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OTTOBRE 2017 TRATTAMENTO ACQUA BWT EMENDAMENTO DI KIGALI UN ACCORDO “STORICO” SANZIONI: FGAS E CONTABILIZZAZIONE IDROTIRRENA: 10 E LODE ! DOPO “PROMO 22” ARRIVA L’EVENTO AUTUNNALE

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OTTOBRE 2017

TRATTAMENTO ACQUA BWT

EMENDAMENTO DI KIGALI

UN ACCORDO “STORICO”

SANZIONI: FGAS E CONTABILIZZAZIONE

IDROTIRRENA: 10 E LODE !10 E LODE !

DOPO “PROMO 22” ARRIVA L’EVENTO

AUTUNNALE

Norcia (PG)Via della Stazione, 27tel. 0743 817906 Fax 0743 824334

In questi ultimi anni, in ambito termoidraulico, non abbiamo fatto altro che sentir parlare di nuove leggi, nuovi obblighi, nuove norme da rispettare, ma molto raramente abbiamo percepito la necessità di rispettare queste disposizioni per paura di essere sanzionati. Abbiamo ottemperato agli obblighi nomativi per etica, per codice deontologico, per il rispetto della natura e dell’ambiente, e - se qualcosa ci è scappato - probabilmente ci siamo detti: “Tanto nessuno controlla”. Effettivamente fi no ad oggi i controlli sono stati superfi ciali, ma la trama che è stata tessuta negli anni ha creato e sta creando un solido sistema per pizzicare i furbetti. Oggi un sistema di riscaldamento deve essere dotato di libretto di impianto, a sua volta è registrato sul catasto regionale degli impianti, per impianti superiori a determinate potenze, si è sottoposti a restrittive regole in ambito energetico, con una modulistica centralizzata su sistemi informatici. Se l’impianto contiene gas refrigeranti dannosi per l’ambiente, si devono effettuare periodici controlli dei quali se ne lascia traccia telematica; il susseguirsi delle manutenzioni contribuisce a completare il quadro informativo, ed informatizzato, dell’intero parco impianti. Anche se abbiamo assistito per anni ad una superfi cialità degli organi di controllo qualcosa si sta muovendo, in futuro le autorità di vigilanza potranno, con i meccanismi sopra elencati, eseguire controlli esclusivamente per via telematica, ed oggi stiamo iniziando ad assistere ai primi accertamenti dalle sanzioni piuttosto pensanti.I primi avvertimenti li abbiamo già avuti dalle società di controllo degli impianti termici che nei casi più banali hanno evidenziato una mancanza di documentazione e non conformità sul trattamento dell’acqua di impianto, in ambito F-GAS stiamo assistendo ad un cambio di rotta, fi no ad un po’ di tempo fa non era chiaro quale fosse l’ente competente in materia sanzionatoria: Carabinieri NOE, Guardia Costiera, Guardia Forestale, ma grazie all’istituzione dei Carabinieri forestali - impegnati nella tutela ambientale sul fronte della lotta contro i reati ambientali - si sono rese più incisive le azioni di contrasto sia sul controllo delle vendite di Fgas che sull’installazione. Le sanzioni sono iniziate ad arrivare a chi non ha rispettato scrupolosamente i dettami normativi, sia sulla tracciabilità del Fgas che sull’installazione e manutenzione degli impianti.Al momento non abbiamo ancora dati sulle sanzioni per impianti centralizzati privi di termoregolazione e contabilizzazione del calore che si sarebbero dovuti mettere a norma entro giugno 2017. La sanzione per il condominio (non per il singolo condomino) varia da 500 a 2500 euro, non sarà diffi cile individuare, con l’entrata in funzione del catasto impianti, i condomini di impianti centralizzati che non si sono adeguati alla normativa.

Sommario

HYDRA è disponibile anche on-line sul sito www.hydraclub.org

NUOVE LEGGI, NUOVE NORME DA RISPETTARE

Ottobre 2017

La revisione della normativa

I vari aspetti della norma UNI 7129:2015

Il suo primo punto vendita fuori della sede storica di Altopascio

Nuova sessione di corso e prova d’esameper la certifi cazione di operatori F-GAS FL3 categoria I

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ERRATA CORRIGE DELLA NORMA UNI 7129:2015

IDROTIRRENA COMMERCIALE PROPONE AGLI ISCRITTI HYDRA CLUB UNA FORMAZIONE GRATUITA

IL VENTENNALE DELLA FILIALE CLLAT DI CASTELFRANCO

“PATENTINO FRIGORISTI”

Dopo “Promo 22” arriva l’evento autunnale di Idrotirrena

Hydra Club propone ai suoi iscritti la formazione sulla norma UNI 7129:2015

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IDROTIRRENA: 10 E LODE!

