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I NUMERI DELL’ANNO 2014
Report n. 9
INNOVAZIONE Brevetti, marchi, design industriale, Startup innovative e Reti d’impresa
in provincia di Treviso
Dicembre 2015
A cura dell’Area Studi, Statistica e Prezzi
SETTORE SVILUPPO IMPRESE
Francesco Rossato – Dirigente
Area Studi, Statistica e Prezzi
Federico Callegari – Responsabile dell’Area
Ilenia Beghin, Michela Bianchin, Meri Dalla Libera, Anna Morandin, Elena Plancher
© Camera di Commercio di Treviso, Dicembre 2015 Piazza Borsa – 31100 Treviso Tel.: 0422.595239 Fax.: 0422.595687 E‐mail: [email protected] Website: www.tv.camcom.gov.it
Si autorizza la riproduzione a fini non commerciali e con la citazione della fonte
INNOVAZIONE Brevetti, marchi, design industriale, Startup innovative e Reti d’impresa
in provincia di Treviso nel 2014
Sommario Introduzione ...................................................................................................................... 4
1. Gli indici di innovazione europea ................................................................................ 5
2. Strumenti di tutela della proprietà industriale: brevetti, marchi e disegni ................. 12
3. Le Startup innovative ................................................................................................. 22
4. La cooperazione fra imprese: i contratti di rete ......................................................... 27
Appendice statistica ........................................................................................................ 33
Indice delle tavole ............................................................................................... 34
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 4
Introduzione
La capacità di innovare è un fattore chiave per sopravvivere, essere competitivi e crescere in un contesto economico globalizzato. Nel seguito del presente report, dopo una breve ricognizione dei più aggiornati indici compositi d’innovazione calcolati dalla Commissione Europea per i Paesi membri e le loro Regioni interne, verranno approfondite alcune dimensioni dell’attività innovativa per le quali è possibile dar conto anche del contributo provinciale operando, ove possibile, confronti con la situazione regionale, nazionale ed internazionale. Si comincia prendendo in esame un indicatore classico di output dell’attività innovativa, ovvero il ricorso a strumenti per la protezione della proprietà industriale (brevetti, marchi e disegni industriali), sia in ambito internazionale che all’interno del territorio nazionale. Un’analisi più approfondita è dedicata alla tutela internazionale, ed in particolare a quella all’interno dell’Unione Europea, perché si è riscontrato che intra Ue si indirizzano prevalentemente le richieste dei residenti italiani. E’ proprio con riferimento alla tutela comunitaria di invenzioni, marchi e disegni industriali che si approfondisce il posizionamento del Veneto e della provincia di Treviso rispetto alle altre regioni e province europee. Le fonti utilizzate variano a seconda dell’orizzonte territoriale di analisi:
per i confronti fra Paesi a livello mondiale si utilizzano i dati di fonte WIPO (World Intellectual Property Organization - Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale);
per l’analisi della tutela in ambito comunitario si fa ricorso alla fonte Eurostat. I dati Eurostat, infatti, permettono un confronto omogeneo non solo per paesi, ma anche per regioni e province europee (livello Nuts2 e Nuts3), con un limite per le domande di brevetto europeo, per le quali le statistiche disponibili al momento della redazione del presente report propongono dati definitivi al 2010, provvisori al 2011 e parziali al 20121. Per poter disporre, almeno a livello nazionale di informazioni più aggiornate,
abbiamo quindi integrato le statistiche Eurostat sui brevetti con i dati pubblicati direttamente dall’Ufficio Europeo Brevetti.
Infine, per l’analisi della tutela della proprietà industriale all’interno del territorio nazionale si fa ricorso alle statistiche a libera consultazione di fonte Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
1 Generalmente il minor numero di brevetti conteggiati nell’ultimo anno deriva dalla lunghezza delle procedure amministrative piuttosto che ad un calo dell’attività brevettuale.
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 5
Quanto alle altre dimensioni dell’innovazione il report presenta:
in merito alla diffusione di imprese innovative, gli ultimi dati disponibili sulle Start up provinciali e sugli incubatori certificati;
riguardo alla dimensione della propensione alla collaborazione/cooperazione fra imprese, il punto della situazione sullo strumento dei contratti rete in provincia.
1. Gli indici di innovazione europea
Nell’ambito della Comunità Europea, dove all’innovazione è dedicata una delle tre iniziative prioritarie per il perseguimento di una crescita intelligente2, già da alcuni anni si ambisce a monitorare le performance innovative dei Paesi membri e delle loro regioni interne quale supporto per la pianificazione, la messa in atto ed il monitoraggio di azioni politiche efficaci ed integrate. A tal fine la Commissione Europea ha via via affinato un indicatore sintetico di innovazione per i Paesi membri, sia a livello nazionale (il Summary Innovation Index, SII), che di Regioni interne. Tali indicatori formano oggetto rispettivamente dei rapporti Innovation Union Scorebord (IUS), pubblicato annualmente, e European Regional Innovation Scoreboard (RIS)3. Tratto comune di tali indicatori è la natura composita: il valore sintetico finale scaturisce dalla combinazione di più indicatori elementari che misurano la performance innovativa di uno stato/regione in tre diversi ambiti4:
gli aspetti di contesto “abilitanti“, suddivisi in tre dimensioni: risorse umane, finanziarie e sistemi di ricerca;
le attività innovative delle imprese, che ricomprendono, oltre agli investimenti in innovazione e alle azioni di tutela della proprietà industriale, anche le le attività di collaborazione tra imprese;
i risultati dell’innovazione: imprese che hanno prodotto innovazioni ed impatto economico delle stesse.
I paesi vengono suddivisi in quattro cluster in base al loro rendimento innovativo: gli innovatori “leader” e quelli “follower”, si collocano rispettivamente molto al di sopra e
2 Crescita intelligente significa migliorare le prestazioni dell'UE nei seguenti campi:
istruzione (incoraggiare le persone ad apprendere, studiare ed aggiornare le loro competenze) ricerca/innovazione (creazione di nuovi prodotti/servizi in grado di stimolare la crescita e
l'occupazione per affrontare le sfide della società) società digitale (uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione)
3 Le ultime edizioni dei rapporti sono disponibili in http://ec.europa.eu/growth/industry/innovation/facts-figures/scoreboards/index_en.htm 4 L’indicatore sintetico nazionale, il SII, scaturisce da 25 indicatori elementari, mentre il RIS può contare solo su 11 indicatori disponibili a livello regionale.
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 6
nei dintorni superiori o inferiori della media Ue, mentre gli innovatori “moderati” e quelli “modesti” si posizionano sotto e molto al di sotto della media Ue. In base al rapporto IUS 2015 pubblicato a settembre di quest’anno, l’indice composito calcolato con gli indicatori disponibili al 20145, mostra una situazione di sostanziale “stallo” rispetto all’edizione precedente. La composizione dei cluster è rimasta invariata, ma l’impatto della crisi economica è divenuto visibile per parecchi Paesi membri che hanno mostrato nell’ultima osservazione un abbassamento del rendimento innovativo. L’Italia rimane nel gruppo degli innovatori moderati, ma il rendimento innovativo del Paese, in crescita fino al 2013, registra nel 2014 un lieve calo che determina la discesa dal primo al quarto posto del cluster.
Figura 1 – Summary Innovation Index
Graduatoria dei Paesi Ue per valore dell’indice 2014 (rispetto alla media Ue=100)
Serie Storica 2007-2014 Ue, Italia, Germania
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Commissione Europea, Innovation Union Scoreboard 2015
L’Italia mostra un rendimento sotto la media Ue in molte dimensioni, in particolare nell’ambito delle risorse finanziarie e degli investimenti delle imprese, mentre nella dimensione delle imprese innovatrici ha un rendimento sopra la media Ue.
5 L’Innovation Union Scoreboard 2015 ha utilizzato le più recenti statistiche disponibili alla fine di Novembre 2014 di Eurostat e di altre fonti internazionalmente riconosciute, come ad esempio l’Ocse e le Nazioni Unite. Sono disponibili dati al 2013 per 10 indicatori, al 2012 per 12 indicatori, al 2011 per 2 e al 2009 per 1.
-2,3 3,1 3,4 2,1 0,8 1,0 1,9 0,1 1,4 -0,4 2,9 1,4 1,6 -0,1 2,6 2,2 2,6 0,7 1,2 1,1 1,4 1,7 0,0 1,8 0,1 0,6 1,9 0,3
Tasso di crescita '07-'14
3741
49 5156 56
65 66 6669 72 73
79 80 81
88
96
105 106112 113 115 116 117
122 122
133 133
20
40
60
80
100
120
140
Ro
man
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Cro
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Polo
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lan
dia
Ge
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nia
Da
nim
arca
Sve
zia
Innovatorimodesti
Innovatorimoderati
Innovatori"follower"
Innovatori"leader"
0,350
0,400
0,450
0,500
0,550
0,600
0,650
0,700
'07 '08 '09 '10 '11 '12 '13 '14
Italia
Germania
Ue 28
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Guardando ai singoli indicatori, la peggior performance relativa si registra negli investimenti in Venture Capital e nelle entrate dall’estero derivanti da licenze e brevetti, al contrario risulta molto al di sopra della media negli indicatori relativi alle co-pubblicazioni scientifiche internazionali, e alle Piccole e Medie Imprese che innovano in-house o che hanno introdotto innovazioni di prodotto, di processo, organizzative o di mercato. Nel periodo 2008-2014 l’Italia ha conosciuto rendimenti crescenti per la maggior parte degli indicatori: i miglioramenti più rilevanti si osservano con riferimento alle co-pubblicazioni scientifiche internazionali (7,2%), ai laureati provenienti da Paesi extra Ue (19%) e alle entrate dall’estero derivanti da licenze e brevetti (18%). All’opposto, gli investimenti in Venture Capital conoscono nel periodo un forte calo (-13%).
