Il 5XMILLE delladichiarazione deiredditiallaLILT diLECCE · Lega contro iTumori | Giugno 2011 7...

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Il 5 X MILLE della dichiarazione dei redditi alla LILT di LECCE Sostieni le nostre attività ed i nostri progetti. Destina il 5 per mille della dichiarazione dei red- diti (CUD/730/Unico) alla LILT di Lecce. Firma nel primo riquadro (sostegno alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e scrivi il nostro numero di Codice Fiscale 03263200754 Educazione Assistenza Prevenzione Trasporto Pazienti Centro ILMA

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Page 1: Il 5XMILLE delladichiarazione deiredditiallaLILT diLECCE · Lega contro iTumori | Giugno 2011 7 EPIDEMIOLOGIA MMINE ) ( DECESSI E TASSI GREZZI PER 10.000 RESIDENTI ) 2002 2004 2006

Il 5 X MILLE della dichiarazionedei redditi alla LILT di LECCE

Sostieni le nostre attivitàed i nostri progetti.

Destina il 5 per mille della dichiarazione dei red-diti (CUD/730/Unico) alla LILT di Lecce. Firmanel primo riquadro (sostegno alle organizzazioninon lucrative di utilità sociale) e scrivi il nostronumero di Codice Fiscale

03263200754

Educazione AssistenzaPrevenzione

Trasporto Pazienti Centro ILMA

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2 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

EDITORIALE

Èun assunto scientificamente cor-retto, logico, di buon senso, mamaledettamente complicato da

applicare e perseguire nel concreto,tanto che sinora, la ricerca - quellacon la R maiuscola, quella che miraa ridurre il numero dei nuovi malati(incidenza) e a combattere all’origi-ne la malattia - in Italia e nel mon-do non si fa o se ne fa poca.Come è possibile? Allora, gli annunci

e le dichiarazioni che si leggono o siascoltano circa l’imminente sconfittadel cancro da parte della scienza e delprogresso sono solo degli scoop gior-nalistici o delle trovate pubblicitarie?

Cerchiamo di precisare alcuni con-cetti e di mettere ordine nel discor-so. Più volte e nelle innumerevoli oc-casioni divulgative, la LILT di Leccenon smette di ribadire la differenzafondamentale tra prevenzione prima-ria e prevenzione secondaria.La lotta ai fattori di rischio è l’am-

bito della informazione, della educa-zione e della diffusione di conoscen-ze, stili di vita e abitudini che rive-stono carattere protettivo e di sal-vaguardia della salute.In parole semplici, è l’insieme del-

le azioni, strategie, scelte e interventiper aiutare le persone sane a rimanere

tali, a NON ammalarsi e a NON far am-malare gli ambienti di vita di quellestesse persone (prevenzione primaria).L’ambito della prevenzione secon-

daria è l’ambito della malattia, l’in-sieme delle azioni, strategie, sceltee interventi per aiutare le persone ma-late a scoprire e a sapere della ma-lattia, a curarsi e guarire quando pos-sibile, o a convivere il più lungamentee dignitosamente possibile con talecondizione.Date queste coordinate concettua-

li, la salute è un affare di tutti, di tut-ti i saperi e di tutti i soggetti, nei ruo-li pubblici e privati che essi rivestono.

“Io non ho paura”La lotta ai tumori non riguarda solo i medici. Se la malattia è dovuta soprattuttoa fattori di rischio presenti nell’ambiente, si impone una mobilitazione da parte

dell’intera società civile, che metta al primo posto la prevenzione primaria

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3Lega contro i Tumori | Giugno 2011

Date queste coordinate concet-tuali, la malattia è un affare di al-cuni saperi, dei soggetti toccati di-rettamente dalla malattia, e politi-camente della collettività che do-vrebbe vigilare e promuovere dirit-ti e doveri (l’impegno a difendere lasalute nel principio della prevenzioneprimaria, l’obbligo alle migliori cureper tutti i malati nel principio del-la prevenzione secondaria e terzia-ria).Si diceva più sopra che la ricerca è

carente nel settore della salute; si ag-giunge ora che abbonda nel settoredella malattia. Perché? Eppure è in-tuitivo che per venire a capo di unproblema bisogna andare alla sua ra-dice, là dove si origina. Invece, si hacura della malattia, ma non si ha curadella salute.La posizione della LILT è che si

deve continuare a curare la malattiae le persone malate, e dunque chidice che i mezzi del progresso sonovincenti contro il cancro dice il vero,perché oggi si curano e si guarisconopiù malati rispetto al passato; ma lestesse risorse scientifiche e gli stes-si sforzi economici devono essere in-vestiti per curare la salute e porlacome il primo obiettivo su cui farconvergere le eccellenze tecniche,umane, politiche ed economiche.Solo così, davvero, si batte la ma-lattia e si riduce il numero di quel-li che si ammalano.Per questo, la salute è affare di tut-

ti, coinvolge tutti e chiama tutti a re-sponsabilità e partecipazione, senzadeleghe a esperti o rifuggendo in co-mode posizioni del tipo “non sapevo”,“io non c’entro”, “non tocca a me”.La salute, e di contro perdere la sa-

lute, sono questioni che at-traversano l’intera societàcivile e solo dalla compat-tezza di questa possonovenire fuori i convincimen-ti e le volontà personali ecollettive per meglio con-testualizzare la lotta alcancro e renderla efficaceed efficiente.Per ridurre questa terri-

bile malattia, bisogna, agran voce e con continuità,affrontarla sul terreno del-le cause e dei fattori di ri-schio, allontanandola dal-la catena ecobiologica nel-la quale si è insediata (i ve-leni nell’ambiente, nei cibi,nelle case, ecc.), stanandoladai meccanismi di spintoprofitto economico, per ri-portare nei nostri ambien-ti, nei nostri organismi enei nostri geni più salute epiù benessere.“Io non ho paura” deve

essere il motto e il princi-pio di ogni coscienza perfar prevalere il diritto a na-scere, crescere e vivere nel-le più sane condizioni pos-sibili contro i ritardi, le ina-dempienze, le illegalità e ledistorsioni che esistono.Non aver paura di sotto-

lineare le disonestà e i de-litti, tanto di pensiero che di azione,siano essi di omissione, distrazione osemplice assenza.Mai come in questa battaglia ser-

ve il coraggio, la forza e la perseve-ranza per dire uniti e a voce alta: “Ionon ho paura”, dire insieme non ab-

biamo paura del cancro-malattia e ditutti gli altri cancri che attentano allasalute dello stato civile, nel diritto do-vere di sapere (informazione libera eindipendente) e di far sapere per ac-crescere i livelli di assunzione di re-sponsabilità.

EDITORIALE

Sostieni la LILT di Lecce

Aiutaci a vincerela battaglia contro il cancro

Insieme siamo più forti

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4 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

EPIDEMIOLOGIA

Diversamente da quanto sta av-venendo in tutto l’Occidentesviluppato e negli USA, dove

già da circa un decennio la mortali-tà per cancro è in diminuzione, nelSud Italia si registra una pericolosacontrotendenza, tale da portare or-mai i tassi di mortalità molto vicinia quelli del Nord.In questo modo, in circa un ven-

tennio, il Sud Italia ha visto pur-troppo vanificarsi quel gap virtuo-so di circa il 20-25 % che diffe-renziava la mortalità per cancro alSud rispetto al Nord Italia.Abbiamo voluto aggiornare le no-

I dati di mortalitàoncologica registranoda tempo un aumentoin Puglia e più ancoranella provincia di Lecce.Si va esaurendo quelladifferenza virtuosaa nostro favorenei confronti del Nord

TUMORI Puglia e Sudin controtendenza

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01990 1994 1998 2000 2002 2004 2006 2007

Mortalit� per tutti i tipi di tumore (M*F)Tassi Grezzi per 10.000 residenti

ItaliaPugliaLecceBrindisiTaranto

2008

Il tasso di mortalità per cancro in provincia di Lecce è ancora di pocoinferiore a quello nazionale. Ma è il trend opposto che preoccupa.

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5Lega contro i Tumori | Giugno 2011

stre tabelle di mortalità, utilizzandoi dati ISTAT disponibili fino al 2008.Siamo consapevoli dei limiti tec-

nici del dato sulla mortalità. L’inci-denza, che si utilizza invece nei re-gistri di popolazione, fotografa il fe-nomeno cancro sicuramente meglio,includendo anche tutti i casi di pa-zienti guariti e che oggi arrivano arappresentare il 45-50 % di coloroche si ammalano.Pur tuttavia, in mancanza di dati

sull’incidenza spalmati su un perio-do di tempo sufficientemente lungo(il Registro Tumori di Lecce è attivosolo da pochi anni), siamo dell’av-viso, in accordo con tante altrescuole di epidemiologia e statisticamedica, che il dato di mortalità, seadeguatamente studiato e conte-stualizzato su un lungo periodo ditempo, reso omogeneo da una fon-te di dati costante e ben struttura-ta, quale può essere l’ISTAT, pur contutti i limiti insiti nel sistema di rac-colta dati (sottostimati), possa rap-presentare un semplice e poco co-stoso sistema di indagine, in gradodi fornire un quadro d’insieme sullaevoluzione del fenomeno oggetto distudio.Per questo, da circa un ventennio,

la LILT di Lecce ha continuato a “mo-nitorare” la mortalità per cancro inprovincia di Lecce, rapportandola aquella di altre province pugliesi,della stessa regione Puglia, di altreregione del Nord e del Centro e del-l’Italia in generale.Questo ci ha permesso di osservare

le diverse tendenze di evoluzione delfenomeno cancro e di lanciare qual-che allarme in maniera tempestiva edocumentata.E non ci è stato difficile, sulla base

delle esperienze storiche maturate30-40 anni prima in altre regioni delmondo civilizzato, puntare il dito sul-la grave esplosione dell’incidenza del-la malattia, tanto grave da annulla-re quasi del tutto i faticosi successiottenuti dalla medicina oncologicanegli ultimi anni.E’ l’incidenza con il suo dramma-

tico aumento la responsabile del sem-pre crescente numero di morti percancro al Sud.In pratica, si ammala sempre più

gente di quanta non si riesca a gua-rire. Quanto avviene nelle nostre re-gioni era già avvenuto 20-30 anni fa

in Nord Europa e negli USA.E, come dice l’OMS (Organizzazio-

ne Mondiale della Sanità), laddove lamortalità per cancro è diminuita,questo risultato è avvenuto sempli-cemente perché l’incidenza si era ri-dotta (vedi il caso del polmone in In-ghilterra ed altrove !).I dati disponibili continuano a dir-

ci che per vincere il cancro non ba-sta investire sempre più risorse in unefficiente sistema di servizi (pure in-

dispensabili, per offrire le migliori op-portunità di cura a chi ha avuto lasfortuna di ammalarsi), ma occorreagire con determinazione sui fatto-ri di rischio e sulle cause di malat-tia, che sono alla base dell’aumentodell’incidenza.

