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Il bacio di Giuda Anno LXXXIV - n. 1-2 - Pasqua 1 aprile 2018 www.agordo.diocesi.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003 (conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL Taxe perçue - Tassa riscossa 32100 BELLUNO - ITALIA Perché mai dei cristiani si scandalizzano dinanzi a un Giuda passibile di perdono? Non dovrebbero sperare, piut- tosto, nel riscatto misericordio- so di Giuda, sino alla fine dei tempi? E perché nei cristiani si riproduce quella smania di giu- dicare e condannare tipica di quegli «scribi e farisei ipocriti» che tanto osteggiarono il nostro Signore, fino a desiderarne e a deciderne la morte? La ragione di queste do- mande, riaperte dal dialogo del Papa con un gruppo di giovanissimi appena rese note dalla Santa Sede, può stare nella fragilità di una fede che ha paura della Carità e della Grazia, o, più semplicemente, nell’ignoranza delle Scritture che sono inequivocabili a questo proposito. Giuda amava Gesù e l’aveva seguito dalla Galilea sino a Gerusalemme, ultima tappa del viaggio terre- no del Figlio di Dio. Doveva essere un compagno fidato, visto che i Dodici gli avevano affidato la cassa; era, infatti, l’economo della Comunità, di quella nuova ‘famiglia’ di Gesù. Quando si avvicina il tempo della sua passione e della sua morte, del rifiuto e dell’insulto, Gesù lo annuncia ripetutamen- te: «Il Figlio dell’Uomo sarà consegnato... lo flagelleranno, gli sputeranno addosso, lo uc- cideranno, ma il terzo giorno saliva verso l’aurora, uno a uno se andarono lasciando solo il loro amico, il loro amato, il loro Dio. Nessuno dei Dodici si trovò sotto la Croce a piangere l’innocenza violata se non un anonimo discepolo per adotta- re la Madre smarrita. Tutti erano fuggiti e Pietro per ultimo, attore di un ge- sto fors’anche più cinico del tradimento di Giuda: «Non Caravaggio - Il bacio di Giuda e la cattura di Gesù. risorgerà». Benché Egli con- cludesse la sua profezia con la Risurrezione, una morte tanto ignobile era troppo vergognosa per loro, inaccettabile. Per tutti loro, non solo per Giuda. Quando, infatti, nell’Ultima Cena, Gesù sug- gerì, con voce spezzata, che «uno di voi mi tradirà» tutti si guardarono attorno, sospettan- do ognuno del proprio vicino. Pian piano, mentre la notte, l’ultima del figlio di Maria, conosco quell’uomo», aveva risposto il capo degli Apostoli, mentre Gesù veniva accusato ingiustamente di bestemmia. Il peccato di Giuda e quello di Pietro, l’ambizione al potere di Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo... «Chi è senza pecca- to scagli - davvero! - la prima pietra» tra i discepoli di Gesù, di ieri e di oggi. Gesù soffre per Giuda come soffre per tutti i E’ con spirito di sincera e rispettosa collaborazione che mi rivolgo a voi, sollecitato dai Membri del “Comitato per l’Ospedale di Agordo”: questa mia vuole aiutare chi ha il non- facile compito di amministrare, a mettersi in ascolto delle attese della nostra gente, libero da ogni condizionamento. Attese che hanno il fondamento sul sacrosanto e davvero “ina- lienabile e non negoziabile” diritto alla salute. Nell’intervento che ebbi a fare in occasione della fiacco- lata pro-Ospedale organizzata dai giovani dell’Agordino (2011) dicevo tra l’altro, parlando anche a nome dei parroci presenti: “Noi desi- deriamo essere accanto a voi in questo impegno a favore dell’Ospedale, renderci anche noi interpreti dei disagi e delle preoccupazioni delle nostre popolazioni, e fare appello alle coscienze di chi ci am- ministra e governa affinché vengano prese decisioni che garantiscano a quanti abitano in montagna il fondamentale diritto alla salute; decisioni che siano realmente interpreti Lettera pastorale aperta ai Sindaci dell’Agordino PROBLEMA SANITÀ E OSPEDALE CIVILE (segue in ultima) (segue a pag.2) La Settimana Santa " 2 2 a Festa del Volontariato " 2 Spigolando in Archivio " 3 I conti della parrocchia " 5 Comunità in cammino " 7 Spazio ai giovani... " 10 Intervento sulle campane " 12 La Pagina foraniale " 15 Il racconto di Cielo Blu " 17 Notizie dal Comune " 18 Solidarietà/Volontariato “ 19 Cronachetta agordina “ 25 Il 150° della Sezione CAI " 28 Dal mondo scuola " 33 I 150 anni del Follador " 36 La pagina dei ricordi " 40 Per Toni Guadagnini " 41 In memoria/anagrafe " 42 Grande Guerra ad Agordo " 47 Sanità/Ospedale " 1-48 Sommario

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Il bacio di Giuda

Anno LXXXIV - n. 1-2 - Pasqua 1 aprile 2018www.agordo.diocesi.it

Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003 (conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL

Taxe perçue - Tassa riscossa 32100 BELLUNO - ITALIA

Perché mai dei cristiani si scandalizzano dinanzi a un Giuda passibile di perdono? Non dovrebbero sperare, piut-tosto, nel riscatto misericordio-so di Giuda, sino alla fine dei tempi? E perché nei cristiani si riproduce quella smania di giu-dicare e condannare tipica di quegli «scribi e farisei ipocriti» che tanto osteggiarono il nostro Signore, fino a desiderarne e a deciderne la morte?

La ragione di queste do-mande, riaperte dal dialogo del Papa con un gruppo di giovanissimi appena rese note dalla Santa Sede, può stare nella fragilità di una fede che ha paura della Carità e della Grazia, o, più semplicemente, nell’ignoranza delle Scritture che sono inequivocabili a questo proposito. Giuda amava Gesù e l’aveva seguito dalla Galilea sino a Gerusalemme, ultima tappa del viaggio terre-no del Figlio di Dio. Doveva essere un compagno fidato, visto che i Dodici gli avevano

affidato la cassa; era, infatti, l’economo della Comunità, di quella nuova ‘famiglia’ di Gesù.

Quando si avvicina il tempo della sua passione e della sua morte, del rifiuto e dell’insulto, Gesù lo annuncia ripetutamen-te: «Il Figlio dell’Uomo sarà consegnato... lo flagelleranno, gli sputeranno addosso, lo uc-cideranno, ma il terzo giorno

saliva verso l’aurora, uno a uno se andarono lasciando solo il loro amico, il loro amato, il loro Dio. Nessuno dei Dodici si trovò sotto la Croce a piangere l’innocenza violata se non un anonimo discepolo per adotta-re la Madre smarrita.

Tutti erano fuggiti e Pietro per ultimo, attore di un ge-sto fors’anche più cinico del tradimento di Giuda: «Non

Caravaggio - Il bacio di Giuda e la cattura di Gesù.

risorgerà». Benché Egli con-cludesse la sua profezia con la Risurrezione, una morte tanto ignobile era troppo vergognosa per loro, inaccettabile.

Per tutti loro, non solo per Giuda. Quando, infatti, nell’Ultima Cena, Gesù sug-gerì, con voce spezzata, che «uno di voi mi tradirà» tutti si guardarono attorno, sospettan-do ognuno del proprio vicino. Pian piano, mentre la notte, l’ultima del figlio di Maria,

conosco quell’uomo», aveva risposto il capo degli Apostoli, mentre Gesù veniva accusato ingiustamente di bestemmia. Il peccato di Giuda e quello di Pietro, l’ambizione al potere di Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo... «Chi è senza pecca-to scagli - davvero! - la prima pietra» tra i discepoli di Gesù, di ieri e di oggi. Gesù soffre per Giuda come soffre per tutti i

E’ con spirito di sincera e rispettosa collaborazione che mi rivolgo a voi, sollecitato dai Membri del “Comitato per l’Ospedale di Agordo”: questa mia vuole aiutare chi ha il non-facile compito di amministrare, a mettersi in ascolto delle attese della nostra gente, libero da ogni condizionamento. Attese che hanno il fondamento sul sacrosanto e davvero “ina-lienabile e non negoziabile” diritto alla salute.

Nell’intervento che ebbi a fare in occasione della fiacco-lata pro-Ospedale organizzata dai giovani dell’Agordino (2011) dicevo tra l’altro, parlando anche a nome dei parroci presenti: “Noi desi-deriamo essere accanto a voi in questo impegno a favore dell’Ospedale, renderci anche noi interpreti dei disagi e delle preoccupazioni delle nostre popolazioni, e fare appello alle coscienze di chi ci am-ministra e governa affinché vengano prese decisioni che garantiscano a quanti abitano in montagna il fondamentale diritto alla salute; decisioni che siano realmente interpreti

Lettera pastorale aperta ai Sindaci dell’Agordino

Problema Sanitàe oSPedale civile

(segue in ultima)(segue a pag.2)

La Settimana Santa " 22a Festa del Volontariato " 2Spigolando in Archivio " 3I conti della parrocchia " 5Comunità in cammino " 7 Spazio ai giovani... " 10Intervento sulle campane " 12La Pagina foraniale " 15Il racconto di Cielo Blu " 17Notizie dal Comune " 18Solidarietà/Volontariato “ 19Cronachetta agordina “ 25Il 150° della Sezione CAI " 28Dal mondo scuola " 33I 150 anni del Follador " 36La pagina dei ricordi " 40Per Toni Guadagnini " 41In memoria/anagrafe " 42Grande Guerra ad Agordo " 47Sanità/Ospedale " 1-48

Sommario

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Echi di Agordo2 Pasqua 2018

Domenica 25 marzo DOMENICA DI PASSIONE “delle Palme” - Inizio SETTIMANA SANTA ore 10.00: S. Messa con benedizione dei rami di ulivoLun. 26 - mar. 27 marzo ore 15.00: Esposizione del Ss.mo Sacramento e Adorazione libera Mer. 28 marzo ore 18.10: Vespri e Benedizione Eucaristica ore 18.30: S.Messa

GIOVEDI’ SANTO - 29 marzo ore 18.30: S. Messa “In Coena Domini” Rito della lavanda dei piediVENERDI’ SANTO - 30 marzo ore 9.00: Celebrazione dell’Ufficio delle Letture e Lodi ore 19.30: Liturgia della Passione del Signore e colletta a favore dei cristiani di Terra Santa Processione attorno al BroiSABATO SANTO - 31 marzo ore 9.00: Celebrazione dell’Ufficio delle Letture e Lodi

SOLENNITA’ della PASQUA del SIGNORESABATO - 31 marzo ore 20.30 : Solenne VEGLIA PASQUALEDOMENICA - 1 APRILE ore 9.00 - 11.00 - 18.30: Sante Messe del giorno di PASQUA

Lunedì - 2 aprile LUNEDI’ dell’Angelo ore 8.00: Chiesa di San Vincenzo: S. Messa ore 10.00: Chiesa di San Vincenzo: S. Messa e benedizione dei bambini

CONFESSIONI Lunedì, martedì e mercoledì santo: disponibilità nel pomeriggiodurante la durante l’AdorazioneSETTIMANA SANTA: Venerdì Santo dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30 Sabato Santo dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Pieve ArcidiAconAle di S. MAriA nAScente

celebrazioni della Settimana Santa 2018

(segue da pag.1)

suoi apostoli; il suo cuore non è ferito per qualcuno ma per una comunione infranta.

Pietro, però, capisce il fondo di quel cuore, lo sguardo del Maestro riesce ad aprire il suo e a vincerlo per un eccesso di amore irreparabile.

Così Simone verserà lacrime di fede più grande e rinnovata nel suo Amico di sempre.

Non così Giuda che si separa da tutti, si chiude in un furore di disperazione, senza ombra di luce, quando si accorge di aver venduto come reo un innocente e come carne da schiavo le membra immacolate di un fratello.

Corpo santo, bacio di vita. Con un urlo nell’anima Giuda avrebbe voluto distruggere quel cibo di sangue che aveva rubato alle labbra di Gesù.

Ma spense la speranza, non credette alla grazia del perdono, e questa fu la sua autocondanna.

Se non credessimo che Giuda possa essere salvato divente-remmo come lui prigionieri del

giudizio, inchiodati ai nostri tradimenti e col sapore amaro di un bacio di vita sciupato e perduto.(Rosanna Virgili, “Avvvenire” 21.2.2018)

Di fronte alla scelta dram-matica del “nostro povero fratello Giuda” (come lo chiamò don Primo Mazzolari) mi viene in mente una frase di San Giovanni Bosco: “L’allo-dola continua a cantare anche quando sente che il ramo su cui è posata si muove e sta per rompersi: perché sa di avere le ali e di potersi sempre librare nell’aria”. Anche noi, se ab-biamo le ali della fede in un Dio che cammina sempre con noi, non ci lasceremo turbare da un ramo che sta per spezzarsi, né dalla sofferenza, dalla paura o da un tradimento fatto: nulla è mai definitivamente perduto!

Ecco: con queste parole di perdono, di serenità e di speranza, auguro a tutti una buona e santa Pasqua!

Don Giorgio

Venerdì 27 aprile - ore 20.30al Centro parrocchiale

Concerto del Coro “Arcobaleno” di Limana

Domenica 29 aprile - ore 10.00in Arcidiaconale

S.Messa con tutte le Associazioni operanti nel territorio, accompagnata

dal Coro Camerunense di Bellunoe momento di fraternitàal Centro parrocchiale

“Sparirà con me ciò che trattengo,ma ciò che avrò donato

resterà nelle mani di tutti”.(Robindranath Tagore, poeta e filosofo bengalese)

Questa è la frase che accompagnerà il duplice eventosia del concerto del Coro “Arcobaleno”

che della celebrazione in chiesa.

Seconda festadel Volontariato

Il bacio di Giuda

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Echi di Agordo 3Pasqua 2018

a cura di GABRIELE BERNARDI

AGORDO 1918Centenario della Grande Guerra

(segue a pag.4)

Come abbiamo fatto nel pre-cedente numero di Echi per gli anni dal 1914 al 1917, anche questa volta, relativamente all’anno 1918, continuiamo l’osservazione sulle cause dei decessi avvenuti in Agordo analizzando i dati riportati sul registro degli “Atti di Morte - dal 26 ottobre 1910 al 26 – 1 – 1929”.

L’indagine oltre ai documen-ti archivistici è proseguita sui testi dei numerosi libri editi anche ultimamente nel ricordo delle azioni della Grande Guer-ra. Ci preme dire che durante la ricerca abbiamo incontrato il volume, edito dall’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali diretto dal prof. Ser-gio Sacco, sua la presentazione e curato, con bravura,dalla ricercatrice dottoressa Silvia Comin, con saggio introdutti-vo della professoressa Adriana Lotto, dal titolo “La montagna bellunese durante l’occupa-zione austroungarica del 1917 – 1918" nel quale sono raccolte “Le relazioni ufficiali di sindaci e parroci”.

Ci complimentiamo e siamo grati per l’interessante opera della quale, sperando di non creare disappunto, ci siamo avvalsi rilevando alcuni stralci dalle relazioni, ivi contenute, del Sindaco Domenico Probati (6 giugno 1919) e dell’arcidia-cono mons. Pasquale Bondi (19 dicembre 1918), allora presenti in Agordo.

Nel sottotitolo abbiamo evi-denziato “1918 un anno terri-ficante da dimenticare…”, ma forse non è giusto dire dimen-ticare, ed è invece meglio dire “ricordare”, ricordare quanti dolori e quanti atti eroici la no-stra gente ha dovuto sopportare e compiere, principalmente dal momento in cui il violento nemico austroungarico entrò in paese occupandolo.

Il doloroso e angosciante sentimento è bene espresso nel Rapporto del 19 Dicembre 1918 di mons. Pasquale Bondi, Arcidiacono ad Agordo, dal 1904 al 1935, ricordando la sera dell’8 novembre 1917, quando gli arroganti nemici entrarono in paese, tenendo lui ostaggio assieme all’asses-sore sig. Ferruccio Tenderini, dichiarandoli responsabili e colpevoli, qualora la popola-zione avesse dimostrato atti di ostilità, subendo loro di conseguenza la pena severa e inclemente (fucilazione?) e l’incendio del paese.

Tale arroganza fu superata coraggiosamente dagli astanti, ma questo fu il primo atto, altri numerosi e più nefandi ne seguirono.

Durante l’occupazione le continue requisizioni saccheg-giavano e spogliavano di ogni bene la già povera popolazione, togliendo persino le poche ri-serve alimentari. Prima fu con-fiscato il bestiame poi vennero sequestrate le verdure, ma per

il nemico tutto andava bene, denaro, biancheria, lana,tutti i metalli, le campane e tutti i “rami”. Furono trafugati per-sino i quadri del palazzo De Manzoni e le apparecchiature e strumenti didattici della Scuola Mineraria.”Durante l’anno di occupazione le case abban-donate dai profughi furono totalmente e sistematicamente spogliate chi rimase nella sua casa erano soggette ad ogni

piè sospinto a perquisizioni forzate della gendarmeria che suddivideva il mal tolto con gli ufficiali del presidio”.

Evidentemente nella pri-mavera del ’18 l’occupazione fece sentire i suoi effetti e la malnutrizione divenne grave. Le cause di morte sono do-vute, non solo alle arroganti gesta fatte passare per azioni militari, ma per le miserrime condizioni che la dominazio-ne austroungarica ha lasciato nel territorio agordino ora divenuto zona di occupazio-ne e sfruttamento. Sì, anche sfruttamento, perché i pochi uomini rimasti furono occu-pati in lavori pesanti e mal remunerati con pochi denari o con carta straccia (Buoni più o meno regolari). Tutte le risorse e l’economia locale furono fi-nalizzate a nutrire l’esercito, e per la popolazione cominciò il tremendo “an de la fam”.

Anche quelle poche famiglie che da “Profughi dal Piave” (almeno una quarantina da Alano, Quero, Arsiè ecc.) perché zona attiva di Guerra, avevano trovato in Agordo “un paese sicuro”, dovettero soc-combere: qualcuno è rimasto nel nostro cimitero!

Nel Registro anagrafico dell’anno 1918 sono stati trascritti ben 149 atti di morte e sepoltura. Riportiamo per primi i decessi provocati acci-dentalmente da cause dirette in seguito alla presenza di attività militari nel nostro territorio o di persone provenienti dai co-muni vicini che per l’urgenza si sono avvalsi delle cure presso gli Ospedali da Campo di Agordo, il numero 073 presso l’edificio ora ex ITIM e l’altro presso il Municipio.

Frequenti sono i deceduti per scoppi di bombe, proba-bilmente provocati:dai gio-vani per la curiosità nel voler toccare oggetti sconosciuti, dalle persone mature, proba-bili recuperanti in cerca di un guadagno per il sostentamento e la sopravvivenza sua e della propria famiglia! Altre cause accidentali sono quelle provo-cate dalla presenza delle rotaie della ferrovia Decauville che attraversava il paese, i binari troppo stretti, curve a gomito e verosimilmente la velocità del convoglio piuttosto ele-vata che potevano facilmente provocare il deragliamento dei carrelli.

Un anno terrificante da dimenticare, carico di sofferenze, di sconvolgenti angosce, di dolori, di lutti inauditi, anche se la vit-toria finale, guadagnata con il grande sacrificio di tanti, troppi, nostri eroi, ha reso giustizia sulle nefandezze nemiche.

La celebrazione di una Messa nell'arcidiaconale durante la Grande Guerra.

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Echi di Agordo4 Pasqua 2018

(segue da pag.3) Le morti nella Grande Guerra ad Agordon° 23 – LUIGI BEZ abi-

tante a Falcade. “In seguito a ferimento da scoppio di una bomba, trasportato all’ospe-dale militare di Agordo”, di anni 12 (dodici), condizione villico. Morto il 17 giugno, assistito da don Luigi Paris-senti. Sepolto il 19 giugno nel cimitero di Agordo.

n° 33 – GIO MARIA BIEN abitante a Ponte Alto, di ani 8 (otto) “morì schiacciato acci-dentalmente sotto un carrello militare nelle vicinanze di Pon-te Alto, il giorno 13 agosto alle ore 1 pomeridiane”. Assistito da don Serafino Pellegrini. Se-polto il 14 agosto nel cimitero di Agordo, presente il Parroco Arcidiacono don Pasquale Bondi

n° 47 – COSTANTE DAI PRA (detto Ciòrca)… abitante a Taibon, di anni 70, celibe, di condizione questuante. Accidentalmente travolto e schiacciato sotto un carrello militare in via Brent di Agor-do. Trasportato all’ospedale militare di Agordo dove fu portato destituito dei sensi e quasi agonizzante. Morì il giorno 20 settembre, assistito da don Serafino Pellegrini. Sepolto il giorno 22 settembre nel cimitero di Agordo.

n° 58 – MARINO DER-MAN abitante a Palue di Rocca Pietore. “Trasportato d’urgenza all’ospedale milita-re di Agordo in seguito a gran ferimento per lo scoppio di una bomba, in località Soralta (Serauta?) della Marmolada, dove era a lavorare, di anni 15, celibe, di professione muratore”. Morto il giorno 23 ottobre, assistito da don Serafino Pellegrini. Sepolto il giorno 24 ottobre nel cimitero di Agordo.

n° 62 - ANGELO ZASSO abitante ad Agordo, di anni 48, professione falegname, “morì

in seguito a ferita mortale d’ar-ma da fuoco, assassinato sulla porta di casa da un militare austriaco delle truppe già in precipitosa ritirata”. Morto il giorno 3 novembre, assistito da don Serafino Pellegrini. Sepolto il giorno 4 novembre nel cimitero di Agordo.

Per questo decesso è interes-sante e impressionante leggere quanto riferito dall’arcidiaco-no mons. Bondi:

“Alla mattina seguente (3 novembre 1918), appena giorno, alcuni di quei briganti, cioè una delle tante piccole pattuglie che scorrazzavano le contrade di Agordo, s’appres-sò con la solita violenza alla porta di certo Angelo Zasso, là proprio vicino alla caserma, per sfondarla, e siccome al primo urto la porta resistette e il detto Angelo Zasso, corso per aprirla, disse: un po’ di sofferenza, sono qui che apro, s’ebbe in risposta una fucilata a traverso la porta che ferillo mortalmente. Meno gravemen-te sua sorella, che poi guarì. Il poveretto sopravvisse poco più di un’ora lasciando nella deso-lazione moglie e ben nove figli! Era di professione falegname, di condizione assai povera, ma uomo laborioso ed onesto, tut-to intento al bene della diletta famiglia. E quasi non bastasse il brutale assassinio, mentre i teneri figli, lì sulla porta di casa, erano nella disperazione vedendo il babbo che moriva, quei assassini, passando da-vanti ridevano loro sganghe-ratamente in faccia!...E alle infermiere dell’ospita accorse con portantina per vedere se era possibile trasportare l’in-felice all’ospitale (ciò che non fu possibile) per ben tre volte,

sotto gli occhi dell’arcidiaco-no, tentarono di strappar di mano la portantina stessa.

Queste le gesta gloriose che qui ultimamente compierono gl’invasori del sacro suolo della Italia nostra”.

n° 65 – GIOVANNI FA-RENZENA abitante a Bru-gnach di Agordo, di anni 11 (undici). Il giorno 6 novembre trasportato all’ospedale di Agordo ferito da scoppio di una bomba. Morto alle ore 10 del giorno 6 novembre, assi-stito da don Luigi Parissenti. Sepolto il giorno 8 novembre nel cimitero di Agordo.

n° 66 – MASSIMO SOP-PELSA abitante a Cenceni-ghe, di anni 58 (cinquantotto), professione muratore. Traspor-tato in disperate condizioni all’ospedale militare di Agordo in seguito a ferimento per lo scoppio di una bomba. Morto il giorno 7 novembre, assi-stito da don Luigi Parissenti. Sepolto il giorno 8 novembre nel cimitero di Agordo.

Oltre i suddetti decessi il Re-gistro continua con l’elenco di tutti i morti nell’anno iniziando con quello di queste prime tre giovani vite:

N° 1 - 2 genn. Guglielmo di 9 anni scivolato in un burrone alle Foche

N° 2 - 9 genn. Carlotta contadina di 18 anni morì di meningite

N° 3 - 19 genn. Sebastiano di 3 anni non è indicata la causa di morte

N° 4 - Maria Luchetta di Vallada di 52 portata d’urgenza all’O. Militare di Agordo, morì il 10 febb. “in forza delle forti ustioni”

N°7 - Gio Battista di 61 anni il 15 febb. morì di affezione cardiaca

N°8 – Rosalina Fontanive di 77 anni vedova, di professione maestra, morì il 18 febb.

Si susseguono decessi pro-vocati da difterite, tubercolosi ossea, asma come Giuseppe Praloran (12) che l’11 marzo morì “improvvisamente nella pubblica piazza” e poi più avanti il lungo elenco della “Febbre Spagnola”.

Ora ci fermiamo qui perché la storia è molto lunga e… dolorosa!

(2- continua)G.B.

...altre cause accidentali quelle provocate dalla presenza delle rotaie troppo strette della ferrovia Decauville che attraversava il paese...

L'ospedali da Campo di Agordo, numero 073 presso l’edificio ora ex ITIM Follador.

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Echi di Agordo 5Pasqua 2018

IL BILANCIOCONSUNTIVO

DELL’ESERCIZIO2017I conti della Parrocchia

Bilancio Consuntivo della Parrocchia relativo all’anno 2017, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 9 marzo 2018.

I BILANCI DELLE CHIESE

FRAZIONALI

Osservazioni:1) le spese gestionali si ri-feriscono a: luce, telefono, fornitura gas, manutenzione apparato antincendio, ma-nutenzione sistema antifurto, manutenzione imp. riscalda-mento, automazione porte, spese postali, spese cancel-leria; 2) le spese di manutenzione fabbricati riguardano alcu-ni interventi ordinari sugli immobili di proprietà della Parrocchia; 3) la spesa per le chiese frazionali riguardano la for-nitura di luce e telefono (per S. Vincenzo);4) le spese per il Centro Parrocchiale comprendono la remunerazione dovuta al Custode del Centro, le spese di luce, fornitura gas, sicu-rezza.

