I Talenti - ESD · 1– ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA...

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I Talenti

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TERTULLIANO

LA CARNE DI CRISTODe carne Christi

TESTO CRITICO di CCL 1Aem Kroymann

INTRODUZIONE TRADUZIONE NOTE E APPENDICE

Attilio CarpinDocente alla Facoltagrave Teologica dellrsquoEmilia-Romagna

Bologna

EDIZIONISAN CLEMENTE

EDIZIONISTUDIO DOMENICANO

BOLOGNA2015

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ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE

Ad nat Ad nationes libri IIAd mart Ad martyrasAd Scap Ad ScapulamAd ux Ad uxorem libri IIAdu Herm Aduersus HermogenemAdu Iud Aduersus IudaeosAdu Marc Aduersus Marcionem libri IVAdu Prax Aduersus PraxeanAdu Val Aduersus ValentinianosApol ApologeticumDe an De animaDe bapt De baptismoDe carn De carne ChristiDe cor De coronaDe cult De cultu feminarum libri IIDe exh De exhortatione castitatisDe fug De fuga in persecutioneDe idol De idololatriaDe iei De ieiunioDe mon De monogamiaDe or De orationeDe paen De paenitentiaDe pal De pallioDe pat De patientiaDe praescr De praescriptione haereticorumDe pud De pudicitiaDe res De resurrectione carnisDe spect De spectaculisDe test De testimonio animaeDe uirg De uirginibus uelandisFragm FragmentaScorp Scorpiace

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INTRODUZIONE

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CAPITOLO 1

LrsquoOPERA

1 ndash NATURA DELLrsquoOPERA

a) Tematica

La principale veritagrave della fede cristiana dopo ov-viamente il mistero trinitario egrave lrsquoincarnazione e il mi-stero pasquale di Cristo La sua importanza soteriolo-gica egrave evidente poicheacute la salvezza dellrsquouomo egrave legataalla realtagrave di questi eventiGiagrave la Scrittura ndash soprattutto gli scritti giovannei ndash

qualifica come anticristo come menzognero chiunquecontraddice lrsquoautentica fede nel Cristo Figlio di Dioincarnato (1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) Non sor-prende quindi che Tertulliano abbia voluto dedicareuno scritto al tema dellrsquoincarnazione del Figlio di DioLrsquooccasione gli fu offerta da diverse eresie cristologi-che che minavano alla base la fede cristiana negandola realtagrave dellrsquoincarnazione ossia la veritagrave della carne diCristo Secondo costoro egrave impossibile che il Figlio diDio abbia assunto una carne umana poicheacute la materiaegrave indegna di Dio la sua carne non egrave reale ma soloapparente (docetismo) La materia non egrave stata creatada Dio neacute Dio puograve assumere la materiaMa la negazione di questagrave veritagrave cristologica distrug-

ge la veritagrave della nostra salvezza Infatti se Cristo non siegrave incarnato non egrave neppure morto e risorto Ma ilmistero pasquale di Cristo ha inevitabili ripercussionisul piano antropologico poicheacute se viene negata larealtagrave della risurrezione di Cristo risulta compromessala veritagrave della nostra risurrezione in Cristo Da quilrsquoimportanza e la necessitagrave di fondare teologicamentela realtagrave dellrsquoincarnazione quale fondamento della sua

INTRODUZIONE CAPITOLO 110

1 laquo tamquam aut nullam omnino aut quoquo modo aliampraeter humanam ne si humanam constiterit fuisse praeiudi-catum sit aduersus illos eam resurgere omni modo quae inChristo resurrexeritraquo (1 1)2 laquoVt autem clausula de praefatione commonefaciat resur-

rectio nostrae carnis alio libello defendenda hinc habebit prae-structionem manifesto iam quale fuerit quod in Christo resur-rexeritraquo (25 2) Nel De resurrectione carnis richiama a sua voltail presente trattato laquoPropterea et nos uolumen praemisimuslsquode carne Christirsquo quo eam et solidam probamus aduersum

risurrezione che ndash a sua volta ndash egrave fondamento dellanostra risurrezione Da queste semplici considerazioniappare giagrave in modo chiaro il legame tra il De carneChristi e il De resurrectione carnisNella parte introduttiva del suo libro Tertulliano

enuncia in modo sintetico lrsquooggetto del trattato indi-cando anche i suoi interlocutori che sono i diversi rap-presentanti dello gnosticismo Egli intende contrastarele opinioni di quanti distruggono la fede nella risurre-zione della carne poicheacute ne negano la fondamentalepremessa che egrave la realtagrave della carne di Cristo

come se non fosse mai esistita o fosse stata qualsiasialtra cosa fuorcheacute umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che era umanandash che la carne risorta in Cristo comunque risorge1

Lrsquointeresse immediato di Tertulliano non egrave quello didiscutere su questioni cristologiche per il desiderio diapprofondire la natura teandrica di Cristo cioegrave la possi-bilitagrave e la modalitagrave della sua incarnazione la sua unioneipostatica ecc bensigrave di combattere le deleterie conse-guenze del docetismo che portava a negare la realtagravedella nostra risurrezione Tertulliano ha giagrave in mente ilfuturo trattato De resurrectione carnis2 ma sente il biso-

LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

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LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

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LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

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LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

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CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

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1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

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mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

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immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

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TERTULLIANO

LA CARNE DI CRISTODe carne Christi

TESTO CRITICO di CCL 1Aem Kroymann

INTRODUZIONE TRADUZIONE NOTE E APPENDICE

Attilio CarpinDocente alla Facoltagrave Teologica dellrsquoEmilia-Romagna

Bologna

EDIZIONISAN CLEMENTE

EDIZIONISTUDIO DOMENICANO

BOLOGNA2015

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ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE

Ad nat Ad nationes libri IIAd mart Ad martyrasAd Scap Ad ScapulamAd ux Ad uxorem libri IIAdu Herm Aduersus HermogenemAdu Iud Aduersus IudaeosAdu Marc Aduersus Marcionem libri IVAdu Prax Aduersus PraxeanAdu Val Aduersus ValentinianosApol ApologeticumDe an De animaDe bapt De baptismoDe carn De carne ChristiDe cor De coronaDe cult De cultu feminarum libri IIDe exh De exhortatione castitatisDe fug De fuga in persecutioneDe idol De idololatriaDe iei De ieiunioDe mon De monogamiaDe or De orationeDe paen De paenitentiaDe pal De pallioDe pat De patientiaDe praescr De praescriptione haereticorumDe pud De pudicitiaDe res De resurrectione carnisDe spect De spectaculisDe test De testimonio animaeDe uirg De uirginibus uelandisFragm FragmentaScorp Scorpiace

5

INTRODUZIONE

9

CAPITOLO 1

LrsquoOPERA

1 ndash NATURA DELLrsquoOPERA

a) Tematica

La principale veritagrave della fede cristiana dopo ov-viamente il mistero trinitario egrave lrsquoincarnazione e il mi-stero pasquale di Cristo La sua importanza soteriolo-gica egrave evidente poicheacute la salvezza dellrsquouomo egrave legataalla realtagrave di questi eventiGiagrave la Scrittura ndash soprattutto gli scritti giovannei ndash

qualifica come anticristo come menzognero chiunquecontraddice lrsquoautentica fede nel Cristo Figlio di Dioincarnato (1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) Non sor-prende quindi che Tertulliano abbia voluto dedicareuno scritto al tema dellrsquoincarnazione del Figlio di DioLrsquooccasione gli fu offerta da diverse eresie cristologi-che che minavano alla base la fede cristiana negandola realtagrave dellrsquoincarnazione ossia la veritagrave della carne diCristo Secondo costoro egrave impossibile che il Figlio diDio abbia assunto una carne umana poicheacute la materiaegrave indegna di Dio la sua carne non egrave reale ma soloapparente (docetismo) La materia non egrave stata creatada Dio neacute Dio puograve assumere la materiaMa la negazione di questagrave veritagrave cristologica distrug-

ge la veritagrave della nostra salvezza Infatti se Cristo non siegrave incarnato non egrave neppure morto e risorto Ma ilmistero pasquale di Cristo ha inevitabili ripercussionisul piano antropologico poicheacute se viene negata larealtagrave della risurrezione di Cristo risulta compromessala veritagrave della nostra risurrezione in Cristo Da quilrsquoimportanza e la necessitagrave di fondare teologicamentela realtagrave dellrsquoincarnazione quale fondamento della sua

INTRODUZIONE CAPITOLO 110

1 laquo tamquam aut nullam omnino aut quoquo modo aliampraeter humanam ne si humanam constiterit fuisse praeiudi-catum sit aduersus illos eam resurgere omni modo quae inChristo resurrexeritraquo (1 1)2 laquoVt autem clausula de praefatione commonefaciat resur-

rectio nostrae carnis alio libello defendenda hinc habebit prae-structionem manifesto iam quale fuerit quod in Christo resur-rexeritraquo (25 2) Nel De resurrectione carnis richiama a sua voltail presente trattato laquoPropterea et nos uolumen praemisimuslsquode carne Christirsquo quo eam et solidam probamus aduersum

risurrezione che ndash a sua volta ndash egrave fondamento dellanostra risurrezione Da queste semplici considerazioniappare giagrave in modo chiaro il legame tra il De carneChristi e il De resurrectione carnisNella parte introduttiva del suo libro Tertulliano

enuncia in modo sintetico lrsquooggetto del trattato indi-cando anche i suoi interlocutori che sono i diversi rap-presentanti dello gnosticismo Egli intende contrastarele opinioni di quanti distruggono la fede nella risurre-zione della carne poicheacute ne negano la fondamentalepremessa che egrave la realtagrave della carne di Cristo

come se non fosse mai esistita o fosse stata qualsiasialtra cosa fuorcheacute umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che era umanandash che la carne risorta in Cristo comunque risorge1

Lrsquointeresse immediato di Tertulliano non egrave quello didiscutere su questioni cristologiche per il desiderio diapprofondire la natura teandrica di Cristo cioegrave la possi-bilitagrave e la modalitagrave della sua incarnazione la sua unioneipostatica ecc bensigrave di combattere le deleterie conse-guenze del docetismo che portava a negare la realtagravedella nostra risurrezione Tertulliano ha giagrave in mente ilfuturo trattato De resurrectione carnis2 ma sente il biso-

LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

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ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE

Ad nat Ad nationes libri IIAd mart Ad martyrasAd Scap Ad ScapulamAd ux Ad uxorem libri IIAdu Herm Aduersus HermogenemAdu Iud Aduersus IudaeosAdu Marc Aduersus Marcionem libri IVAdu Prax Aduersus PraxeanAdu Val Aduersus ValentinianosApol ApologeticumDe an De animaDe bapt De baptismoDe carn De carne ChristiDe cor De coronaDe cult De cultu feminarum libri IIDe exh De exhortatione castitatisDe fug De fuga in persecutioneDe idol De idololatriaDe iei De ieiunioDe mon De monogamiaDe or De orationeDe paen De paenitentiaDe pal De pallioDe pat De patientiaDe praescr De praescriptione haereticorumDe pud De pudicitiaDe res De resurrectione carnisDe spect De spectaculisDe test De testimonio animaeDe uirg De uirginibus uelandisFragm FragmentaScorp Scorpiace

5

INTRODUZIONE

9

CAPITOLO 1

LrsquoOPERA

1 ndash NATURA DELLrsquoOPERA

a) Tematica

La principale veritagrave della fede cristiana dopo ov-viamente il mistero trinitario egrave lrsquoincarnazione e il mi-stero pasquale di Cristo La sua importanza soteriolo-gica egrave evidente poicheacute la salvezza dellrsquouomo egrave legataalla realtagrave di questi eventiGiagrave la Scrittura ndash soprattutto gli scritti giovannei ndash

qualifica come anticristo come menzognero chiunquecontraddice lrsquoautentica fede nel Cristo Figlio di Dioincarnato (1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) Non sor-prende quindi che Tertulliano abbia voluto dedicareuno scritto al tema dellrsquoincarnazione del Figlio di DioLrsquooccasione gli fu offerta da diverse eresie cristologi-che che minavano alla base la fede cristiana negandola realtagrave dellrsquoincarnazione ossia la veritagrave della carne diCristo Secondo costoro egrave impossibile che il Figlio diDio abbia assunto una carne umana poicheacute la materiaegrave indegna di Dio la sua carne non egrave reale ma soloapparente (docetismo) La materia non egrave stata creatada Dio neacute Dio puograve assumere la materiaMa la negazione di questagrave veritagrave cristologica distrug-

ge la veritagrave della nostra salvezza Infatti se Cristo non siegrave incarnato non egrave neppure morto e risorto Ma ilmistero pasquale di Cristo ha inevitabili ripercussionisul piano antropologico poicheacute se viene negata larealtagrave della risurrezione di Cristo risulta compromessala veritagrave della nostra risurrezione in Cristo Da quilrsquoimportanza e la necessitagrave di fondare teologicamentela realtagrave dellrsquoincarnazione quale fondamento della sua

INTRODUZIONE CAPITOLO 110

1 laquo tamquam aut nullam omnino aut quoquo modo aliampraeter humanam ne si humanam constiterit fuisse praeiudi-catum sit aduersus illos eam resurgere omni modo quae inChristo resurrexeritraquo (1 1)2 laquoVt autem clausula de praefatione commonefaciat resur-

rectio nostrae carnis alio libello defendenda hinc habebit prae-structionem manifesto iam quale fuerit quod in Christo resur-rexeritraquo (25 2) Nel De resurrectione carnis richiama a sua voltail presente trattato laquoPropterea et nos uolumen praemisimuslsquode carne Christirsquo quo eam et solidam probamus aduersum

risurrezione che ndash a sua volta ndash egrave fondamento dellanostra risurrezione Da queste semplici considerazioniappare giagrave in modo chiaro il legame tra il De carneChristi e il De resurrectione carnisNella parte introduttiva del suo libro Tertulliano

enuncia in modo sintetico lrsquooggetto del trattato indi-cando anche i suoi interlocutori che sono i diversi rap-presentanti dello gnosticismo Egli intende contrastarele opinioni di quanti distruggono la fede nella risurre-zione della carne poicheacute ne negano la fondamentalepremessa che egrave la realtagrave della carne di Cristo

come se non fosse mai esistita o fosse stata qualsiasialtra cosa fuorcheacute umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che era umanandash che la carne risorta in Cristo comunque risorge1

Lrsquointeresse immediato di Tertulliano non egrave quello didiscutere su questioni cristologiche per il desiderio diapprofondire la natura teandrica di Cristo cioegrave la possi-bilitagrave e la modalitagrave della sua incarnazione la sua unioneipostatica ecc bensigrave di combattere le deleterie conse-guenze del docetismo che portava a negare la realtagravedella nostra risurrezione Tertulliano ha giagrave in mente ilfuturo trattato De resurrectione carnis2 ma sente il biso-

LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE

Ad nat Ad nationes libri IIAd mart Ad martyrasAd Scap Ad ScapulamAd ux Ad uxorem libri IIAdu Herm Aduersus HermogenemAdu Iud Aduersus IudaeosAdu Marc Aduersus Marcionem libri IVAdu Prax Aduersus PraxeanAdu Val Aduersus ValentinianosApol ApologeticumDe an De animaDe bapt De baptismoDe carn De carne ChristiDe cor De coronaDe cult De cultu feminarum libri IIDe exh De exhortatione castitatisDe fug De fuga in persecutioneDe idol De idololatriaDe iei De ieiunioDe mon De monogamiaDe or De orationeDe paen De paenitentiaDe pal De pallioDe pat De patientiaDe praescr De praescriptione haereticorumDe pud De pudicitiaDe res De resurrectione carnisDe spect De spectaculisDe test De testimonio animaeDe uirg De uirginibus uelandisFragm FragmentaScorp Scorpiace

5

INTRODUZIONE

9

CAPITOLO 1

LrsquoOPERA

1 ndash NATURA DELLrsquoOPERA

a) Tematica

La principale veritagrave della fede cristiana dopo ov-viamente il mistero trinitario egrave lrsquoincarnazione e il mi-stero pasquale di Cristo La sua importanza soteriolo-gica egrave evidente poicheacute la salvezza dellrsquouomo egrave legataalla realtagrave di questi eventiGiagrave la Scrittura ndash soprattutto gli scritti giovannei ndash

qualifica come anticristo come menzognero chiunquecontraddice lrsquoautentica fede nel Cristo Figlio di Dioincarnato (1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) Non sor-prende quindi che Tertulliano abbia voluto dedicareuno scritto al tema dellrsquoincarnazione del Figlio di DioLrsquooccasione gli fu offerta da diverse eresie cristologi-che che minavano alla base la fede cristiana negandola realtagrave dellrsquoincarnazione ossia la veritagrave della carne diCristo Secondo costoro egrave impossibile che il Figlio diDio abbia assunto una carne umana poicheacute la materiaegrave indegna di Dio la sua carne non egrave reale ma soloapparente (docetismo) La materia non egrave stata creatada Dio neacute Dio puograve assumere la materiaMa la negazione di questagrave veritagrave cristologica distrug-

ge la veritagrave della nostra salvezza Infatti se Cristo non siegrave incarnato non egrave neppure morto e risorto Ma ilmistero pasquale di Cristo ha inevitabili ripercussionisul piano antropologico poicheacute se viene negata larealtagrave della risurrezione di Cristo risulta compromessala veritagrave della nostra risurrezione in Cristo Da quilrsquoimportanza e la necessitagrave di fondare teologicamentela realtagrave dellrsquoincarnazione quale fondamento della sua