Laddove simile coscienza è ma-turata da tempo e si sono rivolu-zionati errati modelli di sviluppo so-cio-economico, oggi si registranostraordinari risultati in termini di ri-duzione di mortalità per cancro(Europa occidentale, USA, Nord Ita-lia).I numeri ammoniscono noi del Sud

a tenere presente quanto è già av-venuto altrove qualche decennio fae a trarne la giusta lezione.

EPIDEMIOLOGIA

Il tasso di mortalità per tumore del polmone nei maschi vede la provinciadi Lecce confermare un allarmante primato sia rispetto al dato puglieseche a quello nazionale.

Anche il tasso di mortalità per tumore del polmone nella donnain provincia di Lecce presenta un trend in crescita.

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01990 1994 1998 2000 2002 2004 2006 2007

Mortalit� per tumore del polmone (Maschi)Tassi Grezzi per 10.000 residenti

ItaliaPugliaLecceBrindisiTaranto

2008

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01990 1994 1998 2000 2002 2004 2006 2007

Mortalit� per tumore del polmone (Femmine)Tassi Grezzi per 10.000 residenti

ItaliaPugliaLecceBrindisiTaranto

2008

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6 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

EPIDEMIOLOGIA

MORTALITÀ PER TUTTI I TIPI DI TUMORE (MASCHI + FEM1990 1994 1998 2000

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TGITALIA 147869 26,1 155879 27,4 157185 27,3 159232 27,8 1

LOMBARDIA 26870 30,3 27751 31,2 27918 31,0 27651 30,4LAZIO 12632 24,6 13561 26,1 13513 25,7 14072 26,6

CALABRIA 3367 16,2 3768 18,2 3879 18,7 4027 19,7PUGLIA 7214 17,9 7931 19,6 8590 21,0 8853 21,6LECCE 1496 19,8 1579 20,6 1825 22,8 1880 24,0BRINDISI 751 19,1 748 19,5 845 20,7 926 22,6TARANTO 1076 18,3 1135 19,3 1235 21,0 1291 22,1

N. B.: Il tasso grezzo di mortalità (x 10.000 residenti) della provincia di Lecce, nel 2008, risulta di ben 2,6 punti superiore ris

MORTALITÀ PER TUMORE DEL POLMONE (MASCHI + FEM1990 1994 1998 2000

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TGITALIA 29546 5,2 30885 5,4 31195 5,4 31365 5,4

LOMBARDIA 5487 6,2 5622 6,3 5596 6,2 5556 6,1LAZIO 2658 5,2 3033 5,8 3086 5,9 3062 5,8

CALABRIA 569 2,7 597 2,9 656 3,2 696 3,4PUGLIA 1522 3,8 1567 3,9 1794 4,4 1767 4,3LECCE 368 4,8 384 4,8 434 5,5 459 5,8BRINDISI 164 4,1 197 4,5 196 4,8 189 4,7TARANTO 243 4,4 243 4,2 256 4,4 278 4,8

MORTALITÀ PER TUMORE DEL POLMONE (MASCHI)1990 1994 1998 2000

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TGITALIA 25122 9,1 25933 9,4 25720 9,2 25376 9,0

LOMBARDIA 4677 10,9 4716 11,0 4553 10,4 4434 10,0LAZIO 2176 8,7 2449 9,7 2425 9,6 2320 9,1

CALABRIA 496 4,8 517 5,1 590 5,8 609 6,1PUGLIA 1369 7,0 1408 7,1 1571 7,9 1550 7,8LECCE 338 9,2 352 9,2 391 10,5 404 10,5BRINDISI 143 6,9 170 8,2 166 7,7 161 7,7TARANTO 221 7,7 219 7,7 227 7,8 244 8,2

MORTALITÀ PER TUMORE DEL POLMONE (FEMMINE1990 1994 1998 2000

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TGITALIA 4424 1,5 4952 1,7 5475 1,8 5989 2,0

LOMBARDIA 810 1,8 906 2,0 1043 2,2 1122 2,4LAZIO 482 1,8 584 2,2 661 2,4 742 2,7

CALABRIA 73 0,7 80 0,8 66 0,6 87 0,8PUGLIA 153 0,7 159 0,7 223 1,1 217 1,0LECCE 30 0,8 32 0,8 43 1,1 55 1,2BRINDISI 21 0,7 27 0,7 30 0,7 28 0,7TARANTO 22 0,7 24 0,8 29 1,0 34 1,1

Sud e provincia di Lecce,

Fonti: Istituto Superiore di Sanità (http://www.iss.it/site/mortalita/); Health for All ISTAT – Cause di morte ISTAT (2006-2007-200

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7Lega contro i Tumori | Giugno 2011

EPIDEMIOLOGIA

MMINE) (DECESSI E TASSI GREZZI PER 10.000 RESIDENTI)2002 2004 2006 2007 2008

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG162201 28,4 163790 28,8 160945 27,4 163806 27.7 164847 27,628622 31,6 29250 32,0 27916 30,0 28405 29,8 28552 29,614246 27,7 14606 27,9 14584 27,2 14964 27,2 15085 27,13871 19,3 3987 19,7 4074 20,0 4108 20,5 4186 20,88753 21,8 9213 22,8 9102 22,4 9162 22,5 9438 23,21990 25,3 2074 25,9 1965 24,3 2034 25,1 2096 25,8925 23,0 928 23,2 884 21,9 931 23,1 960 23,81239 21,5 1272 22,0 1304 22,4 1348 23,2 1387 23,9

spetto alla media regionale pugliese. Ciò significa che, rispetto a quelli attesi, nel 2008 si sono verificati 215 decessi in più.

MMINE) (DECESSI E TASSI GREZZI PER 10.000 RESIDENTI)2002 2004 2006 2007 2008

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG32134 5,6 32566 5,6 34393 5,8 34610 5,8 34821 5,85718 6,3 5851 6,4 6096 6,4 6021 6,3 6012 6,23121 6,1 3115 6,1 3479 6,6 3598 6,5 3615 6,5665 3,3 631 3,1 598 3,0 731 3,6 740 3,71706 4,2 1691 4,2 1994 4,9 1791 4,4 1961 4,8430 5,5 431 5,4 488 6,0 436 5,4 513 6,3183 4,6 170 4,2 211 5,2 174 4,3 200 5,0272 4,7 262 4,5 282 4,8 282 4,8 307 5,3

) (DECESSI E TASSI GREZZI PER 10.000 RESIDENTI)2002 2004 2006 2007 2008

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG25639 9,2 25690 9,2 27043 9,5 26954 9,4 26924 9,34455 10,1 4556 10,3 4655 10,1 4567 9,8 4630 9,82345 9,5 2325 9,1 2624 10,3 2646 10,0 2589 9,7587 6,0 508 5,0 497 5.0 641 6,6 643 6,61487 7,6 1463 7,5 1723 8,7 1517 7,7 1642 8,3377 10,1 373 10,1 436 11,3 381 9,9 442 11,4156 7,6 146 7,1 178 9,1 144 7,4 168 8,7238 8,2 230 8,1 239 8,5 243 8,6 259 9,2

E) (DECESSI E TASSI GREZZI PER 10.000 RESIDENTI)2002 2004 2006 2007 2008

Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG Dec TG6495 2,2 6876 2,4 7350 2,4 7656 2,5 7897 2,61263 2,7 1295 2,8 1441 3,0 1454 3,0 1382 2,8776 2,9 790 3,0 855 3,1 952 3,4 1026 3,678 0,7 123 1,2 101 1,0 90 0,9 97 0,9219 1,0 228 1,1 271 1,3 274 1,3 319 1,553 1,2 58 1,3 52 1,2 55 1,3 71 1,727 0,7 24 0,6 33 1,6 30 1,4 32 1,534 1,1 32 1,1 43 1,4 39 1,3 48 1,6

, una crescita allarmante

08); Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia - Relazione sullo stato di salute della popolazione pugliese – edizione 2006.

