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IGNIS ARDENS IGNIS ARDENS IGNIS ARDENS IGNIS ARDENS IGNIS ARDENS S. Pio X e la sua terra Pubbl. Bimestrale n.1 Anno XXXXVi GennAio - FeBBrAio 2000 Spedizione in abbonamento postale Gruppo iV Quota abbonamento annuo: italia £. 30.000 sul c.c.p. n°13438312 estero (via area) £. 60.000 redazione - Amministrazione Via J. Monico, 1 31039 riese Pio X (Treviso) Tel. 0423 483105 Direttore: Giovanni Bordin Direttore responsabile: Pietro Tonello Autorizzazione del Tribunale di Treviso n°106 del 10 maggio 1954 Tipolitografia “errePi” di Berno Primo Via Castellana, 50 31039 riese Pio X (TV) Tel. 0423 746276 S S ommario ommario Apriamo il 2000 di S. Pio X Pag. 3 ConoSCere Pio X il XXi secolo si apre nel nome di S. Pio X 4 S. Pio X “ministro dell’amore e della pace” 7 150 anni fa Giuseppe Sarto entrava nel Seminario di Padova 8 Salzano come Ars 11 Un interessante documento dell’archivio di riese Pio X 13 il Parrocco Sarto, padrino di Battesimo 14 il Grande Giubileo del 2000 e San Pio X 15 CronACA PArroCChiAle S. Pio X: mai dimenticato dalla sua riese 17 P. Francesco Fantin dal Brasile - natale del 1999 e da Portho Murthino 19 P. Angelo Pastro dalla Cina 21 nozze d’argento sacerdotali 22 Giornata mondiale del malato 23 nello Vian biografo di S. Pio X 23 in ricordo di... 24 Grazie e suppliche 25 Vita parrocchiale 27

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IGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENS

IGNIS ARDENSS. Pio X e la sua terra

Pubbl. Bimestrale n.1Anno XXXXVi

GennAio - FeBBrAio 2000

Spedizione in abbonamento postaleGruppo iV

Quota abbonamento annuo:italia £. 30.000

sul c.c.p. n°13438312estero (via area) £. 60.000

redazione - AmministrazioneVia J. Monico, 1

31039 riese Pio X (Treviso)Tel. 0423 483105

Direttore:Giovanni Bordin

Direttore responsabile:Pietro Tonello

Autorizzazione delTribunale di Treviso n°106

del 10 maggio 1954

Tipolitografia “errePi”di Berno Primo

Via Castellana, 5031039 riese Pio X (TV)

Tel. 0423 746276

SSommarioommario

Apriamo il 2000 di S. Pio X Pag. 3

ConoSCere Pio X

il XXi secolo si aprenel nome di S. Pio X ” 4S. Pio X“ministro dell’amore e della pace” ” 7150 anni fa Giuseppe Sarto entravanel Seminario di Padova ” 8Salzano come Ars ” 11Un interessante documentodell’archivio di riese Pio X ” 13il Parrocco Sarto, padrino di Battesimo ” 14il Grande Giubileo del 2000 e San Pio X ” 15

CronACA PArroCChiAle

S. Pio X: mai dimenticato dalla sua riese ” 17P. Francesco Fantin dal Brasile -natale del 1999 e da Portho Murthino ” 19P. Angelo Pastro dalla Cina ” 21nozze d’argento sacerdotali ” 22Giornata mondiale del malato ” 23nello Vian biografo di S. Pio X ” 23in ricordo di... ” 24Grazie e suppliche ” 25Vita parrocchiale ” 27

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APRIAMO IL 2000 DI S. PIO X

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Abbiamo iniziato l’anno 2000, l’anno delGrande Giubileo, il nuovo secolo che ci porteràdiversi Giubilei di San Pio X. Grazie a Dio eal suo servo fedele San Pio X!

egli vide l’inizio del secolo passato da car-dinale di Venezia. Tre anni dopo, nel 1903,diventò successore di S. Pietro sulla Cattedra diroma: avrebbe così segnato la bimillenariastoria della Chiesa di Gesù Cristo, in qualità disuo Vicario visibile sulla terra. oltre ad averguidato i suoi figli seguaci di Cristo, con retti-tudine, con mano forte e paterna, diede unatestimonianza di vita santa e generosa.

in questo numero vengono ricordati il suoruolo alla guida della Chiesa, i prossimi suoigiubilei, centenari e cinquantenari, che neiprossimi anni, a Dio piacendo, celebreremo:quale “ministro dell’amore e della pace”.

non è poi una data di secondaria importan-za ricordare i 150 anni dall’entrata in Seminarioa Padova. il Signore aveva disposto che avessead incontrare illustri Personaggi che si sonointeressati, quali il Card. Monico suo compae-sano e i suoi sacerdoti di riese, che l’hannoaiutato a rispondere a quella vocazione cheanche dopo la morte del papà, Giuseppe Sartosentì di seguire: era la voce del Signore, perchèaveva su di lui meravigliosi progetti, per ilbene di tutta la Chiesa.

Sono grato poi ai vari collaboratori e colla-boratrici di questo periodico perchè continuanocon la loro riflessione e con competenza acomunicare a Voi affezionati lettori attraverso iloro articoli, l’entusiasmo, la conoscenza, l’a-more e la fiducia verso il nostro Santo.

Un pensiero viene dedicato inoltre al GrandeGiubileo del 2000 che stiamo vivendo, rilevan-do il grande dono che ci ha fatto il nostrovescovo Mons. Paolo Magnani, designando lanostra chiesa parrocchiale, santuario in nome diS. Pio X, quale chiesa giubilare.l’accresciuto afflusso di pellegrini verso rieseci auguriamo che allarghi la conoscenza e l’a-more a S. Pio X, e ci spinga alla conversionee alla santità.

la cronaca parrocchiale, specialmente la cor-rispondenza dei nostri Missionari, conclude que-sto primo numero di ignis Ardens, Anno 2000dalla nascita di Gesù Cristo, nostro salvatore.

Una parola, a conclusione, intendo spendereper la nuova copertina che Silvano Zamprogna ciha preparato con la consueta conpetenza grafico-artistica e amore a San Pio X.

Campeggia la riproduzione di una stampa del1951, che riproduce l’esaltazione e la gloria del-l’umile figlio di riese agli onori degli altari.

Sotto viene richiamata la cupola dellaBasilica di San Pietro in roma, e la suaCasetta natale in riese. nel retro della coperti-na, in omaggio ai nostri emigranti, pubbli-chiamo un particolare del Monumentoall’emigrante, inaugurato a riese lo scorsoanno.

Un grazie cordiale all’ideatore ed un auspi-cio: che sia a tutti di gradimento!Alleghiamo un conto corrente per il rinnovodell’abbonamento, per chi non l’avesse ancorafatto.

mons. Giovanni Bordin

arciprete

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migliori occasioni ben orchestrate si riescesempre a “steccare”.e quello che mi ha sfavorevolmente colpito èstata la mancanza di progettualità religioso-cul-turale per gli anni che verranno immediatamen-te dopo l’evento giubilare.in seconda battuta, non mi ha invece sorpresoqualche errore legato alle prossime date riguar-danti il San Pio X. Ciò è segno che le mielamentele o “querimonie”, legate a qualche miointervento su La vita del popolo e sulle paginedi ignis ardens,  sono tutt’altro che ingiustifi-cate. eppure c’è anche chi si diverte a prender-mi in giro, come qualche amico scherzoso, chechiama le mie “querimonie” significativamente“quirinimonie”, volendo così sottolineare chesono paturnie del sottoscritto, non condivise nècondivisibili da altri.resto sempre del parere che non solo non siaben conosciuto, ma che ci sia disinteresse:avevo proposto qualche anno fa un nuovo con-vegno a livello regionale veneto, ma evidente-mente la proposta è caduta nel dimenticatoio.ho rinnovato la proposta, a livello di Provinciae di diocesi di Treviso, stessa musica. Mi risul-ta che la libera Università di roma stia cer-cando ora sponsor, ma non so niente di certoper un grande Convegno su papa Pio X.

2 -2 - NNumeroseumerose scadeNzescadeNze riguardaNoriguardaNo

s. Ps. Pioio X X frafra ilil 2000 2000 ee ilil 2014.2014.

le elenco tutte brevemente:

2000 150° anniversario dell’entrata diGiuseppe Sarto in Seminario a Padova.

