I Patrimoni di Comunità - Usicivici16-17-18 Dec 2005, Trino (Vercelli) Organizzato da Laboratorio...
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I Patrimoni di ComunitàI riconoscimenti internazionali nel campo della conservazione della
biodiversità e la loro rilevanza nel contesto italiano
Trento, 15-16 novembre 2012
Marco BassiResearch Associate,University of [email protected]
Grazia Borrini-FeyerabendGlobal Coordinator, ICCA ConsortiumVice-Chair per l’Europa, IUCN-CEESP
e
Foto: Taghi Farvar
Presentazione per la XVIII Riunione Scientifica del Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e leProprietà collettive
“…ecosistemi naturali o modificatidall’azione umana, checomprendono una biodiversità dirilievo e mantengono importantifunzioni ecologiche ed associativalori culturali, conservati inmodo volontario da popoliindigeni o comunità localiattraverso normeconsuetudinarie o altremodalità efficaci…”
“ICCAs” significa:Indigenous Peoples’ and Community ConservedTerritories and Areas (Territori ed aree conservateda popoli indigeni e comunità locali)o “i gioielli dalla diversità bio-culturale”
• Un popolo indigeno o una comunità locale ha una relazioneforte con un territorio, un’area o un insieme di risorsenaturali;
• Il popolo o la comunità in oggetto è l’attore principale per ledecisioni che riguardano il territorio, e ha la capacità de facto(e possibilmente de jure) di decidere a proposito della suagestione.
• Indipendentemente dagli obiettivi primari del popolo o dellacomunità, le loro decisioni e i loro sforzi producono laconservazione della biodiversità, delle funzioni ecologiche edei valori loro associati.
Le tre caratteristiche che identificanole ICCAs(tutte e tre le caratteristiche devono essere soddisfatte)
natural area/territory
Capacità de facto di prendere le decisionichiave della gestione
Le decisioni portano a dei risultati diconservazione della natura
Le ICCAs sono diffuse in tutto il mondo e interessano tutti itipi di ecosistema. Sono tutte simili, a ragione delle trecaratteristiche, ma sono anche estremamente diverse.
Riconoscimenti nelle politiche internazionali:…. World Parks Congress (Durban 2003)… CBD PoWPA (2004)…numerous IUCN Resolutions (2004, 2008)… the UN Declaration onthe Rights of Indigenous Peoples (2007)… the CBD agreements inNagoya and Aichi Targets (2010)… the ICCA Registry at UNEPWCMC … the OP5 of GEF SGP......tutti riconoscono e promuovono le ICCAs
La nuova matrice IUCN delle categorie e dei tipi digovernance, adottata nel 2008
Governancetype
Category(manag.objective)
A. Governance byGovernment
B. Shared Governance C. PrivateGovernance D. ICCAs
Federal ornationalministry oragency
Local/municipalministryoragency inchange
Government-delegatedmanagement(e.g. toan NGO)
Trans-boundarymanagement
Collaborativemanagement(variousforms ofpluralistinfluence)
Jointmanagement(pluralistmanagementboard)
Declaredand runbyindividual land-owner
…bynon-profitorganisations (e.g.NGOs,univ.etc.)
…by forprofitorganisations (e.g.corporateland-owners )
Indigenous bio-cultural areas &Territories- declaredandnd run byIndigenous Peoples
CommunityConserved Areas- declared andrun by traditionalpeoples and localcommunities
I - Strict NatureReserve/Wilderness Area
II – NationalPark (ecosystemprotection;protection ofcultural values)
III – NaturalMonument
IV – Habitat/SpeciesManagement
V – ProtectedLandscape/Seascape
VI – ManagedResource
La classificazione internazionale prevedeva solouna distinzione per obiettivo dell’area protetta
Attualmente si riconosce che l’obiettivo può essereraggiunto con diverse soluzioni di governance
Fonte: Dudley 2008
La Convenzione sulla Biodiversità (CBD) è un importante trattatointernazionale di cui l’Italia e l’Unione Europea sono parte. Ognidue anni le Parti si riuniscono (Conferenza delle Parti, COP) perdiscuterne la realizzazione.
A partire dalla COP 7 (2004) il Programmadi Lavoro sulle Area Protette della CBD(CBD PoWPA) invita le Parti (cioè gli Statiche hanno adottato il Trattato) asostenere i tipi innovativi di governance diaree protette, incluse le ICCAs.Tra le varie misure richiama ilriconoscimento del contributo delle ICCAsai sistemi nazionali delle aree protette,attraverso il riconoscimento legislativo oaltre modalità efficaci.
