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IL “CARDIAC CENTER” IL PIU’ IMPORTANTE CENTRO DI CARDIOCHIRURGIA DELL’AFRICA CENTRO-OCCIDENTALE Ci sono voluti otto anni per dare una speranza di vita a migliaia di bambini cardiopatici, ma alla fine il sogno si è trasformato in realtà: il 19 novembre 2009 nasce a Shisong, in Camerun, il Cardiac Center, primo centro di cardiochirurgia dell’Africa Centro-Occidentale, pensato, progettato e realizzato dalle associazioni Cuore Fratello onlus e Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus, in stretta collaborazione con le Suore Terziarie Francescane di Bressanone. Perché una cardiochirurgia in Camerun… Negli ultimi 20 anni la cardiologia e la cardiochirurgia pediatrica hanno compiuto notevoli progressi: oggi la maggior parte delle cardiopatie congenite può essere diagnosticata in epoca fetale e trattata chirurgicamente in epoca neonatale. I bambini cardiopatici possono perciò avere una vita normale e raggiungere tranquillamente l’età adulta. Ma se ciò è vero in Europa Occidentale e nel nord America, non è altrettanto vero nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa. Esistono infatti peculiari caratteristiche dei Paesi poveri che rendono il problema delle cardiopatie infantili una vera e propria urgenza sociale: l’elevata incidenza

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IL “CARDIAC CENTER” IL PIU’ IMPORTANTE CENTRO DI CARDIOCHIRURGIA

DELL’AFRICA CENTRO-OCCIDENTALE

Ci sono voluti otto anni per dare una speranza di vita a migliaia di bambini cardiopatici, ma alla fine il sogno si è trasformato in realtà: il 19 novembre 2009 nasce a Shisong, in Camerun, il Cardiac Center, primo centro di cardiochirurgia dell’Africa Centro-Occidentale, pensato, progettato e realizzato dalle associazioni Cuore Fratello onlus e Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus, in stretta collaborazione con le Suore Terziarie Francescane di Bressanone.

Perché una cardiochirurgia in Camerun…

Negli ultimi 20 anni la cardiologia e la cardiochirurgia pediatrica hanno compiuto notevoli progressi: oggi la maggior parte delle cardiopatie congenite può essere diagnosticata in epoca fetale e trattata chirurgicamente in epoca neonatale. I bambini cardiopatici possono perciò avere una vita normale e raggiungere tranquillamente l’età adulta. Ma se ciò è vero in Europa Occidentale e nel nord America, non è altrettanto vero nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa. Esistono infatti peculiari caratteristiche dei Paesi poveri che rendono il problema delle cardiopatie infantili una vera e propria urgenza sociale: l’elevata incidenza

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di malattie infettive come la febbre reumatica, la malattia di Chaga, la tubercolosi, la fibroelastosi ventricolare o le patologie endemiche dovute a malnutrizione. Milioni di bambini vivono con cardiopatie correggibili, ma la maggior parte di loro non ha un futuro per il semplice fatto di non poter avere adeguata assistenza sanitaria. E’ questo il caso del Camerun.

In Camerun il Sistema Sanitario è molto carente: su tutto il territorio ci sono molti

ambulatori che rispondono appena alle esigenze primarie di profilassi, mentre i

pochi ospedali pubblici nei grandi centri non sono di buona qualità. Per quanto

riguarda le cardiopatie, in Camerun il rapporto medio è di un medico cardiologo

per ogni milione di abitanti, mentre non esiste in tutto il Paese neppure un centro

di cardiochirurgia (si pensi che solo in Lombardia, per poco più di 9 milioni di

abitanti, ci sono 22 centri di cardiochirurgia!).

Per questo è nato il progetto “Cardiac Center”.

… perché a Shisong

Il St. Elisabeth General Catholic Hospital di Shisong, una cittadina del nord-ovest del Paese, è la più importante realtà sanitaria della regione. Nato nel 1936 come dispensario sanitario per opera di 6 Suore Francescane di Bressanone, dispone oggi di 340 posti letto con varie specialità (medicina, chirurgia generale, oculistica, odontoiatria, ostetricia e ginecologia, pediatria, malattie infettive) ma non di un reparto di cardiochirurgia. La gestione dell’ospedale è a tutt’oggi nelle mani dell’Ordine religioso.

Il Camerun è uno dei 40 Paesi più poveri al mondo. Né in Camerun nè in nessuna delle nazioni confinanti (Nigeria, Repubblica Centrafricana, Congo, Gabon, Guinea) esiste un reparto di cardiochirurgia: un’intera area, quella dell’Africa Centro Occidentale, che oggi conta circa 200 milioni di persone e in cui al momento non c’è ancora una struttura ospedaliera in grado di offrire assistenza a bambini e adulti cardiopatici. Eppure in questo paese ci sono oltre 35.000 bambini in attesa di un intervento cardiochirurgico salvavita a cui se ne aggiungono ogni anno altri 5.000.

