I segreti dell’orto mese per mese - √ Coltivare ortaggi,...

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I segreti dell’orto mese per mese

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I segreti dell’orto mese per mese

Autrice: Riccarda Pisano

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Sommario

Premessa ........................................................................... 3

Gennaio ............................................................................. 5

Febbraio ........................................................................... 10

Marzo .............................................................................. 14

Aprile .............................................................................. 21

Maggio............................................................................. 28

Giugno ............................................................................. 35

Luglio .............................................................................. 44

Agosto ............................................................................. 51

Settembre ........................................................................ 62

Ottobre ............................................................................ 74

Novembre ........................................................................ 82

Dicembre ......................................................................... 93

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Premessa

Molti pensano all'orto come a una

passione stagionale che inizia con la

primavera, ha il suo picco in estate,

declina con il sopraggiungere

dell'autunno e si ferma in inverno

per poi riprendere la successiva

primavera.

Ciò non è vero e l'ortolano esperto lo sa bene: l'orto se si è

previdenti e accorti dona verdure tutto l'anno anche nei mesi più

freddi.

A gennaio, a febbraio per non parlare di dicembre, cioè nei mesi

dove le temperature sono più rigide, si può con i dovuti

accorgimenti raccogliere fresca verdura da portare in tavola.

Mi chiederai: come è possibile questo?

In questo report ti svelerò punto per punto i segreti dell'orto mese

per mese così anche tu potrai lungo tutto il corso dell'anno gustare

ortaggi saporiti e freschissimi raccolti a pochi passi dalla tua cucina.

Così potrai applicare il primo caposaldo della mia filosofia

-coltiva i tuoi ortaggi

Inoltre per chi volesse gustare verdure tipiche e scoprire nel posto

di produzione tutte le loro caratteristiche organolettiche, culinarie e

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di coltivazione ho inserito le varie sagre e feste che celebrano quel

particolare ortaggio.

Questo per essere fedele al terzo caposaldo della mia filosofia, che

ti invito ad approfondire visitando questo mio blog, che recita così:

-riappropriati del tuo tempo libero

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Dopo queste poche notizie che ho voluto inserire come breve

premessa passo senza indugio ad illustrarti i segreti di

Gennaio

A san Maur (15 gennaio) un fred dal diavol a sant'Antoni (17

gennaio) un fred da demoni

Gennaio è il periodo più freddo dell'anno

in molte zone d'Italia la neve scende

copiosa tutto coprendo con la sua bianca

coltre anche il terreno dell'orto.

In altre zone il gelo stringe in una morsa

il terreno che si ghiaccia diventando

secco e duro e la vegetazione subisce la

morsa del gelo peggiore dell'abbraccio di

quella bianca coltre di cui ho appena

parlato.

Vi sono nel nostro paese, che non per nulla è uno stivale lungo

lungo, anche delle zone dove le temperature scendono raramente

sotto 0 per non dire quasi mai ma anche qui gennaio non è un

mese facile.

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Infatti spesso soffia il vento che disturba la vegetazione e secca il

terreno inoltre le temperature seppur sopra lo 0 sono fra le più

basse dell'anno.

Tuttavia l'ortolano previdente ha piantato per tempo alcune verdure

che resistono sotto la neve e alle condizioni avverse anzi

divengono più gustose e possono essere raccolte in questo mese

avaro di ortaggi freschi.

Qui voglio parlarti della famiglia delle Brassiche una famiglia

davvero straordinaria che conta numerosi membri

Mi dici che non la conosci?

Forse se ti spiego che è la famiglia dei cavoli e delle verze ti è tutto

più chiaro...

I vecchi ortolani dicevano: "ogni mese

ha il suo cavolo" e questa è una frase

molto vera.

Di questa utile verdura così vitaminica

e così ricca di minerali possiamo

trovare varietà che possono essere

raccolte lungo tutto l'arco dell'anno.

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Qui ti darò due esempi di verdure che si possono coltivare in

questo mese ne ho parlato diffusamente nella mia nuova opera:

"Come creare il tuo orto in modo perfetto" dove scoprirai

un'abbondante scelta di verdure che si possono coltivare mese per

mese.

Gennaio è il periodo delle verze tenere e gustose che possono

essere consumate sia cotte in calde zuppe che crude per una

corroborante insalata.

Hanno teste dure e bollose ben serrate, le foglie esterne verde

scuro sono spesso scurite dal gelo ma quando in cucina le si toglie

appare il loro cuore croccante di un giallo così pallido da sembrare

bianco e subito viene voglia di assaggiarle.

Le foglie del cuore sono tenerissime e croccanti nelle verze appena

raccolte, se non hai mai assaggiato una tenera e pallida foglia di

verza appena lavata ti consiglio di farlo è un'esperienza che ci

ricongiunge alle nostre radici antiche quando il cibo era scarso e le

verdure fresche erano una benedizione.

Se vuoi raccoglierle durante i mesi invernali compra le piantine di

verza della varietà invernale e piantale al sole in terreno ben

drenato e in posizione riparata.

Trapianta da fine agosto a settembre sino ai primi di ottobre a

seconda della zona e della varietà, le verze si conservano a lungo

nel terreno.

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Se poi la tua zona presenta un clima particolarmente umido e temi

marciumi puoi toglierle dal terreno e sistemarle sopra cannicciati in

un locale asciutto e fresco non raggiunto dal gelo.

Sistemate così si conserveranno per diversi mesi ma non

avranno la freschezza di quelle appena tolte dal terreno.

Anche i broccoli sono ortaggi invernali che appartengono alla

numerosa famiglia delle Brassiche.

Alcuni particolari tipi di broccoli il "Broccolo fiolaro di Creazzo" per

esempio è un raro ortaggio riscoperto per le sue straordinarie

qualità organolettiche, contiene infatti il sulforafane, una proteina

dello zolfo che costituisce una importante risorsa per la prevenzione

e la cura dei tumori, in misura di molto superiore a quella delle

altre Brassiche.

Se abiti nelle vicinanze di Vicenza o in Veneto avrai probabilmente

già sentito parlare di questa verdura invernale che produce in

gennaio delle infiorescenze che sono davvero squisite saltate in

padella o per condire eccellenti risotti.

Altrimenti non ti resta che cercarla sperando di trovare i semi per

iniziare la sua coltivazione che per amor di verità non è

propriamente fra le più facili.

Questa prelibatezza vegetale si semina in giugno la si accudisce

tutta l'estate e l'autunno per poi poter gustare i suoi capolini che

divengono più gustosi se hanno preso il gelo.

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Un ortaggio antico gustosissimo con

qualità straordinarie adatto ad

appassionati pazienti e tenaci.

Se vuoi cimentarti avrai in inverno

la tua ricompensa: broccoletti

gustosi, teneri e saporiti.

Se poi vuoi gustarti questa verdura

puoi sempre partecipare alla "Sagra del Broccolo Fiolaro" che si

svolge a Creazzo in onore dell'amato broccolo a gennaio dal 14 al

20 circa del mese.

In questo periodo si celebra il raro broccolo con diverse

manifestazioni e i ristoratori della zona lo cucinano in svariati modi

mettendo in luce le sue qualità.

Non perderti una manifestazione che ti regalerà momenti sereni e

lieti e che ti consentirà, come consiglio nel mio terzo caposaldo

della mia filosofia, di

-riappropriarti del tuo tempo libero

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Vediamo adesso quali segreti racchiude il mese di

Febbraio

Febbraio febbraietto corto e maledetto

Questo mese, il più corto dell'anno, può mettere a dura prova

l'abilità dell'ortolano anche di quello più esperto.

I 28 giorni di febbraio possono davvero essere freddi, umidi, piovosi

o nevosi oppure ventosi a seconda delle zone.

Tuttavia la neve o il gelo di febbraio non vengono visti come il

brutto tempo di gennaio perchè si sa che l'inverno non può durare

per lungo tempo marzo con i suoi tepori è alle porte.

Quindi si sopporta con più filosofia il maltempo di questo freddo

mese che può avere punte di

freddo superiori allo stesso

gennaio.

Eppure vi sono verdure che

impavide resistono anche a

questo tempo così cattivo

Qui ne voglio citare una, vera

ancora di salvezza in questo mese avaro di ortaggi freschi.

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E' un'insalata per meglio dire una cicoria: il radicchio.

Come tutte le cicorie il radicchio ha un gusto leggermente

amarognolo ma è un amarognolo delicato che conquista il palato e

che fa tanto bene al fisico.

Infatti le cicorie, e il radicchio non fa eccezione, hanno proprietà

depurative e protettive del fegato, ricche di fibra regolano le

funzioni intestinali.

Il radicchio deriva da una varietà di cicoria a foglie rosse che si è

evoluta attraverso le numerose cultivar nelle varietà di radicchio

che conosciamo.

Il colore rosso delle sue foglie rende questo ortaggio ricco di

antocianine che proteggono la pianta dai raggi ultravioletti e

proteggono chi la consuma dai danni dei radicali liberi e dagli agenti

ossidanti che causano l'invecchiamento cellulare.

Un'insalata preziosa quindi il radicchio e anche molto bella da

vedere con quel suo colore rosso più o meno vivo a seconda delle

varietà.

Per amore di verità ti dirò che il suo tono acceso è dovuto sia alle

brinate che all'imbianchimento pratica alla quale viene sottoposta

questa insalata per renderla più tenera e meno amara.

Un'altra sua caratteristica è che a maturità il radicchio chiude le sue

foglie in una palla rossa o variegata a seconda delle varietà con

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coste bianche più o meno pronunciate e questo rende l'interno

molto tenero e croccante.

Vale davvero la pena di seminare il radicchio a giugno luglio per

trapiantare entro il 31 di agosto per poi poter raccogliere questa

gustosa insalata da novembre in poi.

Attenzione a quando trapianti fallo la sera dopo aver inumidito il

terreno e copri con cannicciati o altro riparo le piantine perchè

questa insalata soffre il trapianto.

Per quanto riguarda l'imbianchimento ti consiglio di coprire la pianta

di radicchio una decina di giorni prima della raccolta con un vaso

rovesciato che impedirà alla pianta stessa di usufruire della luce

rendendola meno amara e più croccante.

Ne esistono numerose varietà se vuoi gustare il radicchio a febbraio

ti consiglio di seminare una varietà tardiva che maturerà in questo

corto mese.

Il Veneto è la patria del radicchio e le cultivar prendono il nome

dalle varie zone di produzione come il "Rosso di Verona" che forma

un grumolo (testa) pieno e compatto, la varietà "Rosso di

Treviso" con un cespo lungo e stretto a forma di fuso e il "Variegato

di Castelfranco" che assomiglia a un fiore con le sue foglie

lievemente sfrangiate e con le sue maculature di colore viola

rossastro che spiccano su uno sfondo giallo chiarissimo.

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Se vuoi una robusta insalata invernale che sopporta anche il gelo

non esitare e pianta il radicchio se poi vuoi partecipare a una festa

in suo onore non hai che l'imbarazzo della scelta.

Sono numerose le località venete che festeggiano uno dei loro

ortaggi più famosi il radicchio celebrando, a seconda della località,

la varietà coltivata in zona.

A febbraio, da fine gennaio ai primi di febbraio, il radicchio rosso di

Treviso viene esaltato

nella manifestazione

giunta alla sua 27

esima edizione che si

svolge a Dosson e che

si intitola "Festa del

Radicchio rosso di Treviso".

Dosson è una frazione del comune di Casier che si trova in

provincia di Treviso una zona dove la coltivazione intensiva del

radicchio è una delle principali risorse.

Saranno allestiti stand dedicati a questa ottima insalata e vi sarà

anche un banco dove si potrà gustare il radicchio rosso di Treviso e

numerosi prodotti tipici della zona.

Completeranno il tutto numerosi gruppi musicali e folkloristici che

allieteranno la manifestazione che si

protrarrà per la durata di circa 10 giorni.

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Vale la pena davvero di partecipare a questo evento lieto e nello

stesso tempo importante perchè non solo si gustano ottimi piatti

ma potrai imparare moltissimo su questa insalata invernale vanto

della regione veneta.

Così passerai lietamente un periodo di svago e di apprendimento e

ti riapproprierai del tuo tempo libero così come consiglio di fare nel

terzo caposaldo della mia filosofia

-riappropriati del tuo tempo libero

Passo a svelarti i segreti di un mese pazzerello

Marzo

Marzo molle, grano per le zolle

Dopo tanti mesi di umido e freddo marzo è davvero un mese molto

desiderato e gradito.

Tuttavia anche a marzo ci possono essere giornate fredde, neve e

persino gelate ma la neve di marzo non fa più paura così com'è

venuta presto se ne va.

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Più temibili le gelate che se si presentano dopo parecchie giornate

di bel tempo possono danneggiare la vegetazione che ingannata

dalle temperature miti si è "mossa".

A rischio soprattutto le fioriture primaverili degli alberi da frutta che

fioriscono precocemente e i teneri germogli spuntati anzitempo.

Non farti ingannare dalle belle giornate marzoline perchè in questo

mese il tempo è instabile e potrebbe cambiare repentinamente, a

marzo giornate tiepide si alternano a periodi di freddo.

Quindi tieni a portata di mano sia l'annaffiatoio che le coperture

invernali per procedere all'occorrenza ad innaffiare nei periodi di

caldo e di secchezza o a coprire le tenere verdure nei periodi di

freddo.

La pioggerellina di marzo è benefica per la vegetazione e per i semi

che si sentono così stimolati a spuntare.

La pioggia di marzo è preziosa per far spuntare il grano, da qui

il proverbio di questo mese, tuttavia non solo il grano ne trae

beneficio ma un pò tutta la vegetazione inclusa l'erba che spunta

con steli giovani e freschi e i semi che abbiamo seminato nell'orto

che si sentono spinti a spuntare.

Tutta la natura si rinnova, al 21 marzo inizia la stagione della

vegetazione cioè la primavera e anche il nostro fisico ha bisogno di

rinnovarsi, di lasciarsi alle spalle i lunghi e grigi periodi invernali.

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Cosa c'è di meglio quindi che coltivare verdure a rapida crescita che

raccolte freschissime e subito consumate ci daranno quelle vitamine

e quei minerali che ci consentiranno di rinnovarci depurando il

fegato e il sangue affaticati dalle tossine accumulate durante

l'inverno.

A dimora se nella tua zona il clima non è troppo rigido oppure in

cassone riscaldato o sotto tunnel, anche casalingo, semina:

l'insalatina da taglio, la rucola e i ravanelli per poter gustare

insalatine tenere e fresche che sono tutta salute.

Sono tutte verdure facili da seminare e rapide da raccogliere molto

amate dagli ortolani impazienti e/o non troppo pratici di

coltivazioni.

Vi sono molti tipi di insalate da taglio più o meno dolci oppure si

possono scegliere le misticanze, che

sono miscugli di semi di diverse

varietà di insalatine da taglio, molto

gustose e anche appariscenti perchè

mescolano insalate con foglie di

differente colore.

Infatti le insalatine da taglio passano

dal verde chiaro della "Lollo bionda" al rosso scuro della

varietà "Lollo rossa" entrambe molto tenere e delicate, al verde più

accentuato e al sapore più deciso della cicoria da

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taglio inconfondibile con le sue foglie strette e lanceolate di colore

verde intenso.

A mio parere tuttavia la migliore varietà di cicoria da taglio con un

sapore più delicato e meno amara è la varietà "Cicoria da taglio

bionda di Trieste" tenera, saporita e con le foglie meno pelosette

della varietà tradizionale.

Ti invito a cercarla e a coltivarla è di veloce crescita e dopo poco più

di un mese, quando le piantine avranno raggiunto i 15 cm, potrai

tagliarla.

Se la annaffi dopo il taglio questa rustica insalata rispunta e può

essere essere nuovamente tagliata.