HYDRA CLUB: CORSI DI AGGIORNAMENTO

Attualità

Le differenze tra il mercato libero e il servizio di maggior tutela (tutelato)

7 IL PASSAGGIO AL MERCATO LIBERO DELL’ ENERGIA

In primo piano

Risparmiare trattando l’acqua del circuito di riscaldamento e dell’impianto di acqua sanitaria

10 TRATTAMENTO ACQUA BWTImpiantistica

Un accordo “storico” per la progressiva eliminazione degli idrofl uorocarburi

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EMENDAMENTO DI KIGALI, ANALISI DELLE RIPERCUSSIONI NEL MERCATO EUROPEO

Normativa

Prestazioni elevate, effi cienza energetica, silenziosità e versatilità le caratteristiche del nuovo sistema di mitsubishi electric

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ECODAN MULTI: UNA SOLUZIONE UNICA PER TUTTI I SERVIZI ENERGETICI RESIDENZIALI

Il prodotto

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SANZIONI: FGASE CONTABILIZZAZIONE

Editoriale

Norcia (PG)Via della Stazione, 27tel. 0743 817906 Fax 0743 824334

e lodee lodee lode101010101010101010101010101010101010101010101010101010101010%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

dal 23 al 27 ottobresu gamma

SANITARIAe accessori

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Al rientro dalle ferie estive il team Idrotirrena, sulla scia dell’evento “Promo 22” proposto a inizio estate, ha voluto organizzare nuove opportunità promozionali attraverso una serie di eventi che, in contemporanea, hanno coinvolto tutti i 49 punti vendita del Gruppo. L’iniziativa è stata preannunciata dalla mascotte Idrotirrena, che, affacciata sulle casette colorate che richiamano ad un noto quadro di Magritte, reclama l’attenzione sui “grandi eventi Idrotirrena”.

Sono bastati pochi giorni e l’iniziativa è entrata nel vivo; un’intera settimana di sconti, dedicata di volta in volta ad uno specifi co settore merceologicoSi è iniziato con il condizionamento. Dal 25 al 29 settembre, gli installatori professionali hanno potuto godere di proposte vantaggiose su tutta la gamma residenziale e sugli articoli accessori a corredo della stessa.

Un’occasione irripetibile,assolutamente da non perdere! E che fosse da non perdere si è confermata solo sette giorni dopo, quando, in vigore la promozione sul settore tubazioni e sottotraccia, molti installatori si sono presentati con una vera e propria lista della

spesa; da qui la conferma di aver ben interpretato le esigenze e le richieste della nostra clientela.

Ma la promozione sembra non essere terminata, nelle prossime settimane saranno altri settori a godere di condizioni vantaggiose. Doveroso quindi rimanere vigili ed attendere pazienti di scoprire quale sarà la categoria “fortunata”.

Attualità

DOPO “PROMO 22” ARRIVA L’EVENTO AUTUNNALE DI IDROTIRRENA

IDROTIRRENA: 10 E LODE !

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HYDRA CLUB PROPONE AI SUOI ISCRITTI LA FORMAZIONE SULLA NORMA UNI 7129:2015

HYDRA CLUBCORSI DI AGGIORNAMENTO

una grande partecipazione

ai primi corsi effettuati presso la filiale Clatt di Massa e Cozzile,

Costante Martinelli dell’Arancio e la filiale di Lena a Portoferraio

Con l’anno 2017 Hydra Club vuole proporre ai suoi iscritti un momento di formazione normativa incentrato sulle novità introdotte dalla norma UNI 7129:2015. Durante i prossimi mesi saranno organizzate riunioni della durata di circa quattro ore che si terranno presso le varie sedi dei soci del gruppo Idrotirrena, alle quali sarà possibile partecipare in forma gratuita.

In questi incontri saranno analizzare le parti più significative della norma per la progettazione e installazione di impianti con apparecchi utilizzatori di portata inferiore a 35 kW alimentati da gas combustibili,

questi incontri saranno destinati a fornire un inquadramento generale delle novità introdotte, soffermandosi sulle tipologie di installazioni più frequenti, limitando solo all’accenno gli argomenti che richiedono necessariamente l’intervento di un progettista come il dimensionamento dei sistemi di scarico dei prodotti della combustione in canne collettive e in sistemi intubati multipli.I corsi attualmente a calendario sono programmati per il venerdì pomeriggio, i dettagli sulle date e orari, nonché programma, saranno esposti presso le filiali dei punti vendita e saranno comunicati tramite newsletter dedicate alle filiali interessate. Per motivi organizzativi sarà richiesta la conferma della presenza che può essere data presso il punto vendita che organizza l’evento. L’incontro è riservato agli iscritti a Hydra Club. Al momento sono già stati effettuati corsi presso la filiale Cllat di Massa e Cozzile, Costante Martinelli dell’Arancio e la filiale Lena a Portoferraio, in entrambi i casi la partecipazione è stata tale da esaurire tutti i posti disponibili, proprio per questo non si esclude la possibilità di ripetere l’evento anche in queste sedi al raggiungimento del numero minimo di partecipanti.

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In primo piano

LE DIFFERENZE TRA IL MERCATO LIBERO E IL SERVIZIO DI MAGGIOR TUTELA (TUTELATO)

IL PASSAGGIO AL MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA

Ad agosto 2017 c’è stato un ulteriore rinvio dell’abolizione del “servizio a maggior tutela” che, a meno di ulteriori proroghe, avverrà entro la fi ne del mese di luglio 2019; una scadenza non proprio ravvicinata che lascia ancora un po’ di tempo per valutare le differenze offerte dal mercato in questo momento di convivenza delle due diverse tipologie: il mercato libero e il servizio a maggior tutela, detto anche servizio tutelato.