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Nel 2001, grazie all’incontro con Padre Angelo Pagano, un missionario cappuccino in Camerun, Don Claudio Maggioni, attuale presidente dell’Associazione Cuore Fratello onlus, venne a conoscenza della grave situazione del Paese. Da subito coinvolse l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo - A.I.C. onlus, composta dai maggiori specialisti – tutti volontari - nelle cardiopatie pediatriche. Nel 2001, assieme al Gruppo Ospedaliero San Donato, si posero le premesse per la realizzazione del progetto “Cardiac Center”.

Il progetto “Cardiac Center”

Il progetto “Cardiac Center” nasce quindi nel 2001 allo scopo di ridare un futuro ai

bambini cardiopatici camerunensi e a tutta l’Africa Centro Occidentale. Ha una

duplice valenza: da un lato si prefigge nel breve di risolvere l’emergenza sanitaria

del Paese, dall’altro pone le basi per contribuire allo sviluppo e all’autosviluppo

dell’intera area.

Il progetto si è sviluppato perciò da subito seguendo 4 strade parallele:

1. l’esecuzione delle operazioni cardiochirurgiche più urgenti;

2. il training formativo dei medici e degli infermieri;

3. l’invio di materiale farmacologico cardiologico e strumentale;

4. la costruzione del “Cardiac Center”.

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1. L’esecuzione di interventi operatori urgenti in Italia e di interventi più

semplici in Camerun ad opera dei cardiochirurgi, medici e volontari

dell’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus che

periodicamente vanno in missione a Shisong. L’Associazione Cuore Fratello

ha ospitato i pazienti mettendo a disposizione una Casa di Ospitalità e il

supporto dei propri volontari. Dal 2003 ad oggi sono stati 122 i pazienti

operati in Italia.

Sasha, la prima bimba operata in Camerun

Il dott. Giamberti, responsabile del progetto per l’associazione Bambini

Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus, mentre esegue la prima visita cardiologica a Shisong

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2. Il training formativo per i medici e gli infermieri locali, sia in loco, durante le

missioni, sia - con borse di studio – in Italia presso il gruppo Ospedaliero San

Donato e altre strutture ospedaliere lombarde. Dal 2002 ad oggi sono stati

formati:

• due cardiologi • due cardiochirurghi • un anestesista • due tecnici di perfusione extracorporea • un responsabile per il centro trasfusionale • 12 infermieri.

La formazione del personale è un fattore chiave di successo per tutto il

Progetto e ad essa è stata dedicata la massima cura ed attenzione.

Un gruppo di cardiochirurghi e cardiologi dell’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus con al centro il presidente, il prof. Alessandro Frigiola

I volontari di Cuore Fratello accolgono un

gruppo di pazienti camerunesi, in Italia per

l’intervento che salverà loro la vita.

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3. L’invio di materiale cardiologico e strumentale al St. Elisabeth General

Catholic Hospital di Shisong e precisamente:

• 1 ecocardiografo Acuson Aspen • 2 monitor per parametri cardiaci invasivi Siemens • 2 apparecchi rilevazione saturazione arteriosa transcutanea • 1 elettrocardiografo 12 tracce Philips.

4. La costruzione del “Cardiac Center”, ovvero di un vero e proprio Centro

dedicato alla cardiochirurgia presso il St. Elisabeth General Catholic

Hospital di Shisong è iniziata nel dicembre 2004.

Il progetto ha previsto la costruzione di 5 blocchi:

• un reparto adulti • un reparto pediatrico • un centro diagnostico • la terapia intensiva • il blocco sala operatoria più emodinamica.

Dicembre 2004

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Aprile 2005

Aprile 2006

Agosto 2006

Novembre 2006

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La messa in opera del progetto esecutivo è stata seguita sul campo da un

team di supervisori tecnici dell’Associazione Cuore Fratello onlus. Le opere

murarie – eseguite da personale camerunese - sono state le prime ad

essere realizzate; successivamente, si è proceduto con la fase di

installazione dell’impiantistica (idrica, elettrica e gas medicali), a cui è

seguita la consegna e l’installazione di tutte le apparecchiature medicali.

Dall’inizio del progetto “Cardiac Center” nel suo complesso fino ad oggi*

molto è stato fatto:

• 9 missioni di medici volontari (di cui 4 missioni operatorie) • 122 pazienti operati in Italia • 3700 pazienti in terapia medica periodicamente visitati presso il

“Cardiac Center” • 18 pazienti operati a Shisong nelle sale operatorie della chirurgia

generale.

