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(Il presente documento in formato doc è fornito per facilitare la compilazione dello stesso da parte del soggetto interessato ma, in ogni caso, fa fede il testo pubblicato in formato pdf da presentare sia in ITALIANO che in INGLESE con relativa apposizione di firma digitale da parte di ciascun soggetto proponente)

IDEA PROGETTUALE

- IL PROGETTO DI RICERCA -

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PRIMA PARTE

1) DATI SALIENTI DEL PROGETTO

1.1 Titolo• Titolo del progetto:• Titolo del progetto in lingua inglese:• Soggetto/i Attuatore/i (Soggetto/i Partner coinvolti nel progetto)

1.2 Settore/Ambito

Indicare il settore/ambito in cui si colloca il progetto

1.3 Sintesi del progetto (Abstract)

La descrizione dovrà evidenziare i risultati attesi in termini di innovazione dei processi, nuove formulazioni, prodotti/servizi innovativi attesi, correlati al mercato di riferimento

1.4 Descrizione dell'obiettivo finale del progetto

1.5 Descrizione degli elementi di coerenza del progetto con quanto indicato agli artt. 1 e 3 di cui al Decreto Direttoriale prot.n. 391/Ric del 5 luglio 2012

Sintetizzare, in particolare, il rispetto del progetto a quanto richiesto ai commi 6, 7 e 8 dell’art. 1 e ai commi 1, 2, 3, e 4 dell’art. 3 dell’Avviso

2) STATO DELL’ARTE

Descrivere lo stato dell’arte inquadrando il problema scientifico e riportando le citazioni dei lavori (max 2-5 pagg.)

UNIVE: Le attività di restauro interessano una molteplicità di opere che includono edifici storici,

reperti archeologici, tessuti ed elementi di arredo, stampe alle opere in metallo e legno. Di

conseguenza gli operatori del settore sono esposti a rischi di salute differenziati e difficili da

circoscrivere e che dipendono anche dal contesto ambientale (cantieri, musei, edifici, etc.). Uno dei

comuni denominatori dell’opera di restauro è l’impiego di solventi organici. Nel settore del restauro

i solventi – ed in particolare i solventi organici - trovano largo impiego sia nella pulitura di superfici

che come componenti in pitture e adesivi. Alcuni dei solventi più comuni sono: alcool isopropilico,

acetone, etanolo, xilolo, toluolo, cloroformio o tricloroetano, acetato di amile, acetato di butile,

acetato di etile, butanolo, dimetil formamide, trielina o tricloro etilene, etc. Secondo i dati riportati

da uno studio condotto dall’ISPESL, il 60% degli operatori interpellati avverte il persistente odore

delle sostanze chimiche impiegate, accusa mal di testa e bruciore agli occhi.1 Considerata la

1 Prevenzione e Gestione del Rischio nelle attività di restauro.; Sintesi Significativa, Studio condotto dall’ISPEL http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/restauro/PdRRestauroSintesi.pdf

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tossicità e la non eco compatibilità della gran parte di questi solventi, il progetto si pone l’obiettivo

di impiegare nuovi solventi eco-compatibili principalmente di tipo (di)alchil carbonati nei diversi

settori del restauro (pulitura, collanti, vernici, etc).

Il gruppo di ricerca ha una lunga esperienza nello studio dei solventi eco-compatibili alcuni esempi:

- Progetto SOLVSAFE che coinvolgeva otto quattordici partner europei che ha portato ad un

brevetto relativo alla composizione di rivestimento a base acquosa comprendente un agente

coalescente della famiglia dei carbonati di alchilici

- Progetto P.O.R. FESR 2007 – 2013 OBIETTIVO “COMPETITIVITA’ REGIONALE E

OCCUPAZIONE” Azione 1.1.2 della Regione Veneto” nel quale il gruppo ha sviluppato nuovi

solventi ecosostenibili per le colle di impiego nel settore calzaturiero che stanno per essere

brevettati.

Va ampliato e finalizzato in accordo alle direttive ISPESL (in particolare quelle sul restauro).

Obiettivo della nostra partecipazione è quello di rendere disponibili dei ritrovati con prestazioni

migliori nel settore specifico, e che nel contempo siano compatibili con la salute e l’ambiente

(composti intrinsecamente sicuri)

Il restauro dei beni artistici mobili e immobili ha visto, in particolare negli ultimi decenni, grandi

rivoluzioni nelle conoscenze sui materiali utilizzati e di conseguenza nelle metodologie di

intervento. Oggetto degli interventi conservativi sono oggi anche tutte le realizzazioni dell’arte

polimaterica e delle nuove espressioni artistiche. Sono, quindi, necessari prodotti il cui utilizzo

possa essere declinato per diversi tipi di materiali costitutivi: in questa ricerca vengono presi in

considerazione manufatti quali:

• dipinti su tela

• sculture lignee , ceroplastiche

• gessi e manufatti lapidei

• affreschi

• materiali vitrei e ceramici , terracotte

• materiali plastici

• carte, cartapeste, cartoni

• tessili

• cuoio

• gomme,lattici

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Riconosciute le migliori caratteristiche prestazionali dei polimeri di sintesi rispetto ai prodotti

naturali, questi , grazie alla loro polifunzionalità ( come adesivi, consolidanti, protettivi,

riempitivi,ecc) riescono a soddisfare esigenze conservative sempre più complesse ma anche sempre

più chiaramente definite e individuate.

In particolare interessa la durabilità dei prodotti alle sollecitazioni delle condizioni ambientali e alla

loro variabilità, durabilitàà che si traduce nel mantenimento di tutti quei parametri fisico meccanici

chimici, biologici ed ottici per i quali viene scelta la loro applicazione.

Si cercheranno nuove formulazioni che , una volta caratterizzate dal punto di vista chimico.

