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III CIRCOLO DIDATTICO “DON LORENZO MILANI”
15 MAGGIO 2010
IL VINO
Il progetto vuole offrire spunti di riflessione sull’alimentazione, rivalutando la cucina semplice delle nonne e ricercando i prodotti e gli alimenti del territorio. Mangiar bene ..è viver sani!
Il vino fa buon sangueLa fatica te fa’jetta o sangue!!!!!
Che cenette a core a core!
Che profumo!E che sapore
Tene ò vino,si ‘a guagliona
Mette ‘o musso primme’ e te!
Ernesto Murolo
Un po’ di storia e leggenda.Il vino è tra le bevande più antiche della storia. Riscopriamo insieme le origini e la storia di questo nettare ricavato dalle viti.
CENNI STORICI La vite è una delle piante alimentari più antiche. E’ stato accertato che ancor prima della
comparsa dell’uomo sulla Terra varie specie germogliavano su tutti i continenti. Erano naturalmente viti selvatiche e l’uomo si ciba dei loro frutti per millenni prima di
imparare a migliorare la qualità e a ricavarne il vino. Sulla nostra Penisola i primi tentativi di vinificazione si ebbero verso il 1000 a.C. nelle zone settentrionali,mentre già da alcuni secoli questa pratica era conosciuta in Sicilia,a causa specialmente dei rapporti commerciali che l’isola aveva con la grande civiltà micenea. Il popolo latino e poi quello romano conobbero e coltivarono molto questa pianta,che veniva considerata quasi sacra. Nelle Leggi delle Dodici Tavole(450a.C.)erano elencate delle severe pene per chi compiva furti nelle vigne. Esiste inoltre una tradizione secondo la quale i Celti furono indotti a passare le Alpi per impossessarsi dei bei frutti d’Italia e in particolare dell’uva e del vino. Nel Medioevo la viticoltura decadde :solo monaci continuavano a praticarla;dovevano produrre il vino indispensabile per la celebrazione della Messa Eucaristica.Nel1498 Cristoforo Colombo,ritornando da uno de suoi viaggi nel Nuovo Mondo,portò alla regina di Spagna il prodotto di viti selvatiche da lui trovate a Cuba. Da allora nuove varietà di viti vennero portate e diffuse in Europa.
Oggi la produzione di uva nel mondo si aggira intorno ai 350 milioni di quintali annui. Le nazioni maggiori produttrici sono la Francia con circa 90 milioni di quintali e l’Italia con quasi 75 milioni.
Scopriamo insieme i passaggi. A settembre c’è un gran da fare nelle
vigne. L’uva è matura e bisogna raccoglierla. I vendemmiatori muniti di scale e ceste si apprestano a staccare dai tralci grappoli profumati e a dividerli con cautela:uva da tavola e uva da vino.
Con i canestri colmi inizia la lavorazione: i grappoli interi vengono messi nei tini dove vengono pigiati(prima si faceva con i piedi) ,ora si usa solitamente il torchio. Il mosto ottenuto si lascia fermentare per giorni in botti di rovere e ,solo,a novembre viene travasato con dovizia e sapienza in botti piccole .
A SAN MARTINO OGNI MOSTO
DIVENTA VINO.
La nebbia agli irti collipiovigginando salee sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar…
Ma per le vie del borgotra il ribollir dei tini
va l’aspro odor del vinol’anime a
rallegrar………
Fra ‘e mellune e ll’asprinia,gelate,azzeccate…azzeccate..
che sfizio,nennè….Tu me ntuppe ‘o pede a mme…
Io te ntoppe ‘o pede a tte..
ERNESTO MUROLO
VINI FAMOSI DELLA NOSTRA TERRA
Asprinio (Aversa) Deve essere ottenuto dalle uve provenienti
dagli omonimi vitigni (possono concorrere altre uve a bacca bianca purchè autorizzati per la provincia di Caserta). Se spumante , invece, bisogna che il vino venga prodotto dai vigneti composti dal solo vino vitigno Asprinio.
Falerno (Caserta)E’ il vino più famoso
dell’antichità. La zona di produzione di questo vino si
concentra nella parte settentrionale della provincia del monte Massicio,dove la leggenda vuole che Bacco
stesso abbia dato in dono queste viti per riconoscenza.
Aglianico del TaburnoAnticamente denominato Vitis
Hellenica.Di colore rosso rubini intenso ha sapore
robusto,asciutto;invecchia per almeno due anni in botti di rovere.