200° anniversario dell’ordinazione sacer-dotale di Jacopo Monico (1778 - 1851), mece-

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IL XXI SECOLOSI APRE NEL NOME DI S. PIO X

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1 -1 - PPremessaremessa

Siamo entrati nell’anno del Signore 2000 e col1° gennaio 2001 anche nel nuovo secolo XXi enel 3° Millennio Cristiano.Pensavo tra me e me che cosa si potesse pro-spettare e progettare per questi prossimi anni,che ci parleranno almeno per tre lustri di SanPio X, e a chi rivolgersi per poterli in qualchemodo organizzare con una certa lungimiranza.non ho l’impressione che molti se ne occupi-no.il 18 settembre 1999 è stata presentata pressoil nuovissimo Auditorium Pio X nell’omoni-mo istituto scolastico di Treviso la carta geo-grafica degli itinerari giubilari, edita dallaProvincia di Treviso e curata dal sottoscritto,che ha dedicato a riese e a San Pio X la mas-sima parte dello spazio che mi è stato conces-so. C’era anche dell’altro che avevo scritto, maè stato depennato perchè si trattava di un elen-co di diverse altre possibilità di ricevere ospita-lità in vari luoghi, cioè conventi, case religio-se, case di esercizi, ostelli, rifugi dello spiritoche sono veramente numerosi nelle diocesi diTreviso e di Vittorio Veneto (per non parlare diquelli immediatamente fuori).Tale presentazione bene si inseriva nel contestoper il quale le istituzioni trevigiane erano stateconvocate e mobilitate: la presentazione auto-revole da parte del nostro vescovo, mons.Magnani, del Grande Giubileo del 2000, unevento di portata mondiale indetto dal Papa inoccasione del Bimillenario della nascita delnostro redentore.l’occasione si è poi dimostrata utile per undibattito di grande respiro, che si è sviluppatolungo tutti gli interventi effettuati dai relatori.Qualche neo non è mancato, perchè anche nelle

CCOONNOOSSCCEERREE PPIIOO XX

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nate di S. Pio X (secondo Bepi Parolin).Grande Giubileo del 2000.

2001 100° anniversario della salita al Grappa(4 agosto 1901).

50° anniversario della beatificazione (3giugno 1951).

150° anniversario della morte di JacopoMonico (1778 - 1851), mecenate di S. Pio X.

50° anniversario dell’elezione di Pio X apatrono universale degli esperantisti cattolici.(Congresso dell’iKUe di Monaco di Baviera: fuscelto come “patrono celeste degli esperantisticattolici”).

2002 50° anniversario della collocazione dellasua salma sotto l’altare della Presentazione inSan Pietro a roma.

2003 100° anniversario dell’elezione a papa (4agosto 1903).

100° anniversario di Espero  Katolika,rivista mondiale dei cattolici esperantisti, edella poesia dedicata da Alessandro Dombrovskia Pio X.

100° anniversario dell’apertura dellaCasetta natale di Pio X alla visita dei devoti edei turisti.

2004 50° anniversario della canonizzazione(29 maggio 1954).

50° anniversario di ignis ardens (anno i,n. 1, luglio 1954). eventuale edizione su CDroM per i riesini nel mondo.

2005 100° anniversario della biografia dimons. Angelo Marchesan (uscita a dispense nel1904 - 1905).

2006 100° anniversario del pronunciamento diPio X a favore dell’esperanto (2 giugno 1906).

50° anniversario dell’elezione di S. Pio

X a compatrono della città e della diocesi diTreviso (8 dicembre 1956).

2007 100° anniversario dell’enciclica PascendiDominici gregis.

50° anniversario della prima festa dioce-sana per S. Pio X come compatrono della cittàe della diocesi di Treviso (8 dicembre 1956).

2009 100° anniversario dell’udienza 4 aprile1909, nella quale Pio X ha pronunciato la pro-fetica frase “l’esperanto ha davanti a sè ungrande avvenire”.

2010 75° anniversario della costruzione delMuseo di S. Pio X a riese, patrocinata dalvescovo di Treviso A. G. longhin.

2014 Centenario della morte di S. Pio X.

3 -3 - ccoNclusioNeoNclusioNe

Come si vede, ce n’è per tutti i gusti!Ad esempio, uno dei problemi è quello di uni-ficare le feste di San Pio X in una sola. il DiesNatalis è il 21 agosto di ogni anno, poco pra-ticabile per la stagione estiva (a riese peròrichiama migliaia di persone); 42 anni fa veni-va celebrata la prima festa diocesana con Pio Xcompatrono il 3 settembre 1957 (vescovomons. egidio negrin); 14 anni fa prima cele-brazione della festa esterna di S. Pio X il 16novembre 1985 (anniversario della sua consa-crazione episcopale) o nella domenica più vici-na a tale data.inoltre, tra il 2003 ed il 2014, ogni anno è ido-neo per studiare approfonditamente il suo magi-stero, nel centenario dei suoi atti pontifici.Tra le date che prima ho citate, compare la solaenciclica Pascendi Domici gregis, ma solo peril fatto che è attualmente la più contestata: tut-tavia per me c’è anche il problema di capire

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quella parte della sua azione pastorale che èindissolubilmente legata al suo tempo e, accan-to a quella, valorizzare la parte che invece tra-scende il suo tempo (eucaristia, Catechismo,custodia del Depositum Fidei, capacità riformi-stica liturgica ed in ambito del diritto, dell’ese-gesi biblica, aggiornata secondo la sensibilitàispirata dal sapere cogliere i segni del propriotempo, ecc.).Come si può fare per avere permessi di studioagevolati, per superare quell’alone di sospettoche circonda gli studiosi, anche i più noti quan-do domandano di accedere a documenti utili ailoro studi? Tutto sommato sono passati più di70 anni dagli avvenimenti che lo hanno riguar-dato in vita: rimangono alcuni ostacoli perquanto riguarda i Processi canonici (ordinaridiocesani: 1923 - 1930; apostolici: 1943 -1946), anche se le cose più importanti sonostate già pubblicate, ma credo che sarebbe cosamolto opportuna soprattutto confrontarle filo-logicamente con gli altri originali. Ma chi puòfarsi promotore e chi garante di una operazionereligiosa e culturale di così ampio spessore, senon un pool di studiosi che hanno dietro le lorospalle le istituzioni espresse dai luoghi di PioX?Sta poi per partire l’iniziativa di censire, perquanto è possibile, tutte le istituzioni ecclesia-li intitolate nel mondo a S. Pio X (parrocchie,seminari, case di cura ecc.), tramite interessa-mento delle Conferenze episcopali nazionali edei singoli vescovi. Sarà un lavoro lungo edinteressante.

Un altro problema è quello dei seguaci dimons. lefebvre e di tutte le varie sette tradi-zionaliste che, più o meno apertamente, a lui sirichiamano e che spopolano in internet, spon-sorizzate da gruppi politici di destra, xenofobio addirittura razzisti, che sognano nuove batta-glie di lepanto contro gli invasori musulmani.Un altro filone da seguire nei prossimi anni èquello di istituire un circuito museale-devozio-

nale riguardante S. Pio X: dalla Casa natale edal Museo di riese, al Seminario di Padova,alla Chiesa di Tombolo, al Museo ed allaChiesa di Salzano, al Seminario ed allaCattedrale di Treviso, al Seminario ed allaBasilica di S. Marco di Venezia, fino all’altaredella Presentazione in San Pietro ed ai MuseiVaticani. Si prevede a questo scopo l’unionedelle sinergie culturali e finanziarie delle dioce-si, delle parrocchie, degli enti pubblici e di ini-ziative private.Per certo si sa che una parte del progetto è statoapprezzato anche dal papa Giovanni Paolo ii, alquale sono stati presentati i disegni del Museodi Salzano dal presidente della Provincia diVenezia, dott. luigino Busatto, durante l’u-dienza, e l’approvazione scritta è arrivata trami-te una lettera dell’assessore mons. Pedro lòpezQuintana l’8 ottobre 1998.

Quirino Bortolato

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S. PIO X “MINISTRODELL’AMORE E DELLA PACE”

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«Figli  miei», così parlava in una Udienzadomenicale, «vi  annuncio  in  nome  di  Cristol’amore  e  la  pace:  l’annuncio  viene  da

Betlemme:  questo  nome  significa  casa  del

pane. E  l’annuncio  si  perpetua  eterno  nella

nuova Betlemme,  la casa di Dio che è    la casa

del Pane che Gesù ci ha  lasciato. L’amore e  la

pace albergano in questa casa, l’amore e la pace

sono  per  coloro  che  si  cibano  di  questo Pane.

Pace  alle  anime,  pace  alle  famiglie,  pace  alla

società».

Per portare l’amore e la pace alle anime e perinvitare tutti a cibarsi del Pane eucaristico DonGiuseppe Sarto si dedicò con costanza, conardore, con impegno a spiegare la Parola diDio. Parlava alla gente semplice e sapeva tro-vare le vie del cuore, rivelava alle persone piùdiverse le verità del Vangelo che erano diventa-te la sostanza della sua vita.la cronaca riferisce che la sua oratoria derivan-te da una mente nutrita di verità e da un cuoreinfiammato d’amore, aveva sempre grande suc-cesso.l’oscuro cappellano di Tombolo venne chiama-to a predicare nella Cattedrale della sua Diocesidi Treviso. il Parroco di Salzano venne invita-to a Vienna, nella chiesa italiana; il Canonicodi Treviso a Padova, al Santo, a dire, per tredi-ci giorni, le glorie del Taumaturgo per eccel-lenza. Molte sono le chiese del Veneto dove lavoce del Santo Prete, Vescovo, Cardinale, harisuonato.Assunto al Soglio Pontificio, con umiltà siavvicinò alle folle per annunciare loro ognidomenica, la buona novella, quasi volesse, inquesto modo, coronare una vita tutta spesa perfar conoscere le verità della fede.Per portare la pace e l’amore nelle famiglieapprofittò delle più svariate circostanze perentrare in ogni casa. Così quando c’erano deilitigi diventò il paciere; nei scontrasti d’inte-

Pio X quand’era ancora Don Bepi,

cappellano a Tombolo.

ressi, l’arbitro; in occasione di soprusi, il difen-sore; nei momenti di lutto, il consolatore.Sapeva inoltre che il messaggio cristiano è lapiù alta dottrina di un ordinato organismosociale e l’amore e la pace sono le conseguen-ze di una giustizia fondamentale di ogni umanaconvivenza. Perciò prima ancora di diventareVescovo, Patriarca e Papa presente nel pensie-ro e nell’azione sociale, fu vicino agli operai eai contadini e creò forme cooperativistiche dilavoro e di consumo che, purtroppo, gli procu-rarono parecchie noie.«Perchè ti sbracci tanto?» gli osservò un colle-ga apparentemente preoccupato della sua salute.«Credi di convertire il mondo?»

