I Rischi Sanitari Dei Porcini Extracomunitari Dott Giovanni Rossi Tecnico Della Prevenzione

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I RISCHI SANITARI DEI PORCINI EXTRACOMUNITARI Dott Giovanni Rossi Tecnico della Prevenzione Importare funghi spontanei dai paesi extracomunitari risulta dal punto di vista commerciale molto conveniente sia per l’abbondanza di questo micete presente in questi paesi e sia per il basso costo della manodopera per la raccolta. Il rovescio della medaglia è dato dalla scarsa qualità igienico-sanitaria nelle varie fasi della filiera: raccolta, manipolazione, preparazione e conservazione , inoltre in alcune nazioni (Ucraina, Biellorussia ecc.) molti siti di raccolta risultano fortemente inquinati da scorie chimiche o nucleari. Possiamo classificare i principali rischi sanitari in: 4.1 Micotossicologici 4.2 Contaminanti ambientali 4.3 Fitosanitari 4.4 Corpi estranei 4.5 Biologici 4.1.0 Micotossicologici Il rischio risiede nella possibilità di commistione di specie non commestibili, velenose o addirittura mortali frammisti nei porcini. Questo può accadere a causa di raccoglitori inesperti o per negligenza o peggio intenzionalmente per aumentare il peso della merce e quindi il valore della merce. La normativa nazionale obbliga la certificazione micologica per i funghi freschi spontanei da parte delle Aziende Usl destinate alla vendita al dettaglio e/o alla somministrazione.

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I RISCHI SANITARI DEI PORCINI EXTRACOMUNITARI

Dott Giovanni Rossi Tecnico della Prevenzione

Importare funghi spontanei dai paesi extracomunitari risulta dal punto di vista

commerciale molto conveniente sia per l’abbondanza di questo micete presente in questi

paesi e sia per il basso costo della manodopera per la raccolta.

Il rovescio della medaglia è dato dalla scarsa qualità igienico-sanitaria nelle varie fasi

della filiera: raccolta, manipolazione, preparazione e conservazione , inoltre in alcune

nazioni (Ucraina, Biellorussia ecc.) molti siti di raccolta risultano fortemente inquinati da

scorie chimiche o nucleari.

Possiamo classificare i principali rischi sanitari in:

4.1 Micotossicologici

4.2 Contaminanti ambientali

4.3 Fitosanitari

4.4 Corpi estranei

4.5 Biologici

4.1.0 Micotossicologici

Il rischio risiede nella possibilità di commistione di specie non commestibili, velenose o

addirittura mortali frammisti nei porcini.

Questo può accadere a causa di raccoglitori inesperti o per negligenza o peggio

intenzionalmente per aumentare il peso della merce e quindi il valore della merce.

La normativa nazionale obbliga la certificazione micologica per i funghi freschi spontanei

da parte delle Aziende Usl destinate alla vendita al dettaglio e/o alla somministrazione.

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-Specie fungine estranee rinvenute durante le cernite dell’Ispettorato Micologico

dell’Azienda USL di Parma presso l’Ortomercato di Parma-

SPECIE

COMMESTIBILITA ' SEGNI DISTINTIVI

Tylopilus felleus Non commestibile per carne amara

Superficie imenoforo (pori) bianca poi rosa- Reticolo sul gambo a maglie larghe- Carne Amara-

Russula mustelina Commestibile Cappello liscio bruno ocra. Lamelle fitte lardacee color crema. Gambo bianco Carne Gessosa Sapore mite.

Russula foetens Tossica

Cappello ocraceo o toni rossicci.Lamelle non fitte bianco crema. Gambo non pieno cavernoso bianco Odore forte di candeggina Carne gessosa. Sapore molto acre.

