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I.I.S. “Morea – Vivarelli” --- Fabriano Disciplina: SCIENZE TECNOLOGIE APPLICATE Classe 2^ C.A.T. Modulo N.° 2 _ ORGANISMO EDILIZIO E SUOI ELEMENTI E RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Questionario N.° 3a Fondazioni – Muratura – C.A. – Solai – Scale - Finiture Questo questionario è impostato su 70 domande relative ai seguenti argomenti del MODULO N2_ ORGANISMO EDILIZIO : FONDAZIONI MURATURA STRUTTURE C.A. - SOLAI SCALE - FINITURE Ogni quesito ha una soluzione . VALUTAZIONE: [Risposta esatta=2 punti; Risposta errata=-0,25 punti; Risposta non data 0 punti]. [Si consiglia di fornire solo le risposte ritenute esatte, senza azzardare risposte improbabili che potrebbero compromettere la valutazione – VALUTAZIONE MINIMA 1] CLASSE: 2 a A C.A.T. ANNO SCOLASTICO: …………….. COGNOME: ……………………………………………………. NOME: …………………..………………… CORREZIONE QUESTIONARIO 1. ___ 2. ____ 3. ____ 4. ____ 5. ____ 6. ____ 7. ___ 8. ____ 9. ____ 10. ____ 11. ____ 12. ____ 13. ___ 14. ____ 15. _____ 16. _____ 17. _____ 18. _____ 19. ___ 20. ____ 21. _____ 22. _____ 23. _____ 24. _____ 25. ___ 26. ____ 27. _____ 28. _____ 29. _____ 30. _____ [N.° ______Risposte esatte x 2 = ____________Punteggio risposte esatte] - [N.° ______Risposte errate x 0,25= ____________Punteggio risposte errate] = PUNTEGGIO TOTALE OTTENUTO: ___________ / 60 = _______% VOTO:____________ % VOTO < 15 16 ÷20 21 ÷25 26 ÷30 31 ÷35 36 ÷40 41 ÷45 46 ÷50 51÷ 55 56 ÷60 61÷ 65 66÷70 71÷75 76 ÷80 81 ÷85 86 ÷90 91 ÷95 96 ÷ 100 2 3 4 5 6 7 8 9 10 RISPOSTE NON DATE: _______

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I.I.S. “Morea – Vivarelli” --- Fabriano

Disciplina: SCIENZE TECNOLOGIE APPLICATE Classe 2^ C.A.T.

Modulo N.° 2 _ ORGANISMO EDILIZIO E SUOI ELEMENTI E RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Questionario N.° 3a – Fondazioni – Muratura – C.A. – Solai – Scale - Finiture

Questo questionario è impostato su 70 domande relative ai seguenti argomenti del MODULO

N.° 2_ ORGANISMO EDILIZIO: – FONDAZIONI – MURATURA – STRUTTURE C.A. - SOLAI – SCALE - FINITURE

Ogni quesito ha una soluzione.

VALUTAZIONE: [Risposta esatta=2 punti; Risposta errata=-0,25 punti; Risposta non data 0 punti].

[Si consiglia di fornire solo le risposte ritenute esatte, senza azzardare risposte improbabili che potrebbero compromettere la valutazione – VALUTAZIONE MINIMA 1]

CLASSE: 2a A C.A.T. ANNO SCOLASTICO: ……………..

COGNOME: ……………………………………………………. NOME: …………………..…………………

CORREZIONE QUESTIONARIO

1. ___ 2. ____ 3. ____ 4. ____ 5. ____ 6. ____

7. ___ 8. ____ 9. ____ 10. ____ 11. ____ 12. ____

13. ___ 14. ____ 15. _____ 16. _____ 17. _____ 18. _____

19. ___ 20. ____ 21. _____ 22. _____ 23. _____ 24. _____

25. ___ 26. ____ 27. _____ 28. _____ 29. _____ 30. _____

[N.° ______Risposte esatte x 2 = ____________Punteggio risposte esatte] -

[N.° ______Risposte errate x 0,25= ____________Punteggio risposte errate] =

PUNTEGGIO TOTALE OTTENUTO: ___________ / 60 = _______% VOTO:____________ %

VOTO

< 15 16 ÷20 21 ÷25 26 ÷30 31 ÷35 36 ÷40 41 ÷45 46 ÷50 51÷ 55 56 ÷60 61÷ 65 66÷70 71÷75 76 ÷80 81 ÷85 86 ÷90 91 ÷95 96 ÷ 100

