iCordai1_01_2008

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mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare Direttore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Terzo n• uno Gennaio 2008 U populu diventa poviru e servu quannu ci arrub- banu a lingua illustrazione: Margherita Spina Ignazio Buttitta

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Èuna zona degradata, però se laripulissero sarebbe molto bella.

Ed è centrale: un palazzo nuovo, quì,si venderebbe a molti milioni. Unposto buono per farlo ci sarebbe:purtroppo, però in quel posto c'è unascocciatura, e cioè una scuola:l'Andrea Doria.

Va bene: si chiude la scuola e, coltempo e la calma, ci si fa su unpalazzo. E i bambini? Dove vanno?E chi se ne frega.

Questa storia è successa in unacittà che forse conoscete, in un quar-tiere di cui forse avete sentito parla-re. Non dai giornali ufficiali o dallatv (figurati se s'interessano di questecose) ma solo così, sui nostri giorna-li poveri e di voce in voce. Ci sonomolte altre storie così: un altro quar-tiere (modernissimo questo: macostruito solo per farci i soldi) in cuimolta gente non ha legalmente nèluce nè fognature. Oppure il par-cheggio nuovo, che risultò costruito- secondo i giudici - con intrallazzi especulazioni e che però sta rovinan-do una zona, con grande (e ignorata)rabbia dei cittadini. Oppure i super-mega centri commerciali, costruitidove magari ci dovevano esserecampi e giardini, sempre per far faresoldi a chi li deve fare. Questo suc-cede ogni giorno a Catania, a SanCristoforo, a Librino.

Riconoscete questa città, questi quartieri? Forse sì e forse no. Perchè suigiornali (la Sicilia o la Repubblica: fanno affari in comune, sono d'accordo)non se ne parla. Silenzio! La gente non deve sapere. Finchè la gente non sa,tutto va bene: i ragazzi a spasso, disoccupati e arrabbiati, i topi nelle case, e

i milioni in banca. Ma se invece lacittà sapesse?

Ecco, non c'è più molto da fidarsidi nessuno. Nessuno di quelli impor-tanti, che fanno le tv-chiacchiera e igiornali "nenti vitti e nenti sacciu".Ci servono voci nuove, che dicano laverità e non si facciano dire "zitto!"da nessuno. Questo giornale, peresempio, è una di queste voci. Chedici? Nica nica e puviredda? Sì: peròce n'è già un'altro, in quell'altro quar-tiere. E poi ce ne sarà un'altra e eun'altra ancora, una voce in ogniquartiere. E poi ce ne sarà una pertutta insieme la città, un pezzo dicarta fatto alla buona però con lenotizie, con le verità (magari lo tro-verai dal panettiere, o quando prendiil caffé, o alla putìa).

Sì, vabbe', sogni. No: niente affat-to: ci sono abbastanza ragazzi (equalche vecchio macari), in questopreciso momento, che stanno lavo-rando proprio per questo. C'è inter-net, ci sono i computer, ora è menodifficile di prima.

E chi internet non ce l'ha, e manco'u computer, e manco i diciannovesoldi per fare una lira? "A me che mene frega, se fate la libertà coi compu-ter e io resto sempre come prima?"

No, non resteresti come prima.Non subito, ma comincerebbe acambiare. Sei così perché loro

imbrogliano: è con quello che ti levano a te che si fanno i miliardi. Vederlo,sentirlo, sapere la verità: tu credi che le cose resterebbero come ora, se laverità andasse in giro?

Riccardo Orioles

mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolareDirettore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Terzo n• uno Gennaio 2008

U populu diventapoviru e servuquannu ci arrub-banu a lingua

Ignazio Buttitta

Concerto al G.A.P.A. 4Le parole non bastano! 2 Francesca: una donna per resistere 3Eper fortuna che c’erano Le Sirenette2

LIBERA STAMPA, LIBERI TUTTI

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2 iCordai / Numero Uno

LE PAROLE NON BASTANO!