Con questo tipo di insalata puoi fare parecchi tagli sino a quando le

alte temperature non la faranno andare a seme.

Con l'insalatina novella ci sta bene un altro ortaggio facile e di

rapida crescita.

Sto parlando del rapanello o ravanello che dir si voglia un ortaggio

di cui si gusta la radice ingrossata.

Semina direttamente a dimora, il rapanello non si trapianta, e

dirada le piantine appena hanno emesso le prime vere foglioline per

dar modo alle rimaste di ingrossare la radice in modo ottimale.

Questo rustico ortaggio cresce praticamente tutto l'anno ma non

gradisce le temperature elevate che lo fanno andare in fiore.

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Preferisce terreno fertile, soffice, senza sassi o altri impedimenti

che impediscono alla radice di svilupparsi al meglio.

Se lo vuoi più piccantino

annaffia di rado se invece

preferisci un sapore più dolce

non lesinare l'acqua.

Ve ne sono di tantissime

varietà: "Cherry

Belle" e "Saxa" sono i classici ravanelli come siamo abituati a

vederli tondi e rossi.

Ve ne sono però cultivar con la radice allungata come "Candela di

ghiaccio" bianca, allungata e con la polpa piccante mentre se ti

piace il sapore più dolce e vuoi provare una varietà un pò insolita

semina la cultivar "Candela di fuoco" che assomiglia a una carota

rossa, ha polpa profumata, tenera e poco piccante.

Il rapanello è adatto a chi fa dieta perchè è privo di grassi con un

indice calorico molto basso.

E' ricco di vitamina C e di vitamine del complesso B contiene inoltre

ferro e potassio.

Non ultimo dà gusto e sapore, affettato finemente, alle insalatine

da taglio primaverili.

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Un'ultima cosa: raccogli i rapanelli quando sono giovani e teneri

non lasciarli nel terreno ad ingrossare altrimenti diventano legnosi

e immangiabili.

E' uno degli ortaggi di più veloce crescita dalla semina alla raccolta

passano da 4 a 6 settimane a seconda della varietà.

Una curiosa manifestazione che vede protagonista il rapanello si

svolge in Messico e viene chiamata "Noche dè Rabanos (notte dei

ravanelli).

E' una manifestazione pre-natalizia che si svolge il 24 dicembre

nella città di Oaxaca in Messico.

Il protagonista indiscusso è il ravanello che viene intagliato da

orticultori, floristi e appassionati che poi espongono le loro opere in

pubblico.

Le sculture più rappresentative e migliori, sovente di carattere

religioso, vengono premiate da una speciale giuria.

La manifestazione è seguita da moltissimo pubblico che accorre

anche da lontano per assistere a questo caratteristico evento che si

conclude con una festa dove vengono esposte centinaia di

bancarelle con le merci più varie e con una manifestazione

pirotecnica.

Queste notizie le ho avute da una mia cara amica che ha assistito

spero di potervi assistere anch'io dev'essere molto caratteristica.

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Se ti trovi a passare da quelle parti non perdertela è un momento di

festa e di folklore.

Un'altra verdura primaverile ottima da seminare e da gustare in

questo mese un'insalata gustosa e

piccantina che può sostituire i rapanelli

nel dare un nuovo sapore alle insalatine

di stagione è la rucola un'insalata

piccante che era già conosciuta ed

apprezzata nell'antichità.

Il medico greco Discoride affermava che

mangiata in quantità e regolarmente destava Venere e per questo

motivo non era coltivata negli orti dei conventi del Medioevo.

Gradatamente dimenticata perchè considerata un cibo povero è

tornata in auge una quindidicina di anni fa e adesso la si può

trovare anche nei banchi dei supermercati.

Certo che quella che coltiverai avrà una freschezza e un sapore ben

differente da quella che potresti comprare.

Vale la pena di coltivarla perchè è pianta rustica, di veloce crescita

e viene pronta per essere raccolta già a 4 settimane dalla semina.

La rucola è apprezzata per il suo sapore piccante e aromatico, è

ricca di vitamina C e ha proprietà diuretiche e digestive.

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Predilige le temperature fresche il calore e l'afa eccessive la fanno

andare in fiore e il mese di marzo è ottimale per seminarla e per

gustarla.

Con queste verdure così facili da coltivare e con l'aria tiepida di

marzo che invoglia a stare all'aperto dopo il lungo e freddo periodo

invernale non hai più scuse ti sprono a mettere in atto il primo

caposaldo della mia filosofia, ti troverai contenta.

-coltiva il tuo cibo

Vediamo adesso i segreti del mese primaverile per antonomasia

Aprile

D'aprile non ti scoprire

Con aprile arriva anche nelle zone fredde la primavera.

Sbocciano gli alberi da frutto e nell'orto iniziano a germogliare gli

ortaggi, l'erba è cresciuta nei prati e verdeggia tenera e fresca.

Aprile è anche il mese delle nascite, le pecore, le capre mettono al

mondo la loro prole che avrà abbondanza di latte perchè le madri

hanno a disposizione la tenera e succosa erba appena spuntata.

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Spesso ad aprile cade la Pasqua un'altra festa che celebra non solo

la Resurrezione ma anche la pienezza della primavera.

Tuttavia questo può essere anche un mese infido i ritorni di freddo

non sono rari e nelle zone più esposte aprile può riservare le ultime

gelate e qualche breve nevicata.

Quindi diamo retta alla saggezza popolare che dice "D'aprile non ti

scoprire" non riponiamo troppo presto i vestiti invernali e le

protezioni che abbiamo allestito per i nostri ortaggi basta una

gelata per vanificare tante ore di lavoro.

Aprile è con maggio uno dei mesi più importanti per l'allestimento

dell'orto.

Se si vuole godere di verdure per tutta l'estate e oltre occorre

seminarle o trapiantarle in aprile.

Non mi addentrerò qui in questo argomento ti rimando al mio corso

"Come creare il tuo orto in modo

perfetto" dove ho elencato tutti gli

ortaggi che si possono seminare e

piantare mese per mese con

numerose spiegazioni in merito.

Vediamo adesso quali sono le tenere

verdure che puoi consumare già da

questo mese.

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Innanzitutto faccio una precisazione: per poter consumare ortaggi

in questo mese la semina deve essere stata fatta nei mesi

precedenti.

Prendiamo il caso dei piselli che vengono pronti in questo mese se li

hai seminati in autunno a dimora se il clima nella tua zona in

inverno è mite oppure li devi seminare nei primi mesi dell'anno

riscaldando il terreno con un velo di tessuto non tessuto o con

campane o in cassone riscaldato se l'inverno da te è rigido.

Se sei stata previdente e hai seminato nel momento giusto una

varietà precoce puoi in questo mese primaverile a fine mese già

cominciare a raccogliere i primi teneri pisellini che sono una vera

prelibatezza così dolci e teneri.

Si possono fare in padella con un battuto di cipolla e pancetta a

dadini fatta soffriggere che darà gusto alla dolcezza un pò

stucchevole dei piselli oppure si possono mettere insieme al riso

per un leggero risotto primavera delicato e fine.

I piselli hanno numerose qualità sono molto ricchi di fibre che

regolano l'attività intestinale, forniscono vitamina C che rafforza le

difese naturali dell'organismo e la vitamina B9 così importante per il

rinnovamento cellulare.

Inoltre sono ricchi di ferro così importante per i nostri globuli rossi e

per la muscolatura.

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Adatti per chi è a dieta hanno un alto potere saziante e contengono

poche calorie, consigliati per un pasto leggero, sono più tollerati

degli altri legumi e raramente sono la causa di allergie o disturbi.

Quindi conviene coltivare questo legume così apprezzato per

poterlo gustare freschissimo già da questo mese appena raccolto

dal tuo orto.

Purtroppo se hai seminato una varietà nana spesso il raccolto non è

così abbondante come si vorrebbe, certo le varietà rampicanti

producono di più ma sono anche più ingombranti e necessitano di

sostegni per sorreggere l'esuberante vegetazione.

Inoltre il pisello seminato presto non sempre germina perchè il

freddo o le piogge troppo frequenti possono far marcire i

semi oppure, ed è il caso più frequente, ne germinano solo alcuni

ed altri no.

Se vuoi seminare d'autunno o presto in primavera è importante

scegliere le varietà più adatte ve ne sono infatti più resistenti al

freddo e altre invece per semine più tardive che

sopportano maggiormente il caldo.

Quindi ricorda di chiarire bene questo particolare con la persona

che ti vende i semi.

Gustare teneri dolci pisellini già ad aprile non è da tutti ma

conviene tentare per avere la soddisfazione di raccogliere questi

verdi e dolci semi che si sciolgono in bocca.

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La raccolta è scalare quindi dovrai visitare più di una volta le tue

piante per raccogliere i piselli giunti al giusto grado di maturazione.

Non indugiare troppo perchè altrimenti diventano troppo grossi e

non sono più così teneri.

Si raccolgono immaturi quando il baccello è ben pieno ma ancora

sono verdi e teneri e per coglierli nel momento ottimale ti verrà in

aiuto l'esperienza.

Quelli che diventano più vecchi possono essere lasciati sulla pianta

a seccare ma io so già per diretta esperienza come andrà a finire

una tale prelibatezza si vuole

consumarla subito fresca e

sulla pianta a seccare ne

rimarranno pochi:-)

Un altro ortaggio che puoi

raccogliere questo mese,

delizioso e molto ricercato

è l'asparago.

Devo dirti che per gustare i deliziosi turioni (germogli degli

asparagi) che spuntano dal terreno in questo mese devi armarti di

pazienza perchè avere un'asparagiaia non è cosa di poco conto.

Non che richieda particolari e difficoltose lavorazioni ma occorre

pazienza e costante cura durante tutto l'anno.

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Innanzitutto bisognerà impiantarla richiede una profonda fossa di

almeno 20-30 cm dove andrai a posizionare le zampe, cioè i rizomi

costituiti dalle gemme e dalle numerose radici, poi in diversi tempi

occorre coprirle sino a raggiungere il terreno.

Inoltre dovrai innaffiare a tempo debito perchè i tuoi asparagi non

soffrano la sete, liberarli dalle erbe infestanti e aspettare.

Sì perchè per fare irrobustire le tue piante di asparago non potrai

raccogliere subito i turioni che dovessero spuntare ma dovrai

armarti di pazienza e cominciare la raccolta , pochi solo di assaggio,

dal secondo anno in avanti.

Dal terzo anno in poi potrai eseguire la raccolta lasciando sempre

alcuni asparagi che si svilupperanno in piumosi rami e che

fioriranno in estate portando poi i frutti che sono piccole bacche

nere a completa maturazione.

Una volta impiantata l'asparagiaia dura 10 anni e più quindi potrai

godere dei deliziosi turioni per lunghi anni.

Tuttavia non richiede poco spazio e rimane per lungo tempo

nell'orto quindi non è adatta se devi ottimizzare lo spazio di un orto

piccolo.

Però il gusto e la freschezza degli asparagi raccolti e subito portati

in tavola è davvero insuperabile.

A mio parere il modo più adatto per gustarli è semplicemente con il

burro ma che sia buono, del migliore.

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Gli asparagi sono una verdura che "chiama" il burro non troppo

amante dell'olio.

Ecco come procedo io: dopo averli ben puliti li lego a mazzetti e li

faccio cuocere in una pentola alta, quella dove si cuociono gli

spaghetti andrà benissimo, con acqua salata in ebollizione sinchè

non divengono teneri.

Poi li slego, li adagio su un piatto di portata, li spolvero con

abbondante parmigiano e verso burro fuso imbiondito.

Cucinati così costituiscono un contorno per un piatto di carne

oppure un secondo leggero.

Se voglio un secondo piatto più nutriente faccio cuocere delle uova

al burro e poi le faccio scivolare sugli asparagi portando il tutto ben

caldo in tavola.

Questo è un tipico piatto primaverile fresco e gustoso specialmente

se gli asparagi sono dell'orto e le uova delle galline del pollaio come

era costume una volta e come è diventato così raro ai nostri giorni.

In ogni caso non privarti di questa delizia primaverile e se appena ti

è possibile riserva un posto nell'orto per questa bontà gustandola ti

ricorderai del primo caposaldo della mia filosofia

-coltiva il tuo cibo

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Siamo già arrivati al mese seguente di cui ti svelo i segreti

Maggio

Se maggio va fresco va ben la fava e anco il frumento

Inutile negarlo maggio è un bel mese le temperature sono gradevoli

senza il freddo dei mesi passati ma senza il caldo e l'afa di quelli

che ancora devono arrivare e la vegetazione è nel suo pieno

rigoglio.

A maggio sbocciano le rose e non solo quelle sbocciano moltissimi

altri fiori mentre le piante che hanno fiorito ad aprile e a maggio

iniziano a formare i primi frutti.

Se sei in una zona dove la vegetazione può svilupparsi

precocemente alcuni alberi da frutto portano già i primi frutti maturi

per esempio alcune varietà di ciliegi particolarmente precoci

giungono a maturazione in questo mese.

Certo le ciliegie di maggio non hanno la dolcezza di quelle di giugno

ma sono fra i primi frutti che si possono gustare e quindi sono

ancora più graditi.

Nell'orto c'è moltissimo da fare fra seminare, trapiantare e curare i

numerosi ortaggi che stanno crescendo.

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Purtroppo non crescono solo loro le erbacce sono sempre in

agguato per sottrarre terreno e nutrimento alle nostre preziose

piantine.

Conviene estirparle approfittando della pioggia che ha reso il

terreno umido perchè così potrai togliere anche la radice

l'importante è non farle andare in fiore se no si moltiplicano

rapidamente per tutto l'orto.

Inoltre spesso ospitano colonie di afidi e altre malattie che non

vedono il momento di balzare sui nostri teneri ortaggi e questo è un

altro motivo per toglierle dall'orto.

Non metterle nel compost ma bruciale o allontanale per evitare il

diffondersi di malattie o spargere inavvertitamente i loro semi.

Maggio può essere un mese piuttosto asciutto e allora non

dimenticarti di bagnare oppure piuttosto umido dipende delle zone

e dalle annate.

Per la vegetazione è meglio se le temperature si mantengono

fresche e maggio non è troppo secco.

La pioggia di questo mese è particolarmente benefica per la

vegetazione che si sta formando.

Inturgidisce la fava e i chicchi del frumento, dà acqua alle piante da

frutto che stanno formando la loro frutta e aiuta i giovani germogli

a crescere.

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Non c'è niente di meglio che la dolce persistente pioggerellina di

maggio per far crescere tutta la vegetazione.

Per quanto riguarda quello che è possibile raccogliere e gustare in

questo primaverile mese desidero parlarti di due golosità che non

devono mancare in un orto ben organizzato.

I cipollotti primaverili costituiscono

la prima golosità di cui voglio

parlarti così saporiti e croccanti non

possono mancare nelle insalate di

questo mese dove danno non solo

sapore ma anche apportano

vitamine e sali minerali che non

vengono perduti con la cottura.

Infatti i teneri cipollotti si consumano prevalentemente crudi

essendo delle cipolle immature quindi più dolci e tenere.

Contengono vitamina C, vitamina E, ferro, selenio, iodio, zinco e

magnesio che li rendono una verdura diuretica depurativa e

antiglicemica.

Non c'è niente di meglio in questo mese per depurare l'organismo

che gustare un'insalata primaverile dove in mezzo alle tenere

foglioline ci siano alcuni cipollotti tagliati finemente.

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La loro coltivazione è molto semplice e crescono anche in grossi

vasi sul balcone basta interrare in terreno fertile e ben drenato i

loro piccoli bulbilli con la punta che fuoriesce dal terreno stesso.

Si raccolgono in modo scalare quando il bulbo si presenta

sufficientemente ingrossato e conviene non conservarli ma

coglierli e consumarli al momento.