Figura 2 – Summary Innovation Index per dimensioni dell’innovazione Confronto Unione Europea e Italia. 2014
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Commissione Europea, Innovation Union Scoreboard 2015
0,000
0,100
0,200
0,300
0,400
0,500
0,600
0,700Risorse umane
Sistemi di ricerca aperti,eccellenti ed attrattivi
Finanza e supporto
Investimenti delle imprese
Cooperazione fra impresee imprenditorialità
Proprietà intellettuale
Imprese innovatrici
Impatto economico
Unione Europea Italia
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Figura 3 – ITALIA: Summary Innovation Index per indicatori. Rendimento innovativo rispetto alla media Ue (Ue=100) e tasso di crescita ‘07-’14 (val. perc.li)
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Commissione Europea, Innovation Union Scoreboard 2015 Va tuttavia ricordato e sottolineato che i risultati 2014 scaturiscono da indicatori il cui aggiornamento disponibile risale al più all’anno 2013.
Ancor più “datato” è il quadro delineato dall’ultimo Regional Innovation Scoreboard. Al momento della pubblicazione del rapporto (2014) per un solo indicatore erano disponibili dati regionali al 2012, per la maggior parte (otto indicatori) i dati regionali più recenti risalivano al 2010 e per l’indicatore relativo ai brevetti EPO addirittura al 2008. Si può dunque considerare che il rapporto 2014 dia il quadro dei rendimenti innovativi regionali al 2010.
Dunque, con riferimento al 2010, guardando in particolare alle regioni italiane si osservano differenti livelli di capacità innovativa: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte si collocano nel gruppo dei follower. Il Veneto, pur posizionandosi nel gruppo degli innovatori moderati, presenta per alcuni singoli indicatori grandezze pari a quelle delle regioni follower se non leader.
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Ciò è vero per tutti gli indicatori che misurano i risultati e l’impatto economico delle attività innovative (quota di imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto, processo, organizzative e/o di mercato, quota di fatturato derivante da prodotti nuovi, o significativamente migliorati, per l'azienda o per il mercato, quota degli occupati nei servizi ad alta intensità di conoscenza e nel manifatturiero a media e alta intensità tecnologica sul totale delle forze lavoro).
Figura 4 – RIS 2014: indicatori componenti della dimensione “risultati dell’innovazione” Confronto fra regioni europee
Quota delle Piccole e Medie Imprese che hanno introdotto innovazioni organizzative o di mercato sul totale
Quota delle Piccole e Medie Imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto o di processo sul totale
Quota degli occupati nei servizi ad alta intensità di
conoscenza e nel manifatturiero a media e alta intensità tecnologica sul totale delle forze lavoro
Quota di fatturato derivante da prodotti nuovi, o significativamente migliorati, per l'azienda o per il mercato
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Commissione Europea, Regional Innovation Scoreboard 2014
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Anche alcuni degli indicatori utilizzati per dare una misura dell’attività innovativa delle imprese, assumono valori elevati. Si tratta in particolare della quota di fatturato dedicata ad attività innovative diverse dalla R&S formale, della quota di imprese che innovano in-house e dell’intensità brevettuale. Spuntano, invece valori piuttosto modesti l’entità della spesa in R&S, la quota d’imprese che ha instaurato attività o accordi di collaborazione per l'innovazione con altre imprese.
Figura 5 – RIS 2014: indicatori componenti della dimensione “attività innovativa delle imprese” Confronto fra regioni europee
Spesa in R&S delle imprese in % sul PIL
Spesa per innovazione diversa dalla spesa in R&S in % sul fatturato
Quota delle Piccole e Medie Imprese che innovano in-house sul totale
Quota delle Piccole e Medie Imprese che hanno in essere attività o accordi di collaborazione per l'innovazione con altre
sul totale
Domande di brevetto EPO per miliardo di PIL regionale
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Commissione Europea, Regional Innovation Scoreboard 2014
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I valori sono modesti anche con riferimento ai due indicatori selezionati per dar conto dei “fattori abilitanti” dell’innovazione: la spesa in R&S del settore pubblico e la percentuale di popolazione tra i 25 e 64 anni di età con istruzione superiore.
Figura 6 – RIS 2014: indicatori componenti della dimensione “fattori abilitanti” Confronto fra regioni europee
Quota di laureati nella popolazione tra i 25 e i 64 anni Spesa in R&S del settore pubblico in % sul PIL
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Commissione Europea, Regional Innovation Scoreboard 2014
Il Regional Innovation Scoreboard è sicuramente uno strumento efficace per effettuare delle comparazioni fra regioni Ue di prima approssimazione, semplici ed oggettive. Ma ai fini di valutare gli elementi di forza e di debolezza di un sistema regionale di ricerca e innovazione, rappresenta solo un punto di partenza, uno strumento utile per orientare gli sforzi di analisi verso le aree che appaiono più critiche.
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2. Strumenti di tutela della proprietà industriale: brevetti, marchi e disegni
La proprietà industriale riguarda le opere di ingegno appartenenti al mondo della scienza e della tecnica, ovvero invenzioni, modelli di utilità, marchi e altri segni distintivi, denominazioni di origine, disegni e modelli, indicazioni geografiche, topografie dei prodotti a semiconduttori, informazioni aziendali riservate e nuove varietà vegetali (art. 1 del Codice della Proprietà Industriale - CPI 6). Nel presente lavoro si limita l’esame ai depositi di brevetti per invenzioni e alle registrazioni di marchi e disegni7. In particolare si mira a fornire un quadro statistico del ricorso a tali strumenti di tutela riferibile alla provincia di Treviso, o quantomeno alla regione Veneto, sia all’estero che all’interno del territorio nazionale. Un maggior approfondimento viene dedicato alla richiesta di tutela all’estero, in quanto in un contesto economico caratterizzato dalla internazionalizzazione della domanda e dell’offerta di beni e dalla globalizzazione dell’economia diventa fondamentale che ogni innovazione economicamente significativa, sia essa di tipo tecnologico o legata ai campi del design e del marchio d’impresa, sia protetta a livello internazionale. Al fine di rendere più facile ed economico l’ottenimento della tutela all’estero e di uniformare almeno in parte le normative in vigore nei vari Paesi, nel corso degli anni sono state sancite diverse convenzioni che disciplinano procedure uniche per l’ottenimento della tutela sia limitatamente ad una singola area geografica che a livello internazionale. Nei Paesi Europei, ad esempio, è possibile ricorrere allo strumento del Brevetto Europeo amministrato dall’Ufficio Brevetti Europeo (EPO), e alla registrazione di Marchi e Disegni Comunitari presso l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno (UAMI). A livello internazionale, il Trattato di cooperazione in materia di brevetti (Patent Cooperation Treaty - PCT) disciplina la procedura di estensione internazionale di brevetti, l’Unione di Madrid e l’Accordo dell’Aia disciplinano la registrazione internazionale
6 Il Codice dei diritti di proprietà industriale (CPI), disciplinato dal D.Lgs. n.30 del 10/02/05, ha introdotto nel sistema italiano una disciplina organica e strutturata in materia di tutela e difesa dei diritti di proprietà intellettuale, riordinando e accorpando oltre 40 testi normativi tra leggi e provvedimenti, conseguenti in particolare all’adeguamento delle norme italiane ai regolamenti comunitari e alle disposizioni delle convenzioni internazionali a cui l’Italia ha aderito. 7 Si ricorda, brevemente che l’invenzione industriale viene definita una soluzione nuova ed originale di un problema tecnico. Il marchio è un segno (parole, disegni, lettere, cifre, suoni, forma del prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche) che permette di distinguere i prodotti o i servizi, realizzati o distribuiti da un'impresa, da quelli delle altre aziende. Il disegno o modello industriale riguarda una nuova caratteristica esteriore che conferisce a oggetti, macchine, prodotti in generale, inclusi quelli artigianali, gli imballaggi e i simboli grafici, un aspetto particolare e distintivo.
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rispettivamente di marchi e disegni presso l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (World Intellectual Property Organization - WIPO) 8. Le statistiche di fonte WIPO relative all’attività di tutela della proprietà industriale a livello mondiale, disponibili con aggiornamento al 2013, mostrano che prosegue anche nel 2013 la decisa ripresa del trend di crescita delle domande di brevetto, marchio e disegno industriale depositate nel mondo dopo la flessione conseguente alla crisi del 2009.
Figura 7 – Depositi di domande di brevetto, marchio e disegno industriale*. Mondo. Serie storica 2004-2013
brevetti marchi disegni
*Per esigenze di comparabilità fra territori con diverse legislazioni si effettua il conteggio per classi merceologiche e disegni ovvero si assume che ad ogni classe merceologica cui viene esteso il marchio e ad ogni disegno corrisponda una domanda distinta..