«No,  mi  basterebbe  convertire  un  uomo»

rispose.invece... chissà quanti ne ha convertiti!

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150 ANNI FAGIUSEPPE SARTO ENTRAVANEL SEMINARIO DI PADOVA

il loro numero è noto solo a Dio.

Si  narra  che  una  pecorella  del  suo

ovile s’era smarrita: una ragazza data-

si  a  vita  disordinata  era  diventata

scandalo pubblico e aveva  finito  con

l’unirsi  a un  tale  che aveva accettato

un irregolare stato di famiglia più per

sfida che per persuasione.

il  sacerdote  Sarto  cerca  la  pecorella

che sfugge ai suoi inviti affettuosi, ai

suoi richiami, alla sua voce forte.

ma  ecco  che  arriva  il  giorno  tanto

sospirato  e  atteso  nel  quale  la  peco-

rella torna al suo pastore.

«inginòcchiat i» dice questi «e

prega,  anzi  preghiamo  insieme.

Lodiamo il Signore perchè ciò che era

perduto  è  stato  ritrovato.

Domandiamo  perdono  alla  infinita

misericordia,  ringraziamo  il  buon

Dio perchè s’Egli mi avesse abbando-

nato  avrei  fatto  peggio  di  quanto  hai

fatto tu».

Con la sua virtù sacerdotale non alte-ra e disdegnosa, ma umana, compren-siva, fiduciosa nella forza del riscattosapeva portare l’amore e la pace nelleanime.Quella pace cristiana che regnava untempo nella Casetta di riese, eglivolle che regnasse nel cuore dei suoifigli, nelle famiglie, nella società,nel mondo. Per questo fu predicatoreinstancabile del Vangelo, operatore dicarità e di solidale fraternità umana;per questo chiamò le folle alla comu-ne mensa dell’Amore; per questa paceegli offrì se stesso, olocausto di pro-piziazione quando sembrò giuntal’ora dell’odio e delle tenebre.

Ginesta Fassina Favero

1 -1 - PPremessaremessa

il 2000 è un anno pieno di aspettative spirituali emondane, un anno “magico” per moltissimi versi,se non fosse più significativo e rispettoso definir-lo “provvidenziale” per altrettanti versi.Cade infatti il bimillenario della nascita di GesùCristo, cioè il nostro Salvatore; c’è il GrandeGiubileo del 2000, durante il quale Dio sta spar-gendo su tutti noi le Grazie di cui abbiamo biso-gno, la prima delle quali è quella di essere confer-mati nella nostra fede ed essere fatti oggetto privi-legiato della misericordia di Dio.il 13 novembre 2000 cade anche anche il 150°anniversario dell’ingresso nel Seminario gregoria-no di Padova del quindicenne Giuseppe Sarto, ilfuturo papa Pio X e santo della Chiesa Universale.non si può negare la provvidenzialità dell’evento,soprattutto per quanto riguarda tutta la Chiesa,riese in particolare, i vari luoghi legati allamemoria di S. Pio X.oggi si parla tanto di “fortuna”: ma certamente iltermine esatto è “provvidenza”.

2 - 2 - ddii fortuNafortuNa iNiN fortuNafortuNa..

nato a riese il 2 giugno 1835, ebbe la “fortuna”di nascere in una famiglia che aveva il suo pernonella madre, Margherita Sanson (1813 - 1894),una “cucitrice” che, pur essendo classificata dagliuomini come “illetterata”, era una donna di grandidimensioni spirituali. Una donna che, lasciatacarica di debiti dal marito Giovanni Battista Sarto(1792 -1852), ha saputo tirare su una famiglia diben otto tra figli e figlie (altri tre maschi le erano

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morti entro il primo semestre di vita) ededucarli secondo il messaggio evangelico.il maggiore delle nidiata, GiuseppeMelchiore, ebbe poi la “fortuna” di incon-trare educatori come il parroco, il mestrinoDon Tito Fusarini (1812 - 1877), come uncappellano, il trevigiano don luigi orazio(18?? - 1884), e come l’altro cappellano, ilfriulano di Artegna (UD) don Pietro Jacuzzi(1819 - 1902): a quanto mi risulta, non èstata ancora studiata a fondo l’influenza chequesti tre sacerdoti hanno esercitato sul gio-vane Sarto, ma quello che è certo è chel’hanno indirizzato con grande sapienza dispirito.inoltre il giovane Sarto ha avuto la “fortu-na” di avere come compaesano il prelato epoeta neoclassico Jacopo Monico (1778 -1851), patriarca di Venezia, che interposesuoi buoni uffici e gli fece ottenere unposto gratuito presso il Seminario diPadova, essendo di sua competenza in qua-lità di Patriarca di Venezia l’assegnazione diuna “borsa di studio” per seminaristi pove-ri e meritevoli.e anche qui fu beneficiario di un’altra “for-

tuna”: quella di essere il migliore studentedel migliore istituto di formazione sacerdo-tale del lombardo-Veneto, fondato da SanGregorio Barbarigo (1625 - 1697), istitutonel quale si formò, oltre che nella religio-ne cattolica, nel latino (si pensi alla tradi-zione del Forcellini, l’autore del Lexicontotius  latinitatis), nelle scienze (fu abilematematico e costruttore di meridiane),nello studio dei Padri della Chiesa e nellamusica sacra (venne preposto alla direzionedella Schola cantorum del Seminario).

3 -3 - llaa graNdegraNde

ee coNtrastatacoNtrastata sceltascelta..

Giuseppe Sarto, cresciuto tra mille atten-zioni in famiglia e nella parrocchia, devotodella Madonna delle Cendrole, si decide alprande passo dopo essersi sempre segnala-to, sia nelle scuole elementari, sia nel gin-nasio di Castelfranco come studente model-lo: sempre fu “il primo della classe”.Tale caratteristica lo accompagnerà semprenella vita.le difficoltà incontrate fin dalla giovane etàlo temprarono: percorreva ogni giorno unaquindicina di chilometri per recarsi a scuo-la, “cammino che faceva sempre a piedi esolo”, testimoniò la sorella Maria alProcesso diocesano di beatificazione.“imparò a stare con se stesso” affermaGiampaolo romanato, il più documentatoed il più recente dei biografi di Pio X: “queltirocinio, indubbiamente duro per un fan-ciullo non ancora adolescente, ne temprò ilcarattere, abituandolo alle sopportazioni edalle fatiche, fisiche e spirituali”.nato in una famiglia povera, pur nonessendo miserabile, ebbe difficoltà finan-ziarie per seguire la sua vocazione. Fu cosìche il papà Giovanni Battista Sarto, ricor-

Una vecchia foto del seminario vescovile

di Padova. La camera di Giuseppe Sarto

è segnata da una “S”.

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se al compaesano Cardinale di Venezia, per-chè aveva la “fortuna” che il cameriere delpatriarca era suo fratello Angelo.nell’estate 1850 don Fusarini, che avevastudiato a Padova, inoltrò la domanda amons. Giovanni Casagrande, vicario gene-rale e prefetto degli studi del Seminariodella diocesi di Treviso; questi inviò il 27luglio 1850 una supplica al patriarcaMonico assieme alla segnalazione che sitrattava di “un buon e bravo giovinetto”,che prometteva di diventare un “eccellentesacertote”.il Patriarca accettò favorevolmente ladomanda e rispose il 22 agosto successivo.Si avvicinava quindi l’ora della grande scel-ta e della grande decisione.Giovanni Battista Sarto fu informato dellarisposta positiva il 28 agosto 1850 ed il 19settembre il giovanetto Sarto vestì l’abitoclericale e, circa due mesi dopo, il 13novembre, in “una immatura mattinata”,portò a compimento la fase iniziale del suocammino sacerdotale.Fu una scelta sofferta e contrastata.la sorella lucia testimoniò al Processodiocesano di beatificazione che in famigliala vocazione fu contrastata dal padre: “ilpapà era tanto buono, ma non era affattocontento che il Servo di Dio si facesseprete e qualche volta ci fu diverbio con lamamma e il babbo (...). ha dovuto lottarecol papà che non voleva lasciarlo andare perla carriera ecclesiastica, anzi diceva lamamma che non voleva lasciarlo fare nean-che il chierichetto in Chiesa parrocchialequando era piccolo”.Quindi la vocazione fu “il frutto di un attodi volontà preciso e determinato”, annotaGiampaolo romanato.