1½ 2 2½ 3 3½ 4 4½ 5 5½ 6 6½ 7 7½ 8 8½ 9 9½ 10

RISPOSTE NON

DATE: _______

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1. I romani, già utilizzavano l’opus caementicium, un materiale simile al calcestruzzo, ottenuto con malta idraulica e frammenti di pietra. Nel 27 a.C. Agrippa intraprende la costruzione dell’edificio sicuramente più spettacolare della Roma antica, quale.

� Acquedotto.

� Colosseo.

� Fori imperiali.

� Pantheon.

� Nessuna delle precedenti.

2. Nel periodo fascista (1930/40), quale ingegnere italiano realizza importanti costruzioni in cemento armato:

� Pier Luigi Nervi.

� Riccardo Morandi.

� Renzo Piano.

� Carlo Cestelli Guidi.

� Nessuna delle precedenti.

3. Dagli anni ’20, gli architetti de Movimento Moderno iniziarono a utilizzare il calcestruzzo. Uno dei pionieri nell’uso del cemento armato è stato:

� Le Corbusier.

� Santiago Calatrava.

� Renzo Piano.

� Richard Meier.

� Nessuna delle precedenti.

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4. Su un sacco di cemento da 25 Kg è riportano la scritta R 32,5, questa significa che:

� La resistenza caratteristica a 28 giorni è 325 N.

� La resistenza caratteristica a 7 giorni è 32,5 N.

� La resistenza caratteristica a 28 giorni è 325 Kg

� La resistenza caratteristica a 14 giorni è 32,5 N.

� Nessuna delle precedenti.

5. Quanto è il tempo di stagionatura di un cemento normale:

� 28 giorni.

� 7 giorni.

� 15 giorni.

� 40 giorni.

� Nessuna delle precedenti

6. Per realizzare 1 m3 di calcestruzzo, s’impiegano mediamente:

� 0,40 m3 di sabbia – 0,80 m3 di pietrisco – 300 Kg cemento.

� 0,80 m3 di sabbia – 0,40 m3 di pietrisco – 300 Kg cemento.

� 0,40 m3 di sabbia – 0,80 m3 di pietrisco – 500 Kg cemento.

� 0,80 m3 di sabbia – 0,40 m3 di pietrisco – 150 Kg cemento.

� Nessuna delle precedenti.

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7. Nel calcestruzzo, possiamo trovare i seguenti materiali, tranne uno:

� Sabbia

� Inerti

� Cemento

� Laterizi.

� Nessuna delle precedenti.

8. Nel calcestruzzo, è importante il rapporto acqua cemento (a/c). Se si assume a/c=0,5, per 300 Kg di cemento si devono impiegare quanti litri di acqua:

� 150.

� 100.

� 120.

� 200.

� Nessuna delle precedenti.

9. Se nella preparazione di un calcestruzzo si utilizza un quantitativo di acqua eccessivo nell’impasto, ciò provoca una:

� Diminuzione delle dimensioni degli inerti.

� Diminuzione della resistenza.

� Diminuzione del ritiro.

� Diminuzione dell’aderenza.

� Nessuna delle precedenti.

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10. Se nella preparazione di un calcestruzzo si utilizza un quantitativo di acqua eccessivo nell’impasto, ciò provoca una:

� Aumento delle dimensioni degli inerti.

� Aumento della resistenza.

� Aumento del ritiro.

� Aumento dell’aderenza.

� Nessuna delle precedenti.