ENTRATE- Elemosine € 26.516,23- Candele votive “ 11.531,00- Offerte servizi vari “ 6.450,00 - Attività parrocchiali “ 38.860,10- Benedizione delle case “ 10.390,00- Offerte da Enti e privati “ 19.935,00- Affitti e rendite “ 15.221,00- Carità “ 11.230,00- Chiese frazionali “ 1.624,96- Stampa “ 1.766,00Totale (entrate ordinarie) “ 143.524,81- Entrate straordinarie “ 45.455,00- Entrate str. per Centro Parrocchiale “ 32.338,00

TOTALE complessivo € 221.317,81

USCITE- Imposte ed assicurazioni € 16.534,13- Remunerazioni – Stipendi “ 6.672,00- Spese di culto “ 4.711,91- Spese gestionali “ 23.317,24- Attività parrocchiali “ 22.809,40- Manutenzione ordinaria fabbricati “ 2.000,49- Carità “ 525,00- Varie e stampa “ 4.872,33- Chiese frazionali “ 2.753,02Totale (spese ordinarie) “ 84.195,52- Spese straordinarie “ 37.672,98- Spese per Centro Parrocchiale “ 39.324,91Rata ammortamento (capitale e interessi)del mutuo (di € 600 mila) contratto per ilCentro parrocchiale e ridotto al31.12.2017 ad € 411.796,85 “ 3.850,32

TOTALE complessivo € 195.043,73

ATTIVO DEL BILANCIO 2016 € 26.274,08

S. VINCENZO - Prompicai

entrate:NN; Raccolte in chiesa; in mem. Aldo Benvegnù i famigliari; U.S. Le Ville in occasione di S. Vincenzo; NN per la chiesa di S. Vincenzo; Luigia Fusina in occ. 50° matrimonio per S.VincenzoTotale € 886,00

UScite:Bollette Enel 343,59; bollette Telecom 465,55; imbiancatura chiesa 528,00; Televigilanza 492,78Totale € 1.892,92Diff. Entrate-Uscite -€ 1.006,92

S. ROCCO - Colvignas

entrate:NN per la chiesaTotale € 41,00

UScite:Bollette Enel 223,27Totale € 223,27 Diff. Entrate - Uscite -€ 182,27

S. GIUSEPPE – Rif

entrate:Offerte raccolte per S. GiuseppeTotale € 89,00

Uscite:Bollette Enel 241,32Totale € 241,32Diff. Entrate - Uscite -€ 152,32

S.AGOSTINO - Toccol

entrate:Per chiesa S.Agostino in memo-ria Renon Da Ronch Pierina; offerte raccolte in Chiesa il 27 agosto e 21 novembre; offertaTotale € 348,96

UScite:Bollette Enel 232,32Totale € 232,32Diff. Entrate - Uscite € 116,64

B.V. del BUONCONSIGLIO - Giove

entrate:Offerte raccolte in chiesaTotale € 260,00

UScite:Bollette Enel 226,19Totale € 226,19Diff. Entrate – Uscite € 33,81

UNGRAZIE

DICUORE

ATUTTI!

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Echi di Agordo6 Pasqua 2018

le offerte alla chieSadal 1° Gennaio al 31 dicembre 2017

Generosità Agordina

IBAN: IT51Z0200860980000004251012(Unicredit Banca SpA, filiale di Agordo)

per offerte dall’estero: UNCRITM-1D40IT51Z0200860980000004251012

C/C Postale n. 10163327intestati a

PARROCCHIA S.MARIA NASCENTE – AGORDO

Gennaio 2017Da Luciano Selva; Favretti; Donnini Lina; offerta di frater-nità; Dalle Zotte Corinna; Gio-vannina da Riva per la Chiesa; varie offerte anonime.

Febbraio In memoria defunti Paganin-Cadorin; per impianto radio Messa; per uso pullman da parte Parrocchia Mas; varie offerte anonime per riscaldamento.

MarzoSelva–Miola – da Luciana Benvegnù per la Chiesa; varie offerte anonime

AprileNipoti Pellicciari in memoria zia Giuseppina Benvegnù; per uso pullmino; per la Chiesa; in memoria di Ernesto Bondi la famiglia; in memoria Aldo Benvegnù i familiari; da Con-fraternita S. Giuseppe per riscal-damento; Dalle Zotte Corinna ; varie offerte anonime.

Maggio In occasione 100 anni di De Vido Ida i familiari; in memoria degli arcidiaconi Cappello e De Bernard; offerte genitori per Cresima/Comunione; offerte anonime.

GiugnoPer benedizione Ceneri; offerta anonima per la ParrocchiaLuglioChiara e Francesco per la Par-rocchia; in memoria di Bertoldi Gabriella; in memoria di Dino e Zoe Borile; varie offerte anoni-me per Chiesa e Parrocchia.

AgostoCosta Valeria e Federico; Cone-dera Stefano e Francesca; NN per la Chiesa.

SettembrePer la Chiesa da Fapranzi Ga-briella; Carolina Del Din per la Chiesa; NN in memoria di Santo-maso Guido; da Bogo Maria.

OttobreDa Donatori Sangue; Zasso Renata per Parrocchia; in me-moria defunti di Luigi Moretti; Ren e De Conti; Giuseppe e Laura per riscaldamento; offerte anonime.

NovembreLuciana Nervo; in memoria di

Rossi Anna; Antonio De Prà per la Chiesa; in memoria di Fausta Ganz; da alpini per S: Barbara; da Confraternita B.V. Salute; Ste-fano Pesci in memoria Costantini Adriana; Comune di Agordo per manutenzione edifici religiosi; varie offerte anonime.

DicembreS. Messa VV.FF per S. Barbara; famiglia Trento; in memoria Ore-ste, Nella e Gabriella Bertoldi; Schena Mario e M. Rosa (BL); dalla Classe 1943; in memoria mamma Maria “Balo” da Cet-tiga Matilde; in memoria Carlo Moretti; Luciana Benvegnù per la Chiesa; Farenzena Giovanna e Schena Michele; offerte ano-nime.

Per complessivi € 19.935,00

OFFERTE, CONTRIBUTI E UTILIZZOCENTRO PARROCCHIALEPer complessivi euro 32.338,00

Attraverso le colonne del nostro bollettino, vogliamo rin-graziare ancora una volta tutti gli amici e benefattori della Parrocchia che, direttamente o tramite ccp sostegnono con il proprio contributo non solo la pubblicazione di “Echi”, ma anche le iniziative della comunità.

Un sentito ringraziamento lo vogliamo rivolgere a colo-ro che manifestano interesse, sensibilità e comprensione per la vita e le necessità del Centro Parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio”.

Siamo certi che ogni gesto, anche il più semplice e umi-le, diviene atto prezioso d’amore magari non visibile a tutta la comunità, ma sicuramente prezioso agli occhi di Dio!

Per il restauro della Madonna del Besarel

16 gennaioMigranti euro 150,0013 febbraioPastorale diocesana 330,0018 aprilePro Cristiani inTerra Santa 292,0018 aprileQuaresima “Un paneper amor di Dio” 1.852,0024 aprileAttività della Diocesi 288,00

2 maggioUniversità Cattolica 110,0028 giugnoCarità del Papa 480,0016 agostoPro Seminariodiocesano 1.079,002 ottobrePro Seminariodiocesano 445,0028 ottobreGiornata missionariamondiale 860,00

LE OFFERTE IMPERATE 2017

Totale euro 5.880,00

Annalisa € 50; NN 40; Bara-tella Maria Pia 40; Domenico e Lidia Zanin 200; NN 40; NN 300; NN 70; Antonio e Ivana Trevisson in memoria di Bruna Farenzena 20; un’agordina 50; Chiara e Franco Renon 100; Elisabetta Rinaldo 100; Bianca e Gabriele Mei 100; Del Din Giancarlo e Miola Anita 50; Giovanna e Francesca Rinaldo 400; Confraternita di Sant’Ago-stino 500; NN 50; Valeria e Federico Costa 200; in memoria di Antonio e Rosa Zasso 500;

NN 100; Teresa Comina 100; NN 100; in memoria di Gigi Lanciato 100; in memoria di Anna Maria Zanvettor 100; da vendita orologi 350; Fiorella 90; Fontanive 170; NN10; NN 50; Da Ronch Roberto e De Cassai Silvana 200; NN oro-logi 90; Giuseppe Fossen 50; Famiglia Conedera 200; NN 1.000; orologi pro restauro 30; NN 60; De Nardin Celeste 100; Gabriella Meneghel 50; NN 90; Federico Costa e Valeria 240; totale € 6.045,00.

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Echi di Agordo 7Pasqua 2018

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO

Da un mese all’altro...

In questo periodo la nostra Comunità cristiana si è ritrovata diverse volte per celebrazioni particolari che hanno segnato la vita delle nostre famiglie e dei nostri giovani. Liturgie, momenti

di riflessione da Natale a Quaresima, ma anche eventi in prepa-razione alla Pasqua. Li riviviamo in queste puntuali immagini del nostro fotoreporter Federico Costa.

Nel periodo dell’Avvento, secondo le indicazioni diocesa-ne, tutti i giorni, in una stanza della Sacrestia, è stata raccolta una grande quantità di generi alimentari per i poveri della parrocchia. La generosità, come sempre del resto, ha superato ogni attesa. Quanto raccolto è stato affidato ai volontari del “Banco Alimentare” che mensilmente distribuiscono i pacchi per le persone e famiglie in difficoltà.

Alla Messa solenne nata-lizia, l’Arcidiacono, pur par-tendo dalla sottolineatura di oggettive situazioni di male che esistono nella società moderna, ha invitato alla speranza. Egli così si è espresso concludendo l’omelia della Messa di Nata-le, trasmessa come sempre in diretta dall’emittente agordina “Radio Più”: “L’immagine di una costruzione rovinata dall’estromissione di Dio e di

venerdì 15. È la terza volta che, in parrocchia, si tiene questa iniziativa, organizzata anche a seguito delle indicazioni di papa Francesco.

La domenica 17 dicembre ab-biamo avuto tra noi il Vescovo Renato il quale ha presieduto con la semplicità di ogni do-menica (questo è stato il suo

La seconda domenica di Avvento, poi, i ragazzi di terza elementare hanno ricevuto in dono la Bibbia (vedi foto sopra): nel loro anno catechi-stico infatti cercano di scoprire alcuni personaggio dell’Antico Testamento (Patriarchi e Profeti in particolare) che con la loro vita a la loro testimonianza hanno preparato la venuta di Gesù.

L’Avvento è stato caratteriz-zato anche dalla riuscitissima iniziativa della “24 Ore di Ado-razione” (v. foto sotto), dalla sera di giovedì 14 alla sera di

desiderio) la Messa parrocchia-le delle 10,00 durante la quale ha accolto nella Chiesa con il Battesimo, il piccolo Brando Rolla, i cui genitori da poco si sono stabiliti a Paréch. È stata davvero una bella festa di famiglia attorno al Pastore della Diocesi.

Festa di Natale partecipata come sempre, con la Messa di mezzanotte (foto sotto a destra) accompagnata dalla Nuova Corale e quella del giiorno dal Coro Giovani, che hanno eseguito con bravura brani appropriati all’occasione.

Gesù si affaccia alla mente di chi guarda la società in cui viviamo, dove troppi adulti non insegnano più a distinguere adeguatamente il bene dal male e perciò non riescono più a educare i propri figli; troppi esaltano più la “notizia” che la “verità” (pensiamo al dilagante fenomeno delle “fa-kenews”); troppi difendono a spada tratta tutti i diritti, meno quello fondamentale alla vita; troppo spesso le Istituzioni sono (segue a pag. 8)

comprensive con i prepotenti e sono impietose con chi non sa (o non può) gridare e difendersi. E l’elenco delle “macerie” della città terrena potrebbe ancora allungarsi. Tuttavia, il profeta ha parlato di “rovine” non tanto per avvilirci e deprimerci, quanto per risuscitare la nostra fiducia nell’amore sapiente di Dio, che è più potente dei

Il piccolo Brando Rolla battez-zato dal vescovo Renato.

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Echi di Agordo8 Pasqua 2018

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO(segue da pag.7)

I Giorni dello Spirito e della Comunità

Come ricordato, si è svolta il 24-25 febbraio la prima consul-tazione per il rinnovo del Consi-glio Pastorale Parrocchiale.

Qualche numero: 241 vo-tanti; 95 nominativi segnalati. Quest’ultimo dato dà la prova che i parrocchiani hanno “spa-ziato” nella ricerca.

Questo fa ben sperare anche riguardo alla sensibilità eccle-siale di chi ha voluto mettersi in gioco nel pensare e fornire nominativi di persone ritenute idonee.

Certo, possiamo anche sot-tolineare i tanti che non hanno votato, ma la strada è quella giusta: cinque anni fa, con la modalità di elezione in base ad una lista preparata, i votanti erano stati 127.

Continuiamo con coraggio in questo cammino condiviso!

nostri egoismi e delle nostre stoltezze ed è capace di risanare e ricostruire: “Prorompete in canti di gioia, rovine di Ge-rusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme” (Is 52, 9), abbiamo sentito procla-mare poco fa. Questo è l’invito del profeta che, in certo senso sembra dirci: “mentre vedete e sperimentate il male, abbiate la certezza che esso non avrà mai l’ultima parola perché Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi”! Il Natale è dunque la festa della speranza cristiana, fondata sulla certezza che a Betlemme è nato colui che ha detto ai suoi ed ora dice a noi: “Avrete tribolazione, ma abbiate fiducia: io ho vinto il mondo!” (cfr. Gv 16,32).

Gennaio è stato il mese segnato dall’impegno della preparazione alle elezioni del nuovo Consiglio Pasto-rale. Don Giorgio ha guidato per tre domeniche durante l’omelia alla “Formazione della Comunità”, spiegando il senso e la funzione del Consiglio Pastorale, il motivo delle vo-tazioni che si sarebbero svolte all’interno dell’Eucarestia, chiedendo a tutti di prepararsi ad un evento che non è qualcosa di burocratico, ma un vero atto di partecipazione alla vita della Chiesa.

Così il 24 e 25 febbraio ha avuto luogo durante le Messe la “prima consultazione” che ha portato a votare un bel nu-mero di partecipanti: ben 241 distribuiti nelle tre Ss. Messe. Nelle settimane di Quaresima il Parroco avrà modo di con-tattare coloro che sono stati

La Nuova Corale, diretta dalla piccola Martina Gabrieli, che ha accompagnato anche con l’apprezzata presenza di Manuela Ben all’organo e di Ivan Zasso al violino, la Messa di mezzanotte e il Coro dei Giovani, diretto da Alessandro Nessenzia, che ha animato la celebrazione del giorno di Natale.

indicati come possibili membri del nuovo Consiglio Pastorale, per verificarne la disponibilità e compilare quindi l’elenco degli “eleggibili” il 7, 8 e 11 aprile 2018.

L’inizio della Quaresima (14-16 febbraio) è stato infine contrassegnato dai “Giorni del-lo Spirito e della Comunità”. La presenza è stata più “quali-

tativa” che “quantitativa”. Quest’anno, a detta di molti,

è stato maggiormente parte-cipato il momento fraterno e conviviale: ogni sera, ma soprattutto l’ultima, è stata una specie di “filò” familiare. Davvero un bel momento di comunione, senza formalità e all’insegna dell’amicizia e della condivisione.

VERSOIL NUOVOCONSIGLIOPASTORALE

BUONAPASQUA!

da

Don Giorgio

con il Diacono

e le Suore

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Echi di Agordo 9Pasqua 2018

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO

Venerdì 23 febbraio abbia-mo fatto il quarto incontro del nuovo percorso catechistico di iniziazione cristiana e ci stiamo già preparando per il prossimo appuntamento, che sarà il 23 marzo.

Gli incontri iniziano con un momento di preghiera fatto in-sieme, genitori, figli e catechiste, e abbiamo imparato che si prega anche solo con il ritornello di un canto, basta mettere nei gesti e nelle parole tutto il nostro essere.

Poi ci dividiamo nei due diversi gruppi, dei bambini e degli adulti, e affrontiamo il tema dell’incontro.

Gli appuntamenti mensili con i genitori sono scanditi da un bellissimo clima di accoglienza e condivisione, ascolto e riflessio-ne, fraternità e cordialità.

Gli argomenti che trattiamo e le domande che emergono nel corso dell’incontro sono uno stupendo banco di prova per noi accompagnatori perché ci sollecitano ad interrogarci sulla nostra fede e ad approfondire i temi che, a volte, diamo per scontati.

Ogni incontro si chiude con un momento di convivialità, che viviamo tutti insieme e ci aiuta a portare a casa gioia e serenità.

Ringraziamo con tutto il cuore

Proficui incontri Peril nuovo cAMMino cAtechiStico

Sabato 14 e Domenica 15 aprile 2018 Festa del perdono per 32 ragazzi

Programma:Sabato 14 aprile - ore 15,00

celebrazione penitenziale con le Prime ConfessioniDomenica 15 aprile, ore 10,00 S.Messa

partecipazione e animazione dei bambini della Messa parrocchiale

*****

Domenica 10 GIUGNO 2018, ore 18,00Un gruppo di 15 ragazzi/e ha accettato di confermare la

propria fedecon il Sacramento della CRESIMA

e si accosterà per la prima volta all’EUCARISTIAal culmine del percorso catechistico.

La celebrazione sarà presieduta dal VescovoMons. Renato Marangoni

i genitori che stiamo incontrando in questo percorso, perché ci siamo sentite accolte da loro e perché sono così disponibili nell’affrontare temi tanto per-sonali. Il nostro Padre Celeste

ha donato una grande grazia alla comunità di Agordo, perché insieme stiamo riscoprendo il bello di essere Chiesa, popolo di Dio.

* * *Per quanto riguarda i bambini

che hanno iniziato con noi questo percorso, li vediamo entusiasti e attenti nel voler conoscere e sapere sempre qualcosa in più su questo personaggio chiama-to Gesù, con il quale abbiamo iniziato un viaggio.

I nostri incontri iniziano con una bella cantata per tutti quelli che hanno compiuto gli anni nel mese precedente all’attuale.

Abbiamo iniziato il nostro percorso cercando di capire che cosa è importante per un viaggio, e abbiamo scoperto i valori, ma anche la differenza tra ciò che è necessario e ciò che è superfluo in una valigia.

Nell’ultimo incontro abbiamo iniziato conoscendo un po’ di storia e facendo un disegno sulla scena che ci ha colpito di più in merito alla storia di Gesù bambino/ragazzo. Le domande che nascono sono tante e interes-santi, sopratutto “dove possiamo incontrarlo?”.

Sono bambini bravi e atten-ti, il viaggio di scoperta sarà sicuramente una fantastica avventura.

Le catechiste

La solennità del Corpus Dominidi domenica 3 giugno, a causa di una concomitante manifestazione per le vie del Centro, sarà celebrata la sera, con la S.Messa delle 18.30 seguita dalla tradizionale processione attorno al Brói.

Questa bella foto, fornitaci da Nidia Zasso, ci riporta al ricordo lontano della processione del Corpus Domini del 1955 e al momento della sosta benedicente all’altare sempre preparato a dovere dalla Gèa e dalla figlia Angelina davanti al municipio. Oltre all’arcidiacono mons.Carlo De Bernard, assistito da don Luigi Marcon e don Elio Cesco, vediamo con nostalgia tanti volti di persone care che non ci sono più... Fiore Savio, Santo Da Ronch, Gusti Scussel, Toni Santomaso, Renato Case, Aldo Ca-dorin, Alfredo Conedera, il maresciallo Uda, il brigadiere Cesca e...

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Echi di Agordo10 Pasqua 2018

PaStorale Giovanile

La bella festa del Carnevale 2018

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO

Sabato 10 febbraio, presso il centro parrocchiale di Agordo, noi ragazzi del gruppo giovani abbiamo animato la festa di Carnevale. Sono ormai diversi anni che viene organizzato que-sto evento, riscontrando sempre grande successo tra i bambini. Come tutti ben sanno l’unione fa la forza, così abbiamo deciso di estendere l’invito a tutti i gruppi giovani della nostra vallata, con l’unica clausola che ogni gruppo si mascherasse a tema, in modo che i bambini potessero considerarci come loro amici in un rapporto a tu per tu.

Il pomeriggio si è aperto con il tradizionale “gioco delle se-die” accompagnato da musica

Sabato 18 novembre, al centro parrocchiale di Agordo, i ragazzi del gruppo giovani hanno organizzato la tradizionale castagna-ta. Il gruppo, nel pomeriggio ha intrattenuto i bambini con vari giochi, mentre Sandro, ha arrostito le castagne che poi sono state offerte a tutti i presenti, in particolare ai bambini per recuperare le energie perse durante la caccia al tesoro.

I ragazzi del gruppo giovani sono rimasti soddisfatti del bel pomeriggio trascorso, che ha premiato il loro lavoro.

Sara

giunta una novità: sfilata delle mascherine con premiazione della più originale, della più colorata, della più classica e della più bella!

Così, tra risate, crostoli e frittelle, verso sera ci siamo ri-trovati stanchi, ma soddisfatti di aver reso magico il pomeriggio di quei bambini.

Forse noi abbiamo regalato loro qualche momento di felici-tà, che per i bambini del giorno d’oggi non è cosa scontata, ma sicuramente anche loro ci hanno fatto vivere degli attimi di spen-sieratezza in questa esistenza dominata dalla frenesia che impedisce di fermarsi a riflettere

LA CASTAGNATA 2017

Palo metrico - Pesa e magna - La Pesca - Torneo di calcio balilla - Cópa la bòza - Rompi balle e le novità 2017: l’arrampica-ta orizzontale e i giochi di logica! - Premi

Sulla Lòbia di Paréch...

...Lunedì 2 aprile dalle ore 14,30

e qualche visetto deluso, ma trepidante di iniziare al più pre-sto una nuova partita, è seguita la tombola di Arlecchino con tanto di premi e cioccolatini e successivamente abbiamo coinvolto i bambini con gli immancabili balli di gruppo! Infine quest’anno è stata ag-

sull’importanza di godere di ogni singolo istante che la vita ci offre. È proprio questa la bellezza che si cela dietro al riso di un bambino, ignaro del tempo che scorre, delle difficoltà che si possono incontrare lungo il cammino, sempre pronto a rialzarsi e a cercare un nuovo

motivo per sorridere. A volte la gioia dei bambini viene sotto-valutata o considerata appunto troppo infantile, ma forse ogni tanto si dovrebbe tornare con la mente al tempo in cui tutto era un gioco ed erano sufficienti qualche stella filante e un pu-

gno di coriandoli per rendere quei momenti indimenticabili e accorgersi dei piccoli attimi di felicità!

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Echi di Agordo 11Pasqua 2018

Questo è il titolo che è stato proposto come input per il convegno il 2 dicembre 2017 e rivolto ad animatori, più o meno giovani provenienti da tutta la diocesi, tutti con la voglia di mettersi in gioco e conoscersi meglio. L’incontro è avvenuto nel pomeriggio al centro Papa Luciani a Col Cumano.

Dopo una breve introduzione da parte di don Roberto sul significato dell’incontro gli animatori sono stati divisi in due gruppi, “principianti” ed “esperti”. I primi, attraverso giochi e dibattiti hanno riflettuto sul loro ruolo che hanno ricevuto dell’input per il proseguimento della loro missione. I secondi si sono focalizzati sul perché continuano a fare gli animatori, da cosa traggono forza per farlo e cosa cambierebbero nei loro gruppi e nella loro comunità per dargli nuova linfa.

Dopo questo incontro, carat-terizzato anche da grosse risate, i vari gruppi hanno esposto il loro lavoro a tutti i partecipanti, ai vari preti presenti e al vesco-vo. Potendo così lanciare vari appelli alla nostra diocesi, tra i più significativi e comuni nei vari gruppi sono: un maggiore coinvolgimento nella vita della comunità da parte della chiesa e non solo “quando fa comodo” per fare numero; celebrazioni più gioiose, visto che, diciamoci la verità, molti più giovani

vorrebbero partecipare alla vita della chiesa, non solo come isti-tuzione, ma come la comunione dei battezzati, ma sono scorag-giati da come vengono eseguite le celebrazioni e dall’ipocrisia che alle volte respirano nella comunità; poi eventi più o meno sacri così da coinvolgere altri giovani nella vita della chiesa e di Cristo; è apparso il desiderio di vari gruppi presenti in tutta la diocesi di trovarci più spesso così da conoscerci meglio (visto che ci si è accorti che molto spesso non si conosce cosa fac-cia il gruppo della comunità che abbiamo accanto!); infine, ma non meno importante, quello di impegnarsi personalmente per il miglioramento e progresso della propria comunità.

Al termine di questo momen-to espositivo, abbiamo vissuto un momento di preghiera molto

Il 2 dicembre a Col Cumano. Convegno Animatori della Diocesi

Facciamo che ci mettiamo!?

intenso, guidato dal vescovo che, riflettendo sulle parole di Matteo 5,13-16, ci ha spronato ad essere “sale della terra e luce del mondo”. Due Inoltre i gesti più significativi: il primo quello nel quale ognuno è andato ai piedi dell’altare ad accendere

una candela recante il proprio nome, così da dirci che Dio non vuole solo una parte di noi, ma lui aspetta uno/a di noi (met-tiamocelo in testa) e che ogni singola candela contribuisce a portare la luce; secondo, su invito del vescovo abbiamo baciato il Vangelo non tanto per rendergli omaggio ma per simboleggiare che dalla parola del Signore traiamo la forza per la nostra missione di animatori e per vivere nello stile evangelico la nostra quotidianità.

Infine, abbiamo concluso l’incontro con la cena, pasto all’insegna delle risate, della gioia della convivialità e della condivisione.

Tanti sono stati gli spunti tratti da questo incontro, ma

una realtà su tutte è rimasta: i giovani non solo ci sono, ma hanno tutta l’energia e la voglia di contribuire a costruire comu-nità sempre più vive e gioiose, evangeliche e aperte.

E TU, VUOI METTERTIIN GIOCO?

Un momento di preghiera molto intenso, guidato dal vescovo per riflettere sulle parole di Matteo, che ci ha spronato ad essere “sale della terra e luce del mondo”.

I primi, attraverso giochi e dibattiti hanno riflettuto sul loro ruolo che hanno ricevuto dell’input.

Dopo una breve introduzione gli animatori sono stati divisi in due gruppi.

Una pilloladi saggezza

del Beato Paolo VI:

“Diteai giovani

che il mondo esisteva già

prima di loro, e ricordate ai vecchi che il

mondo esisterà anche dopo di

loro”.

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Echi di Agordo12 Pasqua 2018

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO

(segue a pag. 13)

Più volte abbiamo avuto l’op-portunità di fare considerazioni sulla presenza delle campane nei nostri paesi montani, in particolare quelle di Agordo, che raro esempio, sono collo-cate in due campanili addossati alla facciata.

In “Spigolando in archivio” (Echi n°3 - 1990, ne abbiamo riportatao una sintesi storica, mentre in Echi n° 4-5 1990 abbiamo ricordato le “disav-venture occorse al Campanón”, che dopo la rottura, il 27.1.1774 veniva rifuso assieme alla campana Granda (già riparata nel 1731) e alla Piccola (rottu-ra avvenuta nel luglio 1772), anch’esse lesionate e dalla rifu-sione risultate di suono sgrade-vole, per cui per una terza volta rifuse. Dal “Libro dei Conti” si sa che il costo della rifusione, assieme alla costruzione di un “teazzo” sul sagrato antistante la chiesa, per l’esecuzione delle operazioni di fusione, fu di Lire 3.171 e 6 soldi di cui 156 Lire e 14 soldi per la tettoia.

Non passò molto tempo e già l’8 dicembre 1776 il Cam-paón si ruppe nuovamente. Questa volta le operazioni fu-rono affidate al signor Antonio Colbachin e al fratello Pietro di Bassano che con estrema perizia riconsegnarono alla Comunità, alla fine di aprile 1777, un Campanón dal suono veramente gradevole con una spesa contenuta in sole Lire 1600. La ditta Colbachin(i) (la i finale si è aggiunta con il tempo) si fregia del titolo di Fonderia Pontificia e produce ancor oggi campane.

Un altro intervento descritto in “Spigolando…” sulla pre-senza delle campane ad Agordo è stato sviluppato in Echi n° 3 del 29 giugno 1998, dal titolo “Suonate campane”, dove sono indicate le campane presenti nei due campanili, ideati dall’archi-tetto Segusini, della rinnovata Arcidiaconale, inaugurata l’8

settembre 1852 e dove sono presentate pure alcune regole sull’utilizzo del suono, allora azionate con le corde da persone abilitate a tale faticoso e a volte pericoloso esercizio (sacrestani e bidelli).

