I percorsi dell'acqua

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Istituto Statale dIstruzione Secondaria di 1 Grado N. Festa - Matera

Progetto Studio del Territorio Anno Scol. 2007 2008

Classi a T. P. 2 B 2aD

I percorsi dell'acquaDocentiA. La Padula - R. Matera - O. Altamura - M. Carnovale

IndiceIntroduzioneLa molecola dellacquaLe propriet dellacquaLacqua che beviamo una soluzioneSperimentando Misuriamo il pH dellacquaLa Terra, il pianeta bluLa ripartizione dellacqua sulla TerraLacqua e i suoi statiIl ciclo dellacquaEvaporazioneTraspirazione SublimazioneCondensazionePrecipitazioniPerneabilitFalde idricheSperimentando Come si formano le precipitazioni

Sperimentando Come si formano le nuvoleSperimentando - La diversa permeabilit dei terreniSperimentando Costruzione di un filtro dellacquaLacqua e la biosferaIdrografia della BasilicataI laghi di Monticchio Uscita didattica La fonti del VultureLa fabbrica dellacquaGeomorfologia, idrologia e clima del territorio materanoCarsismoRelazione sulluscita didattica alla diga di S. Giuliano

Continua ..IndiceLa collina di La NeraMatera e le sue soluzioni alla scarsit dacqua - ApprofondimentoApprovvigionamento idrico a Matera prima dellarrivo dellacquedottoLe cisterneCisterna a campanaCisterne a tettoIl Palombaro lungoRelazione sulluscita didattica al Palombaro lungoLe neviereLa Fontana pubblicaI pozziLo JurioI tanti usi dellacqua

Acqua per bereAcqua per lavareAcqua per coltivareAcqua per allevare Acqua per far funzionare le industrieAcqua per produrre energiaAcqua per fare sport e divertirsiAcqua, oro blu - ApprofondimentoComportamenti corretti per risparmiare acquaSoluzioni tecniche per il risparmio dellacquaPer giocare con lacquacrucipuzzlePer giocare con lacquarebusPer giocare con lacqua..soluzioni

LACQUA E LA SOSTANZA DA CUI TRAGGONO ORIGINE TUTTE LE COSE Talete di MiletoFilosofo vissuto tra il 640 e il 560 circa a. C

Talete non aveva poi torto, se stato dimostrato dagli scienziati, qualche millennio dopo, che le prime forme di vita sono nate in acqua, nelloceano primordiale

LA MOLECOLA DELLACQUA

IDROGENOIDROGENOOSSIGENOL'acqua una sostanza composta, la cui molecola formata da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, la formula quindi H2O.

LA MOLECOLA DELLACQUA

Gli atomi di idrogeno e di ossigeno rendono la molecola dell'acqua un po' speciale dal punto di vista chimico. Gli atomi di ossigeno attirano elettroni e quindi risultano elettricamente negativi, mentre gli atomi di idrogeno sono elettricamente positivi. Ci fa s che le molecole dell'acqua abbiano due poli: uno positivo (+) e uno negativo (-) (molecola bipolare), ragione per cui si legano tra loro creando una specie di reticolo con dei legami, detti legami idrogeno.

LE PROPRIETA DELLACQUA

Agli stati solido e liquido ha un volume proprio e quindi non comprimibile. Allo stato gassoso non ha volume proprio, comprimibile. Allo stato solido ha forma propria, agli stati liquido e gassoso assume la forma del recipiente che la contiene. Presenta deboli forze di coesione fra le molecole Ha un elevato calore specifico e un'alta capacit termica: si scalda e si raffredda lentamente, proprio per la presenza di legami di idrogeno

LE PROPRIETA DELLACQUAQuando si solidifica il volume aumenta, al contrario di ci che accade con le altre sostanze; quindi la densit del ghiaccio diminuisce, pesa meno e perci galleggia sull'acqua. Ci ha una notevole importanza perch rende possibile la vita sotto i mari ghiacciati in superficie. Ha un suo peso ed esercita quindi anch'essa una pressione, la pressione idrostatica: un fenomeno importante per le pressioni che l'acqua pu esercitare negli abissi oceanici. Come un qualsiasi liquido, anche l'acqua, se in riposo mantiene la sua superficie libera sempre piana ed orizzontale.

H2O (solvente) + soluto (sale o gas) =soluzione

Lacqua che beviamo una soluzioneLacqua pura in natura praticamente non esiste; essa contiene disciolti, in quantit variabili, sali e gas, , perci, una soluzione

Materiali: acque minerali di diverse marche, acqua di rubinetto, acqua distillata, cartina di tornasole, bicchieri di plastica trasparente, cartoncini per etichettare.Ipotesi: Lacqua che beviamo non fatta solo dalla sostanza acqua, ma una soluzione contenente gas e Sali minerali disciolti; a seconda della qualit e della quantit di questi avr un diverso pH.Procedimento:Abbiamo versato ciascuna acqua in un bicchiere precedentemente etichettato con un numero e il tipo di acqua, abbiamo misurato il pH con la cartina di tornasole, ottenendo i seguenti risultati: acqua 1 effervescente naturale pH 5,5 acqua 2 effervescente naturale pH 6 acqua 3 oligominerale pH 6,5 acqua 4 oligominerale pH 7,5 acqua 5 del rubinetto pH 6,5 acqua 6 distillata pH 7Conclusioni: Lacqua che beviamo si discosta dalla neutralit a seconda dei gas presenti e del tipo e della quantit di sali in essa disciolti.

SperimentandoMisuriamo il pH dellacqua

La Terra, il pianeta bluLa superficie del nostro pianeta ricoperta per circa il 70 % dallacqua. Il volume stimato di circa 1,5 miliardi di Km3.

Linsieme di tutta lacqua che si trova sulla Terra costituisce lIDROSFERA

Lacqua sulla Terra cos ripartita

Lacqua dolce cos ripartita

Lacqua dolce in superficie cos ripartita

Lacqua e i suoi stati

E presente sulla Terra in tutti e tre i suoi stati fisiciSOLIDOLIQUIDOGASSOSO

Il ciclo dellacqua

430.000 Km70.000 KmEVAPORAZIONE500.000 km OGNI ANNO

evaporanodi acquadalle grandi masse dacquadalla terraferma

TRASPIRAZIONE

SUBLIMAZIONE

Le piante traspirano emettendo vapore acqueoNelle giornate fredde il vapore acqueo pu sublimare, ossia passare direttamente allo stato solido, dando origine al fenomeno della brina

Le correnti daria ascensionali sollevano il vapore in alto nellatmosfera

Le goccioline microscopiche condensanoCONDENSAZIONE

formando le NUVOLEraffreddandosi

e si hanno le precipitazioni

Le goccioline dacqua presenti nelle nuvole sono tenute in costante movimento dalle correnti di aria calda ed aria freddasi scontranosi aggreganoQuando, per effetto della gravit, il loro peso non pu pi essere sostenuto dallaria

pioggianevegrandine

neve

Lacqua con le precipitazioni ritorna a terra Se la precipitazione solida tender ad accumularsi sulla superficie fintanto che le condizioni di temperatura e radiazione non ne consentano la fusione o la sublimazione

GRANDINE

Se invece la precipitazione liquida si haLa pioggiaE INTERCETTATA DALLA VEGETAZIONE VIENE CAPTATA DA OCEANI, MARI, LAGHI E CORSI DACQUASI INFILTRA NEL TERRENO

richiamata dalle radici delle piante andr a ricaricare le falde sottostanti

. Ma perch una parte dellacqua rimane in superficie ed una parte si infiltra nel terreno???DIPENDE DALLA NATURA DEI SUOLISe il materiale solido che costituisce un terreno di tipo granulare fra un granulo e l'altro vi sono degli spazi vuoti chiamati pori. E tra questi pori che lacqua si infiltraQuando, invece, si in presenza di roccia, gli eventuali vuoti presenti possono essere costituiti da fratture o da strati

dalla loroPermeabilit capacit di farsi attraversare dallacqua

Lacqua che si infiltra nel terreno contribuisce alla formazione delle falde idriche sotterranee

Dove la falda incontra la superficie lacqua sgorga allesterno e forma una sorgente

Oppure si ha lalimentazione per via sotterranea dei corsi dacqua

Lacqua ritorna in superficieIl ciclo dellacqua ricomincia

La vita sulla Terra dipende proprio da questo continuo ciclo

Evaporazione - Condensazione Come si formano le precipitazioniMateriali : Fornello elettrico, pentolino con coperchio, acqua.Ipotesi : Il calore somministrato allacqua la far evaporare; le molecole di vapore acqueo tenderanno a salire e, incontrando una superficie pi fredda (il coperchio), condenseranno in minuscole goccioline che, unendosi tra loro, cadranno.Procedimento : Abbiamo posto sul fornello elettrico un pentolino pieno dacqua munito di un coperchio, abbiamo atteso lebollizione e, sollevando il coperchio abbiamo osservato che il vapore acqueo, depositandosi sulla superficie metallica, formava goccioline sempre pi grosse; quando esse diventavano piuttosto pesanti, cadevano staccandosi dal coperchio.Conclusioni : Con il nostro esperimento abbiamo simulato artificialmente il fenomeno naturale della formazione delle nuvole e della pioggia.

Sperimentando

Evaporazione - Condensazione Come si formano le nuvoleMateriali : Acqua molto calda, barattolo di vetro, garza, nastro adesivo, ghiaccio. Ipotesi : Lacqua, evaporando, sale e, se incontra strati daria pi fredda., cede una parte del suo calore, condensando in minuscole goccioline che formeranno una nuvola.Procedimento : Abbiamo riscaldato dellacqua e abbiamo riempito a met, con essa, un barattolo di vetro trasparente che abbiamo coperto con una garza e sigillato con del nastro adesivo. Abbiamo posto sul barattolo del ghiaccio che, raffreddando la garza e la parte superiore del barattolo, simulava gli strati daria fredda presenti nellatmosfera. Dopo poco tempo abbiamo potuto osservare una densa nuvoletta biancastra che ha appannato il vetro del barattolo , e successivamente una leggera pioggerellina lungo le pareti di esso. Conclusioni : Con il nostro esperimento abbiamo simulato artificialmente il fenomeno naturale della formazione delle nuvole e della pioggia. Laria calda, proveniente dallevaporazione al suolo, incontra gli strati pi freddi dellatmosfera, condensa in minuscole goccioline e si formano le nuvole. Quando le goccioline, aggregandosi tra loro, diventano pesanti, cadono sotto forma di pioggia.

Sperimentando

Lacqua e il suolo La diversa permeabilit dei terreniMateriali : Tre bottiglie di plastica trasparente, humus, sabbia e argilla, ovatta, acqua.Ipotesi : Abbiamo ipotizzato che lacqua filtra nel terreno in modo differente a seconda della grandezza delle particelle di cui composto: tanto pi piccole sono, tanto pi la trattengono. La sabbia, perci, doveva risultare la pi permeabile, seguita dallhumus e poi dallargilla. Procedimento : Abbiamo tagliato la parte superiore delle bottiglie e labbiamo disposta capovolta, a imbuto, sulla parte inferiore. Abbiamo chiuso gli imbuti con dellovatta e li abbiamo riempiti, ciascuno con un tipo di terra, in quantit uguali. Abbiamo, poi, versato in ognuno la stessa quantit dacqua. Abbiamo osservato che lacqua filtrava velocemente attraverso la sabbia, pi lentamente attraverso lhumus e con molta difficolt attraverso largilla.Conclusioni : Con questo esperimento abbiamo verificato la validit della nostra ipotesi: i suoli hanno diversa permeabilit, ossia diversa capacit di lasciarsi attraversare dallacqua; un terreno sabbioso molto permeabile; i terreni ricchi di humus e, ancora di pi quelli ricchi di argilla, hanno maggiore capacit di trattenere lacqua, questa capacit si chiama potere adsorbente.