INTRODUZIONE CAPITOLO 110

1 laquo tamquam aut nullam omnino aut quoquo modo aliampraeter humanam ne si humanam constiterit fuisse praeiudi-catum sit aduersus illos eam resurgere omni modo quae inChristo resurrexeritraquo (1 1)2 laquoVt autem clausula de praefatione commonefaciat resur-

rectio nostrae carnis alio libello defendenda hinc habebit prae-structionem manifesto iam quale fuerit quod in Christo resur-rexeritraquo (25 2) Nel De resurrectione carnis richiama a sua voltail presente trattato laquoPropterea et nos uolumen praemisimuslsquode carne Christirsquo quo eam et solidam probamus aduersum

risurrezione che ndash a sua volta ndash egrave fondamento dellanostra risurrezione Da queste semplici considerazioniappare giagrave in modo chiaro il legame tra il De carneChristi e il De resurrectione carnisNella parte introduttiva del suo libro Tertulliano

enuncia in modo sintetico lrsquooggetto del trattato indi-cando anche i suoi interlocutori che sono i diversi rap-presentanti dello gnosticismo Egli intende contrastarele opinioni di quanti distruggono la fede nella risurre-zione della carne poicheacute ne negano la fondamentalepremessa che egrave la realtagrave della carne di Cristo

come se non fosse mai esistita o fosse stata qualsiasialtra cosa fuorcheacute umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che era umanandash che la carne risorta in Cristo comunque risorge1

Lrsquointeresse immediato di Tertulliano non egrave quello didiscutere su questioni cristologiche per il desiderio diapprofondire la natura teandrica di Cristo cioegrave la possi-bilitagrave e la modalitagrave della sua incarnazione la sua unioneipostatica ecc bensigrave di combattere le deleterie conse-guenze del docetismo che portava a negare la realtagravedella nostra risurrezione Tertulliano ha giagrave in mente ilfuturo trattato De resurrectione carnis2 ma sente il biso-

LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

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1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

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mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

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immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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INTRODUZIONE

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CAPITOLO 1

LrsquoOPERA

1 ndash NATURA DELLrsquoOPERA

a) Tematica

La principale veritagrave della fede cristiana dopo ov-viamente il mistero trinitario egrave lrsquoincarnazione e il mi-stero pasquale di Cristo La sua importanza soteriolo-gica egrave evidente poicheacute la salvezza dellrsquouomo egrave legataalla realtagrave di questi eventiGiagrave la Scrittura ndash soprattutto gli scritti giovannei ndash

qualifica come anticristo come menzognero chiunquecontraddice lrsquoautentica fede nel Cristo Figlio di Dioincarnato (1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) Non sor-prende quindi che Tertulliano abbia voluto dedicareuno scritto al tema dellrsquoincarnazione del Figlio di DioLrsquooccasione gli fu offerta da diverse eresie cristologi-che che minavano alla base la fede cristiana negandola realtagrave dellrsquoincarnazione ossia la veritagrave della carne diCristo Secondo costoro egrave impossibile che il Figlio diDio abbia assunto una carne umana poicheacute la materiaegrave indegna di Dio la sua carne non egrave reale ma soloapparente (docetismo) La materia non egrave stata creatada Dio neacute Dio puograve assumere la materiaMa la negazione di questagrave veritagrave cristologica distrug-

ge la veritagrave della nostra salvezza Infatti se Cristo non siegrave incarnato non egrave neppure morto e risorto Ma ilmistero pasquale di Cristo ha inevitabili ripercussionisul piano antropologico poicheacute se viene negata larealtagrave della risurrezione di Cristo risulta compromessala veritagrave della nostra risurrezione in Cristo Da quilrsquoimportanza e la necessitagrave di fondare teologicamentela realtagrave dellrsquoincarnazione quale fondamento della sua

INTRODUZIONE CAPITOLO 110

1 laquo tamquam aut nullam omnino aut quoquo modo aliampraeter humanam ne si humanam constiterit fuisse praeiudi-catum sit aduersus illos eam resurgere omni modo quae inChristo resurrexeritraquo (1 1)2 laquoVt autem clausula de praefatione commonefaciat resur-

rectio nostrae carnis alio libello defendenda hinc habebit prae-structionem manifesto iam quale fuerit quod in Christo resur-rexeritraquo (25 2) Nel De resurrectione carnis richiama a sua voltail presente trattato laquoPropterea et nos uolumen praemisimuslsquode carne Christirsquo quo eam et solidam probamus aduersum

risurrezione che ndash a sua volta ndash egrave fondamento dellanostra risurrezione Da queste semplici considerazioniappare giagrave in modo chiaro il legame tra il De carneChristi e il De resurrectione carnisNella parte introduttiva del suo libro Tertulliano

enuncia in modo sintetico lrsquooggetto del trattato indi-cando anche i suoi interlocutori che sono i diversi rap-presentanti dello gnosticismo Egli intende contrastarele opinioni di quanti distruggono la fede nella risurre-zione della carne poicheacute ne negano la fondamentalepremessa che egrave la realtagrave della carne di Cristo

come se non fosse mai esistita o fosse stata qualsiasialtra cosa fuorcheacute umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che era umanandash che la carne risorta in Cristo comunque risorge1

Lrsquointeresse immediato di Tertulliano non egrave quello didiscutere su questioni cristologiche per il desiderio diapprofondire la natura teandrica di Cristo cioegrave la possi-bilitagrave e la modalitagrave della sua incarnazione la sua unioneipostatica ecc bensigrave di combattere le deleterie conse-guenze del docetismo che portava a negare la realtagravedella nostra risurrezione Tertulliano ha giagrave in mente ilfuturo trattato De resurrectione carnis2 ma sente il biso-

LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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CAPITOLO 1

LrsquoOPERA

1 ndash NATURA DELLrsquoOPERA

a) Tematica

La principale veritagrave della fede cristiana dopo ov-viamente il mistero trinitario egrave lrsquoincarnazione e il mi-stero pasquale di Cristo La sua importanza soteriolo-gica egrave evidente poicheacute la salvezza dellrsquouomo egrave legataalla realtagrave di questi eventiGiagrave la Scrittura ndash soprattutto gli scritti giovannei ndash

qualifica come anticristo come menzognero chiunquecontraddice lrsquoautentica fede nel Cristo Figlio di Dioincarnato (1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) Non sor-prende quindi che Tertulliano abbia voluto dedicareuno scritto al tema dellrsquoincarnazione del Figlio di DioLrsquooccasione gli fu offerta da diverse eresie cristologi-che che minavano alla base la fede cristiana negandola realtagrave dellrsquoincarnazione ossia la veritagrave della carne diCristo Secondo costoro egrave impossibile che il Figlio diDio abbia assunto una carne umana poicheacute la materiaegrave indegna di Dio la sua carne non egrave reale ma soloapparente (docetismo) La materia non egrave stata creatada Dio neacute Dio puograve assumere la materiaMa la negazione di questagrave veritagrave cristologica distrug-

ge la veritagrave della nostra salvezza Infatti se Cristo non siegrave incarnato non egrave neppure morto e risorto Ma ilmistero pasquale di Cristo ha inevitabili ripercussionisul piano antropologico poicheacute se viene negata larealtagrave della risurrezione di Cristo risulta compromessala veritagrave della nostra risurrezione in Cristo Da quilrsquoimportanza e la necessitagrave di fondare teologicamentela realtagrave dellrsquoincarnazione quale fondamento della sua

INTRODUZIONE CAPITOLO 110

1 laquo tamquam aut nullam omnino aut quoquo modo aliampraeter humanam ne si humanam constiterit fuisse praeiudi-catum sit aduersus illos eam resurgere omni modo quae inChristo resurrexeritraquo (1 1)2 laquoVt autem clausula de praefatione commonefaciat resur-

rectio nostrae carnis alio libello defendenda hinc habebit prae-structionem manifesto iam quale fuerit quod in Christo resur-rexeritraquo (25 2) Nel De resurrectione carnis richiama a sua voltail presente trattato laquoPropterea et nos uolumen praemisimuslsquode carne Christirsquo quo eam et solidam probamus aduersum

risurrezione che ndash a sua volta ndash egrave fondamento dellanostra risurrezione Da queste semplici considerazioniappare giagrave in modo chiaro il legame tra il De carneChristi e il De resurrectione carnisNella parte introduttiva del suo libro Tertulliano

enuncia in modo sintetico lrsquooggetto del trattato indi-cando anche i suoi interlocutori che sono i diversi rap-presentanti dello gnosticismo Egli intende contrastarele opinioni di quanti distruggono la fede nella risurre-zione della carne poicheacute ne negano la fondamentalepremessa che egrave la realtagrave della carne di Cristo

come se non fosse mai esistita o fosse stata qualsiasialtra cosa fuorcheacute umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che era umanandash che la carne risorta in Cristo comunque risorge1

Lrsquointeresse immediato di Tertulliano non egrave quello didiscutere su questioni cristologiche per il desiderio diapprofondire la natura teandrica di Cristo cioegrave la possi-bilitagrave e la modalitagrave della sua incarnazione la sua unioneipostatica ecc bensigrave di combattere le deleterie conse-guenze del docetismo che portava a negare la realtagravedella nostra risurrezione Tertulliano ha giagrave in mente ilfuturo trattato De resurrectione carnis2 ma sente il biso-

LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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INTRODUZIONE CAPITOLO 110

1 laquo tamquam aut nullam omnino aut quoquo modo aliampraeter humanam ne si humanam constiterit fuisse praeiudi-catum sit aduersus illos eam resurgere omni modo quae inChristo resurrexeritraquo (1 1)2 laquoVt autem clausula de praefatione commonefaciat resur-

rectio nostrae carnis alio libello defendenda hinc habebit prae-structionem manifesto iam quale fuerit quod in Christo resur-rexeritraquo (25 2) Nel De resurrectione carnis richiama a sua voltail presente trattato laquoPropterea et nos uolumen praemisimuslsquode carne Christirsquo quo eam et solidam probamus aduersum

risurrezione che ndash a sua volta ndash egrave fondamento dellanostra risurrezione Da queste semplici considerazioniappare giagrave in modo chiaro il legame tra il De carneChristi e il De resurrectione carnisNella parte introduttiva del suo libro Tertulliano

enuncia in modo sintetico lrsquooggetto del trattato indi-cando anche i suoi interlocutori che sono i diversi rap-presentanti dello gnosticismo Egli intende contrastarele opinioni di quanti distruggono la fede nella risurre-zione della carne poicheacute ne negano la fondamentalepremessa che egrave la realtagrave della carne di Cristo

come se non fosse mai esistita o fosse stata qualsiasialtra cosa fuorcheacute umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che era umanandash che la carne risorta in Cristo comunque risorge1

Lrsquointeresse immediato di Tertulliano non egrave quello didiscutere su questioni cristologiche per il desiderio diapprofondire la natura teandrica di Cristo cioegrave la possi-bilitagrave e la modalitagrave della sua incarnazione la sua unioneipostatica ecc bensigrave di combattere le deleterie conse-guenze del docetismo che portava a negare la realtagravedella nostra risurrezione Tertulliano ha giagrave in mente ilfuturo trattato De resurrectione carnis2 ma sente il biso-

LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

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LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

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LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

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LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

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CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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LrsquoOPERA 11

gno di affrontare la questione preliminare che permet-te di affermare questa veritagrave di fede Tutto ciograve cheriguarda lrsquouomo ha sempre il suo fondamento teologi-co in Cristo Perciograve egrave necessario mostrare la realtagrave con-creta della carne di Cristo come condizione previa peraffermare la veritagrave della sua incarnazione morte erisurrezione

Pertanto dobbiamo predisporci a fondare le aspirazioni(di risurrezione) della carne partendo da dove costoro ledistruggono Prendiamo in esame la sostanza corporeadel Signore Ci si domanda che cosa sia la carne (diCristo) la sua realtagrave e qualitagrave si discute se sia esistita dadove sia derivata e di che genere sia stata Ciograve che affer-meremo a suo riguardo stabiliragrave la legge della nostrarisurrezione3

Lrsquointento di Tertulliano egrave quello di mostrare la falsitagravedel docetismo Ne consegue che il presente trattato haun duplice carattere polemico nel contrastare lrsquoeresiadogmatico nel proporre e difendere la veritagrave della fede

phantasmatis uanitatem et humanam uindicamus aduersusqualiatis proprietatem cuius condicio Christum et hominem etfilium hominis inscripseritraquo (De res 2 5 CCL 2 923) laquoIgiturquantum ad haereticos demontrauimus Et occursum est iamsuo quoque titulo de deo quidem unico et Christo eius aduer-sus Marcionem de carne uero domini etiam aduersus quatuorhaereses ad hanc maxime quaestionem praestruendamuti nunc de sola carnis resurrectione ita et dirigendum sitraquo(De res 2 11 CCL 2 923)3 laquoIgitur unde illi destruunt carnis uota inde nobis erunt

praestruenda Examinemus corporalem substantiam dominiCaro quaeritur ueritas et qualitas eius retractatur an fuerit etunde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius dabit legem nostraeresurrectioniraquo (11-2)

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

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LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

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LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

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LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 112

b) Datazione

Secondo il parere di Harnack egrave certo che il presentetrattato egrave stato composto dopo i primi quattro libridellrsquoAduersus Marcionem e prima del De resurrectionecarnis (cf De carn 7 1 De res 2 11) andrebbe quindicollocato dopo il 2084 Ma secondo lrsquoopinione comunedegli studiosi (ad es Altaner Quasten Peters) la datadi composizione di questo trattato sarebbe piugrave tardivaossia tra il 210 e il 2125Di diverso parere egrave Jean-Pierre Maheacute che facendo

propria e sviluppando la posizione di Braun6 colloca laredazione dellrsquoopera poco dopo il De praescriptione hae-reticorum e quindi ndash a suo giudizio ndash intorno al 2007 Lemotivazioni addotte sono di carattere letterario lrsquouso dialcuni vocaboli (ad es il termine Verbum anzicheacute Sermo

4 Cf A HARNACK Geschichte der altchristlichen Literatur bisauf Eusebius t 2 Leipzig 1904 pp 257-260 La posteritagrave delDe carne Christi rispetto allrsquoAduersus Marcionem risulterebbe dalfatto che Tertulliano non solo menziona il presente trattatodopo il Contro Marcione (cf nota precedente) ma anche percheacuterimanda a questo libro laquoAudiat igitur et Apelles quid iamresponsum sit a nobis Marcioni eo libello quo ad euangeliumipsius prouocauimusraquo (7 1)5 Cf B ALTANER Patrologia (tit orig Patrologie) trad it di

A Babolin Casale (AL) 1968 p 158 J QUASTEN Patrologia(tit orig Patrology) vol 1 trad it di Nello Beghin Casale 1980p 525 G PETERS I Padri della Chiesa (tit orig Lire les Pegraveres delrsquoEacuteglise) vol 1 Roma 1984 p 3756 Cf R BRAUN lsquoDeus Chistianorumrsquo Recherches sur le vocabu-

laire doctrinal de Tertullien (Publications de la Faculteacute des Lettreset Sciences humaines drsquoAlger 41) Paris 1962 pp 268 5737 Cf TERTULLIEN La chair du Christ Introduction texte criti-

que traduction et commentaire de Jean-Pierre Maheacute inlaquoSources Chreacutetiennesraquo 216 Paris 1975 pp 22-28

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

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LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

LrsquoOPERA 13

questrsquoultimo appare nelle opere piugrave tardive) e lo stilemeno perfetto (piugrave verboso meno conciso) rispetto alleopere della piena maturitagrave Per spiegare la diversitagrave sti-listica tra il De carne Christi e lrsquoAduersus MarcionemMaheacute avanza lrsquoipotesi che entrambe le opere dipendanoda una fonte comune costituita dal Contra Apelleiacosscritto andato perduto ma che sarebbe stato redattopoco dopo il De praescriptione Ciograve renderebbe ragionedelle somiglianze e delle dissomiglianze tra il De carneChristi e lrsquoAduersus Marcionem dimostrando la sicuraposteritagrave di questrsquoultimo trattatoLrsquoipotesi di Maheacute non egrave condivisa da Moreschini che

solleva due difficoltagrave 1) Alcuni passi del De carne Christi(giagrave citati) annunciano esplicitamente il De resurrectionecarnis e questrsquoopera rimanda a sua volta alla preceden-te Questi richiami fanno supporre una prossimitagrave reda-zionale Ora non egrave facile ammettere che Tertullianoabbia previsto intorno al 200 la preparazione di un trat-tato sulla risurrezione per poi rimandarne cosigrave a lungo lacomposizione 2) Il De carne Christi 7 1 rimanda esplicita-mente allrsquoAduersus Marcionem ciograve presuppone che alme-no il primo libro (dei cinque di cui si compone) fossestato ultimato Secondo Moreschini la soluzione sareb-be quella indicata da Braun Dopo la composizione delContro Marcione (intorno al 208-211) Tertulliano iniziogravea scrivere unrsquoopera sulla risurrezione della carne tro-vando che il De carne Christi offriva le basi teologichedi quella trattazione Pertanto egli riprese il De carneChristi modificandone alcuni punti cosigrave da sottolineareil rapporto tra le due opere8

8 Cf TERTULLIANO La carne di Cristo in laquoOpere dottrinaliraquo32a Introduzione traduzione e note di Claudio Moreschinitesto latino di JP Maheacute Roma 2010 p 332

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

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Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

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OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 114

A nostro giudizio la redazione del De carne Christiva posta certamente dopo la prima edizione del-lrsquoAduersus Marcionem avvenuta probabilmente verso il206207 (Tertulliano parla di tre edizioni AduMarc I1 1-2) questo ci permette di non distanziare troppo ilContro Marcione dalla pubblicazione del De praescriptio-ne haereticorum compresa tra il 200 e il 205 Riteniamoquindi alquanto probabile che la redazione del Decarne Christi risalga agli anni 207208 Non egrave quindinecessario ndash secondo lrsquoipotesi di Moreschini ndash suppor-re delle modifiche testuali per armonizzare il De carneChristi al De resurrectione carnis opera questrsquoultima cheandrebbe collocata intorno al 209210