Nel proseguo di questo rac-conto dobbiamo dire che le campane sopra ricordate non esistono più perché depredate dal furioso nemico durante l’invasione della Grande Guer-ra 15-18. Gran fatica ebbe a compiere l’Arcidiacono Bondi per salvarle, ma non vi riuscì, soltanto il Sonello fu salvato, la piccola campana recuperata dalla demolita (1915) chiesa di san Pietro e datata 1680 (Zam-belli fece) che, perché leggera, solo 55 kg, fu opportunamente

La manutenzionedelle Campane

Un intervento necessario e abilmente occultata. Le altre quattro, realizzate dalla Fon-deria De Poli di V. Veneto nel 1921, entrarono ad Agordo quale risarcimento dei Danni di Guerra, benedette e inaugurate, il Sabato Santo, era il 15 aprile del 1922.

Le campane oggi presenti, motorizzate elettricamente all’inizio degli anni 1960, sono controllate da un sistema com-puterizzato applicato nel 1997, sono 5, e così dislocate nelle due celle campanarie: nella torre Sud il Campanón (del peso di kg 1629,5 nota musicale Do naturale) e il Sonello (55 kg, Sol sup.); nella torre Nord la Grande (kg 956,7, Re diesis), la Mezzana ( 671 kg, Fa natu-rale) e la Piccola (kg 450, Sol naturale).

L’argomento di questo scritto aveva l’intento di presentare il lavoro di manutenzione delle strutture portanti e delle cam-pane eseguito nelle settimane scorse, ma la forza dei ricordi mi ha suggerito questa premessa che non ritengo del tutto fuori luogo.

La torre sud con il campanón

Tratteremo qui principalmen-te della cella della torre Sud in-teressante quindi il Campanone e il Sonello dove, in seguito ai controlli periodici, le strutture sono apparse bisognose di in-terventi per ridare le necessarie condizioni di stabilità e sicu-rezza. Anche l’incastellatura relativa alla torre Nord, che necessita di tale intervento, attualmente è sotto accurato controllo e l’attività verrà pro-grammata quanto prima.

La manutenzione è stata effet-tuata dalla ditta Elettrocampane Giacometti di Legnaro (PD) dopo aver predisposto l’op-portuno e preciso preventivo e programma dei lavori.

Tante sono le operazioni svolte durante l’intervento, ne citiamo in particolare solo alcune: sono stati sostituiti i ceppi di sostegno, sono state sostituite alcune parti di struttu-ra metallica, con l’inserimento di speciali ammortizzatori antivibranti in neoprene che posti tra l’incastellatura e le travi d’appoggio assorbono le vibrazioni provocate durante il suono delle campane, sal-vaguardando l’incastellatura e anche le opere murarie. E’ da notare che le nostre campane utilizzano il sistema “a slancio romano”, cioè la campana ruota

Sabato santo, 15 aprile 1922. Il «cam-panón» ritorna nella sua cella dopo il furto della Grande Guerra.

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Echi di Agordo 13Pasqua 2018

(segue da pag.12)

su un perno da un lato all’altro per oltre 60 gradi e ogni volta è battuta in contraccolpo dal bat-taglio, producendo così, oltre al suono, sensibili vibrazioni.

Si è colta l’occasione della fermata del Campanone per fermare anche le altre campane, circa cinque giorni, per ruotare le stesse di circa 60 gradi in modo da cambiare il punto percussione e per portare tutti i battenti in officina per una rettifica meccanica e per il trattamento termico di ricottura di distensione, riscaldamento in forno, con stabilizzazione della temperatura (500-600 °C) e lento raffreddamento control-lato per far si che il materiale ferroso di cui è costituito il bat-tente elimini le tensioni interne (addolcimento), rendendo più cristallino il suono provocato nel colpire il bronzo.

I battenti sono stati ricollo-cati fissandoli alla campana con vari giri di strisce di cuoio per isolare e rendere elastico il collegamento dei due metalli, quindi assicurati con cavo di acciaio anticaduta. Sono state revisionate tutte le apparecchia-ture di trasmissione e controllo meccaniche ed elettriche.

Grazie alla ditta, in partico-lare alle sue maestranze per il

prezioso e sollecito lavoro e a Franco attento e solerte control-lore dei nostri due campanili.

Sempre con il pensiero volto alla sicurezza delle persone si sta valutando la chiusura delle celle con telai in rete d’accia-io per la protezione contro la caduta di parti meccaniche durante il suono delle campane, oggetti che potrebbero colpire persone e auto in transito nella pubblica via.

La spesa delle attività di manutenzione finora svolte ammonta a circa 26.000 euro IVA compresa, cifra che è sta-ta in parte coperta da 10.000 euro dal Comune, 10.000 euro dalla Diocesi, ai quali si sono aggiunti altri contributi, dall’as-sociazione “La forza delle donne” e da privati cittadini che come sempre dimostrano la generosità e l’amore verso la nostra amata chiesa.

A proposito del contributo comunale dobbiamo ricordare che la torre Sud è da conside-rarsi anche Torre Civica del Comune di Agordo, in quanto il Campanón, oltre al richiamo per le funzioni religiose ha anche la funzione di scandire momenti importanti della vita civile (per le segnalazione di pericoli quali incendi o gravi

Campanón - Maniglie di aggancio.Campanón - Battaglio verso sud.

Particolare incastellatura del Campanón. Verso sud ovest.

Campana Grande con la data di fusione MCMXXI.

condizioni meteorologiche, i segni della giornata, l’orologio con quadranti presenti su tre lati delle due torri e il battito delle ore e mezze ore dalle 7 alle 22, ecc.).

Con l’augurio che il disagio del silenzio di questi giorni sia gratificato dalla soddisfazione che i rintocchi delle campane “ci aiutino a ricordare la nostra dimensione spirituale e a col-tivare sempre pensieri di pace e di gioia.

“E quando ci chiamano a lo-dare il Signore... non facciano i sordi!”, ha detto l’arcidiacono mons. Giorgio Lise soddisfatto per l’operazione.

Un grazie di cuore quindi a tutti: Amministrazione Co-munale, Curia diocesana e a coloro che hanno contribuito e contribuiranno al completa-mento della spesa, rilevante ma necessaria per la salvaguardia degli immensi beni lasciatici dai nostri avi.

Gabriele Bernardi

Viene calato a terra il «sonello», la campana di Pasqua collocata sopra il «campanón», durante i recenti lavori di messa in sicurezza del castello e del ceppo che lo sostengono (Foto di Federico Costa).

Suonate campane!

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Echi di Agordo14 Pasqua 2018

La sera del 21 novembre 2017, alla fine della Santa Messa per la Beata Vergine della Sa-lute, celebrata nella chiesetta di Sant’Agostino a Tóccol, don Giorgio ha benedetto il Cro-cifisso restaurato del vecchio capitello che mancava dalla frazione da più di un anno.

In effetti, i tempi per il re-stauro della scultura sono stati lunghi e impegnativi dato che, una volta tolta dalla croce, le sue condizioni sono apparse subito pessime. Le braccia e i piedi del Cristo erano rotti, il corpo era ricoperto da molteplici strati di colore dati nel tempo che avevano nascosto i tratti del volto, ma che d’altro canto avevano permesso al legno di conservarsi negli anni. Inoltre, tra le screpolature, si era anni-data molta muffa,mentre solo la parte posteriore, quella protetta dalla croce, era rimasta inaltera-ta nelle forme e nei colori.

Cosa fare? Lasciarlo così oppure tentare di sistemarlo con il rischio di romperlo del tutto? Una bella responsabilità, visto l’affetto che lega gli abitanti di Tóccol a questo Crocifisso che da molti anni veglia sulla frazione.

Caso vuole che un giorno passasse nei pressi di casa mia il falegname Luciano Da Ronch (Feba) al quale ho subito mo-strato la scultura. Dopo averla guardata con occhio attento, tipico dell’esperto in materia, mi ha detto che era stato scolpito in legno di tiglio e che secondo lui si poteva restaurare, poiché sotto alla vernice appariva in buone condizioni.

Così siamo ricorsi ancora una volta alle preziose mani

studio, gli ha ricostruito le brac-cia e i piedi. A lavoro ultimato lo abbiamo portato a Ortisei, in Val Gardena, presso la Ditta di artisti del legno “Conrad Moroder” per la decorazione. Il signor Moroder ci ha spiegato che il legno di tiglio è una tra le specie più importanti per sculture e lavori di intaglio e che nel Medioevo era noto come “lignum sacrum” (legno sacro) perché era quello maggiormente usato nella produzione di arte sacra. Lì il Crocifisso è stato ulteriormente ripulito e rifi-nito, trattato con dei prodotti utili alla sua conservazione e ridipinto con colori antichizzati e oro zecchino. Quindi è stato posizionato su una nuova croce realizzata in legno invecchiato e proporzionata alle dimensioni della scultura.

Non si sa chi sia l’autore dell’opera né il periodo in cui sia stata realizzata e posizionata nel vecchio capitello. Abbiamo solo la testimonianza delle persone più anziane del villaggio che sostengono di averlo sempre visto lì.

Forse qualcuno avrebbe avuto piacere di rivedere il Cristo restaurato ancora al suo posto, ma data la sua fragilità ci è stato consigliato di metterlo in un luogo protetto. Ecco che ora il Crocifisso si trova all’interno della chiesetta di Sant’Agosti-no, mentre nel nuovo capitello realizzato dall’artigiano Mario Savio (“Coppi”) possiamo am-mirare quello bellissimo donato dallo scultore Eugenio Buttol.

È vero! L’idea di portare avan-ti questo lavoro è stata di pochi, ma è altrettanto vero che la si è potuta realizzare solo grazie alla volontà e alla generosità di molte persone di Tóccol che con il loro impegno e le loro donazioni hanno permesso di recuperare un’opera che molto probabilmente sarebbe andata perduta.

Barbara De Menech

Un importante recuperofinalmente a “caSa”

il crocifiSSo del vecchiocaPitello di tóccol

dello scultore Eugenio Buttol (Sfèrlo) che, con una pazienza da certosino, prima ha tolto le innumerevoli verniciature che

alteravano la delicata bellezza del Cristo, quindi lo ha ripulito dalle muffe che lo avevano ag-gredito e, infine, dopo un attento

21 novembre 2017. La benedizione del Crocifisso a sant’Agostino.

La targhetta posta a ricordo sotto il quadro e, sotto, l’opera prima e dopo il felice restauro di Eugenio Buttol.

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Echi di Agordo 15Pasqua 2018

la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale

Una «due giorni» all’insegna dell’allegria e della scoperta di bellezze artistiche e culturali, dalla Wieskirke al castello di Neuschwanstein, condividendo esperienze che fanno crescere. È quella vissuta di recente da ben 21 ragazzi agordini, una folta rappresentanza del gruppo ani-matori che accoglie e raccoglie giovani prevalentemente delle superiori provenienti da varie parrocchie dell’Agordino.

Dalla fine del 2008, con l’eccezione della parentesi di un anno a motivo del suo trasferimento e di un’altra parentesi in collaborazione con un confratello, il gruppo è seguito da don Fabiano Del Favero, già cappellano ad Agordo ed attualmente parroco delle comunità del Poi. «L’im-pegno principale» sottolinea il sacerdote, «è quello di curare e promuovere i campeggi estivi per i ragazzi della Conca Agor-dina che, da oltre quarant’anni, rappresentano un punto fermo per le generazioni più giovani. Non mancano però anche mo-

i cori agordini a Belluno Per san Martino

Nella Basilica Cattedrale di Belluno, l’11 novembre scroso, la Forania di Agordo è stata presente, oltre che con i Parroci e con molta gente, anche con oltre 60 cantori provenienti dai Cori delle varie parroc-chie agordine. A dirigerle don Sandro Gabrieli, parroco di Falcade. Il Vescovo ha vivamente apprezzato l’iniziativa come un segno di comunione tra le varie Comunità. L’auspicio è che questa “Corale forania-le” possa essere presente in futuro in occasione di altre solenni celebrazioni che si terranno in Forania.

ridenti abitati di Rottenbuch, Oberammergau e Mittenwald.

«Momenti come questi», con-clude don Fabiano, «offrono sempre la gioia e la bellezza di uno scambio che si “nutre” di umanità».

menti di partecipazione ad altre proposte locali o diocesane od occasioni di ritrovo e di svago, sempre utili a rafforzare un gruppo».

Queste le motivazioni alla base della trasferta che, da domenica 11 a martedì 13 febbraio, ha portato il gruppo in terra bavarese. Lunedì mat-

tina la comitiva si è fermata alla Wieskirche, un santuario autentico gioiello dell’arte rococò tedesca e patrimonio dell’umanità. Una tappa che ha introdotto il gruppo nella riflessione dinanzi all’immagi-ne votiva del Cristo flagellato, grazie alla spiegazione del parroco della chiesa.

Non sono poi mancati i mo-menti di autentico svago, così come gli appuntamenti culturali quali la visita del celebre castel-lo di Neuschwanstein oppure i

SCHWANGAU – Baviera. Il gruppo in posa al celebre castello di Neuschwanstein.

WIES - Baviera. Gli animatori agordini nella Wieskirke, santua-rio patrimonio dell’umanità.

la “due giorni” in Bavieradei nostri aniMatori

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Echi di Agordo16 Pasqua 2018

Ottava rassegna degli organisti agordini. Si è svolta quest’anno nella chiesa di Rivamonte, in una serata in cui ben dodici degli organisti che accompagnano le celebrazioni domenicali nella varie parrocchie dell’Agordino si sono dati appuntamento per ascoltarsi reciprocamente, senza pretese «concertistiche», per uno scam-bio di idee, consigli, esperienze, proposte.

L’incontro è stato preceduto e concluso dai canti del coro «Santa Cecilia», forse il primo o comunque raro caso di coro interparrocchiale che mette insieme le forze vocali di più piccole comunità (Rivamonte, Gosaldo, Voltago e La Valle) per accompagnare la liturgia nelle celebrazioni più importanti delle medesime.

Tale appuntamento nasce a livello diocesano agli inizi degli anni 2000 per iniziativa della Commis-sione Diocesana Musica Sacra, allora guidata da don Giuseppe Bratti e dal maestro Manolo Da

la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale

Rivamonte, 3 gennaio 2018. I partecipanti all’8a Rassegna degli organisti dell’Agordino.

Rold, con una rassegna organiz-zata a Falcade. La partecipazione di fatto di soli organisti agordini ha fatto sì che le successive edizioni si siano tenute ad Alleghe e Riva-monte, ma ne ha decretato anche la sua prematura chiusura.

È così che, per non disperdere quanto fatto precedentemente, «Agordo Musica», con l’instancabi-le entusiasmo di Andrea Bernardi, è subentrata nell’organizzazione della biennale rassegna di organisti agordini, giunta appunto all’ottava edizione.

«Nonostante lo sforzo richiesto nel promuove e attuare iniziati-ve in quest’ambito sia sempre maggiore», ha detto Bernardi, «è importante tenere comunque viva l’attività organistica, specie in una zona ricca di strumenti antichi e artistici come l’Agordino.

Poi i risultati si vedono: organi restaurati e ben mantenuti, concerti frequenti e partecipati e, soprattut-to, come è stato evidente durante questa serata, un eccezionale

a rivaMonte, l’8a rassegna degli organisti dell’agordino

Agordo, 23 febbraio. Prima delle celebrazioni diocesane. Via Crucis obiettivo Risurrezione, con i giovani agordini che hanno raccontato la vicenda con lo sguardo dei discepoli.

I giovani agordini hanno de-ciso di concentrarsi sulla figura dei discepoli di Emmaus, insce-nando il racconto della morte e risurrezione di Gesù attraverso gli occhi dei discepoli, per ri-flettere insieme sull’impatto nel nostro futuro di questo evento così distante e così attuale.

Ogni gruppo parrocchiale si è così potuto muovere secondo la propria sensibilità, mentre

numero di giovani e giovanissimi organisti, già ben avviati e che lasciano intravvedere un roseo futuro». Sul programma dell’incon-tro è stato riservato un particolare ricordo anche a don Vincenzo Da Ronch, che ha voluto l’organo Pinchi a Falcade e l’organo Zanin a Rivamonte, appassionato di

musica e concerti, e sicuramente convinto sostenitore della prima di queste rassegne a Falcade e poi dell’edizione di Rivamonte. Un grazie, infine, a don Fabiano, parroco delle cinque comunità del Pói, entusiasta ed ospitale come sempre.

Andrea Bernardi

raccontava gli episodi del brano di Luca: la cattura di Gesù, il suo processo, la sua morte, i momenti tra la morte e la risur-rezione, la corsa delle donne al sepolcro; il tutto posto all’inter-no della “cornice” narrativa del cammino dei discepoli verso Emmaus.

I ragazzi si sono espressi

secondo i modi a loro più congeniali: rappresentazioni accompagnate da parole, sug-gestivi giochi d’ombra, croci a grandezza naturale, video accompagnati da musica, finti telegiornali che raccontano la “breaking new” della risurre-zione.

Ogni scena ha avuto un mo-mento di riflessione, scritta da ogni gruppo, come un punto di domanda sulla figura di Gesù oggi. Il tutto si è poi concluso con l’apparizione di Cristo che si manifesta a tutti i discepoli, che vengono infine mandati nel mondo.

L’incontro si è chiuso con un gradito e significativo interven-to del vescovo Renato.

Giovanni Soppelsa(Da “L’Amico del Popolo”

n.10 dell’8.3.2018)

la via crucis con i giovani

L’intervento del vescovo Renato.

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Echi di Agordo 17Pasqua 2018

Il racconto di Cielo Blu

Donne e coraggioRingrazio Luciano, un uomo

gentilissimo, molto amico della mia famiglia, che con la sua memoria lucida e ferrea mi ha aiutato a ricostruire un pezzo di storia agordina, della quale avevo alcune nozioni, ma mi mancavano molti dati. Ricordo mia nonna raccontare aneddoti che leggerete in seguito, ma rior-dinarli e arricchirli senza l’aiuto di Luciano non sarebbe stato possibile. Grazie Luciano!

Questa che narro oggi è un pezzo di storia agordina della quale mia nonna Ida ha fatto parte.

Siamo nei primi anni Quaranta e l’Agordino, come il resto del territorio italiano, è provato dalla seconda guerra mondiale che, come mi raccontava sempre mia nonna, è stata fonte di grande paura. Anche Luciano mi dice che fino al 1943 i bambini di quel tempo, fra cui lui, sono andati a scuola normalmente senza particolari problemi. Con il 1943 sono iniziati i bombardamenti e spesso i bambini erano tenuti a casa per paura degli attacchi dall’alto, ma anche perché muo-versi era un’azione pericolosa.

Trovare cibo durante la guerra non era sempre facile. L’Agor-dino di allora era basato su una società agricola e ognuno col-tivava per sopravvivere. Alcuni alimenti però scarseggiavano.

Qui entrano in gioco due don-ne agordine coraggiose. Due donne speciali che abitavano in Val di Frèla e che hanno fatto della loro amicizia una ragione di vita. Le ricordo ottantenni, legate da un sentimento non comune mentre si cercavano e si supportavano continuamente e in ogni loro momento d’incon-tro si rinsaldava quel legame che le teneva unite da una vita. Queste donne erano mia nonna Ida e Maria la mamma di Lu-ciano. Procediamo con ordine. Dunque, l’Italia dei primi anni ‘40 era in guerra e bisognava sopravvivere. In quei periodi non si trovava sale da cucina da nessuna parte qui in vallata. Si trovava solo sale pastorizio. Era lavato e trattato con acqua, ma molto andava perduto durante quest’operazione e la qualità era scadente.

Ida e Maria, quando c’era la necessità, partivano a piedi da Val di Frèla e con molta fatica e molti pericoli raggiungevano Moena con il darlin in spalla e andavano a barattare il loro burro con sale alimentare. Il cambio merce era fatto a pari peso (1kg. di burro =1kg. di sale). Arrivare a piedi a Moena era un viaggio lungo alcuni giorni e il territorio in guerra era fonte di innumerevoli pericoli. Si fer-mavano a dormire a Falcade, in luoghi di fortuna presso stalle o fienili di conoscenti o di anime di

buona volontà e ospitalità. Una volta si fermarono a Falcade presso l’albergo di un agordino che consegnò loro una lettera di raccomandazione per Moe-na e grazie a quella lettera, in quell’occasione scambiarono sale con fagioli, che avevano, anziché burro.

Ida e Maria, al bisogno scen-

devano anche in Val Belluna verso Sedico e Santa Giustina, in cerca di farina da polenta e fagioli quando le scorte di casa scarseggiavano. In questo caso pagavano farina e fagioli con moneta e non con il baratto. Spostarsi in questo caso era più facile e usavano il trenino che da Agordo portava a Bribano e poi

procedevano a piedi, dormendo, se necessario, sempre in stalle e fienili di fortuna.

Luciano mi racconta che la sua mamma, Maria insieme a una donna di Tóccol che si chiamava Lucia, a primavera inoltrata, con un carretto a quattro ruote preso in prestito, si recavano a Canale d’Agordo per reperire le patate che servivano per la semina, in quanto loro non ne avevano.

Proviamo a pensare a questi viaggi fatti per riequilibrare l’andamento famigliare. Donne poco più che trentenni allora, che sfidavano i pericoli del ter-ritorio e soprattutto della guerra per contribuire al sostentamento della famiglia. Il loro è stato un grande esempio di coraggio e unità e non a caso la loro ami-cizia è durata una vita.

Ho voluto raccontare questi aneddoti perché appartengono alla storia e sono sicuramente poco conosciuti; costituiscono una memoria di quello che è stato. Accanto a chi material-mente ha combattuto la guerra, c’erano queste e altre donne che silenziosamente si davano da fare.

Finita la guerra, Ida e Maria che allora avevano trentasei anni, votarono per la prima volta da donne libere scegliendo fra Repubblica o Monarchia. Il resto della storia più o meno lo conosciamo, lo giudichiamo e lo consideriamo secondo i nostri credo politici e non.

Il coraggio e la condizione di queste donne, come molte altre nell’Italia di allora e di oggi e nel mondo, dovrebbero farci riflettere. Diritti e doveri non sempre sono scontati e alla portata di tutti.

Di Ida e Maria ci resta un dolce ricordo e una considerazione di come nelle difficoltà e nelle privazioni della vita si scoprano i veri amici.

Blu Sky

Lettere a“Echi”Da PisaCaro don Giorgio,grazie del meraviglioso Calen-dario con il 150° anniversario del CAI di Agordo, sempre accom-pagnato da belle opere d’arte. Quest’anno il mio amatissimo fratello Paolo non c’è più, Era un suo grande estimatore e sempre mi avvertiva quando riceveva “Echi” che vi era pubblicata una mia letterina. Nel suo ricordo le mando cordialissimi affettuoso saluti.

Rosanna Boranga

Grazie di cuore a tutti i nostri lettori per il loro sostegno e la loro continua vicinanza.

La direzione

Dal CanadaEgregio mons. Giorgio,spero trovarla in buona salute come, nonostante gli acciacchi, lo è di noi. Includo alla presente un piccolo contributo per la con-tinua opera che svolgete verso gli emigranti e non residenti in quel gioiello dolomitico che si chiama Agordo.

Mando anche una nostra foto a ricordo del nostro 50° anni-versario, un traguardo che mi fa orgoglioso. Le mando tanti tanti saluti.

Paolo e Bruna Benvegnù

Da RomaPace e Bene! Ho ricevuto il bollettino ricco di informazioni e

vi ringrazio molto. Leggendolo con piacere vi raccomando al Signore affinché il vostro apo-stolato si diffonda dappertutto. In questa comunità ci troviamo ormai in due consorelle che seguono le attività agordine, io e sr. M. Mattia; le sorelle sr. M. Bibiana e sr. M. Clementina Miana sono purtroppo decedute e dall’alto pregheranno per tutti noi continuando il Bene di Ca-rità che hanno vissuto in terra. Vi saulto e vi ringrazio ancora con affetto.

Sr. Maria Grazia

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Echi di Agordo18 Pasqua 2018

notizie dal coMune

Sempre grazie alla cortese ospi-talità di “Echi”, riportiamo l’attività dell’Amministrazione Comunale svolta negli ultimi mesi. Come di consueto, le notizie sono suddivi-se, per semplicità espositiva, nei referati dei membri della Giunta Comunale

.A) Affari Generali, Bilancio e

UrbanisticaQualcuno disse che i libri sono

come un giardino. Beato colui che riesce a entrare, cibare la propria anima con i suoi frutti e inebriare i propri sensi con il profumo dei suoi fiori. Mariannina Del Din-Dall’Armi conosceva il segreto del giardino, aveva una cultura inestimabile e ha condiviso il suo grande sapere con immensa passione. L’Amministrazione Comunale di Agordo ricorda con gratitudine il suo impegno profuso.

B) Servizi alla Persona (sanità, sociale, cultura, istruzione, fami-glia, giovani e servizi per l’infanzia e l’adolescenza)

La consegna degli attestati di partecipazione al progetto “Vo-lontario anche tu...” in sala giunta del Comune è diventato ormai un lieto appuntamento annuale. Il Centro Servizi del Volontariato di Belluno in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale propone da diversi anni il progetto per far scoprire e far apprezzare il mondo del volontariato a ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni. L’obiettivo è di promuovere nel mondo giovanile della provincia una partecipazione alla cittadi-

nanza attiva e responsabile. Una decina di ragazzi hanno parteci-pato quindi al progetto e hanno offerto il loro tempo nelle attività del centro estivo, accudendo i bambini delle scuole elementari di Agordo. L’esperienza positiva vissuta dai ragazzi e ripagata con affetto da parte dei piccoli al centro estivo è stata altrettanto apprezzata dai genitori che hanno espresso delle riflessioni molto favorevoli.

Ha preso avvio in questi mesi il progetto Famiglie in Rete che ha la finalità di mettere in rete famiglie e singoli solidali che desiderano affiancare altre famiglie le quali stanno affrontano momenti di difficoltà. Il progetto, coordinato dai servizi sociali di ASCA, ha visto

scorsi si sono svolti i lavori di disboscamento e pulizia (purtrop-po non solo da alberi e ramaglie) dell’aveo del torrente Rova.

D) Sviluppo Sostenibile (tu-rismo, associazionismo, sport, sviluppo sostenibile, agricoltura-attività primarie e mobilità)

Nella serata di venerdì 23 febbraio le luci della piazza e di alcune vie di Agordo sono state parzialmente abbassate per te-stimoniare l’adesione del Comune di Agordo a “M’illumino di meno”, la campagna di sensibilizzazione sui consumi energetici e per stili di vita sostenibili promossa da Caterpillar, storico programma di Rai Radio2. L’adesione risul-ta in continuità con quanto già voluto negli scorsi anni e con varie iniziative messe in campo dall’amministrazione (non ultimo la riqualificazione energetica del municipio). Quest’anno la cam-pagna, che è giunta ormai alla 14ª edizione, è stata dedicata al camminare, e in particolare “a una camminata, un percorso, una marcia, una corsa insieme fino alla luna”. In occasione dell’evento nazionale “M’illumino di meno”, il Comune ha invitato la cittadinanza ad aderire adottando iniziative famigliari e personali contro gli sprechi di energia e per la salva-guardia dell’ambiente.

L'addetto stampaMarco Da Roit

l’organizzazione nella saletta della biblioteca di Agordo di un ciclo di tre incontri tra febbraio e marzo.

Si conferma per il quarto anno il progetto “Finalmente 18+” ad Agordo, momento simbolico voluto dall’amministrazione con i cittadini che nel corso dell’anno hanno raggiunto la maggiore età. Quest’anno l’incontro si è svolto in due momenti tra dicembre e

gennaio, nel municipio di Agor-do. Il Sindaco ha consegnato ai ragazzi la Costituzione Italiana; proprio la Carta che, come è stato ricordato, traccia le regole-base della vita della comunità in cui sono entrati a pieno titolo i neo-diciottenni, identificando i diritti e i doveri di ogni cittadino (tra cui, visto il periodo pre-elezioni quello al voto).

