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I.C. PADRE ISAIA COLUMBRO SCUOLA PRIMARIA DI FOGLIANISE PERCORSO DIDATTICO/LABORATORIALE INTERDISCIPLINARE CLASSI SECONDE

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I.C. PADRE ISAIA COLUMBRO SCUOLA PRIMARIA DI FOGLIANISE

PERCORSO DIDATTICO/LABORATORIALE INTERDISCIPLINARE CLASSI SECONDE

UNITÀ FORMATIVA DOCENTI: AFFUSTO STEFANIA – MANGANIELLO SIMONA – PASTORE MARIA – DI GIOIA DONATINA – COMOLETTI CARMELA- CESARE PATRIZIA

Disciplina: ITALIANO – ARTE E IMMAGINE – INGLESE – INFORMATICA – MUSICA – MATEMATICA- SCIENZE –TECNOLOGIA- STORIA E GEOGRAFIA- SCIENZE MOTORIE

Titolo: C’ERA UNA VOLTA…

Destinatari: ALUNNI CLASSI SECONDE SCUOLA PRIMARIA DI FOGLIANISE

Periodo/Tempo: APRILE/MAGGIO

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CONOSCENZE: • Il testo narrativo • Il racconto fantastico: la fiaba • Struttura della fiaba • La descrizione di personaggi fiabeschi • Parole delle fiabe in L2 • I programmi informatici Scratch, Padlet e Powtoon • La successione temporale delle storie

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ABILITÀ: Saper inventare una semplice fiaba, rispettando la struttura fiabesca.

DID

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TIC

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ATTIVITÀ: • Ascolto di fiabe • Ascolto e memorizzazione di canzoni, colonne sonore di fiabe • Ascolto, trascrizione e memorizzazione di una filastrocca sulle fiabe • Brainstorming sulle parole delle fiabe con Padlet • Visione di una video-lezione realizzata con Powtoon • Riordino parti di una fiaba • Uso di indicatori temporali (Prima, poi, dopo, infine) per raccontare una storia • Individuazione della struttura di un testo narrativo: inizio, sviluppo e fine • Analisi strutturale di fiabe con compilazione di una tabella • Creazione di flashcards per inventare fiabe • Invenzione di una fiaba con uso di flashcards e presenza di una parte descrittiva all’interno • Creazione di un lapbook della fiaba ideata

METODOLOGIE E STRATEGIE: Circle time, Brainstorming,Cooperative learning, TPR (Total physical response), Storytelling

SOLUZIONI ORGANIZZATIVE RISORSE UMANE: docenti e alunni RISORSE MATERIALI:: computer, lim, video, cartelloni, schede, colla, colori, forbici, nastro adesivo, testo scolastico, fermacampioni, fogli bristol, modelli lapbook

COMPETENZA:Legge e comprende testi di vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali. COMPETENZE CHIAVE EUROPEE: Imparare ad imparare. Comunicazione nella madrelingua. Comunicazione nelle lingue straniere. Competenza digitale. Competenza matematica e di base in scienza e tecnologia. Com.sociali e civiche. Spirito di iniziativa ed imprenditorialità. Consapevolezza es espressione culturale

VERIFICHE: Orali, prove pratiche, scritte, in itinere e a conclusione del percorso VALUTAZIONE: Autovalutazione- valutazione insegnante- valutazione tecnica

Familiarizziamo con il testo fantastico… Partendo dal presupposto che la fiaba, per la sua natura fantastica, appartiene al mondo dei

bambini di sette anni, l’unità formativa, in relazione ai testi narrativi fantastici, offre a noi

insegnanti un valido supporto sul piano linguistico-espressivo. I testi fantastici liberano

l’emotività dei bambini perché consentono loro di immedesimarsi nei personaggi, di

proiettarsi nelle situazioni più svariate, di avere una chiave di lettura degli avvenimenti

umani e della realtà che li circonda, attraverso le vicende che accadono ai protagonisti delle

storie. Tali testi sono di fondamentale importanza anche dal punto di vista linguistico,

perché permettono ai bambini di operare su tre piani: ascoltare, leggere, produrre. L’ascolto

e la lettura aiutano a scoprire la struttura narrativa di base, la produzione corrisponde al

bisogno del bambino di giocare con la fantasia, di inventare, costruire situazioni, ipotizzare

soluzioni diverse in modo da condurre alla formazione ed allo sviluppo del pensiero critico.