2 ndash STUTTURA DEL TRATTATO

Una prima indicazione utile a stabilire la struttura deltrattato ci egrave fornita dalla stessa introduzione in cui Tertul-liano riassume la problematica del libro incentrato sullasostanza corporea di Cristo intorno a tre fondamentaliquestioni la sua esistenza la sua realtagrave concreta la sua na-tura Questioni che sono formulate in questo modo retrac-tatur an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit (2 1) ossia se la car-ne di Cristo sia esistita da dove sia derivata di che generesia stata Il trattato si articola in sezioni in cui lrsquoautore con-testa gli errori cristologici relativi alle suddette domandeUnrsquoulteriore indicazione sebbene esterna al libro ci

viene fornita dalDe resurrectione carnis quando ricordan-do ilDe carne Christi lrsquoautore afferma che fu scritto aduer-sus quatuor haereses (De res 2 11) corrispondenti alle opi-nioni di Marcione Apelle Valentino e AlessandroLa struttura sommaria del trattato puograve essere cosigrave

delineata

A ndash Esordio (cap 1) connessione tra cristologia e antropologiaB ndash Corpo dellrsquoopera (capp 2-24) confutazione delle eresie

cristologiche

LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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LrsquoOPERA 15

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valen-tino (capp 10-15)

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)5 Sezione quinta risposta alle varie eresie (capp 17-24)

C ndash Epilogo (cap 25) la risurrezione di Cristo e la nostrarisurrezione

Diamo ora una presentazione piugrave articolata del pia-no dellrsquoopera che ci consentiragrave di cogliere lo sviluppodel pensiero di Tertulliano (contenuti e nesso delleargomentazioni)

A ndash ESORDIO (cap 1) CONNESSIONE TRA CRISTOLOGIA E

ANTROPOLOGIA

a) La carne di Cristo e la nostra risurrezionendash Alcuni eretici negano la realtagrave della carne diCristo per negare la realtagrave della sua e dellanostra risurrezione

ndash Le tre questioni fondamentali del trattato se lacarne di Cristo sia esistita da dove sia derivatadi che genere sia stata

b) Presentazione sintetica delle eresie cristologichendash Marcione nega lrsquoesistenza della carne di Cri-sto Apelle e Valentino la considerano soltantoapparente

ndash Se la carne di Cristo non egrave reale tutto ciograve cheriguarda Cristo egrave solo apparente

B ndash CORPO DELLrsquoOPERA (capp 2-24) CONFUTAZIONE DELLEERESIE CRISTOLOGICHE

1 Sezione prima (caro an fuerit) lrsquoeresia di Marcione(capp 2-5)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

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mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

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10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

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immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

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20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

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98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

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discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

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100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

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102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

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55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

a) La carne di Cristo egrave reale (cap 2)ndash Tesi di Marcione la carne di Cristo non egrave realepoicheacute lrsquoincarnazione di Dio egrave impossibile eindegna della sua natura divina

ndash Obiezioni contrarie Marcione non si attiene alle Scritture e sop-prime dai vangeli qualsiasi testimonianzasulla nascita e infanzia di Cristo Manomettendo le Scritture egli ha abbando-nato la fede tramandata dalla Chiesa cheriteneva vera

ndash Soluzione questa innovazione della veritagrave de-nuncia il suo errore (questione previa)

b) Risposta alle tesi di Marcione (capp 3-5)bull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile (cap 3)ndash La nascita umana di Dio non egrave impossibilepoicheacute nulla egrave impossibile a Dio se non ciograveche non vuole

ndash Se Dio non avesse voluto nascere come uomonon si sarebbe mostrato uomo poicheacute Dionon inganna

ndash La nascita umana di Dio non compromettela sua divinitagrave poicheacute pur assumendo la car-ne umana Dio rimane immutabile nella suadivinitagrave

ndash La Scrittura attesta che gli angeli possono as-sumere dei corpi umani senza cessare di esse-re angeli tanto piugrave il Verbo di Dio

ndash Lo Spirito Santo egrave disceso con un corpo di co-lomba senza mutare la sua sostanza divinabull Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna (cap 4)ndash La nascita del Figlio di Dio potrebbe apparireindegna ma nulla egrave indegno se egrave amato eredento da Dio

ndash Il disprezzo di Marcione per la carne umanapalesa un suo disprezzo per lrsquouomo

16

LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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LrsquoOPERA 17

ndash Lrsquoabbassamento di Dio nellrsquoassumere questanostra carne appartiene alla logica di Dio cioegravealla sua apparente stoltezza che ama confonde-re la sapienza degli uominibull La croce di Dio egrave piugrave scandalosa della sua incar-nazione (cap 5)

ndash Se lrsquoincarnazione egrave indegna di Dio egrave molto piugravevergognosa la sua morte in croce

ndash Se non egrave reale la sua incarnazione egrave falsa lasua morte e risurrezione come la nostra fede

ndash Il credere allrsquoapparente stoltezza di Dio ci salvae dobbiamo credergli proprio percheacute la suasapiente stoltezza contraddice la nostra falsasapienza

ndash Cristo non potrebbe essere uomo e figlio del-lrsquouomo se non fosse realmente nato come nonpotrebbe essere Figlio di Dio se non avesseDio come Padre

ndash In Cristo sono presenti la natura divina e umanaunite ma distinte (unione ipostatica)

ndash Le testimonianze evangeliche provano la realtagravefisica della carne di Cristo prima e dopo la suarisurrezione

ndash Illogicitagrave dellrsquoeresia di Marcione il suo Cristoegrave un mentitore e un ciarlatano ma anche inquesto caso sarebbe nato

2 Sezione seconda (unde fuerit) lrsquoeresia di Apelle(capp 6-9)a) La carne di Cristo egrave di origine terrena (cap 6)ndash Tesi di Apelle il corpo di Cristo egrave reale manon ha unrsquoorigine terrena bensigrave astrale in a-nalogia a quello assunto dagli angeli

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanalogia con gli angeli non ha valore Glieretici fanno un uso arbitrario della Scritturache non possiedono (questione previa)

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

La carne degli angeli pur essendo terrenanon egrave nata poicheacute non doveva soffrire mori-re e risorgere invece Cristo mandato permorire ha dovuto necessariamente anchenascere

Come ci attesta la Scrittura il Verbo di Dioprima di nascere egrave apparso in carne umanaTale carne era materiale ma temporanea

ndash Soluzione gli angeli apparsi agli uomini non sisono incarnati assumendo una carne propriainvece il Verbo di Dio si egrave incarnato assumen-do una carne propria

b) Discussione sui parenti di Gesugrave (cap 7)ndash Tesi eretica il Signore avrebbe negato la suanascita umana non riconoscendo alcuna suaparentela

ndash Risposta come attestano i vangeli i parenti diGesugrave erano a tutti ben noti

ndash Tesi degli eretici parlargli della sua famiglia egravestato un modo per tentarlo sulla sua nascitaumana

ndash Risposta non crsquoegrave alcun motivo di intenderequellrsquointervento come una tentazione neacute perle sue modalitagrave neacute per il suo contenuto ante-ponendo i suoi discepoli Cristo voleva mo-strare la sua preferenza per quanti ascoltanola parola di Dio

c) Contraddizioni della dottrina di Apelle (capp 8-9)ndash Tesi eretica lrsquoassunzione di una carne umanaegrave indegna di Cristo poicheacute la materia non egrave o-pera di Dio ma del Demiurgo angelo del malee creatore del mondo quindi la sua carne de-vrsquoessere di origine astrale cioegrave derivata dallestelle

ndash Risposta se il mondo egrave peccato anche il cielo egravepeccato e quanto vi deriva quindi anche una

18

LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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LrsquoOPERA 19

carne astrale sarebbe indegna di Dio Cristoha uno spirito celeste ma un corpo terrestrecosigrave come quelli che gli sono assimilati

ndash Inoltre la carne umana testimonia la sua origi-ne terrena anche la carne di Cristo non mo-stra alcun indizio di origine celeste come di-mostrano le sue fragilitagrave e sofferenze

3 Sezione terza (cuiusmodi fuerit) lrsquoeresia di Valentino(capp 10-15)a) La carne di Cristo egrave umana (cap 10)ndash Tesi dei valentiniani la carne di Cristo egrave di na-tura psichica poicheacute la sua anima egrave diventatacarne Quindi la nascita di Cristo non egrave unavera nascita carnale non avendo assunto nul-la dal grembo di Maria

ndash Obiezioni contrarie se Cristo ha assunto unrsquoanima per salvare lanostra non si spiega percheacute abbia preso unacarne psichica

se Cristo non egrave venuto a liberare la nostracarne ma solo la nostra anima non si spiegapercheacute abbia preso unrsquoanima carnale

se Cristo voleva salvare la nostra anima at-traverso la sua questa doveva essere dellastessa natura della nostra che non egrave carnale

ndash Soluzione poicheacute la nostra anima salvatada Cristo non egrave carnale non egrave carnale nemme-no lrsquoanima di Cristo come la sua carne non egravepsichica

b) La carne di Cristo non egrave finalizzata alla visibilitagravedellrsquoanima (cap 11)ndash Tesi eretica lrsquoanima di Cristo egrave diventata carneper poter rendersi visibile tramite il corpo eprendere coscienza di se stessa

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

20

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

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CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

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20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

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102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

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Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

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OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 1

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoanima non puograve rendersi visibile tramite ilcorpo che la oscura ed egrave di altra natura

Se proprio era necessario rendere lrsquoanima vi-sibile era possibile per Dio e piugrave convenien-te che avvenisse con un nuovo genere dicorpo e non con il nostro

ndash Soluzione bisogna rispettare la veritagrave dellrsquoin-carnazione Cristo ha mostrato di essere uo-mo ossia di avere unrsquoanima umana non ren-dendola carnale ma rivestendola di carne

c) Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne(cap 12)ndash Lrsquoanima razionale rende lrsquouomo razionale per-ciograve conosce se stessa il suo autore e giudicecioegrave Dio

ndash Da Cristo essa non apprende a conoscere lapropria natura ma la propria salvezza checomporta anche la risurrezione del corpo

d) Carne e anima sono parole e realtagrave distinte (cap 13)ndash Se carne e anima non si distinguessero real-mente perderebbero la loro identitagrave

ndash Rispettare la diversitagrave dei nomi significa rispet-tare la diversitagrave delle realtagrave espresse dai nomi

ndash Cristo stesso distingue tra carne e anima si e-sclude quindi la loro identitagrave

e) Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica(cap 14)ndash Tesi eretica Cristo ha assunto una natura an-gelica allo stesso modo in cui ha assunto lanatura umana

ndash Obiezioni contrarie Allora anche il motivo devrsquoessere identicocioegrave per salvare gli angeli perduti Ma Cristonon ha ricevuto alcun mandato circa la sal-vezza degli angeli

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LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

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CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

LrsquoOPERA 21

Se il Verbo di Dio si egrave servito di un angeloper salvare lrsquouomo allora non egrave lrsquounico sal-vatore essendo incapace di salvare lrsquouomoda solo neacute lrsquounico mediatore

ndash Soluzioni Il fatto che Cristo sia denominato angelo deldisegno di Dio cioegrave messaggero del Padrenon significa che sia un angelo cioegrave unacreatura di natura angelica

Il Verbo assumendo una natura umana si egravefatto inferiore agli angeli ma essendo ilFiglio di Dio egrave superiore ad essi

Cristo non si egrave mai presentato come un angelof) La carne di Cristo non egrave spirituale (cap 15)

ndash Tesi di Valentino la carne di Cristo egrave spiritua-le poicheacute il Signore non puograve essere inferioreagli angeli neacute puograve nascere per opera drsquouomoma da Dio e nellrsquoincorruzione

ndash Obiezioni contrarie Lrsquoeresia ha il privilegio di inventarsi quelloche vuole

Ha valore di prescrizione il fatto che Cristo siegrave proclamato uomo e figlio dellrsquouomo

ndash Soluzione Cristo ha assunto una carne umanauguale alla nostra soggetta alla morte madestinata alla risurrezione poicheacute anche lanostra carne risorgeragrave alla fine dei tempi

4 Sezione quarta lrsquoeresia di Alessandro (cap 16)a) La carne di Cristo non egrave peccatrice

ndash Tesi di Alessandro Cristo si egrave fatto carne perdistruggere la carne del peccato

ndash Obiezione contraria la carne di Cristo non egravestata distrutta poicheacute egrave gloriosa alla destra delPadre e verragrave gloriosa alla fine dei tempi

INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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INTRODUZIONE CAPITOLO 122

ndash Soluzione Cristo non egrave venuto per distruggerela carne del peccato ma il peccato della carnenon la sua sostanza ma la sua colpa

b) La carne di Cristo egrave uguale alla nostra ma egrave senzapeccatondash Tesi di Alessandro se Cristo ha assunto la no-stra carne la carne di Cristo egrave peccatrice

ndash Obiezione contraria bisognava che il peccatofosse distrutto nella carne che aveva peccatoperciograve rivestendo la nostra carne Cristo lrsquohasantificata

ndash Soluzione la carne assunta da Cristo egrave senzapeccato non essendo nata da seme umano maper intervento di Dio in analogia alla carne diAdamo

5 Sezione quinta risposta a varie eresie (capp 17-24)a) Necessitagrave della nascita verginale di Cristo (capp 17-19)ndash La questione cristologica si incentra sullarealtagrave della carne umana di Cristo ossia sullasua nascita umana da una vergine La sua nascita verginale egrave il segno della nuo-va nascita spirituale dellrsquouomo in Dio

Parallelismo tra Adamo e Cristo la nascita diCristo secondo e ultimo Adamo da unavergine egrave stata prefigurata dalla nascita delprimo Adamo da una terra ancora vergine

Parallelismo tra Eva e Maria la parola morti-fera di satana entrograve in Eva ancora vergineprovocando la perdizione come il Verbo diDio sorgente di vita entrograve nella vergineMaria che concepigrave Cristo nostra salvezza

ndash La nascita verginale di Cristo rende possibile lasua unione ipostatica il fatto di essere Figlio diDio e figlio dellrsquouomo di avere quindi la na-tura divina e quella umana

LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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25

112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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LrsquoOPERA 23

Il Verbo si egrave fatto carne non traendola da seacutema da una carne

Come Cristo egrave Dio percheacute generato da Diocosigrave egrave uomo percheacute generato da una vergine

Cristo stesso ne parla avendo coscienza delledue nature che porta in seacute

ndash Cristo egrave nato da Dio ma in carne umana Mentre tutti gli uomini nascono dal sanguedal volere della carne e dellrsquouomo il Figlio diDio egrave nato unicamente dalla volontagrave di Dio

Egli ha assunto una vera carne umana masenza lrsquointervento del seme umano

La carne di Cristo non egrave frutto di unrsquounionecarnale ma della collaborazione del gremboverginale di Maria

Lo Spirito di Dio non egrave disceso inutilmentenel grembo di Maria ma per assumere lacarne umana

b) Risposta agli eretici che negano la maternitagrave diMaria (capp 20-22)ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristonon egrave nato solo attraverso la vergine ma dallavergine Maria La preposizione ldquodardquo intende sottolinearelrsquoorigine umana della carne di Cristo e dellasua nascita

La vera maternitagrave di Maria egrave testimoniata an-che dal suo allattamento poicheacute i due feno-meni sono collegati

La nascita verginale di Cristo egrave segno dellanostra rigenerazione spiritualmente vergineda ogni impuritagrave

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche il Ver-bo di Dio egrave vero figlio della vergine Maria In caso contrario la profezia isaiana circa ilconcepimento e il parto della vergine sareb-be falsa

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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35

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 124

Sarebbe vana anche la parola dellrsquoangelo aMaria e ogni parola della Scrittura quandoparla della madre di Cristo se questi nonfosse realmente il frutto del suo grembo

ndash Secondo le testimonianze scritturistiche Cristoegrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria Secondo il profeta Isaia Maria egrave il fiore spun-tato dal tronco della stirpe davidica cioegravediscendente di Davide stirpe che ha datocome frutto il Cristo

Si realizza cosigrave la promessa di Dio a Davideossia che un suo discendente si sarebbe se-duto per sempre sul suo trono

Le genealogie di Gesugrave stilate dai vangeli at-testano che Gesugrave discende da Davide e daAbramo

Lrsquoapostolo Paolo conferma che la carne diCristo deriva dal seme di Davide secondo lacarne di Maria

Poicheacute gli antenati di Gesugrave non avevano unacarne spirituale nemmeno la carne di Gesugraveegrave spirituale

c) La non verginitagrave di Maria nel parto (cap 23)ndash Il concepimento e il parto di Maria sono unsegno di contraddizione Maria ha partorito Cristo che proviene dallasua carne ma nel contempo non lrsquoha parto-rito non avendolo concepito in forza del se-me drsquouomo

Maria egrave vergine nel concepimento ossia pri-ma del parto ma non nel parto

ndash Cristo nascendo ha aperto il corpo della madre non egrave nato da una vergine ma da una donnaavendo egli aperto il grembo della madre

alcune interpretazioni scritturistiche sonofalse e quindi vanno condannate

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

LrsquoOPERA 25

d) La Scrittura condanna le eresie (cap 24)ndash Non si possono stravolgere i significati delleparole usate dalla Scrittura

ndash Attraverso la Scrittura lo Spirito Santo ha giagravecondannato ogni tipo di eresia cristologica chenega che il Cristo sia il Verbo di Dio fattocarne nel grembo di Maria o che il Cristo siaunrsquoaltra cosa rispetto a Gesugrave

ndash Questa condanna si manifesteragrave nel giorno delgiudizio quando Cristo appariragrave davanti atutti nella sua carne gloriosa

