto evitò sanguinosi scontri.E la rissosa pianta del campanilismo attecchivaben presto anche fra le innocenti anime dei

fanciulli delle due parti. Così rischiavano sassate imalcapitati - senza riguardo di sesso - che,attraversando il territorio altrui, magari solo perraggiungere dei parenti, si imbattevano inqualche banda di monelli locali.Ma le sassaiole più sentite i Balilla degli anniTrenta e Quaranta se le scambiavano dopo leSante Funzioni pomeridiane della domenica, conun appuntamento quasi canonico che trovava le

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Due immaginidel canale diirrigazionedell’Alto AgroVeronese,luogo dibattaglia per iragazzi di untempo!

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Ora è certo: nuova vita per il capitello

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Gli uomini della famiglia Adamoli, in una foto del 1920, scattata negliStati Uniti. Da sinistra a destra Pietro, Attilio, Luigi, Emilio e Candido.

Fin dal primo numero del Baco abbiamo cercato diinformare in merito al Capitello incidentato di viaPelacane. Non da ultimo, visti gli incredibili ritardiper la sua sistemazione, l'idea, un po’ provocatoria,di creare un fondo per il Capitello ha preso piede.Per quel che riguarda i ritardi nella ricostruzione,da fonti certissime ci viene riferito chel'assicurazione del conducente che ha investito ilCapitello ha già congruamente pagato ilproprietario per la riparazione dei danni.Per quel che riguarda il fondo da noi raccolto,vogliamo con piacere rendicontare sull'ammontaredella somma delle offerte pro-Capitello: circa 75mila lire. Evidentemente più di qualcuno ha acuore le sue sorti e si sarà meravigliato deiritardi.Per onorare la destinazione della somma laredazione del Baco da Seta intende, visto le

ultime notizie, acquistare qualcosa da inserireall'interno del Capitello.Ora non ci resta altro che aspettare che ilproprietario dia seguito immediato allaricostruzione. (G.B.)

La famiglia AdamoliLa famiglia Adamoli, originaria da Fosse (dove esisteuna contrada che porta lo stesso nome), è oggipresente nella comunità di Lugagnano, alla contradaMessedaglia. Composta da 5 fratelli (Pietro, Attilio,Luigi, Emilio e Candido) e 4 sorelle (Assunta, Rosa,Maria e Edvige), parte della famiglia emigrò all’iniziodel secolo scorso in California (Stati Uniti), in cercadi lavoro. Il periodo in Italia era del primo dopoguerra e la fame era tanta. I cinque fratelli, a fiancoritratti, trovarono subito lavoro nelle fattorieamericane come mungitori. Luigi ed Emilio tornaronoin Italia nel 1923 mentre Candido tornò nel 1938,dopo 20 anni di esilio. Tre dei fratelli nonrientrarono più in patria: Pietro, Attilio ed Assuntainfatti, preferirono rimanere e formare famiglialontano dall’amata Verona. A Lugagnano oggi vivonoi figli, nipoti e pronipoti dei fratelli Emilio eCandido Adamoli, che ringraziamo per il materialee le informazioni forniteci.Se avete informazioni, notizie, materiale o foto suparenti, amici, avi emigrati, inviatene copia allaredazione del Baco da Seta (Via Beccarie 48 -Lugagnano).

Il fenomeno dell’emigrazione:i lugagnanesi nel mondo

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Accettiamo anche racconti, storie o piccoli spuntiper poter “espandere” la nostra comunità (inquesto caso telefonate allo 0339 6970219).

(G.M.)

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La terza puntata prosegue con i termini dialettalitipici del nostro parlato contadino. Più o menousati, essi "tramandano" al giorno d’oggi, anni dimutamenti e storia, con evoluzioni notevoli dalsignificato etimologico originale.Da questa puntata inizieremo inoltre a trattare lagrammatica, con una descrizione (accompagnatada esempi) di come si coniugava il participiopassato in dialetto.

Companàdego - Companatico. Deriva dal latinomedievale "companaticum", ampliamento di cum-pani, "con il pane". Termine utilizzato perdescrivere il cibo che si accompagnava al pane,anche se più spesso era polenta o… nulla!

Paletò - Sostantivo maschile, significa cappotto,paltò, sia da uomo che da donna. Deriva dallaparola francese "paletot".

Matonzin (o Matonsin) - Vespone. Varietà divespa non domestica, molto grande. La parola haorigine da "mato", impazzito, per lo strano mododi volare di questo insetto, ricco di "variazioni dirotta", verso l'alto e verso basso.

Ingiaronà - Aggettivo intraducibile. Deriva daGiaròn, "ghiaia di grosse dimensioni", quindiaccrescitivo di "giàra", "ghiaia", in latino glarèa.Visto la difficoltà nel trovare un aggettivo in linguaitaliana sinonimo del termine dialettale, è il caso diusare un esempio semplice ed immediato comequello di provare a far passare della grossa ghiaiain un imbuto stretto.Ciò provoca un vero e proprio intasamento!Questo, in senso figurativo, "trasportatelo" allafase di digestione del nostro organismo: una cosaingerita ma non digeribile "che non passa dallostomaco", tipica di mangiate smodate, soprattuttodi cibi pesanti.Ingiaronà, participio passato di Ingiaronàrse.

Graspìa - Sostantivo non traducibile direttamente,ma definibile come "acqua acidula con vagosapore di vino". Si otteneva (e in alcune casetuttora si fa) dal lavaggio delle "graspe", massadi vinacce composte da bucce, graspi e vinaccioli.La parola, con buona probabilità, è fruttodell'unione del termine germanico "raspon", cioèmettere insieme, con la parola grappolo, e quindi"gra-spon".La graspia era un tempo una gustosa bevanda,

ottenuta dal continuo versare di acqua in unabotte piena di "graspe", già strizzate ed utilizzateper un più pregiato… vino! Espressione tipica è"el fa grado come la graspìa", il cui senso èassai chiaro nel definire una bevanda del tuttopriva di contenuto alcolico: era la Fanta di untempo!

Sempio - Semplice o, meno usato, scemo. Paroladi origine latina, deriva da “simplus”, contrario didoppio. Viene utilizzato anche per definire unapersona troppo semplice, tonta (sempio osimpio).

Sgranfo - Avere i crampi. Deriva dal francese"crampe", parola di antica origine germanica.Contrazione muscolare non volontariaaccompagnata da spasma.Il dialetto di un tempo differenziava "el sgranfodei poareti" dovuto ad eccessivo lavoro, dal"sgranfo dei siori", determinato questa voltadal minimo movimento fatto su muscoli maisottoposti a sforzi (quindi flacidi e deboli).

Un curioso modo di dire…el tinfo, el tanfola rògna, el sgranfodescriveva una ipotetica serie di malattie auguratead un avversario. "Tinfo" da tifo, "tanfo" dapuzzo intenso, "rogna" da scabbia e "sgranfo"per crampi.Una cosa appare evidente: l'importanza deltermine, in apparenza insignificante, "ricoperto" diuna eccezionale valenza, misterioso madeterminante per la facoltà di bloccare l'attivitàumana.

Aquadevissìn - Acqua di Vichy. Termine recentema molto utilizzata nel dialetto veronese. Identificaun acqua dissetante, effervescente, grazieall'aggiunta di una polverina (o due, come untempo) in una bottiglia di acqua comune.La parola prende origine dalla città di Vichy, notastazione termale e idrominerale del centro dellaFrancia.

Comàre - Madrina del battesimo, testimone.Deriva dal latino tardo "commater", composto da"cum" con e "mater" madre. Buona e brava donnadel vicinato che veniva scelta come madrina albattesimo del figlio. Spesso era la "levatrice",colei che faceva nascere il bambino.

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Bibliografia:Dizionarioetimologico deldialetto veronesedi MarcelloBondardo, 1986.Edito da ScuolaGrafica San Zenodi Verona.

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Grammatica - Il participio passatoSe siete giovani e avete iniziato a parlare lalingua dei nonni, vi sarete accorti che ilparlato dialettale del nostro paese varia, conevidente semplicità e facilità, dalla vicinaVerona, dove l'influsso nobil-cittadinocondizionava la parlata di un tempo.Ghiacciato, in italiano, era giassàdo aVerona e giassà (o giazzà) in campagna.Schiacciato, in italiano, era schissado aVerona e schissà in campagna.Maritato, sempre in italiano, diventavamaridado in città e maridà in campagna.Lugagnano, località di campagna, porta conse le forme tipiche del participio passatoaccentate come incartossà (accartocciato),spassà (spazzato) e negà (annegato).La regola quindi da imparare, è quella diusare l'"-ado" per una forma dialettalecittadina e l'"-à" per una più povera formadialettal-contadina!Provare per credere.

Gianluigi Mazzi

Sapete indovinare inquale anno questa foto

è stata scattata?

Da qualche tempo gli abitanti diVia Dora Baltea assistonoimpotenti alla bizzarra opera diqualcuno che regolarmentescarica materiale da diporto edimmondizie varie esattamentesotto il cartello di divieto discarico posto di fronte alpiazzale della palestra.L'iniziale fastidio sta diventandopreoccupazione per il timoreche quell'angolo diventi un veroe proprio immondezzaio.Ultimamente una manoanonima ha pensato diaggiungere a quellopreesistente un secondocartello, vergato a mano, cheironicamente riporta questadicitura: “... Esclusi permessispeciali del Comune ...chiedereal Sindaco!?!” (vedi foto a lato).Aspettiamo ulteriori sviluppi…

Divieto di scarico?

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Un milione di chilometri...senza fermarsi mai

(nessuno!) a Lugagnano può dire di non sapere chisono, e già questo è il primo riconoscimento allaloro notorietà paesana. Ma c'è molto, molto di più.Ed è quello che tenteremo di raccontarvi in questepagine.Una sera insolitamente piacevole del piovoso Lugliodi quest'anno fissiamo l'appuntamento con i signoriRighetti a casa loro. Ci accomodiamo per fare lanostra intervista all'aperto, attorno ad un tavolo,nella penombra si intravedono le rassicurantisagome delle loro corriere, e non poteva esserealtrimenti.

Da dove cominciamo?Serafino: Cominciamo dall'inizio. Sono nato nel 1938a Casa Paltan proprietà della famiglia Perbellini,contrada allora di Lugagnano oggi diSommacampagna, per poi trasferirmi ancorabambino prima al Basson e poi a Bussolengo inlocalità "Porsela". Ero sicuramente un bambinoassai vivace, a dir poco. Basti ricordare la volta chealle scuole Zamboni legai la maestra Righetti ad unaringhiera. La scuola l'ho finita poi a Bussolengo. Aundici anni sono già meccanico, la mia grandepassione, in piazzetta Santo Spirito (oggi ViaGiovanni della Casa) a Verona, dal sig. Gioco, zio diGiorgio, famoso cuoco veronese. Sono gli anni checon notevole sacrificio prendo anche il diplomaserale di meccanico alla Scuola “Paolo Caliari”.

E poi?Serafino: Poi mi capitò la grande occasione. Vengoassunto nella prima concessionaria di Veronadell'Alfa Romeo, da Moretti e Pederzoli. Siamo nel1954 e nel frattempo la mia famiglia si era trasferitaa Lugagnano, in Borgo. Sono anni esaltanti. Vado aFirenze per lavorare come cambio gomme allatappa delle Mille Miglia. Mi capita addirittura diconoscere la mitica Callas ("bella donna anche seun po' magra…") alla quale in un paio di occasionicambio i pneumatici della macchina ("con una bellamancia di 500 lire"). Nel 1957 l'Alfa Romeo mivorrebbe mandare a Milano, con il collega VittorioCailotto, ma mia madre si oppone, temeva chefossi troppo giovane per una simile esperienza.E questa è la svolta della mia vita. E' in questaoccasione che si creano una serie di occasioni chemi porteranno a fare la professione che mi haaccompagnato per tutta la vita. A Lugagnano

Tutti converrete che un paese, oltre che sugli edifici,sulle strade, sulle tradizioni, si regge anche, esoprattutto, sulle persone che lo compongono. Inogni paese ci sono delle figure che per il ruolo chesvolgono o che hanno svolto e per la disponibilità,la simpatia, il carattere che hanno sempredimostrato tendono a diventare personaggi diriferimento, persone che tutti conoscono e chetutti, a qualche titolo, hanno frequentato. Diventanosimboli del paese di cui fanno parte e lo

rappresentano né più ne meno delle stesse strade,degli stessi edifici e delle stesse tradizioni.Naturalmente nemmeno Lugagnano sfugge aquesta regola, anche noi abbiamo di queste figureche vengono ad incarnare, in varie forme, lo spiritoe l'anima di una comunità. Nostra intenzione èpresentarveli pian piano tutti, o almeno tutti quelliche riusciamo a scovare ed intervistare per le vie diLugagnano. Ed in quest'ottica di movimento nonpotevamo che partire con due persone che negliultimi 40 anni su queste vie ci hanno trasportatopraticamente tutti, prima alla Scuola Materna, poialle Scuole Elementari quindi alle Medie o in millegite: Serafino e Mariolina Righetti. Nessuno

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offrii uno. Lei lo rifiutò….Mariolina: …ero in servizio….Serafino: …allora le diediappuntamento fuori e le diedi ilgelato.

Insomma, si può dire chegaleotto fu il gelato…Serafino: Già. Dopo uninstancabile corteggiamentoriuscii a convincere Mariolina eci sposammo il 22 agosto del1964.Mariolina: Ci sposò donFulvio Tomelleri (N.d.R.compaesano ed oggi Presidedell'Istituto Tecnico SalesianoSan Zeno). Era stato ordinatoprete da otto giorni ed ilnostro fu il primo matrimonio che celebrava. Iolasciai il mio lavoro all'ospedale, nel frattempoavevo preso la patente, ci trasferimmo nella casadove viviamo tuttora ed entrai a far parte a pienotitolo della Ditta Righetti. (N.d.R. da notare che daun servizio fatto da L'Arena del 19 gennaio 1986,vedi riquadro nelle pagine seguenti, risulta cheMariolina è la prima donna in assoluto ad averguidato un pullman a Verona).

Vi era concorrenza in quegli anni?Serafino: No. L'unico compaesano che per un po'fece il nostro servizio fu Mazzi …, in arte Zeffero,che nel 1964 si proponeva come tassista. Lemacchine in paese erano poche… mi ricordo quelladi Giure, del Pipa, del Dottor Cagliari e di Barlottini.Inoltre vi era il servizio della ditta Pasqualini, chegià dal 1954 proponeva un servizio pubblico perVerona. Ricordo ancora che guidava un certoCiclero, dalla Gabbia.