Per capire meglio la differenza tra le due tipologie di mercato è necessario fare un passo indietro a quando nel 2000 un decreto legislativo siglava lo stop del monopolio ENI sul mercato del gas aprendo la strada alla liberalizzazione e all’ingresso di concorrenti, consentendo ai cittadini di scegliere da quale gestore rifornirsi. La riforma era imposta dalla normativa europea con l’obiettivo di allineare i costi dell’energia in Italia a quegli degli altri paesi membri.Nel 2007, con la legge Bersani, il mercato dell’energia e del gas è stato liberalizzato a tutti gli utenti e i consumatori sono stati liberi di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica e/o gas naturale. Liberalizzazione che ha iniziato a portare i fornitori in diretta concorrenza apportando benefi ci in termini di prezzo e di qualità dei servizi offerti.

Per poter veramente ottenere i vantaggi della libera concorrenza sarà necessario terminare questa fase di transizione in cui coesistono i due mercati e attendere un po’ di tempo affi nché la concorrenza generi un reale allineamento dei prezzi al vero prezzo di mercato del servizio permettendo al cittadino di selezionare l’offerta più idonea alle proprie necessità.Per riuscire a comparare le varie offerte del mercato è necessario capire la composizione della bolletta, analisi effettuata per il gas naturale, del mercato a maggio tutela.

Nel Servizio di Maggior Tutela il prezzo è regolamentato “dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico” e varia ogni tre mesi, uno schema esemplifi cativo e non esaustivo dei prezzi €/Smc potrebbe essere il seguente:

1) Materia prima (varabile da 0.23 a 0.26)2) Trasporto e gestione del contatore (0.12)3) Oneri di sistema (0.038)4) Accise (0.17)5) Addizionale regionale (0.031)6) Iva (fi no ad un tot di mc al 10% poi passa al 22%)

A questi devono essere aggiunte spese fi sse, sempre determinate dall’Autorità, per giungere ad un totale di circa 0.80 €/Smc. I dati variano in funzione della localizzazione geografi ca (nord occidentale, nord orientale, centrale, centro-sud orientale, centro sud-occidentale meridionale), con prezzi che variano a scaglioni in funzione del consumo annuo, espresso in metri cubi, e di una quota fi ssa che varia in funzione della portata al contatore. L’esempio sopra riportato è tarato su una portata al contatore di classe fi no a G6.

Alla luce di questo è possibile diagrammare le percentuali di composizione del costo annuo per il servizio a maggior tutela, rappresentazione grafi ca che le imprese venditrici sono obbligate, in maniera similare, a riportare sulla bolletta.

E’ evidente come la materia gas naturale abbia un’incidenza modesta che sommata ai costi di trasporto e gestione non raggiungono il 50%.

Per un analisi del Mercato Libero è doveroso percorrere la stessa strada, partire dal costo della materia prima e sommare le varie componenti per ottenere il costo fi nale, ma qui la strada è più tortuosa perché le varie società concorrenti nascondono molti costi nelle fi tte righe di contratto, pubblicizzano costi al metro cubo di gas estremamente bassi e competitivi.Non è diffi cile trovare proposte tra i vari concorrenti con prezzo della materia prima che varia da 0.15 a 0.26 €/Smc, da cui si evince che i valori non possono essere direttamente comparabili ed è probabile che qualche proponente si riferisca al prezzo PSV (il punto di incontro tra domanda e offerta del mercato del gas) e altri si riferiscano al PSV + “oneri e rischi di impresa” che se non sono presenti in un primo prezzo di copertina prima o poi verranno esplicitati in bolletta.Gli operatori devono rispettare un codice di condotta commerciale emanato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG), che prevede una serie di obblighi in materia di informazione e trasparenza delle offerte commerciali, dei prezzi e delle bollette. Lo scopo è quello di consentire al cliente di scegliere in modo consapevole e sicuro tra le diverse offerte presenti sul mercato.

Diffi cile fare una comparazione tra le varie soluzioni sul mercato libero, ma grazie alle scheda di riepilogo, che i venditori devono obbligatoriamente fornire, si possono individuare risparmi (per un consumo medio di 1400 mc/anno) del 12%-14% rispetto al costo del metano sul mercato a maggior tutela, risparmi che devono essere valutati solo con il contratto alla mano e non basandosi esclusivamente sul costo della materia prima, che come nel mercato a maggior tutela, incide con percentuali inferiori al 50%.

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LA REVISIONE DELLA NORMATIVA

I VARI ASPETTI DELLA NORMA UNI 7129:2015

ERRATA CORRIGE DELLA NORMA UNI 7129:2015

IDROTIRRENA COMMERCIALE PROPONE AGLI ISCRITTI HYDRA CLUB UNA FORMAZIONE GRATUITA

Con l’anno 2015 Hydra Club ha voluto proporre ai suoi iscritti, in forma gratuita, un momento di formazione normativa, concretizzato in riunioni della durata di circa 2 ore nelle varie sedi dei soci del gruppo Idrotirrena Commerciale, trattando sia nuovo regolamento europeo n.517/2014 che la delibera 40/2014.

Oggi, a due anni di distanza e alla luce delle ultime correzioni recentemente apportate alla norma UNI 7129:2015, Hydra Club si propone l’obiettivo di ripercorrere l’intero testo normativo insieme agli installatori attraverso riunioni della durata di circa 4 ore, durante le quali saranno approfonditi i vari aspetti della norma.

Un primo incontro è previsto per venerdì 27 ottobre 2017 presso l’hotel Minerva ad Arezzo con un numero massimo di partecipanti non superiore a venticinque, l’evento successivo è in programma a Montevarchi per il giorno 23 novembre 2017.

