I NUOVI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE Collegio Arcivescovile Castelli 1 marzo 2008 Dott. M....

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I NUOVI FATTORI DI I NUOVI FATTORI DI RISCHIO RISCHIO CARDIOVASCOLARE CARDIOVASCOLARE Collegio Arcivescovile Collegio Arcivescovile Castelli Castelli 1 marzo 2008 1 marzo 2008 Dott. M. Daniele Etro Dott. M. Daniele Etro

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I NUOVI FATTORI DI I NUOVI FATTORI DI RISCHIO RISCHIO CARDIOVASCOLARECARDIOVASCOLARE

Collegio Arcivescovile CastelliCollegio Arcivescovile Castelli

1 marzo 20081 marzo 2008

Dott. M. Daniele EtroDott. M. Daniele Etro

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INTRODUZIONEINTRODUZIONE

Nel campo della cardiopatia coronarica il solo fattore Nel campo della cardiopatia coronarica il solo fattore colesterolo risulta non essere la causa in oltre il 35% colesterolo risulta non essere la causa in oltre il 35% dei casi. dei casi.

In alcuni soggetti il solo fattore di rischio evidente è una In alcuni soggetti il solo fattore di rischio evidente è una storia familiare di malattia cardiovascolare precoce, storia familiare di malattia cardiovascolare precoce, spesso tuttavia senza una chiara predisposizione spesso tuttavia senza una chiara predisposizione genetica. genetica.

Emerge quindi la necessità di identificare altri marcatori Emerge quindi la necessità di identificare altri marcatori di rischio che accrescano le nostre conoscenze sui di rischio che accrescano le nostre conoscenze sui meccanismi fisiopatologici della malattia e che meccanismi fisiopatologici della malattia e che permettano lo sviluppo di nuove misure preventive e permettano lo sviluppo di nuove misure preventive e terapeutiche. terapeutiche.

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I fattori di rischio classici (iperlipidemia, I fattori di rischio classici (iperlipidemia, ipertensione arteriosa, diabete, fumo, ipertensione arteriosa, diabete, fumo, sedentarietà, obesità) sono oggi sedentarietà, obesità) sono oggi affiancatiaffiancati da “nuovi” indicatori che da “nuovi” indicatori che sembrano essere correlati con lo sembrano essere correlati con lo sviluppo di eventi cardiovascolari, ma i sviluppo di eventi cardiovascolari, ma i dati della letteratura non sono sempre dati della letteratura non sono sempre concordanticoncordanti

INTRODUZIONEINTRODUZIONE

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EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA

Le malattie cardiovascolari rappresentano Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte. la principale causa di morte.

Mentre la mortalità per patologia cardiache Mentre la mortalità per patologia cardiache e cardiovascolari è in diminuzione nel sesso e cardiovascolari è in diminuzione nel sesso maschile, nelle donne si osserva un maschile, nelle donne si osserva un costante aumento di incidenza dall’inizio costante aumento di incidenza dall’inizio degli anni Ottanta, dovuto in parte alla degli anni Ottanta, dovuto in parte alla crescita della popolazione femminile in crescita della popolazione femminile in menopausa. menopausa.

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Negli uomini elevati valori di colesterolo totale Negli uomini elevati valori di colesterolo totale e C-LDL rappresentano il principale fattore di e C-LDL rappresentano il principale fattore di rischio, nelle donne il diabete mellito e gli rischio, nelle donne il diabete mellito e gli aumentati valori pressori hanno un’importanza aumentati valori pressori hanno un’importanza maggiore nel determinare eventi maggiore nel determinare eventi cardiovascolari. cardiovascolari.

Per di più nelle donne l’associazione Per di più nelle donne l’associazione ipertensione arteriosa-diabete mellito ipertensione arteriosa-diabete mellito conferisce un aumento del rischio conferisce un aumento del rischio cardiovascolare doppio rispetto agli uomini. cardiovascolare doppio rispetto agli uomini.

EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA

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SINDROME METABOLICASINDROME METABOLICA

RESISTENZA INSULINICA OBESITA’ LIPIDI PRESSIONE

INSULINEMIA A DIGIUNOINSULINEMIA DOPO CARICOGLICEMIA A DIGIUNOGLICEMIA DOPO CARICO

BMIRAPPORTO VITA-FIANCHI

COLESTEROLO HDLTRIGLICERIDI

PRESSIONE SISTOLICAPRESSIONE DIASTOLICA

Shen et Al Am J Epidemiol 2003

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LA “SINDROME METABOLICA”LA “SINDROME METABOLICA”

• Obesità addominale

• Dislipidemia aterogena

• Ipertensione

• Insulinoresistenza +/- int. glucidica

• Stato proinfiammatorio

• Stato trombofilico

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La diffusione della sindrome metabolica è La diffusione della sindrome metabolica è molto alta nelle società industrializzate molto alta nelle società industrializzate come la nostra: si stima che in Italia gli come la nostra: si stima che in Italia gli adulti affetti siano più di 10 milioni. adulti affetti siano più di 10 milioni.