(2006). Parks, Vol. 16 No 1, numero interamente dedicato alle Community Conserved Areas.http://cmsdata.iucn.org/downloads/parks_16_1_forweb.pdf
Il sito dell’ICCA Consortium fornisce un’ampia documentazione relativa alleICCAs.http://www.iccaforum.org/index.php?option=com_content&view=article&id=89&Itemid=105
Tra i volumi dedicati all’argomento e accessibili online segnaliamo:
Riferimenti bibliografici
Borrini-Feyerabend, G., Kothari, A. and Oviedo, G. (2004). Indigenous and Local Communities and Protected Areas: TowardsEquity and Enhanced Conservation. IUCN, Gland, Switzerland and Cambridge.http://cmsdata.iucn.org/downloads/pag_011.pdf
Dudley, N. (Editor) (2008). Guidelines for Applying Protected Area Management Categories. Gland, Switzerland:IUCN.http://data.iucn.org/dbtw-wpd/edocs/PAPS-016.pdf
ICCAs in Italia: i dueworkshop nazionaliICCAs in Italia: i dueworkshop nazionali
2004“Governance e Partecipazione nel Sistema delleAree Protette in Italia - Seminario del Gruppo diLavoro su Governance e Gestione Partecipativa
delle Risorse Naturali in Italia’’
Parco Nazionale dell’Aspromonte, IUCN/CEESP/CMWG incollaborazione con Legambiente
2004“Governance e Partecipazione nel Sistema delleAree Protette in Italia - Seminario del Gruppo diLavoro su Governance e Gestione Partecipativa
delle Risorse Naturali in Italia’’
Parco Nazionale dell’Aspromonte, IUCN/CEESP/CMWG incollaborazione con Legambiente
16-17-18 Dec 2005, Trino (Vercelli)
Organizzato da Laboratorio Ecomusei, in collaborazionecon Consorzio delle Ong Piemontesi; IUCN/CEESP/TGER,Parco Naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza diTrino e Parco Naturale delle Lame del Sesia
"I Patrimoni di Comunità in Italia: FraStoria e Cultura, Natura e Territorio"
http://www.ecomusei.net/atti
Adozione della traduzionePatrimonio di comunitàconsiderata adeguata a descrivere lerealtà italiane
Adozione della traduzionePatrimonio di comunitàconsiderata adeguata a descrivere lerealtà italiane
La varietà degli studi di caso presentata mette inrilievo l’articolazione dei patrimoni di comunità inItalia, comprendenti:
a. iniziative di conservazione ambientalespontaneamente attivate dalla comunità,anche di carattere internazionale
b. realtà istituzionali come gli ecomusei o altreiniziative fondate su trattati internazionali perla tutela del paesaggio e il riconoscimento delpatrimonio culturale
c. le proprietà collettive e terre di uso civico.
La terza categoria appare molto rilevante tanto intermini quantitativi, quanto che per la storialegislativa nazionale e l’attenzione accademicaricevuta.
La varietà degli studi di caso presentata mette inrilievo l’articolazione dei patrimoni di comunità inItalia, comprendenti:
a. iniziative di conservazione ambientalespontaneamente attivate dalla comunità,anche di carattere internazionale
b. realtà istituzionali come gli ecomusei o altreiniziative fondate su trattati internazionali perla tutela del paesaggio e il riconoscimento delpatrimonio culturale
c. le proprietà collettive e terre di uso civico.
La terza categoria appare molto rilevante tanto intermini quantitativi, quanto che per la storialegislativa nazionale e l’attenzione accademicaricevuta.
‘Understanding Community Conservation inEurope’
11-16 September 2011, Gerace
Organizzato da ICCA Consortium, Fondazione Mediterranea Falchi, ParcoNazionale dell’Aspromonte, IUCN-CEESP e IUCN-WCPA, e Regional Officefor Europe of the IUCN Global Protected Area Programme.