Ecco che la Ditta si ingrandisce.Serafino: Infatti. Ci comprammo il primo pulmino, il238 FIAT con dodici posti seguito a ruota da unVolkswagen da dieci posti. Nel 1964 vieneinaugurata la Scuola Materna di Lugagnano ecomincia per noi l'importante attività del trasportobambini. Il primo gruppo è di trenta bambini e laprima suora a salire con noi in corriera è SuorAuspicia. Facevamo due giri e tra i bambini ricordoStefano Guglielmi e Tomelleri, el fiol del Lesca. Nelfrattempo aprono anche le Scuole Medie aSommacampagna, dove portavamo un gruppo dibambini da Lugagnano, da Caselle e da Sona.Ricordo Rita Barbi, Gabriella Mazzi, Merzari,Stevanoni, Gianfranco, Luciano Pachera e FiorenzaDanieli.Mariolina: Da Sona c'era Pancera (figlio del mitico

conosco Castelletti che mi offre di entrare in societàcon lui e così comincio la fornitura delle bomboledel gas e mi cede la licenza del taxi. E' il 30dicembre del 1957. La licenza del taxi, alloradifficilissima da avere, mi apre una nuovaprospettiva di vita. La prima macchina è unaprestigiosa 1100 FIAT familiare (N.d.R. quella congli alettoni tipo Batmobile). Dopo un mese l'ho giàcambiata con l'altrettanto prestigiosa 1400 FIAT:Sempre nera come tutte le mie macchine ("in realtàera verde ma subito l'ho dipinta di un piùdiplomatico nero"). Ed è in questa occasione, conl'iscrizione alla Camera di Commercio di Verona, cheil 12 maggio del 1958 nasce la Ditta Righetti.

Quindi l'attività è nata come tassisti. Era unservizio usato in quegli anni?Serafino: Attività incredibilmente importante, ancheperché praticamente nessuno a Lugagnano e inprovincia aveva l'automobile. Facevo anche tre volteal giorno avanti e indietro da Madonna dellaCorona. Tra le altre cose come buona uscita l'AlfaRomeo mi aveva dato una splendida 1900 AlfaRomeo berlina ovviamente nera. Con quella, oltre atutto il resto, facevo anche matrimoni, portavolugagnanesi a trovare i parenti in ospedale, portavointere famiglie a trovare i figli che facevano ilmilitare. Ho addirittura lavorato per un periodo perL'Adige (N.d.R. oggi L'Arena), portavo le copiegiornaliere del quotidiano fino alla stazione diTrento dove venivano caricate sul treno. Un servizioquindi molto diversificato. Per i passeggeri la tariffaera fissa. Sopra i 100 chilometri di percorrenza 40lire al chilometro, sotto si faceva una cifraforfettaria.

L'attività quindi cominciò ad essereimpegnativa.Serafino: Certo. Tolta la parentesi del serviziomilitare che feci nel 1959, in quei mesi mi sostituìmio fratello, ormai ero presissimo dal mio lavoro. Danon dimenticare che continuavo il servizio diconsegne delle bombole del gas. Cominciai pure afare il rappresentante per una ditta di gelati, laStefa (oggi Sanson) e Toseroni, sul lago di Garda,che battevo con un furgoncino. E furono proprio igelati a farmi conoscere mia moglie!

Piano piano. Questa ce la deve raccontarebene.Serafino: Tra le mille cose che facevo con il taxic'era anche il trasporto di malati all'ospedale diBussolengo. Là in accettazione lavorava unaragazza di Rivoli, e capitava che ci si vedesse. Ungiorno che con il furgone dei gelati ero andato atrovare mia sorella all'ospedale, la incontrai neicorridoi. Avevo le braccia piene di gelati e gliene

I giovani Serafino(nella pagina

precedente) eMariolina con due

delle automobilidi servizio della ditta

Righetti.

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abbiamo svolto solo noi. Materna, Elementari eMedie, gite ed uscite comprese. Negli anni dimassima affluenza trasportavamo anche 365bambini al giorno. Oggi seguiamo le Medie, leElementari per la parte del paese che va da casanostra verso Verona e poi Sona. I bambini chetrasportiamo sono una cinquantina in tutto.

Proviamo a dare qualche numero dellavostra attività di questi lunghi anni?Serafino: Facendo una stima modesta la DittaRighetti ha percorso in tutti questi anni almeno unmilione di chilometri. Siamo stati in Spagna, aLourdes, a Francoforte, a Pompei, a Roma, adAssisi, in Svizzera, in Puglia. Abbiamo trasportato, etrasportiamo, squadre di pallavolo, di calcio, dipallacanestro, gruppi di sciatori e comitive dipellegrini. Abbiamo creato il servizio dicollegamento con il mercato del giovedì diBussolengo, abbiamo portato in gita praticamentetutte le associazioni e i gruppi di Lugagnano.(N.d.R. va detto che nel 1994 la Ditta Righetti haricevuto la medaglia d'oro della Camera diCommercio per la fedeltà al lavoro).

Qualche episodio particolare?Serafino: Ricordo quella volta a Roma che pererrore mi sono trovato due volte nei GiardiniVaticani con la corriera! Oppure quella volta a Faidella Paganella quando, per il ghiaccio, abbiamorotto un differenziale (N.d.R. ed entrambi i vostricronisti in quella occasione erano a bordo!). O comenel 1964 quando in modo alquanto furtivo riportaia Lugagnano la famiglia Perina (Perinon perintenderci), che tornava a casa dopo il periodo diemigrazione a San Gallo, in Svizzera. O il periododal 57 al 68, quando portavo le signore dei Salvi amessa a San Massimo per 3 volte ogni domenica

mattina. E qualche buonamancia, in tutti questi anni!Troppi episodi per poterliricordare.

Un parere da tecnico: cheproposta farebbe perrisolvere il grave problemadella viabilità aLugagnano?Prima un sorriso, poi unapausa.Serafino: Non ci vuole tanto. Latangenziale nord è lasoluzione. Ma visto che per oranon si fa nulla la mia propostaè questa... (N.d.R. Qui lachiacchierata si fa lunga epreferiamo a questo punto

ciclista N.d.R.), che ci aspettava all'Olmo e daCaselle Marcellino Bonesoli. Nel 1969 è nata laScuola Media di Sona e abbiamo cominciato aportare i bambini anche a Sona. Nel frattempoavevamo cominciato il servizio fuori linea per faregite ed uscite. Con il 1973 otteniamo la LineaComunale Urbana.Serafino: Gli impegni crescono e cambiano i mezzi.Nel 1967 arriva il Leoncino O.M. FIAT, azzurro,seguito a ruota dal Tigrotto e poi dal Lupetto. Unanno decisivo diventa il 1973 in quanto, causal'austerity dovuta al blocco del petrolio dei paesiarabi, veniamo precettati per una serie infinita diservizi pubblici. In quell'anno, con l'allora SindacoScattolini, inizia l'accordo con il Comune di Sona.Furono periodi di attività intensissima. Nel 1976arriva il 314 FIAT e poi il 306 FIAT da cinquantaposti, comincia il turismo.

E continua il servizio alle scuole.Serafino: Un servizio intenso che fino al 1996

Sempreimpeccabile,Serafino posadavanti alla miticaAlfa Romeo.

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inserire un piccoloschema che riassumequanto detto. Speriamodi esser stati chiari).

Per chiudere questasimpaticachiacchieratapossiamo chiederviun commentofinale?Serafino: Per noi sonostati anni pesanti,senza giorni di riposo,ma anche anni digrandissimesoddisfazioni. Abbiamoconosciuto tanta gentee tante realtà. Daparecchi anni anchenostro figlio Mauro(N.d.R. novelloingegnere) ci dà un importante aiuto (assieme aBeniamino Corradini), e anche questa è una grossasoddisfazione.Mariolina: E' un lavoro nel quale abbiamo messouna grandissima passione. Pur nelle difficoltà ci hadato tante gioie e il modo di allevare tre figli,Orietta, Laura e Mauro. E' stato una componenteimportantissima della nostra vita.

Nello schema inalto una proposta“economica” disoluzione alproblema traffico.

1921: la Commissione per il restauro della Chiesa e del Campanile, eletta dai capi famiglia di Lugagnano,riunita nella corte Galli (poi Boscaini).

E così li abbiamo lasciati, attorno a mezzanotte,ancora un po' persi nel dolce abbraccio dei ricordi,vero sale della vita.Allontanandoci abbiamo lanciato un ultimo sguardoalle corriere.Domani è già ora di ripartire.

Mazzi Gianluigi e Salvetti Mario

Riconoscetequesti volti?

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Via di Mezzo,vero centrostorico delpaese.

delle opere promesse, progettate e mai realizzateanche da Enti o Aziende che gestiscono partedelle reti viarie superiori (Provincia e Anas), o peruna mancata lungimiranza nella pianificazioneterritoriale, le Amministrazioni passate, attuali efuture si sono trovate, si trovano e si troverannoa gestire una situazione per certi versi non piùcontrollabile.E così ci troviamo a scoprire che tra Comunilimitrofi ci si preoccupa unicamente di ubicaretutte quelle situazioni che possono creare disagio,siano esse discariche o zone artigianali-industriali o altro, ben lontane dal centro delComune stesso, non preoccupandosi poi se invecefiniscono per essere a ridosso di qualche altrocentro abitato appena al di là del confinecomunale e delle conseguenze che sidetermineranno, siano esse di tipo sociale,ambientale, viabilistico, sugli abitanti del paeseconfinante.Scopriamo che delle grandi opere viabilistichesono in progetto da svariati anni, ma in realtà nonverranno realizzate, per quanto ci è dato asapere… almeno nell'immediato futuro. Stiamoparlando della nuova arteria stradale ascorrimento veloce che dovrebbe essere collocatain Comune di Sommacampagna, appena al di làdella ferrovia, volgarmente conosciuta comenuova Strada Statale n. 11, la quale dovrebbeconsentire di togliere gran parte del trafficodall'attuale Statale. Magari gli enti preposti,anziché pianificare la realizzazione di questaimportante opera, sprecano energie e fondi per larealizzazione di "rotonde" stradali, quali quellerealizzate sulla Strada Provinciale Morenica n. 26dell'"Olmo", senza dubbio utili… ma nondeterminanti per la soluzione del problemaviabilistico!Ci troviamo poi a scoprire che le stesse LeggiUrbanistiche consentono un uso indiscriminato delterritorio, che esse stesse sono spesso la causadi questo dissennato spreco. Vedi la LeggeRegionale n. 24 del 1985 che consentel'edificazione nelle zone agricole, la quale parteda giusti presupposti, proponendosi lasalvaguardia e la tutela delle zone agricole, perpoi finire in anomalie colossali consentendo unedificazione incontrollata su tutto il territorioagricolo.

Nei due numeri precedenti del Baco è statoaffrontato il problema della viabilità nel centrodi Lugagnano; dapprima è stato esposto ilproblema, successivamente è stato analizzatol'aspetto normativo che regola la realizzazione diun Piano Urbano del Traffico.Io vorrei, in queste poche righe, se è possibile,proporre una soluzione al problema.Ma esiste ancora la possibilità di risolvere questoproblema? O la situazione è tale che ogniintervento "realmente fattibile" rischierebbe diessere solamente una piccola pezza per unforo troppo grande?Ma qual è la fonte di così tanto disagio? A quasitutti noi verrebbe, immediatamente e in manieraforse troppo semplicistica, da attribuire tutte le

colpe allosviluppoabnorme dellazonaartigianale-industriale edei centricommerciali. Ineffetti, èimpossibilenegare chebuona partedel traffico cheattraversagiornalmente ilnostro paese è

dovuto a questi enormi poli d'attrazione dipersone e di mezzi.A mio avviso però, questa, altro non è che laconseguenza di scelte a priori, di una totalemancanza di gestione del territorio a livellosuperiore, "sovracomunale", problema che, se cipuò consolare, accomuna tutta l'Italia. Lapossibilità di coordinare le direttive riguardantil'assetto urbanistico di vaste porzioni di territorio,che abbia le medesime caratteristiche di sviluppo,comprendente anche più ambiti comunali, è stataintrodotta sin dal 1942 con la Legge Urbanistican. 1150, la stessa che ha introdotto i PianiRegolatori Generali, ma è stata, nelle nostrezone, sempre trascurata.Quindi, o per una mancata collaborazione tra levarie Amministrazioni Comunali confinanti, o per

Viabilità: E’ ancora possibile una soluzione?

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Se poi le Amministrazioni competentiprovvedessero alla realizzazione della citata eprogettata strada a sud della ferrovia, ecco che iltraffico passante per il centro di Lugagnano,oltreché da tutti i centri posti a diretto contatto conla SS n. 11, sarebbe effettivamente limitato airesidenti.Ma il modo di muoversi per una comunità non èsolamente limitato alle automobili e ai mezzimeccanici in genere. E' oramai una necessità chevenga progettata una pista ciclabile che eviti, ainostri pochi compaesani che ancora fanno di unabicicletta il mezzo di trasporto abituale, di esseretravolti da qualche auto che percorre le vie delpaese (e non è raro!) ad alta velocità. Il nostro èun paese che si sviluppa lungo il suo asselongitudinale per quasi 5 km; sarebbe senz'altrocosa utilissima se venisse realizzata una pistaciclabile che possa percorrerlo in modo continuo,ad esclusione ovviamente della parte centrale perevidenti limiti dovuti al costruito, per tutta la sualunghezza, dalla loc. Beccarie sino a Mancalacqua,se non fino alle Canove di Sona. Magari una pistaciclabile di quelle che molti di noi hanno già visto eapprezzato nel Nord dell'Europa, spessoconfluente nello stesso marciapiede, marigorosamente separata dalla parte carrabiledella strada, magari da una sottile striscia diterreno, che potrebbe ospitare qualche essenzaarborea tipica delle nostre zone, purtropposempre più rare lungo le strade.In tal modo diverrebbe molto più agevole, piùsicuro e anche magari più piacevole poter dire, ditanto in tanto, di prendere la bicicletta o fare duepassi per andare a fare le più semplicicommissioni nel centro del paese.Eh si!! Questo è proprio un punto dolente! E' veroche il già citato sviluppo dei centri commerciali edelle zone artigianali ha causato, per il nostropaese, un indiscutibile aumento del traffico, ma èanche vero che, buona parte di esso è dovuta anoi, ai nostri piccoli spostamenti, magari di poche

