III Rapporto sull'Innovazione

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Terzo Rapporto sull’innovazione Luca Valli CISE - Direttore della provincia di Forlì-Cesena

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Page 1: III Rapporto sull'Innovazione

Terzo Rapporto sull’innovazione

Luca Valli

CISE - Direttore

della provincia di Forlì-Cesena

Page 2: III Rapporto sull'Innovazione

Obiettivo e strumenti

Monitorare il sistema economico locale rispetto al tema

dell’Innovazione

Ciò viene perseguito attraverso:

• EIS 2010 (European Innovation Scoreboard)

• IUS 2011 (Innovation Union Scoreboard – naturale evoluzione di EIS)

• Osservatorio Innovazione Unioncamere Emilia Romagna

• SIMET

Page 3: III Rapporto sull'Innovazione

Strumenti – EIS/IUS

• EIS nasce su iniziativa della Commissione Europea nel 2000

nell’ambito della strategia di Lisbona

• IUS è la naturale evoluzione di EIS dal 2011

• EIS/IUS prevedono il monitoraggio degli stati membri UE27 e

delle principali potenze industriali

• EIS/IUS includono un ventaglio di circa 30 indicatori che

misurano gli aspetti più rilevanti per la descrizione analitica

dell’innovazione e per effettuare un benchmark tra i Paesi UE27

Page 4: III Rapporto sull'Innovazione

Strumenti – Osservatorio Innovazione

• Permette la contestualizzazione territoriale dell’andamento di

indicatori che rappresentano alcune dimensioni dell’Innovazione

• Attivato nel 2006 da Unioncamere Emilia Romagna

• Raccoglie annualmente centinaia di interviste presso le imprese

della regione (1841 indagini raccolte durante la rilevazione condotta

fra luglio 2010 e aprile 2011, di cui 303 della provincia di Forlì-

Cesena)

• Base di dati utilizzata dalle Camere di Commercio di Ferrara,

Piacenza, Reggio-Emilia e Ravenna, per la pubblicazione di

Rapporti provinciali sull’innovazione

Page 5: III Rapporto sull'Innovazione

Strumenti – Osservatorio Innovazione

Le caratteristiche del campione:

• Dimensioni:

– netta prevalenza della piccola e della micro impresa (92% dei rispondenti, con

una leggera maggioranza di micro imprese nel campione provinciale 60% rispetto

a quello regionale 54%);

• Settore economico di attività:

– prevalenza di imprese manifatturiere,

– peso consistente di imprese di commercio e servizi, con il 21,5% a livello

provinciale contro appena il 4% registrato a livello regionale (a causa della

maggiore rispondenza attraverso la compilazione dell’indagine permanente

online).

Complessivamente il campione può essere considerato rappresentativo dell’universo.

Page 6: III Rapporto sull'Innovazione

Strumenti – SIMET

• Sistema di Data warehouse attivato nel 2004 dalla Camera di

Commercio di Forlì-Cesena

• Integra un insieme di banche dati relative ad un sistema di

fenomeni eterogenei relativi ad economia e territorio

• Permette analisi e comparazione mediante indicatori sintetici

nati dalla lettura combinata delle singole banche dati

Page 7: III Rapporto sull'Innovazione

Strumenti – SIMET, le fonti dati

Fonte: Camera di Commercio

Demografia Online: Bilancio demografico, popolazione per fasce

d’età, aspetti sociali e movimento migratorio dei 30 comuni della

provincia di Forlì-Cesena (serie storica 1995-2010)

Stockview: Struttura e dinamica imprenditoriale, dimensione media

aziendale, consistenza addetti, profilo imprenditori dei comuni

della Emilia-Romagna e delle regioni italiane(2000-2010)

Fonte: Unioncamere

Rapporto Excelsior: personale dipendente partecipante a corsi di

formazione nelle province della Emilia-Romagna (2002-2009)

Osservatorio Brevetti Unioncamere: Numero di brevetti europei

pubblicati dall'EPO(European Patent Office) – elaborazione su dati

EPO (1999-2009)