Fin dalla prima classe, si abituano i bambini all’ascolto ed alla rappresentazione iconica

delle storie, nonché alla suddivisione in sequenze. Nel secondo anno della primaria il punto

di partenza è proprio questo, si suddividono storielle in sequenze, si rappresentano con i

disegni, si ampliano le sequenze per ottenere piccoli racconti.

Per cominciare… pensiamo alle fiabe • Attività di brainstorming con Padlet

Per introdurre l’argomento ed esplorare le preconoscenze degli alunni, proponiamo loro un’attività di brainstorming sulle parole delle fiabe, utilizzando il programma Padlet. Invitiamoli a scrivere le parole che balzano alla loro mente pensando al mondo delle fiabe e motivando oralmente la scelta fatta.

Attraverso la lettura ad alta voce delle proprie preferenze, promuoviamo la condivisione e salviamo il prodotto come formato immagine, per averlo sempre a disposizione e visualizzarlo in qualsiasi momento, senza necessità di una connessione a internet.

VIDEO-LEZIONE SULLA FIABA REALIZZATA CON POWTOON

Il vantaggio di Powtoon

Powtoon è uno strumento web based, utilizzabile direttamente su Internet, che permette di creare presentazioni animate coinvolgenti in stile cartoon e di grande effetto, utilizzando semplicemente la tecnica del drag & drop ed una timeline per gestire le animazioni. A scuola PowToon è indicato come strumento per creare e presentare lezioni. Un argomento spiegato con PowToon resta sicuramente impresso per la semplicità e l’attrattività dell’effetto cartoon. Considerando la tematica fantastica affrontata, tale strumento ha consentito ai bambini di entrare nel mondo affascinante del testo fiabesco in modo suggestivo e molto coinvolgente.

Ambarabà ciccì coccò… Per accompagnare i bambini alla conoscenza e analisi del linguaggio fiabesco, è stata presentata una filastrocca letta attraverso la Lim, contenente le parole delle fiabe (re, regine, matrigne, draghi…). Dopo averla recitata più volte, attraverso la scansione ritmica con il battito delle mani e dei piedi e introducendo dei gesti, i bambini hanno ricopiato la filastrocca sul quaderno, cerchiando con colori diversi le parole che, in genere, si trovano nelle fiabe. Le parole individuate sono state poi riscritte in una tabella dal titolo «Parole delle fiabe».

BIANCANEVE E I SETTE NANI… In un secondo momento, è stata proposta la lettura in sintesi della celebre fiaba «Biancaneve e i sette nani». Dopo una esaustiva discussione di gruppo, che ha consentito di verificare l’effettiva comprensione del contenuto del testo, i bambini si sono esercitati in un’attività di riordino temporale di eventi in sequenza. Il testo è stato sintetizzato in 10 micro-sequenze presentate tutte in disordine; i bambini si sono divertiti così a numerarle da 1 a 10. Quindi, sono stati coinvolti in un’altra attività di riordino di pezzi di frasi in disordine, relative alla fiaba ascoltata.

Analisi strutturale della fiaba Attraverso domande-guida, i bambini sono stati guidati all’analisi della struttura di una fiaba. Sono state poste alcune domande:

Secondo voi la fiaba è un racconto? Perché?

È un racconto realistico o fantastico?

Quali sono gli elementi che vi fanno capire che si tratta di un racconto fantastico?

Dopo un vivace confronto, i bambini hanno segnato con colori diversi l’inizio, lo sviluppo e la conclusione della fiaba letta e analizzata.

A questo punto, sono stati orientati alla ricerca degli elementi narrativi della fiaba:

In quale luogo si svolge la fiaba?