Se poi vuoi consumarli cotti uno sfizioso contorno è costituito

dai cipollotti in agrodolce.

Ti posto qui la facile ricetta:

Ingredienti per due persone

500 g di cipollotti

2 cucchiai rasi di aceto di vino bianco

50 ml d'acqua

1 cucchiaio di zucchero

1 cucchiaio scarso di olio extravergine d'oliva

sale q.b.

Pulisci i cipollotti e sciacquali molto bene in acqua fredda.

In una ciotolina metti l'acqua, fai sciogliere lo zucchero e quando è

ben dissolto aggiungici l'aceto mescolando bene per amalgamare il

tutto.

Prendi una padella, ungila con l'olio extravergine d'oliva e metti i

cipollotti quando l'olio è caldo facendoli rosolare bene per alcuni

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minuti a fuoco vivace poi aggiungi la miscela che hai preparato a

parte, aggiusta di sale e attendi che riprendano il bollore.

A questo punto abbassa la fiamma e lascia cuocere lentamente per

30 minuti circa girando di tanto in tanto affinchè non si attacchi.

Il tempo di cottura dipende dalla grossezza dei cipollotti che a

cottura ultimata devono risultare morbidi ma non sfatti.

Se li vuoi più croccanti rosolali a fine cottura per qualche minuto a

fuoco vivace servendoli poi subito dopo in tavola.

Questo piatto costituisce un ottimo contorno per piatti di carne ma

è buono anche da solo come secondo leggero ottimo sia caldo che

freddo.

E' una ricetta semplice ma molto

gustosa a tutti gradita inoltre

costituisce una variante se hai

parecchi cipollotti e non li vuoi

sempre consumare crudi.

La seconda golosità di cui ti ho

accennato più sopra che costituisce una caratteristica di questo bel

mese primaverile è la fragola.

Conviene sempre piantare nel proprio orto alcune piantine di

fragola che ti daranno un'abbondante produzione in questo mese.

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E' ben vero che vi sono varietà di questo dolce frutto dette rifiorenti

che producono durante tutto il periodo primaverile e estivo sino ai

primi freddi ma le fragole migliori le cogli in questo mese.

Sono più grandi e sugose delle altre con un sapore migliore

insomma maggio è il mese delle fragole.

La fragola, rosso frutto popolare, è uno dei miei preferiti e ne faccio

sempre scorpacciate durante questo mese.

Per divulgare questa mia passione e per far conoscere in tutte le

sue varie sfaccettature questo piccolo frutto ho creato un corso

"Il mondo della fragola svelati tutti i suoi segreti"

dove ho dato libero sfogo alla mia passione e ho rivelato in

numerosi ebook tutto ma proprio tutto quello che riguarda questo

rosso frutto compresa la possibilità di coltivarlo e di trarne un

discreto guadagno.

Tuttavia non voglio parlartene qui clicca il link del prodotto se vuoi

saperne di più.

La fragola è di facile coltivazione riesce bene anche se sei un

principiante.

Prendi delle piantine certificate, questo è importante perchè le

giovani piantine di fragola sono delicate e se hanno in sè dei virus

non si sviluppano bene, piantale in semi-ombra in terreno fresco e

leggermente acido che gradiscono particolarmente.

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Presto vedrai i primi fiori e si svilupperanno con rapidità i frutti che

coglierai a piena maturazione quando tutta la loro buccia sarà di un

bel rosso uniforme.

Per tenere fresco il terreno e per evitare che i frutti si sporchino di

terra metti una paccimatura di paglia o di film plastico che ti farà

anche risparmiare sull'irrigazione e che impedisce alle erbacce di

infilarsi nel fragoleto.

Le piantine di fragola desiderano essere innaffiate sovente per poter

produrre abbondanti sugosi e dolci frutti.

Non c'è nulla di meglio che raccogliere le fragole del tuo orto e

aggiungerle ad una macedonia preparata al momento.

Oppure se sei goloso e non hai problemi di peso fragole e panna

costituisce un piatto noto ma sempre buonissimo.

Le fragole si possono aggiungere come guarnizione nelle crostate,

possono essere trasformate in marmellate e liquori che gustati

durante la stagione invernale ti ricordano questo mese primaverile

ricco di profumate e rosse fragole.

Per concludere non lasciarti sfuggire l'occasione di piantare alcune

piantine di questo dolce frutto, trova un angolino nel tuo orto

e crea il tuo fragoleto.

Gustando le rosse e sugose fragole capirai l'importanza del primo

caposaldo della mia filosofia

-coltiva il tuo cibo

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Passo a spiegarti i segreti del mese successivo un mese nel quale la

dolce primavera lascia il posto alla pienezza estiva

Giugno

Giugno ciliegie a pugno

A giugno la temperatura e la luminosità sono ottimali ed è in questo

mese che si ha il passaggio dalla primavera all'estate il 21

giugno è il giorno più lungo dell'anno.

Le ore di luce sono davvero tante e in giugno l'orto è pieno di

ortaggi che crescono e maturano se sei stato previdente

difficilmente avrai parcelle libere molte sono le verdure che

crescono nell'orto in questo mese.

Tuttavia se non continui le semine ti ritroverai in autunno con

colture invecchiate e improduttive.

E' importante se vuoi raccogliere gustosi ortaggi tutto l'anno

riservare alcune parcelle dell'orto alle semine anche in questo

mese.

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Oppure se lo spazio è poco, non basta mai se sei un appassionato e

come me vorresti avere ogni tipo di ortaggi, puoi seminare

all'ombra di piante più alte.

Per esempio le lattughe si sviluppano bene all'ombra dei peperoni e

delle melanzane che sono piante alte.

Ricevono l'ombra da queste e le loro tenere foglie non vengono

bruciate dai caldi raggi del sole che a giugno possono scottare con

temperature elevate.

Un'altra cosa su cui stare attenti questo mese sono le malattie che

possono colpire le nostre piante.

Afidi e altri insetti sono più attivi e si moltiplicano maggiormente

con le calde temperature di questo mese.

Nell'orto non uso insetticidi che andrebbero a rovinare la freschezza

e la sanità degli ortaggi ma solo rimedi strettamente biologici.

Per esempio l'aglio seminato vicino alle insalate tiene lontano gli

afidi golosi delle loro tenere foglie e i macerati sono ottimi rimedi

naturali che funzionano efficacemente come repellenti e concimi.

Parlo dei macerati come prepararli ed utilizzarli al meglio nella mia

opera

"Come creare il tuo orto in modo perfetto"

dove ne troverai numerosi esempi.

In questo mese sono molti gli ortaggi che possono essere raccolti e

gustati.

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Se penso a giugno sono due gli ortaggi che subito mi vengono in

mente tutti e due presenti negli orti di tutta la nostra penisola.

Secondo me sono il simbolo di questo mese che possono essere

raccolti per tutta l'estate e anche oltre sino a quando le

temperature si mantengono stabili e sopra valori piuttosto alti.

Si sposano bene insieme e danno freschezza e sapore ai piatti

estivi.

Sto parlando del basilico e del pomodoro popolarissimi entrambi e

molto conosciuti anche da chi l'orto non lo coltiva.

Il profumo inconfondibile del basilico è

noto e chi non conosce il rosso sugoso

frutto che viene chiamato pomodoro

declinato in moltissime varietà e che

entra come ingrediente in molti piatti?

Il basilico è aromatica di facilissima

coltivazione basta dargli un posto al sole, non fargli mancare

l'acqua e cimarlo quando invecchia e vuole fiorire.

Rustico vuole terreno fertile non necessita di concimazione e soffre

soltanto gli sbalzi di temperatura che deve essere sui 20°C. anche

la temperatura notturna perchè si sviluppi al meglio.

Occorre togliere le sue infiorescenze per far si che la pianta non si

sfrutti troppo, si allunghi esageratamente producendo foglie piccole

e diventando legnosa.

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Ve ne sono di differenti varietà a foglie più o meno piccole e bollose

anche se la varietà più nota e coltivata è la "Genovese" con foglie

particolarmente profumate usata in Liguria per il famoso pesto alla

genovese appunto.

Le varietà sono più di 40 se ne potrebbe fare una collezione la

maggior parte però sono annuali e vanno riseminate come il

normale basilico ogni anno.

Se volete coltivare una forma insolita di basilico scegliete il basilico

greco che forma un cespuglietto naturale di forma sferica molto

ornamentale formato da minute foglioline di penetrante odore.

E' pianta che non sfigura in giardino fra le piante ornamentali e

neppure sul terrazzo dove la sua

forma attirerà lo sguardo di chi la

vede.

Molto belle e appariscenti sono

anche le varietà di basilico con le

foglie scure come la "Dark

opal" che offre splendide foglie

colorate di viola scuro che come profumo e gusto non hanno nulla a

che invidiare alle varietà più note di basilico con le foglie verdi.

Per quanto riguarda il basilico in cucina sono moltissime le ricette

che lo vedono impiegato per insaporire gli altri ingredienti quando

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non è lui il protagonista come nel pesto così gustoso e adatto a

condire le trenette, tipica pasta ligure.

Per le sue qualità stimolanti e digestive è molto utile a tutte quelle

persone che soffrono di cattiva digestione ed è anche un calmante

dello stomaco e dell'intestino tenue.

Inoltre combatte la stanchezza in generale, tonifica il sistema

nervoso e cardiovascolare ed è particolarmente adatto alle persone

che soffrono di ipertensione arteriosa.

Con tutte queste qualità vorrai consumare spesso il basilico quindi

tieni quindi presente che il migliore basilico è quello fresco appena

raccolto dal tuo orto o dal tuo balcone.

Le sue odorose foglioline rendono al meglio e conservano tutte le

loro proprietà quando sono appena raccolte.

Se non sei troppo pratico di coltivazioni ti consiglio di non seminarlo

ma ci comprare direttamente le sue piantine che diraderai

mettendole a dimora.

Costano poco e ti daranno le loro

aromatiche foglioline per lungo

tempo.

In basilico è amico del pomodoro di

cui esalta il sapore profumando nello

stesso tempo il piatto.

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La pianta del pomodoro è pianta conosciuta da tutti, chi non ha

visto nell'orto una fila di piante di pomodoro legate ai loro sostegni?

Contrariamente a quanto molti pensano è pianta perenne che si

sviluppa come una robusta e lunga liana nei paesi tropicali dove la

temperatura è elevata lungo tutto il corso dell'anno.

Da noi viene coltivata come annuale da maggio sino a settembre,

ottobre temperature permettendo.

Poi occorre togliere le piante avvizzite, salvare i pomodori ancora

verdi che finiranno la loro maturazione al coperto e riporre i pali di

sostegno dopo averli opportunamente disinfettati e puliti.

A giugno se le piantine sono state messe ai primi di maggio ed

erano già grandine si possono raccogliere i primi pomodori.

La coltivazione del pomodoro ha impegnato in lunghe discussioni gli

ortolani più esperti perchè avere bei pomodori e soprattutto far si

che la pianta produca molto, a lungo e non si ammali non è facile.

Occorre posizionarla al sole, in terreno soffice e fertile, concimarla

con un concime completo, altrimenti per carenza di nutrimento i

suoi frutti si fessurano, si ammalano e non maturano a dovere,

legarla a dei sostegni robusti specialmente se è rampicante e non

nana, inoltre periodicamente occorre potarla per regolare la sua

vigoria e permettere un'ottimale maturazione dei suoi pomodori.

Se siete dei neofiti delle coltivazioni prendete una varietà nana che

farà si meno pomodori ma è più facile da coltivare.

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Rustiche sono anche le cultivar che producono pomodori dalla

pezzatura piccola come i ciliegini.

Se nella vostra zona il clima è umido e le estati sono afose occorre

periodicamente dare alle piante una spruzzata di verderame che

disinfetterà le loro foglie impedendo di ammalarsi.

Buona norma è anche togliere le foglie che sono a contatto col

terreno perchè più esposte alle malattie fungine.

Innaffiare i pomodori senza bagnare le foglie è una pratica molto

utile per evitare bruciature e malattie fungine il periodo più

favorevole per le annaffiature è la mattina presto quando il sole non

ha ancora toccato la pianta.

Tuttavia poche sono le soddisfazioni più grandi per un ortolano che

portare dall'orto alla casa un cesto con i pomodori raccolti che

fanno bella mostra di sè con quel colore rosso che a seconda delle

cultivar può essere più o meno scuro.

I pomodori però non sono solo colorati di rosso ve ne sono varietà

gialle, verdi e alcune hanno un bordeaux così scuro che assomiglia

molto al nero.

Ve ne sono da salsa e da insalata e se i pomodori da salsa adatti

per sughi occorre che vengano raccolti a piena maturazione per

essere impiegati nelle salse, se presi un pò più immaturi sono

ottimi nelle insalate estive.

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Molti appassionati me compresa

amano i costoluti che possono

raggiungere dimensioni notevoli come

il "Costoluto fiorentino" che secondo

me non trova eguali nelle insalate

estive per il suo aroma e soprattutto

per la sua carnosità e il suo gusto.

Purtroppo non è facile da coltivare è

una antica varietà di pomodoro per

veri appassionati e quando dopo tante cure lo si cucina con religiosa

attenzione lo si gusta con emozione pensando ai sacrifici e alle cure

che ci sono voluti per ottenerlo.

Se invece vuoi svagarti e sei in zona vai a Guasticce una frazione

di Collesalvetti in provincia di Livorno, qui a fine giugno si svolge

la manifestazione " Sagra del pane e del pomodoro" giunta ormai

alla trentesima edizione.

Non solo potrai gustare numerosi piatti tipici, la parte del leone la

fa naturalmente il festeggiato il piatto pane e pomodoro, ma

numerosi complessi musicali allieteranno la festa dove si potrà

anche ballare.

Un piatto antico e semplice "pane e pomodoro" che però è molto

gustoso e che sostituiva le merendine di oggi con molta

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soddisfazione delle mamme e dei loro bambini che mangiavano una

merenda sana e nutriente.

Il pane è naturalmente il pane sciocco toscano, chiamato così

perchè senza sale, i pomodori sono quelli freschissimi e profumati

che crescono da quelle parti ma anche quelli del tuo orto andranno

bene.

L'esecuzione di questa antica ricetta è veloce e molto semplice.

Prima fai abbrustolire il pane perchè sia più croccante, poi dopo

aver messo un pizzico di sale schiaccia bene le fette di pomodoro

sul pane per imbeverlo del liquido del pomodoro stesso.

Naturalmente il pomodoro deve essere appena raccolto e maturo al

punto giusto perchè altrimenti è facile che il suo succo sia acido.

Si guarniscono le fette di pane con le fettine di pomodoro e qualche

fogliolina di basilico il tutto condito con un filo di olio extravergine

d'oliva toscano e...buon appetito:-)

Questa " Sagra del pomodoro" dove potrai gustare preparato a

regola d'arte questo tipico piatto costituisce un'occasione di svago e

di divertimento da non perdere che ti allieterà l'animo e farà bene

anche al tuo fisico.

Così saprai quanto è importante e utile il terzo caposaldo della mia

filosofia

-riappropriati del tuo tempo libero

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Scopriamo adesso i segreti di uno dei mesi più caldi dell'anno

Luglio

La pioggia di Sant'Anna (26 luglio) è una vera manna

Siamo arrivati nel pieno dell'estate e luglio in tutta Italia è il mese

più caldo dell'anno spesso superiore anche ad agosto per le elevate

temperature.

In luglio una cosa fra tutte si impone: l'innaffiatura.

A luglio non bisogna far mancare l'acqua agli ortaggi altrimenti

subito si afflosciano specie le insalate che sono delicate ma anche i

pomodori si fessurano se ci sono degli sbalzi idrici cioè per un

periodo manca l'acqua proprio nella fase di accrescimento dei

pomodori.