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E questo solo per elencare le motivazioni piùevidenti, quelle alla luce del sole che noi tuttipossiamo quotidianamente verificare, che portanopoi ad una situazione viaria e ad una viabilitàcaotica e priva di ogni senso logico.Ma a questa situazione, possiamo ovviare?Possiamo, nel nostro caso particolare diLugagnano, trovare una soluzione al problemadella viabilità?A mio avviso qualche possibilità ancora cirimane… ed è quasi una scelta obbligata. Miriferisco al completamento di via Sacharov, la"tangenziale" a nord del paese, che passa aridosso dei campi sportivi e dell'acquedottocomunale. Questa strada è stata progettata perraccogliere il traffico all'inizio del paese primadella loc. Beccarie, in direzione di via De Amicis,farlo confluire in via Sacharov che poi dovrebbeessere completata fino alla zona artigianale della"Grande Mela", e a mio avviso sino alla StradaProvinciale Morenica.Questa consentirebbe di deviare tutto il traffico"pesante" e a "scorrimento veloce", limitando iltransito all'interno del paese ai soli residenti eper le ovvie necessità delle attività esistenti. E'evidente che un intervento di questo generecomporta dei sacrifici sia economici che diterritorio, ma è probabilmente l'unica verasoluzione ai problemi viabilistici del nostro paese,senz'altro più verosimile dell'ipotesi di realizzare,in alternativa o in concomitanza, una tangenzialea sud, dove vi sono degli evidenti limiti realizzatividovuti alle preesistenze.Chiaro che, gli accessi a questa arteria dal paese,dovrebbero essere limitati alle strade giàesistenti, via Brennero, via Scurtoli, via Pelacanee via Capitel, per evitare di ripetere una situazionetanto comune per l'urbanistica e la viabilitànostrana, ossia una strada che, fortementepercorsa da mezzi e da merci, si trova comunqueintersecata da innumerevoli stradine di tiposecondario, di servizio alle zone residenziali e/oalle attività agricole, moltiplicando, in tal modo, lesituazioni di disagio e di pericolo.Inoltre, la già citata lungimiranza nellapianificazione del territorio, dovrebbe prevederel'eventuale sviluppo del centro abitato (se ancoraè necessario!) in zone ben lontane e protette daun’ampia fascia di rispetto nei confronti diquesta strada e le "eventuali" nuove zoneartigianali-industriali, collocate invece al di là diquesta strada. Ciò consentirebbe un evidentemiglioramento della qualità della vita ed eviterebbeche in futuro non si abbia a ripetere il problema digrosso traffico che percorre una strada che tagliain due un centro abitato, situazioni giàevidentemente verificatesi in altri centri.

Via Volturno oggitra le zone piùpopolose diLugagnano.

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centinaia di metri, alle nostre piccole esigenze dicomodità quotidiana. Quindi, e questo vuole essereun invito, approfittiamo magari un po' della bellastagione per abbandonare un pochino quell'odiataaccozzaglia di ferro che è la macchina, fonte ditanti malanni moderni, per una più salutare epiacevole passeggiata o biciclettata… forse ciconsentirebbe di riscoprire l'identità del paese e ilpiacere di riviverlo nelle sue peculiarità e nella suasocialità.

Dalla Valentina Gianfranco

La viaprincipale in

prossimità diMancalcquadove ormai

indispensabileè la presenza

di marciapiede.

Qualcuno ci ha scritto, qualcuno ci ha fermato, qualcuno ha chiesto di aiutarlo... “Semo stufi del trafico, delcasin e dele tante machine che passa a Lugagnan!”. Noi la bacchetta magica non ce l’abbiamo: abbiamosolo la possibilità di scrivere e di proporre un qualcosa che, forse, può ridurre ma non risolvere, il problemadel traffico. Siamo coinvinti che la soluzione passa dalla tangenziale Nord, con il prolungamento di viaSacharov e con il miglioramento dell’innesto su questa strada da via Binelunghe.Visto che il problema già esiste, abbiamo provato a schematizzare questa soluzione: alcuni sensi unici, 2semafori nuovi, due rotonde nuove, e una nuova strada di raccordo tra via don Bosco e via Stazione.Abbiamo voluto utilizzare i sensi unici con l’intento di dimezzare nelle strade principali il traffico,salvaguardando il centro del paese, la Chiesa e la Scuola Materna. Dal punto di vista del guidatore la stradasi complica e si allunga: un piccolo pegno da pagare che a questo punto va fatto! (Basti pensareall’esperienza positiva realizzata dai nostri vicini di San Massimo).

Gianluigi Mazzi

La nostra proposta

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Iniziamo da questo numero un appuntamento fissocon l’Associazione AVIS di Lugagnano, SezioneMassimo Boscaini.Pubblichiamo il testo della lettera inviata dalPresidente dell'AVIS Provinciale a tutti i Presidentidelle Comunali AVIS facenti capo al CentroTrasfusionale della ULSS n. 22 di Bussolengo.

Verona, 9 giugno 2000Oggetto: Richiesta di collaborazione per ladonazione del sangue da parte del CentroTrasfusionale ULSS 22 di Bussolengo.

Faccio riferimento a quanto indicato in oggetto,per segnalarvi una particolare richiesta dicollaborazione, che ci è stata fatta da parte delPrimario del Centro Trasfusionale di Bussolengo.Le esigenze di scorte di sangue di detto CentroTrasfusionale sono recentemente cambiate, inquanto le richieste dei reparti di quell'ospedale equindi, di conseguenza, dei malati che vi sonoricoverati, sono dirette ad una sempre maggiorenecessità di sangue intero e, in particolar modo,di quello di gruppo O, piuttosto che di plasma.Per far fronte a questo problema, i medici diquesto Centro Trasfusionale si sono rivolti adiversi donatori, chiedendo loro, dopo avernespiegato il motivo, di cambiare la previstadonazione di plasma, da loro a suo tempoprenotata, in quella di sangue intero, ma nonriuscendo sempre ad ottenerne il relativoconsenso o, peggio ancora, trovandosi di frontead un netto rifiuto.Considerando che la nostra Associazione si èsempre distinta per la sollecita attenzionenell'accogliere tutte le possibili richieste dicollaborazione dei Centri Trasfusionali dellaProvincia e ad assecondarle per quanto siapossibile fare, vogliate, anche in questo caso,farvene portavoce con tutti i vostri soci,spiegandone bene il motivo e facendo capire loro,qualora in questo momento non lo tenesseropresente, in quanto è base fondamentale delnostro impegno, che l'atto di donazionevolontaria, che noi facciamo, ha il solo scopo difavorire la salute dei malati e che questa specificarichiesta serve solo a facilitare, nel più brevetempo possibile, la loro guarigione.

Una richiesta dicollaborazione

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Ringraziando per quanto farete, porgo a tutti uncordiale saluto.

Il Presidente ProvincialeRenato Toeschi

Martedì 30 agosto 1966, sul quotidiano “La Notte”.Così Raimondo Meloni scrive: “(...) Le case di sinistraappartengono a Verona, quelle di destra a Sona. Ilproblema diventa in particolare fonte di grane insolubiliquando bisogna discutere della luce, della fogna e dialtri servizi. Abitiamo in un paese come Berlino (...).

Scrivono di noi

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Il N.A.L. rappresenta nel Comune di Sona la primaforma di associazionismo fra i commercianti conl'obiettivo di curare in maniera particolare ilservizio e il rapporto con i cittadini. Lo sforzo alquale siamo sottoposti in questo momento èconsiderevole, vista la forza della grandedistribuzione, ma è necessario capire comequesto fenomeno porti alla disgregazione deltessuto sociale nella nostra comunità. Cosasarebbe il nostro paese senza negozi?Verrebbero a mancare le occasioni di incontro frapersone che magari abitano nella stessa via, sitroverebbero a disagio coloro che nondispongono di mezzi di trasporto e con tantotempo disponibile. Verrebbe a mancare, inoltre,quella presenza costante sulle vie del paese cheserve, mai come ora, da deterrente a situazionicritiche.Ci battiamo continuamente, anche se a volte nonascoltati, perché la cosa pubblica funzioni, equesto onestamente non solo per senso civico maperché è soprattutto nostro interesse che lestrutture amministrative funzionino. Limitazione

Il N.A.L. ieri ed oggiI

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del traffico, pulizia delle strade, cura del verdepubblico e maggiore sensibilità ai nostri problemisono i punti che ci spingono continuamente abatterci.Ci adoperiamo anche per iniziative di grandeutilità sociale indispensabili ad una comunità chenon voglia disperdere la propria identità culturale,unitamente ad altre iniziative, le più impegnativedelle quali dal punto di vista finanziario sonostate: "Luci di Natale", corsi di aggiornamentotenuti da esperti di mercato e manifestazionivarie (pittura, ceramica, ecc.). L'AmministrazioneComunale si è dimostrata sensibile a questonostro operato e la ringraziamo pubblicamentedell'aiuto finanziario che ci ha dato e su cuicontiamo in futuro per proseguire nel nostrointento.Per finire facciamo un invito ai cittadini affinchéconsiderino il negozio sottocasa e lo frequentinocerti di offrire loro simpatia e convenienza.

Carusio Mirella

Presidente N.A.L.

Il primo direttivo NAL, nel 1990 a Venezia. Da sinistra Liber Raffaello, Mazzi Francesco (per certiaspetti ideatore dell’associazione), Cherobini Marco, Carusio Mirella, Castioni Sergio, Vanzo Angelina,Nichele Mario, Mazzi Angela, Turata Vanna e l’allora presidente Isacchini Federico.

Ricordanoche la loro professionalità

rende vantaggiosoogni vostro acquisto

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insidiosissimo pericolo: la Mamma conCarrozzina. Ovviamente la vista di questegiovani signore, raggianti soddisfazione, a spassocon il pretendente al trono non può che ispiraresentimenti di bontà e di dolcezza. Se siete sulmarciapiede opposto. Se invece per vostrasventura condividete lo stesso margine stradale,allora le cose si complicano. La mamma conpasseggino non conosce ostacoli. Non è che nonli veda, semplicemente non li considera degni diattenzione. Lei decide il percorso che dovràcompiere la carrozzina e quello sarà,indipendentemente dalla fastidiosa presenza dimacchine, cani, alberi, tombini, segnali stradali,del vostro piede. Lei passa, certa del diritto, eguai allo sventurato che si ostacolasse l'incederedi quello strano essere, per metà di carne e permetà di ferro, con due gambe e quattro ruote.Altra affascinante tipologia umana che si incontraandandosene nottetempo per il paese è poiL'Anziano Insonne. Lo si riconosce perchéstaziona sempre fuori da casa sua, vigile comeuna guardia di Buckingham Palace, conimmancabile canotta da pizzaiolo, pantaloncinobeige, calza bianca a mezzo polpaccio, sandalo di

finto cuoio intrecciato. Le mani sonorigorosamente dietro la schiena, la testa oscillamossa da chissà quali pensieri, lo sguardo visegue come un radar. Voi lo guardate, lui viguarda, voi lo salutate, lui non risponde(probabilmente in realtà non vede più in là deisuoi piedi), voi proseguite, lui mastica qualchefrase astiosa sui giovani d'oggi che non hannonemmeno l'educazione di salutare gli anziani, voiimprecate in silenzio.Altro pericolo della notte paesana è il Cane Da

Ritengo che a tutti sia capitato di passeggiare perle vie di Lugagnano in qualche sera estiva,magari solo per tentare, inutilmente, di digerire lacena di solito mai troppo leggera..Veramente il paese assume in quelle ore forme,odori, rumori, flora e fauna differenti. Borgesdiceva che la notte non ha bisogno di luci, l'animala illumina con il suo respiro. Probabilmente chiha pensato l'illuminazione di Lugagnanoconosceva Borges e aveva una grandissimaconsiderazione delle capacità fotoelettriche dellenostre anime. Infatti la prima impressione che ilmeditabondo viandante ricava solcando i maridelle nostre strade notturne è che, se si escludela strada principale dove l'illuminazione assume inalcuni tratti intensità Hollywoodiane, spesso capitadi trovarsi in zone appena rischiarate da unapenombra rintracciabile penso unicamente neibassifondi del porto di Marsiglia o addirittura ditrovarsi in vie dove la rinomata vista notturnafelina o un casco da minatore munito di lampadacostituirebbero le uniche risorse per un andarespedito.Tralasciando comunque questi particolari, infondo l'anonimato dato dall'oscurità può dare isuoi vantaggi, specialmente quando lasummenzionata cena comincia la sua inesorabileopera di fermentazione nello stomaco, resta omeglio resterebbe il piacere di andarsene a piediper un tranquillo e sonnacchioso paesotto dicampagna. Ed ecco l'errore.Lo sventato camminatore notturno che pensassedi potersene andare per le tranquille viuzzepaesane potrebbe, ve lo assicuro, avere orribilisorprese. La notte lugagnanese è infatti solcatada autentici sciami di motorini, vespette,scooter dai nomi improbabili e regolarmenteprivi di fanali funzionanti. Orde di infernali insettimeccanici che si impadroniscono della strada conterribili rischi per l'ignaro e sprovvedutoviandante. A lungo ho osservato, come unnaturalista della marmitta truccata, il rituale diquesti sciami. Non esiste logica apparente nelloro andare. Il gruppo si forma qui, poi sifrantuma in mille direzioni per ricomporsi 500metri più in là, come rispondendo ad un ordineinvisibile. Non esiste logica. O forse è solo unalogica che sfugge a chi si è già lasciato allespalle, fortunatamente, i 15 anni.Se poi si ha la fortuna di evitare qualsiasicollisione con gli sciami di cui sopra, ugualmentebisogna prestare massima attenzione ad un altro

Quando scende la sera LA

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Le famose“palle”, cheaccolgono ilviandanteproveniente daVerona nellaLugagnano bynight.

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Miss Lugagnanoetà o di altrotipo, unicorequisitorichiesto è che leragazze abitinoa Lugagnano.In ogni numero vidaremo contodella classifica e

nel luglio del prossimo anno ci sarà la grandeproclamazione di MISS LUGAGNANO 2001.Aspettiamo valanghe di voti...