4 -4 - aaltreltre ““fortuNefortuNe”.”.

Un ambiente severo ed isolato: questo era

il Seminario di Padova tra il 1850 ed il1858. la madre andò a trovarlo una solavolta in otto anni, ed egli ne uscì, oltre chedurante le vacanze estive, solo alla mortedel padre nel 1852, per due mesi nel 1855,a causa di un’epidemia per la quale fu chiu-so il Seminario, e nel 1858, per una predi-ca domenicale a riese.educato ed educatosi a questa rigida disci-plina, nella vita andò incontro ad altre “for-tune”, tutte dipendenti dalla “fortunata”scelta iniziale, quella del Seminario: fucappellano di Tombolo con veci di parroco,fu parroco di Salzano (unico papa della sto-ria ad avere svolto questo ruolo sacerdota-le), fu contemporaneamente canonico resi-denziale, cancelliere vescovile, padre spiri-tuale del Seminario ed esaminatore prosi-nodale a Treviso, poi vescovo di Mantova,cardinale e patriarca di Venezia, papa dellaChiesa Universale e Santo.Fu autore di un fortunato catechismo, notonel mondo degli studiosi come il“Catechismo di Salzano” che non va con-fuso con il “Catechismo di San Pio X” cheestese nel 1912 alla Chiesa Cattolica; fu trai preti più impegnati sul fronte del rinno-vamento liturgico, tanto che nel 1874,ancora parroco trentanovenne di Salzano, fuinvitato al Congresso Cattolico di Veneziacome uno dei più esperti del settore.A Salzano si segnalò per esempi di dedi-zione pastorale e civile difficilmente ugua-gliabili.Ma bastino questi semplici cenni: con scel-te meditate e fortemente volute, la provvi-denza aiuta, ed aiuta fino a proporre riformerinnovatrici rivoluzionarie, se attuate nelproprio tempo, perchè abbiamo il dovere distare attenti ai “segni dei tempi”.

Quir. Bor.

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SALZANO COMEARS

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Molti anni fa ebbi l’occasione di leggere la vitadel Santo Curato d’Ars.Giudicato “uomo da poco” ed accolto in manie-ra piuttosto fredda ed ostile nella parrocchia chegli era stata assegnata, san Giovanni MariaVianney, con le sole armi della preghiera e dellapenitenza, seppe far miracoli di conversioninon solo ad Ars ma anche nei paesi vicini, intutta la Francia ed oltre.È un santo che noi invochiamo nelle litanie eche è stato modello per tutti i sacerdoti in curad’anime, per due secoli.ho sotto gli occhi, proprio ora, una bella foto-grafia di San Pio X; è seduto alla sua scrivania;il bel volto è pensoso e sorridente; sul piano dilavoro osservo un crocifisso da tavolo, il para-lume, alcune carte sulle quali sta scrivendo eduna statuina raffigurante il Curato d’Ars.Certo san Pio X, fin dall’inizio del suo mini-stero pastorale, aveva preso s. Giovanni MariaVianney, come esempio e modello di vita.ho avuto, in questi ultimi tempi, l’occasionetanto desiderata di visitare Salzano, il paese incui don Giuseppe Sarto fu parroco dal 1867 al1876.Certamente la devozione al “Santo” Curatod’Ars ed il suo esempio furono motivo di ispi-razione per il “santo” parroco di Salzano.non si può dire che i salzanesi accolsero congioia il nuovo parroco. erano abituati ai mon-signori, a nomi di prestigio... e si trovarono difronte ad un povero, magro prete... da quattrosoldi!Ma una volta che egli fu arrivato a Salzano,subito venne a delinearsi la figura di un pasto-re d’anime non comune.Sono andata a vedere il Museo che custodisce iricordi di don G. Sarto.È attiguo alla chiesa parrocchiale ed è di recen-

te inaugurazione.Al primo piano sono custoditi molti vasi sacriappartenenti, usati o donati dal Santo alla suaparrocchia: calici, pissidi, patene, ampolline evia dicendo di grande valore storico ed anchemolto preziosi.Al secondo piano abbiamo potuto vedere unvero tesoro di tessuti ed arredi sacri: antichi,ricamati a mano, tutti secondo i vari colori deltempo liturgico.Sono di un valore inestimabile come tessuto,ma anche per il valore storico ed affettivo chehanno.Al terzo piano mi sono fermata più a lungoperchè erano esposti parecchi documenti, redat-ti dalla mano stessa del futuro Pio X.in bella vista, su un espositore centrale c’è ilfamoso catechismo di Salzano che, nel corsodegli anni gli servì per i ragazzi della sua par-rocchia. Quando fu Papa, egli ne estese l’uso atutta la Chiesa italiana; fu usato da tutti noiquand’eravamo ragazzi, per oltre mezzo secolo.inutile che io esprima qui il mio giudizio, peraltro di poco conto, su quest’opera benemerita:ne sono stata una tifosa da e per tutta la vita.il catechismo di Pio X era composto di doman-de e di risposte che si suddividevano in treparti: la prima esponeva le verità ed i misteriprincipali della fede, la seconda conteneva l’in-segnamento della legge di Dio, dando insegna-menti preziosi sui comportamenti morali. laterza parte trattava della Grazia, cioè della vitadi Dio in noi e dei Sacramenti che ce la comu-nicano. inoltre c’erano due appendici piuttostosostanziose sui fatti principali della StoriaSacra e sulla liturgia, vale a dire sui tempi, suiparamenti di vario colore, sui vasi sacri e sullesuppellettili che ornano l’altare e che tornanoutili nelle varie celebrazioni sacre.

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È vero: c’era la fatica di dover imparare amemoria, ma questa è una prova che abbiamosuperato in molti. Quasi tutti, ai miei tempi,l’hanno fatto. D’altra parte, se si vuole cherimanga qualcosa in testa, questo metodo sideve usare ancora, almeno parzialmente.Da ragazzi non ci si poteva render conto delsignificato di tutte le parole, ma vedo che se ledomande mi tornano in mente, ancor oggi sodare risposte valide.Solo che ora le comprendo maggiormente.

ho visto, poi, vari registri redatti dalla mano diPio X: su quello dei Battesimi egli scriveva,oltre al nome del battezzato, quelli del padre edella madre, dei nonni e talvolta anche, oltreall’ora di nascita e alle condizioni del neonato,anche i soprannomi e qualche cenno sulla lorofamiglia.era scritto con calligrafia ordinatissima, acaratteri minuscoli.Quello però che mi ha fatto pensare di più al“gran cuore del futuro Pio X”, è stato il regi-stro dei morti perchè riportava l’ora, la causadel decesso e qualche notizia sulla personascomparsa.ho fatto in tempo a copiarne qualcuna e ve latrascrivo perchè ne siate a conoscenza anchevoi. “... la più religiosa delle madri di fami-glia, la più affettuosa delle mogli, la più solle-cita delle madri...” “... Uno dei buoni contadi-ni della parrocchia...”.“Giovane modesto, amorevole, gloria dei geni-tori, conforto dei fratelli, delizia degli amici,maestro di clavicembalo, organista aMirano...”.“Giovane modesto, amorevole, gloria dei geni-tori, conforto dei fratelli, delizia degli amici,maestro di clavicembalo, organista aMirano...”; ma quest’ultima soprattutto mi hacolpito: fu scritta per due giovani sposi ven-

tenni, morti per la grave epidemia di colèra cheper due anni imperversò a Salzano.“Povera sposa! Assistendo indefessa al letto delmarito Gambaro Vittorio contrasse il morboche in sole 5 ore la fè raggiungere lo sposo, ecosì quei che l’amore fè uniti in vita et inmorte non sunt divisi. Sit perpetua, animabusbenedictis, requies”.ho pensato fra me: qui non c’è solo la passio-ne e la precisione di una persona cui piacevatramandare delle notizie ai posteri, c’è tutto ilfuturo Pio X, nel pieno delle sue convinzionireligiose e della sua azione pastorale.

Siamo passate anche a fare una visita allaChiesa parrocchiale di Salzano.Ci sono vari affreschi che ricordano “il Parrocosanto”. Sopra l’entrata principale si vede “lavocazione di Pio X”: raffigura un ragazzo scal-zo che, percorrendo un viottolo di campagna,incontra la Madonna e, guardandola estatico,

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Santino della Parrocchia

di S . Bartolomeo in Salzano:

nel retro c’è stampata una preghiera

che hanno dedicato alla missione del 2000.