ICCAs in Italia: il primo workshop europeoICCAs in Italia: il primo workshop europeo
• Esplorazione delle specificità delle esperienzenei vari paesi e nelle principali areegeopolitiche dell’Europa
• Esplorazione dei tratti comuni ai diversi paesieuropei
• Identificazione di questioni e istanze comuni
• Enfasi sul concetto di diversità bio-culturale esulla necessità di assicurare politiche adeguatedi sostegno a livello locale, nazionale eeuropeo
• Messe le premesse per la formazione dinetwork europei
http://www.iccaforum.org/index.php?option=com_content&view=article&id=103
• Esplorazione delle specificità delle esperienzenei vari paesi e nelle principali areegeopolitiche dell’Europa
• Esplorazione dei tratti comuni ai diversi paesieuropei
• Identificazione di questioni e istanze comuni
• Enfasi sul concetto di diversità bio-culturale esulla necessità di assicurare politiche adeguatedi sostegno a livello locale, nazionale eeuropeo
• Messe le premesse per la formazione dinetwork europei
http://www.iccaforum.org/index.php?option=com_content&view=article&id=103
natural area/territory
Le proprietà collettive come ICCAELEMENTI DI BASE
GOVERNANCE
Fonte di identità
Fonte di reddito
CHE INDUCE CONSERVAZIONE DIBIODIVERSITÀ
Fonte di cultura Fonte di necessitàbasiche
Bassi, M. 2012. Recognition and Support of ICCAs in Italy. In: Kothari, A. with Corrigan, C., Jonas, H., Neumann, A., and Shrumm,H. (eds). Recognising and Supporting Territories and Areas Conserved By Indigenous Peoples And Local Communities: GlobalOverview and National Case Studies. Secretariat of the Convention on Biological Diversity, ICCA Consortium, Kalpavriksh, andNatural Justice, Montreal, Canada. Technical Series no. 64.http://www.kalpavriksh.org/index.php/conservation-livelihoods1/community-conserved-areas/69-cca-research-documentation/cca-s-globally/266-icca-recognition-19-case-studies.html
Nel 2012 un nuovo studio è stato presentato nel corso della 11ma Conferenzadelle Parti della Convenzione sulla Biodiversità (CBD-COP11) per favorire ilprocesso di riconoscimento e individuare le forme appropriate di sostegno alleICCA nel mondo. La pubblicazione comprende una parte comparativa stampatae numerosi studi di caso nazionali, tra cui l’Italia, raccolti in un CD allegato.
Kothari, Ashish with Corrigan, Colleen, Jonas, Harry, Neumann, Aurélie, and Shrumm, Holly. (eds). 2012. Recognising andSupporting Territories and Areas Conserved By Indigenous Peoples And Local Communities: Global Overview and NationalCase Studies. Secretariat of the Convention on Biological Diversity, ICCA Consortium, Kalpavriksh, and Natural Justice,Montreal, Canada. Technical Series no. 64, 160 pp.
http://www.cbd.int/doc/publications/cbd-ts-64-en.pdf
Riferimento bibliografico dello studio di caso sull’Italia:
Riferimento bibliografico:
Riferimenti bibliografici
Le proprietà collettive come ICCALegislazione nazionale rilevante
RICONOSCIMENTOnell’ambito del diritto agrario con
riferimento particolare al SETTOREAGROFORESTALE
RICONOSCIMENTOnell’ambito del diritto agrario con
riferimento particolare al SETTOREAGROFORESTALE
RESTRIZIONI SU CAMBIAMENTOD’USO DELLA TERRA
INDIVISIBILIT A’
INCAPIONABILITA’
PERITINENZA DELDIRITTO SULLA
CONSERVAZIONEAMBIENTALE
PERITINENZA DELDIRITTO SULLA
CONSERVAZIONEAMBIENTALE
DECENTRAMENTOAMMINISTRATIVO E
LEGISLAZIONEREGIONALE
DECENTRAMENTOAMMINISTRATIVO E
LEGISLAZIONEREGIONALE
DAGLI ANNI 1890 DAGLI ANNI 1980DALLA FINE DEGLI
ANNI 1980
PROTEZIONE DELPAESAGGIO
LEGGE QUADRO AREEPROTETTE
SENTENZE CORTECOSTITUZIONALE
LEGGI REGIONALI SUPARCHI GESTITI DA
COMUNITA’
LEGGE REGIONEVENETO SU REGOLE
LEGGI SUL TERRITORIOMONTANO
LEGGI SUL TERRITORIOMONTANO
Dal 1948
Le proprietà collettive come ICCALA SOVRAPPOSIZIONE CON LEAREE PROTETTE
PROPRIETÀCOLLETTIVE CHEGESTISCONOPARCHIREGIONALI
PROPRIETÀ COLLETTIVE I CUI TERRITORI SONOINCLUSI O ADIACENTI A PARCHI NAZIONALI,REGIONALI O PROVINCIALI
(UNIONE EUROPEA)PROPRIETÀ COLLETTIVE CHEHANNO DEMARCATO AL LOROINTERNO ZONE SIC E ZPS DINATURA 2000
(UNESCO)PROPRIETÀ COLLETTIVEPARTE DEL PATRIMONIODELL’UMANITÀ
(CBD)PROPRIETÀCOLLETTIVECLASSIFICABILI COMEICCA
Proprietà collettive i cui territorisono anche parte di aree diconservazione definite in base atrattati internazionali
• UNESCO Intangible Heritage• Convenzione Europea sul
Paesaggio
Nel corso della CBD-COP10 (Nagoya, Aichi Prefecture, Japan) leParti hanno adottato dei nuovi obiettivi di conservazione dellabiodiversità. L’obiettivo n. 11 prevede che entro il 2020 almeno il17% delle terre e delle aree umide e il 10% delle aree costiere emarine, specialmente le aree di particolare importanza per labiodiversità e i servizi ecologici, vengano conservate attraverso deisistemi di aree protette e altre misure di conservazione efficaci, efondate sulla delimitazione di aree. Tali aree devono essereecologicamente rappresentative, tra di loro connesse, integrate neipiù ampi paesaggi terrestri e marini, e gestite secondo modalitàefficaci e socialmente eque.
