Giovanna Sartori

I RAEE, un’opportunità per l’economia circolare

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Sostenibilità ambientale, economica, sociale del riuso

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Vantaggi non solo ambientali, ma anche economici e sociali sono connessi al

riuso dei RAEE pratica da considerare prioritaria rispetto a tutti gli altri tipi di trattamento, così come

indicato dalla legislazione vigente e secondo i principi dell’economia circolare.

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• molti studi hanno evidenziato la grande quantità di oggetti ancora utilizzabili presenti nei rifiuti. Trovare soluzioni per intercettare questi oggetti prima che divengano rifiuti (PREVENZIONE) deve essere l’obiettivo di tutti i soggetti che hanno la responsabilità di organizzare e svolgere la gestione del ciclo dei RU nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale ed economica.

• tuttavia, fino a quando una grande quantità di oggetti ancora utilizzabili

sarà presenti nei flussi di rifiuti, occorrerà applicare forme di PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO, necessariamente secondo regole chiare e certe.

• IL RIUSO SPOSTA LO SVILUPPO E LA CRESCITA SU SETTORI CHE NON AUMENTANO L'INCREMENTO DELLE MERCI, SENZA NEGARE LO SVILUPPO ECONOMICO.

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Economia Circolare“from Cradle to Cradle”

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La normativa

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La Commissione Europea ha cercato di incoraggiare lo sviluppo del riuso dei beni, sottraendoli al flusso dei rifiuti.

Con la Direttiva 98/2008/CE la Commissione Europea ha definito i

deve essere organizzata gestione dei rifiuti principi secondo cui la

alcuni obiettivi da raggiungere ), gerarchia delle soluzioni gestionali(

e gli strumenti per farlo (con l’adozione di programmi nazionali e

l’emanazione delle linee guida).

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Comunque un rifiuto cessa di essere tale quando è stato sottoposto a

sia questo riciclo oppure preparazione -un'operazione di recupero

e soddisfi i criteri specifici e nel rispetto delle -per il riutilizzo

seguenti condizioni:

• La sostanza o l’oggetto sono utilizzate per scopi specifici

• Esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto

• La sostanza soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e

rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai vari

prodotti

• L’utilizzo non porta ad impatti complessivi negativi sull’ambiente o

sulla salute umana

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Nella Direttiva si prescrive (art.11) agli Stati membri di

adottare le misure necessarie per promuovere il riutilizzo dei prodotti e le misure di preparazione per le attività di riutilizzo, in particolare favorendo la costituzione e il sostegno di reti di riutilizzo e di

per la congiuntied ha indicato obiettivi riparazione preparazione per il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti

(almeno 50% entro il 2020).

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In Italia, è stato emanato D. Lgs. 9 aprile 2010, attuativo della Direttiva

2008/98/CE, che nella parte relativa a “Riutilizzo di prodotti e

preparazione per il riutilizzo di rifiuti” prevede che:

“Le pubbliche amministrazioni adottano, nell’esercizio delle rispettive

competenze, iniziative (anche economiche) dirette a favorire il riutilizzo

dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti.”

Inoltre, la parte quarte del D. lgs. 152/2006 prevede che le autorità

competenti in materia digestione dei rifiuti promuovano o attivino,

favorire ciascuna secondo le proprie competenze, iniziative volte a

e della àdella quantitprioritariamente la prevenzione e la riduzione

pericolosità dei rifiuti.

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Nel Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, emesso con

decreto direttoriale del 7 ottobre 2013 in recepimento della direttiva

2008/98/CE entro la scadenza del 31/12/2013, relativamente ai RAEE

vengono espresse due misure:

Misura I: Misure relative alla progettazione di apparecchiature

elettriche ed elettroniche più durevoli o più facilmente riparabili e/o

riutilizzabili;

Misura II: Misure volte a favorire la creazione di centri per la riparazione e il riutilizzo delle apparecchiature elettriche ed

elettroniche

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Nel 2012 l’UE ha emanato la Direttiva 2012/19/UE (nuova direttiva RAEE, da recepire entro il 14 febbraio 2014), dove esistono specifici articoli relativi al riutilizzo dei RAEE ( Art. 6, Art. 8 e Art. 15).

Nella Direttiva RAEE è inoltre affermato esplicitamente che “gli Stati

membri privilegiano il reimpiego di apparecchi interi”.

La mancanza di una legislazione adeguata è però uno dei principali

ostacoli alle attività di riutilizzo.

, non ci sono ancora obiettivi o incentivi per rendere purtroppoInfatti,

questo possibile.

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Il riuso è quindi parte essenziale della gestione sostenibile dei rifiuti elettronici e contribuisce a

raggiungere l'obiettivo della conservazione delle risorse,

come prevede la stessa Direttiva quadro dell’UE sui rifiuti.