Vi sembra possibile che un paese come il nostro,così ricco di storia, di tradizioni, di fascino nonabbia mai eletto una sua Miss? Siamo forseinferiori in qualcosa a SalsoMaggiore Terme? IlBaco vuole porre rimedio a questo vuotoculturale!!! Da questo numero lanciamo unsondaggio che andrà avanti fino a Luglio 2001.Segnalateci il nome e cognome della ragazza checonsiderate la più bella di Lugagnanomandando una e-mail all'[email protected] oppure in qualsiasi altramaniera vi venga in mente. Non ci sono limiti di

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cane, sorride!Per non parlare poi delle incredibili gincane a cuisi è costretti per evitare le autovetture diparcheggiatori dalle scarsissime dotiautomobilistiche (o dallo scarsissimo rispetto peri pedoni).Spesso quindi l'andarsene per Lugagnano dopo iltramonto del sole richiede doti fisiche e morali daesploratore equatoriale di fine '800 abbinate allevirtù morali e alla pazienza di Sant'Agostino.Però, dimenticate queste quisquilie, variconosciuto che la notte ha soprattutto deglieffetti magici sul paese. Se si abbandona anche dipochi metri la via principale, spesso anonima nelsuo caotico andirivieni di automobili e di rumori,se si fa qualche passo per le vie secondarie, eccoche tutta questa banalità scompare, tutto assumevesti nuove. Angoli che sotto la luce crudele delgiorno sono del tutto insignificanti, bagnati dellaluna diventano scorci affascinanti, velati da ombrecuriose. Gli edifici acquistano dimensioni quasiincorporee e respirano un'aria che nulla sembraspartire con gli affanni del giorno appena andato.Vie che di giorno appaiono portare a nulla, disera aprono prospettive ampie, verso cieli stellati,verso una campagna profumata e silenziosa,verso una corte addormentata. I rumori perdonola loro urgenza quotidiana, suoni, parole, fruscii erintocchi si fondono a creare un tappeto sonoro,che di giorno non è possibile cogliere, e cheaccarezza l'orecchio.Il paese di sera permette di riscoprire un ritmodiverso, l'andarsene a piedi favorisce pensierimeno affannosi e anche il silenzio talvolta parla,culla, racconta.Scoprire, o riscoprire, Lugagnano sotto la luna èuna piccola avventura che vale la pena diprovare.Naturalmente con la dovuta attenzione.

Mario Salvetti

Guardia. Dopo anni di passeggiate li conoscobene e, se posso, li evito. Ma spesso, preso daperverso gusto, mi apposto nei pressi delladimora di uno di questi esemplari e aspetto lavittima. Diciamocelo pure, essere malvagipresenta spesso notevoli lati interessanti.Quando il Cane Da Guardia (potrei citarvenealmeno due, due veri campioni, solo sulla strada

principale), siaccorgedell'arrivo di un"novellino", siimmobilizzaprontamentesimile a statua dimarmo o nanoda giardino. Ilnovellino(spesso anzianasignora) avanzadisinvolto,magarifischiettando, eincautamente siavvicina algiardino dovedimora la belva enel qualeall'apparenzaregna una calmaparadisiaca.

Appena la vittima è a portata di tiro, la belva inun lampo passa dallo stato di apparentecongelamento a quello di azione forsennata e silancia con violenza inaudita contro la recinzioneemettendo latrati di intensità insopportabile. Virisparmio la reazione scomposta del passante! Enon è tutto. La cosa più seccante, ve lo assicuroper averlo osservato più volte, è che dopo avercompiuto questa malefica azione il Cane DaGuardia, per quanto è consentito ad un muso di

L’incrocioprincipale, dove ilsemaforo èritornato a“lavorare” anchedi notte!

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BRIGGIIn Italia esistono 43 nuclei familiari Briggi cosìdistribuiti:

RECCHIAIn Italia esistono

2487 nuclei familiari Recchia

così distribuiti:

TOSONIIn Italia esistono 1292 nuclei

familiari Tosoni così distribuiti:

BOSCHETTIIn Italia esistono 1842 nuclei familiari Boschetti così distribuiti:

Proseguiamo in questo numero la rassegna dei cognomi di Lugagnano e la loro distribuzione sul territorionazionale. I cognomi presi in esame sono: Briggi, Tosoni, Recchia e Boschetti.

Una penisola dilugagnanesi

CU

RI

OS

IT

A’

Dai registri parrocchialiDon Giuseppe Fracasso, figlio di Antonio e Angela delle Vedove, muoreall’età di 57 anni per febbre tifoidea il 12 agosto del 1859. Nei registriviene citato come “amatissimo pastore di ottimi meriti”.Dai ricordi dei nostri nonniDon Caliari, nei primi del 900, periodo ancora di stenti e fame, giravasempre con cavallo e “birocin”. La fermata quasi quotidiana era dalbarbiere Mazzi Angelo Sarte, che con precisione e attenzione curava econtrollava “la cerega” del prelato.

PILLOLE DI STORIA

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solco sulla testina vengono convertite in ondeelettriche e poi sonore. In buona sostanza i solchimusicali sono a tutti gli effetti un'improntaanalogica di quello che ascoltate. L'analogia tieneanche per la televisione: le cose sono piùcomplesse ma, essenzialmente, onde continuetrasmesse via etere e catturate dalla vostraantenna vengono convertite in immagini.

Ora il digitale.Prendete un CD audio. Questo contiene la stessamusica di un LP di vinile ma non vi sono solchivisibili nè, vi assicuro, invisibili. Come fa allora aessere registrata la musica?Immaginate di prendere l'LP di prima e di segnarelungo un solco musicale ogni millisecondo, adesempio, il punto dove si trova la testina inquell'istante. Misuratene il valore. Fatelo per ladurata di tutto il solco. Alla fine avrete un numerofinito di valori numerici che, in qualche modo,rappresentano la musica del solco. Questa è labase per capire il digitale.Direte voi, ma così non è continua la musica!?Sembra più un codice morse!In effetti è vero. La sequenza di valori non potràmai rappresentare l'onda (non è del tutto vero matralasciamo questi dettagli). Se immaginiamo,però, di ridurre il tempo di prelevamento di quei

Analogico o digitale?Tutto ciò che avreste sempre voluto sapere sull'analogico eil digitale e non avete mai osato chiedere.

Capita spesso di trovare che un tecnicismo siacosì familiare che non viene spontaneo chiedersi ilreale suo significato.Ad esempio, che significano realmente "analogico"e "digitale"?Potremmo andare a sbirciare nel vocabolario ma,probabilmente, ne rimarremo delusi. Il primoriporta "grandezze fisiche che variano concontinuità", per il secondo invece le grandezzefisiche sono "discrete". Interessante. A questopunto chiudete il vocabolario, rilassatevi, econtinuate a leggere il proseguo di questo breveappunto tecnologico.

Partiamo da un fatto. Se i media ci tartassano conl'avvento del digitale (CD, ISDN, SMS, DVD, UMTStelevisioni digitali, e quant’altro) enfatizzando labontà del digitale ci sarà una ragione.Quale?

Partiamo dall'analogico.Vi ricordate i dischi di vinile LP? Li avete maiguardati un po' di profilo? Sicuramente potetevedere i "solchi" musicali scavati sul supporto diplastica. Sono ondivagli e frastagliati. Ma,importante, sono continui. La testina di lettura delpiatto giradischi, infatti, viene guidata in modocontinuo da quei solchi. Le vibrazioni indotte dal

Continua la rassegna dei siti web creati da privati, associazioni o enti del nostro Comune. Da visitare.

http://members.xoom.it/acrlugagnano/index.htm - Il sito dell'A.C.R., l'Azione Cattolica Ragazzi diLugagnano. Molto ben curato, con parecchi sezioni, foto e testi. Uno dei siti amatoriali più belli tra quelli danoi visitati.http://icebreaker.interfree.it/ - Il sito personale di Davide Permunian, un ragazzo di Lugagnano. Persapere qualcosa in più su Mp3, Pc, Playstation, Cellulari, Reti LAN, Internet, Informazioni personali,Editoriali, Libri, Schede e molto altro. Parzialmente ancora under construction ma già molto interessante.

Invitiamo chiunque fosse a conoscenza di indirizzi web di nostri concittadini a segnalarceli all'[email protected]

LU

GA

WE

B Lugagnano on line

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valori che dicevo prima (questo tempo si chiama"tempo di campionamento"), ovviamente piùpiccolo è il tempo di campionamento più valoriraccolti avrete. Quindi, musiche di Mozart o degliU2 saranno tradotte in una sequenza numericatipo: 23567, 234, 87, 5645, 9088 ...Decisamente poco romantica e armoniosa. Nonpiù continua ma discreta. Ma con un enormevantaggio. I numeri non si degradano nel tempo.Rimangono sempre gli stessi. Ergo: la qualitàpermane nel tempo.

Seconda caratteristica del digitale. Il fatto che sitrattano numeri ha dei vantaggi nella trasmissionedi questi da chi li ha creati a chi li deve ricevere.Supponete che vi sia un controllo nellatrasmissione del tipo:"ti ho mandato 5643. Hai ricevuto?""ho ricevuto 5643. E' ok?""ok."Ovviamente, se il secondo interlocutore avessericevuto, che sò, 3456, basterebbe che dicesse:"ho ricevuto 3456. E' ok?"Il primo direbbe:"Non è ok un bel niente. Ritento di spedirti 5643".

Immaginate che il "primo" e il "secondo"interlocutore siano circuiti elettronici. Che significatutto ciò? Se c'e un errore di trasmissione "loro"se ne accorgono subito. Ecco perchè latrasmissione digitale è a prova di errori (entrocerti limiti, ovviamente). Quindi la musica chesentite da un CD o il video che vedete da unatrasmissione video digitale sono di qualità ottima.In definitiva: CD, DVD e trasmissioni digitali ingenere spediscono numeri.

Perchè allora si sentecontinua la musica da un CDe non a scatti?Siamo rimasti che abbiamouna sequenza anchegrandissima ma discreta dinumeri. L'amplificatoredell'impianto di lettura delCD ritrasforma quei numeriin onde e genera impulsisonori continui. Per cui, se il tempo dicampionamento è piccolo allora non ci accorgiamodella differenza.Altrimenti si sentiranno tanti impulsi sonori. Un po’come muoversi quando si è illuminati dalle lucistroboscopiche. Si vede il movimento a scatti.

Altre differenze?Alcuni dicono che la musica sentita da un LP divinile sia più "calda". Non prendeteli per pazzi. Iltempo di campionamento elimina dellecaratteristiche della musica originaria. Frequenzeche l'orecchio non dovrebbe essere in grado disentire ma che, forse, generano sensazioni lostesso.

ConclusioniIl digitale è a prova di errori, entro certi limiti. Lasua qualità dura nel tempo. Ma poi il segnalediscreto (digitale) viene riconvertito in analogicocome suono o come video. Alla fine il vostro uditoe la vostra vista sono analogici. Entro certi limiti...

La prossima volta:Wap è un flop?

Gianmichele Bianco

LA CORNICEdi Elena

---Stampe Antiche

CorniciSpecchi d'epoca

Vetri dipinti

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attività culturale. Ecco che quindi nasce il Gruppo,con tanto di statuto.Mazzi: come sede venimmo subito accolti dal GruppoAlpini, sempre disponibilissimo e accogliente, e checi ospita tuttora nelle sue sale permettendoci disvolgere tutte le nostre attività.Chiesara: all'inizio eravamo in dieci, ma il gruppo nelgiro di un anno crebbe vorticosamente fino araggiungere in un anno i 101 membri. Abbiamo poiavuto una leggera flessione di iscritti per tornare inseguito a crescere nel 1996 quando la nuova leggeregionale del Veneto 19.08.1996, n. 23 creòl'obbligo del tesseramento per chi volesseraccogliere funghi. Oggi il nostro gruppo si èstabilizzato sui 50 elementi dei quali circa il 40%frequenta assiduamente la vita del gruppo e ilrestante 60% partecipa agli incontri programmati.

In cosa consiste l'attività del gruppo?Chiesara: ci troviamo tutti i lunedì presso la sede.Qui ci scambiamo esperienze e facciamo delledeterminazioni, cioè un esame e una classificazionedei funghi portati.Mazzi: …dopo la descrizione altamenteprofessionale fatta da Chiesara dei nostri incontri dellunedì bisogna ammettere però che spesso proprioquegli incontri si risolvono in una solennescorpacciata di funghi…Chiesara: …con cadenza mensile organizziamoinoltre delle conferenze aperte a tutti sul tema dellamicologia.Mazzi: tra l'altro nell'ultimo periodo stiamo tentandodi allargare l'orizzonte culturale del gruppo conconferenze interdisciplinari sempre naturalmente sultema funghi. Ecco quindi una serata storica ealcune serate sulla botanica e sulla flora dellenostre terre. Negli anni abbiamo acquistato ancheun microscopio che ci aiuta nello studio dellediverse specie e parecchi libri scientificisull'argomento. In questo senso una particolaremenzione va al nostro vicepresidente De CarliMauro. Un vero esperto.Recchia: a volte dispiace che a conferenze difortissimo interesse non solo per gli addetti delsettore partecipino solo i soci. Penso, e questoriguarda non solo noi ma l'associazionismo ingenerale, che ormai la gente faccia fatica ad usciredi casa la sera. E questo è un peccato perché cosìpian piano si perde il senso della comunità.

Non di rado andando in montagna vi sarà capitato divedere funghi. Talvolta, forse, vi sarà anche capitatodi raccoglierne qualcuno, magari esitando un pòtemendo qualche "brutto scherzo" di questeprelibatissime delizie. Magari vi sarete anche chiestise fosse il caso di acquistare materiale che viillustrasse l'universo dei funghi e forse avrete anchepensato che sarebbe ancora meglio se qualcheesperto "dal vivo" vi potesse spiegare cos'èveramente la Micologia.Forse non lo sapete, ma proprio vicino a casa vostrac'è un gruppo di persone che può darvi tutte lerisposte di cui avete bisogno, una delle associazionipiù curiose, agguerrite, preparate ed organizzatedel territorio: il Gruppo Micologico e Ambientale.

IL Baco è andato a sentirli per voi.L'incontro viene fissato per la sera dimartedì 8 agosto presso la dimora delPresidente del gruppo, l'architetto MazziFerdinando. Per l'occasione ad accogliercitroviamo anche altri due autorevoli membri,il Segretario del gruppo, Chiesara Roberto,e Recchia Raffaello. Subito la chiacchieratafluisce via rapida, senza intoppi e piena dicalore, come ti aspetti da persone chevivono questa esperienza associativa congrande passione e partecipazione.E' un piacere ascoltarli, provate quindi aseguirci.

Cominciamo con qualche dato sul Gruppo:Chiesara: il Gruppo Micologico e Ambientale diLugagnano nasce il 16 marzo del 1993 da ungruppo di amici che già condividevano passionicomuni….Mazzi: …qui va subito fatta notare una particolaritàdel gruppo. I fondatori provenivano essenzialmenteda due realtà, quella degli Alpini e quella del GruppoTennis. Al momento della scelta del Presidente delnascente gruppo si pensò che fosse opportunoeleggerne uno che avesse entrambe le tessereassociative. Dato che l'unico che aveva questacaratteristica ero io, ecco la genesi poco"presidenziale" della mia nomina…

Chi vi ha ispirato in questa idea?Chiesara: …partimmo con un Salesiano grandeappassionato di micologia, don Antonio Bettin, che cifece il primo mini corso e che diede inizio alla nostra

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Dalla parte dei funghi

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Sappiamo che curate anche una mostra.Mazzi: la mostra è il punto di arrivo e di partenza ditutto l'anno sociale, vero cardine della nostral'attività. Usualmente la allestiamo la prima settimanadi ottobre presso la sede degli alpini. Prepararla haun qualcosa di avventuroso, che però ci diverteimmensamente. Il giorno prima dell'esposizione cidividiamo a gruppi per il territorio di "caccia" perraccogliere più specie possibili da mostrare. C'èsempre quindi una grande incertezza su quello cheeffettivamente riusciremo a mostrare. Mediamenteriusciamo a offrire ai sempre numerosi visitatoridalle 150 alle 300 specie. Tutti i funghi vannoesposti su tavoli e suddivisi per genere, famiglia ecommestibilità. La mostra comporta naturalmenteper tutti i soci un grande impegno e sacrificio,ampiamente però ripagato dagli ottimi risultati e daldivertimento che ne traiamo.