Asilo Nido Comunale: L’Inps, con la circolare n. 14/2018, ha dato il via libera alla presentazio-ne delle domande per ottenere il bonus asili nido per l’anno 2018: è un aiuto economico corrisposto dall’Inps ai genitori che ne fanno domanda. Vale al massimo 1.000 euro per anno e spetta a sostegno del pagamento delle rette per la

frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e dell’introdu-zione di forme di supporto presso la propria abitazione a favore dei bambini affetti da gravi patologie croniche. Le domande per otte-nere i contributi possono essere presentate dal 29 gennaio 2018 esclusivamente in via telematica sul sito INPS.

Contro i mali quali solitudine, isolamento e noia che stanno mettendo a rischio la salute, soprattutto psicologica, degli adolescenti e delle loro famiglie, il territorio ha deciso di scendere in pista compatto e di organizzare una rete provinciale di supporto. Il rischio, infatti, è quello di trovarsi a breve di fronte a una società multi problematica, difficilmente gestibile. Per questo motivo è nato il progetto triennale “Una co-munità a sostegno della famiglia” del valore di 929 mila euro: 650 mila finanziati dalla Fondazione Cariverona, il resto dai 25 soggetti pubblici e privati coinvolti tra cui anche il comune di Agordo.

C) Patrimonio e Salvaguardia del territorio (manutenzione e amministrazione del patrimonio comunale e lavori pubblici)

Mediante l’intervento degli ope-rai dei servizi forestali nei mesi

Per il quarto anno il progetto “Finalmente 18+” ad Agordo, con la conse-gna della Costituzione ai neo 18enni e poi la Messa in Arcidiconale.

Il ricordo di Mariannina Del Din Dall’Armi: una vita per la scuola e la cultura.

La consegna degli attestati di partecipazione al progetto “Volontario anche tu...” ai giovani dai 12 ai 18 anni.

LE FOTOdi questo numero di “Echi” sono

di, o fornite da: Federico Costa, Agordo Foto, L’Ami-co del Popolo, Gabriele Bernardi, Giuliana Da Ronch, Dino Brisdda, Gianni Santomaso, Sandro Zasso, Elda Bien, Emma Massari, Sara Dal Molin, Orlando D’Isep, ARCA, Giorgio Fontanive, Auser “El Brói”, Gruppo animatori e Giovani, Marco Da Roit, Pettirosso Agordino, Anto-nia Bortot, Agordo Musica, Cesare Benvegnù, Nidia Zasso, Franco Colleselli, Barbara De Menech, don Fabiano Del Favero, Sabrina Mei, GAV, Bòce da Rif, Marino Miola, Barbara Benvegnù, Claudio Sito, Scuola Materna, Barbara De Nardin, APIM, ITIM Follador.Archivio: Loris Santomaso, Dario De Nardin, Corrado Cattadori.

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Echi di Agordo 19Pasqua 2018

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Seguendo una ormai conso-lidata consuetudine, i soci del GAV, Gruppo di assistenza volontaria agordino, al termine di un altro proficuo anno di attività, si sono ritrovati in com-pagnia per scambiarsi gli auguri per le festività natalizie.

Lo hanno fatto sabato 16 di-cembre in sala «Framónt» del Centro parrocchiale «Mons. Vincenzo Savio», su invito rivolto loro dalla presidente, Loretta Ben.

La nuova Panda 4x4 del GAV, benedetta da don Giorgio Lise, presentata dal «veterano» Marino De Dea, vicepresidente e dal «neofita» Marco Dell’Antone.

In tale occasione, prima del brindisi, monsignor Giorgio Lise ha benedetto il nuovo vei-colo acquistato quest’anno dal GAV per il servizio di consegna pasti a domicilio, grazie al con-tributo ottenuto dal Bim-Piave, rappresentato dal presidente del consorzio di Vallata, Bruno Zanvit, sindaco di Voltago, che ha manifestato, come pure don Lise, ai volontari del GAV, la riconoscenza delle comunità lo-cali per la fondamentale azione svolta con generoso impegno in aiuto alle persone e famiglie in difficoltà.

Domenica 8 AprileAssemblea annuale dei Soci Volontari

ALLE ORE 11.10NELLA SALA “FRAMÓNT”

del CENTRO PARROCCHIALE “MONS. V. SAVIO”di AGORDO

Alle ore 10, prima dell’Assemblea, si auspica la partecipa-zione alla S. Messa nella Chiesa arcidiaconale.

Al termine dell’Assemblea, come da consuetudine, segue un momento conviviale per volontari, familiari e simpatizzanti.

Venticinqueanni divolontariato solidale

1993 - 2018

Nell’avvicinarsi della sempre attesa festa religiosa la parroc-chia di santa Maria Nascente ha riproposto anche quest’anno il gradito concerto dell’«Ensemble concertino», l’orchestra d’archi dell’Accademia “G.Rossini”, diretta da Svetlana Pletneva.

L’appuntamento è stato per domenica 10 dicembre, alle 20.45, nella chiesa arcidiaconale di Agordo dove sono state eseguite musiche di Martin, Telemann, Schubert, Tchaikowsky, Prokoviev, Warlok e Strauss. Ingresso libero e le offerte sono andate anche questa volta a favore del centro parrocchiale «Vincenzo Savio».

Peccato che l’inclemenza del tempo, dovuta a una improvvisa nevicata, abbia dissuaso molta gente a venire a godere di una serata musicale di alto livello e suggestione.

Verso il Natale…

el fogaróN della BiaNcaa VeraN

Dopo un anno di assenza, ritorna in gran stile il Fogarón della Bianca.

La partecipazione non ha deluso le aspettative. Brulè, pa-nettone e spettacolo pirotecnico sono stati il contorno perfetto per una serata speciale.

Il calore e l’affetto dimostrato dai presenti hanno aiutato a colmare l’assenza di chi non è più tra noi, ma consapevoli di aver condiviso con loro ogni singolo istante della serata, così come ogni giorno.

Attendiamo il prossimo anno, senza troppa fretta, per rivi-vere questo momento speciale che dimora da anni nei nostri cuori.

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Echi di Agordo20 Pasqua 2018

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

Tutti a Rif il 1° maggioper la festa di San Giuseppe!

Anche quest’anno i “Bòce da Rif” invitano alla tradizionale festa di San Giuseppe artigia-no, proponendo un programma sempre denso di… gustosi e divertenti appuntamenti.

Martedì 1° maggio, alle 11,00 S. Messa nella tipica chiesetta alpina in ricordo dei defunti del-la frazione; quindi il mercatino di prodotti artigianali, pesca di beneficenza, esposizione fotografica lungo le canesèle, pranzo e cena con piatto tipico ed altro.

Nel pomeriggio la tombola e la caccia al tesoro per bambini con l’immancabile torta del Toni Fiabane. In serata, dopo la

cena, gran finale con la musica di Eros e Oscar.

L’incasso della giornata sarà devoluto come sempre in be-neficenza.

Un particolare invito a par-tecipare alla festa è rivolto ai confratelli della Confraternita di San Giuseppe che si sta rin-novando con la guida del priore Giuseppe Ren.

Rispettata anche quest’anno la bella tradizione della befana. Una cinquantina tra bambini e anziani hanno dato vita alla festa organizzata dal Circolo Auser «El Brói» di Agordo nella sede di via Rova dal presidente Alvio Peratoner e i suoi collaboratori. È stato un gioioso pomeriggio-sera di aggregazione per grandi e piccini con distribuzione di dolci, caramelle e tanti doni nel corso della consueta tombola. «Ci sono stati premi per tutti, tanti libri e peluche», ha detto il segretario Pietro Urpi, «i ragazzi intervenuti si sono poi divertiti anche per l’improvviso arrivo della befana con la sua scopa e il pacco di doni, ben

La festa della befana al circolo Auser «El Brói» di via Rova.

Nel pomeriggio di sabato 24 Marzo, in occasione dell’assem-blea dei soci del Circolo Auser “el Broi” (svoltasi al Centro parrocchiale «Mons. Vincenzo Savio» e di cui riferiremo sul prossimo numero), è stata presen-tata e benedetta la nuova vettura, acquistata con il contributo del consorzio B.I.M. Piave, grazie all’interessamento del presidente e del vicepresidente di vallata

In attesa di fare il resoconto dell'Assemblea del 24 marzo, rite-niamo utile riportare questi stringati ma significativi numeri relativi all’attività svolta dal Circolo Auser «El Brói» per accompagna-menti di Anziani-ospiti Casa Soggiorno Taibon; Disabili- Ospiti Polifunzionale; Progetto Sollievo e non convenzionati:Interventi Km percorsi dai mezzi Auser Ore dedicate 551 35.690,5 1.791,5Distribuzione pasti a domicilio (in collaborazione con il GAV)Interventi Km percorsi dai mezzi Auser Ore dedicate 157 5.262 314,0Per un totale diInterventi Km percorsi dai mezzi Auser Ore dedicate 708 4.0952,5 2.105,5E' in fase di sperimentazione (ma già attivo) il sito www.elbroi.it

interpretata dalla socia Giuliana Da Ronch».

Un appuntamento tradiziona-le, quello della befana all’Auser, che si ripete fin dalla prima presidenza del mai dimenticato Renzo Da Rif, puntuale come molti altri appuntamenti pro-posti dal benemerito gruppo di volontariato nel corso dell’an-no. «Una festa magnifica», il commento del presidente Pera-toner che ha ringraziato quanti hanno collaborato e partecipato, annunciando fin da ora che la festa tornerà anche il prossimo anno: proposito a cui va dato senz’altro credito perché alle promesse l’Auser ha sempre tenuto fede.

Bruno Zanvit e Siro De Biasio e dell’Unione montana agordina. Un sentito ringraziamento anche per il contributo di Luxottica sempre disponibile verso il mon-do del volontariato.

L’acquisto di una vettura nuo-va, in sostituzione di una datata, dà più sicurezza sia all’utente del servizio di accompagnamento solidale che al volontario che presta lo stesso servizio.

Cifre sempre eloquenti!

per la gioia dei bambini

All’Assembleadel 24 marzo

Benedetta una nuova

auto

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Echi di Agordo 21Pasqua 2018

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

Dando la colpa al tempo che passa troppo in fretta, ci scusia-mo per non aver comunicato a tempo debito la destinazione dei fondi raccolti nelle varie mani-festazioni dei “Bòce da Rif” e dalla vendita delle “frìtole” alla fiera del bestiam da parte di tutte le volontarie. Approfittiamo allora dell’ospitalità offerta da “Echi di Agordo” per riportare un sintetico resoconto.

Ricavo festa 1° maggio 2016: per l’acquisto di scaffalature destinate all’associazione San Martino per il magazzino presso il centro parrocchiale, e con il ricavato dalle “frìtole” 2016: acquistato materiale alpinistico destinato al Soccorso alpino di Agordo.

La lucciolata 2016 ci ha permesso, grazie anche al

Sempre grande

la generoSità dei Bòce

La consegna dei materassi antidecubito all’Hospice Casa tua due di Belluno.

contributo del gruppo alpini Agordo, di consegnare 2.900,00 euro direttamente alla signora Carmen Gallini di “Casa Via di Natale” di Aviano.

Nel 2017 le manifestazioni benefiche sono state le stesse, destinando però il ricavato in modo diverso.

Primo maggio 2017: dedicato all’acquisto di n°3 materassi antidecubito a favore dell’Ho-spice Casa tua due di Belluno, mentre la vendita delle fritole 2017 è servita a donare del materiale didattico per la scuola elementare di Agordo.

La lucciolata 2017, grazie anche a un avanzo della gita sul Monte Grappa dei gruppi alpini Agordo e La Valle, ci ha permesso di portare ad Aviano ben 3.420,00 euro. Continua

Lucciolata 2017. Da sn. Il rappresentante di “Casa Via di Natale” di Aviano, Antonio Barattin, con il sindaco di Agordo Sisto Da Roit e il capogruppo degli alpini Lauro Caio Gavaz.

La consegna del ricavato delle Lucciolate 2016 e 2017 direttamente alla signora Carmen Gallini di “Casa Via di Natale” di Aviano.

La vendita delle fritole 2017 ha donato del materiale didattico alla scuola elementare di Agordo.

sempre anche la raccolta dei tappi di plastica: nello scor-so mese di febbraio, la ditta Marcaplast ha ritirato oltre 12 quintali di plastica da poter riciclare, contribuendo anche con questo alla gestione della “Via di Natale” di Aviano.

Grazie a tutti coloro, sponsor,

singole persone, attività com-merciali, associazioni varie, che in qualsiasi modo partecipano e aiutano le nostre iniziative. Anche il 2018 comincerà con la festa del Primo maggio, perciò vi aspettiamo come sempre tutti a Rif.

I bòce da Rif

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Echi di Agordo22 Pasqua 2018

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

Il 16 novembre 2017, alla presenza del Notaio Maurizio Malvagna, l’assemblea ha vota-to il nuovo nome del sodalizio. Come già ampiamente descritto nel precedente numero di Echi, il “Pettirosso Agordino” inten-de ampliare la propria offerta di servizi che andranno a colmare bisogni sempre maggiori. Spe-cifiche richieste di aiuto arri-vano da famigliari di persone affette da malattie dementigene. Il Pettirosso Agordino, attento alle necessità del territorio, non può però trascurare la tutela nei confronti di chi si presta a dare assistenza. Rientra nel concetto che non ci si inventa di diven-tare volontario Pettirosso senza aver accettato di confrontarsi

con le tematiche specifiche che ruotano attorno all’assistenza al malato e la sua famiglia.

Il IV corso formativo “De-menza, malattia della famiglia: come prendersi cura” pensato appositamente per reclutare nuovi volontari, nelle otto serate previste spazia dai concetti più tecnici nell’ambito medico, ai suggerimenti infermieristici. Vengono trattati le modifiche della personalità e del com-portamento, come anche la comunicazione con il malato, quindi nella sfera psicologica. Particolarmente significativa sarà la serata dedicata nello specifico alla spiegazione dei servizi già esistenti in Agordi-no. Nell’ultima serata infine, ci

Cucchini Agordino è diventatoufficialmente il

La consegna delle sedie basculanti al reparto di medicina-lungodegen-za dell'ospedale e, sotto, donazione dai ragazzi di Selva di Cadore.

Mercatino col riso.

Sacchi di riso pronto per il con-fezionamento

Sacchetti di riso confezionati dalle nostre volontarie.

sarà la presenza di un volontario già attivo in altri ambiti della Valbelluna e di un famigliare. Sarà una preziosa testimo-nianza per i nuovi volontari Pettirosso.

Riportiamo di seguito il pro-gramma completo del percorso e ricordiamo che l’obiettivo prefissato dal Pettirosso Agor-dino può essere raggiunto se ci sarà il supporto e disponibilità di volontari che a fine corso dedicheranno il loro tempo pre-zioso per il tirocinio in struttura e a domicilio e successivamente al servizio vero e proprio. Fi-nora siamo fiduciosi, perché le serate, che ricordiamo sono aperte alla cittadinanza, vedo-no costantemente un numero considerevole di uditori. Oltre al percorso abbiamo anche una

trentina di corsisti effettivi, i quali come descritto, ci augu-riamo di poter annoverare nella famiglia del Pettirosso.

* * *

A dicembre, grazie al con-tributo del CSV di Belluno, siamo riusciti ad acquistare due sedie basculanti, per il reparto di medicina-lungodegenza dell’ospedale di Agordo, dove i nostri volontari diretti prestano il loro servizio.

* * *Ricordiamo che i volontari

del Pettirosso, vera linfa dell’or-ganizzazione, sono presenti in assistenze sia a domicilio che in reparto dell’ospedale di Agordo, ma sono molto attivi

(segue a pag. 23)

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Echi di Agordo 23Pasqua 2018

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Programma - iV corso di formazioNe Per VoloNtari Pettirosso agordiNo

“Demenza: malattia della famiglia – come prendersi cura”

Centro parrocchiale “mons. Vincenzo Savio” di Agordo – sempre di martedì alle ore 20.30

Martedì 30 gennaio:1) Orientamento e presentazione del corso: Nadia Dell’Agnola,

Presidente Pettirosso Agordino e assessore ai servizi alla persona, Agordo; dott. Massimiliano Mosca, Direttore U.O.C. di Medi-cina generale e lungodegenza di Agordo; dott. Nevio Meneguz, Direttore Centro Servizi del Volontariato Di Belluno

13 febbraio:2) Le Demenze: diagnosi, problemi clinici, terapie: dott. Giam-

paolo Ben, Direttore U.O.C. cure primarie dell’Ulss 1-Dolomiti, distretto di Belluno.

27 febbraio:Modificazione della personalità e del comportamento: distur-

bi cognitivi e comportamentali: dott.ssa Francesca De Biasi,

Assemblea del 16 novembre 2017.

Serata formativa con la Dott.ssa De Biasi.

anche nella raccolta fondi come si può evincere dalle foto. Con una particolare emozione evi-denziamo però anche volentieri che riceviamo molto spesso preziose donazioni da gruppi informali, da privati, da qualche Comune che ci confermano il loro riconoscimento per le nostre attività. Tutto ciò ci sti-mola a continuare ad affrontare il delicato e difficile percorso per offrire sollievo e cure agli ammalati di malattie evolutive e irreversibili.

Se a volte ci assale il sano e legittimo timore per l’entità dell’organizzazione costruita fin dal 2010, ci affidiamo alla serena certezza che abbiamo scelto tutto a fin di bene e

(segue da pag. 22)

Incisore di targhette personale del Pettirosso.come ricorda San Tommaso d’Aquino: Bonum est, diffusi-vum sui... Il bene è diffusivo di se stesso.www.pettirossoagordino.com

Coordinatrice U.O. psicologia ospedaliera e Vicepresidente del Comitato etico dell’Ulss 1-Dolomiti

13 marzo:4) La Comunicazione con il demente: strategie comportamentali:

dott.ssa Stefania Troian, psicologa.27 marzo:5) La vita quotidiana del demente a domicilio: Silvia Bortolot,

Diplomata in infermieristica geriatrica in Germania.10 aprile:6) Tecniche assistenziali per disturbi cognitivi e comportamen-

tali: Operatori del nucleo Sersa.24 aprile:7) I servizi nell’ambito della demenza: la rete, la famiglia, i

volontari: dott.ssa Maria Chiara Santin, Amministratore unico dell’Azienda Speciale Consortile Agordina (Asca) e dott. Stefano Masini, Assistente sociale.

8 maggio:8) Testimonianza di un volontario e di un famigliareConclusione del corso e consegna attestato di frequenza e del

codice deontologico del volontario.* * *

Per chi vuole diventare volontario, la frequenza richiesta è di minimo 6 incontri.

Dopo il percorso formativo verrà richiesto un periodo di tirocinio di 8 ore in struttura Rsa e 8 ore a domicilio, con l’affiancamento di professionisti.

Convocata dal priore, Lui-gino Da Ronch, domenica 25 febbraio si è svolta, alla locanda “Monte Civetta” di Listolade dove è seguito anche il pranzo sociale , l’adunanza annuale dei confratelli della Confraternita di Sant’Agostino.

L’incontro come di consueto è stato preceduto dalla parte-cipazione, alle 10, alla Messa nell’arcidiaconale in memoria dei soci defunti nell’anno: Aldo Benvegnù, Renzo Buzzatti, Cesare Carlin, Giovanni Santel, Guido Santomaso e Andrea

Andrich., con un pensiero particolare anche per Gianna, la sorella di Luigino, morta il 22 precedente. E' stato ricordato che la Confraternita nel corso del 2017 ha devoluto alla par-rocchia la somma di 500 euro quale contributo per il restauro dell’altare e della statua della Madonna del Besarel.

coNfraterNita di saN giusePPe

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Echi di Agordo24 Pasqua 2018

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

coNfraterNita della B.V. della salute

coNfraterNita di saN giusePPe

Come ogni anno il 21 Novem-bre è stata celebrata la Messa nella Chiesa di S. Agostino a Toccol per onorare la ricorrenza della Beata Vergine della Salute a cui la nostra Confraternita è intitolata.

La precedente domenica 19 novembre era stata celebrata la Messa nella Arcidiaconale con la partecipazione di tutta la Comunità parrocchiale di Agordo.

È stato bello anche condi-videre il giorno di Festa con l’Associazione dei Carabinieri in congedo e le Benemerite, proprio nello spirito di una Chiesa Universale che acco-glie al proprio interno persone diverse ma tutte con lo stesso anelito di Fede.

E i principi ispiratori della no-stra Confraternita sono proprio le tre virtù teologali:

la Fede che esprimiamo con le nostre preghiere

la Speranza che abbiamo nell’intervento Divino a sanare le ferite fisiche e spirituali

Resoconto attività annuale 2017

RIEPILOGO 21/11/2016 - 21/11/2017Totale quote iscrizioni + offerte varie euro 3.993,50Totale messe ordinate euro 200,00Beneficenza euro 3.400,00, di cui:- Offerta parrocchia per centro parrocchiale euro 600,00- Centro Diocesano Missionario euro 600,00- Associazione Casa Tua Belluno euro 500,00- OPAM - Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo

euro 500,00- AIL - Lega Italiana contro le Leucemie e i Linfomi euro 400,00- LIFC - Lega italiana fibrosi cistica euro 400,00- Emergency euro 400,00Al 21/11/2017 nel Registro della Confraternita risultano n. 536

iscritti. C’è tanto spazio ancora per tutte le persone di buona volontà che volessero iscriversi!

Permettetemi un ultimo pen-siero di ringraziamento a chi ci ha preceduto ed è grazie a loro se la Confraternita esiste ancor oggi: in modo particolare un ricordo affettuoso di Maria Luisa Moretti in Miola che ci ha lasciato pochi giorni prima di Natale. Ella è stata per 30 anni la Priora di questa Con-fraternita e instancabilmente ha raccolto le offerte, compilato i registri, fatto la beneficienza,

la Carità che realizziamo nei confronti dei Fratelli.

Pur nella nostra imperfezione è quello che cerchiamo di vivere e a cui tendiamo.

Di seguito quindi rendo pubblico il nostro operato, ringraziando tutti coloro che fiduciosamente danno un loro contributo; tutto il ricavato è stato devoluto in beneficienza come segue:

Consorelle, confratelli e simpatizzanti sono invitati allaGita-Pellegrinaggio

al Santuario di Santa Maria Maggiorea TRIESTE

Domenica 6 maggio 2018

Programma:- ore 6.00 ritrovo in piazza ad Agordo e partenza con

pullman GT per Trieste- ore 10.30 Santa Messa al Santuario di

Santa Maria Maggiore - pranzo in centro a Trieste

- giro panoramico in pullman- passeggiata turistica attraverso le più belle piazze della città di Trieste accompagnati da guida turistica

- un po' di tempo libero- verso le 18.00 partenza e rientro ad Agordo

in serataIscrizioni presso la Cartoleria Miola di Agordo

entro sabato 10 Aprile 2018

Ricordo della bella gita-pellegrinaggio del 2007 a Taglio di Po, come sempre ottimamente organizzata dalla nostra Luisa Moretti Miola, infaticabile Priora della Confraternita per ben 30 anni.

organizzato i pellegrinaggi e i pranzi sociali. Credo che molte persone in Agordo abbiano bei ricordi di tanti momenti vissuti assieme. La vogliamo ricordare anche per le opere che ha fatto eseguire come per esempio la statua della Madonna posta nella Chiesa di Toccol e il re-stauro dell’antico labaro della Confraternita.

Un cordiale augurio di pace.Adriana Alfonsi

E' ormai trascorso anche l’anno 2017 e desidero dare un breve resoconto della vita della Confraternita.

I confratelli iscritti nell’an-no sono stati 52 (tre nuovi). Con dispiacere due ci hanno lasciato ed è stata celebrata una Messa in loro memoria. In marzo nella ricorrenza di san Giuseppe è stata celebrata una Messa per tutti i confratelli defunti.

Con il contributo avuto dagli iscritti (€ 275, levate le piccole spese) è stato donato in vari momenti alla parrocchia per i bisogni della chiesa. Non sia-mo in tanti, e confido che altre persone abbiano da iscriversi. Come dicevo anche nel passa-to, non potendo fare un pranzo per vari motivi, chi lo desidera, se ne ha la possibilità di andare, il prossimo 1° maggio a Rif si può ascoltare la Messa e con modica spesa avere un buon pranzo con menu “nostrano” il cui ricavato andrà a buon fine

secondo la consuetudine dei bravi e generosi organizzatori, i “Bòce da Rif”.

Anche se ad anno ormai inoltrato auguro a tutti i confra-telli ogni bene, specialmente di avere buona salute e… Buona Pasqua!

P.S. Ringrazio sentitamente Damiano che si è preso l’inca-rico di portare il nostro gonfa-lone durante la processione del Corpus Domini 2017.

Il prioreGiuseppe Ren

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Echi di Agordo 25Pasqua 2018

cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina

La ricerca dello scorso anno (2017) si è volta in due fasi: due settimane, dal 3 al 14 luglio e due giorni, il 21 e il 22 agosto.

La direzione scientifica è stata affidata per la prima volta al prof. Gilberto Artioli del Dipartimento di Geoscienze dell’UNIPD, mentre la direzione operativa è stata riassegnata al geoarcheologo Luca Rinaldi.

Man mano procedono le inda-gini, il sito de Le Lòpe sta confer-mando sempre più la sua natura di antico complesso metallurgico rivolto alla produzione di rame e attivo nel corso di tutto il 1500 (sec. XVI).

La campagna è rientrata nell’at-tuazione di un progetto che da biennale (2016-2017) sta divenen-do triennale (prorogato al 2018): nel 2016 abbiamo avuto contributi economici dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e dal Consorzio BIM-PIAVE di Belluno e la colla-borazione fattiva dal Comune di Gosaldo; nel 2017 il progetto è stato sostanziosamente suppor-tato dal PNDB e da Gosaldo.

Anche per la campagna estiva 2018, presa visione degli esiti concreti raggiunti nelle sei cam-pagne realizzate, sia l’ente Parco che Gosaldo hanno promesso la conferma del loro sostegno.

Stato delle ricerche:A COSTA FUSINA, ai piedi del

colle omonimo posto sulla sinistra orografica del torr. Campotorondo, con le indagini degli anni scorsi sono state fatte emergere le fondamenta di un notevole edificio minerario attivo per tutto il corso del 1500.

Nel 2017, oltre alle altre indagini, è stato portato alla luce quel che rimaneva da esplorare sul pavi-mento dell’ultima stanza (Vano 2, che in origine aveva dimensioni 3 x 5m), posta verso monte, al primo piano dell’edificio. Il pavimento di terra battuta era ricoperto da scorie sottili stratificate.

Esse costituiscono, per le Lòpe, la prima evidenza che prefigura un’attività pirotecnologica di pro-duzione.

L’azione svolta doveva consi-stere nell’ultimo stadio della lavo-

razione, cioè quella della fusione per raffinare il rame; questa fase portava al cosiddetto rame rosetta, ossia panelle di metallo puro pron-te per la commercializzazione.

Una prima conferma che quello sia stato l’ambito e l’area in cui avveniva l’operazione di raffina-zione, abbiamo verificato che:

- a sud del Vano 2, le scorie sono poco presenti,

- mentre a nord dello stesso vano, per il disfacimento dell’edi-ficio avvenuto nei secoli e il con-seguente crollo verso il basso di metà pavimento della stanza, scorie in quantità si sono distribuite a raggiera su tutto il fabbricato sottostante.