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La situazione attuale

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Lo sviluppo economico e i rapidi progressi tecnologici stanno generando a

livello globale una quantità enorme di rifiuti di apparecchiature elettriche

ed elettroniche (RAEE).

Anche strumenti ancora funzionanti vengono presto scartati non appena

vengono immessi sul mercato nuovi prodotti, qualora non siano trattenuti

ancora nelle abitazioni, in attesa di un eventuale, ma

improbabile, recupero.

L’opzione del riutilizzo, soprattutto in un momento di crisi economica

• diminuisce la mole dei rifiuti, prolungando il fine vita di apparecchi

ancora funzionanti o che possono essere riparati con facilità.-

• crea consistenti opportunità lavorative

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La domanda

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Dare una seconda vita ai prodotti prima che siano - nella

migliore delle ipotesi - smontati e riciclati di sicuro è

l'opzione più preferibile in un’ottica di massima

conservazione del valore.

Eppure, c'è chi dice che la domanda di articoli elettrici ed

elettronici di seconda mano è bassa, mentre il costo per

riparali è alto ed è quindi meglio dismetterli e comprarne di

nuovi.

È vero il contrario!

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Recenti studi sul riutilizzo nell'Unione Europea indicano che:

Vi è una forte domanda di mercato in tutta Europa per prodotti

elettronici di seconda mano di qualità. Secondo un sondaggio di

Eurobarometer Flash, in media il 45% delle persone in Europa sarebbe

felice di acquistare un secondo apparecchio di seconda mano, e l’Italia si colloca al 39%.�Il riuso dei RAEE è una significativa opportunità per creare posti di lavoro e ha il potenziale di impiegare 10 volte tanto di persone per

tonnellata di materiale rispetto alle attività di riciclo.

�La mancanza di una legislazione adeguata è vista come uno dei

principali ostacoli alle attività di riutilizzo dei RAEE sul territorio. Infatti,

purtroppo, non ci sono ancora obiettivi o incentivi per rendere questo

possibile.

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L’offerta

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L’opzione del riuso presuppone la disponibilità di una quantità sufficiente di apparecchi scartati di buona qualità.

Vediamo quindi se questa ipotesi è vera.

Secondo una recente ricerca inglese, realizzata dalla Waste & Resources

Action Programme (WRAP), I test hanno dimostrato che, dopo la pulizia, il

12% di tutti i RAEE era già in uno stato che ne consentiva la rivendita

immediata, mentre un ulteriore 11% sarebbe stato pronto per la rivendita

dopo piccole riparazioni

il che costituisce QUASI UN QUARTO di tutti i RAEE raccolti.

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Esperienze in Italia nel mondo

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Repair Café

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L’etica del fai-da-te proposta attraverso questi café olandesi riunisce persone che offrono le proprie capacità di riparare elettrodomestici o piccoli oggetti al servizio della comunità. Chi accede a questo servizio sono di solito abitanti del quartiere che preferiscono recuperare i loro oggetti piuttosto che buttarli via, vuoi per precarie condizioni economiche vuoi per un occhio più attento ed interessante alle sorti del pianeta.

Amsterdam: arriva il Caffè delle riparazioni con la Repair Café Foundation

In tempi di crisi economica uno dei pochi dati positivi che si possono osservare nasce dall’aumento della solidarietà tra i cittadini del villaggio globale insieme alla tendenza a contrastare una cultura dell’usa-e-getta diffusa con il benessere ed il consumismo dilagante

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Restart Party, contro la tecnologia usa e getta. Ecco

come funziona l’esperienza no profit nata a Camden e

Brixton, quartieri di Londra, da due trentenni. Lei

inglese, lui italiano

I RESTART PARTY - Gruppi di una trentina di persone che si

ritrova la sera in musei, biblioteche e altri spazi di

aggregazione e impara , guidata da “recuperatori” volontari, a

non buttare via a causa di un semplice cavetto danneggiato

quel caricatore del Mac perfettamente funzionante, eppure

progettato per non essere riparato. Siamo andati a vedere come

funzionano queste serate, partecipando a uno dei primi Restart

Party d’Italia. Una festa della rinascita tecnologica e un

rito di autocoscienza collettiva: riparare è meglio di buttare

e riacquistare. A volte ci vuole una start-up per riaffermare

l’ovvio.

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Restart Project

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Riuso Artistico

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Altrimenti …

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grazie per lgrazie per lgrazie per lgrazie per l’’’’attenzioneattenzioneattenzioneattenzione………… e seguite la lezione!e seguite la lezione!e seguite la lezione!e seguite la lezione!

I RAEE. Un’opportunità per l’economia circolare