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati WIPO statistics database, agg. marzo 2015 Per tutte le tipologie il trend positivo è imputabile in particolar modo i depositi effettuati in Asia. Nelle altre aree geografiche l’andamento, seppur crescente, ha avuto un’intensità decisamente inferiore. Così al 2013 i depositi di domande di marchio negli uffici asiatici raggiungono quasi la metà dei depositi mondiali (48,2%), le domande di brevetto superano il 58% e quelle di disegno industriale sfiorano il 70% dei depositi. Sui depositi in Asia pesano in particolar modo quelli di titolari cinesi, che nel 2013, vantano la prima posizione nella graduatoria dei Paesi per numero di depositi di brevetti e di disegni industriali ed la seconda posizione per depositi di marchi. Tuttavia le domande di titolari cinesi sono indirizzate prevalentemente alla tutela nel paese di origine piuttosto che all’estero.
8 Il Patent Cooperation Treaty (PCT) ad oggi conta 148 Stati aderenti, fra cui i Paesi europei, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone, la Cina e tutti i principali Paesi industrializzati, all’Unione di Madrid aderiscono oltre 89 Paesi, all’Accordo dell’Aia oltre 50.
1.500
1.700
1.900
2.100
2.300
2.500
2.700
'04 '09 '13
Mig
liaia
4.000
4.500
5.000
5.500
6.000
6.500
7.000
7.500
'04 '09 '13
Mig
liaia
500
600
700
800
900
1.000
1.100
1.200
1.300
'04 '09 '13
Mig
liaia
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Figura 8 – Domande di brevetto, marchio e disegno industriale per Aree geografiche di deposito e Paesi d’origine. Valori assoluti 2013 e serie storica per numeri indice 2004-2013
distribuzione domande 2013 per area geografica di deposito
andamento domande 2004-2013 per area geografica di deposito
Numeri indice, Base 2004=100
primi 20 Paesi per no. di domande equivalenti* (di cui nel paese d’origine e all’estero). 2013
Brevetti
Marchi (conteggio per classi merceologiche)**
Design industriale (conteggio per disegni)**
* Si ricorre alle domande equivalenti quando si confrontano i dati per origine del richiedente. Se le domande sono presentate agli Uffici regionali viene calcolato il loro numero equivalente come un multiplo pari: 1. al numero degli stati aderenti della regione per gli uffici: Benelux Office for Intellectual Property (BOIP), Eurasian Patent
Organization (EAPO), African Intellectual Property Organization (OAPI) or the Office for Harmonization in the Internal Market (OHIM);
2. un’unica domanda se il richiedente non è residente in uno degli stati membri e altrimenti due domande (una nel paese d’origine e una all’estero), per gli uffici: European Patent Office (EPO) and African Regional Intellectual Property Organization (ARIPO)
** vedi nota figura 7
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati WIPO statistics database, agg. marzo 2015
Asia58,3% Europa
23,7%
Nord America13,7%
America Centro-merid.le
2,3%
Africa1,4%
Oceania0,6%
80
100
120
140
160
180
200
220
240
'04 '05 '06 '07 '08 '09 '10 '11 '12 '13
EuropaAsiaNord AmericaAmerica Centro-merid.leAfrica
0 200 400 600 800
CinaStati UnitiGiapponeCorea del…Germania
FranciaRegno Unito
SvizzeraRussia
Paesi BassiItalia
CanadaSvezia
IndiaAustriaIsraele
FinlandiaAustralia
DanimarcaBelgio
Migliaia
Depositi nel paese d'origine
Depositi all'estero
Asia48,2% Europa
29,3%
Nord America
8,9%America Centro-merid.le
8,9%
Africa2,4%
Oceania2,2%
80
100
120
140
160
180
200
220
240
'04 '05 '06 '07 '08 '09 '10 '11 '12 '13
EuropaAsiaNord AmericaAmerica Centro-merid.leAfrica
0 500 1.000 1.500 2.000 2.500
Germania
Cina
Stati Uniti
Regno Unito
Francia
Italia
Spagna
Svizzera
Paesi Bassi
Giappone
Austria
Polonia
Turchia
Russia
Corea del Sud
Svezia
India
Belgio
Canada
Brasile
Migliaia
Depositi nel Paese d'origine
Depositi all'estero
Asia69,4%
Europa24,0%
Nord America
3,3%America Centro-merid.le
1,3%
Africa1,2%
Oceania0,8%
50
100
150
200
250
300
350
'04 '05 '06 '07 '08 '09 '10 '11 '12 '13
EuropaAsiaNord AmericaAmerica Centro-merid.leAfrica
0 200 400 600 800
CinaGermania
ItaliaFrancia
Stati UnitiSvizzera
Regno UnitoCorea del Sud
SpagnaGiappone
PoloniaAustria
Paesi BassiTurchiaSvezia
DanimarcaBelgio
FinlandiaPortogallo
Bulgaria
Migliaia
Depositi nel Paese d'origine
Depositi all'estero
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Per gli altri Paesi nelle prime posizioni delle graduatorie prevale, invece, la componente dei depositi all’estero. Guardando, in particolare, alle domande depositate da titolari residenti in Italia, si osserva che, soprattutto per quanto riguarda i marchi e i disegni industriali, la richiesta di tutela si indirizza prevalentemente in territorio comunitario.
Figura 9 – Domande con primo titolare residente in Italia per ufficio di deposito. Anno 2013
Brevetti Marchi Disegni
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati WIPO statistics database, agg. marzo 2015
E’ possibile esaminare il ricorso ai diversi strumenti di tutela della proprietà industriale all’intero dell’Unione Europea fino al dettaglio provinciale utilizzando i dati di fonte Eurostat. Con riferimento ai depositi di brevetti europei, tuttavia, le più recenti statistiche Eurostat disponibili al momento della redazione del presente report propongono dati definitivi al 2010, provvisori al 2011 e parziali al 20129. Per poter disporre, almeno a livello nazionale di informazioni più aggiornate, si integrano le statistiche Eurostat con i dati pubblicati direttamente dall’Ufficio Europeo Brevetti. Secondo tali dati, per la prima volta dal 2010, i depositi di brevetto europeo di residenti italiani hanno registrato nel 2014 un lieve aumento rispetto all’anno precedente (+0,5%), posizionandosi al sesto posto nella graduatoria dei paesi europei per numero di depositi.
Figura 10 - Domande di brevetto europeo (incl. fase regionale PCT) per territorio di residenza del primo titolare richiedente.
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati EPO, Annual Report 2014
9 Generalmente il minor numero di brevetti conteggiati nell’ultimo anno deriva dalla lunghezza delle procedure amministrative piuttosto che ad un calo dell’attività brevettuale.
'14/'13 '14/'11
-0,8 -5,4 11,54,0 8,5 4,79,1 30,8 3,04,8 4,8 2,50,0 11,8 1,90,5 -4,2 1,74,5 6,2 0,9
-2,1 1,2 0,9-9,3 -0,6 0,92,0 6,7 0,91,8 -8,7 0,8
-1,3 1,9 0,321,5 75,7 0,34,7 28,6 0,2
-3,5 15,7 0,13,9 30,0 0,5
Ue 28 1,6 3,2 31,0 Extra Ue 28 3,7 16,2 68,9 Mondo 3,1 11,9 100,0
Serie storica 2005-2014Mondo, Ue28, extra Ue28, Germania, Francia e Italia
Numeri Indice, base 2005=100
Domande 2014 Primi 15 Paesi Ue 28Ue 28, extra Ue 28,
Mondo
var. % Quota % sul totale
2014
31.64712.873
8.1046.823
5.1324.684
2.5012.4852.4722.3522.264
7097015842731.321
0 10.000 20.000 30.000 40.000
GermaniaFranciaPaesi BassiRegno UnitoSveziaItaliaAustriaSpagnaFinlandiaDanimarcaBelgioIrlandaPoloniaLussemburgoRepubblica CecaAltri Paesi Ue 28
90,0
100,0
110,0
120,0
130,0
140,0
150,0
160,0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Germania Francia Italia
Ue 28 Extra ue 28 Totale
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 16
Scendendo nel dettaglio regionale e provinciale e considerando, per i motivi anzidetti, il periodo 2005-2012, si osserva che il Veneto risulta la terza regione italiana e la ventiduesima in Europa per numero di domande di brevetto europeo depositate tra il 2005 ed il 2012, dietro a Lombardia ed Emilia Romagna (rispettivamente nona e diciassettesima regione della graduatoria europea). La provincia di Treviso è la settima provincia italiana per numero di depositi nello stesso periodo, e seconda del Veneto dietro a Vicenza. Le domande di titolari trevigiani rappresentano oltre un quarto delle domande venete.
Figura 11 - Domande di brevetto europeo per territorio di residenza del primo titolare richiedente. Regioni e prime 25 province italiane per numero di depositi 2005-2012 (dati cumulati)
* in parentesi la posizione nella graduatoria delle regioni/province Ue 28 per numero di depositi nel periodo
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati EUROSTAT Database, agg. 2 giugno 2015
Volgendo lo sguardo a marchi e disegni comunitari, le statistiche Eurostat sono disponibili con aggiornamento al 2014 e forniscono interessanti informazioni sino al livello di dettaglio provinciale. Nella graduatoria Paesi Ue 28 per domande di marchio comunitario nel 2014, l’Italia si posiziona al 2° posto (il 12,3% dei depositi di europei), seconda solo alla Germania (24,7%), con un incremento del +5,7% rispetto ai depositi 2013, crescita annuale superiore alla media europea (+2,5%) e tanto più alla media dell’Area Euro (+0,4%). Oltre il 13% delle domande di marchio comunitario con titolare italiano afferisce a richiedenti del Veneto, seconda regione italiana e nona regione europea per depositi nell’anno. Treviso è la prima provincia veneta per depositi 2014 e si colloca quinta in Italia con il 3,1% dei depositi totali.