Come si fa per diventare soci?Mazzi: semplicissimo: basta presentarsi presso lasede degli alpini in una delle serate nelle quali ciriuniamo, il nostro segretario raccoglie i datipersonali dell'interessato per il nostro archivio, epagata la quota associativa, viene rilasciato iltesserino del Gruppo.

Che consigli date a chi ama andare araccogliere funghi?Mazzi: di informarsi, di apprendere e di avere, sepossibile, un gruppo di riferimento. E questo perchéil gruppo da stimoli sempre nuovi, permette scambiculturali ed umani, permette veramente una crescitadell'individuo. Noi abbiamo soci che vanno daitrent'anni agli "anta", abbiamo anche delle donne.Da notare che appassionati di fuori Lugagnano cheavevano seguito qualcuna delle nostre conferenzehanno continuato poi a venire.

Una domanda che non si poteva non fare adegli esperti come voi: qual è il fungo piùbuono?(N.d.R. qui si apre una vera querelle. Le voci dei tresi accavallano, le opinioni si intrecciano.Dall'animosità degli interventi si intuisce chesull'argomento esistono diverse scuole dipensiero… e di gusto!)Chiesara: il gusto dei funghi viene classificato convotazioni che vanno da mediocre a ottimo passandoper buono ed eccellente.Mazzi: però per Chiesara esiste solo la categoria deifunghi ottimi, da lui individuata, gli altri fannogenericamente schifo!Recchia: tra i più buoni vanno sicuramente indicati iBoleti, famiglia della quale fanno parte i famosissimiPorcini.Mazzi: Non bisogna dimenticarne poi due che, pur

essendo molto comuni e facilmente rintracciabili,sono veramente ottimi: il Chiodino o Pioppino e la"sponsiola". Naturalmente la lista degli ottimi èinfinita. Come dimenticare ad esempio i Finferli?Chiesara: forse il fungo più buono in assoluto e peròl'Amanita Cesarea, veramente ottima e notevoleanche per il fatto che le sue tre sorellastre,l'Amanita Phaloides, la Virosa e la Verna, sonodecisamente mortali.Mazzi: e non apro nemmeno l'argomento "Tartufi"altrimenti non andiamo più a casa…

Proseguendo per questa strada culinario-gastronomica: come vanno cucinati i funghi?Mazzi: alcuni sono ottimi crudi ma prestando unacerta attenzione perché non cucinati possonorisultare leggermente tossici. Trifolati è l'ideale.Chiesara: il modo migliore per servirli è però quellodi fare un mix di funghi diversi, in modo che i saporie i profumi si amalgamino e si mischino creandocombinazioni appetitosissime. Vanno poi abbinati aformaggio, polenta e buon vino.Recchia: nel corso delle nostre cene sociali acucinarli ci pensano alcuni esperti del gruppo,mentre altri si limitano a… degustarli. Quello chepropone sempre ricette nuove, il nostro cuoco difiducia è sicuramente Bruno Cristini un veroesperto!Mazzi: ecco che anche qui torna l'idea che sta allabase del nostro gruppo. Ci piace riproporre il climaaccogliente quasi di un club anglosassone, ci piacetrovarci nei freddi lunedì invernali, raccontarciavventure e anche qualche "balla", …in questoabbiamo copiato dai pescatori... La passioneche ci unisce travalica l'attività che facciamo.Abbinare lo studio e la passione per i funghi ad unclima di amicizia di convivialità, il tutto arricchito daqualche buona mangiata e dalle numerose usciteper prati e boschi ha fatto si che il gruppodiventasse più di un semplice hobby, ha permessodi creare legami forti ai quali tutti teniamo molto. Echiunque partecipa anche solo ad uno dei nostriincontri non può non rendersene conto.

Un messaggio finale?Mazzi: venite a trovarci alla mostra che faremo inottobre, scoprirete un mondo che forse nonconoscete e che certamente vi stupirà.

E così ci lasciamo, con una stretta di mano e lapromessa di rivederci. Mentre ci allontaniamo nonpossiamo fare a meno di sentire come i tre sisiano immediatamente rituffati in una coloritadiscussione sulle prossime iniziative del gruppo esui prossimi incontri. Quando c'è la passione…

Bianco Gianmichele

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Chiunque volesse mandarci testi,commenti, lettere

o materiale di qualsiasi tipopuò scrivere a:

IL BACO DA SETAVia Beccarie, 48

37060 Lugagnano (VR)oppure

mandare una e-mail all'indirizzo:[email protected]

Risponderemo a tutta la posta arrivata.Non verranno pubblicate lettere

non firmate nè a queste potremo,ovviamente, rispondere.

Ce l'ho con mia mamma perché, anche se hotrent'anni, mi obbliga ad andare a letto alle novee mezzo. Io gliel'ho detto: "Mamma, ma perchédevo andare a letto alle nove e mezzo se a me mivien sonno alle otto?" (Max Pisu)

Ho visto un fiore e l'ho preso, ho visto una farfallae l'ho presa, c'era lì anche un'Alfa33 e c'era suuno stereo, ho preso anche quello. (Mago Oronzo- Raul Cremona)

In dietetica nulla è preferibile alla DietaMediterranea, la più completa. Infatti ci trovi lapasta, la carne, la verdura, il formaggio, la frutta,dolce, caffè, ammazzacaffè… sigarettina dopopranzo, i più fortunati anche una ciulatina: tutto!Ma allora "gli altri", gli Anglosassoni, cosa cavologli rimane a loro da mangiare, le bacche?(Federico Bianco)

Ogni tanto adoro essere un po' bastardo. Peresempio adoro andare al cinema col sombrero.(Diego Parassole)

Il cetriolo andrebbe tagliato con cura, condito conpepe e aceto e poi buttato via.(Samuel Johnson)

Vincere a San Remo è molto utile. Per duesettimane hai una buona risposta se qualcuno tichiede: "Novità?". (Daniele Luttazzi)

Sai come fanno i Cinesi a scegliere il nome dadare a un figlio appena nato? Buttano giù per lescale una scatola di chiodi, sentono il rumore e lochiamano così. (Giancarlo Bozzo)

SCOPPIA IL MAIALE, FERITO UN CONTADINO

Cluj (Romania) - Un contadino è finito all'ospedaleper lo scoppio del maiale che aveva ucciso inoccasione delle feste natalizie. L'esplosione -stando a quanto riporta l'agenzia Reuter - è stataprovocata dal gas utilizzato per facilitare la puliziadella pelle. In Transilvania il maiale è un piattotipico natalizio; la cotica, in particolare, vieneconsiderata una prelibatezza. Per renderla liscia imaiali vengono di solito "gonfiati" con una pompadi bicicletta o un tubo di aspirapolvere; la pelle sitende e le setole vengono bruciate con unafiamma. Purtroppo il contadino non disponeva nédi pompa di bicicletta né di aspirapolvere, così hagonfiato il suo maiale usando una bombola di gasda cucina. Quando però ha avvicinato il fuoco, ilgas ha provocato lo scoppio che ha squarciatol'animale e mandato all'ospedale l'agricoltore.(Dicembre 1991)

Le fredddd...ure

“Bàtar done, tirar so nose espalar neve l'è tempo perso”

Ero alla ricerca di un proverbio che potesseessere contestualizzato in questa stagioneun po’ stramba e mi stavo rifugiando sulclassico "Tempo, cul e siori...". Troppobanale difronte a quello che mi sono sentitodire mentre un giorno di pioggia stavopulendo le scale della mia abitazione.Una vicina mi ha declamato questoproverbio.Il significato è abbastanza chiaro, per lomeno dopo la virgola: è inutile fare coseche accadono naturalmente. Appunto comele noci che cadono da sole o la neve che siscioglierà.Così la pulizia di scale durante un giorno dipioggia ha poco senso.Più problematica ai tempi nostri è laspiegazione della parte prima della virgola.Forse che il "battere" (picchiare) le Donnefosse una pratica comune tempo fa?Spero di no.Contestualizzato ai nostri tempi, secondo lamia vicina ispiratrice potrebbe essere che"questionare" con le Donne è tempo perso.Forse che "Tempo, cul, (Done) e siori i fa(sempre) quel che i vol lori"?

(B.G.)

L'ANGOLO CULTURAL/AGRESTE/POPOLARE

da SCOPPIA ILMAIALE FERITO UNCONTADINO EALTRE 150 NOTIZIED'AGENZIA COSI'VERE DASEMBRARE FALSEdi Resca eStefananto. Ediz.Mondadori 1993.

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La poesiae un poeta

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È alle stampe ed uscirà a breve un piccolo librodi poesie in dialetto veronese ben illustrato davarie fotografie dal titolo "Su la porta..." sonoimmagini e versi scritti da una persona che, forse,molti di voi conoscono: un salesiano un po'originale, Arturo Gabanizza, amico di moltilugagnanesi e dei dintorni. Molti bambini dellescuole elementari della zona lo conoscono edhanno imparato e recitato le sue semplici poesie.Le foto riportano porte e portali importanti emodesti della nostra provincia, è un omaggio, ilsuo, per il giubileo del 2000 e che vorrebbeaiutarci a riflettere.Lo abbiamo incontrato e gli abbiamoproposto una vecchia domanda che spessoci ritorna nel pensiero: perché scrivipoesie? Perché alcuni sentono la necessitàdi scrivere poesie?

"Perché ogni tanto mi va di scrivere cose cheassomigliano a poesie? Confesso che in questiultimi anni mi fa meraviglia, sensazione e segretopiacere di essere riconosciuto e ricordato nontanto come decente professore di "grafica" ocome insegnante di economia e diritto del lavoroo come sindacalista obsoleto e mediocreeducatore salesiano ma come "poeta": "Ah!Gabanizza quel salesiano che scrive poesie indialetto!".Poeta. Conosco i sinonimi in uso fra la gentecomune, l'unica che conosco: un po' matto,utopista, fuori dal tempo e dalla storia, sensibile,nostalgico, sentimentale, simpatico,sostanzialmente innocuo come dice l'uomo d'affariche non ha tempo per queste cose ma che insegreto ne riconosce il senso.

Tento una definizione di poesia: "senso ecapacità di cogliere e tradurre in parola,immagine, suono, alcuni passaggi di vita,osservati, vissuti, reinterpretati... nel sogno, nellafantasia, in una realtà vera ma irreale...".Capacità che ha bisogno oltre che di un donopersonale, di un ambiente adatto che la possa farcrescere nella sensibilità e nel cuore. Capacità chesi esprime tanto più profondamente in chi savivere ed esprimersi ai limiti della vita e dellesofferenze e delle gioie della vita stessa.Nella giovinezza e nell'adolescenza vissute inquell'atteggiamento intriso di speranza e di

disperazione dell'essere e del non poter maiessere... Come nella vecchiezza così carica dimemorie, di riconoscenze e di rimpianti del nonvissuto.Come ai limiti della sofferenza fisica e moraledisperata e redenta o nella gioia insperata efeconda nell'estremo bisogno di condivisione.Poesia come limite, espressione dell'impegnocivile per una società diversa come grido isolatoe solitario vissuto nel ritiro nascosto di chi harinunciato a combattere ma non a capire o a farsisentire.

Io credo che la poesia non sia arte per persone"mature", efficienti, determinate, precise, per tutticoloro che non sentono l'esigenza di conservare"un'oasi" per l'anima; oasi di purezza nel cuoredel proprio essere, un posto per ritrovare quella"parte migliore" che Gesù trovò con gli amici diBetania. Qualcuno pensa che la ricerca dell'oasisia fuga dagli impegni. Io credo invece che ne sial'attenzione.È partendo da qui che nasce la poesia,quell'"inchiodarla" alla pagina, così come si èriusciti a decifrarla, per esprimere e far capire ilmomento, quel momento...Poi occorre farla riposare, la riprenderemo piùavanti, le toglieremo le parole superflue, lelasceremo l'essenziale per aiutare il nostro "pocoprobabile lettore" a trovare quello spazio, il suo,per inserirsi e diventarne il co-autore, il poeta...

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È per ciò che l'opera d'artetroppo rifinita, "barocca", se cilascia ammirati per la tecnica, lapercepiamo fredda, nonespressiva, poiché toglie allospettatore, al lettore, la suaparte, la sua partecipazionediretta, l'appropriazioneculturale.Per questo sono importantinella pagina poetica come nellelettura vocale, gli spazi e lepause, il bianco e il silenzio...L'attesa di qualcosa o diqualcuno per definire edefinirsi. Per questo la poesiaha bisogno più di ascoltatoriche di lettori, o comunque dilettori a voce alta.

La poesia è vera comunicazione ed è messaggioche se pur nasce nell'intimità, desidera ed hal'esigenza di un ascolto. Un ascoltatore nonnecessariamente lontano, ma anche personale, dadentro, da quell'io sconosciuto che tenta di capiree di essere capito.

Il linguaggio usato non è indifferente. Noi usiamovocabolari diversissimi con gli amici, infamiglia, nel lavoro, nello studio, nella preghiera.Anche la poesia, pur rimanendo tale, conoscequesti vocabolari.Per questo io uso il dialetto, perché è linguaessenzialmente parlata, popolare, la piùspontanea, almeno per me, anche se è attaccatadalle ventate anglofone della tecnologie, odallo squallido italiano non più di Dante o delManzoni ma divulgato dagli "italianisti della TV"...Continuo ad usare, quando posso, il dialetto,perché mi permette di esprimere senza codici isentimenti del cuore.

Come nascono le mie poesie? Le occasioni sonomolte, alcune usuali, ricorrenze, eventi di vita ditante persone a cui sono legato. Cerco così, perloro e per me, di esprimere alcuni semplicimessaggi di vita. Poi ci sono le poesie delcuore, quelle che mi nascono dentro per alcuneparticolari emozioni, inquetudini che cercano unapprodo creativo. Riflessioni traboccanti dal cuoreche cercano sistemazione...

