I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I CHIESA · 2019-03-05 · CHIESA I SABATO 2 MARZO...

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I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I CHIESA Il Messaggio reca la data del 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi in cui sono chiamati a vivere, così che il giardino si è trasformato in un deserto (cfr Gen 3,17-18). Si trat- ta di quel peccato che porta l’uomo a ritenersi dio del creato, a sentir- sene il padrone assoluto e a usarlo non per il fine voluto dal Creatore, ma per il proprio interesse, a scapi- to delle creature e degli altri. Quando viene abbandonata la legge di Dio, la legge dell’amore, fi- nisce per affermarsi la legge del più forte sul più debole. Il peccato che abita nel cuore dell’uomo (cfr Mc 7,20-23) – e si manifesta come avi- dità, brama per uno smodato be- nessere, disinteresse per il bene degli altri e spesso anche per il pro- prio – porta allo sfruttamento del creato, persone e ambiente, secon- do quella cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto e che prima o poi finirà per distrug- gere anche chi ne è dominato. 3. La forza risanatrice del pentimento e del perdono Per questo, il creato ha la necessità impellente che si rivelino i figli di Dio, coloro che sono diventati “nuo- va creazione”: «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vec- chie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (2 Cor 5,17). Infatti, con la loro manifestazione anche il creato stesso può “fare pasqua”: aprirsi ai cieli nuovi e alla terra nuova (cfr Ap 21,1). E il cammino verso la Pasqua ci chiama proprio a restaurare il nostro volto e il no- stro cuore di cristiani, tramite il pentimento, la conversione e il per- dono, per poter vivere tutta la ric- chezza della grazia del mistero pa- squale. Questa “impazienza”, questa at- tesa del creato troverà compimen- to quando si manifesteranno i figli di Dio, cioè quando i cristiani e tutti gli uomini entreranno decisamente in questo “travaglio” che è la con- versione. Tutta la creazione è chia- mata, insieme a noi, a uscire «dalla schiavitù della corruzione per en- trare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). La Quaresima è segno sacramentale di questa conversione. Essa chiama i cristia- ni a incarnare più intensamente e concretamente il mistero pasquale na e la comunione col Signore per una inesausta azione missionaria nel mondo. È compito dei singoli ma al contempo dell’insieme ec- clesiale. Papa Francesco, nel messaggio per la Quaresima 2019, ha eviden- ziato tutta l’importanza e le oppor- tunità dell’itinerario annuale ver- so la luce pasquale. Il vescovo rac- comanda cordialmente l’insegna- mento pontificio, qui riportato, alle comunità parrocchiali, ai gruppi e ai fedeli per una corale condivi- sione dell’annuncio del regno di Dio nella accoglienza decisa del- l’appello a cambiare vita, conse- gnandola all’amore di Dio e del prossimo. Sono convincimenti che siamo chiamati ad incarnare in una ade- sione più frequente alla Santa Mes- sa, specie feriale, accanto all’ap- puntamento eucaristico domeni- cale da ritenersi indispensabile per tutti i battezzati. Ma anche in una valorizzazione della confessio- ne in vista del “precetto pasquale”, ossia della riconciliazione nel sa- cramento e della comunione euca- ristica, che la chiesa chiede quale compimento dell’itinerario quare- simale. È un obbligo, che nella sua materna cura la chiesa ricorda ai suoi figli, preoccupata che non manchi a nessuno di essi il pane vivo e vero, Cristo. Proprio Lui ha assicurato che «non di solo pane vive l’uomo». Da questo vincolo sacramenta- le intensificato trarrà beneficio la preghiera personale e quella comu- nitaria, specie nella meditazione della passione di Cristo, ripercor- rendo la Via Crucis per disporci alla vittoria del Signore sull’uomo vecchio che sempre tenta di convi- vere con la novità battesimale. Ne scaturirà il vigore del pensiero e delle opere nella nostra quotidiana esperienza di vita, con le sue occu- pazioni di lavoro e le altre di ogni genere, vissute con più responsa- bilità oblativa. Ma la Quaresima è tempo di speciale vicinanza ai poveri per ac- quisire la povertà di spirito e com- prendere che è il bisogno di Cristo ad affacciarsi in ogni nostra aspi- razione e attesa. E a cercare Lui come unico bene. n continua a pagina II «L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivela- zione dei figli di Dio» (Rm 8,19) Cari fratelli e sorelle, ogni anno, mediante la Madre Chiesa, Dio «dona ai suoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nel- lo spirito, alla celebrazione della Pasqua, perché […] attingano ai mi- steri della redenzione la pienezza della vita nuova in Cristo» (Prefazio di Quaresima 1). In questo modo possiamo camminare, di Pasqua in Pasqua, verso il compimento di quella salvezza che già abbiamo ricevuto grazie al mistero pasquale di Cristo: «nella speranza infatti siamo stati salvati» (Rm 8,24). Que- sto mistero di salvezza, già operan- te in noi durante la vita terrena, è un processo dinamico che include anche la storia e tutto il creato. San Paolo arriva a dire: «L’ardente aspettativa della creazione è prote- sa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19). In tale prospettiva vorrei offrire qualche spunto di ri- flessione, che accompagni il nostro cammino di conversione nella prossima Quaresima. 1. La redenzione del creato La celebrazione del Triduo Pasqua- le della passione, morte e risurre- zione di Cristo, culmine dell’anno liturgico, ci chiama ogni volta a vi- vere un itinerario di preparazione, consapevoli che il nostro diventare conformi a Cristo (cfr Rm 8,29) è un dono inestimabile della misericor- dia di Dio. Se l’uomo vive da figlio di Dio, se vive da persona redenta, che si lascia guidare dallo Spirito Santo (cfr Rm 8,14) e sa riconoscere e mettere in pratica la legge di Dio, cominciando da quella inscritta nel suo cuore e nella natura, egli fa del bene anche al creato, cooperando alla sua redenzione. Per questo il creato – dice san Paolo – ha come un desiderio intensissimo che si manifestino i figli di Dio, che cioè quanti godono della grazia del mi- stero pasquale di Gesù ne vivano pienamente i frutti, destinati a rag- giungere la loro compiuta matura- zione nella redenzione dello stesso corpo umano. Quando la carità di Cristo trasfigura la vita dei santi – spirito, anima e corpo –, questi dan- no lode a Dio e, con la preghiera, la contemplazione, l’arte coinvolgono in questo anche le creature, come dimostra mirabilmente il “Cantico di frate sole” di San Francesco d’As- sisi (cfr Enc. Laudato si’, 87). Ma in questo mondo l’armonia generata dalla redenzione è ancora e sempre minacciata dalla forza negativa del peccato e della morte. 2. La forza distruttiva del peccato Infatti, quando non viviamo da figli di Dio, mettiamo spesso in atto comportamenti distruttivi verso il prossimo e le altre creature – ma anche verso noi stessi – ritenendo, più o meno consapevolmente, di poterne fare uso a nostro piaci- mento. L’intemperanza prende al- lora il sopravvento, conducendo a uno stile di vita che vìola i limiti che la nostra condizione umana e la natura ci chiedono di rispettare, seguendo quei desideri incontrolla- ti che nel libro della Sapienza ven- gono attribuiti agli empi, ovvero a coloro che non hanno Dio come punto di riferimento delle loro azio- ni, né una speranza per il futuro (cfr 2,1-11). Se non siamo protesi continuamente verso la Pasqua, verso l’orizzonte della Risurrezio- ne, è chiaro che la logica del tutto e subito, dell’avere sempre di piùfi- nisce per imporsi. La causa di ogni male, lo sappia- mo, è il peccato, che fin dal suo ap- parire in mezzo agli uomini ha in- terrotto la comunione con Dio, con gli altri e con il creato, al quale sia- mo legati anzitutto attraverso il nostro corpo. Rompendosi la comu- nione con Dio, si è venuto ad incri- nare anche l’armonioso rapporto degli esseri umani con l’ambiente nella loro vita personale, familiare e sociale, in particolare attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosi- na. Digiunare, cioè imparare a cam- biare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazio- ne di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colma- re il vuoto del nostro cuore. Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Fare ele- mosinaper uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo inte- ro, e trovare in questo amore la ve- ra felicità. Cari fratelli e sorelle, la “quare- sima” del Figlio di Dio è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare ad essere quel giardi- no della comunione con Dio che era prima del peccato delle origini (cfr Mc 1,12-13; Is 51,3). La nostra Quare- sima sia un ripercorrere lo stesso cammino, per portare la speranza di Cristo anche alla creazione, che «sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). Non lasciamo trascorrere in- vano questo tempo favorevole! Chiediamo a Dio di aiutarci a met- tere in atto un cammino di vera conversione. Abbandoniamo l’egoi- smo, lo sguardo fisso su noi stessi, e rivolgiamoci alla Pasqua di Gesù; facciamoci prossimi dei fratelli e delle sorelle in difficoltà, condivi- dendo con loro i nostri beni spiri- tuali e materiali. Così, accogliendo nel concreto della nostra vita la vit- toria di Cristo sul peccato e sulla morte, attireremo anche sul creato la sua forza trasformatrice. n IL MESSAGGIO Le parole di Papa Francesco per la Quaresima prendono le mosse dalla Lettera ai Romani Un cammino verso la salvezza nel “travaglio” della conversione In apertura della riunione coi vicari di martedì scorso, il vescovo Maurizio ha evidenziato come la Quaresima rappresenti una occa- sione provvidenziale di riappro- priazione della condizione battesi- male e di stimolo ai discepoli di Cristo perché assimilino in profon- dità la grazia ricevuta e la comuni- chino ai fratelli. I tre verbi “ripensare, assimilare, comunicare”, indicati per l’anno pa- storale in corso, si addicono effica- cemente all’impegno di conversio- ne che il mercoledì delle Ceneri aprirà davanti a noi. La Quaresima potrà divenire fecondo tempo del- lo Spirito, in cui sperimentare la perennità della misericordia divi- VERSO LA PASQUA I verbi che guidano l’anno pastorale ben si addicono all’impegno quaresimale Il “tempo del ripensamento” si coniuga nel tempo liturgico che si apre mercoledì

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I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I

CHIESA

Il Messaggio reca la data del 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi

in cui sono chiamati a vivere, cosìche il giardino si è trasformato inun deserto (cfr Gen 3,17-18). Si trat-ta di quel peccato che porta l’uomoa ritenersi dio del creato, a sentir-sene il padrone assoluto e a usarlonon per il fine voluto dal Creatore,ma per il proprio interesse, a scapi-to delle creature e degli altri.

Quando viene abbandonata lalegge di Dio, la legge dell’amore, fi-nisce per affermarsi la legge del piùforte sul più debole. Il peccato cheabita nel cuore dell’uomo (cfr Mc7,20-23) – e si manifesta come avi-dità, brama per uno smodato be-nessere, disinteresse per il benedegli altri e spesso anche per il pro-prio – porta allo sfruttamento delcreato, persone e ambiente, secon-do quella cupidigia insaziabile cheritiene ogni desiderio un diritto eche prima o poi finirà per distrug-gere anche chi ne è dominato.