Giugno 2007

Febbraio 2008

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Sister Juliette, un’infermiera del “Cardiac

Center” durante un’operazione

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I partner del progetto

I partner che hanno collaborato, con diverse modalità e forme al progetto

“Cardiac Center” sono 5:

• l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus • l’associazione Cuore Fratello onlus • il St.Elisabeth General Catholic Hospital • i Missionari Cappuccini e il Gruppo Ospedaliero San Donato.

Cuore Fratello onlus

Cuore Fratello onlus nasce ufficialmente il 5 aprile 2002, fondata da Don Claudio Maggioni, cappellano del Policlinico San Donato e attuale parroco di Poasco (comuni di San Donato Milanese) e da un gruppo di soci fondatori.

E’ un’associazione di volontariato e cooperazione internazionale che abbraccia la causa del diritto alla salute dei più deboli e si impegna per garantire concretamente tale diritto innanzitutto ai bambini, con particolare attenzione a quelli cardiopatici dei Paesi in via di sviluppo.

L’associazione ha sempre provveduto alla sensibilizzazione della popolazione e delle amministrazioni locali ai temi della salute e della fratellanza dei popoli. Ha creato case accoglienza per i malati e le famiglie più povere che giungevano in Ospedale dai paesi più lontani.

Nel progetto Camerun si è occupata del viaggio in Italia dei pazienti cardiopatici che per gravità non potevano aspettare l’apertura del nuovo “Cardiac Center”, ha partecipato alla costruzione delle opere murarie e dell’impiantistica e ha fornito la supervisione tecnica.

Oltre al Progetto Camerun, l’associazione, attraverso i Microprogetti salute, aiuta i bambini con gravi problemi di salute sostenendo le spese mediche a distanza, o, in caso di interventi complessi, portando i bambini in Italia, dove sono ospitati dall’Associazione, accolti e seguiti dal gruppo dei volontari fino alla guarigione. Ogni anno Cuore Fratello riesce a far curare decine di bambini, alcuni dei quali vengono operati presso il Policlinico San Donato ed altre strutture ospedaliere lombarde. Ad oggi sono stati aiutati circa 60 bambini.

Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus

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L’associazione viene costituita nel 1993 a Milano per volontà di un gruppo di medici italiani, guidati dal prof. Alessandro Frigiola (primario cardiochirurgo all’I.R.C.C.S. Policlinico San Donato) e dalla prof.ssa Silvia Cirri (responsabile della Terapia Intensiva all’Istituto Sant’Ambrogio), allo scopo di dare una speranza di vita a migliaia di bambini malati di cuore, nati con una cardiopatia congenita in un Paese povero dove non possono essere curati.

L’associazione – laica e indipendente - si avvale della collaborazione volontaria di medici dei più importanti centri cardiochirurgici italiani e stranieri quali ad esempio il Gruppo Ospedaliero San Donato di Milano (spesso anche partner dei progetti dell’organizzazione), la Mayo Clinic di Rochester nel Minesota, il Children Hospital Great Ormond Street di Londra, il Children Hospital di Amburgo e l’Hôpital des Enfants Malades di Parigi.

Attualmente sono più di 150 i volontari - cardiologi, chirurghi, anestesisti, infermieri… - che ogni anno partono in missione nei Paesi in via di sviluppo per operare e salvare i bambini cardiopatici. L’associazione, in partnership con altre importanti organizzazioni umanitarie, in accordo con i governi locali, è anche impegnata in progetti di cooperazione e sviluppo nei Paesi più poveri: da anni infatti è attiva nella costituzione di centri efficienti di cardiochirurgia pediatrica così da sviluppare un sistema sanitario locale moderno e abbattere

gradualmente il tasso di mortalità infantile. Per il Progetto “Cardiac Center” l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus ha provveduto alle diagnosi e agli interventi cardiochirurgici, al training di medici e infermieri presso il Gruppo Ospedaliero San Donato, ha partecipato alla realizzazione delle opere murarie e degli impianti, ha fornito tutte le attrezzature e apparecchiature medicali e garantisce assistenza medica e infermieristica (per 5 anni a partire dall’inaugurazione).

Suore Terziarie Francescane - St. Elisabeth General Catholic Hospital

Le Suore Terziarie Francescane di Bressanone, vera anima del progetto e garanzia di continuità nel futuro, sono le fondatrici dell’ospedale di Shisong (1936), sede del “Cardiac Center”. L’ospedale é dotato di 340 posti letto con varie specialità quali pediatria, malattie infettive, chirurgia generale, oculistica, odontoiatria, ostetricia e ginecologia. E’ sede di una rinomata scuola per infermieri. Nel progetto le Suore Terziarie Francescane si occupa della costruzione muraria e di parte dell’impiantistica del nuovo edificio del “Cardiac Center”.