A seguire, Idrotirrena Commerciale ha inserito a calendario, per il giorno venerdì 12 gennaio 2018, l’incontro formativo presso la fi liale di Grosseto. La partecipazione al corso è riservata agli iscritti a Hydra Club ed è a numero limitato. È necessario prenotare la propria iscrizione presso la fi liale Idrotirrena di riferimento. Qualora si rilevasse la necessità di ripetere l’evento, ulteriori date saranno aggiunte nei mesi di febbraio e marzo 2018.

A settembre 2017 è stata pubblicata l’errata corrige della norma UNI 7129:2015, norma di riferimento per la progettazione, installazione e messa in servizio di impianti a gas per uso domestico.

L’errata corrige, strumento al quale sarebbe opportuno non ricorrere, in un primo momento sembrava dovesse arrivare prima della fi ne dell’anno 2016 o comunque entro l’estate 2017, ma in realtà ha visto tempi di revisione più lunghi che c’hanno fatto attendere l’aggiornamento del testo fi no al rientro delle ferie estive.

Le correzioni insistono su quattro delle cinque parti che costituiscono l’intero testo normativo, intervenendo in maniera correttiva in circa una cinquantina di punti. In alcuni casi gli errori erano evidenti e intuibili anche da un lettore poco attento. In molti casi le correzioni sono state apportate a vantaggio di una maggior chiarezza, ma per almeno un paio di punti le modifi che sono abbastanza sostanziali e degne di nota.

Il primo punto, riguarda gli attraversamenti di vani od ambienti a pericolo di incendio con tubazioni in PLT-CSTT, per i quali la norma imponeva - per un errato rimando - un alloggiamento EI30 (resistenza al fuoco 30 minuti), l’errata corrige impone una resistenza al fuoco di almeno 120 minuti (EI120).

Il secondo punto, non meno importante, riguarda le giunzioni sotto traccia: il testo di norma del 2015 ammetteva - senza nessuna limitazione - le giunzioni sotto traccia, mentre l’errata corrige impone, nel caso di murature contenenti cavità, l’inserimento delle giunzioni all’interno di guaine o scatole ispezionabili a tenuta nella parte muraria e con coperchio non a tenuta verso l’ambiente.Aspettiamo adesso, dopo queste importanti correzioni, l’uffi ciale pubblicazione in gazzetta uffi ciale.

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NUOVA SESSIONE DI CORSO E PROVA D’ESAMEPER LA CERTIFICAZIONE DI OPERATORI F-GAS FL3 CATEGORIA I

“PATENTINO FRIGORISTI”

IL SUO PRIMO PUNTO VENDITA FUORI DELLA SEDE STORICA DI ALTOPASCIO

IL VENTENNALE DELLA FILIALE CLLAT DI CASTELFRANCO

Dopo 6 anni, nel 2003, a fronte dei buoni risultati ottenuti, fu deciso di investire ulteriormente sull’area e fu acquistato un terreno nella zona del Macrolotto di Castelfranco di Sotto dove fu costruito il capannone che attualmente ospita la sede della fi liale.Da allora il punto vendita ha avuto una crescita costante che ne fa, oggi, il punto di riferimento degli installatori della zona del “cuoio”. L’azienda ha deciso condividere con i propri clienti storici questa ricorrenza organizzando una serata all’interno del punto vendita il 28 settembre scorso.

E’ stata anche l’occasione per festeggiare il termine della propria esperienza lavorativa ultra quarantennale in CLLAT di Franco Forassiepi, che ne

ha caldeggiato l’apertura e poi diretto la fi liale fi n dalla sua nascita.

Nel mese di settembre si è tenuto il ventennale della prima fi liale CLLAT. Era infatti il 1997 quando CLLAT decise di aprire il suo primo punto vendita fuori della sede storica di Altopascio, scegliendo la sede di Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa.

Idrotiforma promuove una nuova sessione autunnale di corso e prova d’esame per la certifi cazione di Operatori F-Gas FL3 Categoria I, “patentino frigoristi” secondo il DPR 43/2012.

Il corso, non obbligatorio, ma consigliato si svolgerà mercoledì 13 e giovedì 14 dicembre 2017, durante il corso saranno affrontati aspetti teorici e pratici riguardanti i principi di funzionamento del circuito frigorifero, dedicando particolare attenzione al funzionamento di ogni singolo componente che lo compone testandone il funzionamento su un piccolo circuito completamente funzionate.

L’esame, previsto per venerdì 15 dicembre 2017, vertirà, attraverso una prova scritta ed una prova pratica-orale, sugli argomenti trattati durante il corso valutando le competenze e le conoscenze riguardanti le apparecchiature fi sse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore contenenti taluni gas fl uorurati ad effetto serra.Ricordiamo che il patentino personale, unito alla certifi cazione aziendale, è obbligatorio per la predisposizione, installazione e manutenzione di impianti contenenti gas fl uorurati, queste certifi cazioni sono necessarie per poter rilasciare una dichiarazione

di conformità alla normativa vigente su impianti installati o modifi cati.Il corso ed esame si svolgeranno presso la sede Idrotiforma di Guamo, Capannori (LU).

Per ulteriori informazioni o chiarimenti lo staff Idrotiforma è a disposizione attraverso il contatto mail: [email protected]

Per l’iscrizione è suffi ciente compilare il form all’indirizzo: www.idrotiforma.it qualifi che personali, patentino Fgas.