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8 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

AMBIENTE E SALUTE

Amianto:”la lana della salamandra”.Una credenza popolare dicevache l’amianto fosse la lana della

salamandra, animale misterioso, capa-ce secondo gli antichi di vivere nel fuo-co senza subire alcun danno. Gli si at-tribuiva anche il potere di spegnerlograzie alla sua eccezionale freddezza.Oggi sappiamo che non così. Comel’amianto, usato fin dall’antichità perscopi “magici e rituali”, che doveva pro-teggere dal fuoco ed invece è stato lacausa di decine di migliaia di morti.I termini amianto (da amiantos: in-

corruttibile) e asbesto (da asbestos:inestinguibile) si riferiscono ad una fa-miglia di minerali “particolarmenteflessibili” che si trovano in natura eche hanno la capacità di resistere alcalore.Proprio per questa particolare pro-

prietà, in passato, l’amianto è stato uti-lizzato in numerose attività. Se ne fa-

ceva uso principalmente nell’industriaedile, nella cantieristica navale, nel-l’industria per l’equipaggiamento au-tomobilistico e ferroviario; attualmen-

te gran parte dei materiali di isolamentoe di frizione sono stati sostituiti da ma-teriali fibrosi privi di amianto.La pericolosità delle fibre è dovuta

Alle migliaia di mortiregistrate in Italia si devonoaggiungere quelleriguardanti i lavoratoriche hanno contrattoil tumore negli stabilimentiEternit in Svizzera.Molti di loro erano salentini

Wilson CastellanoPneumologo

Amianto un’interminabilecatena di vittime

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9Lega contro i Tumori | Giugno 2011

al fatto che queste hanno la caratteri-stica di scindersi longitudinalmente infibre sempre più fini e sottili (fino a mil-le volte più sottili di un capello uma-no) e pertanto una esposizione pro-lungata in ambiente altamente inqui-nato facilita l’inalazione di un alto nu-mero di fibre le quali sono potenzial-mente in grado di indurre nell’organi-smo modificazioni funzionali e strut-turali anche molto gravi.L’accumulo di queste fibre nell’ap-

parato respiratorio, nel corso deglianni, può determinare una reazione in-fiammatoria che nella sua evoluzionelascia delle cicatrici permanenti chepossono essere più o meno funzio-nalmente limitanti, in relazione allasede della lesione e della sua esten-sione.In altri casi, fortunatamente meno

frequenti, si può verificare una “muta-zione genetica” di alcune cellule che,nel tempo, vanno incontro a modifica-zioni strutturali sempre più gravi finoa diventare “cellule tumorali” prolife-ranti e dare luogo ad una malattia tu-morale clinicamente manifesta.Si conoscono sostanzialmente quat-

tro diversi gruppi di malattia da amian-to che colpiscono i polmoni: le placchepleuriche, l’asbestosi, il tumore pol-monare e i1 mesotelioma pleurico (unaforma tumorale della pleura a decorsogravemente evolutivo).E’ importante sapere che tutte le pa-

tologie causate dall’amianto si mani-festano anche dopo un lungo periododi latenza, che può durare dai 10 a piùdi 30-35 anni dall’inizio dell’esposizionee sono correlate alla dose di amiantoinalata, in particolare quella accumu-latasi in un lungo arco di tempo.L’esposizione prolungata quindi è più si-gnificativa di episodi isolati di so-vraesposizione.Tra i casi italiani più eclatanti sono

da menzionare quello di Casale Mon-ferrato e di Monfalcone, solo per citarnealcuni. A Casale Monferrato vi era la“Eternit”, fabbrica di prodotti per l’edi-lizia, una multinazionale di proprietàdella famiglia Schmidheiny con sedi indiverse parti del mondo.Negli anni 70-90, la cittadina pie-

montese è stata teatro di migliaia dimorti, non solo tra i lavoratori della fab-brica, ma anche tra i cittadini ignari checonsideravano quella fabbrica comeuna occasione di crescita economica per

l’intera comunità. Si è rivelata invecestrumento di morte e dolore.A Casale Monferrato ancora oggi,

dopo tanto tempo, si muore a causa delmesotelioma pleurico. Ogni anno, inmedia 40-45 persone perdono la vita ele prospettive epidemiologiche ci diconoche il fenomeno durerà ancora altri 10anni.Alle migliaia di morti registrate in

Italia si devono aggiungere quelle ri-

guardanti i lavoratori che hanno con-tratto il tumore negli stabilimenti Eter-nit in Svizzera.Questo fatto ci riguarda più da vici-

no, visto che negli anni ’60-‘90 più dimille “salentini” hanno lavorato pres-so la fabbrica Eternit di Niederurnen inSvizzera.Emigranti che nella ricerca di lavo-

ro sono andati in Svizzera e ignari del-la pericolosità di quel materiale hannolavorato per molti anni senza una pro-tezione adeguata.Molti di loro venivano dai paesi del

Capo di Leuca ed è proprio tra di loro

che si è verificato il più alto numero didecessi per mesotelioma pleurico. At-tualmente, presso il Poliambulatorio diGagliano del Capo, è stato attivato unambulatorio medico dedicato per il con-trollo periodico (ogni due anni) di tut-ti i lavoratori esposti alle fibre di amian-to, tenuto conto che il rischio di svi-luppare una patologia polmonare rimanealto anche dopo 30-35 anni dall’espo-sizione.

Fortunatamente oggi le fabbriche cheproducono manufatti contenenti amian-to non ci sono più. Rimane il grandeproblema della bonifica dell’ambientee dello smaltimento.Ci vorranno molti anni prima di

sbarazzarci definitivamente di questomortale minerale. Nel frattempo dob-biamo sensibilizzare i cittadini, a vol-te “poco responsabili”, al corretto smal-timento ed evitare così di trovare lun-go le stradine della nostra bellissimacampagna cumuli di materiale di risul-ta, contenenti pericolose lastre dieternit.

AMBIENTE E SALUTE

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10 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

AMBIENTE E SALUTE

La questione dell’uranio im-poverito è giunta, a fine2010, all’attenzione del Par-

lamento Europeo, grazie allamobilitazione di associazioni diFrancia e Belgio e alla riesuma-zione del corpo di Ludovic Aca-ries, un reduce francese in mis-sione in Bosnia e morto nel1997 di linfoma non Hodgkin.In Francia, si contano almeno

400 militari, di cui 40 già pre-maturamente scomparsi, tuttiammalitisi al rientro di opera-zioni condotte nel Golfo, in Bo-snia, nel Kossovo.Indagini e studi recenti per-

mettono di aggiungere nuovielementi utili a comprenderel’intera vicenda.Nonostante le conoscenze

NATO del 1992 sui pericoli deri-vanti dall’esposizione alle polverid’uranio impoverito, i camionusati al tempo della guerra delGolfo (1990-1991) vennero im-piegati successivamente in Bo-snia (1992-1995) senza gli op-portuni interventi di deconta-minazione.Il militare francese Ludovic

Acaries, rientrato in pessimecondizioni di salute dopo settemesi di missione in Bosnia (mar-zo-ottobre 1993) aveva mansio-ni di manutenzione dei mezzi enon era a diretto contatto con learmi all’uranio impoverito. Ilmilitare viveva praticamente suicamion contaminati e pieni didepositi di polveri: lì mangiava,dormiva, lavorava e viaggiava;ventiquattro ore su ventiquattro,costantemente a respirare e toc-

care metalli pesanti.Oltre alla mancanza di prote-

zioni e al contatto continuocon fonti contaminate, i solda-ti furono esposti anche a ulterioritossicità provenienti dall’uranio2,36 contenuto nei proiettili eche è il risultato di scarto dellecentrali nucleari.Ciò emerge dai proiettili ine-

splosi rinvenuti e analizzati suiterreni del Kossovo che soldatifrancesi hanno indicato come isiti delle loro operazioni offen-sive. Nelle loro armi, oltre al-l’uranio di origine naturale 2,38e 2,35 - impoverito nella filieradi arricchimento dell’uranio - èstato rintracciato anche il tipo2,36 che è prodotto da altri ele-menti radioattivi (come il plu-tonio, ad esempio) nel funzio-namento di reattori nucleari.In attesa delle conclusioni

dei riscontri sulla salma del sol-dato francese che già hannoevidenziato un valore 17,7 vol-te superiore alla norma per l’ura-nio 2,38, l’attenzione dei comi-tati e delle organizzazioni giun-ti sino a Bruxelles, al Parlamen-to Europeo, è nuovamente altaper i nuovi utilizzi di armi al-l’uranio impoverito contro la Li-bia. Non solo i soldati coinvol-ti, anche i territori bersaglio conle popolazioni sono ancora unavolta esposti all’inquinamentoambientale e alla minaccia di svi-luppare a breve e a medio ter-mine le stesse malattie che sisono portati via i Ludovic di mez-za Europa e oltre.

RIESUMATI 20 PASTORIIN SARDEGNA

Il procuratore della Repubblica di Lanusei ha or-dinato la riesumazione di venti allevatori morti frail 1995 ed il 2010 a causa di tumori al sistema linfo-emopoietico. Tutti, secondo quanto è stato possi-bile apprendere, avrebbero condotto al pascolo leloro greggi sui terreni del Poligono sperimentale diPerdasdefogu-Salto di Quirra.

I resti umani riesumati saranno analizzati dal di-rettore del Dipartimento di Chimica e fisica dell’U-niversità di Brescia, incaricato dal procuratore dieseguire gli esami peritali con metodiche che con-sentano di individuare eventuali tracce di contami-nazioni radioattive o tossiche. Gli esami, come giàaccaduto nel caso di quelli effettuati in un labora-torio francese sui resti di un soldato reduce dei Bal-cani, morto a 27 anni per un linfoma non Hodgkin,dovranno individuare anche le correlazioni tra lacausa delle morti e l’inquinamento che si sospettapossa esserci nell’area del Poligono.

Nel fascicolo processuale contro ignoti apertodalla procura di Lanusei è stato aggiunto intantoanche un nuovo capo di imputazione: omicidio col-poso con dolo.

L’associazione “Vittime Uranio”, attraverso il pro-prio portale www.vittimeuranio.com speriamoadesso che l’indagine del procuratore di Lanuseipossa andare avanti sulla strada che sta percor-rendo, per arrivare finalmente alla verità sulla causadi tante morti.

Anche in Francia esplodela questione uranio impoverito

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Torniamo a parlare di Bisfenolo A e dell’urgenza di sostituire questoprodotto, quando possibile, e di preferire oggetti e manufatti chene siano esenti.

In molti paesi, in America e in Europa, la questione è all’ordine delgiorno di associazioni e comitati per la tutela dei diritti dei consumatori;in Francia, la Lega contro il cancro ha dato il via a una raccolta firmeper sottoscrivere una petizione che obblighi il legislatore a bandiretotalmente il Bisfenolo A.Dopo la legge varata dal Parlamento Europeo di vietare il Bisfenolo

A nella fabbricazione di biberon e negli articoli per la prima infanzia,dal 1° marzo di quest’anno, adesso l’opinione pubblica preme perallargare il divieto anche ad altri prodotti (come già in vigore inDanimarca).I motivi di precauzione, dettati dai risultati di studi sugli animali,

si basano sul fatto che la contaminazione da Bisfenolo A favorisce ilcancro al seno e alla prostata, interferisce con la fertilità, danneggiandola qualità degli spermatozoi, è implicata negli stati di obesità e diabete.La ricerca recente ha evidenziato quanto la penetrazione cutanea di

Bisfenolo A sia molto rapida: sono sufficienti 10 secondi per far assorbirealla pelle un quantitativo di Bisfenolo A pari a 2,5 microgrammi, quandosi tiene tra le dita un materiale che lo contenga; se lo stesso materialeviene sfregato sulla cute, il quantitativo assorbito passa a 37,5microgrammi.Per tutti, è importante evitare la contaminazione, ma di più lo è per

i bambini e per le donne in gravidanza, per i meccanismi di interferenzae di danno sui sistemi endocrino e riproduttivo.Bandire quindi bottiglie di plastica (basta con l’acqua minerale e le

bevande in genere imbottigliate), smettere l’uso dei contenitori diplastica (spesso per conservare cibi e bevande, scatolame), abolire filme pellicole PVC. Quando non siamo sicuri della composizione del materialeplastico, controlliamo il numero posto sul contrassegno a triangolo:

sovente compare il 7, ma anche il 6 e il 3, tuttesigle che indicano Bisfenolo A.

