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Giornata di formazione
I Parte
La valutazione esterna degli apprendimenti e il sistema nazionale di valutazione
Angela Martini
Udine, 15 Aprile 2014
Perché la valutazione esterna degli apprendimenti (1) A
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Grande espansione dei sistemi d’istruzione nel secondo
dopoguerra, con conseguente esplosione della spesa pubblica
Crisi dell’istruzione e messa in discussione dell’esistenza di
una relazione semplice e diretta fra risorse investite nell’istruzione
(input) e risultati ottenuti (output) e conseguentemente delle
politiche scolastiche basate sul semplice aumento della spesa
Tendenza al passaggio da modelli burocratici di governo
della scuola a modelli “post-burocratici”, in un quadro di
decentralizzazione dei poteri e delle competenze
Perché la valutazione esterna degli apprendimenti (2)
La massificazione dell’istruzione ha fatto venir meno le
condizioni che un tempo assicuravano, entro certi limiti, la
confrontabilità dei voti scolastici e dei titoli di studio all’interno di
un paese
Esigenza di trasparenza sul valore dei titoli e delle
certificazioni, considerato che le valutazioni degli insegnanti non
sono comparabili
Questa esigenza è resa più forte dalla apertura dei confini e
dalla conseguente necessità di favorire la mobilità della forza
lavoro e il riconoscimento delle qualificazioni nel mercato
comune europeo
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Le rilevazioni INVALSI
Le rilevazioni dell’INVALSI hanno avuto inizio in modo sistematico nel 2008
(prova nazionale) e dall’anno successivo si sono estese progressivamente
dalla scuola primaria (II e V classe) alla secondaria di 1° grado (I e III classe)
e infine alla secondaria di 2° grado (II classe e, in prospettiva, V).
Esse hanno natura censuaria e misurano mediante prove standardizzate i
livelli di apprendimento degli alunni nelle due discipline chiave dell’Italiano e
della Matematica con l’obiettivo di:
fornire informazioni alle scuole, alle classi e agli insegnanti a scopo di
autovalutazione e di miglioramento
contribuire al costruendo sistema di valutazione delle scuole
contribuire (solo nel caso della prova nazionale) alla valutazione finale
degli alunni al termine della scuola media
monitorare i risultati cui il sistema d’istruzione mette capo e dare così ai
responsabili del suo governo elementi utili per impostare e verificare le
politiche scolastiche
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Differenze tra indagini internazionali sugli apprendimenti e rilevazioni INVALSI
Oltre a una evidente differenza per quanto riguarda l’estensione
dell’ambito di osservazione, vi sono, accanto ad alcune analogie (ad es., il
ricorso a prove standardizzate), anche svariate differenze tra le rilevazioni
dell’INVALSI e le indagini internazionali cui l’Italia partecipa (PIRLS,
TIMSS e PISA) per quanto riguarda:
la metodologia di raccolta dei dati: census / campione
le materie oggetto di indagine: italiano e matematica / comprensione
della lettura, matematica e scienze
gli strumenti di misurazione: fascicoli di prova identici nei contenuti /
booklet diversificati
le finalità: accountability (?) / ricerca dei fattori di qualità dell’istruzione
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Il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione: la struttura del sistema
SNV
IINVALSI
INDIRE Contingente
ispettivo
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Il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione: la procedura di valutazione delle scuole
Le fasi:
Autovalutazione da parte della scuola, che si conclude con
l’elaborazione di un piano di miglioramento
Valutazione esterna (ad opera di un team composto da un
ispettore e due esperti)
Azioni di miglioramento
Rendicontazione sociale
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In un sistema di Accountability le scuole sono tenute a "render conto"
dei risultati di apprendimento dei propri studenti, di cui esse sono
reputate responsabili.
Perché si possa parlare propriamente di sistema di Accountability non
è sufficiente l’esistenza di un sistema di misurazione dei livelli di
apprendimento raggiunti dagli alunni delle varie scuole ma è
necessaria la presenza di due elementi:
1) la pubblicità data ai risultati delle singole scuole;
2) l’esistenza di sanzioni e ricompense, in forma diretta o indiretta, che
modificano la struttura degli incentivi cui esse sono esposte.