Sperimentando

La filtrazione dellacqua attraverso il suolo Costruzione di un filtro dellacquaMateriali : Una bottiglia di plastica trasparente, ghiaia grossa, ghiaia sottile, sabbia, ovatta, barattolo di vetro, acqua mista a terra raccolta da pozzanghere e contenente piccole e grossolane impurit.Ipotesi : Abbiamo ipotizzato che lacqua che penetra nel terreno, attraversando i vari strati di roccia, viene filtrata e si purifica. Abbiamo pensato, perci, di costruire un filtro che riproducesse questi strati per verificare la nostra ipotesi.Procedimento : Abbiamo tagliato la parte inferiore della bottiglia, labbiamo capovolta, come se fosse un imbuto e abbiamo riempito il collo di ovatta. Dopo aver lavato accuratamente la ghiaia e la sabbia in una bacinella per eliminare eventuali impurit, abbiamo capovolto la bottiglia su un barattolo di vetro trasparente e versato,nellordine, uno strato di sabbia, uno di ghiaia sottile e uno di ghiaia grossolana. Il nostro filtro dellacqua era pronto! Abbiamo, poi, versato nel filtro lacqua sporca precedentemente preparata; le impurit, le particelle di terra, i residui vegetali, i sassolini venivano trattenuti e nel barattolo si raccoglieva dellacqua limpida. Conclusioni :E sul principio della filtrazione che si basa la formazione delle falde idriche sotterranee che alimentano i pozzi e le sorgenti .

Sperimentando

Tutti gli organismi viventi sono costituiti in gran parte da acqua (medusa 98%, pomodoro 95%, mais 70%)Il corpo umano formato per il 60- 70% di acqua.Siamo nati nellacqua, dove incominciamo a crescere e restiamo fino al momento in cui veniamo alla luce.Abbiamo bisogno di bere circa 2 litri di acqua al giornoNel nostro corpo lacqua ha anche una funzione escretrice, come solvente delle sostanze di rifiuto, e termoregolatrice, con la sudorazione

L'acqua e la biosfera

Tutte le reazioni del metabolismo cellulare avvengono in acqua, di cui sono composte in gran percentuale sia le cellule animali e vegetali che i procarioti

Idrografia della BasilicataI maggiori corsi dacqua della Basilicata sfociano nel Mar Jonio: partendo da Nord Est e andando verso Sud Ovest troviamo nellordine il Bradano, il Basento, il Cavone, lAgri e il Sinni.I fiumi Melandro e Platano (affluenti del Sele), il Noce e il Lao si riversano, invece, nel Mar Tirreno.Scorre in parte anche in Basilicata il fiume Ofanto che sfocia nel Mar Adriatico.

I fiumi Basento, Agri e Cavone scorrono interamente nel territorio regionale, mentre i fiumi Bradano, Sinni, Noce, Lao e Sele scorrono in parte nelle regioni limitrofe Puglia, Calabria e Campania.La rete idrografica della Basilicata viene divisa in 8 bacini di cui 3 regionali: Basento, Agri e Cavone e 5 interregionali: Bradano, Sinni - Noce, Sele, Lao e Ofanto

I bacini del Bradano e del Basento sono caratterizzati da ridotte precipitazioni e da poche sorgenti; le portate medie di questi fiumi sono piuttosto basse.I bacini dellAgri e del Sinni presentano precipitazioni pi elevate e sorgenti consistenti; le portate medie e di magra di questi due corsi dacqua sono pi elevate rispetto agli altri proprio perch possono godere dellapporto di numerose sorgenti e per il fatto di essere caratterizzati da una nevosit maggiore rispetto al Bradano e al Basento.

BradanoBasentoAgriSinni

Tuttavia tutti i corsi dacqua della Basilicata sono a carattere prevalentemente torrentizio, per cui mostrano un notevole divario tra le portate di magra e le portate di piena, ci vale anche per lAgri e il Sinni.Verso valle, lalveo dei fiumi lucani, soprattutto per il Bradano e il Basento, tende a formare ripetuti meandri, con greti larghi, che sono soggetti ad esondazione durante le piene e a impaludamenti nella stagione secca.Il Noce e il Lao, che sfociano nel mar Tirreno, hanno unidrografia diversa da quelli del mar Ionio, essendo pi rapidi e brevi.

NoceLao

In Basilicata sono stati realizzati dodici invasi (laghi) artificiali, di cui nove sono caratterizzati da rilevanti o discrete capacit. La diga di Ponte Fontanelle sul Torrente Camastra, costruita nel 1962, in terra, pu contenere sino ad un volume di 32 Mm3 di acqua, ma soggetta al fenomeno dellinterrimento, la sua risorsa idrica utilizzata ad uso potabile, irriguo e industriale. La diga di Acerenza intercetta il fiume Bradano nei pressi dellomonimo comune, realizzata nel 1984, in terra e ha un volume di circa 38 Mm3 , lutilizzazione delle risorse idriche a scopo irriguo e potabile. La diga di Genzano sbarra il torrente La Fiumarella, che fa parte del bacino del Bradano; realizzata nel 1978, situata nel comune di Genzano e ha un volume di invaso di 56 Mm3 ; lutilizzazione delle risorse idriche sia a scopo irriguo che potabile.

La diga di Serra del Corvo sul torrente Basentello ricade nel bacino del fiume Bradano ed situata nei comuni di Gravina di Puglia e Genzano di Lucania; stata realizzata, in terra, nel 1974 e ha un volume di 28 Mm3; lutilizzazione delle risorse idriche a scopo irriguo. La diga di San Giuliano uno sbarramento realizzato in cemento sul fiume Bradano nei pressi dei comuni di Matera, Miglionico e Grottole tra gli anni 1950 e 1955; caratterizzata da un volume di 107 Mm3 ; le acque sono utilizzate a scopo irriguo. La Diga del Pertusillo sul fiume Agri, situata nel comune di Spinoso, stata realizzata, in calcestruzzo, tra il 1957 e il 1963; ha un volume di 145 Mm3 ed alimenta una centrale idroelettrica caratterizzata da una produzione di 150b Gwh allanno; lacqua in uscita dalle turbine viene potabilizzata presso un impianto situato nel comune di Missanello. Oltre che a scopo potabile e idroelettrico, lacqua dellinvaso ha anche una destinazione irrigua.

La diga di Monte Cotugno sul fiume Sinni situata nel comune di Senise, realizzata nel 1972, la pi grande diga dEuropa in terra battuta; ha un volume di 450 Mm3; le sue risorse idriche sono utilizzate in modo vario: a scopo irriguo, potabile, industriale (approvvigiona lILVA di Taranto). La diga sul torrente Lampeggiano uno sbarramento realizzato nel 1993, situato nei pressi del comune di Lavello ed ha un invaso di 4,6 Mm3 ; lutilizzazione della risorsa idrica sia a scopo irriguo che potabile. La diga del Rendina sbarra lomonimo torrente ed situata nei pressi del comune di Lavello; stata realizzata tra il 1952 e il 1957; il volume dellinvaso di 22,8 Mm3 ; lacqua utilizzata a scopo irriguo.

I laghi di MonticchioLa maggior parte dei corsi d'acqua della Basilicata sono stati intercettati mediante la costruzione di dighe e laghi artificiali e sfruttati per uso potabile, irriguo e per la produzione di energia idroelettrica.Vi sono, per, anche laghi di formazione naturale come: il lago Sirino, i laghi di Monticchio (due laghi di origine vulcanica), il lago Laudemio (alla falde del gruppo montuoso del Sirino).I laghi di Monticchio sono due splendidi laghi presenti all'interno del cratere del cono eruttivo del Monte Vulture, costituito da due bocche. I laghi prendono il nome della localit di Monticchio (Rionero in Vulture).

Il Lago Grande copre un'area di 40 ettari e si trova a quota 656 metri sul livello del mare. Il Lago Piccolo, che copre un'area di 10 ettari si trova a 658 metri sul livello del mare. I due laghi sono separati da un sottile lembo di terra e differiscono l'uno da l'altro per la colorazione dell'acqua. Infatti, il Lago Grande ha una colorazione verde olivastro, mentre il Lago Piccolo ha un'acqua di colore verde intenso.

Nel fondo dei laghi sono presenti numerose sorgenti e le acque sono popolate di varie specie ittiche, tra cui tinche, carpe ed anguille. Sulle pendici dell'antico cratere venne costruita l'Abbazia Benedettina di San Michele, sorta intorno a una delle grotte abitate da Monaci Basiliani; all'interno di una cripta si conservano tracce di affreschi risalenti alla met del secolo XI .La zona , inoltre, ricca di numerose sorgenti di acque minerali utilizzate come acque da tavola.

Il territorio circostante i due laghi ammantato di una rigogliosa vegetazione. Molte specie floreali e faunistiche devono la loro sopravvivenza grazie a questa rigogliosa vegetazione. E' stupendo ammirare la "ginestra dei carbonai" caratteristica per il colore giallo intenso dei fiori, "l'ontano napoletano" con i tipici frutti simili a piccoli coni, le chiome dei castagni che, qui, formano boschi molto estesi. La diffusione del castagno nell'area certamente giustificata dalla versatilit di questa pianta, in grado di fornire una buona produzione di frutti e fornire il legname, molto richiesto, anche da viticoltori e frutticoltori.

Ontano napoletano

Ginestra dei carbonai

Castagni

Per ci che riguarda la fauna, esistono delle testimonianze della presenza, in epoche precedenti, dell'orso bruno e del capriolo. Sono attualmente presenti il gufo comune, il falco di palude, e di particolare importanza la farfalla notturna (Acanthobrahmaea europea Harting) legata alla presenza dei frassini.

Relazione sulluscita didattica alle Fonti del Vulture e ai laghi di MonticchioGioved 29 Maggio 2008, noi alunni delle classi 2 D e 2 B, abbiamo effettuato unuscita didattica a Rionero in Vulture per visitare lo stabilimento di imbottigliamento di acque minerali Le fonti del Vulture e i laghi di Monticchio.Giunti a Rionero, ci siamo fermati nel piazzale antistante lo stabilimento dove ci attendeva la nostra guida.Fatte le presentazioni, la guida ha cominciato a darci delle informazioni sia rispondendo alle nostre domande che facendocene lui stesso delle altre per capire quello che conoscevamo sullargomento acque minerali.Abbiamo, cos, appreso che lacqua minerale del Vulture impiega da 45 a 50 anni, dal momento in cui cade sotto forma di pioggia, per essere pronta per il prelievo.

In questo periodo di tempo, lacqua filtra attraverso il terreno, si depura, si arricchisce di sali minerali, che possono essere di diversa quantit e tipo a seconda della natura del terreno e pu arricchirsi di anidride carbonica, come avviene per le acque effervescenti naturali. Lacqua minerale prelevata dalle falde aspirandola da pozzi molto profondi e trasportandola con condotte agli stabilimenti di imbottigliamento. In unora si possono prelevare circa 50 000 litri, anche se la quantit esatta stabilita dagli studi di portata, in quanto nelle falde la quantit dacqua pu variare.Lacqua minerale non acqua potabile, in quanto non sottoposta a trattamenti di potabilizzazione, non viene trattata con cloro ma viene imbottigliata cos come sgorga alla sorgente. La sua purezza assicurata dalla filtrazione del terreno.Tuttavia le acque minerali subiscono dei controlli sulla loro purezza e qualit, mensilmente da parte delle ASL e senza preavviso da parte dei NAS e giornalmente vengono fatti controlli anche da parte dei tecnici dello stabilimento.