Dai documenti del 1500 euro-peo sappiamo che la struttura di raffinazione era costituita da

boratorio di campioni delle scorie sottili selezionate dai ricercatori di Padova: i risultati su quest’ul-time confermeranno o meno se, come suggerito dall’insieme delle evidenze, il vano suddetto fosse effettivamente dedicato alla raffi-nazione del rame.

NELLA ZONA DA NOI DEFI-NITA ROGGIA-EST, sulla destra orografica del torrente, nell’area deputata all’arrostimento del mi-nerale, negli anni scorsi è stata svuotata una delle due notevoli roste, che si presume siano state sezionate verso est in verticale da eventi alluvionali. È stato rag-giunto lo strato di terre scottate costituente l’antico suo fondo e, su due suoi lati, nord e ovest, è stato dissotterrato quel che resta di uno spesso muro legato a

operata un’azione a fuoco per la lavorazione del minerale di rame. Non si tratta, comunque, di un’ulteriore rosta non esistendo né il fondo della stessa, né resti di minerale arrostito, né tracce di muro di contenimento. aggiun-giamo che il successivo asporto dello stato erboso sul ripiano ha fatto emergere la presenza or-ganizzata di pietre, interpretabili, per ora, come probabili teste di murature.

Non avendo localizzato, in tutti questi anni di scavo, né in eleva-to né in fondazione, strutture di forno fusorio, questi nuovi indizi rimangono l’ultima spiaggia della ricerca dell’eventuale forno;

3) più a sud di questo tratto di scarpata, al margine ovest del fossato, dove questo si porta quasi a contatto col torrente Campoto-rondo, si è costatata la presenza di un residuo di una notevole arginatura posta a difesa della zona roggia-est dall’invasione delle acque del torrente;

4) più a monte ancora è stato individuato un tratto lungo una decina di metri di quel che resta di una roggia artificiale; questa, forse costituita da tavole di legno, era situata verosimilmente entro l’esistente fossato e accoglieva l’acqua di un torrentello posto lateralmente al Campotorondo: ipotizziamo che tale acqua servis-se a scopi distinti come spegnere le roste, raffreddare rapidamente il materiale arrostito, azionare una ruota idraulica posta adiacente alla zona descritta al punto 2), necessaria a muovere i mantici di un eventuale forno di prima e seconda fusione.

Per l’anno 2018, per giungere a comprendere l’articolazione completa della fusina e in vista di una sua futura valorizzazione, proseguiremo lo scavo per far emergere del tutto l’edificio di Costa Fusina. Il 2018 sarà anche l’anno in cui verranno effettuati gli esami di laboratorio dei materiali sinora raccolti; come detto, l’ese-cuzione delle analisi sarà gestita dal Dipartimento di Geoscienze in collaborazione con quello dei Beni Culturali – UNIPD - e finalizzata agli obbiettivi già sopra esposti. Sarà inoltre affrontato lo scavo delle teste di muro affiorate lo scorso anno.

Ricordiamo che gli interventi in atto a Le Lòpe, per essere completati, richiederebbero anche l’individuazione, nei pressi del sito, dell’imbocco della galleria di ricerca mineraria effettuata negli anni 1922-1923. Nella scarsa documentazione esistente, si dice che tale galleria abbia intercettato l’antica miniera. Quest’ultima vie-ne già citata in disegni catastali di fine ‘700, ma poteva essere quella attiva già nel 1500 il cui minerale estratto ha dato, come sottoprodotto della lavorazione, i grandi cumuli di scorie (ossia di lòpe) ricordati nel 1744 dal geo-gnosto (esperto in composizione delle rocce) Giovanni Arduino. Auspichiamo che il Comune di Gosaldo e il PNDB possano ac-cordarsi per realizzare una tale operazione.

Il Gruppo Arca

6a indagine di scavo archeometallurgicoPian de Le Lòpe - Alta Valle del Mis, Comune di Gosaldo

Acquerello catastale del 1790. Nel cerchio la posizione della ‘Busa’ ai piedi della Costa Fusina e presso il ‘Campo’ e il ‘Sasso’ di Pian de Le Lòpe (“Per concessione del Decano del Capitolo della Cattedrale di Feltre, Mons. Secondo Della Caneva - 24.3.2012”).

Forno di raffinazione, da ‘De la Pirotechnia’ di ser Vannoccio Bi-ringuccio Senese (1540).

una specie di forgia in muratura appoggiata ad una parete della stanza, col focolare e il catino di fusione posti ad un metro circa dal pavimento e, solitamente, un muretto divisorio che proteggeva uno o due mantici dal calore del fuoco, questi ultimi mossi a loro volta a mano o dall’azione di una ruota idraulica. Di tale ‘forgia’ non è rimasta praticamente traccia, tuttavia la presenza delle scorie sottili ne costituisce il potente indizio.

Come seconda conferma della validità dell’ipotesi fatta sul vano, durante la primavera del 2018 verranno effettuate analisi di la-

malta, rivestito all’interno di pietre refrattarie, che aveva la funzione di bordo di contenimento della rosta stessa.

Nel 2017, in Roggia-Est l’inda-gine è proseguita su vari fronti, ossia:

1) ad ovest delle roste, risa-lendo la piccola scarpata dalle roste stesse fino al terreno pianeggiante soprastante, sono state evidenziate terre scottate, ossidi di rame e di ferro e terre carboniose, probabili residui della pulizia del minerale dopo la fase di arrostimento e prima della fusione vera e propria;

2) a sud delle roste, spostan-dosi verso monte per una decina di metri, è stato ripulito un’altro tratto della scarpata del fossato. Semplificando la descrizione, in sequenza verticale discenden-te, al di sotto del bordo erboso sono stati trovati strati di ghiaino abbruniti, si ipotizza dal calore soprastante, poi altro ghiaino reso violaceo dalla percolazione di os-sidi di ferro, infine ciottoli di calcare ricoperti da un velo di malachite dovuto ad acidi a base di rame, anch’essi in percolazione.

Il complesso delle stratificazioni, in parte assimilabile al terreno trovato sotto le roste, suggerisce che sul piano soprastante fosse

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Echi di Agordo26 Pasqua 2018

cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina

Spesse volte ci si limita a con-siderare il “far coro” un divertente modo di condividere con altri il proprio tempo. Pensandoci bene, e con più attenzione, ci si accorge che questa considerazione è solo una piccola sfaccettatura di ciò che è il microcosmo di un coro.

I rapporti e le dinamiche che nascono e crescono in un gruppo corale sono, per alcuni versi, di qualità superiore a quelli di una comune famiglia. Anche solo pen-sare di stare assieme per scelta e non per nascita ne è la prova più evidente. Chi decide di entrare in un coro lo fa per similitudine di intenti e di pensiero, e il collabo-rare in prima persona al buon an-damento dell’associazione, come fosse clan, è un punto basilare per sentirsi parte dell’insieme.

Queste sono semplici osser-vazioni che però tracciano il profilo della vita attuale della no-stra compagine e che sono state sottolineate da tutti i singoli coristi durante la nostra Assemblea di inizio anno.

Giovanissimi coristi e vecchia guardia hanno voluto mettere in luce sensazioni diverse e perso-nali che però ognuno ha trovato confermate nei pensieri degli altri. Godere nel costruire qualcosa insieme per poi presentarlo agli ascoltatori con il preciso intento di portare anche loro nel nostro universo fatto, in fondo, di piccole cose. Capire che la distanza tra pubblico ed esecutori si annulla quando si canta volendo racconta-

sità e acquistare così nuove voci e soprattutto nuovi amici.

Vi affidiamo così, in ordine as-solutamente sparso, i nostri sen-timenti auspicando che saranno letti con gli occhi dell’anima.

* * *“Per me Coro è Amicizia, poiché

se nel gruppo non vi è coesione risulta impossibile cantare as-sieme e intonati; ed è Passione perché se una cosa piace si fa volentieri altrimenti diventa una

re emozioni e non solo eseguendo delle melodie. Percepire la bellez-za dello stare assieme aldilà del concerto perché non si sentono differenze di età, di cultura, di preparazione ma solo la voglia di ripetere tutte le volte il miracolo di un canto che tocca il cuore di chi lo sente.

Sull’onda di tutto ciò abbiamo pensato di affidarci il tema “il Coro è…” e scrivere qualcosa ciascuno per raccontare i nostri pensieri e magari far nascere un po’ di curio-

Alle soglie del 52° anno, il prestigioso complesso agordino si... confessa

“Far... coro”non è solo cantare

forzatura”.“Il coro per me sono tanti mo-

menti diversi messi insieme: è un’anti stress nei momenti duri, è una risata nei momenti che non t’aspetti, è un condividere le proprie gioie ma anche i propri dolori. Detto con le parole di una canzone è “na man che riva prima de ciamarla”.

“Per me coro è fare gruppo, con-dividere dei piacevoli momenti con persone che hanno la mia stessa passione, è liberare la mente, per alcune ore, da pensieri e preoc-cupazioni, è anche impegno ma preso con tanta serenità e voglia di imparare e migliorare”.

“Per me coro è...Amicizia… Famiglia… Impegno… voglia di cantare… condivisione … soli-darietà. Questo e tanto altro lo rendono un’esperienza che merita di essere vissuta”.

“…In coro non c’è un giusto e uno sbagliato c’è solo gioia”.

“…Coro: è un insieme di per-sone unite dalla stessa passione (per il canto ovviamente). È pelle d’oca quando durante i concerti l’orecchio è felice (anche quello di chi ti ascolta). È incontrollata sregolatezza melodica nel dopo concerto quando lo stare assieme supera la precisione musicale!”

“Sono arrivata nel Coro 11 anni fa, in un momento della mia vita non particolarmente felice. È stato per me una “valvola di sfogo”, un angolo in cui rifugiarmi per ricari-care le pile e riuscire ad affrontare tutte le prove che mi trovavo da-vanti. Ora che, fortunatamente, le difficoltà si sono appianate, continuo a cantare con il mio Coro per l’amicizia, il piacere del canto e l’orgoglio di portare in giro per l’Italia il nome Agordo.”

“Il Coro è una seconda famiglia a cui vanno dedicati impegno e dedizione”.

“Qui ho trovato amici, persone volonterose sempre pronte a dare una mano ma soprattutto perso-ne con cui parlare di tutto senza problemi”.

“Se vieni a trovarci nella nostra sede, nel municipio, entrata la-terale sul lato destro (le prove si tengono martedì e venerdì, dalle 20.30) leggerai, su una parete, a caratteri cubitali: “Là, dove senti cantare, fermati…”. La citazione, del grande uomo politico e poeta senegales, Léopold Sédar Sen-ghor, poi continua: “…Gli uomini malvagi non hanno canzoni”. Ecco cos’è un coro: un “luogo” che puoi incontrare ovunque ci sia armonia e amicizia, un “posto” fatto di gente che si rispetta e che esprime insieme il comune amore per il canto. Troverai persone buone e semplici che, assieme alla musica, portano con sé le fatiche di una giornata di lavoro e di studio, i mille pensieri della quotidianità ma anche e soprattutto la volontà e la forza per condividere le piccole gioie e le grandi soddisfazioni della vita”.

“Ci metterei ore a spiegare cos’è per me il coro. È qualcosa di fondamentale per la mia vita e

27 maggio 2017. Momento di relax a Montalto di Castro (VT) in occasione della 2a Rassegna Corale dedicata all’indimenticabile m.o Lamberto Pietropoli.

28 ottobre 2017. A Scandiano (RE) per il Concerto d’autunno.

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Echi di Agordo 27Pasqua 2018

cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina

Una serata all’insegna della buona musica corale, del com-mosso ricordo di amici scomparsi di recente e di riconoscenza per chi dimostra sempre tanta disponibilità. Protagonista e destinatario di tutto ciò è stato il Coro Agordo che, come di con-sueto, ha offerto al suo pubblico il tradizionale concerto natalizio nella sera di santo Stefano che si è tenuto nella chiesa arcidiaconale con vivo successo.

In apertura il presidente del coro, Gabriele Riva, ha ricordato che il concerto era dedicato ad Adone Santomaso, già colonna del coro stesso nelle file dei bassi, e anima di tante iniziative solidali e di cultura in zona, ed a Marianina Del Din Dall’Armi, da quarant’anni presidente del Circolo Culturale Agordino, entrambi scomparsi tra il giorno di Natale e il seguente.

Diretto da Roberta Conedera il complesso ospitante ha pro-posto alcuni brani del proprio repertorio incentrati sul tema del Natale e composti e armonizzati da valenti musicisti quali Bepi De Marzi, Marco Màiero e Manolo Da Rold.

Brillante ospite della serata è stato il Coro «La Cordata» di Verona, complesso a voci miste

Il presidente Gabriele Riva consegna la targa di «Amica del Coro Agordo» 2017 a Maria Rosa De Biasio.

«l’amica del coro 2017»

mi serve per riflettere e per star bene con me stesso”.

“Sono entrata nel coro a giugno perché mi piace cantare. Ho tro-vato nel coro Agordo un bellissimo gruppo unito e affiatato; c’è colla-borazione e sostegno reciproco in ogni momento; mi hanno fatto sentire subito parte di loro. Can-tare nel coro Agordo mi fa stare bene e mi rende felice”.

“ Talvolta mi è difficile esternare cosa sento nel cuore. Spesso devo mimetizzare le mie emozioni per non farmi travolgere dalla loro forza che prepotentemente met-terebbe in tempesta il mio piccolo mondo. Ed ecco che miracolosa-mente la mia anima si unisce alla musica e la musica esce dalle mie mani volando verso i coristi che diventano così la mia espressione

nato nel 1997 e diretto dal mae-stro Francesco Peruch.

Sempre in tema natalizio i can-tori veronesi si sono fatti apprez-zare presentando un repertorio di musiche popolari internazionali con particolare riferimento alle aree ispanofona e anglofona oltre che a composizioni di polifonia rinascimentale.

Nell’intervallo come ogni anno si è tenuta, con una breve e sobria cerimonia, la consegna del 36° premio «Amico del Coro Agordo» che, per l’edizione 2017, è stato meritatamente assegnato a Maria Rosa De Biasio per la sua costante presenza e per il prezioso apporto dato in tanti eventi dei quali il coro è sempre protagonista.

Ricevuto il plauso e i compli-menti dell’arcidiacono monsignor Girogio Lise, per il dopo concerto i due complessi hanno trovato ospitalità nella sede del Coro Agordo in Municipio, che è stata di recente ristrutturata e abbellita, per un incontro di amicizia sempre nel segno della buona musica corale. In un prossimo futuro avverrà lo scambio con i cantori agordini che saranno ospitati nella città scaligera.Natale del Coro Agordo. (d.b.)

Le voci al teatro “Lea Padovani” di Montalto di Castro e in san Michele di La Valle Agordina.

interiore, lo specchio della mia anima. Ed ecco che lo spazio tra me e i miei amici si annulla e il tempo non esiste. Ed ecco che diventiamo un’unica pulsazione, pura energia ricca di gioia che vola leggera verso chi ci ascolta. Questo per me è il Coro”.

Avete letto tante parole, tanti pensieri, un girotondo di voci . Uomini, donne, giovani e attem-pati tutti hanno raccontato la loro esperienza corale che in fondo, siamo certi, può essere riassunta in quattro parole: “ Coro è voler bene”.

* * *Vi aspettiamo per ascoltare le

nostre storie vecchie e nuove ma anche e soprattutto per cantare assieme.

Roberta e Coro Agordo

“Cantare nel coro Agordo mi fa stare bene e mi rende felice, c’è collaborazione e sostegno reciproco”.

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Echi di Agordo28 Pasqua 2018

cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina

1 8 6 8 - 2018Il 150° della Sezione Agordina del CAI

Per Aspera ad Astra recita il motto della Sezione: verso le stelle per le asperità; vale a dire “raggiungere grandi risultati attraverso le difficoltà”.

Si fa presto a dire 150 ma poi, mettendo insieme anno dopo anno, ci vogliono alme-no 6-7 generazioni perché ciò avvenga. L’Agordino che va in montagna ha avuto questo privilegio: tra alti e bassi, tra successi e opportunità mancate, tra tragedie e grandi momenti di festa. Quello che cade in questo 2018 è un momento di festa: un momento che avrà la durata di un anno con varie iniziative di un fitto calenda-rio in grado di assorbire tante energie di un’associazione che, nelle nostre vallate non ha paragoni in fatto di longevità. Un sodalizio accresciutosi con il tempo in grado di sviluppare le energie del volontario che sale sui monti ma che vive sul fondovalle e deve confrontarsi con il contesto sociale dove ha tratto la costanza e la forza per essere sempre un punto di riferimento.

È davvero importante che ad Agordo, da 150 anni, esista questa associazione: nel lungo periodo lasciato alle spalle, tutti gli Agordini per un motivo o per un altro hanno avuto un contatto personale con il Club Alpino Italiano di vallata; come del re-sto lo è per l’Istituto “Umberto Follador” - fondato un anno pri-ma del CAI (1867) - dove ogni residente ha sicuramente iscrit-to un suo familiare nell’elenco dei capitecnici minerari. Tra

queste due entità locali, la differenza è che il “Follador”è un organismo istituzionale; il Club Alpino costituisce invece un’aggregazione di volontari che deve autofinanziarsi. Non è poco!

Lasciato alle spalle il gran-de momento del Centenario (settembre 1968) con l’80° Congresso Nazionale di vasta risonanza - che richiamò ad Agordo oltre un migliaio di delegati - dopo mezzo secolo il CAI agordino si ripresenta aggiungendo alla propria storia

PROGRAMMA 2018E... dopo Torino, Aosta e

Varallo Sesia… 150 anni fa nasceva ad AGORDO la 4a Sezione d’Italia del Club Alpi-no Italiano, prima Sezione del Nord Est…

e noi, dopo centocinquant’an-ni… festeggiamo felicemente assieme ai nostri Soci questo importantissimo compleanno con vero orgoglio!

Il Consiglio Direttivo

È già stata effettuata la se-guente attività:

Gennaio 2018:5 - Pavarói sul Brói e sulle

cime della conca agordina14 - Percorso ad anello del

santuario di Madonna di Pie-tralba

21 - Cima Lastè m. 2247 (Gruppo Alpago-Cavallo)

27 - Valle di San Lucano sotto le Stelle

Febbraio:4 - Lastia di Framónt m.

229411 - Col Duro m. 2335 (Grup-

po Croda da Lago-Cernera)25 - Monte Pena m. 2196

(Gruppo del Pelmo)Marzo:11 - Rif. Città di Carpi m.

2110 (Gruppo dei Cadini di Misurina

Marzo-Aprile: Corso avan-zato di scialpinismo SA2

Domenica 18 marzoASSEMBLEA ANNUALE DELLA SEZIONE

Appuntamento fondamentale

Sabato 27 gennaio. Valle di S. Lucano sotto le stelle.

Venerdì 5 gennaio. Pavarói 2018 sul Brói (Foto Gianni De Zaiacomo)

Escursione con le racchette da neve al Col Duro.

un altro cinquantennio che, accanto a una crescita associa-zionistica notevole, ha visto una modernizzazione organizzativa spinta, al passo con i tempi, con strumenti tecnologici che non sempre semplificano la vita as-sociazionistica; sta di fatto poi, che in montagna si va sempre con le proprie gambe e sono le risorse umane quelle che fanno la differenza.

Il CAI continua ad inse-gnare l’andar per monti alle nuove generazioni e questo dà misura delle prerogative for-mative insite nel sodalizio: per chi ha dei dubbi si precisa che, tra gli interventi del Soccorso Alpino (altra emanazione del CAI), il 95% è dovuto a im-prudenze di non soci…

Ma intanto il programma delle manifestazioni 2018 è già stato redatto e pubblicato; non si tratta di un solo evento ma di una serie di occasioni di festa accanto ad uscite in montagna di un palinsesto quanto mai corposo come si potrà notare.

E allora l’augurio non può essere che questo: Buon 150° e Buona Montagna a tutti.

Giorgio Fontanive

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Echi di Agordo 29Pasqua 2018

cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina

loro possano gradire ed apprez-zare la bellezza e la tranquillità che sa offrire la nostra piccola cittadina e la sua conca.

22 aprile - Calà del Sasso m. 965 (Valsugana)

Maggio:5-7 - Monte Bianco m. 481013 - Arte Sella (Vallesella -

Valsugana)20 - Monte Tomatico m. 1595

(Monte Grappa)Giugno:3 - Cima Lavinores m. 2462

(Croda Rossa)17 - I tesori di Bolca e i suoi

fossili terziariLuglio:1 - Monte Cauriol m. 2494

(Lagorai)7 - Sui percorsi dei minatori

agordini15 - Lago di Crespeina e Sas

Ciampac m. 2672 (Odle)22 - Col Menadàr m. 175028-29 - Rif. Calciati al Tribu-

laun m. 2369

Agosto:Domenica 535.ma ADUNANZA ANNUA-LE SUL “BROI” di Agordo

11-12 - Ferrata Stella alpina m. 2091 (Agnèr)

19 - Traversata delle Pale di San Lucano m. 2409

26 - Furcia Rossa m. 2791 e Bivacco della Pace (Fanes)

Settembre:2 - “Giornata dell’amicizia”

a Casèra Framónt- Spedizione al Kilimangiaro

Kibo m. 5895 (Tanzania)9 - Rif. Bosconero m.1457

(Bosconero)Ottobre:14 - Sass de la Palazza m. 2214

(Marmolada)29 - S.Messa per i Caduti della

montagna (Agordo)Tutti i venerdì: Sere d’autunno

12^.ma edizione

Domenica 15 dicembre - Serata commemorativa 150 anni.Escursione con le racchette da neve al Col Duro.

della vita Sezionale del nostro Sodalizio (di cui daremo conto nel prossimo numero), l’As-semblea Annuale risulta essere il momento in cui il Consiglio Direttivo si confronta con i propri Soci sull’operato gene-rale, sulle problematiche e sulle future iniziative che vedono la Sezione Agordina sempre alla ribalta con tantissimi eventi che coinvolgono l’intera vallata.

Quest’anno tra l’altro l’ap-puntamento risulta ancora più importante in quanto si proce-derà all’elezione del Direttivo che guiderà il Sodalizio per il prossimo triennio.

Come consuetudine alle ore 9.00 prima dell’inizio dei la-vori, i Soci potranno ritrovarsi spiritualmente nella Chiesa di S. Cipriano a Taibon Agordino per la S. Messa.

Ore 10.00 Sala “Don Fer-dinando Tamis” dell’unione Montana Agordina in via 27 Aprile.

In preparazione24-25 marzo - Cima Socede

m. 2173 (Lagorai)

Sabato 14 aprileASSEMBLEA DEIDELEGATI VENETI

In occasione dei 150 anni del nostro sodalizio ospitiamo ad Agordo con grande onore l’Assemblea primaverile dei delegai veneti.

Sarà un piacere dare il benve-nuto ai rappresentanti di tutte le sezioni del Veneto nella cornice delle nostre splendide monta-gne, e ci auguriamo che anche

Altra suggestiva immagine dell’escursione con le racchette da neve al Col Duro.

Non solo gli ottimi prodotti della tradizione agricola agor-dina, ma anche la cultura e l’arte scultorea.

È stata oggetto di grande in-teresse e ammirazione, infatti, alla Cooperativa Agordino Latteria di vallata di Tóccol, la mostra delle sculture in legno di Eugenio «Sfèrlo» Buttol. Nato nel 1945 a Paréch, uno dei villaggi che con Prompicai (dove risiede) e Tóccol forma lo storico agglomerato urbano di «Le Vile» di Agordo, Eugenio ha una vita da emigrante, intra-presa ancor giovane dopo aver lavorato fino alla metà degli anni ‘60 nel settore del ferro battuto. Ha quindi operato in Africa e in Argentina nei cantie-

lavorare i materiali, il ferro ieri, il legno oggi. Di tale abilità si è accorta la Cooperativa che ha pensato di riservare alle opere di Buttol una parte del punto vendita di Tóccol.

«Uno degli obiettivi della cooperativa», dice il presidente Roberto Chissalè, «è di tra-smettere cultura. E le sculture di Eugenio, che raffigurano, fra i vari soggetti, anche scene di vita agreste e vecchi mestieri, ci sono sembrate un bel modo per concretizzare il nostro intendimento». La mostra ha fatto scoprire l’attaccamento di Buttol per la terra delle radici, ma anche per quella dell’emi-grazione, il tutto riprodotto su vari legni.

i nostri artigiani-artistiLe sculture di Eugenio Buttol

Eugenio Buttol, a sn, con il presidente della Cooperativa Agordino Roberto Chissalè, in un angolo della mostra di sculture in legno nel punto vendita di Tóccol.

ri di Impregilo, abbandonando quel tipo di attività che tanto lo appassionava.

Ma alla fine è valso anche per lui il detto «impara l’arte e met-tila da parte», verrà il momento di rispolverarla. Ed ecco che questo momento tanto atteso è giunto con questa originale esposizione «Da Prompicai alle Pampas e ritorno tra scul-ture di vecchi mestieri, cavalli indomabili e crocifissi».

«Il merito» tiene a precisare Buttol, «è di Aldo Benvegnù “Mezì”, che oggi forse sareb-be contento di questa mostra. Quando nel 2011 passavo con il cane davanti casa sua a Paréch mi fermavo e mi diceva di dedicarmi alla scultura su legno, perché, secondo lui, ce l’avrei fatta».

Aveva proprio ragione il com-pianto Benvegnù, a sua modo “artista” e non solo col pennello da imbianchino in mano. Grazie ai suoi consigli Eugenio ha riscoperto la sua manualità nel

«La mia preferenza è per il cirmolo», spiega l’artista, «ma mi cimento anche con il noce, l’acero, il tiglio. Non lavoro in orari precisi, e dedi-co a quest’attività un paio di ore al giorno. Il mio prodotto preferito? Quella scultura lì in fondo». È un cavallo al quale si cerca di mettere il lazzo, in una raffigurazione che ben esprime la tensione che mette nel cer-care di sfuggire alla cattura. E i cavalli sono molto presenti («Quando ero in Argentina li vedevo scorrazzare nelle pam-pas»), ma ci sono pure tanti cro-cifissi («forse è l’eredità di mio zio don Nino Buttol», ultimo in ordine di tempo proprio quello del capitello di Tóccol), i lavori (la mietitura del grano con il fal-cetto, il seggiolaio, il minatore) e il mondo della lavorazione del latte ritratto con realismo. «In vetrina», conclude soddisfatto Roberto Chissalè, «c’è il Piero “Pulóne” Cadorin che munge: è proprio lui». (g.s.)

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Echi di Agordo30 Pasqua 2018

cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina

Nessuno si è fatto avanti per succedergli e allora Lauro Caio Gavaz ha accettato la riconfer-ma alla guida del Gruppo alpini di Agordo-Rivamonte-Taibon. Per lui è il terzo mandato da ca-pogruppo mentre il benemerito sodalizio di volontariato cerca forze fresche per rimpinguare le proprie file.

La nomina è avvenuta nella riunione del nuovo direttivo, eletto dall’assemblea di dicem-bre, che ha proceduto ad affidare i vari incarichi.

Dopo due trienni Gavaz ha detto «si» e guiderà il Grup-po fino al 2020, affiancato da ben tre vice: Franco Bustreo (onorario), Damiano Soppelsa (riconfermato) e Paolo Miana (un nuovo entrato). Conferma-ti anche Carlo Andrich come tesoriere e Alfredo Govigli segretario, mentre responsabili della cucina saranno Angelo Ben e Sergio Moretti.