Le ricompense e le sanzioni possono essere tangibili (ad esempio,
premi in denaro elargiti alle scuole che si distinguono particolarmente
o il rischio di chiusura delle scuole inadeguate) ma anche simboliche,
come la minaccia alla propria immagine che deriva dall’esser
pubblicamente additata come scuola al di sotto degli standard.
Che cos’è un sistema di Accountability delle scuole A
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Un nodo cruciale nella valutazione dei risultati di una scuola
Il problema fondamentale quando si comparano i
risultati delle scuole tra loro è quello di separare
l'effetto della scuola da tutte le altre influenze,
pregresse e attuali, che agiscono sui livelli di
apprendimento degli alunni, per arrivare a stabilire il
contributo specifico dato da ciascun istituto scolastico
al progresso cognitivo dei propri alunni.
I risultati assoluti non riflettono la reale efficacia
educativa di una scuola, ciò che conta è il suo "valore
aggiunto ".
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Il “valore aggiunto” d’una scuola consiste in una
differenza misurabile fra il risultato che gli alunni di
un dato istituto hanno conseguito (risultato osservato)
e il risultato che teoricamente avrebbero dovuto
ottenere (risultato atteso), se essi avessero appreso
tanto quanto mediamente hanno imparato, in un dato
periodo di tempo, alunni comparabili che abbiano
frequentato altre scuole.
Che cos’è il valore aggiunto? A
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La definizione dell’OCSE (OECD, 2008)
Il valore aggiunto di una scuola è il contributo della
scuola al progresso degli studenti verso gli obiettivi
stabiliti di apprendimento, al netto di altri fattori (come
il livello di preparazione all’ingresso, l’ambiente
famigliare, ecc.).
I modelli di valore aggiunto sono una classe di modelli
statistici che stimano il contributo delle scuole al livello
di apprendimento raggiunto dagli alunni, misurato in
almeno due punti del tempo.
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Graduatoria in scienze dei 45 istituti superiori del campione veneto PISA 2006 (Martini e Ricci, 2010)
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Graduatoria in scienze in base al valore aggiunto (Martini e Ricci, 2010)
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Le conclusioni dello studio (Martini e Ricci, 2010)
1) In tutti e tre gli ambiti solo una minoranza di scuole
presentano indicatori di valore aggiunto che si
differenziano significativamente da 0 in senso positivo o
negativo
2) Le scuole con indicatori di valore aggiunto positivi e
negativi sono egualmente ripartite fra tutte le tipologie
d’indirizzo
3) Le scuole con indicatori di valore aggiunto positivi non
sono le stesse in tutti i tre gli ambiti.
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Gli strumenti usati nelle rilevazioni INVALSI
Prova
preliminare
di lettura
Prova di
Italiano
Prova di
matematica
Questionario
studente
II Primaria
X X X
V Primaria
X X X
I Secondaria di 1° grado
X X X
III Secondaria di 1° grado
X X
II Secondaria di 2° grado
X X X
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Non bisogna dimenticare che …
Le prove INVALSI sono test psicometrici.
Possiamo in generale definire un test psicometrico come:
«uno strumento di misura, consistente in uno o più compiti o
prove in base a cui si richiede a un soggetto una o una serie di
prestazioni con lo scopo di ottenere una misura o delle
indicazioni su un particolare attributo o una serie di attributi del
soggetto stesso»
(Flores D’Arcais, Introduzione alla teoria dei tests, 1971).
Nel caso delle prove INVALSI gli attributi (o costrutti latenti) su
cui si cerca di ottenere indicazioni sono le competenze di
comprensione della lettura, grammaticali e matematiche degli
studenti italiani di vari livelli scolastici
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Quali sono le proprietà di un buon test
Standardizzazione:
uniformità della prova e dei criteri di somministrazione,
correzione e attribuzione del punteggio
Oggettività:
indipendenza degli esiti dal particolare correttore/valutatore
Fedeltà (attendibilità):
capacità di un test di produrre misure stabili e coerenti
Validità:
capacità di un test di misurare ciò che intende misurare
La qualità di un test è direttamente collegata alle procedure di
costruzione del test stesso.