Quindi nei periodi più caldi dovrai bagnare l'orto tutti i giorni meglio

la mattina per non lasciare ristagni di acqua durante la notte che

possono generare malattie fungine.

Particolarmente a rischio in questo senso sono le foglie dei

pomodori che si macchiano se l'acqua ristagna su di loro oppure se

sono troppo vicine al terreno umido ecco perchè consiglio di togliere

quelle che sono a contatto col terreno.

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Se poi la temperatura dovesse essere molto elevata per lungo

tempo puoi pacciamare il terreno per conservare maggiormente

l'umidità e tenere le radici al fresco.

Impedisci con questa pratica che il terreno si secchi e si fessuri e

risparmi anche acqua, spesso nei luoghi più caldi l'acqua è rara e

costosa non bisogna sprecarla neanche per dare da bene alle nostre

amate verdure e con la pacciamatura ne puoi risparmiare molta.

Un'altra cosa importate è proteggere dal calore con canicciati gli

ortaggi più delicati o quelli che sono spuntati da poco o sono stati

trapiantati recentemente.

L'insalata è particolarmente sensibile ai raggi del sole che brucia le

foglie quindi mettila se appena puoi all'ombra di piante che la

possono proteggere o impiega i canicciati.

Anche usare varietà adatte è importate:

per restare sul tema dell'insalata ad

esempio vi sono varietà estive che

resistono maggiormente al calore e che

non vanno con facilità a seme.

Alcune verdure invece vogliono proprio

il clima caldo per crescere rigogliose e

produrre molti frutti fra queste ci sono i

cetrioli e le melanzane.

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I segreti dell’orto mese per mese

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Il cetriolo originario dell'India è un ortaggio che ama le temperature

stabili e calde.

E' un ortaggio rampicante che abbisogna di tutori per la sua

crescita e che va cimato perchè non si allunghi troppo e abbia una

produzione più abbondante anche se una sola pianta produce

numerosi cetrioli nei mesi estivi.

Ve ne sono numerose varietà distinte in due grandi gruppi: cetrioli

da consumo fresco e cetrioli da mettere sotto aceto.

La produzione è scalare e i cetrioli vanno raccolti quando sono

piccoli e teneri non completamente maturi altrimenti diventano

legnosi e con semi troppo grandi.

Il cetriolo è composto per la maggior parte di acqua ma contiene

anche vitamina C. minerali, potassio, fosforo, calcio e aminoacidi.

E' un cibo rinfrescante e leggero molto adatto a chi fa dieta.

Ottimo nelle insalate estive per il suo gusto fresco e dissetante dà

un sapore diverso alle insalate nella stagione calda.

Se vuoi rendere i cetrioli più digeribili tagliali a fette sottili e

condiscili con il sale che farà uscire il loro liquido amarognolo.

Se vedi che sono un pò grossi tagliali per il lungo per eliminare i

semi e la parte interna più dura e impiega i contenitori cosi ricavati,

riempiti con tonno, maionese o altra salsa per sfiziosi antipasti.

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Se ti senti un pò appesantita, se la giornata è particolarmente calda

e non hai proprio voglia di stare vicino ai fornelli prova questa

crema rinfrescante e molto saporita a base di cetriolo.

Crema fredda con cetrioli

Ingredienti per due persone

2 cetrioli

3 yogurt naturali greci (se non li trovi impiega yogurt naturale

molto cremoso)

succo di mezzo limone

sei foglie di menta fresca

Sale q.b.

Pepe (se piace)

Lava i cetrioli tagliali a metà togliendo i semi e frullali con il succo

del mezzo limone, lo yogurt e le foglie di menta aggiustando di sale

e aggiungendo, per chi piace, un pizzico di pepe.

Metti la crema così ottenuta in una ciotola di vetro e riponila i frigo

per alcune ore.

E' un piatto facile da fare vitaminico e gustoso che va consumato

freddo.

Oltre ai cetrioli da consumarsi freschi non posso non ricordare i

cetriolini sotto aceto così gustosi in sfiziose ricette con aperitivi e

molto adatti per insaporire panini con hamburger.

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Conviene mettere nel proprio orto

anche qualche piantina di questo

tipo di cetrioli per avere durante

l'inverno una scorta di piccoli e

saporitissimi cetriolini sotto aceto.

Anche la melanzana l'altro ortaggio

che desidero trattare in questo mese

ama le calde temperature estive i

luoghi riparati e terreno fertile e soffice.

La melanzana vuole innaffiature abbondanti e posizione al sole.

Spesso le piante diventano troppo alte e abbisognano di un tutore

perchè non si rovinino sotto il peso dei frutti che può essere

notevole.

La produzione delle piante è scalare e dura per tutta l'estate sino a

quando le temperature si mantengono elevate perchè come il

cetriolo la melanzana teme gli sbalzi di temperatura e non sopporta

il freddo.

Inoltre la melanzana come il cetriolo viene raccolta piccola se

diventa troppo grande diviene amara e con i semi troppo duri.

Le sue varietà sono numerose e non tutte di colore violetto ne

esistono anche varietà bianche.

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Queste varietà vengono chiamate "piante

delle uova" perchè la pianta piena di frutti

assomiglia ad un albero pieno di uova il

suo frutto bianco ha gusto più fine, semi

più piccoli delle altre melanzane e la

polpa è meno amara.

Se invece preferisci una melanzana con

pezzatura grossa puoi piantare le varietà

di melanzana tonda che danno sì meno produzione ma frutti che

possono arrivare anche a 500 g con polpa bianca morbida e pochi

semi.

Sono ottime fatte a grosse fette e poi fritte oppure messe nella

parmigiana.

Il contenuto calorico delle melanzane è piuttosto scarso e scarsa è

anche la percentuale di grassi che contengono per questo motivo

vengono impiegate nelle diete con un'avvertenza: spesso le ricette

che hanno come principale ingrediente le melanzane sono ricche di

grassi come le melanzane impanate e fritte, quelle alla parmigiana

e gli involtini di melanzana quindi occorre perchè siano adatte a

diete che vengano cucinate con poco condimento come le

melanzane alla griglia.

Inoltre consiglio per levare l'amaro, che la polpa delle melanzane

contiene, di affettarle e di mettere del sale sopra le fette.

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Sarà il sale che toglierà l'amaro alle melanzane sotto forma di succo

che coprirà la loro superficie quindi basterà prendere uno scotex e

asciugarle per averle molto più dolci.

Una ricetta molto sfiziosa e semplice, un ottimo secondo sono i

fagottini di melanzane con il grana.

Dopo aver fatto spurgare le melanzane impanale e friggile in

abbondante olio poi fai un involtino con ogni fetta di melanzana

fritta inserendo dentro ad ogni fetta un pezzettino di formaggio

grana fresco da mangiare crudo.

Lega i fagottini con alcuni fili di erba cipollina e porta subito in

tavola.

Il formaggio può variare, alcuni mettono il pecorino per un sapore

più piccante, altri preferiscono il brie che dona un gusto più

cremoso....insomma puoi sbizzarrirti e cercare il gusto che ti

piace di più.

E' un piatto semplice, veloce da fare e molto gustoso tuttavia per i

grassi che contiene non è molto adatto per una dieta ma a volte

concedersi qualche piccolo strappo alla regola non fa male anche il

morale vuole la sua parte.

Se poi vuoi passare giornate liete all'insegna del buon cibo

partecipa alla "Sagra delle melanzane ripiene" che si svolge a

Lavagna in provincia di Genova la prima quindicina del mese di

agosto.

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Qui in numerosi stand potrai gustare le vere melanzane ripiene alla

ligure con i prodotti freschissimi di quella terra.

Un evento che se sei amante della buona cucina e ti trovi da quelle

parti non puoi lasciarti sfuggire

Così passerai lietamente il tuo tempo libero così come vuole il terzo

caposaldo della mia filosofia:

-riappropriati del tuo tempo libero

Andiamo a scoprire adesso i segreti del mese estivo più amato

perchè mese di vacanze

Agosto

Quando piove d'agosto piove olio, miele e mosto

Agosto è un mese caldo e afoso la terra arida chiede sempre più

acqua ma l'acqua delle annaffiature benchè abbondante non può

essere uguale a quella che arriva dal cielo.

L'acqua che il Signore fa piovere sulla terra arsa e sulle piante che

ne hanno così tanto bisogno è un vero toccasana da qui questo

proverbio.

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L'acqua che viene giù dal cielo in agosto è benefica e accresce tutta

la vegetazione se ne avvantaggiano anche le api perchè sono più

abbondanti le fioriture, i chicchi dell'uva e le olive si ingrossano e si

riempiono di succhi grazie alla pioggia benefica.

Purtroppo d'agosto arrivano anche i temporali che possono essere

molto violenti e portare la grandine che rovina il raccolto.

Se hai un piccolo orto per proteggerlo, se nella tua zona i

temporali sono frequenti, ti consiglio di comprare le reti anti-

grandine che tutelano i tuoi ortaggi dalla furia degli elementi.

E' davvero un dispiacere vedere la fatica di un anno rovinata o

peggio perduta dalla furia della natura che non risparmia gli ortaggi

e neppure gli alberi.

La grandine può essere particolarmente dannosa e se si abbatte

con violenza sulle coltivazioni non è possibile salvarle a meno che

non ti sia premunita per tempo con le reti anti-grandine che

impediscono alle grandinate di far danni.

Se non si hanno le reti anti-grandine è possibile far ricorso a un

velo di tessuto non tessuto da stendersi sulle coltivazioni più

delicate.

Passata la grandinata se questa si è abbattuta sulle coltivazioni

ortive togli subito i frutti eccessivamente rovinati e taglia le verdure

da foglia come le biete e le insalate per favorirne la crescita.

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Controlla con cura le verdure rimaste se le melanzane o i pomodori

o altri grossi frutti come le zucche hanno subito lievi danni puoi

lasciarle sulla pianta ma ricordati di controllarle attentamente, di

raccoglierle appena possibile e di consumarle rapidamente.

Infatti anche ammaccature lievi con i raggi solari forti possono

spaccarsi o trasformarsi con facilità in marciumi che rovinano non

solo il frutto interessato ma anche quelli vicini.

Quindi dopo una grandinata sorveglia con attenzione i tuoi ortaggi

per prevenire ulteriori danni.

Ad agosto un orto ben tenuto è ancora rigoglioso di ortaggi i

pomodori, le melanzane, il basilico sono nel loro massimo rigoglio e

donano molti frutti succosi e gustosi da cucinare freschissimi per la

gioia dei commensali.

Naturalmente l'orto va curato: gli ortaggi delicati devono essere

protetti dai raggi solari troppo intensi, i pomodori e i cetrioli vanno

legati e cimati, il basilico va spuntato perchè tende con le elevate

temperature di questo mese ad andare a seme inoltre occorre

innaffiare e raccogliere le verdure giunte a maturazione.

Se dovessi indicare due ortaggi che simboleggiano questo mese

sceglierei senza esitazione l'anguria o cocomero e il melone.

L'anguria così fresca rossa e sugosa è un vero toccasana per le

arsure estive.

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Non c'è nulla di più dissetante

infatti quando il calore si fa

sentire e la gola è arsa di una

bella fetta di anguria fresca

ben matura e carica di liquido

zuccherino che subito disseta.

La sua coltivazione non è

difficile, vuole terreno fertile e molta acqua per poter ingrossare i

suoi frutti di grande pezzatura.

Recentemente sono state create angurie baby piccoline che non

superano il kg ma io preferisco quelle più grandi che trovo di

miglior gusto.

L'anguria ha bisogno di spazio per svilupparsi al meglio infatti i suoi

fusti possono correre anche di parecchi metri sul terreno quindi non

è molto adatta per orti dove lo spazio è poco.

E'originaria dell'Africa Centrale dove ancora oggi si trovano alcune

specie allo stato spontaneo un vero dono per gli abitanti di quelle

aride regioni che l'impiegano sia per dissetarsi che come cibo.

Conosciuta nell'antico Egitto, ne sono state trovate raffigurate

alcune nei geroglifici, venne portata dagli Arabi in Europa durante le

loro invasioni nel XIII secolo.

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Per la sua rossa polpa venne raffigurata da numerosi pittori e

intagliata e svuotata servì come importante dessert per i migliori

cuochi.

L'anguria vuole per svilupparsi al meglio suolo fertile, tanta acqua e

poi sole e calore.

Ha spessa buccia verde con striature più scure e chiazze bianche o

giallastre a seconda della varietà la polpa è rosso vivo, ma in

alcune cultivar è di colore giallo acceso, con numerosi semi neri

anche se vi sono varietà apirene cioè senza semi.

Esistono più di 50 varietà di cocomeri che si differenziano sia come

pezzatura che come colore delle buccia e della polpa e si

distinguono in due grandi gruppi:

-angurie a frutto allungato e

-angurie dal frutto rotondo

Le piante del primo gruppo, cocomeri a frutto allungato, danno

frutti di forma ovale di notevole peso che possono superare i 10 kg

con buccia striata di verde e con macchie di colore biancastro o

giallastro.

Sono piante vigorose che abbisognano di molto spazio ma che in

compenso danno un'ottima resa.

Le angurie dal frutto rotondo hanno frutti tondeggianti, il colore

della buccia è verde scuro uniforme, il peso si situa sui 3-8 kg con

polpa di colore rosso vivo sugosa e croccante.

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Appartengono a questo gruppo anche le mini-angurie con frutti che

non superano il peso di 2-3 kg con buccia sottile colorata di

verde con striature più chiare, polpa rossa dolce e consistente.

Le mini-angurie sono più resistenti alle malattie che affliggono le

piante di anguria.

Se avete un orto con spazio ridotto potete prendere una di queste

varietà con piante meno vigorose di quelle della varietà con frutti di

maggiore pezzatura.

Tuttavia a mio parere i cocomeri migliori sono quelli apireni, che

forniscono frutti di pezzatura media 4-8 kg o piccola 2-3 kg con

polpa rossa senza semi.

Hanno buccia sottile e il colore della loro buccia può essere verde o

screziato a seconda della cultivar con polpa rossa di gusto molto

dolce.

Un particolare tipo di anguria è quello a polpa gialla con frutti di

medie dimensioni, buccia sottile con striature verde scuro e polpa

gialla sugosa con semi neri.

Se il profumo è quello dell'anguria il sapore è leggermente

differente assomiglia al mango con un retrogusto di ananas.

Non a tutti piace tuttavia è da provare specialmente al termine di

pasti a base di pesce.

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Quale che sia la cultivar scelta l'anguria è un vero ortaggio simbolo

dell'estate la sua produzione la si ottiene nei mesi di luglio e di

agosto dopo 4 mesi dalla semina.

Non è facile capire quando questo frutto è giunto ad una

maturazione ottimale, si guarda il peduncolo che si deve presentare

secco o screpolato, inoltre il frutto deve avere raggiunto le

dimensioni e la colorazione propria della cultivar alla quale

appartiene.

Anche il profumo è importante per stabilire se l'anguria è pronta

per la raccolta infatti quando è completamente matura emana un

profumo intenso.

L'anguria è formata quasi completamente di acqua il 90% è per

questo motivo che possiede una notevole capacità dissetante e

diuretica.

Una particolarità di questo frutto è che pur avendo un gusto dolce

ha una basso contenuto di zuccheri e pochissime calorie 15 kcal

per 100 g.

Inoltre contiene una buona quantità di vitamina A, di vitamina C, di

potassio ed altri minerali.

E' molto adatta nelle diete non solo per le sue scarse calorie ma

essendo un alimento voluminoso anche per il suo potere saziante.

A volte può risultare indigesta questo è dovuto al fatto che spesso

la si consuma troppo fredda quando si è accaldati e questo non fa

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bene per la digestione oppure per il suo notevole contenuto idrico

che diluendo i succhi gastrici rallenta la digestione.