Russula Integra

Commestibile Cappello bruno anche molto scuro.Lamelle fitte poi più rade bianco a giallo ocracee. Gambo bianco, Carne gessosa ,Sapore mite

Xerocomus Badius

Commestibile Cappello color castagna o marrone Pori bianco-pagliarini, blu alla pressione Gambo privo di reticolo Carne biancastra con viraggio leggero all’azzurro.

Leucocortinarius bulbiger Commestibile Cappello rosso-canicino con residui di cortina. Lamelle fitte bianche poi ocracee Gambo bianco con bulbo smarginato.

Per quanto riguarda invece i funghi condizionati (secchi o trasformati) il controllo

micologico è affidato alle aziende alimentari che debbono garantire l’idoneità della merce

,l’esame micologico per i porcini condizionati è notevolmente più complesso e richiede

l’indagine microscopica e chimica in quanto il porcino sottoposto a trattamenti (taglio,

essiccazione, cottura ecc), perdono alcune caratteristiche botaniche come ad esempio il

colore, la consistenza della carne, ecc. impedendo un rapido riconoscimento della specie

come avviene per il fresco.

4.2.0 Rischio contaminanti ambientali.

Diversi sono i paesi extracomunitari importatori di boleti che hanno gravi problemi

d’inquinamento ambientale, in particolare: la Cina la quale ha un tasso d’inquinamento

idrico e atmosferico cresciuto negli ultimi anni in modo esponenziale, effetto dello

sviluppo economico e industriale di questi ultimi anni. Gli stati dell’ex Unione Sovietica

(Ucraina, Bielorussia, Mogilev, Russia ecc. ) risultano con vaste aree di territorio boschivo

contaminate da radioattività proveniente sia dell’incidente nucleare della centrale atomica

di Chernobyl e sia da discariche nucleari causate dallo smantellamento degli armamenti

nucleari sovietici. Nella Bosnia Herzegovina e nel Kosovo invece la contaminazione è

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dovuta ad uranio impoverito rilasciato dagli ordigni bellici nel recente conflitto

Balcanico.

4.2.1 Contaminanti e organismi fungini

I funghi hanno una elevata capacità di assorbire e/o accumulare elevate quantità di

contaminanti radioattivi e convenzionali anche con bassi livelli presenti nel terreno e sono

in grado inoltre di trattenere per lunghi periodi elevate concentrazioni d’inquinanti.

L'organismo fungino, o micelio, é formato dall'insieme di un numero grandissimo di

cellule, la cui differenziazione costituisce le sue varie parte La parte principale é formata

da una fittissima ed intricata rete di filamenti sottilissimi aventi diametro variabile tra 0,5 e

150 µm, detti ife, che si diramano anche per decine o centinaia di metri quadrati appena

sotto la superficie del terreno o la corteccia degli alberi o la materia in decomposizione, e

rappresentano una formidabile rete assorbente per tutti gli elementi che possono essere

assimilati o accumulati dall'organismo fungino (in particolare i metalli o particolari

sostanze organiche di sintesi non facilmente degradabili, IPA, PCB, ecc.). Per sua

costituzione quindi l'organismo fungino ha bisogno dei macro nutrienti tipici delle specie

vegetali, come il carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo , zolfo, magnesio e potassio,

tuttavia nella sua composizione sono sempre presenti almeno altri sei elementi da

considerare quindi micronutrienti essenziali, cioé ferro, zinco, rame, manganese,

molibdeno e calcio .

Oltre a questi si trovano almeno un'altra trentina d’elementi metallici tra cui non si sa

ancora quali considerare accidentali o fondamentali per la vita del fungo.

Questi elementi, pur non essendo micronutrienti essenziali, possono essere presenti in

maniera accidentale cioé soltanto quando il fungo cresce in un substrato che li contiene .

I funghi quindi sono organismi bioaccumulatori e tale caratteristica trova un interessante

campo d’applicazione nella “bioremediation”, una tecnica che prevede l'utilizzo d’agenti

biologici per il risanamento d’ambienti contaminati: sono già stati istallati impianti

modello che prevedono il trattamento dei residui della produzione primaria con funghi,

ottenendo mangime per animali.

