IdeaCampania N0 seconda uscita

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ide@campania.it E ADESSO AL LAVORO !!! L ’italico sistema di schierarsi a favore e contro, probabilmente ci distoglie dal vero problema che è quello di capire quali potrebbero essere le sor del nostro Paese, se, come qualcuno pure auspica, non ci sarebbero più le condizioni per sostenere la nostra presenza nel si- stema di moneta unica europea, deo comunemente euro. Il vero problema è tuo lì. Non essendoci le condizioni per la nascita degli Sta uni d’Europa (su questo tema credo che nemmeno i più convin europeis nutrono alcun dubbio), allora l’unico ragiona- mento da fare è se essere presen o meno nella moneta unica pro- duca o no effe posivi. L’aver ce- duto completamente la propria sovranità monetaria, dovrebbe, giocoforza, presupporre in cambio una condivisione, da parte degli sta membri dell’Unione, della propria condizione economica-fi- nanziaria, se ciò non accade, come non sta accadendo, è evidente che non vi sono condizioni oggeve ed obieve per poter proseguire un percorso comune. Tuo lì il pro- blema, c’è poco da dilungarsi. In- somma qui il problema non è se Euro si o Euro no, ma se, invece, come da più par si auspica, ci sia da parte di tu gli sta membri , nessuno escluso, della unione mo- netaria, la consapevolezza della di- versa condizione economica del connente nelle sue aree geogra- fiche. Deo ciò, verificare se c’è la concreta volontà di auare tue quelle misure che portano ad una crescita economica complessiva dell’intera area e non solo di una parte di essa come, purtroppo fi- nora, è avvenuto. «Occorre la buona politica per una diversa offerta di governo» N on vi è alcun dubbio che, oggi più che mai, occorre una buona polica. Un nuovo modo di porsi alla gente, una nuova offerta da sooporre al giudizio del giudice sovrano, che in qualsiasi sistema democraco resta il corpo eleorale, cioè la gente, quella a cui va rivolta ogni nostra azione di amministrazione e governo. E bisogna fare questo anche con la consapevolezza di essere impopolari, evitando ri- tardi e sbagli del passato che hanno ridoo il nostro paese nell’auale condizione econo- mica, in un contesto sempre più marcatamente diversificato dal punto di vista geografico con un Sud sempre più distante dal resto del Paese, con alcune regioni, tra queste la Campania, che per indi- catori economici vive una condi- zione addiriura al di soo della stessa Grecia. Una nuova polica deve dunque avanzare e farsi strada anche sgomitando tra vec- chi paradigmi e modelli di potere supera. Ma cosa è questa nuova polica? Vogliamo evitare anche noi di parlarci addosso senza chiarire, a chi ci vede con inte- resse e aenzione, cosa siamo e soprauo dove vogliamo an- dare. Non siamo un parto, lo ab- biamo già chiarito, ma un laboratorio di idee si; un luogo di confronto e di crescita comune. Non abbiamo alcuna velleità di sostuirci ad altri sogge, ma dire la nostra, si. Discutere degli auali problemi, quelli del vivere quodiano della gente, la sanità, la scuola, i traspor cercando di fornire le nostre risposte, suppor- tando l’azione di chi è chiamato istuzionalmente a farlo. Sap- piamo che il Presidente Caldoro, anche per sua stessa ammis- sione, guarda con estremo inte- resse a questo sforzo comune e noi cercheremo di non deluderlo, aendendo in cambio, la stessa determinazione messa in campo in ques ulmi tempi per rivendi- care, in sede nazionale, in nome di un rinnovato buon governo, le risposte alle esigenze comples- sive della Campania. Giuseppe Pietro Maisto Euro si, Euro no, il dilemma? primo piano Spesa sociale intervista assessore E. Russo L’estate a tavola, le sane abitudini alimentari pag. 2 pag. 4 il quindicinale on line fondato da Giuseppe Pietro Maisto anno I numero 0 - lunedì 2 luglio 2011 - www.ideacampania.it Idee e proposte per la nuova Campania Sviluppo Italia un’opportunità da non perdere pag. 2 «Siamo riusci a salvare le aziende dei traspor altrimen avremmo dovuto presentare i libri in tribunale per il falli- mento». Ha rato un sospiro di sollievo il presidente Stefano Cal- doro, annunciando l’approva- zione da parte del Governo centrale del piano di rilancio per il seore del trasporto su ferro, predisposto dalla sua Giunta. «E' il rilancio - spiega - perché la pro- speva è rendere il trasporto compevo e per fare in modo che la Campania, insieme con le altre Regioni italiane, sia compe- va nel mercato nazionale ed europeo. C’è un’altra baaglia che rimane in piedi - ribadisce il governatore - ed è quella per ot- tenere da Bruxelles lo sblocco di risorse ferme dal 2008 per una serie di sanzioni ed errori com- messi dalla Regione. Abbiamo posto il problema di una Campa- nia credibile - conclude - la cre- dibilità è molto, in tan casi è tuo, cioè avere fiducia e dire: stanno lavorando bene». «Salvate le aziende di trasporto su ferro» L’annuncio del Presidente Stefano Caldoro, per una regione credibile Ciro Montella