Fanno quindi parte del Con-siglio anche: Giorgio Favero, Rino De Monte Faginto, Gra-ziano Ronchi, Giovanni Da Prà, Giuseppe Zasso, Ferdinando Miola, Livio De Nardin, Loris Benvegnù e Gianni Melaia. Non avendo più accettato quest’ul-timo l’incarico di responsabile della Protezione civile, l’indi-viduazione di un nuovo nome sarà per Gavaz il primo obiettivo del triennio.

Periodo che ripropone il problema del ricambio gene-razionale, visto che la richiesta di Gavaz per una nuova dispo-nibilità a ricoprire la carica, dopo i suoi due mandati, non ha visto mani alzate. «Non ci resta che andare avanti», ha detto con senso di responsabi-lità Gavaz, «non possiamo fare diversamente, ma è chiaro che questa mancanza di nuove leve è preoccupante. Consola solo un po’ sapere che è così non solo fra gli alpini, ma anche in altri sodalizi». Emblematiche di tale situazione sono le vicende di

questo fine-inizio anno legate alla crisi delle associazioni delle ambulanze per il servizio di soccorso urgenze-emergenze che la dicono lunga su come il mondo dell’associazionismo in Agordino non stia vivendo un bel momento.

Ricorda ancora Gavaz che: «L’ultima leva obbligatoria è stata quella del 1985, ma questi giovani faticano a tesserarsi, non hanno interesse ad entrare nel gruppo. Oltre a loro ci sono pure i “dormienti”, quelli più anziani che non si sono mai tesserati o che lo hanno fatto una volta e poi non hanno rinnovato. Le ri-forme delle pensioni, poi, hanno spostato sempre più in là la fine dell’età lavorativa e la possibi-lità di dedicare del tempo libero al volontariato e questo non ha aiutato, né noi, né altri. Come alpini siamo in 210 e 40 amici aggregati. Abbiamo bisogno di nuovi innesti per poter garantire un’attività in futuro».

Un’attività che, è evidente, ne avrebbe bisogno tutta la comunità dal momento che gli alpini rappresentano un’asso-ciazione caposaldo che, oltre a svolgere le proprie manife-stazioni, garantisce il sostegno ad altre associazioni o eventi della zona, senza dimenticare la loro generosa presenza in casi di emergenza sia in loco che fuori.

Anche quello del 2017 è stato un Natale di canti e musica (con il tradizionale concerto del 26 dicembre, nell’arcidiaconale, del Coro Agordo), di luci e colori (con le nuove luminarie nel centro città), ma anche di contemplazione e riflessione proprie della sempre magica e suggestiva atmosfera della festa cristiana.

E anche quest’anno va dato atto ai generosi volontari del comitato Vècia Pòpa per aver riproposto, in collaborazione con il locale gruppo Alpini, la bella iniziativa di «Verso il Presepe», allestendo sul sagrato della chiesa la grande capanna del significativo e originale presepe esterno, oggetto di grande interesse e ammirazione da parte dei valligiani e di tanti turisti.

E ancora una volta, accanto alla capanna, si è raccolto il

Lauro Caio Gavaz, confermato per la terza volta capogruppo de-gli alpini di Agordo-Rivamonte-Taibon.

La terzavolta di

Caio Gavaz

Ricordi del Natale 2017

La capanna allestita anche quest’anno dagli amici della Vèca Pòpa sul sagrato della chiesa (Agordo Foto).

Una bella e sempre suggestiva visione natalizia notturna della chiesa arcidiaconale e del Brói (Foto di Barbara Benvegnù)

corteo natalizio che, dopo aver compiuto il giro delle vie della città, annunciando il Natale con luci e voci, quelle dei bambini in particolare, ha assistito alla benedizione impartita dall’ar-cidiacono monsignor Giorgio Lise ai bambinelli dei numerosi presepi realizzati nelle case o nei negozi cittadini.

Sempre grande attesa a Prom-picai, per la tradizionale Sagra del Fanciullo di S. Vincenzo di lunedì 2 aprile che saluterà quest’anno anche la 9a edizione di «Agordo paese del graffito» con l’inaugurazione e benedizione (sabato 31 marzo alle ore 16) delle due nuove opere, che por-tano a 20 il totale dei graffiti che abbelliscono in modo singolare e caratteristico l’agglomerato di Le Ville.

Seguirà sulla piazzetta di S.Vincenzo la premiazione del-la 14a edizione del concorso di disegno in memoria di Tita Zasso, riservato agli alunni delle classi 5e delle elementari.

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Echi di Agordo 31Pasqua 2018

Si è felicemente concluso anche l’ultimo corso per la confezione degli «scarpét», organizzato dall’Union dei Ladìn de Àgort sulla scorta delle precedenti positive espe-rienze, delle numerose richieste e grazie alla sempre qualificata disponibilità del «maestro» Matteo Cassol Benvegnù. I sei incontri di lezioni teorico-pratiche previsti, si sono svolti nella sede del sodalizio in Corso degli Alpini, seguiti con assidu-ità, interesse e grande soddisfa-zione dai corsisti provenienti da Mel, Falcade, Arabba e Agordo, puntualmente muniti di stoffe di lana e di jeans di recupero, aghi da scarpét, pinza, velluto e intima da scarpét, cordèla e ciavéta da scarpét, forbici, aghi, ditale, filo da imbastire, nonché carta, matita, righello.

Soddisfatto un uomo che per la prima volta si è cimentato con ago e filo e anche con la macchina da cucire portando a termine la fattura di un paio di «scarpét». Ma soddisfatta anche una signora di Arabba che ha voluto imparare a con-fezionare queste particolari calzature senza l’utilizzo delle forme di legno come è in uso

Una buona notizia per la cultura agordina. Arriva dalla Giunta comunale di Agordo che lunedì della scorsa settimana ha formalmente accettato il contri-buto di 20 mila euro da parte della Fondazione Cariverona per la digitalizzazione dell’ar-chivio della famiglia Crotta. Ciò sarà possibile in seguito al «Bando Archivi», emesso dalla Cariverona nel corso del 2017 finalizzato alla valorizzazione, divulgazione e fruizione su larga scala del patrimonio archi-vistico di riconosciuto interesse e valore storico-culturale.

Il Comune di Agordo aveva presentato domanda di con-tributo per il finanziamento del progetto «Archivio della Famiglia Crotta: una miniera di carta per capire il nostro passa-to» diretto alla realizzazione di una banca dati multimediale e interattiva dell’archivio Crotta e all’allestimento di una sala multifunzionale alla biblioteca civica. Il progetto ha un costo

cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina

Il maestro Matteo Cassol Benvegnù segue i corsisti alle prese con la confezione degli «scarpét».

invece nella vallata Fodóma. E soddisfazione infine anche per il maestro Matteo Cassol Ben-vegnù e per gli organizzatori.

«La speranza», dice Antonia Bortot dell’Union dei Ladìn de Àgort, «è di aver fatto nascere nei partecipanti la voglia di proseguire e di farne altre paia, avendo carpito i segreti di un vecchio mestiere, una volta praticato per necessità». «In questi tempi», ha concluso, «in cui si parla di lotta allo spreco e di riciclo, con l’utilizzo di ma-teriale di recupero noi abbiamo prodotto questi sempre belli e comodi «scarpét».

complessivo di 28.996 euro che dovrà essere completato in tre anni e vi potrebbero rientrare anche le catalogazioni del fondo Da Giau e dell’archivio

Tamis.Francesco Crotta (Laorca-

Lecco c.a 1575-Agordo 1640) fu un imprenditore lombardo che arrivò ad Agordo nel 1604

e divenne proprietario delle miniere di Valle Imperina. La famiglia ottenne in seguito anche il titolo nobiliare. Ad Agordo la famiglia edificò la famosa villa veneta poi passata ai de’ Manzoni.

I Crotta furono anche pro-tagonisti della cronaca nera dell’epoca in quanto uno dei figli di Francesco, Giovanni Maria, nel 1654 venne ucci-so, per contrasti sull’eredità, da sicari mandati dal fratello Giuseppe.

Oltre ad essere stato condan-nato e bandito in perpetuo dalla Repubblica, la Serenissima fece erigere sul luogo in via Rova ove sorgeva la casa (per ciò distrut-ta) di Giuseppe una colonna con iscrizione infamante a memoria del misfatto(cfr. Orietta Ceiner). In seguito la colonna venne rimossa e collocata al centro della fontana del Brói di Agor-do, priva però dell’iscrizione infamante, sostituita da un leone marciano (cfr. F.Tamis).

Visone estiva della fontana sul Brói con il leone marciano e la villa veneta Crotta-De’ Manzoni.

Scarpét, che passione!

Anche se in numero ridotto, rispetto all’anno precedente (molti ancor oggi si trovano lontani per lavoro o si sono trasferiti altrove, altri sono prematuramente an-dati… avanti), un gruppetto dei periti minerari diplomati al «Fol-lador» nel 1975 non è mancato all’appello puntualmente lanciato da Ivan Paganin. E anche sta-volta una decina di amici hanno risposto all’invito ricevuto dal vecchio compagno di classe, e si sono ritrovati a ricordare il 42° anniversario del conseguimento del sudato diploma in un sempre allegro convivio, in un clima di sincero cameratismo condito, fra una pietanza e l’altra, di memorie e aneddoti sempre simpatici e

Per la nostra cultura

Amici di Scuola

dal 1975

spassosi e non senza un po’ di nostalgia.

All’esame di maturità di quell’an-no lontano il gruppo era sicura-mente più numeroso di quello che si è ritrovato al ristorante da Carla a Rif, qui nella foto. Ma quel che conta è che non demorde la loro volontà di tenere vivo il profondo sentimento di amicizia nata sui banchi della storica scuola di via 5 maggio. La piccola compagnia di quest’anno era composta da: Ivan Paganin, Claudio Sito, Lu-ciano Fadigà, Claudio Panziera, Giuseppe Sbardella, Danilo De Zaiacomo, Tomaso Rossi, Toma-so Avoscan e dalla segreteria di allora del Follador, rappresentata da Amalia, Loris e Rossella.

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Echi di Agordo32 Pasqua 2018

I Fiori della Vita

Dopo tanti anni è tornata la «cicogna» a Prompicai, il vil-laggio che con Paréch e Tóccol forma il popoloso abitato di Le Ville a ovest di Agordo.

Come se avesse voluto rispon-dere al grido d’allarme lanciato dall’arcidiacono monsignor Giorgio Lise dalle colonne di «Echi di Agordo» e rimbalzato sulle pagine della stampa na-zionale («Il fatto quotidiano» dell’11 gennaio: «Denatalità paurosa. Quest’anno abbiamo avuto 5 battesimi e 59 funera-li. Non possiamo far finta di nulla!»), il simpatico grande volatile, della famiglia dei Ciconidi, nota metafora della nascita dei bambini, è sceso in volo su Prompicai portando un fiocco rosa di nome Nicole.

Si è posato sul camino della casa di mamma Laura Miana e papà Walter Tissi, al civico 41 di Prompicai, lasciando un bel nastro rosa, posato poi con dei palloncini dello stesso colore anche in cima alla carat-teristica vecchia fontana della piazzetta, al centro del borgo, davanti all’antico oratorio di san Vincenzo Ferrer, «patrono dei fanciulli». A onor del vero, Nicole è venuta alla luce alle ore 8.12 di giovedì 1° febbra-io all’ospedale di Feltre e ha fermato la bilancia sul peso di kg. 2,670.

Il lieto evento, bello e signi-ficativo di per sé, che ha reso felici i giovani genitori come pure i nonni paterni Rosanna e Riccardo di Vallada e materni Adriana e Paolo di Agordo, proprio alla vigilia della 40a

Nonno Silvano Zasso, orgogliosasmente felice con i suoi quattro nipotini Gianluca, Lorenzo, Marco e l’ultima arrivata Martina.

Giornata per la vita, rappresenta soprattutto un non trascurabile rilievo trattandosi di un fatto, la nascita di un residente a Prom-picai, che non si verificava da ben 43 anni. Sia pur col benefi-cio… d’inventario, a memoria di alcuni anziani ben informati del luogo, l’ultimo venuto al mondo nel villaggio sarebbe infatti Marco Costantini, nato il 25 luglio 1975, mentre l’ultima bambina, Michela Benvegnù, era nata il 19 agosto del 1972.

Che l’arrivo, per certi ver-si eccezionale, di Nicole a Prompicai sia un segnale in controtendenza rispetto a una «pausa» durata per oltre quattro decenni?

Ad Agordo e dintorni se lo augurano in molti, con fiducia, assieme a don Giorgio e a tutta la comunità.

Bentornata, cicogna!

Palloncini e fiocco rosa sulla fontana della piazzetta di san Vincenzo per salutare il ritorno della cicogna con il gioioso far-dello della piccola Nicole Tissi.

Bustreo Gaia di Fulvio e Mara Sirena, nata a Belluno il 23 febbraio 2017 e battezzata ad Agordo il 30 luglio 2017.

Anche se sono ormai... cre-sciuti e hanno prodotto a loro volta diversi “fiori di vita”, non sarà del tutto fuori luogo se considereremo tali i piccoli fratelli Silvano e Daria Mosca in questa bella foto di tanti anni fa scattata in occasione della “festa del fanciullo” di S. Vincenzo, che è pur sempre la festa dei... “fiori di vita”.

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Echi di Agordo 33Pasqua 2018

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo ScuolaAlla Materna

Come passa veloCe il tempo...in un batter d’oCChio!

Dopo un autunno carico di emozioni e di colori, l’inver-no è arrivato carico di feste e per celebrare la nascita di Gesù, i bambini della materna di Agordo si sono esibiti, nel salone della loro scuola, con canti e poesie natalizie, persino in inglese! Al termine della re-cita, anche quest’anno, il tanto atteso Babbo Natale che, col suo arrivo, ha tranquillizzato

i cuori anche dei più monelli portando dolcetti per tutti!... perché, si sa, i bambini sono tutti buoni!

Dopo le vacanze, il nuovo anno è cominciato alla grande per i nostri piccoli, grazie alla tanto attesa attività motoria che, ormai da tre anni, viene proposta in collaborazione con Attivamente, e che i bambini accolgono sempre con grande

corteo di bellissime mascherine sfilare per le vie del centro a suon di canti e balli, sotto un temporale di coriandoli e stelle filanti, lasciandosi alle spalle tanta allegria e divertimento, non solo per i nostri piccoli, ma anche per tutti gli spettatori che per strada si sono fermati ad ammirare principesse, maghi e pagliacci, ballando insieme a loro. Ma che carnevale sarebbe senza dolci! Così, per ripren-derci dalla passeggiata, la festa è continuata all’interno della nostra scuola, con una bella scorpacciata di castagnole, pre-parate dalle nostre cuoche.

Dopo una breve pausa, in concomitanza con le giornate internazionali dello sport, ci siamo recati a Forcella Aurine e, con il prezioso aiuto di Giada e Ilaria di Attivamente, ci siamo tanto divertiti con attività e gio-chi sulla neve, tornando a scuola stanchi, fradici e felicissimi!

E anche l’inverno ormai è agli sgoccioli, anche se il freddo di questi giorni ci fa pensare che la primavera sia ancora lontana… ma avrete presto nostre notizie! Alla prossima stagione!

Le maestre

entusiasmo.Sull’onda della felicità, il

Carnevale è giunto in men che non si dica! Il tanto atteso gio-vedì grasso è arrivato nei primi giorni di febbraio e ha visto un

Carnevale... ecco i nostri bambini pronti per la sfilata.

Natale... ultime prove generali prima del grande spettacolo...

Festa sulla neve... ed eccoci pronti per questa avventura...

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Echi di Agordo34 Pasqua 2018

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo ScuolaReady, steady, go! All’alba

del 18 giugno 2017 alcuni for-tunati ragazzi del Chimico, del Minerario e del Turistico hanno preso il primo volo da Venezia. Per dove? Per Cardiff, bellissi-ma capitale del Galles a pochi passi dalla costa. Ogni anno la Regione Veneto finanzia un Pro-getto Europeo per potenziare le competenze in lingua straniera e quest’anno è stato premiato l’istituto “Follador-De Rossi”. 30 studenti e 2 professoresse pimpanti si sono ritrovati in men che non si dica a sorvolare i cieli inglesi ansiosi di mettersi alla prova con una nuova realtà.

Noi tutti, giunti a desti-nazione, siamo subito stati assegnati alle nostre famiglie che, calorosamente, ci hanno accompagnati a casa.

Come inizia una giornata di uno studente in Galles? Beh, come in Italia! Sveglia presto e subito una colazione abbon-dante a base di pancakes, latte e cereali, toast e molto altro. Su-bito dopo ovviamente si prende l’autobus per arrivare a scuola (non sempre quello giusto) e una volta giunti, si entra in classe con le nostre insegnanti Pam e Paige. Con loro si discuteva di temi di attualità, si preparavano progetti e presentazioni e si facevano gare in cui i vincitori venivano adeguatamente pre-miati con qualche snack.

A mezzogiorno tutti a pran-zare nel parco con il nostro pranzo da asporto. Le famiglie ci preparavano un panino, patatine, un frutto e uno snack per pranzare tutti insieme. Dalle patatine alla cipolla, ai panini con carne cruda non sempre si era fortunati, professoresse

comprese!Il pomeriggio era dedicato

alle visite guidate della città. Un giorno allo stadio, un gior-no al Parlamento del Galles, un giorno al centro della città, insomma, varietà per tutti i gusti!

La sera si pranza a casa con la famiglia che, a volte, si mette alla prova con piatti ti-pici italiani, con scarsi risultati purtroppo...

La sera, ogni tanto, si esce tutti insieme per attività come la battaglia laser o il bowling, sport in cui si sono scoperti dei talenti nascosti nel lanciare la palla... all’indietro!

Ogni tanto c’era del tempo

Premiato il “Follador-De Rossi”move 4.0 CardiFF 2017

In Galles con un progetto Regionale/Europeo

libero che ognuno impiegava come preferiva. C’era chi pre-feriva fare shopping, chi voleva visitare i monumenti della città, chi si sedeva su una panchina per riposarsi e godersi il posto e chi invece, sfinito, si rimpinzava di cibo nei fast food.

Riguardo al tempo... beh di-ciamo che i piumini e le sciarpe che ci siamo portati dall’Italia si sono rivelati tutti di troppo!

Tutti saremmo rimasti lì ancora un po’, ma purtroppo dopo due settimane siamo do-vuti rientrare in patria accolti da un magnifico tramonto su Venezia.

Mettersi a confronto con una realtà diversa dalla nostra e ade-guarsi a culture e tradizioni di un altro Paese non è stato di certo facile, però è stato sicuramente divertente e costruttivo! Un rin-graziamento meritato e sincero va sicuramente alle nostre pro-fessoresse di inglese, Barbara De Nardin e Fulvia Grazioli, che ci hanno accompagnato, aiutato e supportato in questa magnifica esperienza.

Un grazie anche alla profes-

soressa Eleonora Matten che ci ha preparati alla partenza e all’esame che avremmo soste-nuto una volta tornati.

Brillanti sono stati infatti i risultati conseguiti, a dicembre, nelle Certificazioni europee a livello B1 (PET) e B2 (FCE).

Crediamo che chiunque vi abbia partecipato, consiglie-rebbe questa esperienza agli altri, soprattutto per aprirsi a una nuova realtà, per provare a parlare la lingua fuori dalla classe, ma anche per mettersi alla prova con cibo e con modi di vivere diversi!

E così com’è iniziata anche questa esperienza è finita... OVER THE TOP!Gli alunni delle classi 5° Chimico -

5° Minerario - 5° Turistico

Imagini dei vari momenti del soggiorno inglese dei nostri bravi studenti e dei loto altrettanto bravi insegnanti.

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Echi di Agordo 35Pasqua 2018

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola“Follador-De Rossi” in evidenza

partito il progetto“la via della dolomia”

Con l’incontro svoltosi recen-temente all’istituto Follador-De Rossi di Agordo è partito uffi-cialmente il progetto Dolomia e si è entrati nel vivo di un percorso che intende fare della roccia dolomitica un volano per il turismo.

Si tratta del progetto «La Via della Dolomia: il viaggio della roccia nelle Alpi Dolomitiche», finanziato dal Programma Interreg V-A Italia Austria 2014-2020. Vi lavoreranno in sinergia lo staff dell’Istituto di istruzione superiore agordino con l’Università di Innsbruck e il Circolo cultura e stampa bellunese.

Come informano i partner: «Il progetto è stato pensato per valorizzare la Dolomia promuo-vendone la conoscenza e l’uti-lizzo condiviso e consapevole, attraverso l’individuazione e il collegamento dei geositi pre-senti nell’area di progetto. Le attività previste sono molteplici e finalizzate alla creazione di un percorso geoturistico interre-

Lo staff del «Progetto Dolomia» con il dirigente scolastico del polo «Follador-De Rossi», Giovanni Paolo Zanin.

gionale ecosostenibile».Per il territorio compreso tra

le Dolomiti Patrimonio Unesco e l’area delle Alpi del Tirolo ci sarà dunque l’opportunità di farsi conoscere dai propri abi-tanti e dai turisti che potranno scoprire la storia della formazio-ne dell’area a livello geologico e l’uso del territorio da parte dell’uomo con riferimento al materiale pietra Dolomia.

«Emergerà così», eviden-ziano i soggetti coinvolti, «lo stretto collegamento che unisce da milioni di anni i due territori facendo comprendere che le montagne non sono un elemento di separazione, ma di unione e che non devono essere viste come un’area problematica, ma come un’area particolarmente ricca ed eterogenea valorizzata attraverso la creazione di un percorso reticolare che tiene in-sieme i punti di interesse legati al tema “Dolomia”».

Altro scopo del progetto, la creazione di sinergia tra i partner per unire così il mondo dell’istruzione professionale superiore con quello della ricer-ca universitaria e del lavoro. «A tal fine verrà creato un circolo virtuoso di competenze speci-fiche» precisano i partner, «che potranno essere sfruttate per lo sviluppo integrato dell’area di progetto in modo da rendere questo territorio attrattivo sotto vari punti di vista».

Eduscopio premia nuovamen-te il «Follador» di Agordo. Lo ha annunciato con legittimo or-goglio, il docente Tomaso Avo-scan, nel corso del suo intervento svolto il 1° dicembre scorso al convegno internazionale pro-mosso dall’Apim, l’Associazio-ne periti minerari di Agordo, per celebrare il 150° di fondazione della scuola mineraria agordina. È la conferma dell’indiscussa eccellenza rappresentata dal Follador nell’ambito dell’istru-zione tecnica-tecnologica a livello nazionale.

Si tratta infatti, di un nuovo lu-singhiero risultato del progetto «Eduscopio», della Fondazione Agnelli per la Scuola (www.eduscopio.it), che valuta gli esiti successivi alla formazio-ne scolastica secondaria per trarne delle indicazioni sulla qualità dell’offerta formativa delle scuole da cui gli studenti provengono.

Quindi un’ennesima afferma-zione di prestigio per la storica scuola di Agordo (specializza-zione geotecnico-mineraria e chimica) alla quale, anche nel 2017, Eduscopio assegna il pri-mo posto in provincia di Belluno e fra primi dieci istituti in Italia.

Un successo non di meno, che potrà essere utile a spiegare a tanti ragazzi agordini che una scuola buona ce l’hanno in casa e per incentivare quelli da fuori vallata a salire ad Agordo.

La ricerca Eduscopio parte dal presupposto che i risultati universitari permettono di for-mulare un giudizio sulla qualità delle scuole secondarie supe-riori sulla base di informazioni che provengono da enti terzi, imparziali rispetto alle scuole stesse.

I dati utilizzati sono relativi alle carriere universitarie dei singoli diplomati raccolti dai ministeri competenti. Da queste informazioni vengono costruiti degli indicatori rigorosi, ma allo stesso tempo comprensibili a tutti, che consentono di com-parare all’interno delle varie tipologie le scuole in base ai risultati raggiunti dai propri diplomati.

Una qualità garantita nel tempo, quella del Follador, «espressione viva e autorevole del territorio», che già nel 2014, primo anno di indagini, risultava il primo istituto nell’ambito dell’istruzione tecnica-tecno-logica del Veneto.

Nel 2015, terzo in Veneto, ma ancora primo in provincia di Belluno. Nel 2016, nuovamente primi nel Veneto, ma con un rating cresciuto a livello nazio-nale, risultando una delle prime dieci scuole d’Italia, ribadito anche nel 2017.

Il che fa dire che i suoi cen-tocinquanta anni di gloriosa e proficua storia il “Follador” li porta davvero bene!

Istituto «Follador», il via al «Progetto Dolomia».

l’eCCellenza Folladorpremiata anCora da edusCopio

L’ingegner Tomaso Avoscan, docente di materie tecniche al «Follador».

La sede dell’Istituto «Follador» a Tamonich.

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Echi di Agordo36 Pasqua 2018

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola

L’A.P.I.M. - Associazione Periti Industriali Minerari di Agordo, per celebrare degnamente il 150° an-niversario della scuola mineraria di Agordo, si è fatta promotrice di una serie di iniziative, che sono state poste all’attenzione del Polo scolastico e delle Amministrazioni locali, provinciali e regionali. In particolare venerdì 1 dicembre 2017, nella Sala convegni “Don Tamis” dell’Unione montana agor-dina, ad Agordo, grazie a molti sponsor legati al nostro territorio e al nostro ambito operativo, ai colleghi Danilo Coppe e Alberto Da Roit, è stato possibile organizzare e presentare il convegno: “Civil and Environmental Engineer”, ad indirizzo geo-energia e risor-se, incentrato sulla evoluzione della scolarità professionale di medio-alto profilo, in accordo con le rinnovate esigenze del mondo del lavoro imprenditoriale e della libera professione e la maggiore sensibilità verso l’Ambiente, il Ttrritorio, specie in un ambito così unico quale quello delle Dolomiti che ci caratterizza, “Patrimonio dell’Unesco”, per promuovere l’introduzione presso l’Istituto di Istruzione Superiore “U. Follador-De Rossi” di un corso scolastico di eccellenza, finalizzato al con-seguimento del titolo di ingegnere diplomato.

All’interno del convegno è stata presentata la moneta celebrativa e donate al Polo Scolastico circa 100

copie di essa, realizzata grazie al contributo della società E.MA.PRI.CE S.p.A. e l’emissione di una cartolina/annullo filatelico.

L’A.P.I.M. ha avuto il piacere di leggere all’assemblea le lettere del Presidente e dell’Assessore all’Istruzione della Regione Ve-neto, rispettivamente Luca Zaia ed Elena Donazzan, che hanno accolto e sostenuto con favore le iniziative di cui sopra.

I lavori del convegno sono stati poi aperti dal professor Ph. D. ing. Konrad Bergmeister, Presidente della Libera Università di Bolzano, a cui è seguita la proiezione del

filmato storico inerente il 100° del 1967 a cura di Loris Santomaso e Italo Schena.

Il programma è stato poi caratte-rizzato dagli interventi del dott. ing. Giambattista De Ghetto docente del Politecnico di Milano, del dott. ing. Stefano Mosconi dirigente di Salini-Impregilo, del dott. Andrea Slendiani dirigente di Luxottica Group, del dott. Ing. Tomaso Avo-scan docente dell’I.S.S. “Follador De Rossi” e del per.ind. Sylvain Da Roit, presidente A.P.I.M.

