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I – VERSO UNA CHIARIFICAZIONE DI “ARTE CRISTIANA”

Quale il significato di Arte cristiana? Quale il suo contributo per la nuova

evangelizzazione --- IRC ---? Come possiamo definire l’arte

cristiana?

La Bibbia è fonte di arte, ma quale arte è la Bibbia?

UDIBILE -- nell’annuncio-comunicazione orale della Parola di Dio

VISIBILE -- nella bellezza dell’armonia delle forme e dei colori

1. TESTIMONIANZE AUTOREVOLI Ruolo evangelizzante dell’arte cristiana

Teodoro Studita -- le opere d’arte sono una sorta di vangelo reso visibile. Gregorio di Nissa -- le opere d’arte sono altrettante “formule iconografiche” della fede. Papa Adriano I -- scopo dell’arte deve essere quello di condurre per visibilem ad invisibilem.

Giovanni Paolo II -- la Chiesa ha bisogno dell’arte per annunciare il messaggio trasmessole da Cristo Benedetto XVI -- anche l’immagine è predicazione evangelica. Occorre valorizzare il patrimonio artistico per avvicinare alla fede.

2. SIGNIFICATO DELL’ARTE CRISTIANA

L’Arte cristiana si può definire una “esegesi pratica” in quanto il suo contributo va considerato nella

potenza della Parola, avvertita secondo i canoni della

teologia del tempo.

L’arte cristiana è un testo della tradizione;

ha una forte dimensione mistagogica. Se la mistagogia ha il compito educativo di far entrare nel senso esperienziale dei misteri celebrati, la dimensione mistagogica dell’arte appella a un percorso fatto di insegnamento-apprendimento del suo linguaggio fino a “conoscere”, esperendolo, il messaggio stesso.

Una vera opera d’arte è sempre epifania di bellezza capace di dare unità al mistero che si contempla annunciandolo .

L’arte rende più accessibili le Sacre Scritture, anzi è capace di dare unità al mistero che si contempla.

Esempi della forza unitaria del mistero sono ben espressi nelle opere d’arte, ad esempio - L’Annunciazione del Beato Angelico (museo del Prado) - “Il terzo giorno a Cana di Galilea” di Marko Ivan Rupnik

A scuola l’arte consente di accostare i ragazzi al vero e al buono attraverso il bello,

e questo è quanto mai urgente oggi in una società

dominata dal frivolo, dall’effimero.

L’ARTE CRISTIANA NEL PASSATO

La cultura cristiana pur provenendo dell’ebraismo, che proibiva un certo tipo di immagini, non ha potuto fare a meno di ricorrere a formule visive. Il cristianesimo, infatti, era diretto al mondo ellenistico e a Roma, cioè a una cultura permeata di sensibile (basti pensare a tutta la produzione artistica di Atene e di Roma). Per questo motivo la religione cristiana, per farsi comprendere dai suoi destinatari, ha dovuto anch’essa fare uso di espressioni artistiche. E questo è quanto mai attuale anche nel contesto socio-culturale odierno.

L’uomo contemporaneo, che il più delle volte non legge i testi biblici, almeno per curiosità può “leggerli” quando, in un museo o in una chiesa si ferma davanti alle opere d’arte. L’uomo contemporaneo potrà pure dire che non ha fede, che non crede, ma davanti a un’opera d’arte dovrà pur dire che è cosa bellissima. E forse, quest’uomo comincerà, seppure spinto dalla curiosità, a conoscere qualcosa del messaggio che l’arte cristiana porta con sé.

L’ARTE CRISTIANA OGGI

Scaturita dalle radici della Rivelazione, l’arte cristiana non è arte per l’arte; essa ha un ben preciso scopo religioso: rendere visibile l’Invisibile. E su questa via si afferma con gradualità. L’arte, dunque, va intesa come espressione della trasmissione del Credo cristiano nella memoria dei secoli (traditio ut visio).

Le opere d’arte, in quanto documenti della fede ed espressioni della

tradizione viva della Chiesa-nel-tempo, sono anche

una via privilegiata per stabilire continuità di fede con coloro che ci hanno preceduto; impegno quanto

mai urgente oggi in un’epoca di relativismo imperante.

ASPETTI METODOLOGICI Come accostare il testo-arte?

Quali le fonti per una corretta lettura del testo-arte?

Quale metodo di approccio al testo-arte?

L’arte-cristiana è “Parola tradotta in immagine”;

il carattere simbolico dell’arte richiede una corretta interpretazione;

la Rivelazione - Sacra Scrittura e Tradizione - è il “luogo” autentico per l’interpretazione.

FONTI INTEPRETATIVE

Fonti letterarie La Sacra Scrittura I testi patristici I testi liturgici (Sacramentari) Le omelie e le catechesi I Libri apocrifi

FONTI INTEPRETATIVE per la conoscenza delle catacombe

fonti epigrafiche, storiografiche, topografiche; gli Itineraria (diari-guide); i Cronografi (calendari);

il Liber pontificalis (biografie dei Papi da Pietro a Martino V, XVsec.; notizie relative ai santuari delle catacombe e alle basiliche)

METODO PER LAVORARE CON IL TESTO-ARTE

La modalità di lettura, analisi e interpretazione proposta dallo storico dell’arte tedesco

Erwin Panofsky sembra essere la più adatta come dimostrano le ricerche durante l’insegnamento scolastico della religione.

Il metodo di Erwin Panofsky prevede tre livelli di approccio tra loro interconnessi:

la descrizione preiconografica (momento della “percezione formale”); l’analisi iconografica (passaggio dalla “percezione formale” alla “percezione del significato formale”); l’interpretazione iconologica (conoscenza del significato convenzionale dei simboli e delle figure rappresentate).

Criteri di scelta delle opere d’arte

No alle opere in cui prevalgono dettagli

inutili e l’effetto scenografico. Un esempio: l’Ultima Cena (1573) di Paolo Veronese rititolata Banchetto in casa di Levi.

No alle opere che “infantilizzano” il mistero

Un esempio, La Natività della pittrice austriaca Marianne Stokes (1893, Coll. privata)

Criteri di scelta delle opere d’arte

SÌ alle opere considerate adatte a

trasmettere i contenuti della fede: ossia quelle che si propongono per la loro semplicità ed essenzialità.

SÌ alle opere che penetrano la Sacra

Scrittura, la ri-dicono, la interpretano e l’attualizzano.