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7 Introduzione 17 Discriminazione fonografica 27 Individuazione fonema iniziale 77 Fusione fonemica e accesso sillabico 107 Elenco delle immagini Indice

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7 Introduzione

17 Discriminazione fonografica

27 Individuazione fonema iniziale

77 Fusione fonemica e accesso sillabico

107 Elenco delle immagini

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Introduzione ◆ 9

volume 3Inserzioni di lettera su parole con supporto visivoInserzioni di più lettere su parole con supporto visivoScrittura di parole con supporto visivo

volume 4Dallo stampato maiuscolo allo scriptInserzioni di sillabeElisione sillaba errata

volume 5Comporre le parole scegliendo la sillaba adattaRiconosci il modelloScelta della parola esatta con supporto grafico

volume 6Leggi le sillabeLeggi le paroleLeggi le non paroleLeggi le frasi

Negli esercizi sono utilizzate parole con le seguenti tipologie e strutture:– parole composte da tre lettere; – bisillabiche piane, con sillaba iniziale inversa, con consonante intermedia, con

gruppi consonantici e con gruppo bivocalico;– trisillabiche piane, con vocale iniziale, con sillaba iniziale inversa, con conso-

nante ponte e con gruppi consonantici;– quadrisillabiche piane.

Le unità di questo volume

Carte da gioco classificate, lettere mobili e griglia per la scrittura

Questa unità è composta da oltre 400 immagini a colori rappresentative di parole classificate in base alla loro struttura morfologica, stampate su cartoncini, lettere mobili e apposite griglie per la scrittura. Ho ritenuto opportuno fornire un vasto repertorio di immagini per rendere il lavoro rieducativo più immediato, in-teressante, creativo ed efficace nel rispondere alle molteplici esigenze in termini qualitativi e quantitativi che si presentano in classe o in altra sede. Con questa ampia collezione di carte l’insegnante, l’educatore, il logopedista, potrà avvalersi di un materiale altamente strutturato per impostare molteplici attività rieducative.

Questi materiali permettono di proporre ai bambini con difficoltà di coordi-nazione fino-motoria e di pianificazione delle sequenze motorie richieste nell’atto dello scrivere, le stesse attività presenti nei volumi 2, 3 e 4 di questa serie, in cui l’obiettivo è scrivere le lettere/sillabe nelle apposite griglie o negli appositi spazi per formare delle parole.

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10 ◆ Lettoscrittura – Volume 1

Le carte da gioco possono essere utilizzate per programmare attività di tipo metalinguistico di vario genere; di seguito alcuni esempi.1. Segmentazione sillabica: presentare un’immagine e invitare il bambino a

nominare la parola rappresentata dal disegno e a dividerla in sillabe. Inizial-mente si potranno usare gettoni, proponendone tanti quante sono le sillabe presenti nella parola e facendo indicare al bambino un gettone per ogni sillaba pronunciata.

2. Individuazione sillaba iniziale/finale: presentare un’immagine e invitare il bambino a nominare la parola rappresentata dal disegno e a individuare la prima sillaba. Inizialmente si potranno usare tanti gettoni quante sono le sillabe in essa presenti, con l’accortezza di differenziare il colore del primo gettone corrispondente alla prima sillaba della parola dagli altri gettoni. Lo stesso tipo di esercizio può essere proposto chiedendo al bambino di individuare l’ultima sillaba; in questo caso, il gettone di colore diverso dagli altri andrà posizionato alla fine della sequenza. Da ricordare che l’individuazione dell’ultima sillaba è un compito più difficile per i bambini, anche se si dimostrano capaci nelle attività descritte precedentemente, quindi bisognerà dedicare più tempo a questo tipo di consegna. A volte può essere d’aiuto proporre ai bambini di dire in silenzio la prima o le prime sillabe della parola indicando ordinatamente i gettoni per poi pronunciare ad alta voce l’ultima sillaba. Questo accorgimen-to, oltre alla differenziazione cromatica dei gettoni, faciliterà l’orientamento dell’attenzione del bambino verso gli obiettivi principali del compito: indivi-duare, riconoscere e pronunciare l’ultima sillaba della parola presentata.