Domande presentatetra il 2005 ed il 2012
Regione o Prov. Aut. di residenza del primo titolare*
9.856
5.429
4.421
4.103
2.163
1.530
1.472
930
851
642
442
422
379
365
275
248
129
97
54
47
12
Lombardia (9)
Emilia R. (17)
Veneto (22)
Piemonte (24)
Toscana (49)
Lazio (74)
Friuli V.G. (78)
Marche (100)
Liguria (106)
Campania (126)
Bolzano P.A. (147)
Puglia (151)
Sicilia (156)
Abruzzo (157)
Umbria (167)
Trento P.A. (174)
Sardegna (196)
Calabria (204)
Valle d'Aosta (226)
Basilicata (228)
Molise (253)
Domande presentatetra il 2005 ed il 2012
Provincia di residenza del primo
titolare*
3.6422.688
1.8621.3221.1831.1671.1331.052
1.009975877868862
641627617610606
589442431415413411404
Milano (11)Torino (19)Bologna (31)Roma (55)Vicenza (67)Treviso (69)Varese (71)Bergamo (81)
Modena (89)Brescia (94)Padova (109)Monza e B. (114)Pordenone (119)Genova (165)Reggio Emilia (169)Parma (174)Firenze (181)
Verona (183)Como (189)Bolzano (253)Pisa (261)Ancona (274)Venezia (275)Udine (282)Lecco (283)
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 17
Figura 12 – Domande di marchio comunitario all’UAMI per territorio di residenza del primo titolare. Ue 28 e Primi 15 Paesi, Area Euro (19), Regioni italiane e prime 25 province. 2014
Primi 15 Paesi Ue 28, Ue 28 e Area Euro (19)
Regioni e Province Autonome italiane*
Prime 25 province italiane*
* in parentesi la posizione nella graduatoria delle regioni/province Ue 28 per numero di depositi 2014
** La somma dei pesi delle Regioni non corrisponde al totale Italia perché il dato Nazionale include le domande non ripartibili
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Eurostat statistics database, agg. giugno 2015
Territorio di residenza
var %'14/'13
var %'14/'11
% '14su tot.
Domande 2014
-6,4 -6,1 24,75,7 14,2 12,33,6 9,9 11,60,7 0,6 9,96,4 21,7 7,52,6 1,2 5,3
19,5 68,4 4,0-0,6 10,3 3,97,3 12,1 3,57,4 14,7 2,78,0 15,8 2,05,3 17,4 1,6
-4,1 4,0 1,4-0,8 29,5 1,45,5 20,4 1,2
Ue 28 2,5 9,1 100,0
18.667
9.249
8.758
7.469
5.649
3.970
2.989
2.908
2.608
2.066
1.515
1.244
1.043
1.028
904
GermaniaItaliaSpagnaFranciaRegno UnitoPaesi BassiPoloniaAustriaSveziaBelgioDanimarcaLussemburgoFinlandiaIrlandaRepubblica Ceca
4,0 6,7 25,9-5,8 17,3 13,0-6,1 6,1 9,25,5 1,7 7,76,4 33,7 7,26,1 1,7 6,60,0 43,3 3,1
-5,4 3,0 2,623,8 24,6 2,39,9 16,0 2,01,3 14,2 1,7
-12,6 14,2 1,726,8 46,4 1,526,2 8,5 0,8
-18,0 -20,7 0,891,9 129,0 0,822,7 1,9 0,62,0 48,6 0,6
220,0 128,6 0,355,0 121,4 0,3
150,0 150,0 0,2
Italia 5,7 14,2 **100,0
2.399
1.205
852
713
663
609
291
244
213
188
161
153
142
77
73
71
54
52
32
31
15
Lombardia (2)
Veneto (9)
Emilia Romagna (18)
Lazio (22)
Toscana (26)
Piemonte (28)
Campania (68)
Marche (81)
Friuli V. G. (94)
Puglia (103)
Liguria (114)
Bolzano P.A. (120)
Sicilia (128)
Umbria (169)
Abruzzo (171)
Calabria (173)
Trento P.A. (191)
Sardegna (195)
Valle d'Aosta (219)
Basilicata (222)
Molise (250)
2,4 4,4 15,73,7 -0,5 7,0
13,8 16,7 3,42,4 -14,1 3,21,8 18,4 3,13,4 22,1 3,0
-10,9 11,9 2,7-12,6 24,6 2,626,8 28,9 2,5-6,1 -2,6 2,5-6,1 37,8 2,0
-15,8 14,3 1,7-12,6 14,2 1,7-13,9 29,1 1,572,2 65,9 1,50,0 54,1 1,4
-7,2 34,9 1,337,8 54,8 1,28,7 16,7 1,2
47,9 33,3 1,242,3 24,7 1,1
-30,5 -24,8 1,07,1 36,4 1,0
-25,0 -17,6 0,9-42,2 -48,7 0,8
Italia 5,7 14,2 100,0
1.451649
314299283276
254243232229
18616015314213613111611311210810191908478
Milano (4)Roma (14)Bologna (34)Torino (38)Treviso (41)Firenze (42)Vicenza (46)Padova (50)Brescia (53)Verona (54)Napoli (62)Bergamo (75)Bolzano (80)Modena (87)Mantova (91)Venezia (94)Cuneo (116)Ancona (120)Genova (122)Udine (128)Como (139)Varese (164)Bari (166)Reggio Emilia (181)Parma (200)
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 18
Le domande di trevigiani risultano in aumento del +1,8% rispetto al 2013: si tratta di un tasso inferiore alla media nazionale, ma in controtendenza al dato regionale che risulta negativo (-5,8%), a causa del calo dei depositi delle altre maggiori province: Vicenza (-10,9%), Padova (-12,6%) e Verona (-6,1%). Si ricorda, tuttavia, che i depositi provinciali e regionali avevano conosciuto rispettivamente nel 2012 e 2013 un forte incremento probabilmente quale effetto del Bando Marchi + aperto dal 4 settembre 201210. Volgendo lo sguardo alla tutela comunitaria di disegni industriali, si osserva che nel 2014 l’Italia si posiziona al 2° posto fra i Paesi europei per numero di disegni comunitari con il 15,5% dei depositi totali dei Paesi Ue, comunque a distanza dalla Germania, prima in graduatoria con il 32,8% dei depositi europei. Il numero di disegni italiani depositati registra un aumento del +5% rispetto al 2013: variazione superiore alla media Ue (+1,1%) su cui pesa soprattutto il calo delle richieste francesi (-16,4%) e svedesi (-14,5%). Anche in termini di domande di design industriale depositate nel 201411, l’Italia si colloca seconda in graduatoria con 2.028 domande, pari al 14% delle domande europee. Il primo posto resta della Germania con 3.505 domande (il 24% del totale Ue28). In termini di media di disegni presentati per domanda, l’Italia con 4,4 disegni per domanda si colloca al di sopra della media Ue (3,9), ma in calo rispetto al numero medio registrato dal Paese nel periodo 2003-2014 (5,5). Nel 2014 i disegni di titolari del Veneto pesano per il 17,7% sui disegni di richiedenti italiani. Pur mantenendo la seconda posizione nella graduatoria delle regioni italiane dietro alla Lombardia, il numero di disegni comunitari presentati nell’anno 2014 da titolari residenti in Veneto (1.563) segnano un calo del -1,9% rispetto al 2013 (quando però registravano un aumento su base annua del +9%). Ciononostante il Veneto risulta la sesta regione europea per disegni depositati nel 2014. La regione è seconda in Italia anche con riguardo al numero di domande presentate nell’anno (336), ma, similmente a quanto rilevato per il Paese nel suo complesso, cala il numero medio di disegni presentati per domanda (da 5,4 del periodo 2003-2014 a 4,7 nel 2014). Scendendo al dettaglio provinciale, Treviso risulta la terza provincia italiana per numero di disegni comunitari depositati nel 2014, dopo Milano e Udine, nonché ottava provincia europea, con 584 disegni pari al 6,6% dei disegni presentati da titolari italiani nel periodo. Si tratta, comunque di una numerosità del -7% inferiore rispetto al 2013 quando i depositi avevano conosciuto un aumento del +22%.
10 Il Bando, promosso dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM del Mise, e gestito da Unioncamere, mira a supportare le imprese di micro, piccola e media dimensione nella tutela dei marchi all’estero. Le misure agevolative riguardano la registrazione di marchi comunitari presso l’UAMI o di marchi internazionali presso l’OMPI attraverso l’acquisto di servizi specialistici. 11 Con una sola domanda di registrazione può essere richiesta la protezione di più disegni o modelli, purché siano destinati ad essere impiegati per oggetti rientranti nella stessa classe merceologica in base alla Classificazione internazionale di disegni e modelli (Classificazione di Locarno).