Qualche tempo fa un "super asses-sore della giunta Scapagnini",

durante una conferenza sul piano inte-grato per San Cristoforo, si soffermòsull'importanza dei percorsi scolasticicasa-scuola, scuola-casa.

Studi sulla questione, super consu-lenti, progetti, belle parole e tante pro-messe, ma ad oggi le strade che porta-no alle scuole sono più che mai undisastro.

Camminando per il quartiere, unastrada ci colpisce più delle altre: è viaCordai, esattamente all'altezza delnumero civico 59, l'ingresso dell'istitu-to comprensivo Andrea Doria. C'è unavera e propria voragine, un'antica feri-ta pronta a diventare acquitrino alleprime piogge, pronta ad imprigionare ilprimo motorino che ci capita dentro; anostra memoria è li da tanto tempo. Apeggiorare la situazione poi ci sono leauto che, posteggiate ovunque, restrin-gono la careggiata,occupano il marcia-piede, intralciono l'ingresso e l'uscitadalla scuola.

Come tutte le altre scuole, quì non sivede mai un vigile, o meglio, come lichiama Scapagnini, "una sentinelladell'ordine" a regolare il traffico e adimpedire a chicchessia di occupare ilposto per disabili. Alla faccia dei per-

corsi scolastici e della sicurezza!Ma questo "super assessore" non è il

solo a dispensare promesse, c'è ancheun "super consigliere di A.N."che va adestra e a manca per il quartiere li dovec'è più bisogno. Così chiamato allascuola materna di via Moncada (plessoToledo-Livio Tempesta) lui è arrivatosubito per far riparare un tetto malcon-cio e far debellare topi e zecche.

Peccato che, anche in questo caso, lastoria è una favola, perché alla scuolamaterna di via Moncada tutto è comeprima, forse ci sono meno topi e qual-che zecca aspetta l'estate per venirefuori, ma il tetto dell'aula è sempre lì,pronto a cadere nonostante gli impegnia farlo riparare durante le vacanze dinatale.

Forse più che "super assessore" o"super consigliere" sono dei "superparolai", che giocano con la vita dellagente.

Noi del GAPA, da questo piccologiornale, non abbiamo nessuna inten-zione di stare ad ascoltare bugie e falsepromesse. La nostra intenzione è quel-la di riportare la verità attraverso i rac-conti della gente di quartiere, di pro-muovere e sostenere qualunque comi-tato che difenda i diritti e la verità.

Giovanni Caruso

L’amministrazione comunale promette, le scuole e le strade di S. Cristoforo si “!perdono”

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Il nove Dicembre 2003 l'assessoreallo sport Nino Strano, in costume dabagno, sandali ed accappatoio, suibordi della piscina di via Zurria,dichiarava raggiante alla stampa:"Oggi non siamo qui per inaugurare.Siamo qui per tuffarci in questa mera-vigliosa piscina che finalmente vieneconsegnata a tutta la città, un impiantoche oltre ad essere bellissimo, è anchemoderno e funzionale". E l'assessorealle Manutenzioni Santo Castiglioneaggiungeva: "Siamo lieti che questastruttura si trovi proprio in una zonadella città, quella del quartiere storicodegli Angeli Custodi, che in passatonon ha avuto mai niente e al quale ognicosa era negata". Chiusero le danzecoreografiche del gruppo di sincroniz-zato "le Sirenette", e chiuse anche lapiscina, per lavori di manutenzione,fino al 9 Dicembre 2004.

(ritaglio di giornale de I Cordai,Febbraio 2006)