La capacità dei funghi di fissare metalli pesanti assorbiti dal terreno è chiamata “Fattore di

accumulo” dato dal rapporto tra la concentrazione del metallo nel fungo e quella nel

substrato di crescita.

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4.2.2 Radionuclidi

A seguito dell'incidente verificatosi il 26 aprile 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl,

si sono disperse nell'atmosfera a causa del “fall-out”, considerevoli quantità d’elementi

radioattivi come il Cs 134 (emivita due anni) e il Cs 137 (emivita trenta anni) si tratta di

due isotopi del cesio, metallo alcalino con lo stesso comportamento chimico del potassio,

raro in natura e assente nell’uomo e nel cibo. In caso di assunzione, da parte dell’uomo il

cesio ha lo stesso metabolismo del potassio; se c’è intossicazione l’eliminazione avviene

per via urinaria e la sua permanenza nei vari organi è di alcuni mesi.

Malgrado sino trascorsi ormai parecchi anni alcuni prodotti del bosco come le bacche

selvatiche, mirtilli, bacche di rovo, lamponi, more di rovo e fragole selvatiche, nonché

varie specie fungine di “porcini”, la carne di selvaggina e i pesci carnivori d'acqua dolce in

talune regioni dell'Unione Europea continuano a registrare livelli di Cesio 137 che

superano i 600 Bq/Kg.

Dai dati ufficiali della Comunità Europea (Raccomandazioni della Commissione del 14

aprile 2003 “Sulla protezione e l’informazione del pubblico per quanto riguarda

l’esposizione risultante dalla continua contaminazione radioattiva da cesio di taluni

prodotti di raccolta spontanei a seguito dell’incidente verificatosi nella centrale nucleare

di Chernobyl” ) i porcini e le carne di cinghiale sono stati colpiti molto più tardi dalle

ricadute, ma presentano oggi livelli molto elevati di contaminazione da Cesio radioattivo.

La CEE ha emanato un regolamento circa le condizioni d'importazione dei prodotti

agricoli originari dei Paesi Terzi (Regolamento 1707/86) indicando per i funghi il valore

massimo di 600Bq/kg . Il Regolamento (CEE) n. 737/90 impone agli stati membri di

assicurare che i certificati di esportazione rilasciati dalle Autorità competenti dei paesi

terzi attestino che i prodotti che essi accompagnano rientrano nei livelli consentiti fissati

dall'art. 3 del regolamento (CEE) n. 737/90 (600Bq/kg ).

Nella pubblicazione del Centro Studi per la Flora Mediterranea sul monitoraggio

radiometrico dei funghi superiori nella Valli del Taro e del Ceno della provincia di Parma,

il genere Boletus edulis (raccolte effettuate dal 1994 al 1997) ha evidenziato un

superamento della soglia fissata dal regolamento CE di 600 Bq/Kg in Cesio totale,

addirittura in un campione la concentrazione ha superato i 3000 Bq/Kg ;da questo lavoro

risulta che il B. edulis tra i “Porcini” è quello più sensibile e specializzato nei confronti del

Cesio.

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4.2.3 Uranio impoverito

L’Uranio impoverito (DU = depleted uranium) è il materiale di scarto delle centrali

nucleari contiene meno dello 0.7% di 235U. Il DU è quindi meno radioattivo dell’uranio

naturale di circa il 40%, ha comunque un tempo di disintegrazione naturale di centinaia di

milioni di anni.

Il DU possiede alcune proprietà fisiche particolari quali la densità elevatissima (19 g/cm3,

1.7 volte maggiore della densità del piombo) una notevole duttilità e inoltre risulta

piroforico cioè piccole particelle prendono spontaneamente fuoco a contatto con l'aria.

Queste caratteristiche fisiche del DU sono state utilizzate per fini bellici nella produzione

di particolari proiettili che poi sono stati utilizzati nei recenti conflitti (Guerra del Golfo,

Afghanistan, Balcani) .