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 19
Figura 13 – Disegni industriali presentati all’UAMI per territorio di residenza del primo titolare. Ue 28 e Primi 15 Paesi, Area Euro (19), Regioni italiane e prime 25 province. 2014
Primi 15 Paesi Ue 28, Ue 28 e Area Euro (19)
Regioni e Province Autonome italiane*
Prime 25 province italiane*
* in parentesi la posizione nella graduatoria delle regioni/province Ue 28 per numero di depositi nel 2014
** La somma dei pesi delle Regioni non corrisponde al totale Italia perché il dato Nazionale include le domande non ripartibili
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Eurostat statistics database, agg. giugno 2015
'14/'13 '14/'11 '14 '03-'14 '14 '03-'14
Disegni 2014Territorio di residenza
var. % % '14 su tot.
DomandeNo. medio disegni per
domanda
3,1 7,4 32,8 3.505 37.942 5,4 5,3
5,0 -11,2 15,5 2.028 20.348 4,4 5,5
-16,4 -5,4 10,2 1.767 19.394 3,3 3,6
22,0 46,6 6,1 1.178 7.090 2,9 2,8
3,0 -4,1 5,9 912 11.193 3,7 4,0
5,3 27,1 5,8 1.068 11.131 3,1 2,8
0,1 1,6 4,0 498 4.634 4,6 4,9
-0,6 -6,1 3,8 837 9.349 2,6 2,8
-14,5 16,0 2,9 573 6.343 2,8 2,6
1,4 12,1 2,5 434 4.464 3,3 3,5
4,3 -28,7 1,8 378 3.752 2,8 3,6
18,6 605,0 1,7 108 585 9,2 4,8
-2,3 44,2 1,6 317 2.650 2,9 3,0
15,2 3,9 1,2 255 1.950 2,8 3,3
-22,7 72,1 1,0 106 671 5,4 5,8
Ue 28 1,1 6,0 100,0 14.603 145.974 3,9 4,2
18.752
8.840
5.852
3.473
3.375
3.312
2.276
2.147
1.631
1.415
1.052
994
933
713
568
Germania
Italia
Francia
Polonia
Spagna
Regno Unito
Austria
Paesi Bassi
Svezia
Danimarca
Belgio
Bulgaria
Finlandia
Repubblica Ceca
Lussemburgo
-2,7 -9,7 25,1 474 5.414 4,7 5,4
-1,9 -2,8 17,7 336 3.613 4,7 5,4
9,2 -9,4 14,3 268 2.337 4,7 5,4
46,8 36,7 8,5 105 1.245 7,2 7,5
-6,4 -11,6 6,3 97 1.052 5,7 7,2
-4,8 -35,3 5,6 138 1.288 3,6 6,2
18,0 -3,8 5,2 140 1.532 3,3 4,2
129,3 24,3 3,0 24 230 11,1 5,3
-5,7 0,8 3,0 101 808 2,6 4,1
78,0 -23,6 1,7 42 363 3,5 6,1
1,6 36,8 1,5 50 437 2,6 3,1
-48,4 -71,0 0,7 27 370 2,4 11,7
138,5 933,3 0,7 10 76 6,2 3,6
0,0 -57,5 0,5 19 164 2,5 3,3
56,5 -35,7 0,4 17 150 2,1 2,6
-42,9 21,7 0,3 5 45 5,6 4,4
316,7 -7,4 0,3 6 60 4,2 4,6
+++ -23,5 0,1 7 35 1,9 2,3
-73,1 -77,4 0,1 5 132 1,4 4,0
- -50,0 0,1 2 22 2,5 1,8
-84,2 -40,0 0,0 3 50 1,0 4,0
Italia 5,0 -11,2 **100,0 2.028 20.348 4,4 5,5
2.223
1.563
1.266
753
557
494
459
266
263
146
130
64
62
48
36
28
25
13
7
5
3
Lombardia (3)
Veneto (6)
Emilia R. (7)
Friuli V. G. (15)
Marche (24)
Toscana (30)
Piemonte (35)
Umbria (60)
Lazio (62)
Puglia (92)
Campania (98)
Bolzano, P. A.…
Sicilia (152)
Abruzzo (167)
Liguria (182)
Valle d'Aosta (195)
Basilicata (200)
Calabria (213)
Trento, Pv. A.…
Molise (238)
Sardegna (243)
-11,2 4,2 13,0 230 2.344 5,0 5,958,0 83,2 6,8 58 676 10,3 9,6-7,0 -15,6 6,6 112 1.304 5,2 5,439,8 24,5 5,1 86 772 5,3 5,02,3 37,4 3,6 25 284 12,6 7,9
-15,9 -28,0 3,2 98 930 2,9 5,120,9 -22,9 3,1 58 656 4,7 5,6
128,3 23,4 2,9 22 202 11,7 5,632,1 37,9 2,8 63 647 4,0 5,518,2 14,3 2,7 52 624 4,6 4,3
-15,5 -2,0 2,7 27 289 8,9 10,1-6,4 12,4 2,7 89 661 2,6 3,94,3 -4,0 2,4 62 573 3,5 4,3
24,4 -12,6 2,4 50 472 4,2 5,750,8 13,5 2,2 59 411 3,3 3,7-5,0 0,6 1,9 75 820 2,3 3,48,9 -41,7 1,7 20 482 7,4 7,8
19,0 36,6 1,6 25 215 5,5 8,9-19,4 -2,3 1,5 29 189 4,4 5,676,4 111,7 1,4 20 166 6,4 5,1
-27,2 -1,6 1,4 14 223 9,0 6,742,0 -33,5 1,3 36 422 3,2 4,43,9 -16,4 1,2 35 284 3,1 4,4
72,4 16,3 1,1 25 212 4,0 5,1-7,5 -35,7 1,1 22 295 4,5 5,2
Italia 5,0 -11,2 100,0 2.028 20.348 4,4 5,5
1.153599584
453316
285272258251240239235
216209193
17014713812912712611510710099
Milano (2)Udine (6)Treviso (8)Bologna (15)Venezia (29)Vicenza (33)Brescia (35)Perugia (38)Padova (42)Bergamo (45)Macerata (46)Roma (49)Firenze (54)Modena (56)Reggio Emilia (66)Torino (80)Monza e Brianza (102)Fermo (107)Forlì-Cesena (112)Mantova (115)Parma (117)Pordenone (123)Como (136)Novara (144)Ancona (149)
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 20
In termini di domande, sale al secondo posto con 112 domande contro le sole 58 presentate da titolari udinesi. Nel 2014 i titolari trevigiani hanno presentato mediamente 5,2 disegni per domanda, numerosità superiore sia alla media regionale (4,7) che italiana (3,9), e in sostanziale tenuta rispetto al periodo 2003-2014 (5,4). Spostando l’analisi alla tutela della proprietà industriale in territorio nazionale si fa ricorso alle statistiche a libera consultazione di fonte Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che tuttavia presentano una serie di limiti. Con riferimento a tutte le tipologie di tutela l’UIBM rende disponibili:
i dati relativi ai depositi totali suddivisi per ufficio di deposito: ma i depositi effettuati presso le Camere di Commercio nel territorio non necessariamente corrispondono alla provenienza del titolare della domanda. La scelta della provincia dove effettuare il deposito, infatti, risponde a ragioni di opportunità del soggetto richiedente, tra cui la prossimità geografica: spesso si deposita negli uffici delle province limitrofe a quella di residenza.
i dati relativi ai depositi che presentano almeno un richiedente/titolare residente nel territorio sub-nazionale osservato: la stessa domanda verrà dunque conteggiata tante volte quante sono gli eventuali contitolari provenienti da territori diversi (regioni o province a seconda del livello di analisi).
Con riferimento ai soli disegni industriali, inoltre, l’UIBM fornisce dati solo relativamente al numero di domande presentate, non al numero di disegni in esse contenuti. Ciò premesso, i dati di fonte UIBM possono essere utilizzati in modo fra loro complementare per ottenere una migliore proxy della capacità inventiva del territorio, specie quanto più si scende nel dettaglio territoriale dell’analisi. Dall’analisi della dinamica 2009-2014 per tipologia di tutela si possono riassumere le seguenti osservazioni:
per quanto riguarda i depositi di brevetti, similmente a quanto rilevato per i depositi di italiani all’EPO, nel 2014 si registra una ripresa a livello di depositi nazionali e veneti, sia che si osservi l’andamento dei depositi per provincia che per territorio di residenza di almeno un richiedente/titolare. Per quanto riguarda l’andamento provinciale, i dati per provincia di deposito evidenziano una ulteriore lieve flessione, ma aumenta rispetto al 2013 il numero di depositi con almeno un richiedente/titolare residente in provincia.
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 21
Relativamente ai marchi, la dinamica dei depositi a livello nazionale si mostra sostanzialmente stabile rispetto al 2013, sia per territorio di deposito che per residenza di almeno un titolare richiedente. A livello regionale, invece, in linea con il dato dei depositi comunitari, si osserva una flessione su base annua sia dei dati per regione di deposito che per titolare residente. In calo su base annua anche i depositi trevigiani all’UIBM sia per ufficio di deposito che per residenza.
Per quanto riguarda, infine, i depositi nazionali di domande di disegni industriali, si osserva una flessione su base annua ad ogni livello territoriale, sia che si guardi ai dati per territorio di deposito, che a quelli per residenza di almeno un titolare richiedente. Analogamente a quanto rilevato per i depositi comunitari, comunque, la flessione regionale e provinciale, segue ad un incremento nell’anno precedente.
