Ibsen casa di bambola costumi di scena

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CASA DI BAMBOLA di Henrik Ibsen COSTUMI A CONFRONTO

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CASA DI BAMBOLAdi Henrik Ibsen

COSTUMI A CONFRONTO

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I costumi di scenaREGIA DI GIAGNI (1968)

Tutti i costumi sono realizzati con intento realistico in modo molto vicino al contesto originale dell'opera ritraendone in modo preciso i caratteri.

I costumi ritraggono una società, in cui l'abito disegna ancora ruoli ben definiti, in particolare per la donna. Quello di fine '800 è un mondo che si sta emancipando verso un profilo industriale connotato da praticità dei modi e da maggiore dinamicità sociale. Dal punto di vista del costume, contaminazioni romantiche convivono nell'Eclettismo. L' Art Nouveau proporrà i suoi canoni solo nel primo decennio del nuovo secolo.

REGIA DI NAVELLO (1993)Tutti i costumi sono stati reinterpretati ricollocando l'opera in un contesto simbolico, più vicino ai giorni nostri. “Cercheremo quindi di vestire personaggi e luoghi con stili diversi ma tutti riconducibili a una tradizione di decoro modesto, impiegatizio, provinciale."Gli uomini saranno abbigliati in modo un po' più vecchio, come vestissero capi di qualche decennio prima. E le serve in modo decisa mente inattuale, con gonne lunghe, nere, dell'altro secolo come certe contadine del mio Piemonte che non hanno mai smesso la moda severa e coprente delle loro nonne..." (Navello).

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Nora - GiagniNora ha costumi borghesi da giovane signora. Nella prima scena appare con cappello e soprabito di elegante fattura, di colore scuro. La mantellina e i fiocchi del copricapo le donano vezzosità. Il vestito sottostante, di contrasto, è chiaro. Stretto in vita, con la gonna lunga e arricchita nei volumi posteriori, accompagna con garbo la sua figura avvolgendone edaddobbandone la femminilità. Forme leggiadre, nastri svolazzanti e bottoni zuccherini sottolineano il carattere fresco della Nora frivola delle prime scene…La bionda chioma vanitosa è trattenuta sulla sommità del capo in un grappolo di ricci. La frangetta lucida e liscia addolcisce il viso donandogli un fare fanciullesco. Il trucco valorizza la profondità dello sguardo e il movimento delle ciglia.

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La situazione si modifica dopo il colloquio con Krogstad; all'inizio del secondo atto Nora si presenta con un abito foggiato con due diverse stoffe, complessivamente più scuro, più sobrio. I fronzoli rimangono un vezzo residuale, formale.

Il terzo "costume", utilizzato per il ballo, zeppo di orpelli, diventa oggetto di esplicito disagio («Farei a pezzi quel maledetto costume!» dice Nora segnalando la frattura esistente tra il suo essere e il suo apparire); è quello della "bambola", del souvenir, al suo culmine.

L'epilogo del terzo atto, vede Nora indossare il dignitoso costume del secondo atto. Non più bambola, di fronte ad un Torvald sorpreso dallo sfacelo del suo matrimonio con l'abito della festa.

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Nora - NavelloNora entra in scena con un cappottino di taglio raffinato, chiaro, decorato con pelliccia al collo e ai polsi, accessoriato di cappellino. Il costume trasmette subito un'idea di attualità e di freschezza, il desiderio da parte del personaggio di modernità e mondanità.Una gonna sbieca a quadri sul toni del grigio e del rosso, una blusa rossa e scarpe alte coordinate, rinviano l'immagine di una donna disinvolta dotata di una corporeità consapevole. I giri di perle, i ricci capelli biondi, sciolti sulle spalle, pettinati con cura, le concedono leggiadria.

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L'abito rimane lo stesso fino al travestimento per la "mascherata". L'abito del ballo, fatto di stoffe dai colori accesi, riporta Nora nella finzione del gioco, alla voluttuosità dei costume popolari. Evidentemente bamboleggiante è un vestito che viene "usato" da Nora. Pur nel "disagio" della situazione, gonne, balze ed accessori vengono indossati da Nora con fare seducente.

Il mantello, in particolare, si presta ad un gioco di schermaglie, significativo della fisicità del rapporto che lega la coppia.Nella fase finale Nora si sveste, pubblicamente per lo spettatore, dei costumi da maschera per recuperare il suo ruolo di donna.

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Torvald Helmer - GiagniI costumi di Torvald sono di un'eleganza raffinata e formale. Si presenta con una ricercata vestaglia da camera di tessuto damascato con preziosi risvolti scuri indossata sopra ad una camicia dal collo a fascia con cravatta. L'immagine fotografa il senso di abbottonato rigore vissuto dal personaggio anche dentro le mura domestiche. Il suo profilo serio e conservatore è incorniciato da barba e capelli curati.

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Nel seguito della messa in scena lo vediamo indossare abiti borghesi, da funzionario, curati, rigorosi, raffinati nei dettagli. Gilet, giacca a doppio petto, pantaloni lunghi impeccabili, camicia inamidata, cravatta sottile annodata ad arte trasudano un compito ma orgoglioso edonismo maschile.