Lacqua un alimento e come tale va trattata. Le confezioni di acqua minerale devono essere conservate, rispettando tutte le norme che valgono per gli altri alimenti, in un luogo idoneo, lontano da sostanze che emanano vapori che possono essere assorbiti dalla plastica e alterare la qualit dellacqua; per ragioni di praticit, infatti, lacqua conservata prevalentemente in bottiglie di plastica. Anche lacqua minerale, come ogni altra bibita, ha una scadenza: 12 mesi.Dopo aver ascoltato queste spiegazioni siamo entrati nello stabilimento per seguire il ciclo produttivo di imbottigliamento e confezione dellacqua.I contenitori di plastica, per ragioni di praticit di trasporto, giungono allo stabilimento come preforme che poi vengono soffiate in uno stampo modellandole nella loro forma definitiva.Le bottiglie vengono, poi, riempite con lacqua che arriva direttamente dalle condotte provenienti dalla sorgente. Vengono etichettate, assemblate prima in fardelli e poi in colli tramite lavvolgimento in fogli di plastica, infine escono dallo stabilimento caricate sui tir che le portano a destinazione.

In tutto questo processo lacqua non viene mai a contatto con lambiente esterno, se non nellistante in cui le bottiglie vengono riempite, ma anche in questo momento ci avviene in un ambiente chiuso, sterile, ove presente aria microfiltrata, per impedire qualsiasi contaminazione.Terminata la visita, abbiamo ringraziato la nostra guida per la sua disponibilit e per averci consentito di portar via, come gadget, delle piccole preforme di bottiglie e ci siamo recati ai laghi di Monticchio.Qui abbiamo pranzato a sacco in unarea attrezzata.Successivamente abbiamo fatto una passeggiata lungo il percorso che costeggia i laghi, osservando e ammirando quanto gi avevamo studiato per prepararci alluscita didattica. La vegetazione ci apparsa veramente rigogliosa: ontani, castagni, ginestre, orchidee selvatiche, erbe e cespugli della macchia mediterranea. Siamo riusciti a distinguere il diverso colore dei due laghi: verde olivastro il lago grande, verde intenso il lago piccolo.

Infine ci siamo inerpicati lungo il sentiero che porta allabbazia di San Michele Arcangelo.Prima di giungervi siamo passati davanti ad unantica grotta- neviera, scavata nella roccia, ora adibita a negozio di souvenir. Questo ci ha ricordato la nostra Matera e ci che avevamo studiato a proposito delle neviere dei Sassi e della raccolta e conservazione della neve.Arrivati allabbazia abbiamo potuto visitare la chiesa, davvero molto suggestiva, con affreschi risalenti allundicesimo secolo. Dalle ampie finestre di questa si gode un panorama mozzafiato sui laghi. stata unuscita davvero istruttiva che ha unito aspetti tecnologici, scientifici, naturalistici e artistici, senza tralasciare momenti di divertimento.

Video Uscita DidatticaLe Fonti del Vulture e i Laghi di Monticchio

1. APPROVVIGIONAMENTO2. TRATTAMENTO3. ACCUMULO4. TRASPORTO EDISTRIBUZIONELA FABBRICA DELLACQUA Lacqua che arriva ai rubinetti di casa subisce un percorso obbligato, a partire dalla fonte di approvvigionamento e per tutto lacquedotto. Un acquedotto linsieme delle opere destinate alla provvista e alla distribuzione di alti quantitativi di acqua potabile per gli usi pubblici e privati. Ecco le tappe di questo viaggio

APPROVVIGIONAMENTOLe opere di approvvigionamento sono quelle che servono per la captazione delle acque. Le possibili fonti di approvvigionamento idrico per un acquedotto sono:le ACQUE PROFONDE: falde idriche la cui acqua pu essere prelevata direttamente dalle sorgenti o tramite pozzile ACQUE SUPERFICIALI: fiumi, laghi ed invasi artificiali formati dalla presenza di dighele ACQUE METEORICHE: derivate dalle precipitazioni. Vengono utilizzate di preferenza per l'agricoltura e l'industriain BASILICATAIl Sistema di approvvigionamento di Acquedotto Lucano provvede a ricavare lacqua potabile da circa 400 sorgenti e dagli invasi del Pertusillo, del Camastra e di Monte Cotugno. Lacqua di sorgente in genere di ottima qualit e la sua emissione costante

TRATTAMENTOE il processo di trasformazione delle caratteristiche dellacqua per renderla idonea agli usi successivi. Avviene in due fasi: la potabilizzazione e la disinfezione.La potabilizzazione rende lacqua idonea al consumo umano, con parametri organolettici, fisici, chimici, microbiologici rientranti nei valori stabiliti dalle norme di legge in vigore. Questo processo avviene in impianti detti potabilizzatoriLa disinfezione il trattamento dellacqua che serve ad eliminare eventuali inquinanti di tipo organico. Come agente sterilizzante viene spesso usato il cloro in BASILICATAGrazie alle sue ottime qualit, lacqua di sorgente non ha bisogno di particolari trattamenti prima di essere avviata alla distribuzione. E sufficiente la clorazione nel serbatoio di accumulo: un sistema rapido ed efficace, che avviene utilizzando ipoclorito di sodio. Lacqua proveniente dagli invasi, al contrario di quella di sorgente, necessita di un processo di potabilizzazione che si struttura in cinque fasi:1. accumulo e sedimentazione: lacqua grezza stoccata presso limpianto di potabilizzazione in un bacino daccumulo. 2. preclorazione: lacqua subisce una preclorazione con biossido di cloro con lobiettivo di rimuovere in una fase iniziale parte degli inquinanti ottenendo, nel frattempo, una predisinfezione; 3. chiariflocculazione: durante questa fase si ha la rimozione di sostanze solide in sospensione, tipo argille, colloidi e sabbie. 4.filtrazione rapida: lacqua, ormai priva di ogni sostanza inquinante, filtrata su filtri rapidi monostrato, costituiti da sabbia; 5.post-clorazione: lacqua filtrata raccolta in una vasca daccumulo. Subisce la post-clorazione con ipoclorito di sodio ed immessa in un serbatoio di raccolta

ACCUMULOL'acqua potabile viene immagazzinata in serbatoi per brevi periodi, per poi essere distribuita agli utenti che ne hanno necessit. I serbatoi consentono di disporre di riserve dacqua in caso di improvvisa interruzione del flusso idrico a causa di guasti o anche di manutenzione delle opere di trasporto dell'acqua, o di picchi di consumo. I serbatoi sono in genere collocati in posizione sopraelevata, oppure su una torre per l'acqua. Grazie alla differenza di altezza rispetto alle case degli utenti l'acqua risulta costantemente sotto pressione. L'acqua potabile scorre quindi senza bisogno di energia supplementare fino ai rubinetti. Ma spesso accade anche che i serbatoi degli abitati si trovino a quote pi alte rispetto agli adduttori idrici principali, per cui necessario l'impiego dei sollevamenti meccaniciin BASILICATAGli impianti di sollevamento utilizzati da Acquedotto Lucano sono in tutto 98, mentre 593 sono i serbatoi dislocati in aree diverse della Basilicata

TRASPORTO E DISTRIBUZIONE

Limpianto di trasporto costituito da tutte le opere necessarie per convogliare le acque degli impianti di captazione agli impianti di accumulo e poi a quelli di distribuzione. Si tratta di un complesso di gallerie idrauliche, di condotte, di tubazioni, di impianti di sollevamento che portano lacqua ai serbatoi di distribuzione costituiti da grandi cisterne.Per impianto di distribuzione si intende invece il complesso delle condotte che portano lacqua agli edifici che devono essere serviti. Le principali opere della distribuzione sono costituite da tubazioni installate lungo le strade dei centri abitatiin BASILICATAAcquedotto Lucano un gigantesco sistema di infrastrutture, collegate da pi di 7.000 chilometri di tubazioni, che si distinguono fra adduttrici (condotte che trasportano lacqua dalla sorgente, o dallinvaso, al serbatoio), e distributrici (che trasportano lacqua dal serbatoio ai rubinetti delle abitazioni). Con i 7.000 chilometri di condotte di Acquedotto Lucano, non solo possibile collegare diversi comuni della regione, ad esempio Matera a Potenza, ma sarebbe possibile coprire lintera lunghezza della Muraglia Cinese, e addirittura la lunghezza del fiume Nilo.

Geomorfologia, idrologia e clima del territorio materanoIl territorio materano detto anche Murgia materana.Murgia (dal latino murex o murices: sporgenza rocciosa, scoglio aguzzo o sasso acuto) un termine, usato in Basilicata, Calabria e Puglia, per indicare un altopiano terrazzato, la cui roccia sedimentaria di origine marina, alla base, costituita da calcari compatti bianco-grigiastri, e, nella parte superiore, da unarenaria: la calcarenite, comunemente conosciuta come tufo calcareo. Tuttavia la roccia dura, il calcare, affiora in pi punti. Il territorio caratterizzato da numerosi solchi di erosione: le Lame meno profonde, e le Gravine pi profonde con pareti molto ripide.

Il processo di formazione della Murgia inizia circa 70 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore, e termina alla fine del Pleistocene medio, circa 700 mila anni fa, quando si formano le profonde incisioni della Gravina di Matera e della gravina di Picciano. In questo lungo intervallo di tempo si alternano periodi in cui la Murgia sommersa dal mare e periodi in cui emerge.

Geograficamente l'altopiano calcareo della Murgia materana (altezza media 450 m s.l.m.) caratterizzato da alture collinari, solchi profondi (gravine), rughe (valloncelli), piccole depressioni (vallicelle e lame), inghiottitoi e grotte di origine carsica.Sul fondo degli avvallamenti e dei terrazzi ci sono depositi di terre ricche di ossido di ferro dette terre rosse, sempre dovute a fenomeni di carsismo. Il territorio materano , per lo pi, nudo e accidentato ma anche con ampie zone di boscaglia e macchia mediterranea.Il manto di tufo, ricco di fosfati, che ricopre per buona parte la Murgia, permette larboricoltura poich consente alle radici una facile penetrazione e un lento assorbimento dellacqua. Inoltre, un ricco humus, asportato dalle piogge, va a colmare le vallatelle, permettendo lo sviluppo delle coltivazioni erbacee.

Larea murgiana, per la natura stessa del terreno, priva di veri e propri corsi dacqua superficiali. La roccia calcarea, ricca di fessure e permeabile, d luogo a torrenti e scorrimenti superficiali solo quando le precipitazioni sono cos violente da non lasciare il tempo allacqua di penetrare nella roccia. presente, invece, unidrografia sotterranea alimentata dallacqua piovana.Tra i torrenti delle gravine pi profonde, che sopravvivono alla siccit dei mesi estivi, ricordiamo: il torrente Gravina di Matera, che costeggia il lato est della citt, il torrente Gravina di Picciano ad occidente, il torrente Jesce che alimenta, nel tratto terminale, un laghetto di acqua perenne: lo Jurio, ossia gorgo. Questo bacino serviva per il rifornimento idrico nei periodi di siccit.Lagro materano lambito dal fiume Bradano, l dove questo viene sbarrato dando origine alla diga di S. Giuliano.