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UN INTERESSANTEDOCUMENTO

DELL’ARCHIVIODI RIESE PIO X

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prende probabilmente la grande decisione difarsi prete.Sullo sfondo, tra il verde, spicca il nostroSantuario di Cendrole.Ai lati della chiesa, un altro affresco raffigura ilParroco che prega durante il mese mariano.Pare che questa pratica religiosa popolare siastata, se non introdotta, molto caldeggiata dadon Giuseppe Sarto. Alla parte opposta si vedeil Santo prete in atto di insegnare il catechi-smo. Sulla pala di un altare laterale è presenta-to mentre assiste i malati affetti da colèra.in fondo alla chiesa sono conservati: il pulpitomobile dal quale l’arciprete predicava ed il “con-fessionale”.

e qui mi fermo perchè il parallelo fra il Curatod’Ars ed il Parroco di Salzano mi sembra sem-pre più calzante e perfetto.Quante anime saranno state conciliate con Dioe da lui illuminate, presso quel povero mobi-le di legno?Ma intanto era giunta la sera ed era buio.Abbiamo fatto una capatina da Anna, la sorelladi elena, che è sposata a Salzano.Con grande senso di ospitalità ci aveva messoin contatto con il prof. Bortolato, che è unodegli studiosi più appassionati della storia diPapa Sarto e che è stato la nostra qualificata“guida turistica”.Grazie infinite, da queste pagine, anche a lui.Prima di tornare a riese la signora Anna ci haofferto i primi crostoli della stagione ed unbuon caffè.Così è finito il nostro giretto turistico-religio-so... Come tutti i salmi che finiscono in glo-ria!

Giustina Bottio

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Q. B.  Capita spesso ai topi d’archivio diimbattersi in qualche cosa di interessante,anche se non direttamente collegata alle ricer-che mirate che svolgono in una certa direzio-ne.Mi spiego meglio.Per diversi mesi ho svolto presso l’Archiviodella parrocchia di riese Pio X lunghe ricer-che sulla famiglia Sarto e sull’emigrazioneriesina. Durante queste indagini mi è capitatodi raggiungere notevoli risultati intorno a ciòche cercavo, ma anche di raccogliere copiosifrutti su questioni che con ciò che cercavonon avevano niente a che spartire.È così che ho trascritto un interessante docu-mento che getta nuova luce su un ambitoancora non bene esplorato della storia diriese, vale a dire l’area un tempo occupatadalla Chiesa di S. Silvestro, e sulla tomba diun “antico pievano”, Andrea De Giroldi o DeZiroldi, la cui lapide è ora murata all’internodella Chiesa parrocchiale di riese, subito adestra, entrando dalla porta principale.È un documento scritto da don Tito Fusarini(1812 - 1877), parroco di questa comunità dal7 marzo 1842 al 19 marzo 1853, il parrocoche tanto influsso ebbe sul giovanettoGiuseppe Sarto, un prete sul quale si dovreb-be approfondire la ricerca.Si trova all’interno di un registro canonico,un luogo non proprio adeguato per trovarviun documento indirizzato ai posteri, per eter-nare una memoria ritenuta particolarmenteimportante.ecco il testo:

Ad eternam rei memoriam (A perpetuo ricor-do del fatto)

n.B. Avendo il sottoscritto Arciprete di que-sta Chiesa di S. Matteo ap.lo di riese aqui-stato (sic  nel testo) dalla n. D.a Marina

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IL PARROCOSARTO,

PADRINODI BATTESIMO

Bottari nata Contessa Zorzi di Venezia il pic-colo brolo (sito a Tramontana di questa CasaCanonica) ch’era un tempo Cimitero, nell’at-to di conguagliare il terreno trovò le fonda-menta dell’antica Chiesa di S. Silvestro, enel mezzo di essa una pietra che copriva unaTomba. Quella pietra ricordando che ivi stavasepolto uno degli antichi pievani di riesevenne fatta collocare nel muro esterno dellaChiesa Parrocchiale dal lato di mezzogiorno,e l’epigrafe che vi sta incisa a caratteri goti-co-lombardi si deve leggere così: Hic jacetcorpus prudentis et venerabi l i s viridomini presbiteri Andreae De Giroldisol im plebani hujus Ecclesiae, quiobi i t anno Domini mil lesimo qua-dringentesimo duodecimo (1412) dietertia mensis octobris cujus anima inpace requiescat. nella tomba si trovaronovarie ossa di corpi umani le quali si ritengo-no essere dei Pievani morti prima di donArtuso; desse furono trasportate nell’attualeCimitero. il rinvenimento della lapide seguìnella giornata nona del mese di marzo del-l’anno mille ottocento quarantasette (1847)l’anno istesso in cui fu compiuta la CasaCanonica e sedendo sulla Cattedra di S.Pietro in roma il Pontefice veramenteMassimo Pio iX.Dn. Tito Fusarini arciprete di riese m. p.;

(di mano propria)

Una traduzione non troppo letterale del testolatino potrebbe suonare così: “Qui  giace  ilcorpo  del  sacerdote  don  andrea  De  Giroldis,uomo prudente e venerabile, un tempo pieva-no  di  questa  Chiesan  che  morì  il  giorno  3ottobre  1412. riposi  in  pace  la  sua  anima”.l’Artuso di cui si parla è don Angelo Artuso“di Sanzenone”, parroco di riese dal 1768 al1803, 23° parroco di riese presente nellalista stilata da mons. Carlo Agnoletti (1845 -1913) nel suo volumetto intitolato riesememorie  storiche  raccolte  dal  Can°.  Prof.Carlo agnoletti  e  dedicate  a  S .  Em.  rev. ilSig.  Cardinale  Giuseppe  Sarto  Patriarca  diVenezia,  stampato nel 1894 presso loStabilimento Turazza a Treviso.

nel 1954, anno della Canonizzazione di S. PioX, moltissimi furono i pellegrini che venneroa riese per visitare la sua casa natale. Fra que-sti va ricordato un certo Silvio Bottacin diSalzano, ora passato a miglior vita, che, per uncaso fortuito, entrò a far parte della parentelaspirituale del nostro illustre concittadino.ecco come avvenne.Don Giuseppe Sarto era Parroco a Salzanoquando, una mattina, gli si presentò il nonnodel Bottacin su citato. Veniva a dargli la notiziad’essere divenuto padre d’un bel bambino e lopregava di voler essere compiacente di battez-zarlo nel giorno e nell’ora da lui stabiliti per-chè il padrino del piccolo, che doveva venire daVenezia, aveva solo quel tempo disponibile. ilbuon Parroco accondiscese a questa richiesta,ma siccome lui, proprio in quel giorno avevaun impegno, venne deciso che il Battesimosarebbe stato amministrato dal Cappellano.nell’ora e nel dì stabiliti ecco dunque tutti inchiesa: il sacerdote, il neonato in braccio ad unaparente, la levatrice (allora si usava così) e ilpadre del bambino. Ma il padrino tarda a veni-re. Aspetta e aspetta: non arriva. il Cappellanodà segni d’impazienza, il padre pesta i piedi, ilpiccolo piange.Alla fine si decide di andare a casa e di ritorna-re un’altra volta quando ci sarebbe stato ilpadrino.Ma ecco che arriva il Parroco Sarto.ha sbrigato in fretta i suoi impegni e viene avedere cosa fa il suo Cappellano.Venuto a conoscenza di come stanno le cose, sirivolge al padre e gli dice:«e tu, per colpa di quel tuo compare veneziano

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vorresti portare a casa tuo figlio senza averlobattezzato? Se ti degni gli faccio io da padri-no».«oh, signor Parrroco, lei, padrino di miofiglio, mi sento onorato!».Si ritorna quindi al fonte battesimale, il parro-co Don Sarto chiede la fede, pronuncia le pro-messe battesimali, recita il Credo e ilCappellano amministra il sacramento delBattesimo a quel bambino che, al posto di unpadrino qualsiasi, ne ha uno che diventerà ungiorno un Pontefice Santo.Quando questo piccolo fu in grado di capire, glifu raccontato come avvenne il suo Battesimo edegli, orgoglioso d’aver avuto un così grandeprivilegio, divenuto a sua volta padre, narròogni cosa al figlio, Silvio Bottacin, che vennedevotamente a riese a pregare nei luoghi cheavevano visto fanciullo l’illustre padrino delsuo genitore.