Occorre vigilare e obbligare i legislatorie, conseguentemente l’industria, atrovare valide soluzioni alternative alBisfenolo A.

Esso è in molte cose e oggetti: neifrigoriferi, nei caschi da moto, neiparacolpi delle vetture, addiritturanegli strumenti musicali a fiato, e quila contaminazione è incredibilmenteelevata, per la contaminazione costante

e protratta che avviene a livello dellemucose della bocca.

SOSTANZE DANNOSEPER LA SALUTEPRESENTI IN CASAConsigli per limitare i rischiLe sottoelencate sostanze danneggiano ilsistema riproduttivo, endocrino e organiimportanti (fegato, reni, cervello, intestino,polmoni) concausando seri disturbi emalattie, tra cui anche il cancro.

BPA (Bisfenolo A) - Preferire contenitori invetro o in acciaio inossidabile, per acqua,bibite e per conservare gli alimenti. Evitareimballi in plastica (film, pellicole, pvc,ecc.) acquistando cibi freschi sfusi. Evitarei cibi in scatola. Evitare di riscaldare i cibiin contenitori di plastica.

Ftalati - Evitare shampoo, condizionatori ealtri prodotti per la cura personale contenentil’ingrediente “fragranza”.

PFOA (Acido Perfluorooctanoico - anchedenominato C8) - Usato per fare il Teflone altri antiaderenti o prodotti idrorepellentie non macchiabili. Preferire padelle di ferroo di acciaio inossidabile. Evitare disurriscaldare padelle antiaderenti per evitarela liberazione del gas tossico.

Formaldeide - Presente nelle resine chefungono da colla nella fabbricazione deiprodotti di legno pressati. Aumentare laventilazione, ridurre l’umidità, mantenete ilocali freschi se si hanno manufatti in legnocontenenti formaldeide.

verso la messa al bandoBISFENOLO A

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12 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

AMBIENTE E SALUTE

Èinutile un gran numero di esamiradiologici e medico-nucleari. Ilprincipio fondamentale dell’attività

medica è, secondo l’insegnamento ip-pocratico, il “primum non nocere”: pri-ma di tutto non si deve peggiorare iproblemi del paziente.Questo principio implica quindi il

concetto che qualsiasi intervento sul-la salute umana non è indifferente, puòcioè comportare effetti indesiderati, im-previsti e imprevedibili.Proprio per questo è sempre neces-

sario valutare i pro e i contro di ogniscelta, vantaggi e svantaggi, costi e be-nefici, inclusi gli aspetti economici, cioègli effetti sulla spesa pubblica di tera-pie e prescrizioni, che possono perfinorisultare assurdamente nocive.Nel caso specifico dei test di imaging

radiodiagnostico, qualora risultassero

inutili, non apportando quindi alcun be-neficio clinico al paziente, va conside-rato seriamente il rischio, se pur mini-mo (da non escludere tuttavia la cu-mulabilità con altre esposizioni can-cerogene), di contrarre un cancro, o nelcaso di donne in gravidanza, di effet-ti teratogeni (malformazioni) a caricodel nascituro.Eppure medici e assistiti sembrano

ignorare, o perlomeno sottovalutare i ri-schi biologici di un crescente ricorso aRX, TC, scintigrafie e PET, che in un quo-ta considerevole di casi potrebbero es-sere francamente evitabili.

L’aumento incessante della spesasanitaria. L’altro aspetto del problemada considerare è l’impossibilità di ab-battere le liste d’attesa, continuamen-te rifornite da nuove prescrizioni, e l’in-

cremento vertiginoso della spesa dovutoai test strumentali.In Italia, nel 2007 la spesa è stata

pari a 8,7% del PIL, pari a circa 2.066euro a testa; il 20,83% in più rispet-to al 2002.A fronte del maggior impegno fi-

nanziario nell’assistenza gli investimentinella prevenzione primaria, ovvero nel-la lotta ai fattori di rischio di naturaambientale e sociale, quindi in qualchemodo controllabili, sono trascurabili.Nel caso del cancro alla migliorata

possibilità di sopravvivenza dei pazientisi contrappone pertanto un vertigino-so aumento dell’incidenza in tutte le fa-sce d’età, a causa del degrado am-bientale.E anche la medicina inappropriata e

inutile, a volte provocata da una uten-za condizionata da messaggi culturali

L’inquinamento da eccessodi esami radiologiciMariano DimonteMedico Nucleare, Radiologo, SociologoInternational Society Doctors for Environment (ISDE) - Italia

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13Lega contro i Tumori | Giugno 2011

che spingono alla me-dicalizzazione di qual-siasi problema esisten-ziale, apporta purtrop-po un suo negativocontributo al cancro.Teniamo presente

che l’esorbitante ricor-so alla Tomografia Com-puterizzata (TC) ha pro-dotto negli USA e in Eu-ropa aumento del 700%dell’esposizione alle ra-diazioni ionizzanti,come già detto, cance-rogene (I classe IARC), dell’intera po-polazione.Ciò si somma alla dose radiogena ri-

cevuta annualmente dall’ambiente (suo-lo, materiali edilizi, raggi cosmici,ecc.), portando l’esposizione globale(naturale + medica) a circa 6 milliSie-vert (mSv).

Una stima approssimativa del “can-cro da raggi” nella provincia di Lec-ce. Facendo un calcolo approssimativoe semplicistico, nella nostra provincia,dove nel 2008 sono state effettuati 3,4esami TC ogni 100 abitanti, conside-rando che ogni esame eroga almeno 2mSv, e che tale dose corrisponde a cir-ca 200 radiografie del torace in una sin-gola proiezione (ma in genere se ne fan-

no almeno due), in termini statistici ècome se ogni abitante avesse esegui-to almeno quattro radiografie del torace(0.04 mSv).Per tale esposizione il rischio di con-

trarre un cancro è compreso nel rangetra 10.000 e 1.000.000 di esami.Vale a dire che per questi esami TC

eseguiti nel 2008 ci si deve aspettarein futuro almeno 1,5 casi di cancro mor-tali che si aggiungono a quelli dovutialle altre esposizioni cancerogene.In realtà, la situazione è peggiore.

Non abbiamo infatti considerato lenormali radiografie, gli esami TC più“pesanti” come quelle con mezzo dicontrasto (si raddoppia o triplica il nu-mero delle scansioni) e “total-body”(pari almeno a 2.000-3000 radiografie

del torace), delle PET/TC (pari almenoa 1500 radiografie del torace), e so-prattutto gli interventi sotto scopia (1caso di cancro ogni 1.000-10.000 esa-mi).

Avere più rispetto di donne e bam-bini. La costituzione fisica, il sesso el’età fanno variare significativamente lasuscettibilità individuale alle radia-zioni ionizzanti e quindi il rischio dicontrarre un cancro da raggi. In parti-colare, tale rischio è maggiore neibambini e nelle donne e si riduce conl’età.Per esempio, se all’età di 40 anni la

TC del cranio senza mdc produce un casodi cancro ogni 8.100 donne o un casodi cancro ogni 11.080 maschi, il rischio

raddoppia se il paziente haun età di 20 anni.Altri fattori che incre-

mentano l’esposizione sonol’uso del mezzo di contrasto(che comporta la ripetizio-ne delle scansioni e quindil’aggiunta di altre dosi),protocolli tecnici non adat-tati al singolo paziente e/oalla particolare problemati-ca da studiare (mancataottimizzazione), obsole-scenza delle apparecchia-ture, e soprattutto gli esa-mi superflui (inutili ai finidella diagnosi o della pro-gnosi) o ripetuti inutil-mente (15).

Riferimenti bibliograficiMARIANO DIMONTE. Elementi diimaging e radioprotezione peroperatori sanitari in campo odon-toiatrico. Levante Editore, 2009

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14 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

AMBIENTE E SALUTE

Il gas radon, prodotto di decadi-mento radioattivo del radio, non èdannoso alle concentrazioni natu-

rali, ossia all’aria aperta. Ma può di-ventare una fonte di rischio elevato ne-gli ambienti chiusi, dove può accumu-larsi fino a notevoli concentrazioni.Un’abitudine quale il fumo di tabaccoè inoltre un potente agente di inde-bolimento delle difese dell’organismonei confronti dei meccanismi di azio-ne del radon sull’epitelio bronchiale: seil fumo di tabacco è la prima causa dimorte per tumore al polmone, i fuma-tori esposti al radon costituiscono la ca-tegoria più a rischio per questo tipo dimalattia.Fondo di radioattività naturale. Pertutto il corso dell’esistenza, ciascuno dinoi è esposto a radiazioni che origina-no dall’ambiente naturale: vi sono ra-

diazioni di provenienza terrestre, sola-re, cosmica, che a loro volta ne posso-no originare altre, interagendo con i nu-clei dei gas atmosferici. L’insieme di tut-te queste fonti genera un fondo di ra-diazione naturale, nel quale gli esseriviventi sono costantemente immersi ecol quale convivono in una relazione diequilibrio dinamico.