3. La forza risanatrice del pentimento e del perdonoPer questo, il creato ha la necessitàimpellente che si rivelino i figli diDio, coloro che sono diventati “nuo-

va creazione”: «Se uno è in Cristo,è una nuova creatura; le cose vec-chie sono passate; ecco, ne sononate di nuove» (2 Cor 5,17). Infatti,con la loro manifestazione ancheil creato stesso può “fare pasqua”:aprirsi ai cieli nuovi e alla terranuova (cfr Ap 21,1). E il camminoverso la Pasqua ci chiama proprioa restaurare il nostro volto e il no-stro cuore di cristiani, tramite ilpentimento, la conversione e il per-dono, per poter vivere tutta la ric-chezza della grazia del mistero pa-squale.

Questa “impazienza”, questa at-tesa del creato troverà compimen-to quando si manifesteranno i figlidi Dio, cioè quando i cristiani e tuttigli uomini entreranno decisamentein questo “travaglio” che è la con-versione. Tutta la creazione è chia-mata, insieme a noi, a uscire «dallaschiavitù della corruzione per en-trare nella libertà della gloria deifigli di Dio» (Rm 8,21). La Quaresimaè segno sacramentale di questaconversione. Essa chiama i cristia-ni a incarnare più intensamente econcretamente il mistero pasquale

na e la comunione col Signore peruna inesausta azione missionarianel mondo. È compito dei singolima al contempo dell’insieme ec-clesiale.

Papa Francesco, nel messaggioper la Quaresima 2019, ha eviden-ziato tutta l’importanza e le oppor-tunità dell’itinerario annuale ver-so la luce pasquale. Il vescovo rac-comanda cordialmente l’insegna-mento pontificio, qui riportato, allecomunità parrocchiali, ai gruppie ai fedeli per una corale condivi-sione dell’annuncio del regno diDio nella accoglienza decisa del-l’appello a cambiare vita, conse-gnandola all’amore di Dio e delprossimo.

Sono convincimenti che siamochiamati ad incarnare in una ade-sione più frequente alla Santa Mes-sa, specie feriale, accanto all’ap-puntamento eucaristico domeni-cale da ritenersi indispensabileper tutti i battezzati. Ma anche inuna valorizzazione della confessio-ne in vista del “precetto pasquale”,ossia della riconciliazione nel sa-cramento e della comunione euca-ristica, che la chiesa chiede qualecompimento dell’itinerario quare-simale. È un obbligo, che nella suamaterna cura la chiesa ricorda aisuoi figli, preoccupata che nonmanchi a nessuno di essi il panevivo e vero, Cristo. Proprio Lui haassicurato che «non di solo pane

vive l’uomo». Da questo vincolo sacramenta-

le intensificato trarrà beneficio lapreghiera personale e quella comu-nitaria, specie nella meditazionedella passione di Cristo, ripercor-rendo la Via Crucis per disporcialla vittoria del Signore sull’uomovecchio che sempre tenta di convi-vere con la novità battesimale. Nescaturirà il vigore del pensiero edelle opere nella nostra quotidianaesperienza di vita, con le sue occu-pazioni di lavoro e le altre di ognigenere, vissute con più responsa-bilità oblativa.

Ma la Quaresima è tempo dispeciale vicinanza ai poveri per ac-quisire la povertà di spirito e com-prendere che è il bisogno di Cristoad affacciarsi in ogni nostra aspi-razione e attesa. E a cercare Luicome unico bene.

n continua a pagina II

«L’ardente aspettativa dellacreazione è protesa verso la rivela-zione dei figli di Dio» (Rm 8,19)

Cari fratelli e sorelle,ogni anno, mediante la Madre

Chiesa, Dio «dona ai suoi fedeli diprepararsi con gioia, purificati nel-lo spirito, alla celebrazione dellaPasqua, perché […] attingano ai mi-steri della redenzione la pienezzadella vita nuova in Cristo» (Prefaziodi Quaresima 1). In questo modopossiamo camminare, di Pasqua inPasqua, verso il compimento diquella salvezza che già abbiamoricevuto grazie al mistero pasqualedi Cristo: «nella speranza infattisiamo stati salvati» (Rm 8,24). Que-sto mistero di salvezza, già operan-te in noi durante la vita terrena, èun processo dinamico che includeanche la storia e tutto il creato. SanPaolo arriva a dire: «L’ardenteaspettativa della creazione è prote-sa verso la rivelazione dei figli diDio» (Rm 8,19). In tale prospettivavorrei offrire qualche spunto di ri-flessione, che accompagni il nostrocammino di conversione nellaprossima Quaresima.

1. La redenzione del creatoLa celebrazione del Triduo Pasqua-le della passione, morte e risurre-zione di Cristo, culmine dell’annoliturgico, ci chiama ogni volta a vi-vere un itinerario di preparazione,consapevoli che il nostro diventareconformi a Cristo (cfr Rm 8,29) è undono inestimabile della misericor-dia di Dio.

Se l’uomo vive da figlio di Dio,se vive da persona redenta, che silascia guidare dallo Spirito Santo(cfr Rm 8,14) e sa riconoscere emettere in pratica la legge di Dio,cominciando da quella inscritta nelsuo cuore e nella natura, egli fa delbene anche al creato, cooperandoalla sua redenzione. Per questo ilcreato – dice san Paolo – ha comeun desiderio intensissimo che simanifestino i figli di Dio, che cioèquanti godono della grazia del mi-stero pasquale di Gesù ne vivanopienamente i frutti, destinati a rag-giungere la loro compiuta matura-zione nella redenzione dello stessocorpo umano. Quando la carità diCristo trasfigura la vita dei santi –spirito, anima e corpo –, questi dan-no lode a Dio e, con la preghiera, lacontemplazione, l’arte coinvolgonoin questo anche le creature, comedimostra mirabilmente il “Canticodi frate sole” di San Francesco d’As-sisi (cfr Enc. Laudato si’, 87). Ma inquesto mondo l’armonia generata

dalla redenzione è ancora e sempreminacciata dalla forza negativa delpeccato e della morte.

2. La forza distruttiva del peccatoInfatti, quando non viviamo da figlidi Dio, mettiamo spesso in attocomportamenti distruttivi verso ilprossimo e le altre creature – maanche verso noi stessi – ritenendo,più o meno consapevolmente, dipoterne fare uso a nostro piaci-mento. L’intemperanza prende al-lora il sopravvento, conducendo auno stile di vita che vìola i limitiche la nostra condizione umana ela natura ci chiedono di rispettare,seguendo quei desideri incontrolla-ti che nel libro della Sapienza ven-gono attribuiti agli empi, ovvero acoloro che non hanno Dio comepunto di riferimento delle loro azio-ni, né una speranza per il futuro(cfr 2,1-11). Se non siamo protesicontinuamente verso la Pasqua,verso l’orizzonte della Risurrezio-ne, è chiaro che la logica del tuttoe subito, dell’avere sempre di piùfi-nisce per imporsi.

La causa di ogni male, lo sappia-mo, è il peccato, che fin dal suo ap-parire in mezzo agli uomini ha in-terrotto la comunione con Dio, congli altri e con il creato, al quale sia-mo legati anzitutto attraverso ilnostro corpo. Rompendosi la comu-nione con Dio, si è venuto ad incri-nare anche l’armonioso rapportodegli esseri umani con l’ambiente

nella loro vita personale, familiaree sociale, in particolare attraversoil digiuno, la preghiera e l’elemosi-na.

Digiunare, cioè imparare a cam-biare il nostro atteggiamento versogli altri e le creature: dalla tentazio-ne di “divorare” tutto per saziare lanostra ingordigia, alla capacità disoffrire per amore, che può colma-re il vuoto del nostro cuore. Pregareper saper rinunciare all’idolatria eall’autosufficienza del nostro io, edichiararci bisognosi del Signoree della sua misericordia. Fare ele-mosinaper uscire dalla stoltezza divivere e accumulare tutto per noistessi, nell’illusione di assicurarciun futuro che non ci appartiene. Ecosì ritrovare la gioia del progettoche Dio ha messo nella creazionee nel nostro cuore, quello di amareLui, i nostri fratelli e il mondo inte-ro, e trovare in questo amore la ve-ra felicità.

Cari fratelli e sorelle, la “quare-sima” del Figlio di Dio è stata unentrare nel deserto del creato perfarlo tornare ad essere quel giardi-no della comunione con Dio che eraprima del peccato delle origini (cfrMc 1,12-13; Is 51,3). La nostra Quare-sima sia un ripercorrere lo stessocammino, per portare la speranzadi Cristo anche alla creazione, che«sarà liberata dalla schiavitù dellacorruzione per entrare nella libertàdella gloria dei figli di Dio» (Rm8,21). Non lasciamo trascorrere in-vano questo tempo favorevole!Chiediamo a Dio di aiutarci a met-tere in atto un cammino di veraconversione. Abbandoniamo l’egoi-smo, lo sguardo fisso su noi stessi,e rivolgiamoci alla Pasqua di Gesù;facciamoci prossimi dei fratelli edelle sorelle in difficoltà, condivi-dendo con loro i nostri beni spiri-tuali e materiali. Così, accogliendonel concreto della nostra vita la vit-toria di Cristo sul peccato e sullamorte, attireremo anche sul creatola sua forza trasformatrice. n

IL MESSAGGIO Le parole di Papa Francesco per la Quaresima prendono le mosse dalla Lettera ai Romani

Un camminoverso la salvezzanel “travaglio”della conversione

In apertura della riunione coivicari di martedì scorso, il vescovoMaurizio ha evidenziato come laQuaresima rappresenti una occa-sione provvidenziale di riappro-priazione della condizione battesi-male e di stimolo ai discepoli diCristo perché assimilino in profon-dità la grazia ricevuta e la comuni-chino ai fratelli.

I tre verbi “ripensare, assimilare,comunicare”, indicati per l’anno pa-storale in corso, si addicono effica-cemente all’impegno di conversio-ne che il mercoledì delle Ceneriaprirà davanti a noi. La Quaresimapotrà divenire fecondo tempo del-lo Spirito, in cui sperimentare laperennità della misericordia divi-

VERSO LA PASQUA I verbi che guidano l’anno pastorale ben si addicono all’impegno quaresimale

Il “tempo del ripensamento” si coniuganel tempo liturgico che si apre mercoledì

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II I CHIESA I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

cesi e collaboratore per la formazio-ne permanente del clero alla casa dispiritualità “Paolo VI” di Concenedodi Barzio. Nel tardo pomeriggio di domenica 10 marzo, a partire dalle18, al Seminario vescovile di via XXSettembre 42 a Lodi, sono attesi i diciottenni e i giovani: saranno gui-dati da don Carlo Groppi, vicerettoredel Collegio vescovile. L’incontro siconcluderà alle 20, ma sarà possibilefermarsi a cena insieme.