Termico , reologico, possano garantire range prestazionali compatibili rispetto alle necessità per :

compatibilità chimica

compatibilità fisico meccanica

compatibilità biologica

compatibilità ottica

Verranno quindi messe a punto :

la preparzione per gli utilizzi specifici

le attrezzature necessarie

le modalità di apporto e le loro variabilità applicative

le modalità e i tempi di presa

le temperature di utilizzo

le modalità di asportabilità

le caratteristiche di invecchiamento in relazione alle diverse sollecitazioni ambientali e di utlizzo

I prodotti individuati devono poter garantire la salute dell’operatore e un risparmio in termini di

attrezzature indispensabili per l’utilizzo così come di risparmio energetico ( oggi si utlizzano

prodotti tossici che richiedono attrezzature costose con sfruttamento elettrico consistente)

Il gruppo di ricerca ha effettuato gia sperimentazioni su adesivi : nel 1989 ha portato a compimento

la sperimentazione di un adesivo poliuretanico per realizzare suture e adesioni in tessili, dipinti su

tela e opere polimateriche ( cfr. pubblicazioni ? ) , prodotto poi commercializzato fino al 2010

anche in ambito internazionale.

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Dal 1988 al 1995 sono stati effettuati studi per correlare i valori del Dp di tessili antichi , ottenuto

secondo la norma UNI8272, ai diversi livelli di tenacità dei tessili utilizzati in opere d’arte.

(pubblicazioni?)

Icap Leather chem La ricerca di Icap Leather chem è rivolta alla realizzazione di polimeri pronto

uso non pericolosi opportunamente addensati che non necessitano quindi della diluizione con

solventi ad alto contenuto tossico o nocivo (toluene, white spirit e ligroina a base idrocarburi) e

possono essere applicati tal quali a freddo.

Le condizioni operative dei restauratori non sono sempre ottimali. Le operazioni di restauro,

soprattutto se in situ, comportano pericoli sia per l’esposizione professionale ad agenti chimici

pericolosi, sia per altre tipologie di pericoli quali: agenti biologici e microbiologici, incendio

reazioni pericolose tra prodotti, lavori in quota, scottature, scivolamenti, microclima, etc). Quello

che un’azienda chimica con anni di esperienza nel settore e che adotta una politica di prevenzione

alla base della sua ricerca scientifica può fare è, da un lato realizzare prodotti a basso impatto per la

salute e sicurezza degli operatori e basso impatto per l’ambiente, dall’altro, trasferire la sua

competenza in ambito salute e sicurezza, effettuando un profilo dei possibili rischi, in linea con

quanto previsto dalle più recenti normative, della figura professionale del restauratore, evidenziando

il minor impatto di rischio sugli operatori e definendo di conseguenza la migliore e più semplice

applicabilità delle misure di prevenzione e protezione, implementando eventuali strumenti

formativi, informativi, informatici e didattici. Oltre ad un’innovazione in termini di sicurezza e

ambiente, i prodotti che Icap Leather chem andrà a sviluppare avranno il vantaggio di essere

estremamente più economici rispetto a quelli disponibili attualmente sul mercato (chiedere costi dei

prodotti attuali), permettendo così un drastico abbattimento dei costi diretti di restauro dei beni

culturali.

I prodotti oggetto di sviluppo si caratterizzeranno inoltre dall’avere performances applicative, di

durata, di stabilità alle variazioni termoigrometriche ambientali notevolmente superiori ai prodotti

comunemente utilizzati in ambito di conservazione e restauro

(Citare altri progetti finanziati per polimeri innovativi, come richiesto dal titolo?)

3) DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO FINALE

A tal fine, con riferimento al prodotto/processo/servizio da sviluppare, evidenziare:

• Caratteristiche e prestazioni da realizzare

Descrizione delle modalità di funzionamento.

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Si studia un prodotto utilizzabile per :

suture di tessili in caso di tagli e lacerazioni riadesione di parti separate ( pellicole pittoriche oleose, tempere , ma anche pellicole con leganti

sintetici, plastiche, vetri, ceramiche , cuoio e tutti i materiali sopra elencati consolidamento di substrati decoesi (naturali, artificiali e sintetici)riempitivi per stuccature di materiali diversi foderature di dipinti su tela – realizzazione di strip lining (provvisorie e defintive) per otetnere

appianamenti di opere deformate

• Specifiche quantitative da conseguire

Valori dei principali parametri operativi.

Si faranno valutazioni e misurazioni - per confronto coi materiali attualmente in uso - delle seguenti proprietà :

• Forza adesiva• Rapporto fra elasticità,plasticità,rigidità• Comportamento alle variazioni termoigrometriche • Resistenza all’acqua e ai solventi • Modi di asportabilità• Test alla piegatura • Shear test

• Principali problematiche di R&S

Indicazione delle principali problematiche tecnico-scientifiche o tecnologiche da risolvere per conseguire l'obiettivo e descrizione delle soluzioni che si intendono studiare.

4) DURATA (IN MESI) E DATA DI INIZIO DEL PROGETTO

La durata e la relativa data di inizio deve essere coerente con quanto espressamente indicato al comma 3 dell’art. 3 (in particolare le Idee Progettuali devono prevedere il completamento delle attività entro il 30 dicembre 2015)

5) LUOGHI DI SVOLGIMENTO DEL PROGETTO

Principali località nelle zone di imputazione geografica dei costi.

Icap Leather chem. S.p.A.Le attività inerenti al programma, oggetto della presente domanda di finanziamento, saranno svolte presso le seguenti sedi industriali della Icap Leather chem S.p.A:- via Donizetti 29/31 20020 Lainate (Milano)- via Valle 20, 36071 Arzignano (VI)- viale dell’Industria, 70 56022 Castelfranco di Sotto (PI)

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Il programma verrà svolto dal personale tecnico e le attrezzature utilizzate faranno parte del compendio societario.