La presenza del radon. Il radon è ungas che viene continuamente generatonella crosta terrestre (e anche, in par-te, nelle masse oceaniche) dalla cate-na di decadimento radioattivo che hacome capostipite l’uranio 238. Il suo di-retto precursore è il radio 226.La concentrazione del radon nell’at-

mosfera è governata dall’intensità del-la sorgente e da fattori di diluizione, en-trambi fortemente influenzati dalle

condizioni meteorologiche, in partico-lare temperatura, umidità, pressione at-mosferica e condizioni del vento alla su-perficie.Queste concentrazioni possono venire

profondamente modificate dalla pre-senza di edifici, al cui interno si pos-sono verificare fenomeni anche moltorilevanti di accumulo del gas prove-niente dal suolo. In questi casi, il ra-don può divenire un serio problema sa-nitario sia per i lavoratori che per la po-polazione, poiché può favorire l’insor-genza di tumori polmonari.

Esposizione al radon. Le vie di espo-sizione al radon sono molteplici. Anzi-tutto i luoghi sotterranei, praticati perlavoro, turismo, sport: tunnel, sottovie,grotte, miniere, magazzini, cantine. Pos-sono esserlo le abitazioni ai piani bas-

Radone fumo di tabaccouna pericolosa sinergia

Il gas radon è presentenell’atmosfera a livello del suolo,in concentrazioni molto basse

negli spazi aperti,ma che possono raggiungere

valori molto elevatinegli ambienti chiusi.

E’ un agente cancerogeno,che può indurre cancroal polmone. È statodimostrato l’effetto

sinergico dell’esposizionecontemporanea a radon e fumo

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15Lega contro i Tumori | Giugno 2011

si (ma talvolta anche a quelli alti), i lo-cali seminterrati, quali taverne e gara-ge adibiti a camere o studi.Le categorie a rischio sono quindi an-

zitutto coloro che lavorano o trascor-rono molte ore in luoghi interrati e se-minterrati, ma possono esserlo anchele casalinghe e in genere tutti coloroche, per diverse ragioni, trascorronobuona parte del loro tempo nello stes-so ambiente chiuso. Vi sono poi moltifattori che possono modificare l’espo-sizione, quali la struttura dell’edificio,la ventilazione, le abitudini di vita de-gli occupanti, oppure il grado di pol-verosità o di umidità dell’ambiente, op-pure la concomitante esposizione afumo attivo o passivo.

Il fumo come veicolo del radon. Ilfumo passivo può veicolare il radon an-che tramite il meccanismo di attacca-mento agli aerosol. Perciò la stessa con-centrazione di radon nell’ambiente im-partirà una dose ai polmoni molto di-versa a seconda del grado di pulizia del-l’aria: in una stanza fumosa i prodottidi decadimento del radon presenti nel-l’ambiente avranno una probabilitàmolto maggiore di essere inalati, ancheda chi fumatore non è, unitamente aquelli già di per sé presenti nel fumosecondario.Chi fuma al chiuso inalerà perciò sia

la radioattività presente originaria-mente nella sigaretta sia quella presentenella stanza, a causa di questo effet-to di “pompaggio” dei prodotti di de-cadimento del radon da parte degli ae-rosol.Diversi studi hanno analizzato l’ef-

fetto combinato di radon e fumo sulla

salute. Un lavoro molto significativo(2004) e in qualche modo conclusivo èquello in cui sono stati accorpati 13 stu-di di caso-controllo condotti in diver-si paesi europei, in modo da ottenere7.148 casi di tumore al polmone e14.208 controlli, con un notevole au-mento della significatività statistica ri-spetto ai singoli studi.Dopo un’accurata stratificazione per

diversi fattori, tra cui le abitudini ri-spetto al fumo, si sono ottenuti i se-guenti risultati:• il rischio di tumore al polmone os-

servato aumenta del 16%ogni 100 Bq m-3 di concen-trazione di radon in aria,nella stessa percentuale perfumatori e non fumatori;

• sia tra gli esposti al radon chetra i non esposti, il rischio ditumore al polmone per i fu-matori o ex fumatori recenti(15-24 sigarette/giorno) ècirca 25 volte quello di chinon ha mai fumato;

• la mortalità cumulativa all’etàdi 75 anni per tumore al pol-mone in funzione della con-centrazione di radon crescemolto più rapidamente per ifumatori che per i non fuma-tori, dimostrando che il radonpone un rischio assoluto mol-to maggiore ai fumatori,e agli ex-fumatori recenti,

che ai non fumatori. Per coloroche hanno smesso di fumare, il ri-schio correlato all’esposizioneal radon è sostanzialmente piùbasso rispetto a coloro che continua-no a fumare, ma rimane notevolmente

maggiore rispetto a coloroche non hanno mai fumato.Dai dati sopra riportati

discende che per un fuma-tore sia molto più fattibileed efficace, ai fini di unaprotezione dal rischio ditumore al polmone, smet-tere di fumare che bonifi-care l’ambiente dal radon.Senza entrare nei detta-

gli tecnici delle azioni di ri-medio, è importante evi-denziare che è possibile,dunque doveroso, ridurre ivalori di concentrazione delradon negli edifici, attra-verso vari accorgimenti siadi tipo strutturale (isola-mento, ventilazione) che

gestionale (destinazione degli am-bienti, tempi di sosta delle persone).

Conclusioni. La presenza del radon ne-gli ambienti di vita è un rischio per tut-ti, ma lo è molto di più per i fumato-ri. È possibile difendersi dal radon: perchi fuma, anzitutto smettendo di fu-mare! Per chi non fuma o ha smesso difarlo, il radon resta comunque la primacausa di cancro al polmone ed è pos-sibile e doveroso ridurre la sua presenzanegli ambienti di vita. Perché un’azio-ne contro il radon sia realmente efficace

nei confronti della popolazione è ne-cessario che il problema venga assun-to nella sua interezza a livello istitu-zionale. Le dichiarazioni d’intenti del-l’OMS del 2009, ben costruite sulla basedelle più recenti e robuste risultanzeepidemiologiche, articolate in una so-lida visione programmatica, secondoun’architettura che appare cristallina eineccepibile, necessitano ora di unaconcreta messa in atto. Per quanto ri-guarda il nostro Paese, una normativa,almeno in parte, c’è: l’augurio è chevenga sollecitamente completata del-le parti mancanti, per una efficace azio-ne di tutela della salute della popola-zione negli spazi abitativi, e resa ope-rativa attraverso adempimenti cheaspettano dal 2001 di essere attuati eche consentano finalmente una seria vi-gilanza sulla presenza del radon nei luo-ghi di lavoro.

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16 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

AMBIENTE E SALUTE

Mai come nell’imminenza della bel-la stagione si impone il desideriodi essere in forma, di indossare ve-

stiti e abbigliamento che esaltino curvee magrezza, e di poter stare in costumeda bagno senza l’imbarazzo di rotolini,pancetta o fianchi abbondanti.

Un desiderio delle donne quanto degliuomini che spesso ricorrono a diete, in-tegratori e altri “miracolosi” ritrovati perperdere in fretta quei chili ritenuti in piùche, con la complicità di cappotti e ma-glioni, erano rimasti nascosti e camuffatidurante l’inverno.

Chi improvvisa regimi alimentari ipo-calorici, chi segue menu disequilibrati osi entusiasma per l’ultima dieta tanto re-clamizzata (di solito dall’attrice giovanee bella, dalla modella più richiesta del mo-mento, dall’aitante tronista della tv, ecc.)mette a repentaglio la propria salute.

Innanzitutto, va detto che le dieteestemporanee o last minute hanno un ef-fetto paradossale: ogni volta sono menoefficaci, perturbano irrimediabilmente ilmetabolismo, comportano la perdita dimassa muscolare e, appena smesse, fan-no riprendere i chili persi e anche qual-cuno in più.

Solo sulla lunga distanza e imparan-do a mangiare bene, è possibile trarre sa-lute dall’alimentazione.

Vediamo come. Gli ingredienti basila-ri sono: ascoltare il na-turale senso della fame,assecondare il gusto,usare il buon senso e pri-vilegiare la dieta medi-terranea.

Un recente studiofrancese ha comparato15 diete tra le più co-nosciute nel mondo e idati trovati evidenzianocarenze, rischi e graviinadeguatezze.

Per esempio, nell’80%dei casi, in tali diete siritrova un eccessivo ap-porto di proteine; nel77% dei casi, le fonda-mentali vitamine D, C edE sono carenti; nel 74%dei casi, si riscontra unbasso apporto di fibre;nel 61% dei casi, il fab-bisogno di ferro non èassicurato, con partico-

lare danno per le donne; nel 58% dei casi,l’apporto di sale supera abbondante-mente i dati raccomandati dall’Organiz-zazione Mondiale della Sanità; in oltre il50% dei casi, si rileva un eccesso di gras-si.

L’analisi dei 15 regimi dietetici passatial vaglio sono l’esempio concreto diquanto le persone possono danneggiaree compromettere la propria salute, adot-tando schemi alimentari sbagliati e pe-ricolosi.

I danni possono divenire permanentie compromettere la buona funzionalità diorgani e sistemi. Da qui, possono inne-scarsi disordini alimentari (anoressia, bu-limia e quadri clinici misti) e malattie cro-niche importanti, tra cui anche il cancro.