G. F. F.

IL GRANDEGIUBILEODEL 2000

E SAN PIO X

Battistero

di Salzano

donato

da S. Pio X

il GIUBILEO, la cui storia ha origine findalla lontanissima civiltà babilonese, pas-sando alla successiva codificazione per ilpopolo ebraico nel levitico “...Questo è ilgiubileo  che  celebrerete  ogni  cinquantesi-

mo anno...”, sino alla riproposta cristianadi Papa Bonifacio Viii nel 1300, metterà(ce lo auguriamo) anche riese Pio X, permerito del suo grande Sarto, all’attenzionedei pellegrini di tutto il mondo in questoAnno Santo 2000.il 18 settembre 1999 la Provincia diTreviso ha organizzato, pressol’Auditorium Vescovile San Pio X, unincontro formativo-informativo sull’eventogiubilare, sul tema “lA MArCA TreVi-GiAnA nel GiUBileo”, con relatori, tragli altri, Mons. liberio Andreatta, respon-sabile del Settore Accoglienza del ComitatoCentrale per il Giubileo e il geom. lucaBaggio, Sindaco di riese Pio X.nell’occasione è stata illustrata la carta coni - PERCORS I GIUBILEO 2000 - inProvincia di Treviso, con questa introdu-zione per quanto riguarda l’itinerario“SUlle orMe Di SAn Pio X”: È cer-tamente l ’i tinerario più importanteper i pel legrini che si recano nelVeneto in occasione del l ’eventogiubi lare.nella stessa sede il Vescovo di Treviso hapresentato l’opuscolo:- Diocesi di Treviso “INVITO AL GIU-BILEO” lettera del Vescovo Paolo

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Magnani e Programma diocesano - in cuivengono indicate le Chiese per i pellegri-naggi giubilari e che sono:- Cattedrale...- Santuario di Santa Maria Maggiore aTreviso...- “Chiesa parrocchiale di Riese PioX, a significare la central i tà del laparrocchia nel la formazione cristia-na, ricordando quel S anto in essacresciuto”.Proprio per confermare tale concessione ilVicario del Vescovo, subito dopo natale èvenuto nella Chiesa parrocchiale di riese(Santuario in onore di San Pio X), per lasolenne apertura dell’Anno Santo.Per l’occasione e in previsione dei prossi-mi pellegrinaggi, molti dei quali già prean-nunciati, sia la Chiesa parrocchiale che ilSantuario delle Cendrole sono stati ogget-to di alcuni urgenti lavori non procrastina-bili e di una ripulitura generale.Da parte sua l’AmministrazioneComunale, oltre all’approntamento dell’o-stello e dell’ufficio turistico nellaBarchessa Zorzi di Villa eger, ha dato ini-zio ai lavori di sistemazione della Casanatale e del Museo di Pio X.Anche per i vari monumenti si provvederàdi conseguenza.e dato che siamo in tema di Giubileo,vediamo anche questo fatto:il 1° numero de “il Giornale del Pellegrino”di dicembre 1999, a cura del ComitatoCentrale del Grande Giubileo dell’Anno2000, indica tra i tredici GIUBILEIS TRAORDINARI più importanti:1904 - PIO X indice un Anno S antoper l ’anniversario del la definizione

del Dogma del l ’Immacol ataConcezione.non è un avvenimento molto noto e ricor-dato. Tanto è vero che anche Mons.Angelo Marchesan nella prima edizionedella sua poderosa biografia “Pio X - nellasua vita nella sua parola e nelle sue opere”,lo presenta in modo piuttosto succinto,ampliandolo però notevolmente specienell’Appendice contenuta nell’edizione del1910, corredata anche da parecchie note:“in occasione poi dell’otto dicembre diquello stesso anno (1903), in cui si aprivacon particolari festeggiamenti la ricorrenzagiubilare della solenne definizione deldogma dell’immacolata Concezione diMaria, il Santo Padre Pio X, emanò altresìun Breve apostolico... Concesse inoltreparecchie indulgenze a chi avesse assistitoalle funzioni stabilite... nei giorni prescrit-ti... in tutto il mondo”.“Tenerissimo del culto della B. V. volle sicelebrassero con feste speciali le solenniricorrenze giubilari della proclamazione deldogma dell’immacolata...”(lettera apostolica: QUAe CATholiConoMini, in cui si concedono specialiindulgenze per l’anno giubilaredell’immacolata, 7 dicembre 1903.enciclica: AD DieM illUM lAeTiSSi-MUM, 2 febbraio 1904. lettera 24 novem-bre 1904: AD oMniUM inSTAUrATio-ne, agli e.mi V. Vannutelli, M.rampolla, D. Ferrata, G.C. Vives, presi-denti delle feste giubilari dell’immacolata.Allocuzione: io AVrei VolUTo riCe-VerVi, ai Vescovi presenti nella solennitàgiubilare, 8 dicembre 1904).

ruggero ambrosi

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CCRROONNAACCAA PPAARRRROOCCCCHHIIAALLEE

S. PIO X: MAI DIMENTICATODALLA SUA RIESE

“Poareti”  - Così in una parola in dialettoveneto che non nasconde una punta didisprezzo, il 21 luglio 1913 Papa Pio X, defi-nisce le Guardie Svizzere che sono statedisarmate dopo un tentativo di ammutina-mento -.Questa la testuale dicitura posta a fiancodella foto di Papa Sarto a corredo di un arti-colo, apparso verso la fine del 1999 nel sup-plemento settimanale di un noto quotidiano,relativo ad un oscuro e non ben definito fattoriguardante la milizia pontificia.Ma in questa sede non mi interessa esamina-re il fatto storico, quanto la specificazionegiornalistica di quel presunto “poareti” attri-buito a Papa Pio X.il Dizionario etimologico Veneto/italiano diD. Durante e Gf. Turato, presentazione delprof. Manlio Cortelazzo, docente di dialetto-logia all’Università di Padova, edizionierredici-Padova, così recita: -  poareto  -poaro  -  poret  -  poro  - Dal latino “pauper-pauperis”  composto di “pau” della stessaradice di “paucus”=poco e “per” dalla radi-ce “par”=produrre, propriamente “colui cheproduce poco”.

l’esame di altri dizionari, dall’articolato eampio Dizionario del dialetto di VittorioVeneto di emilio Zanette, editore Dario DeBastiani, allo schematico ed essenzialeDizionario del dialetto trevigiano di destraPiave di emanuele Bellò, edizioni il

Gazzettino; la consultazione di scritti di insi-gni studiosi del mondo Veneto e del suo dia-letto (Manlio Cortelazzo, Ulderico Bernardi,Dino Coltro, solo per citarne alcuni) e ilnostro parlare quotidiano, mi confermanonell’idea che la parola “poareto” non vienemai usata (salvo rarissimi casi) in sensospregiativo, ma, al contrario, in senso bene-volo e talvolta in senso lievemente canzona-torio.È certo che fino ai primi anni ‘60 quelsostantivo/aggettivo sarebbe stato appuntoascritto a Pio X come esternazione di bontàd’animo, sensibilità, comprensione; ma inepoca successiva la lettura storica di PapaSarto ha subito una radicale diversione,sostituendo l’originale e non sempre feliceagiografia, con un approfondimento criticoindubbiamente più valido, ma spesso impie-toso e parziale non solo sul suo operato pon-tificale, ma persino sul percorso della suasantificazione.Per non aggiungere poi (absit iniuriaverbi=sia detto senza offesa e anche senzapolemica) un certo oblio da parte dellaChiesa stessa. Ma questo può valere ancheper molti altri Santi non adeguatamente sup-portati da specifiche organizzazioni o dal-l’opportuno uso dei mezzi di comunicazione(magari anche prima della canonizzazione).Quanti ricordano i Santi propostici in tempinon remoti: luigi Gonzaga, Domenico

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Savio, Maria Goretti ed altri ancora?

Fortunatamente riese non ha mai dimen-ticato il suo grande Sarto: ne perpetuano lamemoria, tra l’altro, ricorrenti cerimoniereligiose e manifestazioni civili.Per queste ultime, le più recenti in ordine ditempo sono state:- l’organizzazione da parte della Pro loco, inconcomitanza della sagra di San Matteo del“Palio” con la partecipazione delle borgate, aricordo e testimonianza dell’ascesa alGrappa, nel 1901, del Cardinale PatriarcaSarto;- la mostra collettiva, in ottobre, di artisti delComune che, con felice intuizione deiresponsabili del G. S. Sidernorio ha avuto

come tematica “Pio X e i suoi luoghi” e cheha visto la partecipazione di una ventina diartisti, con oltre trentacinque opere esposte;- l’apertura, il 18 dicembre, nella rinnovataBar-chessa Zorzi di Villa eger, della mostrafotografica “Sulle orme di Pio X”;- l’incontro, nella stessa data, presso la salaConsiliare del Comune, con il prof.Gianpaolo romanato (autore a suo tempo diuna delle più attente e complete opere suPapa Sarto), che ha trattato il tema “La figu-ra di Pio X cento anni dopo”.Altro ancora è in preparazione, anche fuoridell’ambito locale, collegato soprattutto algrande Giubileo del 2000.

rug. amb.

Una veduta della nostra riese antica, ai tempi in cui il nostro Papa Sarto viveva.

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1919

I Missionari ci scrivono

P. FRANCESCO FANTIN DAL BRASILE

Carissimi fratelli, pace e bene a tutti.il 16 luglio, giorno della Madonna del

Carmelo, ho ricevuto dai miei fratelliuna telefonata, che mi ha dato moltodolore. Mi annunciavano la morte di miofratello Sacerdote Salesiano, Donnarciso. Abitava a Verona, soffriva dicuore e diabete; aveva 87 anni di età e 61di Sacerdozio: un degno e bravo figlio diDon Bosco. Aveva coperto incarichi diresponsabilità; era un ottimo consiglierespirituale, di molta prudenza e fede.Chiedo una preghiera per l’anima sua.

non so se avete saputo: il Papa hascelto un altro Missionario del PiMe:Vescovo Ausiliare della più grande cittàdi tutta l’Amazzonia: Manaus, inBrasile. È P. Mario Pasqualotto, trevigia-no. Chiediamo a Dio per lui: incontratanta povertà materiale e morale, conpochi Missionari. Comprendiamo sem-pre di più come c’è bisogno di santiMissionari e Missionarie: è solo l’amoredel Vangelo che può trasformare ilmondo e portare la pace.non esiste pane buono senza fermento:non esiste pace, gioia e fede senzaVangelo vissuto. Formate famiglie chesiano di Dio, per avere gioventù di Dio.