Fonte: ISTAT

Demografia in cifre: Bilancio demografico(2002-2010),

popolazione per fasce d’età, aspetti sociali e popolazione straniera

residente in Emilia-Romagna e delle regioni italiane (2002-2009)

Coeweb: Valore delle importazioni ed esportazioni delle province

italiane verso le nazioni estere (2000-2010)

Serie storica del PIL per le regione italiane (2000-2009)

Investimenti in Ricerca&Sviluppo nel settore pubblico e privato

delle regioni italiane (2000-2008)

Forza lavoro per le province dell’Emilia-Romagna (2008-2010)

Fonte: Miur

Numero di laureati (2002-2008) e dottorati (2003-2007) delle

province italiane per corso di laurea

Diplomati nelle province dell'Emilia-Romagna (2004-2006)

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico - UIBM

Dati sulla proprietà intellettuale: invenzioni, disegni, modelli di

utilità, marchi (1997-2010)

Fonte: Ecocerved

MUDA: Pressione ambientale in termini di rifiuti urbani e speciali

prodotti e quantità di rifiuti gestiti dagli impianti nei comuni della

provincia di Forlì-Cesena (2002-2008)

Fonte: Banca d'Italia

Crediti erogati da banche e altre istituzioni finanziarie per provincia

italiana (1998-2008)

Bilancia tecnologica dei pagamenti per regione italiana (2005-2009)

Commercio internazionale di servizi per provincia dell’Emilia-

Romagna (2005-2009)

Fonte: Tagliacarne

Serie storica provinciale del Prodotto Interno Lordo (2004-2009)

Popolazione per massimo titolo di studio conseguito -

elaborazione su dati ISTAT (2008-2009)

Fonte: AIFI

Venture Capital per la regione Emilia-Romagna (2007-2010)

Fonte: Thompson Reuters

Copubblicazioni pubblico-privato (2002-2009)

Page 8: III Rapporto sull'Innovazione

Innovazione in termini di Sviluppo

• Progresso tecnico, capitale economico e capitale umano

concorrono allo sviluppo economico, apportando benefici al

processo di innovazione all’interno di un Paese o di un sistema

• Lo sviluppo umano, concetto più ampio del precedente, è

rappresentato dal continuo miglioramento delle condizioni che

permettono alla popolazione di vivere una vita lunga, in buona

salute e creativa

Page 9: III Rapporto sull'Innovazione

Dimensioni dell’Innovazione

Il III Report sull’innovazione della provincia di Forlì-Cesena prende

in considerazione le seguenti dimensioni dell’innovazione:

• Economico imprenditoriale

• Scientifico-tecnologica

• Sociale

• Territoriale-ambientale

Page 10: III Rapporto sull'Innovazione

Andamenti ultimo triennio

Fatturato: quasi il 60%, sia delle imprese di Forlì-Cesena, sia di tutto

il campione regionale, dichiara di aver subito una flessione del

fatturato e fra queste, più della metà una forte diminuzione (ovvero

superiore al 10%).

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

FORLÌ-CESENA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

EMILIA-ROMAGNA

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 11: III Rapporto sull'Innovazione

Andamenti ultimo triennio

Investimenti: quasi il 60% delle imprese di Forlì-Cesena (e il 47% di

quelle emiliano-romagnole) è riuscita in questi ultimi tre anni a

mantenere stabile il livello dei propri investimenti e quasi un quarto

(24%) li ha invece accresciuti.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

EMILIA-ROMAGNA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

FORLÌ-CESENA

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 12: III Rapporto sull'Innovazione

Andamenti ultimo triennio

Occupazione: il dato provinciale, in linea con quello regionale,

presenta una contrazione limitata a circa un quarto delle imprese

coinvolte nell’indagine (dunque flessione inferiore a quella rilevata per

il fatturato).

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

EMILIA-ROMAGNA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

FORLÌ-CESENA

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 13: III Rapporto sull'Innovazione

Andamenti ultimo triennio

Esportazioni: forte flessione soprattutto per le imprese di Forlì-

Cesena, per la quali si conta un 20% in forte diminuzione contro un

14% a livello regionale.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

EMILIA-ROMAGNA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Fatturato

Investimenti

Occupazione

Esportazione

Forte diminuzione Diminuzione Stabile Aumento Forte aumento

FORLÌ-CESENA

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 14: III Rapporto sull'Innovazione

Il 58% delle imprese regionali nell’ultimo triennio

non ha introdotto alcun tipo innovazione!