6) DESCRIZIONE DELLA COMPAGINE DEI PROPONENTI

Descrizione delle competenza ed esperienza scientifico-tecnologica della compagine dei proponenti in relazione alla proposta progettuale e al settore/ambito di riferimento.

UNIVE: Il gruppo del Prof. Tundo ha un’esperienza almeno trentennale nella Chimica Verde e in

particolare nella sintesi e lo studio di solventi/reagenti eco-compatibili della tipologia dei dialchil

carbonati le cui applicazioni industriali hanno prodotto numerosi brevetti (quale ad esempio il

brevetto nell’ambito del Progetto Integrato SOLVSAFE del FP6) e pubblicazioni scientifiche. In

questo progetto il gruppo si avvarrà inoltre della collaborazione con il Prof. Vavasori del

Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi che ha un’esperienza pluriennale nello studio e

nello sviluppo di processi industriali innovativi, nel settore della catalisi e dei polimeri. I gruppi

hanno a disposizione due laboratori di ricerca completamente attrezzati per la sintesi e

caratterizzazione dei prodotti. La ricerca sarà svolta presso il Centro di Chimica Verde del DAIS di

cui i proponenti fanno parte.

Icap Leather Chem è una società attiva nello sviluppo, produzione e commercializzazione di

ausiliari chimici per l’industria. L’azienda è specializzata nella produzione di polimeri acrilici,

poliuretanici e copolimeri uretano-acrilici nonché di ausiliari quali emulsioni di cere, pigmenti,

dispersioni ed emulsioni di nitrocellulose, leganti proteici ed ausiliari per vari settori, quali: cuoio,

tessile, farmaceutico, legno, autoadesivi, pitture murali, cosmetica. Icap Leather chem offre

un’ampia gamma di prodotti ad alto contenuto tecnologico che coprono svariate applicazioni in

molteplici mercati unitamente all’assistenza tecnica nell’applicazione degli stessi. La società ha

sede a Lainate (MI) ma conta due filiali sul territorio nazionale: Arzignano (VI) e Castelfranco di

Sotto (PI).

Icap Leather chem è una PMI che impiega 70 dipendenti. La ricerca e sviluppo è affidata ad 11

ricercatori presenti sia nella sede centrale che sedi periferiche. Lo staff di Icap Leather chem opera a

livello commerciale in tutto il mondo tramite una vasta rete di agenzie e distributori e personale

tecnico con elevata qualità applicativa.

7) RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dati anagrafici, titolo di studio, rapporti con l’impresa richiedente. Esperienza in relazione al sistema produttivo e scientifico. Allegare, inoltre, in separata sezione il relativo curriculum vitae in formato euro pass (max 5 pagg.)

8) OBIETTIVI, ATTIVITÀ E TEMPISTICA

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8.1 Struttura del prodotto/processo/servizio

Descrivere, facendo eventualmente anche uso di disegni e tabelle, il prodotto/processo/servizio che si intende sviluppare, evidenziandone i principali moduli o elementi componenti, detti Obiettivi Realizzativi (OR).Icap Leather ChemOR1. Sintesi di nuovi polimeri esenti da VOC per l’applicazione specifica.OR2. Caratterizzazione chimico-fisica ed analitica dei polimeri selezionati sulla base dei test applicativi preliminariOR3. Formulazione dei polimeri sviluppati nel precedente OR con coalescenti e/o additivi “verdi” disponibili sul mercato o realizzati appositamente dai partner del progetto (solventi green) per ottimizzare i prodotti per determinate applicazioni.OR4. Caratterizzazione chimico-fisica ed applicativa dei formulati sviluppati nell’OR precedente

8.2 Obiettivi realizzativi e Attività

UNIVE Ricerca di nuovi solventi non tossici. I solventi organici sono tra i composti chimici più

utilizzati in molte aree della chimica del restauro. dove trovano largo impiego sia nella pulitura di

superfici che come componenti in pitture e adesivi. Alcuni dei solventi più comuni sono: alcool

isopropilico, acetone, etanolo, xilolo, toluolo, cloroformio o tricloroetano, acetato di amile, butile,

etile, butanolo, dimetilformamide, trielina o tricloro etilene, etc. Considerata la tossicità e la non

eco-compatibilità della gran parte di questi solventi, il progetto si pone l’obiettivo di impiegare

nuovi solventi eco-compatibili principalmente di tipo (di)alchil carbonati nei diversi settori del

restauro (pulitura, collanti, vernici). In questa fase sarà condotta la progettazione e sintesi di dialchil

carbonati di nuova generazione come solventi eco-sostenibili in diversi ambiti del restauro. I nuovi

solventi non sono tossici e le loro proprietà sono modulabili in funzione dell’uso.

La tossicità dei solventi di tipo dialchil carbonati più promettenti verrà valutata tramite analisi

tossicologiche svolte conto terzi.