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Impiantistica

RISPARMIARE TRATTANDO L’ACQUA DEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO E DELL’IMPIANTO DI ACQUA SANITARIA

TRATTAMENTO ACQUA BWT

Più del 50% degli immobili in Italia ha oltre i 40 anni di età e gli impianti contengono depositi, che diminuiscono l’effi cienza termica ed energetica.

A ottobre 2015 è entrato in vigore il nuovo regolamento in tema di effi cienza energetica negli edifi ci reso cogente dal decreto DMiSE 26.06.2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e defi nizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifi ci”. Tra i vari requisiti minimi legati all’effi cienza energetica che l’edifi cio deve possedere, le nuove normative rafforzano l’obbligo di “correggere” l’acqua del circuito di riscaldamento e l’acqua dell’impianto sanitario, obbligo già imposto dal dpr 59/09 per impianti termici di nuova installazione o in caso di sostituzione di generatori di calore con durezza temporanea dell’acqua di alimentazione dell’impianto maggiore di 15 gradi francesi (25 se senza produzione di acqua calda sanitaria). Un impianto termico con un’acqua idonea per i vari utilizzi richiede meno energia per il suo funzionamento facendo risparmiare in termini economici ed al tempo stesso riducendo le emissioni inquinanti in atmosfera, permettendo di risparmiare, di inquinando meno. Adottare semplici accorgimenti, come la correzione di alcune caratteristiche dell’acqua, permette di risparmiare qualche punto percentuale sia sulla bolletta dell’acqua sanitaria che sulla bolletta del riscaldamento. Dalle ultime valutazioni ISTAT le famiglie Italiane spendono oltre 42 miliardi di euro per consumi energetici, con una spesa media a famiglia paria a 1700 euro, in alcune zone si è arrivati a spendere anche oltre i 2000 euro. Più del 50% degli immobili in Italia ha oltre i 40 anni di età e gli impianti in essi contenuti sono circuiti che contengono depositi, calcare e fanghi che diminuiscono drasticamente l’effi cienza termica ed energetica. La conseguenza di queste problematiche è di una spesa spesso ancora più elevata rispetto a quello che sarebbe in condizioni di impianti che contengano un’acqua trattata, “pulita” e di qualità. Se l’emissione di calore in un impianto di riscaldamento avviene tramite termosifoni parzialmente in temperatura, per la presenza di fanghi di corrosione che creano una vera e propria

barriera allo scambio termico, è necessario tenerli accesi più tempo del normale per ottenere la temperatura desiderata in ambiente, disperdendo sia energia termica attraverso i sistemi di scarico che energia elettrica consumata dagli apparecchi ausiliari quali pompe e ventilatori necessari al funzionamento dell’impianto.

Il deposito di calcare nel circuito di acqua sanitaria si comporta come un isolante termico distribuito sulle superfi ci delle componenti di impianto come scambiatori e serpentini, il minor scambio termico che si viene a creare dilata in maniera sostanziale i tempi necessari al riscaldamento dei sistemi ad accumulo e diminuisce il confort in sistemi a riscaldamento istantaneo, inducendo il responsabile dell’impianto a aumentare la potenza di fi amma per vincere l’isolamento termico fornito dal calcare. Dilatazione dei tempi di accensione o incrementi di potenza inducono ad un inutile consumo di energia con incrementi dei costi di gestione che in alcuni casi possono incidere anche di oltre il 10% dei costo di un impianto analogo ma in condizioni di massima effi cienza.

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RISPARMIARE TRATTANDO L’ACQUA DEL CIRCUITO DI RISCALDAMENTO E DELL’IMPIANTO DI ACQUA SANITARIA

Le nuove tecnologie che oggi vengono installate nella realizzazione degli impianti termici sono progettate per garantire un’alta efficienza energetica.

Questi sistemi, spesso molto sofisticati, funzionano bene e sono efficienti se l’acqua che li attraversa è pulita e conforme alle prescrizioni dettate. A regolamentare il trattamento dell’acqua a protezione degli impianti di riscaldamento e sanitari oltre alle disposizioni in termini di progettazione e installazione, oggi abbiamo vincolanti sistemi normativi che, tramite ispezioni obbligatorie sulla manutenzione ed efficienza energetica, impattano in maniera importante anche sul controllo dei sistemi di trattamento dell’acqua.Sistemi che si possono concretizzare con operazioni semplici e poco invasive anche sugli impianti esistenti, nello specifico le norme prevedono la filtrazione per trattenere sporco e depositi, il condizionamento protettivo dell’acqua sanitaria mediante l’utilizzo dosatori di polifosfati, il condizionamento chimico protettivo dell’acqua del circuito di riscaldamento ed eventualmente (non sempre richiesto) l’addolcimento per abbassare il tenore di calcare.

Il dosatore di polifosfati viene installato generalmente sulla tubazione in ingresso ai generatori o scambiatori destinati all’innalzamento della temperatura dell’acqua per stabilizzare il bicarbonato di calcio presente nell’acqua, evitando che si combini con l’anidride carbonica e formare il carbonato di calcio (responsabile del calcare). I dosatori rilasciano polifosfati di sodio e potassio che unendosi allo ione di calcio vanno a costituire un complesso polifosfato che potrà essere eliminato attraverso le tubature, senza creare incrostazioni e creando una pellicola di protezione nelle tubature, utile a evitare la corrosione del calcare e i suoi depositi. Il dosatore di polifosfati è dotato di un filtro/cartuccia che va cambiato periodicamente per lasciare intatte le capacità di protezione. Solitamente è un’operazione molto semplice, che non richiede particolari manovre di montaggio/smontaggio, e che ha una periodicità diversa a seconda del modello di dosatore che è stato installato.