Oltre ad essere consumata al naturale si presta per preparare

confetture, gelati e dolci, la polpa molto sugosa è ottima per

frullati sazianti e dissetanti.

L'anguria è impiegata anche nella cosmesi la polpa viene utilizzata

per maschere della pelle rinfrescanti e idratanti mentre il succo per

lozioni che ammorbidiscono la pelle.

Ecco una ricetta semplice semplice per idratare una pelle accaldata

o secca.

Prendi una fetta di anguria togli tutti i semi, frullala e

applica questa pappetta sulla pelle del viso per 10 minuti.

Togli questa pasta delicatamente con un battuffolo inumidito di

acqua termale vedrai che la tua pelle avrà un tono più elastico e

idratato.

Passo adesso a parlare dell'altro

frutto estivo che non può mancare in

un orto ben organizzato: il melone.

Questo è uno di quegli ortaggi che o

si sviluppano con facilità e portano

numerosi frutti oppure per quanti

sforzi tu faccia rimangono pianticelle stentate che donano pochi

meloncini di gusto...diciamo non eccelso.

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Questo fatto è dovuto principalmente alla temperatura: il melone è

pianta tropicale che viene dall'Africa e vuole temperature elevate

per svilupparsi al meglio e produrre i suoi saporiti frutti.

Infatti le temperature perchè si sviluppi nel modo migliore devono

essere sui 27° C. la diurna e sui 18°C. la notturna e anche il

terreno deve avere una temperatura sui 15°C.

Inoltre questa pianta è specie monoica ovvero porta sulla stessa

pianta fiori maschili e femminili separati, per questo motivo

l'impollinazione ad opera di insetti pronubi è particolarmente

importante.

Il melone risente molto della "stanchezza" del terreno e non

bisogna piantare per più anni di seguito nello stesso appezzamento

questo ortaggio perchè potrebbe con facilità essere colpito da

fusariosi una malattia fungina che attacca il fusto e le radici e che

porta a morte le giovani piantine o a uno sviluppo molto stentato.

Il melone vuole terreno fertile, posizione al sole e acqua in

abbondanza, sostegni per i suoi lunghi tralci e potature accurate

che permettono una produzione maggiore.

Non mi addentrerò qui nella descrizione dei vari gruppi e cultivar

del melone davvero numerosi che ho trattato nello specifico nella

mia opera:

"Come creare il tuo orto in modo perfetto"

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dove ho anche spiegato nel dettaglio la sua potatura e di altri

particolari della sua coltivazione.

Proseguirò invece spiegando le qualità organolettiche di questo

ottimo frutto dissetante grazie al suo alto contenuto di acqua.

Il melone contiene anche ferro quindi è adatto a chi soffre di

anemia inoltre possiede le vitamine A e C ed è considerato un buon

aiuto per chi è carente di questi elementi.

La vitamina A sotto forma di betacarotene previene la formazione

dei radicali liberi responsabili dell'invecchiamento cellulare.

La vitamina B presente in questo frutto si è rivelata ottima per

contrastare la fame nervosa inoltre è benefica per la capacità visiva

e rinforza ossa e denti.

Il melone contiene anche numerosi minerali come calcio, fosforo,

magnesio e potassio molto adatti a contrastare il caldo.

Il suo apporto bilanciato di acqua e di fibra è molto utile in caso di

intestino pigro e infiammato a causa delle alte temperature quindi è

benefico per l'intestino e l'apparato digerente.

Concludendo il melone è un frutto che ha proprietà rinfrescanti,

diuretiche, depurative e lassative.

Inoltre il melone si è rivelato un ottimo alleato di bellezza.

Viene infatti utilizzato in cosmesi per maschere di bellezza che

tonificano la pelle rendendola morbida e vellutata.

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Il succo del melone ha un effetto astringente e rinfrescante e

attenua gli arrossamenti dovuti ad un'eccessiva esposizione solare.

E adesso passiamo al melone in cucina.

Ti spiegherò come impiegare questo frutto sugoso e dissetante non

solo in fette con prosciutto o nella macedonia unito ad altra frutta

estiva ma come uno sfizioso spiedino che potrai mettere a tavola

alla fine di un pasto oppure sistemare in un grosso piatto per una

dissetante e nutriente merenda estiva.

Spiedini di melone e feta

Ingredienti per circa 12 spiedini

1 melone maturo ma sodo di circa 1 kg

formaggio greco feta

foglioline di rucola

Prendi un melone maturo ma sodo taglialo a metà e puliscilo bene

dai semi.

Fai con l'apposito strumento tante palline con la polpa del melone.

In un lungo spiedino alterna una pallina di melone, alcune foglioline

di rucola piegate in due e un pezzettino di formaggio feta.

Prosegui così e chiudi lo spiedino con una pallina di melone.

Sistema artisticamente gli spiedini in un grosso piatto che metterai

per qualche ora in frigo prima di portare in tavola.

Questo piatto profumato, dissetante e gustoso formerà la gioia dei

tuoi commensali anche se sono piccolini d'età

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Naturalmente il massimo sarebbe non comprare il melone e la

rucola ma raccoglierli direttamente dal tuo orto.

Vediamo adesso i segreti di un mese estivo meno caldo di agosto,

un mese dove la temperatura è spesso mite e molti ortaggi

giungono a maturazione

Settembre

Settembre caldo e asciutto maturare fa ogni frutto

Settembre è un mese di raccolta nell'orto e occorre sistemare la

produzione in eccesso perchè fra poco le coltivazioni estive non

daranno più frutti.

In questo mese i pomodori sono particolarmente dolci e saporiti, si

raccolgono le ultime melanzane e le zucchine, si tagliano e si

seccano le erbe aromatiche per averle anche durante l'inverno.

Settembre è un periodo ottimo per i trapianti perchè il terreno è

ancora caldo e le prime pioggerelline sono benefiche per le piantine

appena trapiantate.

Inoltre le temperature, specie quelle notturne, non sono più così

alte come nel mese precedente agosto.

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Settembre può essere ancora un mese caldo nell'Italia Meridionale

mentre in quella settentrionale si avverte il cambiamento da

agosto.

Quindi è un mese che può essere molto differente a seconda delle

varie zone.

Molte mostre e fiere si svolgono in questo bel mese, ti consiglio di

visitare quelle che vi sono nella tua zona potrai così osservare molti

ortaggi e alberi da frutto che non si trovano comunemente, avrai

modo di comprare verdure antiche e rare e di ampliare le specie

che coltivi nel tuo orto.

Se sei in una zona dove l'inverno è mite inizierai a trapiantare a

dimora o a seminare le verdure invernali che potrai raccogliere

durante l'inverno o nella prossima primavera.

Per quanto riguarda quali verdure si possono seminare e

trapiantare in questo mese per avere freschi ortaggi tutto l'anno ti

rimando alla mia opera

"Come creare il tuo orto in modo perfetto"

dove troverai spiegate dettagliatamente tutte le modalità per la loro

coltivazione.

Se da te l'inverno ha temperature rigide fai l'ultima semina in pieno

campo dei ravanelli, delle carote precoci, della rucola, dello spinacio

da taglio tutte verdure che crescono rapidamente e con facilità

quando le temperature divengono fresche come è in questo mese.

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Settembre per le temperature e la durata della luce assomiglia ai

mesi primaverili quindi si seminano e si raccolgono gli ortaggi che

crescono a marzo e aprile.

Qui voglio approfondire due ortaggi che per crescere al meglio

vogliono temperature fresche, terreno fertile e morbido e molta

acqua come le carota e lo spinacio.

Incominciamo dalla carota un ortaggio dalle origini molto antiche,

nella sua forma selvatica è originario dell'Afghanistan, e fu

introdotto in Europa dagli Arabi nel XII secolo.

Nel 1400 la carota era coltivata in Francia e in Germania ed era di

differenti colorazioni ve ne erano di bianche, di viola, di colore

rossastro sino a carote di colore nero.

Nel 1600 in Olanda in onore del re

Guglielmo d'Orange regnante del

tempo si iniziò a privilegiare una

varietà di carota di colore arancione

che col tempo si diffuse così

massicciamente da soppiantare le

altre cultivar di differenti colori che

oggi si tenta di riportare in auge.

La carota è una pianta erbacea

biennale che viene però coltivata come annuale, nel primo anno

accresce il cespo fogliare e la sua radice mentre nel secondo anno

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emette in estate lunghi fusti con fiori piccoli e bianchi riuniti in

caratteristiche ombrelle.

Se si scelgono le varietà adatte e nella tua zona l'inverno non è

rigido con semine scalari ogni 20 giorni si possono avere carote

lungo tutto il corso dell'anno.

Ne esistono varietà precoci, semi-precoci e tardive con radici più o

meno lunghe che si dividono in corta, mezza-lunga e lunga.

Importante è che la temperatura non scenda sotto gli 8° C.

altrimenti questo ortaggio non cresce più e anche la temperatura

del terreno non deve essere troppo bassa quindi se nella tua zona

l'inverno è rigido e vuoi consumare le carote seminate da te nel

periodo invernale occorre che semini in cassone riscaldato una

varietà con radice corta o mezza-lunga.

Attenzione anche al terreno che deve essere soffice e senza sassi o

altri ostacoli per permettere alla radice di svilupparsi al meglio.

Appena è possibile ,cioè le piantine sono alte circa 5 cm, diradale

lasciando solo le più robuste.

Fai attenzione anche alla distanza che dovrai tenere quando le

diradi questa varia da varietà a varietà quindi leggi con

attenzione le distanze che trovi scritte sulla bustina di semina.

Per quanto riguarda il terreno non deve essere stato letamato di

recente perchè questo attira la mosca della carota temibile

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parassita che inserisce le sue uova nel colletto della radice, le sue

larve rovinano la carota stessa.

Molto utile per tenere lontano questo temibile parassita è piantare

vicino alle carote alcuni spicchi di aglio e allontanare subito tutti i

residui di carota, dalle foglie secche alle carote scartate perchè

questi con il loro odore attirano la mosca.

Rincalza bene le piante di carote se il colletto o una parte di radice

rimane fuori suolo diventa verde e di cattivo sapore.

Dopo circa due mesi dalla semina potrai cominciare a raccogliere le

prime tenere carote, la raccolta è scalare e le carote che vengono

raccolte nel periodo invernale crescendo più lentamente fanno sì

che il periodo della raccolta si prolunghi.

Non disperare se vedi che i piccoli semi delle carote tardano a

germogliare la carota appartiene alla famiglia delle Ombrellifere

nota per la lentezza di germinazione dei semi delle piante che le

appartengono.

Ti raccomando di non lasciare questo ortaggio troppo a lungo nel

terreno altrimenti diventa duro e legnoso.

Le sue qualità organolettiche principali sono date dalla

protovitamina A che possiede in abbondanza e che è indispensabile

per la salute della pelle e della vista.

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Inoltre questa importante protovitamina ha potenti proprietà

antiossidanti, aumenta la funzionalità del sistema immunitario,

protegge le arterie, rallenta l'invecchiamento.

Una piccola porzione di carota permette ad un individuo adulto di

coprire il suo fabbisogno di protovitamina A.

Cotta la carota regolarizza le funzioni intestinali e svolge un'azione

lenitiva per quanto riguarda l'apparato digerente.

Il betacarotene a differenza di altri composti non viene distrutto nè

diminuisce con la cottura.

Recentemente sono tornate alla ribalta le vecchie varietà di carote

di colori differenti dall'arancione ricercate per le loro numerose

proprietà.

Le carote scure sono ricche di antociani potente antiossidante

adatto per chi ha problemi di circolazione e di origine

infiammatoria, mentre le carote gialle ricche di luteina sono molto

benefiche per chi soffre di problemi agli occhi.

In cosmesi si utilizza la polpa della carota per sanare scottature,

eliminare foruncoli e screpolature della pelle.

In cucina la carota entra in numerose ricette da comprimaria ma

anche da protagonista.

Ottima nei soffritti e nel brodo a cui apporta sapore è ottima anche

in insalata da consumarsi cruda o grattugiata con olio e limone.

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Le carote che si consumano crude devono essere particolarmente

tenere e giovani.

Una ricettina facile e veloce

che riesce anche a chi è

negato per la cucina ed è

pronta in circa un quarto d'ora

è questa che vi posto per

la felicità di quelli che sanno

che le carote fanno bene,

vorrebbero mangiarle ma non le sopportano.

Prova questa ricetta che ha fatto piacere questo ortaggio a più

d'uno

Carote al rosmarino

Ingredienti per 4 persone

500 g di carote

30 g di burro

1 ciuffo di rosmarino

sale q.b.

Pulisci molto bene le carote poi mettile a bollire in una pentola di

acqua calda.

Quando saranno morbide ma sode, quindi non farle bollire troppo,

scolale e tagliale a rondelle.

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In una padella fai sciogliere il burro e quando è imbiondito,

attenta che non si bruci, metti lecarote e il rosmarino.

Mescola a fiamma viva tutti gli ingredienti per qualche minuto in

modo che si amalgamino bene e servi ben caldo in tavola.

E' un ottimo contorno per carni ma può essere anche un secondo

leggero molto indicato per chi è a dieta.

Passiamo adesso allo spinacio le cui antiche origini non sono ben

chiare.

Si pensa che venisse coltivato nell'antica Persia odierno Iran già nel

2000 A. C. e che attraverso la Spagna raggiungesse l'Europa

attorno all'anno 1000 portato dalla dominazione araba.

In Italia le prime notizie di questa coltivazione sono del XIII secolo

ma si deve arrivare nel 1500 per avere delle testimonianze più

certe che affermano che gli spinaci venivano coltivati a Firenze dalle

suore benedettine nei loro orti.

Nel 1547 quando Caterina de' Medici si sposò con il futuro re di

Francia Enrico Valois portò con sè questo ortaggio di cui era ghiotta

e che introdusse così in Francia.

Nello stesso periodo venne portato in America ma divenne popolare

solo nell'800, all'aumento nel '900 di questa popolarità non è

estraneo il cartone animato che vede come protagonista Popey, in

Italia chiamato "Braccio di ferro", il marinaio che diventava

fortissimo quando consumava spinaci.

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Anche in Europa gli spinaci si diffusero a partire dal XIX e in Italia

oggi la sua coltivazione è diffusa in tutte le regioni principalmente

in Lazio, Toscana, Veneto e Piemonte.

Molto diffusa è anche la coltivazione in serra per la produzione

invernale particolarmente apprezzata nel Nord Italia.

Lo spinacio è una pianta erbacea a ciclo annuale con una rosetta di

foglie carnose e bollose provviste di un piccolo picciolo di colore

verde vivo.

E' una pianta di taglia media di altezza non superiore ai 30 cm che

tende a coprire lo spazio a disposizione con un'ampiezza che può

superare i 15 cm.

Richiede terreno fertile ben drenato e un'umidità elevata e costante

pertanto è molto importante l'irrigazione perchè in caso di stress

idrico le piante vanno in fioritura.

Preferisce clima fresco, la sua temperatura ottimale di crescita si

situa sui 16-18° C., mentre le alte temperature ne arrestano la

crescita e lo spingono a fiorire.

Sopporta bene il freddo nella fase di rosetta quindi è adatto alla

coltivazione sotto tunnel anche in quelle zone dove la temperatura

scende di qualche grado sotto lo 0.

Lo spinacio ha la particolarità di essere sensibile alla durata del

giorno è una pianta longidiurna che entra rapidamente in fioritura

con lunghezza del giorno superiore alle 14 ore, questo fenomeno si

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ha da maggio ad agosto, quindi per ottenere i risultati migliori si

coltiva in primavera e in autunno.