C ndash EPILOGO (cap 25) LA RISURREZIONE DI CRISTO E LA

NOSTRA RISURREZIONE

a) Scopo e metodo di lavorondash Scopo egrave stato quello di mostrare e difenderela fede della Chiesa in Cristo ossia che inCristo vi egrave la carne umana nata dalla vergineMaria carne assunta dal Verbo di Dio nellasua incarnazione

ndash Metodo si egrave dimostrata la falsitagrave delle argo-mentazioni eretiche e la loro inconsistenzascritturistica stabilendo preliminarmente (que-stione previa) che cosa non egrave la carne di Cristoe mostrando positivamente che cosa essa sia eda dove provenga

b) Conclusionendash Si ricorda lrsquoesordio la veritagrave dellrsquoincarnazioneegrave intimamente connessa alla veritagrave della risur-rezione di Cristo e questa egrave fondamento dellaveritagrave della nostra risurrezione

ndash Lrsquoautore manifesta il proposito di scrivere untrattato apposito sulla risurrezione della no-stra carne

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

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55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

wwwedizionistudiodomenicanoit

Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

26

CAPITOLO 2

TEOLOGIA TERTULLIANEA

1 ndash ELEMENTI DI CRISTOLOGIA PATRISTICA

Gli inizi della teologia patristica sono caratterizzatida un particolare interesse per la persona e lrsquoopera sal-vifica di Cristo La ragione egrave ovvia in quanto il Cristoe il mistero salvifico sono il centro della fede cristianaMa a motivo della relazione che intercorre tra il Verbodi Dio fatto uomo e Dio Padre che dallrsquoeternitagrave lrsquohagenerato (e successivamente anche a causa della rela-zione del Figlio di Dio con lo Spirito Santo) la proble-matica cristologica sfoceragrave inevitabilmente nella que-stione trinitariaGiagrave un primo approccio alla letteratura patristica

piugrave antica fa emergere un dato unanimemente condi-viso ben presto la fede cristiana egrave stata gravementeminacciata di essere snaturata perdendo la sua genui-na forma apostolica Contro questi pericoli sfociati poiin eresie ossia in deviazioni contrarie alla fede i Padrisono intervenuti lasciandoci testimonianze preziosedellrsquoautentica fede ecclesialeIl primo pericolo egrave giunto da parte di quanti nega-

vano la divinitagrave di Cristo Unrsquoespressione di questaposizione teologica egrave stato lrsquoebionismo Questa dottrinapresente in alcuni ambienti giudeo-cristiani del secon-do secolo legati al monoteismo ebraico non riconosce-va Gesugrave Cristo come Figlio di Dio generato da DioPadre bensigrave come un uomo investito della potenzadivina al momento del suo battesimo1

1 In Tertulliano troviamo alcuni accenni a questa eresia(De praescr 10 8 33 5 11 De carn 14 5 18 1 24 2) che appare

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

TEOLOGIA TERTULLIANEA 27

Unrsquoaltra seria minaccia allrsquointegritagrave della fede cristianafu rappresentata da quanti negavano la realtagrave umana diCristo e di conseguenza la veritagrave dei misteri della suaincarnazione passione morte e risurrezione Alcuni indi-zi li troviamo giagrave negli scritti giovannei che condannanoquanti non riconoscono Gesugrave venuto nella carne(1 Gv 2 22-23 4 1-3 5 10 2 Gv 7) La storia della teologiaraggruppograve le varie teorie negazioniste dellrsquoumanitagrave diCristo sotto il nome di docetismo Questa eresia affonda lesue radici in una visione dualistica del mondo che af-ferma lrsquoesistenza di due princigravepi opposti (quello del benee quello del male) visione recepita pienamente dallo gno-sticismo che in questo modo intende preservare la tra-scendenza di Dio escludendolo da qualsiasi contatto conla materia Da qui la negazione di una vera corporeitagrave fisi-ca di Cristo che pertanto sarebbe solo apparenza (δοκεiν)oppure sostanza non terrena (materia astrale o psichica)Un terzo pericolo per la fede cristiana egrave stato il tenta-

tivo rappresentato dallo gnosticismo di ridurre Cristo aun mito manipolando con fantasiosa immaginazione ildato rivelato ed esprimendolo in termini nuovi Cristoviene considerato come un elemento (un eone) inclusoin un sistema cosmogonico che ha la pretesa di spiegaretutta la realtagrave divina e mondana eterna e temporalespirituale e materiale superiore e inferiore buona e cat-tiva presente e futura Tutta la realtagrave egrave caratterizzata daun dualismo ontologico che si riflette nella figura stessadi Cristo Questi egrave lrsquoeone salvatore che rivestendosi delGesugrave terreno (o viceversa Gesugrave si riveste di Cristo) si egrave

perograve come un ricordo storico (cf IUSTINUS Dial 48 4 49 1 54 2)Non crsquoegrave traccia invece dellrsquoadozionismo che considerava Gesugraveun semplice uomo adottato da Dio come portatore della graziadivina Sullrsquoebionismo cf J DANIEacuteLOU Theacuteologie du Judeacuteo-Chri-stinisme Paris 1958 traduzione aggiornata La teologia del giudeo-cristianesimo Bologna 1974 R N LONGENECKER The Cristologyof Early Jewis Cristianity London 1970

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 228

reso visibile agli uomini Purtroppo in questo modo nonsolo viene negato ciograve che la fede insegna del Verbo diDio fatto uomo ma viene compromessa la nostra sal-vezza ridotta a un passaggio temporaneo e apparentedella divinitagrave nel nostro mondoIn definitiva vi egrave da parte della rivelazione neotesta-

mentaria e della riflessione teologica un interesse preva-lentemente lsquoontologicorsquo relativo cioegrave alla vera natura diCristo uomo-Dio e quindi alla sua persona Ciograve in ragionedel fatto che la veritagrave ontologica del Figlio di Dio fatto uo-mo egrave condizione della veritagrave della sua opera salvifica e del-la nostra fede in lui Al contrario qualsiasi eresia non egravemai fedele al dato storico e teologico della rivelazioneOgni eresia egrave un peccato di fede e prende avvio dalla nonaccettazione del disegno sapiente di Dio che ha scelto lacarne e la croce di Cristo per salvare lrsquouomo A questa ap-parente insipienza divina lrsquoeresia tenta di sostituire la pro-pria sapienza nel tentativo di costruire un diverso disegnodivino intendendo in altromodo la salvezza dellrsquouomo

Esaminiamo ora tre autori che hanno contribuito inmodo significativo alla formazione della primitiva cristo-logia influendo sul pensiero cristologico di Tertulliano

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107)

I testi che ora presenteremo ricavati dalle sue Letteresono importanti testimonianze della fede della Chiesaagli inizi del secondo secolo (a stretto contatto con lrsquoe-poca apostolica) ed evidenziano le problematiche cristo-logiche affrontate dal grande vescovo di Siria2

2 Cf R BERTHOUSOZ Le Pegravere le Fils et le Saint-Esprit drsquoapregraves lesLettres drsquoIgnace drsquoAntioche in laquoFreiburger Zeitschrift fuumlr Philoso-phie und Theologieraquo 18 (1971) 397-418 S A PANIMOLLE La Cristo-logia di S Ignazio antiocheno in laquoGesugrave di Nazaret nellrsquoultimo evan-gelo e nei primi scritti dei Padriraquo Roma 1990 pp 341-384

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

TEOLOGIA TERTULLIANEA 29

Scrivendo agli Efesini egli richiama alcuni punti del-la fede cristiana frequentemente presenti nelle sue Let-tere In particolare si sofferma sulla figura del Cristo

Ma uno egrave il medico carnale e spirituale generato eingenerato diventato Dio nella carne (diventato) vitavera nella morte e (nato) da Maria e da Dio prima pas-sibile e ora impassibile Gesugrave Cristo il Signore nostro() Infatti il nostro Dio Gesugrave il Cristo fu concepito daMaria secondo il disegno di Dio dal seme di Davidema dallo Spirito Santo Al principe di questo mondorimasero occulti la verginitagrave di Maria il suo parto esimilmente la morte del Signore tre misteri clamorosiche si compirono nel silenzio di Dio () se riuniti nel-lrsquounica fede e in Gesugrave Cristo della stirpe di Davidesecondo la carne figlio dellrsquouomo e Figlio di Dio3

3 ΕDς ατρ]ς 3στιν σαρκικ]ς τε καZ πνευmicroατικ]ς γεννητς καZ-γWννητος 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ς 3ν θανUτl ζωX -ληθινY καZ 3κΜαρ[ας καZ 3κ θεοk πρmτον παθητς καZ τ]τε -παθYς EησοkςΧριστς G κ_ριος ltmicromν () K γTρ θες ltmicromν Eησοkς G Χριστς3κυοφορYθη Mπ Μαρ[ας κατrsquo οκονοmicro[αν θεοk 3κ σπWρmicroατος microVν∆αυ[δ πνε_microατος δV γ[ου ΚαZ 6λαθεν τν ρχοντα τοk αmνοςτο_του lt παρθεν[α Μαρ[ας καZ G τοκετς αLτfς Gmicroο[ως καZ G θUνατοςτοk κυρ[ου τρ[α microυστYρια κραυγfς 0τινα 3ν ltσυχ[b θεοk 3πρUχθη ()συνWρχεσθε 3ν microιd π[στει καZ 3ν Eησοk Χριστn τn κατT σUρκα 3κγWνους ∆αυ[δ τn υAn -νθρaπου καZ υAn θεοk (IGNATIUSANTIOCHENUS Epistula ad Ephesios 7 2 18 2 19 1 20 2 in laquoFXFUNK Patres Apostoliciraquo vol 1 Tubingae 1901 pp 218 226-230)Dal contesto immediato il termine -γWννητος non si riferisce allapersona divina del Verbo bensigrave alla sua natura che ndash essendodivina ndash non egrave stata generata (ossia creata) nella sua nascitaumana da Maria Inoltre lrsquoespressione 3ν σαρκZ γεν]microενος θε]ςrisente del linguaggio del Nuovo Testamento quando affermache mediante la risurrezione laquoDio ha costituito Signore e Cristoquel Gesugrave che voi avete crocifissoraquo (At 2 36) Infatti laquoil Figlio

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

INTRODUZIONE CAPITOLO 230

Ai Tralliani scrive esortandoli con queste parole

Siate dunque sordi quando qualcuno non vi parla diGesugrave Cristo che egrave dalla stirpe di Davide che egrave da Ma-ria che realmente egrave nato ha mangiato e bevuto real-mente ha patito sotto Ponzio Pilato realmente egrave statocrocifisso ed egrave morto che egrave realmente risorto daimorti avendolo suo Padre risuscitato Se poi egli hasofferto solo in apparenza come dicono alcuni ateicioegrave increduli i quali sono anchrsquoessi unlsquoapparenzapercheacute mai sono incatenato Allora morirei invanoQuindi egrave falso quanto dico sul Signore4

Ignazio ribadisce gli stessi insegnamenti ai Smirneiinvitandoli ad avere la stessa saldezza di fede

() nel nostro Signore che discende veramente dallastirpe di Davide secondo la carne Figlio di Dio secon-

suo nato dal seme di Davide secondo la carne fu costituito Figliodi Dio con potenza secondo lo Spirito di santitagrave mediante larisurrezione dai mortiraquo (Rm 1 3-4 cf Fil 2 9) cf M RACKL DieChristologie des hl Ignatius von Antiochien (Freiburger theolStudien 14) Freiburg 1914 IGNACE DrsquoANTIOCHE Lettres Textegrec introduction traduction et notes de P Th Camelot Paris1958 Perciograve la traduzione laquoDio fattosi carneraquo non riflette pre-cisamente il testo e il pensiero del nostro cf I Padri Apostoliciparte II in laquoCorona Patrum Salesianaraquo vol 14 Torino 1942 p 504 Κωφaθητε οPν Jταν Mmicroiν χωρZς Eησοk Χριστοk λαλg τις τοk

3κ γWνους ∆αυ[δ τοk 3κ Μαρ[ας Hς -ληθmς 3γεννYθη 6φαγWν τε καZ6πιεν -ληθmς 3διaχθη 3πZ Ποντ[ου ΠιλUτου -ληθmς 3σταυρaθηκαZ -πWθανεν Hς καZ -ληθmς γWρθη -π νεκρmν 3γε[ραντοςαLτν τοk πατρς αLτοk Ε δW Sσπερ τινVς θεοι Iντες τουτWστινπιστοι λWγουσιν τ δοκεiν πεπονθWναι αLτ]ν αLτοZ Iντες τδοκεiν 3γ` τ[ δWδεmicroαι δωρεTν οPν -ποθνYσκω ρα οPνκαταψε_δοmicroαι τοk κυρ[ου (IGNATIUS ANTIOCHENUS Epistula adTrallianos 9 1-2 10 in laquoFX FUNK Patres Apostoliciraquo p 248)

TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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25

112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

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TESTO E TRADUZIONE

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

DE CARNE CHRISTI

I 1 Qui fidem resurrectionis ndash ante istos Sadu-caeorum propinquosa sine controuersia mora-

INCIPIT DE CARNE XPI AN INCIPIT DE CARNE XI NICASI VIVAS INXPO DOMINO NOSTRO AMEN T deest titulus in M (sed legitur infine huius libri DE CARNE XPI EXPLICIT) INCIPIT EIUSDEM DE VERA

CARNE DOMINI P Q Septimii Florentis Tertulliani Incipit liberDe carne christi F hellip Liber unicus qui floruit anno dominiducentesimo X

I 2 saducaeorum PM saduceorum TNF sadducaeorumKrm Maheacute 23 moratam MPNF Rh Mesn Krm Maheacute morata Aorta T Mesnmg

92

1 fidem resurrectionis La fede cristiana circa la risurrezio-ne della carne era gravemente minacciata dallrsquoeresia gnostico-docetista che negava la realtagrave dellrsquoincarnazione di Cristo La ri-surrezione di Cristo nella sua vera carne umana egrave il fondamentodella risurrezione della nostra carne Se lrsquoincarnazione di Cristofosse solo apparente ndash come sosteneva il docetismo ndash sarebbeugualmente apparente anche la sua risurrezione e di conse-guenza anche la nostra risurrezione Sarebbe dunque vanificatala salvezza dellrsquouomo cosigrave come viene affermata e promessadalla rivelazione divina Il profondo rapporto tra incarnazione erisurrezione ha indotto Tertulliano a trattare i due temi intima-

a cf Mt 22 23-33 Mc 12 18-27 Lc 27 40 At 23 6-8

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

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55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

LA CARNE DI CRISTO

1 ndash DELETERIE CONSEGUENZE DEL DOCETISMO

1 Quanti tentano di turbare la fede nella risurre-zione1 ndash rimasta prima di questi parenti dei Sadducei2

93

mente connessi in due opere diverse il De carne Christi e ilDe resurrectione carnis Infatti concludendo lrsquoopera che stiamoesaminando egli scrive laquo resurrectio nostrae carnis alio libel-lo defendenda hinc habebit praestructionem manifestato iamquale fuerit quod in Cristo resurrexitraquo (25 2) Questo primocapitolo del De carne Christi si accorda perfettamente anchenellrsquouso dei termini a quanto Tertulliano scrive nel secondocapitolo del De resurrectione carnis2 istos Suducaerorun propinquos Gli eretici che negano la

risurrezione dei morti sono definiti ldquoparentirdquo dei SudduceiPoco oltre essi vengono indicati nominativamente Marcione e isuoi discepoli Apelle e Valentino Dalle testimonianze scrittu-ristiche sappiamo che i Sadducei ndash partito dellrsquoaristocrazia sa-cerdotale opposto al partito popolare dei farisei ndash si attenevanostrettamente alla Legge scritta (il pentateuco) respingendoqualsiasi altra tradizione religiosa come ad esempio lrsquoinsegna-mento sulla risurrezione proposto dai farisei Lo dimostra laquestione posta a Gesugrave dai Sadducei circa il caso ndash apposita-mente costruito per negare la realtagrave della risurrezione ndash di unadonna sposata con sette mariti (Mt 22 23-33 Mc 12 18-27Lc 27 40) oppure la disputa volutamente accesa da Paolo nelSinedrio quando affermograve di essere sotto processo per la suasperanza nella risurrezione dei morti (At 23 6-8)

3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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25

112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

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3 student] ista student A ita student Rig Krm Maheacute || spem]semper T Mesnmg 4 christi quoque carnem AT Krm Maheacutequoque carnem christiMPNF Rh Mesn 5 distrahunt] distruuntA destruunt Krm 6 quoquo modo TMP Maheacute quo quomodoAF quoque modo Krm 67 ne si humanum] om T 8 christoAT Krm Maheacute christum MPNF Rh Mesn 9 resurrexerit] resur-rexit T 12 retractatur A Mesn Krm Maheacute retractatatur TretractanturMPNF Rh 13 et unde et cuiusmodi fuerit] om A

5

10

94 DE CARNE CHRISTI

tam ndash student inquietare ut eam spem negent etiamad carnem pertinere merito Christi quoque carnemquaestionibus distrahunt tamquam aut nullam omni-no aut quoquo modo aliam praeter humanam ne sihumanam constiterit fuisse praeiudicatum sit aduer-sus illos eam resurgere omni modo quae in Christoresurrexeritb Igitur unde illi destruunt carnis uotainde nobis erunt praestruenda 2 Examinemus corpo-ralem substantiam domini de spiritali enim certumest Caro quaeritur ueritas et qualitas eius retractaturan fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Renuntiatio eius

b cf Mt 22 30-32 Mc 12 25-27 Lc 20 27-38 Gv 5 25-29 6 4011 23-24 1 Ts 4 13-18 1 Cor 15 1-58 2 Cor 5 1-5 Fil 3 20-21