Lo JuroTorrente Jesce

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Matera, che fa parte dellarea collinare orientale della Basilicata, ha un clima temperato semiarido ad estati secche, con escursioni stagionali di circa 16C, con piovosit media che si aggira sui 600 mm annui ed un bilancio idrico fortemente deficitario nei mesi estivi. Rientra nellarea climatica che si estende lungo i confini con la Puglia e lungo le coste dello Jonio (Bernalda, Matera, Nova Siri, Palazzo S. Gervasio, Lavello). I mesi caldi sono generalmente 3, a volte 4 e compaiono da Giugno ad Agosto, raramente Settembre. Sono mesi confortevoli maggio e ottobre, accompagnati da aprile o settembre. Possono presentarsi sino a 6 mesi freddi e sino a 5 mesi molto freddi. Il clima murgiano , perci, tipicamente mediterraneo, con piogge in autunno-inverno, scarse in primavera e quasi assenti in estate. La temperatura media va da una minima di 8,7 C a una massima di 22,8 C. La minima e la massima registrate hanno toccato i 7 C e i 35 C. Le massime, in genere, sono accompagnate dal vento caldo Favonio che spira da Sud Sud-Ovest.

Il carsismoPer carsismo si intende quel particolare processo chimico attraverso cui la acque meteoriche (pioggia, neve ..) e sorgive sciolgono ed erodono (consumano) le rocce calcaree e altre rocce solubili.l fenomeno prende il nome dal Carso, un altopiano delle Alpi orientali, in cui particolarmente evidente questo tipo di processo. Le rocce calcaree sono formate da carbonato di calcio che poco solubile nellacqua pura, ma nelle acque meteoriche presente sempre, in soluzione, una piccola quantit di anidride carbonica che, combinandosi con lacqua, forma lacido carbonico; la presenza di questo acido fa s che lacqua possa intaccare il carbonato di calcio, formando il bicarbonato di calcio, il quale essendo solubile in acqua, pu essere facilmente asportato dalle rocce.Schematizzando: ANIDRIDE CARBONICA + ACQUA ACIDO CARBONICO

ACIDO CARBONICO + CARBONATO DI CALCIO BICARBONATO DI CALCIO Solubile in acquaIl processo di dissoluzione delle rocce calcaree tanto pi intenso e rapido quanto pi facilmente le acque meteoriche possono penetrare nella roccia e, cio, quanto pi la roccia fratturata.Se il calcare non puro, possono restare nel suolo minerali residui, che conferiscono colorazioni particolari al terreno; nelle regioni mediterranee, quindi anche a Matera, resta spesso una copertura di argilla rossa (terre rosse). Si forma, cos, un suolo, anche se ridotto, in grado di trattenere acqua e utilizzabile per le coltivazioni.Dove lo strato calcareo ha uno spessore di decine o centinaia di metri, le precipitazioni sono frequenti e sono presenti rilievi, il carsismo porta a un territorio caratterizzato da: Assenza di fiumi o forme di scorrimento superficiali e rete idrografica sotterranea.Le zone carsiche sono sempre caratterizzate da una notevole aridit: manca la circolazione superficiale poich lacqua, erodendo, penetra nello strato roccioso e crea una circolazione sotterranea.Forme superficiali di erosione causate dalla dissoluzione delle rocceForme geomorfologiche sotterranee, come grotte e cavit.Lacqua, penetrando nelle fratture, ingrandisce le cavit formando grotte o gallerie, allinterno delle quali si pu stabilire una circolazione idrica di una certa entit, fino alla costituzione di veri e propri fiumi sotterranei. Queste grotte, talvolta si aprono allesterno. Nelle grotte si formano spesso delle concrezioni calcaree perch lacqua che contiene il carbonato di calcio in soluzione, a contatto con laria, perde una certa quantit di anidride carbonica, diminuisce lacidit e si ha un processo inverso a quello della dissoluzione del calcare, ossia, il bicarbonato di calcio si trasforma in carbonato di calcio, che essendo insolubile si accumula formando le stalattiti (pendono dal soffitto) e le stalagmiti (dal basso verso lalto). Se stalattiti e stalagmiti si incontrano si formano le colonne di alabastro.

Relazione sulluscita didattica alla diga di San GiulianoIl 7 febbraio 2008, con le classi 2a B e 2a D, ho fatto unuscita didattica alla Diga di San Giuliano. Ero curiosa di scoprire dal vivo il suo habitat naturale di cui i miei insegnanti mi avevano anticipato le bellezze. Osservando attentamente il territorio che mi circondava, mi sono accorta della variet del paesaggio: il lago, infatti, circondato da una cornice di colline e da tanta vegetazione, in parte spontanea, in parte opera delluomo. Nei terreni circostanti un tempo cresceva una vegetazione xerofila che, grazie alle trasformazioni dovute alla presenza dellacqua, diventata igrofila. Il paesaggio che ora si presenta ai nostri occhi un paesaggio incantato che ha attirato anche molti uccelli migratori che hanno scelto lambiente del lago come loro dimora fissa.

La diga nasce dalla costruzione dello sbarramento del fiume Bradano nel luogo in cui il fiume si restringe bruscamente in una forra rocciosa incisa nella formazione calcarea in cui si svolge il corso del fiume. Questi ha un letto che va via via restringendosi verso la Murgia Piccola. Lintero territorio, dagli anni 50, propriet dello Stato, che lha dato in concessione al Consorzio di Bonifica del Bradano e Metaponto. Il territorio della riserva fa parte dellagro di Matera, Miglionico e Grottole e comprende parte del medio corso del fiume Bradano, il lago e la gravina.La superficie del lago misura circa 8 km2. e ha una capacit di 100 milioni di m3 dacqua. Lacqua presente nellinvaso di San Giuliano viene utilizzata per scopi agricoli grazie ad un sistema di canalizzazioni. Lacqua in eccesso viene scaricata grazie alle paratoie che si aprono a seconda della quantit dacqua da scaricare. Ultimamente stata installata anche una piccola centrale idroelettrica per la produzione di energia che poi il Consorzio rivende allEnel.

Dal 1976 la diga inserita in unoasi naturale regionale di circa 100 ettari in cui numerose specie animali e vegetali hanno trovato il loro habitat.Loasi protetta dal WWF comprende unarea allinterno dei comuni di Matera, Miglionico e Grottole. La sua storia legata a quella dell'omonimo invaso artificiale creato dallo sbarramento sul fiume Bradano avvenuto tra il 1950 e il 1957. L'intera area protetta include un tratto fluviale a monte del lago, il lago vero e proprio ed un tratto di fiume a valle dello sbarramento. Dal punto di vista geomorfologico l'area caratterizzata da colline argillose digradanti verso il lago; ma, nel tratto immediatamente a valle dello sbarramento, il fiume Bradano scorre nei calcari del Cretaceo formando la "gravina". La coltura prevalente quella cerealicola con quote marginali riservate all'olivo, vite, ortaggi e frutta. Intorno al lago vi sono alcune masserie che allevano prevalentemente ovini e bovini.

Il WWF ha creato qui delle strutture per la salvaguardia e lo studio dellavifauna e della flora e per la divulgazione della cultura ambientalista; un esempio ne il centro visite delloasi, il centro di primo soccorso per gli animali malati o feriti e delle capannine per losservazione della fauna in libert. Molto bello stato il momento in cui abbiamo liberato, insieme alla guida, due poiane che erano state curate dagli operatori del WWF.Sul tetto della sede del consorzio di bonifica presente una stazione meteorologica completa di anemometro, igrometro, termometro e pluviometro.

Dopo aver ascoltato la nostra guida che ci ha illustrato le numerose bellezze del lago, arrivata per noi la parte pi affascinante della giornata: quella dedicata al birdwatching. Ci siamo sistemati sul versante destro del bacino che, essendo piuttosto alto rispetto al livello dellacqua, offre al visitatore, se fornito, come noi, di binocolo, uno scenario davvero inimmaginabile: svassi maggiori che percorrono lunghi tratti sottacqua, alberi che ondeggiano nella direzione del vento, aironi cinerini disposti quasi in fila indiana in bilico su una sola zampa, garzette dalle piume bianco neve; il tutto circondato da una vegetazione dalle varie tonalit del verde, insomma tutto davvero emozionante.

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Diga di San Giuliano

Video Uscita DidatticaOasi di san Giuliano

La collina di La Nera e le sue falde idricheIl nome dato alla localit, La Nera, deriva da quello di un albero, il Prunus mahaleb o ciliegio canino, denominato comunemente La Nera per via dei suoi frutti piccoli e neri, che cresceva diffusamente tra gli orti e i giardini del luogo.Questarea agricola si estendeva su unaltura, la collina dei Lapilli, al di fuori della citt, allora racchiusa nei Sassi.Vi si producevano ortaggi e leguminose ed era ricca di alberi da frutto e vigneti grazie allabbondanza di acqua, per la presenza di falde freatiche dovute alla struttura morfologica del terreno, formata da arenarie, permeabili, e da sottostanti argille, impermeabili. Le acque meteoriche, penetrando nel terreno, alimentavano i pozzi sparsi nella zona collinare, defluivano pi gi nelle cisterne del centro di Matera o si raccoglievano presso la chiesa del Purgatorio, nel cosiddetto lago di citt, da molto tempo ormai prosciugato.

Nel punto in cui ora sorge il palazzo occupato dagli uffici del Giudice di Pace, allangolo tra via Lucana e via La Nera, vi era un acquedotto che canalizzava verso la citt le acque provenienti dalla collina, garantendo ai Materani buone fonti idriche.Oggi tutto cambiato. Del prunus mahaleb non vi pi traccia e degli antichi orti ne rimasto solo uno, davanti alla Scuola Media N. Festa, curato da un vecchio ortolano.Il quartiere, che si man mano sviluppato su tutta la collina di La Nera e verso il Castello Tramontano, dove terminava la via Montigny, oggi via Gramsci, ha avuto come nucleo originario il rione sorto alla fine degli anni 50 per ospitare le famiglie sfollate dai Sassi, secondo il piano regolatore elaborato dallarchitetto Luigi Piccinato.

Flussi idrici dalle colline verso la citt

Abbiamo pi volte effettuato uscite didattiche in questo quartiere, che quello a cui appartiene la nostra scuola. Ultimamente siamo andati alla ricerca dei segni della presenza dellacqua, di quelle falde che hanno alimentato per molto tempo il fabbisogno idrico della citt.Ci siamo soffermati ad osservare la rigogliosa vegetazione che cresce spontanea nei luoghi non cementificati.Abbiamo localizzato lultimo pozzo ancora funzionante, ben evidente, proprio di fronte allingresso della N. Festa.Qualcuno di noi ha ipotizzato che lumidit che si nota nella sala teatro della scuola, parzialmente interrata , probabilmente, dovuta alle infiltrazioni dacqua che risale in superficie.Soprattutto, pero, abbiamo rilevato la presenza di due piante che crescono spontanee qui e che sono indicatrici della presenza dacqua: La canna domestica o comune (arudo donax) e la coda cavallina (equisetum arvense). Riportiamo, di seguito, alcune notizie su queste due specie vegetali.