11. Per valutare la consistenza di un calcestruzzo quale strumento si usa:

� Il cono di Abrams.

� Il cilindro di Heger.

� La sfera di Levis.

� La piramide di Ramses.

� Nessuna delle precedenti.

12. La lavorabilità di un calcestruzzo è influenzata dai parametri sotto elencati ma c’è un intruso:

� Il rapporto acqua/cemento.

� La dimensione degli inerti.

� La curva granulometrica.

� Presenza di additivi.

� Condizioni meteorologiche.

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13. Per valutare la consistenza di un calcestruzzo con il cono di Abrams, sono definite 5 classi di consistenza, quali:

� S1:Terra umida, S2:Plastica, S3:Semifluida, S4:Fluida, S5:Super fluida.

� S1:Secca, S2:Bagnata, S3:Plastica, S4:Fluida, S5:Liquida.

� S1:Terra umida, S2:Terra bagnata, S3:Plastica, S4:Fluida, S5:Super fluida.

� S1:Terra secca, S2:Plastica, S3:Semifluida, S4:Fluida, S5:Super fluida.

� Nessuna delle precedenti.

14. In figura a fianco è raffigurato/a:

� Una prova di consistenza con il cono di Abrans.

� Un provino cilindrico di un calcestruzzo.

� Una prova di resistenza meccanica con il cono di Abrans.

� Un vaso da fiori con il relativo stampo.

� Nessuna delle precedenti.

15. Il disegno rappresenta lo schema di:

� Una centrale di betonaggio.

� Una betoniera.

� Un impianto di frantumazione per inerti.

� Un deposito per cemento.

� Nessuna delle precedenti.

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16. Il confezionamento del calcestruzzo può avvenire in diversi modi sotto riportati, tranne uno:

� Con betoniera.

� A mano.

� Centrali di betonaggio.

� Con autobetoniera.

� Nessuna delle precedenti.

17. In figura a fianco è raffigurato/a:

� Una betoniera.

� Un’autobetoniera.

� Un’autobetonpompa.

� Un damper.

� Nessuna delle precedenti.

18. In figura a fianco è raffigurato/a:

� Una betoniera.

� Un’autobetoniera.

� Una autobetonpompa.

� Un damper.

� Nessuna delle precedenti.

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19. In figura a fianco è raffigurato/a:

� Una betoniera.

� Un’autobetoniera.

� Un’autobetonpompa.

� Un damper.

� Nessuna delle precedenti.

20. In figura a fianco è raffigurato/a un operaio impegnato:

� In una fase di getto del CLS.

� Nella posa dell’ armatura metallica.

� Nella realizzazione di casseforme.

� A spostare una trave tubolare.

� Nessuna delle precedenti.

21. In figura a fianco è raffigurato/a un operaio impegnato:

� In una fase di getto del CLS.

� Nella posa dell’ armatura metallica.

� Nella realizzazione di casseforme.

� A spostare una trave tubolare.

� Nessuna delle precedenti.

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22. In figura a fianco è raffigurato/a un operaio impegnato:

� In una fase di getto del CLS.

� Nella posa dell’ armatura metallica.

� Nella realizzazione di casseforme.

� A spostare una trave tubolare.

� Nessuna delle precedenti.

23. La posa in opera del calcestruzzo è definita:

� Getto.

� Posatura.

� Emissione.

� Diffusione.

� Nessuna delle precedenti.

24. Il getto del calcestruzzo consiste nel:

� Posare l’impasto nelle apposite casseforme .

� Aspettare che abbia inizio la presa del cemento.

� Confezionare il calcestruzzo.

� Predisporre l’apposita armatura da aggiungere al CLS.

� Nessuna delle precedenti.

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25. Il getto del calcestruzzo può avverire in diversi modi sotto riportati, attenzione all’intruso:

� Con gru a braccio.

� Con autobetoniera.

� Con autobetonpompa.

� Con betoniera

� Nessuna delle precedenti.