È il 31 Dicembre 2007. Una cin-quantina di persone sale infuriata

al Palazzo degli Elefanti, approfittandodell'ultima seduta del consiglio comu-

nale: stavolta non sono sirenette, manuotatori in carne ossa, istruttori, geni-tori, bambini e associazioni no profitche gestiscono gli spazi acqua dellepiscine comunali, tra cui quelli di ViaZurria. Sono imbufaliti. Una deliberadella Giunta comunale, datata12.11.2007, solleva svariate tariffe peri cosiddetti servizi a richiesta indivi-duale, tra cui quelli delle piscine comu-nali, che aumenterebbero per le asso-ciazioni del 250%. "Fino ad ora abbia-mo pagato € 18, 50 l'ora per ciascunacorsia, l'anno prossimo dovremmopagare € 65 e aumentare il mensile pergli iscritti da € 30 a € 45 . Noi non reg-geremmo, e la gente preferirebbe unabuona piscina privata, o andrebbe pro-prio via", dice una donna, a capo di unasocietà di nuoto con uno spazio acquaproprio in via Zurria. "Nuotare e faresport in generale è un diritto di tutti noi.Nella piscina Zurria vengono gli abi-tanti dei quartieri vicini, SanCristoforo, Fortino, Antico Corso eCappuccini, dove vivo io. E' gente chenon si può permettere di pagare tanto,già € 30 per due o tre figli è una speso-na. E la struttura è stata costruita coi

nostri soldi e propagandata come risor-sa per il quartiere", dice AngeloVaccaro, un iscritto al nuoto libero:"Ho pagato fin ora € 3,10 per ciascunaora di nuoto, e pensate che molta gentedel quartiere non se li può permettere.Con l'aumento dovrei pagare € 10, 80.Una follia. In una piscina privatapagherei di meno, e avrei sempreacqua calda, pulizia, sicurezza. Tuttoquello che in Via Zurria non c'è, insom-ma". Una mamma sbotta: "LaMultiservizi prende 1 milone e 800 €l'anno per pulire e fare la manutenzio-ne alle tre piscine comunali, ma il ser-vizio vale molto ma molto di meno.Questi sono gli sprechi!". Vado inpiscina. E' pomeriggio e le corsie sonostrapiene. Tanti bambini, divertiti estanchi, urlano e si danno da fare. "IlComune vuole togliersi la patata bol-lente della gestione delle piscine. Cisono troppe spese di manutenzione, econsiderando il mostruoso debito dibilancio, tagliano e aumentano comese avessero a che fare con numeri e noncon i diritti civili delle persone. Questoposto l'hanno tirato su pure con le mietasse. E ora ce lo vogliono togliere per

darlo, come dicono, al Coni o alla Fin.Se lo danno alla Fin, il nuoto liberofinisce e le associazioni vanno via. Lagente normale, insomma, non potrebbepiù notare qui". Il presidente dellaprima Municipalità, AlessandroMessina, con un comunicato appoggiala protesta, sostenendone tutte le ragio-ni. Alla fine la delibera viene proroga-ta, ma il problema si riproporrà aFebbraio. Puccio la Rosa, come sem-pre, si da il merito della soluzione tem-poranea, facendo pubblicare su LaSicilia che l'incontro in Comune colsindaco si è svolto per sua iniziativa."Io non so chi sia", dice un istruttore dinuoto, "L'abbiamo trovato al Palazzodegli Elefanti e ci ha dato una mano,ma se noi non andavamo lì il 31Dicembre, stavamo freschi". "Nessunopaga a Catania per fare sport negliimpianti pubblici, dalla pallanuoto albasket, perché se la prendono solo colnuoto? Non dovrebbero gestire megliole loro spese?", mi dice alla fine un'i-struttrice. Poi uno schizzo d'acqua c'in-zuppa da capo a piedi e ci ammutoli-sce. Beh, sarà stata una sirenetta.

Giuseppe Scatà

PISCINA ZURRIA: AUMENTI FOLLIE per fortuna che c'erano Le Sirenette

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3iCordai / Numero Uno

FRANCESCA: UNA DONNA PER RESISTERE

"Era vent'anni che aspettavo dirimettere piede nella casa che ho

amato e dove ho visto crescere i mieifigli, ma è stato uno strazio rivederlain queste condizioni". E' domenica 30dicembre 2007, Francesca Garofalo,vedova Turlà, ci accompagna dentroquella che era una delle aziende diolivi più grandi della zona vicino l'ae-roporto di Comiso, nel ragusano. Ditutto questo è rimasto poco, la casa èstata saccheggiata e distrutta. Soloseguendo lo sguardo che si schiude dauno scialle bianco e le parole treman-ti della signora Francesca si può intui-re che cosa c'era in ogni zona del cor-tile, in ogni angolo della casa, neimagazzini. Io ho soltanto voluto esse-re una brava mamma per i miei figli,