È indicato il tempo in modo preciso?

Chi sono i personaggi?

Ci sono personaggi buoni e cattivi?

Ci sono elementi magici?

Come inizia e come si conclude di solito una fiaba?

Quindi, si è proceduto alla costruzione sul quaderno di una tabella dove i bambini hanno indicato il protagonista, l’antagonista, gli aiutanti, il luogo, l’evento azione e l’elemento magico presenti nella fiaba.

Scriviamo una fiaba… Per potenziare la creatività espressiva negli alunni e stimolare in essi il mondo dell’immaginario, il percorso programmato ha previsto una fase di ideazione di una fiaba da parte di ciascuna classe. Il primo step è stato la costruzione di flashcards per ogni categoria della fiaba analizzata. L’attività si è svolta secondo la tecnica del cooperative learning, con suddivisione di compiti e mansioni. Così un gruppo ha realizzato le carte del protagonista, un altro quelle dell’antagonista, degli aiutanti, dei luoghi, della carte-azioni e dell’elemento magico. A caso, poi, sono stati scelti dei bambini per sorteggiare una flashcard per ciascuna categoria analizzata.

Partendo dagli elementi «pescati» e seguendo la tabella del testo fiabesco costruita, ai bambini è stato chiesto di scrivere una fiaba. Per cominciare viene usata la formula iniziale tipica delle fiabe, «C’era una volta». Attraverso simpatiche votazioni, ciascuna classe ha deciso il titolo da dare alla fiaba ideata («Il rapimento nel castello do Cantastrilli»; «La principessa, l’orco e il cavaliere»), i nomi dei personaggi (Rosita, Max, …Gioia…) Dopo aver realizzato la parte iniziale, i bambini si sono soffermati a descrivere alcuni personaggi scelti della fiaba (la principessa Rosita, la principessa Gioia, l’orco cattivo) e hanno riflettuto sulla differenza tra le parti narrative e descrittive presenti in una storia. Nella costruzione della fiaba, gli alunni sono stati orientati a scegliere dei quesiti logici da far superare all’aiutante per superare la difficoltà introdotta dall’antagonista e sconfiggerlo. La fiaba si è conclusa con la formula finale …e vissero felici e contenti.

Una volta trascritta sul quaderno, ciascuno ha individuato e indicato con colori diversi le parti narrative e descrittive della fiaba inventata.

Grammaticando con le fiabe… …"Con la fiaba devi giocare

Se la grammatica vuoi imparare"

Dopo aver ricercato nelle fiabe classiche le regole dell’ortografia e della morfologia, gli alunni le hanno applicate nella costruzione della «loro fiaba». Così in Biancaneve e i sette nani hanno individuato la e che unisce e la è che spiega: utilizzando una tabella a due colonne hanno suddiviso le coppie dei personaggi per poi unirli con una freccia vettoriale, simbolo della E che unisce. Inoltre, ad ogni personaggio hanno attribuito la sua qualità peculiare, utilizzando la È che spiega. Successivamente, hanno applicato queste conoscenze in situazione laboratoriale, sia per scrivere la fiaba sul quaderno, sia per scomporla e ricomporla sottoforma di lapbook. Il fiore a sei petali con al centro la principessa ne descrive le qualità, sia in italiano che in inglese. La parte narrativa ha consentito la riflessione linguistica del verbo come azione che si snoda nel tempo. Quindi, utilizzando uno schema a raggi, i bambini hanno collocato al centro un personaggio fiabesco e tutt’intorno le azioni da lui compiute.

3^FASE: ESP.LABORATORIALE

UN LAPBOOK PER RACCONTARE

Vantaggi ottenuti grazie all’uso dei lapbook, monitorati attraverso un diario di bordo

Motivazione e aspetti emotivo-affettivi:

- Maggiore motivazione a imparare

- Coinvolgimento emotivo nell’ attività laboratoriali

- Creazione di un legame indissolubile e significativo con quanto creato

- L’oggetto creato permette al bambino di ricordare con piacere l’esperienza e con essa quanto studiato.