È per questo che io amo i poeti e trovo piacevoleil ritrovarsi assieme, condividere le passioni e leriflessioni proprie dell'età del limite: con giovani,giovanissimi, vecchi e vecchissimi assieme a chidalla vita non ha avuto denari e successi manon ha dimenticato la speranza.

Colgo i loro versi in un silenzioso ascoltodell'anima. Per amare la bellezza, e attraverso lapoesia scoprire così una nuova impronta di Diosulla terra."

Come sempre i libri di Arturo hanno una finalitàsociale, non sono fine a se stessi. Per questo,stimolato da amici ed ex-allievi si è proposto che ilricavato dalle offerte di chi vuol leggere il suovolume sia destinato al "Comitato disolidarietà per il popolo Eritreo" percontribuire al sostentamento dei piccoli bambiniprofughi di questa sfortunata terra.Chi lo desidera può richiederlo direttamenteall'autore (Arturo Gabanizza - Istituto SalesianoSan Zeno, Via Don Minzoni, 50 - 37138 VERONA)o attraverso la nostra redazione, in via Beccarie48 a Lugagnano.

Gianluigi MazziNella fotoArturoGabanizza.Nella paginaprecedente lacopertina delnuovo volumedi poesiedialettali da luiscritte.

Come esempioci ha donatoper i nostrilettori unapoesia trattadal volume:

DOMAN O ANCO’

L'è belo averghe un domanda spendàr tuto...

'N doman pàr speràrn doman pàr fàr...

Ma adeso che son veciog'ò 'na mata paura

de sveàrme sensa essàr sicuroqual doman pol essàrghe pàr mi.

Alora se ghe penso no me resta che ancò...

Ancò solo pàr fàranco solo pàr speràrancò solo pàr amàr...

Essàr veci alora la pol essàr n'età fra le piu bele

l'età dove domanl'è cosa stranacosa da non dir

ghe solo ancò che val...Ancò pàr vivàr ben

ancò pàr fàrancò pàr speràr

ancò solo pàr amàr...

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pag.27SETTEMBRE2 0 0 0

Schematizzare in tre pagine la complessitàdell'attività economica e finanziaria di un Comunedelle dimensioni del nostro è evidentementeimpossibile. Ogni singola voce, ogni operazione,ogni numero richiederebbe spiegazioni ed analisicomplesse e non adatte ad essere trattate inquesta sede. Scopo di questo articolo rimanequindi semplicemente quello di dareun'immagine veritiera, per quanto semplificata,del risultato di gestione dell'anno 1999. E'tuttavia necessario far notare preliminarmente cheproprio quest'anno ci troviamo in una fase dipassaggio normativo, una fase transitoria cherende ancora più ardua l'analisi di un bilanciopubblico. A grandi linee è possibile comunqueschematizzare il risultato di gestione attraversodue conti, il Conto Economico (Tab.1) e loStato Patrimoniale (Tab.2), avvertendo che,sempre per la situazione transitoria di cui sopra, idue conti derivano da un prospetto diconciliazione.Il CONTO ECONOMICO è redatto secondo criteri dicompetenza e contiene gli elementi positivi enegativi dell'ente. Per il Comune di Sona è ilprimo anno in cui esiste l'obbligo dellarendicontazione sotto l'aspetto economicodell'attività svolta. Tale obbligo deriva da untentativo di far coincidere il bilancio degli entipubblici con quello privatistico, ma conun'impostazione diversa: infatti mentre il privatotende al raggiungimento di un risultato economicopositivo, il pubblico tende al pareggio, impiegandole risorse per il soddisfacimento dei bisognicollettivi. E' in questa ottica che deve essereletto il risultato del conto economico dell'anno1999 che si è chiuso con un risultato positivo di L.1.003.150.Tra gli elementi positivi del Conto Economico levoci più rilevanti sono: i proventi tributari, iproventi da trasferimenti e i proventi da servizipubblici. Tra i Proventi tributari pari a lire5.531.572.692 le voce più consistenti sonorappresentate dall'I.C.I. (l'imposta che colpisce laproprietà di fabbricati, aree fabbricabili e terreniagricoli) pari a circa 3.8000.000.000 di lire edall'I.R.A.P. (l'imposta regionale sulle attivitàproduttive) pari a 813.000.000 di lire. Queste duevoci sono seguite a distanza dall'imposta sullapubblicità pari c.a. 167.000.000 lire,

dall'addizionale al consumo di energia elettricapari c.a. 357.000.000 di lire, dall'addizionalecomunale all'IRPEF pari a c.a. 320.000.000 di liree da imposte e tasse minori come l'ICIAP, la tassaoccupazione suolo e aree pubbliche, la tassa rifiuti,la tassa sulle affissioni pubbliche per citarnealcune.I Proventi da trasferimenti sono formati per lamaggior parte da contributi trasferimenti correntidallo Stato pari a c.a. 4.400.000.000 di lire e inmisura minore da contributi e trasferimenticorrenti dalla Regione.Infine i Proventi daservizi pubblici pari acirca 10.840.000.000 dilire sono formatiessenzialmente da dueentrate: quellaproveniente dal serviziogas per circa6.395.000.000 di lire equella proveniente dallefarmacie comunali pari ac.a. 2.320.000.000 dilire. La rimanente partederiva da servizipubblici minori qualidiritti sugli atti rilasciatidal servizio anagrafico,diritti di segreteriaproventi per il servizio ditrasporto alunni,proventi dalle mensescolastiche ed altriservizi. Potrebbe interessare che in questa vocesono comprese anche le ammende e oblazioni perla violazione alle norme di circolazionestradale che nel 1999 sono state pari a circa310.000.000 di lire. Gli elementi negativi del ContoEconomico sono di più facile lettura; un'unicaprecisazione: i costi relativi alla Prestazione diservizi che rappresentano la voce più consistentepari a c.a. 6.692.000.000 di lire si riferiscono aicosti necessari per la fornitura dei servizi di cuisopra, mentre la voce interessi passivi pari a c.a.1.0720.000 di lire sono relativi ad interessi suprestiti e mutui contratti dal Comune. La tabellaseguente riporta analiticamente le voci del contoeconomico.

Comune di SonaUno sguardo al Bilancio 1999

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CONTO DEL PATRIMONIO (ATTIVO) Tab.2

AA)) IIMMMMOOBBIILLIIZZZZAAZZIIOONNII

I)IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI1. Costi pluriennali capitalizzati 646.700.750

TOTALE lire 646.700.750

II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI1. Beni demaniali 6.636.811.2972. Terreni (patrimonio indisponibile) 03. Terreni (patrimonio disponibile) 308.298.4504. Fabbricati (patrimonio indisponibile) 26.664.371.2685. Fabbricati (patrimonio disponibile) 1.238.696.1826. Macchinari, attrezzature ed impianti 66.176.2327. Attrezzature e sistemi informatici 204.606.5758. Automezzi e motomezzi 222.281.4009. Mobili e macchine per l'ufficio 343.950.758

10. Universalità di beni (patr. disp) 011. Universalità di beni (patr. indisp) 012. Diritti reali su beni di terzi 705.00013. Immobilizzazioni in corso 2.904.694.158

TOTALE lire 38.590.591.320

III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE1. Partecipazioni in:a) Imprese controllate 0b) Imprese collegate 0c) Altre imprese 202.471.0002. Crediti verso:

a) Imprese controllate, b) Imprese collegate, c) Altre imprese 03. Titoli 04. Crediti di dubbia esigibilità 05. Crediti per depositi cauzionali 13.561.380

TOTALE lire 216.032.380

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI lire 39.453.324.450

BB)) AATTTTIIVVOO CCIIRRCCOOLLAANNTTEE

I) RIMANENZE 340.599.149TOTALE 340.599.149

II) CREDITI1. Verso contribuenti 792.590.4512. Verso enti del settore pubblico allargato 3.214.095.1763. Verso debitori diversi 6.083.488.1934. Crediti per I.V.A. 79.372.0005. Per depositi 2.915.394.087

TOTALE lire 13.084.939.907

III) DISPONIBILITA' LIQUIDE1. Fondo di cassa 02. Depositi bancari 4.325.563.827

TOTALE lire 4.325.563.827

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE lire 17.751.102.883

CC)) RRAATTEEII EE RRIISSCCOONNTTII

I) RATEI ATTIVI 0II) RISCONTI ATTIVI 37.115.859TOTALE RATEI E RISCONTI lire 37.115.859TOTALE DELL'ATTIVO (A + B + C) LIRE 57.241.543.192

CONTI D'ORDINEDD)) OOPPEERREE DDAA RREEAALLIIZZZZAARREE 1100..446622..336611..229966EE)) BBEENNII CCOONNFFEERRIITTII IINN AAZZIIEENNDDEE SSPPEECCIIAALLII 00

CONTO ECONOMICO (Tab.1)

A) PROVENTI DELLA GESTIONE1. Proventi tributari 5.531.572.6922. Proventi da trasferimenti 4.587.510.9403. Proventi da servizi pubblici 10.840.700.6834. Proventi da gestione patrimoniale 63.913.8005. Proventi diversi 127.914.8696. Proventi da concessione di edificare 155.590.5997. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 2.533.953.0688. Variazioni rimanenze prodotti in corso di lavorazione 62.557.009

TOTALE PROVENTI DELLA GESTIONE (A) lire 23.903.713.660

B) COSTI DELLA GESTIONE9. Personale 4.094.854.064

10. Acquisto di materie prime e/o beni di consumo 5.965.636.23811. Variazioni rimanenze mat.prim. e/o beni consumo 012. Prestazioni di servizi 6.692.120.38213. Godimento beni di terzi 19.015.00814. Trasferimenti 1.978.417.87415. Imposte e tasse 314.830.31916. Quote di ammortamento d'esercizio 3.714.349.528

TOTALE COSTI DI GESTIONE (B) lire 22.779.223.413

RISULTATO DELLA GESTIONE (A - B) lire 1.124.490.247

C) PROVENTI E ONERI DA AZIENDE SPECIALI E PARTECIPATE17. Utili 018. Interessi su capitale di dotazione 019. Trasferimenti ad aziende speciali e partecipate 0

D) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI20. Interessi attivi 20.190.63721. Interessi passivi 1.072.492.096

Su mutui e prestiti 1.072.492.096Su obbligazioni e su anticipazioni o per altre cause 0

TOTALE (D) (20 - 21) lire - 1.052.301.459

E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARIProventi (e. 1)22. Insussistenza del passivo 023. Sopravvenienze attive 230.993.94024. Plusvalenze patrimoniali 26.121.312

TOTALE PROVENTI (22 + 23 + 24) lire 257.115.252

Oneri (e. 2)25. Insussistenza dell'attivo 239.649.05726. Minusvalenze patrimoniali 027. Accantonamento per svalutazione crediti 028. Oneri straordinari 88.651.833

TOTALE ONERI (25 + 26 + 27 + 28) lire 328.300.890TOTALE (E) (e.1 - e.2) lire - 71.185.638

RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO(A - B +/ - C +/ - D +/ - E) LIRE 1.003.150

L'altro conto obbligatorio è IL CONTO PATRIMONIALE che evidenziai valori delle attività e passività patrimoniali determinando, perdifferenza, la consistenza del patrimonio netto che nel nostro casorisulta pari a c.a. 36.420.000.000 di lire. La tabella seguenteriporta analiticamente le voci del conto del Patrimonio.

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D) RATEI E RISCONTII) RATEI PASSIVI - II) RATEI ATTIVI 0

TOTALE RATEI E RISCONTI 0

TOTALE DEL PASSIVO (A + B + C + D) LIRE 57.241.543.192

CONTI D'ORDINEE)IMPEGNI OPERE DA REALIZZARE 10.462.361.296F)BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI 0G)BENI DI TERZI 0TOTALE CONTI D'ORDINE lire 10.462.361.296

Interessante è far notare che tra le immobilizzazioni finanziarie inaltre imprese sono comprese la partecipazione nella S.p.A.Aeroporto Valerio Catullo e nel Consorzio per la gestione delmercato ortofrutticolo S.r.l.Come già detto in apertura, non era possibile su queste paginenemmeno accennare a tutti i meccanismi finanziari chesottendono ad un simile bilancio, si è voluto quindi solo fornireun quadro generale, in modo che ogni cittadino possa farsiun'idea se non altro delle "dimensioni" di un'attività che loriguarda così da vicino. Per i più interessati o per chi volesseapprofondire l'argomento, i vari testi integrali preparatidall'Amministrazione Comunale sono disponibili in copiapresso la sede del Baco da Seta in via Beccarie 48 a Lugagnano.

Paon Stefania

FF)) BBEENNII DDII TTEERRZZII 00

TOTALE CONTI D'ORDINE lire 10.462.361.296

CONTO DEL PATRIMONIO (PASSIVO)

A) PATRIMONIO NETTOI) NETTO PATRIMONIALE 34.822.570.190II) NETTO DA BENI DEMANIALI 1.600.247.877

TOTALE PATRIMONIO NETTO lire 36.422.818.067

B) CONFERIMENTII)CONFERIMENTI DA TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE 494.481.035II)CONFERIMENTI DA CONCESSIONI DI EDIFICARE 433.401.156

TOTALE CONFERIMENTI lire 927.882.191

C) DEBITII) DEBITI DI FINANZIAMENTO 13.701.295.806II) DEBITI DI FUNZIONAMENTO 5.945.313.954III) DEBITI PER I.V.A.

IV) DEBITI PER ANTICIPAZIONE DI CASSAV) DEBITI PER SOMME ANTICIPATE DA TERZI 198.083.174VI)DEBITI VERSO IMPRESE 0VII) ALTRI DEBITI 46.150.000

TOTALE DEBITI lire 19.890.842.934

pag.29SETTEMBRE2 0 0 0

La GazzettaComunaleContinua la pubblicazione per estratto di tutte le delibere di Giunta edi Consiglio del Comune di Sona pubblicate nel bimestre. Ciauguriamo con questo di rendere un servizio alla cittadinanzafacendo conoscere provvedimenti che altrimenti potrebbero restaremisconosciuti. In questo numero copriamo il periodo che va dal 12luglio al 2 agosto 2000. I testi pubblicati non hanno carattere diufficialità. Ci scusiamo per eventuali mancanze dovute ai tempi dipubblicazione.

Atto Giunta del 29/06/2000 numero 151: Approvazioneverbali concorso pubblico per titoli ed esami per il conferimento diun posto di funzionario - Cat. D3 - Settore amministrativo.

Atto Giunta del 29/06/2000 numero 152: Provvedimentiinerenti turn-over di personale

Atto Giunta del 29/06/2000 numero 153: Servizionotificazione atti - Rimborso spese dai richiedenti il servizio.