trasmettere loro la volontà di lottare,di resistere. Anche la fede in Dio miha accompagnata. Sono orgogliosadei miei figli. Elisa insegna in tuttaItalia ad usare la voce anche a cantan-ti famosi e insegna canto ed è cantan-te lirica. Bartolo prima si occupavadelle terre, è agrotecnico, poi ha orga-nizzato concerti ed ora si occupadell'Hosteria S. Benedetto" a Modicache abbiamo aperto già da diversianni. Ricordo che organizzavamoconcerti Jazz nella stalla dell'aziendadi Gisira, vicino Modica, e ci veniva-no a trovare parecchi artisti famosi,che ci davano la forza di continuare.Si dirige verso quella che era la cuci-na: Qui non ero entrata l'altra volta elentamente raccoglie degli oggetti, li

osserva e li rimette a posto. Il momen-to più difficile è stato decidere di met-tere in vendita questa azienda,Mortila. Era difficile staccarmi dallacasa in cui ho passato gli ultimi annisereni con mio marito. Ma non aveva-mo altra scelta. Fuori il vento agita gliolivi piantati da Bartolo, ora abbando-nati. Il fango rallenta i passi, ma quelfango è fatto solo di acqua e terraargillosa, il vero fango di questa storiaè quella che ha prodotto e forse anco-ra produce una borghesia mafiosafatta di banche, di uomini politici, diavvocati, di servili delinquenti e diparte del clero concentrato a salvare leanime o forse a salvare i suoi privile-gi.

Toti Domina

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I genitori di S. Cristoforo sono stati informati male!

LA "DORIA" NON CHIUDEPerché mandare i propri figli lontano dal quartiere, con tutti i rischi conseguenti?

Unico Istituto Comprensivo di S. Cristoforo,aperto dalle 8:00 alle 20:00,

con tanti laboratori formativi per alunni e genitori.

ISCRIZIONI APERTE PER MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA FINO AL 30 GENNAIO

Il comitato delle Mammec/o ass. GAPA, via Cordai 47

tel: 348 1223253email: [email protected]

web: www.associazionegapa.org

Una storia per resistereLa storia di Francesca e dell'azienda

agricola denominata Mortilla ha origi-ne il 31 ottobre del 1960: Francesca,modicana, a 25 anni si innamora esposa un direttore di banca, SalvatoreTurlà. Nel 1962 nasce Elisa, e a distan-za di un anno Bartolo. Salvatore nel1967 compra un'azienda agricola incontrada Mortilla: trenta ettari di uli-veto con al centro una villa padronale.Francesca si innamora dell'aziendache abita per sei mesi l'anno. Nel 1976Salvatore, dopo una malattia, muore.Sarebbe stato scontato a questo puntoche Francesca, donna, vedova, avesse"obbedito" alle consuetudini: vendere,anzi svendere la terra! Ma ecco chel'intransigenza, la forza e la resistenzadi una donna rompe quelle abitudini,quelle sottili imposizioni. Nel 1981,anziché vendere, decide di chiedere, aBanche e Assessorati regionali, alcunifinanziamenti per investire e potenziarel'azienda di Mortilla. Nulla, nessunfinanziamento, anzi le viene aperta-mente consigliato di vendere e comin-ciano ad arrivare le minacce. In queglianni i terreni della zona sono diventatiappetibili per via delle speculazioni inrelazione alla costruzione della basemissilistica di Comiso. Nel 1984cominciano i danneggiamenti. Trovanoanche difficoltà nel trovare gli operaivisto che l'"ordine" era di non lavorareper i Turlà. A quel punto decidono didenunciare quanto loro successo.Scrivono inutilmente a ministri, alPresidente della Repubblica, si rivol-gono all'allora vescovo di Noto e alparroco di San Giorgio, i quali angeli-camente consigliano di liberarsi deibeni "terreni". Alla fine, estenuati,decidono di vendere, sono stanchi ecercano di salvare un'altra aziendazootecnica vicino Modica di loro pro-prietà (Azienda Gisira). Serve liqui-dità. Nel 1987 con un compromesso, inattesa della compravendita definitiva,cedono il possesso di Mortilla a dueacquirenti confinanti che sostituisconoabusivamente le chiavi e non permetto-no più ai Turlà di entrare. La compra-vendita non avverrà mai. Le battaglielegali continuano e la resistenza si spo-sta nell'azienda di Gisira con concertie iniziative di solidarietà da tutto ilmondo. Finalmente, il 4 dicembre2007, dopo una sentenza del tribunale,un ufficiale giudiziario forza gli ingres-si e riconsegna alla famiglia la legitti-ma proprietà.