LA “SINDROME METABOLICA”LA “SINDROME METABOLICA”

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Problema anche per chi è responsabile Problema anche per chi è responsabile della distribuzione dei fondi e delle della distribuzione dei fondi e delle risorse del Servizio Sanitario Nazionale, risorse del Servizio Sanitario Nazionale, considerati sia gli altissimi costi dei considerati sia gli altissimi costi dei controlli farmacologici sia gli oneri controlli farmacologici sia gli oneri sanitari e sociali associati alle sanitari e sociali associati alle complicazioni vascolari della sindrome complicazioni vascolari della sindrome stessa. stessa.

LA “SINDROME METABOLICA”LA “SINDROME METABOLICA”

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Aumenta circa 2 volte il rischio di sviluppare Aumenta circa 2 volte il rischio di sviluppare eventi cardiovascolari e circa 5 volte quello di eventi cardiovascolari e circa 5 volte quello di nuova insorgenza di diabete mellito nuova insorgenza di diabete mellito

Nonostante i limiti e non uniformità dei criteri Nonostante i limiti e non uniformità dei criteri adottati per la definizione di sindrome adottati per la definizione di sindrome metabolica, è estremamente importante metabolica, è estremamente importante identificare i soggetti affetti, al fine di attuare un identificare i soggetti affetti, al fine di attuare un intervento di prevenzione delle complicanze intervento di prevenzione delle complicanze cardiovascolari e in generale per ridurre la cardiovascolari e in generale per ridurre la morbilità e la mortalità.morbilità e la mortalità.

LA “SINDROME METABOLICA”LA “SINDROME METABOLICA”

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Obiettivo terapeutico: Obiettivo terapeutico:

in primo luogo riduzione dei fattori ambientali in primo luogo riduzione dei fattori ambientali

(obesità, sedentarietà, ecc) (obesità, sedentarietà, ecc)

in seconda istanza trattamento dei fattori di in seconda istanza trattamento dei fattori di

rischio per aterosclerosi, trombosi e malattie rischio per aterosclerosi, trombosi e malattie

cardiovascolari cardiovascolari

LA “SINDROME METABOLICA”LA “SINDROME METABOLICA”

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DIETA E MOVIMENTODIETA E MOVIMENTO

Una corretta alimentazione e una costante Una corretta alimentazione e una costante attività fisica determinano un netto attività fisica determinano un netto miglioramento di molti parametri associati ad miglioramento di molti parametri associati ad aumentato rischio cardiovascolare come aumentato rischio cardiovascolare come l’assetto lipidico, l’insulino-resistenza, i livelli di l’assetto lipidico, l’insulino-resistenza, i livelli di pressione arteriosa, l’eccesso di tessuto pressione arteriosa, l’eccesso di tessuto adiposo.adiposo.

Lo studio FinRisk ha dimostrato che un Lo studio FinRisk ha dimostrato che un programma di riabilitazione fisica e dieta riduce programma di riabilitazione fisica e dieta riduce il rischio di diabete mellito di circa il 50% nelle il rischio di diabete mellito di circa il 50% nelle donne con sindrome metabolica. donne con sindrome metabolica.

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IPERTENSIONEIPERTENSIONE

Il trattamento dell’ipertensione è più importante Il trattamento dell’ipertensione è più importante nelle donne che negli uomini. nelle donne che negli uomini.

La riduzione della pressione arteriosa a livelli La riduzione della pressione arteriosa a livelli ottimali (135 mmHg sistolica) o ideali (120 ottimali (135 mmHg sistolica) o ideali (120 mmHg sistolica) induce una stessa riduzione mmHg sistolica) induce una stessa riduzione del rischio cardiovascolare negli uomini, del rischio cardiovascolare negli uomini, mentre nelle donne la strategia più aggressiva mentre nelle donne la strategia più aggressiva riduce significativamente di più il rischio. riduce significativamente di più il rischio.

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OBESITA’ ADDOMINALEOBESITA’ ADDOMINALE

L’aumento dell’adiposità addominale nelle L’aumento dell’adiposità addominale nelle donne facilita lo sviluppo di diabete e donne facilita lo sviluppo di diabete e ipertensione arteriosa. ipertensione arteriosa.

La riduzione dei livelli degli ormoni sessuali La riduzione dei livelli degli ormoni sessuali causa un aumento dei valori pressori e del causa un aumento dei valori pressori e del colesterolo, ma anche un aumento di peso con colesterolo, ma anche un aumento di peso con una redistribuzione del grasso che da ginoide una redistribuzione del grasso che da ginoide diviene androide. diviene androide.

Pertanto l’obesità addominale rappresenta un Pertanto l’obesità addominale rappresenta un importante fattore di rischio modificabile nel importante fattore di rischio modificabile nel sesso femminile che necessita di un intervento sesso femminile che necessita di un intervento precoce soprattutto nei primi anni dopo la precoce soprattutto nei primi anni dopo la menopausa. menopausa.