3 sine controuersia moratam La fede nella risurrezione deimorti egrave stata posta in discussione o negata giagrave nei tempi apostoli-ci come ricorda Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15 12)La risposta dellrsquoapostolo si impose come una veritagrave di fedecomunemente accettata dalla Chiesa ma in seguito nuovamen-te negata dallrsquoeresia gnostico-docetista Nel De praescriptionehaereticorum Tertulliano aveva scritto in termini analoghilaquoPaulus in prima ad Corinthios notat negatores et dubitatoresresurrectionis haec opinio propria Sadducaeorum Partem eiususurpat Marcion et Apelles et Valentinus et si qui alii resurrec-

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

951 1-2 (3-13)

immune da controversie3 ndash negando che questa spe-ranza riguardi anche la carne con le loro questioni cer-cano ovviamente di lacerare la carne di Cristo come senon fosse mai esistita o fosse stata qualsiasi altra cosafuorcheacute quella umana per non dover previamenteammettere contro se stessi ndash se risultasse che eraumana ndash che la carne risorta in Cristo comunquerisorge Pertanto dobbiamo predisporci a fondare leaspirazioni (di risurrezione) della carne partendo dadove costoro le distruggono 2 Prendiamo in esame lasostanza corporea del Signore poicheacute vi egrave certezza sul-la sua sostanza spirituale4 Ci si interroga sullrsquoesisten-za della sua carne sulla sua realtagrave e qualitagrave5 si discutese sia esistita da dove sia derivata e di che genere siastata6 Ciograve che affermeremo a suo riguardo stabiliragrave la

tionem carnis infringunt ndash Nella prima lettera ai Corinti Paolobiasima quanti negavano o dubitavano della risurrezione questaegrave lrsquoopinione tipica dei Sudducei Se ne appropriano MarcioneApelle Valentino e tutti quelli che sminuiscono la risurrezionedella carneraquo (TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici inlaquoI Talentiraquo 10 ESC-ESD Bologna 2012 pp 216-217)4 corporalem substantiam domini de spiritali Per sostan-

za corporea Tertulliano intende il corpo di Cristo in rapportoalla sostanza spirituale cioegrave alla sua sostanza divina Questasostanza spirituale non egrave lrsquoanima poicheacute gli gnostico-docetistinon ammettevano in Cristo unrsquoanima umana realtagrave invece cheTertulliano afferma chiaramente al cap 13 Mentre nessunodubitava della divinitagrave di Cristo il docetismo negava la realtagravedel corpo di Cristo cioegrave la sua consistenza fisica5 ueritas et qualitas eius Le domande relative alla carne

di Cristo riguardano 1) la sua vera consistenza fisica ossia lasua reale esistenza (ueritas) 2) le sue qualitagrave ossia le sue speci-fiche proprietagrave (qualitas)6 an fuerit et unde et cuiusmodi fuerit Le tre questioni

riformulano in modo piugrave esplicito le tre precedenti enunciazioni

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

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102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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25

112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

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OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
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  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

15 aut] om T 17 testimonium responderent A Maheacute testimo-nium redderent T testimonium redderent responderent MPNRh Mesn testimonium redderent et responderent F responde-rent Krm 19 et] om T 20 admissa] amissa T || ut] aut T ||apelles A Rh Mesn Krm Maheacute appelles TMPNF

15

20

96 DE CARNE CHRISTI

dabit legem nostrae resurrectioni Marcion ut carnemChristi negaret negauit etiam natiuitatem aut utnatiuitatem negaret negauit et carnem scilicet ne inui-cem sibi testimonium responderent natiuitas et caroquia nec natiuitas sine carne nec caro sine natiuitate3 Quasi non eadem licentia haeretica et ipse potuissetaut admissa carne natiuitatem negare ut Apelles disci-

(caro ueritas et qualitas) e corrispondono alle tre problematichesollevate dagli eretici Marcione sosteneva la semplice apparen-za della carne di Cristo (an fuerit) Apelle le attribuiva una pro-venienza cosmico-astrale (unde fuerit) Valentino la qualificavacome spirituale (cuiusmodi fuerit) NellrsquoAduersus MarcionemTertulliano evidenzia la radicalitagrave della posizione marcionitarispetto a quella dei suoi discepoli laquoDefensa etenim resurrec-tione quae negabatur consequens erat de qualitate corporisretractare quae non uidebatur Sed de ista cum aliis congrediconuenit Marcion enim in totum carnis resurrectionem nonadmittens et soli animae salutem repromittens non qualitatissed substantiae facit quaestionem ndash Difesa (da Paolo) la realtagravedella risurrezione che veniva negata ne conseguiva che sidovesse discutere della qualitagrave del corpo che non si vedeva Masu questo problema conviene polemizzare con altri InfattiMarcione che non ammette assolutamente la risurrezione dellacarne e promette la salvezza soltanto dellrsquoanima non ne fa unaquestione di qualitagrave ma di sostanzaraquo (Adu Marc V 10 3)Marcione cioegrave non nega solo qualche proprietagrave della carne diCristo ma la stessa esistenza della reale corporeitagrave di CristoNel suo libro sulla Trinitagrave (composto nella prima metagrave del III se-colo) Novaziano riassumeragrave cosigrave la posizione gnostico-docetista

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

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55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

971 2-3 (14-20)

legge della nostra risurrezione Per negare la carne diCristo Marcione7 ne negograve anche la nascita o per ne-garne la nascita ne negograve anche la carne e questo per-cheacute la nascita e la carne non si rendessero reciproca te-stimonianza poicheacute non crsquoegrave nascita senza carne neacute car-ne senza nascita 3 Come se lui stesso non avesse po-tuto ndash con la stessa disinvoltura eretica8 ndash o negare lanascita pur ammettendone la carne come Apelle suo

laquoNeque igitur eum haereticorum agnoscimus Christum qui inimagine ut dicitur fuit et non in ueritate ndash nihil uerum eorumquae gessit fecerit si ipse phantasma et non ueritas fuit ndashneque eum qui nihil in se nostri corporis gessit dum ex Marianihil accepit ndash ne non nobis uenerit dum non in nostra sub-stantia uisus apparuit ndash neque illum qui aetheream siue side-ream ut alii uoluerunt haeretici uoluit carnem ndash ne nullam inillo nostram intellegamus salutem si non etiam nostri corporiscognoscamus soliditatem ndash E neppure riconosciamo quelCristo degli eretici che ndash come si dice ndash egrave stato in apparenza enon nella realtagrave siccheacute non avrebbe compiuto nulla di reale diquanto ha fatto se egli stesso egrave stato un fantasma e non unarealtagrave neacute quel Cristo che non ha avuto in seacute nulla del nostrocorpo non avendo preso nulla da Maria siccheacute non sarebbevenuto per noi poicheacute sebbene visto non si egrave rivelato nellanostra sostanza neacute quel Cristo che ha voluto una carne eterea oastrale come pretendono altri eretici siccheacute capiamo che in luinon crsquoegrave alcuna nostra salvezza se in lui non riconosciamo anchela concretezza del nostro corporaquo (NOVATIANUS De Trinitateliber 10 53) Il testo latino (la traduzione italiana egrave invecenostra) egrave stato ripreso dallrsquoedizione critica di Vincenzo Loi pub-blicata per la collana laquoCorona Patrumraquo dalla Societagrave EditriceInternazionale ndash Torino 1975 p 86 Cf CCL 4 27 PL 3 929C7Marcion Sulla figura e il pensiero di Marcione e dei suoi

discepoli cf lrsquoAduersus haereses di Ireneo noncheacute il De praesc 73 30 1-59 33 46 34 3 e i cinque libri dellrsquoAduersus Marcionem8 eadem licentia haeretica Nel De praescriptione haereticorum

Tertulliano mette in evidenza come lrsquoeresia sia una scelta arbi-

21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

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102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

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21 ipsius] eius T || aut et] aut AT 22 confessus] professus TKrm || illas AT Mesnmg Krm Maheacute illisMPNF Rh Mesn 23 sedet] scilicet Krm 2425 natiuitatem A Krm Maheacute natiuitatisTMPNF Rh Mesn 25 phantasma AT Krm Maheacute fantasmataMPNF Rh Mesn 2526 conceptus et praegnatus] conceptus etpraegnantis F (et suprascr m 2) 26 exinde] om M (add in mgm 1) 27 ordo τQ δοκεMν Rh3 Iun Krm Maheacute ordo to docin Aordo το αοκειν T ordo to coxin MP Rh1 ordo tecoxin N ortho-doxie F ordo τC δοκεMν Mesn || haberentur] haberentur magisesse quam haberent ut lacunam indicauit Krm 28 fefellissent]fefellisset T || elusit T Rig Krm Maheacute clusit A inlusit M (s inras) PN Rh Mesn illusit F

25

98 DE CARNE CHRISTI

pulus et postea desertor ipsius aut et carnem et natiui-tatem confessus aliter illas interpretari ut condiscipu-lus et condesertor eius Valentinus 4 Sed et qui car-nem Christi putatiuam introduxit aeque potuit natiui-tatem quoque phantasma confingere ut et conceptuset praegnatus et partus uirginis et ipsius exinde infan-tis ordo τQ δοκεMν haberentur eosdem oculos eos-demque sensus fefellissent quos carnis opinio elusit

traria della fede (cap 6) causata da un uso ideologico delladottrina (cap 17) fondata su abili alterazioni della Scrittura(capp 38-39) Identica espressione la troviamo nel Contro Marcionedove Tertulliano parla della licenza degli eretici ponendoladopo quella dei poeti e dei pittori laquo poeumltica et pictoria licen-tia et tertia iam haereticaraquo (AduMarc I 3 1)9 Apelles laquoSit et Apellis stemma retractandum est sed lap-

sus in feminam desertor continentiae Marcionensisraquo (De praescr30 5) CfDe carn 6 1-2 24 2De praescr 6 6 10 8 33 4 6 34 4 37 3

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

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Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

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OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

991 3-4 (21-28)

discepolo e poi suo disertore9 oppure riconoscerne lacarne e la nascita dandone perograve unrsquointerpretazionediversa come Valentino suo condiscepolo e condiser-tore10 4 Ma chi ha introdotto lrsquoidea di una carneapparente di Cristo ha potuto ugualmente inventareanche una fantastica nascita11 cosigrave da considerarecome apparenza il concepimento la gestazione ilparto della vergine e i successivi avvenimenti dellostesso bambino gli occhi e i sensi stessi di cui si fabeffe questa opinione sulla carne di Cristo sarebberostati ingannati

AduMarc III 11 2 IV 17 11De res 2 3 5 2 Purtroppo lrsquoopera diTertullianoAduersus Apelleiacos egrave andata perduta10 Valentinus Cf De praescr 7 3 30 1-2 11 33 4 8 34 4

ma specialmente lrsquoopera Aduersus Valentinianos11 potuit natiuitatem quoque phantasma Sul rapporto tra la

realtagrave (substantia) del corpo di Cristo e la sua apparenza (phantasma)si puograve confrontare il Contro Marcione laquoEt utique debuerat phanta-smatis scaenam decucurisse ne originem carnis non desaltasset quipersonam substantiae ipsius egisset () Si uere ista passus estChristus minus fuit nasci Si mendacio passus est ut phantasmapotuit et mendacio nasci () Si ueritas fuit caro fuit si caro fuitnatus est () Itaque si carneus habebitur quia natus et natus quiacarneus quia phantasma non fuerit ipse erit agnoscendus qui incarne et ex natiuitate uenturus adnuntiabatur a Creatoris prophetisutpote Christus Creatoris ndash Certamente chi assumeva le sembianzedella sostanza stessa avrebbe dovuto sostenere il ruolo di fantasmasenza omettere di mimare lrsquoorigine della carne () Se Cristo haveramente patito queste cose nascere egrave stato il meno Se come fan-tasma ha falsamente patito ha potuto anche falsamente nascere ()Se egrave stato reale egrave stato carne se egrave stato carne egrave nato () Perciograve seCristo saragrave ritenuto fatto di carne essendo nato ndash ed egrave nato essendofatto di carne e non un fantasma ndash dovragrave essere riconosciuto comecolui che dovendo venire nella carne e per nascita era annunciatodai profeti del Creatore in quanto Cristo del Creatoreraquo (AduMarcIII 11 6 8-9 SC 399 114-118)

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

II 1 gabrihele MP gabriele rel omnes (cf De carn 14 3) 2creatoris Et in uirginis uterum] creatoris et uirginis utero TMesn 3 esaia MPNF Rh esset a A essentia T Mesn Krm esaiaetiam Maheacute || creatoris] propheta creatoris A 4 de caelis chri-stum T Krm Maheacute christum de caelo A christum de caelisTMPNF Rh Mesn || deferebat] referebat A 5 aufer AT Rh3 MesnKrm Maheacute aufersMPNF auferas Rh1mg || inquit] inquid AF

5

100 DE CARNE CHRISTI

II 1 Plane natiuitas a Gabrihele adnuntiaturaQuid illi cum angelo creatoris Et in uirginis uterumconceptus induciturb Quid illi cum Esaia creatoriscOdit moras qui subito de caelis Christum deferebatlsquoAufer hinc ndash inquit ndash molestos semper Caesaris

a cf Lc 1 26-33 b cf Lc 1 34-38 Mt 1 22-25 c cf Is 7 14

1 Esaia creatoris Abbiamo preferito la lezione dei mano-scritti MPNF come la piugrave attendibile Il concepimento vergina-le di Maria egrave posto in relazione alla profezia di Isaia (7 14)2 molestos semper Caesaris census Il testo allude certa-

mente al censimento di cui parla lrsquoevangelista Luca laquo3γνετοδgt 0ν ταMς 4microραις 0κεBναις 0ξKλθεν δDγmicroα παρlt ΚαBσαροςΑ7γοFστου πογρ=φεσθαι πIσαν τν ο5κουmicroνην ατη 4 πογραφπρGτη 0γνετο 4γεmicroονεFοντος τKς ΣυρBας ΚυρηνBου καA 0πορεFοντοπ=ντες πογρ=φεσθαι 2καστος ε5ς τν 1αυτοN πDλιν νβη δgt καA6ωσφ πογρ=ψασθαι σEν Μαριltmicro τL 0microνηστευmicroνJ α7τQ ο9σJ0γκFO ndash Factum est autem in diebus illis exiit edictum aCaesare Augusto ut describeretur universus orbis Haec de-scriptio prima facta est a praeside Syriae Cyrino et ibant omnesut profitentur singuli in suam civitatem Ascendit autem etIoseph ut profitetur cum Maria desponsata sibi uxore prae-gnanteraquo (Lc 2 1-5) Lrsquointento di Marcione egrave quello di soppri-mere questo importante dato storico costituito dal censimentoordinato da Cesare Augusto che ndash come sappiamo ndash regnograve dal30 aC (dopo la vittoria su Antonio ad Azio nel 31) al 14 dC

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

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55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

1012 1 (1-5)

2 ndash ERETICA E ILLOGICA ARBITRARIETAgrave DI MARCIONE

1 La (sua) nascita egrave chiaramente annunciata daGabriele Ma che importa a Marcione di un angelo delcreatore Viene presentato il concepimento nel grembodella vergine Ma che cosa gli importa dellrsquoIsaia (pro-feta) del creatore1 (Marcione) odia gli indugi facendoscendere Cristo immediatamente dai cieli lsquoVia di qui ndashdice ndash i censimenti di Cesare sempre importuni2

Tertulliano ribadisce la storicitagrave dellrsquoevento laquoEt tamen quomo-do in synagogam potuit admitti tam repentinus (Christus) tamignotus cuius nemo adhuc certus de tribu de populo dedomo de censu denique Augusti quem testem fidelissimumdominicae natiuitatis Romana archiuia custodiuntraquo (AduMarc IV 7 7 SC 456 98) Unrsquoimportante informazione suquesto censimento ci viene dal momunento di Ancira(Monumentum Ancyranum ossia di Ankara) che contiene le resgestae di Augusto Qui vengono menzionati tre censimentiimperiali nel 28 e nellrsquo8 aC e nel 14 dC Il problema storiconasce dalla discordanza tra lrsquoevangelista Luca e lo storicoGiuseppe Flavio Luca pone la nascita di Cristo in rapporto alcensimento avvenuto sotto il governatorato di Quirinio in Sirialegato imperiale dallrsquo11 allrsquo8 aC mentre Giuseppe Flavio ci in-forma che Publio Sulpicio Quirinio fece un censimento laquonel tren-tasettesimo anno della sconfitta di Azio inflitta da Cesare adAntonioraquo (Ant Iud XVIII 2 1) cioegrave nellrsquoanno 6 dC (cf At 5 37)Tertulliano attesta che il censimento che coinvolse i genitori diGesugrave avvenne sotto il governatore Senzio Saturnino successoredi Quirinio tra lrsquo8 e il 6 aC laquoSed et census constat actos sub Au-gusto tunc in Iudaea per Sentium Saturninum apud quos genuseius inquirere potuissentraquo (Adu Marc IV 19 10 SC 456 246)Ora egrave da notare che Luca parla di un laquoprimo censimentoraquosegno che ne seguirono altri (Tertulliano parla di censimenti alplurale malsopportati dai Giudei come sappiamo da At 5 37)Egrave quindi probabile che Giuseppe Flavio si riferisca a un altrocensimento ad opera di Quirinio dopo aver ricevuto un ulte-

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

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104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