Vi dico che le forze, qui, diminuisco-

no sempre più. Si diventa vecchi. Siamoin pochi e il popolo aumenta sempre più.Vado volentieri nei villaggi, anche lonta-ni 30 e 50 km., ma non riesco a fare quel-lo che dovrei: ammalati, poveri, confes-sioni, matrimoni, battesimi e istruzionedegli adulti e ragazzi... le MissioniPopolari mi prendono molto tempo ecosì non riesco a scrivervi le mie letteri-ne particolari: per questo chiedo scusa...

la visita ai Pastori Protestanti è rima-sta indietro...; che il Signore mi perdonie che voi mi aiutate con le vostre pre-ghiere. Voglio anche ringraziarvi dellavostra bontà e offerte per i poveri, bam-bini, vecchietti del ricovero e le famiglieche passano chiedendo un pane per amordi Dio. il sorriso dei bambini e le pre-ghiere di questi poveri vi ottengano tantegrazie dal Signore.

Sono tanti i disoccupati, qui, inBrasile. non c’è, come da voi, aiuto dalgoverno; ciascuno deve arrangiarsi comepuò: il peggio è per i bambini, sballotta-ti di qua e di là: le donne, i vecchi, gliammalati soffrono molto, poveretti!

Ciao a tutti.

*****

E ancora una lettera dal Brasile.

IGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENS

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IGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENS2020

NATALE DEL 1999 P. Checco da Portho Murthino.

Carissimi fratelli, parenti e amici tutti,pace e bene. Spero che questa mia lettera vitrovi tutti in salute e con profonda e grandefede per entrare nel grande Anno SAnTocon molta pace nel cuore. Vi dico che sarà dif-ficile, per me, arrivare a vedere il 3000; perquesto spero entrare nel 2000, sempre se Diovuole; lascio a voi il 3000: contenti?Qui và tutto bene, sempre alla brasiliana.Sono passati già 43 anni dal mio primo arri-vato e sono sempre più contento di essereMissionario. Povertà, disoccupazione, fameaumentano sempre più: per fortuna che ilpopolo è calmo e buono.

Stiamo teminando i preparativi per leprime Comunioni: quest’anno saranno pocopiù di 200, tra adulti e ragazzi, tra il centrodella Missione e i villaggi. Dopo ci sarannole Cresime: saranno quasi lo stesso numero.Ammiro questa gente. Fanno tanta strada perla scuola di Catechismo,... attraverso boschipericolosi per le bestie che possono incontra-re; passano fiumi senza ponti, alle volte.Quando piove fa pena vederli bagnati dallatesta ai calcagni... e sempre sorridenti. iCatechisti devono fare miracoli per insegnareagli adulti che non sanno leggere...: sonoveramente bravi.

l’inondazione ha portato via baracchesulle rive del grande fiume Paransapanema:per grazia di Dio la gente accetta quello che laMissione può dare e si adatta a tutto. Vedetefin dove arrivano i vostri aiuti? Grazie tante atutti i benefattori, a nome loro.

Ci sono circa 80 ragazzi, qui al centro, chesono già piccoli delinquenti. Cerchiamo diattirarli, dando loro cibo e scuola: un uomo edue signore si stanno dedicando con amore.

Una bella spesa per la Missione, ma que-sta esperienza va avanti molto bene.

Adesso vi dico una bella novità: voi nonsapete ancora che ai primi di dicembre (dopole prime Comunioni e le Cresime) devo fareS. Martino. i Superiori mi mandano a chiude-re un buco, dove mancano 2 Missionariammalati: è nello Stato del Mato Grosso delSud, ai confini con il Perù e la Bolivia: sonogià mezzo matto, ADeSSo DiVenTeròUn “MATo GroSSo”.l’indirizzo è questo: Pe. Francisco Fantin-Pime-Cx. P. 32 - PorTo MUrTinho79280-000 - MS-BrASil.

Adesso voi capite meglio che, questo vec-chietto (che sono io) non avrà tanto tempo perscrivervi personalmente. io spero che mi per-donerete e pregherete di più per me, non èvero? È lontano da Porecatu circa 1300 Km.ma c’è una corriera, quasi buona, che arriva làvicino, grazie a Dio.

Un natale santo e bello per tutti voi: unanno nuovo che sia SAnTo, non solo dinome, ma firmato SAnTo con la nostra vitadi bontà, fede, e amore, come il Papa chiede atutti.

Scusatemi se i miei scritti sono pochi emal fatti; confido molto nelle vostre preghie-re, perchè sono il motore che fà andar avantiquesto Missionario di barba e baffi bianchi.

Un abbraccio e, prima ancora, una bellabenedizione a ciascuno. i migliori auguri atutti e perdonatemi gli sbagli. Ciao dal vostroPadre Checco e statemi tanto bene. Ci vedre-mo nel 2000, per i miei 50 anni di Messa!Ciao a tutti e tanti auguri. Vostro P. Checco.

P. Francesco Fantin - PimE

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P. ANGELO PASTRO DALLA CINALotung 22 Gen. 2000

Carissimi “Gruppo Missionario Parrocchialeriese Pio X”

in questi giorni ho ricevuto tramite il nostroconfratello camilliano P. Felice Chech, lavostra lettera e generosa offerta di lire1.000.000 per l’asilo che ho diretto.

Sarebbe mio desiderio di potervi conoscere tuttipersonalmente, per ringraziarvi, ma per oraposso solamente raccomandarvi a lui che tutticonosce, tutto vede e che certamente non silascerà vincere in generosità.Sapete come ormai io sia già ultra ottantenne equindi non possa dedicarmi come una volta almio apostolato; tuttavia la mia presenza aFormosa vuol ancora essere testimonianza difede e di carità, come ora voi lo siete nei mieiriguardi.Chi aiuta l’apostolo, ha certamente anche ilmerito dell’apostolo. Quindi sono certo che ilSignore sarà il vostro premio.

io ora passo le mie giornate nella preghiera enella lettura. Gli acciacchi si fanno sentire; maè ancora viva la fiamma missionaria, il deside-rio di essere un suo testimone presso questa

popolazione che ancora non lo conosce.il vostro aiuto è per me di incoraggiamento ela vostra amicizia mi è cara più che mai.Se il Signore mi darà forza, spero di poter ungiorno rinnovare a viva voce questi miei senti-menti.

Di nuovo un sincero grazie. Un saluto a tuttivoi, alle vostre famiglie ed in particolare aisacerdoti della parrocchia di riese Pio X.

Sinceramente, a cui unisco la mia benedizione.

P. angelo Pastro

RRESOCONTOESOCONTO ECONOMICOECONOMICO DELLEDELLE ATTIVITÀATTIVITÀ

DELDEL GGRUPPORUPPO MMISSIONARIOISSIONARIO ANNOANNO 1999.1999.

Destinazione raccolte e offerte:Abbonamento “Vita del popolo” per 4 Missionari di riese 950.000Giornata pro S. infanzia 825.000inviate a Suor Contarin 1.000.000A P. rino Martignago 2.000.000Acquisto due gazebi bianchi 170.000Ai profughi di Tirana e Caritas 2.000.000Giornata Missionaria Mondiale (vendita torte) 2.020.0009 S. Messe mensili per i Missionari 135.000

P. angelo Pastro con la sorella Suor ida

e il fratello Giovanni.

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NOZZE D’ARGENTO SACERDOTALIDomenica 9 gennaio u.s. Padre rinoMartignago, oblato di Maria immacolata eMissionario in America latina, presiedendouna solenne concelebrazione eucaristica, havoluto ringraziare il Signore per il suo 25°anniversario di sacerdozio e nello stesso tempopregare perchè anche qui a riese sorgano nuovevocazioni sacerdotali e religiose.All’omelia, dopo aver spiegato il Vangelo delgiorno, ha espresso il suo grazie riconoscenteai suoi familiari che l’hanno educato cristiana-mente, alla parrocchia che ha favorito la suavocazione e a quanti l’hanno aiutato nel suocammino verso il sacerdozio.ha parlato anche della sua Missione inParaguay e del lavoro apostolico che sta svol-gendo ad Asunciòn.

Poi, durante il rito offertoriale, gli sono staticonsegnati il pane e il vino, simbolodell’eucaristia, la Bibbia per indicare la DivinaParola che egli annuncia al popolo, i fiori inringraziamento per il dono della vocazione euna busta contenente un’offerta per le moltenecessità della sua Missione.la S. Messa è stata animata dal GruppoMissionario parrocchiale e resa maggiormentesolenne dai canti eseguiti magistralmente dallalocale Schola Cantorum.A Padre rino, già tornato in Paraguay, lenostre più vive congratulazioni per il traguardodel 25° raggiunto e l’assicurazione del nostroricordo nella preghiera perchè il Signore losostenga e l’aiuti sempre nel suo non facilelavoro fra quei popoli bisognosi di tutto.