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STRATEGIE TERAPEUTICHE STRATEGIE TERAPEUTICHE NON FARMACOLOGICHENON FARMACOLOGICHE

la scelta di amidi a basso indice glicemicola scelta di amidi a basso indice glicemico una moderata restrizione lipidica che preferisca una moderata restrizione lipidica che preferisca

gli oli vegetali e bandisca gli acidi grassi gli oli vegetali e bandisca gli acidi grassi transtrans un adeguato apporto di fibra alimentareun adeguato apporto di fibra alimentare in assenza di controindicazioni un moderato in assenza di controindicazioni un moderato

consumo di alcol consumo di alcol una regolare attività fisicauna regolare attività fisica l’adozione delle stesse indicazioni nei soggetti l’adozione delle stesse indicazioni nei soggetti

non portatori della sindrome ne riduce la non portatori della sindrome ne riduce la probabilità di comparsa.probabilità di comparsa.

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… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

Il parametro metabolico dei carboidrati più rilevante ai Il parametro metabolico dei carboidrati più rilevante ai fini di prevenire le malattie cardiovascolari è il loro fini di prevenire le malattie cardiovascolari è il loro indice glicemicoindice glicemico

Il consumo di alimenti a basso indice glicemico si Il consumo di alimenti a basso indice glicemico si associa a risposte metaboliche diverse: la risposta associa a risposte metaboliche diverse: la risposta insulinica è meno marcata, la glicemia rimane più insulinica è meno marcata, la glicemia rimane più stabile, permettendo un più prolungato senso di sazietà stabile, permettendo un più prolungato senso di sazietà e un maggior equilibrio nell’apporto alimentaree un maggior equilibrio nell’apporto alimentare

Anche l’impiego di lipidi di deposito per le esigenze Anche l’impiego di lipidi di deposito per le esigenze energetiche e metaboliche, è più equilibrato.energetiche e metaboliche, è più equilibrato.

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Il consumo di alimenti a basso indice glicemico Il consumo di alimenti a basso indice glicemico si associa a valori più elevati di colesterolemia-si associa a valori più elevati di colesterolemia-HDL e a valori più bassi di trigliceridemia (e di HDL e a valori più bassi di trigliceridemia (e di PCR) PCR)

La risposta glicemica di un alimento può La risposta glicemica di un alimento può essere favorevolmente modificata anche essere favorevolmente modificata anche aumentandone il contenuto di aumentandone il contenuto di fibrafibra (sia (sia naturalmente presente, sia aggiunta durante la naturalmente presente, sia aggiunta durante la preparazione o il consumo) preparazione o il consumo)

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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La La fibrafibra, infatti, sembra in grado di rallentare , infatti, sembra in grado di rallentare l’assorbimento del glucosio presente nei cibi, limitando l’assorbimento del glucosio presente nei cibi, limitando quindi l’ampiezza della risposta glicemica. quindi l’ampiezza della risposta glicemica.

Il consumo di fibra in quantità adeguate si assocerebbe Il consumo di fibra in quantità adeguate si assocerebbe anche a una riduzione del 20 % circa (secondo lavori anche a una riduzione del 20 % circa (secondo lavori USA) dei livelli plasmatici di PCR. USA) dei livelli plasmatici di PCR.

Secondo una recente metanalisi, tra l’altro, un elevato Secondo una recente metanalisi, tra l’altro, un elevato consumo di fibra si associa ad una significativa consumo di fibra si associa ad una significativa riduzione ( -18%) del rischio cardiovascolare globale.riduzione ( -18%) del rischio cardiovascolare globale.

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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Più che al contenuto totale di grassi nella dieta, Più che al contenuto totale di grassi nella dieta, oggi è importante guardare alla composizione oggi è importante guardare alla composizione lipidica, in particolare alla presenza di singoli e lipidica, in particolare alla presenza di singoli e specifici acidi grassi.specifici acidi grassi.

Una dieta ricca in grassi Una dieta ricca in grassi saturisaturi o insaturi a o insaturi a struttura struttura trans trans (i cosiddetti (i cosiddetti idrogenatiidrogenati), ), facilmente riconoscibili in quanto solidi a facilmente riconoscibili in quanto solidi a temperatura ambiente, aumenta la temperatura ambiente, aumenta la colesterolemia totale e LDL, quindi il rischio colesterolemia totale e LDL, quindi il rischio cardiovascolare e in particolare coronarico. cardiovascolare e in particolare coronarico.

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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Un effetto opposto hanno invece gli acidi grassi Un effetto opposto hanno invece gli acidi grassi insaturiinsaturi presenti sia negli oli tipici della nostra cultura – presenti sia negli oli tipici della nostra cultura – come l’olio extravergine di oliva – sia negli oli di semi come l’olio extravergine di oliva – sia negli oli di semi come il mais, la soia, il vinacciolo e il girasole.come il mais, la soia, il vinacciolo e il girasole.

Mentre i grassi saturi (presenti nel latte e derivati e in Mentre i grassi saturi (presenti nel latte e derivati e in molte carni animali) tendono ad aumentare, seppure molte carni animali) tendono ad aumentare, seppure lievemente, la colesterolemia HDL, gli insaturi lievemente, la colesterolemia HDL, gli insaturi transtrans (contenuti soprattutto nelle margarine e in molti prodotti (contenuti soprattutto nelle margarine e in molti prodotti preconfezionati) tendono a ridurre questo parametro, preconfezionati) tendono a ridurre questo parametro, notoriamente associato alla riduzione del rischio notoriamente associato alla riduzione del rischio cardiovascolare.cardiovascolare.