Domenica 17 marzo invece l’ap-puntamento è rivolto alle giovani coppie e alle famiglie, curato dall’Uf-ficio di pastorale familiare: si terrà

dalle 16 alle 18 al Seminario vescovi-le, sarà garantita l’assistenza ai bambini.

Infine i momenti di deserto, pro-posti alla Casa della gioventù di Lodiin viale Rimembranze 12, così comeera stato fatto in Avvento: lunedì 18marzo, lunedì 25 e il 1 aprile, dalle 19alle 21, ci sarà tempo e spazio per lapreghiera personale e il discerni-mento.

Tutti gli incontri seguono il tema“Padre, non la mia, ma la tua volon-tà”, che riecheggiano le parole di Ge-sù nella preghiera del Getsemani. n Raf. Bia.

La carità dà la tonalità pasqualealla Quaresima. E puntualmenteil vescovo indica un impegno al-l’intera diocesi, che sempre rispon-de con una ammirevole adesione.Per due anni consecutivi ci siamointeressati ad emergenze moltoserie: in Italia, due anni orsono, perla calamità del terremoto; e loscorso anno nel sostegno ai cri-stiani della Piana di Ninive in Iraq,che stanno faticosamente tornan-do nelle proprie terre dopo la ter-roristica devastazione di case,chiese e strutture lavorative, sco-lastiche, assistenziali. Quest’anno“torniamo” in diocesi. E dopo lamensa per i poveri, facciamo ap-pello a tutti per la più convintapartecipazione al progetto di undormitorio, che verrà precisato e

segue da pagina I

LA CELEBRAZIONE Mercoledì alle 21 il Vescovo presiederà la funzione in duomo

La Messa con il rito delle Ceneriapre il percorso della Quaresima

prevede diverse fasi in modo daessere pronti ordinariamente a da-re rifugio a chi vive senza dimorae alle emergenze freddo che carat-terizzano pesantemente la stagio-ne invernale.

Il vescovo sempre ringrazia perla commovente di solidarietà checonnota la chiesa di Lodi. E ringra-zierà il mercoledì delle Cenere incattedrale ricordando nell’Eucari-stia tutti i poveri e tutti gli opera-tori di misericordia. Lo Spirito delCrocifisso Risorto li suscita perparlarci della “santità feriale”, quel-la che papa Francesco ha chiamato“santità della porta accanto”. È lasantità decisiva perché sia il lievi-to della vita, più forte della morte,a rinnovare le famiglie e le comu-nità lenendo le ferite del corpo edello spirito con la speranza cri-stiana. n

L'agendadel vescovoSabato 2 marzoA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.30, riceve il Parroco, il Vica-rio e il Collaboratore di San Colom-bano al Lambro in preparazione alla Visita Pastorale.A Campagna, per la Visita Pastora-le, alle ore 16.30, porge il saluto agliammalati; alle ore 17.15, presiede la Santa Messa; a seguire, incontra il Consiglio parrocchiale.Domenica 3 marzo, VIII del Tempo OrdinarioA San Colombano, per la Visita Pastorale, alle ore 10.00, presiede la Santa Messa; alle 11.15, porge il saluto all’Amministrazione Comu-nale e alle Associazioni; alle 15.00, incontra i ragazzi della catechesi e alle 15.45 i loro genitori; alle 18.30, gli adolescenti e i giovani.Martedì 5 marzoA Roma, partecipa alla riunione della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreli-gioso.Mercoledì 6 marzo, le Sacre CeneriA San Colombano, per la Visita Pastorale, alle ore 9.00, incontra gli alunni delle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria dell’Istituto Comprensivo Don Carlo Gnocchi; alle 15.00, visita la Scuola dell’In-fanzia Rosalinda e alle 15.30 alcuni ammalati nelle loro abitazioni.A Lodi, in Cattedrale, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa di inizio Quaresima con benedizione e imposizione delle Ceneri.Giovedì 7 marzoA Lodi, nel Seminario Vescovile, alle ore 9.45, partecipa al Ritiro Diocesano del Clero.A San Colombano, alle ore 15.30, visita alcuni luoghi di lavoro; alle 17.30, prega alla Chiesa del Sacro Cuore con la presenza dei Volontari Caritas, C. A. V. e una delegazione dell’A. S. Sancolombano Calcio; a seguire visita l’Emporio delle Associazioni di volontariato; alle 21.00, in Oratorio, incontra i Consi-gli di partecipazione e i gruppi parrocchiali.Venerdì 8 marzoA San Colombano, per la Visita Pastorale, alle ore 10.00, presiede la Santa Messa all’Istituto Fatebe-nefratelli nella memoria liturgica di San Giovanni di Dio; alle 15.00, visita l’Asilo Nido di Campagna, la frazione Mostiola, la cappella della Beata Vergine Immacolata e la chiesa di San Giovanni Battista; alle 18.00, visita la chiesa di San Fran-cesco.

Per la Quaresima l’Azione catto-lica della diocesi di Lodi, l’Upg, l’Uffi-cio di pastorale della Famiglia e il Centro vocazioni propongono alcu-ni appuntamenti di spiritualità.

Per la prima domenica di Quare-sima, il 10 marzo, sono due i momen-ti in programma. In mattinata, dalle9.15 alle 12.30 all’istituto Figlie del-l’Oratorio in via Paolo Gorini 27 a Lodi, la meditazione è proposta adadulti e terza età: sarà guidata da don Cristiano Passoni, assistente diocesano dell’Azione cattolica am-brosiana, già padre spirituale nel biennio del Seminario della sua dio-

MOMENTI DIOCESANI Le proposte di Ac, Upg, ufficio famiglia e centro vocazioni

In agenda le domeniche 10 e 17 marzogli appuntamenti di spiritualità per laici

di Raffaella Bianchi

Con le Ceneri, mercoledì 6marzo 2019, inizia il tempo fortedella Quaresima. Alle 21 nellaCattedrale di Lodi il vescovomonsignor Maurizio Malvestitipresiederà la Santa Messa di ini-zio Quaresima con benedizionee imposizione delle Ceneri. Con-celebreranno il parroco della Cat-tedrale monsignor Franco Bada-racco e i canonici e sarà presentela comunità del Seminario. E co-me in Cattedrale, in ogni parroc-chia della diocesi si terrà il rito diinizio Quaresima con il gesto del-l’imposizione delle ceneri sul ca-po, a significare il cammino diconversione di questo tempo for-te che poi sfocerà nel triduo pa-squale, a partire dal 18 aprile, Gio-vedì Santo, fino alla Domenica diResurrezione, il 21 aprile.

Sabato 9 marzo alle 16 inoltrenella cripta della Cattedrale mon-signor Malvestiti presiederà il ri-to dell’elezione dei catecumeni,cioè di coloro che nella Pasquadel 2019 riceveranno i sacramen-ti.

Sono quattordici le personeche saranno battezzate, cresima-te e faranno per la prima volta laComunione, nella prossima Pa-squa. Il rito di sabato 9 apre laloro preparazione immediata. n

Il rito nella Basilica Cattedrale

sono invitate a sostenere questo progetto

Quest’anno la “Quaresima di Carità” sarà destinataalla creazione di un nuovo dormitorio nella città di Lodi,per aiutare chi è senza dimora. Le situazioni di povertàestrema sono infatti tra le emergenze che interpellanola Chiesa e la comunità civile, come ribadito con forzadal Vescovo Maurizio in diverse occasioni.

Il 31 marzo nella giornata di raccolta per la “Caritàdel Vescovo” tutte le parrocchie della Diocesi sonochiamate a sostenere questo progetto e la domenicasuccessiva le offerte saranno consegnate al Vescovo.Ulteriori informazioni per le offerte, insieme a materialiper la sensibilizzazione, sul sito caritas. diocesi.it. n

OFFERTE La diocesi promuove un progetto per chi non ha casa

A Lodi un nuovo dormitorio per gli ultimi

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CHIESA I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I III

ANNIVERSARIO Il “Centro di diritto alla salute” di Lodi è attivo dal febbraio 1999

L’ambulatorio medico della Caritas:20 anni di servizio efficace e discreto

re unite la missione di solidarietàall’esigenza di sussidiarietà, nel ri-spetto di quanto la legge consenti-va, ma senza mai far mancare la sua voce a favore di chi maggior-mente era in difficoltà. Sono statenecessarie diverse competenze: medica, legislativa, accordi territo-riali, partecipazione attiva a coordi-namenti regionali (GRIS – Grupporegionale immigrazione e salute)e nazionali (SIMM- Società italianadi medicina delle migrazioni). Sia-mo fieri di poter dire che il CDS è stato il primo ambulatorio in Lom-bardia (ma forse anche in Italia) aconvenzionarsi in modo significati-vo con le istituzioni sanitarie locali,ad avere la possibilità di utilizzo delricettario regionale e la possibilitàdel rilascio del codice STP (stranie-ro temporaneamente presente). Ègiusto riconoscere anche la lungi-miranza delle istituzioni sanitarielodigiane che hanno risposto posi-tivamente alla richiesta di collabo-razione dell’ambulatorio Caritas, cogliendo l’importanza non solo del

“diritto alla cura essenziale e conti-nuativa” (oltre a quella emergenzia-le fornita dal Pronto Soccorso), maanche la necessità di potersi avva-lere di un servizio per le post-dimis-sioni, nonché all’azione preventivaa favore della comunità. Il CDS hasempre fornito anche una serie diinformazioni utili volte alla regola-rizzazione, laddove possibile, allevaccinazioni o ad altre forme di tu-tela. Un’azione silenziosa del beneche genera la vera sicurezza, per-chè si basa sull’incontro, sull’acco-glienza di vecchie e nuove povertàche portano con sè fragilità e biso-gno di cura.

Il CDS è un servizio di medicinadi base e, anche se ogni medico hauna specializzazione, per l’ambula-torio della Caritas sono medici di famiglia, di una “famiglia allargata”,quella....umana. Certo il desideriopiù profondo sarebbe quello, in pro-spettiva, di poter chiudere il servi-zio perchè non più necessario, in quanto garantito dalle istituzioni.Magari con il tempo si arriverà an-che a questo. Per ora continuiamocon la presenza e la formazione. Uno dei medici del CDS è anche por-tavoce del GRIS ed alcuni hanno partecipato a master e corsi nazio-nali di medicina delle migrazioni,segno di disponibilità all’approfon-dimento verso le nuove necessitàdell’oggi e del servizio al bene co-mune, di tutti e di ognuno.