Icap Leather chem. Ricerca di nuovi copolimeri acrilici, uretanici e uretano-acrilici non

pericolosi per l’individuazione e la messa a punto di innovative metodologie applicative finalizzate

a :

1. interventi conservativi di sutura in supporti tessili (naturali e sintetici) di opere d’arte

antiche, moderne e contemporanee (suture di tagli e lacerazioni, realizzazione di inserti nelle

lacune di supporto) che permettano, rispetto ai materiali attualmente in uso sul mercato:

maggiore resistenza del giunto

maggiore elasticità in risposta alle variazioni dimensionali del supporto originale

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totale invisibilità estetica del punto di adesione per interventi anche su porzioni

di supporto a vista

2. interventi di consolidamento di tessili in fibra naturale a basso grado di polimerizzazione

(200-700 DP) che garantiscano, rispetto ai materiali attualmente in uso:

• migliore comportamento elastico per contrastare deformazioni viscoelastiche di

creep

• protezione dalle variazioni termoigrometriche ambientali

• mantenimento delle caratteristiche estetiche originali del manufatto

3. realizzazione di “foderature” e ”strisce perimetrali” sul supporto originale garantendo

• resistenza durevole nel tempo dell’adesione senza alterare l’aspetto del

manufatto

• mancanza di interferenze comportamentali alle variazioni termo igrometriche

ambientali

• perfetta asportabilità del materiale in eccesso

• reversibilità dell’intervento stesso (rimozione tele di rifodero e tele di rinforzo

perimetrale)

4. interventi conservativi su strati pittorici (realizzati con leganti sia naturali sia sintetici) di

opere tradizionali e contemporanee polimateriche, nel rispetto degli indici di rifrazione

originali e delle diverse matericità originali. In particolare:

a. consolidamenti degli strati pittorici

b. fissaggi localizzati

c. velinature in condizioni di emergenza

d. stuccature e riempimenti in lacune di stesure cromatiche di diversa tipologia e

caratterizzazione materica

In particolare tali polimeri innovativi saranno:

- a basso rischio per la salute e sicurezza per gli operatori (non pericolosi in accordo alla normativa

europea CLP/GHS Reg. UE 1272/08),

- a basso impatto per l’ambiente (assenza di emissioni di solventi organici pericolosi e più in

generale di composti organici volatili durante l’utilizzo, con pieno rispetto delle norme più

restrittive in materia quali D.Lgs 152/2006- D.Lgs 161/2006),

- di facile utilizzo nell’applicazione (miscele pronte all’uso con viscosità diverse in modo da essere

applicate a freddo sui principali supporti delle pellicole pittoriche: iuta, cotone, lino e canapa.

L’applicazione verrà pertanto condotta senza necessità di riscaldamento atto a facilitarne la

miscelazione/penetrazione, senza necessità di diluizione con solventi pericolosi e senza la

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necessità di utilizzo di specifiche attrezzature come termocauterio, piano di lavoro riscaldato,

tavola calda a bassa pressione per la fluidificazione dei materiali).

- con mantenimento dei risultati a lungo termine rispetto ai prodotti sul mercato ( test comparativi

con i polimeri in uso)

- polivalente (in grado di sostituire in un’unica soluzione quasi tutti i prodotti sul mercato utilizzati

per le operazioni conservative che prevedano l’impiego di consolidanti-adesivi e protettivi).

- a minor costo rispetto ai prodotti utilizzati attualmente, sia per quanto riguarda il prodotto tal quale

sia per i costi connessi all’applicazione ed all’utilizzo del prodotto.

Le nuove tecniche di applicazione avranno un basso consumo energetico e un minor costo dovuto

allo scarso utilizzo di attrezzature come tavole calde a bassa pressione, piastre riscaldanti,

miscelatori termocauteri, piani di lavoro riscaldati e verranno condotte generalmente a

temperatura ambiente.

A fronte della struttura sopra delineata, descrivere singolarmente gli Obiettivi Realizzativi individuati, evidenziando per ciascuno di essi:

• \le attività di ricerca industriale (RI) o di sviluppo sperimentale (SS) necessarie per la realizzazione di ciascun obiettivo realizzativo;

• le eventuali conoscenze, moduli, elementi componenti, risultati già disponibili in azienda o acquisibili commercialmente;

• la localizzazione delle attività in cui si articolano i singoli Obiettivi Realizzativi;

• l’impegno dei singoli co-proponenti (soggetti attuatori/partner) e di eventuali soggetti terzi in relazione alle attività in cui si articolano i singoli Obiettivi Realizzativi;

Per ogni singolo obiettivo realizzativo indicare il soggetto attuatore effettivamente coinvolto.

Attività Icap Leather chem

1.1. Sviluppo Precompetitivo Verranno svolte le seguenti attività :

Progettazione

Le attività coinvolte nel progetto si possono riassumere come segue:

Studio di materie prime disponibili sul mercato per poliuretani ad elevate prestazioni: verranno

valutati i materiali poi utilizzati per realizzare prodotti poliuretanici ad elevate prestazioni e le

materie prime più adeguate alla realizzazione dei prodotti oggetto di questo studio. In particolare

verrà condotto un ampio studio sulle seguenti materie prime:

o Isocianati: in particolare verranno valutati:

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Isoforon Diisocianato;

Trimetilesametilen Diisocianato;

Esametilen Diisocianato;

4,4’ metildicicloesil Diisocianato (Desmodur W);

o Polioli. In particolare:

Poliesteri;

Polieteri;

Politetraidrofurani;

Policarbonati;

o Centro ionico del polimero. Particolare attenzione verrà rivolta alla funzione dell’Acido

Dimetilopropionico come costituente base del polimero in quanto centro ionico avente

proprietà di “emulsivo interno” e responsabile delle caratteristiche di distribuzione dei

parametri particellari e delle caratteristiche di idrodispersibilità del polimero.

o Ammine salificanti;

o Ammine estendenti

o Coalescenti; lo studio dell’influenza di tali materie prime verrà condotta in sinergia con

UNIVE con l’individuazione di solventi green di ultima generazione.