3. Discriminazione sillabica: presentare 2 immagini, pronunciare una sillaba e invitare il bambino a individuare quella che inizia con la sillaba nominata. Si consiglia di proporre inizialmente 2 sole immagini le cui sillabe iniziali non presentino alcuna similarità fonologica; man mano che il bambino matura maggiori competenze metalinguistiche ci si potrà avvalere dell’uso di distrattori fonologici attraverso la presentazione di parole che iniziano con sillabe affini.

4. Fusione sillabica: presentare 2 immagini e pronunciare tutte le sillabe di una delle 2 parole rappresentate (evitare intonazioni e aspetti prosodici che possa-no facilitare il riconoscimento della parola bersaglio) chiedendo al bambino di individuare l’immagine corrispondente alla parola detta. La difficoltà del compito può essere aumentata utilizzando più di 2 immagini e/o parole con struttura morfologica sempre più complessa.

5. Riconoscimento sillabico iniziale/finale: presentare al bambino almeno 4 imma-gini e chiedere di mettere insieme quelle che rappresentano parole che iniziano con la stessa sillaba; il medesimo compito può essere proposto chiedendo di mettere insieme le immagini che rappresentano parole che finiscono con la stessa sillaba. Altre possibili varianti:– gioco della tombola: a ciascun bambino vengono consegnate alcune carte

(almeno 3), l’operatore pronuncia delle sillabe estratte da un sacchetto in-vitando i bambini a eliminare dal proprio mazzo le immagini le cui sillabe iniziali sono state nominate; vince chi termina per primo le proprie carte;

– gioco del domino: a ogni partecipante vanno assegnate dalle 10 alle 20 carte (numeri indicativi che deciderà l’operatore di volta in volta a seconda dei

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casi). Si dispongono verticalmente altre 10 carte sul tavolo e si invitano i bambini ad affiancare quelle in loro possesso alle immagini le cui sillabe finali corrispondono alle sillabe iniziali delle proprie carte;

– gioco del rubamazzo: funziona, nelle linee generali, come il gioco della scopa. Si distribuiscono 3 carte a ciascun giocatore e se ne dispongono 4 scoperte sul tavolo. A turno ogni bambino esamina le carte sul tavolo e, se tra queste c’è un’immagine che inizia con la stessa lettera o sillaba di una delle sue carte, mostra la propria carta agli altri giocatori, la abbina a quella sul tavolo e poi le raccoglie entrambe, impilandole davanti a sé a formare il proprio mazzo; lascia scoperta quella in cima, che deve essere visibile a tutti i giocatori. Se sul tavolo non c’è nessuna carta che si abbina con le sue, deve comunque scartarne una posandola e passare il turno al compagno vicino. Terminate le 3 carte, se ne distribuiscono delle altre. È possibile rubare il mazzo di un compagno solo quando si ha una carta che si abbina a quella in cima al mazzetto dell’altro e non ce ne sono altre sul banco che iniziano con la stessa sillaba, nel qual caso si dovrà obbligatoriamente prendere una di quelle. Vince chi, terminate le carte, ha il mazzo più numeroso;

– rebus: l’operatore dispone sul tavolo le carte da gioco, i cui suoni inziali ser-viranno a comporre la parola misteriosa che i bambini dovranno indovinare riconoscendo la prima sillaba o il primo fonema di ciascuna di esse per poi «fonderlo» insieme agli altri e individuare il target. L’operatore sceglierà le parole bersaglio in base al principio della complessità crescente, valutando i livelli di competenza dei destinatari del gioco. Una variante più semplice consiste nel presentare, con le carte da gioco, anche le alternative possibili tra cui scegliere quella corrispondente alla parola bersaglio; in questo caso i bambini potranno avvalersi della possibilità di escludere le sequenze fonolo-giche non corrispondenti a quelle dei modelli e individuare/riconoscere con più facilità l’immagine corrispondente alla parola misteriosa.