Ve ne sono molte varietà che si distinguono in due gruppi:

-cultivar primaverili-estive che vengono seminate in primavera

(marzo aprile) per coltivazioni primaverili ed estive.

Si adattano alla coltivazione anche durante il giorno lungo e sono

lente a montare a seme

-cultivar autunno invernali che si seminano a fine estate autunno

(agosto settembre) e sono adatte a produzioni invernali.

Sono adatte alla coltivazione in giorno corto sono robuste e

resistenti al freddo invernale ma vanno rapidamente a seme in

condizioni di giorno lungo.

Fra questo ultimo gruppo sceglierai in questo mese le varietà più

idonee per la coltivazione nel tuo orto.

Posso consigliarti il "Gigante d'Inverno" molto resistente al freddo

con foglie grandi e carnose.

Questo ortaggio è rinomato per le sue qualità organolettiche e vale

davvero la pena di coltivarlo per potere raccogliere le sue foglie nel

periodo autunno-vernino.

Se lo semini ad agosto a fine settembre potrai già gustare le sue

foglie che potrai raccogliere o tagliando tutta la pianta e facendola

rispuntare oppure togliendo solo le sue foglie più esterne.

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Gli spinaci sono le piante che hanno il più alto contenuto di ferro

tuttavia non contengono solo questo utilissimo minerale ma anche

le vitamine A, C e B2 e sali minerali quali il potassio e il calcio.

Questo complesso vitaminico e minerale rende gli spinaci una

verdura molto apprezzata per le sue proprietà nutritive e il suo

basso indice calorico.

Per poter beneficiare completamente di tutte le loro proprietà

conviene consumare gli spinaci crudi scegliendo le foglie più tenere

e mescolandoli ad altra

insalata, ve ne sono una varietà

da taglio, le

spinacine particolarmente adatte

ad essere consumate crude.

Se li fai cotti cuocili poco perchè

nella cottura perdono sino al 50%

delle loro proprietà.

Il metodo di cottura migliore è al vapore mentre se li cuoci in acqua

non buttare l'acqua di cottura ma impiegala per saporite minestre.

Se vuoi evitare l'acre sapore che quelli comprati a volte assumono,

dopo averli scolati passali rapidamente in acqua fredda che eviterà

che divengano troppo molli e aiuterà a mantenere la loro

colorazione verde.

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Le ricette che vedono l'uso di questo ottimo ortaggio sono davvero

tante.

Un contorno molto gustoso è dato da spinaci bolliti e saltati al

burro con un poco di formaggio grana, ma sono ottimi anche nei

ripieni di carne e uniti al riso nel risotto.

Molto gustose le crespelle di spinaci e ricotta che costituiscono un

nutriente secondo piatto.

A questo punto ritengo di averti convinta e se già non li coltivi

prova a prendere una bustina di semi di spinaci che

troverai facilmente in commercio, spesso i semi in bustina di

questo ortaggio vengono venduti anche al supermercato, e seminali

nell'orto o in un grosso vaso.

Se seminerai in modo scalare ogni 20 giorni circa nei periodi

indicati potrai gustare per lunghi mesi questo ortaggio così buono e

benefico colto direttamente dall'orto o dal tuo balcone occorre

tuttavia che la tua zona non abbia inverni particolarmente rigidi.

Così ti troverai d'accordo con me che il modo migliore per ottenere

del sano e fresco cibo è seguire il primo caposaldo della mia

filosofia che dice:

-coltiva il tuo cibo

Eccoci giunti ai segreti ortivi di un mese tipicamente autunnale

dove funghi e vino la fanno da padrone per tutto il mese

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Ottobre

Se ottobre è piovarolo è pure fungarolo

Ottobre può essere un mese molto piovoso e umido ma è da questa

pioggia e da questa umidità che si sviluppano e nascono i funghi.

Ottobre è tradizionalmente associato al vino infatti è soprattutto in

questo mese che si vendemmia e si pone il mosto nei tini ma è

anche mese di allegre scampagnate per raccogliere i funghi che

nascono abbondanti dopo le piogge ottobrine.

Questo è il mese delle prime nebbie, la temperatura di notte si

abbassa notevolmente, le foglie cominciano a prendere dei colori

gialli e rossicci prima di cadere.

In ottobre la natura si predispone al riposo la linfa nelle piante

rallenta il suo flusso, il mondo vegetale si prepara per il lungo

sonno invernale e anche l'orto ha bisogno di manutenzione e di

cure.

Si disinfettano e si ripongono i tutori dopo aver tolto le piante

secche , di pomodori o di altri ortaggi rampicanti, si puliscono le

parcelle dell'orto non più produttive.

E' il momento di mettere sotto riparo le piante più delicate, per

esempio gli agrumi, che passeranno protette la brutta stagione.

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Le erbacce non crescono più rapidamente come accadeva nei mesi

passati quindi sotto questo aspetto l'orto ti darà meno da fare.

Ottobre, specie nell'Italia centrale e meridionale, può riservare

periodi ancora asciutti e caldi quindi in questo caso dovrai fare

attenzione alle innaffiature e dare più acqua agli ortaggi assetati.

Se invece da te le temperature ad ottobre iniziano a scendere tieni

pronto il velo di tessuto non tessuto e le altre protezioni per

proteggere le verdure durante i periodi di brutto tempo.

Se l'inverno nella tua zona è rigido prepara il cassone riscaldato e

inizia a seminare gli ortaggi che ti daranno fresca verdura durante

gli avari mesi invernali.

A questo proposito ti ricordo che ho parlato diffusamente nella mia

opera

"Come creare il tuo orto in modo perfetto" di tutta una serie di

ortaggi che si possono seminare al coperto cosicchè in tutte le

zone d'Italia si possa gustare ottima e fresca verdura ogni mese

dell'anno.

Ottobre è un mese molto differente a seconda delle zone può

essere freddo e piovoso nell'Italia settentrionale e caldo e asciutto

in quella meridionale quindi dovrai regolarti in base alle

temperature e al clima che sono presenti dove è situato il tuo orto.

Se da te ottobre non è troppo freddo puoi ancora raccogliere dei

magnifici cespi di lattuga.

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Il termine lattuga deriva da lattice e

allude al liquido biancastro che

fuoriesce dal gambo di questo

ortaggio quando lo si recide.

Le sue origini sono avvolte dalle

nebbie del tempo si sa che è

originaria del Medio Oriente ma non

se ne conosce con esattezza la zona.

Tuttavia la lattuga era già coltivata da tempi molto antichi e per

molto tempo mantenne il suo aspetto selvatico di piccola insalata

dalle foglie seghettate e dal gusto amaro.

Sotto questa forma ne sono state trovate tracce in tombe egizie

risalenti al 4500 A. C. ma col tempo sempre dagli antichi Egizi ne fu

creata una varietà meno amara che veniva impiegata nelle

cerimonie religiose e che assomigliava alla lattuga romana.

Queste lattughe egiziane passarono agli antichi Greci che le

apprezzavano molto ma più di tutti furono considerate dagli antichi

Romani.

Lo storico Plinio racconta che i legionari romani quando

conquistavano nuovi territori piantavano questo ortaggio per

assicurarsi pasti sani e rinfrescanti.

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Nel 50 D.C. lo scrittore romano Columella descrive diverse varietà

di lattughe alcune delle quali si pensa che siano le antenate delle

moderne cultivar.

Nel Medioevo la lattuga era apprezzata soprattutto come pianta

medicinale e in molti erbari dell'epoca si trova descritto questo

ortaggio e i suoi usi.

Alla fine del 1500 si descrivono per la prima volta i tre gruppi più

importanti nei quali si dividono le varietà di lattuga, il gruppo che

raccoglie le varietà che formano la cosiddetta "testa" e gli altri due

gruppi che contengono le varietà di lattuga che invece hanno le

foglie più libere.

Nei secoli successivi si crearono numerose cultivar in particolare in

Olanda e alcune di quelle varietà si trovano ancora oggi in

commercio.

In America la lattuga fu importata dall'Europa alla fine del 1400 e

si è diffusa in tutto il continente americano, oggi è un ortaggio

molto coltivato in America.

In Cina è giunta nel quinto secolo e a causa dell'avversione di

quelle popolazioni per i cibi crudi si sono sviluppate varietà ottime

cotte ma anche in Francia vi sono ricette che prevedono l'uso della

lattuga cotta.

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La lattuga ha coltivazione annuale ma è specie biennale che nel

primo anno di vita forma il cespo di foglie e nel secondo anno lo

scapo fiorale.

E' pianta che per svilupparsi al meglio abbisogna di terreno fertile e

ben lavorato, per permettere al suo modesto apparato radicale

di espandersi senza difficoltà, richiede annaffiature frequenti e

temperature fresche infatti se vi è troppo caldo la lattuga tende ad

andare in fiore.

Quindi questo mese se ancora non fa troppo freddo è molto adatto

per la sua crescita.

Le varietà di lattuga sono moltissime e si differenziano in varie

maniere: con la "testa" e senza "testa", dal colore delle foglie,

verde più o meno scuro ma anche rossastro e dall'epoca di

piantagione.

Infatti abbiamo la differenziazione fra lattughe primaverili e

lattughe autunnali anche se con accorte semine e scegliendo bene

la varietà si possono avere raccolti di lattughe tutto l'anno.

Tutte però possiedono notevoli proprietà organolettiche che fanno

della lattuga un ortaggio fra i più coltivati e consumati a livello

mondiale.

Innanzitutto è una delle verdure meno caloriche ricche di acqua e di

fibre quindi molto rinfrescante poi contiene numerose vitamine fra

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le quali la A, la B la C e la E inoltre sali minerali quali ferro,

potassio e magnesio.

E' ricchissima di fibre un vero toccasana per chi deve combattere

con problemi di stitichezza e di intestino pigro.

La lattuga contiene antiossidanti che aiutano la circolazione

sanguigna e a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, inoltre

rallentano l'invecchiamento cellulare.

Questo ortaggio ha proprietà digestive, sedative ed è di aiuto per

chi soffre di ritenzione idrica.

La scienza moderna ha accertato quello che gli antichi già

sapevano cioè che il suo lattice ha proprietà sedative e leggermente

analgesiche.

Ecco i segreti della sua massiccia coltivazione mondiale e del suo

uso altrettanto diffuso!

Passiamo adesso alle ricette che sono davvero numerose alcune

semplici altre più complesse.

Questa verdura può essere consumata in insalata accompagnata da

cipollotti tagliati sottili, da rapanelli o da cetrioli che le danno gusto

e aumentano la ricchezza vitaminica del piatto pur mantenendolo

sotto bassi valori calorici.

Viene unita col pomodoro in un matrimonio all'insegna del sapore e

della bellezza visiva e non c'è niente di più appetitoso nelle calde

giornate estive di un'insalata composta da freschissime foglie di

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lattuga, pezzettini di pomodoro appena raccolto e fettine di

mozzarella di bufala che col suo candore spicca fra i due ortaggi.

Si possono aggiungere a piacere capperi, olive nere o verdi,

carotine grattugiate fini.

Ottimo anche l'abbinamento in insalata con uova e foglie di lattuga,

unita col pollo costituisce un'insalata gustosa e nutriente dove il

sapore e la leggerezza della lattuga si uniscono con le proteine della

carne per garantire un piatto ricco di fibre, vitamine e proteine.

Una insalata con un sapore un pò insolito che a me piace molto per

le sue proprietà vitaminiche e sazianti è:

Insalata di lattuga e mela

Ingredienti per due persone

un cespo di lattuga

una mela rossa soda

80 g di parmigiano

aceto balsamico

olio extravergine d'oliva

sale q.b.

pepe se piace

Dopo aver lavato con cura la lattuga tagliala in grossi pezzi e

mettila in una capace terrina.

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Sbuccia la mela, leva il torsolo poi tagliala a dadini che unirai

all'insalata.

Con l'apposito strumento riduci in scaglie il parmigiano e aggiungilo

agli altri due ingredienti.

In una piccola ciotolina mescola insieme l'olio con l'aceto balsamico

e versa la salsina così ottenuta sull'insalata mescolando molto

bene.

Aggiusta di sale e se piace spolvera con del pepe macinato al

momento portando subito in tavola.

Questa gustosa insalata ha un effetto calmante ed è indicata per chi

soffre di insonnia ottima quindi la sera specie d'estate per il suo

potere calmante e rinfrescante.

La lattuga è un alimento polivalente che sta bene con la carne e col

pesce chi non ha assaggiato almeno una volta un panino con un

hamburger racchiuso da due fresche foglie di lattuga?

Se ami il pesce in special modo i gamberetti prova ad unire lattuga

e gamberetti.

Di questa insalata ve ne sono diverse varianti una di quelle che più

mi piace è gamberetti, lattuga, rucola e salsa rosa.

Vale la pena di coltivare la lattuga questa verdura così dolce utile e

rinfrescante.

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Non farla mancare nel tuo orto e gustandola appena raccolta vedrai

che mi darai ragione e sempre di più seguirai il secondo caposaldo

della mia filosofia

-coltiva il tuo cibo

Passiamo adesso al mese autunnale per eccellenza dove il freddo

comincia a farsi sentire

novembre

L'estate di San Martino (11 novembre) dura tre giorni e un pochino

Questa data, l'11 novembre, è caratterizzata da un tempo più mite

con sole e temperature superiori alla media in un periodo che si

protrae più o meno per tre giorni, dopo di che arriva il freddo e il

brutto tempo preludio dell'inverno.

La tradizione popolare fa risalite questo periodo mite alla leggenda

di San Martino.

Martino era un cavaliere dell'esercito romano che dalla Gallia

tornava verso casa quando si imbattè in un povero ignudo che

batteva i denti dal freddo.

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Il clima era pessimo con pioggia e folate di vento gelido e Martino

ebbe pietà del poveretto tuttavia non possedeva nulla fuorchè il suo

pesante mantello che lo proteggeva dal maltempo.

Senza pensarci due volte divise il suo mantello in due parti dandone

una al povero che potè così ripararsi.

Quasi subito il clima da pessimo che era divenne mite, la pioggia

cessò, il sole fece capolino e l'aria divenne più calda.

La notte Martino sognò Gesù che ebbe parole di stima per il

generoso gesto del futuro santo rivelandogli che dietro il

travestimento del povero ignudo vi era proprio Lui, Gesù.

La leggenda afferma che in onore della carità del santo ogni anno il

clima in quel determinato periodo, 11 novembre, sia mite e con

un tempo più caldo.

Questo periodo di bel tempo che da noi in Europa viene definita

"Estate di San Martino" in America viene chiamata "Estate indiana"

L'11 novembre dedicato a San Martino da secoli rappresenta per il

mondo contadino una data importante perchè è in questa data che

si chiude ufficialmente l'anno agricolo.

Questa data segnava per i contadini la scadenza di un anno di

lavoro e la fine dei contratti agrari.

Il padrone poteva chiedere ai contadini di non rimanere per il nuovo

anno e questi dovevano traslocare e cercare un nuovo padrone che

li volesse.

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Da qui deriva il detto "Fare San Martino" cioè fare un trasloco.

Tra i piatti tipici di questo periodo non mancavano quelli a base di

maiale perchè in certe zone era usanza macellare il maiale in

quanto il clima mite permetteva un'ottima macellazione

e lavorazione delle carni.

Sono molto numerose le feste e le sagre che in tutta Italia

festeggiano la leggenda di San Martino con rievocazioni della

leggenda stessa ma più frequentemente solo con pasti che hanno

come denominatore comune gli ottimi prodotti che si trovano in

questo periodo dell'anno:il vino novello e l'olio nuovo, le castagne, i

funghi, le frittelle, i biscotti e moltissime altre specialità.

Non mi dilungherò qui su questo

interessante argomento ma per

tornare all'orto e agli ortaggi

voglio dirti che il brutto tempo, le

giornate più corte e l'umidità

fanno si che i lavori nell'orto siano

ridotti a poca cosa così come le

coltivazioni.