Figura 14 – Domande di brevetto per invenzione e domande di registrazione di marchi e disegni depositate all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, per territorio di deposito e per territorio di residenza di almeno un titolare. Treviso, Veneto e Italia. Anni 2009-2014
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati UIBM, agg. 15 luglio 2015
DOMANDE DI DESIGN INDUSTRIALE
DOMANDE DI BREVETTO
DOMANDE DI MARCHIO
0
50
100
150
200
250
300
350
400
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Treviso
1.150
1.200
1.250
1.300
1.350
1.400
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Veneto
7.000
7.500
8.000
8.500
9.000
9.500
10.000
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Italia
500
700
900
1.100
1.300
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Treviso
4.000
4.400
4.800
5.200
5.600
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Veneto
40.000
45.000
50.000
55.000
60.000
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Italia
0
10
20
30
40
50
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Treviso
0
50
100
150
200
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Veneto
0
500
1.000
1.500
2.000
'09 '10 '11 '12 '13 '14
Italia
Territorio di deposito Territorio di residenza
Territorio di deposito Territorio di residenza
Territorio di deposito Territorio di residenza
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 22
3. Le Startup innovative
A fine settembre 2015 sono 78 le start Startup innovative12 iscritte, in provincia di Treviso, nella sezione speciale del Registro Imprese, valore quasi raddoppiato (+90,2%) rispetto all’inizio di settembre dello scorso anno, quando erano 41.
Tavola 1 - Imprese iscritte nella sezione delle Startup innovative e Incubatori certificati per territorio. Consistenza al 28 settembre 2015 e confronto con il 30 settembre 2013 e 1 settembre 2014
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
La marca trevigiana registra un aumento, in termini relativi, superiore sia al dato medio italiano (+84,4%) che veneto (+76,4%). Guardando alle singole province, invece, la crescita positiva risulta in linea con quella delle prime due province italiane per numero di Startup innovative: Milano (+90,2%), che ospita il maggior numero di iscritte a livello nazionale (677) e Roma (+90,5%), al secondo posto in graduatoria con 381 Startup. E’ plausibile supporre che, oltre alle agevolazioni di cui godono le Startup per legge, il merito di questo progressivo aumento vada, come del resto era già stato osservato lo scorso anno13, anche ai diversi soggetti (incubatori, acceleratori, investitori, parchi scientifici e tecnologici, ecc.) che sono parte attiva nella creazione di un ecosistema favorevole all’imprenditorialità innovativa. Questi soggetti infatti facilitano la nascita e lo sviluppo di una Startup sia fornendo le risorse finanziarie d’avvio attività, sia offrendo strutture dove è possibile trovare spazi di lavoro attrezzati, oltre che occasioni di contaminazione di idee e condivisione di know-how.
12 Per Startup innovativa non si intende una qualsiasi nuova impresa, ma solo quelle il cui business è legato all’innovazione e alla tecnologia. I requisiti previsti dalla Legge 221/2012, di conversione del Decreto Legge 179/2012, sono stati semplificati e ampliati dal Decreto Legge 76/2013, convertito con modificazione, dalla Legge 99/2013 (“Decreto Lavoro”). Più precisamente le Startup innvovative sono società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, residenti in Italia o in altro Paese membro dell'UE purchè abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia, che rispondono a determinati requisiti e hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente: lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Maggiori dettagli sono disponibili nel sito http://startup.registroimprese.it/ . 13 Si veda il Report n. 9/2015 dedicato ai Numeri dell’anno 2013.
comp. %
numero incubatori certificati
comp. %
sett. 2013
sett. 2014
sett. 2015
ass. %sett. 2015
sett. 2015
sett. 2015
Nord Ovest 367 788 1.422 634 80,5 30,7 14 43,8Nord est 346 663 1.185 522 78,7 25,6 10 31,3
Veneto 110 199 351 152 76,4 7,6 3 9,4Treviso 24 41 78 37 90,2 1,7 1 3,1
Centro 269 530 985 455 85,8 21,3 7 21,9Sud e Isole 190 533 1.043 510 95,7 22,5 1 3,1
Italia 1.172 2.514 4.635 2.121 84,4 100,0 32 100,0
numero startup innovative
Territorio
variazione 2015/2014
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 23
Non è un caso, ad esempio, che delle 78 Startup iscritte in provincia a fine settembre 2015 ben 22 siano afferenti al Comune dove è presente l’unico incubatore certificato della marca trevigiana iscritto nell’apposita sezione speciale del Registro14.
Figura 15 - Prime venti province italiane per numero di Startup innovative al 28 settembre 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Guardando ai settori economici, 53 delle 78 Startup innovative trevigiane (quasi il 68%, valore in linea con il dato regionale) opera nei servizi avanzati di supporto alle imprese. Prevalgono, per quanto riguarda la provincia di Treviso, le attività legate alla produzione di software e alla consulenza informatica (47,2%), alla fornitura di altri servizi d’informazione (26,4%) e alla ricerca e sviluppo (11,3%).
14 Un incubatore certificato è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano o europeo, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative ed è in possesso, in sintesi, dei seguenti requisiti:
dispone di strutture, anche immobiliari, ed attrezzature adeguate ad accogliere start-up innovative; è amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e
innovazione e ha a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente; ha regolari rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e
partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati a start-up innovative; ha adeguata e comprovata esperienza nell'attività di sostegno a start-up innovative.
ass %
(1) Milano 321 90,2 14,6 8 25,0(2) Roma 181 90,5 8,2 3 9,4(3) Torino 92 62,2 5,2 2 6,3(4) Bologna 67 87,0 3,1 1 3,1(5) Trento 20 21,3 2,5 - -(6) Napoli 66 86,8 3,1 - -(7) Firenze 49 75,4 2,5 1 3,1(8) Modena 60 100,0 2,6 - -(9) Padova 31 49,2 2,0 1 3,1(10) Cagliari 31 54,4 1,9 1 3,1(11) Ancona 37 78,7 1,8 2 6,3(12) Bergamo 26 50,0 1,7 - -(13) Brescia 40 95,2 1,8 1 3,1(14) Treviso 37 90,2 1,7 1 3,1(15) Bari 40 80,0 1,9 - -(16) Palermo 27 65,9 1,5 - -(17) Pisa 21 51,2 1,3 1 3,1(18) Verona 29 85,3 1,4 - -(19) Venezia 14 35,9 1,1 1 3,1(20) Lecce 15 40,5 1,1 - -
Italia 2.121 84,4 100,0 32 100,0
comp. %
variazione 2015/2014
comp. %
numero startup innovative territorionumero
incubatori certificati
525362636878788284889094
114114120
142144
240381
677
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 24
Tavola 2 - Imprese iscritte nella sezione delle Startup innovative per comparti economici (Ateco 2007) e territorio. Consistenza al 28 settembre 2015
* comprende le sezioni D ed E ** comprende le sezioni H, J, K, M ed N *** comprende le sezioni P, Q, R, S e T Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Figura 16 - Imprese iscritte nella sezione delle Startup innovative nei servizi alle imprese per territorio. Graduatoria per numero di iscritte nella provincia di Treviso al 28 settembre 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Seguono, per numero di Startup innovative iscritte in provincia, il settore delle attività manifatturiere (17,9%), quota percentuale di poco superiore alla media italiana (17,1%), ma inferiore alla media veneta (23,9%). A livello provinciale prevalgono, in questo settore, in particolare le specializzazioni collegate alla fabbricazione di macchinari (42,9% sul totale provinciale del settore).
BL PD RO TV VE VI VR Totale TV Veneto ItaliaTV/
VenetoVeneto/
ItaliaAgricoltura, silvicoltura e pesca - - - - - - - - 14 - - 0,3 - -Manifatturiero 1 23 3 14 9 13 21 84 793 17,9 23,9 17,1 16,7 10,6Public Utilities* - - - 1 1 1 - 3 72 1,3 0,9 1,6 33,3 4,2Costruzioni - - - 1 - - - 1 52 1,3 0,3 1,1 100,0 1,9Commercio 1 3 - 5 2 6 1 18 197 6,4 5,1 4,3 27,8 9,1Alloggio e ristorazione - 1 - - - - 1 2 15 - 0,6 0,3 - 13,3Servizi alle imprese (escl. Att. Imm.)** 3 65 8 53 41 27 38 235 3.387 67,9 67,0 73,1 22,6 6,9Servizi alle persone*** - 2 - 4 - - 2 8 89 5,1 2,3 1,9 50,0 9,0Non classif icato - - - - - - - - 16 - - 0,3 - -Totale 5 94 11 78 53 47 63 351 4.635 100,0 100,0 100,0 22,2 7,6
VenetoItalia
comp.% tasso %Comparti
0
5
10
15
20
25
Totale
J 62 Software,
cons.informat.,
ecc.