Nome volgare: Canna domestica o comune o gentileNome scientifico: Arudo donax Famiglia delle Graminacee - Genere ArundoLa canna comune (Arundo donax), nativa dell'Asia occidentale e del bacino mediterraneo, particolarmente diffusa nelle regioni mediterranee, si caratterizza per il grosso rizoma. Il fusto eretto detto culmo, alto fino a 4 m. Da esso si dipanano grandi foglie lanceolate il cui margine presenta piccolissimi denti che le rendono taglienti e fiori in pannocchia violaceo-argentea. Nome volgare: Coda cavallina, asperella, coda equina , code di cavallo code d'asino. Nome scientifico: equisetum arvense - Divisione Pteridophita - Famiglia Equisetacee Genere Equiseto Alto da 20 a 65 cm, perenne, lequiseto molto particolare in quanto ha radici, ma n fiori n semi, la sua riproduzione assicurata dalle spore, con involucro costituito da 4 strisce elastiche che si srotolano quando laria calda, liberandole. Sullo stesso ceppo si succedono due fusti differenti, il primo compare in primavera, fertile, lungo 10-25 cm, non ramificato, di colore rossastro e porta all apice la spiga con le spore, scompare in estate. Viene sostituito da un fusto sterile verde, scanalato, cavo, molto ramificato, alto fino a 50 cm, diviso in segmenti separati tra loro da nodi. I rami sono verticillati, gracili, ruvidi.

Matera e le sue soluzioni alla scarsit dacquaPrima di affrontare il discorso sulle soluzioni che la citt di Matera ha trovato nel corso della storia alla naturale mancanza dacqua, dovuta allaridit del territorio della Murgia, le nostre insegnanti, per motivarci, ci hanno proposto la visione di un documentario della serie QuarkSi parlava proprio di Matera e delle strategie per recuperare ogni singola goccia dacqua caduta dal cielo.Dopo la visione ci state posta una serie di domande, a cui abbiamo dato risposta e che proponiamo di seguito. Approfondimento

D. Perch a Matera, per avere accesso allacqua, stato necessario costruire delle cisterne?R. Matera una citt povera dacqua poich non ci sono fiumi o torrenti che possano garantire il necessario approvvigionamento idrico; per risolvere questo problema in passato si sono scavate nella roccia tufacea delle cisterne al fine di raccogliere ed utilizzare lacqua piovana.D. Quando sono stati scavati nella roccia i primi canali, grondaie e vasche nei Sassi?R. I primi canali e le prime vasche e grondaie risalgono allet del Bronzo, che va dalla fine del 3000 a. C. al 700 a. C.

Approfondimento

D. A cosa lautore del documentario paragona i Sassi di Matera e i suoi canali lungo i pendii?R. Lautore del documentario paragona il sistema di canali presenti lungo i pendii dei Sassi di Matera ad un albero con le sue radici: i canali rappresentano le radici dellalbero e le cisterne ne costituiscono il tronco e la chioma. D. Perch venivano costruite pi cisterne in comunicazione luna con laltra?R. Venivano costruite pi cisterne comunicanti tra loro per fare in modo che lacqua si depurasse. D. Con laumento della popolazione come vennero utilizzate alcune cisterne?R. Con laumentare della popolazione si rese necessario trovare nuovi spazi da destinare ad uso abitativo, cos spesso furono svuotate delle cisterne e lambiente interno venne modificato in modo tale da realizzare delle case grotta.

Approfondimento

D. Come venivano irrigati i giardini pensili?R. I giardini pensili venivano irrigati grazie ad un complesso sistema di grondaieD. Perch si scelse il territorio della Murgia per fondare i primi insediamenti?R. Si scelse il territorio della Murgia perch era riparato dalle intemperie, presentava una pendenza adeguata per la raccolta dellacqua piovana, cera vegetazione ed erano gi presenti parecchie grotte naturali; inoltre la roccia calcarea che caratterizza la Murgia poteva essere facilmente scavata e modellata.D. Perch le case grotta venivano costruite in pendenza?R. Le case-grotta venivano costruite in pendenza perch in questo modo in estate i raggi solari non superavano lingresso, quindi linterno dellabitazione si manteneva fresco; in inverno, invece, i raggi del sole, pi inclinati, riuscivano ad arrivare in fondo alla casa grotta riscaldando tutto lambiente.

Approfondimento

D. Su cosa si basava leconomia di Matera?R. Leconomia materana si basava principalmente sullagricoltura, sull allevamento e sul commercio della lana. Matera era una tappa importante della transumanza.D. Perch Matera sub un tracollo economico e decadde?R. Matera sub un tracollo economico e decadde perch risent fortemente della concorrenza dellInghilterra e dellAustralia nel commercio della lana.

Approfondimento

Approvvigionamento idrico a Matera prima dellarrivo dellacquedotto

Le cisterneIn un territorio come quello materano, caratterizzato dalla scarsit dacqua, le cisterne, a campana o a tetto, avevano la funzione di raccogliere lacqua, per lo pi piovana, per i bisogni dei cittadini. Ogni casa dei Sassi aveva la sua cisterna a campana, scavata nella roccia spesso ubicata allingresso dellabitazione, per raccogliere pi facilmente lacqua canalizzata della strada o dei tetti. Questacqua veniva usata per usi domestici e per abbeverare le bestie. Quando le cisterne servivano pi case di un unico vicinato, nella vendita di una delle case veniva citato nellatto notarile luso della cisterna. Cisterne molto grandi, ottenute dalla fusione di pi unit, prendevano il nome di palombari, questi potevano raccogliere sia acqua sorgiva che piovana. Lacqua del palombaro veniva tenuta di riserva e i boccagli erano aperti e messi a disposizione dei cittadini quando le altre fonti scarseggiavano. Ladduzione delle acque, sia per le cisterne sia per i palombari, avveniva tramite dei canaletti.

Nella piazza erano in funzione tre palombari: uno di acqua sorgiva, vicino alla fontana pubblica, il secondo di acqua per lo pi piovana (chiamato Palombaro lungo), con tre boccagli, era posto ai margini dello slargo di S. Domenico, il terzo, presso il cappellone del ss. Rosario, veniva aperto in caso di estrema necessit.Le cisterne a tetto, dette anche palombari a tetto, erano costruite nelle campagne, dove erano anche presenti cisterne a muro, microcisterne e vasche per abbeverare gli animali e raccogliere ogni singola goccia dacqua.

Le cisterne a campanaLe cisterne a campana, cos chiamate per la loro tipica forma, venivano scavate nella roccia tufacea, la calcarenite, e poi impermeabilizzate intonacandole con calce, pozzolana e cocciopesto. Lo scavo della cisterna partiva da una circonferenza iniziale di diametro alquanto ridotto e poi si allargava progressivamente verso il fondo, proprio come una campana dove raggiungeva ampiezza e profondit di alcuni metri.

Nei Sassi le cisterne raccoglievano, tramite canalette e grondaie, lacqua piovana, del vicinato, dei tetti e della strada, che serviva per gli usi domestici e per abbeverare gli animali. Ogni cisterna poteva servire per una singola abitazione, ed era posta ad un lato dellingresso, o per lintero vicinato.

Prima che lacqua arrivasse alla cisterna, spesso decantava in piccole fosse. Questa tecnica delle vasche di decantazione era gi usata sin dal Neolitico, come dimostra il sistema di vasche di diversa profondit, collegate tra loro, scoperte da Domenico Ridola a Murgia Timone.Il sistema di canalizzazione dellacqua piovana, nei Sassi, con i terrazzamenti che facilitavano il defluire dellacqua verso il basso, le canalette, le grondaie, faceva in modo che nemmeno una goccia dacqua potesse andare persa. Quando venuta a mancare la manutenzione delle canalizzazioni e alcune cisterne sono state destinate ad altri usi, tra cui quello abitativo, i Sassi hanno incominciato a risentire della mancanza dacqua e a diventare sempre meno vivibili.

Le cisterne a tettoLe cisterne a tetto, presenti in tutto il territorio della Murgia materana, come quelle di jazzo Gattini, masseria Del Monte, sono collocate sul fondo di una conca, dove sviene convogliata lacqua che, durante le piogge, scorre lungo la pendenza del terreno.Sono formate da una parte scavata e una parte costruita. La parte scavata intonacata a pozzolana (materiale impermeabile e resistente di origine lavica) , calce e cocciopesto. La parte costruita appoggiata a due spallette laterali dello scavo con funzione di sostegno e presenta una volta a botte fatta con quadrelli di tufo. La volta fuoriesce dal terreno di circa 50 cm; la copertura molto spiovente per favorire lo scorrimento delle acque ed pavimentata con chianche di tufo dure.

Mappa cisterne a tetto

La cisterne a tetto sono provviste di una finestrella per il controllo del livello dellacqua e per aerare il locale. Lapertura delle cisterne, vuccuaro, ha la funzione non solo di prelevare lacqua ma anche di permetterne la pulizia e la manutenzione. Due colonnine di tufo sostengono un meccanismo simile alla carrucola (macegna) che, ruotando intorno ad un asse di legno, permette lavvolgimento della corda (zoca, fatta di peli di animali) a cui sono attaccate le jalette (secchi di legno).Il punto di deflusso dellacqua in eccesso, denominato troppo pieno, porta lacqua in pi in unaltra cisterna oppure la disperde nuovamente nel terreno.

Esistono esempi di cisterne, collegate con vasche costruite in tufo o scavate nella roccia, in cui lacqua prima di raggiungere la cisterna stessa viene decantata.Le cisterne a tetto erano utilizzate dai pastori per abbeverare il bestiame al rientro dal pascolo: dalla cisterna veniva prelevata lacqua e versata in collettori che la portavano in vasche per labbeveraggio comunicanti tra loro.

Il Palombaro LungoDi recente, nel compiere lavori di stabilizzazione e consolidamento del piano stradale che dessero anche un nuovo assetto alla Piazza Vittorio Veneto, venuto alla luce uno straordinario complesso ipogeo; la sua datazione non semplice, ma sembra che alcune strutture siano addirittura anteriori allanno 1000 e con ogni probabilit appartenevano allantico Fondaco di Mezzo

Prima del 1880, infatti, data in cui fu realizzata lattuale Piazza Vittorio Veneto, tra il Monastero dellAnnunziata e il Monastero dei Domenicani cera la Porta grande o della Bruna, difesa da alcuni fortilizi. Da questa porta partiva la strada per la fontana pubblica, mentre a sinistra si sviluppava il Fondaco di Mezzo, uno dei due mercati settimanali di MateraI Fondaci hanno avuto massima fioritura tra lundicesimo e il quattordicesimo secolo, quando fu in auge il mercato nel Mediterraneo. Quello materano si teneva il luned.Nel 1880, con la realizzazione della nuova Piazza su di un piano superiore rispetto alla preesistente Piazza del Mercato, il Fondaco con le sue strutture caratteristiche fu coperto e dimenticato.

Oggi, grazie ai lavori di recupero e riqualificazione, possibile visitare questo importante patrimonio e apprezzarne la complessit e la variet, ricavandone anche importanti informazioni sulla vita quotidiana di un tempo.Gli ipogei di Piazza Vittorio Veneto, che mantengono ancora la tipica pavimentazione a chiancarelle, sono ricchi di ramificazioni e sono caratterizzati da grotte di varia dimensione, utilizzate in passato per scopi assai diversi.Sullantica piazza si aprono infatti cinque varchi che ci introducono in strutture differenti, alcune molto articolate e di difficile identificazione. Probabilmente solo poche di queste strutture erano utilizzate come botteghe; alcuni di questi ambienti erano senzaltro delle cantine, di cui, in alcuni casi, sono ancora visibili i palmenti; molti altri invece costituivano delle cisterne.