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E ADESSO AL LAVORO !!!

L’italico sistema di schierarsi afavore e contro, probabilmente

ci distoglie dal vero problema cheè quello di capire quali potrebberoessere le sorti del nostro Paese, se,come qualcuno pure auspica, nonci sarebbero più le condizioni persostenere la nostra presenza nel si-stema di moneta unica europea,detto comunemente euro. Il veroproblema è tutto lì. Non essendocile condizioni per la nascita degliStati uniti d’Europa (su questotema credo che nemmeno i piùconvinti europeisti nutrono alcundubbio), allora l’unico ragiona-mento da fare è se essere presentio meno nella moneta unica pro-duca o no effetti positivi. L’aver ce-duto completamente la propriasovranità monetaria, dovrebbe,giocoforza, presupporre in cambiouna condivisione, da parte deglistati membri dell’Unione, dellapropria condizione economica-fi-nanziaria, se ciò non accade, comenon sta accadendo, è evidente chenon vi sono condizioni oggettiveed obiettive per poter proseguireun percorso comune. Tutto lì il pro-blema, c’è poco da dilungarsi. In-somma qui il problema non è seEuro si o Euro no, ma se, invece,come da più parti si auspica, ci siada parte di tutti gli stati membri ,nessuno escluso, della unione mo-netaria, la consapevolezza della di-versa condizione economica delcontinente nelle sue aree geogra-fiche. Detto ciò, verificare se c’è laconcreta volontà di attuare tuttequelle misure che portano ad unacrescita economica complessivadell’intera area e non solo di unaparte di essa come, purtroppo fi-nora, è avvenuto.

«Occorre la buona politica per una diversa offerta di governo»

Non vi è alcun dubbio che,oggi più che mai, occorre

una buona politica. Un nuovomodo di porsi alla gente, unanuova offerta da sottoporre algiudizio del giudice sovrano, chein qualsiasi sistema democraticoresta il corpo elettorale, cioè lagente, quella a cui va rivolta ogninostra azione di amministrazionee governo. E bisogna fare questoanche con la consapevolezza diessere impopolari, evitando ri-tardi e sbagli del passato chehanno ridotto il nostro paesenell’attuale condizione econo-mica, in un contesto sempre piùmarcatamente diversificato dalpunto di vista geografico con unSud sempre più distante dal restodel Paese, con alcune regioni, traqueste la Campania, che per indi-catori economici vive una condi-

zione addirittura al di sotto dellastessa Grecia. Una nuova politicadeve dunque avanzare e farsistrada anche sgomitando tra vec-chi paradigmi e modelli di poteresuperati. Ma cosa è questa nuovapolitica? Vogliamo evitare anchenoi di parlarci addosso senzachiarire, a chi ci vede con inte-resse e attenzione, cosa siamo esoprattutto dove vogliamo an-dare. Non siamo un partito, lo ab-biamo già chiarito, ma unlaboratorio di idee si; un luogo diconfronto e di crescita comune.Non abbiamo alcuna velleità disostituirci ad altri soggetti, madire la nostra, si. Discutere degliattuali problemi, quelli del viverequotidiano della gente, la sanità,la scuola, i trasporti cercando difornire le nostre risposte, suppor-tando l’azione di chi è chiamato

istituzionalmente a farlo. Sap-piamo che il Presidente Caldoro,anche per sua stessa ammis-sione, guarda con estremo inte-resse a questo sforzo comune enoi cercheremo di non deluderlo,attendendo in cambio, la stessadeterminazione messa in campoin questi ultimi tempi per rivendi-care, in sede nazionale, in nomedi un rinnovato buon governo, lerisposte alle esigenze comples-sive della Campania.