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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L’olio d’oliva contiene essenzialmente acidi L’olio d’oliva contiene essenzialmente acidi grassi grassi monoinsaturimonoinsaturi (ne sono ricche anche le (ne sono ricche anche le nocciole e le mandorle), il cui effetto sulla nocciole e le mandorle), il cui effetto sulla lipidemia è sostanzialmente neutrolipidemia è sostanzialmente neutro

Gli oli di semi, ricchi in acidi grassi Gli oli di semi, ricchi in acidi grassi polinsaturipolinsaturi come l’acido linoleico, svolgono un effetto più come l’acido linoleico, svolgono un effetto più marcato nella riduzione della colesterolemia, marcato nella riduzione della colesterolemia, soprattutto di quella LDL, ma meno favorevole soprattutto di quella LDL, ma meno favorevole sulla colesterolemia HDL. sulla colesterolemia HDL.

Le quantità eccessive tendono a favorire lo Le quantità eccessive tendono a favorire lo sviluppo di sovrappeso e obesitàsviluppo di sovrappeso e obesità

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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Più favorevole è invece lo spettro degli effetti Più favorevole è invece lo spettro degli effetti degli acidi grassi polinsaturi della serie degli acidi grassi polinsaturi della serie omega-omega-33, che sono presenti sia negli oli di pesce , che sono presenti sia negli oli di pesce (sotto forma di acido alfa-linolenico, che (sotto forma di acido alfa-linolenico, che l’organismo umano può convertire l’organismo umano può convertire parzialmente in composti della stessa famiglia parzialmente in composti della stessa famiglia a più lunga catena) sia in alcuni vegetali a più lunga catena) sia in alcuni vegetali (mandorle, noci, oli di soia, mais, girasole). (mandorle, noci, oli di soia, mais, girasole).

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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Gli omega-3, il cui effetto biologico fu Gli omega-3, il cui effetto biologico fu interpretato dapprima come quello di "aspirine interpretato dapprima come quello di "aspirine alimentari" per la loro capacità di ridurre alimentari" per la loro capacità di ridurre l’aggregazione piastrinica, si sono dimostrati l’aggregazione piastrinica, si sono dimostrati nel tempo anche efficaci ipotriglicerizzanti e nel tempo anche efficaci ipotriglicerizzanti e antinfiammatori, rivelando più di recente anche antinfiammatori, rivelando più di recente anche spiccate proprietà antiaritmiche. spiccate proprietà antiaritmiche.

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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La potenziale efficacia di questi grassi si La potenziale efficacia di questi grassi si estende anche al di fuori dell’ambito estende anche al di fuori dell’ambito strettamente cardiovascolare, con possibili strettamente cardiovascolare, con possibili effetti favorevoli sul tono dell’umore, su alcune effetti favorevoli sul tono dell’umore, su alcune patologie infiammatorie gastrointestinali, sulla patologie infiammatorie gastrointestinali, sulla riduzione della probabilità di aborto spontaneo riduzione della probabilità di aborto spontaneo ecc. ecc.

La fonte naturale di questi grassi sono i pesci: La fonte naturale di questi grassi sono i pesci: ne sono ricchi i salmonidi (salmone, trota), ma ne sono ricchi i salmonidi (salmone, trota), ma anche il pesce azzurro (sardina, sgombro). anche il pesce azzurro (sardina, sgombro).

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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Consumare con moderazione i grassi solidi e preferire Consumare con moderazione i grassi solidi e preferire loro gli oli, che si potranno scegliere in base ai gusti loro gli oli, che si potranno scegliere in base ai gusti personali. personali.

L’olio usato per cucinare o condire può essere usato L’olio usato per cucinare o condire può essere usato anche per friggere. anche per friggere.

Nell’etichetta dei prodotti industriali, ricercare Nell’etichetta dei prodotti industriali, ricercare l’eventuale presenza di "grassi vegetali idrogenati" e l’eventuale presenza di "grassi vegetali idrogenati" e nel caso evitare di consumarli.nel caso evitare di consumarli.

Non eliminare – o almeno non completamente – il Non eliminare – o almeno non completamente – il grasso del pesce durante la sua preparazione e grasso del pesce durante la sua preparazione e consumo. consumo.

Per quanto riguarda le carni di maiale, compresi il Per quanto riguarda le carni di maiale, compresi il prosciutto e altri salumi, vanno consumate con prosciutto e altri salumi, vanno consumate con moderazione ma non abolite: attualmente, infatti, sono moderazione ma non abolite: attualmente, infatti, sono abbastanza ricche in acido oleico e linoleico. abbastanza ricche in acido oleico e linoleico.

… … A TAVOLA !!A TAVOLA !!

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… … UN BUON BICCHIERE …UN BUON BICCHIERE …

Il consumo di una quantità giornaliera di Il consumo di una quantità giornaliera di ALCOOLALCOOL compresa tra 30-40 grammi per l’uomo (equivalente a compresa tra 30-40 grammi per l’uomo (equivalente a 2-3 2-3 drinkdrink) e 20-30 grammi per la donna (1-2 ) e 20-30 grammi per la donna (1-2 drinkdrink) ) consente di ridurre di circa un terzo le probabilità di consente di ridurre di circa un terzo le probabilità di infarto miocardico, ictus e arteriopatia obliterante degli infarto miocardico, ictus e arteriopatia obliterante degli arti inferiori. arti inferiori.