Studio sulle tecnologie di dispersione esistenti attualmente da impiegare per il raggiungimento

degli obiettivi prefissi dal progetto: In particolare verranno valutati:

o Sistemi di dispersione a flusso radiale: verrà valutata l’efficacia e l’effettiva realizzazione di

un polimero con l’impiego di un dissolutore a flusso radiale del tipo Cowless;

o Sistemi di dispersione a flusso assiale: verrà valutata l’efficacia e l’effettiva realizzazione di

un polimero con l’utilizzo di un dissolutore a flusso assiale di tipo Propeller (3 e 4 lame);

o Sistemi di dispersione a flusso tangenziale: verrà valutato l’impiego di un dissolutore a flusso

tangenziale del tipo ad ancora

Sperimentazione

Le attività classificabili come Sviluppo Precompetitivo avranno l’obiettivo di caratterizzare il processo

di sintesi di poliuretani ad elevate prestazioni e studiare l’influenza di tutte le variabili sugli aspetti

applicativi in ambito di conservazione e restauro di materiali tessili, tele pittoriche ecc….. L’obiettivo

della sperimentazione è quello di determinare le relazioni che sussistono tra le variabili del processo e

di struttura del prodotto (composizione chimica del poliuretano), ed il risultato ottenuto in termini di

risultanze applicative. In particolare verrà effettuata una valutazione delle performance applicative, nei

confronti dei prodotti tradizionalmente impiegati in termini di:

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A.

maggiore resistenza del giunto

maggiore elasticità in risposta alle variazioni dimensionali del supporto originale

totale invisibilità estetica del punto di adesione per interventi anche su porzioni

di supporto a vista

per interventi conservativi di sutura in supporti tessili ( naturali e sintetici) di opere d’arte antiche,

moderne e contemporanee.

B

• migliore comportamento elastico per contrastare deformazioni viscoelastiche di

creep

• protezione dalle variazioni termoigrometriche ambientali

• mantenimento delle caratteristiche estetiche originali del manufatto

per interventi di consolidamento di tessili in fibra naturale a basso grado di polimerizzazione

C

• maggior durevolezza nel tempo in termini di adesione senza alterare l’aspetto del

manufatto

• mancanza di interferenze comportamentali alle variazioni termo igrometriche

ambientali

• perfetta asportabilità del materiale in eccesso

• reversibilità dell’intervento stesso ( rimozione tele di rifodero e tele di rinforzo

perimetrale)

per la realizzazione di “foderature” e ”strisce perimetrali”

D

• consolidamenti degli strati pittorici

• fissaggi localizzati

• velinature in condizioni di emergenza

• stuccature e riempimenti in lacune di stesure cromatiche di diversa tipologia e

caratterizzazione materia

per interventi conservativi su strati pittorici (realizzati con leganti sia naturali sia sintetici) di opere

tradizionali e contemporanee polimateriche, nel rispetto degli indici di rifrazione originali e delle

diverse matericità originali.

Sviluppo

Le attività oggetto di sperimentazione saranno verosimilmente le seguenti:

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Messa a punto di sistemi di dispersione su impianto pilota di laboratorio

Definizione delle correlazioni tra i parametri di sintesi (composizione del polimero, struttura

della catena, metodo di dispersione) ed il prodotto finale

Caratterizzazione analitica dei prodotti ottenuti in termini di: diametro particellare, aspetto,

resistenze chimico-fisiche (resitenza all’invecchiamento, alla luce, all’idrolisi, a nebbie saline

ecc) e caratteristiche applicative.

Effettuazione di test su diversi supporti e matrici dei prodotti caratterizzati, con valutazione

delle prestazioni fisiche e meccaniche ottenute.

Preindustrializzazione

Le attività oggetto di preindustrializzazione identificate saranno le seguenti:

Ottimizzazione delle formulazioni in rapporto ai risultati dei test sui supporti e matrici

individuate ed in una ottica di industrializzazione;

Scale – up del processo ottimizzato;

Individuazione dei problemi per il passaggio alla fase industriale;

Previsione dei costi per passare alla industrializzazione e per il nuovo prodotto;

1.2. Ricerca industriale Progettazione

Nelle fasi iniziali del progetto verranno approfonditi gli aspetti teorici che sottendono all’utilizzo di

prodotti chimici nell’ambito del restauro con l’individuazione delle problematiche applicative e di

stabilità nel tempo degli interventi conservativi effettuati utilizzando prodotti tradizionali. Tali studi

avranno pertanto come obiettivo l’acquisizione di nuove conoscenze miranti all’approfondimento

delle correlazioni tra strutture polimeriche e performances degli interventi di restauro effettuati.

Sempre in questa fase, verranno identificate le caratteristiche chimiche e morfologiche che un film

polimerico deve avere per conferire caratteristiche prestazionali migliorative nei confronti di prodotti

di utilizzo tradizionale.

In sintesi le attività si concentreranno sui seguenti aspetti:

- Approfondimento dei principi teorici alla base della conservazione delle opered’arte

- Caratteristiche richieste

- Studio delle tecnologie esistenti: loro sviluppo per gli obiettivi del progetto

Sperimentazione

In questa fase di sperimentazione le attività di ricerca industriale avranno l’obiettivo di sperimentare

tecnologie di sintesi polimerica per ottenere film idonei in ambito conservativo e di restauro. In

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questo stadio del progetto verranno analizzate anche diverse conformazioni impiantistiche nella

sintesi di polimeri dapprima in scala da laboratorio e successivamente a livello pre-industriale. Oltre a

quanto descritto le attività di maggiore rilievo condotte saranno le seguenti:

- Studio dell’influenza delle variabili di sintesi sulle prestazioni del polimero in emulsione;

- Valutazione in scala laboratorio delle possibilità impiantistiche.

Sviluppo

- Definizione delle correlazioni tra i parametri di sintesi (composizione del polimero, struttura

della catena, metodo di dispersione) ed il prodotto finale.