Naturalmente gli stessi tipi di attività possono essere proposti ai bambini intervenendo sul singolo fonema andando quindi a potenziare la consapevolezza fonologica di tipo analitico laddove quella globale risulti ben strutturata e stabi-le. È importante ricordare che mentre l’analisi metafonologica di tipo sillabico è un’abilità che si sviluppa in tutti i linguaggi, l’analisi metafonologica di tipo analitico rappresenta un salto qualitativo le cui radici dipendono da fattori di tipo culturale, è presente nelle lingue alfabetiche e perché si sviluppi deve essere insegnata, pertanto l’approccio rieducativo adottato dovrà inevitabilmente tenere conto che il lavoro sul singolo fonema richiederà più tempo ed esercizio affinché possa strutturarsi e stabilizzarsi adeguatamente.

Le lettere mobili, oltre che facilitare l’operatore e il bambino nella prepara-zione e nell’esecuzione delle unità sopraelencate, rendono possibile l’attuazione di ulteriori attività didattiche, propedeutiche e di consolidamento delle abilità di scrittura e lettura. Il loro utilizzo diventa estremamente importante e funzionale quando ancora il bambino non ha imparato tutte le regole di conversione fonogra-fica, lasciando all’operatore la possibilità di selezionare le lettere che al momento il bambino conosce presentando esercizi compatibili con il suo livello di appren-dimento. Altra caratteristica importante delle lettere mobili è la possibilità di fare

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esercitare i bambini anche con parole che non sono presenti nelle carte da gioco, ma che hanno comunque un’alta frequenza d’uso.

Ecco alcuni esempi applicativi di tipo didattico-metodologico da proporre con le lettere mobili. 1. Discriminazione suoni omofoni e riconoscimento grafemico: si dispongono

due grafemi fonologicamente simili davanti al bambino (ad esempio B-P, D-T, F-V, M-N, S-Z, C-G) e pronunciando parole che iniziano con uno o con l’altro fonema si invita il bambino a riconoscere il suono iniziale delle parole dette e a indicare il grafema corrispondente.

2. Riconoscimento dei grafemi: l’operatore dispone alcune lettere sul tavolo e pronunciandone una alla volta invita il bambino a riconoscerle e a indicarle. Si consiglia di cambiare la posizione e il tipo dei grafemi ogni volta che ne viene pronunciato uno e di incrementare gradualmente il loro numero.

3. Riconoscimento di sillabe: si può lavorare su diversi livelli. Livello 1, CV: l’operatore dispone alcune sillabe formate dalle lettere che il bambino conosce variando esclusivamente le vocali (ad esempio SA, SE, SI); dopo averne pro-nunciata una, invita il bambino al suo riconoscimento. Livello 2, CV: l’operatore dispone alcune sillabe formate dalle lettere che il bambino conosce variando esclusivamente le consonanti (ad esempio SA, RA, FA); dopo averne pronunciata una, invita il bambino al suo riconoscimento. Lo stesso esercizio può essere proposto variando la struttura morfologica delle sillabe: CVC, CCV, CVV.

4. Costruzione di parole: l’operatore pronuncia una parola, il bambino la ripete, dopodiché lo si invita a sillabarla. Se il compito riesce correttamente, al bam-bino verranno fornite le lettere necessarie a scriverla. Inizialmente può essere d’aiuto disporre davanti al bambino l’apposita griglia indicante il numero delle sillabe e delle lettere in esse presenti. In questo modo la sua attenzione potrà essere indirizzata su ogni singola sillaba della parola data facilitando il compito di analisi fonemica e quindi di individuazione e inserzione dei grafemi adatti. Il livello successivo può prevedere l’utilizzo di distrattori fonologici, l’elimina-zione della griglia indicante il numero delle sillabe e dei rispettivi grafemi, un aumento del livello di complessità morfologica delle parole e la loro frequenza d’uso.