Atto Giunta del 29/06/2000 numero 154: Contributostraordinario per maggiori spese sostenute dal comitato diquartiere Stadio negli anni 1997/98/99 ed integrazionecontributo gruppo AGESCI.

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Atto Giunta del 12/07/2000 numero 164:Conferma ammontare contributo assegnato acomitato del parco San Quirico per lavori distraordinaria manutenzione effettuati presso parcodi San Quirico a Sona.

Atto Giunta del 12/07/2000 numero 165:Affidamento incarico professionale al Dott. MicheleSommaruga di Verona per consulenza geologica inmerito alle aree interessate dalla discarica delladitta Rotamfer.

Atto Giunta del 12/07/2000 numero 166:Conferimento mandato al consorzio di bacino VR2per la stipula di convenzioni con i consorzi dellaFiliera Conai per il riciclaggio di rifiuti.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 167:Lavori di ampliamento cimitero Lugagnano - 1°stralcio. Affidamento incarico professionale perdirezione e contabilità lavori all'ing. GiuseppeCasagrande dello studio MPS di Verona.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 168:Approvazione progetto esecutivo per larealizzazione del nuovo impianto sportivo in Sonacapoluogo.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 169:Manutenzione straordinaria gasdotto - 2° stralcio- adeguamento normativo cabina decompressioneMP, Loc. La Merla - riapprovazione progettodefinitivo - esecutivo.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 170:Convenzione con la cooperativa sociale Beta ARLed approvazione nuovo capitolato d'oneri perl'espletamento del servizio di manutenzione deiparchi, giardini ed aiuole comunali.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 171:Approvazione iniziative festa d'autunno 2000.Approvazione bando di concorso di pittura.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 174:Vertenza INA-ASSITALIA/Telecom - Sinistro del29.10.1996 - autorizzazione all'Avv. SergioMancini del foro di Verona per costituzione nelgiudizio avanti il Tribunale di Verona.

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 176:Quota a carico delle famiglie per servizio refezionescolastica A.S. 2000/2001 - provvedimenti.

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 177:Approvazione convenzione con Ministero Finanzeper l'utenza del servizio telematico relativoall'accesso negli archivi informatici del CatastoTerreni, C.E.U. e Catasto Geometrico, perconsultazione atti.

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 178:Verifica schedario elettorale - luglio 2000.

Atto Giunta del29/06/2000 numero 155:Approvazione del verbale dellacommissione assistenza del16.03.2000.

Atto Giunta del29/06/2000 numero 156:Approvazione "Junior Tour2000". Variazione P.E.G. 2000cap. 7370.

Atto Giunta del29/06/2000 numero 157:Direttive in ordine aiprovvedimenti da adottarsirelativamente alla concessioneedilizia n. 49/2000

Atto Giunta del 29/06/2000 numero 158:Lavori di manutenzione straordinaria perl'istituzione di n. 2 sezioni di scuola maternastatale in frazione Lugagnano. Atto di indirizzo perl'approvazione del preventivo di spesa.

Atto Giunta del 12/07/2000 numero 159:Proroga contratto servizio fornitura pasti scuoleelementari e medie - Ditta Gama S.P.A. di SanGiovanni Lupatoto - Periodo 14.09.00 - 23.12.00.

Atto Giunta del 12/07/2000 numero 160:Adeguamento tariffe del gas metano distribuito amezzo rete urbana - variazione del 1° luglio2000.

Atto Giunta del 12/07/2000 numero 161:Approvazione collaudo del piano di lottizzazionedenominato "Volani" sito in località Valle di Sona esvincolo cauzione per l'esecuzione delle opere diurbanizzazione primaria.

Atto Giunta del 12/07/2000 numero 162:Approvazione del verbale della commissioneassistenza del 25.05.00.

Atto Giunta del 12/07/2000 numero 163:Approvazione verbale commissione assistenza del22.06.2000.

IL BACO DA SETAAppuntamento di Cultura e Società di Lugagnano

Via Beccarie 48, Lugagnano (VR) - Telefono: 0339 6970219e-mail: [email protected]

DDiirreettttoorrii:: Mazzi Gianluigi, Bianco Giovanni, Salvetti Mario

Costituito a norma dell'art. 18 della Costituzione e dell'art. 36 del Codice Civile

STAMPATO IN PROPRIO

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materne a.s. 2000-2001 - Approvazionedisciplinare.

Atto Consiglio del 02/08/2000: Variazione n.5 al bilancio di previsione 2000, per acquistoarredo nuova scuola materna statale diLugagnano - Variazione n. 3 al Piano triennaledegli investimenti anni 2000 - 2001 - 2002.

Atto Consiglio del 02/08/2000:Approvazione processo verbale di bonarioaccordo per l'acquisizione dell'area interessatadai lavori di ampliamento del cimitero diLugagnano.

Atto Consiglio del 02/08/2000: Adozionepiano di lottizzazione residenziale denominato"Mangano" sito nel capoluogo di Sona: Rettificadello schema di convenzione e di un elaboratografico.

Atto Consiglio del 02/08/2000: Atto diindirizzo riguardante l'attivazione del CentroPolivalente Assistenziale di Lugagnano.

Atto Consiglio del 02/08/2000:Trasferimento in proprietà al Comune di Sona dialloggi popolari costruiti ai sensi della legge n.1676/60. Art. 2 legge 27.12.1997 n. 449.

Dall’articolo di Enrico Santi su L’Arena del 17 agosto 2000.

“SOS per l’Ippocastano centenario. L’imponente albero, muto e ormai quasisolitario di un secolo di vita lugagnanese, che svetta all’inizio di via Stazione,dietro l’edificio della Banca Popolare di Verona, pare purtroppo affetto dauna grave malattia che ne ha ingiallito anzitempo le foglie (...). Al di ladell’aspetto puramente decorativo, l’albero malato possiede un forte valoreaffettivo soprattutto per gli anziani e la sua morte chiuderebbeinesorabilmente un’epoca. Sotto l’ombra dell’Ippocastano, che si trovava

proprio difronte al cortiledelle elementari, hannoinfatti giocato generazionidi lugagnanesi”.

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 179:Approvazione collaudo del piano di lottizzazionedenominato "Castioni Renza" sito in San Giorgio inSalici e svincolo cauzione per l'esecuzione delleopere di urbanizzazione primaria.

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 180:Approvazione della gratuità del servizio ditelesoccorso e telecontrollo.

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 182:Variazione al piano di fabbisogno triennale dipersonale e provvedimenti inerenti la dotazioneorganica periodo 2000-2002.

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 183:Approvazione schemi di convenzione con gli istituticomprensivi statali di Sona e Lugagnano perl'attuazione del disposto del D.lgs. 19 settembre1994 n. 626

Atto Giunta del 03/08/2000 numero 184:Direttive per l'effettuazione di spese dirappresentanza di carattere urgente. Variazione alP.E.G. anno 2000.

Atto Consiglio del 12/07/2000: Rendicontodella gestione dell'esercizio finanziario 1999: A)gestione residui attivi e passivi; B) esame edapprovazione del conto di bilancio, economico edel patrimonio; C) aggiornamento stanziamenti deiresidui attivi e passivi.

Atto Consiglio del 12/07/2000: Ratificadelibera G.C. n. 139 del 14.06.2000 attinente avariazione al bilancio di previsione dell'eserciziofinanziario in corso.

Atto Consiglio del 12/07/2000:Determinazione valori venali in comune commerciodelle aree fabbricabili al fine della limitazione delpotere accertativo del Comune.

Atto Consiglio del 12/07/2000: Adozionepiano di lottizzazione residenziale denominato"Mangano" sito nel capoluogo di Sona.

Atto Consiglio del 12/07/2000: Criterigenerali per l'adeguamento dell'ordinamento degliuffici e dei servizi.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 172:Vertenza Comune di Sona/Asco - Sentenza T.A.R.Veneto n. 1081/2000 - Maggior onere per speselegali Avv. Zambello di Venezia - Prelievo dal fondodi riserva.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 173:Incarico all'Avv. Graziano Dusi di Verona dicostituzione avanti il TAR Veneto nel giudiziopromosso dall'Impresa Costruzione Spinaroli S.n.c.

Atto Giunta del 21/07/2000 numero 175:Servizio assistenza trasporto bambini scuole

L’albero ammalato

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Oggi è difficile crederlo, ma cento anni fa il termine burocrazia aveva una connotazione positiva. Definiva unmetodo di organizzazione razionale ed efficiente, in contrapposizione all'esercizio arbitrario del potere da parte deiregimi autoritari. Le burocrazie hanno introdotto nel settore amministrativo la stessa logica che la catena dimontaggio ha introdotto in fabbrica, con la loro autorità gerarchica e la loro specializzazione funzionale hanno resopossibile uno svolgimento efficace di compiti ardui e di vasta portata. Max Weber, il grande sociologo tedesco, ledescrisse con parole che nessun italiano si sognerebbe mai di utilizzare oggi: "la ragione decisiva per l'avanzatadell'organizzazione burocratica è sempre stata la sua superiorità puramente tecnica su qualsiasi altra forma diorganizzazione (…). Precisione, rapidità, mancanza di ambiguità, riduzione del contrasto e dei costi dei materiali edel personale sono ottimizzati nell'amministrazione prettamente burocratica".La caotica situazione italiana attuale nasce, tra le altre cose, dal fatto che il legislatore di inizio secolointraprese uno sforzo titanico per controllare quello che accadeva dentro l'amministrazione e per impedire a politicie burocrati di fare qualsiasi cosa che potesse mettere in pericolo gli interessi della popolazione o il denaro pubblico.Questo atteggiamento, astrattamente razionale, creò invece una serie di problemi che permangono tuttora. Adesempio per rendere difficile il furto di denaro pubblico ne è stata resa praticamente impossibile la gestione.Con il tentativo di controllare praticamente qualsiasi cosa, si è diventati talmente ossessionati dal dettare come lecose dovrebbero essere fatte al punto da ignorare la cosa fondamentale: l'esito, i risultati. Negli ultimi anni le leggicosiddette Bassanini e norme successive sembrano invece aver dato vita ad un circolo virtuoso che pare poterriformare questo elefante che è ormai diventata la pubblica amministrazione. Ma la strada è ancora lunga e didifficile percorrenza.Uno degli aspetti sui quali fortemente hanno inciso queste riforme riguarda i compiti e le funzioni di uno deitre organi politici del Comune: il Consiglio comunale.Il sistema elettorale vigente nei Comuni come il nostro, con popolazione non superiore ai 15.000 abitanti, è quellomaggioritario secco ad un unico turno nel quale l'elezione dei consiglieri comunali avviene contestualmente a quelladel Sindaco. L'art. 5 della legge 81/1993 stabilisce che ciascuna candidatura alla carica di Sindaco è collegata aduna lista di candidati alla carica di consigliere comunale. Il sistema maggioritario puro implica in pratica che non sipossa avere un voto disgiunto tra Sindaco e lista collegata. La lista collegata al Sindaco eletto conquista i due terzidei seggi del Consiglio, indipendentemente dalla percentuale dei voti avuti, mentre i restanti seggi vengono ripartitiproporzionalmente fra le altre liste. I consiglieri entrano in carica all'atto della proclamazione e il loro numero èdirettamente collegato all'entità della popolazione del Comune risultante dall'ultimo censimento. Ecco i nominativi dei15 consiglieri del nostro Comune con a fianco indicati i partiti o movimenti di appartenenza:

1. FLAVIO BONOMETTI lista civica "Il Maestrale"2. FRANCESCO GASPARATO lista civica "Il Maestrale"3. EMANUELA SCHIERA lista civica "Il Maestrale"4. MARIO BONINSEGNA lista civica "Il Maestrale"5. ROSANNA BONI lista civica "Il Maestrale"6. LIVIA BENAMATI lista civica "Il Maestrale"7. GIULIO BENEDETTI lista civica "Il Maestrale"8. ERNESTO TOFFALI lista civica "Il Maestrale"9. ANTONIO MORETTI Forza Italia - C.C.D. - A.N.10. MARIAROSARIA MORONE Forza Italia - C.C.D. - A.N.11. ALESSANDRO RIGO Gruppo misto12. RENATO SALVETTI lista civica "L'Orizzonte"13. GIOVANNI FORLIN lista civica "L'Orizzonte"14. ONORINA CINQUETTI lista civica "L'Orizzonte"15. ANTONIO TROIANI Lega Nord

Il Consiglio resta in carica cinque anni secondo la nuova formulazione del comma 1 dell'art. 2 della legge 81/93introdotta dalla legge 120/99. Il Consiglio, così come definito dall'art. 32 della legge 142/90 è l'organo diindirizzo e di controllo politico-amministrativo. A tal fine la legge enuncia direttamente una serie dicompetenze rispetto alle quali il potere deliberativo del consiglio è esclusivo nel senso che in capo alla Giunta non

Il Comune come Ente TerritorialeIl Consiglio: composizione e funzioni

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Bibliografiaminima: DIRIGEREE GOVERNARE.UNA PROPOSTAPER REINVENTARELA PUBBLICAAMMINISTRAZIONEdi Osborne eGaebler, Ediz.Garzanti, 1992;ISTITUZIONI DIDIRITTO PUBBLICOdi Aldo Bozzi,Ediz. Giuffrè,1985; DIRITTOCOSTITUZIONALEdi Livio Paladin,Ediz. CEDAM1991; IL COMUNE:ORDINAMENTO,CONTABILITA' ESERVIZI, EdizioniGiuridiche Simone,1999.

può ravvisarsi competenza surrogatoria. Rientrano in questa categoria gli Statuti dell'ente, i regolamenti, ilriordinamento degli uffici, i programmi ed i piani finanziari, le convenzioni tra Comuni, l'assunzione diretta dipubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, la contrazione di mutui, le spese che impegnino ibilanci per gli anni successivi, acquisti ed alienazioni di immobili ed altro ancora. Esiste però un'importanteeccezione a questa regola: nei casi di improrogabile necessità e di urgenza, le deliberazioni di variazione delbilancio (art. 32 u.c. legge 142/90) possono essere adottate dalla Giunta. Tali deliberazioni devono peròessere sottoposte a ratifica del Consiglio entro e non oltre i sessanta giorni successivi all'avvenutadeliberazione, pena la decadenza.Atto tipico del Consiglio è la deliberazione (ne sono esempio quelle riportate nelle pagine precedenti de "LaGazzetta Comunale"). Le deliberazioni costituiscono una particolare categoria di atti amministrativicaratterizzati dal fatto di essere adottati da organi collegiali attraverso un sub-procedimento che si articolanei seguenti momenti: 1) convocazione dell'organo collegiale; 2) seduta; 3) discussione; 4) votazione; 5)verbalizzazione; 6) pubblicazione. La disciplina della materia è affidata a norme frammentarie e ampio spazioè perciò riservato alle previsioni regolamentari e statutarie.A norma dell'art. 1 della legge 81/93 il Consiglio Comunale, nei Comuni come il nostro, è presieduto dalSindaco, che convoca la prima seduta nel termine di 10 giorni dalla proclamazione. Le sedute del Consiglio sitengono nella sala consiliare che si trova nell'edificio del Comune di Sona, sono aperte al pubblico e della datae dell'ora in cui si svolgono si trova notizia in appositi avvisi affissi anche per le vie di Lugagnano. Nonostantel'importanza dei temi trattati va rilevato che sempre, o quasi sempre, l'affluenza di pubblico è praticamenteinesistente.Per la validità della seduta si richiede un quorum strutturale pari alla metà del numero dei consiglieri(art. 127 R.D. 148/1915) accertato sulla base di appello nominale in prima seduta e a quattro consiglieri inseduta di seconda convocazione (la seduta di seconda convocazione ha luogo nella sussistenza di trerequisiti: regolare convocazione della prima seduta, seduta deserta, identico ordine del giorno). In taluni casiper la validità della deliberazione si richiede uno speciale numero legale, esempio ne è l'approvazione dellostatuto. Il Sindaco dichiara aperta la discussione dopo aver espletato le formalità preliminari. Conclusasi ladiscussione si procede alla votazione che può aver luogo con sistemi diversi, quindi siprocede al computo dei voti e alla proclamazione del risultato. Nell'ipotesi di votazioneinfruttuosa per parità di voti l'orientamento giurisprudenziale (sentenza Consiglio di Stato30/12/82, n. 916) è nel senso che non essendoci stata né approvazione né reiezione lavotazione è inefficace e quindi la proposta di deliberazione può essere sottoposta ad unaseconda votazione nel corso della medesima seduta.A conclusione dell'iter procedimentale l'art. 47 della legge 142/90 prescrive lapubblicazione mediante affissione all'albo pretorio di copia integrale di esse per 15giorni.Nel prossimo numero prenderemo in esame la Giunta Comunale e il Sindaco.