8.3 Notizie e considerazioni tecnico-economico-scientifiche

• Grado di collegamento organico e coerente con altre azioni in corso di finanziamento o di valutazione proposte nell'ambito di programmi regionali, nazionali e comunitari con particolare riferimento alle azioni in tema di Cluster Tecnologici Nazionali e Smart Cities già avviate dal MIUR

Fornire elementi che consentano di valutare il collegamento organico e funzionale con le altre azioni in corso di finanziamento o di valutazione dei programmi di cui al punto in oggetto

• Ricadute occupazionali dirette

Personale R&S(qualifica)

Precedente(unità)

A regime(unità)

Variazione(unità)

TOTALE

• Motivazioni relative alla scelta dell’iniziativa e della sua ubicazioneCollegamenti di carattere tecnico e/o organizzativo con stabilimenti industriali, esistenza di Parchi Scientifici e Tecnologici , poli e distretti tecnologici

8.4 Tempistica - programma temporale

Rappresentare il programma complessivo con un diagramma temporale lineare, evidenziando le date previste di completamento dei singoli obiettivi realizzativi (OR). In particolare il programma temporale della proposta, dovrà essere articolato per fasi realizzative, e la cui fase di sperimentazione non deve essere di durata inferiore a un quarto della durata complessiva prevista

UNIVE.

La tempistica inerente all’intervento del partner UNIVE sarà:1. 1- 12 mesi

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Analisi delle caratteristiche chimico-fisiche (punto di ebollizione, solubilità in acqua, tossicità) dei solventi comunemente impiegati nel restauro di tela, marmo, calcestruzzi e materiali lapidei.;

Selezione di solventi del tipo dialchil carbonati con caratteristiche chimico fisiche simili a quelle impiegate nei settori sopra citati. Eventuale sintesi di nuovi solventi ecosostenibili da studiare nel restauro

I solventi selezionati verranno testati da ????? su diversi materiali base impiegati nel restauro per capirne le caratteristiche

2. 12-24 mesi In accordo con il feedback ricevuto da ….Sovrintenenza/Comune VE/Partner, etc.., dei

nuovi solventi verranno eventualmente preparati per migliore le relative prestazioni di pulitura e/o solventi per collanti e vernici

I solventi che risulteranno maggiormente efficienti nella prima fase del progetto verranno preparati in larga scala con particolare attenzione ai costi di produzione e alla eco sostenibilità del processo.

3. 24-36 mesi Messa a punto e ottimizzazione dei solventi selezionai Studio della ecotossicità dei solventi con hanno mostrato una migliore prestazione nel

settore del restauro

Icap Leather chem

0-4 mesi:Analisi bibliografica dedicata allo studio della letteratura scientifica e brevettuale per acquisire conoscenze ed informazioni tecniche utili alla predisposizione del programma di ricerca.

3-15 mesi:1. Ricerca e sviluppo di poliuretani in dispersione acquosa .

Questo periodo sarà dedicato alla sintesi e sviluppo di polimeri poliuretanici in dispersione acquosa caratterizzati dai seguenti maggiori vantaggi prestazionali rispetto ai normali leganti oggi presenti nel mercato (basso costo rispetto alle prestazioni, riduzione e/o eliminazione di sostanze volatili rispetto ai polimeri comunemente utilizzati, elevata capacità adesiva e/o coesiva a seconda della funzione che deve svolgere e delle eventuali variazioni nel tempo-maggiore componente adesiva in caso di foderatura e una maggiore componente coesiva in caso di consolidamento, resistenza ad aggressivi chimici, ad attacchi biologici, agli stress meccanici, all’invecchiamento, alle variazioni termo-igrometriche, elasticità e plasticità, penetrazione a livelli diversi, limitata variazione dimensionale, assenza di ritiro, rispetto dei valori estetici originali dell’oggetto artistico in tutti i suoi elementi costitutivi).

In tale ambito di ricerca verranno valutati i seguenti aspetti:• Composizione del polimero (tipologia e quantità di Isocianati, dioli, ammine

salificanti, chain extender, co-solventi, ecc)• Tecnica di sintesi• Tipologia di processo• Analisi dei parametri di processo (temperatura, velocità di aggiunte, tipologia di

dispersione ecc.)I poliuretani in dispersione acquosa realizzati verranno caratterizzati in termini di caratteristiche chimiche, meccaniche ed applicative mediante applicazione su manufatti in

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pelle, tessile, pellicole pittoriche, muratura, materiali lapidei ecc. Saranno inoltre valutate le proprietà di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, chimiche e di invecchiamento.

2. Ricerca e sviluppo di resine acriliche in emulsione acquosa.

Verranno studiate sintesi di polimeri acrilici in emulsione acquosa. Lo studio riguarderà principalmente la composizione del polimero, la scelta di tensioattivi idonei, e la valutazione della tecnica di sintesi nonché dei parametri di processo della reazione radicalica di sintesi.

In tale fase saranno valutate le caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche dei polimeri acrilici sviluppati secondo quanto previsto dal punto 1.

16 – 25 mesi:

Applicazione delle dispersioni poliuretaniche e dei polimeri acrilici su vari supporti artistici:

In tale periodo verrà studiato lo sviluppo applicativo dei polimeri poliuretanici ed acrilici messi a punto e verrà valutato il loro comportamento in termini prestazionali a seguito di applicazione su vari supporti artistici quali ad esempio cuoio, tessile, pellicole pittoriche, muratura, materiali lapidei ecc .

Verrà valutata la messa a punto di miscele idonee all’ottenimento delle caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, ad agenti chimici e di invecchiamento.

Si provvederà inoltre alla campionatura di formulati verso partner del progetto di ricerca e verso aziende leader nel settore del restauro.

25 – 30 mesi:

In tale periodo si provvederà alla industrializzazione in scala pilota dei polimeri messi a punto nelle fasi precedenti. Si provvederà pertanto alla realizzazione di Polimeri acrilici, polimeri poliuretanici e a miscele applicative specifiche in quantitativi di qualche centinaia di chilogrammi.