La percentuale sale ulteriormente (59,7%) per il livello

provinciale.

Innovazione introdotta nell’ultimo triennio

Page 15: III Rapporto sull'Innovazione

70,8%20,9%8,3%Marketing

80,0%17,8%2,2%Organizzativa

58,8%17,6%23,6%Processo radicale

71,7%15,2%13,1%Processo incrementale

56,5%34,8%8,7%Prodotto radicale

76,9%17,3%5,8%Prodotto incrementale

Innovazione sviluppata

internamente

Innovazione sviluppata in

cooperazione con altra

azienda o istituzione

Innovazione sviluppata

esternamente

Modalità di sviluppo dell’innovazione nelle imprese di Forlì-Cesena:

Tipologia di innovazione introdotta nell’ultimo

triennio

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

L’innovazione più “pregiata” prevalentemente sviluppata

internamente

Page 16: III Rapporto sull'Innovazione

Portata dell’innovazione introdotta

61,6%12,8%25,6%

Forlì-Cesena

69,3%9,4%21,3%

Emilia-Romagna

Nuova per

l'azienda

Nuova per il

settore

Nuova per il

mercato

•L’innovazione meno pregiata (“nuova solo per l’azienda”) è la

più diffusa.

•Nelle forme più “pregiate” la provincia di Forlì – Cesena

supera la media regionale.

e incidenza sul fatturato

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 17: III Rapporto sull'Innovazione

Portata dell’innovazione introdotta

I prodotti/servizi innovativi introdotti nell’ultimo

triennio hanno inciso per cerca il 13% a livello

regionale e circa il 17% a livello provinciale sul

fatturato (2009) delle imprese del campione di

riferimento.

e incidenza sul fatturato

Page 18: III Rapporto sull'Innovazione

Indice di apertura (misura l’estensione geografica del business)

� Sia le imprese di FC che quelle dell’ER mostrano una più spiccata apertura

in termini di clienti che non in termini di fornitori.

13,3%19,0%5,0%6,4%Significativo

35,0%38,9%35,7%43,3%Marginale

51,7%42,1%59,3%50,3%Nullo

FCERFCER

A valle (clienti)A monte (fornitori)

� Imprese provinciali con una apertura a valle (e anche a monte) minore rispetto alla media regionale.

� Al crescere delle dimensioni aziendali aumenta il grado di penetrazione in mercati sempre più ampi.

� Settore economico: sia a livello provinciale che regionale sono le imprese della meccanica a mostrare maggior apertura (oltre 36% con apertura significativa).

� Minor apertura a valle da parte delle imprese manifatturiere tradizionali.

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 19: III Rapporto sull'Innovazione

Indice di apertura a valle in relazione con

� La quota delle imprese regionali,

che non hanno introdotto alcuna

innovazione, si riduce drasticamente

al crescere delle dimensioni delle

stesse e all’aumentare del grado di

specializzazione e di dotazione

tecnologica.

le imprese che non innovano

�Significativa la relazione, lineare e

monotonica, rispetto al grado di

apertura verso i clienti/mercati: per le

imprese con apertura a valle nulla

la percentuale di quelle che non ha

introdotto alcuna innovazione

nell’ultimo triennio è superiore al

67%.36,1%Apertura significativa

49,1%Apertura marginale

67,4%Apertura nulla

Indice di apertura a valle (clienti)

62,6%Manifatturiere a bassa tecnologia

57,9%Manifatturiere a media tecnologia

50,3%Manifatturiere a medio/alta tecnologia

42,7%Manifatturiere ad alta tecnologia

Classificazione Ocse

8,7%Grande

32,2%Media

60,4%Piccola

Dimensione

ER

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 20: III Rapporto sull'Innovazione