Giuseppe Pietro Maisto

Euro si,Euro no,il dilemma?

primo piano

Spesa socialeintervistaassessore E. Russo

L’estate a tavola,le sane abitudinialimentari

pag. 2 pag. 4

il quindicinale on line fondato da Giuseppe Pietro Maistoanno I numero 0 - lunedì 2 luglio 2011 - www.ideacampania.it

Idee e proposte per la nuova Campania

Sviluppo Italiaun’opportunitàda non perdere

pag. 2

«Siamo riusciti a salvare leaziende dei trasporti altrimentiavremmo dovuto presentare ilibri in tribunale per il falli-mento». Ha tirato un sospiro disollievo il presidente Stefano Cal-doro, annunciando l’approva-zione da parte del Governocentrale del piano di rilancio peril settore del trasporto su ferro,predisposto dalla sua Giunta. «E'il rilancio - spiega - perché la pro-

spettiva è rendere il trasportocompetitivo e per fare in modoche la Campania, insieme con lealtre Regioni italiane, sia compe-titiva nel mercato nazionale edeuropeo. C’è un’altra battagliache rimane in piedi - ribadisce ilgovernatore - ed è quella per ot-tenere da Bruxelles lo sblocco dirisorse ferme dal 2008 per unaserie di sanzioni ed errori com-messi dalla Regione. Abbiamo

posto il problema di una Campa-nia credibile - conclude - la cre-dibilità è molto, in tanti casi ètutto, cioè avere fiducia e dire:stanno lavorando bene».

«Salvate le aziende di trasporto su ferro»L’annuncio del Presidente Stefano Caldoro, per una regione credibile

Ciro Montella

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Ermanno Russo è Assessore regio-nale alle Attività sociali - Assistenzasociale - Demanio e patrimoniodella Regione Campania da aprile2010. Si trova, oggi, ad affrontareuna vera e propria emergenza det-tata dal quasi azzeramento dellesomme destinate al welfare regio-nale trasferite dal Governo nazio-nale, dai 17milioni del 2011all’unico milione per quest’anno.Assessore, welfare fortemente a

rischio , le possibili soluzioni?

Premetto che il problema dell’azze-

ramento dei fondi nazionali non è

un problema di oggi. Ho avuto più

volte modo di dire che i governi na-

zionali, susseguitisi dal 2008 ad

oggi, avevano ed hanno conside-

rato la spesa sociale una questione

del tutto marginale, assottigliando

via via lo stanziamento a valere sul

Fondo Nazionale Politiche Sociali e

abbandonando progressivamente

al loro destino sia Regioni che Enti

locali. Ciò che invece è un problema

di questi giorni è l’accelerata che il

governo Monti ed il ministro For-

nero hanno voluto imprimere a

questo processo di disimpegno

dell’esecutivo nazionale nel sociale.

Ciò che sconvolge non è tanto la ri-

duzione annuale dei fondi quanto

una seconda drastica sforbiciata,

che ha trasfor-

mato le già esigue

risorse da trasfe-

rire alle Regioni

previste in un

primo riparto

nell’elemosina di

Stato del secondo

riparto, quello de-

finitivo. La Cam-

pania, infatti,

passa dai 4 milioni

di euro, cifra di per

sé irrisoria per un

settore come

quello dei servizi alla persona, ad un

solo milione di euro. Conseguenza

logica, una levata di scudi di tutti gli

assessori regionali all’assistenza so-

ciale, me compreso, che si concre-

tizzerà in una “non intesa” con il

Governo. L’assistenza alle fasce de-

boli è una competenza dello Stato,

può essere gradualmente decen-

trata ma non azzerata di colpo. Ci

troviamo a fronteggiare una situa-

zione difficilissima, rispetto alla

quale, come Giunta regionale, ci

siamo comunque mossi per tempo

con la scorsa Finanziaria, preve-

dendo il finanziamento delle politi-

che sociali con la metà degli introiti

provenienti dalla tassa di scopo sca-

turente dall’aumento del bollo auto.