Un Un drinkdrink equivale a un bicchiere standard di vino o a equivale a un bicchiere standard di vino o a una lattina di birra. una lattina di birra.

Si può verificare un aumento del colesterolo HDL Si può verificare un aumento del colesterolo HDL (effetto antiaterogeno) e al tempo stesso una (effetto antiaterogeno) e al tempo stesso una diminuzione del tasso di fibrinogeno circolante e diminuzione del tasso di fibrinogeno circolante e potenziamento di alcuni meccanismi della fibrinolisi potenziamento di alcuni meccanismi della fibrinolisi (effetto antitrombotico).(effetto antitrombotico).

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Un moderato consumo di alcol pare possa Un moderato consumo di alcol pare possa ridurre la concentrazione di proteina C-reattiva ridurre la concentrazione di proteina C-reattiva (PCR) (effetto anti-infiammatorio)(PCR) (effetto anti-infiammatorio)

Si possono rilevare un miglioramento della Si possono rilevare un miglioramento della risposta all’insulina e una riduzione del rischio risposta all’insulina e una riduzione del rischio di sviluppare il diabete di sviluppare il diabete

Ulteriori studi associano inoltre il moderato Ulteriori studi associano inoltre il moderato consumo di alcol a una riduzione dell’indice di consumo di alcol a una riduzione dell’indice di massa corporea (BMI). massa corporea (BMI).

… … UN BUON BICCHIERE …UN BUON BICCHIERE …

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Resta ancora oggetto di vivace discussione il Resta ancora oggetto di vivace discussione il ruolo alimentare specifico del ruolo alimentare specifico del vinovino. Si ritiene . Si ritiene infatti che il vino, rispetto ad altre bevande infatti che il vino, rispetto ad altre bevande alcoliche, possa essere più efficace nella alcoliche, possa essere più efficace nella prevenzione dell’aterosclerosi, per la presenza prevenzione dell’aterosclerosi, per la presenza di antiossidanti (polifenoli, antociani, di antiossidanti (polifenoli, antociani, resveratrolo….)resveratrolo….)

I risultati in proposito sono I risultati in proposito sono

però contraddittori …però contraddittori …

… … UN BUON BICCHIERE …UN BUON BICCHIERE …

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… … E ADESSO DI CORSA !!E ADESSO DI CORSA !!

Nello studio degli Nello studio degli Harvard Alumni Harvard Alumni 12.516 12.516 studenti seguiti per circa 16 anni per valutare la studenti seguiti per circa 16 anni per valutare la successiva incidenza di mortalità successiva incidenza di mortalità cardiovascolare. cardiovascolare.

I soggetti che negli anni del I soggetti che negli anni del College College praticavano più attività fisica beneficiarono, nel praticavano più attività fisica beneficiarono, nel tempo, di una ridotta mortalità cardiovascolare, tempo, di una ridotta mortalità cardiovascolare, quantificabile in quantificabile in -20% circa-20% circa, tra i soggetti ad , tra i soggetti ad attività fisica settimanale elevata (più di 12.600 attività fisica settimanale elevata (più di 12.600 kjoulekjoule) rispetto a quelli con attività ridotta o ) rispetto a quelli con attività ridotta o assente (meno di 2.100 assente (meno di 2.100 kjoulekjoule).).

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Nurses’ Health Study:Nurses’ Health Study: Uno studio condotto su oltre Uno studio condotto su oltre 80mila infermiere statunitensi80mila infermiere statunitensi

la velocità del passo di marcia è in grado, secondo la velocità del passo di marcia è in grado, secondo questo studio, di predire in modo efficace il rischio di questo studio, di predire in modo efficace il rischio di ictus. ictus.

Le donne che dichiaravano di camminare abitualmente Le donne che dichiaravano di camminare abitualmente a passo lento (<3 km/ora) avevano infatti un rischio di a passo lento (<3 km/ora) avevano infatti un rischio di eventi cerebrovascolari superiore del eventi cerebrovascolari superiore del 25 %25 % rispetto alle rispetto alle donne che dichiaravano di camminare a passo medio donne che dichiaravano di camminare a passo medio (3-4,5 km/ora)(3-4,5 km/ora)

Queste ultime, per parte loro, avevano un rischio degli Queste ultime, per parte loro, avevano un rischio degli stessi eventi superiore del stessi eventi superiore del 50 %50 % circa rispetto alle circa rispetto alle donne che dichiaravano di camminare abitualmente a donne che dichiaravano di camminare abitualmente a passo spedito (>4,5 km/ora).passo spedito (>4,5 km/ora).

… … E ADESSO DI CORSA !!E ADESSO DI CORSA !!

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Sono scarsi gli studi nei soggetti con sindrome Sono scarsi gli studi nei soggetti con sindrome metabolica. metabolica.

Nello studio Nello studio AtticaAttica, condotto in Grecia, il livello , condotto in Grecia, il livello di attività fisica si è rilevato inversamente di attività fisica si è rilevato inversamente correlato al rischio di sviluppare la SM.correlato al rischio di sviluppare la SM.