Obiettivi dell’innovazione

…………

-1,5%3,9%2,4%Aumentare la flessibilità

produttiva

-0,6%3,1%2,5%Adeguarsi alla concorrenza

0,0%5,8%5,8%Estendere o sostituire la gamma

dei prodotti

1,0%5,4%6,4%Migliorare l'impiego delle risorse

-2,4%9,6%7,2%Migliorare la qualità del prodotto

-0,5%8,8%8,3%Migliorare il risultato economico

0,5%8,0%8,5%Aumentare la quota di mercato

2,2%7,4%9,6%Migliorare il servizio al cliente

0,2%9,6%9,8%Penetrare in nuovi mercati

-1,1%14,4%13,3%Aumentare la produttività

1,7%14,7%16,4%Diminuire i costi

∆ FC–ERERFC

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Quali potrebbero

essere, per la

vostra azienda,

i principali obiettivi

dell’innovazione?

Al primo posto

l’innovazione “meno

pregiata”

Page 21: III Rapporto sull'Innovazione

Investimenti in strumenti per l’innovazione

-0,8%1,1%0,3%Acquisto nuove tecnologie

-0,9%2,0%1,1%Sviluppo nuovo software interno

0,0%1,1%1,1%Assunzione/formazione personale nuovi processi/prodotti/servizi

0,0%1,3%1,3%Assunzione/formazione personale R&S

0,2%2,3%2,5%Acquisto nuovo hardware informatico

0,1%2,6%2,7%Acquisto servizi informatici

0,3%2,5%2,8%Sviluppo nuovi macchinari in collaborazione

-0,3%3,2%2,9%Acquisto nuovo software

0,4%2,7%3,1%Marketing nuovi prodotti/servizi

2,5%8,2%10,7%Sviluppo/design nuovi prodotti esterno

7,0%9,0%16,0%Sviluppo nuovi macchinari interno

-3,8%23,6%19,8%Sviluppo/design nuovi prodotti interno

-4,7%40,4%35,7%Acquisto nuovi macchinari/attrezzature

Fc-ErERFC

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 22: III Rapporto sull'Innovazione

Fattori abilitanti l’innovazione

2,0%9,6%11,6%Altro

-0,8%5,3%4,5%Collaborazione con ricerca o università non locali

-3,6%10,9%7,3%Collaborazione con ricerca o università locali

-7,7%17,7%10,0%Imitazione processi/prodotti da altre imprese

1,2%14,9%16,1%Collaborazione istituzioni

-5,6%29,5%23,9%Collaborazione altre imprese

2,1%30,6%32,7%Fiere, convegni, stampa specializzata

-11,9%61,5%49,6%Collaborazione fornitori

-2,6%52,6%50,0%Conoscenze apportate dal personale

-6,6%66,8%60,2%R&S intra-muros

0,5%60,2%60,7%Investimenti/finanziamenti

-6,3%67,9%61,6%Collaborazione clienti

M+AM+A

FC - ER

ERFC

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 23: III Rapporto sull'Innovazione

Ostacoli all’innovazione

0,5%9,4%9,9%Difficoltà nel relazionarsi con centri di ricerca/Università

1,8%10,5%12,3%Attività di ricerca non coincidente con i bisogni dell'impresa

2,6%13,1%15,7%Mancanza di informazioni su ricerca

-16, 0%36,0%20,0%Difficoltà di reperire finanziamenti

3,7%17,0%20,7%Difficoltà di reperimento partner

-0,2%21,1%20,9%Mancanza di stimoli interni

-1,1%27,7%26,6%Difficoltà di riorganizzazione del processo produttivo

2,8%24,9%27,7%Difficoltà di riorganizzazione aziendale

0,7%39,9%40,6%Difficoltà strategiche di mercato

6,0%37,8%43,8%Difficoltà di reperire personale qualificato

-0,3%47,9%47,6%Rischio percepito elevato

-0,1%78,6%78,5%Eccessiva pressione fiscale

M+AM+A

FC - ER

ERFC

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 24: III Rapporto sull'Innovazione