Nel 1998, allora Ministro Federale Jugoslavo per l'Agricoltura denunciava ai Ministri dei

Paesi Europei l'utilizzo dell'uranio impoverito nei proiettili nella guerra dei Balcani con

l’aumento non trascurabile di radioattività e la possibile contaminazione degli alimenti

agricoli e forestali. Per i ricercatori del CNR (24) invece la radioattività che si disperde

nell'ambiente, in seguito all'esplosione di un proiettile all'uranio impoverito, è così bassa

che non altera quella presente naturalmente

Da una ricerca svolta dall'Università di Modena (26) i tumori e le leucemie riscontrate nei

militari italiani non sarebbero direttamente legati all'esposizione alla radioattività

dell'uranio impoverito, ma bensì alle nanoparticelle non biocompatibili che si formano

durante le esplosioni ad alte temperature tipiche dei proiettili all'uranio impoverito e al

tugsteno. Polveri che poi entrano nella catena alimentare e così nel corpo umano.

I funghi porcini importati dall'ex Jugoslavia quindi potrebbero essere potenzialmente

pericolosi. Per questo motivo il Ministero della salute ha emanato un Decreto 27 agosto

2004 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 254 del 28 ottobre 2004 “Attuazione di un

programma di monitoraggio per la ricerca di contaminanti chimici-fisici nelle derrate

alimentari, provenienti dalla Bosnia –Herzegovina e dal Kosovo”con il quale si avvia un

programma di monitoraggio sulle derrate alimentari provenienti da Bosnia Erzegovina e

Kossovo. Sono due i contaminanti chimico-fisici ricercati: uranio ed arsenico quest’ultimo

contaminante conseguente dei bombardamenti americani sui centri petrolchimici nel

1999.

4.2.3 Cadmio

Il cadmio è presente assieme allo zinco nel regno minerale, ma in quantità mille volte

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inferiore. Il cadmio non ha nessuna funzione biologica nel corpo umano, mentre è ben

conosciuta la sua tossicità che tocca polmoni, fegato e reni. Il cadmio è utilizzato

nell'industria di produzione di leghe, di pigmenti per vernici, di batterie al Cd-Ni, di

plastiche. Molti fertilizzanti fosfatici contengono alte concentrazioni di cadmio .

Da un’indagine effettuate dalla Facoltà di Agricoltura Ceske Budejovice in

Cecoslavacchia (36) su 149 campioni di funghi selvatici appartenenti a undici specie

commestibili di cui anche i porcini, raccolti a una distanza di sei chilometri da una

fonderia di piombo nella Boemia centrale in funzione dal 1786 , è emerso che il Cadmio è

presente nei funghi con valori di 28,6 mg/kg di sostanza secca (il valore limite in

Cecoslovacchia è di 0,5 mg/Kg), Mercurio di 11,9- 6,5 mg/Kg e di Rame 280- 193 mg/Kg

sost. secca. L'organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato che il limite massimo

raccomandabile di assunzione settimanale di cadmio non superi i 0,5 mg..

4.2.5 Piombo

Il piombo è un metallo tossico e si trova principalmente nel minerale galena (PbS). E’

utilizzato nell'industria di produzione di vernici, batterie elettriche e sempre meno

utilizzato come additivo (piombo tetraetile) antidetonante nelle benzine.

L'intossicazione da piombo provoca patologie cardiovascolari negli adulti, aumento della

pressione sanguigna, cefalea, delirio, insufficienza renale, anemia, coliche dolorose dette

saturnine (dal nome dato al piombo dagli alchimisti medioevali). L'Organizzazione

Mondiale della Sanità ha fissato che il limite massimo raccomandabile di assunzione

settimanale di piombo non superi i 0,3 mg. I funghi raccolti (22) a 10 metri di distanza da

un’autostrada, pur avendo generalmente valori di contaminazione inferiori al substrato,

hanno concentrazioni di piombo altissime, mentre tra i 250 e i 500 metri i valori variano

da 0,1 a 0,3 mg per Kg di peso fresco.