In vent’anni sono stati una ven-

tina o forse più i medici che hannodato il loro contributo all’ambulato-rio in termini di servizio, una deci-na i volontari. Un ringraziamentoparticolare va a questi medici che,oltre al loro lavoro, dedicano del tempo a chi ha bisogno nell’assolu-ta gratuità; alle volontarie e ai vo-lontari che collaborano nell’acco-glienza e nella programmazione informatica (il Cds utilizza un siste-ma informatico all’avanguardia, co-struito appositamente per il buonfunzionamento del servizio) e a tut-te quelle persone che hanno credu-to nella bontà del progetto e l’han-no sostenuto negli anni. Possiamodire che “gran parte del mondo” èpassato dal servizio. Ci sono dati numerici e sanitari che lo dimostra-no, grazie ad un prezioso serviziodi monitoraggio condotto da unodei medici dell’ambulatorio. Oggi però non vogliamo parlare di nu-meri ma di persone con volti, storie,famiglie e del positivo incontro cheavviene al CdS. Una volontaria scri-ve: «Il servizio di volontariato pres-so il CDS mi ha dato la possibilità diincontrare tante persone e cono-scere molte situazioni umane a mesconosciute. È un’esperienza cheaiuta a riflettere e a riscoprire ciòche davvero è essenziale».

Per chi desidera saperne di piùè possibile trovare approfondimen-ti all’indirizzo internet:

http://caritas.diocesi.lodi.it/pro-mozione-umana/promozione-uma-na/centro-di-diritto-alla-salute/; www.simmweb.it. n

Il “prendersi cura” delle persone non può essere esclusivamente vincolato ad un’iscrizione o ad un documento

Ma Luca non è il vangelista specializzatonel parlare della misericordia di Gesù? Nonè lui che ci ha tramandato i discorsi delSignore circa il buon samaritano e il padredel figliol prodigo? Stando al Vangelo dioggi, saremmo tentati di dire che il Gesùdescritto da Luca è tutt’altro che misericor-dioso, ma anzi tagliente e preciso come uncoltello ben affilato. Infatti, senza giri diparole, il Signore dà dell’ipocrita a coloroche, puntigliosi, vedono anche i minimi di-fetti negli altri (la pagliuzza nell’occhio),non scorgendo il male che dilaga in essi (latrave nel proprio occhio). Siamo sinceri! Inun modo o nell’altro ci troviamo nel gruppodegli scrupolosi, minuziosi osservatori dellelacune altrui, sicché a nessuno il Signorerisparmia il titolo di ipocrita.

IL VANGELO DELLA DOMENICA

In Gesù anche la severità è misericordiosa

di don Cesare Pagazzi

Il Nazareno parla di una trave nell’oc-chio, che impedisce la vista. La parola latinache indica questa situazione è “in-videre”,cioè “non riuscire a vedere”, “vedere male”,“vedere con malocchio”. Da questo anticoverbo deriva la nostra parola “invidia”. L’in-vidia è una malattia degli occhi dell’anima(e del corpo). Un difetto visivo che impedi-sce di vedere le nostre malattie e la salutealtrui. Insomma: quella trave nell’occhioinibisce la nostra capacità di cogliere comestanno le realmente le cose… e le persone.

Ma la trave di cui parla il Signore noncausa solo l’incapacità di intervenire congiustizia nella vita degli altri. Ciò che stupi-sce nel racconto di Cristo è anche il fatto chechi ha quel tronco nell’occhio nemmeno sene accorge. Eppure tra le parti più sensibili

del nostro corpo stanno proprio gli occhi.Basta un piccolissimo granello di sabbiache entra in un occhio e proviamo un doloreacuto, come fosse entrata una pietra grandee spigolosa. L’ipocrita ha nell’occhio addirit-tura una trave di legno (con tutte le scheggeannesse) e non sente nulla. Forse il proble-ma più radicale dell’ipocrita non è l’invidia,ma una insensibilità generale. Non ha sologli occhi chiusi, ma tutti gli altri sensi: èpersona senza tatto, senza gusto, incapacedi ascoltare… Perciò la realtà gli sfugge.

Cristo è misericordioso non “anche se”pronuncia quel giudizio severissimo, ma“proprio perché” ci dà dell’ipocrita. Infattiun coltello ben affilato può ferire o uccide-re, ma è anche lo strumento del medico, ilbisturi che toglie la malattia.

di Caritas Lodigiana

Venti anni di servizio discreto,silenzioso, efficace, quello portatoavanti da una decina di medici vo-lontari e da persone, anch’esse vo-lontarie, preposte all’accoglienzae al supporto informatico, pressol’ambulatorio medico della CaritasLodigiana denominato “Centro didiritto alla salute” (CDS). Un impe-gno all’insegna della professionali-tà e dell’umanità, che assicura la cura essenziale e continuativa an-che a chi non può iscriversi al servi-zio sanitario nazionale e diventa un’attenzione ed un servizio per l’intera comunità lodigiana, perchéil “prendersi cura” delle persone non può essere esclusivamente vincolato ad un’iscrizione o ad undocumento. Certo, il tutto, nella massima trasparenza e in strettacollaborazione con le istituzioni sa-nitarie locali, con le quali da sem-pre ci sono stati accordi (talvolta non semplici da raggiungere) perrealizzare una positiva logica di sussidiarietà.

In questi anni poco si è parlatodel CDS, volutamente, consapevoliche il bene non va esibito, ma nep-pure nascosto. Nato nel febbraio del 1999 per rispondere al bisognodi cura di immigrati irregolari pre-senti sul territorio lodigiano, oggil’ambulatorio compie venti anni diattività ed in questo lungo periodoha visto un cambiamento radicaledel fenomeno migratorio e l’au-mento del disagio sanitario anchedi persone italiane senza dimora.A tali cambiamenti ha prestato at-tenzione per rispondere con effica-cia e competenza, cercando di tene-

Medici e altri volontari garantiscono la cura essenziale e continuativa a chi non può iscriversi al servizio sanitario nazionale

«Nato per gli immigrati irregolari, ha poi fatto fronte anche al disagio sanitario di persone italiane senza dimora

«È giusto riconoscere la lungimiranza delle istituzioni sanitarie lodigiane che hanno risposto positivamente

SU PAOLO VIGiovedì il ritiroper il clero di Lodi

Alla “Preghiera di Paolo VI” è dedi-cato il ritiro diocesano dei sacerdoti,giovedì 7 marzo dalle 9.45 al Seminariovescovile di Lodi. Interverrà don Ange-lo Maffeis, della Facoltà teologica del-l’Italia settentrionale e presidente del-l’Istituto Paolo VI di Brescia. Ricordiamo che Paolo VI, lombardo diorigine essendo nato in Val Trompia,arcivescovo di Milano prima di arrivareal soglio pontificio, è stato proclamatosanto lo scorso 14 ottobre da PapaFrancesco.

CONVEGNOEvento a Caravaggioper l’Adp regionale

La Rete mondiale di preghiera delPapa - Apostolato della preghiera siprepara al convegno regionale. L’ap-puntamento è per il 23-24 aprile a Ca-ravaggio con inizio alle ore 15 del 23,per una giornata che si aprirà con lapreghiera e poi si dividerà tra la relazio-ne, la condivisione e l’adorazione e siconcluderà con la visione di un film sulPapa. Il 24 è prevista la Messa alle 8,seguita dalla conclusione. Col Cuore di Gesù, che ha vissuto l’of-ferta eucaristia, ci impegniamo per lesfide dell’umanità e della missione del-la Chiesa, affidate dal Papa ogni mesea chi è in ricerca interiore, e desideraGesù nel proprio povero cuore.Dov’è Dio, se nel mondo c’è il male, esi muore per le guerre, le malattie? Do-v’è Dio nei dubbiosi e afflitti nell’anima?“Dio è in loro”, Gesù è in loro, soffre inloro, forma “un solo corpo”. Più vicinial Cuore di Gesù, saremo meno indiffe-renti, con la compassione per il mondo.La Rete Mondiale di Preghiera del Papa– L’Apostolato della Preghiera – da oltre175 anni, ci invita ogni mattina a unapreghiera di offerta. Diciamo a Gesù:«Io sono qui!», «Puoi contare su di me».Ci uniamo a milioni di fratelli e sorelle.In diocesi ci sono 3.500 iscritti . Ci sen-tiamo nella Chiesa con una finestraaperta al mondo. Il Papa chiede frater-nità, giustizia e pace nel mondo, anchecon altre tradizioni religiose. Gesù havissuto l’offerta eucaristica! Lasciamoci commuovere per le soffe-renze del mondo. Abbattiamo i “muri”con la “cultura dell’incontro”, in confi-denza. Diventiamo missionari di mise-ricordia, testimoni della gioia. Per informazioni: don Peppino Codeca-sa, delegato diocesano ([email protected])

RAGAZZI E GIOVANII sussidi dell’Upgper la Quaresima

Per aiutare i ragazzi e i giovani aprepararsi alla Pasqua, l’Ufficio di pa-storale giovanile propone agili sussidiancora disponibili (0371 948170,[email protected]). “Take a break!” si rivolge ad adolescen-ti e giovani, offre ogni giorno un branobiblico con il commento, la preghiera,una domanda per la riflessione e unimpegno settimanale. È stato realizza-to con la collaborazione del Seminario.Per i bambini e i ragazzi fino alla primamedia invece viene proposto “Quami-cigioco”, otto pieghevoli con il branobiblico della domenica, il commento,la preghiera e giochi enigmistici a tema.

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IV I CHIESA I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

per gli affari, ma teniamo duro” ha detto il lavoratore,mentre il vescovo ha voluto esprimere parole di soli-darietà e incoraggiamento. In un clima familiare efraterno, ha ribadito la priorità del lavoro come stru-mento di valorizzazione della dignità dell’uomo edella donna, espressione della sua creatività e dellasua passione, ma anche dell’impegno e della capacitàdi farsi forza nelle difficoltà, con la consapevolezzache “siamo sempre più grandi del nostro lavoro”.

La giornata di Visita Pastorale a Camporinaldoe Miradolo Terme è proseguita con la visita agli infer-mi e agli anziani, alla comunità delle religiose, e siè conclusa in serata con l’assemblea parrocchiale,dopo la preghiera al Santuario di Santa Maria inMonte Aureto raggiunto a piedi dal vescovo con reci-ta del Rosario condivisa coi fedeli. n

In alto l’incontro nel negozio di Melissa Acconciature e all’allevamento di Luigi Moretti. Qui a fianco nell’officina di Giovanni Greco

sono utili i generi alimentari di faci-le conservazione e stoccaggio comeolio, latte, passata di pomodoro, sgombri, tonno, legumi, zucchero,farine, biscotti, pasta e riso, e ancorai prodotti per l’infanzia come pan-nolini, pappe e omogeneizzati, infi-ne i prodotti per l’igiene.

«La raccolta sarà sufficiente permarzo e forse aprile – afferma il re-sponsabile del Centro di Raccolta solidale Lorenzo Musitelli – perchéstanno aumentando le richieste diaiuto. Attualmente al Crs fanno rife-rimento circa 330 famiglie ogni set-timana, se consideriamo quelle chegravitano attorno alle Caritas par-rocchiali di tutto il territorio sono invece 1100 famiglie ogni mese».