Questa è solo una scheda molto sin-tetica della storia che non rende giusti-zia alla famiglia Turlà e di questo ciscusiamo, ma esiste un libro che rac-conta per intero questa storia: ErcoleOngaro, Una storia per resistere. Laterra, una donna, la mafia, LaMeridiana, 1993.

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4 iCordai / Numero Uno

Redazione “i Cordai”Direttore Responsabile: Riccardo OriolesReg. Trib. Catania 6/10/2006 nº26Via Cordai 47, [email protected] - www.associazionegapa.orgtel: 348 1223253

Stampato dalla Tipografia Millauro,Via Montenero 30, Catania

Grafica: Massimo GuglielminoFoto: Ag. Liberaimmagine, Sandra Ferri,Claudio Tombini

Hanno collaborato a questo numero:Riccardo Orioles, Giovanni Caruso, GiuseppeScatà, Toti Domina, Paolo Parisi, CarmeloGuglielmino, Salvo Ruggieri, MarcellaGiammusso

Il 3 gennaio 2008 i "Rari RamarriRurali", complesso musicale di

canzoni popolari marchigiane, pro-veniente da Fano (PU), si sono esi-biti con un concerto presso ilGapannone, in via Cordai 47, pre-sentando il loro CD che tratta pro-blemi sociali ed ambientali. E'stato un avvenimento allegro, viva-ce ed interessante e le musichemolto ritmate ed orecchiabilihanno riscaldato gli animi del pub-blico provocando un clima allegroe festoso.

Per ogni copia dei dischi vendutiI Rari Ramarri Rurali hanno desti-nato € 1,00 al GAPA, e la stessasera, durante il concerto, è statoconsegnato l'importo devolutoall'Associazione. Durante la stessa

manifestazione musicale l'associa-zione "Rete Radie Resch" diTorino ha consegnato ai padroni dicasa un contributo frutto di unaloro attività di autofinanziamento afavore dell'associazione catanese.Entrambi gli apporti serviranno siaper la ristrutturazione della sededel GAPA che per il sostegno delgiornale "I Cordai".

E' entusiasmante scoprire chetanta gente, da diverse partid'Italia, venendo a conoscenza delprogetto del GAPA, si stringeattorno ad essa sostenendola intanti modi.

Un sentito grazie da parte di tuttii componenti dell' associazione divolontariato.

Paolo Parisi

I RARI RAMARRI RURALI CANTANO PER IL G.A.P.A.

IL GAPA centro di aggregazionepopolare S.Cristoforo, Cataniavi invita alla proiezione del film

Rosso MalpeloVenerdì 18 gennaio 2008 dalle ore 19.30 Via Cordai 47, Catania

Il film sarà anticipato da un incon-tro-riflessione sul tema del lavorominorile con il regista PasqualeScimeca

ingresso gratuitoinfo: 360329089 info: www.associazionegapa.org

Istituto Comprensivo

Andrea DoriaCOMUNICATO:

LE ISCRIZIONI PER MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA PER L’ANNO

SCOLASTICO 2008-2009SI CHIUDONO IL 30 GENNAIO 2008

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