Mario Salvetti

Azienda Ortofrutticola

Adamoli GiorgioFrutta e verduradi produzione propria

Via Messedaglia 35, Lugagnano (Verona) - Tel. 045 514510 - Cell. 0368 3057392

Punto venditaVia Belvedere (strada Caselle - San Massimo)

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Lettere al giornale, o se preferite

[email protected]

P.S. Ho saputo che uno dei direttori del giornale,e cioè Mario Salvetti, è il figlio del compiantoVittorio, patron del Festivalbar. Potrei avere duebiglietti omaggio per la finale all'Arena di Verona?

Era troppo simpatica la lettera per non pubblicarlapur se anonima. Il vocabolo richiesto nel primoquesito, trae origine dal termine arabo baqqual, ecioè colui che vendeva erba, vegetali(letteralmente erbivendolo).In merito al secondo quesito ci permetta dirispondere in modo politico... “Non ascolti ciò chele dicono, sono tutte dicerie”.

La redazione

COMPLIMENTI PER IL VOSTRO GIORNALE!Lugagnano, 17 luglio 2000

Mi è stato fornito in questi giorni il vostronotiziario locale: complimenti per l'iniziativa e perla ricchezza di contenuti!Sentivo proprio la mancanza di uno strumentoinformativo a livello locale di un certo livello esono convinto che la vostra sfida, così comeriportata nell'editoriale del n.1, possa e debbaessere raccolta, abbia un futuro.Ho gradito le premesse, la forma, la semplicità ela chiarezza dei contenuti.Ho apprezzato molto anche l'intento pronunciatodi creare, attraverso questo strumento, un legamein una comunità insofferente ai legami e costituitasempre più da soggetti di provenienza estraneaalle origini locali, come chi vi scrive.Mi auguro con voi che quanti desideranopartecipare attivamente al dibattito civile, alloscambio di idee, opinioni, in una societàtendenzialmente sempre più individualista possanotrovare nel vostro foglio uno strumento dicomunicazione sulla realtà locale.Vi auguro buon lavoro e attendo con curiosità ilprossimo numero.Cordialmente

De Nard Dott. Ing. Roberto

UNA SIMPATICA LETTERALugagnano,18 luglio 2000

Spett. Redazione del "Il baco da Seta",chi vi scrive è un contadino di Lugagnano,relativamente giovane, che ha molto apprezzatogli scarabocchi che avete impresso sui quattrofogli cambrettati della vostra rivista.Nel secondo numero del bimestrale da voi redatto,ho visto le lettere scritte da Sindaco e Vicesìndacodel Comune di Sona e quindi, appurato che le

lettere vanno spedite in ordinedecrescente per importanza, ho pensatocon molta modestia di scrivervi perterzo.In verità avrei preferito mandarvi una e-mail ma l'idea non è andata in porto inquanto mia nonna mi ha fatto notare cheper spedire questi tipi di messaggi èindispensabile essere dotati di computer,modem ed abbonamento ad internet,cosa della quale ero totalmenteall'oscuro.Tornando al vostro giornale, in particolarmodo interessante mi è sembratol'angolo cultural-agreste-popolare dovevengono scovati, sezionati e svelati vari

detti popolari ormai persi nel tempo.Ed ecco che qui cresce e si alimenta la miacuriosità tanto da chiedere al vs. illustrissimaredazione di rispondere a due quesiti che miaccompagnano dall'infanzia - infanzia contadina -e che da allora non mi fanno dormire la notte.1 - Perché il contadino veniva e viene tuttorachiamato "bacan"?2 - Perché ancora oggi quando svelo a qualcunola mia professione subito mi sento rispondere"…oi (fioi) de roie de bacani, piansì el morto parincular el vivo"?Certo delle vostre enormi capacità investigative,aspetto risposte.

Con stima.Un bacan…. de Lugagnan

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Il Comitato di Redazione garantisce la pubblicazione degli elaborati che vengano inviati al periodico e che appaianorivestire un qualche interesse per i lettori, fatta sempre salva la possibilità di escludere i testi in contrasto con ilnostro Statuto. Il Comitato di Redazione non è da considerarsi responsabile a nessun titolo del contenuto ideologicodegli elaborati pubblicati nella rubrica della posta.

Il vecchioacquedotto divia Kennedy,

oggi in disuso.

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avanti ad abbracciare l'ascoltatore; la manosinistra mima; con la destra, munita di sigaretta, iltecnico vi dà continuamente delle piccole spinte, odei colpetti sullo sterno, e vi tiene fermi contro ilmuro mentre parla …". Mai tale fotografia fucotanto veritiera, e se libri sono già stati scritti,non credo basteranno le parole che quispenderemo per celebrare sufficientemente legesta del Dirigente. Tutto ciò che si può pensare odire di lui è comunque riduttivo.Il Dirigente della squadra locale di calcio infattinon è solo un tecnico esperto di gioco, dimercato, di tattica, di medicina dello sport, dipsicologia dell'età evolutiva specializzato in turbenel periodo pubertà - età matura, competenzeche gli fruttano la capacità di discernere se nelDNA di un bambino di otto anni ci può esserel'istinto del goal, o lo scatto felino del portiere. IlDirigente è anche e soprattutto un grandecomunicatore, un uomo dalla relazione facile, unincantatore di folle. In questo è tremendamente

avvantaggiato dal suo charme. Nel vederloappostato in fondo al bancone del bar o seduto altavolino d'angolo, faccia all'ingresso, in tutasociale con polo Lacoste, chino sulla "bibbiarosa" in arte Gazzetta dispiegata di fronte a lui, sipercepisce subito che lui sa qualche cosa che tunon sai, o almeno che lui la conosceva e l'avevavalutata già prima che tu ne avessi notizia. Lui è lipronto a riferirtela. In realtà anche chi di calcionon ne capisce niente, e della squadra localemilitante in qualche campionato che definireminore sarebbe comunque un complimento, nongli importa nulla, viene irretito dallo charme del

IL DIRIGENTE DELLA LOCALE SQUADRA DI CALCIO

Fra i personaggi di spicco della fauna del bar nonpossiamo dimenticare il Dirigente della squadralocale di calcio. Specie autoctona del bar, ilDirigente della squadra locale di calcio si puòconsiderare un tutt'uno con i muri e gli arredi dellocale, una presenza costante e assolutamentenecessaria al funzionamento dell'ecosistema. E'forse l'unica specie in grado di riprodursi incattività, senza particolari aiuti, al punto chepossiamo tranquillamente dare per certa la suapermanenza nei secoli, anzi, la tendenza è quelladi proliferare fin troppo, al punto che saremoprobabilmente un giorno destinati ad abbatternealcuni individui.Il Dirigente della squadra locale di calcio è innanzitutto un esperto di calcio, e raggiunge losplendore massimo quando può contare su unpassato, e ahimè in qualche caso persino su unpresente da calciatore (inqualche categoria amatoriale onei tornei parrocchiali estivi).Dirigenti si nasce, bastaereditare una qualche attivitàcommerciale o la classicafabbrichetta che fa da sponsor (ilcaso dei pandori credo sia notoai più), oppure lo si puòdiventare. Nel secondo caso lepossibilità sono due: o si creauna piccola attività commerciale equindi un piccolo imperoeconomico da dilapidare insponsorizzazioni altrimenti, piùraramente, per meriti sul campo.Ma se il titolo di Dirigente lo sipuò acquisire in fretta e senzaparticolari difficoltà per essere accreditati comeesperti di calcio bisogna invece sudare veramenteduro, ed il bar è il terreno più difficile perdimostrarsi all'altezza.Il valore sociale dell'esperto di calcio nei caldipomeriggi afosi di mezza estate, come nelle umidegiornate di nebbia invernale è indiscutibile.Persino il nostro maestro, il vate Stefano Benni,ne volle fotografare i modi che così descriveva:"… guarda sempre con un occhio chiuso per ilfumo e con uno spiraglio dell'altro, rosso comebrace e leggermente lagrimoso, la testa piegatada una parte. Il busto è leggermente piegato in

Discorsi da bar L’

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l'umiltà degli intelligenti chi è Berutti, ti si ferma inbocca quando il dirigente della squadra di calcio tiabbandona di scatto, lasciando il tavolinosguarnito ed i bicchieri ancora pieni per correread accogliere all'ingresso l'allenatore dellasquadra locale di calcio, che nella sua visitaquotidiana pre allenamento, passa al bar araccogliere le indispensabili indicazioni per lacomposizione della formazione domenicale. E'una festa. Il Dirigente lo accoglie abbracciandoloalzando il tono di voce per estendere a tutti lanotizia dell'arrivo del benemerito allenatore, da luiindividuato, scoperto, scelto, e guidatodomenica dopo domenica. Si perché il Dirigentedella squadra locale di calcio, è uno che sa stareal suo posto, uno che sa quale è il suo compitonella società, e lascia che ognuno si occupi di ciòche gli spetta, senza intrusioni. È per questo chesegue tutti gli allenamenti della squadraintervenendo spesso sulle indicazioni del tecnicopreparatore (del resto non si può dimenticare chepure lui è un tecnico!!!) e disseminando zizzaniafra i giocatori ai quali promette ruoli e trattamentidi favore. Ed è sempre lui che si occupa degliapprovigionamenti idrici (perché lavora in ferroviae porta fuori "agratis" come dice lui, i saliminerali in dotazione ai disidratati ferrovieri),come pure di quelli tecnici di abbigliamento edaccessori, e chiaramente tiene i contatti con glisponsor (se non è lui) e poi telefona due volte ilvenerdì e cinque volte il sabato a casadell'allenatore per fargli presente alcuni aspettiche lui ha notato, di cui certamente anchel'allenatore era a conoscenza, ma che è benedirseli perché due teste sono meglio di una! Ementre agitandosi vivacemente, lo vedi dirigersiverso l'uscita trascinando con se l'allenatoretenuto sottobraccio, per spostarsi nel bar difronte, tu rimani impalato con il conto di tregingerini con il bianco, cinque caffè normali dueHag e una Sambuca da pagare, ma soprattuttouna domanda ti risuona nella testa senza trovaresoluzione: …chi è Berutti?

La Sietta

Dirigente. Nel momento in cui ti avvicini, anchesolo distrattamente al tavolino entrando nel suoterritorio, ti lancia con aria soddisfatta ilmessaggio trionfale: "…abbiamo comperatoBerutti!". Pausa di sospensione celebrativa.Ghigno argutamente beffardo. Sorriso appenaabbozzato con mozzicone di sigaretta che dal latoest della bocca passa a quello ovest con il solomovimento della lingua. Chi cavolo è Berutti, ti staichiedendo, e prima che tu possa riaverti dallasorpresa, lui con un gesto fulmineo coordinato frabraccio e piede discosta la sedia da sotto il tavoloe ti fa cenno di accomodarti. Mentre la domandadi rito si compie (…'sa beito?) e tu comeincantato ti accomodi al tavolo di uno sconosciutoa parlare di cose di cui non ti interessaminimamente, nella tua testa risuona quel nome:Berutti, Berutti …. è possibile che non conosca

Berutti? Ma il dirigente incalza: " …giocando conil tre - quattro - tre non potevamo rimanere senzaun'incontrista, uno che recupera palla e riparte,uno che interrompe il gioco degli avversari però èanche capace di costruire. Insomma unportatore d'acqua. E dopo è uno che i suoicinque goal a stagione li fa sempre …"Il fiume di parole ti travolge e fra assist,mezzepunte, tornanti, trequartisti e viadiscorrendo, nella tua mente non si dipana ilmistero. Berutti? Berutti ??? Dal nome si direbbeoriundo! C'era una famiglia che abitava la dopo laferrovia, scesa dalle montagne della Lessinia dopola guerra, ma dovrebbero essere Brutti nonBerutti. Il tuo timido tentativo di chiedere con

Il prossimo numero de IL BACO DA SETA

lo troverete, sempre gratis, il 26 novembre dell’anno 2000.

ImeneoMario & Stefania,

16 Settembre 2000

La redazione del Baco o, meglio, gli altri due componenti,desiderano augurare al terzo “compare” di redazione,

Mario Salvetti, un felice matrimonio con la Dottoressa StefaniaPaon (anche lei collaboratrice del giornale).

“Che il Baco da Seta possa avere un futurocome agenzia matrimoniale?”.

Tanti auguri!

Due dei Barstorici di

Lugaggnano.Il Bar da la

Palpeta (nellapagina

precedente), aMancalcqua,

considerata lapiù vecchiaosteria del

paese e il Barda Nat,

ricordatoancora con ilnome Bar da

Baionetta.