A “Per te mi spendo” di sabato 9marzo 2019 hanno aderito questi supermercati: a San Rocco al Portol’Auchan della via Emilia, a Codognol’Iper Simply di via Aldo Moro, a Ca-salpusterlengo il Conad di via SalvoD’Acquisto e la Lidl di via GiovanniAmendola, a Sant’Angelo l’Iperfami-la Il Castello di viale Trento, a Lodiil Carrefour Express di via Spezza-ferri, il Carrefour Market di viale Ita-lia, la Conad di via Cavezzali, la Coopdi via Grandi, la Lidl di piazza Sa-varè, il Simply di via Lodi Vecchio equello di viale Pavia; ancora, a Paul-lo la Cooo di via Milano, a Mediglial’Unes sulla Strada Provinciale 159,a Pantigliate l’Esselunga di StradaVecchia. Ha aderito anche il Simplydi Lodi Vecchio, in via Curiel, ma senon si trovassero volontari proprioquest’ultimo supermercato potreb-be non essere coperto dalla raccol-ta. n

di Raffaella Bianchi

Mancano ancora alcuni volon-tari che coprano tutti i turni della raccolta “Per te mi spendo”, che la Caritas lodigiana promuove per sa-bato 9 marzo. Se infatti in tantissimihanno dato la disponibilità su tuttoil territorio lodigiano – quasi seicen-to - , in particolare su Lodi Vecchiosarebbe utile la presenza di volonta-ri per poter assicurare la raccolta anche in questo centro. Chi fosse disponibile può contattare la Caritasallo 0371 948130.

“Per te mi spendo” è ormai ini-ziativa tradizionale, nel primo saba-to di Quaresima: a chi va a fare la spesa è proposto un gesto di solida-rietà con la condivisione di alcuniacquisti che poi confluiranno al Centro di raccolta solidale e da lì alleCaritas parrocchiali e agli altri entiaccreditati, che lo consegnerannoalle famiglie bisognose sul territo-rio. Con la consapevolezza che an-che chi fa la spesa può non avere molte possibilità economiche e farfatica nella gestione dei bisogni fa-miliari, la proposta non è quella di“donare ai poveri” non tenendo con-to delle personali difficoltà. È invecequella di una condivisione, per quanto è possibile a ciascuno. Le indicazioni per chi vuole donare al-cuni prodotti sono quelle di sempre:

Mancano ancora alcuni volontari: chi lo desidera può farsi avanti per vivere un sabato dedicato agli altrinel tempo della Quaresima

CARITAS La tradizionale raccolta di cibo

Per te mi spendo:nei supermercatiil 9 marzo tornala condivisione

VISITA PASTORALE Tra le realtà produttive di Camporinaldo

Anche una realtà piccola come la parrocchia diCamporinaldo ha le proprie realtà produttive, cheil vescovo Maurizio Malvestiti ha voluto incontrareper portare simbolicamente la propria vicinanza atutti i lavoratori. Accompagnato dal parroco donMaurizio Anelli, si è inoltrato nella campagna perraggiungere l’allevamento di Luigi Moretti che l’haaccolto con commozione, chiedendo una preghierae una benedizione per i propri cari.

Al ritorno nel centro abitato, ha incontrato MelissaBaroni, del negozio di Acconciature, dove ha portatoil proprio saluto alla titolare, alla sua famiglia e a tuttii clienti.

Infine, il vescovo Maurizio con il sacerdote hafatto tappa all’officina di Giovanni Greco, che si occu-pa di autoriparazioni. “Non è un periodo facilissimo

Siamo sempre più grandi del nostro lavoro

“L’origine” è il titolo della Gior-nata studio che l’Istituto superioredi Scienze religiose “Sant’Agosti-no” organizza per sabato 16 marzo,dalle 9.30 alle 12.30 al seminariovescovile di Lodi. Interverranno ilprofessor Giovanni Bombelli, do-cente di Filosofia del diritto all’uni-versità cattolica di Milano e all’Issr(“Causa, inizio, principio, origine”);il professor Paolo Montagna, deldipartimento di Fisica dell’Univer-sità di Pavia (“La scienza di fronteal mistero: metodo, limiti, atteggia-mento”); il professor Marco D’Ago-stino, docente di Esegesi biblicaall’Issr (“In principio Dio disse”).Moderatore sarà il professor Giaco-mo Raffo dell’Issr “Sant’Agostino”.

Spiega il direttore dell’Issr donCesare Pagazzi: «L’iniziativa è del-

l’istituto ma la partecipazione èaperta a tutti. Saranno presenti inparticolare i nostri studenti tra iquali ci saranno anche coloro cheinsegneranno nelle scuole nei

vera all’autunno. Non tutti i ragazziche faranno la loro professione difede potranno partecipare al pelle-grinaggio, ma chi andrà a Roma lofarà certamente a nome di tutti icoetanei che quest’anno decide-ranno di dire pubblicamente – nellanostra terra - il loro essere cristiani.

Il programma del pellegrinaggio“sui passi della fede” si apre con lapartenza, venerdì 29 marzo, e l’arri-vo a Roma per il pomeriggio. Inapertura sarà celebrata la Messanella basilica di San Paolo fuori leMura. La giornata di sabato 30 mar-zo sarà tutta impegnata nella visitaalla città, con gruppi suddivisi aseconda dei pullman e dei vicariati.Domenica 31 la Messa sarà celebra-ta nella basilica di San Pietro. n R. B.

prossimi anni. Per la prima voltaorganizziamo questa giornata, aldi là dell’evento annuale che èl’inaugurazione dell’anno accade-mico. Dal consiglio dei docenti –continua - è emersa la possibilitàdi riflettere sul tema dell’origine,tema su cui stanno intervenendomolti, con voci diverse e compe-tenze diverse. Noi avremo ancheun filosofo e un fisico perché vor-remo almeno comunicare l’ideadella complessità del tema».

La mattinata è aperta anchealle classi quinte delle scuole supe-riori. Sono già iscritti cinquantaragazzi, c’è ancora tempo per leclassi che volessero aggiungersi,compilando il modulo disponibilesul sito dell’Issr. n Raf. Bia.

16 MARZO L’iniziativa dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose è aperta a tutti

L’origine: una Giornata studio a Lodipromossa dall’ISSR Sant’Agostino

Trecentoventi ragazzi di tredici– quattordici anni da trentadueparrocchie della diocesi partecipe-ranno al pellegrinaggio a Roma,tutto dedicato a loro, da venerdì 29a domenica 31 marzo. «Siamo moltocontenti della risposta data allaproposta - dicono dall’Ufficio di pa-storale giovanile, dove si svolgonogli ultimi preparativi -. Purtroppoabbiamo saputo tardi che PapaFrancesco proprio in quei giornisarà in visita in Marocco». Ma il pel-legrinaggio a Roma in un anno cosìparticolare come quello della terzamedia mantiene comunque un for-te significato. Si terrà nel periododella Quaresima, appena prima del-la professione di fede dei 14enniche i vicariati celebreranno in mo-dalità e tempi diversi, dalla prima-

UPG Il pellegrinaggio dei 13-14enni alla fine di marzo

Più di trecento a Roma“sui passi della fede”

L’evento sarà nel seminario di Lodi

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CHIESA I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I V

VISITA PASTORALE Il programma comincerà questo pomeriggio con la Messa nella frazione Campagna

San Colombano accoglie il Vescovo

to alla preghiera, con la Santa Mes-sa delle ore 10 all’istituto Fatebene-fratelli, e alle 18 l’incontro di pre-ghiera nella chiesa di San France-sco.

Sabato 9 marzo, il vescovo saràal cimitero cittadino alle ore 9.30,e nella cappella San Michele, insie-me a tutti quelli che vorranno par-tecipare, pregherà per i defunti del-la parrocchia. A seguire, intornoalle ore 10, si recherà all’Enotecadel Castello, dove per l’occasionesi riuniranno i vari produttori vini-coli banini.

La Visita Pastorale si chiuderàsabato 16 marzo, con un ultimo ap-puntamento: il vescovo tornerà in-fatti a San Colombano per la SantaMessa all’ospedale Valsasino, chesi celebrerà alle ore 16. n

Visita pastorale del vescovo MaurizioVICARIATO DISANT’ANGELO LODIGIANO

Chiesa di Lodi

Celebrazione Eucaristica nelle comunità parrocchiali

“Al ripensarciè divampato

il fuoco” (Salmo 39,4)

SAN BASSIANO Affresco di Cesare Secchi, 1929,

chiesa parrocchiale di Valera Fratta

FEBBRAIO 2019

DOMENICA 3 S. Angelo: SS. Antonio A. e F. Cabrini ore 10.00

SABATO 9 Villanova del Sillaro ore 17.30

DOMENICA 10 Bargano ore 11.00

DOMENICA 17 Marudo ore 10.00

SABATO 23 Camporinaldo ore 18.00

DOMENICA 24 Miradolo Terme ore 17.00

MARZO

SABATO 2 Campagna ore 17.15

DOMENICA 3 S. Colombano al Lambro ore 10.00

VENERDÌ 8 Ospedale Fatebenefratelli ore 10.00

SABATO 9 Calvenzano ore 18.00

DOMENICA 10 Casoni ore 9.30 Borghetto Lodigiano ore 11.00

SABATO 16 Ospedale Valsasino S. Colombano ore 16.00

DOMENICA 17 Caselle Lurani ore 11.00

SABATO 23 Ospedale Delmati S. Angelo Lod. ore 16.00 Castiraga Vidardo ore 18.00 DOMENICA 24 Valera Fratta ore 11.00

DOMENICA 31 Graffignana ore 11.00

APRILE

SABATO 6 Maiano ore 18.00

SABATO 13 Sant’Angelo: Maria Madre della Chiesa ore 18.00

devozione popolare, sentita e vis-suta nel quotidiano, nell’affetto perle proprie tradizioni. Basti pensareche, ogni anno, diamo vita a undiciprocessioni, alcune con centinaiae centinaia di persone». In parroc-chia, poi, si tengono otto Messe diprecetto, che radunano almenoduemila fedeli ogni settimana:«Questa parrocchia è come un’oasinel deserto, è molto diversa dallerealtà secolarizzate delle grandicittà, e quindi ha bisogno di unapastorale popolare, che è quelladella vicinanza, dell’ascolto, del-l’incontro, e che è in grado di getta-re le basi per una convivenza sere-na tra le diverse componenti dellasocietà».

Una società che, don Mario non

ne fa mistero, è composta da moltianziani, con più di cento funeralil’anno. «In realtà, ci sono anchemolti giovani, e dobbiamo lavoraremolto su di loro. Il coadiutore donAndrea Sesini, con il supporto diun centinaio di laici, si sta impe-gnando per rinnovare l’attività inoratorio, perché bisogna mantene-re un’offerta che sia sempre all’al-tezza, un’alternativa costruttivaper il loro futuro». È con soddisfa-zione che, quindi, il parroco ha as-sistito alla partecipazione di mol-tissimi giovani al pellegrinaggio aMilano per il beato don Carlo Gnoc-chi, di settimana scorsa. «La suafigura è molto amata, don Gnocchiè un santo moderno, che parla mol-to alla gente di oggi».