26. Un calcestruzzo ben vibrato e con basso rapporto d’acqua-cemento permetterà di ottenere una superficie del getto omogenea, senza difetti, cavità, e contenente la riproduzione esatta della fibratura del legno delle tavole dei casseri.Questa tecnica è definita:

� Calcestruzzo faccia a vista.

� Calcestruzzo senza intonaco.

� Calcestruzzo estetico.

� Calcestruzzo rivestito.

� Nessuna delle precedenti.

27. Per ottenere un calcestruzzo a vista bisogna eseguire la superficie a vista con particolare cura, per ottenere migliori risultati occorre :

� Trattare le casseforme con sostanze disarmanti per facilitarne il distacco dal calcestruzzo.

� Trattare il calcestruzzo con sostanze fluidificanti per facilitarne la lavorabilità.

� Trattare il calcestruzzo con malte aggrappanti per facilitarne la lavorabilità.

� Trattare le casseforme con sostanze ritardanti per facilitarne il distacco dal calcestruzzo.

� Nessuna delle precedenti.

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28. I casseri o casseforme sono:

� Pannelli che determinano la forma dell’elemento in CLS.

� Tavole di legno che servono alla realizzazzione dell’impalcato.

� Pannelli metallicci che servono alla realizzazione dei pilastri.

� Pannelli metallicci che servono alla realizzazione delle pareti.

� Nessuna delle precedenti.

29. I casseri o casseforme sono:

� Opere provvisionali che danno forma al getto.

� Opere definitive che contengono il getto.

� Opere a perdere che migliorano la resistenza del getto.

� Opere provvisionali che proteggono il getto.

� Nessuna delle precedenti.

30. I casseri o casseforme sono, in genere:

� Tavolati in abete di spessore 2,5 x 15 x 400 cm.

� Tavolati in rovere di spessore 25 x 50 x 400 cm.

� Tavolati in rovere di spessore 2,5 x 15 x 400 cm.

� Tavolati in abete di spessore 25 x 50 x 400 cm.

� Nessuna delle precedenti.

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31. Le casseforme sono costituite da due parti. Il cassero serve a:

� Contenere il getto.

� Sostenere il getto.

� Rinforzare il getto.

� Proteggere il getto.

� Nessuna delle precedenti.

32. Le casseforme sono costituite da due parti. Il banchinaggio serve a:

� Contenere il getto.

� Sostenere il getto.

� Rinforzare il getto.

� Proteggere il getto.

� Nessuna delle precedenti.

33. In figura a fianco la zona indicata dalla freccia raffigura:

� Un cassero.

� Un Banchinaggio.

� Una protezione.

� Un rinforzo.

� Nessuna delle precedenti.

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34. In figura a fianco la zona indicata dalla freccia raffigura:

� Un cassero.

� Un Banchinaggio.

� Una protezione.

� Un rinforzo.

� Nessuna delle precedenti.

35. Le prove a compressione del conglomerato cementizio sono eseguite su provini che hanno forma:

� Cubica.

� Prismatica.

� Sferica.

� Ellissoidica.

� Nessuna delle precedenti.

36. Le prove a compressione del conglomerato cementizio, con inerte di dimensione inferiore e 20 mm sono eseguite su cubettiere di lato:

� 10 cm.

� 15 cm.

� 20 cm.

� 25 cm.

� Nessuna delle precedenti.

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37. Le prove a flessione del conglomerato cementizio sono eseguite su provini che hanno forma:

� Cubica.

� Prismatica.

� Sferica.

� Ellissoidica.

� Nessuna delle precedenti.

38. I provini per la valutazione della resistenza a compressione possono essere prelevati anche in opera da un CLS indurito; il metodo è quello del:

� Carotaggio.

� Cipollatura.

� Estrazione.

� Estrusione.

� Nessuna delle precedenti.

39. I provini per la valutazione della resistenza a compressione possono essere prelevati anche in opera da un CLS indurito; è opportuno che il diametro (d) della carota rispetto allo spessore (s) dell’inerte sia:

� d≥3s.

� d≥5s.

� d≥s.

� d≥10s.