Apprendimento e sviluppo delle abilità di studio:

- Acquisizione di competenze di sintesi e di organizzazione dello spazio e dei contenuti

- Costruzione del proprio metodo di studio, individuando (attraverso l’uso di varie abilità come il linguaggio, il pensiero per immagini e la manualità) il metodo di apprendimento più congeniale

Cooperazione e inclusione:

-promozione del cooperative learning

-momenti di confronto, dialogo e metariflessione

- Promozione dell’inclusività, in quanto ogni alunno porta nel gruppo le sue potenzialità e le mette a servizio degli altri.

Tutti all’opera I cartoncini colorati formato A3, piegati in tre parti con apertura centrale, hanno consentito di ricavare gli spazi necessari per «destrutturare» la fiaba ed analizzarla nelle sue componenti interdisciplinari. Ogni bambino ha avuto a disposizione carta di diverse forme che ha utilizzato per costruire utili tasche, ognuno delle quali è stata predisposta per inserire i diversi contenuti.

Il cartoncino chiuso presenta sul frontespizio il titolo, i dati identificativi dell’alunno e la propria identificazione «lapbook delle fiabe».

Destrutturiamo la fiaba Time: il tempo, ogni fiaba comincia con «C’era una volta»; il tempo è indefinito.

Place: luogo. In ogni fiaba non può mancare un regno con il suo castello.

Protagonista, antagonista ed aiutanti si rincorrono in un disco a ciclo continuo

I personaggi:

Le vicende messe in atto dai personaggi, attraverso il loro svolgimento cronologico, costituiscono la struttura della fiaba ben rappresentata da un pentagono aperto che su ogni faccia illustra, in successione, le parti fisse della fiaba:

• Situazione iniziale

• Allontanamento

• Difficoltà

• Superamento della difficoltà

• Lieto fine

Un simpatico cerchio suddiviso in quarti illustra le prove fisiche e d’ingegno intellettivo che l’aiutante ha dovuto superare. Comodamente chiuso a ventaglio, il cerchio dei quesiti è stato inserito nella tasca logico-matematica.

Un grazioso vaso fiorito si apre per illustrare le parti del fiore, elemento comune alle due fiabe ideate, con disegni in sezione e nomenclatura scientifica.

Un fiore a sei petali sboccia e mostra le meravigliose qualità della

protagonista, descrivendola elegantemente.

L’origami della fisarmonica ha rappresentato l’ «escamotage» per distinguere con colori diversi la parte narrativa da quella descrittiva, consentendo agli alunni di sperimentare l’arricchimento della narrazione attraverso la descrizione. La parte bianca racchiude le riflessioni e il debriefing.

Uno sguardo botanico…curiosando nel fiore

La fiaba ideata è stata l’occasione per introdurre una riflessione scientifica sulle parti del fiore. Già durante l’anno scolastico i bambini hanno analizzato le singole parti della pianta (fusto, radici, foglie, rami, frutti..). Nell’elaborazione della fiaba, ciascuna classe, guidati dalle docenti, ha introdotto nella narrazione la parola generica «fiore». Ad esempio, nella fiaba «Il rapimento nel castello di Cantastrilli», i bambini hanno immaginato una principessa di nome Rosita, appassionata di piante e fiori. Nella fiaba «La principessa, l’orco e il cavaliere», invece, le altre classi hanno pensato ad un cavaliere in possesso di un fiore magico, «il cui profumo ammansì l’orco cattivo, lo rimpicciolì e gli tolse il colore verde dalla pelle». Quindi, l’insegnante ha guidato ciascuna classe all’osservazione diretta di un fiore, per poter riflettere, attraverso un linguaggio scientifico, sulla morfologia e le funzioni di un fiore. Dopo aver svolto questo importante momento di osservazione e analisi, sul quaderno di scienze e poi sul lapbook (costruendo un modello a finestra di un vaso con piantina fiorita), ciascun bambino ha disegnato un fiore e ha indicato le singole parti (corolla, pistillo, antera, stami, sepali, ovario e stelo).