Tra i soggetti affetti da SM, inoltre, quelli Tra i soggetti affetti da SM, inoltre, quelli fisicamente attivi mostravano valori di PCR, fisicamente attivi mostravano valori di PCR, conta dei globuli bianchi e del TNF-α inferiori conta dei globuli bianchi e del TNF-α inferiori del 15-30 % rispetto ai soggetti più sedentari del 15-30 % rispetto ai soggetti più sedentari

… … E ADESSO DI CORSA !!E ADESSO DI CORSA !!

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L’attività fisica si associa a un rilevante aumento della L’attività fisica si associa a un rilevante aumento della colesterolemia HDL (20-30%).La trigliceridemia tende a colesterolemia HDL (20-30%).La trigliceridemia tende a scendere (anche 50-60%), come il peso corporeoscendere (anche 50-60%), come il peso corporeo

Glicemia e insulina si stabilizzano con assenza di Glicemia e insulina si stabilizzano con assenza di picchi. picchi.

Gli indicatori di infiammazione tendono a modificarsi in Gli indicatori di infiammazione tendono a modificarsi in modo favorevole. modo favorevole.

Nonostante dati numerosi e concordanti, il livello medio Nonostante dati numerosi e concordanti, il livello medio di attività fisica nei paesi industrializzati è in declino, di attività fisica nei paesi industrializzati è in declino, specie in età adolescenziale e giovanile.specie in età adolescenziale e giovanile.

Assolutamente necessario un significativo incremento Assolutamente necessario un significativo incremento dell’attività fisica in adolescenti e giovani quale dell’attività fisica in adolescenti e giovani quale elemento di prevenzione delle patologie sopra citate.elemento di prevenzione delle patologie sopra citate.

… … E ADESSO DI CORSA !!E ADESSO DI CORSA !!

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OMOCISTEINAOMOCISTEINA

L’omocisteina è un aminoacido sulfidrilico che L’omocisteina è un aminoacido sulfidrilico che deriva dalla conversione metabolica deriva dalla conversione metabolica dell’aminoacido essenziale metionina dell’aminoacido essenziale metionina

Fornite molte evidenze scientifiche a favore di Fornite molte evidenze scientifiche a favore di un possibile ruolo dell’iperomocisteinemia un possibile ruolo dell’iperomocisteinemia lieve-moderata (da 15 a 100 mmol/l), quale lieve-moderata (da 15 a 100 mmol/l), quale fattore di rischio aggiuntivo di tipo fattore di rischio aggiuntivo di tipo trombogenotrombogeno

Legata a deficit congeniti del metabolismo e a Legata a deficit congeniti del metabolismo e a comportamenti scorretti (fumo, alcol e caffè)comportamenti scorretti (fumo, alcol e caffè)

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Il deposito di omocisteina sulla parete vasale Il deposito di omocisteina sulla parete vasale risulta lesivo attraverso vari meccanismi:risulta lesivo attraverso vari meccanismi:

1.1. Azione diretta sull'endotelio e sulla parete vasale Azione diretta sull'endotelio e sulla parete vasale con marcato con marcato effetto aterogenoeffetto aterogeno;;

2.2. Azione sulle piastrine, con aumento della adesività Azione sulle piastrine, con aumento della adesività ed ed aggregabilità piastrinicaaggregabilità piastrinica;;

3.3. Azione sui Azione sui fattori della coagulazionefattori della coagulazione e sulle e sulle lipoproteinelipoproteine (riduzione dell'attivita' del antitrombina (riduzione dell'attivita' del antitrombina III, riduzione dell'attivazione della proteina C, III, riduzione dell'attivazione della proteina C, attivazione del fattore VII, riduzione dell'attivita' del attivazione del fattore VII, riduzione dell'attivita' del PTA, ossidazione delle LDL).PTA, ossidazione delle LDL).

OMOCISTEINAOMOCISTEINA

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Una metanalisi retrospettiva ha mostrato un Una metanalisi retrospettiva ha mostrato un significativo aumento del rischio relativo di significativo aumento del rischio relativo di coronaropatia (RR 1.7), di patologia coronaropatia (RR 1.7), di patologia cerebrovascolare (RR 2.5) e di arteriopatia cerebrovascolare (RR 2.5) e di arteriopatia obliterante periferica (RR 6.8) obliterante periferica (RR 6.8)

Studi prospettici che hanno valutato la Studi prospettici che hanno valutato la relazione tra omocisteinemia e rischio di relazione tra omocisteinemia e rischio di malattia cardiovascolare in soggetti sani hanno malattia cardiovascolare in soggetti sani hanno mostrato una meno chiara e meno forte mostrato una meno chiara e meno forte associazione associazione

OMOCISTEINAOMOCISTEINA

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la supplementazione con la supplementazione con acido folicoacido folico associato o associato o meno a meno a vitamine del gruppo Bvitamine del gruppo B è il trattamento è il trattamento standard per i soggetti con valori elevati (> 12.5 standard per i soggetti con valori elevati (> 12.5 mmol/L)mmol/L)