Tuttavia nei tunnel o in veranda riscaldata possiamo coltivare le

verdure che ci verranno in soccorso durante il rigido periodo

invernale.

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Ho trattato diffusamente questo importante argomento nella mia

ultima opera che ti consiglio

"Come creare il tuo orto in modo perfetto"

Se nella tua zona l'inverno è mite puoi coprire le coltivazioni

invernali come la scarola, spinaci, sedani e cavolfiori per poterne

usufruire anche nel periodo invernale.

Altrimenti gli ortaggi vanno sistemati in un magazzino fresco e

asciutto dove non gela.

Novembre tuttavia non è ricordato solo per l'estate di San Martino

ma per una ricorrenza molto sentita in tutta la penisola: la

commemorazione dei defunti o giorno dei morti che cade il 2

novembre e ha tradizioni molto antiche.

I romani il primo di novembre festeggiavano Pomona dea che si

occupava dell'abbondanza e maturazione dei frutti mentre in

Britannia i Celti festeggiavano il 31 ottobre il passaggio dalla

stagione estiva a quella invernale.

Durante questo passaggio si considerava sospeso il tempo e si

credeva che i vivi e i defunti potessero venire a contatto.

La popolazione con i sacerdoti, i Druidi, si radunava sulle colline,

accendeva fuochi e danzava attorno a questi facendo offerte con

animali e prodotti della terra.

Il giorno dopo, il primo di novembre, veniva festeggiato Samhain e

le persone indossavano costumi fatti con pelle e teste di animali.

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Tutto questo fu vietato dalla Chiesa Cattolica Romana che nel 835

D.C. decretò il primo di novembre festa di tutti i Santi.

Fu demonizzato e fatto apparire sotto una luce sinistra tutto quello

che apparteneva ai riti popolari: le donne furono mostrate come

streghe cattive mentre nella tradizione popolare erano rispettate

quali custodi della fertilità, il fuoco che simboleggiava la luce che

permetteva ai defunti di ritrovare la via di casa fu fatto apparire in

chiave negativa come mezzo per fugare le tenebre e le fate e i

folletti furono considerati esseri malefici tentatori degli uomini.

Per riprendere in chiave cristiana la commemorazione dei defunti in

seguito fu istituito il giorno dei morti che cade il due di novembre.

In questo giorno numerose sono le tradizioni in tutta Italia che

commemorano i defunti e che variano da regione a regione.

Il due di novembre si ricordano le

persone care che non sono più fra

noi, si visitano i cimiteri, si portano

fiori ai propri cari che non sono più

su questa Terra.

C'è un ortaggio che si lega con

questa tradizione di

commemorazione dei defunti viene infatti svuotato, intagliato e

portato in processione con un lume acceso al suo interno.

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Si tratta della zucca protagonista della festa di Halloween una festa

americana che ha preso piede anche qui da noi.

Questo ortaggio tipicamente autunnale si raccoglie in modo scalare

a fine ottobre novembre quando le foglie della pianta sono secche e

il picciolo del frutto inizia a seccarsi.

Si conserva tutto l'inverno se ritirato maturo e ben secco in un

magazzino asciutto dove non gela ed è stato per lungo tempo un

cibo prezioso per i contadini e le popolazioni meno abbienti.

Le origini della zucca si situano in luoghi diversi perchè con la

denominazione zucca si intendono ben sei differenti generi tutti

appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae qui citerò solo i tre

più importanti.

La lagenaria e la luffa sono di origini asiatiche ed erano conosciute

dai Greci e dai Romani ben prima dei viaggi di Colombo nelle

Americhe mentre le zucche del genere cucurbita sono originarie

dell'America centro meridionale.

I semi di zucca cucurbita più antichi sono stati trovati in Messico e

datano 3000 A.C.

Le zucche fornivano cibo non solo alle popolazioni messicane ma

erano un alimento base delle popolazioni indiane della prateria.

Questo genere di zucca la cucurbita, venne fatto conoscere dai

nativi americani ai coloni e poi fu esportata in Europa dove

ottenne successo.

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Le numerose varietà di zucche coltivate oggi appartengono quasi

tutte al genere cucurbita mentre la luffa non è commestibile e si

usa come spugna vegetale e le zucche del genere lagenaria sono al

giorno d'oggi coltivate per lo più come genere ornamentale.

La pianta della zucca è vigorosa con numerosi tralci striscianti

anche parecchi metri e per svilupparsi al meglio vuole terreno

fertile, molta acqua e un'estate lunga e calda.

Infatti predilige temperature elevate e posizioni soleggiate se le

temperature calano si hanno problemi nella maturazione dei frutti.

Non mi dilungherò qui sulle sue numerosissime varietà differenti

per forma, pezzatura, colorazione della buccia, si va dal verde

chiaro al verde scuro quasi nero al giallo più o meno carico sino ad

arrivare all'arancio vivo senza dimenticare il beige e il grigiastro.

Anche la forma differisce a seconda delle varietà: da quasi rotonda,

a schiacciata ai poli, in alcune varietà è claviforme, in altre è divisa

in pronunciati spicchi, in altre ancora come nella zucca turbante

turco è formata da due parti ben distinte la maggiore costituita da

una zucca di forma rotonda che porta sulla sua sommità l'altra

parte, una specie di cappello o grosso gnocco con buccia liscia o

bitorzoluta di colore differente dalla parte sottostante.

Ho approfondito questo interessante ortaggio e le sue varietà nella

mia opera

"Come creare il tuo orto in modo perfetto"

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che ti consiglio per le numerose informazioni su numerosissimi

ortaggi che ho suddiviso mese per mese e fra gli altri per il mese di

novembre ho voluto approfondire la zucca un ortaggio che da solo

merita una lunga trattazione.

Qui ti spiegherò le sue qualità organolettiche e in che modo possa

essere cucinata per gustarla al meglio.

La zucca apporta poche calorie contiene infatti un'alta

concentrazione di acqua e pochissimi zuccheri è ricca di vitamina A

e di vitamina C ha numerosi sali minerali come il potassio, il calcio e

il fosforo.

La sua polpa di colore arancione è ricca di fibre e contiene il

betacarotene che la rende un efficace aiuto per prevenire le forme

tumorali.

I suoi semi che si consumano tostati sono una ricca fonte di ferro e

di fosforo e contengono anche zinco, potassio e magnesio.

Hanno anche una funzione medicamentosa perchè sin dall'antichità

sono impiegati come vermifugo generalmente ben tollerati e privi di

controindicazioni.

La zucca essendo facilmente digeribile, poco calorica e favorendo le

funzioni intestinali con le sue fibre è un ottimo alimento per chi

segue regimi dietetici.

Riassumendo si riconoscono a questo ortaggio qualità digestive,

lassative, diuretiche e rinfrescanti.

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La polpa della zucca è impiegata anche per idratare la pelle se ne

possono fare infatti efficaci maschere di bellezza da applicare sulla

pelle del viso utilissime per idratare la cute, pulirla profondamente

e renderla liscia.

Ti voglio dare qui una utile ricetta di maschera di bellezza semplice

da attuare e molto efficace.

Maschera di bellezza con

polpa e semi di zucca

Pesta in un mortaio alcuni semi

di zucca e schiaccia uno spicchio

della sua polpa aggiungendo

mezzo cucchiaino di miele.

Amalgama bene il tutto poi spalmalo sul viso lasciandolo per circa 5

minuti e toglilo delicatamente con acqua tiepida.

Questa maschera di bellezza è particolarmente adatta per pelli

grasse con puntini neri perchè le deterge e le pulisce.

Per quanto riguarda le ricette sono numerosissime, con la zucca si

potrebbe allestire un intero pasto dall'antipasto al dolce.

La sua polpa cotta a vapore per conservare intatte le sue numerose

proprietà entra come alimento principe in zucche e minestroni,

ottima anche unita al riso il "risotto con la zucca" è un piatto

tradizionale dell'Italia settentrionale in particolare modo della

Lombardia.

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In numerose regioni entra come ripieno di tortelli cucinati sia in

brodo che asciutti i"Tortelli di zucca" sono una tipica ricetta

mantovana, ma li fanno ottimi anche a Reggio quindi non entro

nell'interminabile diatriba del ripieno che annovera fra gli altri

elementi uno solo principe:la polpa di zucca rigorosamente cotta in

forno.

Una ricettina facile facile per consumare la zucca è la zucca in

padella ne esistono numerose varianti a me piace questa semplice

da fare e gustosa

Zucca saltata al vino bianco

Ingredienti per 2 persone

400 gr di zucca

uno spicchio di aglio

2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

50 ml di vino bianco

un rametto di rosmarino

sale q.b.

pepe se piace

Pulisci la zucca,privala della scorza e dei semi e tagliala a cubetti

grandi circa come una noce.

In una padella antiaderente metti ad imbiondire lo spicchio di aglio

schiacciato nell'olio e quando l'aglio è dorato levalo, aggiungi i pezzi

di zucca e il rametto di rosmarino fatto in pezzi e fai saltare il tutto

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a fuoco vivo mescolando spesso perchè non si attacchi fino a che la

zucca non risulti bella rosolata.

A questo punto aggiungi il vino bianco abbassa il fuoco e lascialo

evaporare facendo cuocere per almeno 10 minuti.

Tirato il vino sala la zucca e continua per alcuni minuti la cottura

mescolando spesso.

Spegni il fuoco e metti se lo desideri il pepe portando subito in

tavola la pietanza.

Questo è un piatto ottimo come accompagnamento per pietanze a

base di carne arrosto o alla griglia molto adatto anche per una cena

a base di formaggi.

Può essere un leggero secondo piatto molto saporito per il

contrasto fra il piccante dell'aglio e del pepe e la dolcezza della

polpa di zucca.

Ti ho parlato di primi piatti e di contorni o secondi piatti ma le

ricette a base di zucca non si esauriscono qui.

Velocemente ecco un antipasto sfiziosissimo e molto gradito:

spalma crostini di pane con questa crema: zucca cotta in forno

frullata o schiacciata con gorgonzola a pezzi e ricotta aggiusta di

sale e prepara numerosi crostini con questa purea stai certa che ne

rimarranno pochi:-)

Per quanto riguarda le torte sono numerose le ricette che hanno

come ingrediente principale la zucca vi sono sia torte salate, che

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costituiscono un ottimo secondo piatto, sia torte con lo zucchero e

gli amaretti che vengono servite come dolce a fine pasto.

Insomma con questo ortaggio si può fare davvero un pasto

completo dall'antipasto al dolce quindi non può mancare nel tuo

orto ti invito a coltivarlo per poterlo gustare durante il periodo

invernale.

Quando fuori il tempo è brutto piove, nevica o il vento freddo

spinge a stare al caldo in casa non dovrai uscire a comprare il cibo

ti basterà guardare nella tua dispensa dove avrai accumulato le

zucche e scegliere la più bella e matura per preparare senza fatica

dei buoni piatti per te e per i tuoi cari.

Ancora una volta ti sarà stato utile seguire il primo caposaldo della

mia filosofia:

-coltiva il tuo cibo

Sono arrivata all'ultimo mese dell'anno un mese freddo dove si

festeggia sia il Natale che l'arrivo dell'Anno Nuovo:

Dicembre

Dicembre nevoso anno fruttuoso

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A dicembre nell'Italia settentrionale

facilmente il terreno è coperto di

neve ma questa neve costituisce

una benefica coltre che protegge

dal gelo.

Specie il grano se ne avvantaggia e

crescerà rigoglioso e folto in

primavera da qui il proverbio che ho inserito in questo mese ma

anche "Sotto la neve pane" un'altra perla di saggezza contadina.

Nell'Italia centrale e soprattutto in quella meridionale invece è con

più facilità il vento che può fare danni anche se le temperature sono

meno rigide e quindi si possono coltivare sotto tunnel i radicchi da

taglio, il prezzemolo, i ravanelli e lo spinacio.

A dicembre nell'orto non c'è molto da fare specie se la neve copre il

terreno, però si possono sistemare gli attrezzi come zappe e cesoie,

che oliati e affilati saranno pronti all'uso durante la stagione più

mite.

Si ripongono e si catalogano i semi per seminare nel giusto

momento senza spendere per le sementi e si guardano i cataloghi

degli ortaggi per avere il tempo di decidere quali semi acquistare.

Dicembre è un mese di progetti, di riposo e di feste non per nulla

c'è Natale e Capodanno.

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E' bello incontrarsi con altri appassionati ortolani per fare un

bilancio dell'anno passato, per scambiarsi opinioni e semi, per

parlare delle proprie esperienze nell'orto e per sentire altri pareri,

c'è sempre molto da imparare da queste liete riunioni e spesso si

torna a casa con semi introvabili altrove.

Nell'Italia settentrionale le coltivazioni in questo mese si trovano o

in cassone riscaldato, o in serra oppure in veranda opportunamente

riparata.

Invece nell'Italia meridionale e centrale è possibile ripulire e

vangare il terreno, se non è gelato, immettere letame che

ingrasserà la terra dell'orto predisponendola per le coltivazioni

ortive di primavera.

Se vuoi che il terreno dell'orto sia fertile e soffice una pratica molto

utile è quella della pacciamatura che consiste nel coprire il terreno

dell'orto con materiale organico ricco e ben sminuzzato per renderlo

più facilmente degradabile oppure puoi impiegare anche compost o

letame semi-maturo.

Ci penseranno il gelo e le piogge invernali a renderlo un ottimo

fertilizzante per il tuo terreno ortivo.

Molto utile sarà anche l'azione dei lombrichi e di altri microrganismi

naturalmente presenti nel terreno dell'orto ma che si avvantaggiano

molto dalla pacciamatura moltiplicandosi e rendendo soffice e fertile

tutto il terreno.

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Un'accortezza: il terreno va lavorato quando non è gelato e non va

toccato quando è sotto la neve, quindi queste operazioni sono poco

fattibili in questo mese nell'Italia settentrionale dove dovrebbero

già essere state eseguite oppure le si può rimandare appena le

temperature più miti hanno riscaldato sufficientemente il terreno.

I tunnel e le coperture vanno sorvegliate con attenzione e nelle

giornate più miti è utile nelle ore più calde arieggiare le coltivazioni

per impedire che l'eccessiva umidità porti malattie fungine.

Come sai ogni mese approfondisco uno o due ortaggi che

simboleggiano il mese stesso così ti ho parlato della zucca a

novembre, dell'anguria e del melone ad agosto, del basilico e del

pomodoro a giugno ma ti confesserò che mi sono trovata un pò

spiazzata nel scegliere l'ortaggio simbolo di questo mese.

Mentre pensavo a quale potesse

essere il più adatto ed ero incerta

e titubante, vivido mi è venuto

alla memoria un ricordo di quando

ero bambina.

Ho rivisto la grande cucina dei

miei nonni materni e mia nonna

Celestina che mescolava la

"Bagna cauda" caratteristico intingolo che non mancava nelle sere

di festa a casa dei miei nonni materni.

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So che in altre famiglie veniva portato in tavola il

"fojot" caratteristico recipiente di terracotta dove sopra vi era la

salsa, la "bagna càuda" e sotto delle braci o un lume per tenerla

ben calda invece la pentola di mia nonna si trovava sulla stufa

bassa a chitarra che scaldava tutto l'ambiente e dove si cucinavano

alcuni piatti particolari.

I miei nonni avevano anche la cucina con la bombola del gas dono

di non ricordo più quale parente ma mia nonna si lamentava che

alcuni piatti cucinati con il gas non avevano il gusto di quelli

cucinati sulla stufa a legna quindi rigorosamente tutti gli stufati e la

"Bagna cauda" erano cucinati sulla stufa. .