Costruiamo la scenografia: i luoghi della fiaba

C’era una volta un regno lontano e bello

con le torri ed il castello,

con il villaggio e il bosco

ed un antagonista losco.

Con il bosco ed il villaggio

e l’eroe pieno di "coraggio".

La proposta laboratoriale svolta con gli

alunni, negli ambiti disciplinari di

«geometria e tecnologia», ha consentito la

realizzazione di più plastici componibili,

utilizzando scarti di falegnameria con

diverse forme e volumi. I bambini hanno

viaggiato con la fantasia nei luoghi delle

vicende fiabesche da loro inventate e

hanno composto e ricomposto spazi ed

ambienti.

Tali attività hanno permesso loro di

sperimentare, nel concreto, forme e

spessori, volumi e dimensioni, di giocare

con le proporzioni per mantenere gli

equilibri statici ma anche estetici,

concorrendo allo sviluppo del pensiero

creativo e progettuale.

Spazio e tempo: gli elementi antropologici della fiaba

C’era una volta un regno lontano e bello

con le torri ed il castello,

Con la montagna ed il ruscello

Ed un principe assai bello

Con il ruscello e la montagna

E una principessa che non si lagna…

La proposta laboratoriale svolta con gli alunni, nell’ ambito disciplinare di «storia e geografia», ha consentito di sperimentare in situazione le conoscenze antropiche acquisite nel corso dell’anno. Per cui, gli alunni hanno dovuto ordinare azioni in successione logico-temporale, secondo gli indicatori prima, dopo e infine. Inoltre, hanno sistemato, nel rispetto dei criteri di causa-effetto, le azioni di simultaneità e contemporaneità, applicando, nello snodarsi delle sequenze della storia che via via andavano inventando, i principi della tabella sincronica e diacronica. Al contempo, hanno avuto modo di riflettere sul concetto di «tempo imprecisato» che è uno degli elementi identificativi della fiaba. I luoghi della fiaba hanno consentito di riflettere sui concetti di spazio fisico, naturale e antropologico affrontati nell’ambito geografico. Il bosco e le montagne hanno consentito di applicare le conoscenze sia in forma grafica che scritta, relative agli ambienti naturali. Per cui hanno consolidato anche la nomenclatura specifica della disciplina. Infatti, hanno descritto verbalmente e graficamente vette, rupi, cime, versanti, sponde, stagni, prati, macchie, rovi… Il castello, le torri, i cortili, il villaggio, i sentieri, hanno rappresentato i luoghi per sperimentare gli spazi antropologici. L’intreccio con il linguaggio geometrico e con le attività di coding svolte durante l’anno ha consentito agli alunni di rafforzare i concetti relativi all’orientamento spaziale, attraverso la soluzione di percorsi intricati, labirinti e prove ad ostacoli.

La magia della logica nel meraviglioso mondo fiabesco:

"L’ingegno devi aguzzar

Se il principe vuoi aiutar

Tante prove devi affrontar

Per il lieto fine assicurar. "

L’ambito logico ed il linguaggio dei numeri si sono ben inseriti nella costruzione della fiaba per elaborare e risolvere «le prove» che il principe e/o cavaliere deve superare per salvare la principessa (struttura della fiaba: superamento delle difficoltà). In tal modo i bambini sono stati «investiti» dell’eroico compito di decifrare codici, risolvere enigmi, sciogliere dubbi, selezionare dati per individuare soluzioni, indirizzare il cavaliere sulla strada giusta all’interno di labirinti, percorsi ad ostacoli e sentieri intricati, così di prova in prova hanno attivato il problem solving sviluppando il pensiero cognitivo logico e divergente.