� Nessuna delle precedenti.

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40. In figura a fianco è raffigurato/a:

� Una carotatrice.

� Una prova di resistenza a compressione.

� Una betoniera.

� Una piegetrice di ferro.

� Nessuna delle precedenti.

41. Il calcestruzzo per le opere in cemento armato (C.A.) deve presentare una resistenza caratteristica RCK:

� RCK ≥ 15 N/mm2.

� RCK ≤ 15 N/mm2.

� RCK ≥ 10 N/mm2.

� RCK ≤ 35 N/mm2.

� Nessuna delle precedenti.

42. In una struttura in CLS armato le travi sono soggette prevalentemente a:

� Flessione.

� Flessione e taglio.

� Compressione.

� Pressoflessione

� Nessuna delle precedenti.

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43. In una struttura in CLS armato le travi hanno la funzione di:

� Sostenere i solai.

� Collegare i pilastri.

� Sostenere i solai e collegare i pilastri.

� Scaricare i carichi sulle fondazioni.

� Nessuna delle precedenti.

44. In una struttura in CLS armato le travi possono essere di vari tipi tranne uno, quale:

� A sezione esagonale.

� A sezione ribassata.

� A spessore di solaio.

� A parapetto

� A veletta

45. In una struttura in CLS armato le travi possono essere di vari tipi tranne uno, quale:

� A sezione rettangolare.

� A sezione ribassata.

� A spessore di solaio.

� A balcone

� Portamuro

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46. In figura a fianco è raffigurata:

� L’armatura di una trave.

� L’armatura di un plinto.

� L’armatura di un pilastro.

� L’armatura di una soletta.

� L’armatura di un muro.

47. In figura a fianco è raffigurata:

� L’armatura di una trave.

� L’armatura di un plinto.

� L’armatura di un pilastro.

� L’armatura di una soletta.

� L’armatura di un muro.

48. In una struttura in C.A. l’armatura longitudinale resistente a trazione sarà disposta:

� In basso nella zona mediana e in alto nelle zone estreme.

� In alto nella zona mediana e in basso nelle zone estreme.

� In basso e in alto lungo tutta la trave.

� In basso nella zona mediana.

� Nessuna delle precedenti.

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49. In una struttura in C.A. le armature devono essere distribuite in modo da:

� Sopperire alla scarza resistenza a trazione del CLS.

� Sopperire alla scarza resistenza a compressione del CLS.

� Sopperire alla scarza resistenza a flessione del CLS.

� Sopperire alla scarza resistenza a taglio del CLS.

� Nessuna delle precedenti.

50. In una struttura in C.A. le armature delle travi devono essere costituite da:

� Pochi ferri di grosso diametro.

� Molti ferri di piccolo diametro.

� Molti ferri di grosso diametro.

� Pochi ferri di piccolo diametro.

� Nessuna delle precedenti.

51. In una struttura in C.A. le staffe servono ad assorbire gli sforzi di:

� Taglio.

� Flessione.

� Compressione.

� Pressoflessione.

� Nessuna delle precedenti.

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52. In una struttura in C.A. i ferri utilizzati come staffe, in genere, hanno un diametro di:

� φ4 – φ6 mm.

� φ6 – φ8 mm.

� φ8 – φ10 mm.

� φ10 – φ12 mm.

� Nessuna delle precedenti.

53. In una struttura in C.A. le armature devono distare, in genere, dalle facce esterne del CLS di almeno 2 cm per travi e pilastri, si tratta:

� Del copriferro.

� Del reggistaffa.

� Del registro.

� Della ripresa.

� Nessuna delle precedenti.

54. La funzione del copriferro è di:

� Proteggere l’armatura metallica.

� Aumentare le dimensioni della sezione.

� Rendere facciavista la sezione.

� Garantire l’adesione tra CLS e armatura metallica.

� Nessuna delle precedenti.

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55. In una struttura in C.A. le armature delle travi sono costituite da:

� Ferri longitudinali e staffe.

� Ferri longitudinali e trasversali.