L’altra metà andrà agli ammortiz-

zatori del lavoro. E poi la giunta Cal-

doro, dopo diversi anni di buio

pesto, ha rifinanziato la legge 11,

che è la legge regionale di settore,

recentemente modificata dal Con-

siglio e resa norma quadro. continua a pag. 4

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«Sviluppo Italia, opportunità da sfruttare fino in fondo»

Alfano Gioacchino (nella fotoa destra) è nato a Sant’An-

tonio Abate (Napoli) il 12 luglio1963, deputato al Parlamento datre legislature è, oggi, capo-gruppo del Pdl in CommissioneBilancio.Onorevole parliamo di un tema

che le sta molto a cuore, il De-

creto Sviluppo Italia.

«Iniziamo subito col dire che

molti si sono lamentati per le

poche opportunità presentate fin

qui per il Sud, ed io aggiungo

anche a ragione, oggi quella del

Decreto deve essere vista come

un’opportunità e l’aratio va indi-

rizzata in questo verso. La cifra

ammontante gli 80miliardi, se

non la valutiamo virtuale, ed io

non tifo per questa versione, si-

gnifica che si è fatto un passo in

avanti e cioè, finalmente, si viola

il principio repressivo della coper-

tura immediata».

Ci faccia capire, un invito al non

completo rispetto della norma?

«Assolutamente no, soltanto la

consacrazione di una possibilità

più elastica nella definizione

della copertura finanziaria sulle

cose da fare che guardi anche a

quelle risorse certe ma non an-

cora incassate. Insomma inver-

tire una tendenza imposta

dall’Europa, o meglio da una

parte di essa, allargando senza

sprechi o spese inutili, il cordone

della borsa. Viceversa non ci

siamo, altrimenti per il Mezzo-

giorno, dopo il danno anche la

beffa».

Ci spieghi meglio.

«Veda teorizzando al massimo

ed esaltando, di fatti, il tecnici-

smo, si corre il rischio di incap-

pare in qualche operazione

simile al rischio come quello che

abbiamo incorso sulla questione

termovalorizzatore di Acerra,

dove solo attraverso un’opera-

zione di scelte condivise tra più li-

velli istituzionali e la politica si è

riusciti ad evitare una vera cata-

strofe per le già disastrate casse

regionali qui in Campania.

Lei Onorevole un’idea sulle cose

da fare, se la sarà fatta?

«Certo senza inutili luoghi co-

muni, per evitare che il Sud

venga completamente dimenti-

cato quello che occorre è un con-

creto sostegno all’occupazione,

attraverso una sana politica di

benefici fiscali, tutto il resto sono

solo chiacchiere».

[email protected] - quindicinalenumero zero in attesa di registra-zione presso il Tribunale di NapoliDIRETTORE RESPONSABILE: Ciro MontellaREDAZIONE: Giovanni Caso, Pacella Giuseppe,Vincenzo De Angelis, Vittorio Merito, Marco Di VaioAssociazione IDEACAMPANIANapoli, Centro Direzionale isola G880147 - c.f. 95166150631

«Non abbiamo tempo. Ser-vono misure anticrisi e ser-vono adesso». Il presidentedella Regione Campania,Stefano Caldoro, è interve-nuto all’incontro, promossodalla Cgil Campania, sui 120anni di socialismo. Per il Go-vernatore, «In Campania sirischia la rottura sociale.Abbiamo tassi di disoccupa-zione a due cifre e se guar-diamo quella giovanile èanche peggio. Siamo inguerra, occorre, oggi piùche mai ragionare su temi econtenuti evitando inutili di-stinguo».

Caldoro: «Oramisure vere per il Sud»

Per il capogruppo del Pdl in Commissione Bilancio finalmente si può invertire la marcia

“La crescita possibile”, a colloquio con l’on. Gioacchino Alfano

«La spesa sociale non può essere azzerata»Il welfare, un optional per la Campania, parla l’assessore Russo

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[email protected] - quindicinale - n. 0 - lunedì 2 luglio 2012

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[email protected] - quindicinale - n. 0 - lunedì 2 luglio 20123