In Francia, sono stati diffusi i risulta-ti di uno studio durato molti anni, consi-stito in prelievi ematici, raccolta di in-formazioni sulle abitudini alimentari e mo-

La moda delle dietedimagranti può causaredanni che possono divenirepermanenti e comprometterela buona funzionalitàdi organi e sistemi.Possono innescarsi disordinialimentari e malattiecroniche importanti,tra cui anche il cancro

Estatel’ossessionedella linea

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GIORNATA MONDIALESENZA TABACCO 2011

La Giornata Mondialesenza Tabacco 2011, pre-vista come sempre a finemaggio, quest’anno metteal centro dell’attenzione la“Convenzione Quadro peril Controllo del Tabacco”,iniziativa promossa da al-cuni anni dall’OMS (Orga-nizzazione Mondiale dellaSanità), richiamandone ipunti cardine, sottoscrittiad oggi da molti Paesi a li-vello internazionale.A ispirare il trattato è il

principio secondo il quale occorre promuovere e difendere il diritto delle per-sone a godere dei migliori standard di vita.Per perseguire questo obiettivo, i Paesi sottoscrittori si sono impegnati a

portare avanti e collaborare in azioni di controllo contro l’abitudine al fumoche è causa nel mondo di numerosissimi decessi.Nel 2011, si stima che a perdere la vita per le conseguenze del fumo (in-

farto, cancro e altro) saranno oltre 5 milioni di persone, senza contare che al-tre 600.000 moriranno per i danni da fumo passivo (di cui oltre 150.000 sa-ranno bambini).Il trattato sancisce le seguenti azioni prioritarie:

Preservare la salute pubblica dagli interessi delle industrie del tabaccoAdottare politiche di costi e aggravi economici per ridurre la domanda di ta-baccoProteggere le popolazioni dall’esposizione al fumoRegolamentare i componenti dei prodotti a base di tabaccoRegolamentare etichette e confezioni a base di tabaccoAvvisare le popolazioni sui rischi del tabaccoVietare pubblicità e sponsor pro tabaccoOffrire sostegno a chi vuole uscire dalla dipendenza dal fumoContrastare il commercio illegale di tabaccoContrastare la cessione di tabacco a minori e il loro impiego nella venditaSostenere uno sviluppo economico al-ternativo alla coltivazione del tabacco.La campagna 2011 è un monito af-

finché “tutte le azioni summenzionatevengano applicate per preservare le po-polazioni attuali e quelle future daidanni sociali, ambientali, economici e disalute individuale derivanti dal consumoe dall’esposizione al tabacco”.Nella Giornata Mondiale senza Ta-

bacco 2011 e sino a indicazioni da par-te dell’OMS, i Paesi che hanno ricono-sciuto importante impegnarsi contro iltabacco e il fumo, lavoreranno per por-re questo obiettivo tra quelli più ur-genti e concorrere a ridurre il diffusoconsumo di tabacco.Il manifesto approntato dall’OMS per

il 2011, con lo slogan “3 modi per sal-vare vite umane” mostra, accanto aestintore e salvagente, anche il logo delTrattato (FCTC), per intendere che levite si salvano anche con la lotta alfumo.

LA LILT

LLEE 1155 DDIIEETTEE NNOONN RRAACCCCOOMMAANNDDAATTEEDr. Agatston: niente pane, riso,pasta, patate, frutta, dolciDr. Atkins: dieta essenzialmenteproteicaDr. Cohen: dieta d’urto povera di zuccheri (-5 kg in 15 giorni)Dr. Delabos: dieta incentrata sui bioritmiDetossinante al limone: mix di succo di limone, succo d’acero e di palmaDr. Dunkan: più proteine e menolipidi e carboidratiDr. Fricker: dieta a base proteicaDr. Guttersen: dieta a controllo di zuccheriDieta Mayo: niente sostanze grasse, zuccheri, amidi, legumisecchi, latticiniDieta Montignac: regime dissociato(mai carboidrati e lipidi insieme)Dr. Ornish: dieta vegetariana a basso contenuto di grassiDieta Sears: differenziata per uomini e donne che si basa sui livelli di insulinaDr. Tarnower (scarsdale): nientealcolici e sostanze grasseDieta Weight Watchers: regime ches’incentra sui gruppi motivazionaliDieta della Zuppa di cavolo: a base vegetale, per 7 giorni minestra di cavolo a ogni pasto

nitoraggio dello stato di salute nel tem-po di un consistente campione di donne.

Nei soggetti le cui analisi hanno mo-strato un tasso di acidi grassi elevato,il rischio di ammalarsi di tumore al senoè stato doppio rispetto alle donne conbassa percentuale. Tale sostanza è sta-ta correlata con la propensione accertatadi quelle donne a consumare cibi e ali-menti confezionati rispetto a quelli apreparazione domestica.

Un altro studio ha dimostrato che l’au-mento di consumo di pesce in chi noncopre il fabbisogno raccomandato, risultaprotettivo per lo sviluppo di patologietumorali al colon-retto, così come si ot-tiene lo stesso risultato nei grossi con-sumatori di carne rossa, frattaglie e sa-lumi quando riducono significativa-mente questi cibi.

Alla luce di queste evidenze, si han-no oggi le conoscenze per sapere che ilcibo e l’alimentazione non possono sta-re al passo di mode e miti e che ste-reotipi e dettami estetici inficiano la verabellezza che è quella di un corpo in sa-lute e in equilibrio psichico, mentale eaffettivo. Tutte cose che con le diete ele rinunce c’entrano ben poco.

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18 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

LA LILT

Corigliano d’Otranto, 19 febbraio. Un’allegra seratadi Carnevale è divenuta ormai un classico appuntamento an-nuale organizzato dalla Delegazione LILT di Corigliano d’Otran-to; una serata di balli, cene e divertimento, per stare insieme

in allegria. Lo scorso 19 febbraio l’evento si è ripetuto pres-so l’Auditorium del locale Istituto Comprensivo ed ha vistola partecipazione di numerosi volontari della Delegazione conle rispettive famiglie (che tanto si sono prodigate per la riu-scita dell’iniziativa) e di moltissimi cittadini. La cospicua som-ma raccolta è stata devoluta a nostro favore.

Specchia, 5 marzo. La Delegazione LILT di Specchia, fre-sca di inaugurazione, si dimostra particolarmente vitale. Ol-tre ad avere avviato un’attività di prevenzione ambulatoriale,è molto impegnata sul fronte delle iniziative promoziona-

li. Lo scorso 5 marzo,presso il Ristorante No-viera, ha organizzatouna serata di ballo inmaschera dal titolo Car-nevaLILT, che ha ri-chiamato moltissimepersone. La serata, pre-sentata da Angelo Pla-cì, è stata allietata damusiche anni ’70, ’80,’90 ed è stata animatadal DJ Salvo Barresi edall’Associazione “Lavita è bella” della Scuo-la di Ballo di AntonioCastodei. Lo scopo del-la manifestazione eraquello di raccoglierefondi per l’acquisto di

un pulmino per il trasporto dei pazienti verso i centri di ra-dioterapia. Ed è da dire che è stato pienamente centrato,con grande soddisfazione dei volontari LILT di Specchia.

Melissano, 14 marzo. Un Memorial “Flavia Inguscio”, tor-neo di calcio a 5, è stato organizzato lo scorso 14 marzo dal-

la LILT di Melissano. La simpatica iniziativa, svoltasi con ladeterminante collaborazione e promozione da parte della Fe-derazione Italiana Pizzaioli nel Mondo, ha richiamato tan-ti sportivi ed amatori, che si sono cimentati in seguitissi-me competizioni svoltesi presso il Pallone Tensostatico, allespalle del locale Campo Sportivo. Il ricavato della manife-stazione è stato devoluto in beneficenza alla LILT di Lecce.

Giurdignano, 19 marzo. Il 2011 è stato riconosciutocome l’Anno Europeo del Volontariato e alla LILT di Lecce ègiunto l’invito a sedere alle storiche “Tavole di San Giuseppe”,allestite in piazza a Giurdignano, come riconoscimento del-l’operato e dei servizi resi alla collettività. Nel segno della

condivisione e della vicinanza contro le sofferenze e i bisogni,il presidente provinciale LILT, Dr. Giuseppe Serravezza e ilcomponente del Direttivo, Dr.ssa Marianna Burlando, nei ruo-li di San Giuseppe e della Madonna, hanno preso parte allaricorrenza delle Tavolate, l’antica tradizione che affonda leradici nei festeggiamenti religiosi medievali d’atmosfera mi-sta tra lo stile bizantino e il barocco. Il riconoscimento pre-mia tutti i volontari e le volontarie per l’impegno solidaleprofuso.

Barbarano, 3 aprile. Ancora una serata di solidarietà afavore della LILT, organizzata dalla dinamica Delegazione delCapo di Leuca, con sede a Morciano. Presso il Salone Par-rocchiale di Barbarano del Capo, il 3 aprile si è tenuta unanuova edizione di un evento già collaudato, come “Musicando

IniziativeIniziative

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e teatrando per la Vita”, manifestazione finalizzata a rac-cogliere fondi a sostegno della nostra Associazione. Dopoalcuni brani musicali eseguiti da piccoli artisti, è andata inscena una rappresentazione teatrale dal titolo “Le invitate”,soggetto di Raffaele Protopapa e regia di Michele Rizzo. Tan-to il pubblico presente in sala, che ha risposto generosa-mente all’invito dei volontari di Morciano, permettendo laraccolta di un importante contributo, che è stato devolutoa sostegno delle tante nostre attività.

Scorrano, 3 aprile. Sempre ricchi di idee i volontari LILTdi Scorrano, per quanto riguarda l’organizzazione di eventidi raccolta fondi. Ultimo in ordine di tempo un Torneo diBurraco, che si è svolto a Scorrano lo scorso 3 aprile, pres-so il Centro Polifunzionale “Gino Rizzo”. Una bella e convi-viale serata di beneficenza, nel corso della quale i numerosiconvenuti hanno anche potuto degustare i prodotti ga-stronomici locali. Tutto il ricavato raccolto per l’occasioneè stato offerto per sostenere i servizi gratuiti, che la LILTassicura alla popolazione.

Andrano, 5 maggio. Un interessante e seguitissimo in-contro-dibattito sul tema “Moderne strategie di lotta ai tu-mori della mammella”, organizzato dal Gruppo Donatori diSangue Fratres “Anna Maria Corlianò” di Andrano-Castiglio-ne, diretto da Antonio Rizzo, si è tenuto presso il Castello“Spinola-Caracciolo”. Moderato dal dr. Salvatore Circhetta,si è avvalso delle relazioni del dr. Giuseppe Serravezza (pre-sidente LILT Lecce), dr. Marcello Rizzo (radiologo), dr. Tom-maso Verrienti (chirurgo), Dr. Ernesto Durini (oncologo) edr.ssa Marianna Burlando (psicologa). L’incontro è stato co-ronato da grande successo.