FalanghinaIl suo nome deriva molto
probabilmente dal termine Falernina ,l’antico Falerno bianco,mentre altri dicono
che possa derivare da Falango,In latino “palo” ossia vite legata al palo. Molto diffuso nella zona
flegrea e,anche,nel beneventano.
Solopaca Vino tipico delle terre del Sannio.Il suo nome stesso
significa paese del sole ed è l’emblema della tradizione
agricola del territorio.
FragolinoVino leggero tipico delle
nostre zone:poco fermentato si ottiene dalla dolce uva
fragola della zona atellana. Famoso come spumante
Piccoli segreti delle nonneMetti mezzo bicchiere di vino bianco nelle pietanze,carne e pesce,e sentirai subito un sapore diverso,raffinato perché esalta di più gli aromi e lega gli ingredienti!Conserva sempre il vino in luogo fresco e metti la bottiglia leggermente obliqua.
PASTA AL
VINO Antichissima ricetta per impasto per torte salate.E’ indicata per torte salate a base di verdure,non contiene grassi animali.Occorrono:300gr.di farina,75 gr.di vino bianco secco,75 gr.di olio e un po’ di sale.Si impasta lentamente tutto e si lascia lievitare per 30 minuti. pronta per creare impasti favolosi.Puoi fare anche il pane così :è buonissimo……
VIN BRULE’
Sapevate che nel Veneto curano la tosse con il vin brulè?Si fa bollire con una fetta di arancia rossa un bicchier di vino rosso forte,si zucchera e si beve prima di andare a letto.E’ un toccasana,al mattino stai già meglio!La ricetta di nonna Lina Poscia
CASTAGNE AL VINO BIANCO
Le castagne arroste sono più morbide e gustose se le bagni prima con il vino bianco. Cuoceranno meglio e non salteranno nella brace.
Coniglio al vino
Per togliere il sapore di selvaggina,fai marinare per 1 ora i pezzi di coniglio ben lavati. Metterli in padella e farli rosolare con olio,spezie,aglio,rosmarino fresco,peperoni gialli tagliati a fettine e un po’d vino da far evaporare lentamente. Vedrai che il coniglio sarà delicatissimo e saporito.
La casa de li spasseLo puorto de li guste,dove trionfa Baccodove si scarfa Venere e l’allegria,dove nasce lo riso,cresce l’abballo,e bernolea lo canto,s’ammassona la pace,pampanea la quiete,dove gaude lo corese conforta la mentese dà sfratto al’affannee s’allonga la vita pe cient’anne.
G.BATTISTA BASILE
Devi sapere…
La famiglia della caraffa(misure di capacità del vino
nel Regno delle due Sicilie)
Barile=60 caraffe
Cannata=1 caraffa e ¾
Caraffa=3/4di litro
Foglietta=1/2caraffa
Quartuccio=1/4di caraffa
ASSISA DEL VINOAsprino a denari nove la caraffaLatino a denari undici la caraffa
Lagrima a denari venti uno la caraffaGreco a denari trenta
Guarnaccia a denari trenta(Biblioteca di Napoli/Antonio Striano)
Ammore ‘e padrone e vino ‘e fiasco ‘a sera è bbuono e ‘a matina è guasto.
(Del vino in fiasco diffida quanto delle lodi del padrone)
Fa cchiù miracole ‘o vino ca Sant’Andulino
(Fa più miracoli il vino che Sant’Antonino)
Vino veritas
(Sotto l’effetto di una bella sbronza si cacciano fuori le verità nascoste)
Quanno è pè vizio nun è peccato
(Quelli della gola non sono peccati)
Il lotto e il vinoNapoli è famosa anche per la cultura del lotto. Tutto è relativo alla fortuna.
Uva bianca= buon segno,fortuna:71Uva nera= buone notizie:85Vinaio= tutto andrà bene:48Vino= successo in ogni impegno:84Ubbriacarsi= indebitarsi senza speranza:12Oste= abbondanza,piaceri:7Litro= ortuna:48Grappolo d’uva= dichiarazione d’amore:58Imbottare il vino= innamoramento:44
CONCLUSIONI
Il nostro percorso è completato:vogliamo però ricordare che un bicchiere di vino fa salute (come diceva mio nonno), ma tanti fanno male (cirrosi al fegato).
Invitiamo i ragazzi e tutti quelli che leggeranno questo nostro piccolo opuscolo ad aver cura della propria alimentazione , a ritornare ad utilizzare cibi genuini e propri della nostra bella Campania, invitiamo a comprare prodotti delle nostre terre e …a non abusare con il vino!!!!!
Il Dirigente Scolastico
Dott.Del Prete Raffaele
Gli alunni della IV Sez.A/B 3°C.D. don L. Milani