E’ evidente che una delle vied’uscita dalla crisi economica,passa soprattutto per il rilanciodelle esportazioni. In questa ot-tica l’iniziativa promossa dallaCamera di Commercio di Napoli.Sono trentadue i buyer russi chehanno incontrato 149 impresenapoletane nella due giornipresso l’Ente camerale napole-tano. Grande importanza è statariservata al mercato dei paesiemergenti in particolare aquello russo, per Maurizio Mad-daloni presidente dell’Ente diPiazza Borsa a Napoli, infatti,«grazie all’azione di accompa-gnamento all’internazionalizza-zione che stiamo operando ealla capacità dei nostri impren-ditori di stare sul mercato, l’ex-

port del made in Naples crescee il nostro obiettivo è migliorarele performance, nonostante lacongiuntura economica globalepiù che negativa». Pur sof-frendo la crisi internazionale, in-fatti, in provincia di Napoli,l’export resta pur sempre unodei pochi segni positivi. Secondoi dati elaborati dall’Osservatoriodella Ccir Campania, la nostraregione esporta poco in Russia.«Ecco perché - ha infine sottoli-neato Maddaloni - abbiamo la-vorato con il Comune insinergia, per creare un ponte trala nostra città e la FederazioneRussa».Particolarmente significativa,dunque, la presenza all’iniziativadell’assessore allo Sviluppo del

Comune di Napoli, Marco Espo-sito, secondo il quale «l’incontrosi propone - ha detto - di offrireai nostri imprenditori la possibi-lità di affacciarsi al mercatorusso senza temere la lingua. Unostacolo - ha sottolineato an-cora - già parzialmente superatograzie anche alla grande pre-senza in città di una delle princi-pali comunità ucraine. Questo èun evento importaste per Na-poli e l’imprenditoria locale».

Export, si punta sui paesi emergenti. Iniziativa CCIA

Incontri d’affari, Napoli e Russia più vicineCALDORO: «L’EuROPA GuARDI

AL MEDItERRANEO»

«L’Europa deve guardare di più allaregione Mediterranea, perché inquest’area, più che nel nord delcontinente ci sono possibilità di cre-scita e creazione di ricchezza», lo hadetto il presidente della regioneCampania Caldoro, intervenendoal seminario su Italia e Mediterra-neo organizzato dall’ANSA alla Far-nesina. Il governatore campano haricordato la crescita dell’exportdella sua regione verso l’area Med,sottolineando la vocazione interna-zionale della Campania. Caldoro, ricordando come la comu-nicazione della rete stia cambiandole nuove generazioni nel Mediter-raneo, ha voluto sottolineare che«la comunicazione nel Mediterra-neo è il futuro».

Il pilota iberico (nella foto a sini-

stra), partito undicesimo, con unagrande rimonta, riesce a vincereil Gran Premio d’Europa che que-st’anno si è svolto a Valencia,nella stupenda cornice della pe-nisola spagnola.L’attuale numero uno della clas-sifica mondiale piloti, con unadelle prestazioni più imponentidella sua splendida carriera, haregalato ai tifosi del cavallinorampante, una delle gioie piùgrandi soprattutto per le pre-messe che avevano accompa-gnato la vigilia del G.P.Fin dalla partenza, FernandoAlonso, ha mostrato di essere ilpilota più in forma del momento.Con spettacolari sorpassi è riu-scito, subito, a portarsi tra leprime posizioni, mandando indelirio i tifosi accorsi a soste-nerlo. Al 34esimo giro, con l’in-gresso della safety car, un po’ difortuna non manca mai di aiutare

gli audaci, il ferrarista si è cosìtrovato in terza posizione dietrolo strepitoso Vettel e l’indoma-bile Grosjean seguito dal minac-cioso Raikkonen. Alonso, però, per nulla intimo-rito, non si lascia scappare l’occa-sione, supera con forza, abilità edesperienza il francese Grojean esi lancia all’inseguimento di Vet-tel della Red Bull, che per unasuccessiva rottura dell’alterna-tore della macchina, è costrettoal ritiro.Il pilota di Maranello con unaperfetta gestione delle gomme,va così a vincere il Gran Premiod’Europa facendo impazzire lemigliaia di tifosi che già datempo, si esibivano con una bel-lissima ola ad ogni suo passaggio.A completare un risultato per-fetto per una domenica indimen-ticabile per i tifosi ferraristi, ilfortuito contatto tra Hamilton eMaldonado, che mette fuori-

gioco entrambi i piloti, consen-tendo ad Alonso di guadagnarepunti preziosi (25) sui suoi direttirivali Vettel e lo stesso Hamilton,per la conquista del titolo finaledi campione del mondo piloti. Lagara, dunque, si conclude con alvittoria del ferrarista, al secondoposto Raikkonen e al terzo uninossidabile ed indomabile Mi-cheal Schumacher che batte unaltro record: primo pilota a rag-giungere un podio all’età di 43anni. Che dire, gran bella gior-nata di sport.