DELIVERABLES:3-15 mesi:

1. 2 Poliuretani in dispersione acquosa2. 2 Polimeri acrilici in emulsione acquosa

16 – 25 mesi:Da 2 a 4 Formulati per applicazione su supporti artistici

8.5 Illustrare il livello di coinvolgimento dei soggetti proponenti in partenariati scientifico-tecnologico-industriali su scala europea e internazionale, con particolare attenzione alla eventuale esplicitazione dei futuri programmi di sviluppo e di investimenti nelle aree territoriali di interesse dell'Avviso

UNIVE. Comune di Venezia /Unesco…..Icap Leather chem Accademia di Brera di Milano, Accademia di Belle Arti di Bologna, Scuola di restauro di Botticino (BS), Università di Ferrara, Comune di Comacchio, Galleria d’arte moderna di Nervi, Opificio delle pietre dure, Sovrintendenza Liguria ( CONFERME IN CORSO )

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• Il progetto descritto sopra è realizzato nel quadro di accordi di collaborazione internazionale in essere o in fase di avvio?

Confermare l'esistenza di un "memorandum of understanding" o di altro tipo di “agreement” fra i partecipanti descrivendone i contenuti in linea di massima; descrivere sinteticamente gli obiettivi dell'intero progetto/programma relativo all’accordo internazionale (prestazioni, specifiche e obiettivi realizzativi)

• Collegamenti del progetto proposto con il progetto internazionale di cui al punto precedente

Esplicitare le relazioni, le interconnessioni, l’autonomia funzionale, la complementarietà e gli aspetti per i quali il progetto proposto si caratterizza e si collega, in qualità di tassello, al progetto/programma internazionale; esplicitare i contributi scientifici ed operativi nonché tutti gli elementi utili che il progetto proposto sarà in grado di fornire a livello internazionale.

• Partecipanti al progetto/programma internazionale di cui al punto precedente

Elencare i partecipanti all'intero progetto/programma internazionale, indicandone la nazionalità e descrivere sinteticamente i compiti di ciascun partner all’interno del progetto/programma internazionale

• Tempistica

Evidenziare come il progetto proposto si inserisce nella tempistica del progetto/programma internazionale

9) SCHEDA DEI COSTI AMMISSIBILI

Dettagliare la Tabella delle macro voci di costo già precedentemente indicate nello schema “Scheda Costi Progetto” caricato sul sistema SIRIO. La stessa Tabella deve essere allegata in formato ex-cell).Oltre a definire nel dettaglio l’articolazione dei costi per le attività previste, indicare per ciascun obiettivo realizzativo l’articolazione dei relativi costi.

10) VERIFICA DELL’ESITO DEL PROGETTO DI RICERCA

10.1 Verifica intermedia

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UNIVE. Nel campo dello studio di solventi innovativi del tipo dialchil carbonati ci si pone come

obiettivo intermedio la sintesi di circa 30 solventi che verranno prodotti in scala sufficiente

grande da permettere di condurre prove di compatibilità ed efficienza per la pulitura di

materiali lapidei, tela, marmo e calcestruzzi. Inoltre verrà valutato l’impiego di questi

solventi come solventi ecocompatibili in vernici (?) e adesivi per il restauro in sostituzioni di

quelli comunemente impiegati.

Le verifiche intermedie permetteranno di identificare i solventi più efficienti a questi fini sui quali

verranno condotti dei test di ecotossicità. Inoltre il gruppo di ricerca si impegnerà a trovare

una metodologia sintetica economica ed ecocompatibile per la produzione in larga scala di

questi solventi.

Icap Leather chemLa ricerca di nuovi polimeri per il restauro delle pellicole pittoriche antiche e contemporanee avrà

luogo presso i laboratori R&S di Icap Leather chem xxxxx . Presso l’Università di Ferrara verranno

effettuate analisi per la caratterizzazione chimica e ottica di prodotti attualmente utilizzati per il

restauro di pellicole pittoriche con i nuovi polimeri oggetto della sperimentazione: 1H-NMR

(risonanza magnetica nucleare protonica), GPC (cromatografia ad esclusione sterica), DSC

(calorimetria differenziale a scansione), TGA (termogravimetria), ATR(spettroscopia all’infrarosso

in riflettanza totale attenuata), reologia, colorimetria, DMA (analisi dinamico-meccanica) .

Presso la Stazione Sperimentale Carta, Cartoni e paste per Carta e Innovhub Stazioni Sperimentali

per l’industria di Milano verranno effettuate analisi per la caratterizzazione fisico-meccanica dei

polimeri innovativi applicati su iuta, lino, cotone e canapa, stabilendo: forza adesiva, rapporto fra

elasticità, plasticità e rigidità, colorazione con stratigrafie, comportamento all’umido,

comportamento alle variazioni termiche, resistenza all’acqua e ai solventi, modi di asportabilità,

permeabilità, test alla piegatura, shear test di confronto fra i prodotti in uso e i polimeri innovativi;

test di invecchiamento artificiale (resistenza ad aggressivi chimici, resistenza biologica, resistenza

alle variazioni di umidità relativa ambientali, resistenza alle variazioni termo-igrometriche, etc),

analisi di tossicità, da effettuarsi presso laboratori accreditati (Lata srl). I polimeri testati verranno

campionati presso gli istituti, accademie e scuole di restauro ospitanti la sperimentazione, che

tramite metodologie applicative come suture, consolidamento supporti cellulosici, consolidamento

pellicole pittoriche, adesione foderature e strisce perimetrali, stuccature, verificheranno i tempi di

applicazione, la lavorabilità (gestione dell’intervento), la possibilità di correzione dell’intervento, la

penetrazione, l’eventuale ritiro e valuteranno inoltre il buon risultato dell’intervento, l’asportabilità

del prodotto e la reversibilità dell’intervento.