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55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

d cf Lc 2 1-5 e cf Lc 2 6-7 f cf Lc 2 10-15 g cf Lc 2 8-9 15-20 h cf Mt 2 1-12 i cf Ger 31 15 Mt 2 13-18 j cfGen 17 12 Lv 12 3 Lc 2 21 k cf Es 13 11 Lv 12 8 Lc 2 22-24

10

102 DE CARNE CHRISTI

censusd et diuersoria angusta et sordidos pannos etdura praesepiae Viderit angelica multitudo dominumsuum noctibus honoransf Seruent potius pecora pa-storesg et magi ne fatigentur de longinquo dono illisaurum suumh 2 Melior sit et Herodes ne Ieremiasglorieturi Sed nec circumcidatur infansj ne doleat necad templum deferatur ne parentes suos oneret sum-ptu oblationisk nec in manus tradatur Simeoni ne

6 sordidos pannosMP (sordidos ex sordibus corr P m 1) NF RhMesn Krm Maheacute sordido spanos A pannos sordidos T 7dominum AF Krm Maheacute deum TMPN Rh Mesn 8 noctibus]om T Mesn (in mg noctibus alibi deest) || potius pecora] peco-ra potius T 9 magi] magis A || ne fatigentur AT Rh Mesn KrmMaheacute efatigentur MP effatigentur NF 10 melior sit etherodes] melior sit heres T (s in ras m 1 duae litterae erasae) ||ieremias] hieremias TMPF 1112 nec ad TMPF Rh Mesn KrmMaheacute ne ad AN 12 ne] nec A || oneret A Rh Mesn Krm Maheacuteoneret T (litt h erasa) honeret MPN honoret F 13 oblationisT Mesn Krm Maheacute obligationis AMPNF Rh || simeoni] symeonisT Mesnmg

riore mandato ufficiale in Siria (dal 6 al 12 dC) La testimo-nianza di Tertulliano pare credibile probabilmente il primocensimento iniziato sotto Quirinio si concluse sotto Saturninodatabile quindi tra lrsquo8 e il 7 aC Ciograve concorda con quanto scriveGiustino dicendo che Gesugrave nacque a Betlemme durante il cen-simento avvenuto sotto Quirino ldquoprimordquo procuratore dellaGiudea ς καA microαθεMν δFνασθε 0κ τPν πογραφPν τPν γενοmicroνον0πA ΚυρηνBου τοN 8microετρου 0ν 6ουδαBH πρGτου γενοmicroνου0πιτρDπου (Apol I 34 2) Tenendo presente lrsquoerrore di Dionigi il

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

1032 1-2 (6-13)

lrsquoangusto ricovero i panni sporchi e la dura mangia-toia3 Se la moltitudine angelica onora di notte il suoSignore faccia pure I pastori badino piuttosto allepecore4 e i magi non si affatichino a venire da lontanoglielo condono il loro oro5 2 Anche Erode sia miglio-re in modo che Geremia non si vanti (della sua profe-zia) E il bambino non sia circonciso per risparmiarglidi soffrire non sia portato al tempio cosigrave da non gra-vare sui suoi genitori con la spesa dellrsquoofferta non siaconsegnato nelle mani di Simeone per non contristare

piccolo sullrsquoinizio dellrsquoegravera cristiana la nascita di Gesugrave coincide-rebbe dunque con il secondo censimento di Ottaviano Augustodi cui parla lrsquoiscrizione di Ancira Cf TD BARNES TertullianOxford 1971 pp 85-86 E EVANS Tertullianrsquos reference to SentiusSaturninus and the Lukan census in laquoThe Journal of TheologicalStudiesraquo 14 (1973) 24-39 A RHEN (voce) Censimento in laquoGrandeEnciclopedia illustrata della Bibbiaraquo vol 1 Casale Monferrato(AL) 1997 pp 285-2863 diuersoria pannos praesepia Tertulliano si attiene al

testo evangelico lucano laquoFactum est autem cum essent ibiimpleti sunt dies ut (Maria) pareret Et peperit filium suumpromogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum inpraesepio quia non erat eos locus in diversorioraquo (Lc 2 6-7)4 angelica multitudo pastores La narrazione di Luca

prosegue laquoEt pastores erant in regione eadem vigilantes etcustodientes vigilias noctis super gregem suum Et ecce ange-lus Domini lsquoInvenietis infantem pannis involutum et posi-tum in praesepiorsquo Et subito facta est cum angelo multitudomilitiae caelestis laudantium Deumraquo (Lc 2 8-14)5magi ne fatigentur de longiquo La visita dei magi a Gesugrave

bambino egrave ripresa dal vangelo di Matteo laquoCum ergo natus essetIesus in Bethleem Iuda in diebus Herodis regi ecce Magi aboriente venerunt Hierosolymam dicentes Et mittens illos inBethleem Et intrantes domum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesaurissuis obtulerunt ei munera aurum tus et murramraquo (Mt 2 1-11)

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

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55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

14 senem moriturum MPNF Rh Mesn Krm Maheacute senex moritu-rus A se moriturum T || contristet TMNF Rh3 Mesn Krm Maheacutecontristetur A Rig Oehl constet P Rh1 15 tot] om T 16 deleremarcion] marcion delere T ||marcion (marciona A) ausus es ATKrm Maheacute marcion ausus est MPNF Rh Mesn 17 ex qua] exquo Oehl || auctoritate Exhibe Krm Maheacute exhibe auctoritatemA Oehl auctoritate TMPNF Rh 18 prophetes Krm Maheacute pro-fetes AT propheta reliqui

15

104 DE CARNE CHRISTI

senem moriturum exinde contristetl taceat et anus illane fascinet puerumrsquom His opinor consiliis tot origina-lia instrumenta Christi delere Marcion ausus es necaro eius probaretur 3 Ex qua oro te auctoritateExhibe Si prophetes es praenuntia aliquid si aposto-lus praedica publice si apostolicus cum apostolis

6 originalia instrumenta Christi delere Come sappiamoMarcione aveva eliminato varie parti del vangelo di Luca ndashlrsquounico ad essere ritenuto autentico ndash in particolare i primi duecapitoli relativi alla nascita e allrsquoinfanzia di Gesugrave poicheacute conte-nevano numerosi richiami allrsquoAntico Testamento e quindi alDio creatore che Marcione rifiutava opponendolo al Dio delNuovo Testamento Il suo vangelo iniziava infatti col primoversetto del cap 3 di Luca (lrsquoevangelista perograve si riferiva allapredicazione di Giovanni il Battista) e passava direttamente alversetto 31 del cap 4 ossia a presentare immediatamente lavita pubblica di Gesugrave laquoAnno quintodecismo principatusTiberii (Marcion) proponit eum descendisse in ciuitatemGalilaeae Capharnaum utique de caelo creatoris in quoltdgt desuo ante descenderat () ndash (Marcione) stabilisce previamenteche nellrsquoanno quindicesimo dellrsquoimpero di Tiberio Cristo egrave di-sceso in Cafarnao cittagrave della Galilea evidentemente dal cielodel creatore dove era disceso lasciando prima il proprio cieloraquo(Adu Marc IV 7 1 SC 456 92) Ma Tertulliano puograve facilmente

l cf Lc 2 25-35 m cf Lc 2 36-38

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

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Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

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OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

1052 2-3 (14-19)

il vecchio che dopo avrebbe dovuto morire tacciaanche quella vecchia (Anna) per non influire malefica-mente sul bambinorsquo In questo modo ritengo tuMarcione hai osato eliminare tante originali testimo-nianze di Cristo6 cosiccheacute non si potesse provare la(realtagrave della) sua carne 3 Ti chiedo Con quale auto-ritagrave lrsquohai fatto7 Mostramelo Se sei profeta preannun-cia qualcosa se apostolo predica pubblicamente8 se

contestare la veridicitagrave di questa affermazione che devrsquoessereprovata Marcione infatti dovrebbe provare come si sia svoltaquesta discesa chi siano i testimoni oculari di questo evento dachi sia stata riferita se sia attendibile un fatto simile Rispetto aidocumenti autentici (originalia instrumenta) che testimoniano lanascita umana di Cristo i testi di Marcione appaiono frutto diunrsquooperazione ideologica unrsquoarbitraria manomissione scrittu-ristica cf De prascr 38 1-107 ex qua auctoritate Tertulliano chiede con quale auto-

ritagrave Marcione si permetta di modificare la Sacra ScritturaPoicheacute la Scrittura contiene la rivelazione divina solo chi egrave por-tatore della rivelazione divina puograve spiegarne il senso o interve-nire sul testo (profeti e apostoli) Da qui lrsquoinvito rivolto a Mar-cione a portare le prove di essere profeta o apostolo in casocontrario si egrave di fronte allrsquoarroganza di un abuso che pone Mar-cione al di sopra della stessa Scrittura cosigrave da manipolarlasecondo le proprie soggettive convinzioni Non si comprendeperciograve il commento di Maheacute laquoMarcion ne srsquoarrogeait aucuneautoriteacute particuliegravere en matiegravere de theacuteologie Quant au texte delrsquoEacutevangile il nrsquoavait pas le sentiment drsquoinnover en son proprenom mais de reacutetablir le message authentique deacutenatureacute par leschreacutetiensraquo (TERTULLIEN La chair du Christ SC 217 p 325)8 praedica publice Gli apostoli per mandato di Cristo

hanno ricevuto il compito di annunciare a tutti gli uomini ilmessaggio salvifico codificato poi nella Scrittura Gli gnosticiinvece si permettevano di manipolare la Scrittura convinti

20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

20

25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

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20 si tantum] si autem T si tantummodo F || christianus] cri-stianus A 2223 credendo] credendum A 23 creditum ATFMesnmg Krm Maheacute traditum MP Rh om N 2324 et eo magismortuus es quo magis (T in ras m 2) 24 quo magis] ATMesnmg qui MPNF Rh Mesn || fuisti T Krm Maheacute fuisses reli-qui 26 epistula A Krm Maheacute epistola MP Rh Mesn epła TNF2627 et nostri probant] dub del Krm

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25

106 DE CARNE CHRISTI

senti si tantum christianus es crede quod traditumest si nihil istorum es merito dixerim morere 4Nam et mortuus es qui non es christianus non creden-do quod creditum christianos facit et eo magis mor-tuus es quo magis non es christianus qui cum fuistiexcidisti rescindendo quod retro credidisti sicut etipse confiteris in quadam epistola et tui non negant etnostri probant 5 Igitur rescindens quod credidisti

della presunta ignoranza o discordanza degli apostoli riguardoalla vera dottrina di Cristo (De praescr 23-24) Ma in realtagrave nonesiste una dottrina apostolica segreta rispetto alla loro predica-zione pubblica (De praescr 25-26) inoltre le Chiese hanno con-servato integra la dottrina apostolica fondata nella Scrittura tra-mandata dagli apostoli (De praescr 27-28) Cf TERTULLIANOQuestione previa contro gli eretici in laquoI Talentiraquo 10 pp 71-77Ancora una volta non capiamo il commento di Maheacute laquoEn faitMarcion ne semble pas avoir eu de doctine secregravete Tertullien leconfond ici avec drsquoautres docteurs gnostiques peut-ecirctre pourles besoins de son eacuteloquence peut-ecirctre parce qursquoil ne le connaicirctencore assez bien agrave cette dateraquo (TERTULLIEN La chair du ChristSC 217 p 325)9 apostolicus Per ldquouomo apostolicordquo Tertulliano intende chi

egrave vissuto in stretto contatto con gli apostoli e quindi ha traman-dato lrsquoidentica dottrina apostolica laquo qui tamen cum apostolisperseuerauerit Ipsa enim doctrina eorum (haereticorum) cumapostolica comparata ex diuersitate et contrarietate sua pronun-

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

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35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

1072 3-5 (20-27)

discepolo degli apostoli pensa come gli apostoli9 sesei un semplice cristiano credi a quanto egrave stato tra-mandato se non sei niente di questo ndash posso dirtelo ndashmuori 4 Infatti sei morto tu che non sei cristiano10non credendo a ciograve che creduto rende cristiani e tantopiugrave sei morto quanto meno sei cristiano tu che haiannullato il tuo essere cristiano quando invece lo fostiabbandonando ciograve che in passato hai creduto come tustesso ammetti in una lettera11 e i tuoi non lo negano ei nostri lo dimostrano 5 Ora abbandonando ciograve che

tiabit neque apostoli alicuius auctoris esse neque apostolici quiasicut apostoli non diuersa inter se docuissent ita et apostolicinon contraria apostolis edidissent nisi ltsigt illi qui ab apostolisdidicerunt aliter praedicaueruntraquo (De praescr 32 1 5)10 mortuus es qui non es christianus Se la fede cristiana

dagrave la vita eterna chi rinnega la fede si separa dalla vita caden-do nella morte11 in quadam epistula Lrsquoesistenza di questa lettera in cui

Marcione dichiarava il suo abbandono della fede cattolica (di-mostrando cosigrave di essersi staccato dalla veritagrave in cui fino alloraaveva creduto) egrave attestata per due volte nel Contro MarcionelaquoNon negabunt discipuli eius primam illius fidem nobiscumfuisse ipsius litteris testibus ut hinc iam destinari possit haere-ticus qui deserto quod prius fuerat id postea sibi elegerit quodretro non erat In tantum enim haeresis deputabitur quodpostea inducitur in quantum ueritas habebitur quod retro et aprimordio traditum estraquo (Adu Marc I 1 6 SC 365 104) laquo utet ipse illi (euangelio Lucae) Marcion aliquando crediderit cumet pecuniam in primo calore fidei catholicae ecclesiae contulitproiectam mox cum ipso posteaquam in haeresim suam anostra ueritate desciit Quid nunc si negauerint Marcionitaeprimam apud nos fidem eius aduersus epistolam quoqueipsius Quid si nec epistolam agnouerintraquo (AduMarc IV 4 3SC 456 78) Cf J-P MAHEacute Tertullien et lrsquoEpistula Marcionis inlaquoRevue des sciences religieusesraquo 45 (1971) 358-371

30

35

108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

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4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

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65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

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Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

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OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

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108 DE CARNE CHRISTI

iam non credens rescidisti Non tamen quia crederedesisti recte rescidisti atquin rescindendo quod credi-disti probas antequam rescinderes aliter fuisse Quodcredidisti aliter illud ita erat traditum Porro quod tra-ditum erat id erat uerum ut ab eis traditum quorumfuit tradere Ergo quod erat traditum rescindens quoderat uerum rescidisti Nullo iure fecisti 6 Sed pleniuseiusmodi praescriptionibus aduersus omnes haeresesalibi iam usi sumus Post quas nunc ex abundantiretractamus desiderantes rationem qua non putauerisnatum esse Christum

III 1 Necesse est quatenus hoc putas arbitrio tuolicuisse ut aut impossibilem aut inconuenientem deo

28 iam non] non om T Mesn (in mg alias non deest) 2829uerba non tamen usque ad rescidisti] om P 29 rescidisti] credi-disti T Mesnmg || atquin N Krm Maheacute atque in A adquin TMP(n eras) ad quoniam F atqui Rh Mesn || rescindendo] rescin-dens P 3031 uerba probas usque ad quod credidisti om A 31aliter] creditum tibi add Krm || credidisti] rescidisti T Mesnmg|| ita erat] iterat A ti (id est tibi) erat T 32 uerum] uerbum A ||ut ab eis] et abis T 33 fuit] erat T 34 fecisti] fecisti T (duaelitt erasae) || plenius] plenirsquo T plenus MP 37 retractamus]retractemus A Krm

III 2 ut] om T

12 praescriptionibus alibi iam usi sumus Tertulliano allu-de al suo De praescriptione haereticorum Di fronte al diffondersidelle eresie occorreva individuare il criterio di veritagrave della fedePoicheacute la veritagrave egrave la Scrittura che contiene la rivelazione divina ilpunto capitale egrave quello di verificare a chi spetti il possesso e lrsquousodella Scrittura Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possie-de lrsquoautentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostolicomprovato dallrsquoapostolicitagrave delle Chiese dalla successione epi-

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

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114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

1092 5-6 (28-38) ndash 3 1 (1-2)

hai creduto lrsquohai abbandonato percheacute giagrave non vi cre-devi Ma non per questo hai agito rettamente visto cheavevi cessato di credere anzi abbandonando ciograve cheavevi creduto dimostri che prima di farlo le cose (acui avevi creduto) stavano diversamente Ciograve cheprima hai creduto diversamente egrave proprio quanto egravestato tramandato E ciograve che egrave stato tramandato egrave ilvero essendo stato tramandato da coloro a cui spetta-va tramandarlo Dunque abbandonando ciograve che egravestato tramandato hai abbandonato ciograve che egrave vero Lrsquohaifatto senza alcun diritto 6 Ma di simili questioni pre-vie contro tutte le eresie ci siamo giagrave ampiamente servitialtrove12 Dopo averle giagrave esposte ci soffermeremo atrattare di questa eresia cercando di capire il motivoper cui ritieni che Cristo non sia nato

3 ndash LrsquoINCARNAZIONE DI DIO NON Egrave IMPOSSIBILE

1 Poicheacute pensi che questo (abbandonare la veritagravedella tradizione) sia lecito farlo a tuo arbitrio necessa-riamente avrai ritenuto la nascita (di Cristo) o impossi-bile o sconveniente per Dio1 Ma a Dio niente egrave impos-

scopale dallrsquoidentica e comune dottrina Lrsquoeresia invece egrave succes-siva alla fede ed egrave unrsquoalterazione della Scrittura che la Chiesapossiede In definitiva nel confronto con gli eretici bisogna porrequesta questione preliminare (praescriptio) verificando chi pos-sieda quella anterioritagraveapostolicitagrave che determina lrsquoautenticafede Lrsquoeresia di Marcione che ha abbandonato la fede cattolicasta a dimostrare che egli ha rinnegato quanto in precedenza cre-deva vero poicheacute tramandato da Cristo tramite il ministero apo-stolico La veritagrave sta nella Tradizione divino-apostolica PoicheacuteMarcione lrsquoha rifiutata si egrave posto fuori dalla veritagrave