5. Riconoscimento di parola: date le lettere necessarie alla scrittura di una parola nascosta, l’operatore invita il bambino a posizionarle nell’ordine corretto.

Le griglie per la scrittura agevolano il compito di analisi sillabica e fone-mica delle parole presentate dall’operatore per mezzo delle carte da gioco o solo verbalmente, assistendo il bambino nell’individuazione del numero, della posi-zione e dell’ordine sia delle sillabe che dei singoli fonemi. Nella fase successiva, avvalendosi delle lettere mobili da inserire negli appositi spazi il bambino potrà scrivere la parola richiesta.

Fading lettere

Questa unità è stata pensata appositamente per le classi in cui è possibile ap-pendere alle pareti fogli formato A4 con disegnate le lettere dell’alfabeto mediante una procedura didattica di tipo comportamentale (fading) che prevede l’attenua-

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zione graduale degli stimoli facilitanti il tipo di risposta che si desidera ottenere: in questo caso mi riferisco alla regola di conversione fonografica o associazione suono-segno. Per ogni foglio esistono 4 varianti in cui gli stimoli facilitanti si atte-nuano sempre più fino a scomparire del tutto; ogni variante corrisponde a un livello comparabile alla capacità del bambino di ricordare correttamente l’associazione fonografica. Le immagini sono state realizzate in modo tale da essere percepite come un tutto integrato con i grafemi stessi, per rendere ancora più pregnante il rapporto di tipo fonologico e visivo. In altre parole le immagini formano i grafemi e viceversa cosicché se il bambino fatica ad associare il suono al segno, effettuando un procedimento inverso di elaborazione percettiva può sfruttare l’aspetto formale del grafema per rievocare l’immagine di cui faceva parte il cui suono iniziale è quello che rappresenta. Tali schede permettono al bambino l’apprendimento gra-duale delle lettere dell’alfabeto sfruttando tutto il valore delle immagini mediante un’integrazione degli aspetti sia visivi che fonologici.

Discriminazione fonografica

Gli esercizi presenti in questa unità mirano a rafforzare la consapevolezza fonologica di tipo analitico e l’abilità di discriminazione fonologica tra suoni simili. Al bambino viene richiesto di individuare tra due immagini quella che inizia con un dato fonema. Come per tutti gli altri esercizi, il livello di difficoltà è crescente: da una discriminazione di suoni dissimili si procede a un secondo livello in cui sono previsti distrattori fonologici di tipo f/v, s/z, t/d, m/n, p/b, c/g.

Individuazione fonema iniziale

Data un’immagine al bambino viene richiesto di individuare fra 3 grafemi quello corrispondente al suono iniziale della parola rappresentata; man mano che il bambino va avanti con gli esercizi aumentano i distrattori grafemici e fonologici.

Fusione fonemica e accesso sillabico

Gli esercizi presenti in questa unità hanno l’obiettivo di aiutare il bambino a fondere i singoli fonemi per accedere alla corretta pronuncia di sillabe piane. L’esercizio è propedeutico all’acquisizione di competenze necessarie alla corretta esecuzione delle attività che verranno presentate nelle unità successive. Si consiglia di far pronunciare al bambino entrambi i fonemi prima di procedere con l’esercizio, dopodiché lo si invita alla pronuncia sostenuta del primo fonema scorrendo con il dito l’intera stringa formata dal primo grafema segnato in rosso per poi pronunciare il secondo rappresentato in questo caso da vocali. Tale operazione si ripeterà per tutte le stringhe presenti nella pagina in modo che il bambino gradualmente potrà articolare a intervalli sempre più ravvicinati i due fonemi fino a fonderli pronun-ciando la sillaba indicata. Tale operazione è facilitata anche dalla possibilità di individuare tra le due immagini presenti alla fine della pagina quella che inizia con la sillaba appena composta.

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