Don Mario parla con orgogliodelle iniziative culturali organizza-te anche a ricordo del santo, ma glisi illuminano gli occhi quando rac-conta della Caritas parrocchiale:«Ci abbiamo lavorato molto, quan-do ancora mi dicevano che a SanColombano di povertà non ce n’era.E invece la povertà, purtroppo, èun dato di fatto anche qui: il nostroimpegno è tanto, con una fitta retedi volontari e di servizi che sostie-ne un centinaio di famiglie».

San Colombano si confermaquindi una realtà complessa, chemantiene la propria specificità nelterritorio: «L’arrivo del vescovoMaurizio può aiutarci nel sentirciparte di una comunità, e sono con-vinto che il futuro di questa comu-nità possiamo predisporlo nellamaturazione dei laici e nella conti-nua valorizzazione dell’orato-rio». n Federico Gaudenzi

Sopra la parrocchiale di San Colombano: la Messa con il vescovo sarà domenica mattina. A sinistra la chiesa di Campagna

La Visita Pastorale nelle par-rocchie di Campagna e San Colom-bano inizierà oggi pomeriggio, nel-la parrocchiale di Campagna, conla celebrazione della Santa Messasolenne alle ore 17.15. Domenicamattina, invece, il vescovo Mauri-zio si sposterà a San Colombano,dove sarà accolto in piazza BeatoDon Gnocchi alle 9.45. Alle ore 10,nella parrocchiale, monsignor Mal-vestiti celebrerà la Santa Messasolenne di apertura della Visita, ea seguire sarà a palazzo Patinio,dove incontrerà il sindaco, l’ammi-nistrazione comunale e le associa-zioni del paese.

Il pomeriggio di domani, invece,si svolgerà tutto in oratorio: il ve-scovo avrà occasione di incontrare,alle ore 15, i ragazzi della catechesidalla 1^ elementare alla 3^ media,mentre alle 15.45 parlerà ai lorogenitori. Nel tardo pomeriggio, alle18.30, incontrerà invece gli adole-scenti e i giovani.

La Visita a San Colombano pro-seguirà mercoledì 6 marzo: in mat-tinata, monsignor Malvestiti visi-terà gli studenti dell’Istituto com-prensivo Don Gnocchi, mentre nelpomeriggio sarà alla scuola dell’in-fanzia Rosalinda, e incontrerà al-cuni ammalati nelle loro case.

Giovedì 7 marzo, dopo pranzo,sarà ancora a San Colombano perincontrare alcune realtà produtti-ve locali, e portare una parola disostegno e incoraggiamento ai la-voratori. Non mancherà ancheun’occasione di preghiera allachiesa del Sacro Cuore, quindi lavisita all’Emporio della Caritas par-rocchiale, attivissima nel portaresostegno alle famiglie in difficoltà.

Alle ore 21 in oratorio si riuniràanche l’assemblea parrocchiale,durante la quale il vescovo potràincontrare tutti i collaboratori par-rocchiali e i fedeli.

Il venerdì 8 marzo sarà dedica-

«Fare il parroco, per me, è statocome realizzare un sogno – raccon-ta con convinzione don Mario Ci-pelli, che da oltre vent’anni è laguida della parrocchia di San Co-lombano -. È come una vocazionenella vocazione, è una vocazioneche si realizza nella prossimità conuna comunità, di cui nel corso de-gli anni impari a conoscere i pro-blemi e i sogni di ognuno, e riusciread essere veramente un pastore,che conosce il suo gregge». L’amoreper la comunità di San Colombanopervade il racconto con cui il par-roco mette a fuoco le caratteristi-che del paese che è diventato lasua casa. «È un paese in cui si man-tiene ancora viva una grande tra-dizione cattolica. È una forma di

LA RIFLESSIONE Don Mario Cipelli: «Monsignor Malvestiti ci aiuterà a sentirci parte di una comunità»

Un paese di grande tradizione cattolicache sa puntare sui giovani e sul futuro

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VI I CHIESA

ancora di più è proprio il fattoche ad essere coinvolti sono ra-gazzini giovanissimi, il nostrofuturo messo in grave pericolo».

Nasce da questa consapevolezza ilprogetto di collaborazione conscuole e famiglie che state promuo-vendo.«Esattamente. Il mio sogno èquello di poter tornare ad essereuna comunità serena. Vedere

che si siano aumentate tasse etariffe ed anzi con diminuzionedell’Irpef, che abbiamo messo incampo in questi anni».

Dove li avete investiti?«La parte più consistente ha ri-guardato le scuole del territorio,per le quali abbiamo avviato la-vori che hanno interessato i ser-vizi, le centrali termiche, gli in-fissi e la ritinteggiatura. Abbia-mo anche realizzato una nuovaisola ecologica, il che ci ha per-messo di risparmiare l’affittodella vecchia sede. Ci siamoadoperati per risolvere una se-rie di contenziosi che avevamoin sospeso e abbiamo lavoratoper ridurre i debiti che il comu-ne aveva».

E ce l’avete fatta?«Sì. Erano 2 milioni di euro chesiamo riusciti a dimezzare ta-gliando le spese correnti, to-gliendo i benefit e dimezzandocigli emolumenti. Abbiamo poiavviato una lotta all’evasioneche ci ha consentito di recupe-rare quanto dovuto. Solo di Imuabbiamo recuperato circa30mila euro. Abbiamo poi prov-veduto a rinnovare e moderniz-zare l’intero sistema di illumina-zione, cosa che ci ha portato unrisparmio annuo di oltre 60milaeuro».

Risparmi e investimenti: un impe-gno nel nome del mantenimentodella qualità di vita del comune.«Si, la strada è questa. Attenzio-ne ai conti ma anche a quelleche sono le esigenze del territo-rio. Ad esempio, abbiamo rinno-vato tutto il parco macchine co-munale, garantendo qualità neiservizi, ma al tempo stesso lapolitica di risparmio ha portato,a novembre 2018, a poter libera-re risorse per 1,3 milioni, cosache consentirà ulteriori inter-venti. Quello che abbiamo benpresente, è la necessità di man-tenere alta l’attenzione. Comenel caso delle strade e del verde:San Colombano ha un patrimo-nio di verde che deve però esse-re mantenuto con periodiche

Colombano, con le sue colline, isuoi edifici e il suo simbolo, quelcastello che è parte integrantedel tessuto urbano, è un postodove l’idea del bello è mantenu-ta, dove si vive bene».

Piccolo comune, con poco più di7mila abitanti, ma tante attività eprogetti da portare avanti, nono-stante l’improvvisa malattia del sin-daco e le inevitabili difficoltà che ciòha comportato.

«Ecco si, quanto successo hacolpito tutti, ma tengo anche adire che il sindaco, appena si èripreso, ha messo a disposizioneesperienza e capacità con l’in-tento di non farci mancare lasua presenza. Nonostante la fa-se di recupero che sta ancora af-frontando, tiene tantissimo apartecipare, a far sentire la suavoce, e questo per San Colomba-no è importante. Tanto più che iprogetti avviati e in fase di com-pletamento sono ovviamentepartiti con la sua elezione».

Vogliamo fare il punto della situazio-ne?«Se devo fare il punto, io che hoil pallino dei numeri (e non hacaso l’incarico assessorile èquello del bilancio, ndr) e che ri-peto che un comune deve primadi tutto tenere a posto i conti,non posso non segnalare i 4 mi-lioni di investimenti, tutti senza

In queste pagine alcune immagini del centro di San Colombano al Lambro

manutenzioni e potature. Ades-so ad esempio stiamo aspettan-do il via libera della soprinten-denza per poter intervenire sul-le piante del castello, alcune del-le quali sono storiche. L’obietti-vo che ci siamo posti è proprioquello di mantenere quello che èun patrimonio ambientale dipregio».

Un piccolo “gioiello” immerso nelverde, con una economia che pre-senta però luci e ombre.

«Si, ci sono piccole ditte spar-se sul territorio e poca agricol-tura tradizionale. Quello che èvanto e ricchezza del nostro co-mune è certamente il settore vi-nicolo, che ha saputo ritagliarsiun posto di tutto rispetto nel pa-norama nazionale e non solo. IlConsorzio del resto è protagoni-sta attivo della vita comunale,sia per quanto riguarda la pro-duzione di prodotti di pregio siacon partecipazione a diverseiniziative e manifestazioni, apartire dalle tante attività socia-li e culturali che ruotano attor-no al Castello. Se ci eccettua pe-rò il settore vinicolo, è chiaroche in zona mancano fattori disviluppo occupazionale, e ilpendolarismo è forte. Sul temada tempo poniamo attenzionecon l’obiettivo di incentivare oc-casioni e sviluppare opportuni-tà».

San Colombano è terra natia di donCarlo Gnocchi, il fondatore di Pro Ju-ventute, un “padre putativo” per vo-lontariato ed impegno sociale.«Il volontariato è decisamenteuna grandissima risorsa per tut-ti noi. Basti pensare anche soload Auser, associazione in co-stante crescita che ci assicuraun aiuto ed un sostegno specia-le in tutti quei settori dove l’entepubblico farebbe fatica ad inter-venire. Sono convinto che sa-rebbe necessario riconoscere apiù livelli il valore di associazio-ni e volontari che si mettono adisposizione della comunità elavorano con passione».

Una realtà tutto sommato piacevo-le, quella di San Colombano, che pe-rò negli ultimi anni si è trovato ad af-frontare una emergenza senza pre-cedenti.«In effetti lo stiamo vedendo edenunciando da tempo. Ci tro-viamo davanti ad una vera epropria emergenza che riguardagiovani e giovanissimi che ve-diamo intrappolati nella ragna-tela della droga. Le nostre colli-ne, tanto piacevoli e belle, sonopurtroppo crocevia di trafficicontinui e costanti. Le forze del-l’ordine sono costantemente im-pegnate nel controllo e nel con-trasto ma il fenomeno è in cre-scita ed è fonte di grande preoc-cupazione. Quello che inquieta

di Barbara Sanaldi

Una sorta di enclave milane-se situata tra la provincia di Lo-di e la provincia di Pavia, ma dalpunto di vista dell’identità stori-ca e delle assonanze culturalisiamo in pieno territorio lodi-giano. Dove “lodigiano” non si-gnifica far parte della provinciadi Lodi. San Colombano al Lam-bro, infatti, nel 1992 ha sceltocon un referendum di non pas-sare alla neonata provincia diLodi ma restare “agganciato” al-la più lontana Milano. Il “borgoinsigne” ha preferito dunquerafforzare la sua inconfondibileimmagine “mondo a sè”, «un belpaese dove vivere, con un pano-rama e un’urbanistica piacevolianche solo da osservare».