1 aut impossibilem aut inconuenientem deo Si esamina-no i due motivi addotti da Marcione per rifiutare lrsquoincarnazione

5

10

15

110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

20

25

112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

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110 DE CARNE CHRISTI

existimaueris natiuitatem Sed deo nihil impossibileanisi quod non uult An ergo noluerit nasci ndash quia siuoluit et potuit et natus est ndash consideremus Ad com-pendium decurro si enim nasci se deus noluisset qua-cunque de causa nec hominem se uideri praestitissetNam quis hominem uidens eum negaret natum Itaquod noluisset esse nec uideri omnino uoluisset 2Omnis rei displicentis etiam opinio reprobatur quianihil interest utrum sit quid an non sit si cum non sitesse praesumitur Plane interest illud ut falsum nonpatiatur quod uere non est lsquoSed satis erat illi ndash inquis ndashconscientia sua uiderint homines si natum putabantquia hominem uidebantrsquo 3 Quanto ergo dignius quoconstantius humanam sustinuisset existimationem

a cf Gen 18 14 Ger 32 27 Lc 1 37

3 existimaueris] estimaueris T 4 noluerit Vrs Krm Maheacuteuoluerit reliqui 5 et potuit A Krm Maheacute potuit T Mesnmg omMPNF Rh Mesn 6 noluisset] uoluisset T 7 nec] om T 8nam] om T 89 ita quod AT Krm Maheacute itaque quod MPNF RhMesn 9 noluisset] uoluisset T || omnino] homini A 11 an] autA 12 esse praesumitur] praesumitur esse F || interest] interes-se F || illud] om A || interest illud ut] interest illud ut Krm ||falsum AMPNF Rh Maheacute falli T falsam (scil opinionem) Krm13 inquis] inquies T 14 uiderint] uiderunt T || si] sed T 15quo AT Krm Maheacute quantoqueMPNF Rh Mesn

del Figlio di Dio lrsquoimpossibilitagrave (cap 3) e la sconvenienza(capp 4-5) Trova cosigrave ampio e originale sviluppo quantoaccennava Giustino che parlava di cose incredibili e impossibiliper gli uomini (πιστα καA δFνατα IUSTINUS Apol I 33 2)2 nisi quod non uult laquoNihil enim circa eum fieret nisi

uoluissetraquo (AduMarc I 11 8 SC 365 152)3 opinio reprobatur Troviamo considerazioni analoghe

nel Contro Marcione laquo si omni modo natus credi habebat qui

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

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112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

1113 1-3 (3-16)

sibile se non ciograve che non vuole2 Esaminiamo dunquese ha voluto o no nascere poicheacute se ha voluto haanche potuto ed egrave anche nato Mi affretto a dare unarisposta concisa se Dio per qualunque motivo nonavesse voluto nascere avrebbe fatto in modo di nonsembrare un uomo Chi infatti vedendolo comeuomo avrebbe potuto negare che egli fosse natoQuindi ciograve che non voleva essere non voleva nemme-no assolutamente sembrare 2 Se una cosa non piacenon si accetta nemmeno una diversa opinione ariguardo poicheacute non importa se una cosa sia o non siase ndash bencheacute non lo sia ndash si pensa che lo sia Di certoimporta che (Dio) non tollera il falso ossia ciograve che real-mente non egrave lsquoMa ndash tu dici ndash a lui bastava la sua consa-pevolezza se gli uomini lo credevano nato vedendolouomo egrave un problema lororsquo3 3 Dunque quanto piugravegiustamente essendo la cosa piugrave coerente avrebbe

homo uidebatur uane natiuitatis fidem consilio imaginariaecarnis expugnandam putauit Quid enim profuit non uere fuis-se quod pro uero haberetur tam carnem quam natiuitatemAut si dixeris uiderit opinio humana iam deum tuum honorasfallaciae titulo si aliud se sciebat esse quam quod hominesfecerat opinari ndash se comunque bisognava credere che fossenato colui che appariva come un uomo inutilmente ha pensatodi smentire la fede nella sua nascita con lo stratagemma di unacarne immaginaria Infatti che cosa gli egrave giovato che non fossevero quanto era ritenuto per vero cioegrave la carne e la sua nascitaSe poi dirai lsquoSe la veda lrsquoopinione umanarsquo allora tu onori il tuodio per il suo inganno se sapeva di essere altro da quantoaveva fatto credere agli uominiraquo (AduMarc III 11 4-5 SC 399112-114)Secondo il parere di Maheacute laquoIci la ressemblance des deux textessrsquoexplique par un source commune qui ne peut ecirctre quelrsquoAduersus Apelleiacos En tout cas le texte de III Marc XI eacutetantdirigeacute contre Apellegraves et non contre Marcion nous nrsquoavons pas le

20

25

112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

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25

112 DE CARNE CHRISTI

uere natus eandem existimationem etiam non natussubiturus cum iniuria conscientiae suae Quam tu adfiduciam reputas ut non natus aduersus conscientiamsuam natum se existimari sustineret Quid tanti fuitedoce quod sciens Christus quid esset id se quod nonerat exhiberet 4 Non potes dicere lsquoNe si natus fuis-set et hominem uere induisset deus esse desissetamittens quod erat dum fit quod non eratrsquo Periculumenim status sui deo nullum est lsquoSed ideo ndash inquis ndashnego deum in hominem uere conuersum ita ut et nas-ceretur et carne corporaretur quia qui sine fine estetiam inconuertibilis sit necesse est Conuerti enim in

17 uere natus eandem existimationem] om A 18 conscientiaesuae Quam Krm Maheacute conscientiae suae quam reliqui || quamtu ad] quantum ad A 19 fiduciam] fidutiam ATPN || reputas

droit de consideacuterer qursquoil srsquoagit des paroles authentiques de cedernier ce sont celles que Tertullien fait dire agrave tout adversaire dela nativiteacuteraquo (TERTULLIEN La chair du Christ II SC 217 p 328) Manon egrave affatto dimostrato che la somiglianza tra lrsquoAdu Marc e ilDe carn dipenda necessariamente dallrsquoAdu Ap neacute che la fraseriportata da Tertulliano siano parole di Apelle e non di Marcio-ne Condividiamo quindi lrsquoopinione di R Braun che non accettala tesi di Maheacute (TERTULLIEN Contre Marcion III SC 399 p 115nota 7) Anche Moreschini sembra propendere a sfavore dellaposizione di Maheacute quando si chiede laquoMa era quel trattato[Contro i seguaci di Apelle] anteriore o posteriore al terzo libro delContro Marcioneraquo in Tertulliano Opere scelte di Quinto SettimioFiorente Tertulliano a cura di Claudio Moreschini UTET Torino19992 p 234 nota 64 Cf J-P MAHEacute Le traiteacute perdu de TertullienldquoAduersus Apelleiacosrdquo et la cronologie de sa triade anti-gnostique inlaquoRevue des Eacutetudes Augustiniennesraquo 16 (1970) 3-244 Periculum enim status sui deo nullum est Questo iden-

tico concetto lo troviamo nel Contro Marcione Se per ipotesi

1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
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  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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1133 3-4 (17-28)

accettato lrsquoopinione umana di essere veramente natoanzicheacute accettare con offesa della sua consapevolezzala stessa opinione di ritenerlo non nato Quanto pensiche conti per la nostra fiducia in lui il fatto di lasciarecredere contro la propria consapevolezza di non esse-re nato lui che egrave nato Spiegami che cosa crsquoegrave stato ditanto importante percheacute Cristo sapendo ciograve che era simostrasse ciograve che non era 4 Non puoi dire lsquoPer noncessare di essere Dio qualora fosse nato e avesse rive-stito la realtagrave umana perdendo ciograve che era nel divenireciograve che non erarsquo Infatti non crsquoegrave alcun pericolo per lasua condizione divina4 lsquoMa proprio per questo ndash tudici ndash non ammetto che Dio sia veramente mutato inuomo cosigrave da nascere e da incorporarsi di carne poi-cheacute colui che egrave senza fine necessariamente egrave anche

ut non natus] reputans non tantum A 20 se] esse A 21edoce] edocuit P edoce ut Rh Mesn || quod sciens AT KrmMaheacute cum sciensMPNFG Rh Mesn consciens Pam || esset id seAT Krm Maheacute esset esseMPN Rh Mesn essetis se F 22 non] etnon A || potes] potes M (t eras ut uidetur) || ne si A Krm Maheacutenisi MPNF si T (duae litt erasae) si Rh Mesn 24 quod eratdum fit] om P || dum fit A Krm Maheacute dum assumit MNF RhMesn dum est T 25 ideo inquis] ego inquies T 26 homi-nem] homine T || et] om AT 27 corporaretur] corporatur A ||qui] om F || sine] si T 28 conuerti enim] enim conuerti F

Dio subisse una diminuzione della propria grandezza cheegrave somma non sarebbe piugrave Dio cioegrave somma grandezza percheacutein tal caso la sua grandezza non sarebbe piugrave somma laquoNon estautem dei desinere de statu suo id est de summo magno ndashMa non crsquoegrave possibilitagrave per Dio di venir meno dalla propriacondizione cioegrave dalla somma grandezzaraquo (Adu Marc I 6 3SC 365 126 cf Adu Herm 121)

30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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30

35

40

114 DE CARNE CHRISTI

aliud finis est pristini Non competit ergo conuersioeiusb cui non competit finisrsquo 5 Plane natura conuerti-bilium ea lege est ne permaneant in eo quod conuerti-tur in eis et ita non permanendo pereant dum perduntconuertendo quod fuerunt Sed nihil deo par est natu-ra eius ab omnium rerum condicione distat Si ergoquae a deo distant a quibus et deus distat cumconuertuntur amittunt quod fuerunt ubi erit diuersi-tas diuinitatis a ceteris rebus nisi ut contrarium obti-neat id est ut deus et in omnia conuerti possit et qualisest perseuerare 6 Alioquin par erit eorum quaeconuersa amittunt quod fuerunt quorum utique deusin omnibus par non est sic nec in exitu conuersionis

2830 uerba conuerti enim usque ad competit finis] om T 30 eiuscui A Rig Krm Maheacute cuiMPNF Rh Mesn 3031 conuertibilium]conuertibulum P 32 perdunt TMPN Krm Maheacute pereunt Aperdent F 34 condicione] conditione ATP 35 quae T Rh MesnKrm Maheacute que A om reliqui || a quibus] aut a quibus Vrs || et]T (et suprascr m 1) Krm Maheacute om AMPNF Rh Mesn 37 a] omA 3738 obtineat] contineat Gel 38 omnia] omnibus N39 erit] erat N 40 quod] quae N || deus] om A deus ut Krm41 sic ATNF Krm Maheacute sicM (c suprascr m 1) si P Rh Mesn

5 qui sine fine est etiam inconuertibilis sit Nel ControErmogene contestando la tesi della materia eterna in quantomutevole Tertulliano esprime lo stesso concetto laquo praescribonon capere ullam diminutionem et humiliationem quod sitaeternum et innatum quia hoc et deum faciat tantum quantusest quia non demutetur quod sit aeternum amissurum scili-cet quod fuerat dum fit ex demutatione quod non erat si nonesset aeternum dominum uero aeternum aliud esse non posse

b cf Sal 89 2 101 13 26-28 Gc 1 17

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

1153 4-6 (29-41)

immutabile5 Infatti il mutarsi in altro egrave la fine di quan-to crsquoera prima Non puograve dunque mutare colui che nonha finersquo6 5 Certamente la natura delle cose mutevoli egravesoggetta alla legge per cui non permangono in ciograve chein esse muta siccheacute ndash non permanendo ndash perisconopoicheacute mutando perdono ciograve che furono Ma niente egraveuguale a Dio la sua natura egrave diversa dalla condizionedi tutte le cose Se dunque le cose ndash che sono diverseda Dio e dalle quali Dio egrave diverso ndash quando mutanoperdono ciograve che furono dove saragrave la diversitagrave di Diodalle altre cose se non nella sua capacitagrave contrariaossia che Dio possa mutarsi in ogni cosa e mantenersiquello che egrave 6 Altrimenti Dio saragrave uguale alle coseche mutate perdono ciograve che erano rispetto alle qualiegli egrave certamente differente in tutto cosigrave pure nel risul-tato della mutazione Un tempo hai letto e hai creduto

quam quod est semper ndash affermo previamente che quanto egraveeterno e innato non egrave suscettibile di alcuna diminuzione e umi-liazione poicheacute egrave proprio questo che fa sigrave che Dio sia tutto ciograveche egrave poicheacute ciograve che egrave eterno non muta in quanto se nonfosse eterno perderebbe ciograve che era diventando per mutazioneciograve che non era ma il Signore eterno non puograve essere altrorispetto a ciograve che egrave sempreraquo (Adu Herm 7 1 12 3 SC 439 96110-112 cf Adu Prax 27 6-7)6 non competit natura conuertibilium Considerazioni

analoghe sono presenti anche nel De anima laquoInnatum autem etinfectum immobile stabit Quod cum soli deo competat ut soliinnato et infecto et idcirco immortali et inconuertibili absolu-tum est ceterorum omnium natorum atque factorum conuerti-bilem et demutabilem esse naturam ndash Invece ciograve che egrave innatoe non fatto resteragrave inalterabile Poicheacute ciograve compete solo a Dioessendo il solo non nato e non fatto e perciograve immortalee immutabile egrave assolutamente certo che la natura di tuttele altre cose nate e fatte egrave variabile e mutabileraquo (De an 21 7CCL 2 814)

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

Angelos creatoris conuersos in effigiem humanam ali-quando legisti et credidisti et tantam corporis uerita-tem gestasse ut et pedes eis lauerit Abrahamc et mani-bus ipsorum ereptus sit Sodomitis Lothd conluctatusquoque homini angelus toto corporis pondere dimittidesiderauerit ab eo a quo detinebature 7 Quod ergoangelis inferioribus deo licuit uti conuersi in corpu-lentiam humanam angeli nihilominus permanerenthoc tu potentiori deo auferes quasi non ualueritChristus eius uere hominem indutus deus perseuera-re Aut numquid et angeli illi phantasma carnis appa-ruerunt Sed non audebis hoc dicere Nam si sic apudte angeli creatoris sicut et Christus eius dei erit

DE CARNE CHRISTI116

45

50

4344 ueritatem gestasse ATMPN Krm Maheacute gestasse ueritatemF Rh 45 loth] lot A (post Loth grauius distinxit Rh) || conlucta-tus] colluctatus AF 46 corporis pondere] pondere corporis F47 desiderauerit] desiderauit Rh || ab eo a quoMesn Krm ab eoa qo T (a quo in ras m 1) a deo AMPNF Rh adeo Maheacute ||ergo] enim A Oehl 48 inferioribus deo MPNF Rh Mesn Krminferioris dei A Maheacute inferioribus dei T || conuersi] couersis A49 angeli] ut angeli A 50 tu potentiori deo TMP Krm Maheacute utpotentior ideo A tu potentior ideo F || auferes A Krm Maheacuteaufers reliqui 51 Christus eius AT Krm Maheacute Christus reliqui52 phantasma A Krm Maheacute fantasma TMPF phantasmata NRig Oehl 53 si] om T 54 sicut] quem ad modum T || eius deiAT Krm Maheacute eiusdam M (substantiae add in mg m 1) eius-dem substantiae PNF Rh Mesn (eius dei substantiae in mg)

c cf Gen 18 4 d cf Gen 19 10 e cf Gen 32 25-27

7 angelis inferioribus deo Abbiamo preferito questa lezio-ne che egrave attestata dalla maggior parte della tradizione mano-scritta ed editoriale rispetto alla variante proposta da Maheacuteche invece ha ripreso A (angelis inferioris Dei agli angeli del

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
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  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

che gli angeli del Creatore hanno preso un aspettoumano e che la realtagrave del corpo assunto era tale cheAbramo lavograve loro i piedi e Lot fu sottratto con le loromani dai Sodomiti e che un angelo dopo aver lottatocon un uomo con tutto il peso del corpo desiderograve diessere lasciato andare da chi tanto forte lo stringeva7 Quello dunque che fu possibile agli angeli inferiori aDio7 cioegrave di restare angeli pur essendo mutati nellacorporeitagrave umana tu lo vorresti negare a Dio che egrave piugravepotente come se il suo Cristo ndash indossato veramentelrsquouomo ndash non avrebbe potuto continuare ad essereDio O forse anche quegli angeli apparvero come unfantasma di carne8 Ma non oserai dirlo Allora se perte gli angeli del Creatore sono in una condizione ana-loga a Cristo questi apparterragrave a quel Dio a cui appar-

3 6-7 (42-54) 117

Dio inferiore) In questo secondo caso Tertulliano riporterebbeil pensiero di Marcione poicheacute si riferirebbe agli angeli del Diocreatore (ossia il demiurgo) inferiore al Dio rivelato da GesugraveCristo Ma a nostro parere non egrave necessario ricorrere a questainterpretazione Il pensiero di Tertulliano egrave piugrave semplice e logi-co se gli angeli hanno potuto rivestire un corpo materialesenza mutare la loro natura angelica tanto piugrave ha potuto farlola potenza di Dio nellrsquoincarnazione del Figlio Si tratta ovvia-mente di una analogia come appare dalle espressioni usate(sicut et Christus qualis et Cristus) Tertulliano sa bene che laforma corporea assunta dagli angeli non egrave unrsquoincarnazioneossia un diventare carne bensigrave un prendere un corpo ossia unrivestimento materiale temporaneo come spiegheragrave in seguito8 angeli illi phantasma carnis apparuerunt Nei testi scrit-

turistici citati egrave innegabile la consistenza fisica del corpo assun-to dagli angeli Ma la Scrittura non manca di mostrarci cometale materialitagrave sia diversa dalla carne di una persona umanalaquoQuando voi mi vedevate mangiare io non mangiavo affattociograve che vedevate era solo apparenzaraquo (Tb 12 19) Tertullianoomette di menzionare questo testo poicheacute poteva supportare

Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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Christus cuius angeli tales qualis et Christus 8 Siscripturas opinioni tuae resistentes non de industriaalias reiecisses alias corrupisses confudisset te in hacspecie euangelium Iohannis praedicans spiritumcolumbae corpore delapsum desedisse super domi-numf Qui spiritus cum hoc esset tam uere erat etcolumba quam et spiritus nec interfecerat substantiampropriam adsumpta substantia extranea 9 Sed quae-ris corpus columbae ubi sit resumpto spiritu in cae-lum aeque et angelorum eadem ratione interceptumest qua et editum fuerat Si uidisses cum de nihiloproferebatur scisses et cum in nihilum subducebaturSi non fuit initium uisibile nec finis Tamen corporissoliditas erat quoquo momento corpus uidebatur nonpotest non fuisse quod scriptum est

DE CARNE CHRISTI118

55

60

65

55 cuius] cui T || angeli AT Krm Maheacute angeli M (angeli add inmg m 1) angeli angeli PNF Rh Mesn 57 corrupisses] corrum-pisses A 5758 in hac specie AT Mesnmg Krm Maheacute hincMPNF Rh Mesn 58 euangelium] euuangelium A 59 delap-sum A Krm Maheacute lapsum MPNF Rh Mesn dilapsum T || dese-disse AMPN Rh Mesn Krm sedisse T Maheacute descendisse F 60hoc] om T || uere] uera T 61 et] om T 62 adsumpta TMPFKrm assumpta AN Rh Mesn Maheacute 64 et angelorum ATM(et erasa) Maheacute angelorum PNF Rh Mesn ut angelorum Krm ||eadem AT Krm Maheacute et eadem M (et suprascr m 1) PNF RhMesn 66 et cum ATN Krm Maheacute cum MPF Rh Mesn 6768corporis soliditas] corporis solid T (quattuor litt erasae quaefuerunt itas ut uidetur) 68 quoquo A Krm Maheacute quo reliqui6869 non potest] om F (nec potest suprascr m 1)

f cf Gv 1 32-34

tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

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  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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tengono gli angeli che sono in una condizione analogaa Cristo 8 Se le Scritture che si oppongono alla tuaopinione tu non le avessi deliberatamente alcune sop-presse e altre corrotte ti avrebbe confutato a questoproposito il vangelo di Giovanni dichiarando che loSpirito disceso con un corpo di colomba si posograve sulSignore Lo Spirito essendo questo era veramentetanto colomba quanto Spirito neacute aveva annullato lapropria sostanza assumendo una sostanza estranea9 Tu chiedi perograve dove sia finito il corpo della colom-ba dopo che lo Spirito egrave risalito in cielo come quellodegli angeli egrave stato eliminato allo stesso modo con cuiera stato prodotto Se tu lo avessi visto quando fu trat-to dal nulla9 sapresti anche quando egrave stato ricondottonel nulla Se non egrave stato visibile lrsquoinizio non lo egrave nep-pure la fine Era reale perograve la soliditagrave del corpo inqualsiasi momento si vedesse il corpo non puograve nonesserci stato ciograve che egrave stato scritto

3 7-9 (55-69) 119

lrsquoeresia docetista Di certo il corpo assunto dagli angeli non egraveun diventare carne bensigrave un prendere un corpo gli angeli nonsono spiriti incarnati ma spiriti che assumono temporanea-mente dalla materia una corporeitagrave per poter svolgere la loromissione tra gli uomini9 de nihilo in nihilum Lrsquoassunzione di materia da parte

degli angeli egrave qualificata come creazione ossia produzione diqualcosa dal nulla (ovviamente non ad opera degli angeli ma diDio creatore) mentre la cessazione di tale condizione egrave presenta-ta come un annichilimento ossia un ritorno al nulla Sebbene lateologia possa dare una spiegazione diversa del fenomeno de-scritto dalla Scrittura rimane il fatto che la corporeitagrave degli ange-li non egrave uguale alla carne di Cristo In forza dellrsquoincarnazione lacarne del Figlio di Dio non egrave stata creata dal nulla bensigrave prodot-ta dal grembo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

wwwedizionistudiodomenicanoit

Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE

ATTILIO CARPIN nato in provincia di Padova nel 1949 egrave sacerdotedomenicano e risiede nel Convento ldquoSan Domenicordquo di BolognaConseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia UniversitagraveGregoriana in Roma nel 1981 (dissertazione ldquoIl battesimo inIsidoro di Sivigliardquo) ha svolto la sua attivitagrave accademica comedocente e studioso in alcuni Studi teologici italiani Attualmente egravedocente ordinario di teologia dogmatica presso la Facoltagrave teologi-ca dellrsquoEmilia-Romagna in BolognaEgrave autore di numerose pubblicazioni prevalentemente di caratterestorico-teologico con particolare interesse per la teologia sacra-mentaria patristica e medievale Tra queste segnaliamo alcuneopere monografiche piugrave recenti Angeli e demograveni nella sintesi patri-stica di Isidoro di Siviglia (2004) Agostino e il problema dei bambinimorti senza il battesimo (2005) Il limbo nella teologia medievale (2006)La confessione tra il XII e il XIII secolo (2006) Cipriano di Cartagineil vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovo (2006) Battezzati nellrsquouni-ca vera Chiesa Cipriano di Cartagine e la controversia battesimale(2007) Donna e sacro ministero (2007) La penitenza tra rigore e lassi-smo Cipriano di Cartagine e la riconciliazione dei lapsi (2008) Il male ela divina provvidenza in Tommaso drsquoAquino (2009) Il paradosso dellafede tutto concorre al bene (2011) Sacramentalitagrave dellrsquoordine (2012)Luce di sapienza Il magistero di san Tommaso drsquoAquino (2014) Indis-solubilitagrave del matrimonio (2014)Ricordiamo infine il suo impegno nella traduzione di opere classi-che patristiche CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa (2006)A Donato ndash La virtugrave della pazienza (2007) A Demetriano (2008)La beneficenza e le elemosine (2009) TERTULLIANODifesa del cristianesimo(Apologeticum 2008) Il battesimo (De baptismo 2011) La penitenza(De paenitentia 2011)Questione previa contro gli eretici (De praescriptionehaereticorum 2012) Alla sposa (Ad uxorem 2012)

281

SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

wwwedizionistudiodomenicanoit

Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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SOMMARIO

ABBREVIAZIONI TERTULLIANEE 15

INTRODUZIONE

CAP 1 LrsquoOPERA 191 ndash Natura dellrsquoopera 19

a) Tematica 19b) Datazione 12

2 ndash Struttura del trattato 14

CAP 2 TEOLOGIA TERTULLIANEA 261 ndash Elementi di cristologia patristica 26

a) Ignazio di Antiochia (dagger 107) 28b) Giustino (dagger 165 ca) 33c) Ireneo d Lione (dagger 202 ca) 37

2 ndash Gli avversari di Tertulliano 49a) Marcione 49b) Apelle 53c) Valentino 55d) Alessandro 57

3 ndash La riflessione teologica di Tertulliano 59a) Cristologia 59b) Soteriologia 69c) Mariologia 72d) Considerazioni conclusive 78

NOTE SULLA TRADIZIONE TESTUALE 83

BIBLIOGRAFIA 86

283

TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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TESTO E TRADUZIONE

LA CARNE DI CRISTO11 ndash Deleterie conseguenze del docetismo 19312 ndash Eretica e illogica arbitrarietagrave di Marcione 10113 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave impossibile 10914 ndash Lrsquoincarnazione di Dio non egrave indegna 12115 ndash La croce di Dio egrave piugrave scandalosa

della sua incarnazione 13116 ndash Lrsquoincarnazione di Dio egrave in rapporto

alla sua nascita e morte 14317 ndash I parenti di Gesugrave 15718 ndash La carne di Cristo non egrave astrale 16919 ndash La carne di Cristo egrave terrena 17510 ndash La carne di Cristo non egrave psichica 18111 ndash La carne di Cristo non egrave finalizzata

alla visibilitagrave dellrsquoanima 18312 ndash Cristo salva lrsquoanima razionale insieme alla carne 18913 ndash Carne e anima sono parole e realtagrave distinte 19514 ndash Il Figlio di Dio non ha assunto una natura angelica 20115 ndash La carne di Cristo non egrave spirituale 20716 ndash La carne di Cristo non egrave peccatrice 21317 ndash Il Verbo di Dio ha preso carne dalla vergine Maria 21718 ndash Nascita verginale di Cristo e unione ipostatica 22319 ndash Cristo egrave nato da Dio ma in una carne umana 22720 ndash Cristo non egrave nato solo attraverso la vergine

ma dalla vergine Maria 23521 ndash Secondo la Scrittura il Verbo di Dio egrave vero figlio

della vergine Maria 24322 ndash Cristo egrave figlio di Davide poicheacute figlio di Maria 24723 ndash La non verginitagrave di Maria nel parto 25124 ndash La Scrittura condanna le eresie 25725 ndash La risurrezione di Cristo egrave fondamento

della nostra risurrezione 261

284

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

wwwedizionistudiodomenicanoit

Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

APPENDICE

INDICE SCRITTURISTICO 2651 ndash Antico Testamento 2652 ndash Nuovo Testamento 266

INDICE LESSICALE 271

PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE 281

285

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

wwwedizionistudiodomenicanoit

Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

A n n o t a z i o n i287

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

wwwedizionistudiodomenicanoit

Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

288

I TALENTI

Collana diretta da Moreno Moranigiagrave diretta da Marta Sordi

La collana laquoI Talentiraquo edita da Edizioni San Clemente e EdizioniStudio Domenicano ospita testi fondamentali che sono allrsquoorigine delletradizioni culturali drsquoOriente e drsquoOccidente cristiane e non cristianeintegrando e completando lrsquoedizione dei Padri della Chiesa Si riporta iltesto critico in lingua originale la traduzione italiana e un apparato diintroduzioni note e commenti con cui il lettore moderno potragrave final-mente apprezzare queste opere vere pietre miliari e autentici laquotalentiraquodella cultura umana universale

1 TERTULLIANO Difesa del cristianesimo (Apologeticum)2 ELISEO LrsquoARMENO Commento a Giosuegrave e Giudici3 BARDESANE Contro il Fato (Peri heimarmene)4 ANONIMO Libro dei due Principi5 ELISEO LrsquoARMENO Sulla passione morte e risurrezione del Signore6 DIONIGI I nomi divini7 DIONIGI Mistica teologia e Epistole I-V8 TERTULLIANO Il battesimo9 TERTULLIANO La penitenza

10 TERTULLIANO Questione previa contro gli eretici11 TERTULLIANO Alla sposa12 TOMMASO DrsquoAQUINO Lrsquounitagrave dellrsquointelletto Lrsquoeternitagrave del mondo13 GIOVANNI DAMASCENO Esposizione della fede14 MATTEO RICCI Catechismo15 GREGORIO DI NAZIANZO Cinque discorsi teologici Sulla Trinitagrave16 TERTULLIANO La carne di Cristo17 TOMMASO DrsquoAQUINOCommento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1

Di prossima pubblicazione

TOMMASO DrsquoAQUINO Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2TOMMASO DrsquoAQUINO Commento a La generazione e la corruzioneTOMMASO DrsquoAQUINO Commento a Il cielo e il mondoGIROLAMO Contro Giovanni

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

wwwedizionistudiodomenicanoit

Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
  • La carne di cristo (quarta)jpg

SOURCES CHREacuteTIENNESEdizione italiana

Collana presieduta da Paolo Siniscalco

La collezione francese Sources Chreacutetiennes fondata nel 1942 a Lioneda De Lubac e Danieacutelou offre testi cristiani antichi greci latini e nelle lin-gue del Vicino Oriente che per qualitagrave e per numero sono universalmen-te riconosciuti come eccellenti Dal 2006 le Edizioni Studio Domenicanopromuovono la traduzione di questa collana in italiano in stretto e profi-cuo contatto con la ldquocasamadrerdquo di Lione

Lrsquoedizione italiana da parte sua si caratterizza specificamente per lascelta di titoli importanti letterariamente dottrinalmente e spiritualmen-te per la cura con cui egrave aggiornata la bibliografia in modo completo esistematico per le eventuali note aggiuntive o le appendici concernentiproblematiche emerse nel campo degli studi dopo la pubblicazione del-lrsquoedizione francese per una loro semplificazione Lrsquoedizione italiana delleSources si propone infine di contenere per quanto possibile i prezzi diogni volume

1 CIPRIANO DI CARTAGINE Lrsquounitagrave della Chiesa2 CIPRIANO DI CARTAGINE A Donato e La virtugrave della pazienza3 MANUELE II PALEOLOGO Dialoghi con un musulmano4 ANONIMO A Diogneto5 CIPRIANO DI CARTAGINE A Demetriano6 ANONIMO La dottrina dei dodici apostoli7 CIPRIANO DI CARTAGINE La beneficenza e le elemosine8 CLEMENTE DI ROMA Lettera ai Corinzi9 ORIGENE Omelie sui Giudici

10 GIUSTINO Apologia per i cristiani11 GREGORIO DI NISSA Omelie su Qoelet12 ATANASIO SantrsquoAntonio Abate La sua vita13 DHUODA Manuale per mio figlio14 UGO DI SAN VITTORE Sei opuscoli spirituali15 DIADOCO DI FOTICA Opere spirituali

Di prossima pubblicazione

GREGORIO DI NISSA Discorso catecheticoGIOVANNI CRISOSTOMO Commento a Giobbe

289

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

295

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

httpscommonswikimediaorgwikiFilePoreč021jpg

Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

  • La carne di cristo (prima)jpg
  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedi-zione italiana segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca-rattere corsivo Cf J-P TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di TommasodrsquoAquino ESD Bologna 2006

290

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINO

edite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate ExpositioLibri Boetii De Ebdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii deDivinis Nominibus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende ancheDe ente et essentia pp 568

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super EpistolasPauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad itpp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latinoe trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

291

Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
  • o ultime pagg (pp287-296) pdf
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Commento al Libro di Boezio De EbdomadibusLrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri BoetiiDe Ebdomadibus introd testo latino e trad it pp 152

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introdtrad it pp 528

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia LibriEthicorum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia superMetaphysicorum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorumintrod trad it pp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum superLibros Sententiarum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

293

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad itpp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et essentiaintrod commento testo latino e trad it pp 320

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali SermonesPrincipia ldquoRigansmontesrdquoldquoHic est liberrdquo introd commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di AristoteleIl senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia LibriDe sensu et sensato cuius secundus tractatus est De memoriaet reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-IIqq 67-71 introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem pre-ceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrataContro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosaLa perfezione della vita spirituale Contro la dottrina di quantidistolgono dalla vita religiosa Contra impugnantes Dei cultum etreligionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doc-trinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad itpp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiereintrod trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

292

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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

294

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ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagraveVita e operedi Tommaso drsquoAquino pp 568

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensierodi san Tommaso drsquoAquino 2a ed pp 764

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologiateologia naturale etica politica pedagogia De Principiisnaturae testo latino e trad it introduzioni e antologia di branipp 224

Finito di stampare nel mese di novembre 2015 presso SAB Budrio BOGrafica di copertina Domenico GamarroIn copertina immagine tratta da

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Opera realizzata in coedizione traEdizioni San Clemente ed Edizioni Studio Domenicano

Edizioni Studio Domenicano Via dellrsquoOsservanza 7240136 Bologna Tel +39 051582034 - fax +39 051331583

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Tutti i libri e le altre attivitagravedelle Edizioni Studio Domenicano

possono essere consultati suwwwedizionistudiodomenicanoit

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  • b 00 Prime pag - La carne di Cristo (pp01-04)pdf
  • c 00 Abbreviazioni - La carne di Cristo (pp05-06)pdf
  • d Intro-Capp 1-2 (pp07-30)pdf
  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
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La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione aogni sezione testo latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumisola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiaein 4 volumi introduzioni testo latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introdtrad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introdtrad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introdtrad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mondoDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad itqq XXI-XXIX pp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divinaDe potentia Dei testo latino e trad itqq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti variQuaestiones quodlibetales testo latinoe trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Herme-neias Expositio Libri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessadel Brabante La dilazione nella compravendita De Regnoad Regem Cypri Epistola ad Ducissam BrabantiaeDe emptione et venditione ad tempus introd trad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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  • e testo-fronte (pp91-119)pdf
  • n profilo-sommario (pp281-286) pdf
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vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spiritualiDe spiritualibus creaturis introd testo latino e trad itpp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritateDe correctione fraterna De spe De virtutibus cardinalibusLrsquo unione del Verbo Incarnato De unione VerbiIncarnati introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VIpp 624

vol 7 Il maleDemalo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino etrad it qq I-V pp 784

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vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introdtesto latino e trad it qq VII-XI pp 520

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Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave MariaDieci Comandamenti Ufficio e Messa per la Festa del CorpusDomini Le preghiere di san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apostolorum In orationem dominicamIn salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decemlegis praecepta expositio Officium de Festo Corporis ChristiPiae Preces Ad Joannem introd trad it pp 352 (esaurito)

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