Il motivo della presenza di tante cisterne rintracciabile nella grande necessit che i Materani avevano di raccogliere e conservare lacqua, visto che i periodi di siccit erano frequenti. Il territorio di Matera ha infatti una piovosit molto bassa e il torrente Gravina, piccolo e incostante, non poteva fornire in alcun modo il necessario apporto d'acqua; di conseguenza, lunico modo che gli abitanti avevano per assicurarsi lapprovvigionamento idrico indispensabile alla sopravvivenza era fare ricorso a strutture come le cisterne, in grado di imbrigliare lacqua piovana e quella che si condensava con lumidit notturna. In genere ogni casa, cantina, bottega, grotta, aveva almeno una cisterna per la raccolta dellacqua per usi domestici, mentre quella potabile veniva prelevata alla fontana pubblica che, per oltre seicento anni ai piedi del colle del Lapillo (collina del castello Tramontano), ha distribuito lacqua intercettata dalla falda freatica.Cerano poi delle cisterne comuni, di grandezza variabile, alimentate con lacqua piovana che si raccoglieva dalle strade e dai tetti. Al fine di depurarla, ingegnosamente era stato progettato un sistema di piccole vasche comunicanti tra loro che avevano la funzione di vasche di decantazione; in questo modo lacqua che arrivava nelle cisterne e veniva poi prelevata dai cittadini tramite i boccagli presenti sul soffitto era filtrata e purificata.

Negli ipogei di piazza Vittorio Veneto, ai margini dello slargo di San Domenico, presente il pi grande pozzo cisterna della citt di Matera, il cosiddetto Palumbaro Lungo. I Palumbari costituivano delle preziose riserve dacqua e la citt ne possedeva diversi, ma quello che venuto alla luce con i lavori di riqualificazione della piazza senza dubbio il pi maestoso.E' profondo ben 15 metri e, percorrendo quasi tutta la piazza ipogea, ha una lunghezza di oltre 50 metri.

Poteva contenere circa 5000 metri cubi di acqua. Fu ingrandito proprio nel 1880, quando si interr il Fondaco di Mezzo, e per ampliarlo furono abbattute case grotta, altre cisterne, cantine, neviere, al fine di renderlo capiente a sufficienza per far fronte alle esigenze di una popolazione ormai cresciuta. Aveva tre boccagli, riceveva acqua piovana e sorgiva e veniva aperto nei periodi in cui lacqua scarseggiava o si era in piena siccit. Malgrado questa struttura di riserva, lacqua veniva a mancare comunque e, fino allarrivo dellacqua del Sele nel 1926, si era costretti spesso a scendere nella Gravina per attingere acqua dallo Jurio, il laghetto perenne alimentato dal torrente Jesce.

Relazione sulluscita didattica al Palombaro lungoMercoled, 3 ottobre 2007, noi alunni delle classi IID e IIB, accompagnati dalle professoresse, abbiamo visitato una parte degli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto, in particolare il Palombaro Lungo. Abbiamo fatto questa uscita didattica perch questanno, nellambito del laboratorio di studio del territorio, studieremo lacqua. Ci ha fatto da guida larchitetto Tonio Acito che ha curato il recupero dei locali ipogei. Sotto locchio vigile dei nostri professori abbiamo ascoltato interessati tutto quello che la nostra guida deccezione ci ha spiegato, scattando anche qualche fotografia.

Arrivati in piazza Vittorio Veneto, siamo scesi attraverso una scalinata e siamo giunti in un ambiente in cui erano visibili degli affreschi; si trattava dellantica Chiesa chiamata Cripta dello Spirito Santo. Fu scavata intorno al 900 e la nostra guida ci ha detto che faceva parte di essa anche il campanile che oggi appartiene alla sovrastante chiesetta dei cavalieri di Malta . Fino a 17 anni fa la Cripta dello Spirito Santo e le cisterne che fanno parte della piazza ipogea erano coperte. Furono occultate infatti nel 1880, quando venne costruita al livello superiore lodierna Piazza Vittorio Veneto. Dellantica Piazza del Mercato ipogea si perse, cos, ogni memoria.

Dopo questa spiegazione ci siamo inoltrati in un luogo buio e umido, che abbiamo illuminato con le torce: il Palombaro Lungo, un insieme di cisterne per la raccolta dellacqua fuse a formare un pozzo comune, il pi grande della citt. Conteneva circa 5000 metri cubi dacqua.La nostra guida ci ha rivelato che al momento della scoperta dellantico Palombaro, la sua prima impressione stata quella di trovarsi allinterno di una cattedrale dellacqua. La struttura, infatti, imponente, con pareti e colonne altissime interamente scavate nella roccia.Tempo fa lacqua piovana proveniente dai sovrastanti pendii si raccoglieva e confluiva dove ora si trova la moderna fontana di Piazza Vittorio Veneto. Scendeva attraverso dei canali e entrava nel Palombaro Lungo tramite delle aperture nella volta; vi erano, poi, sulla piazza, bocche di approvvigionamento che ne permettevano il prelievo.

Larchitetto Acito ha provato a farci fare delle ipotesi che spiegassero la presenza di tracce arancioni simili a cerchi, sulla volta del Palombaro. Le nostre ipotesi, per, sono risultate non corrette, perci la nostra guida ci ha spiegato che erano tracce di ruggine formatesi in seguito al contatto dei secchi, che i materani avevano perso nel pozzo, con il soffitto. Il Palombaro Lungo era una grande riserva dacqua e per i cittadini di Matera era davvero importante, infatti stabilivano delle regole per utilizzarla al meglio. Ad ogni famiglia era assegnata una quota massima di secchi da poter prelevare.

Poich la calcarenite, ossia la roccia tufacea degli ipogei, molto porosa, viene da chiedersi come abbiano fatto i materani a conservare lacqua in ambienti scavati in questo tipo di materiale. La nostra guida ci ha risposto che le cisterne venivano impermeabilizzate utilizzando calce, pozzolana, cocciopesto, ossia frammenti di mattoni, e paglia.Il Palombaro Lungo fu utilizzato come riserva dacqua fino allarrivo dellacquedotto, nel 1926.Annessa al Palombaro lungo vi una neviera, un ambiente di forma conica in cui la neve veniva raccolta attraverso un boccaglio posto sul soffitto e conservata grazie allazione isolante della paglia.Al termine della visita larchitetto Acito ci ha condotto presso il suo studio, dove ci ha mostrato il plastico degli ambienti ipogei che avevamo appena visitatoIl Palombaro Lungo ci ha affascinato molto e vorremmo tanto ritornarci.

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Palombaro lungo

Le neviereI nostri antenati non avevano i mezzi e le tecnologie di cui disponiamo adesso per conservare i prodotti alimentari deperibili e per rinfrescare le bevande; si servivano per questo della neve- ghiaccio che raccoglievano e ammassavano in strutture chiamate neviere.Vi erano neviere nei Sassi, in periferia e sulla Murgia, sia per uso privato, piuttosto piccole, che destinate alla vendita della neve al pubblico, di maggiori dimensioni.Come dimostrano precisi documenti, la vendita della neve, come quella del pane e della carne, era regolata da precise disposizioni municipali che fissavano il prezzo e lorario della vendita.La neve non veniva richiesta, come si potrebbe pensare , solo in estate, ma per tutto lanno.

Documento sullestrazione della neve

Delle molte neviere esistenti sia dentro che fuori la cerchia muraria della citt, poche sono giunte a noi integre: alcune sono state trasformate e utilizzate come stalle, pollai, depositi, altre sono andate, in parte o completamente distrutte.Quelle che ancora si possono esaminare mostrano che la loro costruzione era molto curata: erano tutte scavate nella roccia tufacea, con ingresso rivolto a settentrione e presentavano vani contigui comunicanti. La loro forma era, nella parte inferiore cilindrica o, raramente, quadrata, nella parte superiore conica; a volte la parte inferiore era divisa da quella superiore da un piccolo cordolo ; terminavano, in alto con unimboccatura da cui si versava la neve.

neviera in contrada Malve

La raccolta della neve avveniva formando delle grosse palle che venivano trasportate fino allimboccatura. Versata la neve su uno strato di paglia, veniva pressata con mazze speciali, in modo da formare una massa ben compatta.Negli ipogei di piazza Vittorio Veneto, delle neviere esistenti se ne riescono a individuare almeno due: una ancora integra, di forma cilindrico conica, con imboccatura quadrata, preceduta da unampia grotta e ha una porta di ingresso circa a un metro e mezzo dalla base; laltra, riconoscibile dalla forma cilindrico conica, stata inglobata nel Palombaro lungo.Nella neviera di S. Nicola allOfra, il vano, intonacato e dotato di unapertura sul soffitto per riempire la cavit di neve, aveva una canaletta scavata intorno a questo foro di immissione, per impedire allacqua piovana di entrare nel locale e provocare lo scioglimento della neve. Un accesso, sormontato da una grondaia rupestre, permetteva lingresso alla stanza per poter utilizzare il ghiaccio.

neviera di S. Nicola allOfra

La fontana pubblica Della Fontana Pubblica si ha notizia gi nelle cronache del Verricelli del 1596. Dice lo storico che nellentrare nella citt, vi era una fontana dacqua sorgente freschissima e abbondante. Lacqua della Fontana Pubblica proveniva dalla falda freatica della collina di La Nera, detta in passato Colle del Lapillo.Lacqua di tale falda scorreva a valle, utilizzata per pozzi in Via Cappelluti, Via Lucana e Via La Nera, e poi veniva canalizzata arrivando nello slargo del ponticello chiamato: Piano della Fontana. Possiamo individuarla, quindi, come posta tra le odierne Via La Vista e Via Ascanio Persio.Sono noti numerosi interventi di manutenzione sulla Fontana Pubblica soggetta a occlusioni e dissestamenti: 1548-1555-1591-1748.In uno dei tanti interventi di manutenzione, furono rinvenute delle antiche pietre sulle quali era segnata la data del 1351. Ci significava che la costruzione della fontana era antecedente a quellepoca.

Si sa per certo che nel 1577 lantica fontana, piuttosto modesta, fu sostituita da una pi bellae grande, sormontata da una croce. La costruzione fu ordinata da monsignor Sigismondo Saraceno, arcivescovo di Matera. Poich tuttintorno non viera nessuna costruzione, era visibile da molto lontano.Lo spiazzo davanti alla fontana era, allora, chiamatoPiazza della Croce. Nel frattempo, per utilizzare lacqua in esuberoproveniente dalla collina di La Nera, fu costruita una cisterna chiamata Palombaro.Nel secolo seguente la fontana di monsignor Saraceno and via via degradandosi tanto da non assicurare quasi nessun flusso di acqua, con notevoli difficolt del popolo di attingere acqua. Nel 1825 furono appaltati i lavori per un nuovo acquedotto e per il ripristino della fontana. Questa fu inaugurata nel 1932 quando era sindaco Domenico Ridola Senior. Sullarchitrave fu incisa liscrizione: FERDINANDO II REGE FONS ET AQUAE DUCTUS AERE CIVIUM CONLATO/INSTAURATUS AMPLIATUSQUE FUIT A.D. MDCCCXXIII CURANTE/AEQUITE FERD. DE GEMMIS PROPRAEFECTO AE DOM. DOM. RIDOLA SYNDICO.

