I sistemi di illuminazione - iaso.net · LL’illuminazione dell’area...
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L’illuminazione dell’area AeroportualeL’illuminazione dell’area AeroportualeDurante la notte ed in condizioni di scarsa visibilità, i piloti e tutto il personale di terra riesco-
no a distinguere in maniera inequivocabile tutte le attrezzature e le varie zone aeroportuali
grazie ai vari sistemi di illuminazione di cui gli aeroporti stessi sono dotati.
Tutte le informazioni che in genere di giorno vengono fornite dalla segnaletica a terra, di not-
te, o quando la visibilità è scarsa, vengono fornite da vari sistemi luminosi diversi tra di loro
per colore, intensità e posizione. Questi impianti di illuminazione coprono la totalità dell’aerea
aeroportuale.
Dall’aerea di movimento, ai sentieri di avvicinamento stru-
mentale e di indicazione visiva del piano di planata, nonché
tutte le luci che segnalano la presenza di ostacoli in aero-
porto o nelle immediate vicinanze. Quelle che illustreremo
di seguito sono le illuminazioni relative a :
- Piazzali e vie di rullaggio
- Piste
- Sentieri di avvicinamento
- Piani di planata
- Altre luci
Piazzali e vie di rullaggioPiazzali e vie di rullaggioL’illuminazione dei piazzali (Apron) e delle vie di rullaggio (Taxiway), ha lo scopo di indicare
al pilota quelli che sono i limiti e le linee di mezzeria integrando cosi il piu possibile le istruzio-
ni che fornisce il controllo del movimento al suolo.
I riflettori dei piazzali e dei parcheggi degli aeroporti, forniscono invece un’illuminazione
costante durante le ore notturne. La loro distribuzione uniforme, garantisce un’illuminazione
adeguata sia per le manovre di rullaggio che per lo svolgimento agevole e sicuro di tutte le
Navigazione
I sistemi di
illuminazione
Cosa segnalano le luci degli aeroporti.
Gli apron, i raccordi, le piste ed i sentieri di avvicinamento e di planata.
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operazioni di imbarco/sbarco di merci e
passeggeri e di rifornimento e assistenza
agli aeromobili. Un altro fattore importan-
te è anche qello della sicurezza aeropor-
tuale, infatti questo tipo di illuminazione
consente al personale addetto alla sorve-
glianza di rilevare la presenza di persone
o mezzi non autorizzati alle operazioni sui
piazzali.
Le vie di rullaggio sono delimitate lungo i
bordi da luci di colore blu distanziate uni-
formemente tra di loro. Esse sono poste
anche sulle estremità delle piazzole. Le
linee di mezzeria delle vie di rullaggio
vengono invece segnalate da luci di
colore verde incassate nella superficie.
Distanziate anch’esse in maniera uni-
forme, vengono poste anche sulla pista
in affiancamento alle luci di mezzeria
solo in prossimità dei raccordi di uscita
rapida. Questo per facilitare durante le
ore notturne o in condizioni di scarsa
visibilità, il riconoscimento del raccordo
per abbandonare la pista a seguito di un
atterraggio.
Sulle vie di rullaggio, in prossimità dei
punti di attesa (Holding Point) ovvero
in prossimità di incroci con piste, troviamo delle file di luci
rosse disposte perpendicolarmente alla via di rullaggio
chiamate Barre di Stop. A volte, in prossimità di incroci
con altre vie di rullaggio, si possono trovare le stesse file
di luci però di colore giallo (dette Barre di Separazione).
Queste servono appunto a stabilire comunque delle posi-
zioni di attesa che regolamentano il transito degli aeromo-
bili escludendo ogni possibile interferenza tra di loro.
In alcuni casi, le barre di stop, presentano alle loro estre-
mità due luci intermittenti di colore giallo dette luci di Po-
sizione di attesa.
Barre Di Stop
Barre Di Separazione
luci di soglia
pista
Touchdown zone
luci di bordo
pista
luci intermittenti
sincronizzate (REIL)
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Le pisteLe pisteTutte le piste destinate ad un impiego notturno hanno le
luci di bordo pista (Rwy Edge Lights). Queste luci sono di
tipo fisso di colore bianco uniformemente distanziate per
tutta la lunghezza della pista. Gli ultimi 600 mt di pista,
possono avere opzionalmente, delle luci di colore giallo in
modo tale da fornire al pilota l’indicazione dell’approssi-
marsi della fine della pista.