L’addolcitore, utilizzato su impianti di alta potenza, elimina i bicarbonati imponendo il passaggio delle acque attraverso la colonna di resine contenenti sodio (sale) permette il deposito del calcio e del magnesio, in questo modo l’acqua si arricchisce di bicarbonati di sodio che per la loro alta solubilità non precipitano, e non creano incrostazioni. Durante questo passaggio le resine tendono a cedere tutto il sodio all’acqua saturandosi di calcio e di magnesio, per cui - a completa saturazione - devono essere rigenerate con un processo inverso, Gli addolcitori eseguono il processo di rigenerazione in automatico, attraverso una centralina di controllo, recuperando il sale necessario da un apposito serbatoio e scaricando le acque ricche di calcio e di magnesio in fognatura. Rispetto al dosatore di polifosfati questo sistema è più complesso ma al tempo stesso più efficiente garantendo anche all’utilizzatore finale un risparmio notevole sull’utilizzo dei saponi e dei detersivi.

Il condizionamento chimico dell’acqua del circuito di riscaldamento protegge l’impianto dalle incrostazioni e corrosioni, per impianti radianti una speciale formulazione con componente biocida, impedisce anche la formazione di alghe. In commercio sono disponibili prodotti da inserire all’interno del circuito di riscaldamento prima della messa in funzione e prodotti di lavaggio da far agire nell’impianto periodicamente.

Per impianti di riscaldamento da tempo in esercizio nei quali l’acqua (a causa dei residui di corrosione, di incrostazioni calcaree e alghe) fatica a circolare, è opportuno intervenire con risanamenti effettuati attraverso prodotti risananti e sanificanti in grado di pulire le tubazioni, valvolame, miscelatori dalle incrostazioni e residui di corrosione che l’impianto contiene ripristinando così progressivamente la corretta circolazione dell’acqua e migliorando la resa termica fino a riportarla alle condizioni ottimali.

Le famiglie italiane spendono oltre42 miliardi

di euro per consumi

energetici

Il prodotto

Una soluzione unica per tutti i servizi energetici residenziali. Questa la grande innovazione di Ecodan Multi, la soluzione che Mitsubishi Electric ha messo a punto per rispondere alle diverse esigenze degli edifi ci moderni.

Ecodan Multi consente, infatti, di soddisfare i fabbisogni di riscaldamento ad acqua per alimentare pannelli radianti e radiatori, produzione e stoccaggio di acqua calda sanitaria, riscaldamento e climatizzazione estiva a espansione diretta.

Ecodan Multi unisce all’elevata qualità prestazionale, una semplicità unica di realizzazione e utilizzo. Si caratterizza per l’estrema versatilità grazie all’infi nita serie di combinazioni e l’elevata estensione delle tubazioni che consente. Le prestazioni di Ecodan Multi sono garantite anche a bassissime temperature dell’aria esterna; ha, infatti, una capacità termica assicurata fi no a -20° e permette la produzione di acqua calda sanitaria tutto l’anno, in priorità sugli altri servizi. Prestazioni, effi cienza energetica e silenziosità si confermano ai livelli più alti. L’adozione, infatti, di “Branch Box” ha permesso di confi nare il normale rumore di fl usso del refrigerante.

Ecodan Multi consente di rientrare nell’Ecobonus del 65%, recentemente esteso grazie alla Legge di Stabilità 2017.

Ecodan Multi è costituito da un’unità esterna miniVRF collegata tramite una coppia di tubazioni di refrigerante a una o due cassette di distribuzione “Branch Box” da cui si diramano le tubazioni frigorifere verso il modulo idronico tipo Hydrobox o Hydrotank (dotato di 200L di accumulo sanitario) e verso le unità interne a espansione diretta (max.8), le stesse utilizzate per i climatizzatori residenziali, siano esse a parete, a pavimento, canalizzate etc.L’unità esterna, compatta e silenziosa, è disponibile nelle potenze da 12, 14 e 16 kW termici e, grazie all’elevata estensione delle tubazioni, può essere installata ad oltre 50 metri dalle Branch Box e con un dislivello di 40 metri.

Il sistema Ecodan Multi può essere interamente gestito da remoto attraverso MelCloud®, il sistema di controllo wi-fi basato su Cloud Computing tramite App. e comandabile da smartphone, tablet e PC.

www.ecodan.itwww.mitsubishielectric.it

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ECODAN MULTI: UNA SOLUZIONE UNICA PER TUTTI I SERVIZI ENERGETICI RESIDENZIALIPRESTAZIONI ELEVATE, EFFICIENZA ENERGETICA, SILENZIOSITÀ E VERSATILITÀ LE CARATTERISTICHE DEL NUOVO SISTEMA DI MITSUBISHI ELECTRIC

Normativa

UN ACCORDO “STORICO” PER LA PROGRESSIVA ELIMINAZIONE DEGLI IDROFLUOROCARBURI

EMENDAMENTO DI KIGALI, ANALISI DELLE RIPERCUSSIONI NEL MERCATO EUROPEO

Molte regioni del mondo stanno combattendo, già oggi, gli effetti negativi connessi ad un aumento delle temperature medie su scala mondiale; dal 1850 ad ora si è registrato un incremento di 0,76° C.