I problemi relativi alla scarsezza dacqua continuarono per ad esserci. Ci testimoniato dai numerosi verbali del Consiglio Comunale, in cui furono trattati argomenti relativi al funzionamento della Fontana Pubblica,allaumento dellafflusso idrico e alla riparazione delle condotte.Nel 1888 fu costruita una condotta sotterranea lungo la strada dietro la fontana e si costru davanti a questultima una grande cisterna di riserva munita di pompa, per assicurare lacqua anche nei periodi di siccit. Ma tali interventi non risolsero le difficolt: le falde acquifere di Via La Nera erano limitate, i periodi di siccit sempre pi frequenti, una parte delle acque andava dispersa e la continua crescita della popolazione aumentava il fabbisogno. Per lacqua potabile, la cittadinanza ricorreva esclusivamente alla fontana pubblica; per altri bisogni si faceva uso, finch cera lacqua, delle cisterne esistenti, di norma, in ogni casa dei Sassi. Quando si esauriva lacqua delle cisterne, si era costretti a scendere gi alla Gravina e riempire i barili dallo Jurio, con grave pericolo della sicurezza igienico-sanitaria.Per attingere lacqua alla Fontana Pubblica, specie nei mesi estivi, si era costretti a lunghe attese. Le donne con i loro recipienti affluivano nella piazza e si mettevano in fila per cinque aspettando il loro turno.

Per disciplinare lattinzione e evitare litigi per la precedenza vi era la necessit della presenza di una guardia municipale. Per molto tempo, fu addetto a questo sgradito compito il paziente ma intransigente vigile Gianpaolo Lapolla. Con linoltrarsi dellestate, infatti, il getto delle cannelle si riduceva sempre pi, per cui lattesa e il numero delle utenti aumentavano. E di tanto in tanto avveniva limprevisto: non tutte le donne erano tolleranti, qualcuna incapace di aspettare tentava il sorpasso: immediata e violenta la reazione delle altre, avveniva ci che si diceva u rivult; la guardia cercava con la sua autorit di sedare il tumulto ma alla fineil risultato si riduceva nella rottura della gran parte delle rizzole.La carenza dacqua si risolse con larrivo, nel 1926, dellAcquedotto Pugliese che port a Matera lacqua del Sele. Si risolveva cos il problema ricorrente del fabbisogno di un elemento indispensabile per una citt che con lelevazione a capoluogo di Provincia sii avviava ad avere ulteriori esigenze. Con la rete idrica, man mano ampliata e portata in tutti i rioni cittadini, lantica Fontana perse le sue tradizionali funzioni e divenne un vero e proprio monumento.Per allargare lincrocio fra Via La Vista e Via Ascanio Persio, la Fontana fu smontata e i blocchi ammassati allatrio dellex-monastero di Santa Lucia allora usato come sede del Municipio. I materani non accolsero favorevolmente la decisione e per anni insistettero per la ricostruzione del Monumento allAcqua. Finalmente nel 1958, il Comune decise di ricostruire la Fontana alle Tre Vie davanti ai giardinetti pubblici.

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Fontana pubblica

I pozziI pozzi erano e sono realizzati a valle di falde freatiche e ricevono acqua potabile. Sono scavati nella terra e sono rivestiti con tufo. Ad una certa altezza, nella muratura, c la presenza di feritoie per lafflusso e deflusso dellacqua. Di pozzi se ne trovano ancora nella periferia della citt e nelle campagne. Ricca di pozzi era un tempo la collina di La Nera.

Lo JurioIl torrente Jesce alimenta, nel tratto terminale, un laghetto di acqua perenne: lo Jurio, ossia gorgo. Nelluscita didattica effettuata lo scorso anno con il geologo, ci stato detto che si lo Jurio si formato perch lacqua, in quel punto, va in contropendenza, avendo una faglia interrotto il corso del torrente. Questo bacino serviva per il rifornimento idrico nei periodi di siccit. Quando, infatti, le cisterne erano vuote e lacqua nei palombari e alla fontana pubblica scarseggiava, le donne scendevano allo Jurio per il rifornimento dacqua, con grande pericolo per ligiene e la salute.

I tanti usi dellacqua

Acqua per .BereLavareColtivareAllevareFar funzionare le industrieProdurre energiaFare sport e divertirsi

Acqua per bere

Lacqua la radice della vita ma anche un nutriente fondamentale dell organismo. Se del neonato ne costituisce fino al 75% del suo peso corporeo, in et adulta il 55-60% del corpo umano. Ogni cellula del nostro corpo ricchissima di molecole dacqua, ma presente pi negli uomini che nelle donne perch queste ultime hanno una maggiore quantit di adipe. Lacqua un macro nutriente ma spesso non viene considerato tale dal momento che non ne possiamo trarre alcun nutrimento reale, tuttavia lacqua, oltre a rappresentare il costituente fondamentale del nostro corpo, anche il componente che meno possiamo permetterci di perdere, perch trasporta le sostanze metaboliche e regola la temperatura corporea. E grazie alla capacit dell acqua di sciogliere un numero elevatissimo di sostanze che luomo, cos come le piante e gli animali, in grado di assimilare gli elementi nutritivi, i minerali e tutti quei composti chimici necessari alla sopravvivenza, come pure di espellere i rifiuti e le tossine prodotti dall organismo eliminandoli con l urina o il sudore.

Lequilibrio del nostro organismo dipende in gran parte dal nostro bilancio idrico. Bere acqua, dunque, fondamentale perch dobbiamo riequilibrare quella persa con la respirazione e con lescrezione. Il nostro organismo si regola da solo sul bisogno dacqua con il senso della sete; quando la bocca secca bisogna bere perch vuol dire che c gi carenza. Se, infatti, sono le cellule nervose ad avvertire per prime lo stimolo della sete, anche vero che il meccanismo si genera quando gi abbiamo perso l1-2% dellacqua necessaria. Normalmente lacqua si assume bevendola, ma si assume anche attraverso gli alimenti, che possono essere pi o meno ricchi d acqua. Frutta, verdura e latte ne contengono l85%, meno la carne e il pesce ancora meno

Non vero che lacqua fa ingrassare, infatti non contiene calorie. Perdere acqua per far scendere il peso corporeo un illusione momentanea. Bere durante i pasti non affatto sbagliato, si favorisce la digestione pur allungandone i tempi. La ritenzione idrica non dipende dallacqua che si ingerisce, ma dal sale e da altri componenti presenti nei cibi. Sul consumo delle acque minerali, che in Italia sono una vera fissazione, bisogna sfatare alcune credenze diffuse, tra cui quella che bere acqua oligominerale, con pochi sali, favorisce il restare in forma. Ricerche recenti dicono che il calcio, contenuto in alcune acque minerali, ben assimilato dal nostro organismo. Se si vuol crescere sani, quindi, bisogna bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, una quantit che va raddoppiata se si fa sport, quindi si suda di pi. Ricordate che i sali che si perdono possono essere reintegrati semplicemente mangiando frutta e verdura,che anche un modo gustoso di bere durante la giornata.

Lacqua che giunge nelle nostre case e che beviamo deve essere sottoposta a una serie di trattamenti di potabilizzazione che la rendono biologicamente e microbiologicamente pura; inoltre, deve presentarsi limpida, inodore e di sapore gradevole. I requisiti di qualit sono regolati per legge e la qualit dellacqua che fuoriesce dal nostro rubinetto controllata durante tutto il percorso attraverso gli acquedotti per preservarle da infiltrazioni e fattori inquinanti.

Un discorso a parte meritano le acque imbottigliate e distribuite in commercio. In Italia queste si divido in acque minerali e in acque minerali gassate. E importante conoscere le propriet dellacqua acquistata per scegliere quella pi adatta al proprio organismo. Guardando le etichette si nota che ogni acqua minerale ha una composizione chimica diversa: alcune favoriscono la diuresi, altre la digestione, altre ancora risultano particolarmente adatte per i neonati. Questo perch, durante il loro viaggio nel terreno, le acque raccolgono quantit differenti di sali disciolti. Le acque oligominerali, povere di sali, sono adatte a chi ha problemi renali e urinari, quelle medio minerali sono indicate per organismi senza particolari problemi, le acque ricche di sali minerali le consiglia il medico in caso di terapie specifiche. La quantit di sali disciolti misurata pesando i sali che si accumulano facendo evaporare un litro di acqua alla temperatura di 180 C.

Acqua per lavareTra gli usi dellacqua vi quello per ligiene personale e degli ambienti domestici e pubblici, oltre che per annaffiare piante e giardini.

Lavarsi le mani prima di uscire dal bagno o prima di sedersi a tavola evita molte infezioni; lavarsi i denti regolarmente serve a prevenire la carie; facciamo questi gesti automaticamente ma sono importantissimi per la nostra salute.

Il consumo di acqua per usi civili , negli ultimi anni, molto aumentato, pi che raddoppiato, sia per lincremento demografico, sia per laumento del consumo dei singoli individui, specie nelle societ ricche.

Adesso lacqua arriva in tutte le nostre case, ma non per questo si deve pensare che ce ne sia in abbondanza; bisogna fare attenzione ai consumi giornalieri, in modo da non sprecarla, e ridurne al minimo linquinamento, che la rende non utilizzabile. E importante, perci non lasciare il rubinetto aperto quando ci insaponiamo, usare poco detersivo, assicurandoci che sia biodegradabile, preferire elettrodomestici che riducano il consumo dacqua e gli scarichi di sapone. Questi e altri gesti non richiedono molto sacrificio ma sono rispettosi dellambiente.

Acqua per coltivareLacqua fondamentale in agricoltura sia perch le piante sono costituite per il 90% dacqua, sia perch fornisce sali minerali alla loro crescita. Copre quasi i 2/3 del consumo di acqua dolce del pianeta.Nei paesi poveri e nelle comunit rurali la crescita delle colture dipende quasi del tutto dalla pioggia, in quelle in via di sviluppo o a rischio siccit si adottano sistemi di irrigazione. Lacqua per lirrigazione prelevata artificialmente da un fiume, un lago, da un bacino oppure da falde sotterranee e distribuita con canalizzazioni nellarea coltivata. Con questo sistema le colture crescono pi in fretta e pi abbondanti. Lacqua di irrigazione, per, evapora al sole lasciando uno strato di sali minerali sul terreno, che pu diventare, col tempo, cos salato da rendere impossibile la coltivazione. Per questo si preferisce il sistema dellannaffiatura, che consiste nel creare una pioggia artificiale. E preferibile praticarla la mattina presto, la sera o la notte, per ridurre al minimo levaporazione.

Anche lagricoltura fonte di inquinamento, perch, quando piove, i fertilizzanti, gli erbicidi e gli antiparassitari vengono assorbiti dal terreno e finiscono per inquinare le falde acquifere. Il consumo eccessivo di acqua in agricoltura, a causa dellirrigazione, mette in serio pericolo le risorse idriche di molte regioni.Oggi esistono numerose tecnologie in grado di ridurre i consumi e gli sprechi di acqua, anche se spesso non vengono utilizzate. Le tecniche pi avanzate portano lacqua ai piedi delle piante o degli alberi da frutto, liberandola goccia dopo goccia, ottimizzando la produzione.Il miglioramento nel gestire lacqua destinata allagricoltura sar determinante per combattere le crisi idriche del pianeta, poich, tra i tanti usi dellacqua, quello in agricoltura sicuramente il pi importante in termini quantitativi.