Queste luci poste ovviamente in entrambi i sensi, sono bi-
direzionali, ovvero bianche durante la fase di atterraggio o
durante l’inizio della corsa di decollo e gialle con l’appros-
simarsi della fine della corsa di decollo.
Le luci di mezzeria delle piste (Rwy Centerline Li-
ghts), sono obbligatoriamente previste sulle piste di
precisione.Vengono installate in genere ad una distanza
tra i 7,5 mt e 30 mt a seconda della categoria dell’ILS e
sono di colore bianco dalla soglia sino a 900 mt dalla fine
della pista. Da 900 mt a 300 mt sono alternate di colore
bianco e rosso, mentre per gli ultimi 300 mt sono total-
mente rosse.Anche questo tipo di luci sono bidirezionali
e quindi visibili da entrambe le testate. Tutte le piste equi-
paggiate con luci di bordo pista, sono anche dotate di luci
di fine pista (Rwy End Lights). Queste luci sono fisse di
colore rosso e sono disposte trasversalmente alla pista nel
punto in cui finisce la pista.
Nel punto in cui si trova la soglia pista, sia essa disposta
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all’inizio della pista o spostata, viene disposta una fila di
luci fisse di colore verde posizionate trasversalmente alla
pista stessa. Queste luci, dette Threshold Lights o luci
di soglia pista, indicano durante la fase di avvicinamento,
l’inizio della pista. Nel caso in cui la soglia viene spostata
(ad esempio per inagibilità del tratto di pista), gli atterraggi
devono sempre avvenire oltre la fila di luci verdi. In alcuni
aeroporti situati in prossimità di metropoli dove le illumina-
zioni urbane abbondano, vengono installate alle estremità
della linea di luci verdi, due luci bianche intermittenti sin-
cronizzate dette REIL (Rwy End Identifier Lights).
Nelle piste strumentali di precisione servite da ILS di ca-
tegoria II e III vengono installate nei primi 900 mt di pista,
delle barre di luci bianche disposte a sinistra e a destra
della linea di mezzeria. Queste barre che in effetti sono
formate da almeno tre luci distanziate di 1,5 mt, indicano
la zona di contatto (TouchDown Zone Lights).
Il Piano Di PlanataIl Piano Di PlanataI sistemi di illuminazione del piano di planata, consentono
al pilota durante la fase finale di avvicinamento, di man-
tenere visivamente un piano di planata prudenziale la cui
pendenza in genere è di circa 3° pari a poco piu del 5%.
Questi sistemi si rivelano utilissimi ai piloti specialmente in
condizioni di mancanza di riferimenti visivi che consentono
di valutare la profondità.
L’esempio pratico è quando ci si trova ad atterrare nelle
ore notturne completamente buie in aeroporti posti nelle
vicinanze di aree oscure quali bacini d’acqua, boschi, de-
serti o peggio ancora zone montuose.
I vari sistemi visivi previsti dagli standard ICAO sono tutti
costituiti da un certo numero di barre di luci, ognuna delle
quali proietta un fascio luminoso di colore bianco nella sua
parte superiore e rosso in quella inferiore.
Le barre sono poste sul terreno in posizione reciproca e
con angolazione tale da consetire al pilota di stabilire se ci
si trova sul sentiero oppure no.
In genere questi sistemi assicurano la separazione da
eventuali ostacoli sino ad una distanza di 4NM dalla soglia
pista.
Ma vediamo ora nel dettaglio i vari sistemi.
VASIS
Il sistema VASIS (Visual Approach Slope Indicator Sys-
tem) è costituito, nella configurazione standard, da 12 luci
disposte in modo da formare 4 barre. Due di queste barre,
chiamate barre di sottovento sono ubicate lateralmente a
circa 150 mt dopo la soglia pista e le altre due, chiamate
di sopravento sono invece ubicate 210 mt dopo quelle di
sottovento. Esistono anche sistemi a tre barre in genere
adatti per i wide-body con cabina alta.
Gli angoli delle luci possono essere variati in modo da dare
al piano di planata la pendenza desiderata che, in caso di
presenza di un ILS, deve obbligatoriamente coincidere con
la pendenza del piano di planata dell’ILS.