4.2.6 Mercurio

Il mercurio è un elemento presente in gran quantità nella biosfera. Si tratta di un elemento

altamente tossico responsabile di diverse malattie professionali causate dall’inalazione o

dall’ingestione. Il mercurio non ha nessuna funzione essenziale nel corpo umano. Il

mercurio nell’alimentazione proviene principalmente dai pesticidi e dai pesci di grandi

dimensioni.

La tossicità del mercurio si manifesta attraverso:

- danno renale da assunzione di vapori;

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- pigmentazione nera della pelle;

- riduzione della sintesi dell’acido ribonucleico;

-idrargismo: intossicazione cronica che si caratterizza con il tremito mercuriale.

L'organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato il limite massimo raccomandabile di

assunzione settimanale di mercurio in massimo 0,3 mg.

Elevate concentrazioni di mercurio sono state rilevate su 404 campioni di funghi selvatici

e in particolare su porcini raccolti nel parco Tròjmieski nella Polonia del Nord (19). La

tossicità del mercurio è legata al fatto che i funghi hanno la capacità, come altri organismi,

di "metilare" il mercurio, cioè di formare con esso molecole organiche liposolubili

eliminabili molto lentamente funghi non coltivati possono contenere concentrazioni di

mercurio anche 50 volte superiori a quelle del substrato: anche 1 mg/Kg di peso fresco nel

Boletus edulis .

4.2.7 Selenio

Il selenio è diffuso sulla crosta terrestre con concentrazione inferiore a 0,2 mg/Kg, è un

oligoelemento essenziale per mammiferi e uccelli, però ad alte concentrazioni risulta

tossico, dosi eccessive di selenio determinano un'intossicazione che si manifesta con

nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, dermatiti e anomalie neurologiche.

L'assunzione giornaliera raccomandata di selenio per adulti non dovrebbe superare 1

microgrammo per Kg di peso corporeo.

E' un elemento semimetallico che si ottiene dalle melme anodiche della raffinazione

elettrolitica del rame. E' usato nella fabbricazione di raddrizzatori, cellule fotoelettriche,

nella preparazione di smalti e di pigmenti.

Concentrazioni elevate di selenio (fino a 20 ppm) sono state trovate in Boletus edulis e

nel Boletus pinophilus.

4.2.8 L'arsenico

L'arsenico è abbondantemente presente nella crosta terrestre e nei suoli ed è variamente

distribuito (concentrazione media 1,8 mg/kg); è rilevabile in molte acque ed in quasi tutti i

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tessuti animali e vegetali. Anche se la sua diffusione sta diminuendo, una notevole

quantità di arsenico, in varie forme chimiche ed in vari stati di ossidazione, può trovarsi

nell'ambiente sia per effetto dei processi di erosione che per le attività produttive umane.

Diversamente dalla forma organica ,la forma minerale (III o V) è molto tossica assunzioni

di 70 mg possono causare morte, 20-50 mg intossicazione grave.

Le concentrazioni medie per i funghi eduli Porcini è in media di 46,4 µg/kg .

4.3.0 Residui fitosanitari

I porcini essendo un prodotto spontaneo non subisce come per i prodotti agricoli

trattamenti chimici per ottimizzare le rese delle produzioni, ma invece possono essere

interessati da inquinanti indiretti in particolare da pesticidi e fitofarmaci irrorati sui prati

limitrofi ai boschi. Trattamenti specifici, invece, possono essere effettuati dopo la raccolta

e finalizzati alla disinfestazione.

In Italia gli additivi consentiti sono quelli previsti dai DD.MM. 31.3.1965 e successive

modifiche e integrazioni.