I patrimoni di comunità dunque contano ai fini delconseguimento dell’obiettivo, anche al di fuori del sistemaufficiale delle aree protette. Rientrano perciò a pieno tra lerealtà che necessitano di politiche di sostegno ai fini delconseguimento dell’obiettivo
Aichi Biodiversity Targets (CBD Strategic Planfor Biodiversity Conservation 2011-2020)http://www.cbd.int/sp/ ; http://www.cbd.int/sp/targets/
Aichi Biodiversity Targets (CBD Strategic Planfor Biodiversity Conservation 2011-2020)http://www.cbd.int/sp/ ; http://www.cbd.int/sp/targets/
natural area/territory
Le proprietà collettive come ICCA
Governance
Fonte di identità
Fonte di reddito
Non tutte le proprietà collettive sono ICCA
PERDITA DI INTERESSEDA PARTE DELLA
COMUNITÀFonte di cultura
Fonte di necessitàbasiche
GOVERNANCE INNEFFICACE
Schema riassuntivo della governance delle proprietà collettivee terre di uso civico
Terre di uso civicoProprietà collettive
Terra di proprietàpubblica o privata Demanio civico
Proprietà collettive auto-amministrate:Terre di proprietà di una comunità locale con lo
status di associazione
Terra non demarcatasu cui la comunitàlocale può esercitarediritti secondari diuso civico
Terre demarcate per effetto della legge sullaliquidazione degli usi civici del 1927 e successivalegislazione.
Derivate dalle leggi sullaliquidazione degli usi civicidelle prime fasi dell’Unitàd’Italia (prevelente nelmodello Universitàagraria)
Riconosciute indocumenti ufficiali cheprecedono l’Unitàd’Italia (prevalente neimodelli Alpino e diPianura)
Nessuna particolareforma di gestione otutela a favore dellacomunità locale
Amministratadal comune perconto dellacomunità locale
Amministratada unconsiglio cherisponde alcomune
Amministrazioneseparata:Amministrata daun consiglio cherisponde allacomunità locale
Amministrata da un consiglio che risponde allacomunità definita dallo Statuto
Norme interne definite daleggi nazionali e regionali
Rilevanza delle regoleconsuetudinarie siaper l’uso delle risorseche per i processidecisionali interni
Appartenenza aperta (in base alla residenza)Appartenenza aperta –registrata
Appartenenzaprevalentementechiusa – registrata
Fonte: Bassi 2012
PROPOSTA DI TIPOLOGIA ECO-SISTEMICA DEI PATRIMONI DI COMUNITA’
Modello di pianuraModello università agraria
Modello alpino
• Boschi originari• Zone umide• Agrobiodiversità
Foreste e pascoli ad altitudine media e alta
• Boschi, pascoli e zone arbustivead altitudine media e bassa
• Agrobiodiversità
Le politiche e i programmi dell’Unione Europea hannosvolto un ruolo essenziale per la gestione del territorioda parte di alcuni dei patrimoni di comunità:• Politiche agricole (Programma di Sviluppo Rurale
tramite European Regional Development Fund)• Politiche ambientali (Natura 2000 tramite Life+)
MANCA AL MOMENTO UN RICONOSCIMENTO SPECIFICOPER LE ICCA E/O LE PROPRIETA’ COLLETTIVE E DEMANI
CIVICILa maggior parte dei patrimoni di comunità non
hanno potuto o non sono riusciti ad accedere agliincentivi europei!