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Identificare gli obiettivi intermedi da realizzare in itinere e il sistema con cui si intende verificare il raggiungimento di obiettivi intermedi, da basare su criteri esclusivamente tecnici. Indicare prove da svolgere e risultati quantitativi attesi con riferimento al “progetto di ricerca”.

10.2 Verifica finale

- Risultati disponibili a fine attività

Indicare gli obiettivi di ricerca raggiunti nonché il numero ed il tipo dell'eventuale realizzazione di prototipi e impianti pilota ed infine l’eventuale realizzazione degli investimenti relativi al centro di ricerca. I risultati finali, mediante l’uso di indici, test e confronti della resa percentuale, permetteranno di evidenziare il raggiungimento degli obbiettivi preventivati.

- Modalità con cui sarà verificabile l’esito dell’intera ricercaDa basare su criteri esclusivamente tecnici. Indicare prove da svolgere e risultati quantitativi attesi, sia con riferimento al progetto di ricerca che all'eventuale realizzazione di investimenti relativi al centro di ricerca e al suo funzionamento.

SECONDA PARTE

1) CARATTERISTICHE INNOVATIVE E TECNICO-SCIENTIFICHE

• Descrivere il contributo del progetto alla soluzione di problematiche di ricerca e sviluppo del settore/ambito di riferimento, sviluppo di metodologie avanzate, articolazione e integrazione delle competenze delle strutture scientifico-tecnologiche pubblico-private coinvolte nel progetto, impatto dei risultati attesi in relazione all’avanzamento tecnologico dei proponenti in coerenza con le finalità dell’avviso

Novità, originalità delle conoscenze acquisibili con riferimento allo stato dell’arte delle conoscenze e delle tecnologie relative al settore/ambito di interesse.

• Utilità delle conoscenze acquisibili per innovazioni di prodotto/processo/servizio che accrescono la competitività e favoriscano lo sviluppo della richiedente e/o del settore/ambito di riferimento.

2) COPERTURA FINANZIARIA

• Fonti di copertura finanziaria preventivate, ad integrazione degli incentivi richiesti, ed informazioni a supporto della loro congruità.

Indicare la suddivisione dei costi per anno solare, a partire dalla data di inizio del progetto, secondo la seguente tabella:

2013 2014 2015 … TotaleTotale

3) VALIDITA' INDUSTRIALE DEL PROGETTO

• Modalità di valorizzazione dei risultati della ricerca

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Descrivere in particolare in che modo saranno valorizzati i risultati di ricerca in termini di trasferimento tecnologico, nascita di nuove imprese, spin-off industriali originati dalle attività di ricerca proposte, e la relativa sostenibilità nel tempo dell'iniziativa attraverso l'indicazione schematica della "business idea", sottesa al progetto di sviluppo sperimentale.

• Coerenza strategica e gestione del progetto in materia di sviluppo urbano

Illustrare il collegamento organico e coerente con altre azioni di sviluppo urbano in via di attuazione nell'ambito internazionale, nazionale, regionale.

• Competitività tecnologica

Caratteristiche tecnologiche attuali e prospettiche dell’offerta, prevedibili evoluzioni della domanda indotte dal trend della tecnologia, validità prospettica del progetto.

• Ricadute economiche dei risultati attesi

Dimensioni del mercato attuali e prospettiche, posizioni della richiedente e della principale concorrenza, ricavi e/o minori costi attesi e redditività dell’iniziativa anche in relazione agli investimenti di industrializzazione. Capacità di valorizzare i risultati della ricerca in termini di marchi, brevetti e spin off industriali.

• Previste ricadute occupazionaliCon riferimento al progetto presentato indicare:- le misure previste dal progetto volte ad incentivare l’attrazione e la formazione di giovani

talenti e ricercatori;- gli adeguamenti di organico di R&S e/o di produzione, salvaguardia di posti di lavoro,

eventuali ricadute occupazionali indotte.

• Indicazione della Pubblica Amministrazione presso cui si prevede di svolgere le attività di sperimentazione grado di rispondenza ai fabbisogni di competitività e di crescita dei territori di riferimento

Illustrare, relativamente agli ambiti dell'Idea Progettuale proposta, le modalità di inserimento dell'intervento all'interno degli strumenti di programmazione e pianificazione della PA, nonché la relativa modalità di acquisizione del servizio sperimentato.

• Impatto atteso sul riposizionamento strategico delle imprese proponenti e del sistema socioeconomico delle Regioni di rifermento

Evidenziare come il progetto può concorrere al riposizionamento strategico delle imprese proponenti e del sistema socioeconomico delle Regioni di riferimento.

• Previsione della localizzazione dello sfruttamento industrialeIndicare le modalità previste per la valorizzazione e lo sfruttamento industriale, specificando gli stabilimenti eventualmente coinvolti.

4) MODELLO DI “GOVERNANCE” PROPOSTO

Descrizione del modello e dei meccanismi di governance fra il raggruppamento proponente, la Pubblica Amministrazione coinvolta e l'eventuale partenariato locale.

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5) MODALITA’ DI PUBBLICITÀ SULLA PIATTAFORMA NAZIONALE PER IL RIUSO DELLA DESCRIZIONE DELL'APPLICAZIONE SVILUPPATA

Esplicitare l’obbligo di pubblicità sulla piattaforma nazionale per il riuso della descrizione dell'applicazione sviluppata, delle relative specifiche tecniche e delle funzionalità; l'obbligo di includere nel contratto di sviluppo delle clausole che garantiscano il diritto di disporre dei programmi ai fini del riuso da parte della medesima o di altre amministrazioni; nel caso l'applicazione sia rilasciata con una licenza aperta, l'impegno a condividere il codice sorgente o in ogni caso le informazioni necessarie per il riutilizzo da parte di un soggetto terzo.