Giovanni Caso

Colpo grosso di Fernando Alonso a ValenciaIl ferrarista, partito undicesimo, riesce a vincere il Gran Premio d’Europa di Formula uno

La classifica piloti1 Fernando Alonso p. 111

Ferrari 2 Mark Webber p. 91

Red Bull Racing-Renault3 Lewis Hamilton p. 88

McLaren-Mercedes4 Sebastian Vettel p. 85

Red Bull Racing-Renault5 Nico Rosberg p. 75

Mercedes6 Kimi Raikkonen p. 73

Lotus-Renault 7 Romain Grosjean p. 53

Lotus-Renault8 Jenson Button p. 49

McLaren-Mercedes9 Sergio Perez p. 39

Sauber-Ferrari10 Pastor Maldonado p. 30

Williams-Renault11 Paul di Resta p. 27

Force India-Mercedes12 Kamui Kobayashi p. 21

Sauber-Ferrari13 M. Schumacher p. 17

Mercedes14 Nico Hulkenberg p. 17

Force India-Mercedes15 Bruno Senna p. 15

Williams-Renault16 Felipe Massa p.11

Ferrari

Lo Sport, l’automobilismo

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[email protected] - quindicinale - n. 0 - lunedì 2 luglio 2012

Innanzitutto bandire cibi bollenti, troppo calorici e quelli fritti. Tanto pesce ed insalata

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Quando arriva il caldo estivo,siamo soliti saltare i pasti omangiare poco, evitando cibiche consideriamo grassi,quando magari sono utili e nu-trienti. Diciamo subito che èimprudente assai durantel’estate perché il rischio di sve-nimenti e capogiri dovuti alcaldo è molto alto. Al contrario di ciò che si pensa,la dieta non dovrebbe rappre-sentare una privazione,quanto piuttosto l'or-ganizzazione di piùrazioni alimentarinel tempo, qualita-tivamente e quanti-tativamente equilibrate.Per stare bene in salute (emantenere il peso ideale) unantico detto popolare consiglia:"Fai colazione come un prin-cipe, pranza come un borghese,cena come un mendicante". Equesto dovrebbe valere sem-pre. Soprattutto in estate.

Come prima cosa dovrebberoessere banditi dalla nostra ta-vola gli alimenti bollenti, quellitroppo calorici e quelli fritti, sa-lutandoli momentaneamente edando via libera invece a quellifreddi come insalata di riso,pasta fredda, pesce, insalate,magari colorati: probabilmentenon avranno lo stesso sapore,

ma stuzziche-ranno l’appe-

t i t om e -diante lavista. Èf o n d a -mentale

fare cinquepasti al giorno per dare al no-stro organismo le calorie di cuiha bisogno. È bene iniziare dauna colazione ricca e gustosa,passando per un piccolo spun-tino prima di pranzo, un pranzosano, un altro piccolo break euna cena leggera. Ma è altret-

tanto importante mangiarenegli orari giusti. Difatti, assu-mere cibo a orari sfasati può ri-sultare controproducente ediventare una cattiva abitudine.Meglio stabilire i tempi in cuieffettuare i cinque pasti giorna-lieri e non cadere nella tenta-zione di uno spuntino extra chepotrebbe risultare ipercalorico.Non bisogna mai trascurare lafrutta, che oltre a essere frescae di bell’aspetto, è nutriente, epuò rivelarsi ottima anche perconcedersi uno spuntino rinfre-scante fuori dai pasti. In quan-tità appropriate, altro preziosoalleato è il formaggio fresco,ricco di vitamine e proteine ead elevata digeribilità. Di tantoin tanto è bene cedere anche aun peccato di gola come il ge-lato, che, specialmente allafrutta, è un ottimo rimedio con-tro la calura estiva. Non dimen-tichiamo mai di bere moltaacqua: date le alte temperature

è facile disidratarsi poiché acausa dell’eccessiva sudora-zione il nostro corpo perde li-quidi che vanno quindirecuperati bevendo. Ma atten-zione, essa non deve essere ge-lata e quando possibile,dovrebbe essere sempre prefe-rita alle bevande gassate,troppo dolci, alcolici e superal-colici specialmente perché l’al-col aumenta la pressionearteriosa che fa innalzare latemperatura, facendoci avver-tire vampate di calore.