Missionari Cappuccini

I Missionari Cappuccini hanno fondato e gestiscono la Missione e la Parrocchia di Shisong, sede del “Cardiac Center”. Nel progetto si occupano della coordinazione logistica (a

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Shisong)e, assieme alle suore, della risoluzione delle problematiche amministrativo/burocratiche in sede (Camerun).

Istituto Policlinico San Donato - Gruppo Ospedaliero San Donato

L’Istituto ospita dal 1988 il Centro Cardiovascolare “E. Malan” tra i più apprezzati e stimati centri europei per la diagnosi e cura della cardiopatie infantili e dell’adulto. Nel progetto “Cardiac Center” si occupa del training del personale medico e infermieristico del Camerun e delle forniture dei materiali risterilizzabili al nuovo “Cardiac Center”.

Al progetto hanno anche collaborato il Governo del Camerun, il Ministero degli

Affari Esteri – Ambasciata italiana a Yaoundè, Regione Lombardia, Provincia di

Milano, Comune di Milano, Comune di San Donato Milanese, Diocesi di Kumbo,

Nunziatura Apostolica in Camerun, oltre alle parrocchie e il coordinamento del

volontariato di San Donato, dove ha sede il Policlinico San Donato.

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I criteri etici del progetto

I partner hanno definito alcuni criteri etici chiari per la realizzazione del progettto e

il compimento delle diverse fasi operative, ovvero:

• totale trasparenza nella provenienza delle risorse finanziarie e degli investimenti economici effettuati;

• attenzione particolare nella scelta delle fonti di finanziamento e dei fornitori,

che diano a loro volta garanzia di impegno sociale e solidaristico;

• assoluta assenza di conflitto di interessi tra le parti coinvolte;

• impegno esclusivamente di volontariato delle persone coinvolte, senza alcuna finalità di lucro;

• il “Cardiac Center” rimane a totale servizio dei pazienti cardiopatici del

Camerun e delle zone vicine dell’Africa;

• la scelta preferenziale dei soggetti da curare dovrà essere rivolta in prima istanza verso le persone più povere e bisognose;

• il St.Elisabeth non dovrà trarre alcun vantaggio economico e competitivo

nei riguardi dei pazienti che afferiscono alla struttura del “Cardiac Center”, fermo restando che dovranno essere definiti criteri di selezione tra pazienti solventi e assistiti in forma solidaristica.

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La sostenibilità del progetto in futuro

Il progetto “Cardiac Center” è ambizioso, ma i partner sono già all’opera per

organizzare al meglio, anche dal punto di vista economico, il suo futuro

funzionamento.

Il problema principale è rappresentato dal costo degli interventi. Al giorno d’oggi

in Italia un intervento di cardiochirurgia costa circa € 18.000 mentre a Shisong si

possono effettuare interventi al costo di circa 4.500 euro (costo delle protesi

escluso), una cifra considerevole per l’economia africana.

Nell’ottica di garantire il buon funzionamento economico del nuovo Cardiac

Center, in particolare l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I.

onlus sta ottenendo adesioni e rassicurazioni dalle più importanti associazioni

umanitarie mondiali (Chain of Hope Londra, Cheine de l’espoire Parigi, Kanu Heart

Foundation Londra, Heart Foundation Minneapolis USA ed ovviamente Cuore

Fratello San Donato) riguardo la loro sponsorizzazione di interventi cardiochirugici

da effettuarsi a Shisong.

In questo momento, infatti, queste e molte altre associazioni spendono centinaia

di migliaia di euro per far operare bambini africani cardiopatici in Europa o negli

Stati Uniti. Con le stesse cifre potranno far operare moltissimi bambini in più a

Shisong, con minor disagio logistico ed economico per le famiglie ed i pazienti

stessi. L’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo sta anche collaborando

con la sezione sanitaria della Conferenza Episcopale di Yaoundè in Camerun

circa la possibilità di creare Casse Mutue che possano coprire, almeno in parte, i

costi degli interventi per alcune categorie di popolazione.

Grazie al binomio “bassi costi-qualità” e alla vicinanza di tanti amici che credono

nella nostra “missione”, siamo certi di riuscire a far divenire il “Cardiac Center” un

punto di riferimento chirurgico e sanitario per tutta l’Africa Centro-Occidentale.

*dati aggiornati a novembre 2009