Senza una politica effi cace di mitigazione dei cambiamenti climatici, le stime più ottimistiche sul surriscaldamento globale prevedono un aumento delle temperature variabile da 1,8° C a 4° C entro il 2100 rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di valori da tre a sei volte superiori all’aumento di temperatura fi nora registrato sul pianeta dall’epoca pre-industriale in poi.Negli ultimi decenni il mutamento del clima ha avuto importanti ripercussioni su molti settori, tra i più diretti possiamo ricordare lo scioglimento dei ghiacciai con il conseguente innalzamento del livello medio del mare, aspetti che innescano a cascata reazioni sulla variazione di abitudini socio-culturali: migrazioni di popolazioni (colpite dalla siccità o dall’innalzamento del livello medio del mare), instabilità di ecosistemi con il rischio di estinzione di specie animali e vegetali, rischio di carestie, effetti diretti o indiretti sulla salute umana e animale, infl uenzando molti settori economici come agricoltura, silvicoltura, pesca, turismo, oltre a danni legati alle intensità di eventi estremi come le tempeste, forti precipitazioni, le inondazioni del mare e le alluvioni improvvise.Nonostante il ritardo accumulato per mitigare il rischio a livello mondiale qualcosa si sta muovendo, anche se alcune politiche lungimiranti sono di recente state screditate, la linea conduttrice mondiale è unica ed è quella di procedere sinergicamente, (su settori quali effi cienza energetica, decarbonizzazione, riduzione sostanze inquinanti, riduzione delle emissioni di gas serra…) al fi ne di contenere l’inevitabile aumento della temperatura.Uno dei settori che ha destato le maggiori preoccupazioni sul fi nire dello scorso secolo è stato il buco nell’ozono, responsabile del surriscaldamento terrestre, principalmente dovuto all’utilizzo di clorofl uorocarburi (CFC). Il problema, che

fu particolarmente sentito, è avviato verso la risoluzione con la fi rma del Protocollo di Montrèal (1987). Il protocollo vietò la produzione e l’uso dei clorofl uorocarburi, all’epoca impiegati comunemente negli impianti di condizionamento, nei frigoriferi e nelle bombolette spray.Negli anni tutti i paesi membri delle Nazioni Unite hanno ratifi cato il Protocollo di Montréal, facendolo diventare il primo trattato fi rmato da tutti paesi dell’ONU.Le nazioni fi rmatarie del Protocollo di Montrèal hanno sostituito i clorofl uorocarburi con gli idrofl uorocarburi (HFC) che si sono rilevati tra i gas maggiormente responsabili del riscaldamento dell’atmosfera attraverso l’effetto serra, oggi siamo nuovamente arrivati ad un punto di svolta per ridurre, fi no a eliminare, la produzione di idrofl uorocarburi.

Si è così arrivati ad un accordo “storico” raggiunto il 15 ottobre 2016 da 197 Paesi che, a Kigali in Ruanda, hanno fi rmato l’emendamento per la progressiva eliminazione degli idrofl uorocarburi (HFC). La loro eliminazione comporterà una riduzione dell’aumento della temperatura di 0,5° C entro la fi ne del secolo.

L’emendamento divide i Paesi in tre gruppi in funzione della data rispetto alla quale devono congelare la produzione e l’uso di HFC. Il “phase down” comincerà entro il 2019 per i Paesi avanzati; i Paesi in via di sviluppo, tra cui Cina, Brasile e Sud Africa, dovranno congelare (e dunque impedire che aumenti) il consumo di HFC nel 2024; un terzo gruppo di paesi industrializzati, tra cui l’India e i Paesi del Golfo, dovrà

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congelare il consumo di HFC nel 2028. Alla fine del 2047 seppure con tempi diversi tutti le nazioni sono tenute a consumare non più del 15-20% delle loro rispettive quote base.L’Unione Europea a febbraio 2017 ha presentato una proposta che autorizza la conclusione dell’emendamento di Kigali, dandone l’approvazione formale a luglio di questo anno.L’Unione Europea è da tempo promotrice delle più ambiziose politiche per la protezione del clima e del paesaggio, per questo

l’adesione all’emendamento di Kigali è stato un passaggio obbligatorio e doveroso, che in ogni caso non comporterà oneri aggiuntivi ai già virtuosi stati membri; almeno fino al 2030 l’adesione sarà impercettibile.

Come di evince dal grafico il regolamento europeo pubblicato nel 2014 prevedeva steps molto più restrittivi di quelli sottoscritti a livello mondiale, l’approccio europeo è in realtà molto più impegnativo e ambizioso. Quando i paesi sviluppati inizieranno il loro processo di riduzione degli HFC (2021), l’Unione Europea avrà già quasi dimezzato i suoi consumi di HFC, inoltre l’Unione Europea arriverà alle riduzioni richieste già nel 2030 con circa sei anni di anticipo rispetto a quando imposto dall’emendamento per i paesi in via di sviluppo. I paesi in via di sviluppo e i paesi industrializzati si troveranno ad affrontare importanti investimenti per raggiungere gli obiettivi, passaggi che nel vecchio continente sono già stati avviati da tempo con oneri per imprese e utilizzatori finali piuttosto impegnativi.