Laura Giordano

L’ESTATE A TAVOLA, LE SANE ABITUDINI ALIMENTARI

continua da pag. 2

Le conseguenze dei tagli operati

sull'attività della Regione e soprat-

tutto dei Comuni?

Le conseguenze sono facilmente

immaginabili. Un taglio del 99 per-

cento rispetto a cinque anni fa e del

94 percento rispetto allo scorso

anno, che ammontava a 17 milioni

di euro. Facendo un rapido calcolo,

lo Stato stanzia per il 2012, per l’as-

sistenza alle fasce deboli appena 20

centesimi a cittadino. Conseguenze

disastrose, dunque. Tuttavia, la

giunta Caldoro sta tentando attra-

verso un programma operativo, a

valere soprattutto su fondi europei,

di dare una boccata di ossigeno ai

Comuni (ossia ai Comuni associati

in Ambiti territoriali) attraverso av-

visi pubblici finalizzati all’investi-

mento nel sociale, che tuttavia

possono consentire agli Enti locali

non tanto di beneficiare di fondi so-

stitutivi per l’assistenza, poiché le ri-

sorse strutturali sono vincolate

all’investimento, ma di pianificare

quel welfare produttivo che deve

far compiere il passo decisivo verso

una visione più moderna delle poli-

tiche sociali, tale che le trasformi da

politiche residuali a politiche di svi-

luppo. Tutto ciò senza dimenticare

che nel passato troppi sprechi, so-

vrastrutture e spese pazze sono

proliferate in seno agli Ambiti, de-

terminando la premessa per il col-

lasso a cui oggi siamo chiamati a

far fronte. Il programma operativo

appena citato non a caso si chiama

“Piano per la governance dei ser-

vizi alla persona” e punta proprio

a riallineare ad una gestione sobria

e tutta improntata al soddisfaci-

mento dei bisogni essenziali dei cit-

tadini la governance territoriale del

sociale. Quattro avvisi pubblici per

un totale di 54 milioni di euro sono

già partiti e quasi tutti giunti al ter-

mine, con la pubblicazione delle re-

lative graduatorie, nelle prossime

settimane ne partiranno di nuovi

con l’impegno di risorse soprattutto

quelle europee.

Cosa risponde a chi ha dichiarato

che la Giunta ha precedentemente

sottovalutato alcune avvisaglie

che comunque pervenivano dal-

l'Esecutivo nazionale?

Che taluni esponenti politici della

nostra regione, nonché illustri col-

leghi consiglieri, hanno la memoria

corta o, più semplicemente, non

hanno avuto tempo per leggere i

quotidiani il giorno in cui io attac-

cavo sulla stampa il ministro Sac-

coni, disertando la riunione a Roma

convocata proprio sul riparto,

anche allora ridotto, del Fondo na-

zionale politiche sociali, incurante

del fatto che fosse, peraltro, del mio

stesso partito. Il problema, come

sottolineavo prima, non nasce oggi

ma viene da lontano. Ciò che tutta-

via preoccupa è, lo ribadisco, l’acce-

lerazione che il governo Monti ha

voluto imprimere su questo fronte.

Le prospettive concrete di un wel-

fare che non si limita ai semplici

confini della pura assistenza?

La parte di welfare relativa alle mie

competenze, quello dei servizi alla

persona, deve – in prospettiva – as-

sumere un profilo non più residuale

ma produttivo, trasformandosi in

una concreta politica di sviluppo.

Tuttavia, oggi ci troviamo a fare i

conti con l’emergenza delle emer-

genze, l’assistenza alle fasce più de-

boli della popolazione. Occorre

lavorare su un doppio binario, da

un lato tentare di dare risposte effi-

caci in tempi ristrettissimi alla ri-

chiesta di aiuto dell’utenza e

dall’altro guardare lungo e provare

ad investire per rilanciare l’infra-

struttura sociale, il capitale umano

e le politiche per i giovani. Questa

è la mission, per niente affatto

semplice, della giunta Caldoro ed

ogni sforzo messo in campo è fina-

lizzato quotidianamente a tale, per

noi, importante obiettivo.

Ciro Montella

«I fondi europei

una boccata

d’ossigeno

ai Comuni»

Il welfare, un optional per la Campania, parla l’assessore Russo