Benefici/effetti dell’innovazione

0,2%0,6%0,8%Migliore conciliazione lavoro-famiglia

0,5%0,8%1,3%Migliori rapporti bilaterali e/o clima aziendale

0,0%1,7%1,7%Riduzione tempi di lavorazione

0,0%2,1%2,1%Migliore prestazione ambientale

-2,8%8,3%5,5%Conquista di nuovi mercati

-2,0%7,9%5,9%Risparmio energetico

-5,0%14,3%9,3%Migliore risultato economico

1,7%10,1%11,8%Migliore efficienza utilizzo materiali/materie prime

-1,0%14,5%13,5%Conquista quote di mercato

4,5%9,0%13,5%Migliore efficienza utilizzo personale

4,6%11,4%16,0%Migliore organizzazione aziendale

-2,0%18,5%16,5%Migliore qualità prodotti/servizi

FC - ERERFC

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 25: III Rapporto sull'Innovazione

Spesa in R&S in relazione al PIL

n.d.0,66%**0,48%**Emilia-Romagna

0,55%*0,53%*0,54%*Italia

0,67%*0,64%*0,65%*Europa

200820072006

Fonte: *Eurostat, **ISTAT

Spesa R&S in percentuale del PIL:

settore privato

0,84%**0,81%**0,74%**Emilia-Romagna

0,60%*0,61%*0,55%*Italia

1,21%*1,19%*1,18%*Europa

200820072006

Fonte: *Eurostat, **ISTAT

settore pubblico

totale

Page 26: III Rapporto sull'Innovazione

Ambiti di miglioramento per beneficio attesoin termini di competitività

-1,8%5,60%3,80%Medicina

-2,4%11,50%9,10%Bioingegneria

-1,8%15,50%13,70%Salute/Wellness

2,0%12,70%14,70%Nanotecnologie

2,9%21,00%23,90%Logistica

-1,2%25,40%24,20%Telecomunicazioni

-2,2%29,30%27,10%Impatto ambientale

-3,8%32,90%29,10%Ingegnerizzazione dei processi produttivi/automazione/robotica

-4,5%41,50%37,00%Energia

-2,1%45,70%43,60%Informatica

1,9%58,10%60,00%Materiali

M+AM+A

Fc-Er

ERFC

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 27: III Rapporto sull'Innovazione

Forme di tutela adottate

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio Innovazione

2010-2011 e ISTAT

20Creative commons

183Prodotti ad elevato grado di complessità

818Copyright

2728Brevetti europei e/o internazionali

3046Accordi di segretezza

5382Brevetti italiani

3692Licenze acquistate e/o in uso

5597Marchi registrati

ERFC

Strategie e/o forme di tutela adottate dalle imprese

sul totale della popolazione (per milione)

Page 28: III Rapporto sull'Innovazione

Forme di tutela adottate

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Benefici ottenuti dalle forme di tutela adottate

20,5%15,1%Altro

0,2%0,0%Introiti da vendite di brevetti

0,2%0,0%Introiti da vendite di licenze

14,6%12,9%Riconoscimenti economici derivanti dai meccanismi di protezione

16,8%15,1%Assenza di prodotti similari sul mercato

47,7%57,0%Nessuno

ERFC

Page 29: III Rapporto sull'Innovazione

Basso tasso di assorbimento di risorse laureate

Nella provincia di Forlì-Cesena prevalgono, con il

63,5%, le imprese aventi un numero di dipendenti

laureati inferiore all’1% (dato regionale pari al

70,3%)

Page 30: III Rapporto sull'Innovazione

Sensibilità alla sostenibilità ambientale:

Fonte: Elaborazione su dati contenuti nel Piano Energetico Ambientale Provincia di Forlì-

Cesena 2008

• nel 2005 il consumo regionale medio pro-capite di energia primaria* è stato di 3,44

tep (tonnellate equivalenti di petrolio) contro i 2,71 tep delle regioni del nord-est, mentre il

consumo medio di energia primaria della provincia di Forlì-Cesena è stato di 2,90

tep/abitante

*L’energia primaria è definibile come il potenziale energetico presentato dai vettori e fonti energetiche non rinnovabili nella loro forma naturale, ovvero quando non hanno ancora subito alcuna conversione o processo di trasformazione.

bassi consumi di energia

2,90374.6781,08Forlì-Cesena

3,444.187.55714,4Emilia Romagna

3,3758.751.711197,7Italia

Consumi pro-

capite

(tep/ab.)