Tuttavia non è stata in grado di ridurre in modo Tuttavia non è stata in grado di ridurre in modo significativo la ricorrenza di eventi vascolari maggiori in significativo la ricorrenza di eventi vascolari maggiori in tre diverse popolazioni di pazienti (recente infarto, tre diverse popolazioni di pazienti (recente infarto, recente ictus ischemico e pazienti con diabete ad alto recente ictus ischemico e pazienti con diabete ad alto rischio) nonostante la riduzione dei livelli plasmatici di rischio) nonostante la riduzione dei livelli plasmatici di omocisteinaomocisteina

OMOCISTEINAOMOCISTEINA

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Una dieta ricca in acido folico (verdure a Una dieta ricca in acido folico (verdure a foglie verdi, lievito, germe di grano, foglie verdi, lievito, germe di grano, fagioli) è sempre consigliabile, visto lo fagioli) è sempre consigliabile, visto lo scarso apporto medio in Europa, specie scarso apporto medio in Europa, specie nei soggetti maggiormente a rischio nei soggetti maggiormente a rischio

OMOCISTEINAOMOCISTEINA

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PROTEINA C REATTIVA (PCR)PROTEINA C REATTIVA (PCR)

La proteina C reattiva (PCR) è una proteina di fase La proteina C reattiva (PCR) è una proteina di fase

acuta, che è stata dimostrata essere un affidabile acuta, che è stata dimostrata essere un affidabile

marcatore di infiammazione sistemica. marcatore di infiammazione sistemica.

nei soggetti asintomatici le concentrazioni plasmatiche nei soggetti asintomatici le concentrazioni plasmatiche

di PCR sono molto stabili nel tempodi PCR sono molto stabili nel tempo

sulla base dell’ipotesi infiammatoria dell’aterosclerosi la sulla base dell’ipotesi infiammatoria dell’aterosclerosi la

PCR è stata studiata in varie popolazioni di pazienti PCR è stata studiata in varie popolazioni di pazienti

affetti o a rischio di malattia cardiovascolareaffetti o a rischio di malattia cardiovascolare

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Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che i Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che i

livelli di PCR hanno un elevato valore predittivo a lungo livelli di PCR hanno un elevato valore predittivo a lungo

termine per il verificarsi di eventi cardiovascolari termine per il verificarsi di eventi cardiovascolari

indipendentemente dai livelli di C-LDL e dalla classe di indipendentemente dai livelli di C-LDL e dalla classe di

rischio cardiovascolare. rischio cardiovascolare.

Nel 2003 il Center for Disease Control (CDC) e Nel 2003 il Center for Disease Control (CDC) e

l’American Heart Association (AHA) hanno prodotto le l’American Heart Association (AHA) hanno prodotto le

prime linee guida che propongono l’utilizzo della PCR prime linee guida che propongono l’utilizzo della PCR

quale fattore di rischio, in aggiunta ai fattori tradizionali, quale fattore di rischio, in aggiunta ai fattori tradizionali,

per lo screening cardiovascolare. per lo screening cardiovascolare.

PROTEINA C REATTIVA (PCR)PROTEINA C REATTIVA (PCR)

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Livelli <1 mg/L identificano un basso rischio, valori Livelli <1 mg/L identificano un basso rischio, valori compresi tra 1 e 3 mg/L un rischio intermedio e valori compresi tra 1 e 3 mg/L un rischio intermedio e valori >3 mg/L>3 mg/L un alto rischio. un alto rischio.

Tuttavia tali valori non sono standardizzati e mancano Tuttavia tali valori non sono standardizzati e mancano valori di normalità per la popolazione europea.valori di normalità per la popolazione europea.

Molti laboratori non sono attrezzati per il dosaggio ad Molti laboratori non sono attrezzati per il dosaggio ad alta sensibilità, ritenuto il più affidabile per dosare valori alta sensibilità, ritenuto il più affidabile per dosare valori molto bassi, inferiori a quelli considerati normalmente molto bassi, inferiori a quelli considerati normalmente indicativi di un'infiammazione, utili per identificare il indicativi di un'infiammazione, utili per identificare il fattore di rischio cardiovascolare.fattore di rischio cardiovascolare.

PROTEINA C REATTIVA (PCR)PROTEINA C REATTIVA (PCR)

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LIPOPROTEINELIPOPROTEINE

La La lipoproteina(a) - Lp(a) -lipoproteina(a) - Lp(a) - è una è una lipoproteina ricca di colesterolo che lipoproteina ricca di colesterolo che presenta similarità strutturali con le LDL presenta similarità strutturali con le LDL

Elevati livelli plasmatici di Lp(a) Elevati livelli plasmatici di Lp(a) sembrano essere associati a un sembrano essere associati a un aumentato rischio di malattia aumentato rischio di malattia cardiovascolare indipendentemente cardiovascolare indipendentemente dall’associazione con altre alterazioni del dall’associazione con altre alterazioni del profilo lipidico e fattori di rischio noti profilo lipidico e fattori di rischio noti

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La Lp(a) sembra avere un notevole effetto La Lp(a) sembra avere un notevole effetto protromboticoprotrombotico, possibile responsabile degli , possibile responsabile degli eventi vascolari associatieventi vascolari associati