P. rino martignago accanto ad un termitaio in Paraguay.

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G.F. F.    Si è spento aroma, il prof. nelloVian, storico, letterato,dal 1949 al 1977 segreta-rio della biblioteca vati-cana. Aveva 92 anni.Devoto di S. Pio Xvenne più volte a riese,specialmente negli annidella beatificazione ecanonizzazione del nostro illustre concittadino.le persone che, in quelle occasioni, ebberomodo di avvicinarlo, rimasero ammirate, oltreche dalla sua vasta cultura, dalla cordialità edalla gentilezza che usava verso tutti.Studioso della vita e delle opere del nostroSanto scrisse un libro che parla di lui intitola-to: “ave maria per un vecchio prete”. Curò dueraccolte di lettere scritte dal Sommo Ponteficenell’arco di tempo che va dal suo ingresso inSeminario fino a pochi giorni prima della suamorte e tracciò un bellissimo commento alleillustrazioni fotografiche riguardanti S. Pio X,raccolte in un volume da leonard Von Matt.Concluse tali devote opere di scrittore cattolicocon queste parole:«Le  virtù  germogliate  in Pio X  sono  rivestite

di  così  squisita  semplicità  e  di  così  cordiale

umanità  che  tutti  i  cristiani,  anzi  tutti  gli

uomini  d’oggi  possono  sperare  di  insaporirne

un poco la loro vita».

Di tali virtù egli, non solo ne insaporì unpoco, ma ne fece l’emblema di tutta la sua vita.i riesini, riconoscenti perchè, con i suoi scrit-ti, fece conoscere a molti il miglior Figlio dellaloro terra, invocano per lui, dal Signore, ilmeritato premio eterno.

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la Giornata mondiale del Malato è stataistituita da Giovanni Paolo ii il 13 mag-gio 1992.Da allora viene celebrata ogni anno l’11febbraio, che ricorda la prima apparizionedella Madonna a lourdes.Quest’anno, in quel giorno, si è svolto aroma il Giubileo degli ammalati e deglioperatori sanitari. nella Basilica di S.Pietro il Papa ha presieduto la S. Messae la celebrazione dell’Unzione degli infer-mi.Anche a Treviso, a S. Maria Maggiore,alle ore 19, c’è stato il Giubileo, colVescovo, degli operatori e volontari sani-tari.i parrocchiani di riese hanno ricordatotale circostanza nel Santuario marianodelle Cendrole, dove si sono recati nume-rosi, alle ore 9, per partecipare alla S.Messa. All’omelia, Mons. Arciprete, haparlato della sofferenza illustrando comeessa serva ad espiare i peccati di tutta l’u-manità e sia fonte di meriti non solo perchi soffre, ma anche per chi, generosa-mente, presta la sua opera a vantaggiodegli ammalati.ricordando poi l’Apparizione dellaVergine a lourdes ha insistito sullanecessità della preghiera rifacendosi aquello che la Madonna stessa aveva chie-sto a Bernadetta.le lodi innalzate col canto alla MadreCeleste durante tutto il Santo Sacrificio ela preghiera speciale rivolta alla fine allaS. Vergine delle Cendrole, tanto cara alcuore di S. Pio X, ottengano agli opera-tori sanitari, ai volontari e a quanti sof-frono nel fisico e nello spirito aiuto,conforto e ogni benedizione divina.

GIORNATAMONDIALEDEL MALATO

NELLO VIANBIOGRAFO

DI S. PIO X

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figlio, alle sorelle, al fra-tello, ai congiunti e aquanti soffrono per la suadipartita, la comunità par-rocchiale porge le più vivecondoglianze, auspicandoche la certezza ch’egli, dalCielo, continua ad assister-li con quell’amore chesapeva donare quand’eraquaggiù, serva a lenire unpo’ il loro dolore.

lunedì 24 gennaio u.s.,nella chiesa parrocchiale diriese, molte persone vol-lero dare l’estremo saluto aDanilo, uomo buono,amante del lavoro, dellafamiglia e amico di tutti.lascia ai figli l’esempiod’una vita onesta e a tutti isuoi cari un dolce rimpian-to.Alla moglie, alle figlie, al

“Andare al mare”

il tempo è passato

di ciò che poteva essere

e di ciò che è stato

che è sempre nel mio cuore

rinnovando,

giorno dopo giorno

attimi d’amore, di dolcezza

e batticuore.

E come una battaglia

l’idea mi tortura

travolgengola in una grigia

onda al mare;

ma, poi diventa

via via vitale

rivivendo pensieri

che vanno e ritornano

IGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENS2424

sentendo l’ultimo

suo abbraccio

il suo bel viso

tra le mie braccia;

e sempre mi palpita il cuore

e parlo, parlo dilettando

da madre a figlio

fortificando  il mio spirito

come il fuoco.

E sento il profumo

che mi avvolge

la sua mano invisibile

che mi accarezza

il suo amore

che mai dimentica

sua mamma...

Mamma e papà

IN RICORDO DI...

Ricordando Stefano Piva

Danilo Girardello

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S. Pio X, aiutami, non mi abbandonare.N. N.

S. Pio X, ti ringrazio per il dono dei nipoti. liaffido alla tua potente intercessione.

Nonna Luigia Spadon

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GRAZIE E SUPPLICHE

i genitori Miotto Giorgio e Sandra invocano laprotezione di San Pio X per il figlio ivo.

S. Pio X, metto sotto la tua protezione tutti imiei cari, difendili dal male, fa’ che inquest’Anno Giubilare imparino ad amare ilSignore come lo hai amato tu.

Borsato Ginetta

S. Pio X, Ti invochiamo supplici: benedici inostri figli elisabetta e Francesco. Fa’ che cre-scano buoni, timorati di Dio e aiutali ad inse-rirsi positivamente nella vita.

i genitori

Portiamo un omaggio floreale alla Casetta diS. Pio X e invochiamo il Caro Santo perchèprotegga il nostro piccolo Tommaso.

Catia e aldo Fratin

Angela e Umberto Gazzola mettono sotto la protezione di S. Pio X i loro sette figli e i tredici nipo-ti.

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le nonne luigina e Maria mettono sotto laprotezione di S. Pio X i loro nipotini: Andrea,ilaria, Valeria, Alberto e laura, Francesco eGioia.

Luigina e maria Piva

in occasione del SantoBattesimo di Andreamettiamo sotto la pro-tezione di San Pio X edella Madonna delleCendrole anche le altredue nipotine Federica eDebora. li aiutino acrescere bravi e sani.

i nonni agnese

e Benvenuto C.

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- e’ ora di completare e concludere la Campagna Abbonamenti 2000.Anche quest’anno le quote rimangono invariate: £. 30.000 per l’italia e l’europa;£. 60.000 per gli altri Continenti (posta aerea).

- in questo numero inseriamo un bollettino del c/c postale, intestato a ignis Ardens n. 13438312.

- Chi ha rinnovato già, ha fatto il suo dovere! e offra il bollettino del Conto Correntea qualche altra persona perchè si abboni!

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VITA PARROCCHIALE

OFFERTEOFFERTEGENNAIO - FEBBRAIO 2000GENNAIO - FEBBRAIO 2000

Borsato Ginetta e fam. - i genitori diFrancesco ed elisabetta - n. n.

RIGENERATI ALLA VITARIGENERATI ALLA VITA

BASSo SerenA TereSA di Mauro eMezzalira Monica; nata il 1° ottobre 1999,battezzata il 9 gennaio 2000.

CAlleGAri ChiArA di Carlo e Frattinlorella, nata il 21 settembre 1999, battezza-ta il 23 gennaio 2000.

BellinASo AnDreA di Flavio eContarin Paola; nato il 23 ottobre 1999,battezzato il 5 marzo 2000.

FoSCArini FrAnCeSCo di Paolo eStocco Valeria; nato il 15 dicembre 1999,battezzato il 5 marzo 2000.

MArCheSAn DAniele di Gino e BrottoMirella; nato il 19 gennaio 2000, battezzatoil 5 marzo 2000.

MAZZon riCCArDo di Stefano eTodesco Sabina; nato il 23 dicembre 1999,battezzato il 5 marzo 2000.

lonGoBArDi MAriA GioVAnnA diGennaro e D’Auria rita; nata il 15 dicembre1999, battezzata il 5 marzo 2000.

ALL’OMBRA DELLAALL’OMBRA DELLACROCECROCE

GATTo JeSSiCA infante; deceduta il 10gennaio 2000, di otto mesi.

GirArDello DAnilo coniugato conPolo Clara; deceduto il 21 gennaio 2000, dianni 63.

CASSolATo GiUSePPe vedovo diBastianon luigia; deceduto il 15 febbraio2000, di anni 83.

PeDron VAlenTino coniugato conBeltrame olga; deceduto il 22 febbraio 2000

E’ TEmPO DI RINNOVARE L’ABBONAmENTO A IGNIS ARDENS

IGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENSIGNIS ARDENS