� Ferri diritti e piegati.

� Ferri longitudinali e reti elettrosaldate.

� Nessuna delle precedenti.

56. In figura a fianco è raffigurata:

� Una trave a sezione rialzata.

� Una trave a spessore di solaio.

� Una trave a sezione ribassata.

� Una trave a parapetto.

� Una trave portamuro.

57. In figura a fianco è raffigurata:

� Una trave a sezione rialzata.

� Una trave a spessore di solaio

� Una trave a sezione ribassata.

� Una trave a parapetto.

� Una trave portamuro.

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58. In figura a fianco sono raffigurate:

� Delle travi a sezione rialzata.

� Delle travi a spessore di solaio

� Delle travi a sezione ribassata.

� Delle travi a parapetto.

� Delle travi portamuro.

59. In figura a fianco è raffigurato/a:

� Una cravatta.

� Una saetta.

� Uno smusso.

� Una ripresa.

� Un registro.

60. In figura a fianco la zona indicata dalla freccia raffigura:

� Una cravatta.

� Una saetta.

� Uno smusso.

� Una ripresa.

� Un registro.

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61. In figura a fianco la zona indicata dalla freccia raffigura:

� Una cravatta.

� Una saetta.

� Uno smusso.

� Una ripresa.

� Un registro.

62. In figura a fianco la zona indicata dalla freccia raffigura:

� Una cravatta.

� Una saetta.

� Uno smusso.

� Una ripresa.

� Un filo fisso.

63. In una struttura in C.A. le armature lungutudinali dei pilastri sono poste:

� Lungo il perimetro.

� Sui lati lunghi.

� Sui lati corti.

� Vicino al baricentro.

� Nessuna delle precedenti.

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64. In figura a fianco è raffigurato un pilastro cerchiato, che in genere a forma:

� Circolare o poligonale.

� Circolare o rettangolare.

� Circolare o quadrata.

� Poligonale o sferica.

� Sferica o cubica.

65. La funzione delle staffe è di resistere agli sforzi di:

� Compressione.

� Pressoflessione.

� Flessione.

� Taglio.

� Trazione.

66. In figura a fianco è raffigurata l’armatura elementare di un pilastro, che presenta un errore costruttivo, quale:

� Le staffe non racchiudono le barre longitudinali.

� La distanza tra le staffe è inferiore al minimo previsto della norma.

� Le staffe non sono chiuse.

� Le chiusure delle staffe sono tutte sullo stesso lato.

� Il pilastro non presenta staffe.

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67. Le staffe sono poste in opera a una distanza:

� Non superiore a 25 cm.

� Di 25 cm.

� Non inferiore a 25 cm.

� Non superiore a 15 cm.

� Nessuna delle precedenti.

68. Il numero minimo di ferri in un pilastro a sezione quadrata o rettangolare è:

� 2.

� 4.

� 6.

� 8.

� Nessuna delle precedenti.

69. Il diametro minimo di ferri in un pilastro è:

� 10.

� 12.

� 14.

� 16.

� Nessuna delle precedenti.

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70. Per questioni pratiche, i ferri dei pilastri devono essere interrotti in corrispondenza di ogni piano, lasciando le cosiddette ”riprese” che sono:

� Prolungamenti dei ferri dei pilastri del piano inferiore di circa 1 m. che si sovrapporranno a quelli del pilastro del prossimo piano, per garantire continuità alla struttura.

� Prolungamenti dei ferri dei pilastri del piano superiore di circa 1 m. che si sovrapporranno a quelli del pilastro del piano inferiore, per garantire continuità alla struttura.

� Prolungamenti dei ferri dei pilastri del piano inferiore di circa 0,1 m. che si sovrapporranno a quelli del pilastro del prossimo piano, per garantire continuità alla struttura.

� Accorciamenti dei ferri dei pilastri del piano inferiore di circa 1 m. che si sovrapporranno a quelli del pilastro del prossimo piano, per garantire continuità alla struttura.

� Nessuna delle precedenti.