Per i funghi secchi il D.M. 21.1.1981 fissa il limite del trattamento di SO2 residua a 100

mg/kg è ammesso il Clorfenvinfos in dose dello 0,05 mg/kg e il bromuro di metile in dose

di 0,01 ppm ogni altro residuo è illegale. Nei paesi extracomunitari sono in uso ancora

numerosi fumiganti ormai da anni banditi dalla U.E (solfuro di carbonio ecc. ) perché

pericolosi per la salute pubblica .

4.4.0 Rischio corpi estranei

Il rischio particellare può essere di tipo:

1. accidentale

2. volontario

E’ inevitabile che in fase di raccolta dei porcini si ritrovino tracce di terriccio, che può

essere più o meno abbondante. Talvolta i corpi estranei sono legati a caratteristiche del

fungo. Quelli provenienti dal Nord Africa presentano tracce di silice fissate

sull'epidermide e sulla carne di tutto il fungo, il fenomeno è dovuto al vento costante che

spira in quelle regioni e che trasporta sabbia. Le particelle vengono poi incluse nella carne

del fungo durante la crescita. Nel corso del 2000-2001 presso gli Ispettorati Micologici del

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Nord Italia, si sono registrati alcuni casi di persone con sintomi da irritazione alle mucose

boccali e dolori lancinanti a seguito al consumo di funghi porcini secchi, acquistati in

confezioni presso attività commerciali. La causa è stata individuata nella contaminazione

del prodotto in modo accidentale con resti vegetali provenienti da piante della famiglia

delle Aracnee. Sembra che le ampie foglie di questa pianta siano state utilizzate nel Sud-

Est Asiatico per imballare e trasportare i funghi. Le foglie di aracnee se masticate

determinano un’intensa sensazione di bruciore in tutto il cavo orale con possibile edema

delle strutture del retro-bocca e possibile difficoltà respiratoria. I fenomeni di

infiammazione e edema possono anche interessare l'esofago e lo stomaco in caso di

quantità maggiori di piante questo a causa delle presenza di cristalli aghiformi di Ossalato

di Calcio che causano se ingerite la sintomatologia descritta. Corpi estranei si reperiscono

all’interno delle cassette di porcini freschi o nelle confezioni contenenti funghi secchi o

condizionati si tratta di sassolini, chiodi, pallini da caccia ecc.. La loro presenza può

essere accidentale, ma spesso è legata alla frode commerciale di aumentare il peso del

prodotto. Durante l’ispezione del controllo ufficiale non è difficile rinvenire porcini con

infissi all’interno pezzi di stuzzicadenti o bastoncini utilizzati per assemblare il cappello e

il gambo che precedentemente risultavano staccati o rotti.

4.6.0 Rischio biologico.

4.6.1 Microrganismi patogeni

Da recenti studi risulterebbe che i funghi eduli freschi possono veicolare tossinfezioni: si

tratterebbe di infezioni batteriche, virali o fungine (micromiceti), in cui il carpoforo del

fungo superiore servirebbe solamente da veicolo di introduzione del microrganismo

patogeno. I funghi quindi possono veicolare: Coliformi totali, Streptococchi fecali, E coli,

B. cereus, Clostridi S.R., Salmonella sp., L. monocytogenes, Shighelle, Colibatteri, cisti di

Protozoi (amebe) e uova di Elminti (ascaridi) che giungono ai miceti attraverso le acque

luride e le discariche di rifiuti. Il cattivo stato di conservazione dei funghi, che sono

alimenti altamente deperibili può solo peggiorare questi fenomeni di inquinamento da

microrganismi. Un grosso pericolo tossinfettivo è rappresentato dal consumo di porcini

crudi. Questi infatti vengono venduti ai consumatori appena raccolti, ma la maggior parte

delle volte arivano al consumatore in incipiente stato di decomposizione, infatti in media

tra la raccolta e la spedizione trascorrono circa dai due ai tre giorni e il trasporto e la

conservazione risulta molte volte del tutto inadeguata.