Il fujot impiegato allora non era quello individuale di oggi ma più

grande, collettivo e tutti vi intingevano le verdure crude che poi

sgranocchiavano allegramente ridendo e scherzando.

E' un ricordo che riguarda le feste natalizie di molti anni fa quando

i miei genitori era giovani, vi erano tutti gli zii e molti parenti

ancora in vita e la cucina di mia nonna benchè grande era piena di

gente allegra e gioviale che si godeva insieme le feste.

Tre erano le verdure che si potevano prendere e gustare con la

bagna cauda: le patate cotte con la loro buccia sotto la brace, il

sedano imbianchito, i peperoni di mia nonna carnosi e dolci, una

vera delizia, e i "gobbi" cioè i cardi imbianchiti che mio nonno non

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mancava di seminare a maggio per curare tutto l'anno e per portare

in tavola nei giorni delle festività.

I cardi venivano coltivati da mio nonno materno che

orgogliosamente li presentava ai parenti e agli amici ricevendone

sempre molti complimenti per la loro bianchezza e bontà.

Ecco che ho trovato la verdura simbolo di questo mese invernale: ti

parlerò del cardo che secondo me andrebbe valorizzato di più e

maggiormente coltivato.

Quindi ti invito a trovare nel tuo orto un posticino per questa utile

verdura che si consuma nei mesi avari dell'inverno.

Questo ortaggio diventato oggi non molto frequente era un tempo

di facile reperibilità e non c'era orto che non coltivasse il suo gruppo

di cardi che facevano bella mostra di sè con le loro foglie

frastagliate e spinose e la loro elevata taglia, alcune varietà

raggiungono in altezza i 150 cm come nella cultivar "Gigante di

Romagna".

Il cardo non è un ortaggio di difficile coltivazione è adatto anche ai

principianti, un pò più difficoltosa è la tecnica dell'imbianchimento

indispensabile però per ottenere coste dolci e morbide (la parte

commestibile del cardo sono le sue coste e il cuore della pianta

stessa)

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Predilige un clima mite ed è coltivabile in diversi tipi di terreno

compresi quelli pesanti anche se per svilupparsi al meglio vuole

terreni sciolti, sabbiosi e fertili.

Il cardo è una pianta alta con numerose foglie che presentano coste

di una larghezza che può raggiungere i 10 cm e più e che sono la

parte commestibile della pianta, mentre i lembi fogliari sono più o

meno frastagliati a seconda della varietà e presentano spine di

colore chiaro anche se ne sono state create varietà inermi cioè

senza spine.

La grossa radice principale è a fittone con altre radici non numerose

che si dipartono da lei, l'apparato radicale può penetrare nel

terreno sino ad un metro di profondità.

Il cardo produce numerosi fiori di colore viola riuniti in infiorescenze

dette "a capolino" e nei climi miti è pianta perenne.

Non sopporta il gelo muore se la temperatura si abbassa sotto i -2°

C. tuttavia può essere coltivato anche nell'Italia settentrionale

avendo l'accortezza di raccogliere le piante prima dei geli a ottobre

novembre.

La temperatura minima che permette al cardo di crescere è sui 10°

C. mentre quella ottimale si situa dai 16° ai 18° C..

I semi per germinare vogliono temperature più alte sui 20° C.

e germinano lentamente impiegando dai 7 sino ai 15 giorni e più se

le temperature non sono ottimali.

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Per questo motivo consiglio di piantare in vasetti individuali riempiti

con buon terreno da semina i semi, che sono facilmente

maneggiabili, per poterli accudire nel modo migliore oppure, se

riesci a reperirle, puoi acquistare le piantine già pronte per il

trapianto con il loro pane di terra.

Si trapiantano quando hanno raggiunto l'altezza di 12-15 cm, per le

varietà giganti la distanza fra pianta e pianta è di un metro e un

metro occorre lasciare fra fila e fila mentre per quelle di volume più

contenuto si può scendere a 70 cm. anche tra le file.

Il trapianto si effettua nella seconda metà di maggio nell'Italia

settentrionale ma è possibile trapiantare anche nella prima metà di

giugno.

E' importante prima di trapiantare fertilizzare bene il terreno con

letame ben maturo, 4-5 kg per metro quadro, in alternativa puoi

impiegare circa 3 kg di compost ben maturo, il cardo è una coltura

che dimora lungamente nel terreno stesso e abbisogna di suolo

fertile per svilupparsi al meglio.

Se si trapianta in terreno pesante è importante formare delle

baulature per permettere un migliore drenaggio dell'acqua.

Il cardo è coltura che vuole irrigazioni frequenti e regolari per

potersi sviluppare rigogliosamente specie nei periodi caldi.

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Siccome si sviluppa principalmente in estate dove le temperature

sono elevate se soffre la mancanza di acqua lo sviluppo diviene

stentato e le coste dure e amare.

Fra la semina e la raccolta di questo ortaggio passano dai 6 ai 7

mesi e mezzo quindi occorre pazienza per curarlo al meglio

liberandolo dalle erbe infestanti con frequenti e leggere zappature e

irrigandolo spesso specie in estate.

C'è da dire che è una pianta rustica e robusta poco soggetta a

malattie.

Il numero delle varietà che possono

interessare un piccolo orticultore è piuttosto

limitato ho già indicato la "Gigante di

Romagna" varietà molto alta con foglie di

colore verde chiaro, coste larghe e di buon

spessore.

Particolare non trascurabile: è una cultivar

che non possiede le spine.

Altre varietà che si possono reperire senza

eccessive difficoltà sono: "Bianco avorio inerme" e "Cardo di Asti"

che sono due varietà simili con coste non molto pronunciate e

carnose, lamine fogliari frastagliate, dimensioni delle piante

leggermente ridotte rispetto alle cultivar giganti e di regola senza

spine.

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Per quanto riguarda la scelta della varietà ti consiglio di comprare

varietà coltivate nella tua zona già abituate al clima e al terreno che

vi sono dove dimori.

Il cardo rimane a lungo nel terreno infatti la raccolta inizia dopo 6

mesi o 7 mesi e mezzo dalla semina.

Prima della raccolta,da 20 giorni a un mese prima, occorre eseguire

le operazioni di imbianchimento che servono per fare diventare le

coste dei cardi tenere e appetibili.

L'imbianchimento nelle diverse zone si attua in diversi periodi: si va

dagli ultimi giorni di settembre ai primi di ottobre nelle zone più

fredde, sino ad arrivare a gennaio primi di febbraio dove l'inverno si

mantiene mite e non gela.

Ci sono tre modi per imbiancare i cardi il più semplice consiste nel

legare le foglie della pianta a mazzo non troppo strette però,

collocare della paglia attorno alle piante stesse contenendo il tutto

con dei robusti cartoni e inclinando leggermente i cardi per evitare

che si accumuli troppa condensa.

Inoltre le piante vanno rincalzate per coprire bene anche il colletto.

Questo è il sistema più rapido in circa 20 giorni i cardi sono

imbianchiti e si possono raccogliere è il metodo migliore per

imbianchire i primi cardi da utilizzare perchè è il più veloce.

Un altro sistema, quello che mio nonno per una parte della sua

produzione impiegava, consiste nel piegare i cardi sin quasi a livello

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del terreno coprendoli abbondantemente di terra e lasciando

esposte solo il ciuffo di foglie finali.

Il terreno non deve essere troppo pesante, bisogna fare attenzione

nel'inclinare il cardo di non rompere la sua grossa radice, occorre

sorvegliarlo spesso e aggiungere altro terreno perchè il cardo sia

ben coperto e le foglie, tranne la parte apicale, non vedano la luce.

Insomma è una pratica nella quale occorre un pò di esperienza e di

attenzione.

Inoltre il terreno non deve gelare altrimenti gelano anche i cardi e

allora addio "gobbi"!

Si chiamano così i cardi sottoposti a questo imbianchimento perchè

si incurvano e diventano "gobbi" nello sforzo di raggiungere la luce.

Ricordo benissimo che mio nonno sottoponeva solo una parte della

sua produzione a questo processo di imbianchimento e raccoglieva i

cardi così imbianchiti non oltre i primi di novembre per evitare che

il gelo li rovinasse.

L’ultimo metodo per imbianchire i cardi che vado a spiegarti è il

seguente: si raccolgono le piante con il loro pane di terra e si

pongono in un locale buio dove la temperatura deve essere tiepida,

oltre i 10° C., accostati gli uni agli altri.

Si copre il pane di terra con uno strato di terriccio e sabbia alto

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15-20 cm che non dovrà essere

troppo asciutto quindi occorre

inumidirlo facendo però attenzione

a non bagnare le foglie dei cardi.

Naturalmente le foglie di ciascuna

pianta vengono legate, in basso, a

metà e in alto per favorire il

processo di imbianchimento.

Le piante si imbiancano in modo scalare, alcune prima altre dopo e

questo è un vantaggio se il consumo è famigliare.

Questo metodo è il più laborioso occorre sorvegliare spesso i cardi

per togliere le parti rovinate inoltre è faticoso sradicare e sistemare

le piante.

Tuttavia consente di avere cardi imbianchiti in posti freddi dove da

novembre in poi non è possibile tenere questo ortaggio in pieno

campo a causa delle gelate.

Mio nonno che lo adottava per una parte della sua produzione,

quella che veniva pronta da metà novembre sino a fine gennaio,

poteva portare in casa cardi teneri e bianchissimi, una vera

prelibatezza, che si consumavano durante le festività natalizie e

oltre.

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I cardi si puliscono levando le foglie laterali, tagliando il fittone e

togliendo le lamine delle foglie lasciando solo le coste e il cuore in

questo modo le piante sono pronte per il consumo.

Il cardo è un ortaggio indicato nelle diete perchè 70 g di questa

verdura contengono una percentuale di acqua pari al 90% e sono

presenti solo 10 kcal.

Inoltre la pianta del cardo è ricca di fibre e contiene calcio,

potassio, magnesio e acido folico grazie a questa combinazione è

disintossicante e depurativa consentendo di eliminare tossine e

scorie dall'organismo.

Per la sua ricchezza di fibra è consigliata nei casi di stipsi e regola

l'intestino producendo un senso di sazietà per questi motivi è molto

utile nelle diete.

La "Bagna cauda" che portava in tavola mia nonna non era certo

adatta per una dieta ma era così gustosa che non posso non

postare qui l'antica ricetta così come la faceva lei e le donne della

sua generazione per le quali la cucina era davvero importante vi

passavano molto tempo dedicandovi grande attenzione.

Ti metterò qui le dosi per una persona che moltiplicherai per il

numero delle persone presenti

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Ricetta antica della “Bagna cauda”

Intingolo

3 acciughe, quelle piccole liguri sotto sale

6 spicchi d'aglio

5 cucchiai di olio extravergine d'oliva

latte quanto basta per coprire l' aglio

una noce di burro (50 g circa)

mezzo litro di vino novello rosso

Verdure

Coste di cardo

Peperoni (conservati nella raspa che era ciò che rimaneva del

processo di vinificazione dell'uva) ma oggi si impiegano peperoni

crudi o cotti sulla griglia

carote tenere (non sono riuscita a capire come facesse mia nonna

ad avere carote tenerissime a gennaio con un metro di neve

nell'orto)

sedano quello imbianchito

Patate lessate nella brace con la buccia e portate in tavola

uova sode (alcune galline per far produrre uova nei mesi freddi

venivano tenute a vivere nella stalla)

fettine di polenta

Queste erano le verdure che i miei nonni ponevano sulla tavola ma

tu potrai aggiungere anche

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cuori di indivia e di scarola

cipollotti freschi

finocchi

rapanelli

Passiamo adesso alla ricetta che era corale nel senso che tutte le

donne di casa vi partecipavano e aiutavano, chi puliva le verdure,

chi diliscava le acciughe, chi faceva la polenta ma era mia nonna

che eseguiva le parti più delicate e importanti della ricetta stessa.

Innanzitutto le teste di aglio accuratamente spelate venivano

coperte col latte e lasciate a mollo una notte e un giorno (la "Bagna

cauda" veniva servita la sera) questo procedimento faceva si che

l'aglio risultasse più digeribile.

Si lavavano le acciughe nel vino, le si puliva della lisca, le si faceva

in filetti poi si mettevano da parte.

L'aglio scolato dal latte veniva ridotto in pezzetti sottilissimi, questa

importante operazione veniva svolta da mia nonna, che lo metteva

con appena un goccio di latte in una capiente pentola di terracotta

aggiungendo il burro, era giallissimo delle mucche della stalla, e un

poco di olio.

A fuoco basso continuando a mescolare riduceva l'aglio in una

crema e a questo punto a filo si aggiungevano poche per volta le

acciughe e l'olio che si amalgamavano perfettamente al composto.

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Il fuoco veniva tenuto sempre molto basso perchè la bagna cauda

non doveva assolutamente friggere.

Con le verdure ben pulite in tavola, le uova sode in un paniere, e la

polenta pronta si chiamavano gli uomini e si dava il via all'allegra

cena che fra risate e chiacchiere si concludeva sempre a notte

fonda.

Dimenticavo di dirti che la "Bagna cauda" veniva fatta nella stufa

bassa a chitarra che scaldava la cucina e

che il recipiente di coccio rimaneva caldo

nella stufa stessa mentre le verdure

facevano bella mostra di sè in tavola.

Ogni commensale poteva prendere la

verdura che voleva o un uovo o un pezzo

di polenta per intingerlo nella "bagna".

Spero con questa ricetta antica trascritta

fedelmente di averti trasmesso un pò

dell'allegria e della giocosità di quegli antichi Natali.

Ti invito a radunare per le Feste Natalizie amici e parenti e insieme

provate a ripetere questa ricetta semplice ma nello stesso tempo

laboriosa.

Comprenderai così che la convivialità che oggi è sempre più rara è

un modo per avvicinarsi alle persone care e per trascorrere

lietamente insieme a loro il tempo libero

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I segreti dell’orto mese per mese

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Farai così tuo il terzo caposaldo della mia filosofia

-riappropriati del tuo tempo libero

Questo mio breve scritto è giunto alla fine con le vacanze

dell'ultimo mese dell'anno.

Ti invito a leggerlo e a riflettere su tutto quello che ho scritto

perchè frutto della mia esperienza e della mia passione.

Se applicherai solo in parte i consigli che ti ho voluto dare la tua

vita sarà più serena e anche il tuo fisico beneficerà di cibi più sani.

E' utile e salutare coltivare il nostro cibo e per ogni mese dell'anno

ti ho indicato le verdure che sono un pò il simbolo del mese in

questione perchè tutto l'anno tu avessi ortaggi da coltivare e non

rimanessi mai a corto di fresche verdure da portare in tavola.

Le ricette che troverai in ciascun mese sono semplici e di rapida

esecuzione, ho pensato che spesso non si ha più tempo di rimanere

molto in cucina però è utile sapere come cucinare in modo facile e

veloce gli ortaggi coltivati con le nostre mani.

Ho voluto indicarti feste e sagre che ti riconciliano con la

convivialità di un tempo, ho voluto nell'ultimo mese dell'anno

descriverti un mio caro ricordo e spiegarti una antica ricetta.

Spero che tu la metta in pratica come si faceva un tempo

chiamando le tue amiche per preparala insieme in un'esperienza

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che arricchisce e che unisce così come univa un tempo le donne

della famiglia.

Gustandola poi tutti insieme scoprirai il vero e profondo significato

della convivialità e della solidarietà che una società troppo

frettolosa e avida vuole farci dimenticare.

Metti dunque in pratica quello che ti ho indicato qui e migliorerai la

tua vita.

Ti ricordo i tre caposaldi della mia filosofia invitandoti ad applicarli

-coltiva il tuo cibo

-ricicla i tuoi oggetti

-riappropriati del tuo tempo libero

Un affettuoso saluto da

Riccarda