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Vantaggi, limiti e rischi dell’uso di test per valutare gli apprendimenti
Le prove standardizzate hanno notevoli limiti (ad esempio, sono
poco adatte a valutare processi complessi di pensiero) e vi sono
numerosi rischi connessi al loro impiego per la valutazione degli
apprendimenti (restringimento del curricolo, teaching to the test,
ecc.).
Tuttavia, quando si vogliano avere informazioni comparabili sul
rendimento degli studenti, esse sono l’unico strumento
utilizzabile, giacché le valutazioni degli insegnanti, non essendo
"oggettive", non sono confrontabili tra loro.
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Distribuzione dei voti in Italiano – PISA 2009 A
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Voti scolastici e risultati nel test PISA 2009 di comprensione della lettura per macro-area geografica
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Una valutazione si definisce “oggettiva” quando il suo esito
(comunque espresso) è indipendente da chi la attua.
L’obiettivo dell’oggettività può esser raggiunto – in maniera più o
meno affidabile – attraverso una serie di accorgimenti e di tecniche
docimologiche, che consentono di uniformare:
-la prova
-le condizioni di somministrazione
-i criteri e le modalità di correzione e di valutazione.
In cosa consiste l’oggettività di una valutazione A
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Le fasi di costruzione dei test INVALSI
Proposta di prove (sezioni o domande) da parte di una rete di
insegnanti collaboratori su indicazioni fornite dall’INVALSI
Revisione delle proposte da parte di un comitato di esperti e
costruzione di fascicoli di prova per il pre-test ("prova sul campo")
Pre-test dei fascicoli di prova su campioni di studenti italiani
rappresentativi degli alunni per cui il test è costruito
Elaborazione dei risultati dei fascicoli di prova sottoposti a pre-test
Revisione dei fascicoli delle prove alla luce dei risultati del pre-
test e redazione definitiva
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L’analisi qualitativa del test
Coerenza con i Quadri di Riferimento
Coerenza con i curricoli ufficiali e le prassi didattiche più diffuse
Adeguata copertura dei contenuti e dei processi che si
intendono valutare come stabiliti nei QdR
Chiarezza della formulazione e indipendenza delle domande
l’una dall’altra
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L’analisi quantitativa del test
Per assicurarne la qualità misuratoria, tutte le prove INVALSI vengono
pre-testate su campioni rappresentativi di studenti dei livelli scolari
interessati alle rilevazioni di almeno 300-400 alunni per ogni livello
(nel caso della scuola superiore il pre-test è effettuato su un numero
maggiore di alunni per tener conto dei vari indirizzi di studio).
I risultati della "prova sul campo" (field-trial) vengono elaborati
statisticamente per stabilire le proprietà misuratorie dell’intera prova e
di ciascun singolo item e poter procedere, su tale base, alla selezione
e correzione degli item.
Le analisi sono ripetute sulla versione definitiva delle prove,
somministrate nelle rilevazioni SNV e nell’esame di stato conclusivo
del 1°ciclo.
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Un esempio di analisi di un item di Italiano in sede di pre-test (V Primaria 2012-13 – Item 9)
La versione originaria dell’item
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L’analisi statistica dell’item 18 in sede di pre-test A
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La curva caratteristica dell’item A
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La modifica dell’item A
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Gli indici statistici dopo la modifica
PRE-TEST
Discriminazione: 0,29
MNSQ: 1,16
% risposte corrette: 39%
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La curva dell’item dopo la modifica
Attendibilità delle prove INVALSI 2012-13
Valori di α delle prove INVALSI 2012-13
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Confronto tra i risultati delle prove INVALSI e i risultati di PIRLS e TIMSS 2011 per macro-area
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Confronto tra i risultati della prova INVALSI 2012 di Italiano e i risultati PISA 2012 in lettura per regione
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Confronto tra i risultati della prova INVALSI 2012 e i risultati PISA 2012 in Matematica per regione
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