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3 Bar Vasis
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L’intensità delle luci del VASIS, come del resto quella di
tutti i sistemi visivi dei vari sentieri di planata, varia dal gior-
no alla notte. Di giorno in genere si ha la massima intensità
luminosa che viene invece ridotta del 70% durante le ore
notturne. Questo per evitare di abbagliare i piloti durante la
fase delicatissima dell’atterraggio.
Ma vediamo nel dettaglio come avviene l’intercettamento.
Si porta l’aereo allineato con la pista a una distanza di
almeno 4 miglia, ad una quota pari a 250 piedi per ogni
miglio di distanza dalla soglia pista (4NM - 1000ft) in modo
tale da rimanere al di sotto del sentiero di planata. Man
mano che ci si avvicina alla soglia pista mantenendo la
quota, le luci di sottovento inizieranno a cambiare colore
dal rosso al rosa ed infine al bianco. Quando sono diven-
tate bianche si deve iniziare la discesa finale in modo tale
da vedere le luci di sottovento sempre bianche e quelle di
sopravento sempre rosse. Ogni scostamento significativo
dal sentiero si traduce in una visualizzazione diversa delle
barre luminose. Seguendo queste indicazioni si andrà a
toccare la pista nel corretto punto di contatto.
T-VASIS
Il sistema T-VASIS, a differenza del precedente, è forma-
to da 20 luci. Otto sono disposte su due barre da 4 luci
ognuna ubicate a 280 mt dopo la soglia pista tagliate or-
togonalmente da due file di 6 luci ciascuna distanziate tra
loro di 90 mt. Le sei luci che si trovano tra le due barre e
la soglia pista sono denominate luci Fly-up mentre quelle
che si trovano oltre le barre sono chiamate luci fly-down.
Gia il loro nome lascia intuire quale sia il significato. Il pi-
lota allineato l’aereo con la pista, stabilizzato sempre al di
sotto del sentiero di discesa, vedrà inizialmente le barre e
le luci fly-up rosse (a significare troppo basso e quindi fly-
up vola piu alto). Man mano che ci si avvicina alla soglia
pista mantenendo sempre la quota, le luci diventano tutte
bianche e poi le fly-up spariscono. Questo significa che
quando si sta sul corretto sentiero di discesa, si vedranno
solo le luci delle barre trasversali. Quindi da questo mo-
mento impostando la discesa, si puo mantenere il sentiero
di planata applicando le opportune correzioni a seconda
dell’indicazione che forniscono le luci fly-up e fly-down.
Se il pilota riesce a mantenere un rateo in modo tale da
vedere solamnete le luci delle due barre trasversali, andrà
a toccare la pista correttamente nella touchdown zone.
PAPI
Dal 1995 è stato introdotto come standard, quindi quello
che troveremo in tutti gli aeroporti, un nuovo sistema : il
PAPI (Precision Approach Path Indicator). Questo si-
stema è senza dubbio un miglioramento del VASIS. Molto
T-Vasis
piu preciso anche perche il cambio di colore va dal rosso
al bianco senza passare dal rosa, quindi il cambiamento
è netto.
Il PAPI è costituito da una sola barra di 4 luci in genere di-
sposta a sinistra della pista. La prima luce dista dalla pista
di circa 15 mt mentre tra di loro sono distanziate uniforme-
mente di 9 metri. La distanza della barra dalla soglia pista
invece, è variabile e deve garantire una altezza minima del
piano di planata sul pettine, in funzione della pista e dei tipi
di aeromobili che vi operano.
Quando l’aeromobile si trova sul corretto piano di planata
(glide), il pilota vede le due luci piu vicine alla pista di co-
lore rosso e le altre due esterne bianche. Quando risulta
essere leggermente alto, il pilota vede la luce piu vicina
alla pista rossa e le altre tre bianche. Quando invece l’ae-
reo è molto alto, il pilota vede tutte le luci bianche. Se è
leggermente basso o troppo basso vedrà rispettimanente
le tre luci vicino alla pista rosse e una bianca oppure tutte
rosse.
Durante una normale procedura di avvicinamento non
di precisione assistito da un sistema PAPI, il pilota vede
inizialmente tutte le luci rosse. Man mano che si procede
con l’avvicinamento mantenendo la quota, le luci (inizian-
do da quella esterna) inizieranno a cambiare dal rosso al
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bianco. Quando rimangono entrambe le due luci interne
(vicine alla pista) di colore rosso, ci si trova sul corretto
sentiero. A questo punto impostando la discesa, il pilota
puo mantenere sul piano di planata l’aereo impostando le
opportune correzioni variando il rateo di discesa in modo
da mantenere due luci bianche e due rosse.