Si leggono orgoglio e amoreper la propria terra, nelle paroledi Battista Bianchi, 67 anni, pen-sionato, vice sindaco, assessorea bilancio, tributi e servizi socia-li e dal marzo 2018 facente fun-zioni del sindaco, Pasquale LuigiBelloni, eletto nel 2014 alla testadi una civica, che è attualmenteconvalescente dopo una gravemalattia.

Se dovesse parlare del comune chesi è trovato a guidare da ormai oltreun anno con chi non lo conosce, co-me lo descriverebbe?«È il paese dove vivo, dove mitrovo a mio agio. È un bel postoche conserva ancora tracce del-le sue origini, costruito come unaccampamento romano, e cheha saputo mantenere la suaidentità di insediamento ai piedidelle colline, dominato da un ca-stello ma senza altre costruzio-ni imponenti ed edifici che im-pediscono di spaziare su un pa-norama decisamente gradevole.Ecco, si, direi proprio che San

PARLA IL VICESINDACO «In un quinquennio 4 milioni di euro di investimenti»

«È un bel paese, dove vivere, piacevole anche da osservare»Battista Bianchi: «Stiamo vivendo un’emergenza che riguarda giovani e giovanissimi che vediamo intrappolati nella droga»

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I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I VII

ai dati di inizio 2018 - San Co-lombano ospitava 666 vedovi, dicui 548 donne, mentre mariti emogli erano in tutto 3.376, quasiequamente divisi tra i due sessi,e i divorziati 215 (anche in que-sto caso con maggioranza fem-minile, 129 a 86). I celibi (1.696)prevalevano invece nettamentesulle nubili (1.441).

MovimentiSe San Colombano non ha cono-sciuto negli ultimi anni un verodecremento demografico lo sideve ad una certa attrattività re-sidua da altri comuni e soprat-tutto ad un rilevante afflussodall’estero, favorito negli ultimianni anche dall’apertura di uncentro di accoglienza.

Dall’ultimo censimento inpoi, il saldo naturale, che misurala differenza tra nati e morti, èrisultato infatti costantementenegativo, determinando un ri-sultato di periodo di -248, 311 na-ti e 559 deceduti. I tassi di natali-tà si sono dimostrati inferiori al-la media del territorio, oscillan-do tra il 6,5 e il 7,7 per mille, men-tre il tasso di mortalità è arriva-to a superare il 14 per mille, lad-dove in provincia di Lodi si aggi-ra attorno al 10.

Le nuove iscrizioni da altricomuni nazionali (1.281 in seianni dal 2012 al 2017) hanno in-vece costantemente superato lecancellazioni per trasferimento(1.173), determinando nel perio-do il turn over di un sesto dellapopolazione locale. Dall’esteropoi sono arrivati 276 nuovi “ba-nini”, di cui 173 nel biennio 2016-2017, per le ragioni sopra de-scritte. Solo 76 hanno invece de-ciso di emigrare.

StranieriSan Colombano al Lambro hasempre accolto una comunità distranieri relativamente ridotta.Percentualmente erano menodel 3 per cento nel 2001, sonoraddoppiati nel 2011 (7,1), ma poil’incremento è rallentato fino astabilizzarsi attorno all’8 percento o poco più (in provincia diLodi siamo all’11,5). Solo nel 2017- sempre in ragione dell’insedia-mento di un centro di accoglien-za - gli stranieri del Borgo sono

aumentati di oltre cento unità(da 619 a 738, di cui ben 433 fem-mine) toccando la percentualedel 10 per cento.

Rispetto ad altri centro omo-loghi, la comunità straniera diSan Colombano presenta unaquota inferiore di giovanissimi:al 1° gennaio 2018 i minori di 15anni erano 142, pari al 19,2 percento, laddove mediamente siarriva al 25. Particolarmenteelevata è invece la quota di stra-nieri in età lavorativa, cioè tra i15 e i 64 anni, ben 567 pari al 76,8per cento.

Le due comunità più forti so-no quelle romena e albanese (ainizio 2018 contavano rispetti-vamente 201 e 118 residenti). Aseguire venivano nigeriani (48),tunisini (47), ucraini (38), egizia-ni (33), marocchini (31), ivoriani(23), indiani (21), peruviani (20);quindi altre 41 nazionalità conmeno di venti rappresentanticiascuna.

TerritorioAnche dal punto di vista urbani-stico San Colombano al Lambronon si è granché rinnovato neivent’anni tra gli ultimi tre censi-menti, tant’è che l’età media delpatrimonio edilizio recente è sa-lita da 15 anni e mezzo ad oltre31. Solo negli anni Novanta l’in-dice di espansione edilizia ha se-gnato qualche sussulto. Per il re-sto le case sono rimaste le stes-se, come la densità demografica(piuttosto elevata, di 443 abitan-ti per chilometro quadrato nel2011) e la quota di territorio oc-cupata da nuclei abitati: dopo laminima espansione degli anniNovanta (dal 14,9 al 16,6 per cen-to) si è stabilizzata su quella per-centuale. Si è notevolmente ri-dotta solo la quota della abita-zioni storiche occupate, scesa invent’anni dal 34,8 al 5,4 per cen-to. Solo tre abitazioni su quattroinfine sono di proprietà di chi leabita, un dato tra i più bassi tratutti i comuni in diocesi.

IstruzioneIl livello di istruzione dei resi-denti di San Colombano è me-diamente elevato. Stando ai datidel censimento 2011, la percen-tuale di adulti in possesso di di-

di Aldo Papagni

Dal punto di vista demogra-fico San Colombano al Lambro,enclave collinare in provincia diMilano ma in diocesi di Lodi, è lostesso paese di un secolo e mez-zo fa. Se al primo censimentodopo l’Unità d’Italia (anno 1861) iresidenti nel borgo erano 7.082,a quasi un quinto del terzo mil-lennio (il 1° gennaio 2018, ultimarilevazione ufficiale dell’Istat) sierano incrementati di appenatrecento unità, attestandosi aquota 7.394 (3.579 maschi e 3.815femmine). Il trend degli ultimivent’anni indica una stagnazio-ne quasi assoluta (nel 2001 gliabitanti erano 7.258), dopo la ti-mida ripresa degli anni Novantache aveva riportato la popola-zione sopra quota settemila. Seil massimo delle presenze si erainfatti registrato con le 8.175anime registrate nel 1951, i de-cenni successivi avevano vistouna costante erosione del patri-monio umano banino fino al mi-nimo storico registrato proprionel 1991 con 6.970 residenti.

La composizioneSan Colombano oggi è un paesedemograficamente “vecchio”.Sempre alla data del 1° gennaiodello scorso anno, gli abitanticon oltre 64 anni erano 1.873, pa-ri al 25,3 per cento del totale. Sia-mo quasi cinque punti percen-tuali sopra le medie del restodella diocesi. I minori di 15 annierano invece 899, pari al 12,2 percento e in questo caso siamodue punti sotto i livelli territo-riali. Negli ultimi sei anni oltre-tutto, valori assoluti e percen-tuali sono peggiorati; nel 2012gli anziani erano 112 in meno(24,1 per cento), i giovanissimi10 in più (12,4 per cento). E la po-polazione attiva, perdendo qual-che unità, si è ridotta percen-tualmente di un punto (da 63,5 a62,5 per cento)

Di conseguenza sono peggio-rati anche gli indici. Se l’indice didipendenza giovani (rapportotra under 15 e popolazione atti-va) si è stabilizzato dopo l’ultimocensimento a 19,5 (più basso del21,7 territoriale), l’indice di di-pendenza anziani è salito da37,9 a 40,5, oltre 7 punti più deivalori della confinante provin-cia di Lodi. Ancora peggio ha fat-to l’indice di vecchiaia (rapportotra over 64 e under 15) che hasfondato quota 200, arrivando a208 contro il 151 del Lodigiano.Di fatto i cosiddetti anziani sonopiù del doppio dei giovanissimi.

Non a caso - sempre stando

ploma o laurea era già elevatonel 2001 (42,6 per cento) ed è ul-teriormente cresciuta nel de-cennio successivo fino ad oltre il54. Un giovane su quattro, fra i30 e i 34 anni, godeva di unaistruzione universitaria, ten-denza che si è fortemente incre-mentata con il nuovo millennio(nel 2011 erano l’11 per cento). Ela tendenza ad abbandonare ilsistema di istruzione si è note-volmente ridimensionata: sem-pre nel 2011 il fenomeno interes-sava 14 giovani su cento, mentrevent’anni prima erano 55.

LavoroSempre secondo le rilevazionidell’ultimo censimento, il 51,2per cento della popolazione atti-va di San Colombano aveva unlavoro o lo stava cercando. Lapartecipazione al mercato dellavoro era più elevata tra gli uo-mini (59,6 per cento), ma i pro-gressi maggiori nei vent’anniprecedenti li hanno fatti le don-ne (passate dal 32,9 al 43,3 percento). Siamo per altro su valori- specie per gli uomini - piutto-sto bassi.

Non eccessivamente elevatoè risultato alle rilevazioni cen-suarie anche il tasso di disoccu-pazione, in frenata negli anniNovanta (dal 9,1 al 4,7 per centodel 2001), in ripresa nel decen-nio successivo (sino al 7,3 percento). Lo stesso andamento al-talenante si è registrato per uo-mini e donne: tra gli uomini convalori più bassi (rispettivamen-te 7,7, 3,9 e 6,3 per cento), tra ledonne su livelli più marcati (11,5,5,8 e 8,6). Elevata la disoccupa-zione giovanile, che interessavanel 2011 27 giovani banini sucento, gli stessi di vent’anni pri-ma (nel 2011 erano invece il 16per cento).

Anche il tasso di occupazio-ne totale, per quanto in costanterafforzamento, resta sotto glistandard territoriali, raggiun-gendo nel 2011 il 47,5 per cento.Sotto la media sia il dato dellacomponente maschile (55,8 percento, stabile) che quello dellacomponente femminile (39,6 percento, in lieve aumento rispettoal 2001 dopo il progresso piùmarcato degli anni Novanta).