Let’s read a Tale… Once upon a time…

I collegamenti con la lingua inglese sono stati molteplici. I bambini hanno ascoltato, memorizzato e ripetuto le espressioni in L2 usate solitamente in una «tale» all’inizio e alla fine: «Once upon a time» e «And they all lived happily ever after». Per consentire la memorizzazione di una giusta pronuncia, ci siamo serviti della lim e del collegamento alla rete. I bambini hanno potuto prendere visione di brevi video di «Tale» in L2. Anche l’ascolto ed esecuzione di canti in inglese ha arricchito il percorso intrapreso. Attraverso la tecnica del TPR (Total Physical Response), ognuno ha accompagnato rime, canti, filastrocche e piccole drammatizzazioni con i gesti del corpo.

In riferimento alle finestre del lapbook sul tempo e spazio, ciascun alunno ha scritto all’interno, accanto all’espressione in italiano, anche quella in inglese; così, il tempo è diventato «time» (Once upon a time..), il luogo «place» (castle of Cantastrilli).

Nel fiore contenente le qualità della protagonista, abbiamo inserito anche i termini in L2 (bella= beautiful, alta= talla…). Per favorire la memorizzazione di questo nuovo lessico, si è fatto uso di giochi di role play, bingo, guessing…)

Mente e corpo in azione per superare le prove…e salvare la principessa

Se il cavaliere vuoi aiutare

La strada nel labirinto devi trovare.

L’aiutante (principe o cavaliere) non ha un compito facile, per raggiungere la principessa e salvarla deve superare molteplici prove d’ingegno mentale e vigoria fisica. Con il materiale della palestra, abbiamo realizzato i percorsi che rappresentavano la mappa con i vari ostacoli, tra cui un intricato labirinto. Tale contesto motivante ha consentito ai bambini di utilizzare le proprie abilità motorie di equilibrio statico e dinamico, di orientamento e di agilità. In questo modo, sono state consolidate le prassi già possedute ed acquisite delle nuove, in un clima ludico e creativo che ha consentito anche il favoloso gioco dei ruoli tanto vicino ai bambini di questa fascia evolutiva.

Musicantando… Ci vuole un fiore…

Un ulteriore collegamento interdisciplinare è stato svolto con la disciplina della musica. Nella fase di ascolto delle varie fiabe analizzate, i bambini hanno riflettuto sulla bellezza di una lettura enfatica e armonica delle storie. L’attività di recitazione della filastrocca proposta, accompagnata dalla scansione ritmica con il battito delle mani e dei piedi, ha consentito loro di comprendere l’importanza del ritmo e di riconoscere le potenzialità musicali del proprio corpo, mostrandosi in grado di adeguare ritmicamente semplici movimenti corporei al brano ascoltato. In tale contesto di apprendimento, sono stati analizzati i suoni e i rumori dell’ambiente fiabesco, attraverso attività di ascolto, riproduzione e classificazione di suoni e rumori naturali, artificiali e corporei. In tal modo è stato promossa la competenza di saper esplorare, discriminare ed elaborare gli eventi sonori, in riferimento alla fonte. Inoltre, ciascun alunno ha potuto attribuire un significato emotivo ai suoni e alla musica. Questa competenza è stata acquisita con facilità nella fase di costruzione della fiaba: nella fiaba «Il rapimento nel castello di Cantastrilli», i bambini hanno immaginato un castello presente in un paese di nome «Cantastrilli», chiamato così perché gli abitanti non sapevano cantare, risultando assai stonati. Dopo le varie vicessitudini vissute dalla protagonista, nella parte conclusiva della storia, al momento del lieto fine, in cui il principe Magus sposa la principessa Rosita, gli abitanti festeggiano cantando la canzone preferita di Rosita, «Ci vuole un fiore». E magia delle magie… da quel momento tutti gli abitanti cantarono senza più stonare. Nella fiaba «La principessa, l’orco e il cavaliere», il re Silenzioso e la regina Borbottona, genitori della principessa Gioia, nel giorno del suo matrimonio con il bel cavaliere, dedicarono la canzone «Ci vuole un fiore» ai novelli sposi. La musica mette tutti d’accordo, è, in tal caso segno di gioia, di festa, uno strumento per comunicare le proprie emozioni.