Al termine del convegno si è tenuta una interessante tavola rotonda, coordinata dal Com-

missario governativo dell’asse del Brennero ing. Ezio Facchin (diplomato del Follador), alla quale hanno partecipato il per.ind. Antonio Ortolan presidente dell’Ordine dei Periti di Belluno, l’ing. Stefano Colombo dirigente E.N.I., il dott. Cesare Lasen com-ponente del Comitato Scientifico Fondazione Dolomiti Unesco, il dott. Alberto Maccabruni vice-presidente A.N.I.M. e il dott. Del Piero dirigente della Regione Veneto.

A chiusura è stato proposto un documento che divenga impegno per la gestione consapevole della Terra ed una opportunità di svilup-po sostenibile per l’uomo, dando appuntamento alla primavera 2018, augurandoci che il conve-gno sia servito a mutare in azioni

I relatori della tavola rotonda: da sin.: Ortolan, Colombo, Facchin (moderatore), Lasen, Maccabruni e Del Piero.

L’ing. Konrad Bergmeister, presidente della Libera Università di Bolza-no, che ha aperto i lavori del convegno del 1° dicembre; alla dx il per.min. Danilo Coppe, famoso esplosivista che ha condotto l’incontro.

Silvano Da Roit, presidente Apim

Una Scuola prestigiosa che non ha esaurito il suo ruolo educativoe sociale

concrete nella prossima estate i propositi di collaborazione fra Polo Scolastico e Università di Bolzano, suffragate nella disponibilità logi-stica del Comune di Agordo.

In quel periodo, aprile-maggio 2018, vi saranno ulteriori inizia-tive nelle quali troverà posto la presentazione da parte di A.P.I.M. del libro realizzato in collabo-razione con il Polo Scolastico sui 150 anni di vita della Scuola Mineraria/I.T.I.M. “U. Follador”.

Il libro tratterà l’evoluzione della Scuola Mineraria di Agordo, dalle sue origini fino al periodo attuale, le varie sedi che l’hanno ospitata, i Presidi che si sono succeduti, nonché i docenti che hanno prestato il loro insegnamento. Grande spazio sarà riservato alle testimonianze dei periti minerari che si sono distinti nei diversi ambiti lavorativi nei quali sono andati ad operare, sia in Italia che all’estero.

L’annullo filatelico e la medaglia celebrativa e, sotto, il sindaco Da Roit, il preside Zanin, il ti-tolare di E.Ma.Pri.Ce. e il prof. Bergmaister.

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Echi di Agordo 37Pasqua 2018

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola

«Buon compleanno, Follador, con l’augurio di continuare ancora a lungo l’ultrasecolare proficua azione formativa e culturale». Que-sto il saluto rivolto da monsignor Giorgio Lise, sabato 2 dicembre, all’inizio della Messa per la tradi-zionale festa di santa Barbara, ce-lebrata ad Agordo con la consueta solennità. «Cari studenti, non abbiate paura ad essere un po’… barbari», ha poi detto all’omelia, richiamando la vicenda di Barbara (dell’Anatolia), così chiamata (cioè straniera) a Roma, anche perché si distingueva per applicazione allo studio e riservatezza rispetto ai compagni.

Ricordando però che assieme alla scuola e alla cultura, importanti soprattutto oggi: «non va dimen-ticato», ha aggiunto, «l’aspetto spirituale: queste due dimensioni, ragione e fede, sono come le ali con cui la persona può volare alto. Non si può pensare di volare con un’ala sola...». Citando Dante quando parla delle pecore (“e ciò che fa la prima, e l’altre fanno... e lo’ mperché non sanno!”), ha quindi concluso con l’invito ad «essere capaci di vivere la vita in pienezza, e non cedere alla tentazione del più comodo, opportuno o faci-le…». La Messa, accompagnata dalla Nuova Corale diretta da don Sandro Gabrieli, si è conclusa con la benedizione dall’altare di Santa Barbara e con il noto «Canto del minatore». (foto in alto)

...nella prima vecchia sede di via Fadigà (foto a destra), e i primi alunni iniziano a scrivere la storia dell’Istituto Minerario di Agordo. Venerdì 15 dicembre 2017 all’au-ditorium «Antonio Favretti»: gli alunni della quarta chimici l’hanno raccontatao.

L’insegnante Fiorella Candiani, davanti a una sala gremita di studenti, docenti, periti minerari e gente comune, ha presentato il prezioso lavoro preparato con impegno e dovizia di particolari dai suoi alunni. E quando i dieci ragazzi (foto qui sotto) hanno iniziato l’esposizione, accanto alla sorpresa che fossero gli studenti del corso di chimica a fare la storia del… minerario, si è colto subito in sala, almeno fra diversi spettatori, lo stupore che, arrivati per sentir parlare di un periodo storico di 150 anni, hanno appreso che possono

di disporre di giovani preparati da adibire ai lavori di Valle Imperina. Si ebbe quindi un corso di quattro anni e per alleggerire alle famiglie il mantenimento dei giovani allo studio ad Agordo fu previsto per-fino un salario. È assai probabile poi che, con la caduta di Venezia (1797, sia caduto definitivamente anche tale progetto e verosimil-mente mai realizzato in concreto se non a distanza di quasi un secolo, appunto il 1867.

Il che non toglie ovviamente

Santa BarBara 2017La manifestazione, promossa

dall’Associazione dei periti mi-nerari e dall’Istituto «Follador», è proseguita quindi in una sala «don Tamis» affollata da studenti, insegnanti, periti minerari, ex mi-natori autorità e semplici cittadini. Il presidente dell’Apim, Silvano Da Roit, ha espresso la soddisfazione per il brillante esito del qualificato convegno di venerdì, ringraziando i vari collaboratori per l’ottimo lavoro di squadra svolto.

Nella due giorni del «complean-no» della scuola è stato ribadito soprattutto l’impegno che deve coinvolgere autorità, istituzioni e cittadini perché il Follador non solo continui la sua preziosa attività, ma la veda riconosciuta con un triennio universitario post-diploma. Ricordati quindi i «colleghi» pe-riti minerari deceduti nell’anno: Giancarlo Case, Renè Da Roit, Sergio Moretti, Nello Strappaz-zon, Michael Vidoni, Gianfranco Mazzolli, nonché Franco Foresi e Giuseppe Ripanucci, indimenti-cati preside e insegnante di arte mineraria all’Itim degli anni ’60-’70, si è svolta la consegna agli allievi delle borse di studio «al merito» a: Luca Fontanive, classe 3a minerari (in memoria di Thierry Brancaleo-ne); Maurizia Dai Pra, 4a minerari (Matteo Mosca); Enrico Segat, 5a minerari (Aldo Valentino De Bia-sio); Arianna De Biasio, sezione chimici (Alfonso De Gasperi). Questi infine i vincitori del Premio letterario «Alcide Zas Friz»: 1° Lorenza Carlin, con l’opera “Oggi come Ieri”, 2° Paolo Ipsa con “Il turismo in un breve confronto tra Trentino e Bellunese/Agordino”, 3° Davide Conedera “Lavoro, amicizia ed eresia in miniera” e quelli per le tesine alla memoria di «Nilo Riva»: 1° Roberto Pallua, (“La miniera di Breda”), 2° Yuri Daberto (“La grande frana della Val Badia”), 3° Alberto De Luca (“Studio della colata detritica di Borca di Cadore”).

A loro volta, come da tradizione, anche i Vigili del Fuoco hanno festeggiato la protettrice con una Messa celebrata lunedì mattina da monsignor Lise nella caserma del distaccamento di Brugnach.

Sabato 2 dicembre 2017. Gli studenti premiati con le borse di studio.

15 dicemBre 1867:Suona la prima campanella...

essere invece calcolati in 242 gli anni trascorsi da una prima nascita della scuola, anche se senza continuità fino al 1867.

L’osservazione rilevata dai ragazzi trova la sua corretta motivazione da quanto riferito fra l’altro da storici di vaglia quali Corniani degli Algarotti, don Fedi-nando Tamis e Raffaello Vergani allorché affermano nei loro saggi che «ad Agordo si era comincia-to a parlare concretamente di “Scuola montanistica” sul finire del 1775 a seguito della famosa “Terminazione regolativa di tutti i lavori appartenenti alle pubbliche miniere di Agordo” del Consiglio dei Dieci del 26 settembre (letta nella chiesa arcidiaconale di Agordo nella prima domenica d’ottobre)».

La Terminazione era una legge della Serenissima, e progettava di formare in Agordo «un istituto, sot-to la scorta di abile professore, di giovani per le scienze teoretiche, e pratiche minerarie e metallur-giche». Così come il deputato veneziano alle miniere, Giacomo Nani, dopo un’ispezione ad Agor-do, sosteneva con forza l’urgenza

merito al lodevole lavoro degli allievi della 4a chimico.

«La fierezza di appartenere a una realtà dalla storia gloriosa», sostengono i docenti del Follador, «lo spirito di corpo, la capacità espositiva unita a un evidente entusiasmo per quanto veniva raccontato, dimostrati dagli alunni che si sono succeduti nella nar-razione è la reale dimostrazione dello spirito di questa Scuola nota per serietà, tradizione e capacità di stare al passo coi tempi, sempre avanti rispetto ad altre istituzioni scolastiche». Un racconto che è stato presentato dai ragazzi, in un felice incontro fra generazioni, anche agli studenti, che hanno molto gradito e apprezzato, della sezione di Agordo dell’Università Adulti/Anziani.

Sono loro, infatti, i giovani allievi, il presente e il futuro della scuola, «che deve essere fiera del suo passato», ha detto la professo-ressa Candiani, «ma guardare sempre avanti per continuare a offrire buone e concrete prospet-tive ai propri alunni e proseguire così sulla scia di una grande tradizione».

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Echi di Agordo38 Pasqua 2018

laureeLe felicitazioni e gli auguridi “Echi” a...

Annamarie Ostfalk e Gabriele Caldart, che il 1° novembre 2017 hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio, un traguardo ricco di salute e di soddisfazioni.

Paolo e Bruna Benvegnù, da anni emigrati in Canada, ma sempre legati ad Agordo e ai nostri monti, ai quali pensano sempre con nostalgia, ci hanno mandato una foto a ricordo della recente festa per il loro felice 50° di matrimonio.

Natascha Lantschner, che il 9 marzo scorso, ha consegui-to (con il massimo dei voti 110/110 e lode) la laurea magi-strale in Scienze del Linguaggio - Linguistica per la sordità e i disturbi del linguaggio all’Uni-versità Ca’ Foscari di Venezia, discutendo la tesi “Specific Language Impairment in a 8-year-old girl with Trisomy X: speech and language analysis before and after language in-tervention” con relatori la prof.ssa Anna Cardinaletti e il prof. Giuseppe Luzzatti.

Elisa Campedel, che il 16 novembre 2017 all’Università degli Studi di Udine ha conse-guito (voto 110/110) la laurea magistrale in Scienze della Formazione discutendo la tesi di carattere agordino “Valle Imperina e le sue miniere: tra presente e passato, una proposta didattica”, con relatore il prof. Andrea Tilatti.

Alice Ferroni, che il 13 dicem-bre 2017, ha ottenuto all’Uni-versità degli studi di Milano, facoltà di Scienze politiche, economiche e sociali, la laurea magistrale (votazione 110/110 e lode), in Comunicazione pub-blica e d’impresa-curriculum Corporate Communication, discutendo con il relatore Luca Zanderighi, la tesi di argomento agordino “Mercati di nicchia e strategia di internazionalizza-zione: il caso Blackfin».

nozze d’oro

Sergio Pepoli, che il 20 ottobre 2017, all’Università degli studi di Ferrara ha conseguito la laurea magistrale in Farmacia (con la votazione di 110/110), discutendo una tesi sperimen-tale dal titolo: “Progettazione e sintesi del nucleo [1,2,4] tria-zolo [5,1-c][1,2,4] triazinico: nuovo scaffold a potenziale attività agonistica del recettore CB2”. Relatore il prof. Pier Giovanni Baraldi.

Cordelia Scalari, che il 26 otto-bre scorso, all’università degli studi di Padova ha conseguito la Laurea in Tecnologie Forestali e Ambientali con 110/110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Caratterizzazione chimico-biologica di sostanze umiche estratte da suoli sviluppatisi in boschi di faggio e conifera siti in Val di Cembra” con la supervisione della prof.ssa Serenella Nardi.

Il 14 novembre 2017 alla pre-senza della Sovraintendente scolastica per la Provincia di Bolzano, dott.ssa Nicoletta Minnei e del Vicepresidente della provincia di Bolzano, As-sessore Christian Tommasini, l’agordino Daniele Dell’Osbel ha ricevuto il premio “Eccel-lenza dell’Alto Adige” per aver conseguito il voto di 10/10 con lode agli esami di licenza Scuo-la secondaria di Primo grado (terza media). Lo comunicano con orgoglio il papà Damiano,

la mamma Tiziana, il fratello Matteo e i nonni agordini.

una giovane eccellenza

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Echi di Agordo 39Pasqua 2018

Le felicitazioni e gli auguridi “Echi” a...

imprenditori dell’anno

Giovedì 8 marzo 2018. Il sindaco Sisto Da Roit e l'assessore Maria Grazia Dorigo consegnano il premio dell’Amministrazione comunale «Imprenditore dell’anno» a Lucia Tancon e Mauro Raffa, con la seguente motivazione:

“Titolare dell’AZIENDA ERBORISTERIA CENTERBE condotta con il marito MAURO RAFFA, nata 27 anni fa in modo pioneristico, silenzioso e discreto nel settore della erboristeria, naturopatia, coltivazione di piante officinali frutto di conoscenze maturate a livello formativo e professio-nale presso l’Università di Urbino e l’Accademia Galilei di Trento. Una delle erboristerie riconosciute come eccellenza del Nord-Est e delle Dolomiti, collaborando con giornalisti professionisti a livello nazionale e con pubblicazioni su giornali quali Avvenire, La Stampa, Italia Oggi, Adesso. Riceve diversi riconoscimenti come Giovani Imprenditori. Col-labora a programmi di formazione e di sviluppo del settore riconosciuti a livello nazionale”.

Gioiosa festa venerdì 22 dicem-bre al Polifunzionale di Agordo per le 100 candeline di un’ospite della struttura sociale. Le ha spente nonna Orsolina De Nardin, nata nella frazione di Colvignas Alto il 22 dicembre del lontano e triste-mente famoso 1917, l’«an de la fan». Una vicenda emblematica, la sua, della condizione delle giovani di montagna di allora che Orsolina, ancora lucida di mente, ricorda e rievoca con nitida preci-sione. Figlia di Giovanni De Nardin da Colvignas e di Anastasia Del Zenero di Alleghe (sorelle Maria Diaola ed Emilia e fratello Fioretto tutti morti), rimasta orfana in te-nera età del padre, già a 12 anni cominciò a lavorare come dome-stica presso la famiglia del dottor Ganz e di sua moglie Giovanna, ostetrica. Andò poi a servizio del direttore delle miniere di Val Imperina, l’ingegner Delfino che seguì in Libia e successivamente in Toscana ove conobbe il futuro marito, Alfonso Fabris, originario di Piazzola sul Brenta (PD). Nel primo dopo guerra ritornò con la famiglia ad Agordo, ma alla fine degli anni ’60 segui il figlio Gio-vanni in Liguria dove aveva trovato impiego. Rientrata ad Agordo or-mai da diversi anni, Orsolina De Nardin è continuamente seguita, anche ora che è al Polifunzionale, con affettuosa vicinanza dal figlio

«70 anni per Giovanni Tomasi dal 9 gennaio 1948: professionalità, cultura, gastronomia, bibliofilia ed altro…». Questa la dedica con la

le 100 candeline di nonna orSolina

Giovanni e dalla nuora Jolanda De Nardin.

Alla festa centenaria del 22 dicembre, preparata dalle assi-stenti dell’Asca, sono venuti a fare gli auguri a Orsolina anche il sindaco Sisto Da Roit e i Bòce da Rif, mentre il giorno prima l’arci-diacono mons. Lise ha celebrato la Messa.

quale un gruppo di amici agordini hanno festeggiato il dottor To-masi, per lunghi anni apprezzato medico del laboratorio analisi del nostro ospedale, consegnandogli una simpatica cartolina, realiz-zata dall’artista di Mel, Walter Bernardi in occasione del suo 70° compleanno. Si associa agli auguri con gratitudine la nostra comunità, ricordando anche la sua preziosa collaborazione storico-culturale offerta sia alla sezione dell’Università Adulti/Anziani, che alla Biblioteca-Archivio storico Arcidiaconale con ricerche, saggi e opere fra cui l’importante volume “Oreficeria sacra nell’antica forania di Agordo”, scritto con il compianto Tito De Nardin.

per i 70 anni di giovanni

il “San martino” a laura renon

Il prestigioso Premio 2017 è sta-to assegnato dalla Città di Belluno ad una professionista agordina che opera da anni nell’ospedale del capoluogo, la dottoressa Laura Renon. Il riconoscimento è stato consegnato in una com-movente cerimonia, condotta dal giornalista Dino Bridda, l’11 novembre in un Teatro Comunale stracolmo di pubblico che ha tributato alla premiata una calo-rosa standing ovation, fatto mai accaduto sino ad oggi dal 1972 quando il premio fu istituito.

La cerimonia ha avuto il suo culmine nella consegna della medaglia e del diploma da parte del sindaco Jacopo Massaro.Molto emozionata, la dottoressa Renon ha risposto ringraziando per il premio che ha voluto dedi-care anche ai suoi collaboratori e alle centinaia di donne che hanno avuto la fortuna di essere state da lei assistite e curata con amore.

Laura Renon nasce il 5 no-vembre 1967 ad Agordo dove frequenta la scuola elementare “Tito Livio Burattini” e la scuola media “Antonio Pertile” per poi conseguire il diploma di maturità al Liceo Classico “Tiziano” a Bel-luno. All’Università di Padova con-segue infine la laurea in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Chirurgia Generale.

La sua carriera professionale inizia nel 2002 con l’assunzione

a tempo indeterminato all’Ospe-dale San Martino di Belluno, pre-standovi servizio quale Dirigente di I livello a tempo indeterminato nell’Unità Operativa di Urgenza ed Emergenza fino al 2006 quando diventa Dirigente di primo livello nell’U.O. di Chirurgia Generale dal 2009 diretta dal dottor Fabio Ricagna. Diventa, pertanto, Re-ferente Chirurgo nell’ambito della Senologia con un incarico di alta professionalità in Chirurgia Se-nologica. Oltre allo svolgimento delle comuni mansioni nell’ambito della Chirurgia Generale, nell’ul-timo decennio si è occupata e continua ad occuparsi di Chirurgia Senologica (Oncologica e per Patologia benigna e ricostruttiva) ed è titolare, come già menzio-nato, di alta specializzazione in Senologia.

Nel congratularci con la nostra “concittadina”, siamo altrettanto lieti di formulare i più vivi compli-menti al fratello, pure agordino, Massimo Renon, per il prestigioso incarico che alla fine dello scorso dicembre lo ha portato ad assu-mere il ruolo di Amministratore delegato del gruppo Marcolin, la multinazionale bellunese dell’oc-chiale. 47 anni, Massimo ha iniziato a lavorare come operaio in Luxottica, proseguendo dopo la laurea con diverse esperienze all’estero, sempre per conto del gruppo di Leonardo Del Vecchio, salvo una parentesi di tre anni alla Ferrari, per approdare infine alla Marcolin.

...e 94 di elSa gaz

...spente felicemente lo scorso 6 marzo davanti a una bella torta assieme alla figlia Fernanda e amici...

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Echi di Agordo40 Pasqua 2018

...dice Sandro Zasso mandandoci queste due significative immagini che gli ricordano due importanti momenti: “Quella in alto è della Prima Comunione (in seconda elementare) il 2 giugno 1974 nella quale siamo in 76, l’altra è della Cresima, conferita dal vescovo Maffeo Ducoli (in quinta elemen-tare) l’ 8 maggio 1977 e siamo in 69”, con arcidiacono mons. Carlo Bernard, che ha qui al suo fianco il cappellano don Giuliano Follin.

Da sn. in piedi: Sergio De Riva, Marino Maschio, Ivan Case, Titti Carlin, Marco Zanvettor, Alberico Bebe Facciotto; davanti: Massimo Guadagnini, Giorgio Fusina, Sandro Botter, Luigi Cadorin Gio Tunfa.

La nostra compaesana Elda Bien, che vive a Belluno, ci manda que-ste belle foto, seppur segnate dal tempo, ricordando la festa per don Luigi “Gigetto” Farenzena novello sacerdote (20.7.1952), a Prompicai dove viveva la famiglia. In alto, foto scattata sulla piazzetta dei Mèle dove c’era e c’è tuttora il vecchio mulino, con i giovani:Da sn.: Roberto Farenzena, Adol-fo Costantini, Rinaldo Rosson, Piergiorgio Chierzi, Armando Dal Borgo, Giuseppe Costantini, don Luigi Farenzena, Graziella Zasso, Gianni Costantini, Graziella Fa-renzena, Luciano Celato, Natalia Fusina, Luciano Selva, ?, Gabriella Scussel, Maria Bien, Lino Faren-zena dei “Gnòfi”.A destra, con gli adulti: “Céncio Mèla”, Caterina (mamma dei fratelli Bepi, Gianni, Adolfo Co-stantini), Ester Costantini, nonna Costantini, Danilo Casagrande per mano con la nonna, Margherita Farenzena (sorella di don Gigetto “Tarus”), Tilde Mèla, “Ziéta Ciu-

cia, ?, ?, ?, don Luigi con la madre, Paolina Dorigo con Elda in braccio, Ida Marinello (madre di Graziella Zasso), ?, Silvia Benvegnù (madre di Rinaldo, Bruna e IeldaRosson), Riccardo Andrich, “Uci” madre di Corrado, Bruno e Renzo Zasso, Lino Farenzena, Ottorino Costan-tini, Graziella Zasso e Maria Bien parzialmente visibile.

i coScrittidi 90 anni fa...

...c’è qualcuno che riesca a ricono-scere questi... giovani del 1928?

Hockey amatoriale 1972

comunionie creSime

d’altri tempi...

per la prima meSSa di don gigetto

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Echi di Agordo 41Pasqua 2018

Quando il “vulcanico” Toni Guadagnini 1914-1984) si metteva all’opera non c’era verso di fermarlo! Pro Loco, Associazione turistica Conca Agordina, Azienda di soggior-no, Cai, Sci club, Hockey club, promotore del Coro Agordo: sono state le “palestre” del suo instancabile entusiasmo per la vita e il suo sconfinato amore per Agordo!

Ritornando con la mente al passato non si può certo di-menticare quello che, con le sue innumerevoli e a volte originali iniziative, Agordo rappresenta-va nelle proposte di intratteni-mento per la gente locale come anche per i turisti o comunque legate al progetto di vedere la Conca Agordina come centro turistico di prim’ordine.

La serata del villeggiante, le feste sul Brói, le gare più svariate da quella dei go kart a quelle “moto e auto-sciatorie” pure attorno al Brói, dalla Vècia Pòpa ai carri mascherati e anco-ra… il “vaso fiorito”, le mostre di pittura (ex tempore) e la corsa “ciclo-campestre” che partiva da Agordo, toccava alcune fra-zioni e si portava a Valcozzena da dove, attraverso le passerelle sul Cordévole ritornava per l’arrivo in piazza (domenica di Pasqua del 1948)…, l’hockey su

profili agordinidedicato a:

toni guadagnini

Quando c’era iltoni

ghiaccio, lo sci e relative gare, il tennis, il giro delle malghe, un itinerario proposto ai turisti con un piccolo presente finale per chi lo percorreva…, l’au-tomobilistica Agordo-Frassené questo e molto altro, per non dire l’invenzione del Palio dei Cento e poi basti pensare ancora al

progetto “Agordo 2000” dove il Toni immaginava caroselli sciistici sulla Moiazza con perfino un albergo girevole sul Framónt! (se ben ricordo).

Solo un’idea, ma da idee come queste sono poi nati i collegamenti sciistici che hanno fatto dell’Agordino una

delle zone più appetibili per il turismo invernale! Peccato che gli agordini della Conca non ci abbiano creduto e abbiano sempre visto con scetticismo le idee avveniristiche del Toni, compresa infine la struttura po-livalente cultura/sport, rimasta nei suoi sogni, svaniti con lui il 2 settembre 1984 alla vigilia della 2a edizione del Palio dei Cento.

Ecco la testimonianza di un evento del 1966 dell’amico Arno Pauletti: “Questa foto è stata scattata in una sera dell’estate del ’66 in cui il Toni Guadagnini aveva organizzato una specie di gara a chi faceva la polenta più buona fra le varie frazioni. Organizzata sul Brói, lato De Manzoni, c’erano 4 grandi focolari con i “caldrói” dove il Gio Tromba e il Giusto Bressan preparavano polenta, formai e vin per i turisti e i valligiani, tutto GRATIS! Io ero uno dei ragazzi volontari che davano una mano”.

I tempi sono cambiati, queste cose magari ti fanno sorridere perché pensi appartengano ad un tempo quasi irreale ma non dimentichiamoci che “có sé crét de èsse a caval, nó se é gnanca su ‘n mus”! (proverbio di Cencenighe).

Chicco

Ritratto del Toni anni ’30.

1953. Motosciatoria, circuito piazza, Corso Patrioti, municipio, ex via Stazione, via Brént, piazza: in moto Mario Tomè (Mèrica), sciatore Renzo Taio.

Corsa campestre sulle passerelle, anni ’30 e, sotto, polénta formai e vin sul Broi, 1966; mostra-mercato del vaso fiorito (da un’idea del dottor Gigi Lise ed ex tempore con mostra di pittura, 1965.

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Echi di Agordo42 Pasqua 2018

IN MEMORIA DI

Luigina Dall’Acqua in Buttol, i familiari la ricordano con tanto affetto, nel 7° anniversario della scomparsa (14 aprile 2011) a parenti e amici.

Noemi e Pino Croce, nel 30° anniversario (7.1.1988) della morte della mamma Jole Croce Galliani, la ricordano con immutato affetto unitamente al loro papà Giovanni (3.2.1975) e al fratello Franco, in prossimità del 18° anniversario della sua prematura morte (1.5. 2000) assieme ai tanti amici e in particolare ai coscritti agordini della classe 1945 che rimpiangono la sua sorridente compagnia..

Giuseppina Costantini, nel 2° anniversario (8 aprile 2016) della scomparsa il suo ricordo è sempre vivo nella figlia, nipoti e famigliari.

Adriana Costantini in Pesci, nel 4° anniversario (7 marzo 2014) della scomparsa viene ricordata con nostalgia e affetto dal figlio e parenti tutti. Unito nel ricordo il marito Gianni decedu-to lo scorso 21 giugno 2017.

Aldo Lino Meneghini, nel 6° anniversario (13 dicembre 2011), resta nel ricordo affet-tuoso della moglie, delle figlie e dei congiunti, nonché dei tanti amici fra cui gli Alpini.

Elisabetta Guadagnin, ori-ginaria di Ponte Alto (era nata il 16 giugno 1938), deceduta a Rapallo il 26 giugno 2017, sepolta ad Agordo. “…dopo la mia morte non cercatemi in un luogo sulla terra, riposo nel cuore di coloro che sanno”. La ricordano il marito Franco, gli amati figli Cinzia e Claudio con le adorate nipotine Michela e Francesca, assieme al fratello Renato e ai parenti.

Fadigà Gabriella, il marito e la figlia la ricordano sempre con immenso affetto e nostalgia, nel 2° anniversario (30.1.2016) della sua perdita.