N. abitantiConsumi di energia

primaria

(Mtep)

Page 31: III Rapporto sull'Innovazione

Fonte: Elaborazione su dati Terna ed ISTAT

5,07 [€/kWh]5,15 [€/kWh]6,50 [€/kWh]

ItaliaEmilia-RomagnaForlì-Cesena

Efficienza in termini di PIL rispetto al consumo di energia elettrica (2009)

• le imprese del territorio

producono un PIL più alto per

kWh consumato, il che è indice

di maggiore efficienza

nell’utilizzo di energia elettrica

efficienza energeticaSensibilità alla sostenibilità ambientale:

29,7%21,4%Energia termica da fonti rinnovabili

32,3%27,6%Qualità dei propri rifiuti

35,4%30,8%Riduzione consumi energia termica

40,9%32,2%Valutazione qualità dei sistemi energetici

32,7%34,9%Energia elettrica da fonti rinnovabili

49,1%43,9%Aumento efficienza energetica

59,8%58,9%Riduzione consumi energia elettrica

M+AM+A

ERFC

• e riconoscono l’importanza di

ridurre i consumi di energia e

aumentare perciò l’efficienza

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

Page 32: III Rapporto sull'Innovazione

bassa previsione di investimentiSensibilità alla sostenibilità ambientale:

Fonte: Osservatorio Innovazione 2010-2011

100%100%Totale

16,3%17,6%Poco

46,2%50,8%Per niente

7,6%4,2%Molto

30,0%27,3%Abbastanza

ERFC

Investimenti futuri in razionalizzazione/risparmio

energetico dei processi produttivi (2010)

Page 33: III Rapporto sull'Innovazione

Innovazione e sviluppo economico: partire dagli obiettivi più che più che dai modelli di innovazione da applicare

… “è necessario favorire l’accesso delle imprese ai centri di ricerca” …… “occorre finalizzare i risultati della ricerca universitaria nell’impresa” …

… “servono adeguati strumenti per facilitare il trasferimento tecnologico nelle imprese” …… “occorre una maggiore propensione delle imprese a brevettare” …

… “dobbiamo favorire lo sfruttamento di brevetti non ancora utilizzati” …… “serve mettere in rete le competenze” …

Queste affermazioni, per il sistema imprenditoriale, appaiono ormai come luoghi

comuni che non ci aiutano nel compiere uno scatto decisivo in materia di

innovazione.

Non esiste una “ricetta” univoca per generare più innovazione, ma l’innovazione è un

fenomeno complesso che attraversa le diverse sfere della tecnologia, dell’ambiente, del

sociale, dell’antropologia, della cultura, dell’arte, della creatività, ecc.. (in sintesi di tutte le

diverse componenti della realtà).

Considerazioni finali

Page 34: III Rapporto sull'Innovazione

Il fine ultimo dell’innovazione, seppure non sempre direttamente

perseguibile ed ottenibile, è il contributo che questa può dare

all’innalzamento del livello di qualità della vita.

Per quanto fattori abilitanti essenziali del processo innovativo, gli

approcci elencati non sembrano in grado di “spingere” l’innovazione;

essa pare invece essere più sovente “trainata” dalle aspettative di

innalzamento della qualità della vita, dal vincolo della competitività ed in

generale da BISOGNI irrisolti del nostro tempo.

Le imprese questo, sembrano averlo capito.

Considerazioni finali

Page 35: III Rapporto sull'Innovazione

A questo scopo è necessario l’impegno della componente imprenditoriale

assieme a quello delle relative parti interessate, che le imprese non

possono fare a meno di ascoltare e di porre al centro del processo di

innovazione, per perseguire il miglioramento in maniera coesa, condivisa

e di maggior prospettiva futura.

Considerazioni finali

Page 36: III Rapporto sull'Innovazione

Terzo Rapporto sull’innovazione

Luca Valli

CISE - Direttore

della provincia di Forlì-Cesena

Grazie per l’attenzione