J 63Servizi
d'informaz.,altri serviziinformatici
M 72Ricerca
scientifica esviluppo
M 70Direzione
aziendale econsulenzagestionale
N 77Noleggio e
leasingoperativo
M 74Altre attività
profess
N 78Ricerca,
selezione,fornitura dipersonale
M 73Pubblicità ericerche dimercato
M 71Studi archit.,ingegneria,
ecc
Treviso (v.a.) 53 25 14 6 3 1 1 1 1 1
Veneto (v.a.) 235 109 29 46 8 1 11 1 4 13
Italia (v.a.) 3.387 1.397 384 709 140 22 178 4 78 182
Treviso (comp. % ) 100,0 47,2 26,4 11,3 5,7 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9
Veneto (comp. % ) 100,0 46,4 12,3 19,6 3,4 0,4 4,7 0,4 1,7 5,5
Italia (comp. %) 100,0 41,2 11,3 20,9 4,1 0,6 5,3 0,1 2,3 5,4
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 25
Figura 17 - Imprese iscritte nella sezione delle Startup innovative nelle attività manifatturiere per territorio. Graduatoria per numero di iscritte nella provincia di Treviso al 28 settembre 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Per quanto riguarda la dimensione aziendale quasi tutte le imprese trevigiane per cui è disponibile l’informazione, hanno da 0 a 4 addetti al massimo (23 delle 28 Startup innovative per cui è presente il dato). Sempre 23 imprese hanno meno di 100 mila euro di valore della produzione, 11 hanno da 110 a 500 mila euro, e 2 hanno un fatturato compreso fra 510 mila e 1 milione di euro. Fra le Startup innovative della provincia di Treviso, inoltre, sette sono ad alto valore tecnologico in ambito energetico, mentre nessuna è a vocazione sociale15. Le Startup di quest’ultimo tipo, poiché per perseguire la loro finalità sociale presentano un modello di business meno “attraente” per il mercato, godono di ulteriori benefici fiscali rispetto alle altre Startup innovative.
15 Un’impresa è ad alto valore tecnologico in ambito energetico se sviluppa e commercializza esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. Sono da considerarsi escluse le imprese classificate con codice Ateco “72.1 - Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell’ingegneria” che non operano in ambito energetico. Un’impresa è a vocazione sociale se opera nei settori individuati dalla disciplina dell’impresa sociale. I settori individuati sono quelli dell’assistenza sociale; dell’assistenza sanitaria; dell’educazione, istruzione e formazione; della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema; della raccolta dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi; della valorizzazione del patrimonio culturale; del turismo sociale; della formazione universitaria e post-universitaria; della ricerca ed erogazione di servizi culturali; della formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica ed al successo scolastico e formativo.
0
1
2
3
4
5
6
Totale
C 28Macchinari,apparecchia
ture nca
C 27App.
elettriche edper uso
domesticonon
elettriche
C 29Autoveicoli,rimorchi e
semirimorchi
C 25Prodotti in
metallo(escl.
Macchinari,attrezzature)
C 33Riparaz.,installaz.macchine
edapparecchia
ture
C 31Mobili
C 30Altri mezzidi trasporto
C 26Computer,elettronica;
app.elettromedic
ali, ecc.
Altro
Treviso 14 6 3 1 1 1 1 1 0 0
Veneto 84 17 15 3 3 5 1 7 16 17
Italia 793 157 102 17 30 18 16 39 179 235
Treviso (comp. % ) 100,0 42,9 21,4 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 0,0 0,0
Veneto (comp. % ) 100,0 20,2 17,9 3,6 3,6 6,0 1,2 8,3 19,0 20,2
Italia (comp. %) 100,0 19,8 12,9 2,1 3,8 2,3 2,0 4,9 22,6 29,6
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 26
Figura 18 - Imprese iscritte nella sezione delle Startup innovative per classe di addetti e per territorio al 28 settembre 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Figura 19 - Imprese iscritte nella sezione delle Startup innovative per classe di valore della produzione e per territorio al 28 settembre 2015 (valori in euro)
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Treviso
Veneto
Italia
Treviso Veneto ItaliaNon disponibile 64,1 64,1 66,2
0-4 29,5 31,9 28,5
5-9 6,4 3,7 3,7
10-19 0,0 0,3 1,3
Almeno 20 0,0 0,0 0,3
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Treviso
Veneto
Italia
Treviso Veneto ItaliaNon disponibile 53,8 47,0 48,7
0-0,10 mln 29,5 34,5 34,8
0,11-0,50 mln 14,1 16,0 13,3
0,51-1,00 mln 2,6 2,3 2,0
1,01-2,00 mln 0,0 0,3 0,7
2,01-5,00 mln 0,0 0,0 0,5
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 27
4. La cooperazione fra imprese: i contratti di rete
Il contratto di rete è stato introdotto nell'ordinamento italiano con l'art. 3 del decreto legge 10 febbraio 2009, n. 5 convertito, con modificazioni dalla Legge 9 aprile 2009, n. 33. La normativa ha subìto, nel tempo, numerose modifiche, tra le più importanti si ricorda la possibilità, nel caso in cui venga costituito un fondo patrimoniale comune e un organo comune destinato a svolgere attività con i terzi, di acquisire soggettività giuridica mediante l’iscrizione in un’apposita posizione nella sezione ordinaria del Registro Imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede della rete (art. 45 del decreto legge n. 83/2012, convertito nella legge n. 134/2012). Il contratto di rete è in ogni caso soggetto ad iscrizione nel Registro delle Imprese, ma se la rete non ha soggettività giuridica viene annotato nella posizione di ciascuna impresa aderente. Il contratto deve essere sottoscritto da almeno due imprenditori, ma presenta una struttura prevalentemente “aperta”, si caratterizza cioè per la possibilità di nuovi ingressi nella Rete, successivi alla sua prima formalizzazione, o eventuali recessi. Inoltre non vi sono limitazioni relative a:
forma giuridica: società di capitali, società di persone, imprese individuali, cooperative, consorzi, ecc.
dimensione: grandi, medie e piccole imprese
luogo: possono partecipare aziende situate in diverse parti del territorio italiano e imprese estere operative in Italia
attività: possono operare in settori diversi L’istituto della rete realizza un modello di collaborazione tra imprese che consente, pur mantenendo la propria indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti ed obiettivi condivisi nell’ottica di incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto formalizza i rapporti di collaborazione e condivisione tra le imprese partecipanti in modo da definire chiaramente l’impegno, l’investimento e il tipo di legame da adottare. Le parti devono predisporre un “programma di rete” - ossia un piano generale d’azione e dare esecuzione concreta alle attività previste nel piano, che possono essere di tre tipi:
1. collaborazione tra le parti in ambiti attinenti l’esercizio delle proprie imprese; 2. scambio tra le parti di informazioni o di prestazioni di qualsiasi natura (industriale,
commerciale, tecnica e tecnologica);
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 28
3. esercizio in comune tra le parti di una o più attività rientranti nell’oggetto delle rispettive imprese.
La collaborazione tra imprese in rete consente di:
divenire un’aggregazione di dimensioni tali da poter affrontare meglio il mercato, anche estero;
ampliare l’offerta dei beni e/o servizi;
condividere alcuni costi;
accedere a finanziamenti e contributi a fondo perduto;
godere di agevolazioni fiscali (quando vigenti);
partecipare alle gare per l’affidamento dei contratti pubblici;
impiegare il distacco del personale tra le imprese;
assumere in regime di codatorialità il personale dipendente secondo le regole di ingaggio stabilite nel contratto di rete.
Sulla base dei dati Infocamere, a fine 2014 risultavano attivati in Italia 1.927 contratti di rete per un totale di 9.679 soggetti aderenti16: in un anno il numero dei contratti (+593) e dei soggetti coinvolti (+3.184) è cresciuto rispettivamente del +44% e +49%. E nei primi sei mesi del 2015 gli uni e gli altri hanno continuato a crescere a ritmi più che sostenuti: i contratti sono saliti a 2.254 (+17%) ed i soggetti a 11.485 unità (+18,7%). Alla fine di giugno in Veneto sono 964 i soggetti che partecipano a 307 contratti di rete (erano 789 a dicembre 2014 e 473 a fine 2013). Con 93 contratti in più nel 2014 e altri 64 in più solo nei primi sei mesi 2015, il Veneto si conferma la quarta regione italiana per numerosità di contratti dietro a Lombardia (670), Emilia Romagna (405) e Lazio (325). In provincia di Treviso al 30 giugno 2015 si contano 181 soggetti (20 in più della fine dell’anno) che hanno sottoscritto 82 contratti di rete (+17 da fine 2014). Tra le province venete è seconda pari merito con Venezia per numero di aderenti dietro a Verona (266 soggetti coinvolti e 91 contratti).
16 Si tratta prevalentemente di imprese, ma si contano anche alcuni aderenti classificati come Enti morali/Fondazioni e Associazioni.
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 29
Figura 20 - Contratti di rete* e soggetti coinvolti** per regione e provincia. Dic. 2014 e giu. 2015
Ordinamento decrescente per consistenze a giugno 2015
Contratti Soggetti
Regioni
Prime 25 province
(*) Per ogni regione/provincia vengono considerati i contratti che coinvolgono almeno un'impresa con sede nel territorio, di conseguenza ogni contratto può essere conteggiato più volte (**) Si fa riferimento genericamente ai “soggetti” coinvolti, e non più specificamente alle imprese, in quanto un piccolissima percentuale di essi sono classificati in base alla forma giuridica come Enti /Fondazioni e Associazioni.