Acqua per allevareAnche gli animali, per vivere hanno bisogno di bere molta acqua,soprattutto gli animali da allevamento, da cui ricaviamo la carne, il latte, le uova. Secondo calcoli effettuati, per ottenere un chilo di carne risulta che il consumo di acqua di circa 31.500 litri, e una mucca da latte beve pi di 100 litri dacqua al giorno e consuma tonnellate di foraggi, che a loro volta richiedono ettolitri dacqua.Il ruolo e la qualit dellacqua nellallevamento ultimamente stato rivalutato. In passato, quando gli animali si ammalavano si pensava che lunica causa fosse lalimentazione, senza considerare linfluenza dellacqua bevuta, che pu rappresentare il veicolo di numerose malattie infettive. Lacqua costituisce lhabitat naturale di milioni di animali e ci fornisce uno degli alimenti pi importanti: il pesce.

Oggi la pesca copre in media il 16% del fabbisogno mondiale di proteine animali. Gli oceani e i mari ospitano una variet di tipi di animali, maggiore di qualsiasi altro sistema terrestre. In passato si praticava una pesca limitata, ma oggi i moderni pescherecci catturano enormi quantit di pesce, correndo il rischio di limitare il ciclo riproduttivo. Oltre a ci, nelle grandi reti da pesca rimangono impigliati anche animali non commestibili, che vengono uccisi inutilmente. Si rischia perci di modificare lequilibrio della vita degli ambienti marini, senza considerare che del benessere degli oceani e dei mari dipende anche il nostro benessere. C, infine, da dire che negli ultimi anni si sono intensificate le pratiche dellitticoltura, ossia lallevamento dei pesci in vasche, stagni, laghi, o sulle rive del mare.

Acqua per far funzionare le industrieLacqua viene impiegata in quantit rilevanti anche nelle attivit industriali: nella classifica dei consumi lindustria al 2 posto. dopo lagricoltura. Pi un paese sviluppato, maggiore lutilizzo dacqua per le industrie (in Italia il consumo del 20%). La quantit utilizzata dipende dal tipo di utilizzo: pu essere usata come materia prima, per raffreddare le macchine, per lavare gli impianti. Di solito questacqua viene prelevata da laghi e fiumi e in alcuni casi il fabbisogno elevato. Le cartiere, per esempio, vengono costruite vicino ai corsi dacqua perch ne consumano grandi quantit: basti pensare che per un giornale servono almeno trecento litri dacqua. Spesso lacqua in uscita dai processi industriali inquinata perchcontiene materie prime o scorie altamente nocive.In molti paesi industrializzati vi sono severe leggi che obbligano le industrie a trattare preventivamente le acque in uscita dalle fabbriche in appositi depuratori che riducono fortemente le concentrazioni di inquinanti prima di scaricarle in laghi, fiumi e mari, in modo che siano compatibili con la salute delluomo e dellambiente.

Acqua per produrre energiaLacqua costituisce anche una fonte di energia rinnovabile, una delle pi antiche per luomo, che con la forza dellacqua dei fiumi faceva muovere le pale di mulini.Oggi questa tecnica si evoluta e viene usata nelle centrali idro-elettriche. Queste vengono costruite ai piedi di una diga, in modo che lacqua cadendo dallalto sfrutti la sua energia potenziale (energia di un corpo che si trova ad una certa altezza). Allinterno delle condotte forzate lacqua precipita a valle sviluppando energia cinetica. Alla base delle condotte forzate, allinterno della centrale, lenergia cinetica dellacqua fa muovere una ruota: la turbina che, con lo stesso principio della ruota dei mulini, trasforma lenergia cinetica in energia meccanica. La turbina collegata a un generatore che, a sua volta, trasforma lenergia meccanica in energia elettrica. Le centrali elettriche in genere hanno bisogno di molto vapore per azionare i generatori: pi di 260.000 litri dacqua allora per raffreddarli; lacqua calda che si ottiene con questo processo viene spesso riversata nel mare, nei fiumi e nei laghi circostanti, ove danneggia la flora e la fauna, con un inquinamento delle acque di tipo termico, che favorisce fenomeni di eutrofizzazione e impedisce la riproduzione di pesci o di altri animali che normalmente vivono in quellambiente.

Acqua per fare sport e divertirsiLacqua ha un ruolo importante come mezzo ricreativo: in piscina, al mare, nei parchi di divertimento. Gli sport acquatici ci permettono di scaricare la tensione attraverso il gioco e lattivit fisica. In essi la fusione con lacqua ci ricorda che da essa siamo nati e che un bene prezioso che va rispettato, compreso e anche temuto. Anche quotidianamente usiamo lacqua per rilassarci: quando torniamo da una pesante giornata lavorativa o anche da uno stanchevole allenamento facciamo una bella doccia. Le vacanze per lo pi si trascorrono dove sono possibili attivit a contatto con lacqua sia essa dolce che salata: windsurf, nuoto, vela, canottaggio, ma troviamo giovamento anche solo a prendere il sole in riva. Un modo piacevole di trascorrere le vacanze quello di andare alle terme, in cui si possono sfruttare gli effetti benefici sulla salute di alcune acque termali e minerali Usare lacqua a scopo ricreativo comporta, per, degli accorgimenti: bisogna fare attenzione a fare il bagno solo dove le acque sono riconosciute balenabili dalle normative CEE: il contatto con acque inquinate pu, infatti, comportare danni per la nostra salute.

Bisogna, poi, considerare che molte attivit sportive e molti svaghi possono danneggiare lhabitat degli ambienti naturali e la qualit delle acque: un esempio tipico linquinamento provocato dai rifiuti prodotti dai turisti o quello dovuto agli scarichi dei combustibili delle barche a motore.

Cosa beviamo quando abbiamo sete? Il 98% di noi beve acqua minerale, spesso proveniente da altri continenti. Si calcolato che per arrivare in Europa lacqua pu percorrere 15000 Km, consumando enormi quantit di carburante e contribuendo in maniera sostanziale allinquinamento. stato, inoltre, calcolato che ogni anno 22 milioni di tonnellate di acqua si spostano da un continente allaltro: queste sono scelte di consumo non sostenibile per lambiente.Gli italiani sono i pi grandi consumatori di acque minerali con 191 litri pro capite, anche se vi sono acque potabili di ottima qualit. Daltra parte si visto, da blintest effettuati, che le persone testate non riescono a distinguere le acque minerali da quella del rubinetto, anzi spesso, quando non sono influenzati dalle etichette, trovano questultima di sapore pi gradevole.Ma qual la differenza tra acqua minerale e acqua potabile?Per la legge esiste solo lacqua potabile e lacqua non potabile; lacqua minerale considerata bibita. Ci sono, per, acque minerali ottime.

Acqua, oro bluApprofondimento

Lacqua potabile quella portata nelle nostre case dallacquedotto ed ha un basso residuo fisso (lacqua lasciata evaporare a 180 C deposita i sali disciolti). Lacqua del rubinetto ne contiene meno di 1,5 g/l, inoltre chimicamente e microbiologicamente pura, ossia sicura, non contaminata da inquinanti chimici e biologici.Pi alto il residuo fisso, pi lacqua mineralizzata. La classificazione la seguente: 100 500 mg/l oligominerali 500 1500 mg/l minerali > 1500 mg/l sono ricche di sali, danno effetti significativi sullorganismo e devono essere consumate su consiglio medico.Le acque minerali, lisce o effervescenti, devono essere imbottigliate cos come sgorgano alla sorgente, con lunica eccezione di quelle addizionate alla fonte con anidride carbonica. Le aziende che imbottigliano le acque minerali sono soggette a controlli periodici da parte dei NAS e delle ASL..Ma perch si preferiscono le acque minerali piuttosto che quelle del rubinetto?Le analisi di mercato hanno dato le seguenti motivazioni: vengono percepite senza odore, talvolta pi leggere e gradevoli, le etichette e le confezioni sigillate sono avvertite come una garanzia; inoltre i sali minerali contenuti, che potrebbero avere effetti curativi, stuzzicano linteresse di chi compra. Approfondimento

Lacqua minerale richiama mondi di salute, benessere e bellezza: sempre pi persone scelgono unacqua minerale ritenendo che faccia pi bene, anche se alcune reti idriche cittadine vantano una miscela di sali che le rendono altrettanto minerali.Mentre i paesi a sviluppo avanzato bevono le acque minerali e sprecano lacqua, cosa si beve nel resto del mondo? Quali sono le difficolt di approvvigionamento dellacqua? Ci sono luoghi in cui occorre percorrere ancora 20-30-40 Km per lapprovvigionamento idrico. C ancora una parte del mondo in cui intorno al punto dacqua, alla sorgente, al pozzo si struttura la societ, il villaggio; su quellacqua nascono i grandi e i piccoli conflitti. Lacqua dolce potabile solo una piccola parte di quella disponibile sul pianeta; ma la sua scarsit non una condizione naturale, spesso dipende dalla difficolt di prelevarla, di sfruttarla, dal consumo eccessivo e squilibrato. Se le nazioni sviluppate possono contare sullabbondanza delle risorse, altrove si affronta, giorno per giorno, la faticosa ricerca di fonti pulite.Approfondimento

Nel sud del mondo lacqua resta ancora non soltanto un problema primario per la sopravvivenza di intere popolazioni, ma anche possibile motivo di conflitti e di guerre. Alcuni paesi hanno governato le acque dei fiumi come se appartenessero solo a loro, il caso dellEgitto, con la costruzione sul Nilo della grande diga di Assuan; lacqua del Nilo appartiene, per, anche al Sudan e allEtiopia. Se non vogliamo che ci siano delle guerre per lacqua, come in passato ci sono state per il petrolio, ora di cominciare a gestire in maniera pi oculata e giusta questa grande risorsa che di tutti i popoli della Terra.Daltra parte dietro molti conflitti latenti si nasconde la corsa alloro blu. In tutti i continenti del pianeta laccaparramento di risorse idriche da parte di alcuni paesi rischia di assetarne altri: la Turchia in conflitto con la Siria e lIrak per lo sfruttamento delle risorse idriche, Israele con i palestinesi, lIndia con il Bangladesh, quattro paesi africani si contendono le acque del lago Ciad, gli Stati Uniti hanno sottratto al Messico le acque del fiume Colorado.La storia costellata di rivolte scatenate dalla richiesta di pane e grano, le insurrezioni del futuro potrebbero essere scatenate dallacqua.Approfondimento

Lacqua spesso sprecata, in agricoltura con sistemi di irrigazione non efficienti, ma anche nella rete idrica potabile. Quella italiana perde quasi 40 litri su 100, con punte che arrivano al 60%.Ogni giorno nel mondo si consumano 140 litri di acqua per persona, ma non dappertutto alla stessa maniera perch lacqua distribuita in maniera disomogenea sulla Terra. La domanda per usi civili di acqua in aumento, come pure quella per uso industriale, e le multinazionali dellacqua succhiano le falde idriche per produrre bibite anche dove lacqua scarseggia.Lacqua che scorre giorno per giorno la base di ogni civilt. Lacqua potere; tutte le strutture sociali si sono stratificate, articolate intorno allacqua, ne sono un esempio le grandi civilt fluviali (cinese, indiana, egiziana.). Il controllo dellacqua, specie di quella potabile, stata sempre una cosa importantissima, basta pensare allimportanza che assumeva la fontana pubblica nelle citt medioevali. Nellantichit le fontane erano la testimonianza del trionfo della civilt sulla natura; le metropoli del futuro avranno ancora acqua limpida e potabile a sufficienza? La chiave dello sviluppo equilibrato la conservazione attenta delle risorse che abbiamo disponibili.

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