Oggi nei paesi membri dell’Unione Europea gli installatori e manutentori di impianti contenenti o destinati a contenere gas fluorurati devono essere in possesso della certificazione personale (Patentino F-GAS) e le ditte che svolgono attività di installazione, assistenza, manutenzione, riparazione e smantellamento delle apparecchiature devono essere in possesso della certificazione aziendale.Il rilascio intenzionale nell’atmosfera di gas fluorurati a effetto serra è vietato, gli operatori di apparecchiature contenenti gas fluorurati a effetto serra prendono delle precauzioni per prevenire il rilascio accidentale («perdita») di tali gas e adottano tutte le misure tecnicamente ed economicamente praticabili per minimizzare la perdita di gas fluorurati a effetto serra. Se viene rilevata una perdita di gas fluorurati a effetto serra, gli operatori assicurano che l’apparecchiatura sia riparata senza indebito ritardo.Le apparecchiature contenenti gas fluorurati a effetto serra in quantità pari o superiori a 5 tonnellate di CO

2 equivalente provvedono affinché le apparecchiature siano controllate periodicamente (per verificare la presenza di eventuali perdite). Le apparecchiature sono dotate di

apposito registro contenente le caratteristiche dell’impianto e le date e i risultati dei controlli perdite periodicamente effettuati.Le apparecchiature caricate con gas fluorurati a effetto serra sono vendute agli utilizzatori finali unicamente qualora sia dimostrato che l’installazione è effettuata da un’impresa certificata.I gas fluorurati a effetto serra, destinati all’esercizio installazione, assistenza, manutenzione o riparazione delle apparecchiature sono esclusivamente venduti a e acquistati da imprese in possesso dei certificati o degli attestati pertinenti. (Certificazione aziendale F-GAS). La Commissione Europea provvede affinché la quantità di idrofluorocarburi che i produttori e gli importatori possono immettere in commercio nell’Unione ogni anno non superi la quantità massima fissata per ciascun anno dal 2015 fino al 2030 (da cui sono scaturiti i dati per il grafico di cui sopra). Gli Stati membri emanano norme sulle sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni sopra riassunte e adottano tutti i provvedimenti necessari per garantire l’applicazione di tali norme. Le sanzioni emanate devono essere efficaci, proporzionate e dissuasive. Gli Stati membri, tra cui anche l’Italia avrebbero dovuto notificare le norme adottate alla Commissione entro il 1° gennaio 2017. L’Italia al riguardo è risultata inadempiente e per cercare di ottemperare agli obblighi il Ministero dell’Ambiente sta lavorando allo schema del nuovo decreto nazionale che sostituirà l’attuale DPR 43/2012. Tra le principali novità che si presume saranno introdotte, si segnala in particolare l’istituzione di un nuovo registro telematico relativo alla vendita di gas e delle apparecchiature e impianti non ermeticamente sigillati contenenti gas fluorurati ad affetto serra, con inserimento dei dati obbligatorio da parte delle imprese che vendono le apparecchiature e dalle persone fisiche e le aziende certificate che effettuano le attività di installazione, manutenzione, controllo periodico delle perdite, smantellamento e/o riparazione delle apparecchiature.In pratica, con l’introduzione del suddetto registro telematico, che verrà tenuto e gestito dalle Camere di Commercio competenti, scomparirà l’attuale Registro dell’apparecchiatura in formato cartaceo e il registro ISPRA (portale Sinanet) che obbligava gli operatori - intesi come utilizzatori finali o proprietari delle apparecchiature oggetto del regolamento - a fare la Dichiarazione F-Gas annuale (entro il 31 maggio di ogni anno) sulle quantità di emissioni in atmosfera di gas fluorurati segnalate nel tale. L’obiettivo è infatti quello di reperire tali informazioni direttamente dai dati inseriti nel nuovo registro dal personale qualificato e certificato.Gli operatori delle apparecchiature avranno solo l’obbligo di assicurare che le stesse vengano installate da personale o aziende certificate (dichiarazione rilasciata in fase di acquisto al venditore) e successivamente sottoposte, se contenenti più di 5 Ton di CO2

equivalente, ai controlli periodici obbligatori, ovviamente sempre avvalendosi di persone fisiche o aziende certificate.Impossibile ipotizzare i tempi di uscita del nuovo decreto, ma sicuramente non tarderà ad arrivare, segnando così con una netta linea di demarcazione tra chi può e chi non può vendere, installare o manutenere le apparecchiature e gli impianti alimentati da gas fluorurati. Il repentino calo delle quote disponibili di gas fluorurati negli anni 2018 – 2021 innescherà un inevitabile innalzamento dei prezzi del gas specie per quelli ad alto GWP che diventeranno sempre più rari e costosi da trovare, ad oggi il prezzo medio del gas è aumentato del 10%, toccando il 30% per alcune tipologie di gas, valori che sono destinati ad aumentare nel tempo.In questo contesto c’è da sottolineare gli importanti passi che sono stati fatti verso i gas che non hanno effetti climalterante dei quali sentiremo sempre più parlare nel prossimo futuro e per i quali non è necessario sottostare agli obblighi (patentino e certificazione aziendale) previsti prima dal regolamento europeo n. 842/2006 ed oggi ripresi e cogenti nel reg. (UE) 514/2017.

REGOLAMENTO EUROPEO FGAS