Quanto ai settori di occupa-zione, il terziario prevaleva sul-l’industria già nel 1991 (42 percento di occupati contro il 34,3):in vent’anni la forbice si è ulte-riormente allargata, con il ter-ziario salito ad oltre il 49 percento nel 2011 e l’industria scesaa poco più del 30. In costanteflessione il commercio (dal 19,7per cento del 1991 al 16 per centodel 2011, mentre tiene l’agricol-tura (complice la vocazione viti-vinicola) che anzi ha rafforzatola propria quota di occupati finoal 4,4 per cento dell’ultima rile-vazione. n

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Il livello di istruzione è mediamente elevato

A San Colombano al Lambro gli abitantisono settemila, tanti come un secolo fa Il centro abitato situato ai piedi delle colline sta demograficamente invecchiando, i nati sono quasi la metà dei decessi

questi ragazzini sperduti è unvero dolore contro cui dobbia-mo continuare a lavorare conserietà ed impegno. Abbiamo inprogramma progetti di sostegnoe collaborazione con scuole e fa-miglie, incontri e campagne diinformazione che crediamopossano offrire un valido aiutoin quella che è una strada di pre-venzione prima ancora che direcupero». n

Page 8: I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I CHIESA · 2019-03-05 · CHIESA I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I Il Messaggio reca la data del 4 ottobre, festa di San

VIII I CHIESA I SABATO 2 MARZO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

LA RIUNIONE Mercoledì mattina la seduta del consiglio ha visto l’introduzione di monsignor Malvestiti

Articolato confronto per i vicarimenale al battesimo, occorrepensare meglio ad una sorta dicammino mistagogico che aiutii nuovi battezzati ad inserirsi nel-la vita della comunità. È una sfi-da buona che ci viene dalla ri-chiesta di questi fratelli e sorelledi voler entrare nella Chiesa.

Sull’onda degli eventi eccle-siali di questi giorni, ricollegan-dosi a quanto già dibattuto nelConsiglio presbiterale, Mons. Ve-scovo ha richiamato la delicataimportanza del tema della tuteladei minori, condividendo le pro-spettive da più parti avanzate sulproblema, mettendo però in guar-dia da una riduttiva attenzione:la chiesa in tutte le sue compo-nenti è chiamata a vigilare perprevenire e a curare al suo inter-no facendo nel contempo risuo-nare l’appello all’intera società,certamente non immune dal pro-blema.

Occorre contestualmente ri-lanciare la formazione dei laiciperché siano sempre più sicuri inostri contesti ecclesiali. In am-bito diocesano il discorso verràripreso, anche per individuare unreferente e una equipe che siponga in dialogo con i servizi cheverranno avviati a livello sia na-zionale che regionale.

Mons. Malvestiti ha poi fattoriferimento al “Documento sullafratellanza umana” per la pacemondiale e la convivenza comu-ne firmato ad Abu Dhabi da PapaFrancesco e dal Grande Imam diAl-Azhar, individuando in essogermi di novità nella continuità.Ha quindi invitato i vicari e tuttii sacerdoti a riconoscere come lacomponente ecumenica ed inter-religiosa debba diventare una or-dinaria attenzione nella pastora-le. Occorre costruire un’alleanza,

che non ceda ad alcun sincreti-smo, a favore del valore della vi-ta, della solidarietà e della pace.Dopo la visita pastorale, il Vesco-vo ha in animo di organizzareuna visita fraterna agli esponentidelle confessioni cristiane, riser-vando anche altre religioni la piùrispettosa attenzione, che coin-volga su temi di comune interes-se e impegno come la famiglia, lascuola, il lavoro. Il dialogo ecu-menico e la collaborazione inter-religioso costituiscono una sfidache richiede riflessione e faticama si tratta di una risorsa socia-le.

Il Vescovo da ultimo ha mani-festato nuovamente l’intenzione,condivisa dai vicari, di sensibiliz-zare la diocesi nella realizzazionedi un nuovo dormitorio cittadinoper i senza dimora, destinandoallo scopo la raccolta della collet-ta quaresimale prevedendo di-verse fasi. Al riguardo è stata av-viata la riflessione con la parroc-chia dell’Ausiliatrice in Lodi, pro-

prietaria di uno spazio che po-trebbe essere adibito allo scopo.

L’incontro è proseguito con gliinterventi di don Guglielmo Caz-zulani, direttore dell’ufficio cate-chistico e di don Anselmo Moran-di, direttore dell’ufficio liturgico.Sono state presentate le diverseiniziative dei due organismi, leattività in essere ed i possibilisviluppi, mettendo in luce alcunipunti di forza e talune criticità.

Il vicario generale ha quindipresentato una bozza di riflessio-ne per il confronto nei nuovi con-sigli pastorali parrocchiali, indialogo con l’esortazione aposto-lica Evangelii gaudium. Tre i pun-ti suggeriti: il senso di apparte-nenza e partecipazione ecclesialedei consiglieri; il metodo di lavo-ro; l’elaborazione di un progettoparrocchiale.

Nel confronto tra i vicari, èemersa sintonia sulla necessitàdella formazione permanente deicatechisti, anche grazie adun’equipe che possa, da un lato

responsabilizzare il laicato, dal-l’altro individuare le priorità nel-l’opera formativa. L’iniziazionecristiana è un tema che stimolasempre le comunità: i vari esperi-menti in atto devono condurre aduna sistematizzazione dei cam-mini, favorendo il coinvolgimen-to e la responsabilizzazione deigenitori. Relativamente ai consi-gli pastorali parrocchiali è statasottolineato l’importanza di unostile sinodale che faccia matura-re, nella corresponsabilità, il la-voro dei consiglieri nell’elabora-zione di una visione d’insiemedella comunità. In questo conte-sto il Vescovo ha rinnovato l’ap-pello a individuare e nominare irappresentanti parrocchiali,adulti e giovani (RP/RPG) per pro-cedere nell’auspicato itinerarioculturale, spirituale e pastoralea loro riguardo.

È successivamente intervenu-to don Flaminio Fonte, direttoredell’Ufficio diocesano per l’ArteSacra e i Beni Culturali, che hapresentato il catalogo OA (Operee Oggetti d’Arte) dei beni mobilidella Diocesi di Lodi, che tramitei vicari verrà consegnato a tuttii parroci, accompagnato dalla let-tera del Vescovo e da un appositovademecum.

Concludendo l’incontro Mons.Vescovo, come avvenuto nell’ul-tima riunione del Consiglio pre-sbiterale, ha espresso il suo favo-re alla proposta di don Luca Mai-sano di avviare un’esperienza divita comune tra sacerdoti, chepossa coinvolgere anche famigliesensibili: è necessaria una pru-dente riflessione al riguardo, maè pur giusto lasciare che pionierimuovano i primi passi. n

* Segretario del Consiglio dei Vicari

La riunione presieduta dal Vescovo è stata ospitata nella casa episcopale

di don Andrea Coldani *

Mercoledì 27 febbraio si è te-nuta presso la casa vescovile lariunione del consiglio dei vicari.Mons. Vescovo, introducendo laseduta, ha invitato ad accoglierel’ormai prossima Quaresima qua-le tempo propizio per un “ripen-samento” nella conversione per-sonale che deve trovare incarna-zione nella chiamata missionarianella quale tutti siamo coinvoltie che la visita pastorale vuoleravvivare nella chiesa diocesana.Il Vescovo Maurizio ha poi ricor-dato l’esperienza delle “6 città” edella GMG di Panama, esortandoad una particolare attenzione almondo giovanile quale ponte trala Chiesa e la società, riconoscen-do che non ci può essere veramissionarietà senza una reale at-tenzione alle nuove generazioni.Ha poi richiamato il legame cheha voluto intessere tra la GMG diPanama e la visita in Messico aldecano dei missionari lodigianiMons. Pierino Pedrazzini. L’impe-gno per una vitalità ecclesiale adintra è possibile solo avendo acuore una vitalità ad extra capa-ce di superare i localismi. Mons.Malvestiti ha quindi manifestatol’intenzione, nella prossima ve-glia di Pentecoste, di voler coin-volgere – oltre alle aggregazionilaicali, ai padrini e alle madrine– i battezzati e cresimati adultidell’ultimo quinquennio. Se – haosservato il Vescovo – da un latoè buona la preparazione catecu-

Sono intervenuti don Cazzulani, direttore dell’ufficio catechistico, e don Morandi, direttore dell’ufficio liturgico

Si cercano due o più ragazzie ragazze per ogni parrocchia checon i coetanei andranno a forma-re il Coro dei Cresimati della dio-cesi di Lodi: un coro specialissi-mo, che accompagnerà la festadei Cresimandi, domenica 17marzo al Pala Castellotti di Lodi.Quelli che faranno parte del corosono ragazzi e ragazze che hannogià ricevuto il sacramento dellaConfermazione e che animeran-no con il canto il pomeriggio deiloro amici. Saranno guidati daiprofessionisti della Hope Musiccon cui si ritroveranno per le pro-ve in due occasioni: domenica 10marzo dalle 15.30 alle 18 pressoil Seminario di Lodi, in via XXSettembre; e domenica 17 marzo,nello stesso giorno della festa,ma alle 11 per le prove generali,fermandosi poi per animare

l’evento.Nei medesimi giorni e orari

(quindi, il 10 e il 17 marzo) si ritro-verà anche il Gruppo animatoritribune: anche per questo servi-zio si cercano ancora persone di-sponibili ad affiancare i ragazzinel realizzare gesti e coreografiee nel mantenere il silenzio quan-do richiesto, nello scandirsi diuna festa che alterna momentidiversi.

Musica, parole, partecipazio-ne del corpo e diversissimeespressioni artistiche e di fedecaratterizzano infatti ogni annola festa dei Cresimandi della dio-cesi di Lodi. Quest’anno l’appun-tamento, sempre organizzato in-sieme dal Centro diocesano voca-zioni e dall’Ufficio di pastoralegiovanile in sinergia con la reteinternazionale “Hope”, si chiame-

rà “Give me fire”. Il fuoco natural-mente è quello dello Spirito Santoche i ragazzi riceveranno nellaCresima nel periodo dopo Pasqua.E naturalmente alla festa di do-menica 17 marzo dalle 14.30 alle16.30 – millecinquecento i postial Pala Castellotti - i ragazzi in-contreranno il vescovo monsi-gnor Maurizio Malvestiti, che liha invita ad uno ad uno.

I gruppi si possono preparareall’evento? Certamente. Prima ditutto imparando il ritornello deicanti, che sono disponibili sul si-to internet dell’Upg nella paginaappositamente dedicata alla Fe-sta dei cresimandi; e in particola-re l’inno di quest’anno dal titolo“Hd, vita ad alta definizione nelloSpirito Santo”. Poi ciascuno puòportare un foulard o un pezzo distoffa di colore rosso, arancione

o giallo, per essere ancora più co-lorati. Infine, come segnala l’Upg,sono i benvenuti anche striscionie bandiere da esporre sugli spalti.

Con i ragazzi ci saranno sacer-doti, catechisti, educatori. L’in-gresso al Pala Castellotti saràpossibile a partire dalle 14. Per

meglio organizzare le operazionisia di arrivo sia di deflusso, l’Upgchiede di indicare con quale mez-zo di trasporto ciascun gruppo sisposterà (si può telefonare allo0371 948170 oppure inviare unamail a [email protected] ). n Raffaella Bianchi

Il palazzetto sarà invaso da centinaia di ragazzi in cammino verso la cresima

L’APPUNTAMENTO Domenica 17 marzo al PalaCastellotti di Lodi l’incontro con il Vescovo: ecco come si possono preparare i gruppi

Festa dei cresimandi: conto alla rovesciaSi cercano ragazzi per il coro diocesano