Nel terzo atto il costume della "festa" è ricco e sontuoso. E' quello di chi sa stare al suo posto in ogni situazione mondana. Il personaggio mantiene un tono di maschile padronanza, contrapposto alla fragilità ornamentale in cui Nora è imbrigliata. Solo alla fine un Torvald travolto dal crollo dell'apparato di finzioni del suo matrimonio, si trova con un vestito inadatto alla situazione: un costume da festa dentro ad una tragedia.

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Torvald Helmer - NavelloIn questa messa in scena, Torvald viene presentato, come un uomo pressoché normale, non caricaturato in toni noiosamente moralistici. E' un borghese immerso in una quotidianità fatta di lavoro, tipizzato in senso mediterraneo. La sua bonomia è evidente nella scelta dell'uso domestico del pullover con bottoni, della camicia con cravatta, di normali pantaloni. E' un maschio in cui molti uomini si possono riconoscere. Indossa i panni di chi ha saputo conservare attraverso gli studi da avvocato, il lavoro e un sobrio rigore, la sua integrità.

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Torvald è uomo di mondo, non gli manca un costume per ogni occasione; il suo vestito da lavoro classico e sobrio accordato sul rigore dei suoi compiti lascia il posto ad un vestito galante per una serata "mascherata". Sullo spogliarsi e sul rivestirsi si gioca l'ultima scena: la sua dignità di un uomo, di fronte alla moglie che minaccia di andarsene di casa potrebbe essere recuperata più agevolmente con i pantaloni ben retti dalle bretelle!

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Kristine - GiagniKristine indossa abiti scuri di taglio elegante, moderatamente decorati in chiaro, adeguatamente accessoriati (cammeo, cappellino, guanti, mantellina) e complessivamente sobri. La sua acconciatura, su capelli scuri, raccolta secondo la moda muliebre del tempo, non cede al superfluo. L'immagine aspra di Kristine, contrastando con quella di Nora, ne staglia con maggiore chiarezza l'identità.

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Kristine - Navello

Kristine, di contrasto a Nora, indossa un abito elegante, classico, sobrio, formale. Di taglio raffinato e coordinato con il soprabito, gonna e giacca si distinguono per il colore, grigio, freddamente chiuso alla confidenza. La camicetta abbottonata e l'acconciatura raccolta dettagliano il profilo morale del personaggio, schivo al contatto fisico ed emotivo.

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Krogstad - GiagniIl signor Krogstad è vestito di toni cupi, porta un cappotto pesante, privo di dettagli; la sciarpa annodata lo "racchiude" sigillandone allusivamente l'intimità. I capelli arruffati, una certa incuria, ritraggono, i lineamenti fisici e morali di un personaggio indirizzato al degrado etico e sociale. Il cappello e i guanti tra le mani segnalano la provvisorietà e la scomodità del suo ruolo. Il suo riscatto, nell'ultima parte non modifica l'esteriorità del suo abito ma l'interiorità del suo animo.

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Krogstad - NavelloKrogstad indossa vestiti di foggia ridondante: cappotto lungo, grigio, di tessuto pesante portato sopra ad un completo classico. La sua "corazza" rende evidente l'inspessimento e la doppiezza del suo modo di essere. In lui è riconoscibile la figura dell'uomo d'affari, di chi sa usare ogni arma, aspetto compreso, per aggirare l'avversario. Il trucco aiuta a comporre il suo sguardo torbido. Baffi turgidi, sopraccigli folti e scuri, capelli gonfi, non lasciano nello spettatore margini di empatica comprensione verso questo personaggio se non, forse, nelle sue ultime battute.

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Dottor Rank - Giagni

Non manca il dottor Rank di indossare, nel terzo atto, l'abito della festa: come ogni uomo di buona società, ha un abito per ogni occasione. In questo caso l'associazione tra l'abito indossato per "la mascherata" e l'annuncio della sua morte echeggia come uno stridente interrogativo sul senso della vita.

Il dottor Rank indossa un costume scuro, accessoriato in modo classico (con paletot con pelliccia e cappello). La chiusura alta della giacca, il gilet accollato, il profilo da "medico" nel senso ottocentesco del termine, gli conferiscono il tono prudente, ordinato, compito, riflessivo di chi è abituato a confrontarsi con sicurezza agli eventi tragici della vita e con timidezza e pudore ai sentimenti.

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Dottor Rank - NavelloIl dottor Rank indossa un vestito maschile di taglio classico, non molto curato, datato. Tutta la sua figura, nell'abito, nella pettinatura, nella cura, nelle movenze, veicola un'idea di morboso decadimento fisico. In Rank il destino rende visibili i suoi effetti attraverso la condizione del corpo e le apparenze delle vesti. Non sono presenti in questa versione del personaggio i valori dell'ordine dignitoso e della riflessione introspettiva del Rank di Giagni.Il costume mascherato dell'epilogo rende grottesco ed ironico il suo addio.

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• E.C., L.C., L.T., Unipd

Immagini tratte da CASA di BAMBOLA Herik Ibsen , Giagni, Rai, 1968 e da UNA CASA DI BAMBOLA Herik Ibsen, Navello, Torino, 1993

IMPORTANTE Le informazioni, i testi inseriti e le immagini sono forniti esclusivamente a titolo indicativo e a scopo didattico (Legge 22 aprile 1941 n. 633, art. 70 comma 1 bis).