LA LILT

Sono stati pubblicati di recente sul sito dell’Agenzia del-le Entrate gli elenchi degli Enti e delle Associazioni di Vo-lontariato che hanno beneficiato del contributo del 5 per mil-le della dichiarazione dei redditi 2009.E’ con grande soddisfazione che rileviamo il grande con-

senso ottenuto dalla LILT di Lecce, che su un totale nazio-nale di oltre 22.000 associazioni, figura al 168° posto, conoltre 6500 scelte ed un contributo pari a oltre 135.000 euro.Se si tien conto che ai primi posti della graduatoria fi-

gurano Enti ed Associazioni di rilievo nazionale (Medici sen-za Frontiere, Emergency, Unicef, ACLI, ecc.), che interessa-no e traggono risorse da tutto il territorio italiano, la per-formance della LILT di Lecce ci riempie di orgoglio, perchési tratta in assoluto, in termini di consenso e di contribu-ti, della prima associazione in provincia di Lecce e della Pu-glia e tra le primissime del Centro-Sud Italia.Quanto poi alle Sezioni Provinciali della LILT (presenti in

tutte le province italiane), quella di Lecce è seconda soloa quella di Milano, che opera in ben altro contesto socialeed economico.Desideriamo pertanto ringraziare di cuore i tantissimi cit-

tadini e le tante Aziende della nostra provincia che hannoaccordato fiducia alla nostra Associazione e, con il 5 per mil-le, hanno voluto contribuire a sostenerne i servizi gratuitiofferti alla popolazione (campagne di educazione alla pre-venzione, progetti educativi nelle scuole, corsi di aggiorna-mento e formazione, prevenzione clinica nei 23 ambulato-ri sparsi in provincia, assistenza oncologica domiciliare, tra-sporto dei pazienti per radioterapia) ed i progetti, come larealizzazione del Centro ILMA, nei pressi di Gallipoli, una strut-tura polivalente che rappresenterà una sfida del Salento alcancro, ed i cui lavori sono ormai in fase d’inizio.

Anche quest’anno si potrà destinare il 5 per mille del-l’IRPEF alle Associazioni di Volontariato. Per sostenere la LILT di Lecce, nella dichiarazione dei red-diti (CUD – 730 – Unico), alla scelta della destinazio-ne del 5 per mille, si dovrà firmare nel primo riquadro(sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità so-ciale) e scrivere sotto il nostro codice fiscale:03263200754.

5 X MILLE 2009Un successo

per la LILT di Lecce

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20 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

LA LILT

PPRREEMMIIOO ““FFLLAAVVIIAA IINNGGUUSSCCIIOO””LLaa sseessttaa eeddiizziioonnee ddeellllaa mmaanniiffeessttaazziioonnee

ssii èè ssvvoollttaa aa MMeelliissssaannoo lloo ssccoorrssoo 1100 mmaarrzzooSull’onda del successo ottenuto gli scorsi anni, la Delegazione

LILT di Melissano, guidata da Vittorio Velotti, ha organizzato la sestaedizione del Premio “Flavia Inguscio” (Solidarietà dentro e oltre leIstituzioni), istituito per ricordare una donna semplice e coraggiosa,a lungo attiva come volontaria della LILT, a Melissano.

Grazie alle numerose segnalazioni giunte, è emerso il variegatoe ricco tessuto di persone ed associazioni, che quotidianamente ope-rano in provincia per venire incontro ai bisogni dei deboli e dei sof-ferenti.

La cerimonia di premiazione, alla presenza di Autorità e rappre-sentanti del mondo del Volontariato e di un folto pubblico di vo-lontari e cittadini, si è svolta lo scorso 10 marzo, a Melissano, pressoil Centro Culturale “Quintino Scozzi”.

Vincitori di questa edizione del Premio sono risultati il dottor Pan-taleo Spagnolo, dell’ospedale di Casarano (per gli operatori sanitari) eil Sig. Michele Rizzo, volontario della Delegazione LILT di Morciano diLeuca (per gli operatori non sanitari).

Sono state segnalate anche alcune personalità degne di men-zione speciale : Cosimo Petruzzi, Ada De Giorgio, Piero Ciccarese,Max Brotto, Fernando Scozzi e il giovane Simone Bagnato. Ed infinesono stati segnalati alla memoria Teresa Piccinno e Fabio Bruno.

Tenendo fede al proprio impegno sul fronte della edu-cazione e della corretta informazione, la dinamica De-legazione LILT di Montesano Salentino, guidata dalladr.ssa Silvana Serrano e dalla sig.ra Maria AntoniettaBortone, ha organizzato recentemente, presso la pro-pria sede, un nuovo ciclo di seminari divulgativi sullaprevenzione dei tumori, dal titolo “I Giovedì della Pre-venzione”.Si è trattato di una replica, molto richiesta, di ana-

loghe iniziative attuate in passato. Nutrita è stata lapartecipazione dei cittadini, che hanno seguito con at-tenzione i quattro incontri tenuti a cadenza settima-nale.Questo il programma della manifestazione: 24 marzo:

Moderne strategie di lotta ai tumori (Dr. Giuseppe Ser-ravezza) - La prevenzione dei tumori della sfera genitalefemminile (Dr. salvatore Minnella); 31 marzo La pre-venzione del tumore della mammella (Dr.ssa Silvana Ser-rano); 7 aprile : La prevenzione dei tumori uro-genitalimaschili (Dr. Alessandro Za); 14 aprile: La prevenzionedei tumori cutanei (Dr. Alessandro Martella).

Melanoma, preven-zione e diagnosi pre-coce è stato il tema diun incontro pubblico acarattere divulgativo,organizzato lo scorso11 marzo a Tiggiano,presso la Sala Confe-renze del Comune dal-la LILT, col patrociniodella stessa Ammini-strazione Comunale.Promotore dell’inizia-tiva e relatore è statoil dr. Alessandro Mar-tella, dermatologo evolontario degli am-bulatori di prevenzione LILT.Notevole è stata la partecipazione dei cittadini, a

segno del crescente bisogno di avere corrette infor-mazioni in tema di salvaguardia della salute e di pre-venzione.

SEMINARI A MONTESANO SALENTINO

INCONTRO SUL MELANOMA A TIGGIANO

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Lo sorso 26 marzo, la DelegazioneLILT aletina, in occasione dellaSettimana Nazionale per la Pre-

venzione Oncologica, ha organizzato,presso l’Auditorium di Via dante Ali-ghieri, il convegno “Alimentiamo laPrevenzione per sconfiggere il cancro”,con lo scopo di diffondere abitudini ali-mentari e comportamenti più corretti,per assicurare ai cittadini una migliorequalità della vita.

Moderatrice del convegno è stata ladott.ssa Ivana Romano e coordinatrice deilavori l’Avv. Paola De Mitri.

La presenza del Sindaco di Alezio, Dott.

Vincenzo Romano, la partecipazione in-teressata di un folto pubblico, la colla-borazione del volontariato locale e la pre-senza di tutti i medici di base hanno cer-tamente contribuito a fare di questo even-to l’occasione ideale, oltre che per ap-profondire alcune tipologie di tumore (delcolon retto, del polmone, del cavo oralee della pelle), anche e soprattutto per vei-colare quelle misure di prevenzione e didiagnosi precoce che sono i presuppostiper sconfiggere il cancro.

Sono intervenuti l’oncologo Dott. Giu-seppe Quarta, lo pneumologo Dott. Wil-son Castellano, l’otorino oncologo Dott.

Renato Pranza e la nutrizionista Dott.ssaVincenza Fracasso, che ha improntato ilsuo intervento sulla necessità di adotta-re condotte di vita adeguate, conden-sandole in “10 regole d’oro”.

Gli argomenti trattati sono stati “al-leggeriti” con intermezzi musicali e conla proiezione del cortometraggio “Il solecon giudizio”, ideato dalla dermatologaDott.ssa Ivana Romano, con la regia del-la Dott.ssa Paola Marino e realizzato dalGruppo Giovani della LILT aletina “Smi-le World”. Chi fosse interessato a visio-narlo, può visitare il sito www.alezio.it,cliccando sul logo della LILT.

E’ in linea il nuovo sito della LILT di Lec-ce (www.legatumorilecce.org), completa-mente rinnovato nell’aspetto grafico ed ar-ricchito di contenuti ed informazioni sul-le attività ed i servizi offerti gratuitamentealla popolazione, con ampio spazio datoalle singole Delegazioni.Una ricca sezione è stata riservata alle li-nee guida per la prevenzione ed ai fatto-ri di rischio, tematiche su cui la LILT di Lec-ce è in prima fila.Inoltre, è stata creata una sezione “epi-demiologia”, che fornisce dati (pressochéinediti e rielaborati a nostra cura) di in-cidenza e mortalità oncologica in Pugliae nel Salento.Una serie di rimandi ad altri importanti sitidi Enti ed Istituzioni, nazionali ed inter-nazionali, impegnati nel campo della lot-ta ai tumori, con particolare attenzione allaprevenzione primaria, consente di segui-re ulteriori percorsi ed acquisire valide ecorrette informazioni.

Il nuovo sito della Lilt di Lecce

CONVEGNO AD ALEZIOIn occasione della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica

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22 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

LA LILT

Il numero 17 di via S. Lucia si raggiunge dalmare salendo verso l’interno ed entrare nel-la sede LILT significa essere circondati da

un abbraccio di calore e sensibilità: gli spa-zi e gli arredi rivelano l’entusiasmo e la pas-sione del nutrito gruppo dei volontari del Capoche hanno pensato e voluto una sede colorata,accogliente e confortevole.

Non stupisce allora che le prime iniziati-ve abbiano conservato questo spirito gioco-so e leggero a partire dalla bella festa d’inau-gurazione con tanta gente, musica e i vivaciaddobbi per proseguire con i corsi del sorri-so (clownterapia) e il corso di rilassamento.

La dott.ssa Simonetta Pepe e il dr. CosimoNegro sono i due referenti e con loro appro-fondiamo la conoscenza dei servizi e delle at-tività che da un anno offrono al territorio.Una partenza all’insegna dello stare insie-me con leggerezza, nonostante l’ambito dilavoro riguardi anche malattia e sofferen-za; è la vostra filosofia di fondo?

Ci ritroviamo in queste parole – commen-ta Simonetta Pepe – pensiamo che un’asso-ciazione che voglia dedicare il suo tempo e isuoi interventi al prossimo debba prima di tut-to far legare insieme le persone, prepararledando loro strumenti di conoscenza e rela-zionali e far sentire la forza del gruppo. I cor-si di clownterapia e di training autogeno, ri-volti ai volontari e agli esterni, hanno le fi-nalità di farci conoscere meglio (anche in ter-mini di autoconoscenza), di ampliare le risorsedi aiuto, condivisione e vicinanza (rivolte siaall’operatore che all’utente dei nostri servizi)e infine l’occasione di momenti condivisi peresperienze di formazione.