Studi su vaste popolazioni di pazienti CV Studi su vaste popolazioni di pazienti CV hanno dimostrato un aumento del rischio nei hanno dimostrato un aumento del rischio nei soggetti con livelli di Lp(a) più elevati, anche soggetti con livelli di Lp(a) più elevati, anche indipendentemente dai livelli del C-LDLindipendentemente dai livelli del C-LDL

Mancano però al momento studi di intervento Mancano però al momento studi di intervento farmacologicofarmacologico

LIPOPROTEINELIPOPROTEINE

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Le concentrazioni plasmatiche di Lp(a) Le concentrazioni plasmatiche di Lp(a) aumentano in menopausa e sono poco aumentano in menopausa e sono poco modificabili dalla dieta, dall’attività fisica e dai modificabili dalla dieta, dall’attività fisica e dai farmaci ipolipidemizzanti, fatta eccezione per la farmaci ipolipidemizzanti, fatta eccezione per la niacina e la terapia ormonale sostitutivaniacina e la terapia ormonale sostitutiva

Studio Studio HERSHERS: aumentati livelli di Lp(a) sono un : aumentati livelli di Lp(a) sono un predittore di rischio indipendente per malattia predittore di rischio indipendente per malattia CV in menopausa, il trattamento con CV in menopausa, il trattamento con estroprogestinici è in grado di ridurne in estroprogestinici è in grado di ridurne in maniera significativa i livelli plasmatici rispetto maniera significativa i livelli plasmatici rispetto al placebo.al placebo.

LIPOPROTEINELIPOPROTEINE

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Sia l'Sia l'apolipoproteina B ( ApoB )apolipoproteina B ( ApoB ) che il che il colesterolo non-HDLcolesterolo non-HDL sono stati proposti come sono stati proposti come ulteriori indicatori per identificare i pazienti a ulteriori indicatori per identificare i pazienti a più alto rischio.più alto rischio.

Alti livelli di ApoB sono legati alla formazione di Alti livelli di ApoB sono legati alla formazione di LDL piccole e dense, che partecipano LDL piccole e dense, che partecipano maggiormente alla formazione delle placche di maggiormente alla formazione delle placche di aterosclerosi aterosclerosi

LIPOPROTEINELIPOPROTEINE

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ApoB misura il ApoB misura il numeronumero delle particelle aterogeniche delle particelle aterogeniche piuttosto che il colesterolo da esse veicolatopiuttosto che il colesterolo da esse veicolato

Pattern A: prevalgono LDL grandi e flottanti (Pattern A: prevalgono LDL grandi e flottanti ( apoB) apoB)

Pattern B: prevalgono LDL piccole e dense (Pattern B: prevalgono LDL piccole e dense ( apoB) apoB)

Le HDL hanno come parte proteica principale Le HDL hanno come parte proteica principale l’l’apolipoproteina Aapolipoproteina A (ApoA)(ApoA)

E’ quindi importante anche il rapporto ApoA/ApoB, più E’ quindi importante anche il rapporto ApoA/ApoB, più basso è più alto il rischio CVbasso è più alto il rischio CV

Manca ancora una standardizzazione tra i laboratori e i Manca ancora una standardizzazione tra i laboratori e i metodi di misura adottatimetodi di misura adottati

LIPOPROTEINELIPOPROTEINE

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COLESTEROLO NON-HDLCOLESTEROLO NON-HDL

Comprende il Colesterolo di LDL, VLDL e Comprende il Colesterolo di LDL, VLDL e IDLIDL

Altamente correlato con le concentrazioni Altamente correlato con le concentrazioni di ApoBdi ApoB

Non-HDL-C = Non-HDL-C = Colesterolo tot – Colesterolo HDLColesterolo tot – Colesterolo HDL

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CONCLUSIONICONCLUSIONI

La prevenzione della patologia La prevenzione della patologia cardiovascolare è ottenibile con cardiovascolare è ottenibile con un’adeguata modificazione dello stile di un’adeguata modificazione dello stile di vita e con un trattamento intensivo di vita e con un trattamento intensivo di tutte le componenti della “sindrome tutte le componenti della “sindrome metabolica”. metabolica”.

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CONCLUSIONICONCLUSIONI

È sicuramente importante tenere in È sicuramente importante tenere in considerazione i nuovi fattori di rischio considerazione i nuovi fattori di rischio nella stratificazione del rischio nella stratificazione del rischio cardiovascolare in ogni singolo paziente cardiovascolare in ogni singolo paziente considerando il differente impatto che considerando il differente impatto che hanno nei due sessi. hanno nei due sessi.

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CONCLUSIONICONCLUSIONI

Per quanto riguarda i nuovi marcatori Per quanto riguarda i nuovi marcatori quali le lipoproteine, omocisteina, quali le lipoproteine, omocisteina, proteina C reattiva, sono ancora proteina C reattiva, sono ancora discordanti dati di efficacia di discordanti dati di efficacia di prevenzione primaria o secondaria forniti prevenzione primaria o secondaria forniti da studi clinici d’intervento randomizzati da studi clinici d’intervento randomizzati e controllati con placebo. e controllati con placebo.

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Grazie per Grazie per l’attenzione!l’attenzione!