La canzone individuata è stata poi memorizzata, ripetuta ed eseguita da tutti i bambini. Qui a lato è presente una semplice registrazione della performance canora, a dimostrazione del lavoro svolto.

Fiaba e digitale: un binomio perfetto.

Scratch e Paint per rappresentare la fiaba

inventata Nell’ambito dell’ora di informatica, i bambini si sono divertiti a ricreare le scene della fiaba elaborata attraverso il programma di disegno Paint. Usando forme, matite e diversi tasti-funzione, ognuno di loro ha dato vita ad interessanti disegni informatici.

Con il programma di videoscrittura Word, sono state digitate poesie, filastrocche relative al mondo delle fiabe.

Nell’ambito del percorso di coding affrontato (l’ora del codice) è stato presentato il programma di coding dal nome «Scratch»…

SCRATCH…UN LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE • Scratch è un linguaggio di programmazione ispirato alla teoria

costruttivista dell’apprendimento. Permette di realizzare storie interattive, giochi, animazioni, musica e tanti altri percorsi utili a sviluppare la logica e la creatività degli alunni, a imparare importanti concetti di calcolo matematico e tutto ciò può essere condiviso con altri gruppi partecipativi.

In riferimento alla fiaba scritta, i bambini hanno scritto semplici linee di codice, dando vita ad una mini-sequenza della fiaba, proprio usando il programma Scratch.

Per prima cosa, hanno scelto uno sfondo fiabesco dalla sezione «Stage». Poi hanno selezionato l’immagine della principessa dalla sezione «Sprite». Quindi, hanno scritto dei comandi nell’area degli script riferita alla protagonista. Attraverso il tasto «Controllo» sono stati inseriti i comandi per consentire di avviare le istruzioni in automatico. Alla «Sprite» scelta è stato dato quindi il comando di fare 10 passi e di dire una battuta in inglese. I bambini si sono divertiti, poi, anche a inserire il comando «cambia costume», che ha consentito alla principessa di cambiare colore dell’abito.

INTERVENTO NELL’OTTICA INCLUSIVA Nella classe in cui è stato svolto il percorso laboratoriale, sono presenti bambini con Bisogni Educativi speciali e una bambina diversamente abile. La realizzazione del lapbook è risultata una strategia efficace per un apprendimento stimolante per tutti gli alunni. Il lavoro è stato personalizzato in base alle abilità manuali, cognitive e alle esigenze di ciascun bambino. L’esperienza vissuta ha permesso ai bambini con BES di sentirsi maggiormente coinvolti nell’azione e di riuscire a memorizzare con più facilità i concetti proposti. Tutti hanno partecipato con vivo interesse alle diverse attività proposte. La presenza delle immagini e la riflessione su di esse è risultata determinante. Ogni esperienza è stata vissuta in un clima inclusivo e cooperativo.

II C

II A

II B

LAPBOOK IN BELLA MOSTRA…

E PER FINIRE… LE DUE FIABE IN POWTOON!!! Buona visione

IL RAPIMENTO NEL CASTELLO DI CANTASTRILLI CLASSE: IIB

LA PRINCIPESSA, L’ORCO E IL CAVALIERE CLASSI: II A II C

GRIGLIA DI AUTOVALUTAZIONE DOCENTE

INDICATORI SEMPRE SPESSO A VOLTE MAI O QUASI

MAI

Lo studente dimostra consapevolezza delle proprie difficoltà?

Lo studente riesce ad autocorreggersi ?

Lo studente appare motivato e mostra interesse per l’attività

proposta?

Lo studente dimostra di essere sensibile a successi, rinforzi e gratificazioni?

Lo studente collabora nelle attività di gruppo

proposte?

Quali strategie, supporti, accorgimenti o strumenti sono in uso? Con quali risultati? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………… .... ............................................................................................................................. ... .....................................................................................

Quali strategie, supporti, accorgimenti o strumenti sono stati abbandonati? Perchè ? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… … ............................................................................................................................. ... .................................................................................

Cosa ho imparato?

Come l’ho imparato?

Quando l’ho imparato?

Cosa mi è piaciuto di più?