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4.6.2. Muffe

Nei paesi terzi fornitori di porcini secchi a causa di carenze tecnologiche, la pulizia e il

taglio delle fettine viene fatto a mano e l'essiccazione viene realizzata utilizzando anche

mezzi naturali (sole e aria). Il prodotto secco che è altamente igroscopico e se non è

idoneamente conservato e protetto dall’umidità in condizioni di andamento stagionale

piovoso e umido, possono essere facilmente preda da micromiceti In particolare il

Sepedonium Chrjsospermum (fries) con conidi giallo-dorati, globosi che penetrano

lentamente nel tessuto fungino, rovinandoli e ricoprendo le fette di polvere giallastra .

Formazione di muffe di colore diverso di colore bianco/ giallo/ giallo verdastro/ rossiccio/

violaceo nero sono causate da micromiceti dei generi Mucor/ Fusarium/ Pennicilli/

Aspergilli, alcuni di questi producono micotossine.

4.6.3 Parassiti

I funghi sono comunemente infestanti da numerosi parassiti che possiamo dividerli in tre

gruppi differenti:

1. Micetobionti

2. Micetofili

3. Micetoxeni

Nel primo gruppo sono comprese quelle specie che compiono tutto il loro ciclo vitale nel

carpoforo fungino: uovo-larva-adulto-uovo e non possono quindi vivere senza la loro

presenza troviamo coleotteri appartenente alle Famiglie dei Cisidi, Anobidi, Safididi,

Temnochilidi, Tetratomidi, Alleculidi. Nei Micetofili, invece troveremo tutti quei

organismi che si adattano a vivere bene anche in altri ambienti, in particolare Ditteri,

Stafinilinidi, Nitidulidi e Criptofagidi. I Micetoxeni, che hanno rapporti del tutto casuali

con i miceti o per trovare un rifugio temporaneo.

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L'ordine Diptera, con le famiglie Mycetophilidae, Chironomidae, Phoridae e numerose

altre sono quelle che infestano maggiormente i funghi. Il ciclo dei Ditteri è molto variabile

e dipende da numerosi fattori quali la temperatura, l'umidità, habitat e la stagione

(primavera estate-autunno inverno). Le loro larve usano il carpoforo quale veicolo per

trasferirsi nel terreno, per poter passare l’inverno sotto forma di crisalide e questo non

prima di averlo per buona parte divorato e ridotto ad un misero ammasso putrescente.

I porcini freschi delle specie Boletus aestivalis e B. aereus risultano spesso invasi e

infestati da larve in quanto è un fungo che cresce nei primi mesi caldi nelle radure aperte

di qualsiasi tipo di bosco.

I porcini destinati al secco vengono toelettati, puliti e tagliate a fette, man mano che il

fungo si dissecca, le larve dei ditteri micetofilidi in parte fuoriescono. L'allontanamento

dipende da alcuni fattori come lo spessore delle fette, la dimensione delle larve, il tipo di

essiccazione. Fette troppo spesse con presenza di larve di ditteri molto piccole fa si che

l'insetto rimanga all'interno della fetta rendendola cava o cavernosa con la presenza di

carcasse di larve all'interno. Essiccazione rudimentale ad aria o sole comporta

un’essiccazione più lenta e quindi favorisce l'allontanamento in parte degli infestanti.

Con l'utilizzo di essiccatori industriali, il processo risulta molto più rapido ciò impedisce

l'uscita naturale delle larve, ma si impedisce che le fette vengano mangiate all'interno.

Per i porcini destinati alla conservazione (salamoia, sott'olio ecc.) interi che non abbiano

subito un’idonea pulitura è inevitabile la presenza di larve.

Numerose sono le partite di porcini extracomunitari che sono stati respinti dai posti

frontalieri perché completamente infestati da parassiti o sequestrati in fase di

commercializzazione perché non idonei al consumo umano.

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