Cosi facendo, l’aereo raggiungerà la pista nella prevista
TDZ (Touch Down Zone).
I Sentieri di AvvicinamentoI Sentieri di AvvicinamentoI sistemi luminosi dei sentieri di avvicinamento ALS (Ap-
proach Light System) sono stati studiati per consentire ai
piloti di passare dai riferimenti strumentali interni a quelli
visivi esterni.
Questi sistemi, di diversa intensità, sono posti davanti alle
testate delle piste ed in genere quello piu semplice è co-
stituito da una fila di 7 luci bianche allineate sul prolunga-
mento dell’asse pista e tagliate da una fila di luci bianche
situata a 300 mt dalla soglia.
Ovviamente ogni sistema varia a seconda della categoria
dell’ILS in uso. Ad esempio la figura a pagina 4 rappresen-
ta un ALS tipico di CAT II che ha la particolarità delle due
file di barre rosse che si estendono per 300 mt dalla soglia
e sono allineate con le luci della zona di contatto.
Sulla mezzeria del sentiero, questi sistemi luminosi pre-
sentato anche una fila di lu30 luci lampeggianti in sequen-
za ciamate SFL (Sequenced Flashing Light).
Questo sistema produce lampi di luce bianca in sequenza
dall’esterno verso la soglia della pista. Questo facilita il pi-
lota nell’identificare piu facilmente l’inizio fdel sentiero e la
direzione di atterraggio.
Nella pagina seguente sono schematizzati i vari sistemi
di illuminazione oggi diffusi nel mondo. Il sentiero di CAT
I quasi universalmente adottato in Europa (conosciuto an-
che come sentiero Calvert) è costituito invece da una fila
di luci bianche allineate sul prolungamento dell’asse pista
per 900 mt, tagliata trasversalmente da una serie di barre
di luci a intervalli di 150 mt.
Man mano che ci si avvicina alla soglia pista la fila di luci
centrali è inizialmente tripla. Passa da tripla a doppia nella
seconda parte ed infine a fila singola a ridosso della soglia.
Le barre trasversali invece sono di lunghezza decrescente
man mano che ci si avvicina alla soglia.
PAPI
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Altre LuciAltre LuciOltre ai sistemi di illuminazione qui descritti, esi-
stono anche altri sistemi minori ma non per questo
meno importanti.
Il faro di aeroporto ad esempio emette lampi di
luce a intervalli di circa 3 secondi ed in base al co-
lore dei lampi i piloti riescono ad identificare il tipo
di aeroporto. Ad esempio l’alternarsi di una luce
bianca con una verde sta a significare che l’aero-
porto è un aeroporto civile, come invece l’alternarsi
di una luce bianca con una gialla sta a segnalare
un idroscalo.
Quando un aeroporto non puo essere identificato
dall’aria durante le ore notturne, un apposito se-
gnale luminoso intermittente di luce verde chiamato
faro di identificazione ne segnala la presenza e
ne fornisce l’identificativo emettendo fasci di luce
secondo il codice morse.
Anche tutti gli ostacoli ritenuti pericolosi per gli
aeromobili in manovra nelle zone aeroportuali,
vengono in genere segnalati da apposite luci rosse
di bassa intensità disposte sulle loro sommità e ad
altezze intermedie. Alcuni sono segnalati con luci
rosse intermittenti di media intensità, ma alcuni pe-
ricolosi anche nelle ore diurne, sono segnalati con
luci bianche intermittenti di alta intensità.
Anche i veicoli che si muovono sui piazzali sono
considerati degli ostacoli pericolosi ed è per questo
motivo che la loro presenza viene segnalata da luci
intermittenti gialle e rosse.
Le parti impraticabili delle piste, invece, vengono
segnalate nelle ore notturne con apposite luci fisse di colore rosso o intermittenti di colore giallo o rosso.
Alcuni tratti di pista inutilizzati, possono invece essere chiusi al traffico spegnendo semplicemente le corrispondenti luci
laterali e/o centrali relative al tratto inutilizzato.