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Va precisato che un contratto può coinvolgere sottoscrittori di diversi territori provinciali, all’interno o all’esterno di uno stesso ambito regionale. Guardando ai contratti che insistono sulla provincia di Treviso al 30 giugno 2015, la metà resta all’interno della regione, con imprese della stessa provincia (24, il 29% del totale) o con imprese di altre
ITALIA 1.927 (dic. 2014) - 2.254 (giu. 2015) ITALIA 9.679 (dic. 2014) - 11.485 (giu. 2015)
14
38
147
206
229
260
304
312
344
377
410
514
522
639
656
924
964
1.141
1.219
2.265
Valle d'Aosta
Molise
Basilicata
Trentino-Alto…
Sicilia
Umbria
Calabria
Liguria
Sardegna
Friuli-Venezia Giulia
Marche
Piemonte
Campania
Abruzzo
Puglia
Lazio
Veneto
Toscana
Emilia-Romagna
Lombardia
giu-15
dic-146
19
41
58
61
63
71
76
90
91
134
143
177
181
186
222
307
325
405
670
Valle d'Aosta
Molise
Basilicata
Calabria
Umbria
Trentino-Alto…
Sardegna
Sicilia
Liguria
Friuli-Venezia Giulia
Marche
Campania
Puglia
Abruzzo
Piemonte
Toscana
Veneto
Lazio
Emilia-Romagna
Lombardia
giu-15
dic-14
59
59
62
62
67
74
75
82
84
86
87
87
87
90
91
93
94
99
100
113
130
145
149
282
385
GenovaForlì-Cesena
AnconaComo
RavennaVarese
Reggio EmiliaTreviso
PescaraNapoli
VicenzaChieti
VeneziaMonza e Brianza
VeronaTorino
PadovaFirenze
BariModena
BergamoBrescia
BolognaRoma
Milano
giu-15
dic-14
131
144
145
152
155
166
175
181
181
185
189
199
204
213
250
251
254
264
266
273
294
326
364
674
768
VareseGenovaVicenzaPadova
Monza e BrianzaUdine
PescaraTreviso
VeneziaNapoli
PisaSalerno
LuccaTorino
PerugiaChieti
ModenaBolognaVerona
BergamoFirenze
BariBrescia
RomaMilano
giu-15
dic-14
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 30
province (17, 21%), mentre il restante 50% coinvolge imprese di altre regioni, principalmente della Lombardia (21 su 41 contratti).
Figura 21 – Estensione territoriale dei contratti che coinvolgono almeno un’impresa trevigiana
distribuzione % Graduatoria regioni coinvolte al 30 giugno 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
A fine giugno si conferma la prevalenza dei contratti che coinvolgono da quattro a nove imprese (44 contratti, il 54%), seguiti da quelli che non superano i tre aderenti (20, il 24,4%) e a stretto giro dai contratti (18) che vantano da 10 imprese aderenti in su.
Figura 22 – Distribuzione dei contratti di rete che coinvolgono almeno un’impresa trevigiana per numerosità dei soggetti aderenti.
Confronto situazione a dicembre 2013 e 2014 e a giugno 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
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Lombardia
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Abruzzo
Lazio
Piemonte
Toscana
Campania
Liguria
Marche
Sicilia
Umbria
Puglia
Trentino A.A.
Calabria
Basilicata
Molise
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da 4 a 9 imprese 173544
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I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 31
Guardando alla distribuzione dei soggetti della provincia di Treviso che hanno sottoscritto almeno un contratto di rete per settori economici, circa il 30% (54) appartiene all’industria in senso stretto (manifatturiero e public utilities), poco sopra la media veneta (27,6%) e italiana (28,8%). Leggermente più numerosi i sottoscrittori dei servizi (58) che in termini relativi rappresentano il 32% degli aderenti provinciali, contro una media regionale e nazionale rispettivamente del 51,7% e 51,1%. Oltre un terzo dei sottoscrittori (65) appartengono al settore delle costruzioni: peso decisamente superiore sia alla media veneta (14,8%) che nazionale (11%).
Figura 23 – Distribuzione dei soggetti trevigiani che hanno sottoscritto almeno un contratto di rete per settore economico.
Valori assoluti dic. 2013, dic. 2014 e giu. 2015, distribuzione % giugno 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Dal punto di vista della forma giuridica dei sottoscrittori, prevalgono le società di capitali: a metà 2015, in provincia di Treviso, 118 su 181 soggetti sottoscrittori rientrano in questa forma giuridica, pari ad un incidenza del 65,2% sul totale, in linea con il dato Veneto (66,6%). Seguono a distanza gli aderenti costituiti sotto forma di Società di persone: 36 sottoscrittori, pari al 20% del totale provinciale, contro il 13,6% della media regionale ed il 14,1% di quella nazionale.
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Costruzioni Servizi Non classificatiAteco
Agricoltura1,7%
Manifatturiero e public utilities
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Costruzioni35,9%
Servizi32,0%
Non classificati Ateco0,6%
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 32
Figura 24 – Distribuzione dei soggetti trevigiani che hanno sottoscritto almeno un contratto di rete per forma giuridica.
Valori assoluti dic. 2013, dic. 2014 e giu. 2015, distribuzione % giugno 2015
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
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Societàdi capitale
Societàdi persone
Ditteindividuali
Altreforme
Societàdi capitale
65,2%
Societàdi persone
19,9%
Ditteindividuali
13,3%
Altre forme1,7%
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 33
Appendice statistica Anno 2014
Report n. 6 – Ottobre 2015
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 34
Indice delle tavole
(pag.)
Tav. 1 Summary Innovation Index e dimensioni componenti. Ue 28 e Paesi membri. Anno 2014 e Tasso di crescita 2007-2014
36
Tav. 2 Regional Innovation Scoreboard (RIS) 2014 per indicatori componenti: rendimento
innovativo delle Regioni Italiane e valore medio per raggruppamento di Regioni Ue (cluster) di performance innovativa in percentuale rispetto alla media Ue
37
Tav. 3 Domande di brevetto per principali paesi di origine e principali Uffici di deposito.
Anno 2013 38
Tav. 4 Domande di brevetto equivalenti per principali paesi di origine, di cui nel paese di
origine e all'estero. Anno 2013 39
Tav. 5 Domande di marchio (conteggio per classi mercerologiche) per principali Paesi di
origine e principali Uffici di deposito. Anno 2013 40
Tav. 6 Domande equivalenti di marchio (conteggio per classi merceologiche) per principali
paesi di origine, di cui nel paese di origine e all'estero 41
Tav. 7 Domande di design industriale (conteggio per disegni) per principali Paesi di origine
e principali Uffici di deposito. Anno 2013 (valori percentuali) 42
Tav. 8 Domande equivalenti di design industriale (conteggio per disegni) e numero medio
di disegni per domanda per principali Paesi di origine, di cui nel paese di origine e all'estero. Anno 2013 (valori assoluti e variazioni percentuali)
43
Tav. 9 Domande di Brevetto Europeo depositate all'EPO (European Patent Office) per
Paese d'origine del titolare richiedente. Anni 2005-2014 44
Tav. 10 Domande di brevetto europeo per regione e provincia italiane di residenza del
titolare richiedente e data di priorità. Anni 2005 - 2012 45
Tav. 11 Marchi e Disegni comunitari depositati presso l'UAMI (Ufficio per
l'Armonizzazione del Mercato Interno) per paese di origine del primo titolare. Paesi Ue 28, Ue 28 e Area Euro (19). Anni 2003, 2009, 2013-2014
46
Tav. 12 Marchi e Disegni comunitari depositati presso l'UAMI (Ufficio per
l'Armonizzazione del Mercato Interno) per Regione (NUTS2) di origine del primo titolare.Prime 25 regioni Ue 28 e altre regioni italiane. Anni 2003, 2009, 2013-2014
47
Tav. 13 Marchi e Disegni comunitari depositati presso l'UAMI (Ufficio per
l'Armonizzazione del Mercato Interno) per Provincia (NUTS3) di origine del primo titolare. Province Ue 28. Anni 2003, 2009, 2013-2014
48
Tav. 14 Domande di brevetto per invenzione e modello di utilità e domande di registrazione
di marchi e disegni depositate all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, per territorio di deposito e per territorio di residenza di almeno un titolare. Province venete, Veneto e Italia. Anni 2009-2014
49
I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 35
Tav. 15 Imprese registrate nella sezione delle Startup innovative per macrosettore di attività
economica (Ateco 2007) e territorio. Situazione al 28/09/2015 e 01/09/2015. Valori assoluti, ordinamento decrescente delle regioni/province per numero totale di Startup innovative al 28/09/2015
50
Tav. 16 Imprese registrate nella sezione delle Startup innovative per macrosettore di attività
economica (Ateco 2007) e provincia. Situazione al 28/09/2015 e 01/09/2015. Valori assoluti, ordinamento decrescente per numero totale di Startup innovative delle prime trenta province italiane al 28/09/2015
51
Tav. 17 Numerosità dei Contratti di rete e dei soggetti coinvolti per territorio. Province
venete, Veneto, Ripartizioni e Italia. Situazione a dicembre 2013 e 2014 e a giugno 2015 (fine periodo).
52
Tav. 18 Numerosità dei soggetti coinvolti in contratti di rete per territorio e forma giuridica.
Province venete, Veneto, Ripartizioni e Italia. Situazione a dicembre 2012 e 2013 e giugno 2014 (fine periodo)
53
Tav. 19 Numerosità dei soggetti coinvolti in contratti di rete per territorio e per aggregati
economici (Ateco 2007). Province venete, Veneto, Ripartizioni e Italia. Situazione a dicembre 2012 e 2013 e giugno 2014 (fine periodo)
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___________________________________________________________________________________________ I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO
46
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___________________________________________________________________________________________ I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO
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___________________________________________________________________________________________ I NUMERI DELL’ANNO, ANNO 2014, Report n. 9/2015 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO
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