Iniziative richieste a livello nazionale per sostenere ipatrimoni di comunità
• promozione di una maggiore comprensione della funzioneambientale delle proprietà collettive e terre di uso civico
• sviluppo di politiche nazionali che rispondano alle esigenze, incoordinamento con il Ministero dell’Ambiente
• compilazione di un registro nazionale dei patrimoni dicomunità, in coordinamento con il Ministero dell’Ambiente
da realizzarsi con le organizzazioni e network relativi alle proprietà collettive ealtre associazioni attive nella conservazione ambientale su base comunitaria(Consulta Nazionale della proprietà Collettiva, centri studi,…):
Raccomandazioni per proprietà collettive e terre di uso civico chenon si qualificano come ICCA in senso pieno
Situazione attuale Problemi specifici Principali azioni richieste
Proprietà collettive con bilanciomedio o alto, rilevanti per labiodiversità ma ancora non compresein alcun programma ambientale.
Mancanza di consapevolezzaambientale e delle relativeopportunità.
Scambio di informazioni e utilizzo di metodi di bestpractice; incentivi condizionati alla conservazionedella biodiversità.
Proprietà collettive con territoriosovrapposto alle aree protetteufficiali, ma non sufficientementecoinvolte nei processi decisionali.
Istituzioni poco sensibili alleistanze di partecipazione;marginalizzazionegestionale.
Adeguamento della legislazione sulle aree protettea livello nazionale e regionale, e/o adozione dipratiche efficaci di gestione collaborativa da partedegli enti parco.
Proprietà collettive con bilanciinsufficienti a rendere efficacel’organo gestionale (molto rilevantein Italia settentrionale e centrale).
Scarsa capacità dibeneficiare delle politicheeuropee.
Condividere le risorse e formare associazioni localidi proprietà collettive; forme di sostegno esterno,per esempio da aree protette ufficiali o enti locali.
Terre di uso civico amministrate daicomuni (molto rilevante in Italiacentrale, meridionale e insulare).
Forte esposizione agli abusiterritoriali e altre forme disfruttamento indebito dellerisorse.
Politiche nazionali e legislazione regionaleindirizzate a realizzare la gestione separata e/orafforzare le forme di controllo diretto dellacomunità locale sui processi decisionali.
Terre di proprietà varia su cuivengono esercitati diritti secondari diuso civico (molto rilevante nell’Italiameridionale e insulare).
Le terre soggette allaproprietà collettiva dellecomunità locali non sonoancora chiaramente definite.
Diffondere la consapevolezza sui diritti dellecomunità locali; sviluppare politiche chefavoriscano la demarcazione del territorio e ladevoluzione della capacità decisionale allecomunità locali in base a procedure trasparenti.
Fonte: Bassi 2012
Iniziative a sostegno delle proprietà collettive eterre di uso civico che possono incrementare la lorocapacità di conservazione di biodiversità:
• studi ed attività specifiche conseguenti persostenere le realtà presenti nel sud del paese enelle isole
• migliorare la governance dei demani civicirinforzando il ruolo della comunità
• rinforzare la capacità gestionale delle proprietàcollettive in tutto il territorio nazionale
Priorità delle iniziative richieste a livelloeuropeo:
• promuovere studi comparativi a livello europeo
• advocacy presso l’Unione Europea espandendo lefunzioni di organizzazioni come la Consulta Nazionale ecreando reti a livello europeo
• formulare raccomandazioni per le politiche europee,tra cui un policy briefing a breve termine
• ICCA Consortium èun’associazione internazionalei cui membri sono leorganizzazioni cherappresentano ICCAs o lesostengono direttamente
• Il consorzio ha anche membrionorari (individui) e partners(organizzazioni che sostengonoil processo, alcune diimportante rilievointernazionale, come GEF SGP,CBD Secretariat, IUCN, UNEPWCMC.)
Iniziative internazionali di rilievo per i patrimoni di comunità
www.ICCAconsortium.org
AnthroWatch.org
La missione delConsorzio: promuovereforme appropriate diriconoscimento esostegno per i Patrimonidi comunità
ICCA Registryhttp://www.iccaregistry.org/
L’ICCA Registry offre la possibilità ai patrimoni dicomunità di registrarsi e rendere pubbliche leinformazioni su un sito di interesseinternazionale.
Iniziative internazionali di rilievo per i patrimoni di comunità