Gennaro Carangio, nel primo anniversario della scomparsa (16.2.2017) i familiari lo ri-cordano sempre con affetto e nostalgia.

Luigia Conedera ved. Bian-chet, “Sono passati due anni (18.12.2015) da quando ci hai lasciati, ma in noi tutti è rimasto un bellissimo ricordo di te, ti avremo sempre nel nostro cuore con tanto rimpianto; da lassù prega anche per noi”, i tuoi figli Ilda con il genero Stefano ed Elio con la nuora Luisa e i tuoi nipoti.

Giannetto Pampanin, in prossimità del 10° anniversario della sua salita al cielo (5 mag-gio 2008), rimane presente nel ricordo affettuoso della moglie Ida, dei figli e dei nipoti.

Emilio Bien, perito minerario di Agordo, deceduto il 16 feb-braio scorso, a 78 anni, a Bertio-lo (Udine) dove risiedeva con la famiglia, lo annuncia la figlia Lara con la sorella Luciana ai parenti e amici agordini.

“La dolce Maria Guadagnin in Spadini ci ha lasciati (a 83 anni) l’11 marzo alle 18.15 as-sistita con amore e il conforto dell’estrema unzione. Ha volu-to ritornare fra i suoi monti ed è stata tumulata il 16 marzo nel cimitero di Agordo, accanto alla sorella Elisabetta. Ricorderemo sempre il suo sorriso”. Il marito Osvaldo, il figlio Matteo con Teresa e la nipotina Lucia e la famiglia del fratello Renato.

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Echi di Agordo 43Pasqua 2018

La classe del 1943 ricorda con nostalgia e affettuosa gratitudi-ne la coscritta Gianna Da Ronch, morta recentemente, che ha sempre collaborato nell’organizzazione degli annuali amichevoli incontri e, fino al 2015 sempre presente come si vede al centro di questa foto.

Per ricordare il fratello Gianni Dal Molin, nel 5° anniversario (12.3.2013) della sua morte prematura e che alla fine di marzo avrebbe compito 60 anni, la sorella Sara desidera farlo attraver-so questa bella foto di fine anni ‘70, che lo riprende assieme ad alcuni amici coscritti del 1958 in un allegro incontro conviviale della classe. Da sn. in piedi: Dario Dell’Osbel; Walter Levis; Paolo Bino; Ubertino Miola; Massimo Carlin; Walter Bressan; Eraldo Dalla Zuanna; Sandra Del Din; Arrigo Benvegnù; Gianni Dal Molin; Maria Antonietta Moretti; davanti: Emanuela Dalla Torre; Marianella Zasso; Gianna Santel.

Nel ricordare con vivo affetto e nostalgia il loro caro Franco Chenet, morto lo scorso 20 dicembre alla vigilia del suo

Questo il ricordo di Savina De Lazzer, deceduta lo scorso 3 febbraio, fatto ai suoi funerali in chiesa da Floriana:

“Cara Savina, così ti penso ora... Quando concedevi l’amicizia, ti af-fiancavi con discrezione e rispetto, lasciavi un alone di mistero attorno a te ma permettevi, anche all’altro, di mantenere protetto il proprio privato.

Coglievi di ogni persona molto più di quanto ella pensasse di svelare. Sapendo dare significato a piccole sfumature del parlare e del porsi.

Avevi un’intelligenza acuta, una memoria ferrea, una mente aper-

IN MEMORIA DIta al nuovo ma rigorosa, chiara nel giudizio, con valori solidi, di rispetto dell’uomo e delle regole del vivere civile.

Parlavi solo se documentata, dosavi le parole scegliendole con cura. Ascoltavi con silenziosa at-tenzione. Pronta a gesti di grande generosità ma discreta. Affidabile negli impegni, intellettualmente onesta. Avevi a cuore l’emancipa-zione della donna e ne coglievi le occasioni per promuoverla.

Ponevi regole chiare di convi-venza, affrontavi la vita con antico spirito di sacrificio, che proteggevi, con dignità e determinazione, dallo sguardo altrui.

Il tuo animo delicato, sensibile e appartato, si svelava più facilmente di fronte

ai bambini, agli ammalati, agli animali del mondo domestico antico.

Solo allora lasciavi trasparire, con mia sorpresa, una tenerezza inaspettata.

Amica e maestra di vita.Questo, ma tanto altro, sei stata

per me.Con nostalgia ora ... ti ringrazio.

Ti ringrazio anche per avermi cercato e salutato qualche giorno fa”.

71° compleanno, la moglie Marisa con i figli Daniela e Ni-cola desiderano segnalare con gratitudine il generoso gesto dei “ragazzi” coscritti del 1946 i quali, in memoria del loro “classe” hanno raccolto la som-ma di € 360,00 che la famiglia ha a sua volta devoluto in parti uguali a favore delle importanti attività di volontariato svolte sul territorio dai benemeriti sodalizi del GAV “Gruppo di Assistenza volontaria” e “Pet-tirosso Agordino”.

A nonna Rosa nel ricordo di nonno Pio Farenzena (morto il 19 novembre scorso):

FARENZENAMio piccolo paesebello e incantatoun po’ lontano e disagiatoma il mio cuor di tesi è innamoratoperché io qui son nato,e lontan sarei disperato.Tra boschi e prati gli anni son volati.Mia nonna mi raccontadei tempi passatiche non saranmai più ritrovati.C’eran dieci stalle di sicuroormai non più in uso.Sol in pochi siam rimasti!

Ma nel cuor di coloroche se ne sono andatii ricordi non son dimenticati:delle estati a tagliar l’erba,dell’autunno a far la legnae dell’inverno che sembrava eternonell’aspettar la primaveracome fosse una chimera.Farenzena è il tuo nomeed è come il mio cognomee finché resterò su questa terratu sarai la mia perla.

Valentino Farenzena

Mario Rosson, nel 20° anni-versario (23.2.1998), i fami-gliari lo ricordano sempre con tanto affetto.

Carlo Moretti (12 marzo 1994) vive costantemente nel ricordo affettuoso della moglie, dei figli, dei nipoti, generi e nuora, dei parenti e dei tanti amici.

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Echi di Agordo44 Pasqua 2018

IN MEMORIA DIIl 1° settembre 2017 la grande

famiglia alpina delle Dolomiti, ma non solo, ha pianto la perdita di una delle figure più luminose, rappresentative e carismatiche dell’alpinismo italiano e interna-zionale. Con la morte di Armando Aste, 91 anni, avvenuta a Rove-reto, se n’è andato uno dei più forti rocciatori della storia dell’al-pinismo dolomitico, ma anche un Mons. Vincenzo Savio, l’indi-

menticato vescovo di Belluno e Feltre dal 2001 al 2004, a cui è intitolato il nostro Centro par-rocchiale, nel 14° anniversario del suo ritorno al Padre (31 marzo), resta nel cuore e nel ricordo della nostra comunità, riconoscente per il suo edifican-te e generoso esempio.

Don Sebastiano Costa, caduto sul Col Giralba la notte del 4 marzo del 1973, a soli 45 anni, portando soccorso a cinque gio-vani in difficoltà in montagna come il “buon pastore pronto a dare la vita per le pecorelle”.

Don Severino Da Roit, nel 2° anniversario della morte (28 gennaio 2016). Lo ricorda con riconoscente affetto, assieme ai famigliari, l’intera comunità agordina, memore del prezioso servizio prestato per tanti anni nelle corsie dell’ospedale civile amorevolmente accanto ai ma-lati e agli anziani.

grande uomo, un personaggio di specchiata statura morale, che ha saputo coniugare coerentemente da protagonista una grande pas-sione per la montagna, sia con la forza di una forte fibra fisica che spirituale. Era nato il 6 gennaio 1926 a Isera (Trento).

Considerava da sempre la vallata del Cordevole, sulle cui pareti ha compiuto fra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso ec-cezionali imprese in Marmolada, Civetta, Focobón, Agnèr, la sua seconda patria per le salde e sincere amicizie strette negli anni con Armando Da Roit, Bepi Pellegrinon, i fratelli Bruno e Giorgio De Donà, Toni Serafini, Roberto Lagunaz, Edoardo e Arcangelo Serafini, Eugenio Bien, Loris Santomaso, i gestori dei

rifugi come Nino Del Bon, Silvio Adami e Livio De Bernardin, la sezione agordina del CAI e il Coro Agordo. Non mancava mai, finché ha potuto, all’appuntamen-to dell’ultima domenica d’ottobre con la Messa per i Caduti della Montagna nell’arcidiaconale di Agordo. Esponente del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna e del Club Accademico Italiano, era uno dei Soci onorari del Cai e nel 2008 ad Auronzo aveva ricevuto il Pelmo d’Oro alla carriera, un premio di cui andava fiero.

I funerali sono stati celebrati nel pomeriggio del 5 settembre nella «sua» chiesa di Borgo Sacco a Rovereto, gremita di alpinisti, estimatori, semplici cittadini e tanti amici molti dei quali venuti dall’Agordino e dal Bellunese.

Mario Gambaretto (19 marzo 2003), continua a vivere con grande affetto nel cuore e nel ricordo dei figli Gianmoreno e Marco, della nuora e di tutti i parenti.

Rinaldo Andrich, nel prossimo 15° anniversario (12 maggio 2003) la moglie e i famigliari lo ricordano con immenso affetto e rimpianto. Si unisce con grati-tudine la nostra parrocchia.

“Non vi abbandonate alla tristezzaperché il Signore è con voi” (S. Padre Pio)

Renzo Sonzogni, nel 3° anni-versario della sua prematura morte (3 dicembre 2014), è stato ricordato con immutato grande affetto dalla moglie Silvana con figli e nipoti.

Bruno Calegari. “Sono tra-scorsi sette anni (1° gennaio 2011) da quando ci hai lasciti, ma il tuo ricordo è sempre vivo nei nostri cuori. Tua moglie Graziella, tua figlia Loretta con Vincenzo, i nipoti Veronica e Massimiliano, tuo fratello Renzo con Irma, Randy Griffin, Lianne, Corryn”.

Armando Aste, finché ha potuto non è mai mancato alla Messa per i Caduti della montagna di fine ottobre nella nostra arcidiaconale. In alto: Aste giovane scalatore.

Mario Sirena, nel 6° anni-versario (4 gennaio 2012), è ricordato con affetto dal fratello e dai parenti e con gratitudine dalla nostra comunità per i molti “silenziosi” ma preziosi servizi ricevuti.

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Echi di Agordo 45Pasqua 2018

Anagrafe parrocchiale

46. De Nardin Nella ved. San-tel, di anni 91, il 7 novembre

45. Lederer Maria ved. De Nardin, di anni 86, il 5 no-vembre

47. Tomè Margherita ved. Decima, di anni 91, il 18 no-vembre

48. Farenzena Pio, di anni 77, il 19 novembre

49. De Nardin Severino, di anni 91, il 20 novembre

50. Roldo Mario, di anni 89, il 3 dicembre

51. Conedera Angelina ved. Comina, di anni 78, il 4 di-cembre

52. Dorigo Alba ved. Bertoldi, di anni 84, l’11 dicembre

Anno 2017

Anno 2017

4. Dal Magro Linda, b. il 22.10.2017 (n. 08.05.2017)5. Rolla Brando, b. dal Vescovo il 17.12.2017 (n.30.05.2017)

Anno 2018

1. Da Rech Ambra, b. il 4 marzo 2018 (n.9.12.2010)

DEFUNTIRitornati alla casa del Padre

BATTEZZATIRinati dall’acqua alla luce

Marco Da Roit e Sara Dal Molin, sposi il 7 ottobre 2017 nella chiesa della Madonna di Vedoia a Polpet di Ponte nelle Alpi, celebrante don Francesco Santomaso.

MATRIMONIPerché siano una cosa sola

Fuori Parrocchia

Renata Curti, in Rocchi, nel 5° anniversario della prematu-ra morte (13 gennaio 2013), è ricordata con grande affetto e rimpianto dal marito, dai figli, dai parenti e dai tanti amici agordini, in particolare i com-pagni di scuola, i primi periti chimici diplomati al Follador nel 1966. Ma è vicina anche la nostra comunità, tramite “Echi” di cui Renata era rimasta sem-pre affezionata lettrice.

Pierina Ben ved. Case (29 mar-zo 2000) la ricordano sempre con affetto e rimpianto i figli assieme ai famigliari, amici e conoscenti.

L’eternoriposo,

dona loro,o Signore!

IN MEMORIA DI

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Echi di Agordo46 Pasqua 2018

54. Chenet Franco, di anni 71, il 20 dicembre

53. Cau Michele, di anni 89, il 12 dicembre

57. Grava Silvano, di anni 75, il 26 dicembre

55. Santomaso Adone, di anni 82, il 25 dicembre

56. Del Din Maria Caterina ved. Dall’Armi, di anni 81, il 26 dicembre

58. Moretti Maria Luisa ved. Miola, di anni 87, il 29 dicembre

59. Paganin Sergio, di anni 85, il 31 dicembre

Anno 2018

2. Fasolo Gemma Odilia ved. Gaz, di anni 88, il 27 gennaio (res. a La Valle)

1. Benvegnù Amabile Maria, di anni 89, il 24 gennaio

3. De Lazzer Savina ved. Valcozzena, di anni 75, il 3 febbraio (sepolta a Vallada)

4. Scussel Biagio, di anni 68, il 5 febbraio

5. Zasso Alice, di anni 86, il 14 febbraio

9. Schena Maria in Parissenti, di anni 86, l’8 marzo

Andrich Andrea, residente a Orzes (funerale ad Agordo il 2 gennaio 2018)

De Dorigo Valerio, di anni 82, il 26 dicembre (funerale a Forcella Aurine, sepolto ad Agordo).

De Coi Antonietta ved. Ga-dler, di anni 83, il 31 ottobre, funerale e sepoltura a San Tomaso

“Non vediamo più i nostri cari, ma la loro

presenza è ancora “viva” e percepibile anche nel ricordo”.

(Segue ANAGRAFE 2017)

8. Campedel Luigia ved. Dalle Zotte, di anni 85, il 23 febbraio

6. Tanghetti Valeria ved. Gaz, di anni 86, il 16 febbraio

7. Da Ronch Fasolin Giovan-na, di anni 74, il 22 febbraio

Dai Prà Marcella, ved. Dell'Agnola, di anni 86, il 9 feb-braio a Montebelluna, funerale e sepoltura ad Agordo il 12.

Fuori Parrocchia

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Echi di Agordo 47Pasqua 2018

La Grande Guerra ad Agordo«Eravamo certi quassù

di morire di fameentro pochi mesi»

“ECHI di AGORDO” Anno LXXXIV - n. 1-2 - 2018

registrazione del Tribunale di Belluno n. 12/90 dell’ 8/8/1990; col permesso dell’Autorità Ecclesiastica.

Mons. Giorgio Lise, Arcidiacono - Direttore Responsabile32021 Agordo (BL) - Dolomiti - tel. 0437/62143.

Spedizione in abb. postale D.L.335/2003 (conv. in L.27.2.2004, n.46), art.1, c.2, DCB, BL.

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L’intero anno tra novembre 1917 e novembre 1918 è ben ri-assunto da questo passo di Primo Frescura: «Il morale nostro fu ab-battutissimo a datare dall’entrata del nemico, fino all’esito negativo della decantatissima offensiva del Giugno 1918 contro l’Italia che, secondo loro, di primo sbalzo doveva portarli con certezza fino al Po, poi direttamente a Roma. Dall’esito di detta offensiva scemò la prepotenza degli Austriaci, e da qui, e dai progressi dell’Intesa in Francia, spuntò per noi la nuova stella, indice di speranze più vive di prossima liberazione, allonta-nando in tal modo la spaventevole visione di dover morire di fame». In quei lunghi mesi - longhi come l’an de la fam! - lo spettro della fame fu davvero all’ordine del giorno.

La sede dell’amministrazione comunale di Agordo fu trasferita in zona extraterritoriale a Pistoia, retta dal commissario prefettizio Alessandro Cantilena. Ad Agordo erano rimaste 2.740 persone e vi si erano rifugiati 40 profughi dal Piave. Vennero internati per lavori, vari operai e trattati inumanamente. Di uno di questi, Vincenzo Gavaz di anni 38, non si ebbero più notizie e fu ritenuto deceduto. Il sindaco Domenico Probati (relazione del 6 giugno 1919) avrebbe poi annotato: «Furono requisite 150 persone per l’esecuzione di lavori militari, 120 per lavori pubblici nelle pro-vince invase, 26 per lavori forzati in Austria o in Germania, altre 50 impiegate in lavori agricoli». Molti furono maltrattati, percossi e umiliati.

Il giogo dell’occupante si fece subito sentire e continuò in tutto l’inverno 1918. Sempre Probati scrisse: «Le case abbandonate dai profughi furono totalmente e sistematicamente spogliate. Nelle abitazione dei rimasti, con il pretesto delle perquisizioni, la rapina fu continua, specie da par-te della gendarmeria, dividendo poi le rapine con gli ufficiali del presidio. Fu asportato tutto il macchinario elettrico e tutti gli istrumenti di precisione e d’inse-gnamento della R. Scuola Mi-

neraria di Agordo con un danno valutato £ 96 mila, saccheggiato l’Archivio comunale, la biblioteca della Scuola Mineraria, disperso totalmente quanto conteneva l’Ufficio del Notaio. Tutte le cam-pane, perfino quelle degli oratori, furono asportate. Trafugati in parte quadri del palazzo e galleria De Manzoni».

Violenza delle truppe occupanti e fame andavano di pari passo, come relazionò l’arcidiacono don Pasquale Bondi in data 19 di-cembre 1918: «Pattuglie armate e di giorno e di notte sfondavano porte, rapendo quanto andava

Non fu un giorno nel quale non abbiano portato via qualche cosa. Violazione di donne, di ragazze con minacce, offese al pudore, profanazione di luoghi o cose, non causata».

La fame, si sa, è anche una brutta consigliera e l’istinto di sopravvivenza fa fare di tutto secondo il detto latino homo homini lupus. Sottolineò Primo Frescura: «Ad onor del vero però, tutte le requisizioni e saccheggi non avvenivano per opera esclu-siva dello spionaggio [nemico]. Succedeva anche che una famiglia colpita da saccheggio

occupanti con immaginabili con-seguenze su chi li subiva: «E non tanto facile potremo dimenticare le persone nostre parenti o cono-scenti che, per essere di malferma salute o deboli fisicamente per la mancanza di medicinali adatti, di ricostituenti e di cibi buoni, sani e nutrienti, dovettero morire innanzi tempo; e purtroppo non sono po-che queste povere persone».

Il culmine delle scarsità ali-mentari raggiunse il picco nella tarda primavera 1918. Scrisse G. Corni in un suo libro sull’anno di guerra 1917-18 circa la situazione alimentare nella vallata agordina: «Era drammatica per effetto delle requisizioni e spoliazioni praticate dall’esercito nemico, la popola-zione di questo comune rimase quasi completamente priva di generi alimentari necessari al sostentamento tanto da essere costretta per vivere a cibarsi per altri quattro mesi (estate 1918) quasi esclusivamente di erbe».

E mentre la fame mordeva sempre più, non c’era verso di scampare alla furia dell’invasore come riferì il sindaco Probati: «Pa-recchie persone sono state deru-bate da soldati nemici del denaro che tenevano nel portafoglio o dell’orologio e ciò con la rivoltella o la baionetta alla gola».

Cent’anni fa, di questi giorni, quassù andava così, come ci raccontarono i nostri nonni che vissero quei lunghi mesi di terrore e inedia, mentre la dignità umana latitava da ambo le parti.

Dino Bridda

loro a genio, spezzando fiaschi, bottiglie, damigiane, fusti, deva-stando ed allagando botteghe e cantine di vino e di liquori… [Ten-nero] per una notte in ostaggio l’arcidiacono e l’assessore Sig. Ferruccio Tenderini chiamati responsabili di quanto fosse per accadere, dichiarando che, in caso di dimostrazioni ostili da parte della popolazione, oltre la pena severissima ai due ostaggi, si sarebbe incendiato il paese. I custodi delle case dei profughi furono malmenati, minacciati con armi da fuoco e da taglio e ben presto messi alla porta, con proibi-zione di rientrarvi. Così successe al fattore e custode del palazzo Manzoni Sig. Pietro Chierzi, e al custode di casa Baratto Sig. Tomè Giuseppe… Durante l’anno di oc-cupazione continue requisizioni di panni, di lana, biancheria, vestiti, ripetutamente di animali, uova, galline, burro, formaggio, vitelli, vacche, foraggi, insomma di tutto.

o requisizione, per ignoranza o troppa semplicità diceva. “A me portate via questa quella roba e perché non andate dal tale che ne ha più di me?”». Ciò bastava per scatenare gli appetiti degli

L’arcidiacono Pasquale Bondi.

Una storica immagine della piazza di Agordo con i mezzi militari durante la Prima guerra mondiale del 1915-18.

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Echi di Agordo48 Pasqua 2018

dei bisogni delle persone”…. certi di avere “il diritto sa-crosanto che, nelle decisioni che riguardano l’Ospedale di Agordo, si applichi un’auten-tica giustizia nella solidarietà, nel riconoscimento concreto di una uguale dignità, nell’at-tenzione alla persona che mai deve essere sacrificata all’eco-nomia”. E concludevo: “Para-frasando il vangelo, potrei dire che siamo tutti consapevoli di dover ‘dare a Cesare quello che è di Cesare’, ma sappiamo altrettanto bene che è nostro diritto di ricevere da Cesare quello che ci spetta in quanto persone, la cui dignità non può essere in nessun modo, nono-stante le obiettive difficoltà, elusa o calpestata”.

Ora, l’esperienza ammini-strativa (ma non solo) vi dice che, per essere “ascoltati” da chi dovrà decidere in Regione sulle nostre richieste è neces-sario essere uniti, fare squadra. Tanto più che tali richieste (chirurgia 24H, ortopedia, servizio di laboratorio analisi, servizio di radiologia, servizio di cardiologia – reperibilità in giorni festivi e di notte, oltre ovviamente ad un Pronto Soccorso degno di tale nome), inserite in un contesto di monta-gna, non sono né esorbitanti né impraticabili. Penso di poterlo dire pur non essendo un esperto in materia.

Ora, non spetta a me entrare nel merito dei motivi che stanno alla base di una palese disunio-ne all’interno della conferenza dei Sindaci dell’Agordino, ma faccio appello al vostro senso di responsabilità: quello che si chiede alla Regione, va presen-tato “tutti insieme”, altrimenti si perde forza e credibilità. Gesù, che conosce bene l’uo-mo, un giorno ebbe a dire: “ogni regno diviso in sé stesso va in rovina” (Lc 11,17). Non credo si voglia questo!

Cari Sindaci, voi mi insegna-te che l’elezione popolare vi ha affidato un compito: quello di servire il bene pubblico e, quin-di, di cercare davvero il “bene comune”. E’ vero che di fronte ai problemi della vita sociale ci si pone spesso in maniera diver-

sa per formazione personale, per schieramento politico o per qualche altro motivo. Ma qui c’è in ballo il diritto alla salute, diritto fondamentale di fronte al quale deve cadere ogni visione di parte, per quanto legittima e rispettabile. E al cospetto di questo diritto, la compattezza è segno di lungimiranza oltre che la prova evidente che si è davvero al servizio della pro-pria gente “senza se e senza ma”.

Spero che questa mia lettera sia accolta come segno di una preoccupazione che tutti nu-triamo per un problema che, insieme - ciascuno nel proprio ruolo - vogliamo aiutarci reci-procamente a risolvere.

Con un sincero augurio di buon lavoro.

Mons. Giorgio LiseArcidiacono di Agordo

Vicario foraneo

Agordo, 11 marzo 2018

(segue dalla prima)

La nostra Comunità si congratula con mons. Giorgio Lise che, come leggiamo, il 26 febbraio scorso è stato nominato dal vescovo Renato Vicario giudiziale per il tribunale ecclesiastico. Il che significa che le cause ecclesiastiche (le più frequenti sono quelle matrimoniali) inoltrate nella nostra diocesi, saranno affidate alla sua competenza ed attenzione. A don Giorgio il nostro affettuoso augurio per questo nuovo importan-te servizio che gli è stato affidato per la diocesi di Belluno-Feltre.

L'appello di dell'ArcidiaconoSindaci, siate uniti!

la poSizione del comitato

“In noi non c’è alcuna presun-zione di insegnare ai sindaci quello che devono fare, chiediamo loro di condividere la nostra propo-sta di ospedale o di formularne un’altra”.

Denni Dorigo ci aiuta a capire come si è giunti all’oggi. “Tempo fa avevamo incontrato tutti i capi-gruppo del Consiglio regionale ai quali avevamo sottoposto le nostre proposte sul futuro dell’ospedale di Agordo. Proposte che ritengono fondamentale inserire nelle future schede ospedaliere il ripristino, per l’ospedale di Agordo, dell’or-topedia e della chirurgia operative 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno e di un’unità semplice di labora-torio analisi, diversa dal nulla che c’è oggi”.

“In Regione abbiamo preso l’impegno di presentare la nostra proposta alla conferenza dei sin-daci. Abbiamo scritto al presidente dell’Unione montana, Fabio Lu-chetta, abbiamo incontrato il grup-po di lavoro e successivamente i sedici sindaci della vallata. Ad essi abbiamo lasciato la nostra bozza di proposta, convinti che un’idea di ospedale e di sanità questo

territorio debba averla”.Secondo Dorigo e secondo il

Comitato la proposta formulata è sostenibile da un punto di vista economico e andrebbe anche a rispondere a un’esigenza legale, quella del rispetto della Golden Hour. “Dopo il nostro incontro in Regione - dice - è stato subito ap-provato un emendamento che ha impegnato la Giunta a trovare ri-sorse per gli ospedali di montagna. Un impegno che si è tradotto nella revisione del riparto che a gennaio ha stanziato 16 milioni di euro per l’Usl Dolomiti per la specificità ter-ritoriale. La modifica delle schede ospedaliere che proponiamo per Agordo costa un milione di euro. Il problema semmai è politico e organizzativo”.

Non secondario per Dorigo è l’aspetto giuridico. “Quello che stiamo dicendo alla Regione – spiega – è che ci sono tre sentenze del Consiglio di Stato che hanno fatto riaprire le sale operatorie in ospedali dove non era rispettata la Golden Hour. Se andiamo per via giudiziaria vinciamo la causa. Per questo vorremmo che Ve-nezia ci ascoltasse e risolvesse

la questione a monte sul tavolo della politica”. “C’è pochissimo tempo - dice infine - nell’ultima seduta del Consiglio regionale prima della pausa estiva vogliamo portare la proposta di ospedale del territorio. Se ai sindaci non va bene la nostra, la integrino, la modifichino, ma una proposta globale deve esserci”.

In una proposta di tale tipo forse potrebbero starci sia le esigenze di quelli che si battono per il labo-ratorio analisi, sia quelle di coloro che premono per i 2,5 milioni di euro del pronto soccorso.

Riprendiamo dalla stampa locale quanto dichiarato dal portavoce del Comitato Sanità Agordina, Denni Dorigo, spiegando i passaggi compiuti dal comitato stesso nelle settimane scorse. Passaggi che hanno deter-minato la lettera aperta di mons.Lise, membro del Comitato, sul delicato e fondamentale problema della sanità.

Denni Dorigo, portavoce del Co-mitato Sanità Agordina, impe-gnato nella difesa dell’ospedale e del sacrosanto diritto alla salute della gente di motagna.