Condivido quello che dice Simonetta – ag-giunge Cosimo Negro – il senso del Volonta-riato è questo: l’aiuto all’altro parte dal no-stro benessere emotivo, possiamo stare vici-no ai bisogni delle persone nella misura in cuisappiamo affrontare i nostri.È un’impresa impegnativa, ci riuscite?

Non dovremmo essere noi a dirlo – conti-nua Cosimo Negro – ma le parole e la parte-

cipazione della gente che risponde alle nostreiniziative, utilizza i nostri servizi e si rivolgea noi confidando nella nostra competenza eserietà penso possa farci dire che siamo sul-la strada giusta anche se sappiamo di averetante cose da imparare e da migliorare.

A questo proposito – interviene Simonet-ta Pepe – invito tutti a visitare la pagina del-la nostra delegazione sul sito LILT(www.legatumorilecce.org) e il ringrazia-mento di una persona della nostra comunitàalla quale, come volontari, siamo stati vici-ni. Questo ci gratifica e ci aiuta ad andareavanti e a migliorarci, proprio come dice Co-simo.Il contatto con la gente è il momento prin-cipale, diventa lo strumento più importante;come arrivano le persone alla LILT?

All’inizio tutto è venuto in modo molto im-mediato e spontaneo – racconta ancora Si-monetta Pepe – nei paesi, quando si dà vitaa un’iniziativa, tutti lo vengono a sapere e inmolti si mobilitano. È stato così anche per al-lestire la sede. Poi la credibilità la si deve ac-quisire sul campo, facendo e facendo bene. Dalì il passa parola diviene facile.

Un aiuto importante – riprende la parolaCosimo Negro – ci viene dalle occasioni pub-bliche alle quali par-tecipiamo o che siamonoi, in prima istanza,a proporre. Iniziativesportive, eventi cul-turali o della tradizio-ne, seminari, convegnisono appuntamenti neiquali la postazioneLILT e i volontari nonmancano di parteci-pare. Divulghiamo inostri dépliant, a par-tire dalla rivista che èper noi fonte di ag-giornamento costantee continuo sui temiche ci stanno a cuore,

ma soprattutto parliamo con la gente sensi-bilizzandola alla prevenzione primaria.Avete un’attività interna di tipo ambula-toriale?

Da lunedì a venerdì funziona, dalle 16 alle18, il servizio di segreteria e accoglienza oveè possibile ritirare gratuitamente la nostra ri-vista trimestrale, gli opuscoli scientifici sul-la prevenzione, prenotare visite per le spe-cialità di senologia, ginecologia, dermatolo-gia, urologia, psicologia; le donne interessa-te possono anche sottoporsi al prelievo cito-logico del pap-test. Per qualsiasi informazio-ne il numero di telefono è: 0833/743122.Avete altri servizi da segnalare?

Apprezzato e utilizzato – risponde CosimoNegro – è il trasporto dei pazienti per le se-dute di radioterapia a Lecce. Dal Capo al ca-poluogo la strada è tanta e per l’utenza an-ziana è un servizio essenziale.Obiettivi per la bella stagione alle porte?

Ci aspetta la Campagna a maggio contro ilTabacco, le sagre dell’estate con un occhioalle tematiche della pelle, visto che siamo vi-cino al mare, e la raccolta fondi per il CentroIlma che è il Progetto verso il quale va il no-stro impegno, tutto l’anno, perché la solida-rietà non va mai in vacanza.

Il giro delle sedi LILT della provincia fa tappa a Morciano di Leuca, ove una Delegazione è entrata in funzione da poco più di un anno

La Delegazione del Capo di Leuca

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Utilizzo le parole di una donna per parlare di ses-sualità e cancro. Non il cancro che offende seni,riduce o azzera la fertilità, anticipa la meno-

pausa e interferisce con il piacere sessuale. Sono tut-ti argomenti – a giusta ragione – trattati e affron-tati sotto le diverse angolature, scientifiche e non.Per una volta, non parliamo di tumori femminili

ma del secondo tumore maschile, il cancro alla pro-stata che, in Italia, fa registrare ogni anno più di23.000 nuovi casi.L’argomento, psicologicamente di rilievo, fatica a

uscire allo scoperto per la bassa propensione maschilea confidarsi e/o chiedere aiuto, e per le oggettiveminori opportunità riabilitative, psicologiche e so-ciali, dedicate ai disagi emotivi e relazionali degli uo-mini quando la loro sessualità rimane condizionatadalle scelte terapeutiche dettate dalla malattia.Quello che per le donne esiste, è fruibile, è orga-

nizzato ed è promosso in termini di aiuto psico-so-ciale non viene parimenti offerto agli uomini che siritrovano a fronteggiare gli effetti collaterali degliinterventi chirurgici subiti. Alle cospicue iniziativee campagne di prevenzione contro il tumore al seno(Nastro Rosa, maratone, associazioni e gruppi) e alleopzioni di sostegno nei percorsi di cura e di riabili-tazione, non esiste un corrispettivo per il maschile.Eppure l’intimità sessuale modificata, interroga tan-

RUBRICA

I quesiti e i dubbi insieme alla voglia di raccontarsi. Di questo e d’altro hanno desiderio i malati oncolo-gici e i loro familiari ma non c’è mai tempo sufficiente per farlo, perché ci sono altre priorità, altre urgenzeo manca l’occasione per fermarsi un attimo e dialogare. L’intento di queste pagine è proprio questo, of-frire spunti e considerazioni e trattare argomenti partendo dalle richieste o proposte che arrivano in re-dazione. Sarà una conversazione a più voci, d’incontro e di scambio, sarà uno spazio per trovare insieme“le parole per dirlo”, per dire, ricordare, immaginare o chiedere quello che attraversa i pensieri e si faesperienza. I recapiti sono: Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - “Le parole per dirlo” - via Alpestre,4 - 73042 Casarano (Lecce) o per posta elettronica: [email protected]

Le parole per dirlo

Rubrica a cura dellaDr.ssa Marianna BurlandoEsperta in Psico-oncologia

Il sesso intelligente“...e non mi vergogno a parlare con altre donne malate e dire che nessuna protesi tempo-ranea o fissa restituisce quanto il cancro toglie e cambia. A me e a mio marito sono ser-vite la tenerezza e la fantasia, più che parrucche e seni finti, per rimanere uniti di frontealla mia femminilità ferita e alla nostra intimità messa in crisi. (...)” (M..S. - Casarano)

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24 Lega contro i Tumori | Giugno 2011

RUBRICA

to l’identità femminile mutilata chel’identità maschile compromessa. La dif-ferenza è che l’impotenza diviene og-getto di rimozione collettiva.Il silenzio nel quale l’uomo si chiu-

de collude con il silenzio delle istitu-zioni, impreparate ad accogliere laconseguenza tra le più lesive, simboli-camente, che a un maschio possa ca-pitare: la disfunzione erettile.Sempre più frequentemente donne fa-

mose (e non) sono testimonial dellapropria malattia, molto di meno succedeagli uomini a cui le cure talvolta sal-vano la vita ma tolgono la potenza ses-suale.

L’outing maschile deve fare i conti conil mito della virilità, così radicato tantoche il suo spauracchio – perdere o com-promettere la potenza – diviene l’argo-mento persuasivo di campagne per sen-sibilizzare contro il consumo di fumo, so-stanze e alcool in quanto rappresentanoabitudini e condotte suscettibili di com-promettere l’erezione.I manifesti e le pubblicità, con im-

magini talvolta umoristiche, tentano didissuadere e censurare quei comporta-menti non salutari puntando sull’orgo-glio d’organo, anche perché lo scottosarebbe quello di cadere nello scherno

e nell’ilarità, in ossequio sempre aglistereotipi culturali che distinguonotra uomini veri e uomini a metà, se nonaddirittura niente del tutto.La modernità offre al problema rimedi

tecnici - pillole, pompette, iniezioni -facendo entrare dalla finestra quello cheè uscito dalla porta: il mito dell’erezionea ogni costo, di fatto l’assillo praticoe mentale su cui dirigere gli interven-ti. Se sono solo questi gli aiuti offertiagli uomini, e loro partner, la riabili-tazione è riduttiva, perché punta soloalla tecnica (l’atto meccanico-funzio-nale) e non punta alla relazione.

Regola validaDiverso e più incisivo – in quanto

muove le componenti affettive, iden-titarie e di dialogo personale e di cop-pia – è l’interrogarsi su alcuni punti cru-ciali per avviare un lavoro di riflessio-ne da effettuare singolarmente, nellacoppia, eventualmente con operatoridella professione d’aiuto:- la sessualità è solo questione di or-

gani genitali?- la sessualità coincide solo con la

penetrazione?Due domande semplici quanto com-

plesse, che avvicinano uomini e donne

nel terreno poco praticato dell’educa-zione sentimentale per guidare alla sco-perta delle dimensioni corporee, psi-chiche, ludiche e non esclusivamentegenitali della sessualità.Le risposte saranno composite e in

evoluzione, al passo dei cambiamentipersonali e duali (età, propensioni, de-sideri, stato complessivo di salute) e fa-ranno scoprire che – in una sessualitàaffettivamente intesa - non ci sono re-gole fisse e men che meno la supremaziadella penetrazione. La sola regola va-lida è quella del coltivare la relazionenella condivisione e nello scambio dipremure, attenzioni, sensibilità, tene-rezza diffusa.E ogni momento, dentro e fuori dal

letto, sarà un momento intimo e di lu-stro alla sua componente maggiore: lacreatività, intesa come produzione dibenessere scaturita dalla parte intelli-gente della mente umana: l’intelligen-za emotiva.

La Dr.ssa Marianna Burlandoopera come psicologa presso il Ser-vizio di Oncologia Medica del-l’Ospedale “F. Ferrari” di Casarano. Per contattarla, telefonare al seguente numero: 0833 508353